Teoria del Medium PDF
Document Details
Uploaded by Deleted User
Tags
Related
Summary
Questo documento esamina la teoria del medium, focalizzandosi sugli effetti dei media elettronici sulla società e sul comportamento delle persone. Si analizza il concetto di spazio e tempo nella comunicazione e come il medium televisivo abbia alterato questi elementi chiave della vita umana. Il documento esplora anche le diverse prospettive riguardo all'impatto dei media sulla geografia quotidiana e sulla nostra percezione del mondo.
Full Transcript
Teoria del medium Meyrowitz e la teoria del medium Joshua Meyrowitz è un sociologo statunitense (1949), ad oggi professore emerito di Scienze della comunicazione presso l’Università del New Hampshire a Durham (America). Ha insegnato a partire dagli anni Ottanta, pubblicando numerosi saggi relativi a...
Teoria del medium Meyrowitz e la teoria del medium Joshua Meyrowitz è un sociologo statunitense (1949), ad oggi professore emerito di Scienze della comunicazione presso l’Università del New Hampshire a Durham (America). Ha insegnato a partire dagli anni Ottanta, pubblicando numerosi saggi relativi agli effetti sociali prodotti dai media. Il volume “Oltre il senso del luogo, l’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale” ha avuto numeroso successo perché riconosce alcuni dei più importanti mutamenti indotti dai media elettronici: Il superamento dei confini tra spazio pubblico e privato. La riconfigurazione tra gli individui e del loro rapporto con lo spazio e il tempo. La ridefinizione dei ruoli sociali ricoperti dagli individui. La ridefinizione della loro percezione dello spazio fisico. Tutti mutamenti “esasperati” in seguito dai media digitali. L’impatto sociale dei media elettronici Meyrowitz considera la televisione e le conseguenze che essa ha sulle identità e sui ruoli sociali. I media elettronici trasformano la “geografia situazionale della vita sociale”. Con questa espressione si fa riferimento al fatto che l’arrivo di tali media abbia portato al cambiamento delle situazioni sociali in cui ci troviamo: al loro interno si configurano nuovamente le regole che le governano a seguito dell’avvento del medium. Considerando la televisione, uno dei suoi punti di forza è quello della simultaneità: mentre in passato per vivere certe situazioni era necessario trovarsi fisicamente in un luogo con determinate persone, con la televisione è possibile vivere esperienze senza queste condizioni. Con i media elettronici si assiste infatti a uno “sganciamento di spazio e tempo” per cui l’esperienza della contemporaneità si è separata dalla condizione spaziale di un ambiente comune. Goffman e lo spazio intermedio Meyrowitz, nel volume No sense of place (Oltre il senso del luogo) riprende il sociologo canadese Goffman, il quale considera l’interazione sociale quotidiana, face to face, e utilizza la metafora della rappresentazione teatrale per descrivere la via sociale. Meyrowitz, però, a differenza di Goffman, indica anche nei media degli agenti che agiscono sulle situazioni sociali e sui comportamenti degli individui. Ai due spazi individuati da Goffman (primo piano, o scena, e retroscena), si aggiunge, con l’arrivo dei media, lo spazio intermedio in cui pubblico e privato si fondono. Secondo Meyrowitz quindi, il luogo fisico mantiene comunque la sua importanza, ma l’arrivo dei media elettronici ha indebolito il peso della localizzazione fisica. I media elettronici hanno alterato gli aspetti di identità di gruppo, socializzazione e gerarchia che un tempo dipendevano da luoghi fisici particolari e da particolari esperienze che in quei luoghi era possibile fare. Un esempio concreto dell’indebolimento della localizzazione fisica è tratto dalla televisione: quando la televisione entra nelle case, cadono i muri che prima delimitavano non solo spazi fisici all’interno dell’ambiente domestico, ma sancivano anche diversi ruoli all’interno della famiglia e diversi gradi di accesso a determinate informazioni. Shaun Moores e la critica contro Meyrowitz Shaun Moores scrive il volume “Media, luoghi e mobilità” per criticare Meyrowitz. Secondo lui all’interno della nostra società i luoghi hanno ancora un ruolo centrale e si costruiscono proprio grazie attraverso le nostre esperienze e emozioni e li rendono più definiti. Non c'è una perdita di valore del luogo. Moores spiega quindi il suo punto di vista raccontando di se stesso: si sposta da Londra in Canada e per provare le stesse emozioni che sentiva quando andava al lavoro a Londra, si sintonizza sulla frequenza della radio inglese nel tentativo di recuperare il rapporto che aveva con la sua città; ma ciò non è successo. Sottolinea che nonostante si provi a replicare le emozioni di un luogo, non è possibile sostituirlo: il luogo ha un ruolo centrale, anche all’interno delle esperienze di mobilità quotidiane dell’individuo. Questa critica non ha senso di esistere perche Meyrowitz nei suoi volumi non ha mai detto che il ruolo del luogo fisico non abbia più alcun valore, ha semplicemente sottolineato come si sia indebolito. Meyrowitz, infine, nell volume “The Rise of Glocality: New Senses of Place and Identity in the Global Village analizza la crescita della glocalizzazione: percepiamo sempre il mondo a partire dal nostro spazio locale, tuttavia le persone e le cose che percepiamo non sono esclusivamente locali. Costruiamo la nostra identità al di là dei confini del nostro corpo, da una prospettiva globale. Eliott e Urry, Vite mobili Le intuizioni di Meyrowitz trovano riscontro in considerazioni di altri studiosi come Eliott e Urry, i quali notano come gli individui contemporanei vivano la loro vita quotidiana in una dimensione di pendolarismo costante. Le vite mobili sono modellate tramite configurazioni elettroniche e virtuali che incidono, mutando le, sui legami emotivi che gli individui costruiscono con se stessi, con gli altri e con il mondo in generale. Correlato a ciò, vi è un altro concetto fondamentale, il capitale di rete: la possibilità di generare e mantenere rapporti con persone non necessariamente vicine a noi. È una forma di capitale basata inevitabilmente su quello economico, in quanto comporta dei costi, sono relazioni rese possibili dalla mobilità. La teoria del medium (Medium Theory) Si focalizza sulle caratteristiche peculiari che distinguono un medium o un tipo di medium dagli altri media. Ispirandosi a McLuhan (suo maestro), Meyrowitz guarda al di là del contenuto dei programmi televisivi, radiofonici e dei libri, per concentrarsi sulla natura del medium, su ciò che lo caratterizza. Mcluhan e Meyrowitz Sia McLuhan che Meyrowitz utilizzano l’espressione “Ecologia dei media” (media ecology): si riferisce al fatto di voler considerare il medium e le sue caratteristiche specifiche come un ambiente. Un medium infatti, non è semplicemente una macchina o un oggetto che trasporta dei contenuti, ma è un ambiente, cioè uno spazio all’interno del quale gli individui interagiscono tra di loro e con lo stesso medium. L’impatto che il medium ha sugli individui li port ad avere una determinata concezione della società e la loro esperienza è all’interno di questi media. Come Meyrowitz anche Mcluhan ha una visione sistemica. L’arrivo di un medium non fa si che si aggiunga e basta agli altri medium, ma il suo arrivo ha un forte impatto su tutti gli altri e li trasforma, ridefinisce l’intero sistema