Capitolo 8 - Elaborazione Informazioni (Psicologia Sviluppo) PDF

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psicologia dello sviluppo elaborazione delle informazioni attenzione memoria

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Questo capitolo descrive l'approccio dell'elaborazione delle informazioni in psicologia dello sviluppo, concentrandosi su concetti come attenzione, memoria e problem-solving. Il testo sottolinea come lo sviluppo biologico e l'esperienza contribuiscono allo sviluppo cognitivo.

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Valutare gli approcci sociocognitivi - Punti di forza: Focus su comportamento ma anche su fattori sociali e cognitivi (es., influenza dei modelli provenienti anche dai media). Concettualizzazione dell’apprendimento come un processo in cui l’individuo si ass...

Valutare gli approcci sociocognitivi - Punti di forza: Focus su comportamento ma anche su fattori sociali e cognitivi (es., influenza dei modelli provenienti anche dai media). Concettualizzazione dell’apprendimento come un processo in cui l’individuo si assume la responsabilità di quanto apprende (non più controllato dagli altri). - Punti di debolezza: Si focalizzano ancora troppo sul comportamento osservabile e sui fattori esterni e non abbastanza su come funzionano i processi cognitivi. Critica evolutiva: non specificano i dettagli relativi a cambiamenti legati all’età. Non pongono abbastanza attenzione all’autostima e alle relazioni con le altre persone. 8 - Approccio dell'elaborazione delle informazioni La natura dell'approccio dell'elaborazione delle informazioni - cognitivismo - Approccio dell'elaborazioni delle informazioni: approccio cognitivo in cui gli individui manipolano le informazioni, le monitorano e le usano strategicamente. Al centro di questo approccio ci sono processi cognitivi come l'attenzione, la memoria e il pensiero - (HIP - Human Information Processing): analogia tra il funzionamento del computer e funzionamento della cognizione umana. I cognitivisti sostengono che il cervello fisico corrisponde all'hardware, i processi cognitivi corrispondono al software. Applicazione -> riprodurre ciò che accade nelle reti neurali con dei software. Input (sensorialità) -> elaborazione delle informazioni (processi cognitivi) -> output (risposta comportamentale) Risorse cognitive: capacità e velocità di elaborazione delle informazioni - Sia lo sviluppo biologico sia l'aumentata esperienza (questione natura/cultura) contribuiscono alla crescita delle risorse cognitive e a un miglioramento delle abilità. Perché? - Man mano che i bambini crescono e maturano, si verificano importanti sviluppi biologici sia nelle strutture cerebrali (es: cambiamento nei lobi frontali) sia a livello neurale (es: accrescimento e specializzazione delle relazioni tra i neuroni), la mielinizzazione Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 44 accrescimento e specializzazione delle relazioni tra i neuroni), la mielinizzazione aumenta la velocità degli impulsi elettrici Meccanismi di cambiamento Secondo Robert Siegler ci sono tre meccanismi che provocano cambiamento delle capacità cognitive 1. Codifica: processo attraverso il quale le informazioni entrano nella memoria. Miglioramento delle abilità di codifica 2. Automaticità: capacità di elaborare le informazioni con sforzo minore (vedi multitasking, crescendo aumentiamo la quantità di compiti che riusciamo a gestire tramite automatismi, quindi possiamo svolgere un altro compito in contemporanea) 3. Costruzione di strategie: creazione di nuove procedure per l'elaborazione delle informazioni Inoltre l'elaborazione delle informazioni è caratterizzata da automodificazione: ciò che è appreso in precedenza serve ad adattare le risposte a una nuova situazione Cognitivismo e problem solving - Problem solving: secondo il cognitivismo, qualsiasi compito che implica il raggiungimento di un obiettivo necessita di formulare un piano. Dopo aver formulato un piano lo realizziamo e monitoriamo quello che succede nella realizzazione. Se necessita di qualche aggiustamento lo facciamo. Alla fine verifichiamo se l'obiettivo è stato raggiunto o meno e acquisiamo una conoscenza utile a risolvere problemi simili in futuro - Apprendimento autoregolato (cap. 7): autoregolazione e