Capitolo 2 - Che cos'è un mercato (PDF)
Document Details
Uploaded by ResilientEuclid
Tags
Summary
Questo capitolo introduce i concetti di domanda e offerta in un modello economico semplificato, usando come esempio il mercato della frutta. Analizza come l'interazione tra domanda e offerta determina prezzo e quantità scambiati, sottolineando il ruolo della diversità e della concorrenza perfetta in un mercato. Si presenta la curva di domanda individuale e di mercato.
Full Transcript
Capitolo 2 Che cos’è un mercato In questo capitolo cominciamo a studiare in modo un po’ più tecnico gli elementi del semplice modello economico visto in precedenza. Introdurremo i concetti di domanda e offerta, e capiremo con un esempio come dall’interazione tra essi si determinino prezzo e quanti...
Capitolo 2 Che cos’è un mercato In questo capitolo cominciamo a studiare in modo un po’ più tecnico gli elementi del semplice modello economico visto in precedenza. Introdurremo i concetti di domanda e offerta, e capiremo con un esempio come dall’interazione tra essi si determinino prezzo e quantità scambiati sul mercato. Di scarsità, prezzi e mercati ce ne sono tanti. Tra i mercati si usa distinguere quelli dei beni e servizi, in cui i consumatori acquistano quel che serve loro dalle imprese, e quelli dei fattori produttivi, in cui sono le imprese a procurarsi lavoro e capitale, pagandoli alle famiglie. Come vedremo, in ciascuno di questi mercati compratori e venditori fanno ragionamenti economici complicati. Per iniziare a capire il funzionamento del mercato, è utile considerare una situazione relativamente semplice. Supporremo quindi che la domanda sia espressa da consumatori di frutta, che possono comprare la frutta utilizzando risorse di cui per ora non ci occupiamo. E che l’offerta sia il risultato di scelte di produzione molto semplici, fatte da venditori che possono solo decidere se raccogliere oppure lasciar marcire frutti che al momento sono maturi, senza considerare quali precedenti scelte e condizioni atmosferiche abbiano portato alla loro produzione. Supporremo inoltre che, come è realistico nel mercato della frutta, ci siano moltissimi acquirenti e venditori, nessuno dei quali (a differenza degli imbottigliatori di acqua minerale di cui parlavamo nel capitolo precedente) è in grado di influenzare il prezzo di mercato. Quindi, ciascuna delle persone presenti nella storia (o «modello») che racconteremo è dotata di risorse che possono essere utilizzate direttamente dalla persona stessa, o scambiate con altri prima dell’utilizzo. I consumatori hanno un ammontare di moneta che possono utilizzare per comprare la frutta di cui parliamo, o per altri fini: la scelta dipende dal prezzo. I venditori hanno frutta matura, ma non è detto che valga la pena raccoglierla e portarla al mercato: possono lasciarla marcire, o mangiarsela, e anche questa scelta dipende dal prezzo.44 Mercato Le scelte di compratori e venditori si confrontano sul mercato, dove l’incontro delle diverse convenienze a scambiare determina prezzo e quantità scambiata. È proprio la diversità di risorse e bisogni a rendere utile il mercato. Individui e società spesso diffidano della diversità, non accolgono volentieri gli immigrati e guardano con diffidenza a prodotti poco familiari. Ma dal punto di vista economico, l’incontro di persone diverse è utilissimo. Se fossimo tutti uguali e avessimo gli stessi gusti e le stesse risorse, non ci sarebbe motivo di scambiare. E sarebbe un peccato, dato che lo scambio genera benessere sia per chi vende, sia per chi compra. Per capire come mai, possiamo pensare agli scambi di figurine tra ragazzini, che sono scambi volontari e si verificano solo se sono convenienti per tutti. È bello, ed è possibile proprio perché non tutti i ragazzini sono dotati delle stesse figurine, poter scambiare i propri doppioni con quelli altrui per completare le rispettive collezioni. In quel caso, la diversità di risorse e di necessità è generata artificialmente dal fatto che le figurine sono vendute in busta chiusa e a ciascuno toccano, a caso, anche quelle di cui non ha bisogno. Ma in tutti i mercati lo scambio può migliorare il nostro benessere, perché ci consente (senza obbligo) di ottenere qualcosa rinunciando a qualcos’altro che, proprio perché scegliamo di privarcene, è per noi meno utile. Come abbiamo visto nel capitolo 1, per funzionare bene il mercato deve poter contare su diritti di proprietà ben definiti, che sono necessari per distinguere lo scambio volontario (e quindi benefico) dal furto, che ovviamente danneggia chi lo subisce. E deve poter contare su un efficace meccanismo di concorrenza, che consenta a ciascun partecipante di scegliere la più conveniente tra molte alternative; grazie alla concorrenza, il mercato nel suo complesso può generare il massimo vantaggio dall’incontro tra i bisogni e le disponibilità di tutti. 1.1. Concorrenza perfetta 1.1. Concorrenza perfetta Sono mercati perfettamente concorrenziali quelli in cui compratori e venditori sono talmente tanti, e talmente piccoli, da non poter influenzare il prezzo: lo prendono quindi come un dato del loro problema (e si dirà, con termine tecnico inglese, che compratori e venditori sono price-takers). Come tutte le cose perfette, anche la concorrenza perfetta non è di questo mondo. Ma è un utile punto di riferimento per l’analisi di altre forme di mercato, più realistiche ma anche più complicate, di cui ci occuperemo nel capitolo 8. Se osserviamo il mondo che ci circonda, può comunque capitare di trovare mercati, come quello della frutta e verdura, che si avvicinano a quell’ideale. Pensiamo, concretamente, a una grande piazza in cui molti banchi vendono arance, identiche tra loro, e molti consumatori si aggirano 45tra i banchi cercando di capire se sia per loro meglio comprarne un chilo o utilizzare altrimenti gli euro che hanno nel borsellino. Visto che le arance sono identiche, tutti i potenziali compratori sceglieranno, fra i tanti venditori, quello che pratica il prezzo più basso. Ciascuno dei tanti venditori sa che non può vendere nulla se il prezzo che pratica è più alto di quello degli altri, e sa che se invece praticasse un prezzo più basso di quello degli altri attirerebbe talmente tanti compratori da non poterli servire tutti. Che cosa fare? Né l’una né l’altra scelta sono attraenti: senza clienti, non potrebbe guadagnare nulla; e se vendesse tutto, tanto varrebbe vendere non a un prezzo più basso, ma allo stesso prezzo degli altri. Quindi, in concorrenza perfetta tutti i venditori praticano lo stesso prezzo. E i molti compratori devono decidere se e quante arance comprare a quel prezzo, che per loro è un dato non modificabile: potrebbero provare a chiedere uno sconto ma nessun venditore, convinto di poter vendere tutto al prezzo di mercato, sarà disposto a concederlo. A questo punto sorge spontanea una domanda: se ciascun compratore e ciascun venditore prende il prezzo come dato, che cosa determina il prezzo? Per capirlo, occorre introdurre i concetti di domanda, offerta ed equilibrio di mercato. 2. Domanda 2. Domanda A ogni dato prezzo, la quantità di arance che si può complessivamente vendere sul mercato di cui ci stiamo occupando è quella che i clienti trovano conveniente comprare, avendo opportunamente valutato possibili usi alternativi delle proprie risorse. Sul mercato ci sarà chi quel giorno ha molta voglia di arance e chi le ha da sempre trovate troppo acide; ci sarà chi è ricco e può comprarne molti chili senza dover rinunciare a molto altro e chi vive normalmente di soli pane e pasta e considera un lusso permettersi una spremuta. A tutti il mercato propone, se vogliono, di comprare arance a un prezzo che non possono influenzare. Alcuni sceglieranno di acquistarne molte, altri meno, e ci sarà anche chi rinuncerà del tutto a comprarne. Per adesso non preoccupiamoci troppo dei motivi alla base di tale scelta, che analizzeremo più in dettaglio nel capitolo 3, paragrafo 4, e nel capitolo 4. Pensiamo invece a come le scelte dipendano dal prezzo proposto dal mercato. La domanda è una relazione tra prezzo e quantità, ed è un concetto diverso da quello di quantità domandata (per ciascun prezzo). Anche se non abbiamo ancora un’idea precisa dei ragionamenti che fanno i compratori, notiamo due cose importanti. Primo, possiamo supporre che si tratti di scelte razionali: chi decide di comprare lo fa perché ciò risulta per lui conveniente nel contesto di un problema in cui è possibile scegliere di non farlo. Questo ci aiuterà a capire non solo il modo in cui il mercato raggiunge l’equilibrio, ma anche le caratteristiche dell’equilibrio.46 Secondo, è sensato che da quelle scelte conseguano acquisti complessivamente maggiori se il prezzo è più basso, dato che un prezzo conveniente può indurre alcuni di coloro che di solito non mangiano frutta a cambiare abitudini, e può far comprare più arance a chi le trova buone ma care. Questo fenomeno definisce la legge della domanda, che esprime una duplice regola (che, come vedremo nel cap. 4, ammette eccezioni): quando il prezzo di un bene aumenta, la quantità domandata di quel bene diminuisce; quando il prezzo di un bene diminuisce, la quantità domandata di quel bene aumenta. 2.1. Curva di domanda individuale e di mercato Graficamente, la domanda è una relazione tra prezzo e quantità. Per quanto riguarda le arance, la quantità domandata da ciascun frequentatore del mercato ortofrutticolo può essere rappresentata con diagrammi che, per convenzione, misurano il prezzo sull’asse verticale e la quantità sull’asse orizzontale. La curva di domanda individuale, rappresentata nella figura 2.1 e identificata in questo e nei prossimi grafici dalla lettera D, è la relazione tra la quantità domandata Q del bene, variabile misurata sull’asse orizzontale, e ciascun prezzo p, variabile che misuriamo sull’asse verticale. Consideriamo, ad esempio, il punto contrassegnato dalla lettera A: le linee tratteggiate aiutano a visualizzare che al prezzo pA si acquista la quantità QA. fig. 2.1. Curva di domanda individuale. La legge della domanda ci dice che la curva di domanda è (di solito) decrescente, a indicare che ciascun individuo preferisce comprare meno arance se sono care. La curva di domanda di mercato indica la quantità domandata di un 47bene in un mercato nel suo complesso; ad esempio, la domanda di mercato delle arance da parte di tutti i consumatori presenti in un dato giorno. Si ottiene sommando orizzontalmente le domande individuali di tutti i consumatori e notando che sul mercato un aumento del prezzo può ridurre la quantità domandata da ciascun compratore, e ci sono prezzi talmente alti da indurre potenziali compratori a lasciare il mercato a mani vuote e borsellino pieno. fig. 2.2. Curve di domanda individuali e di mercato. L’operazione che ci accingiamo a compiere è simile a quella fatta nella figura 1.2, partendo dai dati della tabella 1.2. Rappresentare la domanda dei singoli individui con grafici piuttosto che con dati numerici, però, permette di raccontare con un semplice tratto di penna storie più complicate e realistiche di quella dei potenziali acquirenti di acqua minerale. La figura 2.2 mostra come si ottiene la domanda di mercato nel caso semplice in cui sul mercato ci sono solo due consumatori, la dott.ssa Moltezzi (Sibilla