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SmoothestObsidian7339

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anatomia umana cranio ossa del cranio anatomia

Summary

Questo documento fornisce una descrizione dettagliata dell'anatomia del cranio. Vengono descritti i vari tipi di ossa che compongono il cranio e le loro funzioni. Sono presenti illustrazioni. L'obiettivo è quello di fornire una comprensione approfondita delle strutture ossee del cranio.

Full Transcript

## IL CRANIO **Introduzione:** La descrizione del cranio è resa necessaria dal momento che nelle lezioni successive affronteremo argomenti come l'apparato respiratorio e l'apparato digerente, i cui primi tratti prevedono un coinvolgimento di strutture ossee presenti a livello del cranio. Nei cors...

## IL CRANIO **Introduzione:** La descrizione del cranio è resa necessaria dal momento che nelle lezioni successive affronteremo argomenti come l'apparato respiratorio e l'apparato digerente, i cui primi tratti prevedono un coinvolgimento di strutture ossee presenti a livello del cranio. Nei corsi successivi ci saranno delle descrizioni e degli approfondimenti riguardanti le strutture del cranio che, invece, daranno giustificazioni di varie parti che in questo momento saranno omesse. **DESCRIZIONE** Il cranio è composto da 22 ossa: 8 di queste appartengono al neurocranio, indicato anche come scatola cranica, mentre le altre 14 formano lo splancnocranio, o scheletro della faccia. Il cranio circonda e protegge l'encefalo ed è formato da ossa che vanno a delimitare la cavità cranica, ovvero la camera contenente il liquido cefalorachidiano, il quale ammortizza e sostiene l'encefalo. **NEUROCRANIO** **L'OSSO OCCIPITALE** L'osso occipitale partecipa alla costituzione delle superfici posteriori, laterali ed inferiori del cranio. A livello di superficie inferiore si trova un'ampia apertura che prende il nome di forame magno che ha la funzione di mettere in comunicazione la cavità cranica con il canale vertebrale contenuto nella colonna vertebrale. Accanto al forame magno sono presenti due protuberanze che prendono il nome di condili occipitali, attraverso i quali il cranio si articola con la prima vertebra cervicale (l'atlante). Nella superficie posteriore è presente la protuberanza occipitale esterna, che è il punto di attacco del legamento nucale, il quale andrà ad unire il cranio alla colonna vertebrale. Si possono inoltre trovare due creste: la linea nucale superiore e la linea nucale inferiore, che danno inserzione a muscoli e legamenti che stabilizzano l'articolazione atlanto- occipitale, andando a bilanciare il peso della testa sulle vertebre del collo. Inoltre, l'osso occipitale partecipa (perchè non è l'unico tratto osseo che contribuisce) alla formazione del foro giugulare, che viene attraversato dalla vena giugulare interna, che origina esternamente a questo foro e va a drenare il sangue refluo dell'encefalo. Questa vena verrà trattata quando si parlerà del sistema circolatorio. Un'ultima struttura da segnalare a livello dell'osso occipitale sono i canali dell'ipoglosso che si trovano vicino ai condili occipitali: sono delle strutture che danno il passaggio ai nervi ipoglossi, ovvero i nervi cranici che controllano i muscoli della lingua. **LE OSSA PARIETALI** Le ossa parietali sono ossa pari che vanno a partecipare alla costituzione della superficie superiore e laterale del cranio e formano la maggior parte della volta cranica. La superficie esterna di ciascun osso parietale presenta delle linee che prendono il nome di linea temporale superiore e linea temporale inferiore. Queste linee formano una sorta di arco che attraversa le ossa parietali e temporali e indicano dei punti di inserzione del muscolo temporale, ovvero un muscolo ampio dalla forma a ventaglio che svolge la peculiare funzione di consentire la chiusura della bocca perchè si inserisce a livello della mandibola, difatti viene classificato come un muscolo masticatore. Nell'immagine sono maggiormente apprezzabili le due linee temporali: linea temporale inferiore e linea temporale superiore, che formano gli archi proprio sulla superficie delle ossa parietali. **L'OSSO FRONTALE** L'osso frontale forma la fronte ed il tetto delle cavità orbitarie. Alla nascita sono presenti due ossa frontali, destra e sinistra, che si articolano lungo una sutura, la sutura del frontale, ma intorno agli 8 anni di età si verifica la fusione tra i due tratti ossei con la formazione di un unico osso frontale, considerato appunto impari. La parte anteriore dell'osso frontale termina a livello dei cosiddetti margini sopraorbitali. Queste strutture segnano di fatto il limite superiore delle