Appunti di Psicologia Generale PDF
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Università di Pisa
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Questi appunti forniscono un'introduzione alla psicologia generale, descrivendo le principali scuole di pensiero come lo strutturalismo, il funzionalismo, la Gestalt e la psicoanalisi. I concetti chiave, i metodi di studio e le figure chiave sono presenti e analizzati. L'obiettivo è quello di fornire una panoramica generale.
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PSICOLOGIA GENERALE La psicologia nasce e si sviluppa dalla fusione di due principali branche del sapere: 1. La pratica della loso a (studio della mente sul piano loso co). La psicologia in realtà non si è mai distaccata dalla loso a , poic...
PSICOLOGIA GENERALE La psicologia nasce e si sviluppa dalla fusione di due principali branche del sapere: 1. La pratica della loso a (studio della mente sul piano loso co). La psicologia in realtà non si è mai distaccata dalla loso a , poichè la psicologia si occupa dell’esperienza e del vissuto. 2.La neuro siologia (che vuole capire i processi mentali e il funzionamento del cervello sul piano meramente siologico). La neuro siologia spiega quindi i meccanismi neuro siologia del comportamento. ➔ Si arriva alla psicologia= La psicologia studia l’unità cervello-mente e le sue interazioni con l’ambiente; quindi la relazione mente-corpo. La maggior parte degli studi in psicologia fanno corrispondere la mente al cervello, ma in realtà né corrispondono né sono elementi separati. De nizione di Psicologia: “Studio scienti co del comportamento e dei processi mentali, dell’essere vivente nel suo rapporto con l’ambiente, mentre lo esperisce, vi agisce e lo rappresenta”. Per essere studio scienti co si studia il rapporto causa- e etto e si avvale della statistica per quanti care il comportamento. I processi mentali sono tutti i processi che studia la psicologia, come l’emozione, l’attenzione, la percezione, il linguaggio, il pensiero, la coscienza. Questi sono processi mentali che sono radicati nell’interazione corporea con l’ambiente. Nella psicologia si introduce anche il fattore ambiente, inteso come contesto socio- culturale e situazionale (lo stato di coscienza varia a seconda di dove ci si trova). Il soggetto non riceve informazioni in maniera passiva, bensì è un agente attivo che esperisce un vissuto, cerca un signi cato di questo vissuto e lo rappresenta attraverso i processi mentali. TAPPE STORICHE DELLA PSICOLOGIA La psicologia nasce da varie fasi, che determinano inoltre delle scuole di pensiero. 1. Wundt e lo Strutturalismo. La psicologia nasce con Wilhelm Wundt, il quale nel 1879 fonda in Germania il primo laboratorio di “Psicologia Fisiologica”, laboratorio dedicato allo studio dei fenomeni siologici e psicologici. Questo metodo psicologico prende il nome di Strutturalismo, una scuola di pensiero basata sulle strutture, cioè i processi mentali vengono considerati la somma di elementi semplici che la compongono e si cerca di scomporre i processi mentali in unità più semplici. L’oggetto dello Strutturalismo è l’esperienza diretta, il contenuto della coscienza che il soggetto ha riguardo alla sua attività mentale conscia. Viene utilizzato il metodo introspettivo, che consiste nel fornire uno stimolo e valutare ciò che la persona sottoposta allo stimolo dice, con descrizioni verbali riguardo alle sensazioni e alle esperienze Limiti dello strutturalismo e critiche: 1. approccio riduttivo ed elementarista: perchè riduce l’esperienza a semplici unità. 2.introspezione metodo inadeguato perché rimane soggettivo e non può diventare scienza, serve un metodo più obbiettivo e una valutazione oggettiva del comportamento. ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi 2. James e il Funzionalismo (diverso dallo strutturalismo). William James nel 1875 negli Stati Uniti inizia ad insegnare ad Harvard il corso “The relations between Physiology and Psychology”, un corso che si occupa della relazione fra processi siologici e psicologici. Il suo pensiero si oppone allo Strutturalismo→ James va oltre le unità semplici del comportamento e valuta il contesto evolutivo preso dalle teorie di Darwin: difatti, secondo James, le attività psichiche subiscono un’evoluzione per selezione naturale. Spiega come i processi mentali si possono collegare al processo di adattamento dell’individuo all’ambiente. Il Funzionalismo non è lo studio degli elementi che costituiscono la coscienza, ma i suoi cambiamenti nell’adattamento dell’uomo all’ambiente, per cui si cerca di ricostruire la storia evolutiva dei comportamenti ( un ponte tra processi siologici e mentali). James inoltre de nisce la coscienza come stream of consciousness, cioè la coscienza è un usso dinamico continuo per cui non può essere scomposta in elementi. La teoria di James fu confutata in seguito da una teoria opposta che dice che le emozioni nascono dal cervello. Invece per James le emozioni nascono nel corpo, prima c’è un cambiamento siologico e poi la presa di coscienza psicologica nella mente. 3. Wertheimer e la Gestalt. La Gestalt nasce in Europa nel 1900 con Wertheimer. I precursori di Wertheimer sono: - ( loso a fenomenologica che si focalizza sulla percezione (prodotto nale di un qualcosa che si costruisce )Franz Brentano, losofo autore di “Psicologia dell’atto” dove fa una distinzione fra realtà sica e realtà fenomenica: un oggetto (realtà sica) può essere percepito in vari modi (realtà fenomenica). Non si percepisce il mondo esterno in maniera passiva, si registrano le informazioni e si costruisce l’oggettivo percettivo. - Von Ehrenfels, conia il concetto di qualità Gestaltica con cui indica tutte le caratteristiche delle con gurazioni percettive che rimangono invariate al variare degli elementi che le compongono (ad esempio una melodia musicale: tra due note cambia la tonalità ma la melodia rimane invariata). La psicologia della Gestalt si basa sull’atto unitario della percezione anziché considerare le parti che formano un insieme. Le gure sfondo son gure ambigue: in ogni quadro ci sono due percezioni diverse, noi ne vediamo solo una delle due, arriva prima la totalità e poi i singoli elementi; succede qualcosa quando transitiamo da una gura all’altra non possiamo percepire due gure allo stesso tempo. fi fi fi fi fl fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi Contributi della GELSTAT: 1.Apprendimento per INSIGHT l’apprendimento é un’improvvisa e unitaria intuizione, non procede per tentativi. 2. TEORIA DI CAMPO: Interazioni tra individui vengono considerate come appartenenti a un campo di forze che si sentono anche se ferme. Noi interagiamo come forze, ogni energia del singolo forma interazioni, l’insieme di interazioni forma il campo, un’atmosfera (spazio non geometrico) di energia. Ogni singolo individuo interferisce sul campo. Non si concepisce la relazione fra terapeuta e paziente, ma fra terapeuta e paziente nella stessa stanza (che diventa un campo) 3. Metodo di fenomenologia sperimentale: mette in relazione le due componenti , il fenomeno (ciò che percepisce il soggetto), e la realtà sica. 4. Freud e la Psicoanalisi La psicoanalisi nasce agli inizi del 1900 con Freud ma prende le radici da Schopenhauer. Freud utilizza la psicoanalisi come cura di disturbi psichiatrici e diventa una teoria della personalità, Freud la utilizzerà per spiegare i vari comportamenti e le personalità. A di erenza delle altre scuole di pensiero, la psicoanalisi studia i fenomeni inconsci, ovvero contenuti a cui nella vita ordinaria non abbiamo accesso, ma che emergono solo nei sogni o mediante tecniche utilizzate nella psicoanalisi (come la Libera Associazione). - Freud riprende arriva al concetto di inconscio, dice che ci sono molti comportamenti di cui non siamo consapevoli; ci sono forze che agiscono a livello psichico in maniera automatica, la psicoanalisi lavora con questi con itti tra i desideri del soggetto e la realtà esterna. Il bambino nasce in un mondo suo con i suoi desideri e poi si scontra con la realtà e le forze esterne al soggetto che producono con itti che sono strutturati a livello inconscio, noi non siamo consapevoli e vengono estratti con la psicoanalisi. Si manifestano nei sogni che abbassa le barriere e fa emergere l’inconscio. Si parla anche di psico- dinamica perché si indagano le dinamiche inconsce dell’individuo, il compito della psicoanalisi è renderle consce. fobie e ossessioni (che derivano da un con itto) sono meccanismi automatici inconsci che vanno rese consce e risolte dalla psicoanalisi Freud, nella psicoanalisi, riconosce delle dualità: -PRINCIPIO DI PIACERE PRINCIPIO DI REALTA’: Quello che un individuo vorrebbe fare in contrasto con la realtà, che pone dei limiti a questi bisogni. -PULSIONE SESSUALE PULSIONE DI AUTOCONSERVAZIONE: La pulsione sessuale spinge verso il soddisfacimento della sessualità, in contrasto con la pulsione che spinge verso la conservazione della specie. -PRINCIPIO DI VITA PULSIONE DI MORTE: C’è una pulsione che spinge verso la vita e verso il mondo esterno, in contrasto con la pulsione che spinge verso la morte. fl ff fl fi fl 5. Watson e il Comportamentismo: il COMPORTAMENTISMO, altra scuola, è quella corrente che ha avviato in maniera più oggettiva lo studio della psicologia, spiega che ciò che possiamo osservare e studiare dall’esterno è un comportamento. Il Comportamentismo nasce in America con James Watson, il quale si concentra più sui fattori comportamentali osservabili, che ai meccanismi interni alla coscienza, pensiero espresso nel libro “Psychology as the Behaviorist Views It” (1913). Watson, sposta l’enfasi dai meccanismi interni a quelli esterni, ovvero da fattori osservabili, il comportamento, i fattori interni sono solo soggettivi, l’enfasi si sposta su ciò che possiamo osservare, il COMPORTAMENTO. L’organismo é una scatola nera , lo stimolo è il mondo sico esterno che è una variabile indipendente, e ciò che cambia è la risposta, ovvero il comportamento: in base a quello osserviamo le unità psicologiche che vogliamo osservare. Osservando il comportamento con l’associazione di stimolo-risposta, può essere considerata una branca sperimentale puramente oggettiva delle scienze naturali, interessa il comportamento solo il risultato osservabile. Watson ci parla di Organismo, recettivo e passivo, ci sarà poi uno Stimolo del mondo sico esterno e ci sarà una Risposta: STIMOLO → in uenza → ORGANISMO → produce → RISPOSTA. Lo stimolo è una variabile indipendente perché non cambia, mentre la risposta è la variabile dipendente, poiché cambia in base al soggetto sottoposto allo stimolo. Limitandosi solo allo studio del comportamento osservabile, secondo Watson la psicologia può essere considerata una scienza sperimentale puramente oggettiva. 