per gli amici) e il sig. Pochettini (Casimiro per gli amici). Ovviamente, non ha alcuna importanza come si chiamano. Dargli un nome ci ricorda solo che, nella realtà che il nostro modello economico cerca di rappresentare, i consumatori sono persone reali e affrontano problemi familiari a ciascuno di noi (anche se preferiamo dare loro nomi poco comuni, per evitare che coincidano con quello di qualcuno fra i lettori). Il comportamento sul mercato di questi due personaggi immaginari dipende dalle loro caratteristiche e storie personali, che sono diverse, e dipende anche dal prezzo a cui possono comprare il bene (le arance) di cui ci stiamo occupando. Per motivi suoi, Sibilla è poco disposta a fare del tutto a meno delle arance e ne compra comunque, seppur poche, anche se il prezzo diventa altissimo; però se ne sazia facilmente, e non ne acquisterebbe una quantità superiore a q1 nemmeno se fossero gratis. I problemi personali di Casimiro Pochettini sono diversi da quelli della dott.ssa Moltezzi, che può permettersi di acquistare le arance che è abituata a consumare in quantità simili anche se il prezzo varia molto. Nella 48figura 2.2 vediamo che di arance Casimiro non ne compra proprio se il prezzo è superiore a quello indicato da p1. Se il prezzo scende sotto quel livello, di arance ne compra sempre di più, e dei prezzi più bassi approfitta senza remore. Non sappiamo con precisione perché, ma vediamo che di arance Casimiro è sazio (al punto che non ne comprerebbe più neanche se fossero gratis) solo quando raggiunge la quantità indicata da q2. Forse Casimiro ha una famiglia numerosa e pochi soldi; forse è sì golosissimo di spremute, ma molto tirchio. Non sappiamo ancora quali motivi spingono Sibilla e Casimiro a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro; possiamo solo osservare il risultato delle loro scelte. Anche se si tratta di persone molto diverse, sul mercato il prezzo di mercato è lo stesso per entrambe. La domanda di mercato è data dalla somma delle quantità domandate da Casimiro e Sibilla in corrispondenza di ciascun prezzo: se il prezzo è molto alto, nel nostro semplice esempio le arance sono comprate solo da Sibilla, che ne compra pochissime; per prezzi più bassi, la quantità aumenta: sia perché Sibilla ne compra un po’ di più, sia perché Casimiro da un certo punto in poi comincia a comprarne sempre di più. Se il prezzo arrivasse a zero, in totale la quantità domandata sarebbe massima e pari a q1 + q2. Visto che sugli assi della figura appaiono anche numeri che indicano le quantità acquistate in corrispondenza di alcuni prezzi, possiamo essere precisi anche per situazioni intermedie tra questi estremi. Quante arance si domanderebbero sul mercato se il prezzo fosse altissimo? Quante se le arance non costassero nulla? E che cosa accade in casi intermedi? Per rispondere a queste domande, osserviamo la figura 2.2. Se il prezzo è pari a 2 (euro al chilo), vediamo che Sibilla e Casimiro acquistano entrambi 2 (chili di arance); quindi, la domanda di mercato è pari a 2 + 2 = 4. Quando il prezzo è pari a 1, Sibilla domanda 3 e Casimiro domanda 5, sicché la domanda di mercato è pari a 3 + 5 = 8. E così via, per tutti i possibili livelli di prezzo. La curva di domanda di mercato ci dice, per ogni possibile livello del prezzo, quante arance sono complessivamente domandate da tutti (due nel nostro esempio) i consumatori. A prezzi più alti corrispondono quantità domandate più basse, e viceversa, per due motivi: ciascuno dei consumatori del nostro esempio varia la quantità che domanda in modo opposto alla variazione del prezzo, se già comprava; e la quantità domandata sul mercato varia anche perché varia la partecipazione individuale agli acquisti: ciascun consumatore, quando varia il prezzo, può anche rinunciare completamente alle arance, o cominciare a comprarne. Chiaramente, le risposte che abbiamo fornito sopra sono risposte ipotetiche a questioni parimenti ipotetiche: in genere non si trovano in commercio arance gratis, ed è difficile che vengano proposte agli acquirenti le cifre altissime che (ipoteticamente) Sibilla sarebbe disposta a spendere pur di non rinunciare del tutto alle spremute. Tuttavia, avere queste risposte è utile perché ci consente di fare un confronto con le risposte, altrettanto ipotetiche, che ci daranno in quanto segue gli individui che sul mercato delle arance vendono.49 3. Offerta 3. Offerta Dal lato dell’offerta, la decisione di portare arance al mercato è analogamente basata sul confronto con le alternative possibili. Supponiamo che i venditori siano coltivatori diretti. Ciascuno ha un suo frutteto, dove si possono raccogliere arance mature, e deve decidere se e quante portarne al mercato ortofrutticolo di cui ci stiamo occupando. Pur non conoscendo i dettagli del problema di ciascuno, possiamo descrivere come la soluzione dipenda dal prezzo che i coltivatori di arance si aspettano di ricavare sul mercato. Non c’è bisogno di sforzarsi troppo per capire che raccogliere le arance è più conveniente se il prezzo di mercato è più alto, ed è anche importante capire che, almeno dal punto di vista del coltivatore, lasciarle marcire sugli alberi può non essere uno spreco. Se, ipoteticamente, quel giorno il prezzo di mercato fosse zero, sarebbe ben poco conveniente dedicare alla raccolta e al trasporto delle arance tempo, fatica e denaro che si potrebbero utilizzare in altri modi (se non altro, riposandosi, che è senz’altro meglio che lavorare gratis). A prezzi più alti aumenta la convenienza di raccogliere e vendere i frutti. Chi vende dovrà sempre e comunque confrontare il prezzo che può ricavare dalla vendita con i costi che sostiene per raccogliere e trasportare le arance fino al mercato, costi che nel caso di cui ci stiamo occupando sono abbastanza facili da rappresentare. 3.1. Curva di offerta individuale e di mercato 3.1. Curva di offerta individuale e di mercato La relazione tra prezzo e quantità offerta può essere rappresentata graficamente da una curva di offerta. Come la curva di domanda, la curva di offerta è una relazione comportamentale tra un prezzo, preso come dato, e una quantità: in questo caso, la quantità che un venditore sceglie di rendere disponibile sul mercato. Come la curva di domanda, anche quella di offerta è soggetta a una «legge» che però specifica una relazione di segno opposto: se il prezzo è più alto, viene offerta una quantità più grande; se il prezzo è più basso, si offre di meno. Studieremo in dettaglio le scelte dei produttori nel capitolo 6. Qui ci limitiamo a descrivere la soluzione del semplice problema dei coltivatori diretti di arance, che per ciascun prezzo decidono quante portarne sul mercato. La curva di offerta individuale, rappresentata nella figura 2.3 e indicata con la lettera O, ci dice che per un certo coltivatore non conviene vendere se il prezzo è inferiore a un certo livello pA. Questo significa che un prezzo più basso non basta neppure a coprire il costo di raccogliere e trasportare le arance al mercato. Se il prezzo è più alto di quel livello, conviene produrre e vendere arance: ma quante? Nella figura la quantità offerta aumenta al crescere del prezzo perché se il prezzo è più alto il coltivatore dedica più tempo e fatica a cercare e raccogliere le arance mature. E smette di aumentare, restando 50costante a QB, una volta che le arance mature siano state tutte raccolte: per (ipotetici) prezzi altissimi (nella figura superiori a pB) sarebbe conveniente portare moltissime arance al mercato, ma non se ne possono portare di più di quelle che, quel giorno, sono maturate sugli alberi. fig. 2.3. Curva di offerta individuale. Il prezzo che induce i venditori a offrire dipende dalle alternative disponibili, riassunte dai costi: se il costo supera il prezzo il venditore preferirà dedicare energia ad altre attività, o riposarsi. Venditori diversi hanno problemi e costi diversi. Nella figura 2.4 appaiono le curve di offerta dei signori Ireo Bianchi e Didone Neri, due coltivatori diretti immaginari che 51però (e per questo diamo loro un nome) affrontano problemi realistici e familiari. fig. 2.4. Curve di offerta individuali e di mercato. I problemi di Ireo e Didone sono simili, ma diversi. Come nel caso delle curve di domanda individuali, le linee che descrivono le due curve di offerta ci danno informazioni interessanti e complicate. La quantità offerta da Ireo è già superiore a zero per un prezzo di poco superiore a 1: si vede che il suo frutteto è vicino al mercato e ha costi di trasporto bassi rispetto a quelli di Didone, che offre qualcosa solo se il prezzo è superiore a 2. Però Ireo ha disponibile una quantità più piccola di arance mature: se anche il prezzo aumentasse moltissimo, non riuscirebbe a offrire una quantità superiore a 7. Didone ha un frutteto più lontano ma più grande, e può offrire una quantità massima pari a 11. Come nel caso delle curve di domanda, i diversi problemi individuali devono tutti confrontarsi con un unico prezzo di mercato. La curva di offerta di mercato si ottiene sommando le quantità offerte da tutti i produttori presenti sul mercato in corrispondenza di ciascun prezzo. Graficamente, la somma corrisponde a segmenti (orizzontali) la cui lunghezza coincide con la somma delle quantità offerte da ciascun individuo. Nell’esempio illustrato nella figura 2.4, è molto facile disegnare la curva di offerta di mercato, perché il produttore con costi più alti entra sul mercato proprio quando quello con costi più bassi esaurisce le sue possibilità di produrre arance. Come in questo, anche in casi più complicati si tratta di una curva crescente, che rispetta la legge dell’offerta: per prezzi più alti si offre di più. Come nel caso della curva di domanda, ciò risulta da due diversi fenomeni: se il prezzo è più alto, la quantità offerta aumenta sia perché entrano sul mercato produttori che hanno costi più alti (coltivatori più distanti dal mercato, nel nostro esempio), sia perché ciascuno dei produttori presenti sul mercato produce di più (si dà più da fare a cercare e raccogliere arance, cosa che nel nostro esempio diventa presto impossibile). 4. Equilibrio 4. Equilibrio Avendo capito come si ottengono le curve di domanda e offerta di mercato partendo da quelle individuali, è il momento di ricordare che sul mercato concorrenziale non ci sono solo due compratori, né solo due venditori. Ce ne sono moltissimi e potenzialmente tutti molto diversi tra loro. È comunque vero che ciascuno decide quanto comprare e vendere al prezzo proposto dal mercato, e che dalle decisioni di una moltitudine di compratori e venditori si possono derivare (con figure molto complicate, che non vale la pena disegnare) curve di domanda e di offerta di mercato. Nella figura 2.5 vediamo due curve che rappresentano la domanda e l’offerta in un certo mercato. Anche se sembrano disegnate a caso, è importante pensare che dietro a quella di domanda, che è discendente per rispettare la legge della domanda, ci sono moltissimi consumatori simili a quelli di cui abbiamo parlato sopra, ciascuno intento a decidere se e quanto comprare in base a suoi 52problemi personali e al prezzo di mercato. Anche dietro alla curva crescente, che rappresenta l’offerta, ci sono i problemi di tanti produttori che, per ciascun prezzo proposto dal mercato, devono decidere quanto convenga loro vendere. fig. 2.5. Equilibrio di mercato. Visto che le due curve sono inclinate in direzione opposta, a un certo punto si incrociano. Nella figura ciò accade nel punto contrassegnato con la lettera E, dove si dice che il mercato è in equilibrio: se il prezzo è pE, la quantità che i consumatori sono disposti ad acquistare coincide con quella che i produttori trovano conveniente vendere. In equilibrio il mercato riesce a far sì che tutte le decisioni di comprare o vendere siano compatibili tra loro. Nel punto E della figura 2.5 il prezzo di equilibrio pE consente a tutti i coltivatori di vendere le arance che hanno deciso di raccogliere e portare al mercato, e consente a tutti gli acquirenti di comprare quanto a quel prezzo pare loro conveniente consumare. Le due quantità sono entrambe pari a QE, quindi tutti i consumatori riescono ad acquistare le arance che sono disposti a pagare a quel prezzo e, tra i venditori, nessuno rimpiange di aver portato al mercato arance pensando che sarebbe stato meglio lasciarle marcire sugli alberi piuttosto che in piazza. 