Le Imposte: Indice di Gini - PDF
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Lucio Lamber+
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Summary
Il documento analizza il tema delle imposte e delle loro misure di progressività, con particolare attenzione all'indice di Gini. Vengono spiegati concetti chiave come l'effetto redistributivo, le curve di Lorenz, e i vantaggi e svantaggi dell'indice di Gini. Lo studio si concentra sull'analisi della distribuzione del reddito e dell'impatto delle tasse sulle disuguaglianze economiche.
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Insegnamento Economia Poli+ca e Scienza delle finanze Professore Lucio Lamber+ Argomento Le imposte Lucio Lamber4 La misura della progressività della imposta Le imposte...
Insegnamento Economia Poli+ca e Scienza delle finanze Professore Lucio Lamber+ Argomento Le imposte Lucio Lamber4 La misura della progressività della imposta Le imposte 2 di 50 Lucio Lamber4 In le=eratura vi sono mol+ studi per la individuazione degli indicatori sta+s+ci piu’ appropria+ per valutare Grado di progressività delle imposte Effe=o redistribu+vo Le imposte 3 di 50 Lucio Lamber4 Si dis+ngue in par+colare le misure di progressività Locali Riferite cioè ad un dato livello di reddito Globali Riferite all’intera distribuzione dei reddi+ imponibili Le imposte 4 di 50 Lucio Lamber4 Misure di progressività locale Progressività in senso stre=o Elas+cità: Variazione del geGto al variare del reddito Variazione percentuale del reddito ne=o Progressività residua rispe=o al reddito imponibile Variazione dell’aliquota media al variare Progressività dell’aliquota media del reddito Le imposte 5 di 50 Lucio Lamber4 introdotto dallo statistico italiano Indici globali Corrado Gini, è una misura della diseguaglianza di una distribuzione spesso usata come indice di concentrazione per L’indice di Gini misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza. È un numero compreso tra 0 ed 1. 0 = pura equidistribuzione, ad esempio la situazione in cui tutti percepiscono esattamente lo stesso reddito; 1 = massima concentrazione, ovvero la situazione dove una persona percepisca tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno un reddito nullo. Le imposte 6 di 50 Lucio Lamber4 La definizione matematica del coefficiente di Gini si basa sulla curva di Lorenz della distribuzione effettiva del reddito ed è legata all'area compresa fra la linea di perfetta uguaglianza e la curva di Lorenz. Il coefficiente di Gini è definito come il rapporto fra l'area compresa tra la linea di perfetta uguaglianza e la curva di Lorenz (A) e l'area totale sotto la linea di perfetta uguaglianza (A+B), ovvero G = A / (A+B). Le imposte 7 di 50 Lucio Lamber4 graficamente Distribuzione Uniforme 20% delle famiglie hanno il 20% del reddito 40% delle famiglie Hanno il 40% del Reddito … Le imposte 8 di 50 Lucio Lamber4 graficamente La curva di lorenz Esprime la distribuzione EffeGva del reddito.. 20% delle famiglie ha 3% del reddito…. … Le imposte 9 di 50 Lucio Lamber4 graficamente Il rapporto tra le aree delle due curve è l’indice di Gini. E’ 1 solo se la distribuzione è uniforme… E’ 0 solo se la distribuzione è perfe=amente diseguale Le imposte 10 di 50 Lucio Lamber4 Il coefficiente di Gini può essere utilizzato per indicare come la distribuzione del reddito sia cambiata nel tempo in un dato Paese, rendendo possibile osservare se la disuguaglianza stia crescendo o diminuendo. soddisfa quattro importanti principi: ü Anonimia: non importa chi siano quelli che guadagnano molto e quelli che guadagnano poco. ü Indipendenza di scala: il coefficiente di Gini non considera la dimensione dell'economia, come sia misurata, o quanto sia ricco o povero in media un Paese. ü Indipendenza dalla popolazione: non importa quanto sia grande la popolazione di un Paese. ü Principio di trasferibilità de=o anche principio di Pigou- Dalton: se il reddito (meno la differenza), fosse trasferito da una persona ricca a una povera (trasferimento progressivo) la distribuzione risulterebbe più equa Le imposte 11 di 50 