Summary

Il documento descrive lo scheletro della testa, suddividendolo in neurocranio e splancnocranio, e illustra le diverse ossa che lo compongono. Vengono presentate le caratteristiche distintive di scheletri di diverse specie come cani, gatti e bovini, e le regioni della testa. Il documento approfondisce la struttura e le funzioni delle cavità nasali e della mandibola.

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SCHELETRO DELLA TESTA Le ossa del cranio costituiscono un insieme di ossa piatte, composte da due tavolate di osso lamellare compatto con al centro osso spugnoso, chiamato diploe. Il cranio è suddiviso in neurocranio (aborale o nucale) e splancnocranio (orale o rostrale) che si sviluppano per ossif...

SCHELETRO DELLA TESTA Le ossa del cranio costituiscono un insieme di ossa piatte, composte da due tavolate di osso lamellare compatto con al centro osso spugnoso, chiamato diploe. Il cranio è suddiviso in neurocranio (aborale o nucale) e splancnocranio (orale o rostrale) che si sviluppano per ossificazione membranosa o dermica; tranne alcune porzioni dello splancnocranio che si sviluppano per ossificazione endocondrale. Non tutte le ossa piatte, infatti, hanno uno sviluppo membranoso. L’ossificazione membranosa prevede che il tessuto osseo si sviluppi direttamente dalle cellule mesenchimali del connettivo (il tessuto connettivo è sostituito da tessuto osseo), mentre l’ossificazione endocondrale è una trasformazione indiretta del tessuto mesenchimale in tessuto osseo, che prevede una fase intermedia di tessuto cartilagineo. Nel dettaglio: - Neurocranio: si sviluppa da lamine cartilaginee attraverso ossificazione dermica o membranosa, formando le ossa piatte che compongono la scatola cranica. Queste ossa non hanno funzione di sostegno. - Splancnocranio: deriva dallo scheletro cartilagineo degli archi faringei, con ossificazione endocondrale per una parte della mandibola, ossa nasali, incisivi, apparato ioideo e ossicini dell'orecchio. Lo scheletro della testa, o cranio, è formato da una serie di singoli elementi ossei, prevalentemente pari, che insieme creano una struttura rigida e cava, progettata per ospitare l’encefalo e gli organi sensoriali della vista, dell’udito, dell’equilibrio, dell’olfatto e del gusto. Nel cranio sono inoltre contenute le prime vie dell’apparato respiratorio e di quello digerente. I singoli elementi ossei sono saldamente uniti fra loro per mezzo di suture ossee formando complessivamente la scatola cranica, che si articola con la mandibola (con la mascella forma la cavità orale) e l’apparato ioideo (ossa cilindriche coinvolte nella digestione e nella masticazione). Lo scheletro della testa è molto variabile non solo tra le diverse specie, ma anche tra le diverse razze della stessa specie. Lo scheletro della testa di cane, si distinguono tre morfotipi: Razza brachiocefalica = splancnocranio ridotto rispetto al neurocranio (es. carlino, bull dog) → la mandibola sovrasta la mascella. Razza mesocefalica = neurocranio e splancnocranio si equivalgono (Cocker). Razza dolicocefala = splancnocranio più sviluppato rispetto al neurocranio (es. levriero) → la mascella sovrasta la mandibola. I cani di razza brachicefalica possono manifestare problemi di masticazione, con i denti della mandibola che sovrastano quelli della mascella. Inoltre, sono frequentemente soggetti a difficoltà respiratorie a causa della conformazione schiacciata del cranio, come nel caso della sindrome respiratoria brachicefalica, BAOS. Per esempio, i bulldog francesi, a causa della loro struttura cranica, possono avere problemi in ambienti troppo caldi, come al mare, che peggiorano la loro condizione respiratoria. Gatto: il cranio subisce delle differenze con la crescita ma in modo più uniforme rispetto al cane, le proporzioni vengono mantenute sia nel cucciolo che nell’animale adulto. Bovino: nell'arcata superiore mancano gli alveoli dentari che normalmente ospiterebbero i denti incisivi, i quali sono sostituiti da un cercine fibroso. Questa caratteristica li distingue dai cavalli e influisce sulla forma della cavità del setto nasale. Suino: porzione nucale molto sollevata REGIONI DELLA TESTA Come già accennato, la scatola cranica può essere suddivisa in due regioni distinte da una linea immaginaria che attraversa gli occhi. La separazione tra neurocranio e splancnocranio avviene grazie a un piano trasversale immaginario che divide la cavità orbitale in due, passando per l'osso etmoide. Al limite fra neurocranio e splancnocranio, lungo questo piano, si trovano una parte degli organi dell'olfatto e della vista (cavità orbitale). Neurocranio o cranio propriamente detto (porzione aborale): - Encefalo= cervello + cervelletto (12) - Ipofisi= posta alla base dell’encefalo - Organi dell’udito e dell’equilibrio (10) - Cavita encefalica: cavità cerebrale (9) e cavità cerebellare (10) - Cresta tentorio (12) e base (11) - Epifisi: è la ghiandola pineale, responsabile della produzione della melatonina, un ormone che regola il ciclo sonno-veglia e gioca un ruolo importante nei cicli riproduttivi. Splancnocranio o cranio viscerale: - Organi del gusto (lingua) - Mandibola o osso mascellare inferiore: si articola al cranio tramite l’osso temporale per mezzo dell’articolazione temporo-mandibolare. - Mascella - Primi tratti delle vie digerenti e respiratorie divise dal palato: il palato duro divide la cavità orale dalla cavità nasale. ▪ Le cavità nasali si trovano dorsalmente e sono strutture ossee formate da un osso molto sottile, chiamato osso papiraceo, che prende il nome dal fatto che è estremamente delicato e sottile, simile alla carta. Questo osso è arrotolato su sé stesso, formando i cornetti nasali (o turbinati), che sono strutture complesse e a spirale. Le cavità nasali non sono un semplice tubo, ma sono anfrattuose e arrotolate, sia esternamente (ectoturbinati) che internamente (endoturbinati), per aumentare la superficie di contatto con l'aria e favorire il suo riscaldamento prima che entri nei polmoni. Questo meccanismo è essenziale per garantire che l'aria inspirata raggiunga una temperatura adeguata. Inoltre, le cavità nasali contengono muco respiratorio, che riveste queste strutture, aiutando a pulire e umidificare l'aria, rimuovendo particelle di polvere e agenti patogeni. L'osso papiraceo fa parte dell'osso etmoide (4), che è direttamente coinvolto nell'olfatto, ospitando l'organo dell'olfatto. All'interno dell'etmoide si trovano anche i cornetti o conche etmoidali, che sono essenziali per la funzionalità del sistema respiratorio e olfattivo. ▪ Ventralmente si trova la cavità orale che, a bocca chiusa, è una cavità virtuale perché è occupata interamente dalla lingua. La cavità orale è delimitata dorsalmente dalle ossa dello splancnocranio e ventralmente dalla mandibola. Apertura del cranio con incisione