Elettrotecnica - Set di Domande PDF

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Questo documento contiene un set di domande di Elettrotecnica. Le domande riguardano concetti fondamentali come resistenza, differenziale di potenziale, potenza, etc.

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IL VALORE DELLA RESISTENZA a) E’ costante e si differenzia solo per la tipologia di materiale b) E’ inversamente proporzionale alla sezione del materiale, alla resistività e direttamente proporzionale alla lunghezza c) E’ direttamente proporzionale alla resistività del materiale, direttamente propor...

IL VALORE DELLA RESISTENZA a) E’ costante e si differenzia solo per la tipologia di materiale b) E’ inversamente proporzionale alla sezione del materiale, alla resistività e direttamente proporzionale alla lunghezza c) E’ direttamente proporzionale alla resistività del materiale, direttamente proporzionale alla lunghezza, e inversamente proporzionale alla sezione d) E’ variabile solo con la sezione del materiale con cui è costituita LA RESISTENZA SI MISURA IN a) OHM b) WATT c) AMPERE d) VOLT LA DIFFERENZA DI POTENZIALE TRA I PUNTI A E B a) NON DIPENDE DAL LAVORO COMPITUTO PER SPOSTARE UNA CARICA DA A IN B b) DIPENDE DAL PERCORSO SEGUITO c) DIPENDE DAL LAVORO COMPIUTO PER SPOSTARE UNA CARICA DA A IN B d) SE A E B COINCIDONO TALE VALORE E' MASSIMO UN POTENZIOMETRO a) E' UNA APPARECCHIATURA IN GRADO DI GENERARE POTENZA ELETTRICA b) E' UN RESISTORE CON RESISTENZA COSTANTE c) E' UN RESISTORE CON RESISTENZA VARIABILE d) E' UN'APPARECCHIATURA ELETTRICA IN GRADO DI MANTENERE COSTANTE LA RESISTENZA AL VARIARE DELLA TEMPERATURA LA RESISTIVITA' DI UN MATERIALE a) E' DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA TEMPERATURA b) VARIA CON LA TEMPERATURA c) E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA TEMPERATURA d) E' INDIPENDENTE DALLA TEMPERATURA LA CARICA ELETTRICA a) E' INDIPENDENTE DALLA CORRENTE b) E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA CORRENTE CHE ATTRAVERSA LA SUPERFICIE S c) E' L'INTEGRALE DELLA CORRENTE NEL TEMPO d) E' LA DERIVATA DELLA CORRENTE NEL TEMPO 1 VOLT = a) CORRENTE NELLA SUPERFICIE UNITARIA b) TENSIONE TRA DUE PUNTI POSTI AD UN METRO DI DISTANZA c) 1 COULOMB/1 JOULE d) 1 JOULE/ 1 COULOMB CHE COSA SI INTENDE PER MAGLIA a) Un percorso chiuso che contiene un insieme di resistenze connesse tra di loro b) Un percorso chiuso con soli generatori di tensione e corrente c) Un percorso chiuso con resistenze capacità e induttanze d) Un percorso chiuso che contiene un insieme di elementi circuitali connessi tra di loro CHE COSA SI INTENDE PER QUADRIPOLO a) Due bipoli resistivi con un estremo in comune b) Un componente a quattro morsetti di cui un coppia costituisce la porta di ingresso e una coppia costituisce la porta di uscita. c) Due bipoli collegati in modo da formare una maglia chiusa d) Due bipoli capacitivi con nessuno estremo in comune. RESISTORI LINEARI TEMPO VARIANTI a) LA SUA CARATTERISTICA E' UNA QUALSIASI RETTA b) LA SUA CARATTERISTICA E' UNA RETTA PASSANTE PER L'ORIGINE CHE HA UNA PENDENZA CHE VARIA NEL TEMPO c) LA SUA CARATTERISTICA E' UNA RETTA PASSANTE PER L'ORIGINE CHE HA UNA PENDENZA CHE VARIA NEL TEMPO d) LA SUA CARATTERISTICA E' UNA RETTA NON PASSANTE PER L'ORIGINE CHE NON VARIA NEL TEMPO DIODO IDEALE a) LA SUA RESISTENZA E' SEMPRE MAGGIORE DI ZERO b) E' UN COMPONENTE NON LINEARE c) E' UN COMPONENTE LINEARE d) SI COMPORTA SEMPRE COME UN CORTO CIRCUITO DIODO IDEALE a) SI COMPORTA SEMPRE COME UN CIRCUITO APERTO b) IL SUO COMPORTAMENTO NON DIPENDE DA COME E' POLARIZZATO c) SI COMPORTA SEMPRE COME UN CORTO CIRCUITO d) IL SUO COMPORTAMENTO DIPENDE DA COME E' POLARIZZATO LA CAPACITA' SI MISURA IN a) OHM b) SECONDI c) FARAD d) HENRY UN GENERATORE E' CONTROLLATO QUANDO. a) Il valore del generatore dipende solo dal valore di una tensione generata. b) Il valore del generatore cambia al cambiare di una tensione generata da un altro generatore. c) Il valore del generatore dipende da un'altra tensione o corrente presente nel circuito e varia