orbite, a livello delle quali sono presenti tutti i vari recessi ossei che sostengono e proteggono i bulbi oculari. A livello di ciascun margine sopraorbitario è presente una sorta di cresta che viene indicata come l'arcata sopraciliare poiché è il punto in cui poi si troverà il sopracciglio. Al centro del margine sopraorbitario si trova il foro sopraorbitario, che consente il passaggio di vena, arteria e nervo sopraorbitali. **LE OSSA TEMPORALI** Le ossa temporali (indicate in lilla nell'immagine) sono ossa pari che contribuiscono a formare le pareti laterali e inferiori del cranio, oltre che alle arcate zigomatiche. Queste ossa si vanno ad articolare con le ossa zigomatiche, con le ossa parietali, con l'occipitale e anche con sfenoide (che è indicato in verde nella figura) e poi con la mandibola. L'osso temporale deve il suo nome al fatto che gli anatomisti avevano osservato che spesso le persone cominciano a sviluppare i capelli grigi a livello delle tempie, e poi il nome è rimasto inalterato nel tempo. Questo osso ha una forma molto complessa, perciò in questo corso si andranno semplicemente a menzionare le strutture che possono essere utili per la comprensione dei primi tratti o dell'apparato digerente o di quello respiratorio; non verranno nominate le altre strutture perchè verranno successivamente trattate in un altro corso. Dalla struttura complessa dell'osso temporale si possono distinguere quattro parti principali (va specificato che questa classificazione potrebbe essere leggermente diversa in alcuni libri di testo, qualora due delle componenti vengano assimilate in una unica): la prima porzione è data dalla porzione squamosa, che è la parte laterale, la quale a sua volta è caratterizzata da due strutture, che sono il processo zigomatico che si estende anteriormente andando a formare lo zigomo, e poi la fossa mandibolare, ovvero un'estesa depressione dove la mandibola si articola con il cranio ed è la sede di inserzione dei muscoli che la innalzano. La seconda parte viene indicata come parte timpanica, lateralmente si trova alla fossa mandibolare e delimita il meato acustico esterno. Sulla superficie inferiore della parte timpanica è presente una protuberanza appuntita chiamata processo stiloideo (il nome deriva dalla somiglianza con lo stilo utilizzato, prima nell'antica Grecia e poi dai romani, per scrivere sulle tavolette di cera), molto importante poiché è punto di inserzione per i muscoli di lingua, faringe e osso ioide. La terza parte è la parte mastoidea, si trova posteriormente alla parte timpanica e presenta una protuberanza che prende il nome di processo mastoideo. Questo processo presenta dei piccoli seni d'aria che permettono la comunicazione con l'orecchio medio; medialmente presenta anche un'incisura a livello della quale ha origine il muscolo digastrico, che consente l'apertura della bocca. La quarta parte è la porzione petrosa, la parte più spessa del temporale, circonda e protegge gli organi di senso deputati a udito ed equilibrio. Il suo nome particolare è dovuto alla forma come di una catena montuosa. A livello della parte petrosa sono presenti tutte le cavità dell'orecchio medio ed interno. A livello postero-mediale c'è un'apertura, il meato acustico esterno, che permetterà il passaggio dei nervi che andranno a trasportare le informazioni acustiche e dell'equilibrio all'orecchio interno e poi verso l'encefalo. È da sottolineare la presenza di altre due strutture: il canale carotideo (indicato nell'immagine come foro carotico), che è funzionale al passaggio dell'arteria carotidea interna (verrà trattata nel sistema vascolare), ovvero la principale fonte di vascolarizzazione per l'encefalo; la seconda struttura è il foro giugulare, ciò significa che l'osso temporale, insieme all'occipitale, partecipa alla formazione di questo foro, che si presenta ampio, irregolare e, come si è già detto, dà passaggio alla vena giugulare interna per il drenaggio del sangue dall'encefalo. **LO SFENOIDE** L'osso sfenoide appartiene alle ossa del neurocranio, è un osso particolarmente complesso che contribuisce in modo significativo alla formazione del pavimento del cranio ed ha la peculiare caratteristica di articolarsi con la maggior parte delle ossa craniche. È formato da un corpo presente in posizione mediana da cui si dipartono due grandi proiezioni di diverse dimensioni che prendono il nome di grandi e piccole ali. Si può dire che la forma complessiva dell'osso sfenoide è simile a quella di una falena o di un pipistrello con le ali aperte. Si può in particolare notare una depressione presente tra le piccole e le grandi ali che è la sede della ghiandola pituitaria, ossia l'ipofisi (una