Appunti Pedagogia Interculturale PDF
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Gli appunti di pedagogia interculturale trattano del concetto di costruzione dell'identità biculturale in relazione alla migrazione e alle sfide che essa presenta, in particolare per i bambini. Vengono analizzate le variabili che influenzano la costruzione dell'identità biculturale, come l'età dell'emigrazione, le condizioni di vita della famiglia e il clima sociale. Vengono inoltre trattati i concetti di razzismo e Critical Race Theory.
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9 dicembre incontro in presenza con Erasmo Affinati Martedì 1° novembre università chiusa COSTRUIRSI UN'Identità BICULTURALE Come è possibile prendere qualcosa della cultura del paese ospitante per un tempo prolungato, esperienza che può essere fatta da chi studia o lavora all'estero lontano dall...
9 dicembre incontro in presenza con Erasmo Affinati Martedì 1° novembre università chiusa COSTRUIRSI UN'Identità BICULTURALE Come è possibile prendere qualcosa della cultura del paese ospitante per un tempo prolungato, esperienza che può essere fatta da chi studia o lavora all'estero lontano dalla famiglia d'origine. Questa esperienza può lasciare un segno negativo o positivo a seconda della situazione che viviamo: -motivati dall'autorealizzazione -clima sociale accettante -condizioni di stabilità e sicurezza La presenza di queste 3 condizioni favorisce la costruzione di un'identità biculturale(permanenza cultura d'origine+cultura del paese d'arrivo).La migrazione è una frattura dei legami spaziali(si lascia il proprio paese), temporali(modo di percepire il tempo, diverso a seconda delle culture) e sociali(si lasciano amici,parenti,famiglia).Per superare questo disagio ci sono varie reazioni: Nel caso sia un bambino a migrare possiamo rilevare diverse variabili nel processo di costruzione della sua identità: influisce l'età in cui emigra (esempio il difficile periodo dell'adolescenza) modalità in cui è stato effettuato lo spostamento(fuga dalla guerra,catastrofe naturale,genitori divisi...) condizioni generali della famiglia(fisiche,affettive,relazionali,economiche) Quasi sempre il minore non partecipa alla decisione di emigrare e ha una visione parziale delle motivazioni che la determinano, a meno che non sia un minore straniero non accompagnato che condivide la decisione perché i genitori lo mandano(viaggio travagliato che segna il minore).L'esperienza scolastica degli alunni stranieri è influenzata da diversi variabili,di cui bisogna avere cura allo stesso modo: età di inserimento nella scuola padronanza della lingua italiana(un conto è un bambino che arriva come adolescente,un conto è chi arriva già da piccolo) le motivazioni e le aspettative personali e familiari il capitale socio-economico della famiglia(famiglie con disponibilità economiche e culturali favoriscono il ragazzo nel percorso di studi-esempio lettera ad una professoressa differenza tra Pierino e Gianni(famiglia povera-)) il clima di classe(classe accogliente o emarginante) le aspettative degli insegnanti gli stili di insegnamento(come l'insegnante coinvolge gli studenti, il metodo di cui si avvale,cooperazione?) l'organizzazione scolastica(cosa prevede per questi ragazzi) Dobbiamo tenere conto della vita del minore all'interno della sua famiglia anche nel momento dell'arrivo,in quanto ciò può influire sulla sua integrazione sociale e scolastica.I genitori possono esercitare sul figlio: -un meccanismo di proiezione -un meccanismo di transfert: al figlio vengono assegnate caratteristiche positive o negative a lui non appartenenti, riscontrate in altre persone: il bambino diventa il ssotituto di un fratello/sorella non presente,il bambino diventa il sostituto di uno dei genitori.Questo meccanismo può essere positivo(causato da tristezza e nostalgia per la perdita di persone a motivo dio morte o separazione non voluta.Vedere nel figlio caratteristiche di perosne amate ora non più presenti) o negativo(aggiungere i conflitti generazionali) -il timore che cresca troppo uguale agli altri, lontano dalla cultura d'origine QUESTIONI RELATIVE AL RAZZISMO Quando parliamo di razzismo facciamo riferimento alla divisione dell'umanità in razze, assunzione di una certa omogeneità tra un gruppo di individui. La razza indica un insieme di persone accumunate da una caratteristica fisica.Le razze sarebbero suddivisioni della specie umana,riconoscibili da aspetti fenotipici(forma degli occhi, forma del viso).L'idea che le razze estistano porta all'idea della purezza di una data razza.Già nel 1920,nella tradizone anglosassono,si parlava di rapporti tra razze(scuola di chicago).La razza in questa prospettiva è una costruzione socio-politica,fondata su attributi fenotipici,a partire dalla quale si stabilisce una cert Secondo la Critical Race Theory la razza è un concetto costruito che poi ha determinato comportamenti.e leggi che possono perseguitare determinati gruppi(leggi antisemite).La razza è una costruzione che genera anche una giurisdizione che ha conseguenze pesanti sulla vita quotidiana. Il movimento della Critical è costituito da un insieme di attivisti e studiosi interessati a studiare e a trasformare le relazioni tra razza,razzismo e potere. Il movimento considera le stesso questioni che sono oggetto di riflessione da parte dei diritti civili e degli ethnic studies,ma le pone in una prospettiva più ampia.Il fenomeno del razzismo fu definito da molti studiosi del tempo: Wieviorka= il razzismo consiste nel contrassegnare un insieme umano in base ad attribuiti naturali(bianchi,neri) associati a loro volta a caratteristiche intellettuali e morali, rinvenibili in ciascun membro di quell'insieme. Il razzismo è legato ad un discorso di potere, di privilegio e di vantaggio. Il razzismo può assumere due varianti: -ineguaglianza di INPUT(afferma in principio le differenze) -Eguaglianza o diseguaglianza sono prodotti finali(OUTPUT):in presenza di disuguaglianze legate alla razza, asserisce che dovrebbe regnare solo l'eguaglianza Alcuni si sono chiesti se il razzismo è un fenomeno universale/naturale Se il razzismo si considera un fenomeno universale si confonde con l'etnocentrismo: auto preferenza di gruppo,ostilità rispetto ad altri gruppi, tendenza a svalutare le loro forme culturali Il razzismo