Lingue e contesti culturali europei (PDF)
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This document explores the origins and development of writing systems, from ancient Mesopotamia to modern alphabets. It examines the transition from proto-writing to full writing systems, highlighting the role of pictographs and the rebus principle. The text delves into the diverse origins of alphabets across different cultures, discussing the influence of trade and cultural exchange. It also analyzes the evolution of writing styles and the challenges of deciphering unknown scripts.
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SCRIVERE, RISCRIVERE, TRADURRE + ALFABETI E SCRITTURE DAI SUMERI A CHAT GPT TESTO: WRITING SYSTEMS -Senza SCRITTURA non ci sarebbero LIBRI e soprattutto non ci sarebbe la STORIA. La creazione della scrittura ha permesso di sopravvivere persino alla MORTE→ perché grazie alla scrittura non si dimentic...
SCRIVERE, RISCRIVERE, TRADURRE + ALFABETI E SCRITTURE DAI SUMERI A CHAT GPT TESTO: WRITING SYSTEMS -Senza SCRITTURA non ci sarebbero LIBRI e soprattutto non ci sarebbe la STORIA. La creazione della scrittura ha permesso di sopravvivere persino alla MORTE→ perché grazie alla scrittura non si dimentica perchè lei tiene vivi i RICORDI e i FATTI. Ma com’è iniziata la SCRITTURA? Prima del 18 SECOLO si pensava che la scrittura avesse ORIGINI DIVINE, ma ad oggi l’ipotesi più gettonata è che la scrittura sia nata dalla CONTABILITÀ. Tuttavia gli esperti hanno opinioni diverse circa la nascita della scrittura:secondo alcuni la scrittura è stata un’invenzione INDIVIDUALE(tipo SUMERO nella città di Uruk nel 3300 a.c.), secondo altri invece la scrittura è stata un’invenzione di gruppo(da mercanti e amministratori intelligenti).Tuttavia secondo altri ancora essa non è nemmeno stata un’invenzione, ma una SCOPERTA ACCIDENTALE. Secondo una teoria molto quotata la scrittura nasce In MESOPOTAMIA da un sistema di GETTONI D’ARGILLA(datati 8000-1500 a.c) per documentare le transazioni che coinvolgono diversi tipi di denaro. Questi gettoni indicavano il tipo di bene che veniva scambiato(la scrittura sicuramente è legata ad una necessità RELAZIONALE e ECONOMICA in questo caso quindi). Tuttavia sembra che i gettoni abbiano più accompagnato l’emergere della scrittura piuttosto che darle inizio. A parte i gettoni d’argilla ci sono numerosi esempi di PROTO-SCRITTURA: 1.Rappresentazioni simboliche(Ice Age symbols) trovate nelle grotte del sud della FRANCIA che hanno circa 20.000 anni→ in una di queste grotte c’era un graffito che raffigurava una mano con dei puntini rossi(potrebbe voler dire “io sono stato qui con i miei animali”, oppure potrebbe nascondere un significato simbolico più profondo). C’erano poi altre immagini preistoriche che raffiguravano animali come i cavalli o i bisonti, e delle ossa incise che potrebbero essere state usate come CALENDARI LUNARI. -Dobbiamo specificare che la PROTO-SCRITTURA non è la scrittura nel vero senso delle parola→ John DeFrancis ha definito la scrittura(intesa come “full” writing) come un sistema di simboli grafici che possono essere usati per trasmettere ogni tipo di pensiero. Pertanto la PROTO-SCRITTURA oltre agli esempi dei gettoni d’argilla e dei graffiti nelle caverne del sud della Francia dovrebbe includere anche THE PICTISH SYMBOLS STONES and TALLIES, ma anche le icone dei computer e notazioni matematiche e musicali(tutti questi sistemi, sia vecchi che nuovi, non possono esprimere ogni singolo pensiero, ma sono utili per la comunicazione specializzata). -Per esprimere l’intera vastità dei pensieri umani serve un SISTEMA DI SCRITTURA che sia collegato al LINGUAGGIO PARLATO(De Saussure dice che il linguaggio può essere comparato ad un foglio di carta perché il pensiero è su una parte del foglio e sul retro di quest’ultimo c’è il suono→ questo per spiegare che non si può separare il suono dal pensiero e viceversa). -I PITTOGRAMMI(disegni iconici che rappresentano una pentola o un alimento al fine di rappresentare il concetto di mangiare) trovati in MESOPOTAMIA e in EGITTO(datati metà 4 millennio a.c.) e in Cina(datati 5 millennio) sono considerati come il primo FULL WRITING SYSTEM. Tuttavia i pittogrammi non erano abbastanza(erano limitati) per esprimere tutti i tipi di parole→ essenziale per lo sviluppo del FULL WRITING fu la scoperta del REBUS PRINCIPLE che fa sì che i SUONI possano essere rappresentati da SIMBOLI PITTOGRAFICI. ESEMPIO: in inglese il CERCHIO rappresenta “the sun” per rappresentare “son”(quindi appunto il suono può essere rappresentato dai pittogrammi). Ad ogni modo, una volta che questa scrittura capace di esprimere ogni pensiero è stata scoperta o inventata o si è evoluta, si è poi diffusa in tutto il mondo a partire dalla MESOPOTAMIA? i più PESSIMISTI dicono di si in sostanza che quindi gli uomini si sono copiati a vicenda per la scrittura(le diverse società si sono influenzate l’un l’altra), un esempio di script borrowing:I GRECI all’inizio del 1 millennio a.c. hanno preso in prestito. l’alfabeto dei FENICI aggiungendo dei segni per le vocali non scritte nella scrittura fenicia. I più OTTIMISTI(la maggior parte degli esperti) invece dice che non ci sono evidenze solide per provarlo quindi preferiscono pensare che la scrittura si è sviluppata in modo INDIPENDENTE nella maggior parte delle viltà del mondo antico. In ogni caso pare più probabile che la scrittura abbia molteplici origini piuttosto che essersi espansa a partire da un’unica fonte. -DECIFRARE la scrittura di qualcuno significa riuscire a dare un senso al significato generale, non implica che si possa leggere ogni singola parola. Le scritture non decifrate possono essere suddivise in 3 categorie: 1.una scrittura sconosciuta in una lingua nota, 2 una scrittura conosciuta in una lingua sconosciuta e 3 una scrittura sconosciuta in una lingua sconosciuta. VENTRIS ci spiega come bisogna decifrare→ Ogni operazione deve essere pianificata in tre fasi: Un'analisi esaustiva dei segni, delle parole e dei contesti in tutte le iscrizioni disponibili, progettate per estrarre ogni indizio possibile sul sistema ortografico, sul significato e sulla struttura linguistica; una sostituzione sperimentale dei valori fonetici per dare possibili parole e inflessioni in una lingua conosciuta o postulata; e un controllo decisivo, preferibilmente con l'aiuto di materiale vergine, per garantire che i risultati apparenti non sono dovuti alla fantasia, alla coincidenza o ragionamento circolare. -Gli EUROPEI e i gli AMERICANI scrivono usando circa 52 segni alfabetici(26 sono lettere e i loro equivalenti minuscoli, poi ci sono altri segni come la punteggiatura per esempio). I GIAPPONESI invece scrivono usando circa almeno 2000 segni. Appaiono come due poli opposti quindi. Sia gli alfabeti che le scritture cinesi e giapponesi usano simboli per rappresentare i suoni (cioè i segni fonetici); e tutti i sistemi di scrittura mescolano tali simboli fonetici con simboli logografici (cioè segni semantici). Ciò che differisce tra i sistemi di scrittura, a parte le forme dei segni, ovviamente, è la proporzione tra segni fonetici e semantici→ più segni fonetici= francese, finlandese e inglese, più segni semantici= giapponese, cinece e coreano. -Se le origini della scrittura sono complesse l’enigma del primo alfabeto è ancora più perplesso. Quello che sappiamo per certo è che l’alfabeto ha raggiunto il mondo moderno tramite i GRECI, infatti il termine alfabeto proviene dalle prime due lettere greche ALFA e BETA. Tuttavia non abbiamo un’idea chiara di COME e QUANDO l’alfabeto è apparso in GRECIA e di come i greci abbiano pensato di aggiungere lettere per le VOCALI e le CONSONANTI. I primi alfabeti ben attestati appartengono all'antica Ugarit, l'odierna Ras Shamra sulla costa della Siria, dove un alfabeto cuneiforme di 30 segni era usato nel 14 secolo a.C.; e ai Fenici a Canaan alla fine del 2 millennio a.C., che usavano 22 lettere consonanti. (alfabeto in MESOPOTAMIA→ cuneiforme, alfabeto in EGITTO→ geroglifici, alfabeto a CRETA→ lineare A e B) Quello che non sappiamo è che perché queste civiltà pensavano che un alfabeto fosse necessario→ l’ipotesi più quotata è che servisse per COMMERCIARE. Tuttavia, non ci sono prove di scambi e commerci nelle prime iscrizioni alfabetiche della GRECIA→ questo ha portato molti esperti a formulare che l’alfabeto greco sia stato inventato per registrare le epiche orali di OMERO nell’8 secolo a.c. A causa dell’assenza di prove i MITI e le CREDENZE hanno colmato i vuoti→ di solito i BAMBINI sono considerati come gli inventori dell’alfabeto perché loro sono privi dei preconcetti degli adulti→ Nel XX secolo, nella storia di Rudyard Kipling “Come fu inventato l’alfabeto”, la giovane protagonista, Taffimai, crea quelli che chiama “immagini sonore”. La lettera “A” è rappresentata come un pesce carpa con la bocca barbuta spalancata; Taffimai dice a suo padre che assomiglia alla sua bocca aperta quando pronuncia il suono ah. La lettera “O” corrisponde alla forma di un uovo o di una pietra e richiama la bocca del padre quando dice oh. La lettera “S” rappresenta un serpente e simboleggia il sibilo del serpente. In questo modo, un po’ fantasioso, Taffimai crea un intero alfabeto. Il poeta WILLIAM BLAKE scrisse che Dio aveva dato agli uomini l’arte della scrittura sul Monte Sinai. Una sfinge trovata nel 1905 sembrava supportare questa idea. L’egittologo FLINDERS PETRIE trovò poi una piccola sfinge in una miniera di turchese nel Sinai. Su di essa c’erano iscrizioni strane, oltre a geroglifici egizi che lodavano la dea Hathor. Petrie pensò che quelle iscrizioni fossero un alfabeto perché usavano pochi segni (meno di 30). Un altro studioso, ALAN GARDINER, notò che alcuni segni sembravano simili a geroglifici egizi e li collegò a parole semitiche (la lingua degli antichi popoli di Israele e Libano). Tradusse un’iscrizione come “Baalat”, che significa “la Signora” ed era un nome per Hathor. Anche se sembrava promettente, molti segni non avevano equivalenti egizi. Non si trovò abbastanza materiale per confermare che fossero davvero un alfabeto. Altre scoperte in Israele e Libano, più antiche di quelle del Sinai, suggeriscono che l’alfabeto sia nato lì, tra i cananei, che erano commercianti abituati a scambi culturali. Avevano bisogno di un sistema di scrittura semplice e veloce, e probabilmente inventarono l’alfabeto. Nel 1999 ci furono altre scoperte in EGITTO: due studiosi trovarono segni alfabetici in Egitto, datati intorno al 1900 a.C., ancora più antichi. Questo fa pensare che l’alfabeto possa essere nato in Egitto, ispirandosi ai geroglifici, e non in Palestina o Canaan. Conclusione: L’origine dell’alfabeto è ancora incerta. Forse nacque in Egitto, forse in Canaan, ma l’idea potrebbe essere partita dai geroglifici egizi e si è evoluta in un sistema semplice per esigenze pratiche. -L’alfabeto si è sviluppato in modo diverso a seconda delle CULTURE, ma è partito da un’idea semplice: usare pochi segni per rappresentare i suoni delle lingue, rendendo la scrittura più facile e accessibile—> L’idea dell’alfabeto è nata sulle coste orientali del Mediterraneo, ma si è diffusa verso ovest tramite i GRECI e i ROMANI, arrivando all’Europa moderna. A est, probabilmente tramite l’ARAMAICO, si è diffusa fino all’India e al Sud-est asiatico. Oggi, grazie anche ai colonizzatori, quasi tutto il mondo usa alfabeti, tranne CINESI e GIAPPONESI. Differenze tra gli alfabeti: Gli alfabeti usano in media tra 20 e 40 lettere. Il più piccolo (Rotokas, in Papua Nuova Guinea) ha 12 lettere, mentre il più grande (Khmer, in Cambogia) ne ha 74. I GRECI, GLI ETRUSCHI E I ROMANI: I Romani presero il loro alfabeto dai Greci attraverso gli Etruschi. Questo spiega perché alcune lettere moderne sono diverse da quelle greche attuali, che derivano da una versione più recente dell’alfabeto greco. L’ARAMAICO E L’ALFABETO ORIENTALE: In Mesopotamia, l’aramaico iniziò a sostituire la scrittura cuneiforme dal V secolo a.C., fino a farla scomparire del tutto intorno al 75 d.C. In Egitto, l’alfabeto copto, basato sul greco, sostituì i geroglifici (l’ultima iscrizione geroglifica risale al 394 d.C.). ALFABETO ARABO E EBRAICO: L’aramaico è l’antenato dell’arabo moderno e dell’ebraico moderno. Questi alfabeti scrivono solo le consonanti, non le vocali, ma usano dei