6. Neisser e il Cognitivismo. Il Cognitivismo: anni 60-70 del 1900 -Ulrich Neisser, il quale pubblica Cognitive Psychology (1967). I precursori di questa scuola sono nella cibernetica, informatica, etologia, matematica e linguistica. Il Cognitivismo parla di mente come elaboratore dell’informazione: si veri ca un’analogia tra operazioni della mente umana e computer. Si parla di Human Information Processing. Si iniziano a fare simulazioni del comportamento attraverso il computer. Le simulazioni intendono riprodurre attraverso il computer operazioni mentali che si ipotizza intervengano nell’esecuzione di un compito da parte dell’uomo. Vantaggi: -ipotesi ben de nite; -si possono studiare i processi mentali interni; -possibilità di manipolare i processi mentali in esame; Il Cognitivismo si occupa solo del cervello tralasciando il corpo. Il Cognitivismo ha due teorie opposte: Il Modularismo→il comportamento è determinato da una struttura mentale, la cui attività è quella di elaborare rappresentazioni interne. Ci sono dei sistemi di input, detti moduli che elaborano le informazioni che ricevono dagli apparati di trasduzione in modo automatico, senza il controllo cosciente del soggetto. Ogni modulo lavora in maniera autonoma rispetto agli altri e ai processi mentali e ogni modulo è competente per un dominio particolare. I moduli operano avendo accesso solo a una porzione di informazione, senza che essa sia in uenzata da aspettative/contesto/credenze generali. I sistemi centrali poi ricevono gli output dei moduli e li integrano; sono responsabili della ssazione delle credenze, degli atti di volontà e di processi superiori di pensiero. (memoria e ragionamento) fl fi fl fi fi fi fi Il Connessionismo→ L’architettura mentale è concepita sul modello di una rete di unità di elaborazione sub-simboliche e omogenee, relativamente semplici e dotate di proprietà siche. Ci sono delle unità di input, delle unità output e delle unità nel mezzo chiamate unità nascoste che fanno da mediatori tra le prime due (mediano il passaggio degli stimoli tra loro). La di erenza è che nel Connessionismo si creano delle connessioni fra queste unità, legate da Reti Neurali che ci dicono che l’informazione/la conoscenza è distribuita e non inserita in moduli speci ci. Il Cognitivismo da vita ad altre discipline, come l’Interazionismo simbolico (Mead 1938): questa disciplina riguarda la relazione fra soggetto e il mondo esterno. Mead de nisce il SÉ come composto da IO+ME: IO è la parte più individuale e soggettiva, ME è il modo in cui altri ti vedono (ad esempio, il concetto del ruolo sociale). Nasce una Prospettiva Relazionale, dove il soggetto viene de nito dalle relazioni in cui è inserito e che lo de niscono. Nasce anche un Interazionismo Culturale (Bruner), dove si cerca di combinare l’antropologia con la psicologia, sostenendo che il pensiero e le capacità mentali vengono descritte nella loro dimensione narrativa, interpretativa e funzione inter-soggettiva: nella costruzione del sè è fondamentale il ruolo della cultura. SCUOLE DI PENSIERO (DISCIPLINE) DELLA PSICOLOGIA GENERALE 1. Psicologia dello Sviluppo → si occupa dello sviluppo dalla nascita no alla morte. 2. Psicologia della Personalità→si occupa della coerenza del comportamento nel tempo e sulle caratteristiche che di erenziano una persona dall’altra. 3. Psicologia della Salute→ si occupa della relazione tra fattori psicologici e disturbi e malattie siche. 4. Psicologia Clinica → studio, analisi e trattamento dei disturbi psicologici. 5. Psicologia Interculturale → analizza il rapporto tra antropologia e psicologia (somiglianze e di erenze nel funzionamento psicologico all’interno e tra le varie culture e gruppi etnici). 6. Psicologia Sociale → studia come pensieri, sentimenti e azioni vengano in uenzati dagli altri. 7. Neuroscienza Comportamentale → si occupa delle basi neurobiologiche del comportamento. 8. Neuropsicologia Clinica → studia l’origine biologica dei disturbi psicologici. fi fl ff fi fi ff fi fi ff fi fi LA RICERCA IN PSICOLOGIA La psicologia, in quanto disciplina scienti ca, che vuole diventare scienza, ha bisogno di un metodo di ricerca che sia scienti co per fare e veri care ipotesi ed arrivare a una teoria. Il metodo scienti co segue le leggi del metodo naturalistico: in un esperimento ci sono delle variabili e ci sono dei risultati che possono essere quanti cati attraverso la statistica. Il metodo scienti co permette di ottenere la conoscenza e la comprensione del comportamento di altri fenomeni. Ci sono tre tappe del metodo scienti co: 1.si identi ca una domanda partendo da una teoria o conoscenza es. maggior percezione corporea è associata a uno stile di attaccamento sicuro (modalità in cui l’individuo interagisce con le altre persone nei primi anni di vita) 2.Formulare una spiegazione. La spiegazione si compone di una teoria e di un’ipotesi: -La teoria è una spiegazione più generale e riguarda la predizione del fenomeno che interessa. -L’ipotesi è una spiegazione più organizzata con il ne di essere testata. L’ipotesi è il passo successivo della teoria. 3. La ricerca.La ricerca è nalizzata a supportare o confutare una spiegazione. Una volta e ettuata la ricerca, i risultati ci permettono di ritornare alla domanda e riformularla in base ai risultati della ricerca; la ricerca, inoltre, ci permette di modi care l’ipotesi. Nel metodo scienti co ci sono delle modalità: -L’operazionalizzazione → processo attraverso cui si riformula un’ipotesi. -Rassegna della letteratura → consiste nell’esaminare i dati esistenti per testare un’ipotesi. -L’osservazione → il ricercatore è presente nell’esperimento e osserva comportamenti speci ci che si presentano, senza fare modi che. -Sondaggio→si sceglie un campione di persone rappresentativo della popolazione che si vuole studiare. (Domande su comportamento/pensieri/attitudini) -Studio di casi→esame approfondito di un individuo o di un piccolo gruppo. -Correlazione → si esamina la relazione tra due gruppi di variabili per determinare se siano associate o correlate; questa relazione si esprime con il coe ciente di relazione e va da +1 (il valore della variabile aumenta) a -1 (il valore di un’altra variabile diminuisce); es positiva : più studi, più alto sarà il voto però più tempo che studi, meno tempo per i tuoi hobbies fi fi ff fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi ffi -Esperimento → ci permette di esaminare la relazione causa-e etto tra due o più variabili, si ottiene producendo un cambiamento in una variabile di una situazione e osservando gli e etti di tale cambiamento su altri aspetti della situazione (“manipolazione sperimentale”: viene fatta dallo sperimentatore che crea le condizioni per studiare una domanda di interesse quindi produce un cambiamento per osservarne gli e etti). Devo scegliere un gruppo sperimentale che prende parte all’esperimento (manipolato dallo sperimentatore) e un gruppo di controllo (non riceve nessun trattamento), per vedere gli e etti. Es. e etto placebo, viene somministrato un farmaco solo a una parte ma gli e etti sono gli stessi. Ci sono due variabili: Variabile Indipendente (manipolata e controllata dallo sperimentatore, indipendente dalle azioni di chi prende parte all’esperimento) e Variabile Dipendente (cambia e dipende dalle azioni di coloro che partecipano all’esperimento) -C’è poi un’assegnazione dei partecipanti che riceveranno un particolare trattamento: (ogni gruppo dovrebbe avere la stessa composizione, ma è impossibie) 1. Assegnazione Randomizzata dei Partecipanti → ricevono un particolare trattamento (si decide dimettere nel gruppo di sperimentazione e chi nel gruppo di controllo). 2. Assegnazione Randomizzata alla Condizione → i partecipanti vengono assegnati a di erenti gruppi sperimentali o condizioni sulla base della casualità. ESEMPIO DI SPERIMENTO IN PSICOLOGIA Teoria generica→i bambini non dovrebbero guardare programmi violenti in TV perché questo li rende più violenti. Ipotesi→i bambini che guardano programmi violenti esibiscono comportamenti più violenti. Ci sono due variabili: l’esposizione del programma tv e il bambino. — procedimento: ci sono due gruppi 1.Gruppo sperimentale→viene esposto a immagini in TV violente e viene manipolato dallo sperimentatore. 