proporzionalmente ad essa. d) Il valore del generatore dipende solo dal valore di una corrente generata QUAL'E' LA RELAZIONE TRA TENSIONE E CORRENTE AI CAPI DI UNA INDUTTANZA a) In una induttanza, la variazione della tensione è inversamente proporzionale al valore della corrente e all'induttanza. b) In una induttanza la variazione della corrente è direttamente proporzionale alla tensione e inversamente proporzionale al valore dell'induttanza stessa. c) In una induttanza la variazione della corrente è direttamente proporzionale alla tensione. d) In una induttanza, la variazione della tensione è direttamente proporzionale al valore della corrente e all'induttanza. LA LEGGE DI KIRCHHOOFF DELLE CORRENTI a) DICE CHE IN OGNI MAGLIA LA SOMMA DELLE CORRENTI E' NULLA b) ESPRIME LA LEGGE DELLA CONSERVAZIONE DELLA CARICA c) NON SI APPLICA AI CIRCUITI NON LINEARI d) DICE CHE IN OGNI NODO LA SOMMA DELLE TENSIONI E' NULLA APPLICANDO LA LEGGE DI KIRCHHOOFF DELLE CORRENTI a) TUTTI I TERMINI DELL'EQUAZIONE OTTENUTA POSSONO ESSERE TENSIONI b) TUTTI I TERMINI DELL'EQUAZIONE OTTENUTA DEVONO ESSERE TENSIONI c) TUTTI I TERMINI DELL'EQUAZIONE OTTENUTA POSSONO ESSERE CORRENTI d) TUTTI I TERMINI DELL'EQUAZIONE OTTENUTA DEVONO ESSERE CORRENTI COLLEGAMENTO IN SERIE DI GENERATORI DI TENSIONE a) PER REALIZZARLO E' NECESSARIO CHE I GENERATORI ABBIANO TUTTI LA STESSA TENSIONE b) LA POTENZA DELLA SERIE E' PARI ALLA MASSIMA POTENZA c) LA CORRENTE DELLA SERIE E' PARI ALLA SOMMA ALGEBRICA DELLE CORRENTI DEI SINGOLI GENERATORI d) LA TENSIONE DELLA SERIE E' PARI ALLA SOMMA ALGEBRICA DELLE TENSIONI DEI SINGOLI GENERATORI QUANDO E' POSSIBILE CALCOLARE IL CIRCUITO EQUIVALENTE ALLA THEVENIN a) Non ci sono limitazioni, occorre semplicemente poter calcolare la resistenza equivalente vista ai capi dei morsetti rispetto ai quali calcolare il circuito equivalente, una volta reso passivo il circuito su cui si lavora, e poi determinare la corrente misurata in corto circuito ai capi degli stessi morsetti, una volta che si è reso attivo il circuito stesso. b) Non ci sono limitazioni, occorre semplicemente poter calcolare la resistenza equivalente vista ai capi dei morsetti rispetto ai quali calcolare il circuito equivalente, una volta reso attivo il circuito su cui si lavora, e poi determinare la tensione misurata a vuoto ai capi degli stessi morsetti, una volta che si è reso passivo il circuito stesso. c) Dipende dal circuito che si vuole sostituire: deve avere solo generatori di uno stesso tipo d) Quando la resistenza equivalente ai morsetti ai quali si vuole calcolare il circuito equivalente è finita. COSA SIGNIFICA CONSIDERARE IL CIRCUITO EQUIVALENTE ALLA THEVENIN E ALLA NORTON COSA SIGNIFICA CALCOLARE IL CIRCUITO EQUIVALENTE ALLA THEVENIN E ALLA NORTON a) Significa sostituire il circuito con uno esattamente equivalente costituito sempre da un generatore di tensione e una resistenza in parallelo b) Significa sostituire il circuito con uno esattamente equivalente costituito sempre da un generatore di corrente e una resistenza in serie c) Significa sostituire il circuito con uno equivalente dal punto di vista elettrico costituito da una sola resistenza e da un solo generatore di corrente (o di tensione) a seconda che si tratti del circuito equivalente di Norton o quello di Thevenin d) Significa sostituire il circuito con uno esattamente equivalente costituito sempre da un generatore di tensione in parallelo ad una resistenza PER UNA RETE LINEARE COMPRESA TRA I MORSETTI AB a) SE CALCOLIAMO IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI THEVENIN NON POSSIAMO CALCOLARE IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI NORTON b) IN GENERALE, O ESISTE IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI THEVENIN OPPURE ESISTE IN CIRCUITO EQUIVALENTE DI NORTON c) I CIRCUITI EQUIVALENTI DI THEVENIN E DI NORTON ESISTONO SEMPRE d) IN GENERALE, E' POSSIBILE CALCOLARE SIA IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI THEVENIN, SIA QUELLO DI NORTON LA CORRENTE DEL GENERATORE DI CORRENTE EQUIVALENTE DI NORTON TRA I MORSETTI AB a) COINCIDE