segni speciali (punti vocalici) per aiutare nella pronuncia. Origini incerte dell’alfabeto INDIANO e altri: Gli alfabeti indiani, come il Brahmi, sono comparsi intorno al III secolo a.C., ma il loro legame con l’aramaico non è chiaro. Altri alfabeti, come il cirillico (usato in Russia) o l’hangul coreano, sono nati molto più tardi e da fonti diverse. il CINESE: La scrittura cinese è spesso considerata speciale per la sua complessità, la sua lunga storia e il fatto che molti caratteri moderni risalgono a più di 3000 anni fa. Alcuni credono che i caratteri cinesi siano “IDEOGRAFICI”, cioè che rappresentino direttamente idee senza bisogno di suoni o parole parlate. Questo farebbe pensare che chi parla dialetti diversi come il mandarino e il cantonese, o persino lingue diverse come il giapponese, possa capirsi leggendo i caratteri cinesi. In realtà, però, questo non è del tutto vero. La scrittura cinese non è separata dalla lingua parlata. Per esempio, un parlante cantonese che vuole scrivere a qualcuno che parla mandarino deve conoscere il mandarino scritto. I caratteri cinesi hanno una parte che suggerisce come pronunciarli (componente fonetica) e una parte che dà un indizio sul loro significato (componente semantica). Ma non sono perfetti: la parte fonetica è più utile per capire come si pronuncia un carattere rispetto a quanto la parte semantica lo sia per capire il suo significato. Il GIAPPONESE:Il giapponese, pur essendo molto diverso dal cinese, ha preso in prestito i caratteri cinesi più di mille anni fa. I giapponesi hanno adattato i caratteri alla loro lingua, inventando anche due sistemi di scrittura più semplici, chiamati HIRAGANA e KATAKANA, per rappresentare i suoni della loro lingua. Nonostante sarebbe stato più facile usare solo questi sistemi inventati, i giapponesi hanno mantenuto i caratteri cinesi per il loro prestigio e la loro storia. Quindi, anche se la scrittura cinese è affascinante e molto antica, funziona in modo simile ad altre scritture: è legata alla lingua parlata e non è un sistema universale che tutti possono capire senza conoscerlo. -DIGITAL WRITING: Nel 6° millennio della civiltà scritta, la Mesopotamia (l’area che oggi è l’Iraq) è tornata al centro degli eventi storici. Un tempo, i grandi re come Hammurabi e Dario usavano la scrittura cuneiforme su argilla e pietra. Oggi, invece, le guerre in Iraq hanno prodotto milioni di parole scritte principalmente con l’alfabeto, su carta e sul Web, in tante lingue diverse. Nonostante la tecnologia di oggi sia molto diversa da quella di migliaia di anni fa, i principi linguistici alla base della scrittura non sono cambiati molto da quando è stato scritto l’epico racconto di Gilgamesh. Tuttavia, la rivoluzione digitale e l’uso di internet hanno suscitato un dibattito su cosa sia davvero “scrittura”. Alcuni si chiedono se la scrittura debba sempre dipendere dalla lingua parlata o se possa esistere senza di essa. Alcuni pensano che la digitalizzazione non abbia cambiato molto il modo in cui leggiamo e scriviamo, mentre altri credono che stia cambiando profondamente come apprendiamo e comprendiamo le informazioni. Alcuni studiosi credono che, grazie alla tecnologia, arriveremo finalmente a un sistema di scrittura universale, come immaginato dal filosofo Leibniz secoli fa. Questo li porta a rivalutare gli antichi sistemi di scrittura come i caratteri cinesi, i geroglifici egiziani e i glifi maya, che combinano diversi tipi di segni. Questa visione suggerisce che ogni sistema di scrittura è parte di una cultura e non solo una tecnica per scrivere. Sebbene alcuni possano essere scettici sulla digitalizzazione, questo approccio olistico ai sistemi di scrittura ci aiuta a capire meglio come la scrittura è legata alla società e alla cultura. -A questo punto la domanda è: MA PERCHè SCRIVIAMO OGGI?--> per COMUNICARE. questo termine deriva dal latino che significa partecipare alla mensa eucaristica: mettere qualcosa in comune, rendere partecipi gli altri di qualcosa che non è materiale e che STIMO, AMO e DESIDERO. Il problema di oggi è la DISUMANIZZAZIONE della comunicazione che oltre a danneggiare il suo scopo primordiale va anche a far dimenticare alla popolazione cosa voglia dire comunicare correttamente. -CHAT GPT(sito di language model): come altri sistemi di comunicazione Al, ha come funzione la ricerca su Internet di materiale utile al processo di risposta delle domande a lui poste. I sistemi Al basano le proprie risposte non solo sul materiale disponibile da internet ma anche su presupposti e stereotipi derivanti dalla domanda (lingua di risposta, informazioni derivanti dalla cronologia ricerche, cultura e tradizioni di una possibile caratteristica di richiesta, ecc...) ChaGPT, come altri sistemi simili, ha un enorme potenziale informativo ma una capacità inesistenti di interpretare le richieste (è stupido, fa esattamente ciò che gli chiedi). LE TIPOLOGIE TESTUALI (1) TESTO: SLIDES RAIMONDI (La presentazione sottolinea che ogni sistema di scrittura non è solo un modo per rappresentare il linguaggio, ma è profondamente intrecciato con la cultura che lo ha creato. Comprendere la testualità significa quindi analizzare non solo le regole linguistiche, ma anche il contesto storico, sociale e culturale in cui i testi vengono prodotti e utilizzati.) Il linguaggio PARLATO e SCRITTO e la sua TESTUALITÀ La testualità è l’insieme delle caratteristiche che rendono un insieme di parole un TESTO coerente e significativo sia nel linguaggio PARLATO che SCRITTO La nostra specie è fatta apposta per produrre il linguaggio e c’è una testualità del PARLATO e una dello SCRITTO. Evoluzione del linguaggio si divide in: 1 PROTOLINGUAGGIO VERBALE ORALE( HOMO ERGASTER, HOMO HERECTUS, HOMO ANTECESSOR, HOMO HEIDELBERGENSIS 1,2 milioni di anni fa)→ forme di comunicazione primitiva basate su parole semplici senza struttura SINTATTICA 2 LINGUAGGIO VERBALE ORALE(HOMO RHODESIENSIS, HOMO NEANDERTHALENSIS tra 0,5 e 0,1 milioni di anni fa)→ linguaggio parlato con struttura SINTATTICA e REGOLE 3 LINGUAGGIO VERBALE SCRITTO(HOMO SAPIENS 0,005 milioni di anni fa)→ rappresentazione grafica del linguaggio parlato con maggiore permanenza e complessità.(lingua scritta è un artefatto culturale) Il linguaggio ORALE precede quello scritto nello sviluppo della specie umana(priorità FILOGENETICA), nell’individuo si impara prima a parlare e poi a scrivere(priorità ONTOGENETICA), il PARLATO è fondamentale per la comunicazione diretta e sociale(priorità ANTROPOLOGICA, lo SCRITTO rappresenta uno sviluppo CULTURALE e TECNOLOGICO(priorità SOCIOCULTURALE) Lo SCRITTO poi domina nella TESTUALITÀ grazie alla PERMANENZA(i testi scritti restano nel tempo mentre il PARLATO è EVANESCENTE) e alla VISIONE(lo scritto è un mezzo visivo che richiede un’elaborazione diversa dal parlato che è basato sulla FONICITA). Le differenze tra l’ORALE e lo SCRITTO sono: 1 Nel MEZZO (guardare tabella) 2 Nel PROCESSO COMUNICATIVO (guardare tabella) TESTUALITÀ=la proprietà che permette ai testi (scritti) di trasmettere significati complessi e coerenti, obbedendo ad alcuni principi regolatori generali e attraverso l'utilizzo di strumenti linguistici capaci di esprimere correttamente le connessioni fra le diverse parti di cui sono composti. GRAMMATICA DEL TESTO=strumento descrittivo analitico che individua i principi regolatori e spiega il funzionamento degli strumenti utilizzati in una determinata lingua per realizzare le caratteristiche di testualità che le sono proprie. Secondo Beaugrande e Dressler (1981), un testo non è solo un insieme di frasi, ma risponde a precise condizioni di testualità: 1 COESIONE→ Riguarda i legami superficiali tra le parole e le frasi di un testo. Si basa su strumenti linguistici come congiunzioni, pronomi, ripetizioni o richiami lessicali. Esempio: “Mario è andato al mercato. Lui ha comprato delle mele.” 2 COERENZA→ Si riferisce alla logica interna del testo, costruita attraverso relazioni tra concetti. Richiede inferenze da parte del lettore per completare i significati impliciti. Esempio: “Era stanco. Si sedette.” (Il lettore deduce il legame causa-effetto). 3 INTENZIONALITÀ→ Lo scopo comunicativo del testo, stabilito dall’autore. Ad esempio, un testo regolativo (es. istruzioni) mira a far compiere un’azione 4 ACCETTABILITÀ→ Dipende dal lettore: il testo deve essere chiaro, interessante e utile. Un lettore rifiuterà un testo che sembra incoerente o irrilevante. 5 INFORMATIVITÀ→ La capacità del testo di contenere informazioni nuove o impreviste. Un testo troppo prevedibile risulterebbe noioso, mentre uno troppo complesso può essere respingente. 6 SITUAZIONALITÀ→ Riguarda l’adeguatezza del testo al contesto in cui viene usato. Esempio: una poesia in una conversazione tecnica potrebbe risultare fuori luogo. 7 INTERTESTUALITÀ→ I legami tra un testo e altri testi. Può riferirsi a citazioni, riferimenti culturali o richiami a generi letterari. TIPOLOGIA TESTUALE= il raggruppamento dei testi in classi omogenee per caratteristiche, da quelle proprie dei generi letterari (già in parte codificate nella retorica classica) a quelle dei testi d'uso con funzione non letteraria. I testi si classificano in base alla loro funzione e struttura. La presentazione analizza due modelli principali: -MODELLO FUNZIONALE-COGNITIVO (Werlich, 1976)-->Ogni tipo di testo si basa su una diversa “matrice cognitiva”, ovvero il modo in cui l’autore percepisce e organizza le informazioni: 1 DESCRITTIVO: rappresenta oggetti, luoghi o persone nello spazio. Esempio: cataloghi, poesie liriche. 2 NARRATIVO: racconta eventi in sequenza temporale. Esempio: racconti, cronache, romanzi. 3 ESPOSITIVO: spiega informazioni o concetti. Sottotipi: ANALISI: scomposizione in parti. e SINTESI: generalizzazioni e conclusioni. Esempio: saggi scientifici, manuali. 4 REGOLATIVO: dà istruzioni o direttive. Esempio: leggi, ricette, regolamenti. 5 ARGOMENTATIVO: discute un problema per trovare una soluzione. Esempio: articoli di fondo, saggi. -MODELLO PRAGMATICO (Sabatini, 1999; 2011)--> Classifica i testi in base al livello di “vincolatività”, ovvero quanto il lettore è obbligato a interpretare e seguire il testo: 1 + Vincolante: testi scientifici, testi normativi(leggi), testi tecnico operativi. 2 ± Vincolante: testi espositivi o informativi (es. manuali, lettere formali). 3 - Vincolante: testi d’arte o letterari, come testi religiosi e pubblicità. LE TIPOLOGIE TESTUALI (2)--> LETTERATURA: SCRITTURE E RISCRITTURE TESTI: SLIDES “LETTERATURA COMPARATA”, SLIDES “DONDE” E SLIDES INTRO LETTERATURA INGLESE -LETTERATURA COMPARATA Con la letteratura comparata possiamo comparare solo cose che abbiamo già determinato come comparabili in passato ARTE e LETTERATURA: cosa sono? ARTE—> “All art is quite useless” diceva OSCAR WILDE il che significa che l’arte di per sé è una forma NON NECESSARIA→ serve per ABBELLIRE, ESEMPIO= borraccia con i disegni, di per sè i disegni sulla borraccia non servono, non hanno una funzione, mentre la borraccia serve per contenere l’acqua. Chi decide cosa è arte e cosa no? OGNUNO DI NOI→ apprezzamento arte è SOGGETTIVO. Tuttavia l’arte poi va anche al di là del soggettivo perchè dire che l’arte è una forma non necessaria significa già andare al di là del soggettivo. Un’altra caratteristica dell’arte è che PERMANE nel tempo. LETTERATURA→ essa ha come materia prima il LINGUAGGIO, in cui da elementi linguistici normali emergono anche elementi del tutto anormali→ Negli anni 20 a PRAGA viene elaborato il concetto di “FOREGROUNDING”(da un background di elementi linguistici del tutto normali emergono elementi che normali non sono→ FIGURE RETORICHE e il LINGUAGGIO FIGURATO che fanno parte del linguaggio normale e non) Ma è solo il FOREGROUNDING che distingue la letteratura? NO, infatti distinguiamo la letteratura anche attraverso il METRO(suddivisione sillabica che porta variazioni in base alla natura della sillabazione e la provenienza del contesto linguistico), gli ARCAISMI(termini poco usati che si rifanno al passato), il REGISTRO LINGUISTICO e gli ELEMENTI LINGUISTICI e LETTERARI che vanno a porre attenzione su se stessi→ ovvero da una parte abbiamo il testo, il foregrounding e l’insistenza sull’essere da lingua normale che si pone come letteratura e dall’altra parte ci siamo noi che CONVALIDANO questa pretesa. A questo punto la domanda è ma perché noi leggiamo? Secondo LEWIS il primo istinto dell’uomo è ANDARE OLTRE la propria solitudine→ l’uomo è RELAZIONE. Quindi è proprio per trovare altro da noi, quindi altri mondi, altre realtà, altre idee che leggiamo e per comunicare questo altro da noi è il motivo per cui si scrive. In “AN EXPERIMENT IN CRITICISM” lewis dice che il PRIMO impulso è sviluppare noi stessi, il SECONDO è quello di uscire da noi guarendo la nostra solitudine e questo processo può essere descritto sia come un ampliamento che come un annullamento temporaneo di se stessi. il risultato è che leggendo DIVENTO MIGLIAIA DI UOMINI e RIMANGO ME STESSO. Vedo con più occhi rimanendo uno. Ma come ci hanno insegnato cosa è la letteratura? 