Sbobinature Psicologia Fisiologica - PDF

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These are lecture notes for a course on physiological psychology. They cover topics such as brain structure, neurons, and their function. The notes outline different planes and sections of the brain, such as sagittal, transverse, and axial cuts, and describe the meninges which protect the delicate brain tissue. The professor highlights the interconnectedness of the course with neuropsychology and the importance of understanding basic brain functions for studying more complex behaviors.

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SBOBINATURE DEL CORSO DI: “PSICOLOGIA FISIOLOGICA” Professore: Luigi Trojano 1 PRIMA LEZIONE Questo è il corso di psicologia fisiologica e l’esame sarà in comune con neuropsicologia. I due pro...

SBOBINATURE DEL CORSO DI: “PSICOLOGIA FISIOLOGICA” Professore: Luigi Trojano 1 PRIMA LEZIONE Questo è il corso di psicologia fisiologica e l’esame sarà in comune con neuropsicologia. I due programmi di questi esami sono completamente separati, ad ogni modo siccome l’esame è integrato tutto quello che io dirò serve per fare la neuropsicologia, e siccome io sono neurologo, il mio modo di insegnare la psicologia fisiologica è quello di indirizzarla allo studio della neuropsicologia (che studia le funzioni superiori). Noi cerchiamo di comprendere con la psicologia fisiologica come funziona il cervello e capire le abilità più elevate (riconoscere una persona, ricordare un suono, risolvere un quesito matematico), studiamo le varie aree del cervello e il funzionamento delle singole cellule e poi capiremo come dal singolo neurone si arriva ai comportamenti complessi che vi ho detto pocanzi. Quello che ci tocca fare è un po’ descrivere come è fatto il cervello, come funziona e capire perché sentiamo un’emozione quando guardiamo un volto oppure come mai un nome ci viene subito in mente quando ascoltiamo una musica; L’idea è quella di capire come funziona il cervello, cercando di comprendere come l’attenzione, o la memoria, o la percezione si può realizzare, quindi si parte da funzioni molto semplici (quelle che condividiamo con gli altri esseri viventi) per poi arrivare alle funzioni più complesse, le quali sono oggetto di studio della psicologia clinica che studia specificamente le funzioni complesse attraverso i pazienti celebrolesi (hanno una lesione del sistema celebrale) permettendoci di capire perchè una persona con una certa lesione perde la capacità di parlare, di riconoscere i volti ecc…. questo percorso è un po’ lungo ma ce la faremo.. Nelle prime lezioni faremo la conoscenza del cervello (com’è fatta la sua struttura), poi parleremo ed illustreremo la microstruttura cioè i neuroni (non in gran dettaglio a noi interessa capire i meccanismi), e poi inizieremo a parlare di come i neuroni funzionano e parlano tra loro per fare delle cose che a noi sembrano banalità ma che non lo sono. Fatevi guidare nello studio dalle diapositive che sono importanti. PIANI E TAGLI DEL CERVELLO. Per conoscere com’è fatto il cervello dobbiamo iniziare ad acquisire delle parole da utilizzare in maniera condivisa. Il cervello è una macchina molto complessa per questo vale la pena ricordare che noi faremo a fette il cervello per vedere com’è fatto all’interno, già dall’esterno sarà difficile descriverlo figuratevi dentro perché ci sono molte strutture complesse che dobbiamo almeno grossomodo conoscere. Per esempio se voi guardate una noce al suo interno scorgerete una serie di pieghe, il cervello è molto simile anche se è estremamente più complesso. Il cervello è fatto di 2 metà simmetriche che sono gli emisferi (uno a destra e uno a sinistra della linea mediana) e la sua struttura interna è molto diversa a seconda dei punti in cui ci troviamo, per questo motivo noi lo taglieremo in 3 piani che si vanno a sostituire ai termini generali “più in alto”, “più in basso” ,“più a destra”.. e sono appunto: Il piano sagittale mediano è un piano verticale immaginario che passa attraverso il centro del corpo (o del cervello) dividendolo in 2 metà simmetriche (destra e sinistra). Tagliando a metà la persona (o il cervello) ci sono alcune cose che cadranno proprio al centro di questo piano e le cose che sono in mezzo sano uniche (tronco, corpo calloso e cervelletto) però a loro volta saranno divise in 2 metà simmetriche.. Il piano sagittale è un piano verticale che non passa necessariamente per il centro, i tagli vanno un pochino più lateralmente e quindi non verranno più chiamati mediani poiché il corpo (o il cervello)non sarà più diviso in 2 metà simmetriche. Il Piano trasversale (o coronale) è un piano verticale parallelo alla fronte e perpendicolare al piano mediano. Divide il corpo in parte anteriore e parte posteriore. Il Piano assiale è quello tradizionale, parallelo al suolo, cioè taglia il corpo (o il cervello) in parte di sopra e parte di sotto. E’ importante tenere a mente questi tagli per il cervello (fatti con la risonanza magnetica) perché ci permettono di studiare la struttura del cervello facendo quest’ultimo a fettine, le quali sono molto diverse l’una dall’altra e che nei tre piani fanno vedere cose proprio diverse, infatti: 2 1. Taglio sagittale mediano fa vedere tutto quello che c’è sulla linea mediana, per cui se ci fate caso, le strutture simmetriche lontane dalla linea mediana non vengono toccate ma vengono tagliate solo Corpo calloso tutte le strutture che stanno lungo la linea mediana. Nell’immagine vediamo la metà di destra del cervello e ben presto imparerete a conoscere questo taglio sagittale mediano perché si vede molto bene il corpo calloso che è quella struttura bianca costituita da un fascio di fibre che unisce i 2 emisferi; quando voi vedrete un immagine con questo fascio di fibre a “C” rivolto verso il basso dovete sapere che quello è il corpo calloso per cui ci troviamo di fronte ad un taglio sagittale mediano. Si possono fare moltissimi tagli sagittali perché dipende da quanto essi siano spessi, solo che questi tagli non ci faranno mai vedere i 2 emisferi ma o l’uno o l’altro. 2. Taglio assiale per la prima volta fatto con la TAC permetteva di vedere nel paziente com’era la struttura del cervello. In realtà il cervello è proprio una specie di gelatina molto delicata e quindi fino agli anni ’80 non era possibile vedere se un paziente aveva un ictus o un’altra cosa ma bisognava solo aprirgli la testa. Successivamente (dopo gli anni 80) ci è stata una svolta incredibile perché è stato possibile studiare con tagli assiali il cervello dei pazienti che avevano avuto un ictus. Il taglio assiale (così come il taglio trasversale o coronale) fa vedere entrambi gli emisferi e su questi tagli si capisce che il cervello è altamente simmetrico. Quello che vedete in figura è un taglio che passa proprio sopra il livello degli occhi tronco e si capisce molto bene stavolta che il cervello è fatto da 2 metà simmetriche (destra e sinistra), che c’è una struttura che passa sulla linea mediana ed è il tronco (che è unico). Questo taglio passa per il lobo temporale e per l’ippocampo (poi lo vedremo nello specifico) per adesso vi dico che quest’ultimo non è unico ma di ippocampi ce ne sono 2: uno a destra (memoria) e uno a sinistra (linguaggio). 3. Taglio trasversale (o coronale) taglia dalla punta del naso ad andare indietro con dei tagli paralleli. Questo taglio, come ho detto prima divide in cervello in parte anteriore e parte Corpo calloso posteriore che vedete in figura è un taglio che passa praticamente tra le due orecchie e stavolta si vede molto bene che il cervello è perfettamente simmetrico. Da questo taglio si vede una struttura che attraversa la linea mediana che è il corpo calloso e come ho detto prima, esso è un fascio di fibre che unisce un emisfero all’altro e sta al centro dei 2 emisferi. LE MENINGI. Noi durante il corso parleremo del sistema nervoso centrale e del suo funzionamento, per cui i dettagli sulla configurazione del cranio oppure su come il cervello è tenuto in sede ci interessano molto poco, però almeno nella prima lezione dobbiamo imparare una cosa molto importante, infatti come vi ho detto il cervello in realtà ha una consistenza gelatinosa (pesa 1 kg/1.5 kg, di solito è più grande negli uomini che nelle donne ma la diversa costituzione fisica, in rapporto al peso..) quindi di suo il cervello potrebbe collassare molto facilmente ma non lo fa perché esso è tenuto in sede da una serie di strutture che permettono al cervello di rimanere esattamente li poiché lo proteggono dagli urti. Queste strutture si chiamano meningi che sono dei fasci fibrosi che offrono una protezione al cervello e gli permettono di rimanere li dov’è senza sballottarsi o cambiare forma. Le meningi sono suddivise in strati.  ESEMPIO: se voi mettete un vaso delicato(cervello) in una scatola(scatola cranica) di scarpe e lo sballottate il vaso si rompe perché è libero di muoversi, quindi nella scatola di scarpe c’è bisogno di avvolgere il vaso con delle altre protezioni più sottili (dura madre, aracnoide, pia) che seguono molto bene tutta la superficie del vaso per essere protetta dagli urti. Quindi le meningi sono si tre tipi: 3 1. Dura madre: sono le meningi più esterne e sono piuttosto rigide. Come vedete nell’immagine a lato si capisce che ci sono vari setti: c’è un setto che passa per la linea sagittale mediana e che divide la camera deputata ad ospitare l’emisfero destro da quella che ospita l’emisfero sinistro, così come c’è un setto sul quale poggia il lobo temporale che serve a sostenere tutto ciò e che individua anche una camera deputata ad ospitare il cervelletto, così come al centro. 