Società Della Rete - Teorie e Metodi PDF

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Questo documento presenta una lezione introduttiva alla sociologia, analizzando la prospettiva individualista e sociologica per spiegare il comportamento umano. L'obesità viene utilizzata come esempio per evidenziare come le cause sociali possano influenzare i fenomeni individuali. Vengono introdotti i concetti di cause prossime e ultime, e i diversi livelli di contesto (micro, meso e macro).

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SOCIETÀ DELLA RETE: TEORIE E METODI LEZIONE 1 —> DOMANDE (CAP 1 INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA) INTRODUZIONE - Come spiegare il comportamento umano? —> sociologi= prospettiva speci ca - l’obesità è un problema individuale o sociale? - diverse spiegazioni, il primo passo è scoprirne l’origine: non...

SOCIETÀ DELLA RETE: TEORIE E METODI LEZIONE 1 —> DOMANDE (CAP 1 INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA) INTRODUZIONE - Come spiegare il comportamento umano? —> sociologi= prospettiva speci ca - l’obesità è un problema individuale o sociale? - diverse spiegazioni, il primo passo è scoprirne l’origine: non è un solo fattore ma una combinazione - Kaito= non obeso, giappone - John= obeso, stati uniti - Probabili cause: mancanza di autocontrollo, problemi di autostima —> soluzioni che sembrano sensate destinate al singolo individuo e cambiano da persona a persona. - prospettiva speci ca = l’obesità è un problema individuale, le cause vanno ricondotte alle caratteristiche individuali di John —> guardare le cause e i trattamenti dalla prospettiva individualistica incentrata sul singolo - i sociologi utilizzano una prospettiva diversa, la sociologica, incentrata sulle cause sociali, dal contesto condiviso da un dato gruppo di individui. - Non negano l’esistenza di cause individuali ma comprendono il comportamento individuale considerando il contesto sociale: paese in cui si vive= di erenze dei tassi di obesità tra paesi (>usa e giappone) (non è un'entità statistica: i contesti sociali dei paesi cambiano nel tempo) - Oggi l’obesità è un fenomeno che è cresciuto e l’oms ha de nito questa tendenza “globesità” (epidemia di obesità) - i casi di John e Kaito possono essere ricondotti a comportamenti umani collettivi associati al contesto tipico in cui vivono, usa e giappone. - I sociologi non studiano il comportamento di un singolo individuo ma esaminano i fenomeni - sociali= comportamento umano collettivo, considerano gli esiti collettivi. Mirano a capire come il comportamento umano sia generalmente il risultato di condizioni contestuali condivise e come questo dia luogo ad esiti collettivi. - La sociologia è lo studio scienti co dei fenomeni sociali: se si vuole dare una spiegazione sociologica del comportamento umano, è necessario tenere in considerazione l'in uenza dei contesti sociali e studiarne l’esito in termini di comportamento collettivo. - deve occuparsi di descrivere un fenomeno: questo è individuale o sociale? - Individuale: si focalizza solo sull’individuo stesso = stile di vita, genetica, motivazione, caratteri psicologici,… —> tutto ciò spiega il problema no ad un certo punto perché si focalizzano sull’individuo. - Sociale: porta a ri ettere sulle condizioni del contesto per le quali queste persone manifestano questa problematica = origine sociale e geogra ca, scuola, famiglia, disuguaglianze —> questo problema si applica meglio a questo concetto. LA PROSPETTIVA INDIVIDUALISTA E SOCIOLOGICA - Prospettiva individualista: guardare fenomeni da un punto di vista individuale e a ricercare cause solo dal punto di vista individuale —> tipo di spiegazione del comportamento umano incentrata sulle cause individuali - Prospettiva sociologica: non guarda più ai singoli ma le cause sociali, esamina i fenomeni sociali e cause sociali ma anche agli esiti collettivi—> tipo di spiegazione del comportamento umano incentrata sulle cause sociali, capire perchè il comportamento umano sia generalmente il risultato di condizioni contestuali condivise e come di conseguenza questo dia luogo ad esiti collettivi - Considerare il ruolo che i contesti sociali svolgono nel plasmare il comportamento - Si pone domande quali: perché il tasso di obesità è in crescita in molti paesi sviluppati? Perché varia da una società all’altra e, all’interno della società, da una classe sociale a un’altra? —> non può essere un problema individualista - Non distribuisce in egual misura: se esistono di erenze tra paesi e classi sociali vuol dire che non può e non è un problema individualista. Non è di uso allo stesso modo in tutte le società. Fosse un problema genetico sarebbe simile ovunque. - Cosa spiega la prevalenza di questo fenomeno? Abitudini alimentari, aspetti legati allo stile di vita, il tasso di sviluppo economico del paese, l’accessibilità di determinati cibi e 1 fi fl fi ff fi ff fi ff fi fi fl la qualità di esso,… —> esempio di come l’obesità non sia e non è un problema individuale ma collettivo. Le cause individuali non raccontano tutta la storia di un soggetto, bisogna ampliare lo sguardo alla società COMBINAZIONE DI PROSPETTIVE: ALTERNATIVE, INTEGRATIVE, CAUSE PROSSIME E ULTIME - Tre relazioni possibili tra le due prospettive: prospettive integrative, alternative, cause prossime e ultime - Alternative: o l’una o l’altra spiegano i fenomeni collettivi? Può la prospettiva individualista spiegare da sola l’obesità e viceversa la sociologica da sola? No. - C’è solo un tipo di causa - =o una o l’altra: si può a ermare che i contesti sociali non contano per spiegare il comportamento umano ma contano solo le cause individuali o viceversa. - di cile che le di erenze di contesto siano completamente spiegabili sulla base di meri fattori individuali. - Nel caso dell’obesità la prospettiva individualista non basta - Integrative: la prospettiva sociologica si aggiunge e integra la spiegazione individualista e/o viceversa, una completa l’altra - Prospettiva sociologica integra quella individualista = spiegazione più esauriente del comportamento umano —> da sole non servono perchè non completano la spiegazione, per averla completa devono stare insieme - La prospettiva individualistica è limitata, spesso le soluzioni falliscono, ed è necessaria la sua integrazione sociologica - Cause prossime ed ultime —> le cause prossime sono spiegate dalle cause ultime - Cause prossime sono i fattori che sono vicini ai fenomeni che il ricercatore vuole spiegare —> prospettiva individualista - immediati antecedenti di un comportamento, di un’opinione, di qualcosa che si vuole spiegare dell’individuo. In senso temporale è molto vicino - Es nell’obesità la mancanza di autocontrollo porta l’individuo a usare il cibo come valvola di sfogo e quindi c’è un legame vicino nel tempo: il comportamento da spiegare che porta all’obesità e ciò che lo motiva - Cause ultime (cause distali): fattori più profondi, nascosti —> prospettiva sociologica - molto distanti nel tempo e nello spazio rispetto all’individuo e fanno ragionare su altri elementi non legati al soggetto - Es se si vuole spiegare l’obesità può essere risultato di cause ultime o prossime: prossime = mancanza di autocontrollo che porta l’individuo a consumare troppe kcal e quindi aumentare di peso. Perché l’individuo è arrivato a ciò? Vado indietro (nel tempo) e identi co una causa, es il bullismo, che ha portato l’individuo ad avere poca autostima. Questo passo indietro porta ad una causa che è avvenuta in un determinato contesto (in questo: la scuola) I LIVELLI DI CONTESTO - Un altro modo di intendere la spiegazione sociologica e di erenziarla da quella individualista è quella di focalizzarsi sulla distanza, che separa i fattori sociali dagli esiti che intende spiegare. - Questo spostamento all’indietro porta ad un’analisi del CONTESTO, che in uenza il comportamento individuale 2 ffi fi ff ff ff fl - I contesti sono delle scatole che si contengono l’un l’altra e sono molto importanti per la sociologia. - 3 livelli: livello micro, meso, macro - Livello micro: livello più basso, i i singoli individui e i loro comportamenti, atteggiamenti,… - Livello meso: contesti sociali di livello intermedio, condizioni sociali che gli individui condividono dentro il loro ambiente più immediato (famiglie, quartieri, scuole ecc) - Livello macro: livello più alto di condivisione, contesti sociali più ampi delle unità di livello meso (paesi, gruppi di paesi, continenti ecc) - es: livello base, micro: gli alunni racchiusi in un contesto scolastico (contesto meso), che a loro volta sono raggruppati in contesti nazionali diversi (contesto macro) - Livello meso: livello di gruppo non esteso, non così piccolo come il micro ma nemmeno così grande come il macro - Focus sui contesti meso e