2. Gruppo di controllo→non viene esposto a immagini violente. Si inizia poi con l’operazionalizzare l’esperimento: si dice cosa si intende per programmi violenti (ad esempio immagini con aggressioni con armi, scontri sici e verbali, ecc..) e per comportamento violento (atti sici come calciare o dare pugni, ecc...). Una volta de niti gruppo sperimentale e di controllo e una volta operazionalizzato, bisogna decidere come condurre l’esperimento. Ad esempio: Facciamo vedere ai partecipanti 30 minuti di programmi televisivi. Dopo si deicide di mandare i partecipanti fuori e di esaminare il loro comportamento; il tipo di atto violento viene registrato. E’ importante che i soggetti assegnati ai rispettivi gruppi non sappiano di quale gruppo fanno parte. Questo è per evitare il bias dello sperimentatore: ovvero la possibilità che le aspettative del ricercatore possano in uire sui risultati dello studio. ff fi ff ff ff ff fi fi fl ff ff Ci sono due possibilità: Studio Singolo Cieco→uno dei due gruppi di partecipanti non conosce il gruppo a cui appartiene, mentre il ricercatore sì. Studio Doppio Cieco→sperimentatori e partecipanti non conoscono il tipo di trattamento assegnato (in questo modo vengono controllate le aspettative di entrambi). (VARIABILE INDIPENDENTE il tipo di programma violento o non violento visto dai partecipanti nello studio VARIABILE DIPENDENTE il numero di atti violenti manifestati dai partecipanti sperimentali) Campione casuale→ovvero la selezione dei partecipanti sperimentali che rappresentano la popolazione, quindi molto variegata. Per l’assegnazione casuale del campione ai due gruppi viene spesso utilizzato un software di statistica che assegnerà casualmente i partecipanti a ciascun gruppo. Questa assegnazione casuale ci permettere di assumere che la di erenza fra gruppo sperimentale e gruppo di controllo ri ette una manipolazione della variabile indipendente (cioè ci fa capire se e ettivamente i programmi violenti in TV provocano dei comportamenti violenti). Ci sono dei limiti in questo metodo sperimentale: Fenomeni mentali sono vissuti in prima persone quindi sono soggettivi, il metodo sperimentale studia fenomeni soggettivi perché c’è sempre una dimensione qualitativa del vissuto, però se la psicologia vuole a ermarsi come scienza deve utilizzare un metodo quantitativo e basarsi su dati e numeri, su statistica, facendo dei calcoli in base a delle correlazioni che quanti cano i fenomeni. QUANTIFICARE FENOMENI SOGGETTIVI È IL PIÙ GRANDE LIMITE, però nella psicologia generale questo limite è aggirato dal fatto che siccome studia i processi mentali, possiamo arrivare a dei criteri oggettivi per stabilire che cos’è la percezione, la memoria, il linguaggio ecc. quindi il limite nella psicologia generale si sente un po’ meno, si sente soprattutto in ambito clinico dove andiamo a studiare un vissuto emozionale che assumerà rami cazioni a seconda del vissuto soggettivo del paziente, quindi in ambito clinico la quanti cazione diventa impossibile e riduttiva perché non tiene conto del soggettivo e della parte fenomenica del vissuto. 1. Una di coltà è di arrivare alla relazione causa e etto che non è mai chiara, soprattutto nei casi in cui è di cile manipolare una variabile indipendente e soggettiva. 2. Un altro limite è la questione etica→es non è possibile condurre un esperimento designato per determinare se esperienze di abuso nei bambini conducono a livelli più bassi di autostima in età adulta. Eticamente non è possibile sottoporre ad abusi un gruppo. Possiamo però, attraverso uno studio retrospettivo, studiare se un adulto che da bambino ha subito abusi h un determinato comportamento. ffi ff fi fl fi ffi ff ff fi ff LA MENTE INCARNATA PARADIGMA DI WELTANSCHAUUNG: Termine tedesco non traducibile in italiano ma il signi cato simili è “visione del mondo” è necessaria per studiare l’essere umano è avere un controllo di quello che studiamo. Il concetto di paradigma in ambito scienti co lo possiamo de nire come Weltanschaung scienti co: paradigma sta a signi care una visione che io ho della realtà prima ancora di poterla andare a studiare, comprende la realtà e anche i metodi che io utilizzo per studiarli. Le rivoluzioni scienti che avvengono perché un paradigma viene messo in discussione e viene confutato da le teorie attuali e quindi si deve rivedere il paradigma. Ciò che viene chiamato mente relazionale e mente incarnata rientra nel concetto di visione del mondo perché noi siamo portatori di un’eredità cartesiana che è composta da mente pensante res cogitans e una sostanza, res estensa. Il paradigma della mente incarnata può ribaltare in qualche modo la visione cerebrocentrica, cioè la visione del cervello al centro dell’universo. COSA ACCADREBBE SE IL CERVELLO NON VENISSE PIÙ CONSIDERATO COME IL CENTRO DELLA VITA MA SOLO COME UN ORGANO DI MEDIAZIONE? -Thomas Fuchs: nora abbiamo pensato che il cervello fosse al centro della vita e che fosse l’ago che controlla tutto il sistema e grazie al quale possiamo interagire con gli altri. Cosa accadrebbe? Innanzitutto accadrebbe che il cervello diventa un organo di mediazione quindi bisogna rivedere il rituale secondo i cui pensiamo e prendiamo decisioni e la base dei processi mentali che regolano il cervello. Le sensazioni viscerali quindi, “il pensare di pancia” derivano dal fatto che forse anche la pancia ha un cervello. Stiamo perdendo l’intuizione per la visione cerebrocentrica, perché continuiamo a pensare che i ragionamenti di ordine superiore avvengano nel cervello e quindi se sentiamo qualcosa da parte dell’ intuito, pensiamo che quello che pensiamo col cervello sia più importante. Ma se troviamo il cervello nella posizione centrale, le cose cambiano.. Il cervello secondo Siegel è ricreabile con una mano. Mano- pollice- dita richiuse sopra. Il sistema nervoso centrale è composto da varie parti: ciò che ci interessa è la visione tripartita del cervello (MacLean 1985): questa teoria esprime che le varie strutture del cervello non si sono sviluppate nella stessa epoca storica, ma sono frutto di un’evoluzione. -Abbiamo una parte di cervello costituita dal cervelletto e midollo spinale (dal polso e tutto il braccio), che è la parte più antica: cervello rettiliano, una struttura che noi condividiamo con i rettili, PRIMO CERVELLO. fi fi fi fi fi fi fi SECONDO CERVELLO: le dita, tutta l’orbita che circonda il pollice, è chiamato cervello mammaliano conosciuto come cervello limbico, sono le strutture intermedie e si è sviluppato poco dopo quello rettiliano; è una struttura che condividiamo con gli altri mammiferi. -Poi c’è la parte interna e c’è un’altra struttura ancora, la parte esterna delle dita, che costituisce la neocorteccia, il cervello più evoluto della nostra specie homo sapiens, è la parte che ci permette di avere una consapevolezza corporea, di un essere in uno spazio; ed è anche la parte più sociale, attraverso la quale interagiamo con le altre persone e possiamo modulare i nostri stati emotivi, i mammiferi non hanno questa parte così evoluta, e rispondono infatti in funzione degli istinti. Noi umani invece rispondiamo a pulsioni, che a di erenza degli istinti sono determinati. Gli animali rispondono alla necessità della specie che corrisponde alla riproduzione. Invece per gli umani possono essere impulsi sessuali non per forza legati al perpetuare della specie. -Se noi guardiamo la struttura del sistema nervoso centrale, notiamo che possiamo parlare di cervelli diversi, di strutture cerebrali diverse dalla più viscerale alla più evoluta. La struttura più viscerale (rettiliana) è quella che ci permette di compiere delle azioni in stati di emergenza: situazioni di pericolo e minaccia; ci permette di sopravvivere ed è anche la più veloce. -La struttura limbica è poi quella più preposta alla elaborazione delle emozioni, non vengono elaborate solo in questa struttura, ma è attraverso essa che vengono processate e quindi fa da mediazione tra il cervello rettiliano, (veloce, preposto a emozioni e istinti d’emergenza, alla regolazione emostatica e equilibrio siologico del nostro organismo), e la neocorteccia. -Il nostro corpo è sempre in equilibrio omeostatico: può essere de nito come un meccanismo attivo nalizzato a mantenere entro determinati livelli di soglia uno speci co stato biologico (il “milieu intérieur” di Bernard) potenzialmente perturbabile da fattori interni od esterni all'organismo ma che è sempre caratterizzato dal medesimo livello (pressione nel sangue, livello di glucosio nel sangue, battito cardiaco, respirazione, tutta una serie di meccanismi che devono essere mantenuti come un termostato). Meccanismi base e biologici senza i quali noi non sopravvivremmo. -Quindi nel sistema limbico le emozioni vengono processate e mentalizzate, mentre nella neocorteccia possiamo poi integrare tutte le sensazioni e informazioni che derivano dal corpo e dall’esterno, e comporre tutte le informazioni e utilizzarle per prendere decisioni o mettere in atto comportamenti precisi. fi fi ff fi fi Tutte le informazioni le possiamo quindi integrare a livello della corteccia, nella parte frontale, dove vengono raccolte ed elaborate