Teoria dell'attaccamento di Bowlby PDF
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Questo documento descrive la teoria dell'attaccamento di John Bowlby, mettendo in risalto l'importanza dell'attaccamento nella psicologia dello sviluppo.
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LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO DI BOWLBY La teoria dell’attaccamento fu originariamente formulata da Bowlby (pronunciato bolby), che ha definito l’attaccamento come “la propensione degli esseri umani a creare forti legami affettivi con gli altri”. Bowlby ha descritto l’attaccamento nei bambini come il...
LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO DI BOWLBY La teoria dell’attaccamento fu originariamente formulata da Bowlby (pronunciato bolby), che ha definito l’attaccamento come “la propensione degli esseri umani a creare forti legami affettivi con gli altri”. Bowlby ha descritto l’attaccamento nei bambini come il processo principale usato per cercare la vicinanza di un “caregiver protettivo” (FDA, figura di attaccamento) nel momento di vulnerabilità. E’ una teoria molto importante in psicologia, è una teoria spaziale, che riguarda lo spazio in quanto Bowlby dice che nel momento in cui il bambino si trova in uno stato di vulnerabilità ricerca una vicinanza fisica di una persona che gli appare protettiva. Di fronte a una situazione di vulnerabilità secondo Bowlby ognuno di noi ha sviluppato una capacità di trovare il proprio riparo, definita figura di attaccamento che può essere qualsiasi persona ma realmente significativa per quella persona, per un bambino non devono quindi essere per forza i genitori anche se si parla di persone in quanto devono garantire protezione affettiva fisica ed emotiva.Come si sviluppa il nostro modo di entrare in relazione con l’altro? Ognuno di noi ha un modo particolare di entrare in relazione con gli altri. La teoria che dà delle spiegazioni sulla modalità che utilizziamo per entrare in relazione con l’altro: è la teoria dell’attaccamento. È una teoria della metà del Novecento che però è ancora molto valida e che orienta ancora oggi tutto lo studio sull’ambito delle relazioni. La teoria dell’attaccamento descrive come noi sviluppiamo la nostra capacità di entrare in relazione con l’altro, come costruiamo le relazioni con l’altro. E’una teoria che parte da un'osservazione biologica, naturalistica: un cucciolo (esempio: scimpanzé si avvicina di più a una mamma calorosa e affettuosa che a una mamma che li può offrire il cibo non si tratta della ricerca di qualcuno per protezione fisica che ci garantisce la sopravvivenza ma una protezione affettiva), nel momento di vulnerabilità si attiva qualcosa che fa sì che ricerchi la sua figura di sicurezza, figura di attaccamento,FDA= qualcuno con cui si ha sviluppato un particolare legame affettivo). È una teoria spaziale : spaziale perché è alla ricerca della prossimità nel momento in cui si sperimenta una situazione di stress e vulnerabilità. -Bowlby studia la propensione degli esseri umani a creare legami affettivi forti con altri significativi nei momenti di vulnerabilità, ma non tutti creiamo tali legami in modo univoco, abbiamo diversi stili di attaccamento. STILI DI ATTACCAMENTO Per stili di attaccamento intendiamo le strategie comportamentali per mantenere e massimizzare la prossimità relazionale con le figure di attaccamento.(il bene più prezioso nel momento della vulnerabilità è la prossimità con una persona che ci dà sicurezza, per assicurarci questo bene prezioso, si devono mettere in atto delle strategie comportamentali). Il nucleo tacito più profondo della conoscenza di sé, del proprio valore e della propria amabilità personale (il proprio senso di identità) è veicolato dalla qualità e dalla quantità dell’interazione precoce con le figure di attaccamento. Sono i nuclei profondi del nostro senso di identità e del nostro modo di entrare in relazione con l’altro. Questi stili di attaccamento vanno a costruire il nostro nucleo rappresentativo. Se io mi comporto così, l’altro mi sta vicino. Ci sono diversi stili di attaccamento in particolare ce ne sono 4 e ognuno di noi ne presenta uno. Non tutti abbiamo lo stesso modo di garantire la vicinanza con l’altro. Su cosa si può dire che abbiamo stili di attaccamento diversi? Sulla quantità e la qualità delle interazioni precoce, cioè delle esperienze che abbiamo fatto con le FDA quando eravamo piccoli. Il nostro stile di attaccamento, viene dalla reiterazione di un certo modello, comportamento e va a diventare il nucleo della rappresentazione di noi stessi e dell’altro e ciò che ci aspettiamo dal relazionarci con l’altro. Non c’è una reiterazione ogni tanto, che fa sviluppare questo stile di attaccamento ma serve una reiterazione nel tempo, diventa il nostro modello relazionale. LA STRANGE SITUATION - AINSWORTH Esperimento svolto per comprendere meglio la teoria dell'attaccamento dei bambini.In una delle varianti più famose di questa tecnica, la Ainsworth metteva madre e bambino in una stanza piena di giocattoli. Dopo qualche minuto, nella stanza entra un estraneo ed esce la madre. In seguito, la madre rientra. Poi, madre e adulto estraneo abbandonano la stanza, lasciando il bambino solo. Rientrava poi l’adulto e infine la madre. In questo modo la psicologa aveva la possibilità di valutare le reazioni e le interazioni tra la figura di attaccamento e il bambino in presenza dei giocattoli, di un estraneo e da solo. Questa è la procedura classica, successivamente sono state fatte delle varianti modificando alcune fasi dell’esperimento. I due momenti importanti sono quando il bambino resta da solo,azione che lo porta ad un momento di stress e il secondo durante il momento di ricongiungimento alla sua figura di attaccamento.Per studiare i differenti stili di attaccamento hanno quindi creato sperimentalmente dei momenti di vulnerabilità e stress. Hanno costruito un modello, un esperimento per vedere e valutare come si comporta il bambino e la sua (FDA) in un momento di vulnerabilità che viene chiamato Strange Situation (= situazione strana) e fu realizzato da Mary Ainsworth ,un’allieva di Bowlby ed esperta in psicologia di sviluppo). 1. Prendevano una FDA e un bambino (intorno ai 12-24 mesi perché prima non si riesce a valutare l’attaccamento), entrano in una stanza piena di giocattoli, il bambino si familiarizza all’ambiente insieme alla mamma. 