macro perchè in uenzano il contesto umano I CONTESTI SOCIALI - Contesti sociali= livello meso o macro, ad entrambi i livelli possono incontrarsi le cause ultime di un dato comportamento. - Non è possibile costruire una scala precisa usando solo tre livelli, è importante ricordare che si possono identi care i contesti sociali a diversi livelli: dal microscopicamente piccolo (famiglia) a contesti più grandi condivisi da milioni di persone (paese). - ha ruolo fondamentale —> tutti nasciamo con le stesse dotazioni di base (apparentemente), poi però gli esiti di vita sono molto diversi. Perchè? Dipende dal contesto, che ha un’in uenza. - È sempre il primo focus del sociologo - Ha in uenza sull’individuo —> sono importanti i vari tipi (meso e macro) per spiegare i fenomeni FAMIGLIA E COMUNITÀ (meso) - l contesto della famiglia/comunità è importante perché è il primo contesto dentro il quale un individuo si sviluppa e acquisisce risorse utili per una vita successiva in cui cresce. - In primis la ricchezza-povertà che si trasmette da una generazione all’altra - è il primo posto dove vengono mandate le norme di base che socializzano l’individuo, trasmette elementi di cultura e credenze alle generazioni successive. - Fornisce supporto materiale e morale - è il primo posto che ci mette in contatto con altri ambienti sociali dai quali svilupperemo poi i nostri —> se la famiglia è povera di contatti con altri ambienti sociali, così sarà per le generazioni future - Trasmette identità religiosa ed etnica. - Si collocano e situano in particolari luoghi del territorio e spazio, non solo paesi ma anche quartieri dove possono risiedere —> determina opportunità di erenziate IDENTITÀ E GRUPPI (meso) - concezione che noi abbiamo di noi stessi e che gli altri hanno di noi è chiamata identità sociale e si sviluppano con l’appartenenza a gruppi, ma non tutte le scegliamo noi. 3 fl fl fl fi ff - Alcune identità non le scegliamo, sono ascritte (assegnate indipendentemente dalla nostra volontà: colore della pelle, forma degli occhi,…) che però rappresentano un’identità che gli altri ci attribuiscono. - Altre identità sono scelte: ci inseriamo in gruppi che hanno una determinata identità ma alcuni sono più vantaggiose e altri no e alcuni danno identità vantaggiose e altre no —> Un individuo crescendo riuscirà a modi care in parte le identità a gruppi in parte liberalmente scelti - La concezione che noi stessi e altri hanno di noi (identità sociale) in uenza il modo in cui viviamo - Nasciamo con alcune identità non scelte (ascritte), in base a sesso e tratti sici come colore della pelle, forma degli occhi, corporatura - Identità fortemente legata all’appartenenza a gruppi - Identità vantaggiose e svantaggiose - Crescendo siamo in grado di modi care (in parte) le identità derivano dall’appartenenza a gruppi liberamente (in parte) scelti ORGANIZZAZIONI E ISTITUZIONI (meso) - sin da piccoli gli esseri umani passano tempo in delle istituzioni, come la scuola o contesti di lavoro, contesti nei quali una persona passa un sacco di tempo. - I modi di comportarsi sono in uiti anche dai contesti che la persona frequenta: essi impongono regole di comportamento, in uenzano aspirazioni, valori e preferenze, o rono o limitano opportunità, plasmano identità sociali + espongono modelli di comportamento accettabili - In uenzano le aspirazioni - A partire dalla scuola, alle associazioni, ai contesti di lavoro, gran parte della vita di un individuo trascorre all’interno di organizzazioni e istituzioni formali - Organizzazioni e istituzioni impongono regole di comportamento, in uenzano aspirazioni, valori e preferenze, o rono o limitano opportunità, plasmano identità sociali AREE GEOGRAFICHE E CONTESTI STORICI (macro) - l’area geogra ca ha grande valore e importanza nella formazione di un individuo, incluso il contesto storico. - La parte del mondo in cui nasciamo e viviamo in uenza fortemente le opportunità a nostra disposizione, la cultura e i valori a cui siamo esposti n da piccoli - Il contesto storico è altrettanto importante: periodi di pace o di guerra, di prosperità economica o di povertà, di democrazia o dittatura in uenzano fortemente non solo le opportunità di una generazione, ma anche le visioni del mondo e le priorità valoriali (Inglehart) —> es persone che hanno combattuto le guerre hanno dato importanza ad altri valori piuttosto che ad altri - La parte del mondo in cui nasciamo e viviamo in uenza fortemente le opportunità a nostra disposizione, la cultura e i valori a cui siamo esposti n da piccoli - Immaginazione sociologica connette biogra e individuali e storia IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA - Il luogo del contesto si collega prettamente ad un concetto, una capacità che il buon sociologo dovrebbe avere: l’immaginazione sociologica - concetto introdotto dal sociologo statunitense Charles Wright-Mills —> partiva da esempi come l’obesità e si chiedeva non il perché quell’individuo si trovasse in quella determinata situazione ma perché lui è accomunato agli altri - L’immaginazione sociale ha la caratteristica di provare a pensare ai problemi individuali come questioni sociali —> «L’immaginazione sociologica ci permette di a errare biogra a e storia e il loro mutuo rapporto nell’ambito della società» - E’ la capacità di ri ettere sistematicamente su quanto cose da noi percepite come problemi personali siano questioni sociali condivise da altri individui nati in periodi o contesti sociali simili al nostro. - Gli ingredienti dell’immaginazione sociologica: - Non considerare normale o scontato tutto ciò che ci circonda —> l’occhio sociologico ha bisogno di sapere, di stimoli - Evitare le generalizzazioni indebite: stereotipi (credenze false o esagerate relative ai membri di un gruppo) che possono produrre discriminazione 4 fl fi fl ff fl fi fi fl fi fl fl fl fi fi fl fl fi ff ff fi - Fare domande non scontate, domande scomode, «di cili», e non accontentarsi delle risposte preconfezionate (spesso stereotipi): le domande sociologiche devono dare fastidio! PROBLEMI SOCIALI - Che cosa spinge i sociologi a indagare i fenomeni sociali? Perché ha studiato l’obesità come un fenomeno sociale? Perché sono considerati problemi sociali, una questione pubblica - Un problema sociale, questione pubblica, viene inteso così per 2 criteri —> passa così da problema individuale a questione (problema) sociale: - Trascende la dimensione squisitamente individuale (ha impatto su molti) - È in con itto con determinati valori (preoccupa molti) - Es: obesità di John potrebbe essere individuata come una di coltà personale, se si sente insoddisfatto del suo sovrappeso ecc, ma potrebbe essere indicativo di un problema sociale se nel paese in cui vive molte sono le persone obese e l’obesità viene considerata in contrasto con canoni estetici o determinati valori sociali. - De nizione di problema sociale varia nel tempo a seconda del contesto e perché i problemi con cui gli individui si confrontano cambiano nel tempo e nello spazio, da società a società. Dipende anche dai valori di riferimento degli individui. - Analisi anche della questione della povertà (bambini muoiono di + in Angola e se muoiono tanti bambini spia povertà) = povertà e obesità. - Sono tanto più gravi= quante più persone ne sono colpite e tanto più contrastano i principi socialmente di usi. - Altri problemi sociali possono avere una dimensione più locale e maturare solo in alcuni segmenti della società = no problemi sociali perché non colpiscono molte persone o non sono fonte di preoccupazione ma all'interno di quelle realtà avranno l’impressione di trovarsi di fronte ad un problema sociale. - Es: il calcio interessa molte persone, ma non diventa un problema sociale nché e se non entra in contrasto con determinate tifoserie e diventa un fenomeno sociale TRE OBIETTIVI DELLA SOCIOLOGIA - Qual è il ruolo dei sociologi quando si parla di “problemi sociali”? scopo di elaborare descrizioni scienti che e spiegazioni teoriche per i fenomeni sociali e favorire l'applicazione concreta delle loro conoscenze. - La relazione fra i problemi sociali e gli obiettivi della sociologia (foto) - i problemi sociali diventano obiettivo dell’azione di governo, organizzazione, sviluppano misure e interventi strategici, ma la capacità di elaborare rimedi e caci dipende dalla comprensione della natura e delle cause di un problema sociale = compito dei sociologi. - I problemi sociali hanno una dimensione normativa: obiettivi o valori auspicabili sono minacciati e quindi interventi e misure per risoluzione. - In sociologia i problemi sono studiati come fenomeni sociali cioè non come un problema normativo ma come un fenomeno di interesse scienti co. - 1. Descrivere= elaborare descrizioni accurate dei fenomeni sociali. Sono fondamentali a causa di percezioni generalmente sbagliate riguardo i problemi sociali. 