Metodologia della Ricerca Educativa PDF
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Questo documento introduce la metodologia della ricerca educativa. Presenta concetti chiave come la ricerca, il metodo e l'educazione. Spiega come e perché nasce una ricerca e affronta il tema delle decisioni educative basate sulla ricerca scientifica.
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**METODOLOGIA DELLA RICERCA EDUCATIVA** **La ricerca e il metodo** Parole chiave: RICERCA, METODO, EDUCAZIONE **[Ricerca]**= "cercare" deriva dal latino "circum" che vuol dire "cercare, andare intorno, delimitare uno spazio". Fare ricerca significa produrre nuova conoscenza-\> nella professione d...
**METODOLOGIA DELLA RICERCA EDUCATIVA** **La ricerca e il metodo** Parole chiave: RICERCA, METODO, EDUCAZIONE **[Ricerca]**= "cercare" deriva dal latino "circum" che vuol dire "cercare, andare intorno, delimitare uno spazio". Fare ricerca significa produrre nuova conoscenza-\> nella professione di insegnante è importante l'osservazione, cercare nuovi metodi e strategie per mantenere alto l'interesse: il docente continua ad imparare ad imparare. **Aldo Visalberghi**: afferma che è impossibile parlare di educazione in termini di obiettivi, valori e metodi al di fuori delle concrete attività di ricerca e di impegno educativo. **John Dewey**: afferma che gli oggetti di ricerca devono avere origine da problemi concreti e da domande sollevate dal contesto + gli insegnanti sono direttamente coinvolti nella ricerca perché fanno pare del contesto educativo. **Come e perché nasce una ricerca**: nasce dalla percezione di una situazione problematica, si riscontra un bisogno e si parte dall'idea che si possa arrivare ad una soluzione-\> quindi la ricerca nasce da un bisogno. Bisogna fare ricerca perché il fine è quello di assumere decisioni educative che sono più efficaci di quelle precedenti + il punto di partenza della ricerca è il punto di arrivo. Quando si fa ricerca, oltre che al proprio obiettivo, bisogna considerare anche i mezzi che si hanno a disposizione. Cosa significa **prendere decisioni**: significa operare tra diverse alternative cercando di valutare pro e contro delle situazioni ipotizzate. Per andare verso la soluzione del problema devo prendere delle scelte: esse sono influenzate dall'esperienza personale, dal senso comune e dal contesto sociale. Per prendere delle decisioni dobbiamo conoscere i processi educativi. L'ipotesi: per fare ricerca c'è bisogno di un metodo che devo applicare in base alla mia ipotesi-\> la ricerca scientifica si basa sul **[metodo]**: Dewey afferma che la ricerca produce risultati attendibili soltanto quando si adottano metodi sistematici di ricerca che comprendono un controllo del processo stesso. La ricerca con il metodo permette di prendere decisioni in maniera scientifica. È sempre possibile applicare il metodo scientifico-\> Dewey parla di unità della scienza: quando si parla di ricerca bisogna evitare la frammentazione tra le varie scienze. Dewey parla **dell'atteggiamento scientifico** che non caratterizza solo i ricercatori ma è una qualità che ci accompagna in ogni passo della vita (= è l'intenzione che ognuno di noi deve coltivare e potenziare per raggiungere credenze che risultano accettabili sulla base dei fatti osservati + bisogna cercare sempre un riscontro rispetto alla credenza che sto formando -\> la formazione di credenze fallaci ci fanno compiere delle azioni sbagliate). Metodo: comprende la [natura ipotetico deduttiva] (= posso fare una teoria ma ho bisogno di dimostrarlo) + [natura empirico sperimentale] (= conoscenze basate su esperienze replicabili che portano sempre allo stesso risultato)-\> le due nature devono essere collegate. Il metodo scientifico non risponde a delle domande, ma verifica delle ipotesi-\> Dewey afferma che la mancanza di metodo ci impedisce di trarre profitto dall'esperienza (= il risultato è unico e irripetibile quando non capisco il processo-\> quando riproduco il metodo rendo l'esperimento replicabile). Perché scelgo una certa strategia= ci sono dei **condizionamenti** che possono essere **interni**: - paradigma scientifico (= vale a dire un quadro di riferimento che rappresenta la prospettiva dalla quale osserviamo la realtà e, nel nostro caso, la nostra società e i fatti educativi + si può prediligere un paradigma qualitativo o quantitativo), - valori (= ciò che le persone ritengono giusto o desiderabile, sono puramente soggettivi), - assunti (= insieme di conoscenze di cui disponiamo), - l'approccio metodologico (= appartenenza ad una scuola di pensiero + in base ad esso scelgo una metodologia diversa), i propri schemi mentali; ed **esterni:** - contesto istituzionale e normativo, - indirizzi politici del momento (= può essere un aspetto pericoloso), - finanziamenti disponibili, il tempo disponibile (= alcune volte tale tempo è assegnato altre volte è condizionato da fattori che sfuggono al controllo. Bisogna progettare con cura i tempi di una ricerca, perché si possono commettere molti errori). **[ESEMPIO]** di un problema preso come oggetto di una ricerca: 1) lettura e comprensione del testo= spesso gli alunni quindicenni hanno carenze nella comprensione. - La media dell'Italia si discosta dalla media dell'Ocse + il numero di studenti che fanno parte del livello elevato è piccolo. Il livello 2 dell'Ocse è quello base: ci sono due livelli sotto dove ci sono il 21% di studenti