2. Poi entra lo sperimentatore, che poi rimane solo con il bambino in quanto la mamma esce. 3. Lo sperimentatore esce anche lui, il bambino rimane solo nella stanza e si valuta come si comporta (questa è la procedura più lunga). Il momento che sancisce la valutazione dello stile dell’attaccamento è il momento di riunione, quando la mamma rientra nella stanza (il momento in cui quindi si ha la ricongiunzione). Sono importanti separazione e ricongiunzione : bisogna valutare se il bambino si accorge della partenza della mamma o no, quando rientra la FDA bisogna vedere cosa succede (se ne accorge o no, piange o no). Grazie a questo esperimento si possono trovare 4 stili di attaccamento : Sono due le principali categorie di attaccamento, quello sicuro che può anche essere chiamato stile B e quello insicuro all’interno dell’attaccamento sicuro abbiamo solo tale stile , all’interno invece di quello insicuro abbiamo altre 3 suddivisioni importanti quella evitante(A), ambivalente o resistente(C) o disorientato o disorganizzato(D). Le lettere usate per la nomenclatura si possono usare per essere più specifici all’esame. Gli attaccamenti più frequenti sono i primi tre, definiti dalla strange situation nel 1978 da Mary Ainsworth, lo stile di attaccamento insicuro disorganizzato o disorientato è stato aggiunto dopo nel 1986, 1990 da Main e Solomon. L’ultimo è il più patologico, il meno frequente dove non si è creata una strategia, è molto probabile che la persona presenti sintomi psicopatologici. Approfondiamo adesso i diversi stili di attaccamento: Sicuro. È dimostrato dalla capacità del bambino di esplorare liberamente l’ambiente, anche quando si allontana il caregiver. Il bambino si mostra angosciato di fronte all’allontanamento della madre, ma la accoglie con entusiasmo quando torna. Attaccamento sicuro : si definisce questo attaccamento quando uno bambino nella Strange Situation ha un comportamento di esplorazione (esplora la stanza, inizia a giocare, guarda la mamma), nel momento della separazione si accorge che la mamma è andata via, inizia a stressarsi e forse a piangere, ma quando la sua figura di attaccamento torna, il suo pianto è consolabile per poi tornare ad esplorare la stanza. Per loro la FDA è una base sicura, possono allontanarsi e se hanno bisogno posso tornare dalla loro FDA che è accessibile. Si aspetta che la sua FDA sia sempre presente e la associano ad una base sicura. Evitante. Anche in questo caso il bambino sente angoscia in assenza della madre. A differenza del caso precedente, tuttavia, quando torna tenderà a evitarla. Vale a dire, mostra apparente indifferenza. Il bambino si mostra autonomo, quando la mamma esce, si accorge che la mamma è uscita ma non piange non mostra il suo disagio, quando la mamma torna sembra come se non la notasse, gioca e continua a fare ciò che faceva,mostra indifferenza perché ha imparato che il modo è più probabile che la sua figura di attaccamento si avvicini è quando mostrano indifferenza non mostrano eccessivamente i loro bisogni di attaccamento. Il bambino avrà così l’idea di non essere tanto amabile perché se mostra i suoi bisogni emotivi l’altro lo lascia lì. Attaccamento insicuro evitante : si definisce questo attaccamento quando un bambino che nel momento della separazione della Strange Situation, non si accorge neanche che la sua FDA è uscita. Entra nella stanza, gioca, la mamma esce e lui rimanendo da solo non mostra segni di vulnerabilità. Quando rientra la FDA uguale, nei due casi rimane indifferente. Si tratta di un bambino che ha sviluppato un ipertrofica autonomia (cioè l’immagine che l’altro non è sempre qui nel momento del bisogno). Sono bambini iper-autonomi, fanno a meno dell’altro. Se il bambino si mette a piangere può essere che la FDA si stufi, i bambini imparano a cavarsela da soli. Insicuro-ambivalente. Detto anche stile a corrente alternata, sono presenti segni di angoscia per tutta la durata dell’esperimento. Il bambino esprime rabbia nei confronti della madre, specialmente quando è assente,è disperato.Ma in questo caso quando la mamma rientra il bambino non si fa consolare sembra arrabbiato che la mamma lo abbia lasciato. Il bambino probabilmente ha un genitore a corrente alternata , a volte risponde altre no, a volte è disponibile altre no, il modo migliore con cui può ottenere attenzione è quando mostra in maniera incessante i suoi bisogni “esagerando con i suoi bisogni di attaccamento”. Attaccamento ambivalente o resistente : si definisce questo attaccamento quando già dall’inizio della Strange Situation i bambini rimangono attaccati, hanno sempre d’occhio la FDA, anche se giocano e si allontanano. Quando la FDA esce il bambino inizia a piangere in una maniera disperata, piangono tanto, come se in quel momento non possano tornare ad esplorare la stanza (può succedere anche al bambino sicuro). Al momento della ricongiunzione, il bambino è inconsolabile, piange, magari dà dei colpi alla mamma, ha della rabbia verso la FDA. È rabbioso, spinge via le cose, piange. Significa che loro non sono sicuri che la loro FDA sia sempre presente nel momento del bisogno. Ma quando la FDA è disponibile, devono esprimere i loro bisogno in maniera prorompente, (per esempio comprendono sin da piccoli che solo se si urla tanto si viene presi in braccio). C’è un bisogno di prossimità, di accudimento, di protezione. La FDA può essere accessibile ma anche non accessibile, ed è accessibile quando manifesta i suoi bisogni in maniera prorompente. Ovviamente non sono cose puntuali ma la maggior parte delle volte succede così, per far sì che si abbia un tipo di attaccamento, bisogna che un determinato atteggiamento tra questi si ripeta nel tempo. Attaccamento disorganizzato/disorientamento : si definisce questo attaccamento con il fatto che può succedere di tutto. Il bambino può accorgersi della separazione con FDA o no, può piangere o no… Un bambino che non si riesce a costruire la propria identità e la propria aspettativa dell’altro. Bambini che hanno avuto comportamenti abusivi… non hanno avuto un modello, sono cresciuti in contesti caotici, disorientati. Non sanno cosa aspettarsi dall’altro. Sono traumatizzati. Fanno molta fatica ad entrare in relazione con l’altro. Crescono in un modello caotico, destabilizzante, che non gli permette di avere un comportamento costante e di avere uno stile di attaccamento. È uno stile di attaccamento aggiunto successivamente, è particolarmente diffuso nelle relazioni abusive e nelle reazioni patologiche, meno frequente. Sono figure maltrattate o trascuranti, il problema è che il bambino non riesce a costruirsi un’immagine della FDA come disponibile o non disponibile, ma il problema è che lo stesso FDA è la fonte dello stress e si crea un corto circuito. Si cerca la protezione nella stessa persona che sta suscitando lo stress. Non possono dare un senso a questo bisogno di attaccamento perché la fonte di stress è la stessa di quella di riparo. Loro percepiscono come una sorta di trappola, una situazione in cui non possono fare altro che congelarsi. Sono in un loop, vivono il triangolo drammatico. Il bambino sicuro non ha tutte le relazioni sicure, ma vuol dire che con le sue esperienze ha costruito l’immagine di sé, dell’altro e delle sue relazioni future con le persone.Nel corso dei primi anni di vita, incominciamo a costruire il nostro stile di attaccamento. È il fatto di costruire un legame sulla base dell’autonomia (cioè il mio FDA mi vuole bene se sono capace di cavarmela da solo/a). Si comporta così per mantenere la relazione con la mamma. Sono tutte strategie differenti che hanno l'obiettivo