Il Settecento: Neoclassicismo e Rococò (PDF)
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Emanuela Pulvirenti
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Questo documento esplora il periodo storico del Settecento, focalizzandosi sull'arte e l'architettura. Il testo descrive il Neoclassicismo e il Rococò, analizzando le caratteristiche, le influenze e le opere più importanti di artisti e architetti di quel tempo. Approfondisce l'influenza dell'Illuminismo e di figure come Filippo Juvarra e Luigi Vanvitelli.
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prof.ssa Emanuela Pulvirenti 14. IL NEOCLASSICISMO CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti IL SECOLO DELLA RAGIONE...
prof.ssa Emanuela Pulvirenti 14. IL NEOCLASSICISMO CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti IL SECOLO DELLA RAGIONE evidente di questo cambiamento è la Rivolu- zione industriale, avvenuta in Inghilterra nel 1760 con l’invenzione della macchina a vapore. Il Settecento è un periodo di grandi trasforma- zioni: inizia con il declino delle monarchie as- solute e termina con la Rivoluzione francese (1789) e con l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte (1799). In quest’epoca avviene anche un importante rinnovamento culturale: in Europa, special- mente in Francia, si diffonde l’Illuminismo, un movimento filosofico e politico nato agli ini- zi del ‘700 in Inghilterra. Il nome deriva dall’a- spirazione degli intellettuali a farsi guidare dai “lumi” della ragione. Gli Illuministi vogliono anche una società di uomini liberi e con uguali diritti. Queste aspi- razioni saranno riassunte nel motto della Ri- voluzione Francese “Libertà, Uguaglianza e Fraternità”. La fiducia nel pensiero razionale stimola il pro- L’Europa dopo la Pace di Aquisgrana (1748), evento che pose fine alla guerra di gresso scientifico e tecnologico. Il segno più successione austriaca. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Per raggiungere la libertà dell’individuo gli in- tellettuali illuministi promuovono l’istruzione per tutti (pubblica, obbligatoria e gratuita) e realizzano la prima Enciclopedia: un’ope- ra che condensa tutto il sapere universale in modo chiaro e ordinato. Tutto questo però ha breve durata. Pochi anni dopo la Rivoluzione, Napoleone Bonaparte si proclama Imperatore dei Francesi e cerca di espandere a dismisura i territori sotto il suo controllo. Ma nel 1815 subisce a Waterloo, in Belgio, l’ultima definitiva sconfitta che lo costringerà all’esilio. È l’anno del Congresso di Vienna, Anicet Charles Gabriel Lemonnier, Nel salone di madame Geoffrin nel 1755 (lettura della tra- evento con cui ha inizio la Restaurazione gedia L’orphelin de la Chine di Voltaire), 1812 dell’Ancien Régime, cioè il ritorno dei grandi monarchi nei loro regni. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti NEOCLASSICISMO In campo artistico l’Illuminismo si traduce nel Neoclas- sicismo, la ripresa dell’arte classica in quanto portatrice di bellezza ideale e di alti valori morali. Il Neoclassicismo, iniziato verso la metà del Settecen- to per concludersi con la fine dell’impero napoleonico (1815), si indirizza verso la ripresa dell’arte classica con i suoi principi di equilibrio, proporzione, serenità ed eliminazione di ogni eccesso. In base alle idee espresse dal massimo teorico del Ne- oclassicismo Johann Joachim Winckelmann (fautore del “bello ideale”) e all’esame di importanti scoperte ar- cheologiche (Pompei ed Ercolano) si diffonde l’idea che la perfezione artistica dei greci sia insuperabile e, dun- que, non si debba imitare la realtà ma imitare gli antichi perché le loro opere possiedono una bellezza e un’armo- nia che nel mondo reale non esistono. Al riferimento estetico alla classicità si accompagna anche il riferimento etico ai valori del mondo antico. video sul Neoclassicismo CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Oltre a Pompei ed Ercolano anche i templi di Paestum e la Villa Adriana a Tivoli destaro- no l’interesse degli studiosi. Dalla Grecia, intanto, arrivarono reperti originali che riempirono i maggiori musei che intanto stavano sorgendo in Europa (Londra, Parigi). A promuovere la conoscenza dell’arte classica contribuirono anche le incisioni delle rovine ro- mane realizzate da Gianbattista Piranesi (1720-1778). video sul Louvre CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Tuttavia nei primi decenni del ‘700 il gusto pre- cocò), dall’altro comincia a svilupparsi il Neo- dominante è ancora quello barocco che ten- classicismo, con le sue forme sobrie e mae- deva a privilegiare l’effetto scenografico, l’in- stose. venzione fantastica e le