5 fi fi ffi fl ff ffi ffi fi fi - 2. Spiegare= elaborare spiegazioni scienti che per i fenomeni sociali, capire le cause sottostanti. (= arrivano ad elaborare un insieme di possibili spiegazioni per poi utilizzare dati empirici per veri carne la validità.) - 3. Applicare= e condividere le proprie conoscenze. - le evidenze sociologiche possono descrivere probabili eventi futuri. (Es: tasso di criminalità > nei più giovani, mettono in relazione la curva età-criminalità con i cambiamenti sociali nella composizione dell’età della popolazione e prevedere che cosa accadrà al tasso di criminalità nel futuro). - applicano la propria conoscenza allo sviluppo e alla valutazione di interventi sociali (=misura di politica sociale). - Es: problema sociale della posizione svantaggiata delle donne nel mondo del lavoro - nei dibattiti pubblici non identi cate misure appropriate —> sociologi preziosi nel valutare i diversi interventi sociali proposti e individuare alternative. - Soluzione proposta= disciriminazione positiva, assumere più donne —> sociologi: possono valutare quale sarà l’esito dei vari interventi e se questi esiti coincidano con ciò che viene considerato auspicabile dai politici e dall’opinione pubblica. - Ricerca sociologica potrebbe chiarire: le politiche di discriminazione positiva incentivano la carriera delle donne o no? Quanto sono alti costi e bene ci di tali politiche? Ci sono conseguenze impreviste? Quali altri interventi possono essere fatti? - Lavoro sociologico svolto in vista di problemi sociali esistenti nella società = la ricerca ha rilevanza sociale (=importanza del lavoro sociologico per la comprensione dei problemi sociali) ma non implica che debba acquisire valenza normativa o scon nare nell’attivismo sociale, "sociologia pubblica”. - è compito della società decidere gli interventi considerati più appropriati alla risoluzione di rilevanti problemi sociali, è una questione normativa (ritenere più o meno auspicabile un intervento ed identi care quali eventuali interventi bisognerebbe privilegiare per migliorare la posizione lavorativa delle donne). - Le conoscenze sociologiche arricchiscono la nostra conoscenza dei problemi sociali ma la piena comprensione dei problemi sociali comporta la collaborazione tra scienziati di più discipline, perché sono fenomeni complessi. - La sociologia descrive il fenomeno: in che misura le donne sono svantaggiate? In quali settori? - La sociologia cerca di spiegarlo: quali fattori (cause) producono la disuguaglianza di genere nel mercato del lavoro? - La sociologia fornisce conoscenze per capire se determinati interventi per la soluzione del problema siano e caci o meno. Es.: azioni positive (a rmative actions): - Le azioni positive incentivano le carriere femminili? I costi sono superiori ai bene ci? Quali alternative esistono? - Attenzione: la descrizione e la spiegazione del fenomeno (piano positivo) sono distinti dal cosa si dovrebbe fare per cambiarlo (piano normativo). TRE TIPI DI DOMANDE SOCIOLOGICHE - Ogni studio sociologico parte da una domanda che è legata a uno di questi obiettivi o a diversi di essi. - Le domande scienti che sono distinte da quelle normative, sono inquadrate in modo normativo le domande sui problemi sociali su che cosa “dovrebbe essere fatto/ciò che bisognerebbe fare”. —> problemi sociali = domande normative - Domanda normativa: implica giudizi morali, ciò che ciascuno implica desiderabile o indesiderabile per sé o per la società in senso lato e ciascun individuo può dare risposte di erente a seconda delle loro opinioni personali. - Politici, intellettuali, cittadini spesso formulano domande normative: cosa bisognerebbe (sarebbe giusto) fare? Ridurre le disuguaglianze di reddito? Aumentare il contrasto alla 6 ff fi fi fi fi fi ffi fi fi ffi fi criminalità organizzata? Introdurre azioni positive per favorire le carriere delle donne? Facilitare l’ingresso regolare di immigrati dall’Africa? - Quando i sociologi studiano i problemi sociali in quanto fenomeni sociali gli elementi normativi vengono messi da parte ponendo in primo piano gli aspetti scienti ci. - La sociologia non è un’ideologia normativa. - Domanda scienti ca: che non implica giudizi morali. - La sociologia formula domande di tipo scienti co: - 3 tipi di domande scienti che legate ai tre obiettivi della sociologia: - 1. Descrittiva: domande volte a descrivere i fenomeni sociali. Osservano da un punto di vista scienti co, con attenzione ciò che sta realmente accadendo. - D(d): domande descrittive (Quanto? Come? In che misura?) → produce osservazioni - 2. Teoriche (domande esplicative, sul perché, di teoria): per la comprensione dei fenomeni sociali. Le risposte a tali domande sono teorie che forniscono spiegazioni da cui possiamo ricavare ipotesi utili a testare tali spiegazioni. - D(t): domande teoriche (Perché? Per quali ragioni/cause?) → produce/utilizza Teorie - 3. Applicative: domande scienti che per l’applicazione del sapere scienti co. Le risposte sono applicazioni sociologiche, come le previsioni e gli interventi. - D(a): domande applicative (Cosa accadrà? Funzionerà?) LE BUONE DOMANDE SOCIOLOGICHE - Buone domande sociologiche, due elementi: - Precisione= domanda che ha una chiara interpretazione, dobbiamo rendere esplicito quello a cui siamo interessati non lasciando spazio a elementi vaghi, ambigui che creano domande mal de nite. —> trasformare domande mal de nite in precise - Ingredienti della domanda: elementi di una domanda che possono essere speci cati per domanda più precisa possibile: - 1. il comportamento umano a cui si è interessati: “qual è il comportamento che vogliamo descrivere?” - 2. il contesto sociale: “qual è il contesto sociale a cui siamo interessati?” - 3. il periodo di tempo: “quale periodo di tempo vogliamo considerare?” - 4. la popolazione: “quale popolazione vogliamo considerare?” - Es.: Invece di «Quanto sono di usi i social network?» —> Quanto è di uso TikTok in Italia, nel 2023, tra i giovani di età compresa tra 10 e 18 anni? - Rilevanza= ogni domanda dovrebbe avere un interesse in quanto legata a problemi sociali oppure a conoscenza scienti ca (sociologica). Domanda rilevante quando: - 1. possiamo collegarla a problemi sociali esistenti nella società, quanto più possiamo mettere in relazione domanda-realtà tanto più sarà rilevante, ma non è sempre la motivazione principale per gli studi sociologici - 2. possono essere condotti anche in vita della loro rilevanza scienti ca (= rilevanza del lavoro sociologico per l’accumulazione di conoscenza scienti ca), studio condotto allo scopo di accumulare conoscenza scienti ca - Le domande più rilevanti sono quelle che risultano importanti per la società, a rontano problemi sociali contemporanei, ma anche quelle che contribuiscono in modo signi cativo alla conoscenza scienti ca. - In che modo la risposta può essere utile alla società? (rilevanza sociale) - In che modo la risposta può essere utile per fare avanzare la conoscenza sociologica? - Rilevanza scienti ca si accresce evitando: - Domande di cui si conosce già la risposta: consultare letteratura scienti ca - False domande per fatti/osservazioni inesistenti: prima la descrizione accurata dei fatti! 7 fi fi fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi fi fi fi ff fi fi ff fi fi - Domande su casi singoli: poco rilevanti per una scienza interessata all’e etto del contesto: comparare nel tempo e nello spazio - Due contesti di rilevanza per gli studi sociologici: - il sapere scienti co= scopo di accumulare conoscenza scienti ca, possono essere informati da una discussione scienti ca (slegata dai problemi sociali). - problemi sociali= la domanda utile a comprendere i problemi sociali, il sapere scienti co prodotto può essere impiegato per la comprensione scienti ca di importanti problemi sociali. - Prima del nostro studio sociologico: - fondamentale avere una conoscenza di fondo, se no si correrebbe il rischio di rifare quello che è già stato fatto prima —> fare analisi della letteratura= panoramica sistematica delle teorie e delle osservazioni che sono note (conoscenza di fondo) in un determinato campo di ricerca specializzato. - essere certi che qualora presupponiamo determinati fenomeni sociali, si parta da descrizioni corrette, se no cadiamo in una domanda teorica infondata. - Sebbene i sociologi rispondano a singoli casi, le domande più interessanti sono quelle che implicano qualche tipo di confronto sociale, cioè domande su casi comparativi (=domanda che implica il confronto fra alcuni casi come contesti sociali, momenti nel tempo e/o aggregati di popolazione diversi). COS’E’ LA SOCIOLOGIA? - La sociologia è lo studio sulle società, discorso sulla società. E’ lo studio dei contesti