Metodologia del Lavoro Scientifico PDF

Summary

This document provides a lecture on scientific methodology, focusing on choosing thesis topics and formulating research questions. It explains the differences between soft and hard sciences and details how to select a suitable topic. The document also discusses the characteristics of scientific work, outlining aspects like rigor, objectivity, systematic approach, and the importance of proper citation methods. It encourages students to explore their interests and relate their topic to relevant academic areas while also emphasising the necessity of originality.

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PRIMA LEZIONE Per laurearsi bisogna consegnare un modulo chiamato “modulo di richiesta tesi”.​ È un pdf di 3 pagine in cui si inseriscono: ​ dati personali ​ titolo della tesi e caratteristiche ○​ motivazione della scelta della tesi ​ congruente con il percorso di...

PRIMA LEZIONE Per laurearsi bisogna consegnare un modulo chiamato “modulo di richiesta tesi”.​ È un pdf di 3 pagine in cui si inseriscono: ​ dati personali ​ titolo della tesi e caratteristiche ○​ motivazione della scelta della tesi ​ congruente con il percorso di laurea, presenta e giustifica il tema ○​ obiettivi conoscitivi del lavoro ​ massimo 2 o 3 espressi per punti chiari e sintetici, sono la riformulazione della domanda ○​ titolo della tesi ​ chiaro, sintetico, non può essere cambiato ○​ indice della tesi ​ va consegnato 6 mesi prima della consegna di tesi ○​ esplicitare un metodo di lavoro ​ bisogna indicare se è progettuale o compilativa, specificare quali strumenti di rilevazione si intende usare, in che modo si svilupperanno e come verranno usati ○​ bibliografia ​ insieme di testi di base a cui fare riferimento L’obiettivo del corso è stendere il progetto nel modo giusto perché venga approvato. ​ Libri per superare il corso: ​ VERA GHENO: La tesi di laurea, Bologna, 2019 ○​ MARA GIGLIO: Scrivere all’università → ho qualche dubbio su come citare un testo ma non so come fare. Il sistema iusve è diverso da quello accademico medio ○​ PAOLA ITALIA: Scrivere all’università → utile per gli esercizi che offre, tecniche per imparare a leggere in modo efficace gli articoli ○​ CLAUDIO GIUNTA: Come non scrivere → da dritte a livello di sintassi 1 Struttura del corso 3 lezioni divise in 3 mesi, è un corso particolare da 15 ore in presenza e 9 ore a casa con dei materiali che offre la docente. Di volta in volta ci darà dei materiali per la FAD. ​ Sono pensate per accompagnarci passo passo. ​ LEZIONE 1: capire cos’è un lavoro scientifico, come scegliere il tema e la domanda di ricerca (sono due cose diverse) ​ LEZIONE 2: come si struttura un lavoro di tesi di laurea, cosa inserire e come costruirla in modo coerente e logico ​ LEZIONE 3: stile, come si citano libri e materiali, gli errori comuni e come si imposta la discussione finale, come si calcola il voto di laurea L’ultima esercitazione sarà valutata perché sarà un primo assaggio del progetto di tesi finale. La docente ci aiuta con la forma, la struttura, bibliografia, mentre sugli obiettivi conoscitivi ci si relaziona con il relatore responsabile del modulo. L’esame prevede due scogli di valutazione: ​ esercitazione: 5 punti ​ esame scritto: 28 punti 2 All’interno dell’esame scritto, il 28 sarà calibrato per poter recuperare qualche punto perso durante il corso. Cos’è un lavoro scientifico? Per rispondere a questa domanda bisogna riflettere su: Cosa si intende per “scienza”. Cos’è che rende un lavoro scientifico? Che relazione c’è tra la tesi e il lavoro scientifico? Se proviamo a cercare una definizione di “scienza” notiamo che ci sono sempre almeno 2 suddivisioni al suo interno: umanistica e scientifica (soft science e hard science). ​ Soft science: tutto ciò che ha a che fare con l’essere umano → sociologia, psicologia, pedagogia; ​ Hard science: tutte le scienze che hanno a che fare con criteri matematici → matematica, fisica, chimica, biologia. Queste 2 scienze sone diverse per: ​ La natura dell’oggetto studiato: soggettivo vs oggettivo (?) ​ La pluralità di paradigmi in competizione ​ La diversa centralità dei metodi sperimentali ​ I linguaggi utilizzati (meno codificato e formalizzato per le soft science) ​ Un grado di istituzionalizzazione recente per le soft science Qual è il problema? ​ La principale questione è che spesso vengono viste come contrapposte: siccome le hard science hanno a che fare con i numeri vengono percepite come “sicure”, mentre le soft science no. ​ Quello che bisogna considerare però è che non è tanto importante il risultato, ma piuttosto il rigore del processo, si può essere scientifici anche facendo soft science. Infatti esistono diversi modelli di interpretazione scientifica del reale, rigorosi e oggettivi, benché diversi dal modello prettamente matematico. Quindi non è scienza solo ciò che presenta dei numeri, anche la comunicazione lo è, ha solo un modo diverso di analizzare la realtà. Portano risultati diversi, ma seguono entrambi dei criteri e dei metodi scientifici. Analizzano la realtà in modo oggettivo. 3 Cosa non è scienza?​ Per rispondere alla domanda è più facile accordarsi su cosa non è la scienza: ​ Uno strumento infallibile per ricercare e stabilire la verità ​ Asettica, sistematica, oggettiva presentazione di dati comunque reperiti ​ Collezione definita ed immutabile di assiomi ​ Risultato organico ed esclusivo di ricerche di tipo sperimentale ​ Processo conoscitivo che continuo, senza involuzioni e senza errore ​ Non è la moderna panacea che può risolvere tutti i problemi Quali quali sono le caratteristiche della scienza? ​ Oggettiva: indipendente, autonoma e autovalutativa ​ Rigore: è coerente e falsificabile ​ Sistematicità: permette di fare sintesi di temi complessi ​ Autocrescita: è reversibile e autodisciplinare Caratteristiche del lavoro scientifico ​ È lavoro ​ È scientifico: deve seguire delle regole e poggiare le affermazioni sulla dimostrazione ​ Segue un metodo: a partire da un tema (problema, domanda, approfondimento) si interroga utilizzando una prospettiva e dimostra ciò che afferma Il lavoro scientifico è una ricerca sistematica e metodologicamente corretta che, attenendosi ai dati, scopre problemi e li affronta, ipotizzando soluzioni criticamente difendibili che rende pubbliche. Che relazione c’è tra la tesi e il lavoro scientifico?​ La tesi va scritta sulla base di fonti (scientifiche). La tesi è un testo argomentativo e come tale ha la funzione di sostenere un'opinione (tesi) e di convincere l’interlocutore della sua veridicità attraverso una serie di ragionamenti (argomentazioni) documentati da vari esempi (argomenti). Come argomentare? Tradizionalmente ci sono 2 modi: ​ Deduttivo: a partire da un principio generale valido o da un’opinione comune si passa a dimostrare un argomento individuale (chiamato particolare). 4 ○​ dal generale al particolare ○​ funziona perché parte da una premessa forte ​ Induttivo: a partire dall’osservazione di casi particolari si ricavano principi validi in generale. È importante la quantità di situazioni osservate. ○​ dal particolare al generale Altri tipi di testi scritti ​ Regolativi: contengono norme, prescrizioni, istruzioni ​ Informativi: contengono informazioni, notizie, dati e sono oggettivi perché mancano di valutazioni da parte di chi scrive ​ Interpretativi-valutativi: danno notizie di opere artistiche o scientifiche e accompagnano la notizia con un commento e una valutazione ​ Espressivi: testi che esprimono stati d’animo, emozioni, sentimenti… ​ Narrativi: testi scritti oppure orali che raccontano una storia tramite personaggi, dialoghi etc.. Questi tipi di testi si possono combinare tra loro, si chiamano “testi misti”. ​ Ciò che è bene ricordare però, è che la tesi non è un testo narrativo o espressivo, ma segue le regole del testo argomentativo. Come si scelgono il tema e la domanda di ricerca? Prima di partire è bene precisare che si tratta di 2 cose completamente diverse: ​ prima si sceglie il tema ​ poi si individua la domanda Per scegliere un tema: devi smettere di pensare a quello che pensi di dover dire, e inizia a riflettere su quello che ritieni di poter dare. Chi sei, che cosa hai studiato, quali materie ti hanno appassionato, che interessi hai al di fuori del contesto universitario? La tua scelta può essere orientata da: ​ Una curiosità personale maturata in questi anni ​ Alcune tue passioni, interessi o attività del tempo libero ​ Un possibile argomento che hai incontrato a lavoro (o che potrebbe esserti utile) 5 ​ Alcune idee stimolate dai tuoi docenti ​ Argomenti che ti hanno interessato durante lo studio Esercizio in aula - pensare 10 minuti ad un tema da approfondire​ Quale tema riguardante il mio percorso di studi in comunicazione sento interessante per me e sento il bisogno di approfondire in un percorso di ricerca? ​ Sento il bisogno di approfondire le teorie in merito alle 9 intelligenze individuate da Gardner per investigare i processi di pensiero che si possono attivare nella mente delle persone e capire come questi entrano in gioco nell’interpretare i testi pubblicitari in base all’approccio che questi presentano. ​ Sento il bisogno di approfondire il modo in cui le persone possono interpretare un determinato testo pubblicitario in base al modo in cui viene presentato e ai temi che tratta (es. divario pesca Esselunga). ​ Sento il bisogno di approfondire il tema odierno del calo dell’attenzione e di come questo influenza il modo di fare advertising: è un problema o un'opportunità? ​ Sento il bisogno di approfondire la centralità che un approccio strategico deve ricoprire per comunicare il valore dell’offerta aziendale, concentrandosi sulla proprie risorse in modo profittevole. ​ Sento il bisogno di usare la comunicazione come uno strumento per creare valore e costruire relazioni con le persone in modo etico e genuino. Come si sceglie un tema? Ci devono essere altre 5 caratteristiche 1.