CON LA CORRENTE A VUOTO TRA I MORSETTI AB b) COINCIDE CON LA TENSIONE IN CORTO CIRCUITO TRA I MORSETTI AB c) COINCIDE CON LA CORRENTE IN CORTOCIRCUITO TRA I MORSETTI AB d) COINCIDE CON LA TENSIONE IN CORTO CIRCUITO TRA I MORSETTI AB APERTI IL TEOREMA DI MILLMAN a) E' applicabile quando il numero di nodi del circuito è pari a due b) E’ applicabile quando il numero di maglie è pari c) E' applicabile solo quando nel circuito ci sono due nodi e solo generatori di tensioni d) E' applicabile quando il numero di nodi del circuito è pari a tre ed uno si prende come riferimento L'ENERGIA ELETTRICA a) E' L'INTEGRALE DELLA POTENZA NEL TEMPO b) E' SEMPRE PARI ALLA POTENZA ISTANTE PER ISTANTE c) E' LA DERIVATA DELLA POTENZA NEL TEMPO d) E' SEMPRE ZERO NELLE RESISTENZE IL TEOREMA DI TELLEGEN DICE CHE a) LA SOMMA ESTESA A TUTTI I LATI DI UN CIRCUITO DEI PRODOTTI TRA TENSIONE E CORRENTE E' SEMPRE NEGATIVA b) LA SOMMA ESTESA A TUTTI I LATI DI UN CIRCUITO DEI PRODOTTI TRA TENSIONE E CORRENTE E' NULLA c) LA SOMMA ESTESA A TUTTI I LATI DI UN CIRCUITO DEI PRODOTTI TRA TENSIONE E CORRENTE NON E' QUANTIFICABILE A PRIORI d) LA SOMMA ESTESA A TUTTI I LATI DI UN CIRCUITO DEI PRODOTTI TRA TENSIONE E CORRENTE E' SEMPRE POSITIVA IL DIAGRAMMA DI CARICO RAPPRESENTA a) L'ENERGIA ASSORBITA DA UN CIRCUITO IN 24 ORE b) L'ANDAMENTO DELLA POTENZA IN FUNZIONE DELLA CORRENTE c) L'ANDAMENTO DELLA POTENZA IN FUNZIONE DELLA TENSIONE d) L'ANDAMENTO DELLA POTENZA IN FUNZIONE DEL TEMPO CHE COSA SI INTENDE PER ?PORTA? a) Una coppia di morsetti in cui la somma delle correnti (quella entrante in un morsetto e quella uscente nell'altro morsetto) è nulla. b) Una coppia di morsetti in cui la corrente che entra in un morsetto è la metà di quella che esce dall'altro. c) Una coppia di morsetti in cui la corrente che entra in un morsetto è il doppio di quella che esce dall'altro. d) Una coppia di morsetti in cui la somma delle correnti (quella entrante in un morsetto e quella uscente nell'altro morsetto) è costante. DATA LA GRANDEZZA SINUSOIDALE x(t)=XMsen(omegat+fi) il suo fasore è: a) X=v2Xej(omegat) b) X=v2Xej(fi) c) X=v2Xej(omegat+fi) d) X=Xej(fi) LA FREQUENZA SI MISURA IN a) HZ b) CICLI/MIN c) SECONDI d) RAD/SEC+ f=50 Hz SIGNIFICA a) pulsazione=314 rad/sec b) la pulsazione non è definibile c) pulsazione=infinito rad/sec d) pulsazione=0 rad/sec X=Xej(fi) E' IL FASORE DELLA GRANDEZZA SINUSOIDALE a) x(t)=v2Xsen(fi) b) x(t)=v2Xsen(omegat+fi) c) x(t)=Xsen(omegat+fi) d) x(t)=Xsen(omegat) IN UNA RESISTENZA a) CORRENTE E TENSIONE SONO IN FASE b) LA CORRENTE E' IN RITARDO DI 90° SULLA TENSIONE c) CORRENTE E TENSIONE SONO IN OPPOSIZIONE DI FASE d) LA CORRENTE E' IN ANTICIPO DI 90° SULLA TENSIONE PER UN INDUTTORE LINEARE E TEMPO INVARIANTE a) La tensione è in anticipo di 90° sulla corrente b) La corrente è in anticipo di 90° sulla tensione c) Corrente e tensione sono in fase d) V=LI L'IMPEDENZA SI MISURA IN a) WATT b) AMPERE c) OHM d) VOLT DATA L'IMPEDENZA Z=R+jXL : a) R=Ztgfi b) R=V/I c) R=Zsenfi d) R=Zcosfi I TRE PARAMETRI DI UN'IMPEDENZA (R,X,Z) a) POSSONO ESSERE RAPPRESENTATI TRAMITE UN TRIANGOLO b) SI DEVONO RAPPRESENTARE TRAMITE UN TRIANGOLO RETTANGOLO c) NON POSSONO ESSERE RAPPRESENTATI TRAMITE UN TRIANGOLO RETTANGOLO d) POSSONO ESSERE RAPPRESENTATI SU UNA RETTA NELLE IMPEDENZE IN PARALLELO a) POSSONO ESSERE COLLEGATE IN PARALLELO SOLO IMPEDENZE AVENTI LO STESSO VALORE b) LA TENSIONE TOTALE VIENE SUDDIVISA TRA LE IMPEDENZE, TUTTE LE IMPEDENZE SONO ATTRAVERSATE DALLA STESSA CORRENTE c) LA CORRENTE TOTALE VIENE SUDDIVISA TRA LE IMPEDENZE, TUTTE LE IMPEDENZE SONO SOGGETTE ALLA STESSA TENSIONE d) UN PARALLELO DI IMPEDENZE PUÒ ESSERE SOSTITUITO DA UNA IMPEDENZE IL CUI VALORE È DATO DALLA SOMMA DELLE IMPEDENZE COINVOLTE NEL PARALLELO NELLE IMPEDENZE IN SERIE a) LA TENSIONE TOTALE VIENE SUDDIVISA TRA LE IMPEDENZE, TUTTE LE IMPEDENZE SONO ATTRAVERSATE DALLA STESSA CORRENTE b) UNA SERIE DI IMPEDENZE IMPLICA UNA PARTIZIONE DELLA CORRENTE SU OGNI IMPEDENZE c) LA CORRENTE TOTALE VIENE SUDDIVISA TRA LE IMPEDENZE, TUTTE LE IMPEDENZE SONO SOGGETTE ALLA STESSA