lungo il piano sagittale mediano L’osso ioide (apparato ioideo) = perché è fatto da tanti cilindretti ossei che si articolano tra di loro con dei nuclei (dischi) cartilaginei. Sul processo linguale dell’osso ioide (nel cane non c’è) si inseriscono i muscoli estrinseci della lingua; che la ancorano alla mandibola e all’osso ioide. Nella porzione più̀ aborale l’osso ioide si inserisce sulla laringe. Quindi ha 2 funzioni: una nella deglutizione e una nella respirazione. Allo osso ioide arrivano anche i muscoli del collo e della base dello splancnocranio. SPLANCNOCRANIO È formato da: - Ossa impari = vomere, un unico osso ioide (apparato ioideo). - Ossa pari = osso nasale, mascellare, incisivo, lacrimale, zigomatico, palatino, pterigoideo (si continua col palatino), mandibola. Vomere: si trova alla base delle cavità nasali, penetrando all'interno di queste e entrando in diretto contatto con il setto nasale, con cui si articola tramite una schindelesi. Ha una forma a V, con una doccia in cui si inserisce il setto nasale. Il vomere si articola anche con il muscolo della lingua e si inserisce nelle cartilagini della laringe, dove contribuisce alla fonazione e alla deglutizione. Inoltre, si collega alla base del cranio. Sia il vomere che l'osso ioide sono situati alla base del cranio e insieme forniscono supporto alle cavità nasali, mantenendo la loro struttura e funzione. Mascellare: presenta una faccia che chiude lateralmente le cavità e una che contribuisce a formare il palato duro. Zigomatico: forma l’arcata zigomatica; o nel cane e nel suino l’arcata zigomatica è fatta dall’osso zigomatico e dal parietale. Mandibola: (pari perché è unita nella porzione rostrale dalla sinfisi mentoniera): o I canini nel suino sono particolarmente sviluppati e crescono in modo marcato, tanto che possono diventare molto prominenti e formare vere e proprie zanne, soprattutto nei maschi adulti. Queste ossa le collochiamo in: - Volta delle cavità nasali = osso frontale + osso nasale. - Pareti laterali = osso lacrimale + mascellare + zigomatico + incisivo. - Pavimento della cavità nasale/volta della cavità buccale = osso palatino + mascellare + incisivo + vomere. - Volta e parete laterale della cavità faringea = pterigoideo + vomere + osso palatino + osso sfenoide. NEUROCRANIO - Ossa impari = occipitale, interparietale, sfenoide, etmoide. - Ossa pari = parietali, temporali, frontali. Queste ossa le collochiamo in: - Pavimento = processo basilare occipitale + corpo sfenoide. - Parete nucale = squama occipitale. - Parete laterale = osso temporale + porzioni sfenoide + parte dei parietali. - Volta cranica = osso frontale + parte parietale + osso temporale. - Parete nasale = osso etmoide. IL PERCORSO DELL’ARIA Cavità nasali→ faringe → laringe → trachea → bronchi → polmoni 1. L’aria entra dalle narici delimitate da cartilagine nasale (nei cavalli è molto sviluppata perché hanno una falsa narice) divise dal setto nasale (parte rostrale=cartilagine) 2. Vestibolo del naso 3. Cavità nasali, meati, conche 4. Aboralmente continua con la lamina perpendicolare dell’etmoide che si articola con l’etmoide. La lamina perpendicolare dell’etmoide divide le coane o false narici in 2 porzioni 5. Le cavità nasali non sono vuote ma hanno cornetti (fatti di osseo papiraceo) 6. Superiore e medio sono espansioni di cornetti 7. Collegato alla cresta interna dell’osso mascellare 8. Tra i cornetti ci sono i meati (spazi): medio 9. L’aria prima di entrare nei meati entra nel meato comune 10. Cornetti comunicano con cavità paranasali o seni → nei seni si accumula essudato (sinusite) 11. Rinofaringe CRANIO NEL SUO INSIEME Faccia dorsale La faccia dorsale vede il coinvolgimento sia di ossa del neurocranio che dello splancnocranio, più precisamente le ossa della volta del neurocranio e le ossa dorsali che delimitano le cavità nasali. Porzione parietale dell’occipitale (triangolo), interparietale (triangolo alla base della cresta sagittale centrale), parietali, frontali, 2 ossa nasali e incisivi su cui si inseriscono gli alveoli dentali. Dall’immagine, cioè dalla faccia dorsale del cranio di cane, possiamo notare: - Osso interparietale = si trova in posizione mediana tra i parietali e l’occipitale. Sormontato dalla cresta nucale, cioè il punto di inserzione per il legamento nucale. - Osso parietale = cresta sagittale esterna da cui si dipartono le due linee temporali, le quali arrivano fino al processo zigomatico. La cresta sagittale, inoltre, si dirama in 2 e continua aboralmente con le creste parietali, con la cresta frontale fino ad arrivare al foro occipitale. - Arcate zigomatiche = fanno parte dell’osso zigomatico e sono necessarie per l’articolazione con la mandibola, nonché rappresentano il confine caudale della cavità orbitaria. - Due ossa mascellari - Ossa nasali = delimitano le cavità nasali, che sono circondate da cartilagini. Bovino: La faccia dorsale del bovino è formata principalmente dalle ossa frontali, nasali e incisive. Le ossa frontali sono le più sviluppate tra tutte le specie di mammiferi studiati, e vi è annessa la cavicchia ossea del corno, una struttura ossea che si estende parzialmente verso lo splancnocranio. Dalla veduta dorsale del cranio bovino, possiamo riconoscere il foro sovraorbitale, attraverso cui passano arterie, vene e nervi, e il foro incisivo, che è un’anastomosi delle arterie palatine. Nel bovino, il foro incisivo appare come una vera e propria fessura incisiva. Equino: La faccia dorsale dell'equino è costituita da una combinazione di ossa: la porzione parietale dell'occipitale, l'interparietale, i parietali, i frontali, le nasali e gli incisivi. In questa specie, la regione dorsale del cranio presenta una struttura complessa, in cui le ossa frontali sono prominenti ma non tanto quanto nel bovino. Dalla veduta dorsale del cranio equino, è possibile identificare i fori sovraorbitali (per il passaggio di arterie, vene e nervi), simili a quelli nel bovino, ma la forma e la localizzazione possono variare leggermente. Il foro incisivo, che nel bovino è una fessura ben definita, si presenta nell'equino in modo diverso, con una conformazione anatomica adattata alle esigenze della specie. Base o faccia nucale La faccia basale del cranio presenta numerosi fori per i nervi cranici. Dall’immagine della faccia basale di cane possiamo osservare: - Osso interparietale e osso parietale = sempre sormontati dalla cresta nucale. - Osso occipitale = ne osserviamo le porzioni laterale, squamosa ed occipitale. Al suo interno si sviluppano due strutture di grande importanza, come la squama del processo occipitale (forma di trapezio, posta dorsalmente), i due condili dell’occipitale (forma insieme all’atlante l’articolazione del collo). I condili circondano il foro occipitale (è l'apertura della cavità cranica che consente al midollo allungato dell'encefalo