​ Deve essere sufficientemente delimitato in tempo, spazio e contenuti a.​ se voglio occuparmi di comunicazione sociale sono molto generico: di cosa voglio occuparmi? In che contesto? In che anni? b.​ l’uso dei colori nella pubblicità? Da dove inizio? c.​ l’uso della donna nella televisione: dove? in che stato/contesto? sotto che aspetto? 2.​ Deve essere rilevante sia dal punto di vista teorico/pratico e coerente con il nostro percorso di studi a.​ Deve intercettare le discipline che abbiamo visto. È un tema rilevante sul mio percorso attuale? È fattibile? 3.​ Deve essere originale a.​ Dare la possibilità di affrontare un tema in modo nuovo e innovativo. Come lo capiamo? Bisogna fare ricerca. 6 b.​ Se ci occupiamo del marchio Nike ci dobbiamo chiedere: è una cosa nuova? No, ma puoi farlo se dici qualcosa di nuovo. 4.​ Deve essere interessante a.​ Stimolare curiosità e interesse per farlo deve prima piacere a noi 5.​ Deve essere fattibile sia da un punto di vista soggettivo che oggettivo a.​ Hai le competenze per farlo? Risorse e fonti sono accessibili? Esercizio in aula - pensare 5 minuti se regge queste caratteristiche Sento il bisogno di approfondire le teorie in merito alle 9 intelligenze individuate da Gardner per investigare i processi di pensiero che si possono attivare nella mente delle persone e capire come questi entrano in gioco nell’interpretare i testi pubblicitari in base all’approccio che questi presentano. 1.​ Può essere delimitato ulteriormente 2.​ È rilevante sia praticamente che teoricamente 3.​ Ritengo sia piuttosto originale 4.​ Ritengo susciti curiosità 5.​ È sicuramente complesso, non so se posso recuperare tutte le informazioni Sento il bisogno di usare la comunicazione come uno strumento per creare valore e costruire relazioni con le persone in modo etico e genuino. 1.​ Può essere delimitato ulteriormente (oggi, in Italia, tramite il contatto umano) 2.​ È un tema rilevante a livello teorico ma forse poco sviluppato 3.​ Non è originale, ma può diventarlo scegliendo di farlo attraverso una modalità specifica (contatto diretto con l’utente, usare un touchpoint ludico) 4.​ Ritengo possa suscitare curiosità sotto il lato pratico 5.​ È fattibile, bisogna considerare le ricerche in merito Sento il bisogno di approfondire il tema odierno del calo dell’attenzione e di come questo influenza il modo di fare advertising: è un problema o un'opportunità? 1.​ È piuttosto delimitato, oggi in Italia 2.​ È rilevante perché si tratta di un tema sempre più sentito, è inoltre coerente col percorso di studi poichè è legato al modo di fare advertising 3.​ Forse non è un’idea originale ma è un aspetto oggi necessario 4.​ Può stimolare interesse, sia a livello teorico che pratico 5.​ Non so se ho le competenze adeguate, ma ho la motivazione per farlo 7 La figura del relatore Prima di fare domanda ad un docente di seguirci come relatore è bene andare da esso con un’idea, qualcosa di concreto e frutto di un ragionamento. La domanda di ricerca deve aiutare a definire l’obiettivo, cosa vogliamo conoscere con il nostro lavoro. Può essere impostata in modo descrittivo, esplorativo, comparativo, sperimentale e valutativo. Si tratta di modalità che possono essere combinate tra loro. È necessario procedere con ordine e costruire una domanda di ricerca che può essere: ​ Descrittiva: quali sono le caratteristiche? ​ Esplorativa: qual è la causa? da cosa deriva? Perché? ​ Comparativa: differenze e somiglianze? ​ Sperimentale ​ Valutativa Lo scopo della domanda di ricerca è conoscere ciò che si è detto e scritto sull’argomento. Sviluppare una buona domanda richiede tempo, quindi non bisogna mai sottostimarla. ​ Ciò che dobbiamo fare a partire da oggi richiede molto tempo, ma investire molto sulla domanda di ricerca è vincente perché rende il compito più facile. Sicuramente il compito è provare ad impostarla, poi ci aiuta il relatore se siamo in difficoltà. Quando si sviluppa una domanda di ricerca è utile ragionare su come vorremmo rispondere ad essa. La tesi di RICERCA o SPERIMENTALE approfondisce un argomento mai trattato a livello scientifico, i risultati del lavoro hanno elementi di originalità e individualità (abbiamo una domanda in mente ma siamo senza dati → stiamo facendo un esperimento). 🔎 Prevede la formulazione di un piano di ricerca sperimentale, lo sviluppo e la raccolta dei dati. Dati che verranno poi raccolti per analizzarli, compararli, approfondirli per poi passare all’argomentazione e la stesura vera e propria della tesi. 💡 Consiste in una ricerca che, partendo dalla consultazione bibliografica (ricerca compilativa) ​ include l’applicazione di materiali già esistenti (questionari, schede di osservazione, giochi interattivi, esperienze aziendali famose, etc) o realizzati dal laureando, ma non testati (es. progettazione di un corso di formazione, roleplaying, analisi descrittiva di un caso aziendale, applicazione di un modello ad una esperienza, elaborazioni inedite di un progetto grafico,ecc). ​ 8 La tesi, oltre a trattare un tema trovando il fondamento comunicativo, artistico ed epistemologico, conterrà una parte di progettazione grafica o multimediale. Esempio​ Donne nello sport → come le calciatrici vengono rappresentate nei media ​ Ricerche qualitative ○​ intervisto i giornalisti del corriere dello sport per capire che idea abbiano della donna, faccio 5/10 interviste e provo a capire che idea hanno; ○​ intervisto X calciatrici, le metto attorno ad un tavolo e faccio un focus group raccogliendo idee nei quotidiani, nei giornali di moda…; ○​ posso fare osservazioni etnografiche a bambini, uomini, donne…; ​ Ricerche quantitative ○​ posso procedere per sondaggi La TESI PROGETTUALE O STUDIO DI CASO sullo stesso argomento ho lo stesso tipo di popolazione, ma declino la domanda in modo diverso, posso fare ciò che voglio: un sito, un’app…​ Nelle ricerche sperimentali bisogna stare attenti agli aspetti della privacy, far firmare, avere degli accordi scritti. Il responsabile privacy della tesi è il relatore, il quale ci delega a trattare i dati, quindi insieme facciamo in modo che tutto sia in ordine. La tesi COMPILATIVA o ARGOMENTATIVA ha lo scopo di fornire una ricognizione la più possibile aggiornata dello stato dell'arte su una determinata questione, che sarà l'oggetto di indagine del lavoro. 🔎 Prevede la rassegna di un determinato argomento, la raccolta della conoscenza che al momento è stata prodotta riguardo al tema del mio interesse (evoluzioni storiche del problema, stato dell'arte attuale, ecc). Le argomentazioni vanno connesse tra di loro, presentando i punti di vista presenti in letteratura, analizzandone le differenze, le somiglianze e le specificità. Come rispondere alla domanda di ricerca? La prima formulazione della domanda di ricerca deve permettere di orientare la prima fase della ricerca bibliografica in modo da individuare i diversi ambiti (in cui cercare) o tagli che potreste dare alla tesi, cioè che tipo di risposta volete dare alla vostra 💡 domanda.​ Pensatela appunto come una risposta ad una domanda e preparatevi ad usare le vostre migliori argomentazioni per far in modo che la risposta sia chiara e convincente. 9 Un altro espediente per trovare una buona domanda di ricerca è quello di cercare i research gap. Si tratta di individuare alcuni ambiti del tema di ricerca di interesse, che non sono ancora stati esplorati. È il modo migliore per occuparsi di una domanda di ricerca originale, rilevante e interessante. Esercizio in aula - provare 10 minuti a scrivere una domanda di ricerca Sento il bisogno di approfondire le teorie in merito alle 9 intelligenze individuate da Gardner per investigare i processi di pensiero che si possono attivare nella mente delle persone e capire come questi entrano in gioco nell’interpretare i testi pubblicitari in base all’approccio che questi presentano. Come le 9 intelligenze individuate da Gardner entrano in gioco nell’interpretazione dei testi pubblicitari in base all’approccio da loro utilizzato? Sento il bisogno di usare la comunicazione come uno strumento per creare valore e costruire relazioni con le persone in modo etico e genuino. Come utilizzare la comunicazione per creare valore d’impresa? Sento il bisogno di approfondire il tema odierno del calo dell’attenzione e di come questo influenza il modo di fare advertising: è un problema o un'opportunità? Quali sono i motivi che generano il progressivo calo dell’attenzione da parte delle persone e come questo influenza il modo di fare advertising? Quali fattori contribuiscono al calo dell’attenzione nel contesto italiano, e in che modo l’advertising può trasformare questa sfida in un’opportunità per coinvolgere il pubblico? A questo punto dovresti avere focalizzato l’argomento del tema di ricerca. ​ In particolare ora dovresti sapere: ​ Domanda: a quale domanda vuoi dare risposta? ​ Ipotesi/tesi: quale ipotesi (tesi) testa il tuo studio? ​ Modo: farai una tesi di tipo compilativo o sperimentale? ​ Prove: quale materiale userai per testare la tua ipotesi? ​ Conclusione e implicazioni più ampie: quali sono le implicazioni del tuo studio per gli studi futuri? 