comune di mantenere la vicinanza con l’altro. Non esiste una strategia buona e cattiva : sono strategie comportamentali che ognuno mette in atto per assicurarsi il massimo mantenimento con l’altro.Sono strategie di adattamento che ci permettono di stare nella relazione con l’altro. Ognuno scopre quali sono le strategie più funzionali per mantenere la prossimità relazionale, inibendo tutti quei bisogni e comportamento che hanno invece l’effetto opposto.Dopo i bambini sviluppano una certa aspettativa nella relazione. L’AMORE CONDIZIONATO Strategie che ciascun individuo scopre essere le più funzionali per mantenere la prossimità relazionale con le figure di attaccamento, inibendo tutti i comportamenti e i bisogni che hanno per effetto il suo allontanamento e incrementando quelli che hanno come risultato la vicinanza affettiva. Dalle esperienze concrete, noi costruiamo dei modelli operativi interni: cioè durante il nostro sviluppo, noi internalizziamo le nostre esperienze e le facciamo diventare dei modelli. L’amore incondizionato ,lo possiamo vedere nello stile di attaccamento sicuro. COSTRUTTIVISMO, TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Durante gli anni di sviluppo, i bambini internalizzano le loro esperienze primarie con i caregivers, costruendo aspettative sulla loro amabilità e disponibilità emotiva dei loro caregivers nei momenti di stress, di vulnerabilità. Queste rappresentazioni mentali (INTERNAL WORKING MODEL) di sè e degli altri determina il loro stile di attaccamento come adulti, influenzando le cognizioni personali, la regolazione emotiva, i comportamenti interpersonali, le reazioni sotto stress ( esempio: separazione, perdita, repulsione, malattia ) I MODELLI OPERATIVI INTERNI Rappresentazioni attraverso le quali il bambino regola il proprio comportamento sulla base delle aspettative formatesi nella comune storia di relazione, attivando piani e strategie già immagazzinati. Servono per orientarne il comportamento verso la FDA e prevederne i comportamenti più probabili in successivi episodi di attivazione del sistema di attaccamento. potrebbe chiedercela come definizione Sulla base delle nostre esperienze dell’infanzia, noi costruiamo un modello di noi stessi per poi costruire le nostre relazioni tali esperienze quindi determinano il nostro stile di attaccamento da adulti. Per esempio un bambino sicuro, sviluppa una rappresentazione di sé come una persona amabile, e avvicinabile, la FDA di attaccamento è disponibile, accessibile, sviluppa una idea di sé positiva sa di poter chiedere aiuto nel momento del bisogno ed è consapevole che l’altro sarà disponibile quando avrà bisogno di aiuto. SICUREZZA Oh il conforto, l’inesprimibile conforto di sentirsi sicuro con una persona: di non avere né da pensare i pensieri, né da misurare le parole, ma solo da elargirli. Proprio come sono pula e grano insieme, sapendo che una mano fedele li prenderà e setaccerà, terrà quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza, soffierà via il resto. [Dinah Maria (Mulock) Craik] Stile di Attaccamento Sicuro (B) Figura di attaccamento che ha risposto in modo adeguato alle richieste di attenzione e cura, attenta ai bisogni quando si presentano, ma senza anticiparli, sensibile agli stati emotivi espressi dal bambino, accessibile nei momenti di bisogno genera nel bambino la percezione di un senso di competenza e valore personali e favorisce lo sviluppo delle strategie di regolazione emozionale e facilità l’acquisizione delle capacità metacognitive. Attaccamento sicuro : loro hanno avuto esperienze di FDA che hanno risposto in maniera adeguata nel momento del bisogno, senza essere anticipati; la mamma lasciava esplorare e poi era presente nel momento in cui provava paura e un bisogno di protezione, non ha anticipato in alcun modo le sue emozioni(chiedendogli domande come sei triste?sei arrabbiato?ecc..) risponde poi ai bisogni del bambino come una sorta di specchio metacognitivo, in quanto lei a differenza del bambino sa riconoscere e descrivere i suoi bisogni ed emozioni e sa come trattarlo di conseguenza, si crea così tra la figura di attaccamento e il bambino un circolo comprensivo. Hanno sperimentato FDA sensibili ai propri stati emotivi ed accessibili nei momenti di bisogno. Questo genera una rappresentazione di se stessi come di persone di valore, che i propri bisogni sono importanti. Imparo a regolare le mie emozioni e ho maggiori facilita a regolare le mie capacità metacognitive in quanto avendo qualcuno che lo osserva e comprende i suoi bisogni apprende che la sua emozione non è la stessa del genitore, riesce a riconoscere che il proprio sguardo interno è differente da quello esterno di chi lo osserva. MOI (modello operativo interno)SICURO Il bambino B ha una rappresentazione di sé come degno amore e attenzione, autorizzato a esprimere il disagio nei momenti di difficoltà. Vi è una rappresentazione dell’Altro come affidabile, benevolo, disponibile e accogliente. Stile di Attaccamento Insicuro Evitante (A) Abbiamo in questo caso una figura di attaccamento che svaluta regolarmente e non accetta il bisogno di attaccamento del bambino induce l’attivazione di strategie di evitamento delle situazioni di prossimità e blocca la segnalazione dei propri stati di bisogno e sofferenza.Con un caregiver che si infastidisce o sminuisce i bisogni di vicinanza e coccole del suo bambino, la strategia migliore sarà quella di inibire il più possibile il proprio bisogno di attaccamento e mostrarsi compulsivamente autonomi ed autosufficienti, capaci di cavarsela da soli («piccoli assenti»). Inversione del ruolo genitore-bambino: falsa affettività positiva per rassicurare la figura genitoriale. Attaccamento insicuro evitante: La FDA non accetta il bisogno di attaccamento del bambino,fa fatica a rispondere ai bisogno emotivi e quindi sminuisce i problemi. Svaluta i bisogni o valorizza i momenti in cui i bambini non mostrano bisogni, stati emotivi. Questo modo di reagire dei FDA induce al bambino di evitare di mostrare quei bisogni: “so come mi risponderà, cerco di cavarmela da solo”, blocca la segnalazione, ed evita anche lui internamente, silenzia anche internamente, non si può concedere di stare male per qualcosa(sono quei bambini che quando sono malati non lo dicono ai genitori fin quando non è il genitore stesso a rendersene conto, si sentono un peso). Inibire i suoi bisogni per evitare che la FDA si allontani. Sono “i piccoli assenti”, bambini già adulti, non piangono, non danno fastidio. Può essere anche un allontanamento fisico. Si crea un inversione di attaccamento, i piccoli assenti diventano i genitori dei genitori. esempio: per le depressioni post-partum, il bambino inibisce e fa sì di accudire la mamma, sviluppa una falsa affettività positiva.Si prendono cura delle loro FDA, capiscono e comprendono la loro stanchezza, vogliono rassicurarle sminuendo tuttavia i loro bisogni. Quando c’è un lutto e il figlio più grande inizia a prendersi cura di tutto. Se nel momento del bisogno, l’altro