Summary

Questo documento fornisce un riassunto di base dei concetti di farmacologia, concentrandosi su diverse vie di somministrazione e farmacocinetica. Il testo spiega i diversi tipi di trasporto dei farmaci e le tappe coinvolte nell'assorbimento dei farmaci per via orale.

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Farmacologia Tipi di trasporto: Diffusione passiva – trasporto soluto da una regione ad alta concentrazione ad una a bassa concentrazione. Forma non ionizzata di solito è liposolubile quindi + facile attraversamento membrane. Forma ionizzata caratteriz...

Farmacologia Tipi di trasporto: Diffusione passiva – trasporto soluto da una regione ad alta concentrazione ad una a bassa concentrazione. Forma non ionizzata di solito è liposolubile quindi + facile attraversamento membrane. Forma ionizzata caratterizzata da bassa liposolubilità quindi fatica, in condizioni di equilibrio la distribuzione dipende dal pKa e dal gradiente di pH. Diffusione passiva facilitata – (es. Glucosio). Un carrier si combina con la molecola del substrato sulla superficie esterna della membrana e poi si diffonde rapidamente attraverso la membrana liberando il substrato sulla membrana interna. Trasporto attivo – selettività e saturabilità, richiede energia dalla cellula. Pinocitosi – le cellule incorporano materiale liquido o solido. La membrana si invagina, circonda il fluido o le particelle solide e forma una vescicola che si stacca e si diffonde nella cellula. Vie di somministrazione: Somministrazione orale L’assorbimento si riferisce al trasporto dei farmaci attraverso le membrane delle cellule epiteliali dell’apparato GI. La mucosa orale possiede una ricca vascolarizzazione che favorisce l’assorbimento ma il contatto è troppo breve. Lo stomaco invece ha una superficie più estesa ma possiede uno strato mucoso e il tempo di stazionamento è breve, l’assorbimento è limitato. I cibi più grassi rallentano lo svuotamento gastrico e la velocità di assorbimento dei farmaci. Tappe assorbimento farmaco per via orale 1 Assorbimento farmaci in soluzione – il farmaco in questo caso viene a contatto con numerose secrezioni GI e per essere assorbito deve superare l’esposizione a bassi valori di pH e enzimi potenzialmente degradanti. Assorbimento farmaci in forma solida – Questi prodotti devono disgregarsi prima che possa avvenire l’assorbimento. La disgregazione aumenta la quantità di molecole di farmaco disponibili Somministrazione parenterale Introduzione diretta del farmaco nel torrente circolatorio, questo assicura l’arrivo dell’intera dose nel circolo ematico, il trasferimento non è garantito se una via di somministrazione prevede l’attraversamento di più membrane biologiche (iniezione IM o SC). Somministrazione topica Somministrazione del farmaco per via locale direttamente sulla mucosa o cute, viene utilizzata in maggior parte nella dermatologia. Per aumentare l’effetto del principio attivo si ricorre talvolta al bendaggio occlusivo. Preparazioni a rilascio prolungato: Hanno lo scopo di ridurre la frequenza delle somministrazioni e di diminuire le fluttuazioni della concentrazione plasmatica dei farmaci. Quelle orali a rilascio prolungato sono formulate per mantenere le concentrazioni +12h, l’assorbimento può essere rallentato rivestendo il farmaco con sostanze cerose. Biodisponibilità Grado e velocità nel quale la forma attiva di un farmaco raggiunge la circolazione sistemica, accedendo al sito di azione. Equivalenza chimica si riferisce ai farmaci che contengono lo stesso composto nella stessa quantità, ma i componenti farmacologicamente inattivi possono essere diversi. Bioequivalenza, farmaci che somministrati con il medesimo regime di dosaggio hanno = concentrazioni nel sangue e nei tessuti. Equivalenza terapeutica, stesso effetto terapeutico. Valutazione della biodisponibilità attraverso misurazioni nel tempo della concentrazione plasmatica max del farmaco, t per raggiungere la conc. max e calcolo aera sotto curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC). Concentrazione aumenta con entità assorbimento. Farmacocinetica Modificazioni cui un farmaco e i suoi metaboliti vanno incontro all’interno dell’organismo dopo assunzione. (Es. il regime di dosaggio richiesto per raggiungere e mantenere la concentrazione dipende dalla farmacocinetica). Distribuzione Dopo che farmaco entra in circolo viene distribuito nei tessuti. La distribuzione non è uniforme a causa di pH permeabilità tessuti, differenze di permeazione tessuti. Equilibrio di distribuzione viene raggiunto prima e più facilmente nelle aree riccamente vascolarizzate. I farmaci possono essere distribuiti in soluzione come farmaci liberi, oppure legati a componenti del sangue (proteine plasmatiche). 