automonitoraggio di pensieri, sentimenti e comportamenti al fine di raggiungere un obiettivo (problem solving, tipico del cognitivismo). Lo sviluppo dell'autoregolazione è influenzato anche dal modellamento (es: insegnante come modello delle strategie di autoregolazione) e autoefficacia (chi ha autoefficacia lavora, partecipa e persiste di più) Attenzione Attenzione: focalizzazione delle risorse mentali - Attenzione selettiva: focalizzandosi su un aspetto specifico che è rilevante, ignorandone altri che sono irrilevanti - Attenzione divisa: concentrandosi su più di un'attività per volta -> multitasking: la prestazione è simile a quella delle due attività svolte separatamente solo se una delle attività è automatizzata, - Attenzione sostenuta: mantenere l'attenzione per un periodo di tempo prolungato - Attenzione esecutiva: comprende la pianificazione delle azioni, l'assegnazione dell'attenzione agli obiettivi, l'individuazione e la correlazione degli errori, il monitoraggio dei progressi in un compito e la gestione di circostanze nuove o difficili Cambiamenti nello sviluppo Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 45 Cambiamenti nello sviluppo - Il temo in cui i bambini riescono a prestare attenzione aumenta con l'avanzare dell'età - Esiste un legame tra la capacità dei bambini in età prescolare di controllare e sostenere l'attenzione e i risultati scolastici successivi - L'attenzione sostenuta continua a migliorare anche durante l'adolescenza - La capacità di controllare l'attenzione è caratterizzata da cambiamenti rilevanti durante l'infanzia - La capacità di prestare attenzione alle informazioni rilevanti aumenta costantemente durante la scuola primaria e secondaria. L'elaborazione delle informazioni irrilevanti diminuisce nell'adolescenza - Man mano che i bambini crescono, migliorano anche le loco capacità di aumentare l'attenzione selettiva e di dividere l'attenzione - In merito all'attenzione, le differenze individuali giocano un ruolo fondamentale Memoria - Memoria: conservazione delle informazioni nel tempo, che ne comporta la codifica, l'archiviazione e il recupero (3 fasi: input -> elaborazione delle informazioni -> output) Codifica - Ripetizione subvocalica o rehersal: ripetizione cosciente delle informazioni nel tempo per aumentare l'intervallo durante il quale le informazioni rimangono nella memoria Processamento profondo - Teoria dei livelli di profondità: teoria secondo la quale l'elaborazione delle informazioni nella memoria avviene lungo un continuum che va da un livello superficiale a uno profondo, per cui l'elaborazione più profonda produce un ricordo migliore. Se trovo delle chiavi per elaborare in profondità i contenuti, li ricordo più a lungo e li recupero in memoria più agevole Elaborazione - Elaborazione: ampiezza dell'elaborazione delle informazioni coinvolte nella codifica Costruzione di immagini - Quando costruiamo un'immagine di qualcosa, ne elaboriamo le informazioni (es: disegnare negli appunti per rappresentare e ricordare i concetti) Organizzazione Quando si presentano le informazioni in modo organizzato è più probabile che gli studenti le ricordino. Ciò è particolarmente vero se le informazioni vengono presentate in modo gerarchico o schematizzato (es: lista della spesa, organizzo - Chunking: raggruppamento o "impacchettare" le informazioni in unità d'orfine superiore che possono essere ricordate come unità singole Archiviazione Memoria sensoriale: conserva le informazioni sensoriali solo per qualche istante (memoria ecoica e iconica) Memoria a breve termine (modello di Atkinson e Shiffrin) Sistema di memoria a capacità limitata in cui l’informazione viene conservata per circa 30 secondi, a meno che essa non venga ripetuta, nel qual caso può essere conservata più a lungo. