Esame Linguistica DOMANDE E RISPOSTE MOD.1 E MOD.3 PDF
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This document contains multiple-choice questions on linguistics and the Italian language, specifically covering topics such as language variation, dialects, and linguistic features.
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1. Che cosa sono i tecnicismi specifici? Sono termini che riflettono le nozioni proprie di un ambito settoriale. 2. Cosa rappresenta il Placito di Capua (anno 960)? L’atto di nascita della lingua italiana. 3. Cosa si intende per italiano popolare? Il modo di esprimersi di un incolto che, sotto la sp...
1. Che cosa sono i tecnicismi specifici? Sono termini che riflettono le nozioni proprie di un ambito settoriale. 2. Cosa rappresenta il Placito di Capua (anno 960)? L’atto di nascita della lingua italiana. 3. Cosa si intende per italiano popolare? Il modo di esprimersi di un incolto che, sotto la spinta di comunicare e senza addestramento, maneggia l’italiano. 4. Quale delle seguenti tutele è prevista dalla legge sulle minoranze numero 482/99? In ambito scolastico è previsto anche l’uso delle lingue di minoranze come strumento di insegnamento. 5. Quale delle seguenti affermazioni non è indispensabile nella produzione di un testo? In un testo deve essere sempre esplicitato il complemento oggetto. 6. Quale tra questi fenomeni non è ascrivibile al passaggio dal latino all’italiano? La gorgia toscana. 7. Cosa si intende per trasmesso? Il canale di trasmissione intermedio fra scritto e parlato. 8. Quale dei seguenti tratti non è riconducibile alla varietà nota come burocratese? Ricorso sistematico a una sintassi semplice e lineare. 9. Individuare la definizione corretta di dialetti. I dialetti sono sistemi linguistici autonomi. 10. A quale categoria fa riferimento questa definizione? Italiano standard: “Varietà di lingua soggetta a codificazione normativa, e vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua e per l’insegnamento scolastico”. 11. Quale costrutto crea particolari problemi ai bambini della scuola primaria? L’inciso. 12. Quale dei seguenti segni di punteggiatura non coincide con la fine di un enunciato? La virgola. 13. Indica quale segno di punteggiatura non è usato per segnalare il discorso diretto. Virgola doppia (detta anche virgola che apre e/o chiude). 14. Quale delle seguenti funzioni non è attribuibile alla virgola doppia? Articolare semplici enumerazioni. 15. Individuare la frase con dislocazione a sinistra. I capelli, li laverò più tardi. 16. Quale struttura testuale è più difficile da gestire per i bambini della scuola primaria? Struttura articolata. 17. Nella didattica della punteggiatura quale metodo si rivela particolarmente efficace? Metodo induttivo. 18. In riferimento a due lingue quando si parla di diglossia? Quando le due varianti non hanno uguale prestigio e sono utilizzate in ambiti funzionali diversi. 19. Indicare qual è la funzione della punteggiatura meno rappresentata nello scritto. Funzione prosodica. 20. Quale segno di punteggiatura è meno trattato nei manuali di scuola primaria? Punto e virgola. 21. Negli incisi, qual segno di punteggiatura può sostituire le parentesi tonde? Trattino lungo. 22. Selezionare la funzione che non appartiene al punto. Segmentare una relativa appositiva. 23. Per l’apprendimento della punteggiatura, quale strategia didattica si rivela particolarmente efficace? fare ricorso a esercizi con immagini. 24. Frase contenete il CHE polivalente. Voglio una vita che non è mai tardi. 25. Che cos’è un’isoglossa? Linea immaginaria che separa una porzione di territorio in cui … forma A dalla porzione B. 26. Che cos’è un ipercorrettismo? Correzione impropria di forme corrette avvertite come scorrette. 27. Frase con tema sospeso Marco, nessuno può pensare male di lui. 28. Quale delle seguenti caratteristiche non si rintraccia nei dizionari dell’uso? La ricostruzione tramite esempi d’autore. 29. frase relativa esplicativa o appositiva detta … L’atleta austriaca, che è arrivata in ritardo, non… 30. Quali di questi testi non è una fonte del latino volgare? Iscrizioni della catacomba Commodilla. 31. In Italia quali di queste lingue non è una minoranza linguistica storica? Spagnolo. 32. Quale dei seguenti usi linguistici non rientra nella strategia di oscuramento? Uso del maschile inclusivo 33. In quale area dialettale si rintraccia assimilazione delle occlusive precedute da consonante nasale “Kambo”. Dialetti mediani. 34. Che cosa si intende per diglossia? La scelta, tra due codici, dell’uno o dell’altro a seconda della situazione comunicativa. 35. I dialetti gallo – italici appartengono ai dialetti settentrionali. 36. Quale, tar le seguenti, è una peculiarità dei dialetti toscani? La gorgia. 37. Quale caratteristica, tra le seguenti è tipica dell’italiano e lo distingue da altre lingue? La libertà di posizione dell’accento tonico. 