1 TEORIA DELLA LETTERATURA→ approccio TEORICO 2 ESTETICA→ approccio FILOSOFICO La LETTERATURA COMPARATA ha un approccio un po’ diverso: 1 vede la letteratura come esperienza 2 guarda come le letterature interagiscono vedendo la letteratura UNA in confronto con le altre(letteratura vs letterature) 3 vede la letteratura come “terreno comune” delle culture è quindi un incontro di TESTI, ESPERIENZE e CULTURE -DONDE Ci ha fatto vedere foto di PABLO NERUDA(scrittore CILENO) scattata in CECOSLOVACCHIA a PRAGA. Nel 1958 Neruda ha scritto poesia intitolata “Cuando” che inizia e finisce con la stessa frase→ Dònde estarà la Guillermina? Questa poesia fa parte delle sue opere dedicate all’amore, alla natura e al senso dell’esistenza. In questa poesia Neruda esplora momenti della vita legandoli al FLUSSO DEL TEMPO e ai SENTIMENTI 1 RIASSUNTO GENERALE→ EPIFANIA iniziale perchè quando arriva la ragazza è come se nella stanza non esistesse nient’altro Neruda descrive ragazza che arriva come una ragazza SOLARE con due trecce e due occhi interminabili. Poi parla di lui e dice che lui era un ragazzo un po’ selvaggio e introverso che viveva a contatto con la natura. Fino a quel momento lì non aveva mai avuto un rapporto con una donna. Questa donna lo colpisce→ è come se fosse entrata la PRIMAVERA personificata che si contrappone all’INVERNO. Probabilmente poi non l’ha più vista. Non sono stati anni belli, ha fatto errori e ha perso quella PUREZZA che aveva un tempo. Ha logorato tutta la sua esistenza. E come se la sua prima nascita fosse stata quella manifestazione iniziale della donna. 2 CHE TESTO E?--> poesia scritta in novenari 3 TEMI→ -primo impatto con l’amore. primo incontro con una donna che stupisce -tema del PASSATO e del PRESENTE -tema della RINASCITA -tema fondamentale è CHE COSA CONTA in tutto questo passare del tempo, cosa rimane? Leggendo rimane subito in testa "Dove c'era la Guillermina?” Perché ci manca una persona che non conosciamo neanche tanto bene?--> Le persone che hanno avuto un IMPATTO sulla nostra vita ogni tanto ci mancano perché contano in qualche maniera. L’amore della vita di Neruda è Matilde Urrutia con la quale comprerà una bellissima casa nel 1953 e la chiamerà “La Chascona” perchè Matilde aveva questi capelli rossi sempre scompigliati. Adesso guardiamo il contesto di pubblicazione di questi versi: ESTRAVAGARIO(raccolta in cui troviamo la poesia Cuando) fu pubblicato nel 1958, in quel periodo Neruda è in una crisi politica e interiore molto profonda: il CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA che sembrava incarnare per lui l’immagine della LIBERTA inizialmente, ora gli pare solo che la soffochi in realtà(il suo paese che ha sempre visto come il bene in realtà soffoca la libertà) in più Khrushchev denuncia gli orrori dello STALINISMO(gulag) e tutto questo si rivela uno SHOCK per Neruda che era sempre stato fautore dell’internazionale comunista. Togliendo la sovracoperta dell’ESTRAVAGARIO vediamo un uomo che guarda un tramonto(tipico elemento della NOSTALGIA) e la prima poesia ha come illustrazione la MORTE DANZANTE. Nella poesia EL MIEDO Neruda parla della difficoltà che lui ha di vivere con sé stesso→ chi è lui ora che ha sostenuto questo ideale fino ad ora? Ha paura del giudizio delle persone e di rimanere solo con sé stesso perchè lui è il peggior nemico di sé stesso.Lui in questo momento si vergogna di essere parte di un sistema che soffoca la libertà di altri uomini. Dove sarà la Guigliermina?, ovvero dove sono quelle persone che hanno contato per noi in questo disastro umano della vita?--> tema dell’UBI SUNT ovvero il tema che celebra il fatto che la vita è un qualcosa che passa, scorre, non rimane, tutto passa nella vita e l’uomo sa che diventerà parte di questo flusso. ESEMPIO tema trattato nella poesia di FRANCOIS VILLON “Où sont les neiges d'antan" -> scorre il tempo che cancella tutto. Anche la “Ballade des dames du temps jadis” sempre di VILLON presenta il tema dell’ubi sunt. Il tema dell’UBI SUNT sicuramente insiste sulla caducità della vita ma ribadisce con forza che certe cose rimangono→ la scrittura fa rimanere, ripete il nome→ così il nome può vivere. Quindi la letteratura fa cose, ha un impatto su di noi, fa permanere significati, cose e persone. -INTRO LETTERATURA INGLESE Per parafrasare un testo qualsiasi dobbiamo capire: 1 Letteralmente cosa vuol dire in sè e per sè (quindi capire di cosa sta parlando il testo) 2 cosa vuol dire per noi La poesia che abbiamo analizzato è “MY HEART LEAPS UP” di WILLIAM WORDSWORTH COSA VUOL DIRE IN SÉ E PER SE 1 Faccio PARAFRASI "Ho una forte emozione quando vedo l'arcobaleno Così era quando ero bambino Tutt'ora che sono cresciuto Che così sia anche quando cresco O che io muoia Il bambino è il padre dell'uomo E spero che i miei giorni siano Legati l'uno all'altro dalla pietà naturale." Bound each to each by natural piety è l’elemento che dobbiamo scoprire di più→ cos’è la pietà naturale per l’autore? 2 Analizzo CONTESTO FISICO Questa poesia appare nel 1807 in “Poems, in Two Volumes”. Wordsworth per i contemporanei era una star(era ben visto), lui era autore delle “Lyrical Ballads”. (non ho capito dove quindi chiedere) c’è un'epigrafe in LATINO che invoca la MUSA→ sembra che con questo voglia dare un tono profondo, importante, aulico al suo volume, ma se vediamo la poesia 5 “WRITTEN IN MARCH” non sembra una poesia dai toni così profondi. Ora concentriamoci sulla poesia 4 “My heart leaps up when I behold" -> composta il 26 MARZO del 1802 e poi pubblicata nel 1807. Nel 1815 Wordsworth userà l’epigrafe di un’ODE per dire che l’uomo è solo un frammento se si dimentica di guardare a ciò che è la sua interiorità più vera. 1802: sappiamo dai suoi diari che: - 23 MARZO lavora la “To the Cuckoo” - 24 MARZO sua sorella dice che quando lui si sposerà lei continuerà a vivere nella casa di Lakes(zona immersa nella natura) - 26 MARZO scrive “The Rainbow” - 27 MARZO scrive pare di un’Ode(ovvero le prime 4 stanze di “INTIMATIONS OF IMMORTALITY”) - 28 MARZO queste stanze vengono lette a STC a Keswick L’Ode Intimations of Immortality è stata iniziata nel 1802 e terminata nel 1804 e poi pubblicata nel 1807 in Poems in Two Volumes. Nella collezione del 1815 delle sue poesie Wordsworth piazza le linee 7-9(The child father of the Man: And I could wish my days to be Bound each to each by natural piety) di The Rainbow come epigrafe a questa ode. Wordsworth dice al tipografo di stampare il poema con una pagina separata per il titolo(dice di non sentirsi più come lo faceva prima, non vede più le cose con gli occhi di un bambino→ le cose non sono più come nel PASSATO, visione che cambia data una visione più complessa e completa data dall’esperienza della caducità umana). Ricopia nel manoscritto del 1842 della tarda maturità la frase “Natural Piety” 3 Analizzo CONTESTO STORICO - APRILE 1802 iniziano i negoziati per la pace tra FRANCIA e INGHILTERRA, quelli che risultano nel TRATTATO DI AMIENS scritto il 25 MARZO 1802 ovvero un giorno prima che Wordsworth scrivesse l’Ode→ tuttavia la guerra rinizia nel MAGGIO del 1803 COSA VUOL DIRE PER NOI - Nel periodo della guerra diventa importante il sentimento di empatia=PIETY - Come fa il bambino a crescere padre dell’uomo?= ogni giorno vuole crescere in questo senso di empatia - Cos’è l’arcobaleno?= è legato ai concetti di SPERANZA e PROMESSE, ed è un simbolo RELIGIOSO che lega DIO all'UOMO(perché lega cielo e terra)→ dopo che la colomba vola appare l’arcobaleno e il passo biblico dice”non distruggerò più l’umanità”(è la promessa di DIO all’UOMO) Ma nella poesia sicuramente l’arcobaleno mi dice che c’è altro oltre alla realtà normale. Analizziamo LA FORMA e LA METRICA prima di guardare quella del componimento studiamo un attimo cosa sono dalle slides Cos'è un PIEDE METRICO?--> è una combinazione di sillabe accentate e non usata per creare il ritmo di un verso poetico “u”: rappresenta una sillaba non accentata (debole, non marcata). “x”: indica una sillaba accentata (forte, marcata, o ictus). Ci sono diversi TIPI di piedi metrici(ora guardiamo quelli fondamentali per le poesie in lingua inglese): 1 u x : Iamb (Giambico) Un piede formato da una sillaba non accentata seguita da una sillaba accentata. Esempio: i-AMB. È la struttura di base del pentametro giambico, tipico della poesia inglese classica come quella di Shakespeare. 2 x u : Trochee (Trocaico) Un piede formato da una sillaba accentata seguita da una non accentata. Esempio: TRO-key. Ha un ritmo cadenzato e vivace, spesso usato in poesia per conferire un tono melodico o drammatico. 3 x x : Spondee (Spondaico)Composto da due sillabe accentate. Esempio: SPON-DEE. Questo piede è raro e viene usato per creare enfasi o rallentare il ritmo. 4 u u : Pyrrhic (Pirrichio) Formato da due sillabe non accentate. Esempio: pyr-rhic. È molto rapido e leggero, spesso integrato in versi con altri piedi più forti. 5 u u x : Anapest (Anapestico) Due sillabe non accentate seguite da una accentata. Esempio: an-a-PAST. Questo piede crea un ritmo galoppante, tipico delle poesie narrative e umoristiche. 6 x u u : Dactyl (Dattilico) Una sillaba accentata seguita da due non accentate.Esempio: DAC-tyl-ic. Questo ritmo è flessibile e spesso usato per conferire solennità o musicalità. UNITÀ METRICA= un piede sono 2 sillabe quindi le conto e poi divido per 2 Classificazione dei versi in base al numero di piedi per linea. 1 MANOMETRO(manometer)→ un solo piede per linea(molto raro, usato per creare effetto drammatico) 2 DIAMETRO(diameter)--> due piedi per linea, per esempio To strive, to seek 3 TRIMETRO(trimeter)--> tre piedi per linea(molto comune nella poesia inglese) 4 TETRAMETRO (Tetrameter)--> Quattro piedi per linea(Molto comune nelle ballate e nei poemi narrativi) 5 PENTAMETRO (Pentameter) ->Cinque piedi per linea. Questa è la forma più tipica nella poesia inglese, usata nel verso sciolto (blank verse) di Shakespeare e Milton. 6 ESAMETRO(Hexameter) -> Sei piedi per linea. Tipico della poesia epica, come l’esametro dattilico dell’epica greca e latina. 7 EPTAMETRO (Heptameter)-->Sette piedi per linea.Meno comune, spesso usato in forme sperimentali o ballate. 8 OTTAMETRO (Octameter) ->Otto piedi per linea.Molto raro, crea un effetto di grande lunghezza e ritmo martellante. -Nella poesia(che è formata da pentametri giambici→ 5 piedi) che stavamo analizzando troviamo un'anafora “so”: So WAS it when my life began (passato) So is it now I am a man (presente) So be it when I shall grow old (futuro) Questa appare quasi come una preghiera, una richiesta di mantenere questo sguardo da bambino. mini riassunto di come analizzare un testo: 1 Leggere testo e fare parafrasi per capire il contenuto 2 reperire il contesto fisico e storico per avere altre info che aiutano la comprensione 3 vedere la forma 4 significato non deve andare oltre il senso dell’autore mini riassunto poesia di WORDSWORTH Il testo descrive un’esperienza di meraviglia (nel vedere un arcobaleno) che accompagna l’autore dalla nascita fino alla vecchiaia. La frase centrale è “The Child is father of the Man”, che implica che la visione innocente e pura dell’infanzia influenza profondamente l’adulto. Composta nel marzo 1802, durante un periodo di cambiamento personale e politico (come i negoziati di pace tra Francia e Inghilterra). Collegata a un’opera più ampia, “Ode: Intimations of Immortality”, che riflette sulla perdita della visione infantile. Ci sono variazioni metriche e stilistiche per enfatizzare concetti chiave (es. “natural piety”). BREVE STORIA DELLA LETTERATURA COMPARATA TESTO: LA STORIA COMPARATA DELLA LETTERATURA -Cos’è la STORIA COMPARATA DELLA LETTERATURA(la comparazione è una norma teoretica)→ è una disciplina che ha come oggetto di studio e di scrittura la RETE DELLE INTERAZIONI tra diverse letterature e che mira a studiare le opere letterarie in un contesto più ampio rispetto ai confini nazionali o culturali. L’obiettivo principale è comprendere come le diverse tradizioni letterarie interagiscono, si influenzano reciprocamente e riflettono temi comuni o divergenti. Questa prospettiva: 1 Permette di superare i limiti delle storie letterarie nazionali, troppo spesso focalizzate su un’unica lingua o cultura. 