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 46 - Miller: 7 ± 2 elementi - Intervallo di memoria (span): Numero di cifre che un individuo può riportare senza errori in una singola presentazione. Grafico: sviluppo dello span di memoria delle diverse età Memoria di lavoro di Baddeley Sottolinea il carattere attivo di rielaborazione delle informazioni - Memoria di lavoro (working memory): Sistema diviso in tre parti che conserva temporaneamente le informazioni mentre una persona esegue un compito. Sorta di «banco di lavoro mentale» che permette agli individui di manipolare, assemblare e costruire informazioni quando prendono decisioni, risolvono problemi e comprendono il linguaggio scritto e parlato. Memoria a lungo termine Tipo di memoria che conserva enormi quantità di informazioni per un lungo periodo di tempo in modo relativamente permanente Il modello dei tre archivi di memoria - Modello di Atkinson- Shiffrin Modello della memoria che prevede una sequenza costituita da tre fasi: memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 47 Contenuti della memoria a lungo termine - Memoria dichiarativa (sapere le cose): Ricordo consapevole di informazioni, come fatti o eventi specifici, che possono essere comunicate verbalmente. «sapere che»/memoria esplicita ○ Memoria episodica: Conservazione delle informazioni sul dove e sul quando degli eventi della vita. ○ Memoria semantica: Conoscenza generale del mondo da parte dell’individuo. La memoria autobiografica è una collezione di ricordi di eventi significativi che abbiamo vissuto - Memoria procedurale (sapere come fare le cose): Conoscenza non dichiarativa sotto forma di abilità e operazioni cognitive. Tale conoscenza non può essere ricordata consapevolmente, almeno non sotto forma di eventi o fatti specifici. «sapere come»/memoria implicita Rappresentazione delle informazioni nella memoria Teorie della rete: Teorie che descrivono come l’informazione presente nella memoria sia Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 48 - Teorie della rete: Teorie che descrivono come l’informazione presente nella memoria sia organizzata e connessa: enfatizzano i nodi della rete della memoria. - Teorie degli schemi: Teorie che suggeriscono che, quando si costruiscono le conoscenze, esse sono integrate con le informazioni già presenti nella mente di una persona. ○ Schema: Informazioni – concetti, conoscenze, informazioni sugli eventi – che sono presenti nella mente di una persona. ○ Script: Schema di uno specifico evento. Schema (più generale) applicato agli eventi. Elementi centrali (non variano) e elementi periferici (variano). Script del McDonald: non varia fare la fila, ordinare, aspettare il cibo (elementi fissi). Il bambino piccolo se va da McDonald sa raccontare gli elementi centrali, quelli periferici li aggiunge a 4/5 anni. Studi in cui si chiede ai bambini di raccontare cosa succede quando si va a mangiare a McDonald, da due anni sanno raccontare uno script con gli elementi centrali, mentre gli elementi periferici vengono aggiunti alo script a 4/5 anni. - Teoria delle tracce sfumate: Teoria che afferma che la memoria è meglio compresa considerando due tipi di rappresentazione del ricordo: (1) una traccia letterale e (2) una traccia sfumata, che ne cattura l’essenza. Il miglioramento della memoria con lo sviluppo è dovuto alle tracce sfumate create dall’estrazione del contenuto centrale dell’informazione. Possiamo ricordarci una cosa letteralmente o una serie di cose collegate, inferenze, collegamenti con esperienze precedenti. Recupero Effetto della posizione seriale: Principio secondo cui la rievocazione è migliore per gli elementi all’inizio e alla fine di una lista piuttosto che per gli elementi nel mezzo (effetto priorità e effetto recenza) Principio di specificità della codifica: Principio secondo cui le associazioni formatesi al momento della codifica o dell’apprendimento tendono a essere suggerimenti efficaci per il recupero. Il recupero è connesso anche al tipo di compito: Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 49 Il recupero è connesso anche al tipo di compito: - Rievocazione: compito di memoria in cui gli individui devono recuperare le informazioni apprese (es., domande aperte) - Riconoscimento: compito di memoria in cui gli individui devono identificare le informazioni apprese (es., domande chiuse) Oblio - Oblio indizio/suggerimento-dipendente: Fallimento del recupero causato dalla mancanza di indizi / suggerimenti di recupero efficaci. - Teoria dell’interferenza: Teoria secondo cui si dimentica non perché i ricordi scompaiono effettivamente dall’archivio mnestico, ma perché altre informazioni intralciano ciò che si cerca di ricordare. - Teoria del decadimento: Teoria secondo cui un nuovo apprendimento comporta la creazione di una «traccia di