10 La ricerca bibliografica preliminare 📖 La ricerca bibliografica si può definire come: la sistematica identificazione, localizzazione e analisi dei materiali (fonti) che contengono l'informazione fondamentale sul problema che si vuole approfondire. ​ Precisare e delimitare ancora meglio il tema scelto e gli obiettivi del lavoro che si intende realizzare ​ Completare la visione d’insieme dei materiali (fonti e studi critici) e sussidi disponibili ​ Conoscere la situazione della ricerca sull’argomento che si vuole studiare (Status Quaestionis) ​ Arrivare a una prima plausibile articolazione generale della problematica e a una prospettazione delle ipotesi di lavoro Quali sussidi per una ricerca? ​ Le fonti primarie sono i documenti in cui si possono ritrovare direttamente e immediatamente i dati originari riguardanti l'argomento di studio del quale ci si sta occupando; ​ Le fonti secondarie sono i documenti che portano a contatto con l'autore o con il tema studiato, ma solo indirettamente (monografie sul tema o autore stesso, commenti dei suoi scritti, riassunti di ricerche, commenti di testi o simili). Bisogna trovare dei sussidi a supporto, ovvero fare ricerca bibliografica, trovare fonti che ci aiutino a capire se la direzione è giusta. È utile confrontare altre tesi, film, libri, esperti, interviste. ​ Codice ISBN: per i libri di solito significa che qualcuno, specialmente case editrici classiche, ha fatto un processo di peer-review. Sono documenti indispensabili: ​ Enciclopedie ​ Manuali scientifici e opere generali ​ Monografie, saggi critici, articoli e recensioni ​ Pubblicati in riviste specializzate ​ Opere miscellanee, cioè opere pubblicate da diversi autori. Possono essere articoli, atti di convegni, etc.. 11 ​ Cataloghi di libreria ​ Documenti di archivio ​ Dizionari: ○​ ci riferiamo qui a dizionari specializzati, cioè opere che presentano, in ordine alfabetico, informazioni sui termini relativi a una determinata materia o disciplina ○​ Es. Dizionario di Scienze dell’educazione o dizionario di Medicina ​ Enciclopedie: ○​ opere in cui sono raccolte alfabeticamente o sistematicamente, in maniera più ampia e dettagliata, nozioni di tutte le branche del sapere (enciclopedia generale o universale), di una o più materie/discipline assieme (enciclopedia speciale) ○​ Es. Enciclopedia Italiana, enciclopedia Treccani ​ Manuale scientifico: ○​ presenta in modo critico, l'esposizione completa di una determinata materia o disciplina; ​ Opera generale: ○​ presenta una parte importante di una determinata disciplina → Contengono notizie e orientamenti bibliografici che consentono di continuare le letture. Per informazioni più utili e complete ​ Monografie: esposizione scientifica approfondita di una questione o argomento ben preciso e delimitato; ​ Saggi critici in riviste: i risultati aggiornati dalle ricerche più recenti vengono presentati da specialisti ​ Articoli scientifici: articoli derivanti da una ricerca specifica che viene pubblicata su una rivista accademica specializzata. La rivista è presidiata da una comunità scientifica che valida il testo secondo le regole della peer-review FAD01 Si procederà ora per gradi e in particolare dovrai: 1.​ Identificare quali sono i sussidi per la ricerca che ti servono 2.​ Capire dove si trovano e il modo di poterli consultare 12 3.​ Visionarli e analizzarli, in modo da comprendere se il materiale può essere utile per la tua domanda di ricerca Una volta fatto ciò siamo pronti per avere un’idea più specifica della nostra idea di tesi. Funziona? C’è materiale sufficiente? Il tema mi è chiaro? Identificare i sussidi​ Devi innanzitutto imparare a discernere ciò che è realmente materiale scientifico e cosa non lo è. È importante reperire le giuste fonti che possono diventare i materiali di riferimento per la tua tesi.​ In particolare devi cercare di reperire i principali testi che sono stati scritti sull’argomento che hai scelto, oppure che sono stati scritti da un autore fondamentale per la tua disciplina di riferimento. Cosa NON è scientifico ​ Stampa: citare articoli tratti dai quotidiani è consentito MA non possono essere le tue fonti primarie di informazioni; ​ Google: il web è pieno di contenuti non attendibili, fake news, contenuti rielaborati in modo inesatto; ​ Siti generalisti: meglio utilizzare siti di associazioni di categorie oppure blog di esperti della nostra materia (in ogni caso non sono fonti scientifiche) ​ Tesi recuperate online: non sai se sono state scritte in modo corretto, se sono state modificate, etc ​ «Ipse dixit» cita solo fonti esatte, verificate e certe Dove trovare i sussidi Ci si può avvalere di diversi strumenti di ricerca bibliografica, ad esempio: ​ OPAC SBN ​ OPAC del polo SBN Venezia ​ Biblioteca IUSVE ​ Archivio italiano dei periodici (ACNP), EBSCOhost ​ Google Scholar ​ Alphabetica 13 OPAC (acronimo di Online Public Access Catalogue, cioè Catalogo in rete ad accesso pubblico) è il catalogo informatizzato delle biblioteche.​ Il sito permette di visionare tutti i testi presenti nelle biblioteche pubbliche italiane. Il sistema OPEC permette anche l'accesso ai cataloghi delle singole biblioteche, delle biblioteche di una specifica regione o delle biblioteche di una specifica provincia. ​ OPAC del polo SBN della provincia di Venezia ​ OPAC del polo SBN della provincia di Verona ​ ACNP​ L'archivio italiano dei periodici è un servizio gestito dall'Università di Bologna e dal CNR di Roma che consente di accedere alle descrizioni bibliografiche delle pubblicazioni periodiche possedute dalle biblioteche nazionali. EBSCOhost​ Il motore di ricerca permette di ricercare testi all'interno di più di 375 database aggregati al servizio. Lo IUSVE ha sottoscritto un abbonamento che permette l'accesso agli articoli dei settori: ​ Comunicazione e mass media ​ Sociologia ​ Psicologia e scienze comportamentali ​ Educazione *per accedere ad EBSCOhost è necessario connettersi ad Internet del nostro campus universitario utilizzando le credenziali che ti sono state inviate per mail per l'accesso ad Internet. Google Scholar​ Google SC è un motore di ricerca che permette di reperire articoli accademici. ​ A volte questi articoli sono immediatamente disponibili in formato PDF, a volte essi vanno acquistati online. Alphabetica​ È un motore di ricerca che recupera notizie e materiali all'interno di un ecosistema digitale che connette banche dati diverse. È interessante perché recupera risultati che afferiscono non solo al mondo dei libri, ma anche a musica, manoscritti, audio e video, cartografia, periodici e grafica. 14 Ora che abbiamo una lista di fonti riguardanti l'argomento di ricerca, bisogna capire quali si trovano e a quali condizioni. Questi strumenti che abbiamo appena visto permettono già essi stessi di individuare la localizzazione della fonte. Analizzare il materiale A questo punto è necessario analizzare le fonti individuate come accessibili.bisogna controllare secondo i criteri di: ​ Autenticità e attendibilità ○​ Fonti edite, disponibili in commercio o nelle biblioteche ○​ Fonti online quando correlate ad una valutazione (es. Google Scholar) ○​ Fonti contenute in attori di ricerca che fanno da garante (es. Ebscohost) ​ Autorevolezza ed esattezza ○​ È necessario informarsi sull'autore ○​ Esaminare l'interno dell'opera (ci sono incoerenze o contraddizioni?) ○​ Bisogna confrontarla con altre documentazioni precedenti o contemporanee (alcuni autori hanno espresso lo stesso punto di vista?) Tenere sempre in considerazione ​ Autorevolezza dell’autore, dell’editore e della collana ​ Data di pubblicazione (fonti aggiornate) ​ Frequenza di citazione (se è molto citato è un buon segno) ​ Indicazioni del relatore ​ Giudizi personali: imparare a valutare Materiale reperito online​ Non tutto ciò che si trova sul web è il male, anzi. Si possono trovare preziosissime fonti di informazioni. Tuttavia le raccomandazioni sono d'obbligo perché online è facile trovare anche tanta falsa scienza. ​ Selezionare i materiali più adatti ​ Consultare siti affidabili → gestiti da università, istituti e centri di ricerca, enti pubblici ​ Utilizzare anche le pagine e i documenti in lingua inglese ​ Salvare sistematicamente i documenti trovati in rete e considerati importanti ​ → file specifici, riportando l’URL, e data di consultazione. Quest’ultimo passaggio è importantissimo per la gestione della sitografia! UDA 4 e 6! 15 Costruzione della bibliografia Ora che hai individuato i testi che ti possono interessare, hai capito dove si trovano e li hai visionati, è il momento di selezionare i testi che davvero ti possono servire e scartare quelli che non si sono rivelati importanti per il tema che hai scelto. Ma come scegliere? Cosa cercarono interessi trovati?