2 Evidenzia le connessioni globali tra testi, temi e autori, mostrando come la letteratura sia un fenomeno universale. -Hans Robert Jauss(colui che critica le storie letterarie nazionaliste e lo studio letterario formalista)-->sottolinea che ogni tipo di storia letteraria, quindi anche quella comparata è influenzata dalla “PRECOMPRENSIONE” che è il bagaglio culturale, i pregiudizi, gli interessi e le prospettive dello studioso che scrive la storia. Ad esempio, uno studioso del XX secolo avrà inevitabilmente una visione diversa di un’opera letteraria rispetto a uno del XVIII secolo. Jauss introduce anche il concetto di TERTIUM COMPARATIONIS (significa terzo elemento di confronto), ovvero è un criterio o un problema che guida la comparazione tra due tradizioni letterarie. Non deriva automaticamente dai due elementi confrontati, ma è scelto dall’interprete in base ai suoi interessi e alla sua prospettiva. Ad esempio:se confrontiamo la tragedia greca e quella elisabettiana, il “tertium comparationis” potrebbe essere la rappresentazione del destino umano. Infine Jauss afferma che la comparazione non è mai fine a se stessa. Non si tratta semplicemente di accostare due elementi, ma di indagare un problema o una questione comune. La comparazione è quindi una norma teoretica, ossia una regola o un principio teorico. Per lui la storia della letteratura comparata è OLISTICA, SOCIALMENTE CONSAPEVOLE E RINNOVATRICE. -Ora facciamo un focus su come la storia comparata della letteratura e la storia letteraria nazionale siano state trattate in Italia e altrove→ Nelle introduzioni a recenti storie letterarie italiane, come quelle curate da Brioschi-Di Girolamo o Malato, si nota un approccio che mantiene elementi tipici della storiografia tradizionale, tra cui: 1 L’idea di “sfondo” europeo, che considera l’Europa come contesto di riferimento per comprendere la letteratura italiana e lo “scambio” tra la letteratura italiana e altre letterature europee, trattato in termini di influenze o prestiti.(questi concetti sono limitati). A partire dagli anni ’90, alcune opere hanno cercato di superare i limiti della storiografia tradizionale, adottando un approccio più dinamico: 1 STORIE PER GENERI LETTERARI: Questi manuali organizzano la narrazione in base allo sviluppo dei generi (poesia, romanzo, teatro, ecc.) anziché per autori o movimenti. Un esempio è il Manuale di letteratura italiana di Brioschi-Di Girolamo, che analizza i generi attraverso cornici cronologiche. 2 APPROCCIO INTERDISCIPLINARE E COMPARATISTICO: Il manuale La scrittura e l’interpretazione (Luperini, Cataldi, Marchiani) combina la storia dei generi con un’attenzione maggiore ai contesti internazionali e interdisciplinari. Questo metodo valorizza Il confronto tra autori e opere italiane e straniere e l’uso dei generi letterari come “canali di comunicazione” tra storia e forme letterarie. Quindi ci sono nuove prospettive→ Esempi di nuove prospettive 1 Italia: La scrittura e l’interpretazione è un esempio di manuale nazionale-comparato, che cerca di integrare la letteratura italiana in un “sistema letterario complesso” europeo-occidentale. 2 Stati Uniti: Werner Sollors, nel volume Multilingual America, propone una storia della letteratura statunitense che adotta una prospettiva multilinguistica, riflettendo la complessità culturale di un paese formato da diverse comunità di immigrati. Il dibattito tra tradizione e innovazione nella scrittura delle storie letterarie riflette tensioni profonde: 1 In Italia, persiste il bisogno di raccontare la propria identità nazionale, ma emergono tentativi di includere prospettive più comparatistiche e interdisciplinari. 2 A livello internazionale, la storiografia letteraria si confronta con la necessità di rispondere a sfide come il multiculturalismo e la globalizzazione. -BREVE STORIA DELLE STORIE LETTERARIE COMPARATE(CONTESTO STORICO della Disciplina→ La disciplina si sviluppa nel 19 SECOLO, in un’epoca caratterizzata da: 1 La nascita del NAZIONALISMO ROMANTICO che valorizzava le identità nazionali ma, paradossalmente, favoriva anche il confronto tra le tradizioni. 2 L’avanzamento della FILOLOGIA COMPARATA, che analizzava le connessioni tra lingue e letterature. 3 Il crescente interesse per le culture non europee, grazie al colonialismo e agli studi orientalisti(infatti letteratura entra in crisi nel 600 a causa dell’inizio dei viaggi→ si scoprono nuove realtà) → dal 600 alla prima metà del 900: 1 ORIGINI della storiografia letteraria comparata→ Nella seconda metà del Settecento si sviluppano due modelli di storiografia letteraria: -STORIA NAZIONALE della letteratura: Focalizzata sulla cultura e la letteratura di una singola nazione (es. Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi). Questo approccio si concentra sull’identità culturale e politica della nazione. In Italia, esempi emblematici sono le opere di Tiraboschi, Francesco De Sanctis(definì la letteratura come una rappresentazione simbolica della coscienza civile di una nazione, mettendo in evidenza il legame tra letteratura e progresso storico-politico) e Cesare Cantù. -STORIA UNIVERSALE della letteratura: Mira a un approccio sovranazionale (es. Dell’origine, dei progressi e dello stato attuale d’ogni letteratura di Juan Andrés). Intesa come storia della produzione scritta globale, dalle belle lettere alle scienze.MEsempi significativi includono l’opera enciclopedica di Andrés e quella comparativa di Carlo Denina, che analizzava i modelli letterari sovranazionali. 2 EVOLUZIONE nell’Ottocento→ Il XIX secolo vide il declino della prospettiva universalistica e il consolidamento della storia letteraria nazionale. Autori come Madame de Staël e Friedrich Schlegel contribuirono a una visione della letteratura come espressione delle facoltà spirituali e sociali delle diverse comunità. 3 NASCITA della storia comparata della letteratura→ Intorno alla metà del XIX secolo, in Francia, si sviluppa una storiografia letteraria comparata in senso stretto, con studiosi come Abel-François Villemain e Jean-Jacques Ampère. Si focalizza sui rapporti tra letterature europee medievali e sulle influenze reciproche tra autori e opere. 4 CANONIZZAZIONE E IDENTITÀ CULTURALE→ Alla fine dell’Ottocento, la comparatistica comincia a delineare un canone europeo, selezionando autori e opere rappresentativi della civiltà occidentale. 5 PRIMA METÀ DEL 900: Opere come quelle di Paul Hazard (La crise de la conscience européenne), Ernst Robert Curtius (Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter) ed Erich Auerbach (Mimesis) segnano una nuova fase della storiografia comparata, focalizzandosi su: -La crisi dell’identità europea. -L’evoluzione del realismo letterario. -Hazard analizza la transizione dalla visione della superiorità europea al riconoscimento delle differenze culturali. Quindi l’evoluzione della storia comparata della letteratura si configura come un passaggio da una prospettiva universale-enciclopedica a una più critica e sincronica, culminando nella costruzione di un’identità culturale europea attraverso la letteratura. LA DISCIPLINA SI BASA SU ALCUNI CONCETTI CHIAVE: 1 INTERTESTUALITÀ→ Ogni opera letteraria è parte di una rete di testi, influenzata da altre opere o in dialogo con esse. Esempio: L’Eneide di Virgilio è un intertestualità con Iliade e Odissea. L’intertestualità può essere: 1 ESPLICITA: citazioni dirette o richiami evidenti. O 2 IMPLICITA: temi, stili o simboli che richiamano altre opere. 2 TEMI UNIVERSALI E SPECIFICITÀ CULTURALE→ Un tema può essere universale (es. l’amore, la morte), ma il modo in cui viene trattato varia a seconda del contesto culturale. Esempio: Il concetto di “eroismo” nell’epica: Iliade: Achille rappresenta l’eroe tragico e umano, invece Mahabharata (India): Krishna rappresenta l’eroe divino e trascendente. 3 TEMPORALITÀ E SPAZIALITÀ→ La storia comparata studia come opere di epoche e luoghi diversi affrontano temi simili o si sviluppano in modi diversi. Esempio: Il viaggio: Odissea di Omero (VIII sec. a.C.): viaggio di ritorno eroico e Divina Commedia di Dante (XIV sec.): viaggio spirituale e simbolico. 4 UNIVERSALISMO E PARTICOLARISMO→ La disciplina cerca un equilibrio tra: L’individuazione di temi universali, comuni a tutte le culture e il rispetto per le specificità culturali, che rendono unica ogni tradizione letteraria. I METODI DELLA STORIA COMPARATA DELLA LETTERATURA 1 ANALISI TEMATICA→ Esamina come temi specifici vengono trattati in opere diverse. Esempio: Il tema dell’esilio: Eneide (Virgilio): Enea è un esule che fonda una nuova patria. I Promessi Sposi (Manzoni): Lucia affronta un esilio emotivo e religioso. 2 STUDIO DEI GENERI LETTERARI→ Analizza l’evoluzione di generi come epica, romanzo, tragedia in contesti diversi. Esempio: Epica classica (Iliade e Eneide), Epica rinascimentale (Gerusalemme Liberata) e Epica moderna (L’uomo senza qualità di Musil). 3 TRADUZIONE E ADATTAMENTO→ Esplora come un’opera cambia attraverso la traduzione o l’adattamento in un’altra cultura. Esempio: Le Mille e Una Notte tradotte in Europa, influenzando autori come Goethe. 4 CONTESTO STORICO→ Studia le influenze storiche sulle opere letterarie. Esempio: L’Umanesimo italiano influenzato dalla riscoperta di testi greci e latini o l’impatto della Rivoluzione Francese sulla letteratura romantica. OBIETTIVI DELLA STORIA COMPARATA DELLA LETTERATURA→ La disciplina mira a: 1 SUPERARE I CONFINI NAZIONALI→ Considerare la letteratura come fenomeno globale, anziché limitarsi a tradizioni singole. 2 EVIDENZIARE LE INFLUENZE RECIPROCHE→ Mostrare come le culture si arricchiscono a vicenda attraverso la letteratura. 3 PROMUOVERE IL DIALOGO INTERCULTURALE→ Comprendere somiglianze e differenze per costruire un ponte tra culture diverse. SFIDE DELLA STORIA COMPARATA DELLA LETTERATURA→ La disciplina deve affrontare diversi ostacoli: 1 EUROCENTRISMO→ Spesso si concentra troppo sulle letterature europee, trascurando quelle africane, asiatiche o indigene. 2 DIFFICOLTÀ NELLA TRADUZIONE→ La traduzione può alterare il significato originale di un’opera, influenzando la sua ricezione in altre culture. 3 DIFFERENZE TEMPORALI E CULTURALI→ Confrontare opere di epoche e contesti molto diversi può essere complesso. IMPORTANZA ATTUALE DELLA DISCIPLINA→ In un mondo globalizzato, la storia comparata della letteratura è fondamentale per: 1 Comprendere fenomeni come il multiculturalismo e l’ibridazione culturale. 2 Valorizzare il dialogo tra tradizioni letterarie diverse. 3 Offrire nuove prospettive su temi classici e moderni. Quindi la storia comparata della letteratura è una disciplina che collega opere, culture e tempi diversi, mostrando come la letteratura sia un fenomeno universale e al tempo stesso unico. Affronta sfide significative, ma offre strumenti preziosi per comprendere la complessità e la ricchezza del patrimonio letterario globale. -LA CRISI DELLA STORIA LETTERARIA(essa non implica la sua scomparsa, ma una sua ridefinizione più complessa, in dialogo con discipline come la sociologia, la semiotica e la teoria della comunicazione) Nella seconda metà del Novecento si è avvertita l’esigenza di svincolare la storia letteraria dalle strutture ideologiche (politiche, sociologiche, economiche) tradizionalmente applicate all’analisi letteraria. Si voleva superare l’idea di una diretta correlazione tra letteratura e realtà socioeconomica→ L’interesse si è spostato verso lo studio delle forme e dei procedimenti letterari (cioè le strutture interne ai testi, come i temi e i linguaggi), influenzato dalle teorie dei formalisti russi, come Roman Jakobson e Viktor Šklovskij, che avevano teorizzato una concezione autonoma della letteratura già agli inizi del Novecento. Gérard Genette e Jurij M. Lotman hanno proposto di considerare la storia letteraria come storia del sistema letterario, cioè come un’evoluzione dei procedimenti formali e tematici attraverso cui i testi vengono definiti. Questo approccio analizza i meccanismi interni dei testi, spostando l’attenzione dagli autori o dal contesto socioeconomico alle modalità espressive della letteratura. Oltre alla visione formalista, si sono sviluppate altre teorie che hanno contribuito a ridefinire la storia letteraria: 1 TEORIE SOCIOLOGICHE -Lucien Goldmann: Introduce il metodo strutturalista genetico, basato sull’idea di una omologia (parallelismo) tra letteratura e realtà sociale. Questo metodo cerca di individuare una corrispondenza tra le strutture mentali di determinati gruppi sociali e i prodotti letterari. -Jacques Dubois e Pierre Bourdieu: Analizzano la letteratura come prodotto delle istituzioni letterarie. Secondo Bourdieu, la letteratura si inserisce in uno “spazio sociale” che definisce le condizioni di esistenza dello scrittore, i codici di produzione, diffusione e ricezione dell’opera. La letteratura non è vista in modo isolato, ma come parte di un sistema sociale e culturale. 