2. Arancnoide e Pia: meningi più sottili che infine avvolgono proprio tutte le circonvoluzioni del cervello. Nonostante ci siano tutte queste meningi fatte da fibre a proteggere il cervello ciò non basta per essere totalmente protetto. 3. Per questo motivo il cervello è immerso in un liquido che si chiama liquido (o liquor) cefalo-rachidiano che viene continuamente prodotto all’interno del cervello, poi uscendo crea una falda liquida proprio all’esterno in modo tale che se subiamo un urto alla testa in realtà il cervello si sposta però comunque c’è la falda liquida e quindi non va ad urtare contro l’osso. Se mi state seguendo vi siete resi conto che io ho detto “il liquor viene prodotto all’interno del cervello e poi esce fuori e forma questa falda” ma dove viene prodotto? Esso viene prodotto dai ventricoli (o plessi corioidei) e attraverso Ventricoli laterali le smagliature della membrana esce all’esterno e avvolge completamente il cervello. I ventricoli sono 4: -Laterali: uno nell’emisfero di destra e uno nell’emisfero di sinistra 3° ventricolo -Un terzo ventricolo proprio sulla linea mediana sotto il corpo calloso 4° ventricolo -Un quarto ventricolo tra il cervelletto e il tronco Tutto il resto del liquor che circonda il cervello apparirà come una banda nera che circonda tutte le strutture del sistema nervoso centrale. Quindi il cervello è gelatinoso ed è tenuto in sede da una serie di strutture che si chiamano meningi e tra queste subito fuori dal cervello c’è una falda liquida chiamata liquor cefalo-rachidiano che protegge il cervello dagli urti. Questo liquido viene continuamente filtrato all’interno dei ventricoli e poi esce all’esterno, per questo si capisce che all’interno dei 2 emisferi, al centro cioè subito sotto al corpo calloso e sotto al cervelletto ci sono 4 grandi cavità detti ventricoli dove viene continuamente prodotto il liquor che poi va all’esterno. IL CERVELLO: SUPERFICIE LATERALE. Questa è la superficie laterale dell’emisfero di sinistra del cervello, come vedete ci sono molte più circonvoluzioni e pieghe rispetto ad una noce che hanno un andamento uguale in tutti gli uomini. Perché ha così tante pieghe? Solco centrale di Rolando Perché fare così tante pieghe è l’unico modo per avere tanta più Lobo corteccia nell’ambito di un volume relativamente ridotto, ciò significa frontale Lobo parietale che la parte forse più nobile e fondamentale del cervello è la corteccia. Se io prendo un panno e lo piego tante volte io riesco a mettere una superficie molto grande in volume molto piccolo, quindi tutte queste pieghe servono ad avere quanta più corteccia possibile Lobo in un volume molto piccolo. Le pieghe hanno una regolarità ed occipitale alcune di esse servono per individuare i cosiddetti lobi degli emisferi. Lobo temporale La superficie laterale dell’emisfero di sinistra ha due grosse pieghe Solco laterale di Silvio che sono i due grossi solchi che servono a fare una prima grossolana divisione della corteccia in più lobi. Se voi guardate nella figura vedrete i due solchi: il solco centrale scoperto e studiato da Rolando e il solco laterale scoperto e studiato da Silvio, a me interessa solamente che voi sappiate quali siano il solco laterale e centrale non mi interessa chi li ha scoperti. Perché sono così importanti questi 2 solchi? Perché individuano sulla superficie laterale i lobi. In particolare: 4 1. il solco centrale è il confine tra il lobo frontale e quello parietale, cioè divide il lobo frontale che è davanti dal lobo parietale che è dietro 2. il solco laterale separa sopra il lobo frontale e quello parietale e sotto il lobo temporale Io però vi ho detto che ci sono 4 lobi ma ne ho nominati solo 3 (parietale, frontale e temporale), l’ultimo è l’occipitale che non si individua molto bene perché non c’è un altro solco chiaro però il lobo occipitale occupa la parte più posteriore dell’emisfero, in effetti poi vedrete che il rapporto tra i 4 lobi è estremamente stretto cioè tra questi lobi c’è un flusso continuo di informazioni che servono. Nell’ambito di questi lobi è possibile individuare delle circonvoluzioni o giri piuttosto costanti per cui impareremo che ci sono tre grossi giri (superiore, medio e inferiore) ma poi li vedremo.. IL CERVELLO: SUPERFICIE MEDIALE. La faccia mediale non si vede da fuori ma dobbiamo fare un taglio sagittale mediano che taglia esattamente a metà il cervello. Qui si riconosce l’emisfero destro totalmente integro ma sono stati tagliati solamente gli organi mediani, quelli che attraversano la linea mediale che sono impari, cioè unici, però avendo tagliato a metà il cervello lungo la linea Corpo calloso mediana vediamo la metà simmetrica di questo organi. E quali sono? Il corpo calloso, il tronco e il cervelletto. Quando parliamo del corpo calloso dobbiamo dire che esso è fatto di sostanza bianca perché è costituito da fibre che passano da una parte all’altra e che uniscono i 2 emisferi. Più in basso inoltre abbiamo il tronco e il cervelletto, anch’essi impari. tronco cervelletto E la corteccia come si divide in questo caso? Essa è la continuazione di quello che abbiamo visto da fuori nell’immagine precedente, infatti, la parte più anteriore sarà il lobo frontale, dietro ci sarà il lobo parietale e questa volta si vede molto bene un solco che divide il lobo parietale da quello occipitale. E il lobo temporale? Esso non si vede perché è più esterno ed è coperto dal tronco e dal cervelletto che stanno davanti anche se un pezzetto piccolo si vede (fucsia). Tenete conto che la parte del lobo temporale occupa l’ippocampo. Qui inoltre si vede anche un altro giro il “giro del cingolo” che contorna molto bene il corpo calloso che è molto importante per la regolazione delle emozioni, ma questo lo vedremo in seguito. IL CERVELLO: SUPERFICIE INFERIORE Cosa vediamo ora? Da sotto si capisce che questa parte del cervello poggia direttamente ipotalamo sulle orbite. Riconosciamo l’ipotalamo. In realtà l’ipotalamo è la zona più profonda (molto simile sia negli uomini che negli animali) , esso è deputato alle elaborazioni delle informazioni più semplici. Anche un roditore ha (come gli uomini) la stessa necessità di trovare il cibo, di ricordare dov’è, di dormire, di tenere sotto controllo la temperatura del corpo e di fuggire quando si presenta un pericolo, beh tutte queste cose di base sono cervelletto tronco molto condivise tra uomini e roditori grazie appunto all’ipotalamo (che vedremo meglio). Poi c’è il tronco che continua con il midollo spinale e il cervelletto che ha più neuroni rispetto al cervello poiché in esso le pieghe sono molto più strette ( a che serve il cervelletto poi lo vedremo). IL CERVELLO: SUPERFICIE SUPERIORE. Nella superficie superiore del cervello non c’è nulla di rilevante a parte che dalla parte superiore si intravedono il lobo frontale (arancione), quello parietale (azzurro) e quello occipitale (verde) mentre il lobo temporale non si vede perché si trova sotto. LA CORTECCIA E LE FIBRE ASSOCIATIVE. La struttura della corteccia apparentemente è costruita in maniera omogenea(cioè c’è il giro frontale superiore, quello inferiore ecc..) ma in realtà se vedessimo con un microscopio come sono messi i neuroni all’interno della corteccia ci renderemo conto che nell’ambito di questi grandi giri ci sono delle sottoregioni in cui la struttura non è 5 più omogenea. Il cervello è una macchina estremamente complessa, per cui noi in realtà dovremmo parlare in termini di circuiti, cioè di aree che interagiscono l’una con l’altra e che funzionano perché sono connesse scambiandosi informazioni. Ciò che è importante oltre a dare attenzione alla corteccia è dare attenzione alla sostanza bianca che è costituita da fibre che rappresentano le connessioni tra le varie aree del cervello. Ci rendiamo conto allora che la corteccia funziona solo perché è connessa attraverso le fibre al resto della corteccia in maniera ordinata(cioè un determinato pezzo dell’emisfero di destra è connesso al pezzo omologo che sta nell’emisfero di sinistra); e se le fibre non ci fossero la corteccia non potrebbe assolutamente funzionare perché da sola, senza i cosiddetti “circuiti di fibre” non potrebbe mandare informazioni. Un grosso pezzo di fibre sono quelle del corpo calloso che vanno da destra a sinistra collegando il lobo frontale di destra e quello di sinistra, lobo occipitale di destra e quello di sinistra.. e quindi quando noi tagliamo al centro il cervello tagliamo questa grossa lamina di fibre. Le fibre bianche si sono studiate attraverso la risonanza che ha permesso negli ultimi 10 anni di applicare delle tecniche che permettono la ricostruzione delle fibre bianche di un emisfero e quindi oggi è possibile studiare la sostanza bianca nei pazienti e capire se le condizioni delle fibre sono normali o danneggiate. Questa tecnica si chiama “trattografia” e si fa in risonanza magnetica. GIRI DEL CERVELLO Oltre alla suddivisione generale dei 4 lobi principali, più specificamente le varie circonvoluzioni del cervello si definiscono “giri”; Vediamoli in particolare in queste 2 figure: 6 SECONDA LEZIONE Facciamo un breve riassunto della lezione precedente:  Il cervello è una macchina estremamente sofisticata e nella nostra specie (a differenza delle altre specie in cui il cervello non solo è più piccolo ma ha anche meno pieghe) questa macchina ha raggiunto il livello massimo.  Il cervello è una struttura molto complessa e per descriverla adeguatamente dobbiamo vedere i suoi modi specifici di guardarlo e dobbiamo tener conto di alcuni termini tecnici di alcune aree del cervello.  