4.1. Disequilibrio Disequilibrio Se il mercato è in equilibrio, tutto va bene. Resta da capire come sia stabilito il prezzo che tutti i partecipanti al mercato prendono per dato, e che cosa succede se il prezzo che si prende per dato non è quello di equilibrio.53 fig. 2.6. Eccedenza e penuria. Supponiamo che, per vari possibili motivi di cui parleremo più avanti, il prezzo su cui si basano le decisioni di vendere e comprare non coincida con il prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato deve comunque essere lo stesso per venditori e compratori, perché in ogni scambio quel che l’uno incassa coincide con quel che l’altro paga. Se gli scambi avvengono a un prezzo che non è quello di equilibrio, però, si capirà ben presto che qualcosa non va. Gli agenti economici price-takers sono convinti di poter scegliere la quantità che vendono e comprano a un dato prezzo. Ma se il prezzo è diverso da quello di equilibrio, quella convinzione si scontra con una realtà in cui non si riesce a vendere o a comprare quel che si vuole. A prezzi diversi da quello che uguaglia domanda e offerta non c’è equilibrio. Come illustrato nella figura 2.6, se il prezzo è inferiore a pE c’è chi, pur disposto a comprare, rimane insoddisfatto. Al prezzo p2, inferiore al prezzo di equilibrio, la quantità domandata (Q3) è più grande della quantità offerta (Q2) e sul mercato c’è un eccesso di domanda, o «penuria». Se invece negli scambi si pratica un prezzo più alto di pE, i venditori non riescono a piazzare tutto quel che sono disposti vendere, e sul mercato c’è un eccesso di offerta, o «eccedenza». Graficamente, nella figura 2.6 vediamo che se il prezzo è pari a p1 (superiore a pE), si verifica un’eccedenza corrispondente alla quantità rappresentata dall’altra doppia freccia (e pari alla differenza tra Q4 e Q1). Visto che lo scambio è comunque volontario, non si possono costringere i produttori a vendere più di quanto sono disposti a offrire a un prezzo che è inferiore a quello di equilibrio, o gli acquirenti ad acquistare a un prezzo più alto di quello che sono disposti a pagare. Questo significa che sul mercato 54si scambia la quantità massima che i produttori sono disposti a vendere nel caso in cui l’offerta sia inferiore alla domanda (nella figura, la quantità Q2), oppure la quantità che i consumatori sono disposti ad acquistare nel caso in cui l’offerta sia superiore alla domanda (nella figura, Q1). Il resto è domanda insoddisfatta, o prodotto invenduto. Sono cose che capitano. La penuria sembra un fenomeno da economia di guerra, o da crepuscolo dell’Unione Sovietica. Ma a chi non è capitato di recarsi in una panetteria verso sera per scoprire che il pane è esaurito? Capita anche che sia praticamente impossibile comprare ventilatori e condizionatori se l’estate è caldissima, come può capitare che i rivenditori di quegli apparecchi ne abbiano i magazzini pieni se l’estate è fresca. Il motivo è semplicemente che spesso i venditori devono scegliere il prezzo e la quantità della merce che mettono sul mercato prima di sapere esattamente quanta sarà la domanda per il loro prodotto. I panettieri cercano di sfornare al mattino una quantità di pane che pare loro adeguata. Ma non sanno in realtà quanti clienti entreranno quel giorno in panetteria, perché le scelte dei compratori, che dipendono da come sono fatti i loro problemi personali, sono influenzate da fenomeni difficilmente prevedibili. Non solo la domanda di ventilatori e condizionatori prodotti in Estremo Oriente, ma anche la domanda per le arance che i coltivatori portano al mercato ortofrutticolo dipende dalle condizioni meteorologiche: a parità di prezzo, la quantità domandata sarà tanto più alta quanto più farà caldo. Le previsioni meteorologiche sono imprecise, ed è ancora più difficile prevedere come i possibili clienti reagiranno a fenomeni climatici e a quant’altro può capitare loro ogni giorno. Dato che gli imprevisti sono sempre in agguato, anche in un sistema economico ben organizzato ci sono a volte penurie o eccedenze, perché i prezzi sono stabiliti da singoli venditori e non sono in realtà facili da variare tanto quanto sarebbe necessario per fare sempre coincidere quantità domandata e quantità offerta. Per evitare di rimanere senza pane da vendere, i panettieri potrebbero cambiare il prezzo del pane nel corso della giornata, aumentandolo se i clienti sono numerosi, diminuendolo se sono scarsi. Ma sarebbe difficile farlo bene, evitando di creare confusione e malumori: invece di dire «mi spiace, il pane è finito, vuole dei grissini?» occorrerebbe dire, un po’ prima, «sono rimasto quasi senza pane, se ne vuole viene 12 euro al chilo». Non si usa, almeno non tanto quanto sarebbe necessario per evitare di rimanere senza a fine giornata. L’imperfetta flessibilità di prezzi e quantità ha un ruolo importante nelle economie reali. Non sempre il mercato riesce da solo a prevedere correttamente i prezzi e le quantità di equilibrio. Più avanti nel libro (cap. 12) cercheremo di capire in modo più preciso i motivi e le conseguenze del fatto che occorra prendere decisioni in base non a fatti certi, ma a quel che ci si può aspettare da un mondo che muta in modi non sempre facili da prevedere. In un mondo complicato è normale che si facciano errori, e parleremo anche degli errori che, anche in buona fede, possono portare un sistema economico ad avvitarsi in crisi gravi, come quella del 2008-2009.55 Nel mercato concorrenziale di cui ci stiamo occupando, però, è il comportamento stesso di chi domanda e di chi offre a correggere eventuali errori e, come vedremo di seguito, a portare il mercato verso l’equilibrio. 4.2. Il ruolo dei prezzi 4.2. Il ruolo dei prezzi Anche se non è sempre in equilibrio, il mercato è alla continua ricerca dell’equilibrio, perché solo in equilibrio è impossibile cambiare prezzi (e quantità) in modo da far star meglio sia i compratori sia i venditori di un mercato concorrenziale. Ai compratori piacerebbe poter ottenere di più, a prezzi più bassi, di quel che ottengono in equilibrio. Ma i venditori hanno interessi opposti: vorrebbero semmai ottenere un prezzo più alto e produrre di meno (perché produrre costa loro tempo, soldi e fatica). Il prezzo di equilibrio concilia questi opposti desideri, rappresentati dalle curve di domanda e di offerta che nel punto di equilibrio si incrociano. In un mercato perfettamente concorrenziale, venditori e compratori prendono per dato il prezzo di mercato, che comunica agli uni gli elementi essenziali del problema degli altri. Nel nostro esempio, il prezzo delle arance comunica ai consumatori quanto è difficile e faticoso per i coltivatori rifornire il mercato quel giorno. Può capitare che i frutteti più vicini siano rimasti vittima di un’invasione di cavallette, o al contrario che il clima favorevole abbia caricato i rami più bassi degli alberi di tutti i frutteti di tante arance facilissime da raccogliere: per questi e mille altri motivi le arance possono, in un dato momento, essere più o meno abbondanti e più o meno costose da raccogliere. Sarebbe complicato dover spiegare tutto questo a chi si reca al mercato con sporta e borsellino, e capire la spiegazione potrebbe richiedere competenze tecniche che i consumatori non hanno. Invece non occorrono spiegazioni complicate, perché il prezzo riassume in modo semplice e immediatamente comprensibile («in soldoni», appunto) tutto quel che del problema dei produttori alla fin fine è rilevante per i consumatori. E, simmetricamente, il prezzo fornisce ai produttori un riassunto conciso ed efficace dei molti e difficili problemi dei consumatori di arance: per ottenere 2 chili di arance, basta pagarle, non occorre spiegare che servono per fare una spremuta a un familiare che ha il raffreddore, per preparare granite, o per quali altri mille possibili usi interessa procurarsele. In questo e in tutti gli altri mercati, i prezzi hanno due ruoli importantissimi. Da un lato segnalano la scarsità relativa di un bene rispetto all’altro. Ad esempio, se il prezzo delle arance sale, segnala ai potenziali acquirenti che si tratta di un bene che sta diventando più scarso; se scende, segnala una situazione di abbondanza. Dall’altro, i prezzi incentivano gli individui a comportarsi in modo coerente con la scarsità o abbondanza da cui derivano. Se il prezzo delle arance è basso, ai consumatori conviene consumarne di più, e ai produttori conviene ridurre la quantità offerta. Questi comportamenti sono adatti a una 56situazione in cui le arance sono abbondanti: è bene approfittarne assorbendo vitamine, e non conviene produrne ancora di più se ciò è costoso. Quando il prezzo è inferiore al prezzo di equilibrio, infatti, i consumatori vogliono acquistare una quantità superiore rispetto a quella che chi vende è disposto a offrire. Piuttosto che rimanere a bocca asciutta, conviene proporre e pagare un prezzo più alto, che i venditori (essendo già disposti a vendere al prezzo che generava penuria) saranno ben contenti di accettare. Questo tende a ridurre l’eccesso di domanda e, se tutto va bene, a eliminarlo. Simmetricamente, i venditori possono proporre prezzi più bassi se il prezzo di mercato è superiore a quello di equilibrio: a loro conviene, perché così facendo attirano clienti e smaltiscono quel che altrimenti rimarrebbe invenduto, e anche in questo caso il loro comportamento porterà il mercato verso l’equilibrio. Per padroneggiare la materia di cui ci occupiamo in questo libro, e anche per cavarsela nella vita vera, è importantissimo pensare ai prezzi in quei termini. Può essere giusto preoccuparsi dei prezzi quando aumentano tutti in modo imprevedibile e mal sincronizzato, ovvero quando c’è inflazione (di cui parleremo molto più avanti nel libro). Ma quando ci si trova al mercato è meglio regolarsi piuttosto che scandalizzarsi: se la verdura costa cara c’è semmai da preoccuparsi non dei prezzi in quanto tali, ma delle condizioni di mercato che li determinano. Più che un qualche valore intrinseco dei beni e servizi, i prezzi misurano la loro scarsità, ovvero il rapporto tra quanto sono desiderabili e quanto è costoso (a volte, tanto da essere praticamente impossibile) renderli disponibili. Per questo l’utilissima ma almeno da noi