Lucio Lamber4 L’Istat calcola l’indice di concentrazione di Gini sui redditi netti familiari in Italia E’ evidente il confronto tra Nord e Sud d’Italia Le imposte 12 di 50 Lucio Lamber4 Vantaggi di rappresenta+vità Si presta meglio rispetto ad altre misure come il reddito pro capite o il prodotto interno lordo a confronti tra aree diverse o tempi diversi. Viene utilizzato per confrontare le distribuzioni della ricchezza in diversi settori della popolazione o in diversi stati Le imposte 13 di 50 Lucio Lamber4 Mappa mondiale del coefficiente di Gini che misura la diseguaglianza nella distribuzione del reddito. I paesi a coefficiente di Gini più basso (colore chiaro) sono i paesi dove il reddito è distribuito più equamente. Al contrario, quelli a coefficiente di Gini più elevato sono quelli dove la diseguaglianza nella distribuzione del reddito è maggiore.. Le imposte 14 di 50 Lucio Lamber4 In Europa Eurostat pubblica statistiche sull’indice di Gini nei paesi dell’Unione Le imposte 15 di 50 Lucio Lamber4 E misura l’impatto in termini di equità attraverso le variazioni dell’indice di Gini. Le imposte 16 di 50 Lucio Lamber4 svantaggi come gli altri indici di tipo relativo (calcolati dal rapporti di altre due grandezze), presenta il limite di restare invariato se reddito dei più ricchi e dei più poveri aumentano nella stessa proporzione, e quindi di non tenere conto della forbice fra i valori assoluti, che in realtà aumenta. Ad esempio se l’individuo ‘A’ possiede 10.000 dollari e l’individuo ‘B’ 100.000 dollari ed entrambi raddoppiano il loro reddito, il Gini non cambia anche se il divario tra i due è salito da 90.000 a 180.000 dollari. Le imposte 17 di 50 Lucio Lamber4 svantaggi Il coefficiente di Gini misurato per paesi geograficamente molto grandi risulta generalmente molto più alto rispetto a ciascun coefficiente calcolato per le sue regioni. Per questa ragione i punteggi calcolati per i Paesi europei sono difficilmente comparabili con il punteggio totalizzato dagli Stati Uniti, ad esempio. Le imposte 18 di 50 Lucio Lamber4 svantaggi Comparare le distribuzioni di reddito tra stati diversi può essere difficoltoso perché i sistemi di beneficio possono cambiare. Per esempio, alcuni stati offrono benefici monetari, mentre altri offrono buoni pasto, che non possono essere tenuti in conto come reddito nella curva di Lorenz e quindi non sono presi in considerazione nel calcolo del coefficiente di Gini. Le imposte 19 di 50 Lucio Lamber4 svantaggi La misura può dare risultati diversi se applicata agli individui o alle unità familiari. Quando le popolazioni non vengono misurate con definizioni consistenti il confronto non ha senso. La curva di Lorenz può sottostimare la reale disuguaglianza se le unità familiari più ricche possono usare il loro reddito in modo più efficiente delle unità familiari povere. Le imposte 20 di 50 Lucio Lamber4 svantaggi Economie con redditi e coefficiente di Gini simili possono ancora avere distribuzioni di reddito molto diverse. Questo effetto è dovuto al fatto che le curve di Lorenz possono avere andamenti diversi dando comunque lo stesso risultato per G. Come esempio limite, una economia dove metà delle unità familiari non abbiano reddito, e l'altra metà si distribuisca l'intero reddito in modo equo ha un coefficiente di ½; ma un'economia con completa equità nella distribuzione del reddito, eccetto una unità familiare che abbia metà del reddito totale, ha anch'essa un coefficiente di Gini di ½. Le imposte 21 di 50 Lucio Lamber4 L’indice di Reynolds-Smolensky, pari alla differenza tra l’indice di Gini dei redditi lordi e l’indice Indici globali di concentrazione dopo l’imposta (o indice di Gini dei redditi netti), misura l’effetto redistributivo dell’imposta, che risulta tanto maggiore quanto più elevato è l’indice: RS = Gpre – Cpost L’indice di Reynolds- Infine, l’indice di Kakwani è pari alla differenza tra l’indice di Smolensky e l’indice concentrazione dell’imposta e l’indice di Gini dei redditi lordi, e di Kakwani misura il grado di progressività globale dell’imposta (se l’imposta è