Summary

This document analyzes political communication through the lens of internet media. It discusses the effects of using social media in politics, particularly the impacts of figures like Silvio Berlusconi. The document explores the concept of 'political communication', showing how the media has been influenced by the need for entertainment, and analyzes the relationship between politics and daily life.

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Testo di riferimento: la politica pop online **WEB- POLITICA E POLITICA POP** La politica ha influenzato sicuramente i media; la televisione ha avuto un impatto imprescindibile si di essa e che è stata costretta ad adeguarsi alla logica di intrattenimento. Le svolte fondamentali che hanno trasfor...

Testo di riferimento: la politica pop online **WEB- POLITICA E POLITICA POP** La politica ha influenzato sicuramente i media; la televisione ha avuto un impatto imprescindibile si di essa e che è stata costretta ad adeguarsi alla logica di intrattenimento. Le svolte fondamentali che hanno trasformato la comunicazione politica sono state: 1. [La televisione potere] con **Silvio Berlusconi** come sua incarnazione. Quando entrò in politica aveva già un'immagine sottostante al titolo televisivo. Le reti berlusconiane inauguravano i nuovi telegiornali che rappresentavano un'innovazione nel panorama giornalistico italiano, distinguendosi per una massiccia preferenza per il gemere **infotainment** (informazione e intrattenimento), genere che si adattava allo stile. Comunicativo del politico. Inizia a contare maggiormente la **personalizzazione della politica dei partiti rispetto al messaggio che questi volevano mandare**, nel senso che la figura del leader che si spinge le persone a votare per un partito invece che i messaggi politici di questo stesso. Questo viene chiamano fenomeno della **leaderizzazione.** Con la televisione a politica inizia a mescolarsi con la cultura popolare, per cui il centro di questa diventa il gossip, i caratteri personali, gli elementi dello spettacolo: la televisione inaugura la politica pop. La svolta berlusconiana è definita tale perché con Berlusconi per primo sono stati messi in risalto elementi anche della sua persona, elementi privati esposti in un ambiente publico come quello della televisione; caratteri come. Suoi tic, espressioni facciali, esternazioni ecc... 2. [Nascita della rete e dell'auto comunicazione di massa], la l' audience può anche essere prosumer, produrre cioè contenuti. Il superamento del paradigma comunicativo "da uno a molti" si deve al *world wide web*, che democratizza la comunicazione rendendola da "molti a molti". Questo ha impattato sul mondo della politica perché questa vede sottoposta alle stesse logiche del divismo. I politici si configurano anch'essi come divi, in quanto si rapportano con i propri elettori tramite delle **piattaforme** come twitter ad esempio. I politici attuano una sorta di **disintermediazione**, per cui questi spalancano le agenzie che mediano loro la comunicazione con un pubblico, relazionando si in maniera diretta con il pubblico. Questo fenomeno viene visto in termini positivi e viene chiamato **equalizzazione**; secondo questo concetto il web offre la possibilità di far sentire la propria voce anche a partiti marginali he in passato non riuscivano a mettersi in gioco o farsi conoscere perché l'unico mezzo per poterlo fare era la televisione, in cui i costi erano elevati. 3. [Interrompere del grillismo e dell' utopia della democrazia,] fruttano le nuoce caratteristiche ella rete e facendo leva sulla potenzialità politiche offre dai nuoci media, il comico inizia a imporsi nel dibattito politico nazionale nel 2005 con il suo blog, dando voce al malcontento popolare e via via mobilitando i cittadini sul territorio. Si costruisce una forte leadership politica con cui le altre forze politiche sono obbligate a confrontarsi dentro e fuori le competizioni elettorali. Parlando di politica contemporanea si fa riferimento al termine "*sistema mediale ibrido*", in cui la televisione continua ad avere un ruolo centrale, ma il web è molto d'impatto. Oggi l'opinione publica si trova a svilupparsi in un contesto **ibrido**, ampliato e valorizzato dai social media, per cui grazie a questi la platea si ingrandisce fino a comprendere anche coloro che senza un accesso alle informazioni così semplice non si interesserebbe