sminuisce i miei problemi, mi sento indegno, che i miei problemi sono superflui. Non si aspettano risposte dagli altri e non si aspettano di essere amabili.Essere evitanti è positivo evolutivamente quando porta tuttavia ad un’autonomia compulsiva (= sento che sono capace), sono quei bambini che sin da piccoli sono capaci di occuparsi delle faccende di casa per esempio.Ci sono delle coppie in cui è molto sbilanciato prendersi cura. Costantemente svalutante dei bisogni. MOI EVITANTE Il bambino A ha una rappresentazione di sé come indegno di protezione e cura da parte dell’altro; si crea un’immagine di sé come poco amabile, non meritevole di fiducia e incapace di suscitare nell’altro risposte positive e affettuose, e rappresentazioni dell’altro come rifiutante,“lontano” e inaffidabile. Stili di Attaccamento Insicuro Ambivalente-Resistente (C) Figura di attaccamento instabile che a volte risponde in modo sintonico e accudente, mentre altre volte no(accudimento «a corrente alternata»).Il bambino attiva strategie ansioso-resistenti che hanno lo scopo di mantenere orientata e centrata su di sé l’attenzione ondivaga della figura di attaccamento attraverso un eccesso di segnalazione dei propri bisogni.La strategia migliore per mantenere la relazione con un caregiver la cui attenzione è oscillante e instabile, ma che si attiva subito davanti ad un malessere fisico è quella di enfatizzare i propri stati di debolezza fisica e di tradurre in sintomi somatici il disagio emotivo. Attaccamento insicuro ambivalente-resistente : sono a corrente alternata, ogni tanto ci sono, ogni tanto no. Delle volte gli FDA ci sono delle volte no. Se io sperimento che ogni tanto il mio FDA c’è e mi ascolta e se ogni tanto non c’è e non mi ascolta. Faccio incrementare il fatto che il bisogno sia evidente, così l’altro ci sarà. I bambini tendono ad esagerare la segnalazione dei propri bisogni. Sono FDA iper accudenti nel momento che il bambino manifesta qualcosa di fisico, diventano somatizzati. Cercano di veicolare i propri bisogni ei propri disagi attraverso dei sintomi somatici.Sono bambini che tendono poi ad essere sempre malati, eccessivi in modo da attirare l’attenzione della propria figura di attaccamento. Sviluppano un immagine di sé ambivalente : da un lato hanno un’immagine di sé e dell’altro come amabile e disponibile, ma altre volte sperimentano l’altro affidabile e se stessi come indegni e indegno di risposte benevoli. Non sanno bene come comportarsi.Il genitore non ha molto la figura di specchio metacognitivo, si prende cura del bambino ma in questo caso sul piano psicopatico non emotivo avranno quindi una difficoltà maggiore di metacognizione e regolazione emotiva. MOI AMBIVALENTE-RESISTENTE (C) Da un lato, vi è un’immagine di sé e dell’altro come amabile e degno di attenzione e fiducia, mentre dall’altro come inaffidabile e indegno di risposte benevoli nei momenti di difficoltà. Stile di Attaccamento Disorganizzato (D) Caregiver risulta incapace di offrire accudimento, rivelandosi maltrattante o trascurante. FdA spaventata/spaventante crea una situazione paradossale: il bambino tende a livello filogenetico a rivolgersi a lei nei momenti di bisogno al fine di ricercare conforto, ma di fatto essa stessa costituisce la fonte stessa dello spavento («paura senza sbocco»). Si crea così una sorta di cortocircuito nel bambino fa fatica a comportarsi entra così in quello che viene chiamato triangolo drammatico. Il triangolo drammatico Il bambino percepisce in modo frammentato e incoerente sé come vittima e l’altro come malevolo persecutore, e simultaneamente sé come persecutore spaventante che genera paura nell’altro (che diventa vittima) o entrambi contemporaneamente come vittima e salvatore l’uno dell’altro. Si crea così un paradosso per cui il bambino oscilla tra figura di vittima, carnefice o salvatore, non sono perciò capaci di creare una rappresentazione stabile di sé stessi e di chi li circonda.Vivono la loro figura di attaccamento come spaventante perchè li spaventa ma anche spaventata perché il bambino si percepisce come figura che la spaventa. Spesso può capitare che a causa di un trauma nel corso della vita il bambino cambi teoria di attaccamento.Riassumendo: Possiamo notare come nelle prime due colonne abbiamo una rappresentazione dell’altro e una di sé stessi e di come questa suddivisione manchi nell'ultima colonna in quanto è molto più complesso notare tale divisione essendo uno stile di attaccamento confusionario e a corrente alternata. TEORIA DELL’ATTACCAMENTO - ADULTI Considerando l’attaccamento degli adulti in letteratura, ci sono controversie riguardanti il numero di stili di attaccamento per spiegare la complessità del comportamento di attaccamento adulto. Hazan e Shaver hanno ipotizzato un modello di attaccamento adulto basato su 3 categorie:secure, avoidant, and anxious/ambivalent.Degli autori si sono chiesti se l’attaccamento infantile rimane lo stesso, se ci sono il numero e gli stessi stili?Diversi autori affermano che nell’età adulta ci sono più o meno stili di attaccamento. Il nucleo dell’attaccamento rimane lo stesso ma una volta internalizzato si costruiscono dei modelli sull'interazione di sé e dell’altro. Hazan e Shaver sono degli autori che hanno individuato tre categorie, simili a quelle infantili, sono gli stessi stili di attaccamento : sicuro, insicuro evitante, insicuro ambivalente (ansioso). Bartholomew e Horowitz hanno elaborato 4 stili di attaccamento nell’adulto, definiti in termini di intersezione di due dimensioni, si forma così una sorta di asse cartesiano: - l’oggetto dei modelli mentali (il sé o l’altro) - l’emozione predominante riguardi questo oggetto, cosa provo (positiva, se ricerca la vicinanza con l ‘altro o negativa, se la evita) Questi 4 stili sono: secure, preoccupied, dismissing (evitante), and fearful. Per Bartholomew e Horowitz l’attaccamento adulto deve avere nomi diversi rispetto a quelli dell’infanzia, perché quello che si va a sviluppare è maggiormente esplicabile utilizzando il modello con i due assi con due variabili : -self and other (se stesso e gli altri); -il feeling (l’emozione associata alla rappresentazione di sé e degli altri : positiva o negativa). Con queste due variabili abbiamo 4 incroci: -Secure:stile di attaccamento sicuro che avrà una rappresentazione dell’altro e di sé positiva.Cercano quindi la vicinanza dell’altro, hanno in mente che l’altro può essere avvicinabile e che ci si possono avvicinare al momento del bisogno.Sono persone self-confident,hanno un’immagine di sé positiva: e sanno di avere possibilità di poter affrontare pericolo, affrontare ciò che accade.Saranno persone a loro agio nell’intimità, nel ricercare relazioni strette, cercano vicinanza con l’altro.Crederanno nella capacità di risolvere conflitti, problemi, in maniera costruttiva. Non hanno bisogno dell’altro ma sono disponibili ad essere avvicinati dall’altro. (seeks other out = cercare la vicinanza dell’altro). Sono Filed- independent: sono autonomi dal