abbondantissima acqua potabile dell’acquedotto ha un prezzo tanto più basso dell’acqua imbottigliata, che pur piacevolmente e costosamente etichettata non è poi così essenziale per noi. Così come i diamanti utilizzabili come gemme devono i loro prezzi esorbitanti, più che alla loro bellezza e utilità, al fatto che sono rari e che si trovano in posti molto difficili e costosi da raggiungere. Costi e scarsità spiegano anche molte delle differenze tra i redditi delle persone: i professori universitari di economia guadagnano più degli impiegati dell’anagrafe sia perché hanno dovuto studiare di più (e ciò costa tempo, fatica e denaro), sia perché hanno competenze più difficili da reperire sul mercato: chi sa fare il professore di economia generalmente potrebbe anche fare l’impiegato dell’anagrafe, mentre non è vero il contrario. Riepilogo ▶ Ogni mercato mette in relazione le disponibilità e i bisogni di persone e imprese tra loro diverse, e permette lo scambio di beni e servizi. Per funzionare bene, deve poter contare sulla definizione dei diritti di proprietà e sulla tutela della concorrenza. ▶ Mercati in cui tante imprese e tanti consumatori non possono influenzare il prezzo di mercato sono detti perfettamente concorrenziali. ▶ Chi acquista beni e servizi sul mercato si trova sul lato della domanda. In base alla legge della domanda, la curva di domanda descrive una relazione negativa tra prezzo e quantità domandata. ▶ Chi vende (offre) beni e servizi sul mercato si trova sul lato dell’offerta. La curva di offerta descrive una relazione positiva tra prezzo e quantità offerta. ▶ Curva di domanda e curva di offerta possono essere rappresentate sia per un singolo acquirente o venditore, sia per un intero mercato (sommando, rispettivamente, le domande individuali di tutti gli acquirenti o le offerte individuali di tutti i venditori). ▶ Sia la domanda sia l’offerta si basano sulla soluzione di problemi individuali, più o meno complicati, di consumatori e imprese. ▶ Il mercato è in equilibrio se il prezzo è tale da uguagliare quantità domandata e quantità offerta. ▶ Se il prezzo è più basso di quello di equilibrio, sul mercato c’è un eccesso di domanda, o penuria; se il prezzo è più alto, sul mercato c’è un eccesso di offerta, o eccedenza. ▶ Gli eccessi che derivano da un disequilibrio di mercato sono causati da errori di previsione o da variazioni della domanda e dell’offerta. ▶ I mercati perfettamente concorrenziali tendono sempre all’equilibrio. Nel processo di aggiustamento i prezzi giocano un (duplice) ruolo. ▶ I prezzi segnalano la scarsità relativa e influenzano le scelte di compratori e venditori: quando il mercato non è in equilibrio, infatti, consumatori e venditori sono incentivati a modificare la quantità che vogliono scambiare, fino a che il mercato raggiunge un nuovo equilibrio. Testo di supporto (UD2) Dopo aver visto che la curva di domanda individuale associa a ogni prezzo la quantità che una persona acquista, questa UD studia il processo decisionale che porta un individuo a scegliere se e quanto comprare dei molti beni offerti dal mercato. Del comportamento del consumatore tratta il Capitolo III del testo "Istituzioni di economia". Argomenti: - Teoria del consumatore - Insieme delle alternative possibili - Preferenze - Scelta del consumatore I. TEORIA DEL CONSUMATORE La teoria del consumatore descrive il processo in base al quale un individuo decide cosa e quanto acquistare, ed è piuttosto semplice: suppone che i consumatori scelgano la combinazione di beni migliore tra quelle che possono acquistare. Lo schema teorico che utilizzeremo analizza come la curva di domanda individuale si possa derivare dalla soluzione del problema di una persona, in termini delle risorse che ha a disposizione e dei suoi gusti (le preferenze). Si tratta di uno schema stilizzato, che naturalmente non rappresenta letteralmente il nostro processo decisionale: per decidere che cosa mangiare a pranzo, non ci occorre tracciare le figure di cui ci occuperemo in questa UD. Ma in economia è importante supporre che ciascuno risolva nel miglior modo possibile i suoi più o meno complicati problemi personali, e rendersi conto che tutti i problemi che si confrontano con il mercato sono rappresentabili in termini economici. Anche se acquistare un panino può sembrare un comportamento abitudinario, o d'impulso, rimane il fatto che con le stesse monete si sarebbe potuto acquistare qualcos'altro. La disponibilità di una data persona a pagare per avere da mangiare dipende dal suo appetito e da quanti soldi ha in tasca, e una tale interazione tra preferenze, redditi e prezzi è comune a problemi più complessi, come ad esempio quello della scelta tra strumenti finanziari sofisticati. Per capire il comportamento del consumatore di seguito vedremo: qual è l'insieme delle alternative tra cui il consumatore può scegliere; i motivi per i quali un consumatore preferisce un bene piuttosto che un altro; e qual è la scelta ottima del consumatore date le risorse (scarse) che ha a disposizione e date le sue preferenze. Per semplificare l'analisi, ipotizzeremo che il consumatore abbia a disposizione due beni; in questo modo potremo rappresentare il problema di scelta in un semplice sistema di assi cartesiani. Studieremo il caso di due beni, libri e DVD, proposto sul testo "Istituzioni di Economia". Consideriamo un sistema di assi cartesiani, nel quale misureremo la quantità di libri (indicata con QL) sull'asse verticale e la quantità di DVD (indicata con QD) sull'asse orizzontale. I punti che appartengono al primo quadrante rappresentano combinazioni (o panieri) di consumo, indicano quanti libri e quanti DVD si ottengono quando ci si trova in un particolare punto. II. INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI Come primo elemento per comprendere il comportamento del consumatore, consideriamo l'insieme dei beni e servizi che il consumatore può acquistare. Il problema di scelta del consumatore è soggetto a vincoli. Come abbiamo visto in precedenza, un individuo che acquista beni sul mercato si comporta da price-taker (deve prendere come dati i prezzi dei beni) e ha a disposizione delle risorse scarse, risorse che di seguito quantificheremo in termini di reddito monetario (indicato con M). A. VINCOLO DI BILANCIO L'insieme delle combinazioni di beni che il consumatore può acquistare dati i prezzi prevalenti sul mercato e dato il reddito, è rappresentato graficamente da una retta detta vincolo di bilancio. Play Video Scarica L'intercetta verticale del vincolo di bilancio rappresenta quanti libri il consumatore potrebbe acquistare se spendesse tutto il suo reddito per acquistare solo libri, quella orizzontale indica quanti DVD il consumatore potrebbe acquistare se spendesse tutto il suo reddito per acquistare solo DVD. L'inclinazione del vincolo di bilancio è negativa, ad indicare che esiste un costo-opportunità: per poter consumare una data quantità in più di libri il consumatore deve rinunciare ad una certa quantità dell'altro bene. In formule, indicando con pL e pD i prezzi di libri e DVD, l'espressione del vincolo di bilancio è: M =pLQL +pDQD E' importante notare che il consumatore soddisfa il vincolo di bilancio con uguaglianza: spende tutto il suo reddito nell'acquisto dei due beni. Nel modello che stiamo considerando sarebbe irrazionale risparmiare, dato che non c'è futuro. Che cosa indicano quindi i punti che si trovano al di sotto/al di sopra/sul vincolo di bilancio? Play Video Scarica Saggio di scambio di mercato (E) La pendenza (inclinazione) del vincolo di bilancio, pari al rapporto tra il prezzo del bene che si trova sull'asse delle ascisse e il prezzo del bene che si trova sull'asse delle ordinate, misura il saggio di scambio di mercato (indicato con la lettera E), ovvero il saggio a cui il mercato permette di scambiare libri con DVD. Utilizzando la lettera greca delta per indicare una variazione, avremo che: E = ΔQL\ΔQD = -pD\pL Il rapporto tra i prezzi dei due beni è detto prezzo relativo. Nel caso in esame stiamo considerando il prezzo relativo dei DVD, vale a dire il prezzo dei DVD espresso in termini di libri. Se volessimo calcolare il prezzo relativo dei libri, dovremmo fare prezzo dei libri fratto prezzo dei DVD. B. MOVIMENTI L'insieme delle alternative di consumo possibili varia al variare dei prezzi dei beni e del reddito. Vediamo graficamente come si sposta il vincolo di bilancio a seguito di una variazione di prezzo e a seguito di una variazione di reddito. 1. A seguito di variazioni di uno o di entrambi i PREZZI Quando varia il prezzo di un bene, ad esempio il prezzo dei libri, come varia il vincolo di bilancio? A parità di reddito e di prezzo dei DVD, l'intercetta orizzontale non cambia; ciò che cambia è la quantità di libri che il consumatore può acquistare spendendo tutto il suo reddito nell'acquisto di libri. Quindi, il vincolo di bilancio ruota attorno a un punto: verso l'interno se il prezzo dei libri aumenta; verso l'esterno se il prezzo dei libri diminuisce. Play Video Scarica E se variassero i prezzi di entrambi i beni? Potreste individuare la posizione finale del vincolo di bilancio scomponendone lo spostamento in due fasi (ad esempio, vedendo cosa accade quando varia il prezzo del bene sull'asse orizzontale, e poi facendo variare anche il prezzo dell'altro bene). 2. A seguito di variazioni del REDDITO Quando il reddito aumenta, a parità di prezzi (quindi mantenendo costante l'inclinazione del vincolo di bilancio), il consumatore può acquistare quantità maggiori di entrambi i beni. In questo caso, il vincolo si sposta parallelamente rispetto a se stesso verso l'esterno (a destra). Play Video Scarica Quando il reddito diminuisce, a parità di prezzi, il consumatore può acquistare quantità minori di entrambi i beni. In questo caso, il vincolo si sposta parallelamente rispetto a se stesso verso l'interno (a sinistra). III. PREFERENZE Quale combinazione di beni, tra quelle che può acquistare, il consumatore sceglie di acquistare? Dipende. Come abbiamo detto, ogni consumatore è un agente economico razionale che agisce al fine di massimizzare la propria soddisfazione. In questa sezione vedremo come, osservando il comportamento del consumatore, sia possibile ordinare i panieri di consumo secondo un ordine di preferenza che ci consente di stabilire quali panieri sono più desiderabili di altri. Ad esempio, se il consumatore si trovasse a scegliere tra due panieri A e B, potrebbe preferire strettamente A a B, essere indifferente tra i due panieri, preferire debolmente A a B. Per rappresentare il comportamento di agenti razionali, in economia si fanno alcune assunzioni sulle relazioni di preferenza tra panieri. Le preferenze devono essere: 1. complete: si suppone che il consumatore sia in grado di confrontare tutti i possibili panieri e di ordinarli secondo una graduatoria; 2. transitive: se un individuo preferisce il paniere A al paniere B, e il paniere B al paniere C, allora preferisce anche A a C (non si contraddice); 3. riflessive e monotone: il consumatore è indifferente tra panieri identici (ipotesi della riflessività) e per lui (o lei) "di più è meglio" (ipotesi della monotonicità): dato che un individuo ottiene una certa soddisfazione dal consumare dei beni, si suppone che preferisca sempre una maggiore quantità di un