per prendere delle decisioni e per mettere in atto dei comportamenti precisi. Se poi al sistema nervoso centrale, aggiungiamo il sistema nervoso autonomo, capiamo quanto realmente siamo complessi. Iniziamo a dare una base neurobiologica: quando parliamo di corpo a cosa ci riferiamo, ci riferiamo all’insieme dei cervelli e a tutti quei canali e erenti che salgono dalla periferia corporea verso il cervello e viceversa. Le unità del sistema nervoso centrale e periferico sono i NEURONI: delle cellule composte da un nucleo, composto da dendriti (servono a creare connessioni con altri neuroni), L’estensione del dendrito, chiamata ASSONE, è ricoperta dalla Guaina Mielinica, che permette la trasmissione del segnale in maniera molto più veloce. Il nale del dendrito nisce nelle sinapsi (connessioni che si creano tra i vari neuroni). Si creano in ne connessioni nel cervello e la plasticità del cervello è data dalla capacità di formare queste connessioni. -I neuroni poi inviano degli impulsi elettrici lungo gli assoni (coperti dalla guaina Mielinica), le cui estremità entrano in contatto con altre cellule attraverso le sinapsi. I neurotrasmettitori possono eccitare o inibire i neuroni: si parla di Pro lo Di Eccitazione neurale, ovvero l’insieme di neuroni che vengono attivati contemporaneamente. Ci sono dei neuroni del sistema periferico, il sistema somatosensoriale (che elabora l'informazione statica e dinamica proveniente sia dall'interno del nostro corpo, es. lunghezza e tensione dei muscoli/ apertura degli angoli articolari, sia dal mondo esterno, come il contatto della cute con un oggetto o la pressione che questo esercita sul nostro corpo) che si allungano, perché devono trasportare i segnali dalla periferia corporea (quindi dai recettori sensoriali) no al cervello. Questo ASSONE, l’estensione dei dendriti, viene ricoperto da Guaina Mielinica e permette una trasmissione più veloce del segnale elettrico. Quando il segnale arriva, viene trasportato da neuro trasmettitori, che portano segnale il degli ioni caricati elettricamente al neurone, quando entrano nel cordone sinaptico, SINAPSI, ovvero lo spazio tra due neuroni, il neuro trasmettitore porta una carica positiva e il neurone che a riposo ha una carica negativa ( ciò è dovuto alla presenza di un numero maggiore di ioni negativi all’interno del neurone rispetto all’esterno)si attiva. (o si attiva o non si attiva, ON-OFF). L’attivazione dei vari neuroni allo stesso tempo ci dà un CIRCUITO NEURALE. ? fi fi fi fi fi ff LA MENTE INCARNATA: EMBODIED COGNITION A onda le sue radici nell’opera di Varela Thomson & Rosch (1991). VARELA= neurobiologo che ha introdotto il modello della neurofenomenologia perchè capì che i fenomeni mentali devono essere esaminati dalla prospettiva della prima persona, dall’esperienza; quindi introduce la fenomenologia come metodologia d’indagine dei comportamenti e processi mentali. Varela avvia anche un dialogo con il Dalai Lama(monaco buddista): aveva iniziato un dialogo con i monaci che meditavano per capire quali sono gli stati di coscienza che caratterizzano le esperienze della meditazione. -Lo scopo di questo modello consiste nel comprendere il vincolo che lega il corpo del soggetto al corpo del mondo. Ora si dimostra che i processi cognitivi sono radicati nell’esperienza corporea. Non parliamo di un individuo singolo, ma di una relazione con il mondo. È sempre una relazione incarnata con il mondo: cervello-corpo-mondo. -Si attribuisce importanza fondamentale al corpo per promuovere la concettualizzazione della conoscenza come “azione incarnata”. Tutte le azioni diventano incarnate: non sono solo il frutto di un’elaborazione cognitiva di ordine superiore, ma sono azioni incarnate. Non esistono decisioni pure, cognitive e razionali, anche quelle di logica hanno ragionamento corporeo. -Diventa un modello che impone di considerare le facoltà conoscitive ed elaborative dell’essere umano come profondamente e intrinsecamente incarnate in meccanismi corporei che ne modellano l’interazione con l’ambiente. Possiamo dare varie interpretazioni che troviamo tra le varie scuole che rientra nell’EMBODIMENT: -Interpretazione anatomica = cioè, le parti del corpo giocano un ruolo causando una cognizione in virtù delle loro caratteristiche anatomiche (possiamo prendere in considerazione l’esempio discipline la chinesiologia (=è la scienza che studia il movimento del corpo umano e non umano in tutte le sue forme.), chinesiologia posturale, che ci dice che la disposizione della posizione muscoloscheletrica va a in uire sullo stato di benessere. Quindi c’è una corrispondenza anatomica, una base anatomica, in questo senso parliamo di base corporea.) -Interpretazione Azione e Postura = la postura, così come la conformazione facciale, ha u’in uenza profonda sui processi cognitivi (in uenza causale) (qui abbiamo già diversi studi che ci dimostrano che la postura, con l’espressione facciale, va ad in uire sui processi cognitivi (base incarnata). Quindi ci sono degli studi che ci fanno vedere che se una persona assume un’espressione contratta, che ha di corrispettiva delle emozioni di tristezza o di fastidio, il vissuto diventa quello di fastidio. (Esempio) Se noi ci mettiamo davanti ad uno specchio, indipendentemente da come ci sentiamo in quel momento, e ci mettiamo a ridere, tirando magari fuori anche la lingua, noteremo che, se in un primo momento c’è il vissuto di gioia e di felicità o di euforia, questo subentra in conseguenza dell’espressione facciale. ff fl fl fl fl Ma è stato visto che allo stesso modo in uisce anche la postura, i modi in cui è posta la postura dicono molto sulla persona, come ci dà la mano, come ci guarda, come cammina come si muove. È stato anche visto che l’ignezione di botulino nei muscoli facciali diminuisce l’intensità delle emozioni. (Di nuovo IL CORPO VA AD INFLUIRE SUL VISSUTO EMOZIONALE, quindi SULLE FUNZIONI COGNITIVE). -Interpretazioni Rappresentazionali Mentali in Formato Corporeo: le rappresentazioni mentali, il cui contenuto riguarda il corpo, giocano un ruolo causale per la cognizione (teoria rappresentazionalista) (ci dicono le informazioni del corpo vengono codi cate attraverso delle rappresentazioni che prendono luogo nella struttura corticale) LA PSICOLOGIA ALLA LUCE DEL PARADIGMA DELLA MENTE INCARNATA E RELAZIONALE Numerosi studi hanno dimostrato che non si può parlare di mente solo come processi mentali nel cervello senza tener conto del corpo che comprende tutti i sistemi sensoriali e la parte motoria del corpo. Questa concezione riprende il pensiero del Cognitivismo, che si concentra sui processi cognitivi. L’esperienza vissuta, parte quindi da una concezione della mente incarnata (mente- corpo), a cui si aggiunge la prospettiva relazionale. Si inizia a concepire il SÉ non più come entità singola ma come un’entità che si forma nell’interazione sociale ed è incarnata. Siegel scrive “La mente relazionale” ed utilizza un metodo multi-disciplinare, detto neurobiologia interpersonale: si mette insieme i processi siologici del cervello e le relazioni interpersonali. MENTE INCARNATA: con il nuovo paradigma della mente incarnata si perde la vecchia concezione secondo la quale i processi mentali di ordine superiore sono sganciati dal corpo (Stati amodali, sganciati dal sistema somatosensoriale). Ora si dimostra invece che i processi cognitivi sono radicati nell’esperienza corporea, quindi nel sistema somatosensoriale. -Il punto fondamentale è che i processi cognitivi avvengono attraverso i sistemi di controllo del corpo. COGNITIVISMO CLASSICO: Sandwich Mentale: il pane rappresenta la parte sensoriale e motoria, la carne i processi cognitivi; Nel Cognitivismo si preferisce gettare il pane e mangiare la carne, ovvero studiare i processi cognitivi e tralasciare il corpo. Il paradigma della mente incarnata ci dice invece che i processi cognitivi son in relazione con il sistema sensorimotorio, i due si in uenzano a vicenda. Non c’è processo o funzione cognitiva che non sia in uenzata dal sistema sensoriale. Sistema sensoriale: SISTEMA SENSORI-MOTORIO (comprende tutta la periferia corporea) è altrettanto importante delle funzioni cognitive. È formato da due circuiti: fi fi fl fl fl -Circuiti sensoriali: AFFERENTI — che vanno dalla periferia del corpo al cervello (vie ascendenti) e ci sono dei circuiti EFFERENTI che vanno invece dal cervello a tutta la periferia del corpo(vie discendenti). 1.Circuiti sensoriali a erenti (vie ascendenti): I segnali vanno verso l’alto, dalla periferia alla parte cerebrale. Comprendono tutti gli input provenienti da grandi recettori (orecchio, occhio..) o piccoli recettori presenti nei muscoli o nelle articolazioni responsabili della propriocezioni cioè la percezione della posizione del proprio corpo nello spazio. (Esempio: non ho bisogno di vedere la mia mano perché so già che è poggiata sul tavolo). Composto da 2 tratti: -Tratto Dorsale Spinotalamico → Tratto posteriore del busto che passa attraverso la colonna vertebrale ed è responsabile della propriocezione e del tatto. -Tratto Ventrale Spinotalamico → passa dal ventre nella zona anteriore del busto ed è responsabile del dolore e della temperatura. 