2 I farmaci acidi in genere si legano all’albumina, quelli basici all’ a1-glicoproteina. Legame con i tessuti – farmaco si lega a macromolecola in ambiente acquoso, o nel grasso dell’organismo Barriera emato-encefalica: I farmaci raggiungono il SNC attraverso i capillari celebrali e il liquido cefalo rachidiano. Alcuni farmaci liposolubili penetrano nel cervello e vi esercitano gli effetti più rapidamente. Le cellule endoteliali dei capillari celebrali contribuiscono a rallentare la diffusione dei farmaci idrosolubili. Endotelio capillare e rivestimento astrocitario formano la barriera emato-encefalica, questo impedisce ai composti polari di penetrare nel cervello. I farmaci possono entrare nel LCR tramite i plessi coroidei, raggiungendo il tessuto celebrale per diffusione passiva, la velocità di ingresso dipende dal legame con le proteine Metabolismo Il fegato è la sede principale del metabolismo (modificazione chimica) dei farmaci nell’organismo. Vie biochimiche del metabolismo Due fasi: fase I, formazione di gruppo funzionale o scissione (non sintetico), fase II, coniugazione con un composto endogeno (sintetico). Metaboliti prodotti da sintetico più polari escrete dai reni. Citocromo P-450: + importante sistema enzimatico fase I, famiglia di isoenzimi microsomiali che trasferiscono elettroni e catalizzano ossidazione farmaci. Elettroni forniti da (NADPH-citocromo 450 reduttasi). Enzimi raggruppati in 14 famiglie di geni Coniugazione: glucuronazione, fase II, unica che avviene nel sistema enzimatico microsomiale. I glucoronidi vengono secreti nella bile ed escreti nelle urine. Acetilazione via metabolica per i sulfamidici Variazioni legate all’età: neonati faticano a metabolizzare molti farmaci perché complessi enzimatici non sono completamente formati. Escrezione Processo nel quale farmaco o metabolita viene eliminato dall’organismo. Escrezione renale Filtrazione glomerulare e riassorbimento tubulare: circa 1/5 del plasma che arriva al glomerulo viene filtrato attraverso i pori dell’endotelio glomerulare, il rimanente passa attraverso le arteriole efferenti. I farmaci legati alle proteine plasmatiche non vengono filtrati. Effetti del pH urinario: la variabilità del pH può influenzare notevolmente la velocità di escrezione dei farmaci. Acidificazione aumenta riassorbimento acidi deboli e riduce basi deboli, alcalinizzazione effetto opposto. Secrezione tubulare È un processo che richiede energia e può essere bloccato da inibitori metabolici. Escrezione biliare I farmaci che vengono ampiamente escreti con la bile devono essere trasportati attraverso l’epitelio biliare contro gradiente. I farmaci con un peso superiore a 300 g/mol hanno maggiore probabilità di essere escreti con la bile. 3 Parametri farmacocinetici di base Biodisponibilità – entità assorbimento dei farmaci nel circolo sistemico. Costante velocità assorbimento – velocità assorbimento. Volume apparente di distribuzione – quantità di liquido necessario per contenere il farmaco presente nell’organismo alla stessa concentrazione in cui si trova nel sangue o plasma. Frazione libera – conc. Plasm. farmaco libero, conc. Plasm. farmaco. Clearance totale – velocità escrezione farmaco. Frazione escreta immodificata – effetti delle possibili patologie renali ed epatiche su eliminazione farmaci. Costante velocità eliminazione – modo in cui il farmaco viene estratto dal sangue. Emivita – tempo necessario concentrazione farmaco -50%. Tempo medio di permanenza (MRT) – tempo medio in cui il farmaco permane nell’organismo dopo somministrazione EV. Farmacodinamica Studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi di azione