Se noi tagliamo il cervello (con la risonanza magnetica che permette di studiare le strutture del cervello ma anche la funzione di varie aree specifiche, con un’accuratezza superiore a quella che veniva svolta in passato solo con la tac) in maniera ordinata secondo i tre piani dello spazio (sagittale, assiale e trasversale) abbiamo la possibilità di vedere varie strutture e quindi comprendere bene quante e quali siano le strutture all’interno TAGLIO del cervello. SAGITTALE TAGLIO ASSIALE TAGLIO TRASVERSALE O MEDIANO CORONALE Divide 2 metà simmetriche: dx e sx Parte di sopra e di sotto Parte anteriore e posteriore Noi parleremo del sistema nervoso e delle cellule che sono la parte nobile del cervello e quindi i neuroni e come questi funzionano e scambiano informazioni tra loro.. ci interessano molto meno strutture che fanno parte della testa come:  LE MENINGI: che proteggono il cervello (sono importanti perché il cervello di suo è gelatinoso e qualsiasi urto potrebbe sconvolgere la sua struttura) e rappresentano un sistema fibroso. La struttura delle meningi rappresenta una divisione tra le varie camere del cervello in modo tale che tutte le aree che descriviamo abbiano una loro sede ben protetta e riparata. Le meningi sono una serie di fibre che dividono a metà la scatola cranica in modo tale che c’è la camera che ospita l’emisfero di destra e quella che ospita l’emisfero di sinistra. C’è un altro tralcio fibroso sul quale poggiano i lobi temporali e che separa il cervello dal cervelletto che sta sotto, e queste si chiamo falci e costituiscono gli assetti più esterni che si chiamano “dura madre” Poi ci sono altri assetti come l’aracnoide che impacchetta le varie parti del cervello,e ancora una pellicola più sottile che segue le altre circonvoluzioni che si chiama pia madre. Un altro mezzo molto importante per lo studio del cervello è il liquor prodotto continuamente dai ventricoli, questo liquido viene continuamente filtrato dal sangue. Tutto il sistema nervoso centrale è avvolto dalle meningi ed ha al suo interno il liquor. Noi studiamo il sistema nervoso centrale che è fatto da neuroni ed altre cellule avvolto dalle meningi e dal liquor, quindi non comprende solo il cervello ma anche il cervelletto, il tronco del cervello e midollo spinale che sono parti costituenti del sistema nervoso centrale che saranno avvolte dal liquor e dalle meningi. Dal sistema nervoso centrale partono poi i nervi che servono per comandare, per vedere, per capire… e queste informazioni viaggeranno nei tessuti e fanno parte del sistema nervoso periferico. 7  SUPERFICIE LATERALE Nella superficie laterale dell’emisfero sinistro (sappiamo che a sinistra come a destra vedremo la stessa cosa) c’è un solco centrale abbastanza riconoscibile e un solco laterale. Questi sono dei punti di riferimento L.frontale cruciali per individuare i 4 lobi che compongono il cervello. L. parietale -Il solco centrale soprannominato anche solco di Rolando divide il lobo frontale (o polo frontale) che sta davanti, dal lobo parietale che s.centrale sta dietro; -Il solco laterale o solco di Silvio permette di individuare il lobo insula temporale che è più in basso dai 2 lobi che abbiamo appena visto L.occipitale (frontale e parietale) e il lobo occipitale è in continuità verso la parte S.laterale L.temporale posteriore e occupa il polo posteriore del cervello infatti questo si chiama anche “polo occipitale”. C’è inoltre un’altra piegolina detta insula che non si vede semplicemente perché il lobo frontale e quello parietale sono divisi dal lobo temporale da un solco, allora se noi spostassimo il lobo temporale da quello frontale e parietale vedremo in profondità l’insula (che si vede meglio nella superficie trasversale). Inoltre nell’ambito dei lobi frontali, parietali, temporali e occipitali è importante sapere che ci sono dei giri che sono curve costanti individuabili anche ad occhio nudi e sono coinvolti in compiti molto specifici. Tenete conto che il cervello non è una macchina semplice, e quindi se proprio volessimo analizzare le funzioni di tutti questi giri dovremmo capire che ogni giro ha tantissime aree al suo interno.  SUPERFICIE MEDIALE Questa è la superficie mediale, abbiamo fatto un taglio sagittale mediano, e quindi vediamo tagliate a metà le aree impari mediali (cioè abbiamo un solo cervelletto un solo tronco e un solo corpo calloso e che quindi tagliati a metà ci consentono di vedere solo una parte di essi) Corpo calloso -Il corpo calloso è bianco poiché è fatto di sostanza bianca cioè di fibre che si chiamano assoni e che vanno da destra a sinistra e viceversa. -Il tronco del cervello cioè la zona attraverso la quale tutte le informazioni che vengono dalla periferia arrivano alla corteccia e tutti i comandi dalla corteccia vengono trasmessi all’interno, ipotalamo inoltre qui avvengono le elaborazioni poiché ci sono molti cervelletto nuclei che impareremo a conoscere dove ci sono i neuroni che tronco elaborano le informazioni. Nel tronco ci saranno molte zone grigie, molti neuroni. -Il cervelletto applica il principio della piega nel senso che in questa zona ci sono tante piegoline. -L’ipotalamo è la parte più antica del sistema nervoso centrale. Esso sta sotto al cervello, nella parte più bassa del cervello. Questa zona è assolutamente cruciale per la regolazione delle banali attività di equilibrio dell’organismo (fame, sete, sonno, sesso, temperatura, dolore); è la parte più antica del sistema nervoso, quella che consente agli animali più semplici di trovare il cibo, sfuggire alla tigre ecc..  SUPERFICIE INFERIORE Questa parte del cervello poggia direttamente sulle orbite. Riconosciamo l’ipotalamo, il ipotalamo tronco che continua con il midollo spinale e il cervelletto. tronco cervelletto 8 GANGLI DELLA BASE E TALAMO. Procediamo con la struttura interna e descriviamo, invece, questi grossi ammassi di neuroni, i cosiddetti “nuclei della base” o “gangli della base” base. In questo taglio più posteriore iniziamo a vedere un altro forte ammasso di nuclei che si chiama talamo.  I Nuclei della base= compongono i gangli della base che sono stazioni di uscita, che elaborano comandi di uscita (nucleo caudato, putamen e globus pallidus)  Talamo= insieme di nuclei che ricevono le informazioni da tutta la periferia e poi le smista in corteccia ESEMPIO: se io voglio riconoscere al tatto questa penna, la manipolo e raccolgo informazioni con tutti i sensori che stanno nella cute, ora come facciamo a sapere che è una penna anche ad occhi chiusi? Ricevo le informazioni dei sensori tattili, queste informazioni corrono lungo i nervi e arrivano al midollo, dal midollo vengono trasmesse al talamo, dal talamo alla corteccia, dalla corteccia vengono elaborate e messe in relazione alle precedenti esperienze che ho avuto e quindi alla fine viene comandato ai muscoli vocali di dire la parola PENNA. Nei processi di uscita il comando per dire la parola penna verrà elaborato dalla corteccia e farà un passaggio verso i gangli della base per assicurare la precisa sequenza di movimenti che mi servono per dire esattamente la parola penna. Quindi da un lato le informazioni in ingresso si fermano al talamo, dall’altro le informazioni in uscita passano per i gangli della base che rappresentano una stazione importante. Per il nostro livello di approfondimento ci interessano molto poco i nomi delle singole strutture, quello che ci interessa soprattutto è stabilire che la corteccia è connessa da un sacco di fibre in tante direzioni. Sostanzialmente tutti gli emisferi sono pieni di sostanza bianca proprio perché la corteccia da sola non può far nulla, ma può elaborare le informazioni solo se quest’ultime le vengono fornite dalle fibre. L’altra cosa che abbiamo imparato è che nella profondità della corteccia ci sono grossi ammassi di nuclei, cioè grossi ammassi di neuroni che sono i gangli della base (cioè la stazione che elabora e controlla i comandi in uscita) e più centrale c’è il talamo (rappresenta la stazione che vaglia tutte le informazioni sensoriali in ingresso e poi le smista alla corteccia che elabora queste informazioni). Allora cosa abbiamo imparato fino ad ora? Abbiamo visto che il cervello è differente rispetto ad una noce, in primis perché la noce ha molte meno pieghe e il cervello ne ha di più, ma soprattutto se voi tagliate la noce tolta la pellicola essa è tutta uguale, invece nella profondità del cervello si ci è accorti che le fibre bianche fanno in modo che ci siano delle aree diverse. Se voi ci pensate la quantità di sostanza bianca è altrettanto presente quanto la corteccia e questo sottolinea il fatto che la corteccia è quella che fa tutte le funzioni di elaborazione ma non potrebbe funzionare se non ci fosse l’estremamente complessa rete di connessioni che attraversa tutte le aree della corteccia, il corpo calloso da un lato all’altro della linea mediana e queste aree, quindi, sono altamente interconnesse. SISTEMA NERVOSO. Questa è la mappa di dove ci troviamo. Noi siamo interessati soprattutto alla parte superiore di questo schema, cioè alla parte che riguarda il “sistema nervoso centrale” e in modo particolare il cervello(che sta nella scatola cranica e si trova al di sopra del collo compresi i due emisferi, il cervelletto e il tronco) e il midollo spinale. Però dobbiamo avere almeno un’idea del fatto che il sistema nervoso coinvolge anche il “sistema nervoso periferico” cioè tutte le fibre (sostanza bianca) che partono dal sistema nervoso centrale per raggiungere i vari organi bersaglio e che 9 permettono al sistema nervoso centrale di comunicare con il mondo e di ricevere informazioni dai vari organi di senso, dai vari sensori che sono disposti all’interno del nostro corpo per percepire informazioni rilevanti alla sopravvivenza. Inoltre dobbiamo sapere che sono anche organi bersaglio sia tutti i muscoli che servono per muoverci ma anche tutti i visceri (ad esempio il cuore è comandato in maniera molto stretta dal cervello, il quale organizza il funzionamento di tutti gli apparati