2.Circuiti motoria e erenti (vie discendenti): I segnali vanno verso il basso, dal cervello no alla periferia. Gli input sensoriali arrivano nel cervello, che raccoglie queste informazioni e invia altre informazioni a circuiti sensorimotori periferici. Ci sono 2 tratti: -Tratto ventromediale (anteriore) → coinvolto nell’equilibro, nella postura, nel movimento degli occhi, muscoli e arti inferiori. -Tratto dorsolaterale→coinvolto nel movimento degli arti superiori, delle estremità come mani e piedi e movimento dei muscoli facciali. Il sistema sensori-motorio ha fi ff ff un’organizzazione gerarchica. 1. Corteccia associativa 2. Corteccia motoria secondaria 3. Corteccia motoria primaria 4. Nuclei motori del tronco encefalico 5. Circuiti motori spinali Le informazioni vanno su verso il cervello mediante circuiti, detti “circuiti di feedback”. MENTE INCARNATA: il modello dell’ EMBODIED COGNITION comprende principalmente 3 loni dello studio: GROUNDED COGNITION= cognizione radicata. SITUATED COGNITION= cognizione situata/estesa. ENACTED COGNITON= quella più collegata al lone di Varela dell’attivismo. 1.GROUNDED COGNITION: COGNIZIONE RADICATA= lone che focalizza l’attenzione sulla simulazione mentale. (perché le funzioni cognitive sono incarnate? Perché noi conosciamo il mondo esterno attraverso delle simulazioni, e quindi quando io vedo un’espressione emozionale esterna io la comprendo perché è come se si attivasse in me a livello corporeo e sensoriale quell’emozione= alla base dell’’empatia) Si focalizza anche sull’azione situata e occasionalmente sugli stati corporei→ i processi cognitivi sono condizionati dal mondo sico. -La simulazione mentale implica la riattivazione di stati percettivi, motori e introspettivi acquisiti durante l’esperienza con il mondo, corpo e mente. (Con il cognitivismo la rappresentazione di un’informazione esterna avviene a livello AMODALE, ovvero rappresentata con immagini uguali per tutti= informazioni sensoriali uditive o visive o olfattive vengono rappresentate in corteccia attraverso linguaggio amodale=immagini:= cognitivismo — la scuola del cognitivismo radicato ci dice che la cognizione in realtà è incarnata perché non c’è una rappresentazione amodale dell’informazione ma c’è un’attivazione di circuiti senso-motori, si riattivano gli stessi circuiti che vengono impiegati durante le emozioni). -Quindi il possesso di un concetto corrisponde al possesso della capacità di simulare lo stesso concetto a livello incarnale. -Esistono diversi meccanismi di simulazione: la maggior parte si attivano automaticamente e inconsciamente, altre volontariamente (immagine mentale).noi possiamo entrare in contatto empatizzò con una persona attraverso la simulazione ma questo è un meccanismo automatico a di erenza di un’immagine mentale in cui volontariamente riproduco un’immagine mentale per riprodurre una simulazione. -La capacità di generare immagini mentali preserva connessioni con la senso-motricità; nell’immaginazione vengono reclutati elementi motori ff fi fi fi fi 2.SITUATED COGNITION: Si sviluppa dalla Psicologia ecologica di Gibson (entra nella scuola della GELSTAT), Gibson analizza un fenomeno interessante, delle AFFORDANCE, che ci dice che nell’ambiente si trovano informazioni utili che l’individuo è in grado di percepire direttamente; quindi l’individuo non ha bisogno di crearsi delle rappresentazioni, ma è l’ambiente esterno che le fornisce direttamente all’individuo; Queste rappresentazioni si chiamano AFFORDANCE =“insieme di azioni che un oggetto invita a compiere su di esso” es. se vediamo una sedia non vediamo solo l’insieme di pezzi che si con gurano come sedia, ma vediamo un oggetto con il quale noi possiamo interagire, sappiamo di poterci sedere ed usarla eventualmente come arma o appoggio; ci relazioniamo non solo con l’oggetto in se ma anche con le funzioni che possiamo svolgere con l’oggetto. -Quindi la conoscenza è una capacità che viene attivata attraverso una sequenza di coordinazioni senso-motorie sulla base di un feedback esterno continuo. L’attivazione delle a ordance varia a seconda di vari fattori, come il tipo di compito, la localizzazione spaziale degli oggetti e la loro funzione, contesto sociale ed esperienza personale. Si compiono inoltre studi sul concetto di a ordance in relazione al linguaggio, parole il cui signi cato rimanda ad azioni e attivano le stesse strutture cerebrali che sia attivano quando interagiamo con il mondo. -Entra in questo lone il modello della MENTE ESTESA, di Clara e Chalmers che dice che la mente non risiede solo nel cervello ma si amplia e dilata oltre i con ni del corpo (mente dilatata e espansa) in tutti quei casi in cui l’organismo è connesso ad un’entità esterna in maniera da dar vita a un singolo sistema es. andare in bici: quando impariamo dobbiamo compiere delle operazioni mentali so sticate ed utilizzare le funzioni cognitive per capire come stare in equilibrio o tenere le mani sul manubrio; queste informazioni mano a mano che impariamo si strutturano a livello corporeo, quindi quando impariamo non utilizziamo più queste funzioni cognitive ma vengono da se, siamo tutt’uno con la bicicletta; quando siamo più esperti o a nostro agio nell’utilizzare qualcosa di esterno utilizziamo di meno il cervello. Es. quando suoniamo uno strumento diventiamo tutt’uno con esso, lo strumento è un’estensione del corpo, da qui= MENTE ESTESA — la mente diventa un’estensione che non si può più con nare al cervello/sistema nervoso. -L’estensione della mente non riguarda solo entità siche ma anche oggetti sociali e culturali: concetto di coevoluzione, ovvero di in uenza bidirezionale tra mente e mondo socio-culturale. Es. possiamo parlare di contesto socio-culturale universitario: è una estensione che viene creata dalla nostra attività mentale e dalla quale poi veniamo in uenzati, perché ci identi chiamo nei valori, nei simboli e nei comportamenti del contesto socio-culturale e per imitazione li ripetiamo. C’è un’in uenza bidirezionale perché la mente in uenza il contesto sociale e il contesto sociale in uenza la mente. fl fl fi fi ff fl fi fi ff fl fi fl fi fi fi 3.ENACTED COGNITION: COGNIZIONE ENATTIVA, ENATTIVISMO, sviluppato da Varela. ENATTIVISMO pone l’accento sull’azione (SUL MOTORIO) e non sulla percezione. -L’individuo non percepisce la realtà in modo passivo ma attraverso l’attività corporea per cui quando vediamo qualcosa non solo lo percepiamo visivamente, ma compio anche un’azione: gli occhi compiono un movimento che sta alla base della percezione. ES. mano in tasca per prender monete c’è sia la percezione di esse attraverso il tocco ma c’è anche l’esplorazione compiuta dalla mano -L’embodiment dice che il mondo esterno ci arriva attraverso sequenze di movimento in relazione a quell’oggetto (in linea con AFFORDANCE) cioè noi non guardiamo qualcosa solo per com’è ma anche in base a ciò che ci possiamo fare. Gli oggetti esterni forniscono delle informazioni, sequenze di movimento, che riguardano le nostre possibilità di interazione con quegli oggetti, cioè come noi ci possiamo interagire in maniera corporeaEsempio sedia: vediamo la composizione ma anche le sue funzioni, quindi c’è una sequenza che attiva circuiti sensori-motori per cui noi ci approcciamo ad un oggetto esterno con degli schemi che ci permettono di operare con quell’oggetto nel mondo esterno. -Si pone l’accento sull’AFFETTIVITÀ, cioè la modalità primaria con cui l’individuo attribuisce signi cato agli oggetti e all’ambiente. -Si tratta di attività percettiva piuttosto che di percezione, che diventa una conoscenza delle contingenze sensori-motorie, le quali sono le informazioni che mi da l’oggetto, come posso interagire con l’oggetto e quali sono le risorse che mi o re l’oggetto per interagire con esso. ( per quello ii parla di contingenza= quello che o re l’ambiente e come io posso utilizzarlo in base alle mie capacità; questo è in uenzato poi dall’esperienza che riguarda l’apprendimento.) 5 PUNTI CARDINE DELL’ENATTIVISMO: 1.Gli esseri viventi sono organismi autonomi in grado di mantenere in vita se stessi e, di determinare i propri domini cognitivi, questo deriva in parte dal concetto di autopoiesi, di Varela, ovvero il fatto che gli organismi hanno la capacità di autoregolarsi in base all’ambiente esterno.C’è un concetto di OMEOSTASI, ovvero la regolazione siologica dell’organismo, quel processo attraverso il quale i meccanismi vitali dell’organismo si mantengono in equilibrio. 2. Il sistema nervoso è un sistema autonomo ma anche DINAMICO, (concetto che ritroviamo con la neuroplasticità, il sistema nervoso è un organo plastico che cambia in base a dove lo mettiamo) noi siamo esseri contestualizzati che vengono plasmati dal contesto culturale che allo stesso tempo plasmano il contesto culturale. 3.La cognizione consiste nell’esercizio di abilità pratiche che si strutturano nel corso di azioni situate e incorporate, interagendo con l’ambiente. Noi non siamo disconnessi dal contesto ambientale, le azioni sono incarnate perché siamo esseri incarnati. Le azioni situate e incorporate sono le azioni che abbiamo imparato e memorizzato e che adesso possiamo compiere autonomamente. Noi memorizziamo le sequenze e poi più diventano abitudinarie (AZIONI INCARNATE E SITUATE, perchè le memorizziamo nel corpo) più riusciamo a ricrearle autonomamente senza fare lavorare il cervello. 