italiani. - Gli studenti del nord Italia sono sopra il livello base dell'Ocse, ciò non succede nel sud-\> livello 2 dell'Ocse: identificare idea di base del testo, interpretare una porzione limitata di testo, collegare ciò che si legge alla propria esperienza personale. - Il 70% degli adulti italiani sono analfabeti funzionali: sanno leggere ma non capiscono cosa leggono. L'analfabetismo oggi: il problema non è saper leggere ma è non saper capire delle istruzioni che sono funzionali alla vita quotidiana + quelli che escono dalla scuola non si esercitano più a capire ciò che leggono. - Soluzioni: posso incentivare la lettura in classe con dei libri in prestito, far ascoltare dei testi narrati con il testo da seguire, drammaticizzare il testo letto, proporre letture legate agli interessi degli alunni, lettura condivisa in gruppi. - Devo fare un test prima di utilizzare il metodo per capire le lacune, successivamente (dopo aver utilizzato il metodo per un periodo di tempo) posso fare un test per misurare le competenze. - Per migliorare la lettura degli studenti devo formare l'insegnate alla didattica e alla comprensione del testo: formandosi sulla sperimentazione di un piano di miglioramento nella lettura e comprensione del testo (basato sull'insegnamento di strategie di lettura). **Le fasi della ricerca ** Dewey riconosce **[6 fasi della ricerca]**: 1 scelta del problema e definizione delle ipotesi; 2 formulazione del disegno della ricerca; 3 scelta degli strumenti; 4 raccolta dei dati; 5 codifica e analisi dei dati; 6 interpretazione e comunicazione dei risultati. 1. il problema è la situazione problematica che il docente/ricercatore rileva. Fare ricerca vuol dire circoscrivere e delimitare-\> devo rilevare alcuni aspetti del problema: attraverso le domande di ricerca posso restringere il campo (es. scarsa partecipazione degli studenti alla vita scolastica: la didattica è poco coinvolgente? Disagio familiare/carattere personale? Clima di classe?). Devo definire gli **obiettivi** di ricerca riformulando il problema in termini operativi: parto dal problema e mi chiedo quali aspetti posso indagare. Le **domande di ricerca** portano all'esplicitazione dell'obiettivo: l'obiettivo di una ricerca è la verifica di una o più ipotesi-\> spesso ci si concentra di più sullo strumento da utilizzare che sullo scopo (= il fine è la cosa principale da tenere sempre a mente durante una ricerca). 2. devo farlo per dimostrare la mia ipotesi (= devo somministrare delle prove per rilevare il livello del problema e alla fine devo somministrare un test in uscita per verificare il fatto che ci sono stati miglioramenti). Il metodo della ricerca è unico, è soltanto l'oggetto della ricerca cambia. = scelta tra strumenti quantitativi e strutturati e tra quelli qualitativi (come interviste e sondaggi, con cui però ci vuole più tempo). A seconda della risposta che viene fuori posso continuare la mia ricerca: le 6 fasi di Dewey sono un **processo circolare**. **Formazioni del quadro teorico + strategie di lettura** L'individuazione dell'ambito della ricerca porta al restringimento dell'ambito di studio-\> bisogna cercare gli studi e le indagini che riguardano quel tema: si deve fare ciò per avere una base da cui partire e per poi aggiungere qualcosa di nuovo (= costruire il **[quadro teorico]**: conoscere bene i principali studi su quel tema + serve a calibrare la ricerca nella direzione voluta). Si devono formare i docenti secondo una didattica metacognitiva. **[Lettura e comprensione del testo]**: non è la semplice decodifica del testo, la comprensione è fondata sul processo dell'estrazione del significato + ricostruzione del significato (= è un processo interattivo, ciò che leggo si integra con le strutture cognitive che già ho). 1 Utilizzo delle informazioni del testo mi dà: comprende la capacità di individuare informazioni, comprendere il significato originale, sviluppare una interpretazione. 2 Attingere a conoscenze esterne: rifletto sul contenuto del testo (= lo collego alle mie esperienze personali e sulle conoscenze che già ho a disposizione). 3 Individuare delle informazioni specifiche; 4 comprendere il significato generale; 5 sviluppare una interpretazione (= analizzare anche le informazioni implicite); 6 saper valutare le informazioni del testo. Formazione dei docenti: è importante affiancare a discussioni teoriche anche una parte pratica sul campo. Il programma di formazione più efficace è quello che punta sulla partecipazione e sul coinvolgimento. Quando si fa una **ricerca** nelle scuole bisogna coinvolgere sia i ricercatori che gli insegnanti. Bisogna stabilire l'indagine e concordare il ruolo del ricercatore (= facilitatore, deve aiutare gli insegnanti con i materiali di ricerca)-\> finalità di ricerca: supportare i docenti nell'attività didattica. Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012: si afferma che per lo sviluppo della lettura bisogna far esercitare su una grande quantità di testi, esplicitare gli scopi di lettura, insegnare strategie funzionali al compito + si afferma che tutti gli insegnanti devono favorire con apposite attività il superamento degli ostacoli alla comprensione del testo. **[Strategie]** (= operazione cognitiva orientata ad uno scopo ed in quanto tale non può prescindere dalla consapevolezza...) **[di lettura]**: un bravo lettore cambia il suo modo di leggere secondo la tipologia di testo-\> gli studi affermano che la componente strategica è importante nella comprensione del testo (c'è una correlazione tra chi ha punteggi più alti nella comprensione del testo e l'utilizzo delle strategie di lettura). La consapevolezza del soggetto di comprensione è l'elemento discriminante tra buoni e cattivi lettori. Strategie di lettura=1 saper identificare lo scopo di lettura: discriminare tra scopi di lettura e tipologie di testo (= mettere in atto comportamenti legati al nostro compito); 2 attivare le conoscenze pregresse: collegare le nostre conoscenze precedenti (= anche esperienze personali) con i testi scritti; 3 generare ipotesi e fare previsioni sul testo: tiene l'attenzione legata a ciò che sto facendo e attiva i meccanismi di causa-effetto; 4 selezionare le informazioni principali; 5 controllare il proprio processo di comprensione: il cattivo lettore non si rende conto di non aver capirò ciò che ha letto; 6 autopercezione della difficoltà: mi rendo conto di non aver capito e torno indietro. **La fiaba del bambino che volava via** Andrea Canevaro scrive "I bambini che si perdono nel bosco": qui riscrive le fiabe più famose e le struttura all'interno del bosco che lo paragona alla scuola (= il bosco è un luogo simbolico dove però l'identità si smarrisce e viene negata). Il bambino quando va a scuola è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa + alcuni bambini a volte imparano qualcosa che però non viene riconosciuto dagli insegnanti perché non fa parte dell'apprendimento canonico. **["La fiaba del bambino che volava via"]** (= Peter Pan), il protagonista è Ciuffo: un bambino proveniente da una famiglia umile + Ciuffo sapeva trasformare qualsiasi oggetto in un giocattolo. Una sera Ciuffo riuscì a volare e andò nel bosco (prima gli era stato proibito dal padre) e giocava con gli animali che si trovavano lì, ma una sera è rimasto fuori dalla finestra (= prima quando andava via il suo corpo rimaneva del letto, quindi i genitori non si accorgevano di nulla). I genitori erano molto contenti del comportamento di Ciuffo perché nella vita quotidiana era un bambino molto tranquillo che non creava problemi (= Ciuffo viveva la sua vita quotidiana in attesa della notte per recarsi nel bosco). Significato: Ciuffo è un bambino che ha tanta fantasia quindi si ritaglia un mondo immaginario ed è felice di fare ciò perché può tornare nella vita quotidiana adattandosi. Si è però completamente adattato alle aspettative dei suoi genitori e ha lasciato fuori la sua vera parte (= caratterizzata da passione e creatività) perché i suoi genitori non lo hanno accettato e riconosciuto-\> le **aspettative degli adulti** possono essere soffocanti e devastanti perché i bambini decidono di rinunciare a sé stessi (pur di corrispondere al modello richiesto) e a parti di sé che non verranno più recuperate. **Problema**: l'attesa dell'adulto che ha nei confronti del bambino-\> ciò impedisce al bambino di costruire la sua identità (= la costruisce secondo un modello imposto). **Domande**: -come possiamo rendere la scuola un luogo di apprendimento e di scoperta?; -come possiamo rendere la scuola un luogo in cui riconoscere, formare e valorizzare l'identità? (= il bambino comincia la scuola già con una sua identità che si sviluppa dai 3 anni). L'insegnante può star facendo quello che ha subito lui in passato-\> bisogna immedesimarsi nel bambino: gli insegnati vengono catapultati nel bosco (= viene chiesto loro se c'è una parte a cui hanno dovuto rinunciare), facendo una **narrazione autobiografica**. Si lega al proprio vissuto l'importanza del riconoscimento dei propri e altrui bisogni + si recupera ogni parte di noi per avere un proprio stile di insegnamento. **L'importanza della fiaba** Costrutto psicologico: diversi stati dell'io-\> 1 io bambino, 2 io adulto, 3 io genitoriale. L'attaccamento insicuro del bambino verso l'adulto di riferimento (che però è punitivo, limitativo) può portare al bambino che adotterà lo stesso modello genitoriale dell'adulto. Se coltivo in modo giusto questa parte anche nei momenti di difficoltà e di errore supporterò me stesso. Salute psicofisica: mediazione tra l'io bambino e io genitoriale -\> io adulto La **percezione** che abbiamo di noi di autoefficacia, di empatia... dipende da ciò che abbiamo vissuto nel periodo scolastico (= grande responsabilità degli educatori). **Bambino adattato**: il bambino limita, forza ed esclude parti di sé per avere l'approvazione dei genitori e dei pari. Quindi, bisogna valorizzare la diversità e sviluppare l'identità di ogni bambino. **Rinuncia alla parte di sé** è dovuta a fattori esterni o fattori interni-\> si può rinunciare a -disposizioni caratteriali, -diversità, -infanzia/adolescenza negata, -libertà di esprimersi, scegliere, agire; -passioni e attitudini artistiche; -percorsi di studio; -perdita figure riferimento; -poter mostrare debolezze; -orientamento sessuale; -tempo da dedicare a sé stessi. Gran parte delle rinunce sono scelte del soggetto che vuole rispettare le aspettative delle adulte. **Unità di apprendimento**: progettazione didattica in cui si identifica un compito significativo e si riconoscono gli obiettivi formativi di apprendimento-\> in questo caso gli obiettivi formativi: 1 promuovere lo sviluppo tra pari; 2 promuovere la socialità promuovendo la diversità; 3 4 Attività: dividere gli studenti in gruppi, dare dei personaggi per creare una storia. I personaggi hanno problemi comuni e alla fine riescono a