Interazione farmaco recettore Pochi farmaci hanno specificità assoluta, ma molti sono dotati di selettività, questa dipende dal loro legame fisico-chimico con i recettori. I recettori sono macromolecole che trasmettono i segnali chimici tra una cellula e l’altra. Una molecola che si lega a un recettore è definita ligando. Quando un ligando si combina con un recettore, viene modificata la funzione cellulare. I recettori attivati regolano direttamente o indirettamente processi biochimici cellulari. Recettori: Sono strutture dinamiche, influenzate da fattori esterni ed interni. Siti di riconoscimento sono le regioni della molecola recettoriale alla quale si lega il ligando. Un farmaco può interagire a livello dello stesso sito con il quale reagisce l’agonista endogeno oppure uno diverso, e sono chiamati agonisti allosterici. I farmaci vengono legati anche in modo non specifico, cioè in siti molecolari non connotati come recettori ad esempio le proteine plasmatiche. Teoria recettoriale: affinità, efficacia intrinseca Tipologie di recettori: 4 Ligando endogeno: interagisce con i propri recettori e li attiva, promuovendo risposta biologica. Agonista: Farmaco dotato di attività intrinseca massima come il ligando endogeno, induce risposta biologica attivando i sistemi di traduzione del recettore. Antagonista: Farmaco dotato di affinità verso il recettore ma privo di attività intrinseca. L’azione impedisce le azioni del ligando endogeno. Antagonismo competitivo: il legame ago antago è esclusivo perché gli agenti si legano allo stesso sito. Antagonismo non-competitivo: legame antago riduce o inibisce azione ago Antagonismo competitivo reversibile: ago e antago legami brevi e si raggiunge uno stato di equilibrio Relazione dose-risposta Corrispondenza tra quantità di farmaco somministrata e l’entità della risposta suscitata. Tipica curva dose-risposta, l’effetto di un farmaco è proporzionale al numero di recettori occupati, quindi aumenta all’aumentare della dose. Effetto max quando tutti i recettori occupati. Interazioni farmacodinamiche Si manifestano quando un farmaco modifica la sensibilità o la responsività dei tessuti a un altro farmaco. Interazioni farmacocinetiche Dovute prevalentemente ad alterazioni dell’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci, e quindi modificano la quantità e la permanenza del farmaco disponibile a livello dei siti recettoriali. Alterazioni possibili: Alterazioni dell’assorbimento gastrointestinale, alterazioni pH, formazione di complessi e assorbimento, alterazioni motilità (aumento motilità GI riduce assorbimento farmaci rilascio controllato o entero-protetto), effetto del cibo (può ridurre o ritardare assorbimento di molti farmaci rallentando lo svuotamento gastrico), alterazioni distribuzione, stimolazione metabolismo (farmaco può aumentare attività enzimi epatici coinvolti in metabolismo altro farmaco), inibizione metabolismo, alterazioni secrezione urinaria, alterazioni del pH urinario. Placebo 5 Sostanze verosimilmente inattive che vengono utilizzate negli studi controllati come termine di paragone per i farmaci presumibilmente attivi. Compliance paziente Grado di adesione di un paziente al regime terapeutico. Solo circa la metà dei pazienti che escono da uno studio medico con una prescrizione assume il farmaco secondo le direttive indicate. Tossicità dei farmaci Reazioni avverse ai farmaci: (ADR) vengono classificate in lievi, moderate, gravi, letali. In USA 3-7% dei ricoveri causa di ADR, possono essere a fattori legati al paziente o al farmaco. Categorie di reazioni avverse ai farmaci: gli effetti collaterali sono effetti farmacologici prevedibili e sono sempre dose-dipendenti. Le allergie ai farmaci invece non sono dose dipendenti e causano grave tossicità. Idiosincrasia termine per designare reazioni avverse inaspettate di un farmaco. Finestra terapeutica Range di concentrazioni plasmatiche di un farmaco cui corrisponde un’alta probabilità di successo terapeutico. Farmaci simpaticomimetici Gruppo di farmaci che hanno azione su sistema nervoso simpatico e che riproducono gli effetti delle catecolamine adrenalina noradrenalina e dopamina. A livello fisiologico gli effetti della