non può essere considerato una costante antropologica e non va limitato alla forma dell'etnocentrismo(Taghief).Secondo lui il razzismo inizia con la scoperta dell'America, la scoperta degli altri,del nuovo continente: i conquistatori Secondo Taghief il razzismo è un'invenzione occidentale,diffusasi con l' Las casas (personaggio di Todorov)ha cercato di capire le tradizioni e le lingue del posto con atteggiamento benevolo verso questa gente, pur non capendole in profondità. Tuttavia fu il primo a voler comprendere gli indigeni Secondo taghief il razzismo è un fenomeno di età moderna di origine europea che presenta un'invariante: Mette in questione il monogenismo(tutti gli esseri umani derivano da un ceppo comune)e si afferma il poligenismo(la specie umana deriva da più ceppi distinti, da cui proverebbero le razze umane). Teoria modernista ristretta=alcuni identificano il razzismo come un successore dell'attività di classificazione Teoria modernista ampia=3 modelli di protorazzismo: mito del sangue puro nella Spagna e nel portogallo,testimonia la necessità di preservare una razza pura senza mescolarla con diversi in questo caso erano gli eberei convertiti. le legittimazioni europee dello schiavismo e sfruttamento dei popoli di colore dottrina aristocratica francese delle due razze(stirpe) Questi due modelli di protorazzismo hanno 2 cose in comune: il mito del sangue,della purezza del sangue fobia del mescolamento delle razze Questi 2 elementi si riscontrano in tutte le forme di razzismo. Razzismo scientifico=razzismo supportato dagli studi di alcuni scienziati che supportavano alcune normative statali.Segue una logica gerarchica, sancisce la superiorità della razza bianca,si è evoluto in base alla classificazione delle razze in base ad attributi fenotipici.Le classificazioni razziali prendono forma a seguito di un duplice movimento:quello dell'espansione europea e quello dell'affermarsi delle identità nazionali.Secondo Hannah Arendt il razzismo scientifico fu molto favorito dai nazionalismi. A supporto di queste teorie scientifiche hanno contribuito molti campi del sapere:viaggiatori(descrivevano le differenze fra i popoli),scrittori,filosofi,fisiologi,anatomisti e storicitutto ciò viene approfondito all'interno dell'opera "noi e gli altri" di Todorov.Il razzismo scientifico ha avuto un supo apice nel corso della seconda guerra mondiale con le leggi razziali e lo sterminio degli eberei,dopo la seconda guerra mondiale il razzismo scientifico termina,perché viene messo in discussione dagli scienziati stessi e con l'approvazione della carta dei diritti umani.Tuttavia il fenomeno del razzismo non si esaurì del tutto,perché ne sorsero altre manifestazioni: apartheid in Sud Africa terminato solo nel 93'.Dopo la seconda guerra mondiale siamo passati da un'affermazione di poligenismo(non più sostenuta,la specie umana è unica)a una manifestazione dell'incompatibilità tra le culture.Il razzismo può essere studiato attraverso: punto di vista antropologico punto di vista sociologico punto di vista psicologico Verso la fine degli anni 60 del 900' non si parla più di razzismo scientifico, ma di razzismo istituzioonale(non hanno pari opportunità, a causa dello Stato),culturale,simbolico,differenzialista.Il razzismo può: partire dal basso(movimenti sociali) partire dall'alto(contesto politico) Le logiche muovono il razzismo secondo Viryorka,sono 2: inferiorizzazione=assegna un posto nella società differenziazione RAZZISMO CULTURALE Segue la logica della differenziazione.Questa forma di razzismo è detta differenzialismo,insieme di attitudini e comportamenti che fanno prevalere le appartenenze.è una visone dell'umanità che Per promuovere un'educazione antirazzista,l'educatore deve: studiare il contesto in cui si realizzano le manifestazioni razziste. evitare di essenzializzare le posizioni,fissando in modo rigido la posizione delle vittime 8/11/2022 Ore 12 aula moscati edificio B(9/11/2022) 14 dicembre(mercoledì)esonero sul manuale della Santerini o quello della Roverselli "giovani musulmani",nei prossimi giorni caricherà su Teams un link per iscriversi all'esonero **entro il 7 dicembre**.SOLO GLI ISCRITTI AL CORSO DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE potranno fare l'esonero ONLINE. Aspetti linguistici e comunicativi Aspetti che riguardano la persona migrante con lingua diversa rispetto agli autoctoni.La lingua è uno dei fattori chiave della diversità culturale,attraverso la lingua percepiamo subito la diversità dell'altro.Le lingue veicolari(francese,spagnolo,inglese)schiacciano le lingue minoritarie.Bisogna tenere conto del fatto che molte comunità linguistiche sono disperse in tutto il mondo.Reti sempre più estese attraverso le tecnologie danno vita a nuove forme di associazioni umane.La lingua segna l'identità:come le specie,le lingue si adattano ad ambienti ecologici particolari e hanno una storia.Esse hanno un'importante funzione di delimitazione delle frontiere tra i diversi gruppi sociali.Le lingue dominanti esercitano un potere di attrazione sui locutori di lingue minoritarie.In particolare i giovani tendono a legare la loro identità alle lingue di comunicazione di maggioranza.La protezione di una lingua locale significa proteggere la cultura di un gruppo minoritario.Le dinamiche per proteggere un gruppo minoritario dipendono anche da situazioni economiche.La perdita o il mantenimento di una lingua è una questione che mette in gioco diverse dimensioni: politica,economia,cultura.Perdere una lingua equivale ad un'erosione culturale. MODULO B(prima lezione) Fatima Mernissi nata in Marocco nel 1940 e morta nel novembre del 2015.Fu docente di sociologia all'università di Rabat(zona desertica che affaccia sull'oceano Atlantico, fa parte dell'africa e confina a nord con l'Europa)ed è considerata una tra le più rappresentative femministe islamiche.Il femminismo islamico è particolare,perché non si identifica con il femminismo europeo,ma è nato in Islam con l'intento di rispettarlo e chiedergli di mutare.Si dicono femministe islam perché: -sono legati ai testi sacri islamici -ma chiedono una rilettura della storia islamica ed una reinterpretazione del corano,per mostrare le forme di oppressione delle donne non sono da attribuire alle religioni islamiche,quanto piuttosto ad un interpretazione misogina dei