TENSIONE d) UNA SERIE DI IMPEDENZE SI HA SOLO QUANDO DUE IMPEDENZE HANNO LO STESSO VALORE IN UN CIRCUITO: a) La potenza attiva generata è nulla b) La somma delle potenze attive assorbite è pari a zero c) La somma delle potenze attive assorbite è uguale alla somma delle potenze attive generate d) La somma delle potenze reattive generate è pari a zero L'ENERGIA ATTIVA SI MISURA IN a) OHM b) VAR c) Wh d) VA PER UN CIRCUITO LA POTENZA APPARENTE COMPLESSA TOTALE A PUO' ESSERE OTTENUTA: a) Sommando vettorialmente le Ai di tutti i bipoli b) Sommando aritmeticamente le Ai di tutti i bipoli c) Come A=VI d) Sommando algebricamente le Ai di tutti i bipoli PER UNA CAPACITA' SI HA: a) P =0, Q diversa da 0, A=Q b) P diversa da 0, Q = 0, A=P c) P diversa da 0, Q diversa da 0, A=Q d) P =0, Q diversa da 0, A=P LE POTENZE ATTIVA-REATTIVA-APPARENTE COMPLESSA a) POSSONO ESSERE RAPPRESENTATE TRAMITE UN TRIANGOLO b) POSSONO ESSERE RAPPRESENTATE SU UNA RETTA c) POSSONO ESSERE RAPPRESENTATE TRAMITE UN TRIANGOLO RETTANGOLO d) NON POSSONO ESSERE RAPPRESENTATE TRAMITE UN TRIANGOLO RETTANGOLO PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO CAPACITIVO CHE ASSORBE Q E' NECESSARIA UNA POTENZA REATTIVA QL : a) QL=Q b) QL=P c) QL=VI d) QL=R*I QUADRO PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO INDUTTIVO CHE ASSORBE Q E' NECESSARIA UNA POTENZA REATTIVA QC: a) QC=RI2 b) QC=Q c) QC=VI d) QC=P TERNA DELLE TENSIONI STELLATE E1,E2, E3 PER UN SISTEMA SIMMETRICO ED EQUILIBRATO a) La loro somma in ogni istante di tempo vale zero b) Tutte le altre tre c) Le tre tensioni sono sfasate tra di loro di 120 gradi d) Le tre tensioni hanno lo stesso modulo LA TRASFORMAZIONE TRIANGOLO-STELLA DI IMPEDENZE a) PUO' ESSERE ESEGUITA SOLO SE LE IMPEDENZE A TRIANGOLO SONO IDENTICHE b) PUO' ESSERE ESEGUITA PER QUALSIASI VALORE DELLE IMPEDENZE A TRIANGOLO c) NON PUO' ESSERE ESEGUITA PER QUALSIASI VALORE DELLE IMPEDENZE A TRIANGOLO d) NON PUO' ESSERE MAI ESEGUITA CORRENTE SUL NEUTRO PER UN SISTEMA SIMMETRICO ED EQUILIBRATO A STELLA CON NEUTRO a) Coincide con la somma delle correnti di linea diviso per sqrt(3) b) Coincide con la somma delle correnti di linea moltiplicata per sqrt(3) c) Vale zero in ogni istante di tempo d) Coincide con una delle correnti di linea NEI SISTEMI A STELLA SQUILIBRATI SENZA NEUTRO LA TENSIONE DEL CENTRO STELLA REALE PUO' ESSERE VALUTATA AGEVOLMENTE TRAMITE a) SOVRAPPOSIZIONE DEGLI EFFETTI b) MILLMANN c) THEVENIN d) NORTON TERNA DELLE CORRENTI DI FASE PER UN SISTEMA SIMMETRICO ED EQUILIBRATO A STELLA a) Le tre correnti hanno lo stesso modulo e la stessa fase b) Coincide con la terna delle correnti di linea divisa per sqrt(3) c) Coincide con la terna delle correnti di linea d) Coincide con la terna delle correnti di linea moltiplicata per sqrt(3) CORRENTE SUL NEUTRO PER UN SISTEMA SIMMETRICO E SQUILIBRATO A STELLA CON NEUTRO a) Coincide con la terna delle tensioni concatenate b) Coincide con la somma delle correnti di fase diviso per sqrt(3) c) Nessuna delle altre tre d) Coincide con la somma delle correnti di linea diviso per sqrt(3) POTENZIALE DEL CENTRO STELLA PER UN SISTEMA SIMMETRICO E SQUILIBRATO A STELLA SENZA NEUTRO a) E' diverso da zero b) Coincide con la somma delle tensioni di linea diviso l'impedenza di fase c) Vale zero in ogni istante di tempo d) Coincide con la somma delle tensioni di linea TERNA DELLE CORRENTI DI FASE PER UN SISTEMA SIMMETRICO ED EQUILIBRATO A TRIANGOLO a) Coincide con la terna delle correnti di linea divisa per sqrt(3) b) Coincide con la terna delle correnti di linea moltiplicata per sqrt(3) c) Coincide con la terna delle correnti di linea d) Le tre correnti hanno lo stesso modulo e la stessa fase TERNA DELLE CORRENTI DI LINEA PER UN SISTEMA SIMMETRICO E SQUILIBRATO A TRIANGOLO a) In ogni istante di tempo la loro somma vale zero b) In ogni istante di tempo la loro somma è diversa da zero c) Le tre correnti hanno lo stesso modulo e la stessa fase d) Coincide con la terna delle correnti di fase moltiplicata per sqrt(3) NEI SISTEMI TRIFASE a) IL TEOREMA DI BOUQUEROT HA VALIDITA' SOLO