sociali e come in uenzano il comportamento umano—> studio dei contesti sociali e come essi in uenzano il comportamento umano - Ruolo del contesto: tutti nasciamo con le stesse dotazioni di base (apparentemente), poi però gli esiti di vita sono molto diversi. Come mai? Da cosa dipende? Importanza di vari tipi di contesto (meso e macro) - non serve la sua de nizione per studiarla perchè bisogna stabilire cos’è la società che la sociologia studia - bisogna de nire il sociale, la condizione dell’essere umano. - Sociale: l’essere umano è sociale per natura. Il sociale è la condizione dell’essere umano e la sua capacità di cooperare, anche con individui che non fanno parte del suo gruppo ristretto familiare —> peculiarità sociale dell’essere umano - La sociologia non ha con ni, è ampia. Se si dovesse ritagliare uno speci co, studia i contesti sociali e come in uenzino il comportamento umano LA NASCITA DELLA SOCIOLOGIA - Come e quando nasce la sociologia? Studiando i contesti, sono stati proprio questi a in uenzare la sua nascita, in particolare 3 contesti, 3 rivoluzioni: - La rivoluzione scienti ca - La rivoluzione industriale - Le rivoluzioni politiche (francese, americana) - + Industrializzazione e urbanizzazione PRIMI SOCIOLOGI: - Auguste Compte che inventò il termine sociologia, che prima non esisteva. Visse nel 1800, era positivista e credeva fortemente nella scienza arrivando a credere sociologia la regina delle scienze - Emil Durkheim: primo titolare di cattedra universitaria di sociologia - Max Weber - Karl Marx - Georg Simmel CONTESTI CHE HANNO FAVORITO LA SUA NASCITA - la rivoluzione scienti ca: dal 17esimo secolo vede sviluppo delle scienze della natura e poi all’invenzione grazie a Galilei del metodo sperimentale dato dall’osservazione dei 8 fl fl fi fi fl fi fi fi fi fi fi ff fl fi fi fi fatti —> questa capacità di applicare un metodo scienti co si pensò potesse estendersi allo studio dei fenomeni sociali - Ha dato un impulso al piano intellettuale per lo studio dello sviluppo della società - La nascita delle scienze sociali e della sociologia è collocata nel più ampio movimento culturale che vede la scienza come la via maestra per la conoscenza e il dominio sul mondo - La rivoluzione industriale: ha prodotto cambiamenti sociali importanti da rendere necessaria la presenza di una disciplina che studiasse i problemi sociali - periodo di cambio radicale per l’umanità. Quando si sviluppa l’industria, c’è stato un cambio di passo dell’umanità perchè l’industrializzazione porta a una nuova vita e determina una concentrazione spaziale molto forte di tante persone nello stesso luogo e una separazione sica del luogo di produzione (lavoro) dal luogo di riproduzione (famiglia) - Di conseguenza: problemi, che attirano l’attenzione degli studiosi —> industrializzazione e urbanizzazione danno il bisogno di comprendere cosa sta succedendo nella società = serve un nuovo tipo di conoscenza - In Inghilterra, verso la ne del XVIII secolo - La sociologia nasce come necessità di comprendere le profonde e ambivalenti trasformazioni della società moderna. Impossibile comprenderle utilizzando solo le scienze naturali o la loso a - Le rivoluzioni politiche: la rivoluzione francese in Francia, ne del XVIII secolo: ne di un’epoca e di un ordinamento politico fondato sul principio dinastico e il potere assoluto - Lo scettro passa dalle mani del re al «popolo» e si a ermano i valori di uguaglianza e libertà - Prima della rivoluzione francese la classe dominante era la nobiltà. Dopo: borghesia - La sociologia nasce quando i fondamenti della società no ad allora esistenti vengono messi in discussione - Industrializzazione e urbanizzazione - La di usione di nuove tecnologie trasforma l’economia basata sull’agricoltura in economia basata sulla produzione di merci su larga scala - Crescita delle dimensioni delle fabbriche con grande concentrazione di operai all’interno. Separazione sica tra luogo di lavoro e famiglia - Nascono i sindacati dei lavoratori - Migrazioni massicce da campagna a città = povertà, malattie, sovra ollamento, crimine e violenza = enormi problemi sociali attirano l’attenzione degli intellettuali —> nasce un bisogno di comprendere meglio la nuova società, non bastano le scienze tradizionali ( sica, biologia, chimica) SOCIOLOGIA vs ALTRE SCIENZE SOCIALI - la sociologia ha un ambito di studi più ampio e variegato rispetto a economia, psicologia o scienza politica. —> L’ambito «sociale» è troppo ampio per essere ridotto a una sola dimensione (non è né il servizio sociale né il socialismo!) - La sociologia utilizza di erenti unità di analisi: individui; gruppi; istituzioni; società globali (focus importante sulle ultime due) E’ come utilizzare obiettivi diversi per fare fotogra a, in questo caso per avere una visione più articolata sui fenomeni della sociologia —> la sociologia spiega i fenomeni a metodo multi-livello, dove vengono tenute in considerazione simultaneamente livello micro e macro (e meso) - Considera diverse motivazioni del comportamento umano, oltre il puro interesse economico: emozioni, considerazione sociale, valori, credenze —> sociologia non si ferma solo al punto di vista economico ma va oltre e valuta soprattutto la considerazione sociale rispetto alla sua considerazione nei gruppi/società - Utilizza più metodi e tecniche di indagine (es economia puramente quantitativa, antropologia solo qualitativa; sociologia: tutte e due, ha doppia anima) - la sociologia ha molti piu temi di altre discipline che si sono specializzate (es scienza politica: nasce nella sociologia ma alla ne si occupa di un segmento molto preciso) - L’ambito sociale è troppo ampio per essere ridotto ad una sola dimensione. - La sociologia usa diverse unita di analisi: quando si studia un fenomeno, posso ampliare la mia attenzione su diversi oggetti/unita di analisi quali: individui, gruppi, istituzioni, società globali confrontate tra loro (focus importante sulle ultime due. È come utilizzare obiettivi diversi per fare fotogra a) 9 ff fi fi fi fi fi ff fi fi ff fi fi fi ff fi fi fi - La sociologia considera nella spiegazione dei comportamenti umani diverse motivazioni oltre il puro interesse economico: emozioni, considerazione sociale, valori, credenze: considera emozioni, considerazione sociale, valori e credenze - La sociologia non resta mai focalizzata su un unico aspetto: utilizza piu metodi e tecniche di indagine (es economia è scienze sociale quantitativa vs l’ antropologia è una scienza sociale qualitativa) OBIETTIVI DELLA SOCIOLOGIA - problemi o fenomeni sociali? Di cosa si occupa? - Problema: dimensione normativa/collettiva ampia (ha a che fare con i valori), uno si interroga quando ce un problema sul come risolverlo,… - Fenomeno: dimensione scienti ca - la sociologia quando vuole comprendere o spiegare un fenomeno sociale può contribuire a dare delle soluzioni, ma il suo primo scopo è spiegare i fenomeni e spiegarne le cause piu di dare le soluzioni. - Per fare ciò deve: Descrivere i fenomeni, raccontare nel dettaglio,.. Può spiegarli ed individuarne le cause; può fornire degli elementi per comprenderne le soluzioni SOCIOLOGIA E SENSO COMUNE - La sociologia è una disciplina giovane, il cui inizio può collocarsi nei primi anni del ‘900. - In poco più di cent’anni ha registrato un aumento di osservazioni e spiegazioni scienti che ed è diventata una scienza sociale rispettata con una precisa rilevanza sociale. - Nonostante questo, a volte le persone pensano che il lavoro sociologico non di erisca dal senso comune e dall’opinione di usa. - Molti potrebbero dire che abbia poco da o rire se le sue osservazioni e spiegazioni coincidono con le credenze proprie del senso comune. - Senso comune: pensare quotidiano, intuizioni, credenze e percezioni - Un esperimento per far capire che la sociologa non coincide sempre con il senso comune si basa su una ricerca sociologica: un gruppo di sociologi ha studiato le tendenze globali riguardanti l’estrema povertà. - Prima di iniziare la ricerca, avevano in mente tre possibilità, ossia: negli ultimi 20 anni la proporzione di popolazione mondiale che vive in povertà estrema è: a) Quasi raddoppiata b) Rimasta circa la stessa c) Quasi dimezzata - Molti, rispondendo con il senso comune, penserebbero che la risposta corretta è la prima. Invece, i sociologi hanno scoperto che è dimezzata. Questa domanda è stata posta a migliaia di persone in diversi paesi e pare che poche abbiano dato la risposta giusta; bisogna tenere conto che, se gli intervistati avessero selezionato casualmente una risposta, la risposta corretta avrebbe ottenuto il 33% delle risposte (visto che ci sono solo tre categorie), che è maggiore della percentuale corretta più alta rappresentata dal 25% di Norvegia e Svezia —> motivo per cui il team di sociologi ha aggiunto un benchmark a cui hanno dato il nome di “scimpanzè”, che scegliendo casualmente, hanno superato l’Homo sapiens. - le risposte date dal senso comune non sempre corrispondono con quelle sociologiche, scienti che. - In Everything is Obvious: Once You Know the Answer, il sociologo Duncan Watts sostiene che il senso comune ci aiuta ad a rontare questioni pratiche quotidiane. - usiamo il senso comune in maniera implicita, intuitiva, risolvendo così una serie di piccoli problemi. Watts chiarisce che il senso comune è fonte di errori quando si tratta di comprendere i fenomeni sociali e che nessuno è scevro dagli errori causati dal senso comune. - Watts sostiene che facciamo troppo a damento sul nostro senso comune quando si tratta di comprendere un qualsiasi comportamento sociale. La conoscenza sociologica s da spesso il senso comune, ovvero le descrizioni che le persone fanno della realtà e le loro spiegazioni. - Quindi esiste una di erenza tra sociologi privati e la sociologia accademica. - Sociologi privati: modo in cui gli esseri umani, nella vita quotidiana, danno un senso al mondo sociale. Inclini al pensiero intuitivo, al ragionamento implicito, allo sviluppo di idee incoerenti e vaghe, mantenendo privata la conoscenza e cercando conferme delle proprie convinzioni. 