di continuare nel midollo spinale), e ai loro lati vi sono i processi giugulari per l’inserzione dei muscoli masticatori. - Osso temporale Apice L’apice del cranio corrisponde alla porzione più rostrale e comprende le seguenti strutture: - Osso incisivo = apicalmente alla cavità nasale troviamo la faccia labiale degli incisivi su cui ci sono gli alveoli per i denti incisivi (no nei ruminanti perché c’è il cercine). Questa faccia è provvista di foro/condotto incisivo, formato da un'incompleta anastomosi delle due ossa palatine. Il foro incisivo facilita l'anastomosi tra le arterie, creando una rete di vasi sanguigni che si interconnettono, attraverso la quale passano le grandi arterie palatine. Il foro incisivo è molto evidente nell’equino; o nei ruminanti e nel suino il foro incisivo si è trasformato in una fessura incisiva. Faccia laterale A differenza delle altre facce, la faccia laterale presenta delle differenze specie specifiche. Di seguito verranno descritte le caratteristiche generali e comuni a tutte le specie, facendo però riferimento ad un cranio di cane: - Aboralmente, la linea nucale superiore, che fa parte dell'osso occipitale, si continua con le linee temporali e arriva all'arcata zigomatica, dove si articola con la mandibola nell'articolazione temporo-mandibolare. L'arcata zigomatica si estende sotto il foro orbitale ed è composta dal processo zigomatico del temporale e dal processo temporale dello zigomatico, ma manca della porzione frontale, conferendo una configurazione anatomica diversa rispetto ad altre specie. Quest'area è formata da porzioni dell'osso frontale, zigomatico e temporale. La regione coinvolge diverse ossa: Osso zigomatico, Osso frontale, Osso parietale, Osso temporale (che presenta i condili per l'articolazione con la mandibola e il punto di inserzione del muscolo temporale), Osso occipitale (che presenta i condili e il processo giugulare, su cui si inserisce il muscolo masticatore), Meato acustico esterno, che permette il passaggio del suono verso l'orecchio interno, Fossa pterigoidea, Fossa temporale e Fossa orbitaria. In alcune specie, come il cane, è presente il processo retroarticolare sull'osso temporale, una protuberanza ossea situata nella zona posteriore dell'articolazione temporo-mandibolare, subito dietro il condilo temporale. Questo processo è coinvolto nell'inserimento dei muscoli masticatori e nella stabilità dell'articolazione. Sebbene la sua morfologia e dimensione possano variare da specie a specie, la sua funzione rimane sostanzialmente la stessa. Nel cavallo e in altre specie, la struttura e la posizione del processo retroarticolare possono differire, ma continua a svolgere un ruolo importante nell'articolazione temporo-mandibolare. - Fossa temporale = è poco profonda e viene formata dall’osso temporale e l’osso parietale. Nel cane, la cavità temporale non è separata dalla cavità orbitaria da una struttura ossea, ma è separata da un fascio di fibre connettivali. - Porzioni esterne orecchio = formate dal foro del meato acustico esterno (base scheletrica dell'orecchio esterno), collocato sopra la bolla timpanica (cavità situata nell'orecchio medio che contiene le tre ossicini dell'udito: martello, incudine e staffa) e da cui ha origine la cartilagine che forma il padiglione auricolare. La bolla timpanica funge da cassa di risonanza per amplificare i suoni che entrano nell'orecchio e si trova rostralmente al foro stilomastoideo (foro per il passaggio del nervo facciale). - Fossa orbitaria = delimitata dall'arcata zigomatica e, parzialmente, dall'osso lacrimale. Al suo interno si trovano la fossa per la ghiandola lacrimale e l'accesso al canale naso-lacrimale. La fossa orbitaria è costituita da diverse ossa, tra cui l'osso lacrimale, zigomatico, frontale, temporale e, in alcune specie, anche la mandibola. Nella parete mediale della fossa orbitaria si trovano vari passaggi verso la cavità cranica, tra cui il canale ottico (per il passaggio del nervo ottico), la fessura orbitale (per la vena e il nervo oftalmico) e il foro grande alare (per il nervo mascellare). Inoltre, vi sono accessi come il foro etmoidale (per i nervi olfattivi), il foro ottico, la fessura orbitaria (apertura situata nella cavità orbitaria che consente il passaggio di diversi nervi cranici coinvolti nell'innervazione dell'occhio, dei muscoli oculari e, indirettamente, del palato.), il foro grande rotondo, e i fori grande e piccolo alare, che si trovano sulle piccole ali del presfenoide. o Nel cane e nel gatto, la cavità orbitaria non è completamente separata dalla fossa temporale. o Nel suino, l'osso frontale si articola direttamente con l'osso temporale, influenzando la conformazione della fossa orbitaria. - Fossa pterigopalatina = situata ventralmente, si trova in posizione orale e ventrale rispetto alla cavità orbitaria. È costituita da diverse strutture ossee, tra cui il processo zigomatico del temporale, l'articolazione temporo-mandibolare, la porzione facciale dell'osso lacrimale e zigomatico, nonché la faccia esterna del mascellare e della mandibola. All'interno della fossa pterigopalatina si trovano vari fori: il foro palatino caudale, il foro sfenopalatino, il foro mascellare e il foro infraorbitario, che consente l'accesso al canale infraorbitale. Quest'area ospita anche il foro mascellare, che permette l'accesso al canale infraorbitale. Questo canale è particolarmente importante poiché vi passano i nervi che innervano la regione facciale e sono utilizzati per le anestesie locali, in particolare per i denti. - Rostralmente alla fossa pterigopalatina si trova la linea o cresta facciale con tuberosità mascellare, una struttura molto sviluppata che funge da punto di repere per il foro infraorbitario, delimitando il canale infraorbitale. Sulla mandibola, è presente il foro mandibolare, attraverso il quale passano vasi e nervi che vascolarizzano gli alveoli e i denti. La regione coinvolge anche ossa come l'osso nasale, l'osso lacrimale, lo zigomatico, l'incisivo e il mascellare, quest'ultimo con gli alveoli per i molari e premolari. Nel gatto, le dimensioni del neurocranio e dello splancnocranio sono più simili, mentre in altre specie possono differire significativamente. Nella faccia laterale del gatto notiamo le seguenti specificità: la cavità/fossa temporale e quella orbitale non sono unite per poca distanza in quanto non vi è una completa fusione dell’arcata zigomatica con l’osso frontale. Tra le due cavità vi è un legamento molto sottile che le separa. Gli incisivi sono particolarmente sviluppati, con una forma affilata e ben definita che li rende adatti alla presa e al taglio del cibo, soprattutto nella dieta carnivora. Inoltre, nel gatto è presente una bolla timpanica molto sviluppata. In modo simile, nel suino, le estremità della fossa temporale e della fossa orbitaria sono molto