PER LE POTENZE ATTIVE b) IL TEOREMA DI BOUQUEROT HA VALIDITA' SOLO SE IL SITEMA E' SIMMETRICO ED EQUILIBRATO c) IL TEOREMA DI BOUQUEROT HA SEMPRE VALIDITA' d) IL TEOREMA DI BOUQUEROT NON HA MAI VALIDITA' PER UN SISTEMA TRIFASE SIMMETRICO ED EQUILIBRATO a) P = sqrt(3)VIcosfi b) P diversa da 0, Q = 0, A=Q c) P = sqrt(3)EIcosfi d) P diversa da 0, Q diversa da 0, A=Q INSERZIONE ARON DI DUE WATTMETRI a) CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI b) NON CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI c) CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A QUATTRO CONDUTTORI d) CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA APPARENTE DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO INDUTTIVO TRIFASE E' NECESSARIA UNA POTENZA REATTIVA QC a) QC=V*I b) QC=Q c) QC=R+I d) QC=P PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO-CAPACITIVO TRIFASE E' NECESSARIA UNA POTENZA REATTIVA QL a) QL=Q b) QL=R+I c) QL=V*I d) QL=P LE TERNE ALLA SEQUENZA OMOPOLARE a) HANNO I TRE VETTORI IDENTICI b) HANNO I TRE VETTORI CON STESSO MODULO E DIVERSA FASE c) HANNO I TRE VETTORI CON STESSA FASE E DIVERSO MODULO d) NON ESISTONO IN PRATICA NEI SISTEMI SIMMETRICI CON TERNE ALLA SEQUENZA DIRETTA a) LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN ANTICIPO DI UN ANGOLO DIPENDENTE DAL CARICO SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE b) LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE NON E' IN ANTICIPO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE c) LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN RITARDO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE d) LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN ANTICIPO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE DATA UNA TERNA GENERICA DI VETTORI ESSA a) NON PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA, INVERSA E OMOPOLARE b) PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA, INVERSA E OMOPOLARE c) PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO DUE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA E INVERSA d) PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI THEVENIN PER I SISTEMI TRIFASE a) PUÒ ESSERE CALCOLATO SOLO PER CARICHI R-C b) PUÒ ESSERE CALCOLATO SOLO PER CARICHI R-L c) PUÒ ESSERE CALCOLATO UTILIZZANDO LE REGOLE VISTE PER LA CONTINUA E LA MONOFASE d) NON PUÒ ESSERE MAI CALCOLATO UN CIRCUITO RLC PARALLELO E' IN RISONANZA QUANDO: a) NESSUNA DELLE ALTRE b) IN NESSUN CASO c) LA PARTE IMMAGINARIA DELL'AMMETTENZA E' NULLA d) LA PARTE IMMAGINARIA DELL'AMMETTENZA E' DIVERSA DA ZERO IN UN CIRCUITO R-L-C SERIE PER VALORI DI PULSAZIONE OMEGA MAGGIORI DELLA PULSAZIONE DI RISONANZA a) IL CIRCUITO E' OHMICO-CAPACITIVO b) IL CIRCUITO E' OHMICO-INDUTTIVO c) IL CIRCUITO E' PURAMENTE OHMICO d) NESSUNA DELLE ALTRE LA RISONANZA DI UN CIRCUITO R-L-C PARALLELO SI PUO' OTTENERE a) NESSUNA DELLE ALTRE b) VARIANDO LA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE c) IN NESSUN CASO d) VARIANDO LA FREQUENZA DI ALIMENTAZIONE IN UN CIRCUITO R-L-C PARALLEO IN CONDIZIONI DI RISONANZA, A PARITA' DI CORRENTE a) NESSUNA DELLE ALTRE b) LA TENSIONE E' MASSIMA c) LA CORRENTE E' MASSIMA d) L'IMPEDENZA E' MASSIMA LA COSTANTE DI TEMPO DI UN CIRCUITO RC SI MISURA IN a) R*C b) OHM c) SEC d) V*A LA SOLUZIONE DI UNA EQUAZIONE DIFFERENZIALE LINEARE DEL PRIMO ORDINE A COEFFICIENTI COSTANTI a) E' sempre nulla b) Si ottiene sommando alla soluzione generale una soluzione particolare c) E' una soluzione ottenuta considerando lo stato iniziale del sistema d) Si ottiene risolvendo l'equazione omogenea associata IL TRANSITORIO E' a) L'intervallo di tempo in cui il circuito passa da una condizione di funzionamento A ad una condizione di funzionamento B b) Una particolare condizione di funzionamento a regime del circuito c) Cinque volte Tau d) L'intervallo di tempo in cui la tensione ai morsetti del condensatore passa da 0 ad E Il FUNZIONAMENTO DEL TRANSITORIO RC E' DESCRIVIBILE TRAMITE a) Un'equazione differenziale del secondo ordine b) Un'equazione algebrica di primo grado