4.Il mondo è la struttura che emerge dagli accoppiamenti adattivi che l’organismo pone in essere con l’ambiente. Meccanismi adattivi: noi dobbiamo continuamene compiere degli adattamenti all’ambiente: alle richieste, alle aspettative di un contesto culturale e delle gure di accudimento(da cui deriva il concetto di attaccamento). Il nostro SE AUTENTICO spesso deve adattarsi al contesto culturale e alle gure di accudimento e quindi viene a mancare 5.L’esperienza cosciente svolge un ruolo centrale per la comprensione del funzionamento della mente. Senza la coscienza non potremmo fare esperienza di questo mondo, quindi dobbiamo fare un’indagine qualitativa e soggettiva basata sull’esperienza personale e non Quantitativa, ovvero cercare di capire il mondo della persona e il modo in cui lo vive facendolo descrivere. fi fi fl ff fi ff fi (Abbiamo due tipi di embodiment: nei quali si dividono i 3 loni -Embodiment di matrice percettiva: Rappresenta l’eredità della fenomenologia; la percezione ha il primato e viene vista come uno stato aperto, questo modello vuole superare il dualismo mente-corpo ponendo al centro dell’indagine empirica il corpo vivo dell’esperienza. Ci dice che tutti i tipi di conoscenza passano attraverso la percezione, noi conosciamo il mondo fondamentalmente perché percepiamo le cose. -Embodiment di matrice motoria: Questo tipo deriva dal Pragmatismo americano e dalla psicologia ecologica di Gibson (AFFORDANCE) c’è un enfasi sull’aspetto motorio e pragmatico, i concetti non sono rappresentazioni di oggetti astratte AMODALI(immagini), ma qualcosa di simile alle istruzioni/schemi/sequenze utili per interagire con quegli oggetti, quindi c’è sempre un atto mentale nalizzato all’azione. Si arriva a modelli teorici usati per spiegare processi mentali diretti al mondo interno: 1.Tutte le teorie sulle emozioni. Le emozioni sono esperienze incarnate; Le esperienze emotive si formano attraverso espressioni, inclusa l’espressione corporea, cambiamenti corporei (emozioni sono caratterizzate anche da cambiamenti siologici); -Nelle teorie periferiche delle emozioni, che prendono il via dalle teorie di James del funzionalismo, James dice che le emozioni sono date dalla consapevolezza o dalla percezione di cambiamenti corporei, (le emozioni quindi non nascono nel cervello ma nascono nel movimento) es. passeggi al buio da solo e senti dei rumori, le emozioni avvengono e nascono da cambiamenti corporei. -Meccanismo dei neuroni specchio, fondamentale per spiegare l’empatia e nella comprensione delle emozioni degli altri. Gallese spiega che quando guardiamo una scena di un lm ci emozioniamo perché vediamo un’espressione emozionale e si attivano in noi gli stessi circuiti sensori-motori che si attiverebbero in noi se fossimo in quella situazione. Questo ci permette anche di entrare in relazione empatica. fi fi fi fi SE CORPOREO 2. Teorie sul sé corporeo:Qui la fenomenologia si incontra con le neuroscienze; SÉ CORPOREO= Il senso preri essivo di possedere un corpo. È la vera base e la parte più primitiva e fondamentale di noi esseri umani, se non avessimo un se corporeo non saremmo esseri umani. È la consapevolezza innata di essere un tutt’uno e di essere in questo corpo, rappresenta la consapevolezza di occupare uno spazio; la perdiamo durante la crescita perchè ci frammentiamo. Il sentimento di essere un’entità olistica e distinta, dotata di una certa posizione nello spazio e nel tempo (interocezione e propriocezione). Sè primitivo, autoevidente e non esprimibile in termini introspettivi né esperito a livello di rappresentazione. Senso di immediatezza della presenza, regione irri essa che può essere indagata a posteriori attraverso un atto ri essivo. Altri modelli utilizzati in psicologia fondati sul paradigma della mente incarnata sono: -MODELLO MODALE (BARSALOU): il fatto che le informazioni non vengono tradotte in immagini (termine amodale) ma vengono catturate da sistemi di memoria di aree sensoriali superiori, quindi quello che si attiva è il sistema sensori-motorio. L’altro aspetto è il carattere dinamico di questi percetti, perchè le informazioni sono sempre vincolate da obbiettivi, dalle sensazioni e dall’esperienza (IMPORTANZA DEL CONTESTO CULTURALE, i fenomeni necessariamente vanno inseriti in un contesto culturale) -MODELLO DELLE MICRO-AFFORDANCE (Ellis e Tucker): temine coniato da Gibson che ci dice che quando percepiamo un oggetto, esso ci restituisce una sequenza di istruzioni oppure una combinazione di azioni che noi possiamo attuare in relazione a quell’oggetto. Quindi ci sono delle associazioni visuo-motorie che si maturano attraverso l’esperienza e l’interesse va verso l’aspetto motorio e le componenti motorie che gli oggetti attivano. fl fl fl LA MENTE RELAZIONALE La mente è un processo incarnato e relazionale che regola i ussi di energia e informazioni. Nel Cognitivismo si parla di mente in senso di processi mentali (come la cognizione, la memoria, la volontà, la motivazione) come fossero processi computazionali dissociati dal corpo. Si inizia a mettere il cervello in relazione al corpo e alle relazioni interpersonali. Siegel sostiene un modello tripartito della mente. Abbiamo: - -PROCESSI MENTALI (ad esempio memoria, motivazione, emozione, attenzione). -MECCANISMI NEUROBIOLOGICI (le neuroscienze studiano cosa avviene a livello biologico quando si fa esperienza di questi processi mentali, cioè ci sono delle modi cazioni a livello dei neuroni) -RELAZIONI INTERPERSONALI (la mente è inserita in un contesto sociale, dalla famiglia, alla società). Come le relazioni interpersonali in cui ci troviamo n dalla nascita plasmano i meccanismi neurobiologici e i processi mentali. Siegel inoltre a erma che: -La mente è una proprietà emergente dal corpo e dalle interazioni interpersonali, perché si crea all’interno de processi siologici (sistema nervoso) ed esperienze relazionali (modelli di comunicazione, come noi comunichiamo) -Lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali dipendono dalle modalità in cui le esperienze in uenzano i programmi di maturazioni che sono geneticamente determinati dal sistema nervoso (nasciamo con un patrimonio genetico che determina varie caratteristiche come ad esempio il temperamento del bambino, ma studi dimostrano che le relazioni interpersonali e le esperienze del mondo esterno modi cano il patrimonio genetico; la mente, quindi, si troverà a fare da mediatrice fra connessioni neurali e connessioni umane). La mente media i ussi di energia e informazione che vengono mediati secondo 3 CONCETTI che sono le caratteristiche del cervello, ovvero: -Neuroplasticità→il cervello continua a modi carsi nel corso della vita (i primi anni sono fondamentali per costruire le connessioni che si svilupperanno negli anni)ogni esperienza può plasmare il sistema nervoso centrale. -Epigenesi→con il comportamento si può in uenzare l’attività neuronale e quindi cambiare il patrimonio genetico (tramite le attività e le esperienze che facciamo= da qui si capisce l’importanza dell’ambiente e del mondo esterno). -Cervello sociale→se il cervello è un organo plastico che viene modi cato dall’ esperienze, allora diventa un organo sociale e le interazioni con gli altri sin dalla nascita in uenzano le funzioni neuronali. Quindi, qualsiasi esperienza corporea dei 5 sensi in uisce sui processi mentali: -Il cervello come organo incarnato. (Funzioni neurali nell’organismo) -I processi relazionali, che non si limitano al sistema nervoso o al sé corporeo. ➔ Questi danno origine ai processi mentali = La conclusione è che ciò che siamo (il funzionamento della nostra mente) dipende dagli altri. I nostri sé individuali dipendono da altre persone fi fi fl ff fl fl fi fl fi fl fl fi fi Parliamo di cervello inserito in un ambito sinaptico (cosa avviene nel cervello incarnato) e in un ambito sociale (tutto il contesto socio-culturale che ci circonda); questi due elementi si incontrano grazie a: - I ussi di energia→riguarda il consumo energetico da parte delle cellule che vengono attivate. Riguarda il cambiamento siologico. Si misura: *Flusso ematico ritmi metabolici di regioni cerebrali speci ci (tecniche di imaging). *Attività elettrica cerebrale attraverso elettroidi (EEG) -I ussi di informazioni→c’è uno scambio di energia e poi c’è una rielaborazione di questa energia a livello simbolico.