per assicurare all’individuo la sopravvivenza). Ora parlando del cervello abbiamo visto che la parte più nobile, la parte più evoluta, cioè quella che consente all’uomo di svolgere gran parte delle funzioni è sicuramente la corteccia ma abbiamo già detto che la corteccia da sola non fa nulla se non connessa a tutto il resto della corteccia e alla periferia. Ora dobbiamo vedere in dettaglio alcune strutture e approfondiamo il discorso su questa parte: IPOTALAMO E IPPOCAMPO. Questa prima diapositiva serve per farvi vedere questa grande concentrazione di nuclei che partecipano alla regolazione di alcune funzioni vitali (fame, sete, controllo di temperatura..), questa è la zona più antica della corteccia cioè l’ipotalamo e si trova intorno al 3° ventricolo che è lungo la linea mediana ipotalamo (nelle altre slide era sommersa dalla corteccia).. Possiamo vedere questa zona profonda e centrale se guardiamo il cervello dal basso o nei tagli sagittali (nella parte più bassa) o nei tagli trasversali. Un’altra zona molto antica della corteccia è l’ippocampo (a forma di cavalluccio Ippocampo marino)che ci permette di tenere memoria di quello che è successo ieri (ad esempio tenere memoria di non assaggiare più un certo cibo che ci ha provocato un intossicazione). Quindi le zone più antiche di tutte sono l’ipotalamo e l’ippocampo che sta subito intorno e rappresenta un posto dove tenere le informazioni di quello che è successo per questo permette di prevedere le minacce. Per una visione completa di dove siamo: Ipotalamo Talamo Amigdala Ippocampo TRONCO CEREBRALE Il tronco del cervello è una continuazione verso il basso della sostanza bianca e dell’insieme di nuclei (che poi vedremo) che dalla parte centrale del cervello va verso la periferia. Vi ricordo che anche il tronco fa parte del sistema nervoso centrale perché all’interno di questo pezzo di cervello ci sono fibre che scendono e che salgono (per esempio le fibre motorie scendono dal tronco del cervello per raggiungere la propria destinazione) ma ci sono anche molti nuclei o agglomerati di neuroni all’interno dei quali avvengono tutte le elaborazioni che conosciamo. Nel tronco ci sono tanti punti (punti di emergenza che permettono di percepire il tatto, il gusto ecc..) Quindi lungo il tronco ci sono tante fibre del sistema nervoso periferico, cioè i punti di origine dei nervi che vanno al tronco. Sappiate che il tronco è una stazione assolutamente importante perchè molti di questi nervi comandano il cuore ecc… 10 I NERVI CRANICI. L’ultimo argomento di cui vi volevo parlare brevemente in questa lezione è una parte del sistema nervoso periferico, cioè quella che parte dal tronco e cioè i cosiddetti nervi cranici. I nervi cranici partendo dall'encefalo (cervello, ponte, bulbo) raggiungono i territori organici ai quali sono destinati. Nell’uomo ci sono dodici paia di nervi (cioè 12 nell’emisfero destro e 12 nell’emisfero sinistro). Il sistema nervoso periferico è fatto di fibre: alcune di queste comandano muscoli, altre comandano i visceri; tra le fibre che vanno a comandare i visceri c’è il 10° paio dei nervi cranici, cioè il nervo vago(parte dalla parte più bassa del tronco). Il nervo vago ha la funzione di regolare il battito cardiaco rallentandolo ed è il nervo più famoso di tutti perché porta un contingente di fibre che scende verso il torace e innerva il cuore; Altre fibre, invece, sono impegnate ad accelerare il battito del cuore. Qui sotto vedete schematizzata la tabella riassuntiva dei nervi cranici; Alcuni di questi nervi raccolgono anche fibre nervose periferiche destinate ai visceri, come l’iride che aumenta o restringe la pupilla e questo avviene grazie ai nervi cranici. 11 TERZA LEZIONE Facciamo un breve riassunto delle lezioni precedenti:  Abbiamo visto che il cervello è costituito, al suo interno da sostanza grigia e bianca articolate in maniera molto complessa.  Abbiamo visto che vi è una quasi perfetta simmetria tra l’emisfero di destra e quello di sinistra e tra le 2 metà delle strutture che sono impari e mediane (cervelletto, corpo calloso, tronco..)  Abbiamo dovuto fare tanti tagli e in diverse prospettive (sagittale, assiale, trasversale o coronale ) per vedere cosa c’è nelle varie aree del cervello scoprendo che al suo interno esso è altamente asimmetrico e ci sono delle strutture che sono situate in punti specifici (ippocampo, corpo calloso, ventricoli, gangli della base…. che senza i tagli non avremmo potuto vedere)  l’altra volta abbiamo dovuto fare un taglio trasversale o coronale del cervello per vedere molto bene che in profondità del cervello ci sono i gangli della base che sono strutture grigie, dove il grigio sta per corpi neuronali cioè neuroni; e la presenza di questi nuclei significa che li avvengono le elaborazioni e che quindi nei nuclei della base avvengono delle azioni che servono per controllare, verificare e rendere ottimali i comandi in uscita.  Abbiamo visto il talamo (grosso rigonfiamento a forma di cuscino) che è un altro ammasso di nuclei, all’interno dei quali ci sono i neuroni. I neuroni ricevono le informazioni dalla periferia per poi smistarle alle zone di corteccia specificamente preposte. Il talamo si trova tra il 3° ventricolo e i due ventricoli laterali.  Un’altra serie di nuclei che stanno proprio al centro e sotto al talamo, costituiscono l’ipotalamo (che è la zona più antica del cervello) e i nuclei di quest’ultimo sono altri centri di elaborazione, inoltre vi ho detto che le aree dell’ipotalamo sono coinvolte nelle funzioni vegetative più fondamentali e basiche (temperatura,sonno, fame, sete..)  Abbiamo parlato anche dell’ippocampo subito davanti ad esso c’è una grossa mandorla che è cruciale per regolare l’interazione dell’individuo con l’ambiente; se voi sapeste “mandorla” in greco si dice “amigdala”(sono 2 una a destra e una a sinistra). Anche l’amigdala è un insieme di nuclei grigi che sono neuroni, e dove c’è il neurone c’è elaborazione  L’altra cosa che avevamo visto è che tutte queste strutture comunicano in realtà nel midollo spinale.  Abbiamo visto poi il tronco del cervello che continua verso il basso con il midollo spinale (di cui dobbiamo parlare oggi) e che dal tronco del cervello emergono i nervi che vanno alla faccia e questi sono già sistema nervoso periferico. Quindi si esce dal sistema nervoso centrale e si mandano delle fibre, cioè i nervi, verso i distretti periferici. Tutti questi nervi portano fibre che servono per comandare i muscoli e fibre che servono invece per raccogliere le informazioni degli organi di senso (tatto, udito..) verso il sistema nervoso che li deve elaborare. Successivamente tutte queste informazioni raccolte con gli organi di senso dovranno fare capo al talamo per essere infine inviati in corteccia. Nel tronco dell’encefalo ci saranno dei nuclei che servono per elaborare queste informazioni in ingresso e in uscita e poi ci saranno tutte le fibre che salgono e scendono dal cervello verso il midollo. In figura a lato vediamo la configurazione esterna del tronco del cervello nelle sue tre parti: la più alta è il proencefalo (rosso), poi c’è il mesencefalo (blu) e infine c’è il romboencefalo (verde). La configurazione interna di questi distretti è molto complessa proprio perché sono tanti nervi che in qualche misura devono partire per raccogliere e iniziare Midollo spinale ad elaborare queste informazioni, viceversa man mano che si scende e che quindi si va verso il midollo spinale (giallo) vedrete che la configurazione generale sarà abbastanza costante, essendo sistema nervoso centrale ci sarà ancora un grosso ammasso di neuroni circondato da fibre bianche, però è sistema nervoso centrale anche il midollo. 12  Ripetiamo infine che il sistema nervoso si divide in:  Centrale= costituito dal cervello (che è avvolto da liquor e meningi) e dal midollo (sarà avvolto da una struttura molto complessa in cui sono presenti moltissimi neuroni o nuclei di neuroni [zona grigia: dove avvengono le elaborazioni] e fibre [zona bianca:indispensabili per il funzionamento del tutto])  Periferico= costituito da pochissimi nuclei di neuroni e moltissimi fibre e assoni (che portano i comandi elaborati al centro e raccolgono informazioni dalla periferia per portarle al centro. LA SEDE DEL MIDOLLO SPINALE. Questa diapositiva mostra le ossa che proteggono il midollo. La colonna vertebrale è fatta da un insieme di ossa più o meno simili tra di loro e che si modificano mano mano. Esse sono dure e sono fatte in maniera specifica proprio per creare un canale al cui interno c’è il midollo. Ma a cosa servono queste ossa? Siccome con il midollo ci troviamo ancora nel sistema nervoso centrale anche esso (come al cervello) ha una consistenza gelatinosa e quindi deve essere protetto, tenuto in sede e deve essere ospitato in una cavità dalle pareti estremamente rigide. Mentre le ossa del cranio sono delle strutture piatte che si embricano tra di loro per proteggere il cervello, qui per assicurare la massima protezione ci sono vertebre che hanno più o meno tutte quante un corpo duro davanti e dei prolungamenti altrettanto duri rivolti posteriormente formando un corpo tondeggiante che si impila con le altre vertebre (si dispongono una sopra l’altra) delineando una cavità, e all’interno di queste cavità c’è il midollo. Le ossa comunque devono essere elastiche e devono assicurare la mobilità dell’individuo per cui tra una struttura tondeggiante e l’altra c’è un disco ammortizzatore, cioè dischi intervertebrali. Il midollo spinale ha la forma, quindi, di un tubo cilindrico, la cui struttura interna è sostanzialmente omologa dall’inizio alla fine, cioè dai segmenti più alti (quelli cervicali) ai segmenti più bassi (lombari). E’ importante stabilire che dal midollo partono tutti quei nervi che devono arrivare alla periferia, quindi praticamente nei fori che si delineano mettendo una vertebra sopra l’altra partono e fuoriescono i nervi che vanno a raggiungere la periferia. Ora ci sono alcuni nervi che sono particolarmente famosi come il nervo sciatico (parte dagli ultimi segmenti lombari, passa per la gamba e fanno si che noi riusciamo a muovere le dita del piede) e così ci sono tutta una serie di nervi che partendo dai segmenti cervicali fino a quelli lombari raggiungono la periferia. Naturalmente il midollo non è protetto solo dalle ossa del canale vertebrale ma, essendo ancora nel sistema nervoso centrale, è avvolto dalla dura madre, dall’aracnoide, dalla pia e tra le due meningi ci sarà una falda di liquor che è una sorta di ammortizzatore e fissa il midollo per cui se noi togliamo le ossa del canale vertebrale vediamo il midollo vero e proprio. 