progressiva la concentrazione del gettito è più elevata della concentrazione del reddito imponibile). K = Ctax - Gpre Le imposte 22 di 50 Lucio Lamber4 Indici globali Tra le misure della progressività (K), della redistribuzione (R) e l’aliquota media t, esiste la seguente relazione: L’indice di Reynolds- Smolensky e l’indice RS = K* t / (1-t) di Kakwani Le imposte 23 di 50 Lucio Lamber4 RS = K* t / (1-t) Alcune conseguenze: L’indice di Reynolds- La redistribuzione operata dall’imposta aumenta se questa Smolensky e diventa più progressiva; l’indice di La redistribuzione può aumentare anche a parità di Kakwani progressività, se aumenta l’incidenza. Ad esempio, aumentando proporzionalmente tu=e le aliquote la progressività non cambia, ma la distribuzione del reddito diventa più perequata Variazioni dell’indice di progressività di Kakwani possono dipendere, in assenza di modifiche norma+ve, da mutamen+ interni alla distribuzione dei reddi+ dei contribuen Le imposte 24 di 50 Lucio Lamber4 Indici globali Un esempio di applicazione Le imposte 25 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte 26 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte 27 di 50 Lucio Lamber4 Tassonometria (classificazione) delle imposte Le imposte 28 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte possono riguardare: 1. La produzione, la distribuzione e l’u+lizzazione del reddito 2. Il possesso o il trasferimento della ricchezza Le imposte 29 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte sul reddito possono essere classificate a seconda: - del mercato su cui gravano - che gravino su chi acquista o su chi vende in quel mercato - che siano dovute da famiglie o imprese - che riguardino fon+ o impieghi Le imposte 30 di 50 Lucio Lamber4 Imposte equivalen4 Imposte che, pur differenziandosi so=o uno dei profili (es. perché l’una grava su chi acquista e l’altra su chi vende sul medesimo mercato), insistono sulla medesima base imponibile Le imposte 31 di 50 Lucio Lamber4 Imposte sul possesso della ricchezza Sono imposte a natura patrimoniale (proprietà fondiarie, patrimonio delle imprese, Un esempio patrimonio mobiliare di famiglie e imprese). La minipatrimoniale sui deposi+ Possono gravare anche sul “capitale 0.20% annui. umano” (capitarie). Le imposte 32 di 50 Lucio Lamber4 Imposte sul trasferimento della ricchezza Interessano il trasferimento di ricchezza fra vivi: Pres++, donazioni, - a +tolo oneroso successioni, lasci+… - a +tolo gratuito ovvero il trasferimento mor9s causa Le imposte 33 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte possono essere direHe o indireHe La dis+nzione tra imposte dire=e e indire=e si basa su diversi criteri Le imposte 34 di 50 Lucio Lamber4 Dis+nte in base agli indici u+lizza+ per valutare la Le imposte dire=e sono considerate capacità contribu+va: piu’ ada=e alle finalità di +po redistribu+vo Indici immedia+ della capacità contribu+vaè dire=e Indici media+ della capacità contribu+va è indire=e Le imposte 35 di 50 Lucio Lamber4 Dis+nzione in base alla diversa probabilità di traslazione non si trasferiscono è dire=e si trasferiscono è indire=e Le imposte 36 di 50 Lucio Lamber4 Un esempio di traslazione o non traslazione in avan+ Le imposte 37 di 50 Lucio Lamber4 La classificazione convenzionale Imposte dire=e imposte sul reddito o sul patrimonio Imposte indire=e imposte sui trasferimen+, gli scambi e i consumi Le imposte 38 di 50 Lucio Lamber4 Dis4nzione tra imposte reali e personali Imposte reali: colpiscono l’ogge=o dell’imposta senza considerare le cara=eris+che del sogge=o tassato Ad esempio l’ICI Quasi tu=e le imposte indire=e sono anche imposte reali in quanto colpiscono il trasferimento (scambio) senza tenere in conto delle condizioni personali dei soggeG che effe=uano il trasferimento. Fanno eccezione le imposte sulle donazioni e sulle successioni. Le imposte reali sono invece meno frequen+ nel caso delle imposte dire=e. Le imposte 39 di 50 Lucio Lamber4 Le imposte personali colpiscono il medesimo ogge=o, ma tenendo conto delle cara=eris+che del sogge=o tassato Le imposte