38. Che cosa si intende per italiano substandard? La varietà di italiano propria di una determinata area geografica. ASSI DI VARIAZIONE: L’italiano standard non è sufficiente per cogliere la realtà dell’italiano contemporaneo, in cui sono in atto dei processi di ristandardizzazione e presenta una struttura complessa. All’interno del repertorio linguistico italiano si può individuare una gamma di varietà, che hanno tra loro differenze. Per questo si parla di variazione. Ogni lingua, quanto più è diffusa nel tempo e nello spazio, tanto più presenta una serie di differenze, dovute a variabili, dette assi di variazione, legate al canale di trasmissione del messaggio, al suo contenuto, ai rapporti tra gli interlocutori, alla situazione comunicativa etc. 39. Che cos’è la variabile diafasica? E’ una dimensione di variazione della lingua legata alla situazione comunicativa, all’argomento trattato, al grado di confidenza che si ha con l’interlocutore. Da questi fattori deriva la scelta di un registro linguistico formale (italiano aulico) o informale (italiano parlato con i familiari). Appartengono a questa categoria anche i sottocodici, cioè i tratti lessicali, propri dei linguaggi settoriali o lingue speciali, ovvero specifiche della disciplina. 40. Che cosa è la variabile diatopia? E’ una dimensione di variazione della lingua legata allo spazio: una stessa lingua assume caratteristiche diverse a seconda delle singole zone in cui è usata. Per esempio in Italia è caratterizzata dalla ricchezza dei dialetti che ha avuto e continua ad avere riflessi notevoli sull’italiano, determinando gli italiani regionali. 41. Che cosa è la variabile diastratica? E’ una dimensione della variazione della lingua legata alla posizione sociale del parlante e quindi dipende da vari fattori: il genere, ci sono lingue in cui le varietà usate dalle donne è diversa da quella degli uomini; l’età, poiché la lingua dei giovani presenta aspetti diversi da quella degli adulti; la classe sociale, le condizioni economiche, il grado di istruzione. 42. Che cosa è la variabile diamesica? E’ una dimensione di variazione della lingua legata al mezzo comunicativo. Distingue la lingua dei testi parlati, prevalentemente dialogici e indirizzati a persone conosciute e presenti, da quella dei testi scritti, sempre monologici e spesso rivolti a sconosciuti e destinati a durare nel tempo. Ad esempio nel parlato adoperiamo molto più spesso il pronome “io” rispetto allo scritto; anziché dire “questo qui e quello” diciamo quello lì e quello là. Nello scritto fenomeni del genere non si trovano perché quando si scrive si rispettano le regole grammaticali imparate a scuola: tendiamo a costruire periodi ampi e non brevi. 43. Che cosa è la variabile diacronica? E’ una dimensione della variazione legata al tempo. Il passare del tempo determina inevitabilmente un mutamento nell’uso linguistico, che può essere lento o rapido a seconda delle circostanze e che di solito avviene nel parlato prima che non nello scritto. Il mutamento linguistico può avvenire per fattori interni al sistema della lingua, che determinano l’abbandono di certe forme a vantaggio di altre, lo sviluppo di processi di grammaticalizzazione primaria e secondaria e di lessicalizzazione (in cui elementi grammaticali danno origine a nuove parole). Tra le trasformazioni sociali che hanno determinato mutamenti nell’uso linguistico c’è la crescente diffusione del tu allocutivo a spese del lei di cortesia, sia sul posto di lavoro sia anche tra sconosciuti. 44. Che cosa si intende per dilalia? Forma di bilinguismo affine alla diglossia, ma con una differenziazione meno netta degli ambiti d’uso. 45. “Sistema di simboli combinabili secondo regole sintattiche …” La lingua. 46. “Enunciati che si collocano in un piano secondario rispetto al piano centrale del testo”. Inciso. 47.Quale delle seguenti funzioni non è attribuibile ai due punti? Segnalare il confine di un enunciato. 48. In quale delle seguenti frasi, la funzione testuale della punteggiatura di realizza in disaccordo? Leonardo ha vinto. Contro tutto e tutti. 49. In quali tipologie testuali è possibile rilevare la funzione prosodica della punteggiatura? In alcuni stili di discorso riportato e nei romanzi di conversazione. 50. Nei manuali di scuola primaria, in quale sezione è trattata con maggiore ricorrenza la punteggiatura? Ortografia. 51. Quale dei seguenti obiettivi non è ascrivibile alla funzione sintattica della punteggiatura? Indicare le pause nella lettura. 52. Quale delle seguenti funzioni non è attribuibile alla virgola doppia? Articolare semplici enumerazioni. 53. Quale delle seguenti funzioni non è attribuibile alla virgola semplice? Segmentare relative appositive. 54. Negli incisi, quale segno di punteggiatura può sostituire le parentesi tonde? Trattino lungo. 55. VERO: Il segno di punteggiatura può cambiare il significato di un enunciato. 56. Quale delle seguenti funzioni non è attribuibile alla virgola doppia? Articolare semplici enumerazioni. 57. “La punteggiatura serve a segnalare l’organizzazione del testo, delimitando unità testuali e gerarchizzandole in vari modi” Funzione testuale. 58. Indicare in quale delle seguenti tipologie e strutture testuali non si riscontra la funzione prosodica della punteggiatura. Prosa scientifica. 59. In quali tipologie testuali è possibile rilevare la funzione prosodica della punteggiatura? In alcuni stili di discorso riportato e nei romanzi conversazione. 60. Quale di questi fenomeni non è ascrivibile all’italiano dell’uso medio? Il raddoppiamento fonosintattico.