2 TEORIA DELLA RICEZIONE -Hans Robert Jauss: Introduce un cambiamento radicale, spostando l’attenzione dal rapporto autore-testo al rapporto testo-lettore→ propone di analizzare come un’opera influenzi i lettori in base alle loro aspettative e al gusto dell’epoca. -Estetica della ricezione: Con Wolfgang Iser, si sviluppa l’idea del lettore implicito (cioè una figura virtuale immaginata dall’autore e presente nel testo stesso) e si concepisce la lettura come un processo di cooperazione tra il testo e il lettore. -Umberto Eco: Con la teoria del lector in fabula, sviluppa un concetto affine, sostenendo che il testo prefigura un “lettore modello” e che la lettura è un’interpretazione guidata dalle strategie narrative del testo. La teoria della ricezione di Jauss e Iser è stata assimilata da Wellek nella sua idea di una storia letteraria che si sovrappone alla storia della critica letteraria. Questo sviluppo è analizzato da Wellek nella sua opera, A History of Modern Criticism 1750-1950, che ripercorre l’evoluzione delle teorie critiche sulla letteratura, dagli Schlegel fino a György Lukács. René Wellek (nel famoso intervento “The Crisis of Comparative Literature”, 1958 aveva infatti criticato il POSITIVISMO che dominava la comparatistica tradizionale. Questo approccio si limitava a individuare “fatti” (influenze, fonti, documenti), tralasciando l’analisi estetica e formale dell’opera. Propone invece di riportare al centro della disciplina lo studio estetico e strutturale del testo. Contributo di Wellek→ Wellek aveva già teorizzato la distinzione tra studio: -Estrinseco: Analisi dei rapporti dell’opera con il contesto storico-sociale. -Intrinseco: Analisi del testo come struttura autonoma di segni e significati. CONTRIBUTI SUCCESSIVI Contributi successivi, come quelli di Dionyz Durisin, hanno criticato il modello eurocentrico della comparatistica e l’idea che una “letteratura minore” sia semplicemente influenzata da una “letteratura maggiore”. Si insiste invece sul fatto che ogni letteratura recepisce e rielabora elementi stranieri in modo attivo, e non passivo. Questo mutamento ha segnato un superamento delle prospettive eurocentriche e positiviste nella storia comparata della letteratura. Quindi a partire dalla seconda metà del Novecento, la storia letteraria si è trasformata radicalmente, passando: 1.Da una visione tradizionale, legata alle influenze socioeconomiche e al contesto storico, a un approccio più formale e sistemico. 2.Da una prospettiva che valorizzava l’influenza e la linearità dei rapporti culturali, a una che enfatizza la ricezione, l’interazione tra testo e lettore, e l’autonomia del testo letterario. -Alla fine del Novecento, tre grandi trasformazioni hanno ridefinito la storia comparata della letteratura(essa era iniziata per reagire alle limitazioni dei modelli precedenti→ astoricità dello strutturalismo che ignorava le dimensioni storiche e relazionali della letteratura e critica di Jauss che criticava la neonata HISTOIRE COMPARÉE DES LITTÉRATURES DE LANGUES EUROPÉENNES): 1 CRITICA ALL’EUROCENTRISMO: Superamento delle prospettive occidentali universalistiche. 2 RIVOLUZIONE DELLA NARRAZIONE STORICA: Adesione a modelli narrativi più complessi, come quelli proposti da White e Ricoeur. 3. IDEA DELLA STORIA LETTERARIA COME SISTEMA APERTO: Rifiuto di modelli unilineari e progressivi, a favore di una visione pluralistica e dinamica. Il progetto della “Histoire comparée des littératures”, avviato da figure come Ulrich Weisstein, François Jost, Claudio Guillén, e altri, si configurò come un laboratorio innovativo della storiografia letteraria. Le principali innovazioni furono: 1 Ripensamento delle categorie tradizionali→I concetti di influenza, ricezione e fonti vennero reinterpretati come portatori di valore estetico e l’attenzione si spostò dal semplice studio delle dipendenze unilaterali tra opere e modelli, verso un’analisi delle forme di ricezione e degli effetti delle opere nel tempo. 2 Rottura con l’eurocentrismo→ La storia comparata iniziò a criticare il modello dominante europeo, che universalizzava le categorie e le periodizzazioni occidentali. 3 Periodizzazione e Canone→ La periodizzazione venne reinterpretata come un artificio metodologico e non come una realtà oggettiva. mentre il canone non fu più concepito come una lista normativa, ma come una selezione storicamente e culturalmente determinata. Questo approccio metteva in evidenza la relatività e la mutevolezza delle gerarchie culturali 4 Tensione tra particolare e generale→Si affermò una doppia prospettiva: -Ermeneutica: che collega i fenomeni letterari del passato al presente. -Interculturale: che supera il binomio nazionale-internazionale per considerare le differenze storico-culturali (ad esempio, la letteratura postcoloniale). -STORIA LETTERARIA E DIDATTICA DELLA LETTERATURA Viene affrontata una questione complessa e importante: la possibilità di insegnare letteratura nelle scuole italiane in modo da superare l’approccio tradizionale, fortemente legato alla dimensione nazionale, e orientarsi verso una prospettiva comparatistica e sovranazionale. Il sistema italiano si dimostra scettico verso un approccio comparatistico, tuttavia la letteratura comparata offre strumenti critici che potrebbero favorire un’EDUCAZIONE SOVRANAZIONALE e INTERDISCIPLINARE e un’apertura alla conoscenza delle culture europee e mondiali. L’approccio preconfezionato ha dei limiti→ Si critica l’utilizzo di manuali come la Histoire de la littérature européenne (pubblicata in Francia nel 1992), perché: 1 Non si adattano ai diversi contesti culturali, come quello italiano. 2 Sono percepiti come strumenti “calati dall’alto” e poco adatti a superare i paradigmi nazionali. Si sostiene la necessità di una nuova visione della letteratura che non si limiti: 1 Alla ricerca di “fonti comuni” europee, spesso esclusivista verso altre culture. 2 Alla costruzione di una “comune culla europea”, che appare inadeguata nell’epoca della globalizzazione. Invece, si auspica un’educazione letteraria: 1 Che si confronti con il mutamento storico-sociale e la multiculturalità. 2 Capace di integrare le culture mondiali, superando il trinomio tradizionale lingua-nazione-letteratura. La sperimentazione didattica nelle scuole superiori, come nei licei classici sperimentali, mostra che l’insegnamento delle letterature nazionali deve autoriformarsi: Adottando un approccio comparatistico, per esempio nell’analisi di epoche cosmopolite (Rinascimento, Illuminismo, Romanticismo) e nell’introduzione al concetto di testo letterario come elemento culturale. Tuttavia, spesso l’approccio comparatistico si limita a confronti tematici e trascura la storia delle poetiche e dei generi e la contestualizzazione storico-culturale→ Per superare questi limiti, si propone l’uso del GENERE LETTERARIO come strumento principale, che permette di: 1 Mettere in relazione la dimensione sincronica (il presente) e diacronica (la storia) della letteratura e comprendere la produzione e la ricezione dei testi. I limiti attuali della formazione e della didattica→ due problemi principali emergono: 1 A livello scolastico, si mantiene la chiave linguistico-nazionale nell’insegnamento. 2 A livello universitario, manca una formazione sovranazionale e interdisciplinare per i futuri docenti, necessaria per rispondere ai cambiamenti culturali. Si propone di considerare il testo letterario come soglia d’ingresso in altri mondi culturali e come strumento per il dialogo interculturale, sia per studenti italiani che si confrontano con letterature mondiali, sia per figli di immigrati scolarizzati in Italia. Le direttive ministeriali prevedono tre percorsi per l’insegnamento della letteratura: 1 Tematico. 2 Internazionale. 3 Per generi. Per attuarli, è necessaria una “transvalutazione” della storia letteraria: 1 Non più come base dell’identità nazionale, ma come strumento per educare a valori sovranazionali. 2 Valori che non devono essere né preconfezionati per una presunta comunità europea, né generici e privi di punti di riferimento (mondialismo). 8. La scuola come “comunità ermeneutica”--> si riprende l’idea di Romano Luperini di considerare la classe come una “comunità ermeneutica”: Quindi la letteratura non deve essere solo un veicolo di identità nazionale, ma uno strumento per aprire nuove prospettive culturali e per costruire una società più inclusiva e multiculturale. La scuola e l’università devono quindi ripensare metodi, obiettivi e strumenti didattici per rispondere alle sfide del mondo contemporaneo. -PROSPETTIVE ATTUALI NELLA STORIA LETTERARIA(evidenzieremo le trasformazioni e le criticità rispetto ai modelli tradizionali ottocenteschi) -La storia letteraria è stata ridefinita alla luce di questioni critiche emerse negli ultimi decenni, come: 1 CRITICA AL PARADIGMA STORIOGRAFICO NAZIONALE: La narrazione basata su una visione omogenea della “letteratura nazionale” è messa in discussione. 2 NUOVE PROSPETTIVE: Si valorizzano culture di minoranza, scritture femminili e narrazioni alternative. 3 RICONSIDERAZIONE DEL CANONE LETTERARIO: Il canone viene ridefinito tenendo conto della critica all’eurocentrismo e all’anglofonocentrismo. Diversi movimenti intellettuali hanno influenzato la ridefinizione della storia letteraria: 1 NEW HISTORICISM: Propone che la storia sia una costruzione narrativa e mette in evidenza i legami tra letteratura e contesto storico. 2 CULTURAL STUDIES: Criticano il canone tradizionale e promuovono la valorizzazione di culture subalterne e letterature minoritarie. 3 POSTMODERNISMO: Sfiducia nelle grandi narrazioni unificanti, privilegiando pluralità e discontinuità. -Il modello tradizionale è stato rielaborato attraverso quattro voci principalI: 1 CANONE: Il canone, come selezione di opere rappresentative di un’identità culturale, è stato aperto a contributi prima esclusi. 2 NARRAZIONE: La storia letteraria è considerata una narrazione, non una descrizione oggettiva, e riflette strategie di identificazione culturale. 3 ENCICLOPEDIA: L’approccio postmoderno adotta un modello frammentato e disomogeneo, alternativo alle storie narrative tradizionali. 4 PUNTO DI VISTA: Si valorizzano prospettive collettive e identitarie, con un’enfasi su storie letterarie che includano culture marginali. -Ci sono modelli alternativi di storia letteraria come: 1 ENCICLOPEDISMO: Rappresentato da opere come la Columbia Literary History of the United States e la New History of French Literature, questo modello abbandona la narrazione lineare per un’organizzazione aperta e frammentaria. 