testi sacri(Corano e Sunna).La Mernissi si ritrova in questi obiettivi. Per il femminismo islamico esiste una propria sua carta dei diritti umani,perché non si sono riconosciuti in nessuno dei diritti della carta del 1948.Invece,le femministe affermano che leggendo i testi sacri islamici è possibile individuare la parità di genere, pertanto diritti della donne.al contrario di quanto afferma la tradizione, non sono incompatibili con l'Islam.La Mernissi scrisse molti libri(la maggior parte in francese: lingua dei colonizzatori).Non usa l'arabo in quanto ritiene il governo marocchino contrario ai diritti delle donne.Tra le opere annoveriamo: Beyond the Veil Doing daily battle: intervista delle donne per vedere come mantengono la famiglia.Nel 1983 si sosteneva fosse il contario,ovvero erano gli uomini a mantenere la famiglia. Le 51 parole dell'amore(2007): analizza scritti antichi islamici dimostrando che gli scritti islamici non sono avversi ai diritti femminili. Shahrazad n'est pas marocain: Shahrazad con i suoi mille racconti intrattiene un sultano trattenendolo dall'uccidere tante donne, compresa lei.(storie delle mille e una notte) 1990 le sultane dimenticate: nel 90' si è avuta la prima donna di stato nel pakistan(evento importante perché significò sovvertire l'ordine musulmano allora vigente, che aveva avuto sempre capi di stato maschili).Qui la Mernissi racconta che lei non è stata l'unica donna di governo, ma anche altra donne sultane sono state elette nel tempo capi di stato. Islam e democrazia: l'islam non è antidemocratico, perché dentro l'islam ci sono stati movimenti che promuovevano pensiero razionalista e democrazia, purtroppo prevaricate da movimenti tradizionalisti e conservatori. sogni di sconfinamento: racconta l'adolescenza della Mernissi vissuti all'interno di un harem con altre donne e con il cugino, che ha dovuto poi abbandonare con la fine dell'adolescenza. Racconta quanto sia necessario uscire dall'harem e com'è viverci. 1998: parla contro l'harem in una delle sue opere 2000 Shahrazad arriva in occidente: qui le donne dell'harem sono considerate delle belle donne pronte ad offrire piacere agli uomini. La pubblicazione di questo libro cambia la concezione della donna orientale rispetto alla tradizione. i Sindbad marocchini(Sindbad= protagonista di una novella delle mille e una notte): parla qui di alcuni viaggiatori marocchini, analizzando cosa succede in Marocco con l'ingresso di organizzazione non governative. Harem lo descrive non come un luogo di piacere, ma come un luogo in cui sono rinchiuse le donne musulmane infatti per le donne marocchine e musulmane un limite. Nella stessa casa possono convivere tutte le mogli del marito e tutta la famiglia di quest'ultimo. Le donne per uscire di casa devono chiedere e ottenere il permesso dall'uomo più grande della famiglia o,per lo meno,dal marito(vi era anche un guardiano che vigilava eventuali uscite non consentite).L'harem era dunque un luogo di reclusione e le regole che vigevano indicano che la donna islamica era in qualche modo sottoposta al controllo dell'uomo.Era un limite non solo esterno ma anche interno/psicologico.La Mernissi vuole andare contro queste regole fisiche e interiori, spezzando questi legami rappresentati dalla casa e dalle leggi che bloccano la vita delle donne(gli hudud=confini).Questi confini erano di carattere: -politico-geografico -sociale e umano -temporali: analizza infatti la storia antica per dimostrare che inizialmente la situazione non era così. Alcune informazioni sulla zona di Rabat zona desertica che affaccia sull'oceano Atlantico, fa parte dell'africa e confina a nord con l'Europa e con la Spagna,dunque si affaccia anche sul Mediterraneo.Il Marocco è una terra musulmana,fu colonia francese infatti si parla il francese.La Mernissi nacque proprio durante il periodo francese,ecco perché molti dei suoi libri sono in francese.Il marocco è una monarchia costituzionale e la popolazione marocchina vanta la discendenza diretta da Maometto.La lingua ufficiale è l'arabo,mentre,il francese è la lingua degli affari e del commercio.Dal 1912 al 1952 fu protettorato della Francia a partire dal 56' conquista la sua autonomia. LA SCUOLA NEL MAROCCO POST-COLONIALE Nel Marocco precoloniale l'istruzione era quasi esclusivamente impartita dalle istituzioni religiose islamiche.Il periodo coloniale,invece,tra le due guerra mondiali,ci sono stati 2 progetti educativi: 1. Il primo progetto rivendicava un ritorno al passato nel nome della conoscenza dell'arabo(progetto tradizionalista) 2. Il secondo progetto era più aperto,si riteneva il vettore della modernizzazione Nel passaggio all'indipendenza questi progetti si riflettono nei partiti politici: i marocchini vogliono un'istruzione per tutti.Il Marocco ottenne la sua indipendenza nel 1956,con la riforma del 57' vennero fissati i principi base dell'educazione post-coloniale.Tra gli obiettivi principali c'era: - Arabizzazione del curriculum fino a quel momento francese; nei primi anni dopo l'indipendenza fu una delle principali controversie politiche ed ideologiche.Il dibattito oppose i partigiani dell'arabizzazione integrale e rapida,a coloro che desideravano un insegnamento arabo all'interno di un sistema che avesse come prima lingua il francese e coloro che optavano per una soluzione bilingue.Nel corso degli anni 70',l'arabizzazione si realizzò gradualmente anche con l'istituzione dei corsi di istruzione islamica e la cancellazione dei corsi di filosofia occidentale,considerata sovversiva in quanto volta alla formazione di attitudini critiche e contestatarie.L'apprendimento mnemonico sostituiva il ragionamento e nell'insegnamento della lingua lo studio dei testi e dei grandi autori diminuì a favore della mera acquisizione del mezzo linguistico. - Un maggiore accesso all'istruzione e una maggiore uniformazione. Il modello educativo francese ereditato da 50 anni di colonizzazione è stato assorbito e riorganizzato per renderlo più vicino alla tradizione locale araba e berbera.Il francese viene mantenuto come lingua dell'istruzione,accanto alla cultura arabo-islamica tipica dell'educazione islamica.Fu introdotto un curriculum tecnico per rispondere alle esigenze di uno stato in sviluppo.Nella scuola secondaria i tre percorsi vengono modellati sul sistema francese e divisi in due cicli