memoria» neurochimica che, prima o poi, si disintegra. Così, la teoria del decadimento suggerisce che il passare del tempo sia il fattore responsabile dell’oblio tramite la disintegrazione della traccia del ricordo Expertise Uno studente esperto po' ricordare dettagli che il docente non ricorda su un particolare testo. Però il docente è l'esperto siccome organizza le informazioni in modo diverso - Collegamenti: di più, più veloci, trasversali con altri cotesti (transfert), collegamenti applicativi tra la teoria e la pratica - Migliore abilità esplicativa - Competenza trasversale: l'insegnate sa spiegare agli studenti in modo compressibile conoscenze complesse che possiede (una persona più esperta sa spiegare meglio) - Il non esperto può sapere una definizione in modo anche più dettagliato, ma ha meno "appigli" del concetto in modo da poterlo evocare (una fonte sola, il libro, invece l'esperto ha più fonti e "appigli") Secondo il National Research Council (1999), essi sono migliori dei novizi nelle seguenti funzioni: - Rilevare le caratteristiche e le configurazioni significative delle informazioni; - Accumulare conoscenze sui contenuti e organizzarli in modo da dimostrare una comprensione dell’argomento; - Recuperare gli aspetti importanti della conoscenza con poco sforzo; - Adattare un approccio già utilizzato alle nuove situazioni; utilizzare strategie efficaci. Esperimento età/conoscenze Questa slide riassume un esperimento in cui si vuole vedere se nella prestazione degli individui (in età dello sviluppo), conta più l'età o le conoscenze. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 50 4 gruppi - Universitari esperti - Universitari non esperti - Bambini esperti - Bambini non esperti Compito: memorizzare la posizione di dei pezzi sulla scacchiera. - Prestazione migliore -> universitari esperti - Prestazione peggiore -> bambini non esperti. Tra i bambini esperti e gli universitari non esperti i pezzi degli scacchi ricordati sono ricordati meglio da bambini esperti. Nei settori in cui i bambini sono ben informati e competenti, la loro memoria è spesso estremamente buona e spesso supera quella degli adulti che sono novizi in quel settore. È stato documentato in uno studio che ha coinvolto esperti di scacchi di 10 anni (Chi, 1978). I bambini erano ottimi giocatori di scacchi, pur non particolarmente brillanti per altri aspetti. Come la maggior parte dei bambini di 10 anni, la loro memoria per le cifre (span) era inferiore di quella di un adulto. Tuttavia, ricordavano le configurazioni dei pezzi degli scacchi sulle scacchiere molto meglio di quanto le ricordassero gli studenti universitari che erano principianti nel gioco. → Le conoscenze specifiche influenzano la performance in un ambito di più in alcuni casi rispetto all'età; gli adulti non sono sempre meglio! Expertise e apprendimento Il numero di legami nell'organizzazione delle conoscenze in un esperto è maggiore e più Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 51 Il numero di legami nell'organizzazione delle conoscenze in un esperto è maggiore e più complesso. La conoscenza degli esperti è organizzata intorno a idee o a concetti importanti più i quanto non lo sia quella dei novizi. Questo fornisce agli esperti una comprensione molto più profonda della conoscenza rispetto a quella dei novizi (Bransford et al., 2006). Gli esperti di una particolare area hanno solitamente delle reti di informazioni molto più elaborate su quell’area rispetto ai novizi. Recupero fluido Gli esperti recuperano le informazioni in modo quasi automatico e senza sforzo (la prof può darti una definizione anche in corridoio), mentre i principianti impiegano molte energie per recuperare le informazioni: il recupero senza sforzo richiede un utilizzo minore dell’attenzione consapevole. Expertise adattiva Innovazione ed efficienza sono, infatti, le due dimensioni principali di un modello di expertise adattiva (Bransford et al., 2006). La prestazione di un esperto è efficiente e innovativa - Efficienza: capacità di recuperare e applicare rapidamente le informazioni in modo efficace per spiegare qualcosa o risolvere un problema - Innovazione: capacità di disimparare routine precedenti, anche mettendo provvisoriamente da parte l’efficienza Strategie degli esperti Gli esperti utilizzano strategie