contesto, pensano di poter agire in maniera anche autonoma dal contesto. -Dismissing:Ha un’immagine positiva di sé e negativa dell’altro. Evita le relazioni intime e le svaluta,ed evita la vicinanza con l’altro. Risale all’attaccamento insicuro evitante dell’infanzia: sono quindi persone iper-autonome che credono nelle proprie capacità in modo compulsivo volendo conservare la propria autonomia,vagando quindi in un'immagine negativa dell'altro, che per tali persone non è disponibile.Fanno fatica ad entrare in relazione perché ciò va in contrasto con l’immagine di sé positiva, per loro il momento in cui diventano meno iper autonomi è negativo, è come se appoggiarsi all’altro o costruire una relazione intima con l’altro li renda bisognosi.Lotteranno quindi con la paura della costruzione della relazione: faranno dei “test relazionali”, quando una persona si avvicina loro si distanziano, se la persona rimane, il loro gioco viene quasi un po’ meno, perché loro si aspettano che la persona si allontani a causa del loro modello negativo dell’altro.Sono quindi persone molto autonome anche sul piano affettivo emotivo, svalutano la bellezza di essere legati ad un'altra persona. -Preoccupied: immagine negativa di sé e positiva dell’altro, cercheranno quindi di conseguenza la vicinanza con l’altro. Tendendo ad affidarsi eccessivamente all’altro,creano una vera e propria dipendenza dall’altro rispetto ad una persona dismissing. Immagine negativa di sé sono persone ansiose: non hanno fiducia nelle proprie capacità, il proprio punto di vista, ogni cosa che accade li mette in allerta. Avranno bisogno di un eccessivo investimento e coinvolgimento nelle relazioni intime, sono persone molto bisognose.Hanno una bussola interna o una bussola esterna (Locus of Control LOC). Chi ha un locus of control interno percepisce che più si impegna più l’esame andrà bene: il suo esito è in parte controllato dagli sforzi messi in atto. Chi ha il locus of control esterno hanno meno sensazione di poter intervenire sugli eventi: “come va va”, hanno un'immagine per cui il loro sforzo non determina l'esito dell'esame, ma più la fortuna, il prof... I preoccupied sono in balia dell’altro, si affidano all’ambiente: se andrà bene o se andrà male dipenderà dalla vicinanza o meno dell’altro. Hanno un approccio verso l’esterno, sono filed dependent : dipendenti dall’esterno, dal contesto.Sono persone fragili che sono quindi eccessivamente volti allo stringere relazioni, sempre alla ricerca di aiuto di bisogno. -Fearful: immagine di sé e dell’altro negativa.Nelle relazioni tende a evitare l'intimità perché hanno anche un’immagine negativa degli altri. Si creerà un corto circuito, per la paura di non essere accolti dall’altro ,perché sono dipendenti dell’altro perché hanno un’immagine negativa di sé da una parte ma allo stesso tempo hanno un’immagine negativa dell’altro per la paura di essere respinti, per la paura di non essere accolti. Hanno una bassa autostima. Entrano in relazione in maniera molto ansiosa, hanno la paura che l’altro si allontani per la loro immagine negativa di sé. Sono le persone che faranno più fatica a costruire delle relazioni tra tutti gli attaccamenti visti. Tutti i casi studiati sono gli estremi, si può essere a metà dell’asse. Circolo di rinforzo di “dismissing”.Durante le attività quotidiane può succedere qualcosa come una situazione di stress, di vulnerabilità, di disagio, una condizione trigger : che attiva il nostro sistema di attaccamento, proviamo ansia e di conseguenza ricerchiamo la vicinanza della nostra FDA che tuttavia risponde negativamente, non accoglie i bisogni di attaccamento e incrementa il nostro senso di insicurezza, la nostra ansia,perdiamo quindi la speranza che qualcuno possa comprenderci e di conseguenza sopprimiamo i nostri bisogni, prendendo distanza dall’altro che sapendo che non riuscirà a comprendermi evito di disturbare, cerco di cavarmela da solo/a.Per regolarsi emotivamente, cerco di risolverla da solo/a, cosi poi mi possono sentire autonomo. Se ci chiede l’attaccamento adulto dobbiamo parlare di questo non della strange situation, possiamo tuttavia fare riferimenti all’attaccamento nell’infanzia. ATTACHMENT THEORY – MEDICAL SETTING Lo stile di attaccamento ci dice come gli individui affrontano in modo diverso le relazioni sia in campo personale che professionale.I bisogni di attaccamento sono di primaria importanza nel campo della salute poiché i trattamenti e le malattie espongono gli operatori sanitari e i pazienti a condizioni di stress, vulnerabilità e bisogno di supporto. Perché studiamo l’ attaccamento in un corso di odontoiatria ? I bisogni di attaccamento emergono nei momenti di vulnerabilità. Una delle situazioni in cui è più facile che emergano tali bisogni è quando si va dal medico, quando si è ammalati, quando si ha bisogno. Avremmo a che fare con persone che mediamente si ritroverà in una situazione di stress, vulnerabilità e venendo a fare una visita si attiverà il loro bisogno di attaccamento. Se avremo un paziente evitante tenderà a sminuire la propria sintomatologia, sminuirà il nostro lavoro perché “non ha bisogno”, arriverà già quando il sintomo è molto evidente (in ritardo), e seguirà con fatica la terapia. Viene una volta poi al controllo no. Quando un paziente sminuisce il nostro lavoro, la possiamo prendere sul personale soprattutto perchè stiamo solo cercando di aiutarlo.Il paziente, non essendo consapevole del proprio stile di attaccamento non sa come comportarsi in modo corretto, noi tuttavia che siamo professionisti dobbiamo sapere come comportarci nei differenti casi. Abbiamo due compiti: essere consapevoli del nostro attaccamento e di essere attenti alla modalità del paziente di entrare in relazione con l’altro. Il suo comportamento ci dice molto sul suo modello di attaccamento Dobbiamo ricordarci che il paziente non ci attacca ma protegge sé stesso e nel momento in cui è in una situazione di bisogno, dobbiamo capirlo. C’è chi è più o meno capace di chiedere aiuto e chi è più o meno capace di ricevere l’aiuto e chi è più o meno capace a mostrare il loro bisogno. Il paziente preoccupied ci farà sentire importanti :e che tutta la situazione riposa su di noi. Non esagerare con l’ego. Il preoccupied vuole essere nel più speciale, ma non cascare nella trappola perché se fai qualcosa che non va bene diventi la persona peggiore del mondo. Il nostro obiettivo è quello di creare una relazione cooperativa, non una relazione di accudimento. In un contesto sanitario : - Attaccamento sicuro:Il paziente sicuro tende a chiedere aiuto quando ha bisogno, tenderà a prendersi cura di sé, a riconoscere i suoi bisogni, ad andare alle visite e fidarsi mediamente del professionista, ma non sarà completamente dipendente: è il paziente perfetto in sostanza. - Attaccamenti insicuri :aumento dei comportamenti a rischio. Autocura, self-care estrema. Ritardo nelle visite, che anche quello è un comportamento a rischio. Avranno meno capacità di essere i nostri confederati