Alessandro Tassoni e Galileo Galilei PDF

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biografie letteratura italiana filosofia scienza

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Questo documento presenta le biografie di Alessandro Tassoni e Galileo Galilei, due figure importanti della storia italiana della letteratura e della scienza. Il testo analizza la vita e le opere di questi autori, fornendo dettagli sulle loro contribuzioni culturali e scientifiche.

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ALESSANDRO TASSONI Il modenese Alessandro Tassoni (1565-1635) fu al servizio del cardinale Ascanio Colonna a Roma tra il 1599 e il 1603, e lo accompagnò in Spagna nel 1600. Partecipò attivamente alla vita letteraria dell'epoca, aderendo alle Accademie della Crusca e degli Umoristi. Successiv...

ALESSANDRO TASSONI Il modenese Alessandro Tassoni (1565-1635) fu al servizio del cardinale Ascanio Colonna a Roma tra il 1599 e il 1603, e lo accompagnò in Spagna nel 1600. Partecipò attivamente alla vita letteraria dell'epoca, aderendo alle Accademie della Crusca e degli Umoristi. Successivamente, entrò al servizio di Carlo Emanuele I di Savoia, sostenendo la sua politica anti-spagnola. Nel 1618, accettò il ruolo di "gentiluomo ordinario" presso il cardinale Maurizio di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I. Più tardi, nel 1626, passò al servizio del cardinale Ludovico Ludovisi e infine, nel 1632, tornò a Modena, dove divenne poeta di corte per Francesco I. Nel 1608, Alessandro Tassoni pubblicò per la prima volta i Dieci libri di pensieri diversi, che furono ripubblicati nel 1612 e, con una versione ampliata, nel 1620. I primi quattro libri trattano di scienza, i successivi quattro di costume e morale; il nono affronta argomenti poetici, storici e vari, mentre il decimo, aggiunto nel 1620, contiene un Paragone degl'ingegni antichi e moderni. Questo scritto anticipa la disputa tra antichi e moderni che, a partire dalla Francia, divise il mondo intellettuale del Seicento tra sostenitori dei classici e promotori della libertà di ispirazione e innovazione. L'opera riflette lo spirito eclettico e curioso di Tassoni e la sua inclinazione polemica, mirata a liberare il campo letterario dalle rigide regole della Poetica aristotelica. In contrasto con la moda dei canzonieri ispirati a Petrarca, scrisse le Considerazioni sopra le Rime del Petrarca (1609- 1611), dove analizza l'ispirazione del poeta per rifiutare l'autorità consolidata a favore di una fantasia creativa libera. Tassoni compose anche diversi scritti filologici inediti, dimostrando il suo interesse per l'evoluzione della lingua. Le sue opere politiche includono le due Filippiche contro gli Spagnuoli, che difendono i Savoia nella contesa con la Spagna per il Monferrato, mostrando uno stile forte e vigoroso, animato da un sincero desiderio di libertà per gli Stati italiani dalle potenze straniere. GALILEO GALILEI Galileo Galilei (1564-1642) da Pisa è considerato il pioniere della scienza moderna e, come scrittore, adottò uno stile realistico e concreto, evitando i barocchismi. Si dedicò principalmente agli studi matematici e, grazie alle sue prime pubblicazioni, ottenne nel 1589 una cattedra di matematica. Trasferitosi a Padova, condusse ricerche sperimentali significative. Il miglioramento del cannocchiale nel 1609 gli permise di osservare più da vicino fenomeni celesti, scoprendo la natura montuosa della Luna, le macchie solari e quattro satelliti di Giove. Queste scoperte minarono le basi dell'astronomia tolemaica. Galilei documentò tali scoperte nel Sidereus nuncius (1610), un trattato in latino dedicato al granduca di Toscana, Cosimo II, che gli garantì il titolo di "primario matematico e filosofo" del granducato, senza l'obbligo di insegnare e con un buon stipendio. Nel 1613, la pubblicazione dell'Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari lo portò in conflitto con i domenicani. Denunciato all'Inquisizione nel 1615, Galilei si difese con le Lettere copernicane (1615), in cui sollecitava la Chiesa a evitare dichiarazioni ufficiali su questioni scientifiche come la teoria copernicana, che lui considerava compatibile con la Bibbia se interpretata in senso allegorico. Tuttavia, nel 1616, il cardinale Bellarmino dichiarò l'incompatibilità tra la fede cattolica e le teorie copernicane e ordinò a Galilei di astenersi dallo studio di tali argomenti. Nel 1623, Urbano VIII fu eletto papa. Essendo un uomo di cultura con un interesse per le questioni scientifiche e amico di Galilei, quest'ultimo dedicò al papa il saggio Il saggiatore (1623), un'opera sulle comete caratterizzata da uno stile chiaro e incisivo. Con la speranza di ottenere protezione papale, Galilei scrisse anche il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: tolemaico e copernicano, che fu pubblicato nel 1632 dopo lunghe trattative con la censura. La pubblicazione suscitò una reazione violenta da parte dei gesuiti e dell'Inquisizione. Galilei fu convocato a Roma e, nel giugno del 1633, fu costretto ad abiurare le sue affermazioni scientifiche. Successivamente, fu condannato al domicilio coatto prima a Siena e poi nella sua villa di Arcetri, vicino a Firenze. La sua salute peggiorò rapidamente e nel 1637 divenne cieco. Nonostante la cecità, continuò a studiare e riuscì a far pubblicare clandestinamente in Olanda i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica ed i movimenti locali (1638). Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è una delle opere più rilevanti della letteratura italiana, sia per la complessità e l'importanza degli argomenti che tratta, sia perché segna la nascita della prosa scientifica italiana. In quest'opera, Galilei sviluppa e utilizza una lingua rigorosa, chiara e precisa, capace di spiegare concetti scientifici senza vaghezza, mentre al contempo impiega termini della lingua comune, conferendo loro un significato scientifico definitivo. Inoltre, l'opera è caratterizzata da un uso continuo e sapiente dell'ironia, un piacere intellettuale che avvicina Galilei ad Ariosto, il poeta che egli ammirava e apprezzava profondamente.

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