vicine, ma non sono unite da una struttura ossea, creando una separazione meno evidente tra le due cavità rispetto ad altre specie. In altre specie animali, invece, è presente una struttura ossea che separa le due fosse. Nell’equino, la faccia laterale presenta una caratteristica particolare: tra gli incisivi e i molari si trova uno spazio in cui si sviluppa il canino, che è presente solo nei soggetti maschi, sotto l'influenza del testosterone (infatti nei cavalli castrati il canino non si sviluppa). Una distintiva cresta mascellare è facilmente riconoscibile. Nella visione laterale del cranio, si osservano l'arcata zigomatica e la fossa temporale, e caudalmente possiamo identificare i fori già descritti nel cane, come il meato acustico esterno e altri. La cavità orbitaria è formata dagli ossi frontale, lacrimale, zigomatico e temporale, e al suo interno ospita il foro infraorbitario e il foro mentale. Un elemento distintivo è il solco naso-incisivo, ben visibile sulla faccia laterale del cavallo e particolarmente evidente, dove può essere facilmente palpato grazie ai tessuti molli delle narici. Nella fossa pterigopalatina, possiamo riconoscere il foro lacero (che rappresenta l'unione dei fori ottici), le ossa pterigoidee con i loro processi, e infine il processo stiloideo. La fossa temporale, aborale rispetto alla cavità orbitaria, è costituita dall'osso temporale e limitata dall'arcata zigomatica e dalla cresta mastoidea o facciale della mandibola, quest'ultima particolarmente sviluppata nel cavallo (palpabile). Dorsalmente alla cresta si trova il foro infraorbitario, attraverso cui passa il nervo infraorbitario, che si distribuisce al mascellare e al palato. Questa struttura è di grande importanza, poiché consente il passaggio dei nervi utilizzati per l'anestesia locale dei denti, fungendo da punto di repere. I punti di repere sono riferimenti anatomici facilmente individuabili in condizioni normali, ma che possono diventare meno evidenti in presenza di patologie. Infine, la fossa temporale e la fossa orbitaria sono separate da una porzione ossea che corrisponde alla porzione zigomatica dell'osso frontale. Questa separazione è ben evidente sia nel cavallo che nel bovino, dove l'arcata zigomatica è formata principalmente dall'osso temporale e dall'osso zigomatico, con la porzione frontale che contribuisce in misura minore. Nel bovino, come nell'equino sulla faccia laterale riconosciamo un solco naso-incisivo, un foro infra- orbitale (o foro mascellare) e un foro mentale. Nel bovino si riconosce però un'evidente cresta facciale. La bolla timpanica è abbastanza sviluppata. La fossa temporale e la fossa orbitaria sono separate da una porzione ossea che corrisponde alla porzione zigomatica dell'osso frontale. Il processo giugulare nel maiale è una struttura ossea che si trova nell'osso temporale, ed è particolarmente importante nel contesto della macellazione per motivi pratici legati alla gestione delle grandi vene e nervi nella zona del collo. Faccia ventrale È il pavimento sia di neurocranio che di splancnocranio; il pavimento dello splancnocranio, che è il pavimento delle cavità nasali, è la volta della cavità orale. Le pareti laterali della cavità orale sono delimitate dalla mandibola. Nella faccia ventrale di cane riconosciamo le seguenti ossa: L’osso mascellare (3) e l’osso palatino (11) insieme formano il palato duro, che, insieme allo sfenoide e al palato molle, delimita le coane o narici interne. Le narici interne separano le cavità nasali dalla cavità faringea. Il palato duro è composto dalle lamine palatine e dalla porzione orizzontale dell’osso palatino, che costituiscono la base sia della cavità orale che delle cavità nasali. Le coane, a loro volta, sono delimitate dalle lamine palatine e dall’osso pterigoideo. Possiamo apprezzare da tale immagine la posizione del vomere (15). Le ali dello sfenoide si dipartono dall’osso pterigoideo (13) sulle quali si sviluppano dei canali detti coane (portano l’aria dalle cavità nasali alla laringe). Le fessure palatine si trovano sull’osso incisivo. Da tale immagine sono è anche apprezzabile il foro giugulare (vena giugulare, arteria carotide interna, nervo glossofaringeo, nervo vago e accessorio). Foro ipoglosso (nervo ipoglosso), foro ovale (nervo mandibolare). La faccia ventrale dell’equino è divisibile in tre regioni diverse: base del cranio, regione gutturale e la regione palatina: - Base del cranio = è composta dall’osso esooccipitale, basi-occipitale, basisfenoide e base dei petrosi. Nella faccia ventrale della base del cranio possiamo apprezzare la fossa condiloidea (su cui si articolano i condili dell’atlante -> Articolazione condilartrosi yes junction), il canale del nervo ipoglosso (base dell’osso temporale (zona petrosa)) al suo interno, la bolla timpanica (poco sviluppata), il foro lacero (confluenza del foro giugulare, foro carotideo e foro ovale, passa al loro interno il nervo glossofaringeo, vago e accessorio, nervo mandibolare, vena giugulare e arteria carotide interna). posto alla base del cranio. -> solco ovale, foro giugulare (nel cane non esiste un unico foro lacero ma ci sono dei singoli fori separati indipendenti: canale carotideo con carotide che vascolarizza l’encefalo, foro giugulare; nel cavallo il foro lacero è unico e grosso. Ed il processo mastoideo su cui si inseriscono dei muscoli del collo come anche sul processo muscolare. - Regione gutturale: In questa area si trovano le coane o narici interne, che sono le aperture aborali delle cavità nasali, separate dal vomere, e che collegano le cavità nasali alla cavità faringea. Le false narici, presenti solo nell'equino, non hanno una base scheletrica, ma sono un diverticolo cutaneo. La mucosa respiratoria riveste i cornetti nasali, e l'aria entra in contatto con essa. Le ciglia sulla mucosa contribuiscono a depurare l'aria dalle microparticelle dannose, mentre la sottomucosa, innervata dai vasi sanguigni, riscalda l'aria fredda prima che questa raggiunga i polmoni. La regione gutturale è formata dal presfenoide, dal vomere, dai pterigoidei e dagli osso palatini. La regione gutturale è implicata nei processi di deglutizione e nella produzione dei suoni. - Regione palatina = formata dalle ossa palatine, mascellari e incisive. Si apprezza il condotto incisivo (o forame palatino) che si forma per anastomosi delle ossa palatine. OCCIPITALE La cresta occipitale si estende sulla parte posteriore dell'osso occipitale e, nei bovini e equini, ospita l'inserzione del legamento nucale. Questo legamento contribuisce a chiudere la parte aborale della cavità cranica. Sui condili occipitali si articola l'atlante (la prima vertebra cervicale). o Nei bovini e cavalli, il legamento nucale si inserisce sull'osso occipitale. o Nel cane, il legamento nucale si inserisce sull'epistrofeo (seconda vertebra cervicale), che ha una testa più leggera rispetto all'atlante. o Nei gatti e suini, invece, il legamento nucale è assente. Il midollo allungato, che esce dall'osso occipitale, entra nel canale vertebrale. 