(Sono più astratti e hanno un signi cato simbolico). MODELLO TRIPARTITO Siegel a erma che la mente non è un’entità a sé stante ma è un processo che deve regolare i ussi di energia e di informazioni. Questi ussi vengono regolarizzati attraverso il meccanismo del cervello. Ci sono poi le relazioni interpersonali che ci permettono di condividerli. Il cervello crea rappresentazioni a partire da vari tipi di informazioni che esso elabora: - Sensazioni corporee - Idee - Concetti-parole - Percezioni mediate dai 5 sensi. Ogni tipo di rappresentazione comporta il coinvolgimento di circuiti cerebrali distinti Queste informazioni vengono coordinate in un insieme coerente che diventa l’obiettivo della mente. Da qui arriviamo al concetto di integrazione. L’integrazione è un processo di collegamento di parti di erenziate in un insieme funzionale. In questo processo sono molto importanti le emozioni, che regolano i ussi di energia e informazioni. L’integrazione ha due componenti: -La di erenziazione→le parti di un sistema possono specializzarsi e diventare uniche e de nite nel loro sviluppo. -Il collegamento→le aree separate vengono collegate insieme e questo comporta che ussi di energia e informazioni vengono quindi collegati rispettando le loro di erenze. - INTEGRAZIONE= Sinonimo di salute, secondo la tesi di Siegel, un sistema integrato è un sistema sano, l’integrazione, facilita la crescita di bre nervose o meglio, le relazioni esperenziali e interpersonali possono facilitare la crescita di bre nervose che sottengono all’integrazione, quindi è il collegamento delle parti. L’integrazione è data dalla somma di parti/entità che sono diverse ma possono coesistere. É un processo che attiviamo grazie alla corteccia, la parte più esterna ed evoluta (tutte le informazioni che ci arrivano dal corpo vengono integrate con altre informazioni come la memoria o informazioni dal mondo esterno ecc.) fi ff fl fl fl ff fl ff fi fl ff fi fi fi fl fi IL CERVELLO INCARNATO I NEURONI, ovvero l’unità biologica del cervello; i mattoni del sistema nervoso. I circuiti neuronali coinvolti nei processi mentali sono dati dall’unione di neuroni. Nel cervello ci sono oltre 100 miliardi di neuroni. Il neurone ha un nucleo e poi dei dendriti (che comunicano il segnale con altri neuroni). L’estensione del dendrito è ricoperta dalla Guaina Mielinica (che permette la trasmissione del segnale in maniera molto più veloce). Il nale del dendrito nisce nelle Sinapsi (connessioni che si formano tra neuroni). Si creano in ne connessioni nel cervello e la plasticità del cervello è data dalla capacità di creare queste connessioni. I neuroni inviano degli impulsi elettrici lungo gli assoni (coperti dalla Guaina Mielinica), le cui estremità entrano in contatto con altre cellule attraverso le Sinapsi. I neurotrasmettitori possono eccitare o inibire i neuroni→si parla di Pro lo di Eccitazione Neurale, ovvero l’insieme di neuroni che vengono attivati contemporaneamente. Avendo così tante connessioni si creano dei circuiti, quindi c’è un’attivazione elettrica perchè i neuroni comunicano tra di loro attraverso la trasmissione di neurotrasmettitori che trasportano segnali elettrici. C’è quindi un’attivazione da un polo positivo a uno negativo: o si attiva o si inibisce. MODELLO TRIPARTITO DEL CERVELLO (MACLEAN): è stato il primo a parlare di modello tripartito perché dice se noi guardiamo il sistema nervoso centrale, c’è una strati cazione, ovvero c’è una parte che si é sviluppata molto prima , che condividiamo con i rettili, e c’è una parte invece che si è evoluta dopo (cervello limbico, che corrisponde alle aree centrali). in ne c’è la parte più evoluta di tutte, il cervello della neocorteccia che si è evoluta maggiormente nel caso della nostra specie. C’è quindi una specie di gerarchia. La neocorteccia (che se riproduciamo il cervello con la mano corrisponde alle 4 dita) è la parte più evoluta, quella che utilizziamo soprattutto per compiere delle reazioni più complesse di ragionamento e quando usiamo il pensiero razionale; sotto la neocorteccia però c’è tutto un mondo che è dato dalle strutture intermedie e da quelle inferiori, che non possiamo trascurare. (Tutte le problematiche e disturbi mentali derivano da una disconnessione di queste parti del cervello, c’è bisogno di lavorare sulle strutture inferiori perché sono quelle utili per la vita di tutti i giorni e che ci portano a compiere delle azioni in modo automatico. Ci sono azioni e reazioni non funzionali, ovvero non appropriate al contesto in cui ci troviamo che non possiamo controllare e questo è dovuto all’in uenza del cervello rettiliano (strutture inferiori e intermedie). fi fi fi fi fi fl fi Le strutture che compongono il cervello: -) Le strutture cerebrali inferiori (cervelletto e tronco cerebrale) controllano i processi siologici fondamentali, come la respirazione, la regolazione della temperatura corporea e la frequenza cardiaca. Le strutture cerebrali sono implicate nelle reazioni di attacco-fuga-congelamento (in Una situazione di pericolo, la prima risposta che abbiamo è quella di fuga o di congelamento, o ci immobilizziamo o fuggiamo).Controlla quindi le pulsioni per la salvaguardia della specie= meccanismi rapidi. Oltre all’attivazione di neuroni, c’è anche un rilascio di sostanze, ovvero di ormoni, che viaggiano tra i diversi sistemi neuroendocrini (detto secrezione di ormoni). Queste aree inferiori, inoltre, fanno da ponte tra i processi mentali e tutto il sistema sensorimotorio e sono coinvolte nella regolazione omeostatica, che mantiene in equilibrio l’organismo. -) Le strutture cerebrali centrali sono coinvolte nei meccanismi che mediano emozioni, motivazioni e comportamenti diretti a scopi speci ci. Sono coinvolte anche nel sistema della memoria e nel sistema dell’attaccamento. Permettono anche l’integrazione di tutti i processi mentali basilari come l’attribuzione di signi cati, l’elaborazione dei segnali sociali e l’attivazione delle emozioni. -) Le strutture cerebrali superiori sono lo strato più esterno e sono coinvolte in funzioni più complesse come la percezione, il pensiero e il ragionamento. Ha delle aree frontali=aree corticali, le più avanzate, che mediano la creazione delle rappresentazioni percettive e astratte su cui si basano i processi associativi del pensiero. Collegano inoltre ai pattern di eccitazione neurale la percezione dei segnali sociali provenienti da altre persone. Hanno funzioni integrative che aiutano a bilanciare le attività dei vari distretti dell’organismo. Si arriva quindi al concetto di integrazione neurale. Insieme di unità in sistemi più ampi che mantengono le caratteristiche delle unità singole. Ci sono delle connessioni neurali e delle connessioni sociali, la mente sta tra queste due. Siegel sostiene che il concetto di integrazione neurale, porta a una Autoregolazione ottimale, che tenta di bilanciare e coordinare le attività delle regioni cerebrali (inferiori, centrali, superiori). L’autoregolazione può essere facilitata od ostacolata: 1. Relazioni interpersonali positive→stimolano la crescita di bre nervose integrative (cellule nervose che hanno la funzione di connettere altre cellule nervose). 2. Relazioni interpersonali di Abuso e Trascuratezza→Danneggiano o inibiscono lo sviluppo dei meccanismi di integrazione neurale, soprattutto nella prima infanzia (dipende dall’esperienza) (quando ancora é un feto). fi fi fi fi LO SVILUPPO DEL CERVELLO DIPENDE DALL’ESPERIENZA Se l’integrazione porta a un’autoregolazione, le esperienze in uiscono sullo sviluppo del cervello. Quest’ultimo è un processo Esperienza-dipendente, deriva dalle esperienze che facciamo soprattutto nei primi anni di vita, queste esperienze possono stimolare o inibire la creazione di sinapsi. -Nelle situazioni di stress, queste sinapsi diminuiscono; -Nelle situazioni dove c’è accudimento, le sinapsi vengono stimolate. Tutte le esperienze quotidiane contribuiscono a plasmare le strutture del cervello, provocando l’attivazione di determinati circuiti che inducono alla creazione di nuove sinapsi. Da ciò vediamo che la nascita, le connessioni sinaptiche e la regolazione epigenetica sono strettamente interconnesse. I bambini nascono con un eccesso di neuroni geneticamente programmato→ nell’interazione con il mondo si creano delle connessioni sinaptiche, regolate da informazioni genetiche e dall’esperienze che facciamo con il mondo esterno→si arriva alla regolazione epigenetica: le esperienze in uenzano direttamente le modalità con cui i geni vengono espressi e quindi la costruzione, il mantenimento e il ra orzamento dei collegamenti neurali quindi le esperienze modi cano il patrimonio genetico. Le esperienze, quindi, in uenzano i circuiti cerebrali: 1. Le esperienze inducono la crescita e la di erenziazione del cervello attraverso processi attività- dipendenti: portano a una maggiore attività neuronale che favorisce la creazione di nuovi neuroni e la formazione di nuove connessioni sinaptiche o il ra orzamento delle sinapsi esistenti. 2. L’eccitazione dei circuiti neurali può portare all’attivazione o espressione di geni, i neuroni possono formare nuovi collegamenti sinaptici o rinforzare quelli già esistenti. (Con la produzione di proteine che rendono possibili cambiamenti strutturali) 3. Le comunicazioni integrative (comunicazioni tra strutture cerebrali separate) stimolano la crescita di bre nervose integrative, che o rono un sostegno strutturale al sistema nervoso. ff ff fi fl ff fl ff fl fi ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI I circuiti integrativi hanno il compito di “decodi care” i di erenti tipi di segnali, di coordinare le informazioni che tali messaggi contengono e di “tradurle” e trasformarle in attività neurali e impulsi che vengono poi trasmessi alle varie regioni cerebrali. I circuiti integrativi vanno a creare sistemi fra 3 diverse aree -Regioni neocorticali→ricevono input di natura somatosensoriale ed emozionale; ci permettono il ragionamento astratto, l’immaginazione. -Regioni limbiche centrali → queste informazioni vengono registrate nelle regioni limbiche e integrate con elementi più complessi che derivano dalle attivitá di processing delle stesse strutture. -Regioni profonde→inviano segnali relativi a dati siologici provenienti dall’intero organismo alle strutture limbiche centrali; qui c’è tutto il sistema sensorimotorio. In che modo le esperienze plasmano la mente? Le esperienze cambiano la mente e il processo di regolazione; la mente, quindi, elabora nella neocorteccia le informazioni in maniera diversa a seconda delle esperienze. LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DEL CERVELLO Il cervello incarnato ha una struttura gerarchica: 1.Il neurone→è la base e l’unità fondamentale. 