Economia Aziendale - Materiale di Studio PDF
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Università degli Studi di Brescia
Nicolò Ghirardi
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Summary
Gli appunti di Economia Aziendale coprono argomenti come la collocazione dell'Economia Aziendale negli studi economici, la distinzione tra efficienza ed efficacia, gli studi economici fino al XVIII secolo, l'Economia Politica e i contributi di economisti chiave come Adam Smith, gli economisti neoclassici e Schumpeter. L'approccio dell'Economia Aziendale come scienza sociale e il suo metodo di studio sono anche spiegati in dettaglio.
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**Economia aziendale -- Nicolò Ghirardi** **Indice** **La collocazione dell'Economia Aziendale nell'ambito degli studi economici** Il termine Economia, etimologicamente, significa "[leggi per il governo della casa]" nel senso di leggi per il governo della ricchezza, che si riferisce alla famiglia...
**Economia aziendale -- Nicolò Ghirardi** **Indice** **La collocazione dell'Economia Aziendale nell'ambito degli studi economici** Il termine Economia, etimologicamente, significa "[leggi per il governo della casa]" nel senso di leggi per il governo della ricchezza, che si riferisce alla famiglia, imprese, Stato. Si può distinguere tra: - Economia quale [fatto empirico] - Scienze economiche, come riflessioni scientifiche nel campo dell'economia Le scienze economiche hanno come oggetto comune le attività di produzione e di consumo dei [beni] economici al fine di soddisfare i bisogni delle persone Un bene economico ha due caratteristiche fondamentali: 1\. **Utilità**: Il bene deve soddisfare un bisogno. Se un bene non è utile, non ha valore economico. 2\. **Scarsità**: Il bene deve essere disponibile in quantità limitate. Se un bene è illimitato, non è considerato "economico" perché non ha valore di mercato. (es. aria) Un esempio concreto è il petrolio: quando è scarso, il suo valore aumenta (specialmente in periodi di crisi geopolitica) Il concetto di bene economico cambia nel tempo. Beni che prima non avevano valore oggi sono cruciali. Un esempio sono i dati personali: mentre qualche decennio fa erano considerati inutili, oggi aziende come Google li trasformano in risorse di valore immenso. Questo dimostra che il valore di un bene dipende dal contesto economico e tecnologico in cui ci si trova. Rientrano nelle attività economiche: - [Operazioni di] [trasformazione fisico tecnica] (es. macinazione del grano per ottenere la farina e la lavorazione di quest'ultima per ottenere il pane) - [Operazioni di negoziazione] (es. acquisto del grano e vendita del pane) - [Condizioni di produzione] definite tali perché in loro assenza la produzione non avrebbe luogo. Le condizioni di produzione primarie sono rappresentate dal lavoro e dal capitale. Le scienze economiche si occupano delle attività economiche: - Individuando modalità alternative di svolgimento che promuovano [sviluppo e progresso], rendendo centrale il tema dell'**innovazione** economica (Schumpeter) - Cercando di chiarire [relazioni di casualità] - [Misurandone i risultati], in termini di: **efficienza** ed **efficacia** e di convenienza economica. Distinzione tra **Efficienza** ed **Efficacia:** Efficienza: Riguarda l'uso ottimale delle risorse per produrre un risultato. Si è efficienti quando si riesce a minimizzare gli sprechi. Ad esempio, preparare delle cotolette utilizzando la giusta quantità di pane grattugiato rappresenta un uso efficiente delle risorse. Sprecarne troppo, invece, significa non essere efficienti. Efficacia: Si riferisce al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Un'azione è efficace se porta al risultato desiderato, indipendentemente dall'uso delle risorse. Nel nostro esempio, anche se si è sprecato del pane grattugiato, l'obiettivo di preparare delle cotolette è stato raggiunto. Un'azienda può essere efficiente senza essere efficace, o viceversa. L'ideale è combinare entrambe le qualità. Fino al XVIII secolo, gli [studi economici] erano basati sulle **tecniche,** ossia studiando l'economia da un punto di vista *[pratico]* tramite soprattutto: - La [tecnica ragionieristica], ossia la rappresentazione in termini monetari degli accadimenti economici - Le [tecniche di gestione], fra cui quella mercantile, bancaria e assicurativa Le scienze economiche si distinguono fra: - **Economia aziendale** - **Economia politica** **Economia politica** Studia il sistema economico di una data collettività come un [tutto], considerando quantità globali, e tende a percepire uniformità fra due o più quantità globali. L'economia politica ha per oggetto lo studio del comportamento economico della società, intesa come unità organica. Nell'ambito dell'economia politica si elaborano conoscenze e teorie economiche utili per le decisioni di [politiche economiche] regionali, nazionali e internazionali. In termini storici, l'Economia Politica si forma a partire dalla seconda metà del 1700. Analizziamo i contributi della formazione dell'economica politica di: a\) Adam Smith b\) scuole neoclassiche c\) Schumpeter **Adam Smith (1723-1790)** Le teorie di Adam Smith sono basate su 3 concetti fondamentali: - ***Mano invisibile*** del **mercato.** Secondo lui l'incontro tra [domanda] e [offerta] tende a raggiungere il punto d'equilibrio. Nell'ambito dei mercati se i prezzi sono troppo alti la domanda tende a scendere, mentre se i prezzi sono molto bassi la domanda tende ad aumentare. - ***Divisione del lavoro.*** Ad ogni addetto viene assegnato un singolo compito, in modo da ottenere una particolare abilità attraverso la specializzazione. Aumentando la divisione del lavoro e la specializzazione, aumenta anche la produttività del lavoro. (es. la fabbrica di spilli (guarda giù), altro esempio la casa automobilistica FORD fu una delle prime ad utilizzare questo metodo tramite la catena di montaggio). Tramite la divisione del lavoro e l'aumento della produttività, il proprietario può permettersi di abbassare i prezzi di vendita e aumentare i salari dei lavoratori. **Economisti neoclassici** (o marginalisti) Gli economisti neoclassici tentarono di formulare anche per l'economia leggi di tipo meccanico e di forma algebrica (simili, cioè alla legge di gravitazione universale, alle leggi del moto e dell'accelerazione, e così via). L'economia, però, non è una scienza perfetta ma, anzi, è [imprevedibile] a causa del **comportamento dell'uomo**. Tuttavia, tentarono di formulare leggi, ipotizzando (nel modello walras-paretiano): - Che Il tempo non esistesse - Che Il progresso tecnico non esistesse - Che i mercati fossero "perfetti", tramite concorrenza "perfetta" - Che tutti i prodotti della stessa categoria fossero identici e fungibili (scambiabili) - Che ciascun operatore possedesse la totalità delle informazioni - Che l'utilità fosse standard per tutti gli operatori Sono premesse anti-realistiche sul piano fattuale, infatti vennero qualificate come: [teorie senza fatti.] **Schumpeter** **(1883-1950)** Schumpeter: - Studiò l'economia in modo **dinamico**[,] dicendo che esistono cicli economici in cui ci sono periodi di maggior innovazione rispetto ad altri. - Identificò la figura dell'' **imprenditore-innovatore** che è il motore dell'evoluzione economica. Secondo l'economista Schumpeter, l'innovazione è ciò che guida il progresso economico. Gli imprenditori innovatori introducono nuovi prodotti, tecnologie o modelli di business, creando nuove opportunità di mercato. - Secondo Schumpeter: "***La funzione dell'imprenditore consiste, essenzialmente, nell'individuare e realizzare nuove possibilità***. Questa funzione si realizza concretamente in una serie di compiti che possiamo raggruppare nei seguenti tipi: 2\. introduzione di nuovi metodi di produzione; 3\. creazione di nuove organizzazioni di settore; 4\. apertura di nuovi mercati di sbocco; L'innovazione provoca cambiamenti radicali nei settori economici, eliminando tecnologie e aziende obsolete per fare spazio a nuove idee. Questo processo, seppur doloroso per alcuni è necessario per il progresso economico. È un ciclo inevitabile: nuove imprese crescono e sostituiscono quelle vecchie che non riescono ad adattarsi. Schumpeter descrive questo processo come ***distruzione creatrice***: l'innovazione non solo crea nuovi mercati, ma distrugge quelli vecchi. Ad esempio, l'introduzione di Amazon ha portato alla chiusura di molti negozi fisici. **Nascita dell'Economia Aziendale come scienza sociale** Fra la fine del 19esimo secolo ed il ventesimo secolo prese corpo, prima in Germania (con Schmalenbach), poi in Italia (con Zappa), la rivoluzione di pensiero dell'Economia Aziendale. L'intento era quello di studiare in modo [organico, sistemico e compiuto] non tanto le variabili come il lavoro, il capitale, la concorrenza perfetta, il consumatore; ma bensì i **[soggetti effettivi]** che operano all'interno del sistema economico; ossia: le ***[AZIENDE.]*** L'Economia Aziendale è una **scienza sociale** (come ad es. il diritto e la sociologia) in quanto prende in considerazione l'azione degli individui: ciò la differenzia ad esempio dalle scienze matematiche. **Economia aziendale** È lo studio del comportamento delle aziende nel contesto economico. Si concentra su come esse [nascono, crescono e si sviluppano], e sul ruolo che svolgono nell'economia generale. L'azienda è vista come una cellula vitale del sistema economico. Secondo Zappa l'economia aziendale si occupa di tutte le aziende operanti nel sistema economico (aziende di produzione, aziende familiari, aziende pubbliche ecc.), secondo altri, invece, (es. Giannessi), l'economia aziendale si riferisce solo alle aziende di produzione. Le attività economiche aziendali possono essere riassunte in tre momenti fondamentali: 1\. **[Gestione]**: La gestione aziendale implica la coordinazione delle risorse (capitale, terra, lavoro) per produrre beni o servizi. Queste operazioni si verificano in modo dinamico nel tempo e devono essere coordinate in maniera efficiente. 2\. **[Organizzazione]**: Come viene strutturato il lavoro all'interno dell'azienda per ottenere i migliori risultati. Una buona organizzazione implica la divisione del lavoro in compiti specializzati, così come spiegato da Adam Smith. Se un lavoratore esegue ogni singola fase del processo produttivo, l'efficienza è ridotta, mentre con la specializzazione si aumenta la produttività. (Un esempio classico è la fabbrica degli spilli: un singolo lavoratore può produrre pochi spilli al giorno se deve occuparsi di ogni fase. Dividendo il lavoro tra diversi operai, ciascuno specializzato in un singolo compito, si può aumentare enormemente la produzione.) 3\. **[Rilevazione]**: L'acquisizione e l'utilizzo delle informazioni (tramite la contabilità e altre tecniche) per prendere decisioni informate; non si può gestire ed organizzare in assenza di adeguate informazioni economiche. Questi tre elementi (gestione, organizzazione e rilevazione) sono interdipendenti. Non si può parlare di gestione senza organizzazione, né di organizzazione senza informazioni accurate. L'economia aziendale si differenzia rispetto ad altri studi economici per il [realismo speculativo delle proprie indagini] e per il proprio [metodo di studio.] Il **realismo speculativo** si traduce nello studio di "fatti scientifici", significativi per la disciplina, ripetuti, regolari e classificabili. L' economia aziendale è una **scienza empirica** perché si basa sull'osservazione e sull'analisi di dati e fenomeni reali nel contesto delle organizzazioni. Combina teoria e pratica. *Qual è il fine dell'economia aziendale e qual è la sua valenza?