1. RegionI: a) Basioccipitale o porzione occipitale: comprende i tubercoli faringei o muscolari, il foro occipitale, il foro giugulare e il foro lacero (quest'ultimo presente solo negli equini). b) Esooccipitale o porzione laterale: è caratterizzata dai processi giugulari, dove si inserisce il muscolo masticatore, e dal canale dell'ipoglosso. c) Sovraoccipitale o porzione squamosa: presenta la protuberanza occipitale esterna e la cresta nucale, che chiudono la cavità cranica aboralmente. o Questa porzione è poco sviluppata nei ruminanti, dove manca la protuberanza occipitale esterna a causa di un osso frontale molto sviluppato. o La squama è molto più sviluppata nel suino. 2. Superficie esocranica: comprende la cresta nucale e la protuberanza occipitale esterna. 3. Superficie endocranica: presenta le impronte cerebrali e cerebellari. FRONTALI o nel bovino, l'osso frontale è particolarmente sviluppato e presenta ampie cavità interne, una caratteristica che si ritrova anche nei cavalli. Queste cavità, note come cavità paranasali, sono così estese da arrivare ad occupare anche le corna. All'interno delle corna si trovano le cavicchie ossee, una specializzazione/estensione dell'osso frontale, nelle quali i seni paranasali si estendono. La cavicchia ossea è la base scheletrica del corno (struttura cornea). o Nei cavalli, i seni paranasali svolgono la funzione di alleggerire il cranio, permettendo il passaggio dell'aria. PARIETALE o Bovini, cavalli e cani tendono ad avere ossi parietali ben sviluppati, con variazioni nella forma (più larghi o più stretti). o Gatti e suini presentano ossi parietali più sottili e meno prominenti INTERPARIETALE o si salda precocemente nel bovino, nel cavallo e nel cane o più tardivamente nel gatto, o non esiste nel suino. Nel bovino il parietale e interparietale sono più schiacciati aboralmente. TEMPORALE - Porzione squamosa o squama: contribuisce alla formazione della fossa temporale e presenta il processo zigomatico, che si articola con la mandibola. Insieme alla porzione zigomatica, contribuisce a formare l'arcata zigomatica. - Porzione petrosa: include il processo timpanoiale o stiloideo, dove si articola l'osso ioide. Sulla sua superficie endocranica, si trova la cresta petrosa, che supporta la tenda del cervelletto, una lamina fibrosa che separa l'encefalo dal cervelletto. - Porzione timpanica: ospita gli ossicini dell'udito e forma la bolla timpanica (che è poco sviluppata nel cavallo). Comprende anche il condotto uditivo esterno e il processo muscolare. Queste strutture, complesse e interconnesse, permettono all'osso temporale di svolgere funzioni vitali sia per l'udito che per l'equilibrio, grazie alla sua stretta relazione con l'orecchio interno e il sistema vestibolare. FORI ALLA BASE DEL CRANIO Cane - Foro-canale ipoglosso: consente il passaggio del nervo ipoglosso (XII nervo cranico). - Foro giugulare: attraverso questo foro passano la vena giugulare, l'arteria carotide interna, e i nervi glossofaringeo (IX nervo cranico), vago (X nervo cranico) e accessorio (XI nervo cranico). - Foro ovale: permette il passaggio del nervo mandibolare, un ramo del nervo trigemino (V nervo cranico). Equino - Foro-canale ipoglosso: consente il passaggio del nervo ipoglosso (XII nervo cranico). - Foro lacero: è la confluenza del foro giugulare, del foro carotideo e del foro ovale. Attraversano questo foro i nervi glossofaringeo (IX nervo cranico), vago (X nervo cranico), accessorio (XI nervo cranico), e il nervo mandibolare (ramo del V nervo cranico), insieme alla vena giugulare e all'arteria carotide interna. RIASSUNTO ELEMENTI FACCE LATERALI DI EQUINO E CANE MANDIBOLA La mandibola si sviluppa dagli abbozzi mesodermici del primo arco branchiale e, man mano che cresce, si unisce rostralmente lungo il piano mediano mediante una articolazione cartilaginea intermandibolare. o Nei maiali e nei cavalli, questa articolazione è una sincondrosi che si sinostosa entro il primo anno di vita; o nei carnivori e nei ruminanti è una sinfisi che non si sinostosa mai. Le due metà della mandibola delimitano il pavimento della cavità orale, formando lo spazio intermandibolare. La mandibola è costituita da due principali porzioni: il corpo e il ramo mandibolare. Il corpo mandibolare è un osso piatto che si articola tramite la sinfisi mentoniera nella sua porzione rostrale, unendo le due emimandibole. Il corpo, insieme al ramo mandibolare, forma un angolo. - Corpo mandibolare: Il corpo mandibolare è un osso piatto diviso in due facce, una laterale e una mediale. Presenta un margine prossimale con gli alveoli dentali per l’articolazione con i denti e un margine distale, che rappresenta l'angolatura tra il corpo e il ramo mandibolare (meno evidente nei carnivori). Il corpo mandibolare è attraversato dal canale mandibolare, che ospita il nervo mandibolare, e dal foro mentale, la cui posizione varia a seconda della specie. - Ramo mandibolare: Il ramo mandibolare si articola con l'osso temporale tramite il condilo mandibolare, dotato di tubercolo articolare. Cranialmente ai condili si sviluppano i processi coronoidei per l'inserzione del muscolo temporale e il processo angolare nei carnivori. Sulla faccia laterale del ramo, si trova la fossa masseterina per l'inserzione del muscolo massetere, mentre sulla faccia mediale è presente la fossa pterigoidea per l'inserzione del muscolo pterigoideo mediale. La mandibola presenta anche diverse strutture articolari: aboralmente, le superfici articolari con due processi coronoidei (posta cranialmente rispetto al condilo è più sviluppato) e due processi condiloidei (testa e collo del condilo). Tra ciascuna coppia di processi condiloidei e coronoidei, si trova l'incisura mandibolare, che accoglie il passaggio dei nervi e dei vasi. Tra i premolari e gli incisivi si trova una zona chiamata barra o diastema, che può essere utilizzata per i canini in base a sesso e età. Le superfici della mandibola si distinguono in: Margine dorsale o alveolare: dove si articolano i denti, con l'inserimento degli alveoli dentali. Margine ventrale: si trova nella parte inferiore della mandibola. Incisura mandibolare: passaggio per arterie, vene e dotto delle ghiandole salivari. Faccia laterale: comprende la fossa masseterina, dove si inserisce il muscolo massetere (che è più sviluppato nei carnivori e meno nel suino), nonché i processi coronoideo e condiloideo. Faccia mediale: ospita la fossa pterigoidea, dove si inserisce il muscolo pterigoideo (muscolo masticatore). I due principali canali presenti nella fossa pterigoidea sono: - Il canale ottico, attraverso il quale passano i nervi ottici, responsabili