stimolazione simpatica sono mediati dalla liberazione di neurotrasmettitori nora e adrenalina dalle terminazioni nervose post-gangliari. Il ruolo principale di questi farmaci è potenziare il segnale del sistema neurovegetativo ortosimpatico. Questi farmaci sono utili in parecchi disturbi clinici come lo shock, l’ins cardiaca, aritmie, ansia ecc. I composti adrenergici sono classificati in base alla selettività espressa sui recettori del sistema nervoso simpatico alfa e beta. Recettori a1: muscolatura liscia vasale e ghiandolare. Localizzati in prevalenza a livello post-sinaptico, responsabili attivazione enzima effettore fosfolipasi C, con seguente formazione di IP3 e DAG, responsabili di una risposta eccitatoria. Recettori a2: encefalo, utero, paratiroidi. Recettori di tipo Metabotropico, situati sulla terminazione noradrenergica a livello pre-sinaptico. Controllano il rilascio della noradrenalina e dei GABA Recettori b1: tessuti cardiaci. Metabotropico, che attivano gli enzimi effettori. Aumentano frequenza e forza di contrazione cardiaca e pressione Recettori b2: muscolatura liscia bronchiale e ghiandolare. Metabotropico, provocano vasodilatazione conseguente calo pressorio a livello periferico. A livello della muscolatura liscia provoca rilassamento. 6 Questi farmaci si distinguono in: simpaticomimetici ad azione diretta: interagiscono direttamente con il recettore e lo attivano. simpaticomimetici ad azione indiretta: aumentano indirettamente la disponibilità di catecolamine a livello sinaptico, tra fibra post-gangliare e organo effettore, inducendone il rilascio da parte delle vescicole trasportatrici ed inibendone la ricaptazione. simpaticomimetici ad azione mista Affinità recettori: Adrenalina più affine ad alfa, isoprotenolo a beta, noradrenalina entrambi. Effetti Sistema cardiovascolare: aumento forza contrazione e frequenza cardiaca in seguito a stimolazione beta 1. Vasocostrittore: alfa 1 aumento pressione. Vasodilatatore: beta 2 sui muscoli scheletrici, riduzione resistenze periferiche e press diastolica. Sistema respiratorio: broncodilatatore beta 2 Effetti metabolici: farmaci ad azione diretta causano glicogenolisi e lipolisi Effetti sull’occhio: riduzione pressione oculare Effetti sulla muscolatura liscia: diminuzione tono e motilità muscolare Effetti sulle ghiandole esocrine: inibizione rilascio e produzione secreto Adrenalina: L’adrenalina grazie ai suoi effetti immediati viene utilizzata in caso di urgenze cliniche per via EV ed ha una breve durata d’azione. Usi terapeutici: Può essere somministrata anche per inalazione, topicamente nell’occhio ma oralmente è priva di efficacia. Broncospasmo acuto, per il cronico sono utilizzati agonisti beta 2 selettivi Glaucoma Shock anafilattico Effetti avversi: ansia paura, cefalea, emorragia celebrare, aritmie, ipertiroidismo. Dopamina: diretto precursore della noradrenalina, si trova nel SNC nei gangli della base. Può attivare recettori alfa e beta, a dosi elevate causa vasocostrizione attivando alfa, dosi più basse stimola beta1 cardiaci. Usi terapeutici: trattamento shock per infusione continua. Stimola cuora attivazione beta. 7 Dobutamina: catecolamina sintetica ad azione diretta, agonista beta 1 e 2. Aumento frequenza e gittata cardiaca. Usi terapeutici: aumentare gittata cardiaca nell’insufficienza cardiaca Fenilnefrina: farmaco adrenergico, recettori alfa 1, vasocostrittore, Usi terapeutici: usato topicamente su membrane della mucosa nasale dove agisce da decongestionante. Clonidina: agonista alfa 2 Usi terapeutici: ipertensione, abbassa pressione Anfetamine: attività adrenergica indiretta, aumento liberazione amine (nora e dopa). A livello SNC aumento stato di allerta, resistenza fatica, è stata impiegata come antidepressivo, oggi solo nella narcolessia e nel deficit dell’attenzione nel bimbo. Effetti avversi: alte dosi convulsioni Cocaina: stimolante abuso, adrenergica indiretta, inibisce ricaptazione nora, sero e dopa dalle terminazioni sinaptiche ed all’inibizione delle COMT. Aumento stato allerta, attenzione, euforia Effetti avversi: convulsioni, insonnia, confusione, crisi di panico, ipertensione, aritmie, collasso cardiocircolatorio, crisi di astinenza