10 fi fi ff fi ff ff ffi ff ff fi - Sociologia accademica: modo in cui le istituzioni accademiche descrivono il mondo sociale. - le idee che hanno gli studiosi a proposito dei fenomeni sociali diventano di dominio pubblico, aperte a discussioni, revisioni e miglioramenti. E’ la conoscenza collettiva generata da diversi studiosi nel tentativo di ltrare descrizioni approssimative della realtà e teorie errate. Tali meccanismi mancano se manteniamo privata la nostra conoscenza. - sociologi privati: intuito e al pensiero narrativo. Chiunque può formulare descrizioni e spiegazioni per qualsiasi fenomeno sociale. Pensare a una realtà sociale in cui, negli ultimi anni, i livelli di povertà estrema sono aumentati non richiede impegno, così come fornire una spiegazione per questo fenomeno. E se veniamo posti di fronte a fatti che si oppongono alle precedenti supposizioni, siamo in grado di comprendere anche questo —> Gli psicologi lo de niscono bias del senno di poi poiché le persone tendono a considerare come ovvia ogni documentata spiegazione che prima non consideravamo nemmeno come probabile. - fornire descrizioni e spiegazioni dei fenomeni sociali non implica che queste stesse siano vere. La nostra conoscenza provata potrebbe essere sbagliata e potremmo nire addirittura a spiegare fenomeni sociali che non esistono. - Al contrario, quando confrontiamo i nostri pensieri con la realtà, andiamo alla ricerca di osservazioni che confermino le nostre idee, ignorando fatti che potrebbero minarle: un’attitudine cognitiva de nita bias di conferma. - Nella ricerca sociologica, i sociologi accademici sottopongono le loro teorie a critiche e controprove. - Le spiegazioni dei fenomeni sociali non vengono considerate evidenti e vere, ma viste invece come possibilità e ipotesi che possono essere vere o infondate= fondamentale veri ca empirica. - Percezione del decadimento morale = il declino è percepito nei soggetti rispetto a determinati anni, poi viene comparato, se lo misuri oggettivamente non esiste, sembra che stia crescendo. Rispetto a quello che osservano nella loro società (ti dicono che di un certo livello che comparato al passato è uguale a quello odierno —> quindi non c’è stato ) rispetto a quello che pensano rispetto al passato (c’è stato). - Il decadimento morale è illusione percettiva. - Le generazioni più anziane giudizi brutti sulle nuove generazioni e fallacie sul decadimento morale, perché hanno visto il cambiamento sociale più si invecchia più si proclama età rispettiva di origine—> motivo per cui via via ci si allontana da un evento si ricordano aspetti positivi, non negativi. SOCIOLOGIA COME SCIENZA CUMULATIVA - Scienza cumulativa: la pratica secondo cui le teorie e le osservazioni degli studi precedenti vengono incorporate nel lavoro degli studi successivi —> lo è la sociologia - Le idee si sono sviluppate in risposta ad idee precedenti , gli studi non vengono condotti in maniera separata. I nuovi studi portano alla luce il fatto che le teorie precedenti erano sbagliate e devono essere rimpiazzate da migliori. - Come funziona la scienza cumulativa? - Possiamo visualizzare il progresso scienti co usando il nostro schema astratto di domande di ricerca (D), spiegazioni teoriche (T) e osservazioni (O). - immaginiamo che uno studioso 1 ha pubblicato un libro sul suo lavoro, studio 1. Studioso 2 ha letto questo libro e abbia cominciato a interessarsi all’argomento e abbia deciso di proseguire la sua ricerca sullo stesso tema. - Le condizioni di partenza dello studioso 2 erano diverse da quelle del suo predecessore = possiamo etichettare come “conoscenza di sfondo” (Popper) dello studioso 2 include il lavoro svolto in precedenza, cioè l’osservazione O1. 11 fi fi fi fi fi fi - Conoscenza di sfondo: ogni genere di conoscenza disponibile al momento di uno studio. - Lo studioso 2 potrebbe provare a contribuire alla conoscenza di sfondo e questo può avvenire in diversi modi. - Lo studioso 2 ha pubblicato un libro sulla sua ricerca, studio 2. Forse, a distanza di tempo, ci sarà un altro studioso 3, che leggerà le osservazioni documentate nello studio 1, considerato ormai un classico e la successiva teoria proposta nello studio 2. - Lo studioso 3 critica razionalmente lo stato attuale della conoscenza senza credere alla veridicità della teoria T1. - Supponiamo che lo studio non sembri in linea con T1. Nello stesso lavoro, cioè lo studio 3, lo studioso 3 o re anche una teoria alternativa, T2, che potrebbe verosimilmente spiegare la realtà meglio di T1. - L’approfondimento della conoscenza dipende dal fatto che essa sia resa pubblica e condivisa con altri. - La disciplina della sociologia progredisce grazie alla pubblicazione di teorie e osservazioni in libri accademici e rivisita peer-reviewed - Ricercatori testano ipotesi teoriche mediante test empirici secondo metodologie scienti che. - Sottomettono i loro paper che illustrano ipotesi/test/risultati a una rivista scienti ca. La rivista sottomette il paper alla valutazione di più colleghi in forma anonima. - Vengono pubblicati solo i paper che superano le procedure della peer review ( ltri di qualità e innovatività), che è l’istituzione centrale per la regolazione della cumulatività della conoscenza scienti ca. - importante che i sociologi lavorino insieme all’interno di comunità accademiche. LEZIONE 2 —> TEORIE (CAP 2 INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA) A CHE SERVE LA TEORIA? - Per rispondere alle domande teoriche (Perché? Per quali cause?) su determinati fenomeni sociali, i sociologi usano teorie: modelli generali stilizzati di come funziona una particolare classe di fenomeni sociali - Metafora della teoria come mappa geogra ca - Si usano teorie per spiegare osservazioni empiriche e fatti enigmatici già noti (approccio induttivo) oppure per derivare ipotesi (approccio deduttivo) che verranno testate mediante nuove osservazioni empiriche - In sociologia le teorie si rappresentano mediante schemi teorici e modelli concettuali, più raramente con modelli formali (equazioni) UTILITÀ DELLE TEORIE SOCIOLOGICHE - I principi in base ai quali giudichiamo l’utilità di una teoria sociologica sono la verità e l’informazione. - vengono considerate più utili quando: - Hanno un maggiore successo/validità empirica: teoria più in linea con le scoperte empiriche - Hanno un maggiore contenuto informativo: teoria più precisa e ricomprende una più ampia gamma di fenomeni. - Contenuto informativo: grado di precisione (include eccezioni) e portata teorica (ampia gamma di casi) di una teoria. - sviluppare tali teorie è di cile= con itto che tra verità e contenuto informativo. - Le teorie forti sono quelle che sempli cano la realtà da comprendere fenomeni e tempo, le cui previsioni sono supportate dai risultati di ricerca. MESE DI NASCITA E SUCCESSO SPORTIVO - Ogni paese eccelle in qualche sport. La competizione per arrivare alle massime divisioni del campionato ed entrare nella rappresentativa nazionale è fortissima 12 fi ff ffi fl fi fi fi fi fi - All’inizio degli anni ’80 alcuni scienziati sociali canadesi trovarono una concentrazione anomala di giocatori nati in alcuni mesi: il 41% dei giocatori dell’Ontario Hockey League del 1982/83 erano nati in soli tre mesi: gennaio, febbraio e marzo. - La sorpresa fu che il mese di nascita fosse collegato al successo nell’hockey su ghiaccio canadese e che questo e etto fosse forte. - Il team iniziò a concentrarsi anche sul calcio e trovarono che il mese di nascita è