alla politica. Questa platea allargata fa riferimento ai singoli soggetti, gruppi e comunità e non solo soggetti istituzionali, per questo si parla di "**enlarged digital polity**" Gli algoritmi ti rappresentano una nuova forma di intermediazione perché scelgono quali contenuti distribuire, per cui i social svolgono in un certo senso lo stesso ruolo dell'agenda setting. - **Riscontri negativi** - **[Logica dell'azione collettiva:]** il passaggio dell' agire in collettivo condotto da una leadership centrale, all'azione connettiva caratterizzata dalla mancanza di leadership e di organizzazione centralizzata, cosa che porta a far esaurire partiti e gruppi in maniera precoce. - **[Slacktivism:]** attivismo pigro che si concretizza limitatamente nel momento in cui si mette un like o si condivide un post. Non è un attivismo che prevede la partecipazione e attenzione quotidiana, si esaurisce le azioni come donazioni, like e condivisioni - **[Sciami digitali:]** gli individui negli spazi digitali non hanno più leader, ma si raggruppa in assembramenti che hanno vita breve; si contraddistinguono per la dimensione ludica e per essere instabili - **Ibridazione tra politica e vita quotidiana (politica oggi)** - Intimate politics: la promozione della vita privata attraverso la spinta all'intimidazione. Si parla della tendenza dei politici a rendere pubblici anche momenti della loro intimità, come pubblicare foto con il proprio partner - Celebrity politics: ibridazione tra notorietà e self performance, tendenze del politico a commentare le sue attività quotidiane via social ed a comportarsi come fosse un influencer. - I selfie: si è diffusa in tutte le categorie sociali e fasce d'età diventando anche per i politici una vera e propria moda, diventando anche per i politici una vera e propria moda, ritenendolo importante per confermare o condividere la propria celebrità. - **Meme** Ibridazione tra le sfere politiche e quotidiane ha scatenato la produzione di meme relativi a tutti gli argomenti dell'agenda pubblica, è la logica hypermetica di rete. Umorismo e cominciata sono tutte ami di cu dispone il cittadino producer che sui social media si pone come parte attiva nel dibattito politico più generale, marcando il peso di tale presenza, spesso attraverso i meme. Hartley ha descritto questo poetare del cittadino **digitale come silly citizenship** e ha evocato una irrivent internet, etichette che confermano come il discorso politico contemporaneo utilizzi lo **humor come una modalità di attivismo** **politico**. I geni vengono definiti da Richard Dawkins come i protagonisti dell'evoluzione umana. Questi utilizzano egoisticamente diversi organismi e di fatti per sopravvivere si trasferiscono di organismo in organismo. Nel muoversi da organismo ad organismo portano con se caratteri degli organismi precedenti ed al contempo ne sviluppano dei nuovi in quali nei quali approdano. I meme vengono definiti secondo la stessa logica. Il soggetto che produce meme è chiamato **Producer** perché non si limita a produrre contenuti (prosumer), bens' da vita ad una comunicazione/produzione di tipo comunitario. Imeme di fatti, nel momento in cui il creatore li veicola online, vengono modificati molteplici volte da molti altri utenti, ciò vuol dire che un meme è soggetto a più modifiche da parte di più individui. Il processo di creazione del meme è un iter che viene definito "memetico", per cui diversi soggetti riprendono un'idea e la variano, rimettendola in condivisione in un sistema aperto, in cui l'autore svanisce.  Si tratta di prodotti che veicolano una forma della vernacular creativity che gli utenti utilizzano quando rimescolano i contenuti digitali per far circolare le loro emozioni, opinioni, interpretazioni e letture umoristiche per far circolare le loro emozioni, opinioni, interpretazioni e letture umoristiche sulla realtà circostante. Questi inoltre sono una sorta di mezzo di veicolazione dell'opinione publica.  Il potere dei meme dipende dalla loro replicabilità, dalla loro idoneità trasformativa e dalla loro carica umoristica. Le caratteristiche fondamentali del meme sono: -fedeltà: consiste nella capacità che il meme ha di mantenere una cornice che si rifà ad un originale. Si riferisce inoltre alla capacità del meme di essere facilmente riproducibile e di poter passare con successo di mente in mente sostanzialmente intatto rispetto all'idea originaria  -fecondità:è relativa al tasso di velocità con cui un meme viene imitato e diffuso -longevità: capacità di sopravvivere nel corso del tempo La classificazione dei meme avviene in base agli obbiettivi comunicativi che possono essere: -di espressione di commenti sociali su di una campagna o evento pubblico -non hanno finalità critiche (social commentare purpose e absurdist humour purpose).  