* (Onida) L\'Economia Aziendale cerca di capire e spiegare i meccanismi che regolano le aziende attraverso l'analisi di relazioni e comportamenti, con l'obiettivo di offrire sia conoscenze teoriche che strumenti pratici per la gestione aziendale. Tuttavia, le sue leggi non possono prevedere tutto in modo preciso, dato che le decisioni economiche coinvolgono anche l'incertezza e la variabilità del comportamento umano. **Il Metodo di Studio nell'Economia Aziendale** Nell'economia aziendale si utilizza un metodo **[misto]** (di Zappa) o [sintetico] (di Croce) come metodo di studio, cioè una combinazione di induzione e deduzione (metodo induttivo e deduttivo). Non si può applicare esclusivamente uno dei due metodi, ma occorre combinarli in modo intelligente e strategico. **Metodo deduttivo**: parte da teorie generali per arrivare a conclusioni specifiche. **Metodo induttivo**: si basa sull'osservazione dei fatti concreti per costruire teorie. Questo metodo è chiamato metodo sintetico o misto, poiché mescola approcci diversi per adattarsi alla complessità delle imprese, dove l'imprevedibilità umana gioca un ruolo fondamentale. L'economia aziendale viene descritta come una [scienza di accumulazione]: dove giocano un ruolo fondamentale la persona e le capacità del ricercatore. **L'economia d'azienda è una scienza chiusa?** - No, perché trattandosi di una scienza sociale si concentra sull'imprevedibilità dell'azione umana, presentando punti di contatto con ad es. [sociologia e psicologia]. (L'imprenditore non prende decisioni solo in base a criteri economici razionali, ma anche basandosi su una ricerca di significato (sense-making) - Inoltre, occupandosi di aziende nel contesto economico, presenta importanti connessioni con il [diritto] (perché le decisioni economiche sono influenzate da leggi e i giuristi devono tener conto delle conseguenze legali) e con la [matematica generale, finanziaria e la statistica] (perché l'economia è basata sull'analisi e osservazione di dati economici). Infine, riassumendo e specificando la differenza tra economia aziendale ed economia politica: L'economia aziendale si distingue dall'economia politica per il suo approccio pragmatico. Mentre l'economia politica si occupa di studiare il funzionamento generale dell'economia a livello macro (come il PIL, l'inflazione, il debito pubblico), l'economia aziendale si concentra sul comportamento delle singole imprese e sulle loro decisioni operative. **Il concetto di AZIENDA** **[La nozione classica]** di azienda: Le aziende (secondo ZAPPA E ONIDA) sono istituti economici ordinati alla soddisfazione dei bisogni umani, in quanto questa soddisfazione comporti consumo di beni economici, e quindi anche la loro produzione o acquisizione. Perché l'azienda è definita come **istituto economico**? L'azienda è un istituto perché, come gli altri istituti sociali (famiglia, scuola, ospedale), è strutturata con [regole e comportamenti] relativamente stabili che ne regolano le operazioni e le interazioni interne ed esterne. Un'azienda è definita come un istituto economico che soddisfa i bisogni umani attraverso il consumo o la produzione di beni economici. Questa definizione non si limita alla produzione industriale, ma include ogni istituto che organizza risorse economiche per raggiungere un fine. L'azienda è **istituto economico,** inteso come [ordine strettamente economico di un istituto.] L'uomo aderisce ad un istituto per il soddisfacimento dei propri beni e perché per raggiungere determinati fini, le risorse individuali [non] sarebbero sufficienti. L'uomo partecipa a più istituti, come la famiglia, le squadre sportive o le comunità religiose. Questi istituti esistono perché permettono di raggiungere scopi che non si potrebbero ottenere da soli. Ciascun **istituto**, in quanto tale è un **complesso**: \- di [energie personali] e di [beni economici] disponibili; \- [ordinato] secondo leggi proprie, in relazione al fine comune che persegue; \- [duraturo] (nel tempo) e dinamico, in quanto operante; \- [unitario], presenta caratteri di unicità; \- indirizzato verso il conseguimento di [un fine comune]; \- [autonomo]. Gli istituti economici, come le aziende, sono organizzazioni con regole e strutture stabili che consentono di produrre e gestire beni economici. Ad esempio, un'azienda ospedaliera organizza le proprie risorse per fornire cure mediche, mentre una famiglia organizza le proprie risorse per soddisfare i bisogni dei suoi membri. Secondo Zappa l'azienda può essere intesa come: ***cellula vitale dell'intero ordinamento economico"***. Zappa introduce il concetto di coordinazione economica: le aziende non operano in modo casuale, ma coordinano risorse umane e materiali per raggiungere finalità economiche specifiche. Secondo Zappa l'azienda non è l'attività economica, ma bensì il centro unitario in cui le attività economiche si compongono. Un'altra caratteristica dell'azienda è la sua durabilità nel tempo. Un'azienda tende a perdurare oltre le persone che la compongono. Un esempio pratico è la Beretta, un'azienda nata nel XV secolo che, nonostante i cambiamenti, continua a operare ancora oggi, adattandosi ai mutamenti del mercato. L'azienda (Onida) è un sistema dinamico proteso nel tempo, nel quale si realizzano **l'unità nella molteplicità** e la **permanenza nella mutabilità** - [Unità nella Molteplicità]: Un'azienda è composta da molteplici componenti (persone, risorse, processi), ma queste componenti operano in maniera coordinata per raggiungere un obiettivo comune. - [Permanenza nella Mutabilità]: Un'azienda si evolve e cambia nel tempo, ma rimane operativa. Le innovazioni o i cambiamenti nei prodotti o processi possono trasformare radicalmente l'azienda, ma la sua struttura fondamentale rimane. **Classificazione delle Aziende** Gli istituti nei quali l'attività economica è particolarmente rilevante sono: 1\) le famiglie; 2\) le imprese; 3\) gli istituti nonprofit; 4\) gli istituti pubblici. Di conseguenza, le aziende studiate dall'Economia aziendale sono: - Le **Aziende familiari,** ordine economico delle famiglie - Le **Aziende di produzione**, ordine economico delle imprese; - Le **Aziende pubbliche**, ordine economico degli istituti pubblici - Le **Aziende nonprofit**, ordine economico degli Istituti non profit. Gli istituti nonprofit presentano due caratteristiche: Generalmente perseguono finalità di carattere sociale, culturale, sanitario, morale e di beneficienza. Il panorama delle aziende nonprofit è estremamente variegato; esse possono essere distinte in relazione ai soggetti che beneficiano dell'attività svolta dagli enti nonprofit e ai soggetti che -- in tutto o parzialmente -- ne sopportano i costi. Le aziende familiari e (in parte, quelle pubbliche) sono denominate anche: - **Aziende di erogazione**, in quanto si occupano di soddisfare direttamente e durevolmente il complesso dei bisogni di determinati soggetti; le Aziende di erogazione soddisfano direttamente i bisogni umani, come le famiglie e le amministrazioni pubbliche. Ad esempio, lo Stato eroga sicurezza tramite la polizia senza chiedere un pagamento diretto ai cittadini. Le **Aziende di produzione**: Producono beni per il mercato e non soddisfano direttamente i bisogni umani. Ad esempio, la Barilla produce pasta, ma non sa chi la acquisterà. I beni sono venduti sul mercato e i consumatori decidono se comprarli per soddisfare i propri bisogni. Le **Aziende composte**: Uniscono caratteristiche di entrambe le categorie. Ad esempio, una cooperativa può fornire servizi alle imprese (azienda di produzione), ma anche soddisfare direttamente bisogni umani (Co-op) **Soggetto Giuridico e Soggetto Economico** (**Onida**) Nelle aziende è di grande importanza individuare il titolare (o [soggetto giuridico]) e il [soggetto economico] **Soggetto giuridico**: È l'entità responsabile dal punto di vista legale dell'azienda. Ad esempio, una società per azioni (SPA) è un soggetto giuridico che risponde legalmente per le attività economiche svolte. **Soggetto economico**: È chi detiene il supremo potere decisionale all'interno dell'azienda. Non sempre coincide con il soggetto giuridico. In una SPA, il soggetto giuridico è la società stessa, ma il soggetto economico potrebbe essere un gruppo ristretto di persone, come i principali azionisti o l'amministratore delegato. In alcuni casi l'azienda presenta relazioni particolari con altre aziende. A Tale proposito, Onida ha distinto: - **[I gruppi di aziende]**: Un gruppo di aziende è un insieme di società giuridicamente distinte che però condividono lo stesso soggetto economico. Ogni azienda del gruppo ha il proprio Consiglio di amministrazione e bilancio, ma le decisioni strategiche sono prese da un unico soggetto economico. Un esempio è il gruppo [Fininvest (holding)], che controlla varie aziende come Mondadori e Mediaset ([subholding]), ma mantiene un unico controllo economico centrale. - **[I consorzi:]** I consorzi sono contratti tra più società che decidono di collaborare su determinate attività comuni, pur mantenendo la propria indipendenza; (società, dunque, in cui sono distinti soggetti giuridici ed economici). Un esempio è il Consorzio Franciacorta, dove i produttori di vino della zona condividono regole comuni per produrre vino di qualità sotto un marchio unico. **Gli assetti istituzionali** L'azienda è una struttura economica complessa, composta da una serie di relazioni e interazioni. Non è isolata ("monade"), ma fa parte di un ecosistema più ampio, dove interagisce con diversi soggetti esterni chiamati **[stakeholder]** ([portatori di interesse]). **[L'Assetto istituzionale]** rappresenta l'insieme delle relazioni tra l'azienda e questi stakeholder. È fondamentale conoscere chi sono questi soggetti, che tipo di contributo forniscono all'azienda e quali benefici ne traggono. L'azienda deve essere in grado di durare nel tempo (concetto di **durabilità**), e questo è possibile solo se c'è un buon assetto istituzionale che assicuri una stabilità nel lungo periodo. Come abbiamo visto ci sono diverse tipologie di aziende (aziende familiari, di erogazione, pubbliche, di produzione, non-profit ecc...), tuttavia, il focus è principalmente sulle [aziende di produzione], poiché qui il concetto di assetto istituzionale diventa più rilevante. **Tipologie e ruoli degli stakeholder in un assetto istituzionale** Gli stakeholder sono tutti quei soggetti che hanno un interesse nell'azienda. Questi includono: A diagram of a company Description automatically generated Il concetto di stakeholder non deve essere confuso con quello di **[shareholder]** ([azionisti]), che rappresentano solo i soci o proprietari dell'azienda. **Soggetto d'istituto e diritto di governo** **[Il soggetto d'istituto]**, o soggetto economico, rappresenta l'**entità** che ha il diritto di governare l'azienda, ossia di prendere decisioni rilevanti per la sua gestione e direzione e ha il diritto di godere dei risultati residuali positivi (utili) e di farsi carico degli eventuali risultati residuali negativi (perdite). Questo soggetto può variare in base alla forma giuridica dell'azienda. (soci, azionisti, fondatori...) - Nelle [piccole imprese familiari], il soggetto economico è spesso coincidente con il fondatore o i soci che appartengono alla famiglia. - Nelle grandi aziende, soprattutto nelle società per azioni quotate in borsa ([public company]), il soggetto economico diventa meno definito, perché il potere è distribuito tra molti azionisti, e spesso nessuno di questi detiene una quota di controllo significativa. (es. MEDIOBANCA). Qui emerge il concetto di [governance distribuita], dove il controllo può essere esercitato da una **minoranza qualificata**. (Ossia prende le decisioni solo chi partecipa all'assemblea, questo significa che non tutto il capitale dell'azienda viene effettivamente rappresentato.) **[Il diritto di governo]**: È il potere di prendere decisioni strategiche e gestire l'azienda. Questo diritto può spettare al soggetto d'istituto, ma nelle public company, tale potere non è sempre legato a una maggioranza assoluta di azioni. Le decisioni possono essere prese anche da chi detiene una parte