legato al successo in ambito sportivo: quasi il 50% dei migliori nuovi giocatori era nato in soli tre mesi: agosto, settembre e ottobre nel 1989. - ricerca descrittiva che ha portato all’osservazione di due fenomeni sociali. - quali sono le cause di tali fenomeni in quanto una prospettiva individualistica non è su ciente e devono entrare in gioco anche le condizioni sociali legate al mese di nascita? - Il talento sportivo solitamente non è condizionato dall’età, ma alla forza sica e quindi una persona più anziana sia più forte di una più giovane e di erenza di mesi potrebbe spiegare che il più grande sia più sviluppato. Solo che in alcuni sport non è importante solo la forza sica, ma anche il talento e il supporto dei propri genitori. TEORIE E SPIEGAZIONI - Nel tentativo di rispondere alle “domande sul perché” gli scienziati sviluppano teorie. - I sociologi sviluppano teorie per spiegare i fenomeni sociali. Teorie e spiegazioni sono il nucleo della scienza. - Che aspetto ha una spiegazione scienti ca? Nella sua opera intitolata “Logica della scoperta scienti ca”, il losofo della scienza Karl Popper sosteneva: “Dalle asserzioni universali, insieme con le condizioni iniziali, deduciamo l’asserzione singolare”. - L’asserzione universale è la proposizione, l’asserzione singolare è il fenomeno a cui siamo interessati e che vogliamo spiegare, che chiama explanandum. - Un’osservazione si spiega a partire da una combinazione di proposizioni P e condizioni iniziali C (explanans). - L’insieme di proposizioni e condizioni = spiegazione dell’osservazione, poiché può essere dedotta logicamente da proposizioni e condizioni. - Questo è il motivo per cui questo tipo di spiegazione viene chiamata spiegazione nomologico-deduttiva: forma di spiegazione dei fenomeni che si basa sull’uso di una o più proposizioni e condizioni. - nelle scienze sociali non esistono leggi generali di portata universale, ma solo tendenze generali legate a contesti speci ci. Le proposizioni contenute nelle teorie sociologiche hanno una portata limitata («medio raggio»; Merton). Il modello di funzionamento della spiegazione è lo stesso - Per analizzare le proposizioni si inseriscono le a ermazioni in uno schema teorico: tipo di strumento teorico in cui proposizioni, condizioni, ipotesi e osservazioni vengono trascritte come una serie coerente di asserzioni verbali. Si parte dalla base, dal fenomeno che si vuole spiegare, e si va verso l’alto. 13 fi fi fi ff fi fi ff ff fi ffi APPLICAZIONE SUL CASO DELL’HOCKEY - una spiegazione possibile è che il termine ultimo per la selezioni delle persone per una certa squadra di hockey su ghiaccio fosse il 1°gennaio = i giovani nati in quella data o poco dopo erano più vecchi rispetto ai coetanei in squadra - L’osservazione O è un caso speci co di una «legge» più generale che riguarda il nesso tra età relativa e probabilità di essere selezionati in una squadra di alto livello, date certe condizioni (quando chiudono le selezioni) - di erenza è signi cativa: i più vecchi sono più talentuosi. - Proposizione P= “i soggetti relativamente più anziani hanno generalmente una maggiore probabilità di essere selezionati per le migliori squadre sportive” - e etto dell’età relativa. - la Condizione C spiega le circostanze speci che veri catasi in Canada negli anni ’80 - la freccia va dal basso verso l’alto perché il nostro punto di inizio è l’osservazioni da cui ci muoviamo verso l’alto diretti alla spiegazione. - = spiegazione della relazione tra mese di nascita e successo nell’hockey su ghiaccio. - Il fenomeno che volevamo spiegare è visto come un caso speci co di un processo più generale. - Il fenomeno (asserzione singolare) può essere dedotto e spiegato dalla proposizione (asserzione universale) combinata alla condizione. APPLICAZIONE SUL CASO DEL CALCIO - una spiegazione possibile= negli anni ‘80 esistevano condizioni tali per cui le selezioni per le squadre di calcio ponevano come termine ultimo il 1°agosto - proposizione dell’età relativa. - Seguendo il lavoro di Popper gli scienziati mirano a dedurre una nuova ipotesi (=previsione veri cabile, derivata dalla teoria) a partire dalla stessa proposizione e se quella è in linea con le osservazioni o no. - Quando si tratta di dedurre nuove ipotesi invece di partire dalla base dello schema teorico e salire no alle proposizioni e alle supposizioni si segue dall’alto verso il basso: si parte dalla proposizione e poi si deduce una nuova ipotesi rispetto a ciò che accadrà in condizioni speci che - L’ipotesi gioca un ruolo nella valutazione della verità di una teoria. - Se si suppone che P e C siano vere, allora I vera —> è un sillogismo logico: il modus tollens su cui si basano praticamente tutti gli studi scienti ci. - Gli studiosi deducono ipotesi a partire da una o più proposizioni e in seguito veri cano se queste previsioni vengono o meno confermate. Proposizioni e ipotesi fanno parte della teoria sociologica. - Proposizioni e ipotesi fanno parte della teoria sociologica: - ci deve essere coerenza tra le proposizioni e le supposizioni riguardanti le condizioni, fanno una serie interconnessa, coerente. le teorie sono per de nizione coerenti. - una teoria spiega i fenomeni e allo stesso tempo prevede nuovi fenomeni, è più di una spiegazione, permettono anche la deduzione di un’ipotesi che può essere confermata o meno - Il funzionamento della teoria è generale perché si può applicare a più di una osservazione: basta cambiare le condizioni perché la teoria si applichi, se resta vera la proposizione P sull’e etto età relativa - Come facciamo a sapere se P è vera? Formulando nuove ipotesi (previsioni) su casi di erenti in condizioni diverse e controllando se le osservazioni confermano o smentiscono l’ipotesi 14 ff ff ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi ff - Ipotesi: previsione veri cabile, derivata dalla teoria - Es.: dagli anni ’90 la scadenza per la selezione di calcio è il 1° gennaio, quindi possiamo ipotizzare che i nati tra gen-mar saranno più vecchi rispetto agli altri e più spesso selezionati - I dati confermano l’ipotesi? = la teoria dell’e etto età è corroborata ( no a prova contraria) - I dati non confermano l’ipotesi = la teoria dell’e etto età è falsa - In questo caso la freccia è rivolta verso il basso, in quanto usiamo lo schema teorico per formulare nuove ipotesi da sottoporre a test empirico. - La teoria spiega fenomeni osservati e allo stesso tempo prevede nuovi fenomeni possibili - Teoria: serie coerente di proposizioni e supposizioni riguardanti le condizioni. TEORIA DEL SUICIDIO DI DURKHEIM - Il suicidio di Emile Durkheim del 1897 è una pietra miliare dell’applicazione della prospettiva sociologica alla comprensione del comportamento umano. - nessuno lo aveva studiato come soggetto di studio, era dibattuto come morale, ha ricostruito attraverso fonti i dati delle fonti di suicidio in diversi anni capendo se ci fossero degli schemi, ritenendo che era normala spettarsi una distribuzione non omogenea dei suiidi. - Nel periodo in cui scriveva questo saggio, il suicidio era un gesto immorale. - Durkheim nella Parte I del Suicidio criticò i “fattori extrasociali” e presentò evidenze statistiche sui tassi di suicidio che s davano la prospettiva di analisi di tipo individualista, mostrando come i tassi di suicidio dei paesi europei fossero estremamente diversi. - Dimostrò che queste osservazioni non potevano essere spiegate con le ipotesi derivate dalla prospettiva individualistica. - Nella Parte II, mostrò che le condizioni contestuali condizionavano enormemente il suicidio e delineò l’in uenza della famiglia, del gruppo religioso e di altri contesti sociali. - In conclusione, esaminò anche la possibilità che alcune caratteristiche individuali come la depressine e l’alcolismo, potessero in uenzare il suicidio, ma sostenne che queste cause prossime potevano essere spiegate dalle condizioni sociostrutturali (cioè le cause ultime). - Questi propose la sua famosa teoria alla ne del XIX secolo, che può essere rappresentata con uno schema teorico. - Sviluppò una domanda teorica dopo aver comparato i tassi di suicidio nei vari paesi: “che cosa spiega le di erenze nei tassi di suicidio tra i diversi paesi europei tra il 1866 e il 1878?” - Durkheim sostenne che le di erenze nel tasso di suicidio avevano a che fare con la religione dominante in questi paesi —>ipotizzò che il tasso di suicidio più elevato nelle regioni protestanti che in quelle cattoliche e che le regioni con una popolazione mista protestante-cattolica dovessero rientrare tra questi due estremi. - Ciò spiegherebbe perché, a quel tempo, il tasso di suicido fosse più elevato nella Sassonia protestante che nell’Italia cattolica. - L’analisi combina metodo induttivo e deduttivo - Metodo induttivo: parte da un’osservazione