Si assite alla normificazione del meme, nel senso che meme complessi, che vengono inizialmente compresi solo dai pochi che hanno determinate abilità tecnologiche, finiscono per normaliazzarsi anche grazie alla popolarità che raggiungono ed alla loro replicablità. Quando questa evoluzione giunge a compimento, il meme si \, ovvero da un lato diventa comprensibile anche ai normie (coloro che non hanno speciali capacità tecniche), dall'altro genera delle \ condivise e riutilizzabili, in cui è possibile riconoscere un elemento fisso e uno che varia. L'elemento fisso rappresenta l'associazione tra il meme e il tema, mentre l'elemento variabile è rappresentato dalle battute a esso associate. I meme che si cristallizzano segnano l'appartenenza ad una comunità. Rappresentano la quintessenza della cultura partecipativa in quanto: -sono aperti -si sviluppano in maniera orizzontale e non gerarchica -si basano su un modello di cultura digitale dipendente dagli usi degli utenti  Nel momento in cui un meme si normifica, e quindi è compreso da chiunque, i veri memers professionisti lo abbandonano e cercano di diversificare la propria produzione creando nuovi template, strategie etc. Tentano di mantenere la diversità che li caratterizza.  Le caratteristiche di "produsage" (produzione) dei meme sono: -iniziano da singoli individui e si traducono in fenomeno collettivo -i processi di risoluzione si traducono in copie -le regole della diffusione poi concretizzano nella competizione tra prodotti e nella relativa selezione, in cui il vincitore prende tutto Meccanismo di attaccamento preferenziale: gli individui preferiscono l'interazione con meme che sono già famosi  I meme possono essere politici (portano alla nascita di movimenti, occupazione, partecipazione impegnata) oppure "for the luz e nonsense", cioè meme che vengono prodotti solo per il piacere di umiliare qualcuno pubblicamente e per stimolare i riso, il quale funge da collante sociale.  - **Criticità**  -divario digitale (tre forme di capitale che non hanno distribuzione negli individui): non tutti i cittadini hanno questi tre tipi di capitale che consentono di avere un approccio critico ai contenuti che si guardano. Non tutti i cittadini sono connessi ed esistono numerose disparità tra di loro che dipendono dal capitale culturale, sociale ed economico di cui dispongono -disfunzione narcotizzante: il fatto di poter fruire di questo contenuti (dal proprio divano) senza partecipare attivamente in un vero impegno politico rende l'attivismo un'attivismo "da poltrona" -logica algoritmica: gli algoritmi producono effetti sulla visibilità dei contenuti che non è possibile individuare in maniera analitica ma che impattano sulla circolazione delle informazioni -disuguaglianza partecipativa: il 90% degli utenti sono semplici lurkers (osservatori); il 9% contribuisce poco, e solo l'1% è totalmente attivo, producendo una marcata disuguaglianza nella partecipazione, tanto che il 90% dei contributi proviene solo dall'1% degli utenti. **Lezione 16/12/2024** **FASHION FILM** Sono due universi semantici che si trovano a convivere per generare un prodotto di comunicazione diverso da quelli a cui eravamo abituati da questo stesso mercato. - **La moda** La **moda** già per sé **è** un **medium** perché il capo di abbigliamento comunica nella forma e dice qualcosa di noi, scelta del tessuto ad esempio. Ha perso la caratteristica funzionale ma per diventare un elemento di differenziazione procedendo in linea orizzontale anche con l'esplosione di marchi controversi come il fast fashion. La moda è uno strumento che consente di raccontare qualcosa; il capo viene sempre rappresentato da un corpo o da una persona, il corpo da volume al capo di abbigliamento e gli consegna una storia in più dandogli vita, ad esempio, ed è esprimendo anche altri valori che possono essere differenti. Il mondo della moda può essere inteso come **grande sistema di comunicazione**. Roland Bart scrive *il sistema della moda*, racconta di riflessioni su questo