c) Un'equazione differenziale del primo ordine omogenea a coefficienti costanti d) Un'equazione differenziale del primo ordine non omogenea a coefficienti costanti LA COSTANTE DI TEMPO DI UN CIRCUITO RL INDICA a) Il tempo impiegato dall'induttore per scaricarsi b) L'istante di tempo iniziale c) La rapidità con cui il transitorio si esaurisce d) Il tempo impiegato dall'induttore per caricarsi LA COSTANTE DI TEMPO DI UN CIRCUITO RL SI MISURA IN a) SEC b) R*C c) V*A d) OHM A TRANSITORIO ESAURITO UN INDUTTORE a) Ha sempre una tensione nulla ai suoi morsetti b) Si comporta come un circuito aperto c) Si comporta come un corto circuito d) E' attraversato dalla corrente di corto circuito PER UN CONDUTTORE RETTILINEO ATTRAVERSATO DA UNA CORRENTE I, IL VERSO DEL CAMPO MAGNETICO a) Può essere individuato usando la regola della mano destra b) E' concorde al verso della corrente c) Può essere individuato usando la regola della mano sinistra d) Non si può determinare a priori L'INDUZIONE MAGNETICA B SI MISURA IN a) TESLA b) WEBER c) WATT d) WEBER*M L'INDUZIONE MAGNETICA B E' a) La densità del flusso magnetico b) Il flusso magnetico per la sezione c) Una grandezza adimensionale d) Indipendente dall'intensità del campo magnetico PER UN CONDUTTORE RETTILINEO ATTRAVERSATO DA UNA CORRENTE I, L'INTENSITA' DEL CAMPO MAGNETICO a) Cresce man mano che ci allontaniamo dal conduttore b) Decresce man mano che ci allontaniamo dal conduttore c) Rimane costante ed indipendente dalla distanza dal conduttore d) E' sempre nulla FORZA DI LORENTZ: SU UN CONDUTTORE DI LUNGHEZZA L ATTRAVERSATO DA UNA CORRENTE I , IMMERSO IN UN CAMPO MAGNETICO DI INDUZIONE B (PERPENDICOLARE ALLA CORRENTE), AGISCE UNA FORZA a) Che è sempre nulla b) F=I*B/L c) F=B*L/I d) F=I*B*L ALL'INTERNO DI UN SOLENOIDE COSTITUITO DA N SPIRE ATTRAVERSATE DA UNA CORRENTE I , AVENTE LUNGHEZZA L L'INTENSITA' DEL CAMPO MAGNETICO H VALE: a) H=N*I b) Non si può determinare a priori c) H=N*L/I d) H=N*I/L NEI MATERIALI FERROMAGNETICI CONSIDERANDO LA CURVA DI MAGNETIZZAZIONE B=f(H) NOTIAMO CHE: a) Per i materiali ferromagnetici non è possibile determinare la curva di magnetizzazione b) La permeabilità magnetica dei materiali non è costante c) Non esiste alcun legame tra B ed H d) La permeabilità magnetica dei materiali è costante IL FLUSSO MAGNETICO FI SI MISURA IN a) TESLA b) WEBER*M c) WATT d) WEBER LE PERDITE PER CORRENTI PARASSITE IN UN MATERIALE FERROMAGNETICO a) Sono proporzionali al quadrato della frequenza b) Variano linearmente con la frequenza c) Dipendono solo dallo spessore d) Sono indipendenti dalla frequenza LA PERMEABILITA' MAGNETICA ASSOLUTA SI MISURA IN a) HENRY*METRO b) HENRY/METRO c) ADIMENSIONALE d) WEBER LA PERMEABILITA' MAGNETICA RELATIVA SI MISURA IN a) WEBER b) HENRY/METRO c) ADIMENSIONALE d) HENRY*METRO LE PERDITE PER ISTERESI a) Sono inversamente proporzionali all'area del ciclo di isteresi b) Non dipendono dal materiale c) Non dipendono dalla frequenza d) Sono direttamente proporzionali all'area del ciclo di isteresi LE PERDITE PER ISTERESI a) Non dipendono dalla frequenza b) Sono inversamente proporzionali all'area del ciclo di isteresi c) Sono direttamente proporzionali alla frequenza d) Non dipendono dal materiale I MATERIALI FERROMAGNETICI HANNO UNA PERMEABILITA' MAGNETICA RELATIVA a) Molto maggiore di uno b) Uguale ad uno c) Molto minore di uno d) Sempre pari a quella del vuoto NELLA DUALITA' TRA CIRCUITI ELETTRICI E CIRCUITI MAGNETICI a) La corrente coincide con la forza magneto-motrice b) Non ci sono corrispondenze tra grandezze elettriche e grandezze magnetiche c) La resistenza coincide con il flusso magnetico d) La corrente coincide con il flusso magnetico NELLA DUALITA' TRA CIRCUITI ELETTRICI E CIRCUITI MAGNETICI a) La corrente coincide con la forza magneto-motrice b) La resistenza coincide con il flusso c) La tensione coincide con N*I (forza magneto-motrice) d) Non ci sono corrispondenze tra grandezze elettriche e grandezze magnetiche LA RILUTTANZA DI UN MATERIALE MAGNETICO a) E' direttamente proporzionale alla lunghezza b) Coincide con