ghiandola endocrina) e per questo prende il nome di fossa ipofisaria. La parte ossea di questa depressione prende il nome di sella turcica, al di sopra di essa si trova il cosiddetto solco o chiasma ottico, che è il punto d'incrocio delle vie ottiche. Come si può notare nell'immagine qui accanto le grandi ali vanno a formare la superficie laterale del cranio, mentre le piccole ali rappresentano la parte posteriore dell'orbita. Sia piccole che grandi ali sono la sede di fori che consentono il passaggio di nervi e vasi che vanno da e verso le cavità orbitali, l'encefalo, la faccia e la mandibola. **L'ETMOIDE** L'etmoide è un osso anteriore del cranio che va a formare parte della cavità dell'orbita, il pavimento antero-mediale del cranio, il tetto delle cavità nasali e parte del setto nasale. Questo osso è formato da tre parti principali: la lamina cribrosa, il labirinto etmoidale (indicato nell'immagine sottostante come massa laterale) e la lamina perpendicolare. La lamina cribrosa è un tratto osseo orizzontale che costituisce il tetto della cavità nasale, in posizione mediana è presente una cresta che prende il nome di crista galli. Essa va a separare i tratti destro e sinistro della lamina cribrosa ed è il punto di ancoraggio della dura madre, una meninge dell'encefalo con la funzione di stabilizzare la posizione dell'encefalo stesso. La lamina cribrosa presenta tanti piccolissimi forellini che sono funzionali al passaggio dei rami del nervo olfattivo. La lamina perpendicolare è un tratto osseo verticale, sottile, mediano. Questa lamina insieme al vomere (un tratto osseo che verrà trattato successivamente in quanto facente parte dello spancnocranio) ed insieme alla cartilagine del setto nasale forma il setto nasale. Si può notare la presenza di cellette aeree che si aprono nelle cavità nasali in cui verranno drenate le secrezioni mucose. Su entrambi i lati della lamina perpendicolare sono presenti le conche o cornetti nasali, in particolare nell'immagine sottostante si possono notare la conca nasale superiore e la conca nasale media. I cornetti nasali inferiori sono un tratto osseo indipendente presente nella struttura dello splancnocranio. La terza parte dell'etmoide è il labirinto etmoidale, chiamato anche massa laterale perché si tratta di un'ampia massa presente su ciascun lato della lamina perpendicolare. Esso è formato da un insieme di cellette intercomunicanti che contengono numerosi spazi d'aria. **SPLANCNOCRANIO** **LE OSSA MASCELLARI** Le ossa mascellari sono ossa pari che si incontrano in area mediana. Nell'osso mascellare si possono trovare dei processi, chiamati processi alveolari, che sono presenti negli spazi tra le basi dei denti, infatti la radice di ciascun dente è inserita in un profondo incavo detto alveolo. Le ossa mascellari inoltre formano parte del pavimento della cavità dell'orbita e poco sotto l'orbita è presente un foro, che prende il nome di foro infraorbitario, che serve al passaggio degli omonimi vasi e dell'omonimo nervo che porta sensibilità in tutta la regione nasale e nella guancia. Infine queste ossa hanno un ruolo nella formazione del palato, il quale rappresenta il tetto della bocca ma anche il pavimento delle cavità nasali ed è formato da due parti: il palato molle e il palato duro (questo concetto verrà approfondito durante la trattazione delle vie respiratorie superiori). Quest'ultimo è formato da estensioni orizzontali della mascella che prendono il nome di processi palatini destro e sinistro. **LE OSSA PALATINE** Queste ossa sono molto piccole, con una particolare forma ad L, infatti hanno una porzione orizzontale e una verticale che prendono entrambe il nome di lamina. Esse formano la porzione posteriore della cavità nasale. Dall'immagine sottostante si nota come la lamina orizzontale, o porzione orizzontale, si articola con le ossa mascellari andando a formare il palato duro. Inoltre lo ossa palatine di destra e di sinistra si articolano tra di loro e formano la cosiddetta cresta nasale, a livello della quale possono articolarsi con il vomere. Per quanto concerne la lamina verticale o perpendicolare, questa si va ad articolare con le ossa mascellari, lo sfenoide, l'etmoide e anche con il cornetto nasale inferiore. Questa porzione verticale va di fatto a contribuire alla formazione della parete tra la cavità nasale e quella orbitale. **LE OSSA NASALI** Le ossa nasali sono ossa pari che si articolano con l'osso frontale a livello della sutura fronto- nasale. Nel margine inferiore delle ossa nasali si inseriscono le cartilagini che vano a formare la porzione flessibile del naso fino alle narici, esterne o aperture nasali. Le superfici laterali delle ossa nasali vanno