nella cura del problema.Cambieranno medico (dottor shopping). Peggiore relazione medico- paziente : comunicazione meno efficace, difficoltà di creare relazione terapeutica di fiducia, si fidano meno di noi o si appoggiano troppo a noi. Chi ha questo attaccamento ha anche degli health outcomes peggiori: infatti bisogna comunicarlo al paziente perché il nostro è un lavoro cooperativo, anche il paziente ha la sua responsabilità : seguire la terapia. Ci saranno anche outcomes soggettivi peggiori : il paziente sarà meno soddisfatto delle cure che ha ricevuto. Un paziente meno soddisfatto è un paziente che ha più probabilità di fare denunce. L’opinione del paziente conta. È importante la soddisfazione e la percezione di aver ricevuto cure efficaci. E’ più esposto a malattie e presenta quindi un alto rischio di mortalità. Dal video:”Should doctors know their patients' attachment style?”I video sono parte dell’esame Ogni paziente è assestante e unico possiamo trovare pazienti calmi e semplici sia da gestire che per entrarci in relazione, altri molto più ansiosi,altri meno collaboranti e non conformi che richiedono con difficoltà aiuto(non-compliant, trouble seeking help) e altri ancora molto complicati da gestire( come le persone“lunatiche” per esempio,volatile or difficult). Questi aspetti hanno un impatto sulla costruzione della relazione medico-paziente e sugli outcomes clinici, indipendentemente dall'esperienza dell’operatore sanitario, non dipende tutto quindi dalla nostra conoscenza clinica. Una buona relazione paziente e operatore aumenta gli outcome clinici ovviamente.Gli aspetti che rendono efficace il nostro prenderci cura del paziente sono: -esperienza e competenza medica; -relazione medico-paziente e per far si che tale relazione sia efficiente dobbiamo conoscere gli stili di attaccamento; -la metacognizione, dobbiamo essere capaci di comprendere il paziente e i suoi bisogni. Dobbiamo ricordarci che abbiamo 3 tipologie di attaccamento insicuro,il dismissive avoidant, il fearful-avoidant e l’anxious-preoccupied e un attaccamento sicuro (secure). Lo stile di attaccamento insicuro ha un impatto nel comportamento del paziente in ambito medico e può risentire sulla sua cura, i pazienti insicuri hanno un alto rischio di mortalità e morbilità (quindi più probabilità di presentare malattie).Se si comprende lo stile di attaccamento del paziente, e i comportamenti di auto-sabotaggio che il paziente può mettere in atto, dopo possiamo agire in modo maggiormente efficiente su di essi. Locus of Control interno. Più si capiscono i pazienti, più ci saranno modi di relazionarsi con loro e quindi raggiungere migliori risultati, dobbiamo quindi costruire una relazione di cooperazione e fiducia.Spesso si consiglia ai medici di far svolgere ai loro pazienti prima delle visita il questionario relazionale di Bartholomew e Horowitz in modo da individuare più facilmente lo stile di attaccamento del paziente.Analizziamo adesso le diverse tipologie di attaccamenti e i loro comportamenti. Stile di attaccamento sicuro (secure):Avremo un paziente che ha una visione positiva di sé stesso e degli altri, con una buona e maggiore soddisfazione nelle relazioni, è un attaccamento che deriva da bambini che hanno avuto una FDA che rispondesse sempre in modo efficiente ai loro bisogni.Avremo quindi un paziente che si fida del medico, avrà una maggiore propensione nel farlo, accetterà maggiormente le cure che gli diamo e le seguirà, metterà in atto delle strategie di coping più facilmente, comportamenti che mi permettono di affrontare un momento di difficoltà in maniera efficiente, essendo che questi pazienti entrano in relazione facilmente vogliono che il medico li comprenda non solo dal punto di vista medico ma è un paziente ben disposto e generalmente facile da gestire. Potrebbe chiederci se arriva un paziente con attaccamento sicuro come possiamo immaginare che si comporti e noi come dobbiamo comportarci con lui o lei. Stile di attaccamento anxious-preoccupied: Avremo un paziente con una visione negativa di sé stesso e una visione positiva dell’altro sono persone che tendono a costruire delle relazioni abbastanza dipendenti. Faranno fatica a mettere in campo le loro risorse personali.Sono pazienti che cercheranno molte rassicurazioni da parte del medico, a volte eccessive, si iper affidano a noi. Il paziente deve essere consapevole che è lui stesso artefice della propria cura, faranno fatica a prendere la cura, hanno un pensiero innato di non poter stare meglio e guarire e di conseguenza faranno continue visite continuando a non aver fiducia di stare meglio, riportando sintomi sempre maggiori per suscitare in noi sempre maggiore interesse. Dobbiamo mettere un confine al nostro sapere e stimolare in loro le loro stesse capacità di farcela sostenendo le loro risorse individuali se no rischiamo che ci cerchino sempre(se non siamo consapevoli di tali meccanismi possiamo mostrare segni di frustrazione ma adesso siamo consapevoli del fatto che tali atteggiamenti non sono volontari). Saranno pazienti preoccupati, impulsivi e disregolati emotivamente.Gli studi affermano che i pazienti ansiosi anno un alto rischio di morbilità e mortalità hanno infatti alti livelli di cortisolo, ormone dello stress fattore che può abbassare drasticamente le difese immunitarie e aumentare il rischio di patologie. Stile di attaccamento dismissive avoidant: sono le persone talmente tanto autonome , hanno un'immagine positiva di se stessi e negativa degli altri, pensando sempre di poter farcela da soli e di conseguenza non si fidano degli altri. Quando vanno dal medico tendono a sottostimare i loro sintomi, non cercheranno l’aiuto del medico ad uno stadio iniziale, non verranno mai quando hanno una piccola sintomatologia, arriveranno quando lo stadio sarà ormai avanzato , perchè non si fidano di noi. Avranno bisogno di sentire di avere il totale controllo quando si relazionano con noi. Dobbiamo perciò riconoscere tale bisogno,non possiamo opporci al suo bisogno se no non si troverà a suo agio, dobbiamo renderlo molto partecipe del suo processo di cura , condividere con lui le nostre scelte rendendolo molto partecipe. Se sottovalutiamo il suo bisogno di controllo stiamo facendo ciò che si aspetta da noi ovvero di trovarsi davanti una persona che sottovaluta i suoi bisogni, se seguiamo le sue aspettative il paziente andrà a creare una sorta di profezia che si autoavvera , diventiamo quindi le persone che il paziente si aspettava di trovarsi davanti. Secondo gli studi hanno una più alta probabilità di mortalità perché il loro stile di attaccamento li induce a non cercare aiuto, la loro dieta è poco efficace per la loro salute, quindi spesso presentano diabete, fanno poco esercizio fisico e fanno fatica a seguire la terapia che li offriamo.Usano strategie di coping che sono disfunzionali, sono persone che cercano strategie esterne per regolare delle loro emozioni interne, molti di loro usano il fumo e gli alcolici come strategia di coping. Stile di