superare le difficoltà. Metodologia qualitativa della ricerca: non ha degli stimoli preimpostati. **Narrazione autobiografica**: il racconto di sé è una modalità di riconoscimento, di ricostruzione dell'identità ed espressione individuale. È un processo riflessivo che consente di identificare competenze e saperi-\> recuperare capacità dentro di sé può portare ad un nuovo progetto personale e professionale. **Bruner:** afferma che la narrazione è uno strumento indispensabile di interazione con gli altri + è uno strumento di conoscenza che serve a dare forma al disordine delle esperienze. Bruner dice che la nostra mente è predisposta a narrare perché ha a che fare con il linguaggio (= esso è una capacità innata). Se ci mancasse il pensiero narrativo le esperienze umane sarebbero accadimenti senza relazioni non comprensibili dal soggetto-\> con la narrazione il soggetto dispone gli eventi in una sequenza temporale e fornisce a sé stesso spiegazioni e interpretazioni. Raccontare agli altri ciò che ci è successo (magari cose che noi consideriamo fallimenti) può aiutarci ad avere una nuova visione che ci viene fornita dagli altri. La **creazione del sé** è il principale strumento che abbiamo per affermare la nostra unicità e deriva dal paragonare le nostre descrizioni con quelle che gli altri ci forniscono. La narrazione inizia a tessere la trama della creazione narrativa del sé. L'idea della narrazione ha sempre accompagnato l'uomo (è un bisogno che ha da sempre)-\> quando al bambino viene raccontata una storia lui si confronta con una situazione difficili (che però non sono vissute direttamente da lui ma sono vissute dall'eroe) e quindi capisce come risolvere queste tipo di situazioni. Non c'è una scissione del sé da parte del bambino perché non è consapevole del fatto che c'è una proiezione del suo sé. Devo proporre situazioni simuli a quelle vissute del bambino (non uguali perché se no risveglio il trauma)-\> Bruner: attraverso la narrazione possiamo interfacciarci con delle situazioni difficili senza risvegliare il trauma. **Ruolo catartico** della fiaba (Bettelheim)= le fiabe mettono di fronte al bambino i principali problemi umani + vengono polarizzati i personaggi (incarnano il bene o il male perché la polarizzazione domina la mente del bambino in generale) perché il bambino ha bisogno di comprendere appieno la storia. **Le ipotesi di ricerca** 1 fase della ricerca: scelta del problema e definizione delle **ipotesi**-\> ipotesi formulata in modo assertivo (= in questo modo può essere dimostrata). L'ipotesi deve: 1 contenere una soluzione adeguata al problema; 2 essere verosimile (= coerente con le conoscenze di cui disponiamo + con il quadro teorico); 3 essere verificabile. Si può dire di aver **verificato** un'ipotesi se: tutti i possibili risultati sono stati decisi prima della verifica + prima della verifica sono state decise le procedure che verranno utilizzate per verificare i risultati. **Il disegno di ricerca + l'operazionalizzazione + i tipi di ricerca** **Ipotesi**: è un'affermazione, è la soluzione che penso per risolvere il problema di ricerca + deve contenere degli elementi che devono essere dimostrati. **Metodo**: è ciò che guida la ricerca scientifica in generale. Devo delimitare un percorso molto dettagliato per controllarlo meglio-\> il **disegno di ricerca** è la progettazione preliminare dell'indagine elaborato per rispondere alla domanda di ricerca e verificare l'ipotesi + rappresenta il piano di lavoro e dipende dall'approccio del ricercatore. **I dati** non si raccolgono ma si costruiscono: lo strumento che io utilizzo per la costruzione dei dati determina la forma del dato stesso. Il dato che ricavo è strutturato, quando lo strumento di ricerca è strutturato (come in un questionario, è la risposta ad una domanda) + quando lo strumento è qualitativo (come un'intervista) le risposte saranno più personali e il soggetto darà una mole di informazioni maggiori. La scelta dello strumento deve essere ponderata. **Fasi del disegno di ricerca**: 1 formulazioni di ipotesi, 2 individuazione dell'oggetto di ricerca e operazionalizzazione, 3 delimitazione del contesto, 4 selezione dell'unità di analisi, 5 definizione del percorso di ricerca. 2 **operazionalizzazione**: l'ipotesi deve essere formulata come un'affermazione (il metodo ha una parte logica e una parte sperimentale) + deve essere costruita in modo logico e come qualcosa che può essere verificabile e osservabile (= il concetto teorico deve essere legato alle operazioni osservabili che qualsiasi persona può ripetere). Ci sono concetti complessi che non possono essere direttamente osservabili e qui ritorna il concetto di ricerca con il bisogno di un costrutto. Quando le proprietà o i concetti coinvolti nella ricerca sono troppo astratti per essere direttamente operazionalizzabili (ad esempio, l'autostima) è necessario ricorrere ad opportuni **[indicatori,]** ossia concetti e proprietà direttamente rilevabili che abbiano un rapporto di indicazione con il concetto astratto di partenza: -**ascendenza**= valuta il ruolo assunto nel gruppo, la modalità di presa di decisione rispetto all\'influenza degli altri e la valutazione di sé nella relazione con gli altri; **responsabilità=** capacità di sostenere il lavoro assegnato; -**stabilità emotiva**= discrimina tra persone emotivamente stabili ed ansiosi o ipersensibili; -**socievolezza**= valuta il grado di socievolezza. La ricerca