che si concludono con la maturità.Nel 1956,la costituzione del Marocco indipendente affermò il diritto all'istruzione di tutti i cittadini,senza distinzioni di genere e condizioni sociali,e sancì la gratuità della scuola pubblica,dalle elementari all'università.Con l'indipendenza,fu promossa nel paese una progressiva nazionalizzazione dei programmi e l'arabo venne introdotto come lingua d'insegnamento alle elementari e sostituì in parte il francese nei cicli successivi. Alla fine degli anni 70' la scelta principale in campo educativo fu: - Creazione del dipartimento di studi islamici in sostituzione del dipartimento di filosofia all'interno di ogni facoltà di lettere e di scienze umanistiche di tutte le università marocchine. - Introduzione della nuova materia "educazione islamica" nell'insegnamento pubblico generale,come materia obbligatoria per tutti e in tutti gli ordini di scuola. Ciò fu fatto per arginare la "propaganda laica" e le ideologie "distruttive" di sinistra.Il lavaggio dei cervelli portato avanti nei licei produsse i suoi affetti e negli anni 70' si andò formando nelle università marocchine una nuova generazione che nella sua ala militante promuoveva un discorso di re-islamizzazione della società.Fino alla morte di Hassan II il potere sembrò accettare come una sorta di male minore il movimento studentesco islamista che crebbe in modo significativo negli anni 90'.Nel 1963 fu decretato l'obbligo di frequenza della scuola elementare,che nel 1985 fu esteso anche alle medie.Queste politiche supportate da consistenti investimenti pubblici,consentirono un grande aumento degli allievi negli anni successivi all'indipendenza e una forte crescita del tasso di scolarizzazione.Nel 1980,l'83% dei bambini marocchini in età scolare frequentava la scuola elementare.Nel 1988 solo il 68% dei bambini era iscritto a scuola.Cause del calo della scolarizzazione: - Pressione demografica - Politiche nazionali di contenimento della spesa pubblica. L'espansione della scolarizzazione nelle zone rurali e fra i gruppi sociali più sfavoriti è ostacolata dalla diffusione del lavoro minorile,comune tra i maschi e consentito per legge dall'età di 12 anni. L'istruzione offerta a scuola è poco rispondente alla realtà sociale e ai bisogni di formazione di questi gruppi.L'inadeguatezza del contesto pedagogico,caratterizzato da classi sovraffollate,scarsi sussidi didattici e rigidi modelli formativi,è all'origine dell'elevata dispersione scolastica.L'istruzione pubblica è gratuita per tutti.I bambini possono prendere a prestito i testi scolastici ad un prezzo molto contenuto.Accanto alla scuola pubblica operano scuole private nazionali(in arabo),scuole private miste(bilingui) e scuole private straniere. È attivo inoltre un sistema parallelo,di diffusione limitata,di scuole coraniche riformate,che offre tutti i livelli di istruzione,dalla materna all'università e costituisce storicamente un canale di studi privilegiato per le università islamiche.Alcune di queste scuole coraniche sono sostenute dalle comunità,altre sono private a pagamento.In questi istituiti sono privilegiate le materie connesse allo studio dell'islam e sfavorite quelle scientifiche.Non esistono scuole materne pubbliche.Tutte le scuole materne sono private,anche se sottoposte alla supervisione del Ministro dell'Istruzione.Accanto alle scuole coraniche largamente maggioritarie nel contesto rurale,sono operanti in ambito urbano anche scuole materne moderne,che si basano su modelli formativi più innovativi.La scuola dell'obbligo composta da scuole elementari e medie va dai 7 ai 13 anni.La scuola materna di protrae quindi fino ai 7 anni.Mentre l'istruzione superiore si svolge dai 16 ai 19 anni.Per quanto concerne l'insegnamento privato la percentuale degli iscritti alla scuola materna è del 100%,alle elementari del 4%,alle medie e alle superiori del 3%.Per quanto concerne l'istruzione elementare il tasso di scolarizzazione è del 63% di cui 53% fermmine.Il tasso di ripetenza è del 12%.Il numero di allievi per insegnante è di circa 28.Nel 2004 gli insegnanti erano 266690 per più di 6 milioni di studenti. LA SCUOLA CORANICA E IL METODO Le scuole coraniche sono molto diffuse in tutto il Marocco.Il **m'sid** è una specie di scuola tradizionale che risale all'insegnamento religioso dominante in Marocco durante il periodo di protettorato francese. È una stanza spesso accanto alla moschea,dove più di 30 bambini formano una classe unica che frequenta la scuola tutti i giorni tranne il venerdì e la domenica.Nella scuola coranica,chiamata anche in arabo standard **kuttab**,l'allievo impara a memoria il Corano,gli hadit,ovvero i detti e i fatti del profeta Maometto e gli elementi basilari della lingua araba.Questa scuola prepara gli allievi alla realtà della scuola pubblica elementare.In alcuni casi la scuola coranica viene frequentata da chi vorrebbe essere avviato alla carriera religiosa.Il maestro è l'Imam della moschea.L'insegnamento nella scuola coranica si basa sulla ripetizione corale dei versetti del Corano.I bambini si siedono per terra con i piedi incrociati davanti al maestro. "Oscillano" avanti e indietro mentre recitano con tono monotono i versetti del Corano che hanno scritto sulle lavagnette per impararli a memoria.Secondo i maestri la ripetizione permette all'allievo di imparare la pronuncia corretta del Corano.Ripetere in gruppo aiuterebbe gli allievi timidi a partecipare.Non viene sollecitato in nessun modo lo sviluppo dello spirito critico del bambino.Il metodo si basa sulla centralità del maestro.Le lezioni sono frontali.L'imam è il depositario del sapere,mentre,l'allievo chiede la conoscenza e compie atti di fede nei confronti di tutto ciò che lui dice o fa.La tecnica della ripetizione corale esiste tutt'oggi anche nelle scuole elementari statali marocchine.Oltre ad imparare a memoria qualche Sura del Corano,il bambino che frequenta la scuola coranica,deve imparare gli elementi di base della lingua araba e,in misura inferiore,dell'aritmetica. RECENTI PROCESSI DI RIFORMA SOCIALE E POLITICA 1. Istanza equità e riconciliazione(processo di riconciliazione nazionale riguardo ai decenni trascorsi sotto il regno di Hassan II,anni '60-'70 del novecento,gli anni di piombo) 2. Adozione del Nuovo Codice della famiglia(riforma Moudawwana) con la conseguente attenzione alla questione dei rapporti di genere e ai diritti della donne,alle trasformazioni dei modelli familiari. 