​ Il sapere che al momento è stato prodotto rispetto all'argomento, strumenti utili per l'analisi, ulteriori bibliografia, aspetti aspetti che sono ancora poco studiati. Quanta bibliografie mi serve? Quando mi fermo? Non esiste una risposta precisa. Il nostro obiettivo è cercare di raccogliere alcuni punti ​ Testi fondamentali: ○​ Testi chiave che introducono un settore disciplinare o un tema ​ Testi specializzati: ○​ Importanti per un tema. Non utilizzarli significa conoscere poco l'oggetto di studio ​ Teste d'appoggio: ○​ Migliorano il ragionamento su un tema. Non utilizzarli non significa debolezza argomentativa, usarli invece dimostra competenze e capacità riflessiva È necessario schedare le fonti: ​ fotocopiare frontespizio, colophon e indice ​ salvare pagine web ​ usare Zotero (scaricabile online + add-on) ​ Segnare i numeri di pagina per articoli o saggi in collettanee Ciascuno poi elabora il proprio modo di organizzare le fonti. L'importante è non perdere di vista l'obiettivo e soprattutto evitare di smarrire materiali preziosi. Revisione della bibliografia A questo punto sarà bene: ​ rivedere il rapporto con le domande e le ipotesi di partenza, valutandone la pertinenza 16 ​ riconsiderare la validità e la fondatezza in merito ai risultati verso cui vuoi tendere ​ individuare nuovi interrogativi e problemi, purché pertinenti ​ rendersi conto delle lacune e della frammentarietà (no collage) ​ Iniziare a comprendere come elaborare il materiale Puoi iniziare a pensare anche a: ​ Eventuale integrazione dei materiali ​ Decantazione dei dati, che vengono utilizzati perché realmente validi e non solo perché sono già a disposizione ​ Revisione critica ed eventuale riformulazione di nuove ipotesi Dalla ricerca bibliografica si comincia a costruire la bozza dell'indice che servirà per la richiesta di tesi. Quest'ultimo passaggio servirà per il progetto di tesi che costituisce l'EAD 3. SECONDA LEZIONE Google Scholar non va citato nella bibliografia → è uno strumento per trovare articoli ​ UPPA: sito pedagogico non scientifico ○​ lo cito nel primo paragrafo (più teorico) ​ Un video Youtube non è un materiale scientifico, ma posso utilizzarne i contenuti ○​ lo cito nel terzo paragrafo (più pratico) ​ GALILEO: non scientifico ​ Tesi di laurea: non sappiamo come sono state sviluppate, se lo studente è stato seguito a dovere, con che valutazione sia uscito. possiamo usarlo in alcuni modi: ○​ indice: la struttura ci può interessare ○​ ci sono teorie che non conosciamo? ○​ non copiare nulla → i docenti possono tracciare se un testo è stato preso da un’altra parte (Compilatio) ○​ guardare la bibliografia per visionare le fonti ​ Connected papers → tutto ciò che è qui dentro è scientifico, può essere uno strumento molto utile ​ Sci-Hub → ce lo consiglia ma non vuole pubblicarlo esplicitamente ​ Researchgate → è possibile contattare gli autori ​ Zotero 17 Cos’è il progetto personale di ricerca? È un’organizzazione articolata del lavoro personale in funzione di obiettivi chiari e di ipotesi ragionevoli per la soluzione di problemi e delle domande che si intendono affrontare → devi iniziare a progettare le fasi di lavoro della tua tesi. Finché non si delinea uno schema di lavoro sufficientemente logico e completo non si può passare alla fase successiva, cioè la scrittura. Invece, dopo: ​ aver fatto un progetto; ​ aver deciso il tipo di risposta alla domanda di ricerca; ​ aver esaminato in modo più attento la letteratura rilevante per capire nel dettaglio quali argomenti o libri si devono analizzare affinchè la risposta alla domanda sia esauriente e convincente Dovresti fare una scaletta del lavoro. L’obiettivo è individuare i possibili modi di suddividere e organizzare il materiale: ​ Devi decidere cosa mettere nella tesi e che cosa lasciare fuori ​ Devi riflettere sull’ordine più logico con cui presentare i vari elementi Alla fine di questa fase devi avere una scaletta (scritta) degli argomenti che intendi trattare, ovvero l’indice. TEMPI DI LAVORO​ Per una tesi di baccalaureato sono previsto 8 ECTS → 8*25 = 200 ore di lavoro.​ Se dividiamo il carico di lavoro in un periodo di 3 mesi ciò comporta 2,5 ore di lavoro dedicate alla tesi al giorno. Come impostare il piano di lavoro Dobbiamo stilare il progetto personale di ricerca in modo da auto-organizzare le fasi di lavoro. Inizia a stendere un documento a tuo uso personale in cui tocchi alcuni punti: ​ Presentazione del tema: esposizione e specificazione chiara e precisa dell’argomento; ​ Obiettivi: che cosa ti aspetti di raggiungere; 18 ​ Stato della questione: stato attuale della ricerca riguardante l’argomento che intendi affrontare; ​ Ipotesi di lavoro: interrogativi per il quale provi a formulare risposte, ipotesi che vuoi verificare, strumenti che intendi utilizzare, metodologia, etc; ​ Fonti e metodo: presentazione dei tipi di fonti e documenti utilizzati nella ricerca e metodo di lavoro adottato; ​ Schema del lavoro: un primo tentativo di articolazione o suddivisione logica dei contenuti; Una volta fatto il punto della situazione si procede con la scaletta.​ La scaletta è una specie di indice che descrive la struttura della tesi e la sua suddivisione in capitoli e, all’interno di questi, in sezioni.​ Deve contenere poche righe che spiegano il contenuto di ciascun capitolo. La scaletta ora non è ancora definitiva, ci sono chiaramente vari aspetti da definire. Ma non è un problema, avere una scaletta aiuta a partire e obbliga ad organizzare le idee. Come stendere un indice La scaletta è uno schema che rappresenta l’organizzazione ideale dei contenuti che devono essere inseriti nel testo che si sta progettando. 💡La scaletta, una volta numerata diventa l’indice della tesi. Può essere scritta anche prima dell’analisi dettagliata della bibliografia perché rappresenta sostanzialmente l’idea che si ha in mente. È lo schema dell’argomentazione, cioè il piano di lavoro. L’indice va inserito nel progetto di tesi e potrà anche essere variato nel corso del lavoro di stesura. Titolo della tesi: _________________ Introduzione 1. (titolo del capitolo)________________ 1.1 (titolo della sezione) (in questa sezione intendo parlare di…) 1.2. (titolo della sezione) 19 (in questa sezione intendo parlare di…) ----- ----- 2. (titolo del capitolo)________________ 2.1 (titolo della sezione) (in questa sezione intendo parlare di…) ----- Conclusioni I principali risultati della tesi (cioè le conclusioni) Ulteriori spunti per la ricerca futura Dopo aver ​ individuato il tema della tesi ​ aver definito la domanda di ricerca e il taglio ​ aver letto alcuni riferimenti bibliografici Si possono ipotizzare i contenuti della tesi. Come fare? Ci sono 2 tecniche: ​ brainstorming ​ metodo delle satole vuote L’importante è non perdere mai la domanda che motiva l’intero lavoro. Fare ciò permette di risolvere dubbi che possono nascere come: “ma devo parlare anche di questo?”. Raccogliere ed elaborare il materiale In questa fase dovresti riuscire a capire se hai bisogno di: ​ Integrare i materiali ​ Far decantare i dati (che vengono utilizzati perché realmente validi e non solo perché sono già a disposizione) ​ Revisionare in modo critico il tuo lavoro ​ Eventuale formulazione di nuove ipotesi A questo punto il lavoro seguirà 3 fasi 20 1. Raccolta della documentazione Nuove ipotesi e interrogativi si annoteranno nella tappa successiva dell’elaborazione del materiale stesso. Esse saranno respinte o integrate nel piano di lavoro, dopo un’attenta analisi e un reciproco confronto critico. Perchè la situazione non diventi caotica serve adottare una scheda bibliografica.​ Una scheda bibliografica completa contiene: ​ l’argomento di cui tratta il testo ​ dati bibliografici ​ garanzia sulla fonte ​ contenuti principali del testo ​ sintesi dei contenuti utili per la ricerca ​ trascrizioni letterali ​ annotazioni Per avere uno strumento completo è bene evidenziare i concetti chiave e inserire anche il riferimento delle pagine della fonte. Un’altro strumento è la mappa concettuale, ovvero un grafico ad albero che rappresenta le idee e la loro gerarchia. Per essere utile deve: ​ avere contenuti pertinenti tra loro ​ rispettare una gerarchia ​ avere una struttura bilanciata La mappa mentale può essere lo step 1 per comprendere il riassunto delle informazioni, la mappa concettuale è lo step 2 per dare una forma alla struttura dei contenuti. Il riassunto facilita la comprensione perché obbliga a riflettere e a rapportare le parti con il tutto. Nel farlo è utile: ​ una buona sottolineatura del testo ​ esprimere le idee principali con parole proprie annotando le pagine del libro a cui fanno riferimento ​ All’inizio porre alcuni riferimenti sull’autore e sul paradigma di studio 21 2. Organizzazione del materiale ​ Organizza i diversi nuclei di materiale ​ Leggi tutta la documentazione accumulata ​ Lascia un periodo di decantazione ​ Ritorna sul materiale: lista dei problemi emersi lungo il lavoro (che sono opportunamente annotati) 3. Elaborazione critica della documentazione È la fase di elaborazione dei materiali in vista dei risultati che si vogliono e si possono raggiungere. Non pensare solo al tema, ma anche al lettore.​ L’obiettivo primario è rendere chiaro il discorso e offrire tutti gli elementi e strumenti perché possa essere controllata la propria ricerca. Riassumendo: ​ Eventuale integrazione dei materiali (ci sono lacune inaccettabili?) ​ Decantazione dei dati a disposizione (evitare il rischio elenco) ​ Formulazione di nuove ipotesi risolutive dei problemi che sono emersi (ristrutturazione del lavoro) Per concludere: ​ potrebbe essere utile redigere una traccia sintetica della tesi (3/4 pagine)​ → può diventare la base per una futura introduzione, questo anche in funzione del tuo ​ → incontro con il relatore della tesi. Sistema di citazione bibliografica In questo momento ci stiamo dedicando alla fase di ricerca bibliografica iniziale, quindi: ​ abbiamo iniziato a raccogliere i materiali ​ dobbiamo imparare ad utilizzarli La ricerca bibliografica serve a: ​ delimitare ulteriormente il tema ​ completare la visione d’insieme dei materiali ​ conoscere la situazione della ricerca sull'argomento 22 ​ arrivare ad una prima articolazione generale della problematica Prima di cominciare bisogna chiarire: ​ Cos’è una citazione? ○​ Citare significa riportare parole o brani (autorevoli) altrui. ○​ Citare è un atto dovuto, legato all’etica professionale. ​ Consente di evitare di assumersi responsabilità dirette di affermazioni o dati, inoltre dà valore a ciò che vuoi dire. ​ A cosa serve una citazione? ○​ Aiuta chi ti sta leggendo a seguire il percorso della trattazione e a ricostruirlo successivamente. ○​ Una citazione deve essere utile e significativa per chiarire un’idea. ​ Come si riconosce una citazione? ○​ All’interno del testo viene riportato il nome dell’autore e l’anno di pubblicazione del volume → in questo caso siamo di fronte ad una rielaborazione di alcune teorie consultate; ○​ Viene riportato (fedelmente) un testo tra virgolette basse (« ») Ci sono 2 tipi di citazione Citazione diretta (o letterale) Citazione indiretta (o concettuale) Si riporta fedelmente quanto affermato Si esprime in modo rielaborato il dall’autore. Esige il numero di pagina dalla contenuto di un testo (evidenziando quale è stata estrapolata. comunque l’autore di riferimento). Breve: si può inserire dentro al testo e viene detta “in corpo”. Lunga: va inserita in un blocco di testo a parte e viene detta “fuori corpo”. ​ Come si cita correttamente? ○​ Lo iusve adotta il sistema “citazione in nota e in bibliografia”. Per farlo serve ​ Cognome N. dell’autore, ​ Titolo in corsivo dell’opera, ​ Città dell’editore, ​ Editore, ​ Anno di pubblicazione. 