attaccamento fearful-avoidant: ha una visione negativa di sé stesso e degli altri, hanno una maggiore fluttuazione emotiva, mentre il preoccupied si fa vedere bisognoso ma in parte accetta l’aiuto lui non si fida di noi , fa fatica a regolare il suo stato emotivo in maniera costante è l'unione tra i precedenti due stili quindi il preoccupied e il dismissing.Sono pazienti che pur non avendo una visione positiva di sé stessi si sentiranno a disagio di dipendere degli altri. Avranno diversi livelli di espressioni emotive. Come dobbiamo trattare i pazienti insicuri? Per i pazienti anxious-preoccupied la prima cosa che dobbiamo riconoscere in tali pazienti è il loro stato di preoccupazione,la loro ansia e la loro rabbia, riconoscere quindi le emozioni che sta provando metterci in posizione di ascolto e proporre strumenti di rilassamento se servono. Tali condizioni di ansia possiamo vederle come rabbia, sarcasmo, preoccupazione oppure come una sorta di ritiro da parte del paziente. Ascoltare il paziente in modo da favorirne la fiducia e la sicurezza.Non dobbiamo sminuire le sue preoccupazioni. Dobbiamo comunicare con loro in modo chiaro mostrandoli delle evidenze scientifiche su quello che diciamo in modo da migliorare la conformità e l’aderenza alle cure e in modo da tranquillizzarli. E’ molto importante inoltre offrire a tali pazienti un rinforzo positivo al fine di ottenere un comportamento sicuro da parte del paziente, dobbiamo incoraggiarli (“complimenti stai ottenendo un buon risultato continua così ecc..”). Importante è inoltre differenziare un paziente dismissive da uno ansioso e preoccupato , ricordandoci di sostenere le loro risorse interne e non prendere tutto il carico su di noi. L’APPROCCIO COGNITIVO COSTRUTTIVISTA (POST-RAZIONALISTA) I cognitivi comportamentali pensano che ci sia un unica realtà per tutti e se una persona ha una certa patologia è perché sta commettendo degli errori a livello emotivo. per loro ci sono pensieri giusti e pensieri sbagliati. L’ansia per esempio, secondo Aaron Beck, uno dei cognitivi comportamentali più famosi, non è altro che un insieme di pensieri errati e disfunzionali che la persona arriva a fare e quindi lo psicologo che sa invece quali sono i pensieri giusti e funzionali e sa come trasformare i pensieri disfunzionali a pensieri funzionali deve aiutare il paziente a fare ciò. Hanno chiamato la loro tecnica ABC, eventi = a →pensiero =b → comportamenti =c, se modifichiamo i pensieri riusciamo a modificare di conseguenza i comportamenti. Ciò vuol dire che lo psicoterapeuta conosce quali sono i pensieri giusti da quelli sbagliati. In un pensiero del genere ciò che manca è l’individualità e la complessità della persona che si tende a generalizzare. Alla teoria cognitiva comportamentale standard si contrappone una teoria cognitiva chiamata post razionalista.I terapeuti cognitivi post razionalisti non apprezzano il pensiero dei cognitivi comportamentali, seguono quindi un approccio cognitivo costruttivista che afferma che i cognitivi comportamentisti vedono solo un verso della realtà, esistono tante realtà quanti punti di vista abbiamo. Abbiamo quindi una realtà multiversa con tanti universi possibili quanti sono gli osservatori.Il 9 lo possiamo vedere come 6 a seconda di dove ci troviamo qual’è la verità in questo caso si chiedono i cognitivi costruttivisti?E scoprono di non poter prescindere dal punto di vista della persona, non esiste una singola verità assoluta. Ognuno di noi ha una sua rappresentazione soggettiva con i propri significati che dipenderanno dalle caratteristiche dell'osservatore. Abbiamo quindi la sostituzione del concetto di corrispondenza con la realtà esterna con quello di rappresentazione soggettiva di quella realtà.La descrizione di quanto osservato ci fornisce informazioni essenziali sulle caratteristiche dell’osservatore più che informazioni “vere” sulla realtà che viene osservata, il vero e il giusto perciò non sono importanti ma ad essere importante è la rappresentazione soggettiva della realtà. Si capovolge così in maniera sostanziale la posizione paziente e terapeuta, in quanto se nella teoria cognitivo comportamentale il terapeuta era consapevole di ciò che è giusto e ciò che non lo è il paziente è quindi in una posizione passiva per cui il terapeuta è quello che dice al paziente cosa fare , adesso i cognitivo costruttivisti danno spazio alla prospettiva del paziente è una relazione più paritetica e cooperativa il terapeuta non sa cos'è giusto e cos'è sbagliato parte quindi dal punto di vista del paziente per aiutarlo cerca i significati del mondo dalla sua prospettiva, cerca di fargli capire che forse il suo malessere è dovuto alla sua unica prospettiva, cerca di condividere a sua volta il proprio punto di vista. Il lavoro terapeutico secondo tale teoria è quindi concettualizzato come un processo di ricerca all'interno del quale paziente e terapeuta svolgono i ruoli distinti e complementari rispettivamente di ricercatore e di supervisore alla ricerca del modo del paziente di dare senso e significato agli eventi della vita. Il paziente in questo caso è l’esperto rispetto all’oggetto di ricerca( il suo sistema di conoscenza, le sue sensazioni, i suoi pensieri, le sue emozioni ecc..)perchè è l’unico ad avere la possibilità di un contatto diretto con esso;il terapeuta è l’esperto rispetto al metodo maieutico di “perturbatore strategicamente orientato”.L’obiettivo della ricerca è la ricostruzione delle caratteristiche degli schemi prevalenti del sistema di conoscenza del paziente, della loro influenza sul suo comportamento e dei processi di costruzione dei significati.Gli atti di conoscenza non sono impersonali ma riflettono l’ordinamento dell’esperienza su cui sono basati e sono inseparabili dalle unità vitali che li producono. Tale parte è collegata all’attaccamento perché a seconda di esso dipende la reazione di una persona rispetto ad un’altra anche se posizionate in un determinato evento.Osservando l’immagine possiamo stabilire come dato oggettivo che il latte sia caduto a terra, ma per questa teoria ciò che è importante è il significato che noi attribuiamo a questo evento. Lo stesso evento genera un’attribuzione di significato diverso: da una parte vediamo una persona che si dispera perchè il latte sia caduto a terra, mentre dall’altra parte un’altra persona durante l’avvenimento dello stesso evento, invece di disperarsi, gioca con i gattini. Stesso evento genera attribuzioni di significato diverse.Nel corso della nostra esperienza sviluppiamo il nostro modo di dare significato agli eventi che accadono, quindi non è casuale se una persona vede un evento come ironico o come catastrofico, ma dipende dalla propria esperienza e dai sistemi di attribuzione di significato che ha costruito nel corso della sua vita.Non sappiamo tuttavia quali tra le due reazioni sia giusta e quale sbagliata sono semplicemente due modi diversi di dare significato al mondo.Il modo di reagire è parte di noi ma possiamo flessibilizzarlo e