bene ad una minore quantità di quello stesso bene. Partendo da queste ipotesi, vediamo come si possono rappresentare graficamente le preferenze di un consumatore. A. CURVE DI INDIFFERENZA Possiamo ottenere una mappa completa delle preferenze del consumatore disegnando una famiglia di curve di indifferenza. Ciascuna curva di indifferenza rappresenta l'insieme di tutte le combinazioni di beni che apportano al consumatore la stessa utilità totale. Ad ogni curva di indifferenza è possibile associare un indice di utilità totale: procedendo in alto a destra si incontrano curve di indifferenza che corrispondono a livelli di utilità totale via via maggiori. Le curve di indifferenza hanno alcune proprietà: non si possono intersecare, sono decrescenti, e nella loro rappresentazione più generale sono curve convesse. Play Video Scarica Per una discussione più dettagliata sulla rappresentazione delle preferenze di rimanda al testo "Istituzioni di economia". a Saggio marginale di sostituzione (SMS) La pendenza negativa delle curve di indifferenza in ogni punto indica il saggio a cui il consumatore è disposto a scambiare un bene per un altro mantenendo invariata l'utilità totale che gli deriva dal consumo dei beni. Esprimendo il concetto in formule, questo saggio, detto saggio marginale di sostituzione (SMS) è pari a: SMS = limΔQD→0 ΔQL\ΔQD= dQL\dQD Per chi non ha dimestichezza con questa notazione matematica, sul libro di testo è possibile trovare una spiegazione intuitiva del concetto di limite e di variazione che vi permetterà di capire il significato della formula del SMS. Il saggio marginale di sostituzione ha segno negativo, dato che per ottenere una quantità maggiore di DVD mantenendo invariata l'utilità totale il consumatore deve rinunciare ad una certa quantità di libri. Considerandolo, per semplicità, in valore assoluto, il SMS è decrescente: nel nostro esempio, all'aumentare della quantità di DVD acquistati, la quantità di libri a cui il consumatore è disposto a rinunciare per ottenere un DVD in più è via via minore. L'ipotesi economica alla base di questo comportamento è che l'utilità marginale di un bene sia molto alta quando si sta consumando una piccola quantità di quel bene, e diminuisca all'aumentare della quantità consumata. Play Video Scarica Provate a pensare a come si potrebbero rappresentare graficamente l'utilità totale e l'utilità marginale che derivano dal consumare un bene (in figura consideriamo i DVD, ma le stesse considerazioni valgono per qualsiasi bene). Play Video Scarica B. CURVE PER TUTTI I GUSTI Le curve di indifferenza altro non sono che uno strumento utilizzato per rappresentare le preferenze. Possono assumere forme diverse a seconda del tipo di gusti che rappresentano. Consideriamo, ad esempio, due casi estremi di beni che per il consumatore sono: 1. Perfetti SOSTITUTI Le curve di indifferenza sono lineari. Il che indica che il consumatore è disposto a sostituire i due beni secondo un saggio costante (si veda la Figura 3.11 del testo "Istituzioni di Economia"). 2. Perfetti COMPLEMENTI Le curve di indifferenza presentano un punto angoloso. I beni sono sempre consumati in proporzioni fisse, si completano a vicenda: affinché l'utilità totale del consumatore aumenti è necessario consumare una quantità superiore di entrambi i beni. Si pensi all'esempio di una scarpa destra e di una scarpa sinistra (illustrato nella Figura 3.12 del testo "Istituzioni di Economia"). A parte questi casi estremi, nella realtà la maggior parte dei beni sono sostituiti, ma non perfetti; le curve di indifferenza, quindi, avranno la forma convessa vista in precedenza nel caso di due beni quali libri e DVD. IV. LA SCELTA DEL CONSUMATORE Dati il vincolo di bilancio e le preferenze, è possibile stabilire quale combinazione di beni il consumatore sceglie al fine di ottenere la massima utilità possibile. Condizione di ottimo Il punto di ottimo si trova: - sul vincolo di bilancio, vale a dire è una delle combinazioni di beni che il consumatore può acquistare dati i prezzi di mercato e dato il reddito che ha a disposizione e - sulla curva di indifferenza che è tangente al vincolo di bilancio, vale a dire sulla curva di indifferenza più alta possibile (quella a cui si associa l'utilità totale maggiore). Play Video Scarica La condizione di ottimo prevede che saggio di scambio di mercato e saggio marginale di sostituzione siano uguali. SMS = ΔQL\ΔQD = E = -pD\pL Consideriamo ora la scelta ottima del consumatore nel caso di beni perfetti sostituti o di beni perfetti complementi. Come spiegato sul testo "Istituzioni di Economia", l'analisi del problema di scelta in questi casi particolari può aiutare a capire meglio la relazione tra saggio di scambio di mercato e SMS. Play Video Scarica Play Video Scarica QUIZ Domanda 1 Risposta corretta Punteggio ottenuto 1 su 1 Contrassegna domanda Testo della domanda Un consumatore può acquistare penne o magliette. Se osserviamo che spende tutto il reddito per acquistare penne, possiamo dire che all'aumentare del prezzo delle magliette: Scegli un'alternativa: a.il vincolo di bilancio si sposta parallelamente verso l'interno b.il consumatore cambierà la sua scelta c.il consumatore continuerà ad acquistare solo penne d.il consumatore acquisterà una minore quantità di entrambi i beni e.il consumatore acquisterà una quantità diversa di entrambi i beni Feedback Siamo in un caso particolare. Nella situazione di partenza, dato il reddito e dati i prezzi dei due beni, sappiamo che il consumatore scegli di consumare zero magliette e che spende tutto il reddito per acquistare penne. Quindi, dato il vincolo di bilancio, sceglie la combinazione che rappresenta l'intercetta con l'asse sul quale misuriamo la quantità di penne. Se il prezzo dell'altro bene aumenta, il vincolo di bilancio ruoterà verso l'interno attorno all'intercetta con l'asse sul quale misuriamo la quantità di penne. A parità di gusti, quindi data la famiglia di curve di indifferenza che rappresentano le sue preferenze, in questo caso il consumatore non cambierà la sua scelta (preferiva consumare solo penne prima, all'aumentare del prezzo delle magliette confermerà la sua scelta). Provate a rappresentare un grafico, misurando la quantità di penne sull'asse verticale, e la quantità di magliette sull'asse orizzontale. Rappresentate un vincolo di bilancio iniziale e una famiglia di curve di indifferenza: quella più alta compatibile con il vincolo di bilancio deve passare dall'intercetta verticale. Rappresentate quindi un aumento del prezzo delle magliette. La risposta corretta è: il consumatore continuerà ad acquistare solo penne Domanda 2 Se una fetta di pane costa 10 centesimi e una fetta di salame 20 centesimi, spendendo 80 centesimi si possono comprare Scegli un'alternativa: a. 2 fette di pane e 4 fette di salame b. 4 fette di pane e 3 fette di salame c. 2 fette di pane e 3 fette di salame d. 4 fette di pane e 4 fette di salame e. 10 fette di pane Feedback Ricordate la formula del vincolo di bilancio; applicandola a questo esempio avremo che: 80cent = (prezzo del pane)*(quantità di pane) + (prezzo del salame)*(quantità di salame). Tra le combinazioni di fette di pane e fette di salame proposte, la condizione è soddisfatta solo quando si comprano 2 fette di pane e 3 fette di salame, infatti: 80 = 10*2 + 20*3. La risposta corretta è: 2 fette di pane e 3 fette di salame Domanda 3 Contrassegna domanda Testo della domanda Se ricevere un'unità in più di un dato bene apporta un'utilità marginale pari a 6, di quanto aumenta l'utilità totale quando si consuma quell'unità aggiuntiva del bene? Scegli un'alternativa: a. non si può dire b. 6 più l'utilità marginale apportata da ciascuna delle unità precedenti c. 6 d. zero e. 6 moltiplicato per il numero di unità del bene già possedute Feedback L'utilità marginale misura di quanto aumenta l'utilità totale a seguito del consumo di un'unità in più del bene; nell'esempio quindi, l'aumento dell'utilità totale è pari a 6. La risposta corretta è: 6 Domanda 4 Contrassegna domanda Testo della domanda Il vincolo di bilancio si sposta parallelamente quando si ha una variazione: Scegli un'alternativa: a. dell'utilità marginale di uno dei beni b. della domanda di uno dei beni c. del reddito d. dei prezzi relativi e. del prezzo di uno dei beni Feedback La risposta corretta è: del reddito Domanda 5 Contrassegna domanda Testo della domanda Se il prezzo di un personal computer è pari a 2000 euro, e quello di un mangianastri è pari a 200 euro, il prezzo relativo del personal computer è: Scegli un'alternativa: a. 10 b. 1/10 c. 5 d. 2 e. 20 Feedback Il prezzo relativo del personal computer è il prezzo del pesonal computer espresso in termini di mangianastri, ed è pari a prezzo del pc fratto prezzo del mangianastri=2000/200=10. La risposta corretta è: 10 Domanda 6 Contrassegna domanda Testo della domanda In corrispondenza della scelta ottima Scegli un'alternativa: a. il consumatore spende tutto il suo reddito b. il rapporto tra prezzo e reddito è uguale al saggio marginale di sostituzione c. il consumatore raggiunge la massima utilità marginale possibile d. il consumatore massimizza il reddito e. sappiamo che il saggio di scambio di mercato è giusto La risposta corretta è: il consumatore spende tutto il suo reddito Domanda 7 Contrassegna domanda Testo della domanda Le scelte dei consumatori dipendono Scegli un'alternativa: a. solo dai prezzi e dal reddito b. dal reddito, dai prezzi, e dalle preferenze c. solo dai gusti d. dalla differenza tra ricavi e costi e. solo dai prezzi e dalle preferenze Feedback Pensate agli elementi che si prendono in considerazione quando si parla di condizione di ottimo: vincolo di bilancio, quindi reddito e prezzi; e gusti del consumatore, ovvero preferenze. La risposta corretta è: dal reddito, dai prezzi, e dalle preferenze Domanda 8 Contrassegna domanda Testo della domanda Per Serena l'utilità totale derivante dal mangiare una fetta di pizza è pari a 28 e l'utilità totale derivante dal mangiare due fette di pizza è pari a 36. Quindi, l'utilità marginale che ottiene dalla seconda fetta di pizza è uguale a: Scegli un'alternativa: a. 64 b. -8 c. 32 d. -64 e. 8 Feedback L'utilità marginale ottenuta dal consumare la seconda fetta di pizza è data dalla variazione nell'utilità totale fratto la quantità addizionale di pizza mangiata, quindi (36-28)/1=8. La risposta corretta è: 8 Domanda 9 Contrassegna domanda Testo della domanda Quando ci si sposta lungo una curva di indifferenza: Scegli un'alternativa: a. l'utilità totale diminuisce b. l'utilità totale aumenta c. aumenta la quantità dei due beni che posso acquistare dato il reddito d. diminuisce la quantità dei due beni che posso acquistare dato il reddito e. l'utilità totale rimane costante La risposta corretta è: l'utilità totale rimane costante Domanda 10 Contrassegna domanda Testo della domanda Nella teoria del consumatore il termine utilità totale indica: Scegli un'alternativa: a. il rapporto tra i prezzi dei beni b. la forma della curva di indifferenza c. la pendenza della curva di indifferenza d. i benefici che un individuo ottiene dal consumare beni e. i benefici che un individuo ottiene dal vendere beni La risposta corretta è: i benefici che un individuo ottiene dal consumare beni Domanda 11 Contrassegna domanda Testo della domanda