23 ​ numero di pagina solo per pié di pagina TERZA LEZIONE Non tutte le fonti devono essere necessariamente scientifiche, ma la tesi deve basarsi su di esse. 2 tipi di citazione: ​ diretta (in corpo) ​ indiretta (fuori corpo) Cambio di tipologia È possibile cambiare idea e quindi voler cambiare tipologia di tesi, passando da sperimentale a compilativa?​ Si, può capitare che si volesse intervistare un CEO ma che non si riceva la giusta cooperazione da parte dell’azienda. In questi casi il cambio va comunicato subito. È possibile cambiare idea e quindi voler cambiare tipologia di tesi, passando da compilativa a sperimentale?​ No, perchè in questo caso bisogna ridefinire il disegno di ricerca, c’è necessità di lavorare su metodo, tecniche, riferimenti bibliografici, privacy…in questi casi il cambio andrebbe comunicato alla segreterie didattica con una nuova richiesta di tesi e si slitterebbe ad una sessione di laurea diversa in base ai tempi previsti. 💡 Le citazioni, sia a piè di pagina che in bibliografia finale saranno oggetto d’esame. Il modulo di richiesta di tesi Su Sirius sono presenti i moduli che possono essere utili e i link con i quali recuperarli. ​ È bene però darci un occhio sotto data di consegna perchè a volte vengono aggiornati. 1. Titolo della tesi Deve essere chiaro, sintetico, e didascalico. Non deve essere ermetico o creativo, ma deve fare capire l’argomento della tesi e se è progettuale o compilativa.​ Evitare lo stile giornalistico, es: «La parità di genere in pubblicità: un bel passo avanti». ⚠️ Attenzione: il titolo non può essere cambiato. Ciò che è nel modulo è definitivo. 24 2. Motivazione della scelta La motivazione deve essere congruente con le motivazioni di una tesi e il percorso di laurea in comunicazione. Presenta e giustifica il tema alla luce degli studi compiuti. Sii chiaro, diretto, semplice (non fin dalla notte dei tempi l’uomo si è sempre interrogato su quali siano le conseguenze del proprio agire). 3. Obiettivi Devono essere al massimo due o tre, espressi per punti chiari e sintetici.​ Non devono essere troppo astratti e vaghi, poiché sono la riformulazione della tua domanda di ricerca.​ Elenca quali sono gli obiettivi che ti prefissi (es: analizzare il piano di comunicazione di xx; comprendere le dinamiche culturali dei telequiz; elaborare il progetto grafico di xx). 4. Schema del progetto Indica la struttura, cioè l'indice, capitolo per capitolo, con relativi titoli provvisori. Abstract Introduzione Cap.1: Titolo ​ 1.1. Titolo paragrafo ​ 1.2. Titolo paragrafo Cap. 2: Titolo ​ 2.1. Titolo paragrafo ​ 2.2. Titolo paragrafo Cap. 3: Titolo ​ 3.1. Titolo paragrafo ​ 3.2. Titolo paragrafo Conclusione Bibliografia Sitografia Ricorda: ​ l’introduzione non è uno spazio in cui si danno le definizioni utili alla tesi 25 ​ generalmente la tesi di baccalaureato è composta da: ○​ indice, introduzione, capitolo 1, capitolo 2, capitolo 3, conclusioni, bibliografia ○​ non più di 3 capitoli se compilativa ○​ non più di 4 se è: sperimentale/progettuale/studio di caso. ​ se fai una tesi sperimentale, i risultati di interviste/questionari/ecc vanno riportati in un capitolo a parte. Non ne parlerai solo delle conclusioni. 5. Metodo di lavoro Inizia specificando se la tesi è progettuale o compilativa.​ Poi entra nel dettaglio del processo attraverso il quale vuoi arrivare a raggiungere gli obiettivi, nel caso di progetto indicare gli elementi che utilizzerai e perché. Se utilizzi analisi di casi studio, ricerche sul campo attraverso questionari, interviste, osservazioni ecc. definisci il modo in cui si svilupperanno gli strumenti di rilevazione e di ricerca e come verranno utilizzati per l’analisi. 6. Bibliografia La bibliografia è costituita da testi di base, cioè i manuali di riferimento e attinenti con il tema scelto, utilizzati nel percorso di studi triennali, e testi a tema specifici per l’argomento della tesi. 💡Qualche avvertimento: ​ Una buona bibliografia si compone di libri da leggere e consultare, ma anche di articoli scientifici e siti attendibili; ​ Non c’è un criterio oggettivo che riguarda quanti testi debbano essere inseriti in bibliografia (non c’è un minimo o un massimo). Tuttavia, dimostri anche attraverso la tua ricerca bibliografica di avere le idee abbastanza chiare su quello che farai e come lo farai; ​ I riferimenti che presenti dovrebbero essere abbastanza esaustivi per raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato ○​ → una bibliografia poco completa dimostra che le idee non sono ancora abbastanza chiare ○​ → una bibliografia troppo vasta dà l’impressione che l’argomento non è ancora troppo definito 26 ​ La commissione esaminatrice del modulo di richiesta può approvare ma anche respingere il tuo progetto La richiesta non verrà approvata: ​ Se il titolo è a stampo giornalistico; ​ Se non rispetterà gli standard minimi richiesti; ​ Se la bibliografia non sarà redatta nel modo corretto; ​ Se gli obiettivi non saranno chiari e congrui con lo schema; ​ Se gli obiettivi di ricerca sono troppo vasti; ​ Se lo schema sarà incompleto; 💡Sappi che: in caso di non approvazione verranno sempre riportate le motivazioni, in modo da darti la possibilità di porre rimedio! ​ il giudizio arriverà sempre anche al tuo relatore (anche nel caso di approvazione). 💡Sappi che: la non approvazione non comporta lo slittamento della sessione. ​ Ti verrà richiesto di presentare il progetto corretto entro i termini stabiliti. La Prof ssa Tiziana Piccioni, generalmente in caso di bocciatura di progetto, organizza un incontro di metodologia della ricerca In quell’occasione vengono spiegate le ragioni della non accettazione e vengono fornite indicazioni sia generali, sia specifiche progetto per progetto. Stendere una monografia scientifica: regole e buone prassi Si tratta di una delle fasi più delicate e personali del lavoro.​ Questa fase è divisa in 2 sezioni: ​ Parti della monografia scientifica ○​ preliminari ○​ centrali ○​ complementari ​ Formattazione del testo secondo le indicazioni del vademecum IUSVE PARTI DELLA MONOGRAFIA SCIENTIFICA 27 1. Parti preliminari ​ Titolo ​ dedica → indicazioni operative in vademecum ​ indice → indicazioni operative in vademecum ​ abstract → indicazioni operative in vademecum ​ sigle e abbreviazioni usate Il titolo È composto da parole che esprimono l’argomento di un’opera scientifica. ​ Si trova spesso sia nel frontespizio che nella copertina. Deve essere: ​ espressivo ​ rispondente al contenuto della ricerca ​ breve, conciso, originale Può essere seguito da un sottotitolo. La formulazione definitiva del titolo si stabilisce prima della consegna del progetto di tesi, magari dietro consiglio del relatore.​ I titoli dovrebbero attirare l’attenzione e contemporaneamente informare sull’argomento. La dedica Non va mai inserita in una tesi IUSVE. L’abstract È sostanzialmente un riassunto del lavoro svolto presentando in modo chiaro i contenuti della tesi. Un buon abstract dovrebbe contenere tutte le «parole chiave» del tuo lavoro e in particolare: ​ Argomento su cui è centrata la domanda di ricerca ​ Quadro teorico ​ Cornice metodologica ​ Breve cenno dei risultati ottenuti ​ Questioni aperte 💡 C’è un limite di lunghezza e parole che puoi utilizzare per redigere l’abstract. 28 Nella sua formulazione bisogna considerare la seguente struttura: ​ prima parte ○​ introduzione: argomento su cui è centrata la domanda di ricerca ​ seconda parte ○​ obiettivi ○​ quadro teorico ​ terza parte ○​ cornice metodologica ○​ anticipazione di attese o risultati L’indice dei contenuti È un elenco di tutti i capitoli e sottocapitoli del libro, presentati nell’ordine nel quale appaiono e abbinati al numero di pagina che li ospita. 💡Viene spesso confuso con un altro paratesto, ovvero il sommario.​ Il sommario, però, è solo un breve riassunto dei concetti più importanti trattati nei singoli capitoli o nell’intero libro. Nei manuali si trova spesso alla fine di ogni sezione, per riepilogare le parti salienti del testo. 2. Parti centrali (o corpo) L’introduzione È un testo argomentativo: ​ è una parte essenziale ​ è il primo approccio del lettore al tema svolto ​ il testo deve risultare sempre intelligibile senza bisogno di ricorrere alle note È importante che l’introduzione sia scritta alla fine di tutto il lavoro, perchè solo a fine tesi si può avere una chiara visione d’insieme necessaria ad un lavoro di sintesi. In breve, l’introduzione deve rispondere alla domanda «di che cosa si occupa questa tesi?». Nel tuo lavoro dovrà occupare circa 2-3 pagine e devi indicare: ​ Perché hai scelto questo argomento invece di un altro (perché è stato trascurato, perché se ne parla molto ma in modo incompleto...); 29 ​ Perché questo tema ti interessa; ​ Il tipo di approccio e la disciplina accademica che utilizzi con cenni alle teorie; ​ Domande di ricerca, obiettivi, problemi; ​ Anticipa alcuni risultati; ​ Schema della tesi giustificato: ○​ nel primo capitolo si parla di…; ○​ nel secondo…​ ​ A) Argomento ○​ La presente tesi tratta di… ha per argomento… intende approfondire… ​ B) Motivazioni ○​ Si è ritenuto importante/ interessante/utile/originale rilevante… effettuare questa ricerca perché… ​ C) Obiettivi di lavoro ○​ Il fine di questa tesi è… Gli obiettivi che si è posti sono …. ​ D) Fonti, metodologia, e strumenti ○​ Per effettuare la ricerca ci si è avvalsi di un metodo (analitico, sperimentale, induttivo)… Il lavoro scientifico è stato effettuato tramite una ricerca e approfondimento bibliografico, una ricerca semi-sperimentale, una ricerca sperimentale, una studio sul campo, studio di caso, osservazione partecipante…. ​ E) Struttura del lavoro ○​ La tesi si articola in … capitoli. Nel primo capitolo verrà presentato...; nel secondo capitolo si approfondirà. Infine nel terzo capitolo… ​ F) Breve chiusa finale ○​ Mi auguro che… Ritengo che… Il corpo del lavoro È il cuore del progetto di tesi in quanto è il luogo in cui viene dato spazio all’esposizione e alla valutazione di quanto è stato realizzato nella ricerca.