13 LE QUATTRO SEZIONI DEL MIDOLLO SPINALE. Queste figure nell’immagine che vedete a lato sono dei tagli assiali perché sono fatti con 1) Sezione cervicale tagli paralleli al suolo in vari livelli. Che cosa si vede in queste sezioni? Si capisce molto bene che all’interno del midollo vi è una grande “H” centrale grigia circondata da fasci di fibre bianche. Prima di proseguire vi faccio notare che andando dall’alto verso il basso (quindi cervicale, dorsale, lombare e sacrale) si 2) Sezione dorsale modifica il volume delle diverse sezioni e questo è abbastanza informativo. Ma vediamole nel dettaglio: 1)Sezione cervicale= La sezione più grande è quella del tratto cervicale, e in questo tratto 3) Sezione lombare c’è molta sostanza grigia (H centrale) ma anche molta sostanza bianca, questo perché a livello cervicale partono i nervi che devono raggiungere gli arti superiori, allora poiché negli arti superiori la possibilità di eseguire movimenti e la percezione tattile è quella massima, 4)Sezione sacrale questa parte deve mandare e raccogliere comandi molto raffinati e se si tratta di elaborazione stiamo parlando di neuroni. Nel tratto cervicale ci vogliono molti neuroni per elaborare i comandi motori delle dita e quindi ci spieghiamo come mai nel livello cervicale c’è molta sostanza grigia. Però c’è anche molta sostanza bianca in primis perché si tratta di raccogliere queste informazioni ma poi perché per il livello cervicale passano tutte le informazioni motorie che devono andare più giù e tutte le informazioni sensoriali che da più giù salgono verso l’alto. Quindi nella sezione cervicale non solo ci sono molte informazioni da elaborare ma anche molte informazioni in transito che vanno dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. Allora è ovvio che nella sezione cervicale ci sarà la massima estensione sia della sostanza grigia (che elabora informazioni in ingresso) ma anche la sostanza bianca (perché tutte le vie che scendono e che salgono passano di la). 2) Sezione dorsale= Subito sotto troviamo il tratto dorsale, esso avrà meno sostanza bianca perché molte vie che scendono si sono fermate per le braccia e così pure le vie che salgono che riguardano le braccia qui giù non ci sono. Inoltre ci sarà anche una quantità minore di sostanza grigia rispetto a quella della sezione cervicale, questo perché se noi dobbiamo raccogliere e mandare informazioni (e la sostanza grigia serve a quello ovviamente) voi sapete che la libertà di muovere il torace è relativamente ridotta, quindi le informazioni in ingresso e in uscita saranno poche e la sostanza grigia sarà pochina. 3) Sezione lombare= scendendo di più la sostanza bianca sarà ancora di meno perché nel frattempo tutte le vie in discesa si sono già fermate (quelle che sono arrivate alle braccia si sono già fermate, quelle che sono arrivate al torace si sono già fermate) quindi la sostanza bianca sarà meno, cioè solo quella che deve arrivare alle gambe, però c’è di nuovo un enorme quantità di sostanza grigia perché molti sono i movimenti possibili con le gambe 4) sezione sacrale= ci sarà pochissima sostanza grigia e bianca poiché non ci sono né molte informazioni né molti comandi. Se avete compreso questa organizzazione vi renderete anche conto di che cosa succede se uno ha una lesione del midollo. Se uno ha una lesione a livello dorsale o lombare non avrà più la possibilità di comandare i muscoli che sono al di sotto poiché in quel punto saranno interrotte tutte le linee che vengono dall’alto, quindi i movimenti volontari al di sotto della lesione saranno impossibili. Se la lesione è totale ci sarà un’impossibilità di movimenti sia da un lato che dall’altro e la persona non potrà più muovere le gambe (paraplegia) e non sarà neanche in grado di percepire il tatto nei distretti che sono al di sotto. Se questo avviene ad un livello più alto, cioè al livello cervicale avrà un danno non solo delle gambe bensì anche delle braccia (tetraplegia) che comporta quindi una paralisi ai quattro arti. Una lesione più alta a quella cervicale che riguarda il bulbo che sta subito sopra al tronco del cervello determinerà plegia di tutti quanti gli arti e anestesia completa di tutto il corpo per i segmenti raggiunti dalle fibre che sono al di sotto della lesione. SISTEMA NERVOSO CENTRALE: IL MIDOLLO  Il midollo spinale è una parte del sistema nervoso centrale che occupa il canale midollare vertebrale, dal tratto cervicale fino alle vertebre lombari  L’organizzazione strutturale del midollo è simile lungo tutto il suo decorso  Il midollo spinale contiene agglomerati di cellule nervose (sostanza grigia) e fasci di fibre (sostanza bianca), i quali trasmettono impulsi dal cervello alla periferia e viceversa  Dal midollo emergono fasci di fibre nervose (31 paia di nervi spinali) che formano i tronchi nervosi periferici 14 STRUTTURA SCHEMATICA DELLA SOSTANZA BIANCA DEL MIDOLOLLO SPINALE. Questa che vedete in figura è la sezione di un tratto del midollo e questa immagine vi da l’idea di cosa c’è all’interno del midollo. Vi ripeto c’è una grande “H” centrale, tra l’altro se ci fate caso in questa grande “H” centrale Fasci di fibre discendenti: Fasci di fibre ascendenti: tatto c’è un piccolo foro detto “canale ependimale” centralissimo comandare che non è altro che la prosecuzione del 4° ventricolo che va nel tronco del cervello verso il basso (vedremo poi che questa cavità centrale che attraversa tutto il midollo ha un ruolo importantissimo perché è da li che si sviluppa tutto il sistema nervoso centrale). Naturalmente avete notato che essendo il midollo disposto lungo la linea mediana esso è un organo impari e mediano quindi se noi tagliamo il tronco lungo il piano sagittale mediano ci rendiamo conto che è fatto di 2 metà perfettamente simmetriche. Fasci di fibre assoni ascendenti: dolore, Come si possono denominare queste formazioni? Si deve temperatura dire che di questa H fanno parte due protuberanze anteriori dette “corna ventrali” e due protuberanze posteriori dette “corna dorsali”, essendo grigi questi sono centri dell’elaborazione delle informazioni e una volta elaborate le informazioni da queste corna partono i fasci di fibre che vanno ad innervare i muscoli, quindi dalle corna partono tutta una serie di assoni che costituiscono i nervi e che raggiungono i muscoli. Le corna anteriori o ventrali hanno una specifica funzione motoria viceversa le corna posteriori o dorsali svolgono l’azione complementare cioè hanno la funzione sensoriale. Intorno alle corna ci sono tutte le fibre che scendono dall’altro o salgono verso il cervello (sensoriali), poi impareremo che in basso vengono portate le informazioni per il dolore e la temperatura, in alto le informazioni per il tatto e viceversa in discesa ci sono le fibre che servono a comandare i neuroni delle corna anteriori che avvisano i muscoli di muoversi. Quindi lungo il midollo c’è una gran quantità di fibre ascendenti (che salgono verso l’alto) o dicendenti (che portano comandi e che circondano completamente la sostanza grigia) e dalla corteccia motoria primaria (che sta subito davanti del solco centrale sul lobo frontale) partono queste fibre che sono gli assoni che vanno verso il basso e si raccolgono a ventaglio in un punto molto piccolo dove ci sono tutte le fibre motorie, e questo punto si chiama “capsula interna”. Il ventaglio di fibre raccolto, passa per il tronco e va giù e mano mano che scende le fibre destinate ad un determinato arto si fermano perciò il fascio già inizia un pochino a ridursi, questo fascio di fibre poi continua a scendere attraverso il tronco e andrà verso il midollo fino a raggiungere le corna anteriori (che hanno la funzione motoria) e dal midollo parte l’assone che porta l’informazione al muscolo. Questa catena di comando dei movimenti è una catena molto breve: un neurone della corteccia manda il suo assone fino al collo del midollo e li un assone riceve questa informazione e la manda immediatamente al muscolo. Questa via, evidentemente, occupa delle porzioni specifiche, infatti abbiamo visto che c’è una zona dove ci stanno tutte le fibre discendenti anche se, ovviamente rispetto al discorso che ci siamo fatti prima, le fibre per il volto si fermano al tronco, le fibre superiori si fermano al midollo cervicale e quelle delle gambe dovranno scendere giù fino al livello lombare/sacrale e da li usciranno dal midollo e arriveranno alla periferia, anlogamente però al contrario, tutte le fibre che servono per raccogliere le informazioni tattili vedrete arrivano al midollo attraverso una radice del midollo (che vedremo tra poco), questa radice si mette in contatto con le corna posteriori e da qui inizia a salire una via che dovrà arrivare prima al talamo e poi in corteccia. Quindi dal midollo risaliranno tutte le informazioni che passeranno attraverso il tronco, raggiungeranno il talamo e poi la corteccia. Se