della visione. - Il canale pterigoideo, che ospita il nervo pterigoideo, coinvolto nell'innervazione dei muscoli della masticazione. v ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE L’articolazione temporo-mandibolare è una condilartrosi (superfici ellissoidali, condilo e cavità condiloidea), che avviene tra il condilo della mandibola e la superficie articolare glenoidea del processo zigomatico dell’osso temporale. Capi Articolari I capi articolari dell’articolazione temporo-mandibolare comprendono il condilo della mandibola e la superficie articolare glenoidea del processo zigomatico dell’osso temporale. A causa della loro incongruenza, è presente un disco fibrocartilagineo che si interpone tra queste superfici per migliorarne la funzionalità. Inoltre, nella mandibola sono coinvolti il processo condiloideo e il processo coronoideo, che si articolano rispettivamente con il processo zigomatico e la fossa temporale dell'osso temporale. ◾ Carnivori: le superfici articolari sono quasi congruenti, offrendo una maggiore stabilità strutturale rispetto ad altre specie. Mezzi di Unione Capsula articolare: avvolge i capi articolari, originando dai margini liberi delle superfici articolari e fissandosi sul disco fibrocartilagineo. La membrana sinoviale associata alla capsula contribuisce alla formazione di due cavità: una dorsale più grande e una ventrale più piccola. Legamento laterale: rinforza la capsula articolare lateralmente, aumentando la stabilità dell’articolazione. Legamento caudale (o aborale): contribuisce a stabilizzare l’articolazione e si estende tra il processo postglenoidale e la base del processo coronoideo. ◾ Carnivori e maiale: questo legamento è assente, permettendo un’apertura mandibolare più ampia. ◾ Bovino: il legamento caudale è invece ben sviluppato, limitando i movimenti estremi per garantire una maggiore stabilità. Movimenti Elevazione e abbassamento della mandibola sull'asse longitudinale dei condili, particolarmente ampio nei carnivori come il cane, dove l'assenza del legamento caudale facilita questo movimento. Movimenti laterali (diduzione): ◾ Bovino: l’appiattimento delle superfici facilita movimenti di sublussazione temporanea del condilo durante la masticazione per facilitare il movimento di ruminazione. Propulsione e retro-propulsione: consistono nello spostamento del condilo e del disco articolare in senso antero-posteriore. ◾ Bovino: durante la propulsione si può osservare una sublussazione del condilo, che permette un'ampiezza di movimento maggiore durante la masticazione e ruminazione. Le differenze interspecifiche si manifestano quindi sia nella struttura dei mezzi di unione sia nell’ampiezza e nella direzione dei movimenti consentiti, adattati alle specifiche esigenze masticatorie di ciascuna specie. APPARATO IOIDEO L'apparato ioideo è un complesso osseo che deriva da abbozzi del secondo e del terzo arco brachiale, le cui cartilagini subiscono un processo di ossificazione precocemente e si trovano collegate tra i due rami della mandibola, la base della lingua e la laringe. L'osso ioide si articola con il temporale e si suddivide in due componenti principali: Ioide propriamente detto, formato da: o Corpo o basiiale: è una struttura impari e mediana, situata alla base della lingua. Forma la porzione trasversale dell'osso ioide ed è provvisto di un processo linguale, che è breve nei ruminanti e più sviluppato nei cavalli. o Corno laringeo o tiroideo: si articola con la cartilagine tiroidea della laringe. o Cheratoiale: fa parte della struttura che connette il corpo dello ioide alla laringe. Apparato sospensore, composto da: o Ramo prossimale dello ioide (timpanoiale): si articola con il temporale. o Ramo intermedio dello ioide (stiloiale): si articola con il timpanoiale (cartilagineo nei carnivori e connettivale negli altri animali). o Ramo distale dello ioide (epiiale): si articola con lo stiloiale. Il corpo dello ioide, da entrambi i lati, è connesso con un corno tiroideo destro e sinistro che si articola con la cartilagine tiroidea della laringe. La parte inferiore dello ioide si articola con la lingua, mentre il corno laringeo interagisce direttamente con la cartilagine tiroidea, supportando la funzione di deglutizione e respirazione. Inoltre, l'osso ioide ha un ruolo fondamentale nel dare inserzione ai muscoli estrinseci della lingua e, tramite il processo spinoideo, si articola con l'osso ioide stesso. Il palato duro, che separa la cavità orale dalla cavità nasale, si continua con il palato molle. Questo svolge un ruolo importante nella regolazione delle funzioni orali e nasali. L'osso ioide si articola anche con la laringe, contribuendo al movimento e al funzionamento dell'apparato respiratorio. In sintesi, l'apparato ioideo è cruciale per il supporto e il funzionamento della lingua e della laringe, influenzando importanti processi come la deglutizione, la respirazione e il movimento della lingua, in stretta connessione con l'osso temporale e la cartilagine tiroidea. CAVITA’ DEL CRANIO Il cranio è una struttura altamente resistente ma allo stesso tempo di peso contenuto, questo perché presenta numerose cavità per ospitare gli organi e per permettere il riscaldamento dell’aria in entrata a partire dalle narici. Il cranio presenta quattro cavità principali: - Cavità del cranio propriamente detta - Cavità nasali - Cavità paranasali - Cavità orale - CAVITA’ DEL CRANIO PROPRIAMENTE DETTA Si è presa come esempio la cavità cranica di cavallo. Questa è suddivisa in due sotto-cavità, cavità cerebrale (9, per il cervello) e cavità cerebellare (10, per il cervelletto), divise dal tentorio del cervelletto (12) che si porta a semicerchio dorsalmente e si continua lateralmente e sempre lateralmente dalle creste del petroso. Alla base sono invece divise dal dorso della sella turcica (*che accoglie l’ipofisi). La volta cranica si divide prossimalmente in due lamelle per formare il seno nasale. La cavità cranica e la cavità nasale (4) sono divise dalla lamina cribrosa dell’etmoide (detta cribrosa appunto perché la sua superficie è attraversata da un grande numero di vasi). Sulla lamina dell’etmoide passa una lamina perpendicolare dell’etmoide su cui si sviluppano i cornetti (con la mucosa olfattoria) che si continuano nella cavità nasale, in particolare il cornetto medio (due) e i cornetti etmoidali (4). Base del cranio La base della cavità cranica o pavimento è formata dall’osso baso-occipitale, temporale e pre- sfenoide. È divisa in tre fosse: - Fossa cranica orale (pre-sfenoide ed etmoide) = va dalla lamina cribrosa dell’etmoide fino alla cresta sfenoemtoidale che sovrasta il solco chiasmatico con il canale ottico del chiasma ottico. Nella fossa orale trovo i bulbi olfattori, che ricevono i nervi della mucosa olfattoria e anticipiamo che i bulbi olfattori fanno parte del rinoencefalo (parte più antica dell’encefalo), molto sviluppata nel cane. - Fossa cranica media (basisfenoide) = poco più profonda dell’aborale a livello della fossa ipofisaria ma anche a livello della fossa piriforme per il lobo piriforme. Viene attraversata dalla fessura orbitaria (attraversata dal nervo oculomotore, trocleare e abducente), il foro ovale (nervo mandibolare) e foro rotondo o trocleare (per il nervo mascellare). - Fossa cranica aborale (occipitale) = In questa zona si trovano i fori giugulari nel cane (per il nervo vago, glossofaringeo e accessorio) ed il foro lacero solo nel cavallo (nervo vago, glossofaringeo e accessorio). Sfenoide di cavallo (11) nell’immagine verde sopra È l’osso che compone la base ventrale del cranio e della cavità del cranio propriamente della. Si divide in pre-sfenoide (si articola con l’etmoide) e baso-sfenoide (si articola con il baso-occipitale). Nello sfenoide riconosciamo le seguenti regioni: - Corpo dello sfenoide (1) (seni sfenoidali) = il corpo dello sfenoide non è completamente pieno, ma presenta le cavità o seni paranasali sfenoidali all’interno delle quali passa aria (sono in comunicazione con le cavità nasali). - da cui si dipartono le ali del pre-sfenoide o orbitarie (2, sono rostrali, craniali). Tra il corpo e le ali è situato il canale ottico per i nervi ottici (a). - Ali del baso-sfenoide o temporali (3, sono aborali, Caudali) - Processi pterigoidei (b) = provvisti di canali alari per l’articolazione mascellare interna. La superficie endocranica (rivolta verso la cavità cranica ppd) dello sfenoide presenta tre strutture principali: Fossetta ottica (a): arrivano i nervi ottici, i quali escono paralleli ma poi si incrociano formando il chiasma ottico (destro va all’occhio sinistro e viceversa) Fossa ipofisaria o sella turcica (b), si vede dall’immagine dorsale dello sfenoide Dorso della sella turcica (c) -> nel cane soprattutto, bovino e suino! non è presente nell’equino La base orale presenta il rostro sfenoidale che si articola con l’apofisi crista-galli dell’etmoide, mentre la base aborale si articola per sincondrosi con il baso-occipitale. Volta o calotta della cavità del cranio propriamente detta - Aboralmente = è composta dall’osso frontale, i parietali e l’occipitale, nella volta presenta le impronte cerebrali/cerebellari e il tentorio del cervelletto, e la cresta sagittale interna per l’inserzione della falce cerebrale. La base del neurocranio è chiusa dall’occipitale. - Rostralmente = la base del neurocranio è chiusa dalla lamina cribrosa dell’etmoide e l’apofisi crista-galli dello sfenoide. Etmoide di cavallo (4) nell’immagine verde sopra L’etmoide è un osso impari in profondità tra le orbite, e che chiude aboralmente le cavità nasali ponendosi tra il neurocranio e lo splancnocranio (divide cavità cerebrale e nasale). Tale osso è formato da: - Lamina perpendicolare = si articola per schindelesi (è una varietà di sinartrosi in cui una delle superfici articolari ha la forma di scanalatura e l’altra di cresta che vi si incastra, è l’articolazione della base del vomere con la cresta dello sfenoide) con il vomere. La lamina perpendicolare rappresenta rostralmente la parete mediale che divide le cavità nasali. Quindi, la lamina perpendicolare dell’etmoide e il setto nasale si appoggiano sul palatino attraverso il vomere, il quale divide la cavità nasale in due parti. Sulla lamina perpendicolare si organizzano delle strutture chiamate cornetti o conche o volute etmoidali, di dimensioni maggiori quelle più interne vicino alla lamina perpendicolare e minore quelle più esterne circondate da una lamina papiracea. Aboralmente la lamina perpendicolare forma con il suo margine caudale un arco, e per mezzo dell’apofisi crista-galli (per l’inserimento della falce del cervello), suddivide la lamina cribrosa in due fosse etmoidali in cui sono alloggiati i bulbi olfattivi. - Lamina cribrosa = è quella che divide l’etmoide e quindi le cavità nasali dalla cavità cranica propriamente detta. Dalla lamina cribrosa è crivellata da numerosi fori per il passaggio dei nervi olfattori, che si portano dalla mucosa olfattiva (s alle due fosse olfattive, in cui sono posti i bulbi olfattivi. - Masse laterali = l’etmoide è formato da una lamina tectoria diretta frontalmente e da due lamine orbitali papiracee. Tra queste due lamine è presente internamente il labirinto etmoidale -> labirinto formato da etmoturbinati avvolti su se stessi e tra i quali spazi avviene il passaggio dell’aria. Gli etmoturbinati più grandi, che sporgono profondamente all’interno dei meati etmoidali, vengono definiti endoturbinati, mentre quelli più piccoli posti lateralmente prendono il nome di ectoturbinati. Fra gli etmoturbinati sono posti i meati o le docce etmoidali (spazi in cui passa l’aria tra gli etmoidi). Nel bovino l’endoturbinato dorsale forma una conca media particolarmente sviluppata che si affaccia nelle cavità nasali. CAVITA' NASALI Le descriviamo come abbiamo descritto la cavità cranica: c’è una volta, delle pareti laterali e il pavimento della cavità nasale. Rostralmente danno adito all’aria perché si continuano con il vestibolo delle narici e le narici. Ogni cavità nasale si estende dall'apertura nasale ossea, fino alla lamina cribrosa dell'etmoide (aboralmente). Ventralmente formano il palato duro e delimitano le coane o narice interna e si continuano con il palato molle che continua con il palato duro. Le due cavità sono inoltre separate dal setto nasale -> il setto nasale è posto nella parete mediale e si continua cranialmente con la lamina perpendicolare dell'etmoide, mentre rostralmente con le cartilagini mobili del setto nasale. La chiusura aborale delle cavità nasali avviene cranialmente con l'inizio degli etmoturbinati, anche se la cavità in generale si continua caudo-ventralmente nella faringe attraverso la coana (detta narice interna, è la cavità nasale ripiena di cornetti i cui spazi sono i meati). La parete dorsale o volta è rappresentata dalle ossa nasali e dall'osso frontale, mentre la parete ventrale o base è formata dalla porzione orizzontale delle ossa palatine, i processi palatini del mascellare e l'intermascellare (incisivo cavallo). La parete laterale è formata invece dal mascellare, incisivo, nasale e lacrimale. All'interno delle cavità nasali vi sono le conche nasali -> sono dei cornetti o ossa delle conche che aumentano la superficie della cavità e producono un flusso turbolento di aria, in modo che quest’ultima venga filtrata, scaldata ed umidificata. Le conche nasali sono infatti ricoperte di mucosa respiratoria vascolarizzata (cellule calciformi cigliate e sono formate da lamine ossee arrotolate su se stesse (osso papiraceo). Si può distinguere in conca mediale o etmoidale, conca dorsale, conca ventrale o mascellare. La mucosa olfattoria ha un colore giallo, mentre quella