empirica e la generalizza in una proposizione teorica - Metodo deduttivo: parte da una proposizione teorica generale e ne deriva un’ipotesi speci ca testabile mediante osservazioni empiriche - Aveva usato la sequenza: - D(d)= Quanto alti erano i tassi di suicidio nei diversi paesi europei tra il 1866 e il 1878? - Compara i diversi tassi di suicidio nei diversi paesi, forti di erenze, piuttosto stabili nel lungo periodo! - Italia: paese con i tassi di suicidio più basso, Sassonia più alti= quando distribuzione di un tasso al livello della pop che rimane stabile nel tempo possiamo trarre da ciò che 15 ff ff ff fl fi fi ff fi fi fi fl ff devono esserci delle cause di fondo perchè abbiamo scarsa variabilià dei tassi nel tempo. - Osservazione che nel 19 secolo sassonia + elevati che in italia. - Traduce la domanda descrittiva in domanda teorica: prende casi estremi italia e sassonia, dove si pensa che si rilevi la verità dove c’è quindi un segnale più forte, paesi all’interno ci potrebbero essere cause più complesse. - D(t)= Che cosa spiega le di erenze nei tassi di suicidio tra diversi paesi europei tra il 1866 e il 1878? - D. dice che sia la religione dominante in questi paesi, più elevato nelle religione protestanti che cattoliche - Classi ca i diversi paesi a seconda della religione in esso dominante e scopre che prot.>cattolic, se questa vera si dimostra ciò che dice nella realtà. fa previsioni - proposizioni, vede se questa ipotesi regge —> condizione —> trae un’altra ipotesi, se è vera spiega anche questi casi ulteriori intermedi, circoscrive ancora di più e aggiunge nuovi dettagli. - D(t)= Perchè nelle religioni protestanti i tassi di suicidio sono più elevati che nelle religioni cattoliche? RELIGIONE, INTEGRAZIONE E SUICIDIO - Il cattolicesimo condanna suicidio in maniera più forte della religione protestante - nella religione protestante dio ha gia deciso tutto, ciascuno di noi è predestinato, l’esperienza terrena è l’esperienza dei segni della predestinazione trova i segni qui dove sarebbe determianto nell’aldilà - Weber ipotizza connessione religione e capitalismo= capitalismo nasce nei paesi protestanti perchè essendo predestinato avendo dio già scritto tutto trova nel successo mondano i segni della sua predestinazione, il successo nella vita mondana e l’insuccesso è il segno della mia non predestinazione mentre il successo induce al protestante induce - per il cattolico la salvezza è sempre alla portata di mano, espiazione data dalla confessione, per il cattolico il suicidio è l’atto immorale per eccellenza per cui verrai condannato successivamente. - per il protestante se dio è assoluto avrà già anche previsto il mio suicidio. - Durkheim nota che la religione protestante e quella cattolica vietano il suicidio allo stesso modo= la causa delle di erenze non sta in di erenze di precetti/credenze religiose - Osserva che i protestanti hanno meno pratiche e riti comuni. - Il protestantesimo lascia l’individuo solo di fronte a Dio —> l’integrazione dell’individuo nel gruppo (religioso) è meno forte tra i protestanti. - A ermò che il tasso di suicidio nelle regioni protestanti era più elevato perché i protestanti avevano “meno credenze e pratiche comuni” cioè il gruppo era più debole e meno integrato rispetto al più coeso gruppo cattolico. - L’integrazione più forte presente nel gruppo religioso cattolico si traduce in una più forte conformità alla norma che a erma che non si dovrebbe ricorrere al suicidio. - ci sono due proposizioni all’interno di un solo schema teorico: la proposizione in basso è di universalità inferiore rispetto alla più generale proposizione in alto, da cui viene dedotta. - La proposizione sui tassi di suicidio di protestanti e cattolici è di universalità (generalità) inferiore rispetto a quella sulla coesione del gruppo e suicidio. - La prima è quindi spiegata dalla seconda che è di portata più generale 16 ff ff fi ff ff ff - Dalla proposizione su integrazione del gruppo e suicidio si derivano nuove ipotesi… - È un esempio della spiegazione più profonda: tipo di spiegazione in cui una proposizione viene spiegata da un’altra proposizione più generale. Aumenta la portata e il contenuto informativo della teoria. - Una proposizione più esauriente precisa la condizione di portata della proposizione meno generale. - I tassi di suicidio sono più elevati nelle regioni protestanti, solo a condizione che i protestanti siano un gruppo meno integrato rispetto ai cattolici. - Dalla sua proposizione generale su integrazione del gruppo e suicidio, Durkheim deriva due ipotesi più speci che: una sul matrimonio e un’altra sulla guerra. - matrimonio (=cellula primaria di integrazione sociale), se matrimoni più coesi rispetto ad individui - tassi di suicidio nelle coppie, ipotesi che può essere veri cata da una prop. più generale può aiutarci a sviluppare varie ipotesi che possono essere veri cate. - altra causa= con itti, noi/io → durante i con itti cresce bisogno di protezione, utilizzo individui per scopi collettivi per sopravvivenza paese. - nonostante guerra fenomeno di uso allora se i paesi in condizioni di guerra ci aspettiamo integrazione sociale perchè ritorna la retorica del noi dovremmo trovare, ci genera ipotesi. - Sulla base della sua teoria e delle osservazioni, Durkheim conclude: - il suicidio varia in ragione inversa al grado d'integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l’individuo. - la società non può disintegrarsi senza che l'individuo nella stessa misura, sia reso indipendente dalla vita sociale, senza che i suoi ni diventino preponderanti sui ni comuni [...]. - Più i gruppi a cui appartiene sono indeboliti, meno ne dipende, e sempre più dipende solo da lui il non riconoscere altre regole di condotta che quelle dettategli dai suoi interessi personali. - Se si conviene di chiamare egoismo questo stato, potremo chiamare egoistico il particolare tipo di suicidio risultante da individualismo. - Un aspetto importante della teoria è il fatto che sia costituita da una serie coerente di proposizioni e ipotesi che sono interconnesse ed è utile perché è sia informativa (esclude alcune possibilità che potrebbero veri carsi nella realtà), sia valida empiricamente (ipotesi sono in linea con le osservazioni). 17 fi fl fi ff fi fl fi fi fi - La sua teoria integrazione-suicidio è complicata perchè è composta da diverse ipotesi proposizioni e osservazioni - è costituita da una serie di proposizioni e ipotesi interconnesse. è utile perché è: - informativa= esclude alcune possibilità che potrebbero veri carsi nella realtà. - costituita da diversi livelli di universalità e la sua proposizione più generale su integrazione del gruppo e suicidio è di ampio respiro. - ha validità empirica= le ipotesi racchiuse in essa sono in linea con le osservazioni. CONCETTI - I concetti sono gli elementi costitutivi delle teorie, sono mattoncini che costruiscono le teorie - Concetto: astrazione ipotetica che contiene alcune categorie. - Esempi di concetti sociologici sono: controllo sociale, valori, disuguaglianza, cultura, ruolo e religione. - Caratteristiche: - sono astrazioni: si riferiscono a una serie di casi speci ci. - Sono ipotetici: sono costrutti mentali, idee condivise. Sono costrutti mentali, idee condivide. Non sono la realtà, ma idee sulla realtà. - contengono categorie/attributi chiamati valori, che di eriscono da concetto a concetto. - il “cibo” si distingue dal “non cibo”. - In sociologia i concetti vengono chiamati variabili teoriche e di eriscono dalle variabili misurate, utilizzate nella ricerca empirica e nelle osservazioni - fanno parte della teoria e sono i concetti teorici - Sono astrazioni ipotetiche che contengono alcune categorie, è importante chiarire il signi cato dei concetti implicati, è utile dare una de nizione del concetto per evitare confusione. - Una de nizione è una descrizione del concetto fatta usando altre parole: usate, che ricorrono a un linguaggio chiaro e che sono distintive rispetto a de nizioni di altri concetti. - Un concetto a volte è visto come una tipologia= modo di classi care la realtà, spesso compiuto combinando concetti. Non è ancora una teoria, ma potrebbe rappresentarne una parte utile. Si distingue da una teoria poiché non ha validità esplicativa o predittiva (non spiega i perché). - Nel caso della teoria del suicidio di Durkheim: - P: Più coeso è il gruppo, più fortemente in quel gruppo le persone si conformano alla norma che proibisce il suicidio e minore è il tasso di suicidio (integrazione del gruppo e suicidio) - La proposizione P contiene numerosi concetti: gruppo, norma, coesione, suicidio, conformità. Una buona teoria dovrebbe de nirli! - Si de niscono usando altri concetti, dati per scontati. Quale de nizione adottare è spesso una convenzione - I concetti sono