ruota attorno ad un obiettivo centrale rappresentato dal problema da risolvere. Può essere classificata sulla base dei differenti 'tipi' e sulla base delle differenti 'modalità: - **Ricerche descrittive**= risponde alla domanda "che cosa sta accadendo?", non sempre disponiamo di precise ipotesi di ricerca e dunque è necessario iniziare lo studio di un fenomeno da indagini esplorative e descrittive (quando c'è bisogno di conoscere e scoprire un fenomeno) + si contrappongono gli studi che spiegano il perché dei fenomeni. - **Ricerche basate su correlazioni**= si vuole trovare delle associazioni non casuali. Se si fa una ricerca del genere non si vuole intervenire sui fenomeni ma si vuole solo rilevare i dati-\> correlazione tra variabili: -relazione positiva: crescita di entrambe le variabili, -relazione negativa: quando cresce una variabile l'altra diminuisce, -una relazione è simmetrica quando al mutare di una variabile muta anche l'altra e viceversa. - **Ricerche sperimentali**= hanno carattere sperimentale quegli studi che consentono di verificare gli effetti di un intervento (trattamento) su una variabile assunta come dipendente-\> abbiamo delle relazioni asimmetriche: una relazione in cui ad un mutamento in corrisponde un mutamento in y e non viceversa. **Le variabili** Le variabili sono elementi di realtà osservabili, si identificano in una fase esplorativa di una ricerca e si indentificano le relazioni che esistono. Possono essere influenzate-\> **David Bailey** definisce una variabile come \"un concetto che spesso, ma non sempre, è misurabile quantitativamente, che contiene due o più valori e categorie che possono variare nel tempo o in un determinato campione in contrapposizione con una costante il cui valore resta fisso e invariabile".\ **[Tipologie di variabili:]** - Variabile **dipendente**= influenzata dalla variabile indipendente, in una relazione asimmetrica c'è una variabile che è capace di indurre un cambiamento nei confronti nell'altra variabile - Variabili **indipendente**= è la variabile capace di creare un mutamento nell'altra. - Variabile **quantitativa**= varia in grandezza - Variabile **qualitativa**= varia di genere - Una variabile è **continua** quando appartiene ad una scala continua, dove cioè il numero degli intervalli possibili è infinito. Qualsiasi misurazione che contenga decimali (o frazioni) è continua. - Una variabile è **discreta** quando non contiene decimali o frazioni. - I dati qualitativi sono sempre discreti, mentre i dati quantitativi possono essere continui o discreti. Caratteristiche delle relazioni tra variabili: 1 **verso** della relazione (= negativa o positiva); 2 **l'intensità** della relazione (= in genere è espressa in termini di correlazione ed è importante quando si vuole utilizzare la relazione per fini predittivi); 3 **la simmetria o asimmetria** di una relazione (= una relazione è simmetrica quando al mutare di una variabile muta anche l'altra e viceversa, corrisponde ad un disegno correlazionale. La variabile asimmetrica determina una raccolta di causa ed effetto, all'introduzione di una variabile corrisponde un mutamento dell'altra). Nel momento in cui viene realizzato un disegno sperimentale bisogna isolare le variabili (bisogna scegliere un **gruppo di controllo e un gruppo sperimentale**: i due gruppi devono essere equivalenti e devono avere le stesse caratteristiche). Dobbiamo rendere le variabili costanti (dobbiamo isolare le variabili esterne). Ricerca sperimentale: si possono svolgere studi longitudinali e tangibili, ma non è facile organizzare una sperimentazione + è difficile avere gruppi del tutto equivalenti poiché ogni campione è un mondo a sé. **Definizione del campione**: scelta dell'unità di analisi. Bisogna distinguere il concetto di popolazione. Il campione è un gruppo tratto dal numero della popolazione (= è un gruppo parziale rappresentativo). - **Campione probabilistico**: ciascuno dei soggetti della popolazione ha la stessa probabilità di essere scelto (sono stati sorteggiati). - Ci sono 4 tipologie di campione probabilistico: 1 **campione casuale**= devo avere un elenco di tutta la popolazione e faccio un'estrazione casuale (presuppone una numerazione dei soggetti della popolazione). 2 **sistematico**= estraggo un soggetto ogni tot (ad intervalli regolari). 3 **stratificato**= il mio campione non sarà rappresentativo, devo suddividere la popolazione in strati, il raggruppamento deve essere fatto in modo che ciascun elemento compaia in un solo strato. 4 **a grappoli**= si fa una cernita dei soggetti - **Campione non probabilistico**: la probabilità che ha ciascuno dei soggetti della popolazione di essere estratto non è nota - Tipologie di campione non probabilistico: 1 **campione per quote**= La popolazione viene divisa in un certo numero di strati massimamente omogenei al loro interno rispetto a variabili considerate rilevanti ai fini della ricerca però gli individui non vengono estratti casualmente da ciascuno strato, bensì scelti dagli intervistatori che sono solo obbligati a rispettare le quote. 2 **a scelta ragionata**= il ricercatore prende in considerazione soggetti con determinate caratteristiche (si sceglie in base ai criteri del ricercatore). 3 **a valanga**= si basa sulla trasmissione di contatti (si chiede ai soggetti iniziali di indicare altri soggetti da intervistare) + causa una distorsione. 