Alessandro Tassoni e Galileo Galilei

Alessandro Tassoni fu un poeta e scrittore italiano del XVI e XVII secolo, noto per le sue opere che riflettevano lo spirito eclettico e polemico del suo tempo.

Nel 1608, Tassoni pubblicò per la prima volta i "Dieci Libri di Pensieri Diversi", un'opera che trattava di scienza, costume, morale, poesia, storia e altri temi.

Nel "Paragone degl'ingegni antichi e moderni", Tassoni anticipava la disputa tra antichi e moderni, sostenendo la libertà di ispirazione e innovazione rispetto alle regole classiche.

Tassoni criticava l'ispirazione petrarchesca nei canzonieri, sostenendo una fantasia creativa libera, come si evince dalle sue "Considerazioni sopra le Rime del Petrarca".

Tassoni scrisse due "Filippiche contro gli Spagnuoli", in cui difendeva i Savoia e criticava l'influenza spagnola in Italia, mostrando un forte desiderio di libertà per gli stati italiani.

Galileo Galilei, nato a Pisa nel 1564, è considerato il pioniere della scienza moderna, caratterizzato da uno stile realistico e concreto nelle sue opere.

Galileo si dedicò principalmente agli studi matematici, ottenendo una cattedra di matematica a Pisa nel 1589 grazie alle sue prime pubblicazioni.

Trasferitosi a Padova, Galileo condusse importanti ricerche sperimentali, contribuendo in modo significativo allo sviluppo della scienza moderna.

Il miglioramento del cannocchiale ha permesso a Galileo di scoprire la natura montuosa della Luna, le macchie solari e quattro satelliti di Giove, sfidando le teorie astronomiche dell'epoca.

Il Sidereus Nuncius, pubblicato nel 1610, descrive le scoperte di Galileo e contribuisce a minare le basi dell'astronomia tolemaica.

La pubblicazione dell'Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari ha portato Galileo in conflitto con i domenicani, denunciato all'Inquisizione nel 1615.

Le Lettere copernicane, scritte nel 1615, testimoniano la difesa di Galileo della teoria copernicana, interpretandola in modo allegorico compatibile con la Bibbia.

Nel 1616, il cardinale Bellarmino ha decretato l'incompatibilità tra la fede cattolica e le teorie copernicane, ordinando a Galileo di astenersi dal diffonderle.

Il Saggiatore, pubblicato nel 1623, è un saggio dedicato ad Urbano VIII, che testimonia l'interesse di Galileo per le questioni scientifiche e la sua speranza di ottenere protezione papale.

Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, pubblicato nel 1632, confronta il sistema tolemaico e quello copernicano, suscitando forti reazioni da parte di gesuiti e Inquisizione.

A seguito della condanna dell'Inquisizione, Galileo è stato costretto ad abiurare le sue affermazioni scientifiche e ad affrontare il domicilio coatto.