2 STORIE LETTERARIE MULTILINGUISTICHE: Il lavoro di Werner Sollors, ad esempio, propone una storia della letteratura americana che includa opere in lingue diverse dall’inglese, come spagnolo, francese, italiano, e persino lingue native americane. Le nuove prospettive e finalità sono: 1 Valorizzazione della diversità: Storie letterarie recenti si concentrano su diaspore, letteratura migrante e scrittura femminile, superando i confini della “letteratura nazionale”. Costruzione dell’identità collettiva: La storia letteraria è vista come uno strumento per costruire identità culturali e sociali. Funzione culturale e sociale: Si pone la domanda se la storia letteraria sia ancora necessaria e quale ruolo possa svolgere in un’epoca caratterizzata da globalizzazione e molteplicità culturale. Quindi la storia letteraria è in evoluzione, passando da un modello tradizionale, centrato sulla narrazione lineare e sul canone univoco, a modelli che enfatizzano pluralità, inclusività e prospettive transnazionali. Questi cambiamenti riflettono una società sempre più interconnessa, che richiede strumenti critici capaci di rappresentare la complessità delle culture contemporanee. IL RINASCIMENTO TESTI: PDF IL RINASCIMENTO, SLIDES NOT QUITE A NEW STORY(giovani e vecchi), SLIDES PERCHÉ ALL’EST FUMAVANO LE SPARTA(sparta e atene), FILE WORLD YEATS-RONSARD e SLIDES WYATT AND CO (petrarchizzando francesco) PDF IL RINASCIMENTO(periodo storico di grande rinnovamento CULTURALE e ARTISTICO iniziato in ITALIA nel 300’ forse già con GIOTTO o CIMABUE e terminato nel 500 che ha segnato la transizione dal MEDIOEVO al MONDO MODERNO) Il termine “Rinascimento” si riferisce a un periodo di rinascita della cultura, delle arti e delle scienze, ma il suo uso implica un giudizio di valore. La “rinascita” suggerisce che, prima di questo periodo, vi sia stata una “morte” culturale, un oscuramento delle conquiste precedenti(MEDIOEVO→ visto in chiave negativa. questo periodo va dalla caduta dell’impero romano al rinascimento). In realtà il MEDIOEVO è stato punteggiato da momenti di rinnovamento culturale chiamati “rinascimenti” o “rinascite”. Questi momenti hanno preservato e arricchito il patrimonio della cultura classica greco-romana, gettando le basi per il grande Rinascimento italiano del XV e XVI secolo→ infatti nell’EUROPA MEDIEVALE la CULTURA CLASSICA non scomparve mai del tutto grazie per esempio a CARLO MAGNO che cercò di ricreare l’ANTICO IMPERO ROMANO in europa occidentale focalizzandosi su ARCHITETTURA(come il palazzo reale di AQUISGRANA), LETTERATURA(promosse la copiatura e la diffusione dei testi classici) e ERUDITI(studiosi che adottavano nomi ispirati all’antichità). In generale nel 12 secolo ci fu la DIFFUSIONE DELLE BIBLIOTECHE e gli artisti iniziarono a imitare SCULTURA e ARCHITETTURA classiche. Inoltre ci furono molte influenze dal MONDO ARABO e nacquero le UNIVERSITÀ. Pertanto il RINASCIMENTO non nacque da un vuoto culturale, ma ci furono varie “rinascite” precedenti. Ora facciamo un focus sulla difficile relazione tra il PAGANESIMO della civiltà classica( greco e romana) e il CRISTIANESIMO che dominava il MEDIOEVO e il RINASCIMENTO→La cultura medievale era profondamente religiosa, e tutto veniva interpretato alla luce della fede cristiana. Gli autori classici, invece, (greci e romani), pur ammirati per la loro arte, filosofia e letteratura, erano pagani, e spesso la loro visione del mondo era in contrasto con i dogmi della Chiesa→ Questo ha creato il problema di come conciliare i valori e le conoscenze dell’antichità con la fede cristiana. L’ESEMPIO DI DANTE→ Nel Inferno della Divina Commedia, Dante Alighieri (1265-1321) colloca i grandi autori classici (come Omero, Virgilio e Ovidio) nel Limbo, una parte dell’Inferno riservata a chi morì senza battesimo. Anche se li ammira profondamente, Dante ritiene che non possano essere salvati perché vissero «dinanzi al Cristianesimo» e non conobbero la fede. Il CASO DI ARISTOTELE→ Aristotele, uno dei più grandi filosofi dell’antichità, fu per un certo periodo bandito dall’insegnamento all’Università di Parigi a causa dei suoi legami con il paganesimo. Due importanti pensatori medievali, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, lavorarono per reinterpretare Aristotele in chiave cristiana. Tommaso d’Aquino, in particolare, usò il pensiero aristotelico per elaborare la teologia cristiana, dimostrando come le idee di Aristotele potessero essere compatibili con la fede. Il COMPROMESSO NEL RINASCIMENTO→ Gli umanisti e gli artisti utilizzarono la rinata civiltà classica al servizio della fede cristiana→ Anche se c’era una maggiore libertà artistica e letteraria (ad esempio, nella poesia erotica), le opere più importanti continuarono a essere ispirate da temi biblici o religiosi. Esempi di fusione tra classicità e cristianesimo: 1.I Coniugi Arnolfini (1434) di Jan Van Eyck 2.La Primavera (circa 1478) di Sandro Botticelli -UMANESIMO RINASCIMENTALE(studia humanitas) Definizione di Umanesimo→ Origine del termine umanesimo: parola umanista veniva usata nel Cinquecento per indicare uno studioso delle arti liberali (letteratura, retorica, grammatica, poesia e storia). “Umanesimo” è un termine successivo (fine XVIII-inizio XIX secolo), ma utile per descrivere l’interesse rinascimentale verso lo studio dell’uomo e delle discipline umanistiche. Gli umanisti si dedicavano alle scienze umanistiche, ovvero lo studio della letteratura, della poesia, della storia. Questo studio si distaccava dai programmi universitari medievali, focalizzati principalmente su logica, filosofia e teologia→ infatti una delle caratteristiche dell’UMANESIMO è la ROTTURA CON IL PASSATO MEDIEVALE, inoltre per quanto riguarda i VALORI l’attenzione si spostò dai valori TRASCENDENTALI (Dio, l’eternità) ai valori MONDANI come la dignità umana, l’arte, e l’importanza della vita terrena. Gli umanisti credevano che l’uomo avesse in sé la capacità di migliorarsi attraverso l’educazione—> La letteratura classica, con autori come Livio, Orazio e Plauto, era considerata una guida pratica per la retta condotta. Esempio: PICO DELLA MIRANDA(riflette una fusione tra idee classiche (libertà e dignità dell’uomo) e dottrine cristiane (centralità di Dio e della grazia). Nella sua opera Oratio de hominis dignitate (1486), Pico della Mirandola descrive l’uomo come posto al centro dell’universo da Dio→ L’uomo possiede la libertà di decidere se degenerare (diventare una bestia) o elevarsi (raggiungere una condizione divina). Gli umanisti fanno anche Critica alla Chiesa→ non negavano il cristianesimo, ma spesso mettevano in discussione il ruolo della Chiesa come unica mediatrice tra Dio e l’uomo. Contrariamente alla visione medievale, che subordinava il miglioramento umano alla grazia divina, gli umanisti pensavano che l’educazione potesse migliorare l’uomo indipendentemente dai riti e dalle cerimonie ecclesiastiche. L’approccio critico degli umanisti verso i testi e la loro denuncia delle mancanze della Chiesa preparò il terreno per la Riforma protestante. Martin Lutero, ad esempio, condivise l’interesse umanistico per i testi originali (in particolare la Bibbia) e criticò il clero per la corruzione e le pratiche non bibliche. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti gli umanisti si opponevano alla Chiesa; alcuni (come Erasmo da Rotterdam) cercavano una riforma interna, senza rompere con Roma. -La prima fase dell’umanesimo italiano è il NEOPLATONISMO(corrente filosofica che nasce nell’antichità come reinterpretazione delle idee di Platone→ essa viene ripresa nel rinascimento). Le caratteristiche principali del Neoplatonismo rinascimentale sono: 1.UNITÀ TRA MONDO MATERIALE E SPIRITUALE→ continuità tra mondo materiale e spirituale→ Gli esseri umani, soprattutto gli studiosi iniziati, potevano comprendere e manipolare l’universo, avvicinandosi a Dio attraverso studio, meditazione e pratiche come la recitazione di inni o incantesimi. 2 INFLUENZA SU PRATICHE ESOTERICHE→ sviluppare interessi in alchimia, astrologia e magia, che non erano più considerate attività da streghe, ma ambiti di studio per studiosi rispettati. 3 UMANITA E PERFEZIONE SPIRITUALE→ l’uomo era al centro della creazione, dotato del potere di migliorarsi e ascendere spiritualmente. Neoplatonismo influenzò l’ARTE→ Gli artisti del Rinascimento tardo si ispirarono alla visione neoplatonica di perfezione delle forme, cercando di rappresentare l’armonia divina attraverso simmetria, geometria e proporzioni. ESEMPIO→ RAFFAELLO E poi per la roba dei simboli venivano spesso create opere emblematiche ESEMPIO: PRIMAVERA DI BOTTICELLI Neoplatonismo influenzò rivoluzione scientifica→ L’idea neoplatonica che l’uomo potesse trasformare la natura e comprendere le leggi universali preparò il terreno per la rivoluzione scientifica del XVII secolo. Quindi il neoplatonismo rappresentò una sintesi tra la filosofia classica di Platone e le idee religiose cristiane. Con il suo focus sulla perfezione, sull’unità tra spirito e materia, e sull’esaltazione del potere umano di comprendere l’universo, divenne un elemento centrale del pensiero e dell’arte rinascimentali, lasciando un’eredità duratura. Parola RINASCIMENTO ha DUE significati: 1 indica period storico 2 descrive insieme di idee e valori culturali e essa fu usata per la prima volta dallo storico francese JULES MICHELET per descrivere il periodo che va dal 1400 al 1600 ed è caratterizzato dalla scoperta del mondo e dell’uomo. Dopo di lui anche lo svizzero BURCKHARD usa sta parola che letteralmente significa RINASCITA Per gli storici che lo definiscono, il Rinascimento non è solo un ritorno al passato, ma anche una promessa di un futuro migliore, come nel cristianesimo, che suggerisce una vita futura più elevata rispetto al presente. Oggi, però, il Rinascimento è visto come un periodo centrale nella nascita del mondo moderno. Nonostante questo, gli storici sono consapevoli che ci sono stati altri “rinascimenti” nel corso della storia, e il nostro giudizio sul Rinascimento italiano può essere visto come un’espressione di ottimismo, forse eccessivo, riguardo alla possibilità di un miglioramento continuo della società umana. -Due aspetti importanti del RINASCIMENTO→ Le celebrazioni dei cinquecentenari della scoperta dell’America e della morte di Lorenzo de’ Medici nel 1992 hanno messo in evidenza due aspetti cruciali del Rinascimento: 1 ESPLORAZIONE GEOGRAFICA→:L’espansione del mondo conosciuto, con la scoperta di nuove terre da parte degli esploratori come Cristoforo Colombo. 2 MECENATISMO E POTERE POLITICO→ I potenti statisti dell’epoca, come i Medici, non erano solo figure politiche, ma anche protettori delle arti e della cultura. Tuttavia, è importante sottolineare che l’espansione geografica non ha portato a un “nuovo mondo rinascimentale” in tutte le terre esplorate, e non tutti i despoti dell’epoca furono illuminati mecenati delle arti. -ORIGINI DEL RINASCIMENTO→ Nasce nell’Italia settentrionale tra il 14 e 15 secolo, in quel periodo l’Italia era frammentata(regni separati, città stato indipendenti e stati pontifici)--> ha portato a creare ambiente competitivo tra le città incentivando l’innovazione. A differenza del resto dell’EUROPA che in quel periodo era devastata da guerre e carestie l’Italia settentrionale possedeva l'EREDITÀ DELLE CIVILTÀ CLASSICHE e la PROSPERITÀ ECONOMICA. -FIRENZE E ALTRI CENTRI DEL RINASCIMENTO→ Firenze, nel Quattrocento, è descritta come un grande centro di innovazione culturale e artistica, ma non fu l’unico luogo di sviluppo del Rinascimento. Altri centri italiani, come Venezia, Padova, Milano, Bologna e Roma, ebbero un ruolo altrettanto importante. La crescita culturale era spesso il risultato di un ritorno ai valori dell’antichità, piuttosto che di un’innovazione completamente nuova. -LA DIFFUSIONE DEL RINASCIMENTO→ Nel Quattrocento (XV secolo), il Rinascimento, inizialmente legato alle città-stato dell’Italia settentrionale, cambiò natura diventando una CULTURA DI CORTE. Questo significava che le principali famiglie e dinastie dell’Italia (come i Medici a Firenze, gli Sforza a Milano, i Gonzaga a Mantova e gli Este a Ferrara) iniziarono a utilizzare l’arte e l’architettura per glorificare il proprio potere e la propria dinastia. Le opere artistiche commissionate da queste corti erano monumentali e celebrative, ispirate da temi epici e militari. Questo cambiamento rese il Rinascimento più comprensibile per i regni europei al di fuori dell’Italia. Il rinascimento si diffuse soprattutto grazie agli INVASORI STRANIERI e alla SCOPERTA DELLA STAMPA. Una volta oltrepassate le Alpi, il Rinascimento si adattò ai contesti culturali locali: 1 Francia: Mescolò gli stili italiani con le tradizioni francesi e fiamminghe. Fu influenzato dalle campagne militari della dinastia Valois. 2 Spagna: Il Rinascimento si concentrò sulla glorificazione della fede cattolica e della dinastia Asburgo. 