questa è l’organizzazione generale del midollo voi potete già immaginare che a distanza regolare dal midollo partono dei fasci di fibre in uscita che sono gli assoni delle cellule che stanno nelle corna anteriori e la radice ventrale del midollo che porta i comandi motori; analogamente dall’altro lato entrerà nel midollo la radice dorsale o posteriore che porta le informazioni sensoriali; questo sarà tutto assolutamente simmetrico sia a destra che a sinista, e ai vari livelli in maniera ordinata ci saranno le informazioni che partono e arrivano per esempio alla spalla, al braccio, alla mano, al torace, ai muscoli delle gambe e queste informazioni usciranno dal midollo attraverso le 15 radici anteriori (che vanno a formare la parte motoria); viceversa tutte le informazioni che vengono dalla gamba, dal torace, dagli arti superiori ordinatamente entreranno nelle radici posteriori, e da queste saliranno verso l’alto portando le informazioni al cervello. MIDOLLO: SOSTANZA BIANCA E SOSTANZA GRIGIA  La sostanza bianca è costituita da fasci di fibre mie linizzate che trasmettono impulsi dal ervello alla periferia (vie discendenti o efferenti) e viceversa (vie ascendenti o afferenti)  La sostanza grigia è composta da corpi cellulari organizzati a formare le corna dorsali (posteriori, costituite soprattutto da interneuroni)e le corna ventrali (anteriori, costituite dai motoneuroni)  Alle corna posteriori giungono i neuroni afferenti sensitivi periferici, il cui corpo cellulare è nei gangli delle radici dorsali  Dalle corna anteriori originano le radici ventrali costituite dagli assoni dei motoneuroni. Le radici anteriori dei diversi metameri, uscite dal canale vertebrale, si intrecciano per formare i tronche nervosi periferici Allora ripeto brevemente, l’immagine nella pagina precedente rappresenta una sezione assiale del midollo. La parte centrale grigia a forma di “H” (che elabora i comandi e le informazioni) ha un piccolo canale al centro che rappresenta la continuazione dei ventricoli (quindi siamo nel sistema nervoso centrale) e intorno a questa zona centrale grigia sono disposti i fasci di fibre o efferenti (che portano comandi e informazioni) che discendono dall’alto. Viceversa in altre zone del midollo sono presenti fasci che raccolgono informazioni e le portano verso il centro e sono quindi fibre ascendenti o afferenti. Il midollo è posto all’interno del canale vertebrale, siccome anch’esso è di consistenza gelatinosa è ben isolato dall’ambiente e protetto dalle meningi e dal liquor, inoltre comunica con tutto il resto del corpo attraverso le fibre e i nervi che vanno in periferia. L’idea è quindi che dalle corna anteriori del midollo partono fibre che devono arrivare in periferia, così come dalla periferia le fibre afferenti fanno capo alle corna posteriori del midollo (e lo vediamo tra un attimo) di fatto queste radici anteriori e posteriori si uniscono subito fuori dal midollo perché praticamente tutti i singoli nervi periferici che vanno nelle singole parti del corpo sono nervi prevalentemente misti poiché sono sia motori che sensoriali. LE RADICI DEL MIDOLLO SPINALE. La radice anteriore e quella posteriore si uniscono e formano i nervi. Quindi dalle corna anteriori a quelle posteriori sono connessi dei fasci di fibre che poi si uniscono per formare i nervi periferici (che vedremo fra un istante). Questi nervi escono dal canale vertebrale attraverso dei fori di uscita abbastanza piccoli e sottili. C’è da sottolineare che i nervi emergono a tutti i livelli per cui ci saranno i nervi cervicali (che vanno ad innervare il cuoio capelluto), più in basso partono i nervi per l’arto superiore, più in basso a livello dorsale partono i nervi per il torace e a livello lombare partono i nervi che vanno verso gli arti inferiori. L’unica cosa che c’è da dire in più rispetto a questo è che poiché il sistema nervoso si sviluppa da questo lungo tubo che poi occuperà alla fine dei conti il canale vertebrale e poiché di fatto le ossa durante l’infanzia o l’adolescenza continuano a svilupparsi, le ossa durante il corso della vita si allungano e si allunga anche il midollo perciò l’ultima parte del midollo del canale vertebrale è occupato solo dai nervi; questo è uno dei motivi per cui se uno fora a livello delle vertebre lombari il midollo è appena finito perciò uno può infilare senza gravi problemi un ago e aspirare il liquor in tutta sicurezza (puntura lombare). SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SOMATICO. Poiché le vertebre sono di numero limitato e tanti sono i distretti del corpo da raggiungere subito al di fuori del midollo si ferma la dura madre e quindi proprio al di fuori di quel canale inizia il sistema nervoso periferico Plesso cervicale Plesso lombare somatico che da origine ai nervi misti. Nella figura ci sono i plessi del sistema nervoso centrale che servono appunto per effettuare scambi in maniera ordinata e i nervi andranno poi a raggiungere la periferia. Quello che ci interessa è ricordare che questi sono nervi del sistema nervoso periferico somatico, cioè quelli che arrivano ai muscoli e alla cute, e quindi alle articolazioni, alle ossa; cioè sono tutti quei nervi che portano informazioni motorie e che raccolgono informazioni tattili o sensoriali dalla 16 periferia e che sono tutti i nervi più o meno sotto il controllo volontario: perciò sistema nervoso periferico somatico. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SOMATICO: Le radici ventrali motorie, originate dalle corna anteriori, e le radici dorsali sensitive, che terminano nelle corna posteriori (e che contengono i rispettivi gangli) si uniscono all’uscita del canale vertebrale per formare i nervi spinali I nervi spinali di diversi metameri si intrecciano tra loro per formare i plessi nervosi, da cui si originano i tronchi nervosi periferici I tronchi nervosi periferici sono perlopiù misti, perché contengono fibre sia sensitive (dai recettori specializzati presenti nella cute, nei muscoli, nelle articolazioni) che motorie (destinate alle fibre muscolari) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO AUTONOMICO. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO AUTONOMICO: Il sistema nervoso autonomico è costituito da fibre sensitive e motorie che innervano gli organi interni, per regolare il funzionamento dell’organismo Le fibre efferenti del sistema nervoso autonomo fanno parte di due sistemi anatomicamente e funzionalmente distinti: simpatico e parasimpatico Molti organi interni sono raggiunti sia da fibre simpatiche che da fibre parasimpatiche che esercitano azioni diverse o talora opposte In genere, il simpatico stimola l’utilizzo delle risorse energetiche per uno scopo immediato, mentre il parasimpatico ne favorisce la conservazione Anche per quanto riguarda i visceri ci sono 2 grossi contingenti: 1. SISTEMA NERVOSO AFFERENTE (portano informazioni). La sensibilità dei visceri è piuttosto rudimentale ed i nervi che conducono questa sensibilità sono nervi molto sottili, tant’è che nessuno di noi quando ha “un colpo al cuore” riesce a localizzare il punto della percezione. Quindi la sensazione viscerale afferente è molto poco sviluppata perché non riusciamo a dire in quale punto sentiamo dolore. 2. SISTEMA NERVOSO EFFERENTE (portano ordini). Dobbiamo parlare un po’ di più del sistema nervoso efferente viscerale cioè quello che regola i visceri nel loro funzionamento e dobbiamo subito dire che esistono 2 grandi componenti di questo sistema nervoso periferico viscerale: a. il sistema nervoso periferico parasimpatico. viaggia proprio attraverso i nervi raggiungendo gli organi bersaglio b. il sistema nervoso simpatico. viaggia in un altro modo lungo i vasi il sistema nervoso parasimpatico e quello simpatico sono distinti per una serie di motivi: In primis per un motivo anatomico e cioè uno viaggia in un modo e l’altro viaggia in un altro modo, in secondo luogo sono distinti per le sostanze utilizzate per trasmettere le informazioni (ma ne parleremo più avanti). Oggi, quello che ci interessa di più è stabilire che questi 2 sistemi in realtà in molti casi raggiungono esattamente gli stessi organi perché questo consente di avere un controllo duplice che serve proprio per ottimizzare il controllo. Prendiamo ad esempio il cuore abbiamo detto che esso è raggiunto dal nervo vago che porta le fibre parasimpatiche allo scopo di rallentare il battito, le fibre invece del sistema simpatico, viceversa, aumentano il battito. Noi quindi abbiamo la possibilità, per molti organi o apparati, di avere il massimo del controllo tra un sistema che accelera e uno che frena. Questo però non è vero per tutti gli organi, ad esempio nella vescica, nel rene, nell’apparato genitale i 2 tipi di innervazione concorrono. Però per tutti gli altri organi, per esempio nella pupilla, vi è un contingente che serve ad ottenere un azione, un contingente che serve ad ottenere un’azione opposta e così abbiamo la massima opportunità di controllo. 