significativa di capitale, sebbene minoritaria, in assemblea (come detto sopra). **NB**: nelle società per azioni quotate è obbligatoria (art. 147-ter TUF \[D.lgs. 58/1998\] (questi obblighi sono stabiliti dal Testo Unico della Finanza (TUF), il D.Lgs. 58/1998) la nomina di **[amministratori indipendenti]**, ed il rispetto della **[parità di genere]**. - È obbligatoria la nomina di **amministratori indipendenti**. Gli amministratori indipendenti sono figure che non hanno legami significativi con l'azienda o con i suoi principali azionisti. La loro presenza nel Consiglio di amministrazione è fondamentale per garantire una supervisione neutrale e una protezione dei diritti di tutti gli azionisti, soprattutto gli azionisti di minoranza. - È inoltre richiesto il rispetto della **parità di genere**. Questo vuol dire che nei Consigli di amministrazione delle società quotate deve esserci una rappresentanza equilibrata di genere. Non è ammesso, per esempio, che ci siano solo uomini o solo donne; ci deve essere una presenza significativa di entrambi i generi, per garantire un certo livello di diversità e inclusione nella governance. **Evoluzione storica dell'economia italiana** L'economia italiana ha subito una profonda trasformazione dalla fine dell'Ottocento a oggi, passando da un sistema basato sull'agricoltura ([settore primario]) a uno basato sull'industria ([settore secondario]) fino a un'economia di servizi ([settore terziario]). **Settore primario**: prevalente fino a metà del XX secolo, con lavori come agricoltura, pesca e caccia. **Settore secondario**: con la rivoluzione industriale, il settore manifatturiero ha preso il sopravvento, portando all'urbanizzazione e alla creazione di grandi fabbriche (es. Fiat a Torino), provocando anche grandi flussi migratori dalle campagne alle città, ma soprattutto dal sud al nord. **Settore terziario**: a partire dagli anni '90, il settore dei servizi ha superato quello industriale. Oggi gran parte dell'economia italiana è costituita da servizi (banche, assicurazioni, turismo, IT, consulenze, ecc.). **L'economia delle aziende familiari** Le [famiglie], come le [aziende], devono gestire le loro entrate e uscite per mantenere un equilibrio [economico]. ![](media/image4.png) Le **[entrate]** principali di una famiglia derivano da: - **Redditi** **(R)** (o **proventi**) che si dividono in: - [Redditi da lavoro]: che possono essere di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, da pensione; essi includono (convenzionalmente) anche i redditi di impresa connessi alla gestione di imprese individuali - [Redditi patrimoniali]: connessi alla gestione del patrimonio familiare; es. i proventi immobiliari (canoni locativi) e mobiliari (dividendi da partecipazioni e interessi attivi) - **Disinvestimenti** - **Accensione di debiti di finanziamento** - **Eredità**, **lasciti e donazioni** È importante per le famiglie bilanciare le entrate con le uscite e comprendere se il loro andamento economico è stabile (**equilibrio economico**) o tende a peggiorare (**disequilibrio economico**). -Il sistema previdenziale in Italia si basa su contributi obbligatori versati all'INPS. Tuttavia, il problema dell'invecchiamento della popolazione pone dei rischi per la sostenibilità delle pensioni future. -Per garantire una vita dignitosa in pensione, è fondamentale per le giovani generazioni essere previdenti e accantonare risorse fin da oggi, poiché le pensioni future potrebbero essere insufficienti. Le **[uscite]** principali di una famiglia derivano da: - **Spese per consumi familiari (C)** Il consumo è definito come l'insieme delle uscite monetarie sostenute da una famiglia per soddisfare i bisogni dei suoi membri. Si parla di consumo non solo per i beni strettamente legati alla sussistenza, come cibo e vestiti, ma anche per le spese che permettono di produrre reddito (es. un abbonamento ai trasporti per andare al lavoro). - [Classificazioni dei consumi] Consumi **necessari** o **voluttuari**: **Necessari**: Sono quelli essenziali per la vita, come cibo e alloggio. Consumi **primari** o **secondari**: **Primari**: Consumi che garantiscono la sopravvivenza, come il cibo e la salute. **Secondari**: Consumi non essenziali, come lo svago (es. andare al cinema o a una partita di calcio). Consumi **funzionali** o **ostentativi**: **Funzionali**: Consumi utili per uno scopo pratico, come l'acquisto di uno zaino per il campeggio o un mezzo di trasporto. **Ostentativi**: Consumi volti a mostrare uno status sociale (es. acquistare una Bugatti o un costoso orologio di marca). Consumi **costruttivi** o **de-costruttivi**: **Costruttivi**: Sono quei consumi che portano a un miglioramento della persona o della società (es. partecipare a un corso universitario o visitare una mostra d'arte). **De-costruttivi**: Sono i consumi che portano a un danno per la persona, come l'abuso di alcol, la ludopatia o l'uso di sostanze stupefacenti. [Quali sono i fattori che influenzano i consumi?] Diversi fattori influenzano il tipo e l'entità dei consumi in una famiglia: **Numero di membri della famiglia**: Una famiglia numerosa avrà consumi più elevati rispetto a una famiglia monopersonale. **Età**: I bisogni e i consumi cambiano con l'età dei membri della famiglia. Ad esempio, i consumi di una famiglia con bambini piccoli differiscono da quelli di una famiglia con adolescenti. **Salute**: Le condizioni di salute influenzano direttamente i consumi. Una persona anziana o malata avrà necessità di spese mediche più elevate. **Gusti e orientamento culturale**: Le preferenze personali, i valori e le abitudini culturali incidono sul tipo di consumo. Nell'ambito dei consumi si includono anche i costi sostenuti per la **beneficenza**, espressiva della solidarietà umana, considerata (ad es. da Masini) doverosa al crescere della ricchezza a tal fine convenientemente utilizzabile. I consumi all'interno di una famiglia non sono isolati. Spesso, i consumi sono **complementari** (es. cibo e bevande), mentre altre volte possono essere **alternativi** (es. scegliere tra una vacanza al mare o in montagna). I consumi, inoltre, non sono sempre razionali. Gli individui sono influenzati da: **modelli di comportamento esterni** (come la pubblicità, la pressione sociale e mass media) nonché da gruppi **sociali di riferimento,** quelli a cui si appartiene o che si vorrebbe appartenere. Le aziende investono in [marketing] proprio per influenzare le scelte dei consumatori e aumentare la vendita dei prodotti. Non sempre ciò che viene percepito come "necessario" lo è davvero; Negli ultimi decenni si è assistito ad un **consolidamento dei consumi** e alcuni consumi considerati una volta voluttuari oggi sono diventati [irrinunciabili] per molti, come uscire con gli amici o andare a cena fuori. I consumi, in prima battuta, dipendono (o quanto meno dovrebbero dipendere) dal reddito, ed in particolare dal cosiddetto **reddito permanente**, quello stabilizzato in funzione del [patrimonio attuale] e dei [redditi futuri]. Essi risultano inoltre influenzati dalla maggiore o minore propensione al **[risparmio]**. - **Oneri tributari (T)** I **tributi** riguardano sia le [imposte dirette] (Imposte sul reddito) che le [imposte indirette] (IMU, imposta di registro, imposte ipotecarie e catastali, di successione e donazione). - **Rimborsi dei debiti di finanziamento (RimbDeb)** I **rimborsi dei debiti di finanziamento** non richiedono particolari commenti, se non la precisazione che eventuali interessi passivi (derivanti dai debiti di finanziamento) vengono inclusi fra le spese della famiglia, e quindi, nei consumi. - **Investimenti (I)** Gli investimenti possono essere convenzionalmente divisi in due categorie: 1\. **[Investimenti in beni da reddito]**: costituiti da impieghi di denaro con destinazione fruttifera, fondamentalmente rappresentati da immobili concessi in locazione, partecipazioni societarie, prestiti fruttiferi, assicurazioni sulla vita; essi includono anche gli impieghi di capitale effettuati da un professionista o da un imprenditore individuale per avviare l'attività economica. 2\. **[Investimenti di altra natura]**: che comprendono quelli in beni di uso duraturo (immobili utilizzati dalla famiglia, autoveicoli) gli investimenti in beni artistici (opere d'arte, antiquariato e gioielli) e in quelli da rivalutazione (monete, metalli e pietre preziose, criptovalute). Ogni investimento è caratterizzato da tre fattori chiave: **[Redditività]**: Il rendimento che l'investimento genera. Un investimento che rende il 4% su 100.000 euro produce un guadagno di 4.000 euro. **[Rischio]**: La probabilità di non ottenere il rendimento previsto o di perdere parte o tutto il capitale. (Esempio: Le criptovalute, come i Bitcoin, sono investimenti altamente rischiosi, con possibilità di grandi guadagni o perdite). **[Liquidità]**: La capacità di convertire un investimento in denaro in modo rapido e con costi ridotti. Gli immobili, ad esempio, possono avere bassa liquidità perché richiedono tempo per essere venduti. Il grado di liquidabilità degli investimenti può [mutare] nel tempo: basti pensare ai titoli di stato emessi da nazioni successivamente divenute insolventi (ad esempio l'Argentina) Le scelte di investimento devono considerare oltre ai caratteri tecnici di ciascun investimento, anche la **situazione economica familiare complessiva** (ovvero il patrimonio, la [natura degli investimenti] in essere, i [redditi annui] attuali e prospettici, i [debiti finanziari da rimborsare], le [esigenze di consumo] attuali e prospettiche, le [imposte] da versare. Inoltre, altri fattori che orientano le scelte di investimento delle famiglie che rivestono notevole Importanza sono: - l'**inflazione** monetaria - i **regimi di tassazione** - la dinamica dei **tassi di interesse**. L'**[inflazione]** riduce il potere d'acquisto della moneta e comporta l'aumento generale dei prezzi. Un investimento che rende il 2% in un anno con un'inflazione del 3% comporta una perdita del potere d'acquisto. L'inflazione alleggerisce il peso effettivo dell'indebitamento familiare di lungo periodo. (Es. l'importo del mutuo nel lungo periodo non varia in base all'inflazione. La **[tassazione]** sugli investimenti varia. Alcuni strumenti, come i titoli di stato italiani, godono di una tassazione agevolata rispetto ad altri investimenti finanziari. Ad esempio, gli interessi sui titoli di stato sono soggetti, per le persone fisiche, a ritenuta alla fonte del **12,5%,** mentre gli interessi su obbligazioni emesse da società quotate sono soggetti a ritenuta alla fonte del **26%**. A parità di tasso di interesse, pertanto, gli interessi netti percepiti dalle persone fisiche sui titoli di stato sono maggiori rispetto a quelli sui titoli obbligazionari emessi da società quotate. Il **[tasso di interesse]** è il compenso che un investitore riceve per aver prestato denaro o acquistato uno strumento finanziario (es. obbligazioni, titoli di stato). Generalmente, [più alto è il tasso di interesse, più alto è il rischio associato all'investimento]. Investimenti sicuri, come i titoli di stato, offrono tassi più bassi; mentre investimenti più rischiosi (es. azioni o criptovalute) promettono potenziali rendimenti maggiori, ma con maggiore volatilità. Tasso **nominale** vs. tasso **reale**: Il tasso nominale è il tasso di interesse dichiarato, mentre il tasso reale considera l'inflazione. Se l'inflazione fosse elevata, il tasso reale potrebbe essere inferiore o persino negativo. Tassi di interesse **variabili** o **fissi**: Un investimento può avere un tasso fisso (non cambia durante la durata dell'investimento) o variabile (legato a indicatori economici e può cambiare nel tempo). **Equilibrio economico familiare** [Quando una famiglia è in equilibrio economico?] L'equilibrio economico si ha quando le entrate sono sufficienti a coprire le spese per i consumi e gli investimenti, senza ricorrere a debiti