quella del vuoto c) E' direttamente proporzionale alla sezione d) E' indipendente dalla lunghezza IN OGNI NODO DI UN CIRCUITO MAGNETICO a) La somma dei flussi non è quantificabile b) La somma dei flussi è nulla c) La somma dei flussi è sempre negativa d) La somma dei flussi è sempre positiva IL COEFFICIENTE DI MUTUA INDUZIONE M SI MISURA IN a) HENRY b) OHM c) FARAD d) SECONDI IL COEFFICIENTE DI MUTUA INDUZIONE a) E' indipendente dai valori dei coefficienti di auto induzione b) Vale zero per circuiti perfettamente accoppiati c) Vale zero per circuiti magneticamente disaccoppiati d) E' sempre nullo IL COEFFICIENTE DI AUTO INDUZIONE L a) Non dipende dalle caratteristiche fisiche del circuito magnetico b) Si misura in Henry/metro c) Dipende dalle caratteristiche fisiche del circuito magnetico d) E' direttamente proporzionale alla riluttanza del circuito IL COEFFICIENTE DI MUTUA INDUZIONE M TRA DUE BOBINE 1 E 2 a) È sempre M= M12*M21 b) E' sempre M12=M21 c) M12=M21=M d) E' sempre nullo LA CIFRA DI PERDITA DELLE LAMIERE A CRISTALLI ORIENTATI a) E' PRATICAMENTE PARI A ZERO WATT/KG b) VALE INTORNO A 100 WATT/KG c) VALE INTORNO A 0,5 WATT/KG d) VALE INTORNO A 50 WATT/KG NEL TRASFORMATORE IDEALE a) k=E1/E2 b) k=I1/I2 c) K=E1/E2=I1/I2 d) k=1 IN UN TRASFORMATORE IDEALE a) A1=A2 b) A1>A2 c) A1 d) A1=0 IL RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE SI MISURA IN a) ADIMENSIONALE b) AMPERE c) VOLT d) SPIRE IN UN TRASFORMATORE MONOFASE IL VALORE EFFICACE DELLA FORZA ELETTROMOTRICE INDOTTA SECONDARIA VALE a) E2=-4,44 N2 f FIMAX b) E2=4,44 N2 f FIMAX c) E2=4,44 N1 f FIMAX d) E' SEMPRE PARI A V2 IN UN TRASFORMATORE IDEALE SOTTO CARICO a) IL RENDIMENTO E' PARI AD UNO b) IL RENDIMENTO MASSIMO SI HA IN CORRISPONDENZA DEL CARICO PARI AL 75% DEL CARICO NOMINALE c) IL RENDIMENTO E' MINORE DI UNO d) IL RENDIMENTO NON E' QUANTIFICABILE IL BILANCIO ENERGETICO DEL TRASFORMATORE REALE SOTTO CARICO SI ESPRIME COME: a) P2=P1-PJ+PCU b) P1=0 c) PCU+PJ=P2-P1 d) P1=P2+PJ+PFE IN UN TRASFORMATORE REALE SOTTO CARICO a) I1'=I0+I2 (VETTORI) b) I1=k*I0 (VETTORI) c) I1=I0+I1' (VETTORI) d) I1'=I0+I2 (MODULI) LA TENSIONE DI CORTO CIRCUITO DI UN TRASFORMATORE: a) VALE SEMPRE ZERO b) E' LA TENSIONE DA APPLICARE AL PRIMARIO IN CORTO CIRCUITO IN MODO DA FAR CIRCOLARE LE CORRENTI NOMINALI c) E' LA TENSIONE DA APPLICARE AD UN AVVOLGIMENTO, CON L'ALTRO AVVOLGIMENTO IN CORTO CIRCUITO, IN GRADO DI FAR CIRCOLARE LE CORRENTI NOMINALI d) E' LA TENSIONE NOMINALE DELLA MACCHINA CHE FA CIRCOLARE LE CORRENTI NOMINALI I TRASFORMATORI DI MISURA VOLTMETRICI a) GENERALMENTE SONO ELEVATORI DI TENSIONE b) NEL NORMALE FUNZIONAMENTO DEVONO AVERE CORRENTI TRASCURABILI PER LIMITARE LE CADUTE DI TENSIONE c) NEL NORMALE FUNZIONAMENTO DEVONO AVERE CORRENTI ELEVATE PER AVERE ELEVATE CADUTE DI TENSIONE d) DEVONO AVERE RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE PARI AD UNO DIREMO CHE DUE TRASFORMATORI FORMANO UN PARALLELO PERFETTO QUANDO: a) OGNUNO FORNISCE META' DELLA POTENZA ASSORBITA DAL CARICO b) OGNUNO FORNISCE AL CARICO UNA TENSIONE PROPORZIONALE ALLA SUA IMPEDENZA DI CORTO CIRCUITO c) OGNUNO FORNISCE AL CARICO UNA POTENZA PROPORZIONALE ALLA SUA POTENZA NOMINALE d) NON E' POSSIBILE REALIZZARE UN PARALLELO PERFETTO LA TENSIONE DI CORTO CIRCUITO DEL TRASFORMATORE a) E' DELL'ORDINE DEL 30% DELLA TENSIONE NOMINALE b) E' DELL'ORDINE DEL 4%-7% DELLA TENSIONE NOMINALE c) DIPENDE DALLA CORRENTE ASSORBITA DAL CARICO d) NON E' POSSIBILE QUANTIFICARLA L'APPARTENENZA AL GRUPPO DI UN TRASFORMATORE 12 SI OTTIENE: a) IL GRUPPO 12 NON ESISTE b) NEI COLLEGAMENTI STELLA-STELLA OPPURE TRIANGOLO-TRIANGOLO CON AVVOLGIMENTI AVVOLTI NELLO STESSO VERSO c) NEI COLLEGAMENTI STELLA-STELLA OPPURE TRIANGOLO-TRIANGOLO CON AVVOLGIMENTI AVVOLTI IN VERSO OPPOSTO d) NEI COLLEGAMENTI STELLA-TRIANGOLO OPPURE TRIANGOLO-STELLA CON AVVOLGIMENTI AVVOLTI IN VERSO OPPOSTO L'APPARTENENZA DI UN TRASFORMATORE AL GRUPPO ZERO SIGNIFICA: a) LE TERNE DELLE TENSIONI PRIMARIA E SECONDARIA SONO SFASATE DI 30' b) LE TERNE DELLE TENSIONI PRIMARIA E SECONDARIA SONO IN OPPOSIZIONE DI FASE c) TENSIONE