4 **di convenienza**= causa una distorsione + la selezione del campione in base a criteri di praticità. **Ricerca con quasi esperimento + competenze di lettura da avere e strategie di lettura** Bisogna rendere il processo di ricerca controllabile e verificabile dal punto di vista logico ed empirico-\> operazionalizzare: avere degli indicatori che possono descrivere un determinato fenomeno (es. dispersione scolastica, strategie di lettura). Articolazione del disegno di ricerca: **[ricerca diagnostico/misurativa]**, fasi= 1. rilevazione dei bisogni formativi (compressione del testo + uso delle strategie di lettura). Successivamente si fa l'analisi dei dati in entrata (cioè si rilevano i livelli di partenza degli alunni: grado di utilizzo degli studenti rispetto alle strategie di lettura). Poi si devono confrontare se gli studenti sono nella fascia bassa nella comprensione del testo sono gli stessi che sono nella fascia bassa nell'utilizzo di strategie di lettura (= si vede se c'è una correlazione significativa). 2. formazione e **quasi esperimento**: non è una sperimentazione all'interno del laboratorio e le variabili sono perfettamente controllate + le contaminazioni sono isolate-\> nel contesto scolastico non si può parlare di esperimento vero e proprio perché le variabili sono molte. Faccio la sperimentazione di un percorso di didattica basato sulle strategie di lettura + mi dedico alla formazione degli insegnanti 3. **Ricerca longitudinale/misurativa**: determinazione dell'efficacia dell'intervento (mantenimento delle abilità nel tempo, faccio l'anno dopo), è una rilevazione in uscita. **Ricerca con quasi esperimento**= es. sono state prese in considerazione tre scuole che avevano le stesse caratteristiche (6 classi prime dell'istituto A ha svolto il trattamento mentre le altre scuole non lo hanno svolto). Il campione è non probabilistico + il ricercatore ha scelto il campione in modo oculato (= scuole che appartenevano tutte allo stesso quartiere e appartenevano allo stesso quadro socioculturale. Stesso numero di classi con più o meno lo stesso numero di alunni). È un **campione a scelta ragionata** perché il ricercatore ha scelto il campione secondo le caratteristiche che servivano (si assicura dell'assenza della parte probabilistica). Una volta scelto il campione devo scegliere tecniche e strumenti della ricerca (influenzano la costruzione dei dati). Strumenti: prove oggettive di lettura + questionario strutturato di strategie di lettura-\> sono due **strumenti strutturati** perché in questo modo posso avere dei dati oggettivi (tutti svolgono la prova allo stesso modo e nello stesso tempo), se il ricercatore avesse delle risposte aperte si dovrebbero stabilire a monte i criteri della correzione + ci sarebbe bisogno molto più tempo per la correzione (infatti con gli strumenti strutturati ci sono delle griglie di correzione). Con il **questionario studente** controllo le caratteristiche socioculturali + con il **questionario docente** rilevo le pratiche didattiche, i processi di insegnamento/apprendimento della lettura, il clima in classe e se l'insegnante incoraggia la lettura nei suoi studenti. **Deviazione standard**: è una misura che ci dice quanto i valori in un insieme di dati sono distanti dalla media, cioè ci dice quanto sono variabili i dati rispetto alla media (= un numero basso indica poca variabilità, abbiamo dati più omogenei, mentre un numero alto indica molta variabilità quindi abbiamo dati più dispersi). Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, numero Descrizione generata automaticamente [Tipologie operazioni che devo saper fare mentre leggo un testo]= 1 **localizzare informazioni**: essere in grado di cercare ed individuare informazioni fornite esplicitamente in un testo; 2 **compiere operazioni**: essere in grado di compiere semplici operazioni come ad esempio contare, comparare e associare, a partire da informazioni contenute nel testo; 3 **compiere inferenze**: essere in grado di ricavare nuove informazioni a partire da quelle contenute nel testo facendo riferimento sia al solo testo sia all'enciclopedia personale; 4 **individuare l'idea principale** del testo: essere in grado di individuare il tema centrale del testo. **Strategie di lettura**= 1 Saper identificare/darsi scopi di lettura; 2 Attivare le conoscenze pregresse; 3 Generare ipotesi e fare previsioni sul testo; 4 Selezionare le informazioni principali, fare brevi sintesi del testo; 5 Usare organizzatori grafico-testuali (mappe) per comprendere, ricordare e fare collegamenti tra le informazioni; 6 Controllare e monitorare il proprio processo di comprensione. 1. Discriminare tra scopi di lettura e tipologie di testo, per mettere in atto comportamenti flessibili e legati al compito; cercare le strategie di lettura più adeguate e rispondenti alla consegna e alla specifica situazione d'uso. I test devono avere molti item per monitorare al meglio gli studenti. 2. Usare le conoscenze precedenti, connettere i testi scritti con esperienze personali, cultura e conoscenze prima, durante e dopo la lettura. 3. Generare domande dal testo e darvi risposte (= questo controlla il processo) + fare previsioni sul contenuto. 4. Riassumere un testo e concentrarsi selettivamente sulle informazioni più importanti identificare i personaggi, gli eventi, i luoghi, il tempo dell'azione, come e perché avviene l'azione. 