Se varia il prezzo di uno dei due beni, Scegli un'alternativa: a. ci si sposta verso l'alto lungo il vincolo di bilancio b. ci si sposta verso il basso lungo il vincolo di bilancio c. il vincolo di bilancio si sposta parallelamente d. il vincolo di bilancio ruota intorno ad un punto su uno degli assi e. il vincolo di bilancio sparisce Feedback La risposta corretta è: il vincolo di bilancio ruota intorno ad un punto su uno degli assi Domanda 12 Risposta corretta Punteggio ottenuto 1 su 1 Contrassegna domanda Testo della domanda La pendenza del vincolo di bilancio Scegli un'alternativa: a. dipende dal reddito b. è un dato che non ha importanza al fine di definire la scelte del consumatore c. è un numero negativo il cui valore dipende dai prezzi dei due beni d. è un concetto poco preciso e. è positiva e pari al prezzo relativo La risposta corretta è: è un numero negativo il cui valore dipende dai prezzi dei due beni Domanda 13 Contrassegna domanda Testo della domanda Le curve di indifferenza rappresentano Scegli un'alternativa: a. le preferenze di un individuo b. il rapporto tra prezzi relativi e reddito c. la relazione tra utilità marginale e utilità totale d. i prezzi relativi dei due beni e. la freddezza di un individuo nelle relazioni con altri La risposta corretta è: le preferenze di un individuo Domanda 14 Contrassegna domanda Testo della domanda Il vincolo di bilancio di una persona indica Scegli un'alternativa: a. le combinazioni di beni che quella persona trova più desiderabili b. le preferenze di quella persona c. la quantità domandata per diversi livelli di prezzo d. la combinazione di beni che viene effettivamente acquistata e. le varie combinazioni di beni che il consumatore può acquistare Feedback Il vincolo di bilancio riguarda le possibilità di acquisto, non i gusti o i desideri di una persona La risposta corretta è: le varie combinazioni di beni che il consumatore può acquistare Domanda 15 Contrassegna domanda Testo della domanda Il consumatore è un agente economico razionale che sceglie Scegli un'alternativa: a. un punto al di sotto del vincolo di bilancio b. un punto in cui il rapporto tra le utilità marginali è maggiore del prezzo relativo c. un punto in cui il rapporto tra le utilità marginali è minore del prezzo relativo d. un punto al di sopra del vincolo di bilancio e. il punto, sul vincolo di bilancio, in cui il rapporto tra le utilità marginali è uguale al prezzo relativo Feedback La condizione di ottimo è soddisfatta nel punto in cui il SMS è uguale al saggio di scambio di mercato La risposta corretta è: il punto, sul vincolo di bilancio, in cui il rapporto tra le utilità marginali è uguale al prezzo relativo CHATBOT Introduzione al mercato 1. Perché è utile distinguere tra mercati dei beni e servizi e mercati dei fattori produttivi? a. Perché i beni e servizi non seguono le leggi del mercato. b. Perché nei mercati dei fattori produttivi le imprese sono acquirenti e non venditrici. c. Perché i mercati dei fattori produttivi sono meno importanti. d. Perché nei mercati dei beni e servizi non esistono venditori. Risposta corretta: b 2. Nel modello del mercato della frutta, quale ipotesi viene fatta sui venditori? a. Possono influenzare il prezzo di mercato. b. Non devono considerare i costi di produzione passati. c. Possono decidere di raccogliere o non raccogliere frutta in base al prezzo. d. Sono obbligati a vendere tutta la frutta raccolta. Risposta corretta: c 3. Perché nel mercato della frutta nessun venditore o acquirente può influenzare il prezzo? a. Perché ci sono moltissimi acquirenti e venditori. b. Perché il prezzo è determinato dai costi di trasporto. c. Perché i governi fissano il prezzo minimo. d. Perché si tratta di un mercato artificiale. Risposta corretta: a 4. Qual è la risorsa che i consumatori utilizzano per acquistare la frutta nel modello? a. Moneta, che può essere usata anche per altri scopi. b. Moneta, ma solo in quantità predefinita. c. Tempo, speso nel mercato. d. Una combinazione di denaro e credito. Risposta corretta: a 5. Perché un venditore può decidere di lasciare marcire la frutta? a. Perché il mercato non permette di scambiare frutta matura. b. Perché i costi di raccolta possono superare i ricavi. c. Perché è vietato vendere frutta a un prezzo troppo basso. d. Perché non esiste domanda sufficiente. Risposta corretta: b Il concetto di mercato 6. Perché la diversità è considerata fondamentale nel funzionamento del mercato? a. Perché aumenta la concorrenza. b. Perché permette lo scambio di beni e servizi differenti. c. Perché riduce il costo di produzione. d. Perché elimina il bisogno di regolamentazione. Risposta corretta: b 7. Qual è l’obiettivo degli scambi sul mercato secondo l’esempio delle figurine? a. Massimizzare il profitto individuale. b. Creare una distribuzione uniforme di risorse. c. Ottenere qualcosa di più utile in cambio di qualcosa di meno utile. d. Aumentare il numero di venditori nel mercato. Risposta corretta: c 8. Perché è necessario che il mercato si basi su diritti di proprietà ben definiti? a. Per garantire la qualità dei beni scambiati. b. Per evitare il furto e promuovere scambi volontari. c. Per ridurre i costi di trasporto. d. Per aumentare il potere dei venditori. Risposta corretta: b Concorrenza perfetta 9. Cosa caratterizza un mercato perfettamente concorrenziale? a. L’assenza di consumatori. b. La presenza di pochi venditori con potere sul prezzo. c. Molti acquirenti e venditori che non possono influenzare il prezzo. d. Prezzi fissati dal governo. Risposta corretta: c 10. Perché i venditori in concorrenza perfetta non praticano prezzi più bassi dei concorrenti? a. Perché non riuscirebbero a servire tutti i clienti. b. Perché il governo lo proibisce. c. Perché la domanda è inelastica. d. Perché vogliono massimizzare i costi. Risposta corretta: a 11. Qual è l’elemento che determina il prezzo in un mercato perfettamente concorrenziale? a. La contrattazione tra produttori. b. L’equilibrio tra domanda e offerta. c. I costi di produzione di ogni singolo venditore. d. Le leggi stabilite dal mercato internazionale. Risposta corretta: b Domanda 12. Secondo la legge della domanda, cosa accade se il prezzo di un bene aumenta? a. La quantità domandata diminuisce. b. La quantità domandata aumenta. c. La domanda rimane invariata. d. Il prezzo relativo del bene diminuisce. Risposta corretta: a 13. Perché la curva di domanda è di solito decrescente? a. Perché i consumatori sono razionali e acquistano meno se i prezzi aumentano. b. Perché i venditori riducono la quantità di beni prodotti. c. Perché il reddito aumenta con l’aumento dei prezzi. d. Perché i beni di lusso sono sempre meno richiesti. Risposta corretta: a 14. Cosa rappresenta la curva di domanda di mercato? a. La somma delle domande individuali di tutti i consumatori. b. La quantità massima che un venditore può offrire a un dato prezzo. c. La relazione tra costi di produzione e quantità offerta. d. La differenza tra domanda e offerta in un dato mercato. Risposta corretta: a 15. Qual è il ruolo dei prezzi nella domanda di mercato? a. Influenzano solo i produttori. b. Determinano la quantità acquistata da ciascun consumatore. c. Stabilizzano il mercato senza influenzare le scelte dei consumatori. d. Vengono decisi solo in base ai costi di produzione. Risposta corretta: b Offerta 16. Qual è la relazione tra prezzo e quantità offerta, secondo la legge dell’offerta? a. All’aumentare del prezzo, la quantità offerta aumenta. b. All’aumentare del prezzo, la quantità offerta diminuisce. c. La quantità offerta rimane costante indipendentemente dal prezzo. d. La relazione dipende dalla domanda. Risposta corretta: a 17. Perché un coltivatore può decidere di non raccogliere arance se il prezzo è basso? a. Perché i costi superano i benefici della vendita. b. Perché il governo limita le quantità vendibili. c. Perché le arance non sono un bene necessario. d. Perché non c’è domanda di arance in estate. Risposta corretta: a 18. Come si ottiene la curva di offerta di mercato? a. Sommando le quantità offerte da tutti i produttori a ogni livello di prezzo. b. Analizzando i costi fissi e variabili di un singolo produttore. c. Calcolando la media dei prezzi di tutti i produttori. d. Sommando le curve di domanda individuale e collettiva. Risposta corretta: a Equilibrio di mercato 19. In un mercato in equilibrio, cosa accade? a. La quantità domandata è uguale alla quantità offerta. b. La domanda supera l’offerta. c. L’offerta supera la domanda. d. Non ci sono vendite. Risposta corretta: a 20. Cosa succede se il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio? a. Si verifica un’eccedenza di offerta. b. Si verifica una penuria di domanda. c. Si verifica una penuria di offerta. d. Il mercato rimane in equilibrio. Risposta corretta: c Disequilibrio di mercato 21. Cosa si intende per eccedenza sul mercato? a. La quantità domandata supera la quantità offerta. b. La quantità offerta supera la quantità domandata. c. Il prezzo di mercato è uguale al prezzo di equilibrio. d. I consumatori non acquistano alcun bene. Risposta corretta: b 22. Qual è una possibile causa di penuria di un bene? a. Prezzi fissati sopra il livello di equilibrio. b. Prezzi fissati sotto il livello di equilibrio. c. Una riduzione del costo di produzione. d. Un aumento della produzione del bene. Risposta corretta: b 23. Come reagiscono i venditori in caso di eccedenza? a. Aumentano i prezzi per ridurre l’offerta. b. Ridimensionano la produzione o riducono i prezzi. c. Interrompono la produzione. d. Offrono il bene gratuitamente per eliminare le scorte. Risposta corretta: b 24. Qual è la conseguenza di una penuria di mercato? a. I produttori aumentano i prezzi per ridurre la domanda. b. Il prezzo di mercato rimane stabile. c. I consumatori smettono di acquistare. d. I produttori riducono i costi per aumentare la produzione. Risposta corretta: a Il ruolo dei prezzi 25. Perché i prezzi sono definiti un “segnale di scarsità”? a. Perché indicano la disponibilità di beni a costo zero. b. Perché riflettono il rapporto tra desiderabilità e disponibilità di un bene. c. Perché mostrano sempre i costi di produzione. d. Perché sono stabiliti da enti centrali per bilanciare domanda e offerta. Risposta corretta: b 26. Cosa accade quando il prezzo di un bene è inferiore al prezzo di equilibrio? a. I consumatori comprano di meno. b. I produttori offrono di più. c. I consumatori competono tra loro, facendo aumentare il prezzo. d. Si verifica un’eccedenza di offerta. Risposta corretta: c 27. Qual è il ruolo dei prezzi in un mercato perfettamente concorrenziale? a. Indicano ai consumatori la disponibilità di risorse. b. Rappresentano un indicatore casuale del mercato. c. Eliminano automaticamente il rischio di penuria. d. Stabilizzano la domanda senza influenzare l’offerta. Risposta corretta: a 28. Perché i diamanti hanno un prezzo più alto dell’acqua potabile? a. Perché i diamanti sono più utili dell’acqua. b. Perché i diamanti sono più scarsi e costosi da reperire. c. Perché l’acqua potabile non ha alcun costo di produzione. d. Perché il governo stabilisce un prezzo massimo sull’acqua potabile. Risposta corretta: b Teoria del consumatore 29. Qual è l’obiettivo del consumatore secondo la teoria economica? a. Massimizzare il proprio reddito. b. Scegliere