respiratoria è rosata. Nei carnivori le fosse nasali sono occupate quasi interamente dall’etmoide le cui volte vanno a formare tre cornetti o conche e delimitano i meati. EQUINO E BOVINO - conche o cornetti nasali Conca dorsale o nasale o etmoidale o cornetto superiore: arrotolata in senso dorso ventro-laterale, inserita sulla cresta etmoidale del nasale, termina aboralmente a livello dell'etmoidee con il quale contribuisce a formare il seno della conca dorsale. Aboralmente comunica con il seno mascellare e frontale. Conca ventrale o mascellare o cornetto inferiore: arrotolata in senso dorso ventro mediale, inserita sulla cresta interna del mascellare. Si apre nel meato medio e nel seno mascellare Conca media o grande voluta etmoidale: ectoturbinato dorsale dell'etmoide, comunica con il seno mascellare Le tre conche oralmente si continuano con le cartilagini nasali. Nell’immagine si può notare che il cornetto dorsale (che è un cornetto etmoidale particolarmente sviluppato), il cornetto medio (nel cavallo poco sviluppato) e i cornetti etmoidali sono dello stesso colore perché appartengono tutti all’osso etmoide. Il cornetto ventrale, quindi, non ha derivazione etmoidale, bensì è una lamina papiracea avvolta su sé stessa inserita su una cresta interna dell’osso mascellare. Aprendo i cornetti, infatti, risultano tutti attorcigliati a formare delle concamerazioni, dentro alle quali entra l’aria con un movimento vorticoso. CARNIVORI - conche o cornetti nasali Le fosse nasali sono occupate quasi interamente dall’etmoide le cui volute vanno a formare i tre cornetti o comunque e delimitare i relativi meati. Rostralmente, invece, abbiamo delle strutture cartilaginee che si continuano con quelle ossee. Anche qui le conche nasali si distinguono in: Dorsale Media o etmoidale Ventrale o mascellare Meati nasali I meati nasali sono gli spazi longitudinali delle cavità nasali delimitati dalle conche o cornetto. I meati possono essere: - Meato dorsale o olfattorio = termina a fondo cieco con la lamina cribrosa, fra la volta della cavità nasale e la conca dorsale. - Meato medio o sinusale = fra le conche dorsale e ventrale, comunica con le docce etmoidali e il seno mascellare. - Meato ventrale o respiratorio = fra il pavimento della cavità nasale e la conca ventrale, comunica con le coane e l’apertura comune del naso. Prende il nome di respiratorio poiché attraversato dalla maggior parte dell’aria respiratoria. - Meato comune = fra le conche ed il setto nasale, posto su un piano parallelo al setto nasale (mette in comunicazione tutti i meati). Quindi cosa succede durante la respirazione? L’aria entra nel meato comune, si diffonde tra il meato dorsale, poi medio e infine ventrale riempendo i cornetti nasali, diffondendosi anche nelle cavità paranasali. L’aria, una volta filtrata e riscaldata, passa attraverso il meato ventrale o respiratorio nelle coane e arriva alla faringe. CAVITÀ O SENI PARANASALI Le ossa nasali non sono tutte piene, ci sono delle cavità che servono ad alleggerire il cranio, dentro alle quali circola l’aria, sono infatti ricoperte anche loro dalla mucosa respiratoria. Le cavità paranasali sono dei diverticoli delle cavità nasali compresi nello spessore delle ossa craniche. Sono inoltre le aperture di comunicazione con le cavità nasali strette -> tra i due vi sono scarsi scambi di aria, e per questo sono di facile ostruzione per infiammazione o per congestione della mucosa (sinusite). I seni paranasali hanno funzione protettiva, meccanica (per il combattimento) e termica verso la cavità orbitale, le cavità nasali e la cavità cranica. Le cavità paranasali sempre presenti sono: Seno mascellare (posto nell’osso mascellare) Seno frontale (posto nell’osso frontale) Seno palatino Seno sfenoidale Nel maiale e ruminanti: seno lacrimale e celle etmoidali. Equino ▪ Seno frontale (SF) -> comprende il seno frontale (parte frontonasale dell’osso frontale) che comunica con il seno mascellare e con la conca dorsale (seno concodorsale) ▪ Seni mascellari aborale e rostrale (SM) -> porzioni orale e aborale, divise a loro volta in mediale e laterale da un setto osseo incompleto. seni aborale e rostrale sono reciprocamente separati da un setto osseo mascellare. L’osso mascellare si suddivide in: o porzione orale (che comunica con la conca ventrale e il meato medio): è detto anche piccolo seno mascellare ed è collocato esclusivamente nella porzione rostrale del mascellare e comunica con la conca ventrale ed il meato medio. o porzione aborale (che comunica con il seno frontale e il seno sfenopalatino): detto anche grande seno mascellare ed è collocato nella porzione caudale dell’osso mascellare, nell’osso zigomatico e nel lacrimale e comunica con il seno frontale ed il seno sfenopalatino. I seni mascellari cambiano forma con l’età (processi alveolari dei molari) e ospitano il canale infraorbitario per il nervo infraorbitario. Nell’animale giovane troverò i denti da latte con le radici e le gemme dentali dei denti definitivi, infatti il profilo mascellare è convesso. Nell’adulto man mano il profilo mascellare diventa sempre più concavo e questi seni cominceranno a svuotarsi. I due setti vengono suddivisi a loro volta in mediale e laterale da un setto osseo incompleto che accoglie nel suo margine libero il canale infraorbitario per il nervo infraorbitario. ▪ Seno sfenopalatine (SS) = è formato dall'unione del seno sfenoidale con il seno palatino. È delimitato dal corpo dello sfenoide e dalla porzione verticale del palatino. La porzione palatina comunica con il seno mascellare mentre la porzione sfenoidale comunica con le docce etmoidali (seno del cornetto medio). Carnivori Nei carnivori i seni paranasali sono: - Seni mascellari o recesso mascellare = sono delimitati dall’osso mascellare, lacrimale e palatino e comunicano con il meato medio (manca nel gatto). - Seno frontale = diviso in una porzione laterale, intermedia e rostrale. Delimitato dall’osso frontale fino al processo zigomatico. Comunica con il meato medio fra il II e III ectoturbinato (meati etmoidali). Nel gatto non ci sono le divisioni ma è unico. - Seni palatini = poco sviluppati. Bovino - Seni mascellari = delimitati dall’osso mascellare, palatino, zigomatico lacrimale e parte del frontale. Comunica con la conca ventrale ed il seno palatino. - Seno frontale destro e sinistro = entrambi divisi a loro volta in porzione caudale, rostrale intermedia e laterale. Non comunica con il seno mascellare e si estende nelle cavicchie ossee. - Seno sfenoidale = delimitato dal corpo dello sfenoide. Pneumatizzazione delle ossa = i seni paranasali alleggeriscono il cranio, rendendolo più resistente agli urti (funzione di difesa meccanica. I seni sono molto sviluppati in animali provvisti di corna, che combattono con la testa. Suino

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