3. Creazione dell'Istituto Reale per la lingua e la cultura Amazighe(berbera) e introduzione ufficiale di tale lingua nelle scuole. La riforma educativa del 2000(**Carta nazionale dell'educazione e della formazione**)si inserisce in questa dinamica di cambiamento passa dalla logica nazionalista alla logica razionalista.Si pone dunque in rottura con la dottrina nazionalista dell'insegnamento.Considera l'educazione come diritto umano e bene pubblico.Snodo importante è la volontà di conciliare appartenenza identitaria e culturale.Tuttavia non mancarono critiche da parte di El Ayadi,secondo cui: - La carta adotta formule molto generali e mira ad ottenere il consenso politico sulle questioni più problematiche - Il rischio maggiore è l'applicazione della riforma da parte di un'amministrazione e di un corpo docente tradizionalista e refrattario ai principi modernisti pedagogici,cognitivi e filosofici dell'autonomia,della cittadinanza,dei diritti dell'uomo che appaiono nella carta. Carta civile successiva all'indipendenza diritti delle donne in Tunisia e Marocco Il rapporto tra Stato e comunità è un elemento cruciale per comprendere l'evoluzione dei diritti delle donne in Tunisia e Marocco.I codici della famiglia,sono stati in molti paesi musulmani mediorientali il terreno principale di battaglia dei movimenti femministi,riformisti,islamisti e laici.Nei codici sono contenute infatti tutte le norme importanti per la vita delle donne,perché regolano l'accesso delle donne al divorzio,alla tutela e custodia dei figli,all'eredità,regolano cioè l'istituzione del contratto matrimoniale.In paesi quali Tunisia e Marocco,si sono sviluppati codici molto diversi. - Tunisia è prevalsa una concezione dei diritti più individuali,è stato possibile ridurre le influenze delle comunità e ottenere un Codice della Famiglia più egualitario fin dagli anni 50',perché c'è stato uno scontro tra lo Stato postcoloniale e i gruppi tribali e di parentela.Il codice di famiglia approvato nel 1956-la Majalla-concepisce i soggetti cittadini come sganciati dai legami comunitari,e questo si è riflesso nel conferimento di pari diritti a uomini e donne in materia di matrimonio,divorzio,nell'abolizione della poligamia e della figura del tutore matrimoniale per la donna. - Marocco è prevalsa una persistenza dei legami particolaristici e tribali sotto l'autorità dello Stato postcoloniale che ha incoraggiato identità subnazionali o interessi particolaristici ancorati alla religione o alla parentela.Nel 1958 lo Stato postcoloniale approvò il codice della famiglia-Mudawwana-che invece prevedeva il ripudio unilaterale come prerogativa del marito,la poligamia,la figura del guardiano o tutore matrimoniale per la donna.La sposa in questo codice era sotto la tutela del marito. IL FEMMINISMO ISLAMICO(rivendicare diritti femminili dal punto di vista islamico) È un movimento endogeno(parte da dentro l'islam) e tra le teoriche rigettano il termine femminismo non ritenendolo adatto. Femminismo= consapevolezza delle donne di essere oppresse a causa del loro sesso e necessità di lottare per porre fine a ciò. - Si basa su una rilettura del corano da un punto di vista femminista che afferma la parità di genere - È un movimento globale e locale(prende le caratteristiche della località in cui avviene),diffusosi in oriente e occidente - È un contributo essenziale alla riforma del pensiero islamico,intrappolato in dogmi Femminismo islamico è una definizione problematica: la prima a parlarne fu l'antropologa Najmabadi all'interno della rivista "Zanan"(chiusa poi dai conservatori perché dice compromettesse l'immagine dell'Iran, influenzando i lettori).All'interno dell'islam la subordinazione femminile è causata da 3 fattori principali: 1)esclusione delle donne dall'interpretazione del corano(è compito dei soli imam uomini) 2)le donne non possono fare le leggi(le donne magistrali sono infatti poche nel mondo islamico) 3)occultamento del ruolo svolto dalle donne nella storia,specie durante la prima fase dell'era islamica. Per riappropriarsi del punto di vista femminile,le attiviste promossero: - Nuove interpretazioni dei testi sacri - Riforme di codici di legge che andavano contro i diritti delle donne Le femministe per reinterpretare la tradizione musulmana da una prospettiva di genere usano: - Ricerca indipendente sulle fonti religiose - Esegesi del corano - Si concentrano sullo studio della vita del profeta,delle mogli e donne che hanno avuto un ruolo nella storia dell'islam - Si avvalgono dell'analisi storica e sociale per comprendere il contesto storico in cui si è formata la tradizione islamica - Femministe islamichepropongono un islam progressista(Mernissi) che lotti all'interno di uno stato laico - Femministe islamisteappartengono al filone conservatore e vogliono che l'islam governi tutto anche lo stato. La donna in famiglia deve essere sottomessa all'uomo e lottano affinché questo si verifichi(talvolta affiancando gli uomini).Richiedono l'islamizzazione, la lotta contro l'occidente.un esempio sono le donne kamikaze - Le condizioni delle donne musulmane cambiano di contesto in contesto. Il femminismo islamico vuole una riforma dall'interno, senza necessariamente accettare passivamente le tradizioni/valori occidentali(vogliono mantenere la loro cultura).Le femministe islamiche si impegnano a: - Contestare tradizioni e costumi misogini delle società musulmane - Scardinare gli stereotipi occidentali che vedono nell'islam la principale causa di subordinazione femminile - Combattere il patriarcato Il femminismo nel periodo postcoloniale - Femminismo postcolonialerigetta l'idea che l'uguaglianza di genere si ottenga ricalcando valori e modelli occidentali - Femministe islamichela discriminazione non è da attribuire all'islam Il femminismo islamico nacque negli anni 80',tuttavia tra fine 800' e inizio 900' abbiamo un nuovo movimento femminista arabo. In questo periodo in quella che oggi costituisce la zona della Palestina emerge il NAHDAH. Qasim Amin= uomo e politico egiziano considerava l'emancipazione femminile elemento fondamentale per la modernità. Scrive "la liberazione della donna" in cui rivendicava diritti e maggiore istruzione per le donne. Hoda sharawifonda l'unione