E CORRENTE SONO A 90 GRADI d) LE TERNE DELLE TENSIONI PRIMARIA E SECONDARIA SONO IN FASE IN UN TRASFORMATORE TRIFASE CON LE FASI PRIMARIE A STELLA E LE FASI SECONDARIE A STELLA a) NON E' QUANTIFICABILE A PRIORI b) IL RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE COINCIDE CON IL RAPPORTO SPIRE DIVISO RADICE QUADRATA DI TRE c) IL RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE COINCIDE CON IL RAPPORTO SPIRE d) IL RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE COINCIDE CON IL RAPPORTO SPIRE MOLTIPLICATO RADICE QUADRATA DI TRE LA PROVA A VUOTO DI UN TRASFORMATORE DEVE ESSERE ESEGUITA a) ALIMENTANDO DA UN LATO ALLA TENSIONE NOMINALE E MANTENENDO APERTO L'ALTRO LATO b) ALIMENTANDO DA UN LATO ALLA TENSIONE DI CORTO CIRCUITO E MANTENENDO APERTO L'ALTRO LATO c) ALIMENTANDO DA UN LATO ALLA TENSIONE NOMINALE E MANTENENDO IN CORTO CIRCUITO L'ALTRO LATO d) ALIMENTANDO DA ENTRAMBI I LATI ALLA TENSIONE NOMINALE LO SCORRIMENTO s a) IN ITALIA VALE SEMPRE 3000 GIRI/MINUTO b) E' LA FRAZIONE DI GIRO PERSA DAL ROTORE PER OGNI GIRO DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE c) E' LA FRAZIONE DI GIRO PERSA DALLO STATORE PER OGNI GIRO DEL ROTORE d) E' LA FRAZIONE DI GIRO PERSA DALLO STATORE PER OGNI GIRO DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE ALL'INTERNO DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE a) UN CAMPO MAGNETICO ALTERNATIVO PUO' ESSERE OTTENUTO SOVRAPPONENDO DUE CAMPI MAGNETICI ROTANTI b) CAMPI MAGNETICI ALTERNATIVI POSSONO ESSERE CREATI SOLO IN LABORATORIO c) ESISTE UN'UNICA RAPPRESENTAZIONE PER UN CAMPO MAGNETICO ALTERNATIVO d) TRE BOBINE DISPOSTE A 120 GRADI E ATTRAVERATE DA TRE CORRENTI SFASATE DI 120 GRADI PRODUCONO UN CAMPO MAGNETICO ALTERNATIVO NEI MOTORI ASINCRONI CON ROTORE A DOPPIA GABBIA a) LA SBARRA ESTERNA HA SEZIONE MAGGIORE RISPETTO A QUELLA INTERNA b) LE DUE SBARRE HANNO SEMPRE LA STESSA SEZIONE c) ESISTONO SOLO MOTORI A GABBIA SINGOLA MA NON A DOPPIA GABBIA d) LA SBARRA ESTERNA HA SEZIONE MINORE RISPETTO A QUELLA INTERNA I MOTORI ASINCRONI A ROTORE NON AVVOLTO a) POSSONO ESSERE A GABBIA MA NON A DOPPIA GABBIA b) NON ESISTONO c) POSSONO ESSERE O A GABBIA OPPURE A DOPPIA GABBIA d) NON POSSONO ESSERE A GABBIA MA SOLO A DOPPIA GABBIA LO SCORRIMENTO SI MISURA IN a) CICLI AL SECONDO b) ADIMENSIONALE c) GIRI/MIN d) RAD/SEC LA FREQUENZA DELLE GRANDEZZE ROTORICHE a) NON DIPENDE DAL VALORE DELLO SCORRIMENTO b) DIPENDE DAL VALORE DELLO SCORRIMENTO c) COINCIDE SEMPRE CON LA FREQUENZA DELLE GRANDEZZE STATORICHE d) NON COINCIDE MAI CON LA FREQUENZA DELLE GRANDEZZE STATORICHE L'AVVIAMENTO STELLA-TRIANGOLO E' UTILIZZATO PER a) RIDURRE LA CORRENTE ASSORBITA ALLO SPUNTO b) NON PUO' ESSERE REALIZZATO PRATICAMENTE c) AUMENTARE LA POTENZA NECESSARIA ALLO SPUNTO d) AUMENTARE LA CORRENTE NECESSARIA ALLO SPUNTO L'AVVIAMENTO REOSTATICO SI OTTIENE a) INSERENDO UN REOSTATO TRIFASE IN PARALLELO ALLE FASI ROTORICHE b) INSERENDO UN REOSTATO TRIFASE IN SERIE ALLE FASI ROTORICHE c) INSERENDO UN REOSTATO TRIFASE IN SERIE ALLE FASI STATORICHE d) INSERENDO UN REOSTATO TRIFASE IN PARALLELO ALLE FASI STATORICHE 1. Descrivere legge di Kirchhoff delle correnti 2. Descrivere legge di Kirchhoff delle tensioni 3. Elencare il teorema di Norton 4. Metodo delle correnti cicliche di maglia 5. Metodo del potenziale ai nodi 6. Descrivere il teorema di Bouquerot 7. Descrivere il rifasamento parziale 8. Descrivere la permeabilità magnetica 9. Descrivere regola della mano sinistra 10. Descrivere la dualità circuiti elettrici-circuiti magnetici 11. Descrivere l’induttanza 12. Descrivere il coefficiente di mutua induzione 13. Descrivere l’uso del trasformatore negli impianti elettrici 14. Descrivere il trasformatore ideale sotto carico 15. Descrivere le condizioni di idealità per un trasformatore 16. Parallelo di trasformatori monofase 17. Descrivere i trasformatori di misura voltmetrici 18. Descrivere i trasformatori di misura amperometrici 19. Gruppi dei trasformatori trifase 20. Macchina asincrona aspetti costruttivi

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