5. Operare connessioni tra le diverse parti di un testo + riconoscere gli aspetti della costruzione; stabilire la cronologia o riconoscere la causalità degli eventi + costruire rappresentazioni visive in forma diagrammatica + tradurre testi scritti in grafici, tavole, griglie, liste, elenchi. 6. Controllare/monitorare la propria comprensione + avere la consapevolezza delle proprie difficoltà, chiarire parole e passaggi non immediatamente compresi + riformulare le parti di un testo con parole proprie. **Strategie di ricerca + strategie di lettura** - **Strategia correlazionale**= il ricercatore osserva due o più variabili e vedo se tra di esse c'è una relazione: es. rilevo gli apprendimenti attraverso le somministrazioni di prove, griglie di osservazione per monitorare la partecipazione degli studenti e analizzo i rapporti tra i dati rilevati. - **Ricerca sperimentale**= il ricercatore osserva e interviene somministrando un trattamento per causare un miglioramento sulla situazione. Il **grippo sperimentale e il gruppo di controllo** devono corrispondere: devono essere formati dallo stesso numero di partecipanti e devono essere dello stesso livello caratterizzati dalla stessa situazione (es. stessa condizione sociale). Scegliendo due gruppi di controllo possiamo monitorare la variabile di peggioramento che all'inizio della ricerca non si considera e che non si può controllare. **Strategie processuali**= funzionale alla riflessione del soggetto-\> attivazione delle conoscenze pregresse: attivarle secondo le informazioni del testo e il suo titolo. [**Selezionare le informazioni più importanti**] di un testo è fondamentale (numero 4 nell'elenco della lezione precedente): - in questo modo si attiva la memoria che riesce a immagazzinare soltanto poche informazioni. - Serve a focalizzare la propria attenzione su quello che dobbiamo ricordare, il lettore riesce a collegare meglio le informazioni, il lettore riesce a orientarsi meglio all'interno del testo. La selezione deve avvenire costantemente nel corso della lettura. - Il **cattivo lettore** si trova sovraccaricato di informazioni che poi non riuscirà a ricordare. - **Tecnica delle 6 domande**: focalizzare l'attenzione sui nuclei informativi (chi, che cosa, quando, dove, come, perché). A seconda del tipo di testo queste domande cambiano. Per fare la prova: utilizzare le parole sottolineate (unirle con altre parole) per fare un riassunto scritto. - Fornire diverse tipologie di lettura **[Fare collegamenti tra le informazioni e costruire delle mappe]** (numero 5): - Per mettere in relazione diverse informazioni, ma devo conoscere il tipo di relazione (logico, casuale, avversativa...). - Fare una mappa **serve a**: capire il testo, memorizzare informazioni, ricostruire la cronologia. - Una mappa è ben fatta quando riproduce le informazioni del testo in un **sistema gerarchizzato** che alla fine condurrà alla cognizione logica del testo (uno schema deve esplicitare gerarchie e connessioni tra le informazioni). **[Controllo del processo]** (numero 6): - Il buon lettore si accorge di non aver capito. - Quando si capisce si reagisce positivamente alle sollecitazioni del testo (anche rendendosi conto che quel testo non ci piace o non lo riteniamo utile). - Quando non si capisce si prende una direzione sbagliata o non la si prende affatto. - **Scomposizione procedurale**= scompongo il testo in più parti dettagliate (monitoro passaggio per passaggio il procedimento: in questo modo è più facile accorgersi degli errori). - **Tipologie di difficoltà=** livello più basso: 1 decodifica del testo, 2 carenza di comprensione letterale (difficoltà nell'attribuire significati alle parole), 3 carenze di comprensione inferenziale (= non riesco ad attivare le conoscenze pregresse), 4 carenze di comprensione ricostruttiva e interpretativa (= non riesco a capire i nuclei più importanti), 5 difficoltà di comprensione analitica e valutativa (= il lettore incontra difficoltà a reagire in modo soggettivo al testo e a formulare valutazioni). - **Cosa fare quando non si capisce=** se il testo è troppo lungo bisogna dividere il testo in sequenze, selezionare le informazioni attraverso le 6 domande. Strategie di riparazioni: es. far dedurre il significato delle parole del testo. **Le prove** **Prova**= siamo nella fase degli strumenti + le prove strutturate sono una tipologia specifica di strumento di valutazione. La prova è costituita da uno stimolo ed è formulato in modo tale da sollecitare una risposta che deve essere inerente a dei contenuti o a delle abilità. Per essere ben fatta e ben costruita deve rispettare due requisiti: **validità** (= quando risponde alla domanda "sto misurando effettivamente quello che volevo misurare?", quindi rispetta l'obiettivo di misurazione. Quindi c'è una corrispondenza prova-obiettivo) e **attendibilità** (= fa capo alla precisione della misura, un metro è attendibile se indipendentemente da chi lo usa restituisce la stessa misura). - Possibili **cause** **di** **distorsione** per la **validità**= 1 le domande non si riferiscono agli obiettivi, 2 scelta errata della modalità di prova rispetto al contenuto dell'obiettivo, 3 fare prove con domande troppo lunghe o con troppe alternative nei quesiti a scelta multipla o ambiguità nella formulazione (non devono essere prove a trabocchetto: dobbiamo prestare attenzione anche al tempo che si dà a disposizione per svolgere la prova). - Possibili **cause** **di** **distorsione** per **l'attendibilità**= 1 mancanza di griglie di valutazione che limiti l'arbitrarietà del giudizio (= c'è soggettività nella valutazione, ci sono più risposte corrette). Prove strutturate, semi strutturate e aperte. Prove di profitto: misurano gli apprendimenti. Esse vanno scelte dal valutatore con molta attenzione in relazione con gli obiettivi, la cosa importante è sempre tenere in conto l'obiettivo della ricerca. Il processo della prova deve essere controllato per ogni suo step. - **Prove** **aperte**= sono caratterizzate da uno stimolo aperto e la risposta è aperta (interrogazioni, tema, relazioni, ricerche). Lasciata libertà di orientarsi in autonomia nella risposta + può stimolare più capacità insieme. Colloquio: valutare le competenze e conoscere i processi mentali attivati dall'interlocutore per la soluzione dei problemi. Possono essere quelle meno attendibili-\> sono necessarie delle griglie di valutazione. - Prove **semistrutturate**= lo stimolo è chiuso e la risposta è aperta (riassunti, saggi, colloqui semistrutturati). Lo stimolo è mirato rispetto al tipo di apprendimento. - Prove **strutturate**= stimolo chiuso con risposta chiusa (test a risposta multipla). La risposta può sollecitare operazioni più complesse. Sono le prove che "causano meno problemi" perché la risposta è già data. Prove oggettive= viene eliminato il giudizio personale del valutatore. Prove con **riferimento a norma**: la prestazione di un singolo viene confrontata con quella di un gruppo di riferimento. Prova con **riferimento a** **criterio**: raggiungimento di determinati senza riferirsi al valore medio della popolazione + il livello predefinito di accettabilità del risultato è stabilito da chi prepara la prova -\> valutazione a criterio usata per la valutazione sommativa (traguardo) + valutazione a norma usata per la valutazione degli step (pregresso). - Quesito a **risposta multipla**= soltanto una risposta è giusta, le altre sono distrattori. - Le prove a **vero-falso**= sono le prove più attendibili - Le prove **a completamento**= può essere a scelta multipla o aperta + possono misurare ragionamenti abbastanza complessi. - Le prove **con corrispondenze**= conoscenze facilmente strutturabili + l'elenco delle soluzioni deve avere più elementi rispetto alla colonna delle domande (per evitare che siano scelte ad esclusione). - **Cloze test**= le parole eliminate vengono scelte senza tenere conto del loro significato + ci devono essere più possibilità che non cambiano il significato del messaggio. **Come leggere i risultati di una prova**: La misurazione è un processo tramite il quale i concetti astratti (come la comprensione del testo e la motivazione) vengono trasformati in riferimenti empirici-\> questo processo è chiamato operazionalizzazione. Le scale di misura= vengono determinate dalle variabili e sono di 4 tipologie: - **scale nominale**= ha a che fare con le variabili nominali, faccio una frequenza cioè una moda + una distribuzione cioè una mediana. - **scale ordinale**= gli elementi sono raggruppabili in categorie, tra cui è possibile stabilire una relazione-\> è possibile ordinare le variabili in relazioni perché hanno una certa caratteristica: le metto in una graduatoria (mi consente di metterle in successione). La distanza tra i gradi delle variabili non è la stessa. - la **scala dei voti scolastici** è una scala ordinale= la distanza tra i diversi punti non è fissa quantitativamente né è determinabile. I voti sono attribuiti a prove diverse + la media non si può fare perché valuto prove diverse in materie diverse. Valutando il percorso e vedo che il percorso è caratterizzata da una crescita costante. - **scale a intervalli**= ha le stesse caratteristiche di una scala ordinale ma qui è possibile stabilire la distanza tra ciascuna coppie di elementi + l'unità di misura (la distanza) e lo zero sono stabiliti in modo arbitrale (= sono fissati prima dal ricercatore, si fa per convenzione). Esempio: scala della temperatura. Con questo tipo di scala è consentito fare la media (= perché il test è lo stesso), la mediana, la frequenza, la moda. - **scala a rapporti=** ha le stesse caratteristiche della scala a intervalli ma lo zero è assoluto (è fisso, non è arbitrario). Esempi di scale a rapporti: riguardano l'età e il peso di una persona. Tutte le volte che misuriamo c'è un errore: solo la ripetizione della misura può ridurre al minimo l'errore. **Indici di tendenza centrali**= possiamo utilizzarli secondo la scala che abbiamo. Consentono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore "rappresentativo" (= è un indice che riassume o descrive i dati e che dipende dalla scala di misura dei dati in oggetto). - **Moda**, detta anche come valore modale= corrisponde al valore più frequente nella distribuzione osservata. La distribuzione di frequenza di dice unimodale quando la moda è unica e si dice bimodale quando la moda è descritta da due valori. Utilizzata nelle scale nominali. - **Mediana**= è un concetto di statistica descrittiva che rappresenta il valore centrale di un insieme di dati ordinati. In altre parole, è il numero che si trova al centro della distribuzione quando tutti i valori sono disposti in ordine crescente o decrescente. La mediana si usa con la scala ordinale e nominale. - **Media**= sommo i punteggi rilevati e li divido per il numero dei soggetti. Si può fare solo con le scali ad intervalli e a rapporti, non si può fare con le cale nominali e le ordinali. - Se è presente una forte asimmetria è preferibile la mediana alla media.