femminista egiziana per ottenere il diritto all'istruzione femminile e al lavoro, riforma del codice di famiglia e voto alle donne.Il velo era da lei considerato un grande ostacolo per le donne alla partecipazione nel mondo pubblico. Nawal al sadawimedico psichiatra di ispirazione marxista,responsabile del ministero della sanità egiziano.Lottava per la salute delle donne,perché veniva praticata loro la mutilazione genitale(fu per questo mandata in esilio,tornerà tempo dopo) Zaynab al ghazaliegiziana militante islamista. Il miglioramento della donna poteva avvenire solo all'interno dello stato islamico tradizionale e in una famiglia unita dove le donne potessero sentirsi realizzate come mogli e madri Fatima Zohrascrittrice e poetessa algerina,difende i diritti delle donne algerini.Sosteneva la necessità di riscrivere la storia delle donne in islam,il velo aveva causato loro censura,vuole ridare voce alle donne. DHUODA È una donna aristocratica e colta, sposa di Bernardo(parente di Carlo Magno) che ha scritto un "liber manualis" nel 843 per il figlio Guglielmo,lontano.Questo libro gli fu consegnato dal padre Bernardo,in quanto al tempo era tenuto in ostaggio dall'imperatore Carlo il Calvo(fratello geloso). Liber manualis racconta di se stessa e scrive una serie di consigli al figlio Guglielmo,circa come comportarsi nella corte del fratello.Questo libro diventa dunque una sorte di testamento.Impiegò 2 anni per scrivere questo libro.Dhuoda vuole che nel Manuale suo figlio Guglielmo ritrovi sua madre,è un genere di morale che appartiene agli specula ROUSSEAU È importante perché scopre l'infanzia ponendola al centro delle sue opere.Scrive un romanzo pedagogico nel 1762 dal titolo "l'educazione dell'Emilio",in cui avviene: -valorizzazione dell'età infantile -rispetto delle fasi dell'infanzia Emilio deve avere determinate caratteristiche: sano,ricco,non francese, di normale intelligenza(senza handicap),orfano(i genitori non devono interferire con il lavoro del precettore).Per Rousseau l'educazione deve essere naturale,preservare le forze che la natura concede e che la società deturpa(educazione negativatutela lo sviluppo senza imposizioni perché le regole sono unicamente quelle della natura).Deve essere graduale come lo sviluppo della natura e indiretta, il maestro predispone le condizioni ambientali in cui il bambino troverà delle occasioni per imparare.Il testo è articolato seguendo le fasi dello sviluppo: - 1°libro-dalla nascita fino a quando impara a parlare-(in questa fase il bambino,come sostiene anche la Montessori, è tutto sensazioni e non deve toccare nulla che sia razionale/morale/religioso in quanto queste sono fasi di sviluppo successive) - 2°libro-sviluppo fino ai 12 anni-(in questa fase il bambino impara dall'esperienza) - 3°libro-dai 12 ai 15 anni-(è la fase dell'istruzione e degli amori, necessità dunque dell'introduzione di etica e religione) - 4°libro - 5°libro(inizia l'esperienza del vivere in società e il primo amore, Sofia).Rousseau coglie qui l'occasione per descrivere l'educazione della donna(Sofia non è educata per se stessa-contrariamente ad Emilio- ma in funzione del suo compagno, lei dev'essere fatta per piacere ad Emilio).Sofia non è una donna libera,non potrà studiare come studia Emilio(le donne non erano ritenute adatte allo studio). MARIA MONTESSORI (donna poliedrica) Nata a Chiaravalle, fu la prima donna laureata in medicina all'università la Sapienza di Roma.Estese le metodologie di natura medica e scientifica, dapprima applicate ai bambini disabili, anche ai bambini normali nella "Casa dei bambini" aperta nel 1907 nel quartiere san Lorenzo a Roma.Negli stessi anni mostrò il suo impegno femminista(più reparti in ospedale per la maternità e i diritti delle donne,voto femminile,emancipazione femminile).Nella "Casa dei bambini",le donne lavoratrici potevano lasciare i loro bambini(fu dunque anche un'importante innovazione per la figura lavoratrice femminile). 1924-1936rapporti e poi rottura con il fascismo(il fascismo si stava servendo dei suoi metodi,intaccandoli,modificandoli e rovinandoli) FATIMA MERNISSI La terrazza proibita(era concepita lo spazio delle trasgressioni) Questo libro racconta l'adolescenza della Mernissi,nata nel 1940 e scrive il testo nel 1994 all'età di 54 anni.Nel 94' la legge che riguardava la sottomissione della donna al marito/uomo non era ancora stata cancellata(penalizzava le donne).Le pubblicazioni di Fatima Mernissi(sociologa) riguardavano le due fasi: fase anni 70'/80'= lavori con le donne e sulle donne subalterne in Marocco(va ad osservare le condizioni delle donne operaie in Marocco).La Mernissi dà voce a tutte le donne operaie,che portano avanti con il loro lavoro la famiglia.Pertanto non è vero quanto scritto nella Mutabana circa la donna che deve essere mantenuta dal marito. anni 90' È un libro semiautobiografico(non è legato solo al racconto della sua vita),genere di cui si avvale per dimostrare la necessità e la presenza di un femminismo tra le donne islamiche.La terrazza proibita non è propriamente un testo sociologico,ma un romanzo semi-autobiografico: il femminismo non viene dall'Occidente, ma è un movimento endogeno.L'harem,contrariamente a quanto raccontato in "mille e una notte",non è un luogo di piacere ma uno spazio di resistenza femminile,che solo un uomo ricco poteva avere e le donne che vi erano per lo più analfabete(non per loro volontà),infatti la Mernissi le invita al superamento dei confini per raggiungere l'emancipazione. Analizza pertanto le condizioni delle donne nell'harem, approfondendo l'agency delle donne(capacità di agire) cerca di decentrare il femminismo dalla sua localizzazione occidentale dove si suppone abbia avuto origine, e lo colloca nella cultura marocchina e perfino nei confini dell'harem.Si serve di nozioni minuziose per dimostrare dell'altro, ovvero che il femminismo non è un moviemnto occidentale,ma islamico.Il femminismo marocchino è diverso dal femminismo statunitense: le femministe americane chiedono cose diverse dalle femministe marocchine.La Mernissi,contrariamente alle femministe americane,non vuole combattere contro gli uomini e siccome è vissuta sempre in ambienti solo femminili,per lei liberazione vorrebbe dire lavorare,pensare e stare sempre con gli uomini per condividere ogni cosa con loro(concetto di