tema; scrive poi il *senso della moda*, raccolta in cui ci viene illustrato il mondo della moda come un sistema di comunicazione e di narrazione che può essere inteso adottando diverse prospettive: **dal singolo capo di abbigliamento**, oggetto e contenuti di un articolo di moda, raccontata attraverso il linguaggio delle **immagini**. Minigonna diventa uno strumento con il quale posso leggere il valore che veicola nei diversi periodi storici; la donna può mostrarsi e no nascondere parti del corpo. Anni 90' interpretato in modo diverso, portatore di una storia completamente differente con l'obbiettivo di sedurre. La minigonna oggi si usa in diversi modi e in modo differente e in ogni caso rappresenta qualcosa di sé (libertà ad esempio) Il capo diventa strumento di comunicazione ma la moda viene raccontata anche sulle **riviste di moda**; i con tenuti della moda sono delegati alla parte scritta, mentre l'immagine del capo viene lasciato all'immagine del capo stesso che viene illustrato perché quando prendiamo la rivista leggiamo cosa dobbiamo fare per essere alla moda. La codifica di ciò che è alla moda viene operata dalle riviste nei suoi **articoli utilizzando un codice verbale**. Spettacolarizzazione de concetto di "essere alla moda", "stile", attraverso un\'estetica ricercata di queste fotografie la moda ci dice [cosa devo fare per avere stile ed essere eleganti e per sentirsi adeguati.] - **Film** **Film** è un ottimo medium della moda, cinema utilizzato per **racontare la storia di designer o raccontarci il mondo della moda.** Esempio "diavolo veste Prada" ci dice che il mondo del fashion è regolato da determinate dinamiche dove certi ruoli hanno il potere di gestire il tutto e normale ciò che può andar bene e ciò che non può andar bene; parla qui vuol dire "sistema della moda". Esempio "American gigolò" dove viene messa in mostra della collezione di Armani degli anni 80'; strategia di grande successo perché Armani uomo era poco conosciuto ma dopo ciò è diventato brand di riferimento degli uomini americani, per la parte femminile era già riconosciuto. Fra moda e cinema c'è sempre stato un grandissimo scambio. Cinema ha ispirato molti designer (esempi ragazza interpellata da un robot e diventa riferimento della proposta creativa di Mugler) - **Fashion film** Il fashion film è un **video che nasce per l'ambiente digitale**, tipo di video che nasce per la **rete** rappresentando un aspetto cruciale; rete è il nuovo medium che impone certe regole dove i contenuti mediali devono essere **condivisi, trasformati e reinterpretati** dagli utenti in un\'era di reti digitali e di social media. Per riuscire ad avere l'effetto che si vuole aver e deve essere rivista rielaborata e rigettata dagli internauti, sono media dove la comunicazione deve essere vissuta con il processo di coauthoring. I contenuti si muovono attraverso **reti di utenti**, grazie alle loro decisioni e motivazioni personali, non solo attraverso canali centralizzati. Questo funzionamento rompe il controllo tradizionale dei distributori ufficiali. Questo tipo di comunicazione rompe completamente le regole del passato, questo mercato deve pensare a forme di comunicazione che tengano conto di inserirsi in un flusso comunicativi in costante movimento, brand devono sapersi inserire in un ruolo in modo rispettoso nell'ambiente in cui si trovano Fashion film mette anime questi 3 mondi dotato di un proprio linguaggio, sortire, patrimonio iconografico e codici. Ha dovuto sviluppare **nuovi flussi comunicativi** producendo qualcosa di completamente nuovo. I fashion film sono distanti dall'advertising, non ce una promozione del capo di abbigliamento, ma possiamo avere un **piacere di tipo estetico, immagine ha una ricercatezza nel mondo delle forme tipico della moda**, esplorando nuovi territori e rompere il consueto, linguaggio che si fa nuovo per proporre i fashion film come oggetti di intrattenimento anche nel momento in cui il linguaggio non è cosi innovativo ma la narrativa racconta il mondo della moda. Fashion film applica la **porta a narrativa delle immagini di moda raccontandoci qualcosa di più**, come ad esempio una storia, immergersi in una situazione divertente... Cinema aiuta il fashion film perché diventa parte del DNA di alcuni brand (miu miu ha realizzato una web saga e che tutt'ora continua a produrre episodi)

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