abituarci a vedere un’azione da un'altra prospettiva, questo è l'obiettivo degli psicoterapeuti di tale pensiero. Come costruiamo il nostro mondo di significati? Lo costruiamo con uno scopo ben preciso, ovvero quello di mantenere il senso di coerenza interna personale, nel senso che costruiamo un insieme di significati che ci permette di mantenere costante la nostra identità, il nostro modo di essere e di rappresentarci. Quindi lo scopo è di creare un nucleo identitario, che fa si di non sviluppare disturbi patologici. Cercheremo di dare significato agli eventi in maniera che siano coerenti al nostro nucleo identitario. COSTRUTTIVISMO-KELLY e ORGANIZZAZIONE DELLA COSCIENZA Il costruttivismo deriva dalla teoria personale di Kelly del 1955, per cui una persona viene considerata scienziata e architetto, studia il mondo cercando di dare significati e sulla base di ciò cerca di costruire una realtà interna. La conoscenza è il modo principale in cui gli esseri umani regolano la loro percezioni degli eventi ambientali(Guidano,1995).Confronto continuo (somiglianze e contrasti) e organizzazione di esperienze di vita in corso. La conoscenza è il processo di costruzione di un mondo che rende l’esperienza soggettiva consistente e non una riproduzione, vera o falsa, di una realtà data. Il significato attribuito ad un evento è quello che, tra le molte possibili interpretazioni, meglio concorre a mantenere il senso di coerenza personale, il meno possibile in contraddizione con i nuclei di significato personale su cui si fonda il proprio senso di identità. TERAPIA COGNITIVO-COSTRUTTIVISTA La terapia cognitivo costruttivista è stata descritta da Rosenbaum e Ronen(1998) in 7 punti fondamentali: 1)Comprendere i significati che la persona in questione attribuisce alla sua vita, o i significati attribuiti a eventi specifici 2)Processi sistematici e orientati all'obiettivo; 3)Praticare e sperimentare, non usare solo la terapia basata sulla parola ; 4)Sforzo collaborativo ; 5) Intervento incentrato sul paziente ; 6)Il terapeuta è visto come facilitatore dei processi di cambiamento in modo strategico e in modo orientato; 7)intraprendenza e empowerment (responsabilizzazione). SIGNIFICATO PERSONALE STILI ORGANIZZATIVI (PMO) Nell'ambito dello sfondo teorico del costruttivismo cognitivo, l’introduzione di concetti quali "organizzazione cognitiva" e "organizzazione personale del significato”(PMO) ha fornito una teoria generale ed esplicativa teoria di personalità (Guidano, 1981, 1987; Guidano e Liotti, 1983).Ognuno è orientato da una coerenza interna fornita dallo”stile di organizzazione personali di significato" (PMO). DALLO STILE DI ATTACCAMENTO ALL’ORGANIZZAZIONE DEL SIGNIFICATO PERSONALE Abbiamo diverse organizzazioni del significato personale: -volitiva-controllante(fobica) -responsabile-riflessiva(depressiva) -fantasioso-duttile(psicosomatica o da disturbo psicogeno) -analitico-metodica (ossessiva) Organizzazione volitiva- controllante o fobica(FOB): Tali persone sentono il bisogno di sentirsi libere ma vogliono anche sentirsi protette cercando di tenere insieme questi due poli. Se mi sento protetto mi sento in qualche modo costretto ma se sono libero e vado ad esplorare ciò che mi circonda sento di avere troppa indipendenza e ho bisogno di nuovo di sentirsi protetto. Sono persone che sentono spesso ansia, sono persone che sono state abituate a sentirsi protette e tutelate non hanno avuto modo di provare altre emozioni.Sono quindi persone che hanno bisogni di avere un controllo dell’equilibrio dinamico tra il bisogno di sentirsi adeguatamente protetto e quello di sentirsi sufficientemente libero e indipendente in un mondo percepito come potenzialmente pericoloso.Esempio: studenti che vanno in Erasmus, non vedono l’ora di partire, di stare soli ed esplorare, di essere autonomi, ma una volta che arrivano sono troppo soli, disorientati, svincolati. Hanno bisogno quindi di un’alternanza tra bisogno di riferimenti affidabili e bisogno di spazi autonomi attiva le tonalità emotive di paura e ansia che spesso sono somatizzate. Storia di sviluppo:Sono stati bambini che hanno avuto relazioni incentrate sulla vicinanza fisica con limitazioni del comportamento esploratorio, mondo esterno vissuto come pericoloso. Il bambino sviluppa schemi emotivi di paura e attenzione selettiva incentrata sul pericolo e sulle ricerche delle figure protettive.Il bambino fobico quindi penserà che il mondo fuori, essendo così proibito, è allettante e deve essere incredibile da scoprire, ma quando poi vanno ad esplorarlo cominciano a sentirsi in pericolo a causa delle descrizioni ricevute dalla propria figura di attaccamento. Queste persone quindi diventano molto abili a percepire il pericolo. Atteggiamento verso se stesso:potenzialmente positivo, vincente e di successo ma condizionato dalla vicinanza delle figure di riferimento e controllo delle situazioni, provano una sensazione intrinseca di debolezza fisica o mentale(vogliono esplorare il mondo ma nella loro comfort zone, in un viaggio saranno quelle persone che vogliono sempre guidare per sentirsi sicuri). Hanno bisogno di avere controllo sugli eventi interni come le debolezze e la vulnerabilità e sugli eventi esterni mantenendo un apparente sicurezza e estroversione nascondono un'attenta selezione per le situazioni/ persone conosciute; cura della propria immagine esteriore(vestiario, preoccupazioni per inadeguatezze fisiche).Cercano una rete di persone perché hanno bisogno di avere una rete di appoggio sicura, stabile, qualcuno a cui possono sempre chiedere; sono quindi coloro che se si lasciano cercano di mantenere i rapporti con l’ex per non destabilizzare la propria rete sicura.Per loro è difficile svincolarsi dalla propria famiglia di origine, ne vorrebbero uscire ma vogliono anche sentirsi protetti.I fobici pensano di essere sempre i più soggetti a malanni, i più vulnerabili, perché sono cresciuti con figure di attaccamento molto responsive.Hanno anche un controllo emotivo interno, tendono a somatizzare ed esprimere i loro bisogni attraverso sintomi fisici, fanno fatica a riconoscere i loro stati emotivi.Sono anche persone molto estroverse, simpatiche perchè cercano di essere il leader in modo da mantenere il controllo della situazione. Scompensi FOB: Cambiamenti e modificazioni di vita: imminente o avvenuta perdita di una persona significativa; aumento di autonomia dalla famiglia di origine , cambiamento di abitudini per trasferimento, matrimonio, nascita di un figlio… ovvero tutte quelle situazioni in cui si verifica un contrasto, senza consapevolezza, tra desiderio di autonomia ma timore di solitudine, necessità di protezione ma idiosincrasia (provano forte antipatia) alle costrizioni. Gli eventi elencati superiormente sono quelli che più mettono in difficoltà i fobici sono tutti quei cambiamenti che mettono a repentaglio la sensazione di sicurezza. (I fobici da un punto di vista di attaccamento possono essere visti come coloro che avevano un attaccamento insicuro/ ambivalente).