efficaci per comprendere le informazioni nella loro area di expertise e per farle aumentare. - Acclimatamento (Alexander, 2003): fase iniziale in un particolare dominio di expertise Gli insegnanti devono guidare gli allievi nel determinare quale contenuto sia centrale e quale periferico, quale accurato e ben supportato e quale impreciso e non supportato. Devono aiutarli ad apprendere strategie efficaci e a metterle in pratica in situazioni rilevanti. Strategie dell'insegnante per favorire l'apprendimento - Ripetere i concetti e collegarli - Esercitazione pratica, collegare la teoria a una cosa reale (vedi anche elemento di motivazione i CFU). Esercitazione 1 e esercitazione 2 Acquisizione dell'expertise - Esercizio deliberato: pratica che si trova a un livello di difficoltà appropriato per l’individuo, che fornisce un feedback correttivo e che consente opportunità di ripetizione volontaria (Ericsson, 2014. Alcune abilità – nella musica e nell’atletica, per esempio – sembrano presentare una componente ereditaria. Il talento da solo, tuttavia, non crea un esperto. Expertise e insegnamento Expertise e insegnamento: Alcuni studiosi hanno distinto tra la conoscenza dei contenuti Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 52 - Expertise e insegnamento: Alcuni studiosi hanno distinto tra la conoscenza dei contenuti necessaria per l’expertise e la conoscenza dei contenuti psico-pedagogici necessaria per insegnare in modo efficace: comprende le idee sulle difficoltà comuni che gli studenti possono avere quando cercano di imparare il contenuto di una materia, include i percorsi tipici che gli allievi devono intraprendere per comprenderla e le strategie utili per aiutarli a superare le difficoltà. Posso essere competente a una disciplina e non nell'insegnarla; le due cose non correlano e non sono una la conseguenza dell'altra. La capacità di insegnare può essere migliorata e i contenuti psicopedagogici appresi, anche se conta molto la personalità del docente. Metacognizione - Metacognizione: la cognizione sulla cognizione, o “sapere sul sapere”. Flavell è stato il primo a parlare di metamemoria (anni '70. quello che sappiamo sulla memoria, sottocategoria di metacognizione) - Conoscenza metacognitiva: implica il monitoraggio e la riflessione sui propri pensieri attuali o recenti. Questo include sia la conoscenza fattuale, come la conoscenza del compito, dei propri obiettivi o di se stessi, sia la conoscenza strategica, cioè su come e su quando usare delle procedure specifiche per risolvere i problemi. L’attività metacognitiva si verifica quando gli allievi adattano e gestiscono consapevolmente le loro strategie di pensiero durante la soluzione dei problemi. Duplice accezione di metacognizione - Metacognizione sui processi cognitivi: so che riesco a capire meglio la lezione se prendo appunti al computer - Metacognizione sulle strategie cognitive e di memoria che usiamo: sappiamo che per memorizzare utilizziamo meglio una strategia o un'altra La metacognizione dovrebbe costituire la chiave di volta negli sforzi per aiutare gli studenti a diventare migliori pensatori critici, specie nella scuola secondaria di primo grado e di secondo grado (Kuhn, 2009). Abilità cognitive: - di primo ordine: permettono agli studenti di conoscere il mondo (e sono state al centro dei cosiddetti programmi di pensiero critico) - di secondo ordine (abilità di metaconoscenza) che implicano la conoscenza del proprio sapere (e di quello degli altri) Metacognizione e sviluppo A 5/6 anni i bambini sanno che: - Gli elementi familiari sono più facili da imparare - Le liste brevi sono memorizzabili più facilmente - Il riconoscimento è più facile della rievocazione - Dimenticare diventa più probabile col trascorrere del tempo ma: - Non capiscono che gli oggetti collegati tra di loro sono più facili da ricordare - Non sanno che ricordare il succo di una storia è più facile che ricordarne le informazioni letteralmente - Hanno un’opinione esagerata delle loro capacità mnemoniche - Apprezzano poco l’importanza degli indizi/suggerimenti di memoria In generale, la loro comprensione delle proprie capacità mnemoniche e la loro abilità nel valutarle sono relativamente scarse all’inizio degli anni della scuola primaria, ma migliorano notevolmente all’età di 11 o 12 