ad articolarsi con le ossa mascellari su entrambi i lati. **I CORNETTI NASALI INFERIORI** Nella cavità nasale esistono tre paia di cornetti nasali (indicati anche come conche nasali): uno superiore, uno medio e uno inferiore. Però i cornetti nasali superiori e medi in realtà decussano e rientrano nella struttura dell'etmoide, tanto che, quando è stata descritta la lamina perpendicolare dell'etmoide in precedenza sono state indicate delle proiezioni come i cornetti nasali superiori e medi; i cornetti nasali inferiori invece sono strutture indipendenti. Nonostante ciò, tutte e tre queste strutture svolgono la medesima funzione. **LE OSSA ZIGOMATICHE** Le ossa zigomatiche sono delle ossa pari che formano gli angoli delle guance, ma anche le pareti laterali dell'orbita. Ciascun osso zigomatico ha una forma particolare a T rovesciata e solitamente è presente un foro che prende il nome di foro zigomatico facciale che dà passaggio ai nervi che vanno ad innervare la guancia. **LE OSSA LACRIMALI** Le ossa lacrimali sono le ossa più piccole del cranio e costituiscono parte della parete mediale di ciascuna orbita. Si articolano con l'osso frontale, con le ossa mascellari e anche con l'etmoide. Queste ossa presentano una fossa chiamata fossa o solco lacrimale in cui si trova il sacco lacrimale, dove vengono raccolte le lacrime. **VOMERE** Il vomere forma la metà inferiore del setto nasale. Il suo nome particolare è dato dal vomere dell'aratro, perché la sua forma assomiglia alla lama dell'aratro. Questo osso partecipa insieme alla lamina perpendicolare dell'etmoide alla formazione del setto nasale che separa le due cavità nasali. **LA MANDIBOLA** La mandibola viene considerata come l'osso più forte di tutto il cranio ed è l'unico tratto osseo dotato di elevata mobilità. È formata da un corpo (che è indicato con il rettangolo verde in figura) e da due rami della mandibola, che sono ascendenti (indicati con i cerchi blu in figura). Questo osso va a sostenere l'arcata dentale inferiore e fornisce ancoraggio a tutti quei muscoli che sono preposti alla masticazione e all'espressione facciale. I denti dell'arcata inferiore sono accolti negli alveoli, che sono scavati proprio nel corpo della mandibola. Il ramo della mandibola assume una forma ad Y a livello delle terminazioni, dove si trovano il processo condiloideo e il processo coronoideo. In particolare, i processi condiloidei si articolano con la fossa mandibolare dell'osso temporale formando un'importantissima articolazione: l'articolazione tempo-mandibolare. Questa è molto mobile e quindi rende possibile la masticazione e l'articolazione del linguaggio. I processi coronoidei sono il sito d'inserzione del muscolo temporale, uno dei muscoli più potenti coinvolti nella chiusura della bocca. **L'OSSO IOIDE** L'osso ioide è un tratto osseo che è associato al cranio. Di per sé è un osso esile, con una forma particolare ad U e si trova posizionato inferiormente al cranio. È mantenuto in sede dai legamenti stiloioidei ed ha la peculiare caratteristica di non articolarsi con nessun tratto osseo, quindi, viene mantenuto in sede solamente da legamenti e il tutto è rafforzato da tratti muscolari. Presenta un corpo su cui sono innestati, su entrambi i lati, dei processi che prendono il nome di corna: per ogni lato sono presenti un corno maggiore e uno minore. Il corno maggiore serve a sostenere la laringe e rappresenta il punto d'inserzione per i muscoli che muovono la lingua; il corno minore dà inserzione ai legamenti stiloioidei, attraverso cui l'osso ioide e anche la laringe sono attaccati al cranio. In questa immagine si può osservare come l'osso ioide serva all'ancoraggio di diversi muscoli che vanno a controllare la laringe, mandibola e lingua Gli altri tratti ossei associati al cranio, ossia gli ossicini uditivi nell'osso temporale, non verranno trattati in quanto esulano dalla finalità di questo momento di descrizione del cranio, ma verranno trattati opportunatamente nel modulo competente. **IL MEDIASTINO** Il mediastino è quella regione anatomica che, come suggerisce il nome, si trova a metà del torace. Risulta delimitato lateralmente dalle facce mediali dei polmoni e delle pleure e al centro coperto dallo sterno. Di questa struttura andremo a vedere: * i limiti e la sua suddivisione interna; * il mediastino superiore con i grossi vasi; * il mediastino inferiore che poi si divide nell'anteriore, con il timo, e nel medio dove vedremo l'innervazione del diaframma (in quanto il cuore è argomento di un'altra esercitazione); * il mediastino posteriore che è un punto di passaggio importante tra il collo, il torace e l'addome.

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