17 SISTEMA SIMPATICO E PARASIMPATICO A CONFRONTO. L’attivazione del sistema simpatico dilata i bronchi, aumenta il battito del cuore, costringe i vasi sanguigni, inibisce la salivazione e dilata la pupilla, tutto questo insieme di azioni in realtà corrispondono proprio alle azioni che servono per mobilitare tutte le risorse che è indispensabile se c’è un attacco in corso. Per cui tipicamente l’attività del sistema nervoso simpatico è caratteristica in tutte le situazioni di allarme (non solo per allarmi forti ma anche ORGANO O APPARATO SISTEMA PARASIMPATICO SISTEMA SIMPATICO all’esame succede), in cui si Occhio Restringe pupilla Dilata la pupilla scatena una risposta Ghiandole salivari Stimola salivazione Inibisce salivazione all’allarme: dilato la pupilla, si Bronchi costrizione Dilatazione blocca la saliva, aumenta il Cuore Rallenta battito Aumenta battito battito cardiaco, si dilatano i Vasi sanguigni - Costrizione bronchi…. Esso viaggia con Ghiandole sudoripare - Aumenta sudorazione una matrice nervosa molto Apparato digerente Stimola attività Inibisce attività sottile e poco evidente che si Rene - Produce adrenalina raccoglie intorno ai vasi Vescica Contrazione Rilasciamento Apparato genitale Prepara l’accoppiamento Favorisce l’orgasmo principali. Nel sistema parasimpatico invece si hanno situazioni opposte: si restringe la pupilla, aumenta la salivazione, il battito cardiaco diminuisce… questo succede quando siamo in una situazione di riposo e di tranquillità come il sonno poiché non c’è bisogno di reagire a effetti esterni di emergenza. Esso è fatto di fibre che viaggiano con i nervi. RICAPITOLANDO: Il sistema nervoso centrale implica un po’ tutto quello che c’è nell’encefalo quindi cervello, tronco cerebrale e cervelletto e comprende anche il midollo spinale; quest’ultimo rappresenta la continuazione verso il basso e da origine a tutti i nervi che raggiungono la periferia, nervi per lo più del sistema nervoso periferico e che hanno una componente motoria e una sensoriale quindi una componente efferente (che porta comandi) e una componente afferente (che riceve informazioni e le trasporta al sistema nervoso centrale). Abbiamo visto, inoltre, il sistema nervoso periferico che è fatto da una parte somatica e una parte autonomica (che riguarda un sistema dei visceri che non sono sotto il controllo volontario). LA CORTECCIA. Ora vi mostro queste 2 figure: LATERALE Guardiamo la superficie laterale del cervello: c’è il solco centrale che divide il lobo frontale (verde) che sta davanti, dal lobo parietale (giallo) che sta dietro e il solco laterale che individua il lobo temporale (fucsia) che è più in basso dai 2 lobi che abbiamo appena visto (frontale e parietale) e il lobo occipitale (azzurro) è in continuità verso la parte posteriore e occupa il polo posteriore del cervello. MEDIALE Questa invece è la superficie mediale, ci darà il lobo frontale (verde), quello parietale (giallo), il lobo occipitale (azzurro) e si intravede il lobo temporale (fucsia). Vi ho mostrato queste figure per dirvi che la costruzione degli strati della corteccia è particolarmente omogenea in una zona ma è diversa in una zona circostante ed è ancora diversa in un’altra zona, per cui all’interno, per esempio del giro frontale inferiore è possibile trovare un’area con una certa struttura poi subito sotto un’area con un’altra struttura e così via. 18 La corteccia è fatta a strati e questi strati sono 6 (come vedete a lato) e sono riconoscibili al microscopio. Queste bande non sono nient’altro che agglomerati di neuroni e la corteccia è organizzata in questi 6 strati. Ciascuno di questi strati è più o meno sviluppato in certe zone, per cui quando le aree sono contraddistinte da una struttura omogenea significa che la differenza tra i vari strati deriva proprio dal numero e dal tipo di cellule che sono presenti nelle diverse cortecce. Nella corteccia motoria primaria, ad esempio, ci saranno tutte cellule (molto grandi) che mandano i loro assoni lontani. Quindi evidentemente sarà molto grande lo strato dei neuroni che mandano gli assoni lontani. Perciò il 5° strato sarà molto più grande perché l’area motoria primaria ha bisogno di cellule che mandano i loro assoni lontano; viceversa, nel 4° strato ci sono cellule che ricevono informazioni dall’esterno ma non mandano l’assone lontano. Quando parleremo della corteccia visiva primaria diremo che ci sono tantissime cellule del 4° strato che ricevono informazioni. Quindi quello che dobbiamo fare la prossima volta è iniziare a vedere come sono fatte queste cellule cioè che tipo di conformazione hanno e che tipo di funzionamento possono avere. 19 QUARTA LEZIONE Noi le volte sorse abbiamo descritto l’anatomia (o la struttura) macroscopica del cervello, abbiamo visto che la corteccia si suddivide in 4 grossi lobi e che all’interno di ciascun lobo ci sono diverse circonvoluzioni e infine che all’interno di queste ultime ci sono delle aree che hanno una struttura diversa tra loro. I SEI STRATI DELLA CORTECCIA CEREBRALE. In tutto il manto corticale i neuroni si distribuiscono in più strati e in questi strati ci sono diversi tipi di cellule, per cui ci sono delle cellule abbastanza grandi che mandano il loro assone (molto lungo) lontano, così come ci sono cellule con assoni molto piccoli che devono raggiungere solo delle strutture per esempio altre cellule della stessa corteccia o delle aree appena vicine della corteccia, il che significa che la struttura di questi assoni sarà minima. Quindi in tutte le diverse aree di questo manto corticale sono riconoscibili grossolanamente sei strati fatti da cellule diverse. Queste cellule grossolanamente diverse hanno una struttura diversa ed hanno una funzione diversa, perciò morfologicamente possono riconoscere cellule che hanno assoni molto grandi, cellule che hanno un assone più piccolo ecc.. in tutto il manto corticale ci sono 6 strati di corteccia e ciò significa che nelle diverse aree del cervello ci saranno neuroni di un certo tipo, cioè in un’aria ci sarà uno strato in un’altra un altro strato e così via. Quindi ci sono 6 strati di corteccia e significa quindi un’enorme capacità di elaborazione proprio perché ci sono moltissimi neuroni che si scambiano le informazioni, ricevano informazioni e le mandano nella corteccia diversa. Ma come facciamo però a essere sicuri che si tratta di neuroni e se tutti i pallini in foto corrispondono a cellule separate le une dalle altre? In realtà io vi ho detto che il cervello si studia molto difficilmente perché esso è di consistenza gelatinosa allora un modo per studiarlo è quello di fissare il tessuto con delle procedure (che a noi non interessano perché siamo psicologi) e vedere la collocazione delle cellule. COLORAZIONE E FISSAZIONE. Nel primo ‘900 uno degli ostacoli allo studio delle struttura delle cellule cerebrali consisteva nella piccola dimensione dei neuroni, perciò sono state introdotti diversi metodi di colorazione e fissazione di alcune parti delle cellule del tessuto cerebrale:  Nissl (fine del 19° secolo) dimostrò che alcune tinte potevano colorare i nuclei di tutte le cellule e dei gruppi di materiale che circondavano tali nuclei (colorante di Nissl).  Golgi (1873) scoprì che impregnando del tessuto cerebrale con dei Sali d’argento una piccola percentuale di neuroni diventava più scura rispetto alla totalità (colorante del Golgi). Da Golgi in poi si è capito che ogni pezzetto di tessuto era ricchissimo di fibre.  Cajal (sulla base delle preparazioni di Golgi) ha capito che ci sono moltissime fibre bianche, quindi moltissime connessioni tra le aree del cervello e che poi c’è uno sterminato mare di connessioni anche all’interno di ogni singolo pezzo di corteccia e queste che vedete in figura sono tutte fibre che vanno in tutte le direzioni e formano un reticolo fittissimo.  Golgi era convinto che non ci fossero singole cellule ma che ci fosse un enorme reticolo di elementi che erano in diretta continuazione l’una con l’altra.  La teoria che poi ha prevalso fu quella di Cajal: è vero che esiste un’intera rete di connessione all’interno della corteccia però questa rete è fatta da tante unità singole, i neuroni sono cellule ciascuna separata dall’altra. 20 LA TEORIA DEL NEURONE. La teoria del neurone proposta da Cajal, che poi è stata dimostrata assolutamente valida, prevede che il neurone sia l’entità funzionale più piccola del sistema nervoso, cioè le cellule o i neuroni sono ciascuna separate dalle altre e quello che fanno è scambiare informazioni con tutte le altre e che infine questo scambio di informazioni serve a fare tutte le elaborazioni che noi comunemente facciamo. Con questa teoria si è capito che il neurone è l’entità fondamentale del sistema nervoso ed è un’entità anatomica cioè a sé stante anche se scambia continuamente informazioni con migliaia di altri neuroni circostanti. Quindi ogni neurone è separato e produce un pezzo di elaborazione, perciò non è solo un’unità anatomica ma anche un’unità funzionale. Ogni singolo neurone è un elaboratore di informazioni poiché esso riceve informazioni da migliaia di altri neuroni ed ha di fatto un apparato di antenne dirette in tutte le direzioni in modo tale da captare i segnali di una sterminata platea di neuroni che stanno vicini, dopo di che qual è il frutto dell’elaborazione? Il frutto dell’elaborazione è la risposta del neurone, esso in pratica decide, sulla base di tutta una serie di parametri, se è il momento di dare una risposta oppure no, quindi integra tutte le informazioni in ingresso e produce una risposta binaria (si= rispondo, no= non rispondo). Quindi il neurone è un’entità anatomica separata dalle altre ma è in contatto con una marea di altri neuroni e la sua funzione è quella di elaborare il messaggio di tutti gli altri per produrre un messaggio suo. Analogamente è anche un’entità dal punto di vista genetico e dal punto di vista trofico (cioè metabolico) perché ogni neurone contiene tutte le informazioni genetiche che gli servono per funzionare perciò lo sviluppo stesso del sistema nervoso deriva dalla messa in pratica di tutte le istruzioni che stanno nel nucleo di ogni neurone. Il neurone è fortemente specializzato e raggiunge il suo grado di altissimo livello in un processo di differenziazione integrando il segnale di migliaia di neuroni per produrre la risposta. Nel nucleo del neurone ci sono tutte le informazioni per fare questo processo di specializzazione ma anche tutte le informazioni e tutte le specifiche sottounità che servono per nutrirsi. Tutte queste istruzioni sono contenute all’interno del genoma, cioè ogni neurone ha la sua copia così come ogni neurone ha la capacità di assumere lo zucchero. Se un neurone muore non viene rimpiazzato dagli altri e non può riprodursi, per cui morto un neurone non se ne fa un altro, però ad esempio se viene danneggiato un piccolo pezzo di neurone, ad esempio un assone, il neurone farà uno sforzo per riprodurre questa parte danneggiata (e questa si chiamerà degenerazione anterograta o retrograta ma poi lo vedremo da vicino parlando dei danni del cervello e del sistema nervoso) di fatto ogni neurone è in grado di ricostruire un proprio danno proprio perché è un’unità anatomica (cioè separata da tutti gli altri). Quindi il neurone scambia informazioni con tutti gli altri e anzi il suo lavoro è quello di ricevere autonomamente tutte le informazioni, integrarle e produrre una risposta; perciò ogni neurone è un’unità funzionale (perché fa questo lavoro per tutta la vita) ma è anche un’unità genetica (perché ha una sua copia di patrimonio genetico) ed è anche un’unità trofica (perché è in grado di provvedere alla buona efficienza dei suoi processi di integrazione ed è anche in grado di provvedere alla propria riparazione e manutenzione). 