famiglia allargata).Vuole rappresentare la volontà delle donne di dialogare/condividere con gli uomini le decisioni della vita. Combatte il modo di vedere la donna dal punto di vista dei marocchini(critica interna),questo libro è dunque una critica all'islam marocchino di cui vuole una riforma,ma anche una critica verso gli stereotipi femminili occidentali che considerava la donna orientale passiva(critica esterna).Mernissi,come Said,non è interessata a come il discorso orientalista travisa le donne musulmane, ma a come il discorso orientalista nega loro la agency e la resistenza e a come dimentica il cambiamento sociale nelle società musulmane. Lei enfatizza nell'harem gli elementi di resistenza femminile: - donne che accettano l'harem(nonna)erano in sintonia con le decisioni prese dagli uomini - donne che lo rifiutanonon erano d'accordo con le decisioni prese dagli uomini Complica la narrativa orientalista approfondendo gli elementi della resistenza femminile,piuttosto che presentando la verità riguardo l'harem. La rappresentazione stereotipata delle donne dell'harem,non solo ignora i cambiamenti sociali e culturali nelle società musulmane, ma soprattutto sradica l'agency femminile.Racconbtando le storie della sua infanzia vuole in relatà trasmettere la voglia di emancipazione delle donne islamiche(usa questa strategia letteraria femminista solo negli ultimi suoi lavori).Usa la narrazione per dimostrare le sue teorie femminste,critica l'occidente coloniale che non ha permesso l'emancipazione delle donne marocchine mediante l'educazione e critica l'islam patriarcale, di cui la legge della sottomissione è parte. Capitolo 1 - i confini(limitazione di potere) del mio harem(l'harem di Fez in cui la studiosa è cresciuta) parla dei confini intesi come limitazione fisica(portone di casa, cortile squadrato del palazzo con la fontana che gorgoglia timidamente, tutto è controllato all'interno di questo palazzo con un portone che non permette alle donne di poter raggiungere lo spazio pubblico senza il permesso del marito).La non osservanza di queste regole produce punizioni, dunque infelicità, infatti venivano insegnate sin da bambine nelle scuole coraniche. Ci sono dunque dei confini sacri(hudud) che non vanno superati, pertanto l'educazione tradizionale consiste nel rispetto degli hudud,il cui rispetto significa obbedienza alla maestra e alla famiglia.Il fatto che le donne si limitino a sognare significa che sono prive di potere,erano presenti infatti atti di ribellione da parte del gruppo delle donne.La madre di Fatema è una di queste donne ribelli: aveva sempre rifiutato la superiorità maschile giudicandola illogica ed antimusulmana.A questa rigidità dell'harem.la Mernissi contrappone la tenerezza di alcune di queste donne che si incontravano sulla terrazza per parlare,cantare,esproemere i propri sentimenti.Altre donne ribelli sono: la nonna materna Jasmina che si batteva per l'uguaglianza di genere,era un harem anche la casa della nonna perché il marito era poligamo e lei doveva convivere con tutte le sue donne(era libera di uscire,ma aveva altri limiti-poligamia permessa dalla legge della Mutabana-).Ciò che definisce un harem non è tanto la poligamia o le mura,ma la volontà degli uomini di tenere le donne recluse.La Mernissi distingue due tipi di harem: -harem imperiali -harem domestici In questo harem c'è mancanza di privacy e compromesso,tuttavia il padre non era misogeno in quanto ha concesso alla moglie di trascorrere con lui dei momenti privati e alla filgia di studiare.Gli abiti delle donne dicono molto sui progetti di una donna: -camicia e pantaloni indicano una donna che lavora in fabbrica o nei campi -caffettano indica una donna che sta in casa/tradizionale Descrive altresì la scuola coranica che si basava su: -memorizzazione (passiva,perché alle donne non veniva chiesta la comprensione e dunque la loro opinione) e spiegazione del Corano. -staticità e irrazionalità -non vi era l'educazione mista (coeducazione dei sessi),contrariamente a quanto avveniva nella scuola nazionalista moderna, dotata di una metodologia più attiva. Alla fine del libro racconta l'allontanamento dal cugino Samir, che inizia a guardare con occhi diversi Fatema,pertanto la madre decide di separarlo dalla cugina(separazione dei sessi dopo l'adolescenza) L'HAREM E L'OCCIDENTE Il tema centrale è Sheherazade, principessa che racconta le mille novelle al sultano che voleva uccidere tutte le donne del regno, lei si offre per passare una notte con lui al fine di impedire ciò(il sultano si innamora di lei e quindi desiste).Al centro del libro vi è anche l'harem, come regno della sensualità e della voluttà è un'invenzione dell'Occidente, ma non corrisponde alla realtà. Si enfatizza il contrasto tra: - modo di vedere le donne nella storia di Sheherazade (concepita come un racconto dell'arguzia femminile e dell'affermazione di sé) - alcune versioni occidentali della stessa storia che riducono Sheherazade a una mera figura erotica(in quanto entrerà nel mondo della musica, dello spettacolo e del ballo) ne parla soprattutto nel capitolo 4: "la mente della donna l'arma più erotica" - oriente il confronto intellettuale con le donne è necessario: è concesso loro un cervello - Occidentedonna senza cervello a disposizione del piacere maschile Questo libro fu tradotto nel 1704 a Parigi,ma già nella traduzione l'immagine di Sherazade come donne intellutale sparisce,nel 1845 fu tradotta in inglese da Edgar Allan Poe che la definì come machiavellica e bugiarda,poco tempo dopo fu bloccata a Versailles perché queste versioni raccontavano cose non vere. Agli inizi del 900' l'immagine di Sherazade passa attraverso i balletti, un rovesciamento della storia originale: - nel balletto l'uomo desidera è la donna è il desiderio, - non c'è più dialogo tra sessi che era invece centrale nella versione originale - la donna era vista solo come cura del corpo come mai le donne intelligenti in occidente sono considerate brutte? La Mernissi risale qui ad un testo di Kant che scinde bellezza(femmine) e razionalità(maschi)(libro "il bello e il sublime"): la donna è per un sentire delicato non per le speculazioni astratte proprie degli uomini. Anche Rousseau dirà che alle donne non è dato studiare di filosofia devono curare la loro persona e la casa. Ecco perché le donne intelligenti