personali si prestano meglio quindi ad un sistema di imposizione progressivo. Un sistema progressivo su imposte reali penalizzerebbe di fa=o i detentori di una unica unità reale Le imposte 40 di 50 Lucio Lamber4 Consideriamo ad esempio due situazioni di contribuen+ in un sistema progressivo Equità Contribuente A Le imposte personali si Reddi+ da fabbrica+ 10.000 prestano meglio ad un Reddi+ da lavoro 10.000 sistema di imposizione Reddi+ finanziari 10.000 progressivo. Un sistema progressivo Contribuente B su imposte reali Reddi+ da fabbrica+ 30.000 penalizzerebbe di fa=o i detentori di una unica Progressività: unità reale Fino a 10.000 10% Da 10.000 a 30.000 20% Le imposte 41 di 50 Lucio Lamber4 Il contribuente B sarebbe evidentemente svantaggiato Contribuente A Le imposte personali si Reddi+ da fabbrica+ 10.000 prestano meglio ad un Reddi+ da lavoro 10.000 sistema di imposizione Reddi+ finanziari 10.000 progressivo. Debito di imposta 3.000 Un sistema progressivo su imposte reali Contribuente B penalizzerebbe di fa=o i Reddi+ da fabbrica+ 30.000 detentori di una unica Debito di imposta 5.000 unità reale Progressività: Fino a 10.000 10% Da 10.000 a 30.000 20% Le imposte 42 di 50 Lucio Lamber4 Semplicità Amministra+va Le imposte reali sono più facili da amministrare perché non richiedono l’accertamento delle condizioni soggeGve del contribuente, specialmente della sua condizione economica complessiva Le imposte 43 di 50 Lucio Lamber4 Prelievo alla fonte Interessa specialmente reddi+ delle aGvità finanziarie e reddi+ di lavoro dipendente. Perme=e di sos+tuire all’aGvità di accertamento e riscossione nei confron+ dei perce:ori di reddito l’aGvità di accertamento e riscossione nei confron+ degli en+ o imprese che pagano il reddito. Le imposte 44 di 50 Lucio Lamber4 Prelievo alla fonte La figura del sos+tuto d'imposta venne introdo=a con il D.P.R. 29 se=embre 1973 n. 600 ("Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui reddi9"). In par+colare l'art. 64 comma 1 definisce: Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, per faA o situazioni a ques9 riferibili ed anche a 9tolo di acconto, deve esercitare la rivalsa se non è diversamente stabilito in modo espresso. Le imposte 45 di 50 Lucio Lamber4 Il sostituto dovrà effettuare un'apposita dichiarazione annuale, da effettuarsi mediante l'utilizzo del Modello 770. In tale dichiarazione saranno specificate le trattenute operate sugli emolumenti corrisposti ai singoli soggetti (sostituiti). Agli stessi soggetti, il sostituto d'imposta deve rilasciare un'apposita dichiarazione attestante le ritenute operate, talché lo stesso possa utilizzarla quale attestazione delle imposte trattenute e conguagliarle nella propria dichiarazione dei redditi. Le imposte 46 di 50 Lucio Lamber4 La sostituzione avviene 1. a titolo d'imposta, ovvero quando il sostituto deve pagare tutta l'imposta, con l'azzeramento del debito del sostituito, il quale è libero da qualsiasi altro adempimento: per esempio nel caso di premi e vincite, nel qual caso chi eroga il premio opera una ritenuta a carico del vincitore a titolo d'imposta, oppure in caso di distribuzione di dividendi soggetti alla cosiddetta "cedolare secca" vale a dire a titolo d'imposta quando la partecipazione non è qualificata (inf. 26%); 2. a titolo di acconto, ovvero quando l'obbligazione del sostituito non si estingue, ed egli rimane soggetto passivo dell'imposta: per esempio il caso del datore di lavoro che opera le trattenute IRPEF sullo stipendio del lavoratore. Si parla di acconto perché il lavoratore sarà tenuto al pagamento dell'IRPEF derivante da redditi diversi da quello da lavoro dipendente. Le imposte 47 di 50 Lucio Lamber4 Il regime del risparmio amministrato Nel regime del risparmio amministrato il Cliente delega gli adempimen+ fiscali all'intermediario finanziario che determinerà, per ciascuna operazione finanziaria, la plusvalenza imponibile e la rela+va imposta sos+tu+va ed effe=uerà il versamento all'Erario. Le eventuali minusvalenze possono essere u+lizzate per compensare le plusvalenze realizzate