decorazioni preziose. Le due correnti, tuttavia, tendono anche a Da un lato si assiste al perdurare dell’arte mescolarsi, specialmente nell’architettura: gli barocca che, continuando a riproporre i propri esterni presentano il linguaggio neoclassico, temi diviene ripetitiva e fine a se stessa (Ro- mentre gli interni sono decorati con sfarzo. Edificio in stile Rococò Edificio in stile Neoclassico Johann Baptist Zimmerman, Sala degli specchi, 1734-1739, Palazzo di Amalienburg Giuseppe Piermarini, Teatro alla Scala, 1776-1778, Milano CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Basilica di Superga, (1717-1731) Torino FILIPPO JUVARRA (1676-1736) Un’originale commistione di elementi classici e barocchi è quella elaborata da Filippo Juvarra, architetto messine- se tra i più importanti progettisti europei dell’epoca, attivo in Piemonte al servi- zio dei Savoia. Si ispira a Michelange- lo e Borromini ma li interpreta in modo originale. La Basilica di Superga è una delle sue opere più importanti: voluta da Vittorio Amedeo II come ringraziamento per la liberazione di Torino dall’assedio dei Francesi nel 1706, questa basilica pre- Cupola S. Pietro, Roma. senta una pianta centrale, un’alta cu- Michelangelo pola michelangiolesca, due campanili di gusto borrominiano ed è preceduta da un pronao classico. Campanile Santa sito della Basilica di Superga Agnese, Roma. Borromini Pantheon con prònao d’ingresso CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti L’interno ha la stessa severa monumentalità del barocco romano seicentesco: sui due assi principali si aprono le cappelle maggiori coper- te da volta a botte cassettonata mentre, nello spazio tra le colonne, si accede alle cappelle minori. Nonostante le notevoli dimensioni (la cupola arriva a 71 metri di altezza), Juvarra riesce a creare un edificio di grande eleganza grazie alla luminosità degli interni e ai raffinati dettagli decorativi. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Sempre per il medesimo sovrano Juvarra progetta la Palazzina di caccia di Stupinigi (1729- 1733), un edificio complesso e articolato che si inserisce perfettamente nell’ambiente natu- rale circostante, utilizzato dal re come padiglione di caccia. L’idea di partenza è quella di un grande salone centrale di forma ellittica dal quale si dipar- tono quattro bracci più bassi disposti a croce di Sant’Andrea. La costruzione si protende poi anteriormente racchiudendo un vasto cortile ottagonale. Gli interni sono un tipico esempio di Rococò italiano con saloni da ballo, da gioco, gabinetto degli specchi, gabinetto cinese, salottini e anticamere ricchi di decorazioni, lacche, porcellane, stucchi dorati e radiche rare. video sulla Palazzina di caccia di Stupinigi sito della Palazzina CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti LUIGI VANVITELLI (1700-1773) Nato da una famiglia olandese emi- grata in italia, il suo cognome (van Wittel) fu italianizzato in Vanvitelli dal padre Gaspard van Wittel, uno dei primi pittori vedutisti. Dato che i monarchi europei si sta- vano facendo costruire residenze e regge fuori città, il nuovo re di Napo- li e di Sicilia, Carlo VII di Borbone, commissionò a Luigi Vanvitelli la costruzione della Reggia di Caser- ta (1752-1780). L’immenso edificio rettangolare con quattro cortili interni, uno scalo- ne d’onore, un teatro e una cappella, immerso in un vasto parco è ispira- to alla reggia di Versailles ed è ab- bellito da numerose fontane. video sulla Reggia di Caserta CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Nel parco della Reggia la natura è geometrizzata secon- do uno stile chiamato “all’italiana” che prevede un utiliz- zo “architettonico” del verde, dell’acqua e delle rocce in modo da creare fondali e quinte prospettiche. Vanvitelli, pur partendo da una cultura barocca, era molto attratto dai temi della classicità che la cultura illuminista stava rivalutando, tanto che è considerato il primo archi- tetto neoclassico italiano. video sulla Reggia di Caserta CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti CANALETTO (1697-1768) Nel Settecento nascono nuo- vi generi pittorici tra i quali il Vedutismo cioè la rappre- sentazione di scorci urbani. Uno dei maggiori esponenti è il veneziano Giovanni An- tonio Canal, detto Canaletto. Il paesaggio cittadino (o natu- rale) era stato già raffigurato molte volte nel corso dei se- coli ma sempre come sfondo su cui agivano i personag- gi. Adesso la veduta diventa un genere a sé e la natura o la città i principali protago- nisti del dipinto. video su Canaletto CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Con il Vedutismo vengono abbandonate le finzioni