21 MORFOLOGIA DEI NEURONI. Nei libri di fisiologica ma anche di anatomia c’è una descrizione morfologica dei neuroni, per cui esistono neuroni di vario tipo, abbiamo già detto che nei diversi strati della corteccia ci sono neuroni che hanno diverse funzioni e dovendo assolvere a diverse funzioni hanno anche una diversa forma, però a noi questa classificazione morfologica interessa molto poco (nell’esame non ci sarà nessuna domanda su come sono fatti i neuroni) perché a noi interessa molto bene solo capire il loro funzionamento. In linea totalmente generale i neuroni sono fatti sostanzialmente tutti allo stesso modo e ci sono solo piccole variazioni tra l’uno e l’altro. Vedete le forme come sono diverse? Al di la delle diverse forme dei neuroni dobbiamo sottolineare che le caratteristiche principali sono sempre le stesse: esiste un enorme valico di antenne che ricevono le informazioni, il cui punto di uscita di queste informazioni è l’assone che può essere più o meno grande. Perciò ogni neurone riceve un’enorme quantità di informazioni in ingresso, queste ultime vengo integrate fra di loro e il prodotto finale dell’integrazione di tutte queste informazioni producono una risposta in codice binario: si oppure assenza di segnale. Quindi ci siamo resi conto che la forma dei vari neuroni è diversa perché hanno funzioni diverse questo perchè tutte le aree di neo corteccia includono cellule di forma diversa che fanno parte di circuiti di forma diversa e integrano informazioni che arrivano da molto lontano, ma al di la della forma, il funzionamento rimane sempre quello e cioè che ogni neurone è indipendente sul piano anatomico, sul piano funzionale (perché è lui a decidere quando rispondere e quando no integrando tutte le informazioni), sul piano genetico (perché ha una sua copia di DNA) e anche sul piano trofico (poiché mantiene lineari tutti i suoi costituenti). LE CELLULE DI SOSTEGNO DEL SISTEMA NERVOSO.  L’ASTROGLIA: sostegno e filtro del SNC L’astroglia ha la funzione di supporto ed è fatta perciò da molte cellule di sostegno che in qualche misura mantengono la struttura del cervello più o meno costante, ma è comunque una struttura abbastanza debole tant’è che la consistenza del cervello è gelatinosa e anch’essa è molto fragile. L’astroglia ha una duplice funzione:  di sostegno da un lato  di filtro dall’altro. Il filtro è la barriera emato-encefalica (che attraversa l’encefalo) un filtro che evita che tutte le sostanze che giungono nel sangue arrivino a contatto con il neurone (e quindi nel SNC), questa barriera è costruita per far entrare solo le sostanze utili anche se comunque viene oltrepassata anche da sostanze che alterano il SNC come l’alchol, la nicotina….. L’astroglia è costituita degli astrociti (astro= forma stellata, citi= cellule, quindi cellule a forma stellata) e ha tutti prolungamenti che vanno verso i neuroni e che servono per mantenere quest’ultimo in posizione avvolgendolo e sostenendolo (e avvolgono inoltre anche i vasi sanguigni); infine (come già detto) permettono di far arrivare solo alcune sostanze molto selettive. Quindi l’astroglia ha la funzione di sostegno e di protezione poiché funziona da vero e proprio filtro per il sangue per cui entrano solo le sostanze che hanno a che fare con una funzione biologica.  L’OLIGODENDROGLIA: materiale isolante per gli assoni del SNC Un’altra classe di cellule molto importanti per il buon funzionamento di neuroni (ma poi vediamo perchè) è fatta dall’oligodendroglia (o oligodendrocidi) che sono assolutamente fondamentali per ogni neurone. Di fatto la specifica funzione di oligodentroglia consiste nel fornire una membrana isolante agli assoni. 22 Noi vedremo tra poco che ogni neurone ha un assone che serve per mandare informazioni. Gli assoni sono delle fibre in cui corre un potenziale elettrico che riserva la massima efficienza, la massima rapidità e affidatezza nella trasmissione di questo potenziale elettrico. Il materiale isolante è fatto di lipidi e quello che hanno di particolare è il colore biancastro perché sono avvolti da mielina che è una sostanza isolante che isola gli assoni dall’ambiente circostante e permette ad essi di funzionare al massimo dell’efficienza e della velocità proprio perché isola e permette al potenziale elettrico di fare dei salti. E quindi di fatto perché il corpo calloso è bianco? Perché la sostanza bianca è bianca? Essa è bianca proprio perché gli assoni del sistema nervoso centrale ed anche quelli del sistema nervoso periferico sono avvolti da mielina (sostanza isolante che avvolge i singoli assoni e fa si che il segnale che loro trasmettono viaggi). In questa immagine a lato si capisce molto bene: c’è un assone (che in questo caso è giallo) e tutto intorno c’è una serie di strati (in questo caso di colore oro) che avvolgono l’assone che si chiamano mielina e che è fatta dagli oligodendrociti che si avvolgono lungo gli assoni, il che significa che questi assoni, isolati dall’acqua che li circonda, riescono a condurre il segnale in maniera assolutamente rapida ed efficiente. Quindi la mielina serve ad isolare l’assone da tutta l’acqua che circonda ed è fatta di un prodotto impermeabile all’acqua (di grasso).  LE CELLULE DI SCHWANN: materiale isolante per gli assoni del SNP Le cellule di Schwann del sistema nervoso periferico, fanno parte della glia. La loro principale funzione è quella di rivestire gli assoni dei neuroni con uno strato di mielina dedicandosi ad un unico assone. Ripeto brevemente: -Nel SNC ci sono gli astrociti che sono di sostegno e di filtro e gli oligodentrociti che sono destinati a produrre il materiale isolante per gli assoni cioè la mielina (che appunto è fatta dagli oligodendrociti, i quali mandano i prolungamenti a più neuroni). -Nel SNP ci sono le cellule di Schwann anch’esse destinate a produrre la mielina (materiale isolante) per gli assoni LE LESIONI AGLI ASSONI Una lesione ad un assone implica la degenerazione (anterograda) del moncone a valle, ma anche fenomeni a monte della lesione (retrogradi): il corpo del neurone può degenerare anch’esso o produrre uno sforzo rigenerativo, non sempre efficace. In caso di morte di un neurone, si può verificare la morte anche dei neuroni ad esso connesso (degenerazione trans-neuronale) Nel sistema nervoso periferico l’assone può ricrescere, se opportunamente guidato dalle cellule di Schwann; Nel sistema nervoso centrale l’oligodendroglia sembra inibire i fenomeni di rigenerazione neuronale DIFFERENZE TRA SISTEMA NERVOSO CENTRALE E SISTEMA NERVOSO PERIFERICO. Noi abbiamo già visto le differenze tra SNC e SNP:  Il SNC è completamente avvolto da meningi, da liquor e contiene molti nuclei neuronali o corpi di neuroni.  Il SNP non è avvolto da meningi, non è avvolto dalla scatola cranica, non è avvolto da ossa, e nemmeno da liquor e non contiene corpi di neuroni, ma contiene per di più assoni e fibre. Ora vediamo l’unica differenza che ci rimane da sottolineare tra SNC e SNP:  Nel SNC ogni singolo oligodendrocita manda dei prolungamenti ai diversi assoni e quindi fornisce la mielina a 4-5 assoni. Siccome solo un oligodendrocita fornisce la mielina per tanti assoni diversi, qui non solo i neuroni non si riproducono ma non vi è nemmeno una guida per il neurone in modo che ritorni all’organo bersaglio.  Nel SNP, viceversa, la mielina è fatta da “cellule di Schwann” che si dedicano esclusivamente ad avvolgere un unico assone. 23 Questo ha una conseguenza cruciale perché se si danneggia un nervo ma rimangono vitali le cellule di Schwann queste possono guidare il proprio assone nella ricrescita per farlo ritornare al suo organo bersaglio. Quindi un certo grado di riparazione è ancora possibile e in parte il sistema nervoso periferico può rigenerarsi. LA STRUTTURA ESTERNA DEI NEURONI. Nodi di Ranvier Dendridi Assone Rivestimento di mielina Soma Cono o Montiolo assonico Bottone sinaptico (qui avvengono le sinapsi)  La membrana. Il neurone ha una struttura fatta prevalentemente di una membrana che lo avvolge costituita da sostanze lipidiche. La membrana avvolge completamente il neurone e lo rende un’unità anatomica, separata rispetto a tutti i neuroni vicini. Questa membrana è lipidica a doppio strato e siccome i lipidi sono sostanzialmente dei grassi, essi permettono di separare in maniera molto affidabile tutta l’acqua che è contenuta all’interno delle cellule d’acqua contenute all’esterno delle cellule. Voi a questo punto potreste concludere che il neurone è

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