successivamente dal medesimo sogge=o, purché nello stesso periodo d'imposta o entro i successivi qua=ro. Le imposte 48 di 50 Lucio Lamber4 Il regime del risparmio amministrato In caso di revoca dell'opzione o di chiusura di tuG i rappor+ soggeG al regime del risparmio amministrato intra=enu+ con il medesimo intermediario, quest'ul+mo rilascia al contribuente una cer+ficazione delle minusvalenze residue, che potranno essere poi u+lizzate (entro i qua=ro anni successivi a quelli del realizzo) per compensare le plusvalenze realizzate nell'ambito: - di altri deposi+ +toli soggeG al regime del risparmio amministrato - nell'ambito del regime dichiara+vo. Le imposte 49 di 50 Lucio Lamber4 Vantaggi del prelievo alla fonte I sos4tu4 di imposta - sono in numero inferiore rispe=o ai perce=ori; - sono tenu+ alla contabilità; - hanno scarso interesse all’evasione perché si rivalgono sul contribuente per le imposte tra=enute. Le imposte 50 di 50 Insegnamento Economia Poli+ca e Scienza delle finanze Professore Lucio Lamber+ Argomento Le imposte. Approfondimen+ 1 Lucio Lamber4 Terminologie usate per le imposte Le imposte. Approfondimen4 1 2 di 51 Lucio Lamber4 Cosa si intende per discriminazione qualita4va dei reddi4? Riconoscere un onere di imposta differenziato alle diverse categorie di reddito. Tipicamente si discrimina fra reddi% di lavoro e reddi% di capitale. Le legislazioni sono +picamente a favore dei primi perché: - richiedono, per essere oFenu+, un sacrificio maggiore; - sono temporanei - Il lavoro ha una valenza ‘sociale’ e cos+tu+va Le imposte. Approfondimen4 1 3 di 51 Lucio Lamber4... può essere oEenuta in diversi modi Ad esempio aggiungendo al prelievo personale sul reddito: un’imposta reale su tuK i reddi+ diversi da quelli di lavoro AFraverso un prelievo sul patrimonio Introducendo una deduzione (detrazione) specifica per i reddi+ di lavoro Le imposte. Approfondimen4 1 4 di 51 Lucio Lamber4 Cosa si intende per tax expenditure? Le imposte. Approfondimen4 1 5 di 51 Lucio Lamber4 AbbaKmen+ del debito di imposta imputabili a previsioni legisla+ve: deduzioni, detrazioni, esclusioni, esenzioni, aliquote ridoFe, differimen+ di imposte Riducono il geKto; hanno quindi un effeFo simile alle spese pubbliche, solo che sono ‘indireFe’. Le imposte. Approfondimen4 1 6 di 51 Lucio Lamber4 Deduzione e detrazione impaEano su aliquote medie a marginali rendere progressive imposte altrimen+ proporzionali personalizzare l’imposta aFuare la discriminazione qualita+va dei reddi+ incen+vare specifici impieghi del reddito Le imposte. Approfondimen4 1 7 di 51 Lucio Lamber4 Le tax expenditures possono essere u4lizzate per oEenere finalità colleMve mediante l’inizia4va privata Esempio: 10.000 € a favore di donazioni ad enti no profit deducibili dal reddito. Il Contribuente con tm=36% pagherebbe 3.600 € di imposta su 10.000. Donandoli ha un abbattimento di imposte È come se donasse soltanto 6.400 Il resto è a carico dello Stato, in termini di minori entrate. Le imposte. Approfondimen4 1 8 di 51 Lucio Lamber4 Le tax expenditures possono essere u4lizzate per oEenere finalità colleMve mediante l’inizia4va privata Alcune norme che hanno questa finalità l’art. 14 della legge 80/2005, in base al quale ogni donazione, a determinate condizioni, è DEDUCIBILE DAL REDDITO COMPLESSIVO ( sia per le persone fisiche che per i soggetti Ires). il D.L. 4.12.97 n. 460, art. 13 il quale dice che, in alternativa alla precedente modalità, ogni donazione a favore delle ONLUS è DETRAIBILE dall’imposta (per le persone fisiche) o DEDUCIBILE DAL REDDITO D’IMPRESA. Le imposte. Approfondimen4 1 9 di 51 Lucio Lamber4 Le tax expenditures possono essere u4lizzate per oEenere finalità colleMve mediante l’inizia4va privata ORGANIZZAZIONI AGEVOLAZIONI FISCALI BENEFICIARIE Riferimenti normativi: in alternativa, una delle seguenti ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale ) Persone Fisiche Imprese a) deducibilità, per le donazioni in denaro o in natura, nel a) deducibilità, per le donazioni in denaro o in natura, nel limite del 10% limite del 10% del reddito