​ Esso è composto da: Testo: organizzato in capitoli e sezioni Note: esplicative del testo scritto 30 - Offre la sostanza del contributo, Note di contenuto: rimandano ad altri perfettamente comprensibile senza il punti del testo. Forniscono informazioni di rinforzo (es. citazioni/precisazioni…).​ ricorso alle note. Spesso non date nel testo per non - Si articola in capitoli, suddivisi a loro appesantire/interrompere la lettura. volta in articoli e paragrafi numerati. - Ogni articolazione porta un titolo Note di riferimento: riportano i dati utili a rintracciare le fonti citate, quindi i rispondente al contenuto specifico della riferimenti bibliografici che dovranno medesima. essere ripetuti nella bibliografia. - Gli argomenti presentati devono succedersi secondo criteri logici Note miste: può essere che una nota assolva le funzioni di entrambe. accettabili e comportare immediatamente (accanto alle enunciazioni) le prove e la documentazione indispensabile di quanto si va dicendo. Il primo capitolo Aiuta a rompere il ghiaccio rispetto al tema che decidi di trattare.​ Contiene lo stato dell’arte e un discorso chiaro e sintetico di tutto il percorso accademico che tocca il tema scelto. ​ Esso serve a mostrare la tua padronanza sull’area di cui ti occupi, la comprensione del problema e giustificare: l’argomento, il progetto e il metodo di ricerca. Sostanzialmente devi indicare: ​ cosa si sa sull’argomento ​ cosa si può dire criticamente in merito a ciò che si sa ​ qualcuno ha mai elaborato un testo uguale? ​ qualcuno ha mai elaborato un testo collegato al tuo? ​ dove si inserisce il tuo lavoro rispetto a ciò che è stato scritto in precedenza? ​ perché la tua ricerca è utile rispetto a ciò che è già stato scritto? 💡 A partire dal primo capitolo ci devono essere le note bibliografiche. Gli altri capitoli Dipendono molto dalla disciplina scelta e dal taglio che si da alla tesi. In generale c’è: 31 ​ il metodo ​ l’analisi dei materiali ​ lo sviluppo dei temi In generale bisogna sempre adottare una forma impersonale. Conclusioni Non è il riassunto materiale degli argomenti trattati, ma parte essenziale del lavoro scientifico e che verrà letta maggiormente. Comprendono: ​ una sintetica ricapitolazione della strada percorsa; ​ l’indicazione dei risultati che scaturiscono dalla ricerca per il progresso della scienza; ​ conseguenze che ne possono derivare in funzione di nuove piste di ricerca; ​ meriti specifici e limiti del proprio lavoro; ​ problemi ancora aperti e lacune da colmare; ​ funzione «prospettica» della ricerca. Parti complementari ​ Note ed Excursus* ​ Appendici* ​ Bibliografia ​ Indice generale* ​ Errata corrige* Le parti con * sono opzionali e non sono previste per la tesi IUSVE, sappi però che sono parti esistenti, nelle monografie scientifiche. Bibliografia La bibliografia raccoglie le fonti scientifiche alle quali si è attinto per sviluppare la ricerca.​ È un elenco ordinato in cui compaiono libri, capitoli di libri, articoli, riviste nazionali, internazionali e vario genere di documenti utilizzati in prima persona. La bibliografia, come parte del lavoro scientifico, deve comprendere soltanto i titoli degli scritti che hai direttamente consultato e utilizzato all’interno del testo. 32 Il caso contrario va espressamente rilevato anche per onestà professionale!​ Come visto, generalmente si aggiunge anche la sitografia. Formattazione del testo secondo vademecum IUSVE La formattazione del testo si riferisce all'aspetto che il testo assume grazie ai parametri che vengono utilizzati di: carattere, spaziatura, dimensioni ecc.​ 💡Consiglio: è bene impostare i parametri prima di iniziare a scrivere e mantenerli per tutto il testo, in modo da evitare perdite di tempo. Testo Lunghezza del testo​ Per la tesi di baccalaureato sono richieste 40-70 pagine (allegati esclusi). Gabbia di impaginazione margine superiore: 4 cm margine inferiore: 3,5 cm margine sinistro: 3,5 cm (rilegatura) margine destro: 2 cm Interlinea Corpo del testo: 1,5 Note: singolo Bibliografia: specialmente se distribuita su più pagine: singola Carattere​ Deve essere leggibile e rimanere lo stesso per tutte le sue parti: Times New Roman ​ 14 per i titoli dei Capitoli ​ 12 per i titoli dei Paragrafi ​ 12 nel testo ​ 11 nelle citazioni fuori corpo ​ 10 nelle note a piè di pagina, se presenti 33 ⚠️ Il sottolineato normalmente non va utilizzato.​ ⚠️ Evitare il più possibile il ricorso al grassetto.​ ⚠️ Il corsivo è richiesto solo per: ​ termini stranieri ​ titoli di testi in bibliografia e nelle citazioni ​ eventuali titoli di sotto-paragrafi Numerazione​ Le pagine vanno numerate progressivamente nella parte bassa (fatta eccezione di copertina e frontespizio). Deve comparire solo il numero (Pagina 7 → 7). Organizzazione del testo ​ Il testo va giustificato. La prima riga di ogni capoverso va rientrata a destra di 0,5 cm. Citazioni brevi​ Le citazioni corte (massimo 3-4 righe) vanno poste tra caporali. ​ È consigliato ricominciare la numerazione delle note ad ogni capitolo. Immagini, schemi e grafici​ Il loro inserimento deve essere applicato in modo da non compromettere la leggibilità del testo e deve essere accompagnato da una didascalia in corsivo, che va richiamata nel testo citando anche la fonte a piè di pagina.​ Tieni sempre a mente che le immagini non hanno mai un carattere ornamentale! Copertina La copertina contiene: 1.​ l’indicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma; 2.​ la denominazione dell’Istituto Universitario (IUSVE ISTITUTO UNIVERSITARIO SALESIANO VENEZIA); 3.​ la citazione di aggregazione (Aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS); 4.​ la dicitura “Tesi di Baccalaureato in” (inserire il titolo completo che riporti il proprio corso di laurea e l’eventuale indirizzo specifico); 5.​ il titolo dell’elaborato (non virgolettato); 6.​ il nominativo del Relatore (colui che affianca lo studente); 34 7.​ il nominativo dell’eventuale Correlatore esterno; 8.​ il nominativo e la matricola del Candidato; 9.​ l’anno accademico relativo all’ultimo anno d’iscrizione. ⚠️ Dopo la copertina va inserita una pagina bianca. Prime pagine Frontespizio​ Contiene le stesse informazioni della copertina e va impaginato allo stesso modo.​ La firma del relatore e del laureando vanno apposte in originale o elettronicamente sotto i relativi nominativi. Indice​ Dopo il frontespizio seguirà l’indice dei titoli dei capitoli, dei paragrafi ed eventualmente dei sotto paragrafi, con accanto il numero di pagina di inizio di ciascuno.​ È molto importante che al termine del lavoro vi sia corrispondenza tra le pagine indicate nell’indice e quelle presenti nel corpo dell’elaborato. Abstract​ Nella pagina successiva all’indice andrà inserita una breve (max 250 parole) e semplice presentazione dei contenuti della tesi in italiano ma anche in inglese. L’abstract ha lo scopo di delineare i concetti fondamentali dell’elaborato. ​ La versione in inglese va compilata in corsivo in modo da differenziarsi da quella in italiano. È preferibile distinguere le due versioni (italiano/inglese) in due pagine diverse. Introduzione, capitoli, paragrafi, sottoparagrafi e conclusioni​ I contenuti di queste sezioni seguono le norme redazionali riportate al paragrafo 3 del Vademecum e che sono riportare in parte nelle slides dedicate alla formattazione.​ Bibliografia, sitografia, immagini utilizzate e appendice​ Nella compilazione di queste sezioni seguire le specifiche indicazioni ricevute durante il corso, che possono variare in base al corso d’afferenza. Altre indicazioni​ ⚠️ La tesi deve essere in formato PDF, in un file unico con peso inferiore a 100MB.​ In caso di tesi progettuali/studio di un caso (massimo 40 cartelle, più le tavole), il file deve essere unico e con peso inferiore a 400MB. 35 📹 Indicazioni per i video​ Se la tesi prevede la produzione di un video: ​ si può caricare su una piattaforma (es. Youtube) ​ si inserisce il link nella tesi in modo tale che la commissione possa visionarlo Questione di stile Perchè sono importanti questi accorgimenti?​ Il lettore deve potersi concentrare sul contenuto senza essere distratto dalla forma. 1. Controllo dei contenuti ​ Dati ○​ valuta in modo critico tutti i dati offerti ○​ valuta la correttezza dei procedimenti seguiti, dei metodi applicati e delle eventuali generalizzazioni, interpretazioni e prospettive ricavate ​ Apporti personali ○​ fondatezza e originalità ○​ inserimento opportuno nello sviluppo logico del lavoro ​ Suddivisioni tematiche ○​ proporzionalità ed equilibrio 2. Controllo della forma ​ elimina le ripetizioni ​ rivedi numeri, rimandi, citazioni, ortografia dei nomi e di parole in lingua ○​ è un aspetto fondamentale che è meglio fare su carta (lo schermo inganna) 3. Controllo dello stile ​ Chiarezza complessiva ed equilibrio ​ Controllo attento dello sviluppo di un’omogeneità di esposizione ○​ elimina ogni possibile equivoco e ripetizione superflua ​ La concisione è da ritenersi un pregio ​ Scorrevolezza e vivacità allo stile La grammatica Controllo finale 36 ​ l’ortografia è corretta? ​ la punteggiatura è corretta? ​ la sintassi è corretta? ​ i periodi sono sufficientemente brevi e ben formulati? ​ i tempi verbali e l’uso dei modi sono corretti? ​ le citazioni e le note sono espresse in modo corretto? ​ lo stile di redazione è sempre coerente lungo tutto il testo? Gli accenti​ In italiano ci sono accenti acuti (é) e accenti gravi (è).