con fenomeni depressivi. Farmaci anti-adrenergici o simpaticolitici Inibiscono la funzionalità post-gangliare del sistema nervoso simpatico. Si distinguono in alfa e beta bloccanti. Farmaci alfa bloccanti: antagonisti selettivi e non per i recettori alfa del sistema simpatico. Fenossibenzamina – alfa bloccante non selettivo, terapia del feocromocitoma. Prazosina – alfa 1 bloccante selettivo, ipertensione. Reazioni avverse: ipotensione ortostatica, vertigini e disturbi funzione sessuale. Farmaci beta bloccanti: antagonisti selettivi recettori beta sistema simpatico, si distinguono per diversa farmacocinetica (liposolubilità, mod somm, e assunzione). Beta1: occhi, secrezione umor acqueo da reni dove inducono prod renina e angiotensina Beta2: bronchi, broncodilatazione Beta3: metabolico, lipolisi. I beta bloccanti selettivi sono più sicuri, mentre i non selettivi presentano un grave effetto collaterale che è la bronco costrizione dovuta al blocco dei recettori beta2. Reserpina: alcaloide indolico antipertensivo e antipsicotico dovuto alla capacità di esaurire le riserve di catecolamine nei terminali nervosi simpatici periferici, agisce bloccando VMAT (trasp. Vescicolare monoamine). Farmaci anticolinergici o parasimpaticolitici Antagonisti del recettore colinergico muscarinico. Prendono ACh e bloccano il legame ai recettori muscarinici a livello della muscolatura liscia, cardiaca e ghiandole esocrine. Se passano la Barriera ematoencefalica possono agire a livello dei gangli periferici. Classificazione: alcaloidi naturali, atropina e scopolamina (attraversano memb ematoenc), derivati sintetici periferici (no memb ematoenc), derivati sintetici centrale (anti Parkinson), derivati sintetici app. respiratorio, derivati sintetici secrezione gastrica. 8 Meccanismo di azione: prevengono gli effetti dell’ACh e degli agonisti muscarinici perché competono per un sito di legame in comune sui recettori muscarinici. Proprietà farmacologiche su diversi apparati SNC: lieve eccitazione vagale (atropina), depressione SNC (scopolamina) Occhio: dilatazione pupilla e paralisi accomodazione visiva. Cuore: effetto principale atropina tachicardia, controreazione simpatica però abbassa la frequenza Vasi sanguigni: contrasta la vasodilatazione periferica. Apparato respiratorio: atropina inibisce secrezioni a livello del naso, bocca, faringe. Apparato gastrointestinale: abolisce l’effetto dell’ACh inibendo motilità intestinale. Ghiandole esocrine: inibiscono secrezione acquosa, quindi secchezza fauci, difficoltà a deglutire. Muscolatura liscia: innervazione parasimpatica promuove rilassamento sfinteri, favorisce passaggio chimo. Apparato urinario: elimina tono ureterale indotto dai farmaci. Farmacocinetica: Atropina emivita 4 ore, metabolismo epatico 50% dose e restante escreta nelle urine immodificata. Indicazioni terapeutiche: premedicazione anestetica, riduce possibilità infezioni dovute a iperproduzione secreto bronchiale quando si estrae il tubo inserito nelle vie respiratorie. Effetti indesiderati: ritenzione urinaria, secchezza delle fauci, visione offuscata. Farmaci parasimpaticomimetici Due gruppi: Acetilcolina (ACh), ed esteri sintetici della colina Alcaloidi colinomimetici naturali e loro derivati sintetici: muscarina, pilocarpina, arecolina. Si definiscono diretti quando agiscono mediante il legame al recettore colinergico muscarinico, mentre sono definiti indiretti quando mediano i loro effetti senza legarsi al recettore. (Atropina trattamento contro intossicazione gas nervini) Meccanismo d’azione: si legano ai recettori colinergici muscarinici. Indicazioni terapeutiche: Metacolina (asma), carbacolo (glaucoma), betanecolo (ritenzione urinaria), pilocarpina (glaucoma). Controindicazioni: asma, ipertiroidismo, malattia peptica, insuff. Coronarica. Farmaci antipertensivi Ipertensione essenziale: causa principale ictus, p.a. >140/90 PA: equilibrio tra GC e resistenze periferiche. Si può agire su diversi livelli: Riduzione GC: inibizione contrattilità miocardica, riduzione pressione di riempimento ventricolare Riduzione resistenze periferiche: inibizione contrattilità vasi, inibizione sistemi che regolano resistenze periferiche. Interventi NON farmacologici: dieta, esercizio fisico, dieta potassica. Beta bloccanti: suddivisi in non selettivi e selettivi. Farmacodinamica: classificati in base alla selettività recettoriale ed attività simpaticomimetica intrinseca (ISA). I bloccanti ISA - Inducono riduzione della GC ed aumento resistenze periferiche. I bloccanti ISA + minor effetto su FC e su GC e diminuiscono resistenze vascolari periferiche. 