eccessivi. Mantenere questo equilibrio è fondamentale per garantire il benessere e la stabilità finanziaria nel tempo. Sin dagli anni Venti del XX secolo il Besta annotava che, quando una famiglia procede alla soddisfazione dei bisogni in modo casuale e disordinato, senza un minimo di consapevolezza, "non può sfuggire a uno di questi inconvenienti: o di **[spendere troppo]**, menomando il patrimonio, o di **[spendere poco]**, facendo in modo che" i componenti della famiglia "soggiacciano a privazioni o sacrifici non richiesti. Per verificare il **[grado di equilibrio economico]** in cui versa una famiglia occorre confrontare: \- i **redditi** \- le **imposte** \- i **consumi**. **Risparmio** Il **[risparmio monetario]** è la parte del reddito che non viene spesa per i consumi o per le imposte. È ciò che rimane dopo aver soddisfatto i bisogni quotidiani e pagato le tasse. **I = R -- T -- C** ∑I (Risparmio); R (Reddito; T (Tasse); C (Consumi). La relazione chiarisce che un incremento significativo della pressione tributaria incide negativamente sulla capacità di spesa o di risparmio delle famiglie. (Causa molto spesso di **evasione fiscale**). Il risparmio familiare, eccezion fatta per la [tesaurizzazione] (quando il risparmio non viene investito), viene sempre in qualche modo impiegato, dunque investito. Si è notato che il \ presenta un andamento tipico rispetto **[all\'età lavorativa]**: - quasi-nullo prima dell\'ingresso nel mondo del lavoro - limitato nei primi anni di lavoro - maggiore e infine massimo con l\'evoluzione dell\'attività lavorativa e della carriera - minore o negativo dal pensionamento in poi [Qual è la funzione del risparmio?] Il risparmio consente di trasferire processi di consumo nel **tempo** o nello **spazio**: Nel **tempo**: Il risparmio permette di spostare i consumi futuri. Ad esempio, risparmiare oggi per poter spendere in futuro quando il reddito sarà inferiore, come durante la pensione. Nello **spazio**: Il risparmio può essere trasferito ad altre persone, come nel caso di donazioni o eredità. Il risparmio può essere **positivo** o **negativo**: Risparmio **positivo**: Quando una famiglia riesce a risparmiare, il risparmio può essere utilizzato per investimenti o per rimborsare eventuali debiti. Questo porta a un miglioramento del patrimonio familiare. Risparmio **negativo**: Quando le spese superano le entrate, si ricorre a prestiti o si disinvestono beni, erodendo il patrimonio familiare. (R\< T+C) Il risparmio è strettamente legato agli investimenti, poiché il denaro risparmiato può essere investito in beni che generano reddito (es. titoli di stato) o in beni durevoli (es. una casa). La capacità di risparmio, peraltro, è significativamente influenzata anche dall'**[inflazione]** e dalla dinamica dei **[tassi di interesse.]** **Indebitamento** [Quando è conveniente indebitarsi?] L'indebitamento può essere **positivo** quando è finalizzato all'acquisto di beni durevoli o produttivi, come una casa o un'auto necessaria per lavorare. In questi casi, l'indebitamento è visto come un investimento. Ad esempio: Accendere un mutuo per comprare una casa permette alla famiglia di risparmiare sull'affitto e di accumulare un bene patrimoniale. [Quali sono i rischi dell'indebitamento per consumi non essenziali?] Indebitarsi per beni di consumo, come vacanze o beni voluttuari, può compromettere la stabilità finanziaria futura. Questo tipo di debito, non collegato a un investimento, limita la capacità di spesa futura poiché le risorse devono essere destinate al pagamento del debito rappresentando l'indebitamento come **negativo.** Il **[pagamento rateale]** è una forma di indebitamento che può essere pericolosa, poiché spinge a fare acquisti che altrimenti non sarebbero accessibili. Sebbene sembri conveniente, accumulare pagamenti rateali può portare a una spirale di debiti. **Il patrimonio familiare** Vanno distinti due concetti: **grandezze di fondo e grandezze di flusso**. - Il **risparmio monetario** è una **[grandezza di flusso]**, che rappresenta l'accumulazione di denaro nel corso di un [determinato periodo di tempo]. Il [risparmio monetario familiare annuale] si ottiene sottraendo dai [ricavi monetari] incassati nell'anno di riferimento i [costi monetari] sostenuti nell'anno per consumi (C) e per le Tasse (T). Il risparmio, positivo o negativo che sia, impatta sulla **grandezza economica del patrimonio aziendale**, incrementandolo (se positivo) o [decrementandolo] (se negativo). - Il **patrimonio** rappresenta una **[grandezza di fondo]**, ossia un'aggregazione di risorse accumulate nel tempo. È una grandezza fondo, in quanto viene misurata in modo puntuale in relazione ad una **data precisa**. Ad esempio, il patrimonio familiare al 31 dicembre 2023 misura in termini monetari la grandezza economica della ricchezza familiare a quella data; il **patrimonio familiare** al 31/12/2023 si ottiene sottraendo al valore degli [investimenti] in quella data, il valore dei [debiti] in quella data. **Patrimonio familiare al tempo t** (Pt) = [Investimenti] (It) -- [Debiti] (DEBt) Il valore del patrimonio familiare non si modifica soltanto per effetto del risparmio familiare, ma anche per effetto delle **variazioni di valore** che possono interessare gli [investimenti] effettuati dalla famiglia. Un esempio specifico riguarda la fluttuazione del valore degli investimenti. Si ipotizza di avere 100.000 euro in risparmi depositati in banca. Se questi risparmi vengono investiti in azioni di Unicredit, il valore di queste azioni può aumentare o diminuire: ad esempio, le azioni di Unicredit potrebbero valere 12 euro al momento dell'acquisto e, in un periodo successivo, salire a 40 euro. Questo tipo di fluttuazione evidenzia come il valore degli investimenti possa cambiare indipendentemente dal risparmio volontario, ma piuttosto a causa delle oscillazioni di mercato, che possono comportare rischi elevati. Questo esempio viene ulteriormente collegato al concetto di redditività attesa negli investimenti azionari, che può essere elevata, ma comporta sempre rischi altrettanto elevati. Infatti, l'investimento azionario viene paragonato a un "ottovolante" per via delle oscillazioni repentine nel valore delle azioni, dove un investitore potrebbe passare da 40 euro a 30 euro per azione, per poi magari risalire a 50 euro. Tali fluttuazioni, sebbene rischiose, sono inevitabili. **Gestione del patrimonio familiare** Il discorso si sposta sul patrimonio familiare. Viene fatto un esempio pratico di un industriale bresciano deceduto, i cui eredi si sono ritrovati a gestire un patrimonio ingente, composto principalmente da partecipazioni in società immobiliari e industriali, ma con pochissima liquidità. Questa situazione dimostra l'importanza di conoscere non solo la grandezza del patrimonio, ma anche la sua **composizione**, in quanto avere un patrimonio ingente, ma poco liquido, può creare difficoltà nella gestione quotidiana. L'assenza di **liquidità** nel patrimonio può rendere complessa la gestione degli immobili o delle società, poiché, anche se una persona è proprietaria di beni di valore, può non avere abbastanza risorse immediate per affrontare le spese correnti o gli imprevisti. Inoltre, si sottolinea che anche un grande patrimonio comporta costi di **gestione**, inclusi i costi [fiscali] e quelli legati al [mantenimento degli immobili] o delle [partecipazioni societarie]. **L'economia delle aziende pubbliche territoriali** Il discorso, ora, si sposta sull'economia delle pubbliche amministrazioni territoriali, con un approfondimento sui tipi di aziende legate all'economia pubblica. Queste aziende sono: 1\. Aziende [pubbliche territoriali], 2\. Aziende [non profit], 3\. Aziende [statali o parastatali], 4\. Aziende che operano in settori specifici [per conto dello Stato]. Storicamente, lo **Stato** (espressione sintetica che riassume anche le sue partizioni amministrative -- [Regioni, Province e Comuni], nonché le aziende pubbliche locali) interviene da sempre nel sistema economico. Lo Stato interviene nell'economia principalmente attraverso: - la **spesa pubblica** (l'impiego di risorse) per garantire determinati servizi; - le **entrate pubbliche** (le fonti di risorse), attraverso la **[tassazione]**. Questo intervento ha radici storiche: già nell'antichità, le amministrazioni statali utilizzavano la tassazione come principale strumento per finanziare le proprie attività. Storicamente si è distinto tra [due] modelli fondamentali di [intervento statale nell'economia]: - **[Stati mercantilisti]**: lo Stato [interviene] solo [in modo minimo], fornendo servizi essenziali come la **difesa**, la **giustizia**, **l'ordine pubblico** e, in alcuni casi, la **sanità**. Un esempio moderno di stato con un'interferenza limitata nel settore sanitario sono gli Stati Uniti, dove il sistema sanitario è prevalentemente privato, e chi viaggia per turismo è spesso consigliato di acquistare una polizza assicurativa sanitaria. - **[Stati cameralisti]** (o [interventisti]): lo Stato si fa direttamente carico dei bisogni collettivi e provvede a soddisfarli. Interviene in diversi settori, dalla sanità all'economia, fino alla fornitura di servizi pubblici e infrastrutture. L'esempio tipico di questo modello è quello di stati socialisti come l'ex Unione Sovietica e la Cina. Storicamente parlando, l'intervento massiccio dello Stato nell'Economia è avvenuto: a. Per **avviare** percorsi di rivoluzione industriale in [assenza di mercato e imprenditori.] Ciò è avvenuto: - Nella **[Russia staliniana (URSS)]**: - Nella **[Cina]** post-rivoluzione di Mao: b. Per **risanare** l'economia di mercato da Crisi gravissime (**[Usa]** e **[Italia]** dopo la crisi del 1929) - **[USA]**: - **[Italia]**: - Da un lato entrarono in crisi le [imprese] di cui erano [socie] - Dall'altro a causa della crisi finanziaria del - Le tre banche vennero [nazionalizzate], e divennero **BIN** ([banche di interesse nazionale]), limitando il credito di breve periodo. - Le imprese che controllavano come azioniste, vennero riunite in un unico gruppo, con a capo una holding, **l'IRI** ([Istituto per la ricostruzione industriale]). L'Economia dello Stato, in sostanza, si traduce in un **sistema di entrate e di uscite monetarie**: **[Entrate Monetarie]** dello Stato: - **[Entrate correnti]** Le entrate correnti riguardano le risorse che lo Stato riceve per finanziare le spese ordinarie, e si dividono in due sottocategorie: a. **Entrate tributarie**: Queste comprendono tutte le tasse e le imposte. Le principali sono: - **Imposte**: Sono prelievi obbligatori stabiliti dalla legge e servono a finanziare la parte indivisibile dei servizi pubblici. - **Tasse**: Sono legate a un servizio specifico, come la tassa per lo smaltimento dei rifiuti ([TARI]) o la tassa di occupazione del suolo pubblico (es. per lavori edili). b. **Entrate Extratributarie**: Si tratta di risorse che lo Stato ottiene dalla gestione del suo patrimonio. Un esempio è il [demanio pubblico] (spiagge, concessioni per stabilimenti balneari), dove lo Stato incassa canoni di concessione. Un altro esempio sono i dividendi che lo Stato riceve dalle sue partecipazioni in società come ENI o A2A, dove lo Stato detiene azioni che producono dividendi annuali. - **[Entrate in conto capitale]** Le entrate in conto capitale non derivano da flussi ordinari, ma si riferiscono principalmente a operazioni straordinarie che riguardano il patrimonio dello Stato: a. **Assunzione di Prestiti**: Lo Stato si indebita emettendo titoli come BOT o BTP. Questi titoli di debito pubblico rappresentano una forma di raccolta fondi, ma richiedono un rimborso futuro, inclusi gli interessi. b. **Disinvestimenti**: Lo Stato può vendere parte del suo patrimonio, come partecipazioni in imprese o asset immobiliari. Un esempio menzionato è la privatizzazione di società come ENEL o ENI, che in passato erano interamente statali, ma sono state parzialmente vendute a privati per generare liquidità. **[Uscite Monetarie]** dello Stato: - **[Uscite Correnti]** Le uscite correnti sono le spese necessarie per mantenere i servizi pubblici e gestire il debito, esse si dividono in due sottocategorie: a. **Spese per servizi pubblici**: Riguardano tutte le risorse utilizzate per fornire i servizi pubblici essenziali, come sanità, istruzione e infrastrutture. Un esempio pratico è il pagamento del personale medico negli ospedali pubblici. b. **Interessi sul debito**: Quando lo Stato si indebita emettendo titoli, deve pagare gli interessi sui prestiti contratti. Questi interessi costituiscono una spesa corrente rilevante. Ad esempio, lo Stato deve pagare gli interessi sui BOT emessi e venduti al pubblico. - **[Uscite in Conto Capitale]**: Le uscite in conto capitale sono spese straordinarie che hanno a che fare con investimenti o il rimborso del debito: a. **Investimenti pubblici**: Lo Stato può spendere in conto capitale per costruire nuove infrastrutture, come ponti, strade o scuole. Questi investimenti non sono spese ricorrenti, ma servono a migliorare il patrimonio pubblico. b. **Rimborso dei prestiti**: Alla scadenza dei titoli di Stato, come i BOT o i BTP, lo Stato deve rimborsare il capitale prestato ai sottoscrittori. Questo rimborso è considerato un'uscita in conto capitale. **[L'articolo 53]** della Costituzione recita: *"Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva."* *"Il sistema tributario è informato a criteri di progressività."* In pratica, significa che ogni cittadino deve [contribuire] alle spese dello Stato in proporzione alla sua **capacità economica**. Inoltre, il [sistema fiscale italiano] è **progressivo**, il che implica che chi guadagna di più deve pagare una percentuale di imposte più elevata rispetto a chi ha un reddito inferiore. Differenza tra **imposte fisse, proporzionali e progressive**: - Le **imposte fisse** sono quelle dove tutti pagano la stessa cifra, indipendentemente dal reddito. - Le **imposte proporzionali** applicano una percentuale fissa, indipendentemente dall'ammontare del reddito. - Le **imposte progressive** prevedono aliquote che aumentano all'aumentare del reddito, in modo che chi guadagna di più paghi una percentuale più alta. Questo concetto di progressività è alla base del sistema tributario italiano, in cui le aliquote IRPEF crescono man mano che aumenta il reddito imponibile, come menzionato nel testo. Le categorie di reddito tassate in Italia sono: - **Redditi da lavoro dipendente**: Questi sono i redditi percepiti dai lavoratori subordinati, il classico esempio è lo stipendio di un dipendente. - **Redditi da lavoro autonomo**: Riguardano i redditi percepiti da chi esercita una professione in modo autonomo, come liberi professionisti e consulenti (es. avvocati, architetti, commercialisti). - **Redditi d'impresa**: Riguardano i redditi generati dalle attività imprenditoriali, come le imprese commerciali o artigianali. - **Redditi di capitale**: Sono i redditi derivanti dall'investimento di capitali, come gli interessi su conti correnti, dividendi di azioni o guadagni da obbligazioni. - **Redditi fondiari o immobiliari**: Questi sono i redditi derivanti dal possesso di beni immobili, come terreni o fabbricati. Un classico esempio è il reddito generato dall'affitto - **Redditi diversi**: Questa è una categoria residuale che include vari tipi di redditi non classificabili nelle categorie precedenti. Un esempio potrebbe essere il guadagno derivante dalla vincita al gioco d'azzardo, criptovalute. **La qualità dei servizi pubblici** È fondamentale garantire un certo livello di qualità attraverso una corretta [gestione delle risorse pubbliche] e un [sistema fiscale efficiente]. In particolare, si sottolinea come lo Stato sia un produttore di servizi pubblici fondamentali, come la [sanità, l'istruzione e trasporti pubblici]. Le Pubbliche amministrazioni si giudicano per [la natura, la quantità, qualità e il costo dei servizi prestati], dunque alla luce dei principi di **[efficienza]** e di **[efficacia]**. L'azione politica è **[efficace]** se l'amministrazione pubblica eroga servizi effettivamente rilevanti e se i servizi pubblici soddisfano pienamente e in modo adeguato i bisogni umani a cui sono finalizzati. L'azione politica è **[efficiente]** se per la produzione o l'acquisto di un servizio pubblico viene utilizzato il minimo delle risorse necessarie, senza sprechi. Viene inoltre evidenziato come alcuni servizi che in passato non esistevano, oggi sono considerati essenziali, come le case di riposo per anziani. Con l'invecchiamento della popolazione, questo tipo di servizio è diventato sempre più importante e riconosciuto come una necessità pubblica. **L'Equilibrio Economico dello Stato** Un concetto chiave del testo è quello di **equilibrio economico**: lo Stato deve cercare di mantenere un bilancio sostenibile, bilanciando le entrate e le uscite. Questo equilibrio è fondamentale per evitare un eccessivo indebitamento e per garantire che lo Stato possa continuare a fornire servizi pubblici. Per raggiungere questo equilibrio, è importante che le [entrate correnti] (principalmente imposte e tasse) siano sufficienti a **coprire** le [uscite correnti] (spese per i servizi pubblici e interessi sul debito). Quando ciò non avviene, lo Stato deve ricorrere alle entrate in conto capitale, ossia **all'indebitamento** o alla vendita di asset. **Produttività e inefficienza della tassazione** La tassazione può essere **[produttiva o inefficiente]**, a seconda di come vengono impiegati i soldi raccolti tramite le imposte. - La tassazione è **produttiva** se le risorse raccolte vengono utilizzate per fornire servizi pubblici in modo [efficiente e senza sprechi]. In questo caso, le imposte aiutano a creare [valore] per la collettività. - D'altra parte, la tassazione diventa **improduttiva** se alimenta la [corruzione] o viene utilizzata per [sprechi]. **Lecito risparmio d'imposta, evasione ed elusione** Questi concetti sono fondamentali per comprendere il rapporto tra cittadini e fisco e rappresentano effetti economici dell'imposizione. - **[Lecito risparmio d'imposta]**: Si verifica quando un contribuente, di fronte a più opzioni legali, sceglie quella che comporta un **minore carico fiscale**. - **[Evasione fiscale]**: È la [violazione] della legge fiscale per ridurre il carico tributario (in pratica non dichiari in tutto o in parte la materia imponibile). Un esempio comune è quando un idraulico offre uno sconto al cliente in cambio di non emettere fattura. In questo modo, l'idraulico non paga l'IVA e le imposte sui redditi, compiendo un atto illegale. - **[Elusione fiscale]**: Avviene quando il contribuente non viola [direttamente] la legge, ma sfrutta le [lacune] del sistema fiscale per ridurre il carico fiscale in modo non giustificato. **L'evasione fiscale in Italia** Un articolo de Il Sole 24 Ore del 19 ottobre viene citato per discutere dell'entità dell'evasione fiscale in Italia. L'evasione viene stimata in circa **[202 miliardi di euro]**, una cifra che rappresenta una perdita enorme per lo Stato, soprattutto se si considera che la manovra finanziaria italiana è di circa **30** miliardi di euro. Questa evasione ha un impatto diretto sulla capacità dello Stato di finanziare servizi pubblici essenziali. L'articolo distingue tra **economia sommersa**, che include lavoro nero e altre attività non dichiarate, ed **economia illegale**, che comprende attività criminali. Spesso, l'evasione è legata anche alla criminalità organizzata, che sfrutta l'illegalità per evitare il pagamento delle imposte e arricchirsi. **L'equilibrio economico dello Stato** **Art. 81 della costituzione** **Primo comma***: Lo Stato assicura l\'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.* **Secondo comma***: Il ricorso all\'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.* **Terzo comma***: Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.* **Quarto comma***: Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.* **Quinto comma***: L\'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.* **Sesto comma***: Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l\'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni, sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale.* Secondo **l'articolo 81** della Costituzione italiana, lo Stato è tenuto a mantenere un equilibrio tra [entrate] e [uscite], considerando però anche le fasi [favorevoli] e [avverse] del ciclo economico. Questo principio permette allo Stato di aumentare temporaneamente il proprio debito in caso di crisi economiche, come durante la pandemia di COVID-19, per sostenere la spesa pubblica. Tuttavia, quando l'economia riprende, lo Stato dovrebbe ridurre il debito accumulato. Il concetto di **sostenibilità** del debito è fondamentale: lo Stato deve essere in grado di pagare il proprio debito nel lungo termine senza compromettere la propria stabilità economica. La **[legge di bilancio]**, che il Parlamento approva ogni anno entro il **31/12** (in caso contrario si apre **l'esercizio provvisorio**), è lo strumento principale attraverso cui lo Stato pianifica come bilanciare le entrate e le uscite per mantenere questo equilibrio. **Concetti di Avanzo e Disavanzo** ![](media/image6.png) 1\. **[Avanzo]**: Questo surplus può essere utilizzato in vari modi, come ad esempio per ridurre il debito pubblico, abbassare le imposte o aumentare gli investimenti in infrastrutture e servizi pubblici. 2\. **[Pareggio]**: In questo caso, lo Stato copre esattamente le spese con le risorse che raccoglie, senza accumulare né debiti né surplus. 3\. **[Disavanzo]**: In tal caso, lo Stato può dover ricorrere all'indebitamento, emettendo titoli di debito pubblico per coprire le spese in eccesso. Il disavanzo può derivare da una situazione di emergenza (come il COVID-19), da una cattiva gestione delle risorse, o da una fase avversa del ciclo economico. Un disavanzo sostenuto nel tempo può portare all'accumulo di debito pubblico. **[Avanzo Primario]** **L'avanzo primario** si ottiene confrontando le **[entrate correnti]** con le **[uscite correnti]**, escludendo però le spese per gli interessi sul debito pubblico. Questo indicatore è utilizzato per capire se lo Stato riesce a generare un surplus dalla gestione ordinaria, indipendentemente dai costi legati al debito. \- Un [avanzo primario] positivo è generalmente considerato un buon segnale, tuttavia, l'avanzo non è sempre un segnale positivo: se viene ottenuto attraverso una eccessiva pressione fiscale o tagli ai servizi pubblici essenziali, potrebbe non essere una soluzione sostenibile. D'altra parte, un [disavanzo primario] (uscite correnti superiori alle entrate correnti) può essere giustificato in situazioni straordinarie, come una crisi economica o sanitaria, ma se diventasse una condizione permanente, potrebbe portare a una spirale di debito insostenibile. **Quando l'avanzo e il disavanzo sono positivi o negativi?** Un [avanzo] è **positivo** se deriva da una gestione efficiente delle risorse, da una lotta efficace all'evasione fiscale, o da un miglioramento dei servizi pubblici. Tuttavia, è **negativo** se ottenuto attraverso un'eccessiva pressione fiscale o tagli ingiustificati ai servizi essenziali. Un [disavanzo] può essere **negativo** se causato da sprechi o inefficienza, ma può essere **giustificato** e **accettabile** in caso di emergenze o per finanziare investimenti strategici in un periodo di crisi. **Le aziende no-profit (terzo settore)** Le **[aziende no-profit]** sono definite come **aziende private** che **non** hanno lo scopo di **distribuire utili** ai propri soci o fondatori, pur potendo generare profitti. La loro finalità principale è di carattere sociale, culturale o assistenziale, e operano in ambiti che né lo Stato né il mercato riescono a coprire in modo efficiente o capillare. Le aziende no-profit fanno parte di quello che viene chiamato **[terzo settore]**, che si colloca tra il settore [privato], orientato al profitto, e il settore [pubblico], che eroga servizi tramite le istituzioni. Questo terzo settore è nato per rispondere a bisogni specifici e ha acquisito una rilevanza sempre maggiore, tanto da avere una propria dignità riconosciuta accanto agli altri due settori economici. **Perché nascono le aziende no-profit?