​ Alla fine di ogni parola c’è quasi sempre un accento acuto (perché, benché, ventitré), ma ci sono alcune parole che vogliono l’accento grave (caffè, cioè) e anche i francesismi (bebè, bidè). L’articolo partitivo​ Indica una parte indeterminata di un insieme imprecisato, si tratta di una preposizione articolata che sostituisce la preposizione semplice “di” (es. acquistare un po’ di pasta → acquistare della pasta). Spesso viene usato in modo sbagliato: ✅ quella ragazza ha degli occhi bellissimi​ ❌ vorrei dell’aranciata → vorrei un po’ di aranciata La D euforica​ Problema la maestra ti ha insegnato ad inserire la D eufonica, ma il linguaggio evolve, ed è necessario renderlo più moderno Quindi: ​ Elimina la D eufonica ​ TRANNE quando la parola successiva inizia con la stessa lettera ○​ Esempio: ed era facile, non si scrive «e era facile ○​ a un uomo, non si scrive «ad un uomo» ​ Eccezione: «ad eccezione», «ed io», «ad esempio» ​ È meglio però utilizzare: «per esempio» invece che «ad esempio» Il congiuntivo​ È un modo finito del verbo che ha quattro tempi (2 semplici e 2 composti). 37 Presente Può darsi che lei riesca a liberarsi Imperfetto Fossi matto Passato Mi spiace che non l’abbiate visto Trapassato Mi sarebbe piaciuto che tu fossi venuto L’uso più frequente è quello nelle proposizioni subordinate. ​ Congiuntivo significa “che congiunge” la proposizione subordinata alla principale. ⚠️ Ricorda che: ​ il modo indicativo è il modo della realtà ​ il congiuntivo e il condizionale sono modi dell’incertezza/possibilità/disponibilità 💡 Se una frase può essere introdotta sia da “che” sia da “come”, allora: ​ dopo «che» ci vuole l’indicativo ○​ Ho già ricordato che i Romani avevano occupato gran parte dell’Europa ​ dopo «come» il congiuntivo ○​ Ho già ricordato come i Romani avessero occupato gran parte dell’Europa ⚠️ Ricorda inoltre che: ​ sebbene, nonostante, malgrado, affinché, purché → vogliono il congiuntivo ​ si usa con le espressioni impersonali (occorre, necessità, può darsi che) ​ si usa anche assieme agli aggettivi o pronomi indefiniti (qualunque, qualsiasi) Il gerundio​ È un modo che esprime un’azione mettendola in rapporto con il verbo della frase principale dal punto di vista causale, temporale e modale. ​ Rapporto di causa ○​ mangiando troppo ingrassi → dato che mangi troppo ingrassi ​ Rapporto di tempo ○​ Andando a casa ho visto Roby → Mentre andavo a casa ho visto Roby ​ Rapporto di modo ○​ Jacopo studia pensando ad altro → Jacopo studia in modo distratto È bene usarlo con parsimonia perché rende complessa la sintassi e confonde chi legge. 38 Si utilizza all’inizio o alla fine del periodo, separato da virgole, ad esempio:” Dando per conosciuta la teoria, è possibile passare alla pratica”. ⚠️ Evita la forma passiva (la riunione sarà tenuta alle 9 → la riunione è alle 9).​ La forma passiva si basa su una struttura debole, è obliqua, è da “timidi”. ​ Forma passiva ○​ Il mio primo bacio sarà sempre da me ricordato come il modo in cui fu iniziata la mia storia d amore con Silvia ​ Forma attiva ○​ La mia storia d'amore con Silvia cominciò col nostro primo bacio. Non lo scorderò mai Gli avverbi​ L’avverbio non è nostro amico. ​ Gli avverbi, come la forma passiva, esprimono la paura di non è essere presi sul serio. La punteggiatura (o interpunzione)​ È l’operazione di separare i periodi in un testo scritto per renderne più chiaro il senso.​ Le pause e le intonazioni che usiamo leggendo non corrispondono perfettamente alla punteggiatura che viene riportata sul testo scritto. ​ La virgola non si mette mai tra: ​ soggetto e predicato verbale ​ predicato verbale e complemento oggetto ​ davanti alla “o” ​ davanti alla “e” congiunzione, in questo caso: non si dice “ho mangiato una mela, e una pera” a meno che non stia per eppure’: ti dissi di non farlo, e tu non mi hai ascoltato ​ Oppure quando coordina due preposizioni indipendenti: “c’erano moltissime persone, e tutte hanno guardato da un’altra parte” ​ Prima di una relativa limitativa: non si dice: “ho letto il libro, che mi hai consigliato” Regole fondamentali ​ soggetto, verbo e complemento non devono mai essere separati da virgole; ​ il punto fermo segna la conclusione di una frase o di un periodo di lunghezza variabile; 39 ​ se cambia il soggetto della frase, si separano le due frasi contigue con un segno di interpunzione più forte della virgola. Metti un punto! ​ il punto e a capo ha valore semantico, poiché segnala la conclusione di un argomento, di un ragionamento con caratteristiche di omogeneità concettuale; ​ I puntini di sospensione si usano con parsimonia; ​ Il punto esclamativo non si usa quasi mai, a meno che non si stia scrivendo un fumetto; ​ Il punto interrogativo si usa molto poco. Vanno evitate le domande retoriche; ​ Anche il “;”va usato poco e soprattutto per enumerazioni e negli elenchi, quando non si tratta di singoli vocaboli ma di locuzioni; ​ Attenzione ai “:” ​ Nessun elemento di un testo può essere lasciato orfano di punteggiatura. La sintassi​ La sintassi è la parte della linguistica che studia la frase, come composta di parole. ​ attento alla costruzione delle frasi ○​ soggetto, verbo, complemento ​ mai lasciare una frase senza verbo ​ controlla sempre i soggetti e la concordanza con il verbo, es: ○​ ✅ una delle cose che preferisco è ○​ ❌ il maggior numero di testimoni affermano che ​ principale, subordinata, coordinata ○​ stasera anna, che è appena tornata a casa, è molto stanca ​ principale, una o più subordinate ​ non si fa il plurale delle parole straniere (album, tutor, forum, sponsor…) Numeri, cifre e date ​ Usa i numeri quando indichi una quantità precisa ○​ es: questa università ha 23.456 iscritti ​ Usa le lettere quando esprimi un dato approssimato ○​ es: questa università ha circa ventitremila iscritti ​ Come regola generale è meglio scrivere il numero in lettere ○​ es: tre e non 3 ​ Nei numeri, dividi con un punto i gruppi delle migliaia 40 ○​ es: questo stato ha 123.356.456 abitanti ​ Fanno eccezione le date in cui non devi indicare le migliaia ○​ es: correva l’anno 1234 ​ I numeri romani vanno sempre senza “°” ○​ es: V secolo, non V° secolo ​ Cambiare anni ‘70 in Settanta ​ Togliere la virgola prima di ecc… Maiuscole e minuscole​ La maiuscola iniziale va usata con parsimonia, solo quando serve. I giorni della settimana/anno non vanno scritti con la maiuscola. Iniziano con la maiuscola: ​ i nomi di persona, i cognomi, i patronimici, i soprannomi ​ il nome di Dio e delle divinità (Allah, Giove ecc) ​ i nomi dei partiti, delle associazioni ​ i nomi geografici (es.: la Nuova Guinea) ​ i nomi storici (es.: il Rinascimento , la Controriforma ecc) ​ i nomi dei corpi celesti (la Terra, il Sole), delle costellazioni e dei segni zodiacali ​ i toponimi (nomi dei luoghi geografici), i nomi delle vie (via Quattro Leoni) e dei monumenti (il Battistero); ​ I nomi dei punti cardinali quando indicano una regione (una carestia colpì il Sud), Se indicano una direzione vanno invece minuscoli (si diressero a ovest); ​ i nomi comuni usati in senso assoluto o con significato particolare (libera Chiesa in libero Stato, i conti del Tesoro ecc) Santo/Santa vanno maiuscoli solo se fanno parte di un toponimo o indicano una festività: ​ via San Lorenzo ​ piazza Santa Felicita ​ la parrocchia di Santa Maria Soprano ​ la festa di San Silvestro Negli altri casi si usa il minuscolo (era un devoto di san Gennaro). ⚠️ Attenzione ​ Le sigle che sono in maiuscolo restano in maiuscolo (senza punti) ​ Uniformare maiuscole/minuscole e grafia dei termini ricorrenti ○​ Stato con S maiuscola tranne che per l’espressione “colpo di stato” 41 ○​ anni Novanta, anni Ottanta ○​ il Settecento, l’Ottocento ○​ prima guerra mondiale, Grande Guerra ○​ ex voto, ex presidente (non ci va il trattino) ​ Vanno in minuscolo: ○​ le qualifiche relative a cariche sociali, politiche e religiose (re, presidente) ○​ i nomi dei giorni della settimana e dei mesi (lunedì, gennaio) ○​ i nomi delle suddivisioni amministrative intesi nel senso generico di territorio (l’inondazione colpì la provincia di Treviso) Ulteriori controlli Gli spazi ​ Eliminare ○​ gli spazi dopo gli apostrofi ○​ i doppi spazi tra le parole ​ Inserire un solo spazio ○​ dopo ogni punteggiatura, fanno eccezione: ​ le virgole dei decimali ​ i punti delle migliaia ​ le abbreviazioni del doppio nome ○​ tra l’apertura di una parentesi e la parola precedente, tra la chiusura di una parentesi e la parola successiva ○​ tra l’apertura delle virgolette e la parola che precede (a meno che non precede un apostrofo), tra la chiusura delle virgolette e la parola che segue ○​ tra il trattino che introduce un inciso e il carattere precedente, tra il trattino che chiude un inciso e il carattere seguente La punteggiatura ​ Eliminare doppia punteggiatura (es: che sole!. → che sole!) ​ Verificare che i puntini di sospensione siano sempre tre e attaccati al testo che precede (es: detto…..fatto → detto…fatto) ​ Quando i puntini di sospensione sono tra parentesi per indicare che manca del testo cambiare le parentesi da tonde a quadre, es: (...) → [...] ​ Eliminare punteggiatura prima delle parentesi. ​ es: l'autore, (citato in…) → l’autore (citato in…) 42 ​ I trattini degli incisi (o nei discorsi diretti quando vengono usati in luogo delle virgolette) vanno sempre medi e staccati prima e dopo. ○​ Esempio: Il tempo - come sappiamo - è… ​ I trattini d'unione sono corti e attaccati ○​ Esempio: liceo tecnico-scientifico ​ I richiami delle note nel testo a esponente, tondo, corpo nota e prima della punteggiatura ○​ Esempio come disse Leopardi2. ○​ [...] che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Gli stili ​ il sottolineato non si usa mai ​ il grassetto solo per i titoli ​ il corsivo per enfatizzare, ma con moderazione ​ ⚠️ Attenzione: scegli o il corsivo o le virgolette! Mai insieme! ​ il corsivo va utilizzato anche per le parole straniere, ma attenzione.. Non serve scrivere in corsivo le parole straniere che: ​ sono entrate nell’uso comune (es: sport, match, flash back, online) ​ sono caso comuni per l’argomento trattato Le virgolette Esistono diversi tipi di virgolette. La gerarchia è analoga alle parentesi in matematica ​ Virgolette semplici alte ( ‘...’ ) ○​ Dovrebbero essere le virgolette maggiormente utilizzate. ○​ Vengono usate in genere per evidenziare nel testo singole parole ​ Virgolette doppie alte ( “...” ) ○​ Vengono usate come secondo ordine di virgolette (es. dentro una citazione più ampia, introdotta da quelle a caporale. ​ Virgolette basse, dette anche a caporale ( ) ○​ Si contraddistinguono nelle citazioni in nota e nella bibliografia finale, i titoli delle riviste, degli articoli in rivista, dei saggi in curatela. 43 💡 Utilizzare i tre registri di virgolette ti consente di poter evidenziare nel testo i diversi ordini di citazione e di enfatizzare anche alcune parole. Le note​ Word gestisce automaticamente il numero delle note e lo stile che avete impostato.​ È importante che il numero delle note segua sempre lo stesso stile. Alla fine della nota va sempre messo il punto.​ Le note a piè di pagina prevede: corpo 10, interlinea singola, giustificata, non ci sono spazi tra una nota e l’altra. Le abbreviazioni Punti elenco ​ Si possono usare, sono utili per riassumere, concettualizzare, schematizzare, ma con parsimonia. Creano un “effetto manuale” che è meglio evitare. ​ Attenzione: mantengono sempre la punteggiatura (a differenza delle slide in cui si può omettere). I refusi ​ Lasciar passare un po’ di tempo tra la scrittura e la rilettura ​ Controllare un problema per volta, per esempio prima l’ortografia, poi la punteggiatura, poi il senso ​ Verificare dati, numeri e nomi propri ​ Stampare il testo e rivederlo su carta ​ Leggere o far leggere a qualcuno il testo a voce alta ​ Usare un correttore automatico ​ Nel dubbio consultare il vocabolario 44 ​ Leggere parola per parola dalla fine all’inizio ​ Creare una lista degli errori che si fanno più spesso ​ Far leggere il testo a qualcun altro Verso la discussione finale Ricordati di concordare con il relatore le modalità di presentazione del tuo lavoro in sede di discussione. Per una laurea triennale sono previsti 10 minuti circa di tempo.​ A questo seguono eventuali domande di chiarimento e/o approfondimento del ​ Relatore ​ Controrelatore ​ Presidente di Commissione La presentazione Si possono utilizzare delle slide per presentare il lavoro, ma ricorda che sono un ausilio visivo (non vanno lette).​ → Arriva subito al sodo: la seconda slide può raccontare l'impostazione della tesi, la terza la metodologia, ma poi subito inizia a raccontare gli elementi di originalità (si tratta di una presentazione, non della ricostruzione della tesi).​ Arriva ad una conclusione, non dare la sensazione che il discorso sia troncato ​ Goditi il momento, in quell’aula sei tu il massimo esperto della tua domanda di ricerca. ​ Ricordati di salutare la commissione. ​ Ricordati che le domande di relatore e controrelatore possono aiutarti a parlare di aspetti che non hai affrontato durante la presentazione. ​ Se relatore e controrelatore evidenziano elementi critici non rabbuiarti, accetta la critica perché è fatta in modo costruttivo. Qualche raccomandazione finale 1. La richiesta di ammissione alla tesi di Laurea avviene da parte dello Studente con la presentazione del modulo di richiesta progetto di tesi che dovrà essere compilato entro i termini indicati dal calendario generale e secondo le modalità operative indicate dalla Segreteria di Istituto. 45 2. Tali scadenze, salvo diversa previsione da parte del Calendario generale, coincidono con la data del: ​ 31 gennaio: per essere ammessi alla discussione nella sessione estiva ​ 31 marzo: per essere ammessi alla discussione nella sessione autunnale ​ 31 maggio: per essere ammessi alla discussione nella sessione speciale ​ 31 luglio: per essere ammessi alla discussione nella sessione invernale 3. Il modulo di Richiesta progetto di tesi può essere presentato anche in ritardo rispetto alle scadenze indicate dal calendario generale motivando per iscritto al Consiglio di Corso le ragioni del ritardo. 4. Il Consiglio di Corso può accettare o rifiutare la richiesta in vista della fattibilità reale della stesura della tesi in base all’argomento scelto, al Docente di riferimento e ai tempi di Segreteria richiesti 5 Lo Studente riceve via mail dal Consiglio di Corso la risposta sull’approvazione o sul rifiuto della Richiesta Progetto di tesi con le indicazioni di merito ​ in caso di “lo Studente e il Docente procederanno con la scrittura e il confronto sulla tesi” ​ in caso di “non approvazione”, il Docente e lo Studente dovranno redigere e concordare una nuova Richiesta Progetto di tesi seguendo le indicazioni contenute nel modulo spedito dal Consiglio di Corso. ​ La non approvazione non comporta lo slittamento di sessione di tesi, purché la nuova Richiesta progetto di tesi venga riconsegnata corretta entro 3 mesi dalla data di consegna della tesi prevista nel Calendario Accademico. Per sostenere la prova finale bisogna aver superato tutti gli esami, conseguito tutti gli ECTS previsti dal piano di studi ed essere in regola con i pagamenti amministrativi previsti.​ Nel “Vademecum tesi” sono indicate le modalità di presentazione e i criteri di redazione. Tuttavia, i Regolamenti particolari dei singoli Corsi di Baccalaureato o Licenza possono essere contenute ulteriori indicazioni integrative. La tesi va consegnata al relatore capitolo per capitolo. ​ In caso la tesi sia consegnata completa e a lavoro terminato, senza aver dato modo al docente di monitorare l’avanzamento in itinere il docente ha facoltà di rifiutarsi di 46 correggerla e approvarla entro i termini della sessione di laurea inizialmente ipotizzata e di rinviare lo Studente alla sessione successiva, per avere il tempo di verificare il lavoro svolto e chiedere eventuali modifiche o integrazioni. Una volta terminata, la tesi va consegnata nei termini indicati dal Calendario generale e nelle modalità operative previste dalla Segreteria di Istituto al fine di poter permettere la verifica degli aspetti procedurali necessari per definire la Commissione di Laurea. Lo studente dovrà, entro la scadenza della consegna della tesi, essere in regola con i pagamenti dovuti, quindi aver saldato anche la tassa "diploma e legalizzazione" (non è richiesto presentare la ricevuta).​ Gli esami sostenuti dovranno, inoltre, risultare registrati nel piano di studi dello studente, entro 5 giorni lavorativi dall'inizio della sessione di laurea. Sarà necessario, dunque, tener conto di tale disposizione durante l'iscrizione agli appelli di esame.​ La Segreteria Generale IUSVE, salvo casi particolari, non è tenuta a verificare gli elaborati. La firma del Relatore garantisce, infatti, la correttezza di compilazione. La commissione di tesi ​ Il Consiglio di Corso, almeno 10 giorni prima della data per la discussione della tesi verificata la validità delle procedure, indica il secondo relatore (controrelatore) e il terzo relatore (Presidente) costituendo così la Commissione di Laurea, e data e orario in cui è calendarizzata la discussione. ​ La composizione della Commissione di Laurea, la data e l’orario della discussione della tesi sono rese pubbliche nella sezione specifica del Corso di Baccalaureato o Licenza del sito ufficiale IUSVE. ​ La discussione della tesi, davanti alla Commissione di Laurea indicata, è pubblica e si svolge nel Campus di iscrizione dello Studente. La valutazione di tesi La valutazione della tesi e della sua difesa orale viene espressa in trentesimi: al voto medio derivante dalla tesi (elaborazione scritta e difesa orale) va aggiunto il punteggio derivante dalla media degli esami sostenuti presso lo IUSVE. In caso di votazione complessiva massima di 30/30 e di particolari meriti, la Commissione può concedere la lode, purché lo Studente acceda alla discussione di tesi con una media voti superiore a 29/30. 47 I criteri di computo della media degli esami vengono definiti dai singoli Regolamenti particolari del Corso di Baccalaureato o Licenza di riferimento. Il voto di Laurea viene espresso in trentesimi (minimo 18/30, massimo 30/30) e viene indicato anche in centodecimi (minimo 66/110 e massimo 110/110) al fine di una comparazione con l’ordinamento universitario italiano. Criteri di valutazione​ Relatore e controrelatore valuteranno il testo scritto e la presentazione orale, in particolare saranno considerati: ​ argomento ​ linguaggio ​ coerenza ​ completezza ​ documentazione ​ bibliografia Il presidente non leggerà la tesi, ma darà una valutazione della tua difesa orale. In vista dell’esame In vista dell’esame di MLS scritto:​ Ripassa tutte le slides viste assieme a lezione, in particolare tutte le fasi del lavoro scientifico, il sistema di citazione, gli aspetti di revisione grammaticale e di grafia della tesi. 48

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