3 Germania e Paesi Bassi: Qui l’arte e l’umanesimo rinascimentale assunsero un tono più spirituale, influenzato da un’intensa religiosità. La diffusione del Rinascimento fu anche accompagnata da una crescente critica alla Chiesa cattolica, che culminò nella Riforma protestante che portò a guerre religiose e divisioni culturali, segnando la fine dell’idea di una comunità cristiana unitaria. In risposta alla Riforma, la Chiesa cattolica lanciò la Controriforma, che rifiutò molte idee rinascimentali considerate pericolose e usò l’arte per rafforzare l’autorità della Chiesa e dello Stato. In Spagna, ad esempio, il Rinascimento si consumò nel fervore del cattolicesimo militante. Per quanto riguarda l’impatto politico→ L’Europa si frammentò in stati nazionali indipendenti, ciascuno con la propria Chiesa (ad esempio, l’Inghilterra anglicana). I grandi imperi cattolici, come quelli degli Asburgo, iniziarono a essere minati da ribellioni. Mentre in Italia il Rinascimento era nato come un fenomeno unitario, la sua diffusione in Europa portò alla creazione di movimenti culturali distinti, legati alle particolarità di ogni nazione. Quindi divenne un movimento che rafforzò la divisione dell’Europa in stati nazionali rivali, una caratteristica fondamentale della storia europea dal Cinquecento in poi. -LA SCOPERTA DELL'ANTICHITÀ→Nel Medioevo, il passato veniva interpretato con poca attenzione alla realtà storica. Con il Rinascimento, grazie a studi più approfonditi, l’antichità fu riscoperta e rivalutata, influenzando profondamente l’arte, l’architettura e la cultura del tempo. Questo rinnovato interesse per il mondo greco-romano portò alla nascita di opere che combinavano fedeltà storica, ispirazione classica e innovazione rinascimentale. -IL DILEMMA DEL PROGRESSO E DEL PASSATO→ Gli umanisti del Trecento e Quattrocento affrontarono un dilemma fondamentale: come accettare e utilizzare il patrimonio del passato (in particolare quello dell’antichità classica) e, allo stesso tempo, realizzare un progresso culturale? Questo dilemma viene illustrato con un’analogia: l’umanista è come un “nano sulle spalle di un gigante”. Pur essendo più piccolo rispetto al gigante (l’antichità), grazie a esso il “nano” può vedere più lontano, cioè compiere un progresso. -LA STRUTTURA POLITICA E CULTURALE DELL’ITALIA ALL’ARRIVO DEI RINASCIMENTO→ Il Rinascimento in Italia si è sviluppato in un contesto particolare: la presenza di molte città-stato autonome, ognuna delle quali aveva un forte senso di identità civica e di orgoglio. Queste città-stato, come Firenze, Venezia, Milano e Bologna, cercavano di emulare la grandezza di Roma antica, non solo in termini di politica, ma anche di arte, architettura, filosofia e linguaggio. -LA DIFFUSIONE CULTURALE AL DI FUORI DELL’ITALIA→ Nel corso del Quattrocento, l’influenza della cultura italiana si diffuse in tutta Europa. Questo fenomeno fu favorito dal commercio, dalle nuove tecniche di stampa e dagli scambi culturali.Non solo l’Italia, quindi, ma tutta l’Europa fu coinvolta nel Rinascimento, seppur con caratteristiche proprie→ Rinascimento divenne così un fenomeno cosmopolita -LA COMPLESSITÀ DEL RINASCIMENTO→ Il Rinascimento, quindi, è un fenomeno complesso e multiforme→ non esiste visione unitaria del rinascimento. -SIMBOLISMO E ALLEGORIA NEL MEDIOEVO E NEL RINASCIMENTO definizione SIMBOLISMO= simbolo è un elemento visivo e figurativo che rappresenta un concetto astratto o un qualità morale esempio ape: simbolo operosità. definizione ALLEGORIA= narrazione visiva o artistica in cui vari simboli sono combinati per rappresentare un’idea complessa esempio: lotta tra il bene e il male. ESEMPIO dello STEMMA ARALDICO→ usavano simboli per rappresentare le virtù o le caratteristiche della famiglia, presi nel loro insieme i simboli raccontavano la storia e la discendenza della famiglia diventando allegorie della sua identità. Un altro esempio è il dipinto I CONIUGI ARNOLFINI. Il simbolismo era promosso dalla chiesa(papa adriano I) inoltre la bibbia era ricca di simboli, e poi visto che la maggior parte della popolazione era analfabeta i simboli erano utili per educare→ dipinto poteva essere letto come un LIBRO. -SLIDES NOT QUITE A NEW STORY è una riflessione sui temi del PASSATO, della NOSTALGIA e della REINTERPRETAZIONE LETTERARIA e ARTISTICA. Inoltre, vengono discussi il ruolo del tempo, della memoria e dell’identità, sia personale che culturale. 1 PASSATO E NOSTALGIA→ Viene introdotta una riflessione sul passato attraverso citazioni di testi classici e moderni, come Catullo e Du Bellay. Si esplora il modo in cui il passato può essere percepito e narrato: nostalgia, superamento o interesse per la sua reinterpretazione. Il come noi raccontiamo il passato e il come lo viviamo è uno dei più grandi temi della LETTERATURA MODERNA. CATULLO(84 a.c- 54d.c.--> poeta romano che scriveva epigrammi, elegie, carmi d’amore. Ricordato principalmente per il suo amore per LESBIA che molti ritengono essere CLODIA)→ per CATULLO bisognava guardarsi dentro, valutare il proprio passato dando uno sguardo e confrontandolo al presente ed esprimendo poi desideri o consigli per il futuro. TRADUZIONE E ANALISI CARME VIII di CATULLO→ è noto anche come CARME D’ADDIO perchè Catullo affronta la fine del suo tormentato amore per LESBIA. Traduzione in italiano: Misero Catullo, smetti di illuderti, e considera perduto ciò che vedi esser perduto. Splendevano un tempo per te giorni luminosi, quando frequentavi dove ti conduceva la ragazza, amata da me quanto nessuna sarà mai amata; là accadevano molte cose giocose, che tu desideravi e lei non rifiutava, davvero per te splendevano giorni luminosi. Ora lei non vuole più: anche tu, debole, smetti, non inseguire chi fugge, non vivere infelice, ma resisti con mente ferma, sopporta, persevera. Addio, ragazza! Ormai Catullo resiste, non ti cercherà né ti supplicherà controvoglia. Ma tu soffrirai, quando non sarai cercata. Maledetta, guai a te! Quale vita ti resta? Chi ora ti avvicinerà? A chi sembrerai bella? Chi amerai ora? Di chi sarai detta? Chi bacerai? A chi morderai le labbra? Ma tu, Catullo, deciso, resisti. Analisi del testo: 1 TEMA PRINCIPALE: Catullo si rivolge a sé stesso, in un dialogo intimo e quasi drammatico, cercando di convincersi a mettere fine all’ossessione per Lesbia, che non lo ama più. Il tono oscilla tra il rimpianto per il passato felice e il tentativo di rafforzare la propria volontà per andare avanti. 2 STRUTTURA→ Il componimento può essere suddiviso in tre sezioni: 1. vv. 1-8: Riflessione sul passato felice, in cui Catullo ricorda i giorni luminosi trascorsi con Lesbia, pieni di amore e complicità. 2. vv. 9-12: Esortazione a sé stesso a resistere e a non cedere più al dolore. 3. vv. 13-19: Una sorta di “rivalsa” contro Lesbia, con domande retoriche che enfatizzano il vuoto della sua vita senza Catullo. La conclusione ribadisce l’imperativo di resistere. 2 LETTERATURA CLASSICA E MODERNITA: L’opera di Catullo e i “poetae novi” (nuovi poeti) vengono analizzati come esempio di innovazione nella tradizione classica. Si citano principi(CALLIMACO riprende sti principi) come la “brevitas”(componimento di ridotte dimensioni e lunghezza che comprende un elaborato più sofisticato), il “labor limae”(contenuti stilisticamente sofisticati e raffinati, ma il cui testo si presenta semplice) e la “doctrina”( per descrivere la loro attenzione alla forma e alla sofisticazione letteraria. Vengono incluse traduzioni e riletture, collegando i testi classici con esempi moderni, come i testi di Claudio Baglioni, evidenziando la continuità di temi universali come l’amore e il rimpianto. 3 JOHN DONNE(1572-1631)(ha influenzato profondamente la poesia inglese, e la sua opera è stata riscoperta nel XX secolo grazie alla critica di T.S. Eliot.)→ poeta inglese, considerato uno dei principali esponenti della poesia metafisica. Nato in una famiglia cattolica in un’epoca in cui il cattolicesimo era perseguitato in Inghilterra, Donne ricevette un’istruzione eccellente presso l’Università di Oxford e successivamente a Cambridge, anche se non ottenne un titolo di laurea per non aver prestato giuramento anglicano. Studiò anche legge presso il Lincoln’s Inn. Pur crescendo in una famiglia cattolica, Donne abbandonò la fede cattolica per aderire all’anglicanesimo, scelta che influì profondamente sulla sua carriera e sulla sua opera. Inizialmente cercò fortuna come cortigiano e diplomatico, ma la sua carriera fu compromessa da un matrimonio segreto e scandaloso con Anne More, la nipote di un alto funzionario. Questo evento lo portò alla rovina economica e professionale, ma il matrimonio si rivelò profondamente felice. Negli anni successivi, Donne abbracciò la carriera ecclesiastica, diventando sacerdote anglicano e, nel 1621, Decano della Cattedrale di St. Paul. La sua predicazione, segnata da eloquenza e profondità spirituale, gli garantì fama come uno dei più grandi oratori del suo tempo. Ci sono 3 STADI della produzione di JOHN DONNE: 1 Il GIOVANE JOHN DONNE→ cinico e misogino 2 IL MATRIMONIO→ idea di un amore trascendente neoplatonico 3 FASE IN CUI è UN SACERDOTE→ poesia religiosa ANALISI THE RISING SUN→ John celebra l’amore come forza una forza assoluta capace di dominare anche il tempo e il cosmo. Il tema centrale del poema è l’amore come potenza eterna e universale, superiore alle leggi del tempo e dello spazio, rappresentate dal Sole. Donne personifica il Sole come un vecchio impiccione (“busy old fool”) e lo accusa di disturbare l’amore eterno dei due amanti con il suo insistente richiamo alla realtà e al passare del tempo. Gli amanti sono descritti come il centro dell’universo, e il loro amore rende irrilevanti i confini geografici e temporali. Donne sfrutta le conoscenze geografiche, orientative e astronomiche(es. qui usa L’universo TOLEMAICO) per giocare con i significati e i modi di dire delle proprie poesie. IL tema del SOLE CHE è UN IMPICCIONE era già stato trattato nell’Odissea da Ovidio. AMORES OVIDIO→ Eos (=Aurora) viene aggredita per la sua esistenza, affermando che nessuno la vuole in quanto con il suo arrivo cominciano tutte le occupazioni mettendo fine alla dolce pausa portata dalla notte, dea che per il risentimento (secondo Ovidio) deve disturbare la felicità altrui (-> suo marito è vecchio e lei per non dover stare con lui si alza presto la mattina e condanna gli uomini terreni a dover separare gli amanti ancora avvinghiati). Nella mitologia greca la dea Eos, sorella di Elio e Selene, si innamora perdutamente del mortale Titone→ Per continuarlo ad amare chiede a Zeus di donare la vita eterna al suo amore, dimenticandosi però di chiedere per lui anche la giovinezza eterna. Titone continua quindi ad invecchiare senza poter mai morire (in una versione per la sua vecchiaia non è più in grado di parlare o respirare e per questo viene tramutato da Eos in una cicala, in altri miti questa sua eterna longevità lo porta a dissolversi spontaneamente). Il MITO DI THITONUS (amante di Aurora, condannato all’immortalità senza giovinezza) è usato per esplorare il tema del tempo e della trasformazione. Questo mito è reinterpretato da autori diversi, mostrando come sia stato adattato e ricontestualizzato in culture e epoche differenti. 5 RINASCIMENTI E UMANESIMO: Si parla della riscoperta del passato durante il Rinascimento attraverso il lavoro filologico di studiosi come Lorenzo Valla e Poggio Bracciolini. Questo viene collegato al concetto che il passato possa influenzare e modellare il futuro. -SLIDES DI SPARTA E ATENE Esplora vari aspetti del MITO e della realtà delle città-stato di Sparta analizzando le sue caratteristiche sociali, culturali e storiche e il suo impatto sulle epoche successive. 1 MODELLO SOCIALE SPARTANO→ L’uguaglianza tra i cittadini maschi liberi era istituzionalizzata. Ogni uomo riceveva un terreno (kleros) alla nascita e partecipava a un’educazione comunitaria dalla tenera età. I bambini venivano cresciuti con rigore, imparando a essere autosufficienti, disciplinati, e a parlare con saggezza usando poche parole (laconismo). L’ideale spartano esaltava la comunità militare come vera famiglia. 2 LEGGI DI LICURGO→ Licurgo introdusse norme che abolivano le ricchezze personali e promuovevano una vita austera. Ad esempio, l’uso di monete di ferro invece di oro e argento riduceva la corruzione e il lusso→ La vita comune e il rifiuto delle arti superflue erano centrali nella società spartana. 