** In molti casi, queste aziende sono il risultato di **iniziative personali di individui o gruppi** che hanno visto un bisogno non soddisfatto nella società e hanno deciso di colmare quel vuoto. Il loro obiettivo non è il profitto, ma il [benessere collettivo] e l'erogazione di servizi a chi ne ha più bisogno. Viene spiegato, ad esempio, come molte aziende no-profit si occupino di [assistenza sociale], [inclusione], [tutela dei diritti], e [supporto a categorie vulnerabili], come i [senzatetto], le [famiglie in difficoltà], o le [persone con disabilità]. **Esempi concreti di aziende no-profit a Brescia** - **[San Vincenzo di Brescia]**: Un'organizzazione no-profit che offre letti ai senzatetto durante l'inverno. Questo è un esempio concreto di come un'organizzazione no-profit intervenga per rispondere a un bisogno essenziale, in questo caso la necessità di un rifugio sicuro per persone che vivono per strada, soprattutto nei mesi invernali. - **[ANFFAS]** di Brescia: Un'organizzazione nata per sostenere famiglie con figli disabili. L'ANFFAS offre supporto alle famiglie che non possono accedere a servizi adeguati dallo Stato o dal mercato, in particolare quando si tratta di situazioni di disabilità gravi, dove è necessaria un'assistenza continua e specifica. - **[Cooperativa di Bessimo]**: Una cooperativa che lavora con tossicodipendenti, aiutandoli a reintegrarsi nella società attraverso programmi di recupero e sostegno. **Come si sostengono economicamente le aziende no-profit?** Le aziende no-profit non operano sul mercato in senso tradizionale, ovvero non vendono i loro servizi a prezzi di mercato. Per questo motivo, devono trovare altre fonti che includono: - **[Donazioni]**: Gran parte delle entrate delle aziende no-profit proviene da donazioni di privati cittadini o aziende. Le donazioni possono essere in denaro, beni materiali, o servizi. - **[Sussidi pubblici]**: In alcuni casi, le aziende no-profit ricevono finanziamenti o sussidi dallo Stato o dalle amministrazioni locali, in quanto forniscono servizi di pubblica utilità. - **[Volontariato]**: Il volontariato è una risorsa fondamentale per molte aziende no-profit. I volontari offrono il loro tempo e le loro competenze senza ricevere compensi, aiutando a ridurre i costi operativi e permettendo all'organizzazione di concentrare le risorse finanziarie sui servizi erogati. **Sfide gestionali delle aziende no-profit** Tra queste, emergono principalmente: 1. **[Efficienza]**: Le aziende no-profit, pur non avendo come obiettivo il profitto, devono comunque operare in modo efficiente per [massimizzare l'utilizzo delle risorse] a loro disposizione. Tuttavia, spesso mancano di competenze manageriali professionali, poiché si basano su volontari o su persone con buone intenzioni ma senza formazione specifica nella gestione aziendale. Questo può portare a [sprechi] o a un uso non ottimale delle risorse. 2. **[Inerzia]**: Un altro problema è la difficoltà di rispondere in modo flessibile alla [domanda crescente] di servizi. Mentre in un'impresa for-profit si può aumentare la capacità produttiva per soddisfare una domanda crescente, le aziende no-profit sono spesso limitate dalle risorse che riescono a raccogliere e dalla disponibilità di volontari. 3. **[Equilibrio economico precario]**: Poiché le aziende no-profit non vendono i loro servizi al prezzo di mercato e si basano su fonti di finanziamento instabili, come donazioni o sussidi, il loro equilibrio economico è [fragile]. Se le donazioni diminuiscono o se vengono tagliati i finanziamenti pubblici, l'organizzazione può trovarsi in gravi difficoltà economiche, mettendo a rischio la sua stessa esistenza. **Le aziende di produzione (imprese)** Le **[imprese]** sono definite come [aziende di produzione] che soddisfano **indirettamente** i bisogni umani. A differenza delle aziende di erogazione (come gli enti pubblici o le no-profit), che forniscono servizi direttamente per soddisfare bisogni sociali, le imprese operano attraverso la produzione di [beni] o servizi [economici] che vengono offerti sul **mercato**. Le imprese sono caratterizzate da un approccio economico finalizzato alla [creazione di valore economico] attraverso la **[produzione]** di [beni] o [servizi] da vendere ai consumatori. La **produzione** di cui si parla non è fisica-tecnica, bensì [economica], potendo riguardare attività: \- di tipo estrattivo, ittico, agricolo; \- industriali, avendo ad oggetto manufatti; \- distributive e commerciali; \- bancarie; \- assicurative; \- di servizi (trasporti, pubblicità, consulenza...). La loro attività implica il trasferimento di risorse, cioè l'acquisto di **fattori produttivi** ([lavoro], [capitale], [materie] [prime], **[tecnologie]**) che vengono trasformati in beni economici per il mercato. Ogni impresa, si caratterizza per le speciali **tecnologie** utilizzate, ove per [tecnologia] si intende l'utilizzo di determinati principi scientifici -- frutto della ricerca pura -- in vista della soluzione di problemi ben precisi. Si pensi, ad esempio, a due imprese che svolgono la stessa attività economica, ove la prima ordina telefonicamente le materie prime (utilizza quindi tecnologie telefoniche), mentre la seconda utilizza le tecnologie informatiche (il cosiddetto Business to Business o B2B). **Tutte le imprese, dunque, trasformano Fattori produttivi (condizioni produttive) in Beni economici** Le imprese non sono tutte uguali. Esistono varie **tipologie** in base al settore in cui operano: - **[Imprese manifatturiere]**: Producono **beni materiali** trasformando materie prime in prodotti finiti. Un esempio tipico è quello delle aziende industriali, come la Fondital, che produce caldaie. Queste imprese utilizzano [materie prime], [macchinari] e [forza] [lavoro] per realizzare [prodotti] che verranno poi venduti. - **[Imprese di servizi]**: Non producono beni fisici, ma offrono **servizi** ai consumatori. Le banche, le assicurazioni e le società di consulenza sono esempi di imprese di servizi. Ad esempio, una banca offre servizi di intermediazione del credito (prestiti, mutui), servizi di pagamento (bonifici, carte di credito) e consulenza finanziaria. Oltre a queste distinzioni di settore, ci sono anche diverse modalità di **[produzione]** che distinguono le imprese: - **[Produzione per il magazzino]**: Le imprese producono beni [senza avere un cliente specifico al momento della produzione]. Questi beni vengono stoccati in magazzino in attesa di essere venduti. Le imprese di [abbigliamento] ne sono un esempio: producono capi di abbigliamento in grandi quantità, senza sapere esattamente quando e se verranno venduti, assumendosi il rischio di doverli scontare in seguito. - **[Produzione su commessa]**: Le imprese producono beni solo [dopo aver ricevuto un ordine specifico] da un cliente. Questa modalità riduce il rischio di invenduto, ma presenta sfide legate alla [gestione dei costi]. Un esempio potrebbe essere un'impresa che costruisce impianti industriali su misura per i propri clienti, come nel caso delle aziende che producono impianti per case automobilistiche. Le imprese, soprattutto quelle che producono su **commessa** o in settori molto competitivi, devono affrontare diverse sfide gestionali: - **[Gestione dei costi]**: Le imprese devono essere in grado di mantenere sotto controllo i propri costi per evitare che superino i ricavi. Questo è particolarmente importante per le imprese che producono su commessa, dove il prezzo di vendita è fissato in anticipo e l'aumento dei costi imprevisti può ridurre o annullare i profitti. - **[Efficienza produttiva]**: Le imprese devono cercare di migliorare continuamente l'efficienza dei processi produttivi, utilizzando le tecnologie più avanzate e riducendo gli sprechi per mantenere la competitività sul mercato. - **[Adattamento ai cambiamenti]**: Le imprese devono essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, alle nuove tecnologie e alle esigenze dei consumatori. **Gestione interna ed esterna delle imprese** La gestione delle imprese può essere suddivisa in [gestione interna] e [gestione] [esterna]: - **[Gestione esterna]**: Riguarda tutte le operazioni di [acquisto] di fattori produttivi e di [vendita] dei beni o servizi prodotti dall'impresa. Queste operazioni implicano [scambi monetari] e coinvolgono l'interazione dell'impresa con l'esterno, ovvero con [fornitori], [clienti] e [altre] [parti] economiche. - **[Gestione interna]**: Si riferisce a tutte le attività svolte all'interno dell'impresa, come la [produzione] vera e propria, la [pianificazione] delle attività, e le [decisioni] [strategiche]. Queste attività non comportano scambi monetari immediati con l'esterno, ma sono comunque essenziali per il funzionamento dell'impresa. Le imprese, per produrre beni e servizi, devono acquistare **fattori produttivi** ([lavoro], [materie] [prime], [tecnologia]) sul mercato. Questi fattori vengono combinati e trasformati in beni o servizi che poi vengono venduti, generando ricavi. Il ciclo economico dell'impresa: **costi, ricavi e reddito** Ecco come funziona questo ciclo: 1. **[Acquisto di fattori produttivi]**: L'impresa acquista fattori come [materie] [prime], [lavoro], [macchinari], ecc. Ogni acquisto rappresenta un **costo** per l'impresa. Ad esempio, un'azienda che produce pasta deve acquistare farina, acqua, uova, energia, e pagare i dipendenti. 2. **[Produzione]**: I fattori produttivi vengono trasformati in beni economici attraverso **processi produttivi**. Questo è parte della gestione interna dell'impresa. 3. **[Vendita]**: I beni prodotti vengono poi [venduti] sul mercato. Il [prezzo di vendita], moltiplicato per la [quantità] venduta, genera i **ricavi** dell'impresa. I ricavi rappresentano ciò che l'impresa ricava dalla vendita dei suoi beni o servizi. 4. **[Reddito]**: La differenza tra [ricavi] e [costi] è il **reddito dell'impresa**. Se i ricavi sono maggiori dei costi, l'impresa genera un **utile** (reddito positivo); se i costi superano i ricavi, l'impresa subisce una **perdita** (reddito negativo). Il **reddito** rappresenta la nuova ricchezza creata dall'impresa attraverso la sua attività economica, ed è il risultato della trasformazione dei fattori produttivi in beni o servizi che hanno un valore per i consumatori. *Sotto il profilo logico, le imprese sostengono **costi** (componenti negativi di reddito) in vista del conseguimento di **ricavi** (componenti positivi di reddito).* È peraltro intuitivo che nelle imprese che operano in condizioni di **[equilibrio economico reddituale]** si verifica la seguente disuguaglianza: **Ricavi \> Costi** L'impresa è un generale sistema di trasformazione: \- una **[combinazione produttiva]** (di fattori produttivi in vista dell'approntamento di beni economici) \- una **[coordinazione lucrativa]** (di costi in vista del conseguimento di ricavi) **Distribuzione della ricchezza da parte delle imprese** Le imprese non si limitano a [massimizzare il reddito], ma sono anche attori fondamentali nella **[distribuzione della ricchezza]**. Le imprese distribuiscono ricchezza in vari modi, tramite: - **[Politica dei salari]**: Le imprese pagano i lavoratori per il loro contributo, distribuendo ricchezza attraverso **stipendi e salari**. Questo contribuisce alla creazione di [benessere] [economico] per i dipendenti e le loro famiglie. - **[Politica dei prezzi]**: Le imprese influenzano la distribuzione della ricchezza anche tramite i [prezzi di vendita e di acquisto]. I prezzi che le imprese impongono sui loro prodotti o pagano ai loro fornitori influiscono direttamente sull'accessibilità dei beni e sui margini di profitto dei fornitori. - **[Politica dei dividendi]**: Se l'impresa ha azionisti, parte del reddito generato viene distribuito sotto forma di **dividendi**. In questo modo, l'impresa distribuisce ricchezza anche ai [proprietari] o [investitori]. - **[Politica fiscale]**: Le imprese contribuiscono alla distribuzione della ricchezza attraverso il **pagamento delle tasse**. Le imposte pagate dalle imprese (come l'IRES o l'IVA) vengono utilizzate dallo Stato per finanziare i [servizi] [pubblici], contribuendo al [benessere] [collettivo]. Senza i **fattori produttivi** ([capitali]) l'impresa [non] potrebbe operare in quanto priva delle necessarie strutture produttive; in tal senso il complesso di fattori produttivi a disposizione dell'impresa per lo svolgimento dell'attività economica rappresenta: **[Il capitale di funzionamento.]