la combinazione di beni che massimizza la soddisfazione. c. Ridurre i prezzi dei beni acquistati. d. Limitare il consumo in base alle risorse. Risposta corretta: b 30. Cosa rappresenta il vincolo di bilancio? a. Le combinazioni di beni che un consumatore preferisce. b. Le combinazioni di beni che un consumatore può acquistare date le sue risorse. c. Le preferenze tra beni diversi. d. La quantità massima di un bene che un consumatore può ottenere gratuitamente. Risposta corretta: b 31. Cosa accade se il reddito di un consumatore aumenta, mantenendo costanti i prezzi? a. Il vincolo di bilancio si sposta verso l’esterno. b. Il vincolo di bilancio ruota attorno a un punto. c. La quantità massima acquistabile di ciascun bene diminuisce. d. Le preferenze del consumatore cambiano. Risposta corretta: a 32. Cosa indica la pendenza del vincolo di bilancio? a. Il costo-opportunità tra i beni. b. Il livello di utilità del consumatore. c. Il reddito disponibile. d. La quantità ottimale di consumo. Risposta corretta: a 33. Quali caratteristiche devono avere le preferenze del consumatore? a. Completezza, monotonicità e riflessività. b. Riflessività, transitività e completezza. c. Simmetria, monotonicità e intransitività. d. Completezza, rigidità e linearità. Risposta corretta: b 34. Che cosa rappresentano le curve di indifferenza? a. Tutte le combinazioni di beni che offrono lo stesso livello di utilità. b. Le combinazioni di beni che massimizzano il reddito del consumatore. c. I livelli di preferenza tra i beni offerti dal mercato. d. Le quantità massime che un consumatore può acquistare. Risposta corretta: a 35. Perché le curve di indifferenza non possono intersecarsi? a. Perché rappresentano preferenze complete e coerenti. b. Perché il vincolo di bilancio è sempre lineare. c. Perché il reddito del consumatore non può variare. d. Perché si riferiscono a beni non sostituibili. Risposta corretta: a 36. Qual è la condizione di ottimo per il consumatore? a. Essere sulla curva di indifferenza più alta possibile tangente al vincolo di bilancio. b. Massimizzare il reddito risparmiando una parte del budget. c. Trovarsi nel punto di intersezione tra due curve di indifferenza. d. Ridurre al minimo il consumo di beni costosi. Risposta corretta: a Teoria del consumatore (continuazione) 37. Cosa indica il saggio marginale di sostituzione (SMS)? a. La quantità di un bene a cui si rinuncia per ottenere un’unità in più di un altro bene mantenendo costante l’utilità. b. Il rapporto tra il reddito e i prezzi dei beni. c. La quantità di denaro che un consumatore è disposto a pagare per un bene. d. La relazione tra reddito e spese di consumo. Risposta corretta: a 38. Qual è la forma tipica delle curve di indifferenza? a. Lineare. b. Decrescente e convessa rispetto all’origine. c. Ascendente rispetto all’origine. d. Concava rispetto all’origine. Risposta corretta: b 39. Cosa accade al vincolo di bilancio se il prezzo di un bene aumenta? a. Ruota verso l’interno attorno all’intercetta dell’altro bene. b. Si sposta parallelo verso l’esterno. c. Rimane invariato. d. Ruota verso l’esterno attorno all’intercetta del bene più caro. Risposta corretta: a 40. Come cambiano le scelte del consumatore in presenza di beni perfetti sostituti? a. Il consumatore sceglie combinazioni proporzionate dei due beni. b. Il consumatore sceglie di consumare solo il bene meno costoso. c. Il consumatore aumenta proporzionalmente la quantità di entrambi i beni. d. Il consumatore acquista beni in proporzioni fisse. Risposta corretta: b 41. Cosa caratterizza i beni perfetti complementi? a. La possibilità di sostituirli liberamente. b. La loro utilità dipende dalla combinazione in proporzioni fisse. c. La loro disponibilità non incide sulle preferenze del consumatore. d. I prezzi di mercato influenzano solo il consumo dell’altro bene. Risposta corretta: b Vincolo di bilancio e scelte del consumatore 42. Se il reddito di un consumatore diminuisce, cosa accade al vincolo di bilancio? a. Si sposta parallelo verso l’interno. b. Si inclina rispetto all’intercetta dell’asse orizzontale. c. Si sposta parallelo verso l’esterno. d. Ruota attorno all’intercetta verticale. Risposta corretta: a 43. Quando un consumatore raggiunge la sua scelta ottima? a. Quando il vincolo di bilancio è parallelo alle curve di indifferenza. b. Quando la curva di indifferenza più alta è tangente al vincolo di bilancio. c. Quando il prezzo di uno dei beni è uguale al suo SMS. d. Quando le quantità dei beni acquistati sono uguali. Risposta corretta: b 44. Come si calcola il prezzo relativo di un bene? a. Prezzo del bene diviso il reddito. b. Prezzo di un bene espresso in termini dell’altro bene. c. Prezzo del bene più caro diviso il prezzo del bene più economico. d. Differenza tra i prezzi dei due beni. Risposta corretta: b 45. Qual è la conseguenza di una variazione del reddito mantenendo costanti i prezzi? a. Cambia l’inclinazione del vincolo di bilancio. b. Il vincolo di bilancio si sposta parallelamente. c. Le curve di indifferenza si intersecano. d. Il vincolo di bilancio ruota attorno all’intercetta verticale. Risposta corretta: b Equilibrio di mercato e aggiustamento dei prezzi 46. Qual è la funzione dei prezzi in un mercato concorrenziale? a. Stabilire i costi di produzione. b. Segnalare la scarsità relativa e incentivare le scelte di consumatori e produttori. c. Garantire un’eccedenza per mantenere l’offerta stabile. d. Evitare variazioni nella quantità scambiata. Risposta corretta: b 47. In che modo il mercato torna in equilibrio dopo una penuria? a. I produttori riducono la quantità offerta. b. I consumatori acquistano meno beni. c. I prezzi aumentano per ridurre la domanda e aumentare l’offerta. d. I prezzi diminuiscono per aumentare la domanda. Risposta corretta: c 48. Cosa accade se i prezzi sono più alti rispetto al livello di equilibrio? a. I produttori non riescono a vendere tutte le quantità offerte. b. I consumatori competono per acquistare i beni disponibili. c. La quantità scambiata aumenta oltre il livello di equilibrio. d. I consumatori acquistano più beni. Risposta corretta: a 49. Qual è una conseguenza dell’imperfetta flessibilità dei prezzi? a. Il mercato rimane in equilibrio costante. b. Si verificano frequentemente eccedenze o penurie. c. I produttori non considerano il costo di produzione. d. I consumatori non rispondono alle variazioni di prezzo. Risposta corretta: b 50. Perché i mercati tendono sempre all’equilibrio? a. Perché i prezzi incentivano comportamenti che riducono eccedenze o penurie. b. Perché i governi intervengono per fissare i prezzi. c. Perché i produttori limitano l’offerta per evitare variazioni di prezzo. d. Perché i consumatori accettano sempre i prezzi stabiliti. Risposta corretta: a Casi pratici: Mercato e concorrenza 51. In un mercato di frutta, il prezzo delle arance aumenta da 2€ a 3€ al chilo. Cosa ci aspettiamo accada alla quantità domandata? a. Aumenta. b. Rimane invariata. c. Diminuisce. d. Diventa zero. Risposta corretta: c 52. Mario possiede un frutteto e decide di portare al mercato 20 kg di arance a un prezzo di 2€/kg. Se il prezzo scende a 1€/kg, cosa farà probabilmente Mario? a. Raccoglierà e venderà più arance. b. Raccoglierà e venderà meno arance. c. Lascerà marcire le arance per mancanza di convenienza. d. Offrirà le arance gratuitamente per mantenere i clienti. Risposta corretta: c 53. In una piazza, tutti i venditori di arance praticano lo stesso prezzo di mercato. Perché nessuno offre un prezzo più basso? a. Perché il mercato è in equilibrio. b. Perché non attirerebbero abbastanza clienti. c. Perché attirerebbero troppi clienti e non potrebbero servirli tutti. d. Perché il prezzo più basso ridurrebbe il margine di profitto. Risposta corretta: c 54. Luigi, un coltivatore, ha costi di trasporto elevati per portare la frutta al mercato. Quale prezzo minimo gli conviene accettare per vendere le sue arance? a. Un prezzo uguale ai suoi costi. b. Un prezzo inferiore ai costi, per mantenere clienti fedeli. c. Un prezzo superiore ai costi di trasporto. d. Qualsiasi prezzo, indipendentemente dai costi. Risposta corretta: c Casi pratici: Domanda e offerta 55. La domanda di ventilatori aumenta durante un’estate caldissima. Qual è una probabile conseguenza? a. Aumentano i prezzi dei ventilatori. b. Diminuisce la quantità offerta di ventilatori. c. Il prezzo dei ventilatori rimane stabile. d. Si verifica un’eccedenza di ventilatori sul mercato. Risposta corretta: a 56. Una panetteria verso sera si ritrova con tutto il pane esaurito. Come viene descritto questo fenomeno in economia? a. Un eccesso di offerta. b. Una penuria di domanda. c. Una penuria di offerta. d. Una riduzione dei prezzi. Risposta corretta: c 57. Il prezzo di mercato della pizza aumenta da 10€ a 12€. Quale sarà la probabile reazione di un consumatore con reddito basso? a. Continuerà ad acquistare la stessa quantità di pizza. b. Acquisterà meno pizza o nessuna pizza. c. Acquisterà più pizza prima che i prezzi aumentino ulteriormente. d. Acquisterà comunque la pizza, rinunciando ad altri beni. Risposta corretta: b 58. Una nuova tecnologia consente ai produttori di computer di ridurre i costi di produzione. Cosa accadrà probabilmente al prezzo di mercato dei computer? a. Aumenterà. b. Rimarrà invariato. c. Diminuirà. d. Fluttuerà senza un chiaro andamento. Risposta corretta: c Casi pratici: Vincolo di bilancio e teoria del consumatore 59. Marta ha 50€ da spendere e può acquistare solo libri a 10€ ciascuno o DVD a 5€ ciascuno. Qual è la combinazione massima che Marta può acquistare? a. 5 libri e 0 DVD. b. 2 libri e 5 DVD. c. 0 libri e 10 DVD. d. Entrambe b e c sono corrette. Risposta corretta: d 60. Se il prezzo dei libri aumenta da 10€ a 15€, cosa accadrà al vincolo di bilancio di Marta? a. Rimarrà invariato. b. Ruoterà verso l’interno rispetto all’asse dei libri. c. Ruoterà verso l’esterno rispetto all’asse dei libri. d. Si sposterà parallelamente verso l’esterno. Risposta corretta: b 61. Un consumatore è indifferente tra acquistare 4 DVD e 2 libri o 6 DVD e 1 libro. Qual è il suo SMS in valore assoluto? a. 2. b. 0,5. c. 1. d. 3. Risposta corretta: b 62. La famiglia Rossi consuma pane e pasta. Dopo un aumento del reddito, la loro spesa per pasta aumenta mentre quella per pane rimane invariata. Cosa possiamo dedurre? a. La pasta è un bene normale, il pane è un bene inferiore. b. Il pane e la pasta sono beni perfetti sostituti. c. Il pane è un bene di lusso, la pasta è un bene inferiore. d. La pasta è un bene inferiore, il pane è un bene normale. Risposta corretta: a Casi pratici: Equilibrio e disequilibrio 63. In un mercato di mele, la quantità domandata è 100 kg mentre la quantità offerta è 80 kg al prezzo attuale. Come si descrive questa situazione? a. Equilibrio. b. Eccedenza. c. Penuria. d. Sovrapproduzione. Risposta corretta: c 64. Un produttore di abbigliamento ha accumulato un grande stock invenduto di giacche. Qual è una probabile soluzione per risolvere l’eccedenza? a. Aumentare il prezzo delle giacche. b. Ridurre il prezzo delle giacche. c. Produrre ancora più giacche. d. Limitare le vendite a determinati consumatori. Risposta corretta: b 65. Se il prezzo di equilibrio di un bene è 10€ ma viene venduto a 15€, cosa accade? a. Si verifica un eccesso di domanda. b. Si