sono brutte,perché se pensano lo diventano. L'occidente ha tolto pertanto alle donne la razionalità. - Nell'opera il "bagno turco" di Ingres(opera occidentale) rappresentano le donne nell'hammam passive,nude e caratterizzate da uno scambio affettivo tra loro,in realtà nel vero hammam non c'è scambio erotico. - La grande odalisca di Ingresdonna nuda e vulnerabile: le donne nell'harem non sono nude,ma vestite e a lavoro(altra immagine sbagliata dell'occidente) La mernissi afferma infatti che questo pittore non ha mai messo piede in oriente, in quanto nato in Francia durante i tumulti sociali. Matisse(sempre francese): - Descrive un'odalisca vulnerabile, mezza nuda a disposizione di chi la guarda La Mernissi attraverso questi quadri fa notare come sia arrivata in Occidente un'immagine travisata delle donne orientali. L'HAREM DELLE DONNE OCCIDENTALI (ultimo capitolo) anche le donne occidentali vengono recluse all'interno dell'harem. Una donna normale secondo gli uomini occidentali è quella che veste la taglia 42: una donna sempre giovane, la cui bellezza si fa coincidere con la magrezza. Qui le donne vengono chiuse nel tempo (e non nello spazio come nell'harem occidentale): le donne devono restare adolescenti, se diventano vecchie non entrano più nella 42 e dunque le donne mature sono brutte. La taglia 42 è una costrizione ancora più violenta del velo musulmano, perché ti costringe a non mangiare per essere bella. L'occidente segue dunque le teorie di Kant. I modelli di bellezza occidentali costringono le donne a 12 mesi di digiuno all'anno. ANCHE IN ROUSSEAU C'è UN CONTROLLO SOCIALE SUL CORPO DELLA DONNA ROUSSEAU(1712-1778) Nasce e la madre muore a pochi giorni dalla sua nascita. Nel 1728 viene dunque accolto da Madame de Warens,con la quale rompe i rapporti nel 1748.Nel 1750 partecipa al concorso promosso dall'accademia di Digione come filosofo, presentando il suo "discorso sulle scienze e sulle arti". Nel 1762 scrive dapprima l'Emilio(uomo buono naturalmente) e poi il Contratto sociale(come si vive in società).Nel 1766 viaggia in Inghilterra dove conosce Hume e con esso il concetto di natura come purezza e bontà incontaminata.Con la pedagogia di Rousseau: - si sposta il focus sulla centralità dell'educando,valorizzandone i primi anni di vita,il rispetto della sua individualità e delle sue fasi di sviluppo(puerocentrismoscoperta dell'infanzia e dell'educazione dei ragazzi/e) - Emilio non è un allievo anonimo: è di normale intelligenza,ricco/nobile,orfano,sano e francese,orfano(così che i genitori non possano interferire con l'educazione)ciò vuol dire che non prende in considerazione tutta l'infanzia ma solo una piccola parte - L'educazione deve essere: naturale(preservare le forze che la natura concede e che la società artificiosa guasta),graduale(rispettosa degli stadi di sviluppo),negativa(non consiste nell'insegnare la virtù,ma nel tutelare il cuore dal vizio),indiretta(il maestro predispone le circostanze/ambiente educativo,ma lo lascia libero di muoversi e agire) - L'educazione naturale viene associata all'importanza del rispetto delle fasi di sviluppo,in qaunto anche la natura procede per fasi. - Bisogna dipendere dalla natura(ossia dalle cosein cui non vi è una legge morale),non dagli uomini(ossia dalla società in cui vi è l'influenza della legge morale)perché generano vizi. - L'educazione deve essere graduale, ossia rispettare le fasi di sviluppo(il fanciullo non va adultizzato).L'educazione non è perdere tempo, ma impiegarci del tempo. - Negativanon esiste un'educazione sociale,familiare,ma solo naturale(in natura senza interferenze della società corrotta) - I maestri devono essere semplici, discreti e riservati - Indirettal'educatore deve preparare l'ambiente/occasioni, in modo da poter precedere/prevedere eventuali incostanze al progetto educativo da parte dell'allievo.L'allievo deve fare esperienza diretta per raggiungere l'emancipazione(Dewey(importanza dell'esperienza diretta),Montessorianche la Montessori prepara dei materiali adatti allo sviluppo sensoriale,ma anche autonomo) - Fasi dello sviluppo (a cui anche Piaget dava importanza): Primo libro= sensazioni(la ragione sensitiva è la sola che ci potrà preparare alla ragione intellettuale) Secondo libro= periodo dell'attività fisica e sensoriale.In questa fase Emilio impara solo dalla natura/esperienza incontaminata e non dai libri che sono il prodotto della società corrotta. terzo libro= periodo in cui ci si avvicina al peridoo della koralità quarto libro= periodo della moralità. È l'età dello sviluppo sensoriale e delle passioni(temi che porteranno a bruciare il libro in pubblico) quinto libro= periodo delle passioni e della relazione con Sofia. SOFIA si parla per la prima volta delle differenze sessuali/di genere da cui deriverà un'educazione differente.In quanto essere umani sono uguali,in quanto esseri sessuati sono diversi,ma al tempo stesso complementari: l'uno(uomo) è attivo e forte,l'altra(donna) è passiva e debole.La donna è fatta per piacere dunque deve curare il proprio corpo(soprattutto durante il periodo della giovinezza),ma non deve provocarlo.Pertanto il più forte è apparentemente il padrone,ma dipende sempre dal più debole(donna) che riesce a soggiogarlo e attirarlo con la sua bellezza.Se i sessi sono diversi,anche l'educazione deve essere diversa: - La donna non va allevata nella totale ignoranza e confinata nelle occupazioni domestiche,ma vanno coltivate solo le qualità che le sono proprie - L'uomo non deve fare della propria donna una schiava - Le donne devono essere belle: piacevoli nel corpo, ma anche nella parola. - Le donne sono soggette ad un controllo sociale: i giudizi/pensieri che le persone hanno su di loro devono essere positivi; ne vale la loro dignità sociale e personale - Gli studi femminili vanno limitati alle occupazioni pratiche e anche indirizzati a ciò che le rende graziose. - La donna deve essere scaltra e far fruttare il suo ingegnol'intelletto va usato solo ai fini della sfera personale, deve essere dolce, non troppo vanitosa e saper brillare di luce propria. - Tuttavia le fanciulle devono essere bambine, non vanno adultizzate, in quanto per imparare il senso del limite e del contegno avrà tempo. - Le donne non possono diventare scienziate: non sono in grado di parlare né di scienza e né di filosofia