mattoni fondamentali della teoria - Sono astrazioni: categorie generali che comprendono casi speci ci - Sono ipotetici: costrutti mentali riguardanti la realtà, non la realtà stessa - Nella teoria di solito sono legati tra loro da relazioni di causalità CASUALITA’ - un’ipotesi è un’asserzione testabile riguardante l’associazione tra concetti dedotta logicamente dalla teoria, questo tipo di relazioni sono di tipo causale. Quando i ricercatori stabiliscono questo genere di relazioni, pensano che siano di tipo causale. - variabile indipendente= variabile che ha un e etto su un’altra variabile (dip.). - variabile dipendente= variabile in uenzata da un’altra variabile (indip.) - Causalità: idea secondo la quale una variabile indipendente (X, la causa) ha e etto su una variabile dipendente (Y). La nozione di casualità implica che debbano essere soddisfatti tre criteri a nché vi sia un impatto causale di X su Y: - Associazione= le due variabili devono essere associate tra loro. - Ordine di tempo= stabilire un impatto causale di X su Y implica qualcosa di più profondo della semplice associazione tra X e Y, la causa dovrebbe precedere l’e etto. 18 ffi fi fi ff fl fi fi ff ff fi fi fi fi ff fi fi ff fi - Relazione non spuria= (è spuria quando esiste una terza variabile Z) MODELLI CONCETTUALI - Rappresentare le teorie sociologiche in modo scienti co: - per ora= schema teorico, (possibile individuare quali sono le proposizioni, le condizioni e le osservazione e ipotesi) ci aiuta a capire se la nostra teoria è coerente. —> Schemi teorici: proposizioni e condizioni da cui si derivano osservazioni e ipotesi. Utile per veri care la coerenza logica della teoria - è uno strumento teorico= aiuta a presentare sistematicamente una teoria. - tre strumenti teorici usati di frequente: schema teorico, modello concettuale e modello formale. - Modello concettuale: tipo di strumento teorico per visualizzare le relazioni causali tra concetti, panoramica chiara delle varie relazioni tra concetti chiave. - rappresenta gra camente la relazione tra due o più concetti teorici. Utile quando la teoria è complessa - utile per visualizzare le relazioni causali tra concetti. La freccia mostra la direzione della relazione causale e il + o il – designano una relazione/e etto positivo o negativo. La relazione può essere una relazione causale diretta quando i cambiamenti in X hanno un e etto diretto sui cambiamenti in Y - Utile quando la teoria è complessa perché: - Ci sono diversi concetti implicati - Ci sono varie relazioni tra i concetti - Relazioni causali dirette - Relazioni causali indirette: mediazione completa e parziale - Relazioni bidirezionali - Relazioni di moderazione (interazione) - Relazione causale diretta= una relazione tra le due variabili X e Y, tale per cui i cambiamenti in X hanno un e etto diretto sui cambiamenti in Y - aggiungo Z: variabile mediatore= che media tra le variabili X e Y, tale per cui i cambiamenti in X hanno un impatto sui cambiamenti in Z, che danno origine a cambiamenti in Y. - relazione tra X e Y diventa più complessa se viene aggiunto un altro concetto, Z, che media tra i due e viene chiamato mediatore: i cambiamenti in X hanno un impatto sui cambiamenti in Z, danno origine a cambiamenti in Y. - mediazione completa= impatto di X su Y è interamente dovuto a una terza variabile Z, tale per cui non c’è altro modo in cui X in uenzi Y se non tramite Z. - è relazione casuale indiretta= non c’è alcun e etto diretto tra X e Y ma un e etto indiretto tramite Z. - mediazione parziale: l’impatto di X su Y è parzialmente dovuto a una terza variabile Z, tale per cui X in uenza Y tramite Z, ma anche tramite altre variabili. - Relazione causale bidirezionale= relazione tra cui due variabili X e Y, tale per cui cambiamenti 19 ff ff fi ff ff fl fl fi ff fi in X comportano cambiamenti in Y e cambiamenti in Y comportano cambiamenti in X. è relazione causale diretta e positiva. - o relazione feedback: relazione tra due variabili X e Y, tale per cui cambiamenti in X comportano cambiamenti in Y e cambiamenti in Y comportano cambiamenti in X. -Reazione causale moderata= tra x e y dipende da z. -la maggiore frequenza di contatti interetnici corrisponde a un'attitudine interetnica più positiva -e etto è più forte tra i membri di una maggioranza etnica che tra quelli di una minoranza etnica. -Modelli formali: = tipo di strumento teorico in cui le teorie vengono espresse con linguaggio formalizzato. -di erenza = fanno ricorso a simboli astratti ed equazioni, gli altri usano linguaggio naturale. LEZ. 3 —> METODI (CAP 3 INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA) SMARTPHONE E STUPIDITA’ - Il crescente uso dello smartphone e i suoi e etti nocivi sull’istruzione = un problema sociale. - I sociologi rispondono con studi di rilevanza sociale ponendosi domande scienti che legate a tale questione pubblica. - Per realizzare interventi per risoluzione di un problema: appurarne l’esistenza e misurarne la portata e capire i meccanismi sottostanti. - La sociologia è una scienza empirica: i sociologi utilizzano dati e osservano la realtà. - I 3 obiettivi della sociologia: - 1. la descrizione accurata dei fenomeni sociali —> ricerca descrittiva = ricerca il cui scopo è elaborare descrizioni accurate dei fenomeni sociali. - 2. la veri ca delle ipotesi —> ricerca esplicativa = ricerca il cui scopo è veri care le ipotesi attraverso osservazioni empiriche. - 3. l’esplorazione —>ricerca esplorativa = ricerca il cui scopo è scoprire nuovi fenomeni e costruire nuove teorie - Per valutare se un’argomentazione è convincente bisogna interrogarsi sull’utilità dei concetti, della popolazione e degli e etti causali. - Per elaborare descrizioni accurate dei fenomeni sociali e solidi test delle ipotesi, tre principi che devono guidare la qualità dell’evidenza empirica: la qualità della misurazione, la validità esterna e la validità interna. - argomentazioni= 3 elementi: concetti, popolazione ed e etti causali, cioè interrogarsi sull'utilità rispettiva di ogni a ermazione riguardo questi tre elementi. - concetti= qualità della misurazione - popolazione= validità esterna - e etti causali= validità interna. - Usare troppo lo smartphone rende stupidi? - Cosa dobbiamo fare? - Tradurre l’interrogativo di partenza in una domanda a cui si può rispondere tramite una ricerca empirica - Quanto è frequente l’uso dello smartphone tra i giovani di 14-18 anni in Italia? Domanda descrittiva: descrizione accurata di un fenomeno sociale - Qual è l’e etto dell’uso dello smartphone sulla performance scolastica dei giovani di 14- 18 anni in Italia? Domanda esplicativa: testa 20 ff ff ff ff ff fi ff ff ff fi fi un’ipotesi causale. QUALITÀ DELLA MISURAZIONE - è rilevante quando si tratta di descrizioni accurate dei fenomeni sociali = è la qualità delle misure che dipende dalla loro: validità e a dabilità. - La validità della misurazione è il grado in cui le misure ri ettono il concetto teorico che intendono misurare. - il grado in cui le misure ri ettono il concetto teorico che intendono misurare. - Usiamo concetti in a ermazioni teoriche e descrittive mentre utilizziamo misure di questi concetti nelle ricerca empirica. - Le misure dovrebbero rappresentare i concetti al meglio: sviluppano misure che rappresentino concetti —> processo di operalizzazione = traduzione delle variabile teoriche e concetti) in variabile empiriche (indicatori,misure). - concetti semplici= concetto teorico misurabile con variabili empiriche. - concetti complessi= concetto teorico composto da diverse dimensioni. - Prima di operazionalizzare bisogna distinguere le varie dimensioni che compongono il concetto —> concettualizzazione= di erenziazione di diverse dimensioni delle variabili teoriche, rilevante per concetti complessi. - La validità della misurazione è messa a repentaglio quando le misure colgono qualcosa di diverso rispetto all’obiettivo e ri ettono, solo in modo parziale, i concetti che le sottendono. - Quanto meglio le misure utilizzate nella ricerca empirica rappresentato i concetti che intendono cogliere, tanto più saranno valide le prove empiriche. - L’a dabilità della misurazione è il grado in cui lo strumento di misura dà lo stesso risultato alla ripetizione dell’osservazione dello stesso fenomeno. - dipende dallo strumento utilizzato per raccogliere dati. - Per ottenere misure più a dabili: contare sulla standardizzazione, processo di uniformazione tra procedure, domande, categorie di risposta e altri aspetti dello strumento di misurazione. - Quando valutiamo le prove empiriche a sostegno di descrizioni dei fenomeni sociali e test delle ipotesi: considerare la qualità delle misure utilizzate nello studio —> quanto migliore è, tanto più convincente sar?

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