ottiche e i trucchi scenografici tipici del barocco in favore della rappresentazione il più possibile realistica. Per questo aspetto di “razionalità” della visione può essere accostato concettualmente alla contemporanea filosofia illuminista. Canaletto, Rovine dei Foro guardando verso il Campidoglio, 1742, olio su tela, cm 188x104, Canaletto, Piazza San Marco verso la basilica, 1730-1734, olio su tela, 76 x 118,8, Harvard Art Museums Museum, Cambridge Castello di Windsor CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Le vedute di Canaletto, in particolare, sono molto dettagliate perché, come altri vedutisti, il pitto- re utilizzava una “camera ottica”, una scatola in legno portatile che consentiva di ridisegnare i contorni delle immagini reali che vedeva intorno a sè (schizzi che Canaletto chiamava “scara- boti” e che utilizzava in atelier per ridipingere le scene). Come in una macchina fotografica l’immagine, passando attraverso un obiettivo o un semplice foro stenopeico, è riflessa sullo specchio e proiettata su una superficie trasparente sulla quale Canaletto adagiava il foglio e ricalcava le figure. Le vedute di Canaletto, però, non sono fredde riproduzioni: il pittore, con tocchi di colore acce- si e luminosi riesce a dare il senso della luce e dell’atmosfera di Venezia. lastra di sportello vetro obiettivo specchio CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti ll fatto di essere figlio di uno scenografo professionista consentiva a Canaletto di utilizzare per- fettamente sia le tecniche della prospettiva che alcuni espedienti per rendere l’immagine più ampia sia in larghezza che in profondità e per darle dinamismo: colloca il punto di vista in posizione rialzata rispetto all’occhio per aumentare la profondità; crea delle viste grandangolari rappresentando la scena al di là del suo naturale quadro pro- spettico grazie all’accostamento di più prospettive, (come in una moderna foto panoramica) conferendo così un’ampiezza particolare alla rappresenta- zione; decentra il punto di fuga in modo da rompere l’ecces- so di simmetria che renderebbe la veduta innaturale; riempie la scena di piccole figure umane che danno la sensazione di una città brulicante di vita. Tela di Canaletto La stessa scena fotografata con un 35 mm CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti JACQUES-LOUIS DAVID (1748-1825) Il più importante pittore del Neoclassicismo è il francese Jacques-Louis David. Egli non si limita a recuperare le forme degli antichi, ma anche i loro ideali etici: l’artista vuole riproporre, dun- que, non solo la bellezza ma anche il mondo di valori dell’Antichità. Tra questi soprattutto il valore dell’uomo-eroe che combatte per la propria patria anche a costo della vita. In questo senso vanno intese le sue tele ispirate a personaggi dell’antica Grecia. video su David Galata morente, 230-220 a.C. La morte di Socrate, 1787 La morte di Patroclo, 1780 CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Nel 1775 vince il Prix de Rome, ossia un sog- giorno di studio a Roma, luogo fondamentale del famoso Grand Tour, il viaggio in Italia che ogni artista doveva compiere per accostarsi alla culla dell’arte europea. Qui studia Raffaello, la scultura antica e cono- sce le teorie sul Classicismo proposte da Win- ckelmann. Tornato in Francia nel 1780 dipinge episo- di tratti dalla mitologia, dalla storia antica o moderna, con chiari intenti moralizzanti. Partecipò attivamente alla Rivoluzione Fran- cese e all’età napoleonica, realizzando quadri storici. Dopo la Restaurazione fu esiliato a Bruxelles dove si dedicò a soggetti mitologici, e ad una pittura accademica priva del significato etico precedente. iconografia di Napoleone Napoleone al Gran San Bernardo, 1801 CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI (1784) David predilige soggetti ispirati alla storia: qui raffigura il giuramento degli Orazi, un episodio che appartiene alla storia leggendaria di Roma. Nel VII se. a. C., durante il regno di Tullo Ostilio, i tre fratelli romani Orazi furono scelti per com- battere contro i tre fratelli albani Curiazi per decidere le sorti della guerra tra Roma e Albalonga senza provocare ulteriori spargimenti di sangue. I tre Curiazi morirono e uno solo degli Orazi si salvò, decretando la vittoria di Roma. Il momento rappresentato è quello in cui il padre consegna le spade ai fratelli mentre questi giurano di combattere eroicamente per la patria. I colori sono limpidi, illuminati da una luce intensa. I sentimenti che esprimono i personaggi van- no dalla determinazione che si legge negli sguardi degli uomini al dolore contenuto delle donne. Questa estrema chiarezza nel- la composizione, in cui non c’è niente di fastoso, niente di deco- rativo, niente di inutile ai fini del- la narrazione dell’episodio serve al pittore per indirizzare l’atten- zione dell’osservatore non tanto verso l’aspetto esteriore del di- pinto, quanto sul suo contenuto morale. Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi, 1784,olio su tela, 330x425, Museo del Louvre, Parigi CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti La composizione è essenziale, le figure sono disposte in tre spazi differenti, secondo la tripartizione formata dal portico a colonne dipinto sul fondo. Il punto di fuga della prospettiva cen- trale si colloca tra le mani e le spade. Anche le linee del pavimento contribui- scono a rafforzare la prospettiva. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Un’altra opera fondamentale di Da- vid è La morte di Marat (1793), il giacobino rivoluzionario ucciso a tra- dimento mentre faceva il bagno da Charlotte Corday, seguace della par- Michelangelo te avversa. La sobrietà e l’esseni- zalità dell’arredo quasi monastico stanno a testimoniare la virtuosa povertà di Marat, repubblicano in- corruttibile e martire della rivoluzio- ne a cui David rende omaggio. Non a caso il pittore costruisce l’im- magine del defunto come se si trat- Caravaggio tasse di una Deposizione di Cristo o una Pietà: la ferità aperta sul costato sanguina, la testa è riversa, il braccio abbandonato e il lenzuolo macchiato come un sudario. Il parallelo con la morte di Cristo è un modo per elevare Marat al di sopra degli altri uomini. Raffaello approfondimento su La morte di Marat CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Confrontando l’opera con un’altra di epo- ca successiva (nella quale l’episodio è raf- figurato in base alle cronache dell’epoca) è possibile capire a fondo quando il dipin- to di David sia idea- lizzato. David non rappre- senta l’assassina per condannarla ad una damnatio memoriae e focalizzare l’atten- zione solo sull’eroe. Jacques-Louis David, La morte di Marat, 1793 Paul Baudry, Charlotte Corday, 1860 CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti JEAN-AUGUSTE-DOMINIQUE INGRES (1780-1867) Diversamente dal suo maestro David ad Ingres non interessa l’anti- co per i suoi contenuti morali ma per la perfezione delle sue forme. Nei suoi dipinti, per la maggior parte ritratti e nudi femminili, In- gres si richiama all’arte di Raffaello: le forme sono definite da un disegno puro e rigoroso, i colori sono chiari e luminosi. È la rap- presentazione della bellezza ideale, una bellezza senza tempo. La bagnante di Valpinçon, 1808 Raffaello, La fornarina La grande odalisca, 1814 video su Ingres CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Il Bagno turco (1863) è ispirato alla descri- zione fatta da Lady Mary Wortley Mon- tagu, ambasciatrice inglese in una Turchia ottocentesca: “Erano circa duecento bagnanti… I primi sofà furono coperti di cuscini e di ricchi tappeti e quelle donne vi si sistemarono. Erano tutte… nude. Dopo il pasto si finì col caffé e coi profumi… due schiave mi coprirono d’incenso i capelli, il fazzolet- to, i vestiti.” La profondità spaziale è realiz- zata attraverso la giustapposi- zione dei corpi modellati come sensuali sculture. La pelle delle donne è luminosa e morbida. La tavola, inizialmente rettangola- re, fu tagliata in tondo a simulare uno spioncino, scatenando nell’os- servatore un istinto da voyeur. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti FRANCISCO GOYA (1746-1828) video su Goya Un caso a parte è quello dello spagnolo Goya in quanto le sue opere non sono inquadrabili in nessuna corrente artistica. Pittore di corte, la sua arte riflette le contraddizioni della Spagna dell’epoca: allo stesso tempo povera e ricca, religiosa e laica, superstiziosa e illuminista. Tutto questo si traduce nella raffigu- razione dei sogni e degli incubi e nell’espressione dei sentimenti del popolo. Francisco Goya, La famiglia di Carlo IV, 1800-1801, olio su tela, Francisco Goya, Tribunale dell’Inquisizione, 1808-1812, olio su tela, cm 280x336, Museo del Prado, Madrid cm 46x73, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti In questo senso il suo maggiore capolavoro è un dipinto storico, il 3 mag- gio 1808, che riprende un drammatico episodio del- la resistenza del popolo spagnolo contro l’invasio- ne di Napoleone. I madrileni inermi, rischia- rati dalla luce di una lan- terna posata per terra, vengono brutalmente fu- cilati dalle truppe francesi. Invano si disperano: sono tutti destinati a soccom- bere alla barbarie della guerra. In questo senso Goya può essere considerato vicino al Neoclassicismo: per la sue fede