3 IDEALIZZAZIONE DI SPARTA NELL'ANTICHITÀ E OLTRE→ Scrittori come Platone e Aristotele hanno presentato una visione idealizzata di Sparta, enfatizzando la sua costituzione austera e la sua disciplina sociale. Durante il Rinascimento e l’età moderna, Sparta venne reinterpretata sia come modello di virtù repubblicane sia come esempio di autoritarismo. Pensatori come Rousseau e Machiavelli hanno espresso opinioni contrastanti sulla sua rilevanza. 4 CRITICHE E REALTÀ STORICHE→ Sparta era spesso idealizzata, ma aveva anche aspetti negativi, come la persistenza delle rivolte degli iloti (schiavi) e la rigidità del suo sistema sociale. La società spartana fu spesso criticata per la mancanza di sviluppo culturale e la dipendenza dalla guerra. 5 MITO E RIUSO CULTURALE→ Il mito di Sparta ha attraversato epoche e culture, assumendo significati diversi in base ai contesti storici e alle aspettative dei lettori. Questo processo di “rifunzionalizzazione” ha reso Sparta un simbolo polisemico, usato sia in contesti democratici sia autoritari. 6 INFLUENZA MODERNA: La dicotomia tra Sparta e Atene è stata spesso utilizzata come metafora per descrivere contrasti politici e culturali, come nell’analogia di Henry Kissinger tra Stati Uniti (Atene) e Unione Sovietica (Sparta). -FILE WORLD YEATS-RONSARD ANALISI WHEN YOU ARE OLD (YEATS)--> è una riflessione intensa e malinconica sull’AMORE, il TEMPO e la MEMORIA. La poesia è ispirata alla relazione non corrisposta tra Yeats e Maud Gonne, l’amata del poeta, che non ricambiò mai il suo amore appassionato. In questo componimento, Yeats immagina il futuro della donna amata, quando sarà anziana e rifletterà sulla sua vita e sugli amori che ha vissuto. PRIMA QUARTINA (vv. 1-4): Memoria e nostalgia→ poesia si apre con un quadro intimo e malinconico. La donna amata è descritta in un momento di quiete e riflessione davanti al fuoco, simbolo del calore e della memoria. Yeats invita l’amata a leggere questo libro (forse una raccolta delle sue poesie) e a ricordare la bellezza e la profondità del suo sguardo giovanile. Poi contrasto passato-presente: Il riferimento agli “occhi” che un tempo erano pieni di luce (“soft look”) e profondità suggerisce il passare del tempo e la perdita della giovinezza. SECONDA QUARTINA (vv. 5-8): L’amore vero→ c’è confronto amore superficiale vs. amore profondo—> Molti hanno amato la bellezza esteriore e il fascino fugace della donna, ma il poeta sottolinea come solo lui abbia amato la sua “pilgrim soul” (anima pellegrina), ovvero la sua essenza, i suoi cambiamenti e le sue imperfezioni. “Sorrows of your changing face”: Qui emerge il tema della transitorietà. Yeats esprime un amore che abbraccia non solo la bellezza, ma anche le difficoltà e i segni lasciati dal tempo. TERZA QUARTINA (vv. 9-12): La perdita dell’amore→ L’amore è personificato come una figura che “fugge” e si ritira nelle montagne o tra le stelle. Questo suggerisce la sua natura inafferrabile e trascendente. “Murmur, a little sadly”: La donna, ora anziana, prova rimpianto per non aver riconosciuto o ricambiato l’amore profondo di Yeats. ANALISI QUAND VOUS SEREZ BIEN VIEILLE(PIERRE RONSARD)--> è un invito a cogliere il momento presente(CARPE DIEM) e a riflettere sulla fugacità della bellezza e della vita. Ronsard si rivolge a una donna amata, invitandola a riflettere sul futuro, quando sarà vecchia, e sul rimpianto per non aver corrisposto il suo amore. Il tema centrale è il carpe diem, l’urgenza di vivere appieno il presente. PRIMA QUARTINA (vv. 1-4): Ronsard immagina la donna in un momento intimo della vecchiaia, accanto al fuoco, impegnata in attività domestiche come filare e tessere. La donna, leggendo i versi che il poeta le ha dedicato, ricorderà con stupore il tempo in cui era bella e amata. La “chandelle” (candela) e il “soir” (sera) sono simboli della fine: del giorno, della giovinezza e, metaforicamente, della vita. SECONDA QUARTINA(vv. 5-8): Anche la serva, udendo il nome di Ronsard nei versi, sarà colpita e si sveglierà dal suo torpore. Questo suggerisce la potenza immortale della poesia, capace di risvegliare emozioni anche nei più umili. La donna, pur anziana e privata della bellezza, sarà celebrata dai versi del poeta. Ronsard la rende eterna, trasformandola in oggetto di lode e meraviglia. PRIMA TERZINA (vv. 9-11): Ronsard si proietta nel futuro, immaginandosi morto e trasformato in un’ombra che riposa nel regno dei morti, associato ai “myrteux” (mirti), pianta sacra a Venere e simbolo di eternità. Il poeta sarà nel regno dei morti, mentre la donna sarà ancora in vita, ma consumata dalla vecchiaia e dal rimpianto. La sua figura accovacciata davanti al fuoco evoca un’immagine di decadimento. SECONDA TERZINA (vv. 12-14): La donna vecchia rimpiangerà l’amore rifiutato e il suo “fier dédain” (orgoglioso disprezzo). Questo esprime un monito sulla possibilità perduta di vivere un amore autentico. L’ultima frase è un invito diretto a cogliere il momento presente. 4. Temi principali Notiamo come questa poesia condivida molti temi con “When You are Old” di Yeats, in particolare l’immagine della vecchiaia, il rimpianto per l’amore perduto e il potere immortale della poesia. Tuttavia, mentre Yeats adotta un tono più malinconico e rassegnato, Ronsard è più diretto nel suo invito a vivere il presente. ANALISI CARMINA LIBRO 1 DELLE ODI(ORAZIO)→ Questa poesia, indirizzata a Leuconoe, è un invito a vivere il presente senza preoccuparsi del futuro o tentare di conoscerlo. Orazio ammonisce contro l’inutile ricerca del destino e suggerisce un atteggiamento di saggezza e moderazione davanti alla vita, sintetizzato nell’immortale motto CARPE DIEM. PRIMA STROFA (vv. 1-2): Il rifiuto della conoscenza del futuro→“Tu ne quaesieris”: L’ode si apre con un monito diretto: non cercare di sapere quale destino gli dèi abbiano stabilito per te o per me. Orazio sottolinea che indagare sul futuro è nefas (illecito), un atto contro la volontà divina. SECONDA STROFA→ (vv. 3-4): L’accettazione del destino basata sulla consapevolezza dei limiti umani. Inoltre, “Seu plures hiemes…”: Orazio introduce la metafora delle “hiemes” (inverni), simbolo della vita che si consuma. Che Giove(rappresenta il dio supremo arbitro del tempo) conceda molti inverni o l’ultimo, l’importante è accettare il destino che ci viene riservato. TERZA STROFA (vv. 5-6):“Oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum”: L’immagine del mare agitato contro le rocce evoca la potenza del tempo e della natura, che corrode e consuma tutto. “Sapias, vina liques”: Orazio invita Leuconoe alla saggezza e alla moderazione. Filtrare il vino (vina liques) è un gesto concreto e simbolico, che richiama il vivere semplice e il gustare ciò che è immediato. “Spatio brevi spem longam resces”: Questo verso invita a tagliare (resces) le speranze troppo lunghe, adeguandole alla brevità della vita. È un invito alla sobrietà e alla consapevolezza della finitezza umana. QUARTA STROFA (vv. 7-8): Il carpe diem→ questa esortazione significa letteralmente “cogli il giorno”. È un invito a vivere il presente nella sua pienezza, godendo di ciò che si ha qui e ora. ANALISI FRAMMENTO 338 (ALCEO)--> unisce descrizioni vivide del paesaggio naturale e consigli pratici sul vivere in armonia con la natura e le emozioni umane. La poesia frammentaria 338 appartiene al genere simposiaco, legata al banchetto e alla celebrazione dei piaceri della vita. Il poeta invita a trovare conforto nei piaceri semplici, come il vino e il calore, durante un rigido inverno. Il componimento riflette l’idea di vivere con saggezza e misura, adattandosi alle circostanze. Anche se non esplicitato, il componimento riflette una filosofia di vita simile al carpe diem oraziano: godere dei piaceri presenti senza preoccuparsi eccessivamente delle difficoltà esterne. ANALISI CAP. 3 QOELET→ è anche chiamato Ecclesiaste. La parola “ecclesiaste” è stata tradotta dai Greci(nel senso che hanno tradotto il termine Qoelet che signfica RADUNANTE così) il significato che assume è di “colui che parla o che partecipa all’assemblea” Plutarco, invece, usò questo termine in modo duplice per indicare l'atteggiamento di Qohèlet sia quando si pone da solo i quesiti in qualità di maestro, sia quando si risponde in qualità di spettatore. -è un testo dell’antico testamento della Bibbia ed è composto da 12 capitoli contenenti varie meditazioni sapienziali sulla vita(molte di queste sono meditazioni di stampo pessimistico e rassegnatorio) autore= è ignoto, tuttavia esso afferma di essere il re Salomone(in quel periodo solitamente le opere venivano attribuite a personaggi storici considerati sapienti) anno=redatto in Giudea nel 5/3 secolo a.c. lingua=ebraico (con diversi aramaismi) tema centrale= il tempo→ Il Qoèlet ci ricorda che la dimensione della vita dell’uomo si realizza in un tempo preciso, dove ogni istante ha la sua ragion d’essere. È nel tempo del qui ed ora che viviamo ed esprimiamo il nostro essere in tutta la sua umanità e nelle sue contraddizioni. -SLIDES WYATT AND CO(influenza di PETRARCA su come inglese come WYATT e SURREY e sulla traduzione del sonetto) -(ESEMPIO che LADY GAGA e SIR THOMAS WYATT sono stati influenzati da altri autori→ anche nel RINASCIMENTO avveniva ciò, ma in modo diverso→ al GIORNO D'OGGI cerchiamo ORIGINALITÀ, invece nel RINASCIMENTO l’originalità non era un problema perchè partire da un MODELLO CONOSCIUTO era un elemento chiave in letteratura e in poesia. Nella letteratura classica, il trovare qualcosa a cui fare riferimento (= retorica) era il primo passo per una buona scrittura -> l'"inventio" (= dispositio + elocutio + memoria + pronuntiatio) è cruciale per la creazione letteraria personale. Vi è un grande nesso tra RETORICA e LOGICA, dove se si scrive bene si è in grado di rendere talmente partecipe l'interlocutore da rendere interamente chiaro il proprio discorso - si pensa bene per scrivere bene. Per eseguire un buon elaborato si deve individuare un buon tema e informarsi adeguatamente su esso. L'ESPERIENZA PERSONALE riflessa su un'opera dà alla letteratura, anche quella imitata, un carattere più intimo che fa comprendere realmente quali siano le intenzioni e i sentimenti dietro alla sua creazione -L’opera di Petrarca, un pilastro della poesia rinascimentale italiana, collegata all’adozione della forma del sonetto in Inghilterra, particolarmente attraverso Sir Thomas Wyatt e Henry Howard, Conte di Surrey→ Si sottolinea il Rinascimento come periodo di scambio culturale tra Italia e Inghilterra, con riferimenti a traduzioni e adattamenti letterari. -TEMA “Noli Me Tangere”(“non mi toccare”) è un simbolo complesso che appare in vari contesti: 1 BIBLICO→ l’apparizione di Cristo a Maria Maddalena dopo la resurrezione (Vangelo di Giovanni 20). 2 ARTISTICO→ ripreso da pittori rinascimentali come Fra Angelico e Pontormo. 3 POETICO→ usato da Petrarca e Wyatt per rappresentare temi di amore e inaccessibilità. - PETRARCA E LA TRADIZIONE DEL SONETTO→ Petrarca è una figura chiave, e molte sue opere (come il Canzoniere, RVF 140) sono state tradotte o rielaborate da Wyatt e Surrey. L’espressione “Noli me tangere, Caesaris sum” sembra essere apparsa nel XV secolo, ma retrospettivamente è stata attribuita a Solino, un grammatico e geografo latino del III-IV secolo d.C. Solino è noto per i suoi scritti geografici e letterari e sembra essere stato conosciuto anche da Petrarca. Secondo una leggenda, Solino avrebbe visto un gruppo di cervi che vagavano nei campi intorno a Roma, con questa frase incisa su collari attorno ai loro colli. La frase indicava che gli animali erano protetti dall’autorità dell’imperatore (“Cesare”), rendendoli inviolabili. Petrarca utilizza questo simbolo nella poesia per sottolineare l’inaccessibilità della cerva, rappresentazione allegorica dell’amore, di Laura o di un ideale spirituale. La cerva è sacra e appartiene a un’autorità superiore (Dio o Cesare), e per questo il poeta non può avvicinarsi o possederla. La frase “Noli me tangere” appare anche nella tradizione cristiana: è pronunciata da Gesù risorto a Maria Maddalena nel Vangelo secondo Giovanni (20:17). Questo rafforza l’idea della sacralità e inaccessibilità della cerva. In Petrarca, l’utilizzo di questa espressione mescola elementi classici, storici e religiosi per creare un simbolo di desid