9 Meccanismo d’azione: riduzione della FC ed aumento resistenze periferiche. Effetti collaterali: ridotta tolleranza allo sforzo, insonnia, impotenza sessuale. Betabloccanti non selettivi: propranololo, timololo. Altamente lipofilo, viene metabolizzato dal fegato, biodisponibilità aumenta con somministrazione cibo. Betabloccanti beta-1 selettivi, metoprololo, atenololo. Metoprololo privo di ISA, assorbito da GI, emivita 3-4 ore, atenololo utile negli anziani. Diuretici tiazidici: diuretici per trattamento ipertensione. Impiego come antipertensivi: trattamento consigliato nell’ipertensione nelle linee guida europee, in acuto causano un abbassamento della p.a. inducendo diuresi, abbassamento volemia e GC. In cronico riduzione p.a. a causa di una riduzione delle resistenze periferiche. Alti impieghi clinici: riducono escrezione calcio nell’urina, prevenzione calcoli. Aumento densità ossa. Possono essere associati ad ACE per aumentare diuresi. Meccanismo d’azione: derivati dalla benzotiadiazina. Inibiscono riassorbimento ioni sodio e cloruro da tubulo distale del rene bloccando il trasportatore sodio-cloro tiazido sensibile. Promuove riassorbimento calcio nel tubulo distale. ACE inibitori: trattamento ipertensione arteriosa e insuff. cardiaca Meccanismo d’azione: inibizione enzima di conversione dell’angiotensina, con conseguente diminuzione della concentrazione di angiotensina II provocando diminuzione p.a. Farmacocinetica: sono profarmaci, tutti eliminati attraverso il rene. Interazioni: sinergia con altri farmaci come diuretici e inibitori dei canali del calcio. Sartani: antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Meccanismo d’azione: bloccano attivazione dei recettori AT1 dell’angiotensina II, inibendo in modo più selettivo rispetto ad ACE. Inibitori della renina Aliskiren: inibitore renina, inibisce a monte attivazione del sistema renina- angiotensina. Inibisce l’attività proteasica della renina che converte l’angiotensinogeno in angiotensina. Antiipertensivi d’emergenza: labetalolo, nitroglicerina, furosemide Farmaci bloccanti dei canali degli ioni calcio: inibiscono canali calcio tipo L (long lasting). Sono molto presenti nel tessuto cardiaco e nelle fibre muscolari lisce. Effetti ed indicazioni terapeutiche preferenziali Derivati diidropiridinici: azione antagonista del calcio sulla muscolatura liscia e coronarica, nifedipina azione elettiva su muscolatura liscia con riduzione resistenze periferiche ed ipotensione. Derivati fenilalchillaminici: trattamento aritmie e angina. Derivati benzotiazepinici: specificità muscolatura liscia coronarica. Somministrazione EV, riduzione resistenze coronariche, utile nell’angina vasospastica. Ipotensione ortostatica o posturale: brusca assunzione della stazione eretta, con accumulo di sangue nei vasi venosi delle gambe e del tronco. I barocettori dell’arco aortico attivano riflessi autonomi che inducono una normalizzazione della PA inducendo una tachicardia transitoria. Queste modificazioni dipendono dall’aumento delle catecolamine circolanti. Implicazioni nell’attività motoria e sportiva: betabloccanti possono indurre facile faticabilità e scarsa resistenza nell’esercizio, gli ACE tosse secca e asma, i diuretici dolore muscolare e crampi, i calcio antagonisti ipotensione posturale. 10 Ipoglicemizzanti orali e insulina Sono utilizzati nella terapia del diabete di tipo 2 non insulino-dipendente. L’obiettivo fondamentale di questi farmaci è il raggiungimento e il mantenimento della glicemia. Il parametro fondamentale è la glicemia, sia come tale che come espressione dell’andamento medio nell’arco di 3 mesi, cioè l’emoglobina-glicata HbA1c. Linee-guida glicemia a digiuno (90-120 mg/dl) e all’emoglobina glicata (

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