** **Natura Economica dell'Impresa** Le caratteristiche che sottolineano la [natura economica] dell'impresa sono: - **Imprese come unità produttive**: Tutte le imprese sono aziende di produzione poiché creano beni economici che vengono venduti sul mercato. Pertanto, si può affermare che producono ricchezza economica attraverso la vendita dei prodotti. - **Tecniche e Tecnologie**: Le imprese si caratterizzano per l'uso di specifiche [tecniche] e [tecnologie]. In ogni fase del loro ciclo produttivo, impiegano [risorse] tecniche e [strumenti] che variano a seconda della tipologia e del settore dell'impresa stessa. - **Ricavi e Scambi Monetari**: Quando un'impresa vende i suoi beni sul mercato, ottiene un [ricavo], misurato in denaro. Il prezzo negoziato rappresenta il valore monetario di ciò che l'impresa ricava dalla vendita dei suoi prodotti. - **Fattori Produttivi e Costi**: Per produrre beni economici, l'impresa ha bisogno di condizioni produttive e [fattori] [produttivi]. Questi fattori vengono acquistati sul mercato e comportano dei [costi] per l'impresa, determinati dai prezzi monetari di scambio concordati con i fornitori. Questi costi rappresentano [l'investimento]. - **Reddito e Ricchezza**: La [differenza] tra i [ricavi] ottenuti dalla vendita dei beni e i [costi] sostenuti per acquistare i fattori produttivi rappresenta il [reddito] [dell'impresa]. Questo reddito può essere: - [Positivo]: significa che l'impresa sta generando nuova ricchezza. - [Negativo]: indica una distruzione di ricchezza. - **Progresso Economico**: Il processo di trasformazione economica dei costi in ricavi, e il tentativo di ottenere redditi positivi, costituisce il fattore fondamentale del [progresso] [economico]. È proprio grazie alle imprese, e alla loro capacità di generare ricavi, che siamo in grado di mantenere un tenore di vita elevato, come avere aule riscaldate o illuminate. **Capitale di Funzionamento e Tipologie di Beni Produttivi** I fattori produttivi (capitali), che rappresentano il capitale di funzionamento, si dividono in due categorie: - **[Fattori a Fecondità Semplice]**: Questi beni esauriscono la loro utilità in un [singolo] [utilizzo], come la plastica utilizzata per produrre penne o bicchieri monouso. - **[Fattori a Fecondità Ripetuta]**: Possono essere utilizzati più volte in [diversi] [cicli] [produttivi]. Un esempio è un impianto o un macchinario, che continua a essere utile per anni. L'investimento in questi beni viene ripagato in modo progressivo, e il loro costo è suddiviso in quote di **ammortamento** che rappresentano la ripartizione del costo del bene sul periodo di utilizzo. Ad esempio, un'impresa che investe in un impianto per stampare plastica spenderà una grande somma iniziale, ma potrà ammortizzare questo costo nel tempo, considerando una quota per ogni anno di utilizzo dell'impianto. Questo ragionamento economico è alla base della riproduzione del capitale: ogni volta che l'impresa vende i beni prodotti, recupera parte del capitale investito. **Struttura dell'Impresa (azienda di produzione)** ![](media/image8.png) **Struttura dell'Impresa** La struttura dell'impresa è un aspetto complesso e articolato, composto da cinque elementi fondamentali interconnessi tra loro. Questi elementi non sono indipendenti, ma agiscono in modo coordinato per consentire all'impresa di operare in modo efficiente. Ecco i cinque elementi che compongono la struttura dell'impresa: **1. Combinazione Economica** **2. Patrimonio** **3. Personale (Organismo Personale)** **4. Assetto Organizzativo** **5. Assetto Istituzionale** 1\. **[Combinazione Economica]** La combinazione economica rappresenta il sistema di [fattori produttivi] che l'impresa utilizza per ottenere i [beni] da vendere. Questo sistema è al centro della struttura aziendale poiché l'impresa esiste proprio per produrre beni o servizi destinati al mercato. 2\. **[Patrimonio]** Il patrimonio dell'impresa è costituito dall'insieme dei [beni a fecondità ripetuta] (beni strumentali) che permettono di svolgere l'attività economica. Questi beni non si esauriscono in un solo utilizzo, ma possono essere utilizzati per più cicli produttivi. **Aspetto Tecnico del Patrimonio**: Quando parliamo di patrimonio tecnico, ci riferiamo all'insieme dei [beni a fecondità ripetuta], come impianti, macchinari, fabbricati, mezzi di trasporto e computer, che sono necessari per realizzare il prodotto finale. Ad esempio, un'impresa di produzione di plastica potrebbe avere un macchinario specifico per stampare i pezzi in plastica, che rappresenta parte del suo patrimonio tecnico. **Beni Immateriali**: Il patrimonio di un'impresa non è costituito solo da beni tangibili. Esistono anche beni immateriali, come il [know-how], le [competenze distintive] e la [reputazione commerciale], che possono conferire un vantaggio competitivo. Ad esempio, un'azienda può sviluppare un rapporto consolidato con la grande distribuzione, diventando un fornitore preferito e aumentando la sua credibilità sul mercato. Esistono due principali categorie di imprese, definite in base alla tipologia di risorse che predominano: - **[Imprese Capital-Intensive]**: Queste imprese si basano principalmente sull'utilizzo di [beni strumentali], come impianti e macchinari, per la produzione. Esempi di imprese capital-intensive sono i cementifici, che investono pesantemente in strutture per l'estrazione e la lavorazione della materia prima. - **Imprese Labour-Intensive**: In queste imprese, il [lavoro umano] è la risorsa predominante, più importante dei beni strumentali. Un esempio sono le sartorie su misura, dove l'abilità e la competenza dei sarti sono essenziali per la produzione. 3\. **[Personale]** (Organismo Personale) Il **personale**, o **organismo** **personale**, rappresenta l'insieme delle persone che lavorano nell'impresa e contribuiscono a raggiungere gli [obiettivi] [aziendali]. Le persone non si limitano a svolgere un lavoro, ma sono fondamentali per il funzionamento del [patrimonio] [aziendale]. Il lavoro all'interno dell'impresa è suddiviso in [mansioni] [specifiche], e le persone vengono organizzate in ruoli con competenze distinte. Ad esempio, un'impresa può avere reparti di produzione, marketing, amministrazione e vendita. 4\. **[Assetto Organizzativo]** L'assetto organizzativo riguarda il modo in cui il lavoro è strutturato e coordinato all'interno dell'impresa. Questo elemento della struttura aziendale è essenziale per garantire un utilizzo efficace delle risorse umane e materiali. **Organizzazione del Lavoro**: L'assetto organizzativo definisce la distribuzione dei compiti e il livello di specializzazione delle attività. Ad esempio, in un'impresa che produce beni complessi come automobili, l'assetto organizzativo potrebbe prevedere reparti dedicati a diverse fasi della produzione (montaggio, verniciatura, controllo qualità) e gerarchie per il coordinamento tra questi reparti. **Strutture di Coordinamento**: Per ottenere un risultato efficace, le imprese sviluppano strutture di coordinamento che consentono di sincronizzare le attività dei vari reparti e di garantire che le operazioni si svolgano in modo fluido. Ad esempio, un'azienda di produzione può avere un reparto di pianificazione che si occupa di monitorare la disponibilità dei materiali e la gestione dei tempi di produzione. 5\. **[Assetto Istituzionale]** L'assetto istituzionale include tutti gli [interlocutori] [esterni] con cui l'impresa interagisce, come azionisti, collaboratori esterni, fornitori, clienti e, in alcuni casi, enti regolatori. Questo sistema di relazioni con l'esterno è vitale per la sopravvivenza e la crescita dell'impresa. **Interazione con l'Ambiente Esterno**: **Stakeholder** (Per l'assetto istituzionale ripassa diapositive passate) **Coerenza e Integrazione della Struttura** Perché una struttura aziendale sia efficace, [tutti e cinque gli elementi devono essere coerenti e reciprocamente funzionali]. Se un'azienda dispone di un'eccellente combinazione economica e di un solido patrimonio, ma manca di un assetto organizzativo efficiente o di un buon sistema di relazioni istituzionali, difficilmente riuscirà a raggiungere il successo. **[(Coerenza interna)]** Questa interconnessione tra gli elementi della struttura spiega perché [Zappa] affermi che l'azienda è una "**[coordinazione economica in atto]**": ogni elemento acquisisce valore solo se è integrato con gli altri. Un esempio pratico è quello di un imprenditore che decide di ampliare la gamma di prodotti della propria azienda. Prima di fare questo investimento, l'imprenditore si preoccupa di trovare un dirigente tecnico qualificato che possa gestire le nuove linee produttive, integrando il nuovo assetto organizzativo con le risorse umane esistenti. Le cinque macro-variabili sono fortemente influenzate **dall'ambiente** nel quale l'azienda opera. **[(Coerenza esterna)]** Diventa pertanto importante inquadrare: \- **[l'ambiente]** economico di riferimento; \- e, all'interno dell'ambiente economico di riferimento, il **[sistema competitivo]** in cui concretamente opera. **[Gestione dell'Impresa]**: Sistema di Operazioni La **gestione di un'impresa** è un sistema di operazioni che si svolgono continuamente. Queste operazioni possono avvenire in modo [simultaneo] o [successivo]. Ad esempio, nello stesso momento all'interno di una centrale del latte possono svolgersi: [Produzione]: alcuni operatori possono essere impegnati nella produzione. [Vendita]: altri possono essere in fase di vendita e consegna dei prodotti. [Gestione contabile]: mentre alcuni addetti sono impegnati nelle attività di vendita, altri aggiornano la contabilità aziendale per tenere traccia delle transazioni e dei bilanci. [Negoziazioni con i fornitori o con le banche]: il direttore generale, ad esempio, potrebbe essere impegnato in una trattativa con la banca per negoziare una linea di credito o altre forme di finanziamento. Questo sistema di operazioni **simultanee** e **successive** costituisce la complessità della gestione aziendale. Ogni attività è collegata alle altre in un ciclo continuo che caratterizza l'impresa per tutta la sua durata. Solo nel momento in cui un'impresa entra in **[liquidazione]**, interrompe queste operazioni simultanee, cessando tutte le sue attività economiche. **[Fabbisogno di Capitale]** Un altro concetto fondamentale è il [fabbisogno di capitale] dell'impresa. In qualsiasi momento osserviamo la gestione aziendale, è evidente che l'impresa necessita di risorse finanziarie per funzionare. Questo fabbisogno deriva principalmente da: **[(1;2)]** **[1. Investimenti in attesa di realizzo]**: Sono investimenti già effettuati, ma non ancora trasformati in moneta. Essi comprendono beni che l'impresa ha acquisito e che si trovano in attesa di essere venduti o trasformati in denaro. Ad esempio, un'impresa che produce penne potrebbe avere in magazzino un certo numero di penne pronte per la vendita. Fino al momento della