nella ragione come antidoto alla violen- za bestiale. video sulla Fucilazione del 3 maggio 1808 CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Particolarmente coinvolgenti sono le incisioni della serie I disastri della Guerra nelle quali la per- dita della ragione (come il titolo di una delle incisioni) porta alla violenza e all’abuso. Il sonno della ragione genera mostri CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Di tutt’altro genere è la coppia di quadri dedicata alla Maya vestida e Maya desnuda (1800). Realizzati su commissione doveva- no funzionare come un gioco dove il quadro della donna vestita avreb- be coperto quello con il nudo la cui rivelazione sarebbe stata una sor- presa per gli ospiti. Tuttavia il quadro, trattandosi della prima opera di nudo femminile sen- za riferimenti letterari o mitologici e dai contenuti erotici molto espliciti, fu sequestrato dal Tribunale dell’In- quisizione. Fu ritrovato insieme al suo gemello solo cento anni dopo all’Accademia de San Fernando in una stanza mai aperta al pubblico. video sulla Maya desnuda CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti ANTONIO CANOVA (1757-1822) Il più grande scultore del Settecento Neo- classicista è l’italiano Antonio Canova: egli recupera il modello di bellezza ideale del mon- do antico e lo ripropone in sculture raffinate ed eleganti. Svolse quasi tutta la sua attività a Roma, dove già da molto tempo era possibile ammirare le opere dell’antichità che Canova ricrea cercan- do il modello ideale di bellezza e perfezione. Nelle sue sculture, infatti, sono sempre fusi il naturalismo e l’idealizzazione: da una lato egli prende spunto dalla realtà, dall’altro la tra- sforma per renderla più bella del vero, più per- fetta, idealizzata. video su Canova CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Dal mondo antico recupera anche temi mitologici, come Amore e Psi- che (1788-1793), i due amanti del racconto di Apuleio ai quali Canova dedica una bellissima scultura. Nel racconto Psiche, contravvenendo agli ordini di Venere, aveva aperto un vaso che doveva custodire. Priva di sensi viene fatta rinvenire da Amore (il dio alato) che sta per baciarla. Il momento scelto da Canova è quel- lo più sensuale, un attimo prima del bacio. Il corpo della fanciulla segue una li- nea curva che si completa con l’ala del giovane. L’estrema perfezione dei corpi e l’armonia della composizione fan- no di questo gruppo scultoreo uno dei massimi esempi della scultura neoclassica. CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti Anche quando i soggetti non sono tratti dalla mitologia, come nei monumenti funebri, le sue figure ricordano sem- pre bellezze classiche e mitologiche, come Paolina Bor- ghese, sorella di Napoleone, rappresentata come Venere vincitrice (1808) o lo stesso Napoleone realizzato nelle vesti di Marte pacificatore. video su Paolina Borghese CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti LE TRE GRAZIE (1812-1816) Dagli affreschi di Pom- pei a Botticelli, da Raf- faello a Rubens fino a Canova il tema delle tre Grazie ha sempre affa- scinato gli artisti. Si tratta della raffigu- razione delle tre figlie di Zeus (Aglaia, Eu- frosine e Talia) che in Pompei, I sec d.C. genere accompagnano Venere. Simboleggiano la casti- tà, la bellezza e l’amo- Botticelli, 1482 re e sono protettrici degli artisti, in quanto da loro proviene tutto ciò che c’è di bello nel mondo. Canova le raffigura ab- bracciate e disposte a circolo ma nessuna è totalmente di spalle. Rubens, 1638 Raffaello, 1501 Antonio Canova, Le Grazie, 1812-1816, marmo, h 173, video Le tre Grazie Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo approfondimento sulle Grazie nell’arte CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it SETTECENTO prof.ssa Emanuela Pulvirenti È un’opera pienamente neoclassica: Canova raggiunge qui la perfe- zione delle forme, il controllo delle passioni, un ideale di bellezza ide- ale ed eterna. L’incrociarsi delle membra imprime un senso di dolce abbandono alle figure che, nel sostenersi a vicenda, formano un unico gruppo di reciproci affetti. Le superfici marmoree sono estremamen- te levigate: la luce scorre su di esse creando effetti di morbido chia- roscuro. Le tre figure sono legate tra loro e creano, infatti, un unico blocco. La figura centrale e quella a sinistra, inclinano il capo cercandosi con lo sguardo. La dea a destra guarda entrambe le sue compagne. Il velo lega tra loro le tre donne così come l’intreccio di mani e di braccia. approfondimento sulla tecnica di realizzazione delle statue di Canova CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE www.didatticarte.it