anni. Teoria della mente Cambiamenti nello sviluppo e teoria della mente - Teoria della mente: Capacità degli individui di capire che la propria mente è diversa e distinta dalla mente altrui. Teoria naïve (spontanea) che l'infante sviluppa conoscendo il mondo, differenza tra concezione di teoria in questo senso e teoria scientifica. Consapevolezza dei processi mentali propri e altrui. Vedi Piaget e esperimento delle tre Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 53 Consapevolezza dei processi mentali propri e altrui. Vedi Piaget e esperimento delle tre montagne sull'egocentrismo infantile (oggi vediamo che i bambini sono meno egocentrici di quello che Piaget pensava Difficoltà per bambini con disturbi dello spettro dell’autismo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, disturbo primario del linguaggio Sviluppo della teoria della mente Da 2 a 3 anni - teoria della mente per aspetti emotivi Cominciano a comprendere tre stati mentali: - Percezioni: il bambino si rende conto che un’altra persona vede ciò che è davanti ai propri occhi e non necessariamente ciò che è davanti agli occhi del bambino. (es: esperimento del foglio girato, vedo se il bambino gira il foglio correttamente per far vedere il disegno ad un adulto) - Emozioni: il bambino può distinguere tra emozioni positive (per esempio, felicità) e negative (per esempio, tristezza). - Desideri: il bambino capisce che se qualcuno vuole qualcosa, cercherà di ottenerla. Da 4 a 5 anni - teoria della mente per aspetti cognitivi La consapevolezza che le persone possono avere false credenze – credenze che non sono vere – si sviluppa nella maggior parte dei bambini all’età di 5 anni (Wellman et al., 2001). - Esperimento: compito della falsa credenza. Lo sperimentatore legge al bambino (che si vuole capire se ha teoria della mente o meno) una storiella. Due bambini in una stanza con un tubetto di Smarties, il secondo bambino esce e il primo sostituisce le Smarties nascondendole e mettendo nel tubetto i pennarelli. Viene chiesto al bambino cosa il secondo bambino crede che ci sia nel tubetto. Il bambino con teoria della mente risponderà Smarties, siccome sa distinguere la cognizione. - In uno studio sulle false credenze, ai bambini è stata mostrata una scatola di cerotti ed è stato chiesto loro che cosa contenesse (Jenkins & Astington, 1996). Con sorpresa da parte dei bambini, la scatola conteneva in realtà delle matite. Alla domanda su che cosa avrebbe pensato che contenesse un bambino che non avesse mai visto la scatola, i bambini di 3 anni rispondevano “matite”. Di contro, i bambini di 4 e 5 anni, sorridendo, erano più propensi a dire “cerotti”. Età scolare Vedono la mente come un attivo costruttore di conoscenza o come un centro di elaborazione (Flavell et al., 1998). Si verifica il passaggio dalla comprensione del fatto che le credenze possano essere false alla comprensione del fatto che le credenze e la mente siano “interpretative”. Adolescenza Hanno una maggiore capacità di monitorare e gestire le risorse cognitive per soddisfare efficacemente le richieste di un compito di apprendimento. Questa maggiore capacità metacognitiva si traduce in un funzionamento cognitivo e in un apprendimento più efficaci. La cognizione competente è il risultato di una serie di fattori che interagiscono: strategie, conoscenza dei contenuti, motivazione e metacognizione. I bambini diventano bravi nella cognizione attraversando tre fasi: - I genitori o gli insegnanti insegnano ai bambini a usare una particolare strategia. Con l'esercizio i bambini imparano le caratteristiche e i vantaggi delle conoscenze specifiche - Gli insegnanti possono somigliare o differire per strategie in un particolare settore, motivando gli allievi a vedere le caratteristiche condivise delle strategie portando a una migliore conoscenza relazionale - Gi studenti riconoscono i benefici dell'uso delle strategie e imparano a selezionarne e monitorarne l'uso La chiave dell’istruzione sta nell’aiutare gli allievi ad apprendere un ricco repertorio di strategie che producano soluzioni ai problemi. I buoni pensatori usano abitualmente le strategie e una pianificazione efficace per risolvere i problemi. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 54

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