vendita, questi beni rappresentano un fabbisogno di capitale, poiché hanno richiesto un investimento che non è ancora stato recuperato. Per spiegare meglio come gli investimenti vengono recuperati nel tempo, distinguiamo tra realizzo diretto e realizzo indiretto: **[Realizzo Diretto]**: avviene quando l'impresa vende direttamente un bene economico e ne ottiene immediatamente la riconversione in moneta. Per esempio, un tabaccaio che acquista penne e le rivende ottiene un realizzo diretto perché trasforma l'investimento in denaro attraverso la vendita. **[Realizzo Indiretto]**: avviene quando un investimento viene utilizzato in modo indiretto per generare profitto, senza essere venduto direttamente. Ad esempio, un'impresa che acquista un macchinario da un milione di euro per produrre penne ottiene un realizzo indiretto perché non vende il macchinario, ma lo usa per produrre le penne da vendere. In questo caso, il realizzo del capitale avviene progressivamente nel tempo. **Le principali categorie di investimenti in attesa di realizzo sono:** - **[Immobilizzazioni tecniche]** (fabbricati, impianti, macchinari, macchine elettroniche e computer, automezzi, mezzi di sollevamento ecc.); - **[Crediti di Regolamento e Finanziamento]**: - **Crediti di Regolamento**: si generano quando l'impresa concede al cliente una [dilazione di pagamento]. Ad esempio, un supermercato che acquista una grande quantità di cioccolato da un fornitore può chiedere di essere pagato a 180 giorni dalla consegna, anziché immediatamente. Durante questo periodo, il fornitore ha un credito di regolamento nei confronti del supermercato, che sostituisce temporaneamente la moneta. - **Crediti di Finanziamento**: si verificano quando un'impresa presta direttamente denaro a un'altra azienda, come accade tra società all'interno dello stesso gruppo. Ad esempio, una holding che presta dieci milioni di euro a una sua società partecipata genera un credito di finanziamento, poiché il prestito è l'oggetto dello scambio. Questi due tipi di crediti contribuiscono al fabbisogno di capitale dell'impresa. Più lungo è il periodo di dilazione per i crediti di regolamento, maggiore sarà il fabbisogno di capitale necessario per coprire queste somme non ancora incassate. - **[Investimenti in partecipazioni]** Un'altra categoria di investimenti che determina il fabbisogno di capitale è rappresentata dalle [partecipazioni societarie]. Quando un'impresa acquista una partecipazione in un'altra società, deve investire una somma di denaro che, finché non genera un ritorno, rappresenta un fabbisogno di capitale. [Ad esempio]: Il gruppo Camozzi ha acquistato una partecipazione nelle fonderie Mora, investendo una somma significativa. Questo investimento diventa parte del fabbisogno di capitale, poiché il denaro investito rimane immobilizzato fino a quando non viene recuperato attraverso i profitti generati dalla partecipazione. - **[Scorte di magazzino]**: di materie prime, materiali di consumo, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti, merci. - **Materie Prime**: - **Materiali di Consumo**: - **Prodotti Finiti**: - **Merci**: - **Semilavorati e Prodotti in Corso di Lavorazione**: - **[Perdite ammortizzabili]**, recuperabili, cioè, mediante i redditi positivi futuri (si pensi ad un'impresa di nuova costituzione, o start up, che necessita di tempo per conseguire ricavi sufficienti a remunerare tutti i costi). - **[Costi già sostenuti]**, differenti da quelli sopra elencati, in attesa di essere reintegrati dai componenti positivi di reddito. Esempio di Fabbisogno di Capitale e Ammortamento Per chiarire ulteriormente, consideriamo l'esempio di un'impresa che acquista un macchinario per un milione di euro e prevede di utilizzarlo per quattro anni, durante i quali produrrà un milione di penne. Se si ripartisce il costo del macchinario in base al numero di penne prodotte, si ottiene un costo di 1 euro per penna. Questo calcolo rappresenta la quota di ammortamento che l'impresa attribuisce al macchinario per ogni unità prodotta, e permette all'impresa di recuperare gradualmente il capitale investito. Alla fine del primo anno, l'impresa potrebbe aver prodotto e venduto 100.000 penne, ottenendo un realizzo indiretto pari a 100.000 euro. A questo punto, il fabbisogno di capitale relativo al macchinario si è ridotto a 900.000 euro. Questo processo continua ogni anno fino a quando il costo del macchinario è completamente ammortizzato. **[2. Scorte minime di liquidità]**: Ogni impresa ha bisogno di una quantità minima di [liquidità] per coprire le [operazioni] [quotidiane]. Questa liquidità permette all'impresa di far fronte alle spese impreviste e di sostenere la gestione operativa senza interruzioni. La loro entità varia in funzione: - Dei **flussi monetari in entrata e in uscita**, della loro distribuzione temporale e della loro prevedibilità. - Dell'**elasticità dei finanziamenti** ad essa accessibili. [Se un'azienda ha flussi di cassa regolari e una buona capacità di credito, può mantenere scorte basse.] [Al contrario, se l'azienda opera in un settore instabile, sarà necessario aumentare il livello delle scorte.] Il **fabbisogno** **di** **capitale** può essere soddisfatto attraverso molteplici modalità: - **[Capitale di Credito]**: Rappresenta i [prestiti] [ottenuti] da [istituti] [bancari] o [finanziatori] [esterni]. - **[Capitale di Rischio]**: È il [capitale] [conferito] dai soci e rimane soggetto al rischio d'impresa. Nelle **società di capitali** i soci rischiano solo il capitale investito ([autonomia patrimoniale perfetta]) mentre nelle **società di persone** i soci possono rispondere anche con il proprio patrimonio personale ([autonomia patrimoniale imperfetta]). - **[Autofinanziamento]**: Si verifica quando un'impresa [trattiene] i [propri] [utili] anziché distribuirli ai soci, accumulando così capitale interno. **Quali sono i criteri di convenienza che orientano le imprese nella scelta tra capitale di credito e capitale di rischio?** Esistono [tre criteri principali] che influenzano questa decisione: 1. **[Onerosità]**: Il capitale di credito comporta un costo esplicito (ad esempio, gli interessi sui prestiti bancari), mentre il capitale di rischio non genera costi immediati, ma implica un rischio diretto per i soci, che rischiano di perdere il loro capitale investito se l'impresa non va bene. 2. **[Elasticità]**: I finanziamenti bancari possono essere [rigidi] o [flessibili]. 3. **[Effetti sul controllo dell'impresa]**: Aumentare il capitale di rischio implica l'ingresso di nuovi soci o l'investimento di capitali da parte di quelli esistenti, cosa che può [modificare] la [struttura] [proprietaria] e la [governance] [aziendale]. Un [nuovo] [socio] potrebbe [influire] sulle [decisioni] [aziendali] e sul [controllo] [dell'impresa], aspetto spesso delicato per aziende a conduzione familiare o imprenditori che preferiscono mantenere una gestione indipendente **Gestione delle aziende di produzione** Questa gestione si suddivide in operazioni di: 1\. **[Finanziamento]** -- per procurarsi il capitale necessario. 2\. **[Produzione]** -- per trasformare i fattori produttivi in beni o servizi. 3\. **[Distribuzione]** -- per la vendita del prodotto finale. Senza [capitale] non si possono acquistare materiali o risorse, senza [produzione] non si hanno beni da vendere, e senza [vendite] l'azienda non genera ricavi. **[Operazioni di Gestione Interna ed Esterna]** **Distinzione tra operazioni di gestione esterna e gestione interna** **[Gestione Esterna]** Coinvolge tutte le operazioni che l'impresa compie con soggetti esterni e che generano scambi monetari. Comprende: - **Acquisti di Fattori Produttivi (**a fecondità semplice o ripetuta, inclusi gli oneri finanziari): Ogni impresa acquista i materiali necessari alla produzione. Il costo di questi materiali rappresenta [un'uscita monetaria]. - **Vendite**: Quando l'impresa vende i beni prodotti, ottiene [ricavi]. La vendita è una transazione con un terzo che genera [un'entrata monetaria]. - **Operazioni di Incassi e Pagamenti dei Debiti e Crediti di regolamento**: Se un'azienda acquista a credito, si genera un debito verso il fornitore; se vende a credito, genera un credito verso il cliente. L'incasso di questi crediti o il pagamento dei debiti avviene in date successive alla vendita o all'acquisto. - **Operazioni di accensione e rimborso di finanziamenti** a titolo di [capitale di credito]. - **Operazioni di apporto o rimborso** di [capitale di rischio]. Nelle **[aziende bancarie]** e nelle **[società finanziarie]** assumono un ruolo fondamentale le operazioni di: - **concessione di finanziamenti;** - **investimento nelle attività finanziarie;** - **rimborso dei finanziamenti concessi a terzi;** - **disinvestimento delle attività finanziarie;** - **incasso e pagamento per conto della clientela** Nelle imprese assicurative, infine, assumono un ruolo centrale le **operazioni di negoziazione di rischi specifici** **[Gestione Interna ]** La [trasformazione] economica (e anche fisica) dei fattori produttivi in beni economici destinati al mercato richiede che all'interno dell'impresa vengano attuate le [operazioni] e i [processi] di seguito elencati: - **Attività di Ricerca e Sviluppo**: Sono essenziali per [l'innovazione] e il [miglioramento] dei [prodotti] e [processi]. - **Attività di Logistica**: La logistica coordina le [operazioni] [interne] per armonizzare i flussi di materiali e prodotti all'interno dell'azienda. Include la [gestione] [del] [magazzino], la [ricezione] [delle] [materie] [prime] e la [distribuzione dei prodotti finiti], assicurando che i materiali arrivino in modo efficiente ai reparti di produzione. - **Attività Produttive**: Qui rientrano tutte le fasi di lavorazione e trasformazione fisico-tecnica delle materie prime fino al prodotto finito, e coinvolgono operai, capi reparto, e altre figure tecniche. - **Attività di marketing**: Questo aspetto riguarda la vendita dei prodotti e la gestione dei clienti. Comprende strategie di marketing, pubblicità, e altre attività orientate a favorire la domanda. - **Attività** **amministrative**: di tenuta della contabilità generale, di tenuta della eventuale contabilità di magazzino, di tenuta delle paghe - **Attività Direzionali**: Si tratta della gestione strategica dell'impresa, che include la pianificazione finanziaria e decisionale, come l'allocazione delle risorse. (per **Zappa**): *"L'unità della gestione non esclude la sua molteplicità".* La gestione aziendale può essere scomposta in diverse aree di attività. 1. **[Gestione monetaria]**: 2. [**Gestione economica**: ] 3. **[Gestione] [finanziaria]**: In relazione [all'oggetto specifico di indagine], la gestione può essere divisa in [cinque] aree: 1. **[Gestione Caratteristica]**: 2. **[Gestione Accessoria]**: 3. **[Gestione Finanziaria]**: 4. **[Gestione Straordinaria]**: 5. **[Gestione Tributaria]**: Tale classificazione, per aree gestionali, è molto utile quando si interpreta il reddito prodotto dall'azienda di produzione, come risulta dal seguente esempio: ![](media/image10.png) La sintesi del capitale di funzionamento in un dato momento si riflette nello stato patrimoniale del bilancio, che riassume la situazione finanziaria dell'impresa. **[Lo stato patrimoniale]** è suddiviso in due sezioni principali: **Attivo** **Passivo** ------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------ -- ------------------------ ------------------------------------- ------------------------ -- -- -- **B. Immobilizzazioni** **A. Patrimonio Netto** l\. Immobilizzzioni immateriali l\. Capitale sociale ll. Immobilizzazioni materiali lV. Riserva legale lll. Immobilizzazioni finanziarie V. Riserva statutaria **Totale B** lX. Utile d\'esercizio **C. Attivo circolante** **Totale A** l\. Rimanenze **C. Trattamento di fine rapporto** ll. Crediti **D. Debiti** lV. Disponibilità liquide Debiti a breve termine **Totale C**