verifica un eccesso di offerta. c. Il mercato rimane stabile. d. La domanda e l’offerta si adeguano automaticamente. Risposta corretta: b Casi pratici: Prezzi e ruolo nell’equilibrio 66. Il prezzo del petrolio aumenta improvvisamente sul mercato globale. Quale sarà l'effetto sui produttori di beni che utilizzano il petrolio come input? a. Aumentano la produzione per soddisfare la domanda. b. Ridimensionano la produzione per ridurre i costi. c. Mantengono invariati i prezzi per non perdere clienti. d. Spostano la produzione su beni non legati al petrolio. Risposta corretta: b 67. Se un bene diventa più abbondante, cosa ci si aspetta accada al suo prezzo? a. Aumenta per incentivare la domanda. b. Rimane invariato. c. Diminuisce per aumentare la quantità domandata. d. Diventa negativo per smaltire l’eccedenza. Risposta corretta: c 68. Il mercato del caffè si trova in equilibrio a un prezzo di 3€/kg. Se un improvviso aumento della domanda porta il prezzo a 4€/kg, cosa accadrà in breve tempo? a. Si verificherà una penuria finché i produttori non aumenteranno l’offerta. b. Si verificherà un’eccedenza e il prezzo tornerà a 3€/kg. c. La domanda rimarrà invariata perché il caffè è un bene essenziale. d. I consumatori sostituiranno il caffè con altri beni. Risposta corretta: a 69. Perché i venditori in un mercato competitivo riducono i prezzi quando c'è un'eccedenza? a. Per ridurre i costi di produzione. b. Per aumentare la quantità domandata dai consumatori. c. Per eliminare la concorrenza. d. Per mantenere invariati i profitti. Risposta corretta: b 70. In un mercato di carote, il prezzo scende sotto il livello di equilibrio. Qual è la conseguenza? a. Un aumento dell’offerta e una riduzione della domanda. b. Un aumento della domanda e una penuria sul mercato. c. Una riduzione sia della domanda che dell’offerta. d. Una stabilizzazione del prezzo. Risposta corretta: b Casi pratici: Vincolo di bilancio e scelte del consumatore 71. Francesco ha 100€ e vuole acquistare solo penne (1€/pezzo) e quaderni (2€/pezzo). Qual è la combinazione massima che può permettersi? a. 100 penne e 0 quaderni. b. 50 penne e 25 quaderni. c. 0 penne e 50 quaderni. d. Entrambe a e c sono corrette. Risposta corretta: d 72. Se il reddito di Francesco aumenta a 200€, cosa accade al suo vincolo di bilancio? a. Si sposta parallelamente verso l’esterno. b. Si inclina verso l’asse delle penne. c. Si inclina verso l’asse dei quaderni. d. Rimane invariato. Risposta corretta: a 73. Se il prezzo delle penne aumenta a 2€/pezzo, quale sarà il nuovo vincolo di bilancio per Francesco con 100€ di reddito? a. Può acquistare massimo 50 penne o 50 quaderni. b. Può acquistare massimo 100 penne o 50 quaderni. c. Può acquistare massimo 25 penne o 50 quaderni. d. Può acquistare massimo 25 penne o 100 quaderni. Risposta corretta: c 74. Il reddito di Anna diminuisce, ma lei continua ad acquistare la stessa quantità di un bene. Quale conclusione possiamo trarre? a. Il bene è un bene di lusso. b. Il bene è necessario per Anna. c. Anna ha modificato le sue preferenze. d. Anna non è vincolata dal reddito disponibile. Risposta corretta: b 75. Per un consumatore, il SMS tra due beni è 2. Qual è la sua interpretazione? a. Il consumatore è disposto a rinunciare a 2 unità di un bene per ottenere 1 unità dell’altro bene. b. Il consumatore preferisce 2 unità di un bene rispetto a qualsiasi quantità dell’altro bene. c. Il consumatore considera i due beni come perfetti complementi. d. Il consumatore è indifferente rispetto alla quantità consumata dei due beni. Risposta corretta: a Casi pratici: Offerta e domanda 76. Un produttore è disposto a vendere 100 unità di un bene solo a un prezzo minimo di 5€. Perché potrebbe rifiutarsi di vendere a un prezzo inferiore? a. Perché non coprirebbe i costi di produzione. b. Perché aumenterebbe la domanda a livelli insostenibili. c. Perché il governo stabilisce un prezzo minimo. d. Perché non vuole partecipare al mercato. Risposta corretta: a 77. In che modo una riduzione del prezzo di un bene complementare influisce sulla domanda? a. Aumenta la domanda del bene in questione. b. Riduce la domanda del bene in questione. c. La domanda rimane invariata. d. Diminuisce l’offerta del bene complementare. Risposta corretta: a 78. Un aumento del prezzo dei biglietti del cinema riduce la domanda di popcorn. Quale tipo di relazione esiste tra i due beni? a. Sono beni inferiori. b. Sono beni complementari. c. Sono beni normali. d. Sono beni perfetti sostituti. Risposta corretta: b 79. Un produttore di grano riduce la quantità offerta a seguito di un calo dei prezzi. Questo comportamento rispetta: a. La legge della domanda. b. La legge dell’offerta. c. Il principio di scarsità. d. La teoria dei giochi. Risposta corretta: b 80. Perché un aumento del prezzo di un bene di lusso può non ridurre significativamente la quantità domandata? a. Perché il bene è considerato necessario. b. Perché il bene ha una domanda anelastica. c. Perché la legge della domanda non si applica ai beni di lusso. d. Perché il reddito dei consumatori aumenta contemporaneamente. Risposta corretta: b Casi pratici: Equilibrio e variazioni di mercato 81. Se il prezzo di un bene è più alto rispetto al livello di equilibrio, cosa si verifica? a. Un’eccedenza. b. Una penuria. c. Un aumento della domanda. d. Una riduzione dell’offerta. Risposta corretta: a 82. Cosa accade se i produttori aumentano la quantità offerta mentre la domanda rimane invariata? a. Il prezzo di equilibrio aumenta. b. Il prezzo di equilibrio diminuisce. c. Si verifica una penuria. d. La domanda aumenta automaticamente. Risposta corretta: b 83. Perché i mercati concorrenziali tendono verso l’equilibrio? a. Perché i governi regolano i prezzi e le quantità. b. Perché i prezzi incentivano comportamenti correttivi da parte di consumatori e produttori. c. Perché i consumatori cercano sempre il prezzo più basso. d. Perché i produttori limitano volontariamente l’offerta. Risposta corretta: b 84. In che modo un aumento della produttività influenza l’equilibrio di mercato? a. Aumenta il prezzo di equilibrio. b. Riduce il prezzo di equilibrio aumentando l’offerta. c. Riduce sia la domanda che l’offerta. d. Non ha alcun effetto sull’equilibrio. Risposta corretta: b Casi pratici: Equilibrio di mercato e aggiustamento 85. Una fabbrica produce 500 unità di un bene al prezzo di 20€, ma i consumatori ne acquistano solo 300 unità. Qual è una possibile soluzione per tornare all’equilibrio? a. Aumentare il prezzo per ridurre la produzione. b. Ridurre il prezzo per aumentare la domanda. c. Aumentare l’offerta per attrarre nuovi consumatori. d. Ridurre la produzione e mantenere il prezzo invariato. Risposta corretta: b 86. In un mercato del latte, il governo stabilisce un prezzo massimo inferiore al prezzo di equilibrio. Cosa succede? a. Si verifica un’eccedenza di latte. b. Si verifica una penuria di latte. c. La quantità scambiata rimane invariata. d. I produttori aumentano l’offerta di latte. Risposta corretta: b 87. Un aumento del prezzo del grano porta i produttori a piantare più campi. Come questo impatta l’equilibrio di mercato? a. Aumenta la domanda di grano. b. Aumenta l’offerta di grano, riducendo il prezzo. c. Riduce l’offerta di grano, aumentando il prezzo. d. Non influenza l’equilibrio di mercato. Risposta corretta: b 88. In una città, l’offerta di appartamenti in affitto è fissa, ma la domanda aumenta a causa di un improvviso afflusso di studenti. Cosa accadrà al prezzo degli affitti? a. Diminuisce a causa dell’aumento della domanda. b. Rimane invariato a causa dell’offerta rigida. c. Aumenta fino a raggiungere un nuovo equilibrio. d. Si verifica un’eccedenza di appartamenti invenduti. Risposta corretta: c Casi pratici: Prezzi e politiche di mercato 89. Un governo impone un prezzo minimo per il grano superiore al prezzo di equilibrio. Cosa accade? a. Si verifica una penuria di grano. b. Si verifica un’eccedenza di grano. c. Il mercato si autoregola senza effetti rilevanti. d. La quantità scambiata rimane invariata. Risposta corretta: b 90. Il prezzo del petrolio aumenta, portando a un incremento dei costi di produzione per molti beni. Qual è l'effetto sul mercato? a. La domanda aumenta e i prezzi diminuiscono. b. L’offerta diminuisce e i prezzi aumentano. c. L’equilibrio rimane invariato. d. La quantità offerta aumenta per compensare i costi. Risposta corretta: b 91. In un mercato del lavoro, un salario minimo elevato viene imposto sopra il livello di equilibrio. Cosa accade? a. Si riduce la disoccupazione. b. Si verifica un’eccedenza di lavoratori. c. L’equilibrio rimane invariato. d. La domanda di lavoro aumenta. Risposta corretta: b 92. Se il governo introduce un sussidio per la produzione di energia solare, cosa accade al prezzo di mercato dell’energia? a. Aumenta a causa dell’aumento della domanda. b. Rimane invariato. c. Diminuisce a causa dell’aumento dell’offerta. d. Diminuisce a causa della riduzione dei costi di produzione. Risposta corretta: c Casi pratici: Teoria del consumatore 93. Un consumatore ha 20€ e può acquistare caffè (2€ per tazza) e biscotti (1€ per pacchetto). Qual è una combinazione possibile che esaurisce il suo budget? a. 10 caffè e 0 biscotti. b. 5 caffè e 10 biscotti. c. 8 caffè e 2 biscotti. d. 6 caffè e 4 biscotti. Risposta corretta: b 94. Un consumatore sceglie tra beni X e Y. Se il prezzo di X diminuisce, cosa accade alla sua curva di bilancio? a. Ruota verso l’esterno rispetto all’asse di X. b. Ruota verso l’interno rispetto all’asse di X. c. Si sposta parallelamente verso l’esterno. d. Si sposta parallelamente verso l’interno. Risposta corretta: a 95. Perché un consumatore potrebbe acquistare meno di un bene anche se il prezzo diminuisce? a. Perché considera il bene un bene di lusso. b. Perché il bene è un bene inferiore. c. Perché la domanda è anelastica. d. Perché il bene non ha sostituti. Risposta corretta: b 96. Se un consumatore aumenta la quantità di un bene acquistato dopo un aumento del reddito, come viene classificato quel bene? a. Bene inferiore. b. Bene normale. c. Bene di Giffen. d. Bene necessario. Risposta corretta: b Casi pratici: Leggi della domanda e offerta 97. Il prezzo delle mele aumenta del 10%, ma la quantità domandata diminuisce solo del 2%. Come descriveresti la domanda per le mele? a. Perfettamente elastica. b. Elastica. c. Anelastica. d. Perfettamente anelastica. Risposta corretta: c 98. Una compagnia aerea abbassa i prezzi dei biglietti del 20% e osserva un aumento della domanda del 50%. Come viene descritta la domanda? a. Perfettamente elastica. b. Elastica. c. Anelastica. d. Perfettamente anelastica. Risposta corretta: b 99. Se il prezzo di un bene essenziale come il pane aumenta del 15%, ma la quantità domandata rimane invariata, cosa possiamo concludere? a. La domanda è elastica. b. La domanda è perfettamente elastica. c. La domanda è perfettamente anelastica. d. La domanda è sensibile al reddito. Risposta corretta: c 100. Quale affermazione descrive correttamente la relazione tra domanda e offerta? a. L’offerta determina sempre il prezzo di mercato. b. La domanda e l’offerta si equilibrano automaticamente per stabilire il prezzo di mercato. c. La domanda non influenza mai l’offerta. d. L’equilibrio di mercato è determinato solo dalla domanda. Risposta corretta: b