complessivo dichiarato, fino del reddito complessivo dichiarato, fino all’importo massimo di 70.000 all’importo massimo di 70.000 € co. 1, art. 14 del D.L. n. eur co. 1, art. 14 del D.L. n. 35/2005 e successive modificazioni (L. n. 35/2005 e successive modificazioni (L. n. 80/2005) 80/2005) b) detrazione dall’Irpef del 24% dell’erogazione per l’anno b) deduzione dall’Irpef del 2% del reddito d’impresa fino al limite massimo 2013 e del 26% a decorrere dell’anno 2014, calcolata sul di 2.065,83 euro limite massimo di 2.065,83 euro lett. i bis, co. 1, art. 15 del D.P.R. n. 917/1986 lett. i bis, co. 1, art. 15 del D.P.R. n. 917/1986 Le imposte. Approfondimen4 1 10 di 51 Lucio Lamber4 I principali criteri di ripar4zione del carico tributario Le imposte. Approfondimen4 1 11 di 51 Lucio Lamber4 Beneficio (o controprestazione) L’imposta deve essere commisurata al beneficio che il contribuente riceve dai beni e servizi pubblici, di cui fa liberamente domanda e ne cos+tuisce il prezzo Capacità contribu+va L’imposta dev’essere commisurata alla capacità contribu+va dei soggeK e cioè alla loro capacità di pagarla Le imposte. Approfondimen4 1 12 di 51 Lucio Lamber4 Nella Costituzione L‟art. 51 della Cos+tuzione Italiana si esprime dispone quanto segue: chiaramente i principi della capacità “TuK sono tenu+ a concorrere contributiva e della alle spese pubbliche in ragione progressività della loro capacità contribu+va. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” Le imposte. Approfondimen4 1 13 di 51 Lucio Lamber4 1. Principio del beneficio (o della controprestazione) L’imposta deve essere commisurata al beneficio che il contribuente riceve dai beni e servizi pubblici, di cui fa liberamente domanda e ne cos+tuisce il prezzo La finalità dell’imposta è finanziare l’offerta di servizi e beni pubblici (non sono contemplate finalità redistribu+ve) e vi deve essere equità nello scambio: ciò che si paga corrisponde al beneficio che si riceve Le imposte. Approfondimen4 1 14 di 51 Lucio Lamber4 problemi applica4vi il problema del free riding nel caso di beni non rivali e non escludibili (ex difesa), ovvero quando un individuo beneficia di risorse, beni, servizi, informazioni, senza voler contribuire al pagamento degli stessi, sapendo che se ne fa carico il resto della colle>vità. l’offerta dei beni e servizi può avvenire in una logica diversa da quella dello scambio volontario (beni meritevoli, esternalità) non è possibile avere un prelievo personalizzato per ogni individuo e in mol+ casi sarebbero costosi o non disponibili indicatori puntuali di beneficio individuali Le imposte. Approfondimen4 1 15 di 51 Lucio Lamber4 vantaggi Collegamento fra decisioni di spesa e decisioni di entrata: - trasparenza delle decisioni pubbliche - responsabilizzazione di chi decide le spese rispeFo a chi ne sopporta il costo Le imposte. Approfondimen4 1 16 di 51 Lucio Lamber4 Il decentramento viene spesso indicato come il Decentramento modo per rendere possibile l’applicazione del nel principio contraFuale principio della prestazione. della prestazione Nel caso dei servizi pubblici locali è più facile individuare i beneficiari e valutare il beneficio sulla base di appropria+ indicatori La funzione redistribu+va non viene generalmente considerata fra quelle che è opportuno decentrare Le imposte. Approfondimen4 1 17 di 51 Lucio Lamber4 2. Principio della capacità contribu+va L’imposta dev’essere commisurata alla capacità contribu+va dei soggeK e cioè alla loro capacità di pagarla Finalità dell’imposta non è solo il finanziamento dell’offerta di beni e servizi pubblici, ma anche la redistribuzione. La ripartizione deve avvenire in modo equo e l’equità del prelievo si oKene mediante l’esclusivo riferimento alla capacità contribu+va del soggeFo. Le imposte. Approfondimen4 1 18 di 51 Lucio Lamber4 Principi di equità contribu+va 1. equità orizzontale: a uguale capacità deve corrispondere uguale imposta 2. equità ver+cale: a maggiore capacità deve corrispondere maggiore imposta 3. Ordinalità costante: le imposte non devono alterare la scala distribu+va (tm