3.I gruppi neuronali. 4.I circuiti. 4.Le aree cerebrali. 5. Gli emisferi. 6. Il cervello come “organo sociale”. Teoria dei Sistemi Complessi: un sistema complesso ha una proprietà “auto-organizzante” che emerge nelle interazioni tra le sue componenti. fi fi ff -Le esperienze in uenzano l’espressione dei geni e inducono a cambiamenti nel patrimonio genetico. -I geni e la loro regolazione in uenzano le risposte alle esperienze. Certi temperamenti provocano determinate risposte genitoriali. -Lo sviluppo della mente ha caratteristiche “ricorsive”: ciò che una mente presenta al mondo può rinforzare questi stessi aspetti -Il 50% circa dei tratti di personalità è attribuibile a fattori ereditari. -Anche aspettative culturali e di erenze di genere sono fattori che in uiscono sulla situazione. Possono essere un fattore che indirizza lo sviluppo in direzioni che si autorinforzano nel corso della vita. - Anche i disturbi psicologici sono direttamente in uenzati dall’ambiente, ad esempio come questo o re sostegno o produce condizioni di stress. Dunque, le esperienze relazionali in uenzano il cervello: - Processi che controllano l’attribuzione dei signi cati. - Regolazione delle funzioni dell’organismo. - Organizzazione della memoria. -Modulazione delle emozioni. - Capacità di comunicazione. PROCESSI DI ATTACCAMENTO L’attaccamento è necessario, è una necessità biologica e determina il relazionarsi con gli altri in età adulta. Nella psicoterapia, è molto importante lo studio dell’attaccamento, cioè si studia come determinati modelli di attaccamento tra il bambino e i genitori determinato lo sviluppo del bambino e vanno a stabilire le modalità tramite le quali l’adulto si relaziona con altri adulti, durante le fasi iniziali dello sviluppo , genitore e glio si “sintonizzano” sule sensazioni e le interazioni dell’altro. L’attaccamento si basa sulla comunicazione collaborativa, ovvero uno scambio di segnali tra due persone nel rispetto della diversità dei due individui coinvolti che allo stesso tempo crea una connessione indulgente ed empatica. L’attaccamento è quel processo che permette ai genitori di sintonizzarsi con il glio nelle prime fasi di vita. Fondamentale è un attaccamento sano e sicuro, ovvero è necessario che il genitore sia in grado di percepire gli stati mentali del bambino e di rispondere in modo adeguato. La capacità del genitore di ri ettere sulla vita mentale del bambino, gli consente di essere sensibile ai suoi segnali e di rispondere alle sue esperienze interne e comportamenti esterni. (CONCETTO DI EMPATIA) fl fl ff fl ff fl fl fi fl fi fi (Oppure attaccamento ansioso/insicuro=morboso è stressante o attaccamento disorganizzato= gestione disordinata= traumi e abusi). I processi di attaccamento ci permettono di vedere come le connessioni neurali e le connessioni sociali sono in interazione fra di loro, perché dimostrano che, ove c’è una sintonizzazione emotiva, si tratta di un legame che porta a una maggiore capacità di autoregolazione, che porta all’integrazione. Con l’attaccamento, nei primi anni di vita si sviluppa il Mindsight (capacità di vedere il nostro mondo interno e quello degli altri), si basa un comunicazioni in cui individui sono rispettati per le loro di erenze e si creano connessioni empatiche che legano una mente a un’altra. Molto importante è la memoria, che registra queste comunicazioni interpersonali rispettose ed empatiche che plasmano verso l’integrazione lo sviluppo delle strutture cerebrali del bambino. IPOTESI (Siegel): l’integrazione interpersonale promuove la crescita di bre nervose integrative, favorendo un’autoregolazione sana. REGOLAZIONE E COSCIENZA Come emerge la mente all’interfaccia tra funzioni neurali e relazioni interpersonali? Mediante tre elementi: 1. Regolazione: Richiede di monitorare e poi modi care ciò che vogliamo regolare (se abbiamo uno stato emozionale di alta intensità cerchiamo di regolarlo, altrimenti può destabilizzarci). Nella regolazione delle emozioni monitoriamo i nostri stati interni e modi chiamo i gradi di eccitazione per raggiungere un maggiore equilibrio. 2. Consapevolezza: Ci permette di avere un senso soggettivo di cognizione e chiarezza su qualche cosa. Un aspetto della consapevolezza è l’attenzione focalizzata che permette di dirigere il usso di energia verso qualcosa. Il senso di consapevolezza è plasmato direttamente dalle esperienze relazionali in cui possiamo condividere il nostro senso di conoscenza, signi cato e connessione che creiamo insieme. La consapevolezza può essere usata intenzionalmente per capire lo stato mentale dell’altro e il nostro; ci si deve porre in maniera osservativa e non giudicante. (Es. mindfulness) 3. Esperienza soggettiva: E’ un mondo privato e non è misurabile, difatti noi entriamo nel mondo dell’altro sempre in modo approssimativo. Possono essere misurati i legami in cui c’è sintonizzazione tra gure di accudimento e bambino, sintonizzarsi signi ca partecipare all'esperienza del bambino. Esperienze condivise in cui una persona si avvicina al mondo interno dell’altra danno origine a outcome positivi dimostrabili scienti camente. Anche se non possiamo quanti care l’aspetto qualitativo dell’esperienza, possiamo osservare esperienze di sintonizzazione e misurarne i vari esiti evolutivi. fi fi fi ff fl fi fi fi fi fi SENSAZIONE e PERCEZIONE Quando in psicologia si parla di percezione, si parla anche di sensazione. Noi conosciamo il mondo attraverso la sensazione e la percezione. Esiste un continuo dei segnali, segnali primitivi che costituiscono la base del vissuto. Tutto ciò che conosciamo lo conosciamo attraverso i sensi, tutta la dualità mente- corpo o corpo-anima, riprende sempre la dualità senso-cognitivo. Sensazione: l’interazione diretta e l’attivazione, stimolata da una sorgente di energia sica, dei nostri organi sensoriali con l’ambiente esterno. (Flussi di energia e di informazione sono stimoli che arrivano dal mondo esterno o interno) - La sensazione è il primo impatto che lo stimolo da al nostro corpo. Percezione: si fa riferimento all’elaborazione di questi stimoli. L’organizzazione,l’interpretazione e l’integrazione degli stimoli da parte di organi di senso e cervello. - Prodotto nito della sensazione. - È un processo che organizza gli stimoli, e parte dal sè corporeo (sensazione). Lo stimolo, invece, è una qualsiasi sorgente di energia sica che provochi una risposta a livello di un organo di senso. -Può essere esterno o interno. - È sensoriale ( collegato ai 5 sensi) e grezzo. Psico sica: l’impatto dello stimolo sul corpo, è lo studio della relazione tra le caratteristiche siche degli stimoli e la nostra sensazione. SENSAZIONE: Si è cercato di studiarla, la psico sica studia l’impatto che lo stimolo ha sul sistema mente corpo. In uno stimolo sensoriale notiamo una soglia, chiamata soglia assoluta che è la minor intensità di stimolo necessaria a nché questo sia percepibile (ci indicano il valore base dal quale noi percepiamo uno stimolo) -Sotto questa soglia ci sono i VALORI INFRAPRELIMINARI: quella gamma di stimoli che non riusciamo a PERCEPIRE come alcune frequenze radio , le onde elettromagnetiche, raggi X ecc. (sotto il valore soglia). -Oltre c’è una soglia assoluta TERMINALE, oltre la quale non percepiamo più lo stimolo. Poi dobbiamo considerare elementi di interferenza che chiamiamo RUMORE, ovvero ciò che interferisce con la percezione dello stimolo. fi fi fi fi fi fi ffi -La selettività della gamma di stimoli che siamo in grado di captare è fortemente adattativa. -Normalmente i nostri sensi non possono recepire stimolazioni dalla soglia assoluta a causa del rumore. I valori soglia possono essere calcolati tramite metodi PSICOFISICI che studiano la relazione sistematica tra due variabili per selettivizzare la gamma degli stimoli percepibili. Quando si parla di dolore diventa una soglia troppo soggettiva e relativa a causa del valore a ettivo dipendente da esso. Metodo dei Limiti: lo sperimentatore presenta al soggetto ripetutamente diverse serie di stimoli; questi possono essere presentati in ordine ascendente no a che il soggetto non segnala di sentire lo stimolo, o in ordine discendente no a che il soggetto non segnala di non sentire più lo stimolo. (Usato per la soglia del dolore). Si parla di SOGLIA DIFFERENZIALE: la minima quantità di cambiamento nell’intensitá di uno stimolo standard, necessaria per recepire la di erenza rispetto a uno stimolo di confronto. Quindi quanta intensità ci deve essere a nché si percepisca la di erenza. Qui si arriva alla LEGGE DI WEBER: più elevato è lo stimolo standard, meno sensibile è il sistema sensoriale ai cambiamenti di intensità. (Ovvero che se io faccio una doccia e parto dall’acqua fredda a 20 gradi e poi scendo a 15 non percepirò la di erenza, invece se parto con acqua calda e poi arrivò a 15 gradi si). Ciò signi ca che la minima di erenza di intensità che può essere rilevata non è un valore costante ma dipende dall’intensità iniziale. LEGGE DI FECHNER: sviluppa ulteriormente la legge di WEBER dicendo che aumenti costanti della sensazione corrispondono ad aumenti proporzionalmente crescenti dell’intensità dello stimolo Aumentando linearmente l’intensità dello stimolo, la sensazione aumenta prima rapidamente e poi lentamente. Ovvero: Una volta che aumenta lo stimolo c’è bisogno di una intensità sempre maggiore per percepire la di erenza. ff ff ff ff ff ffi ff fi fi fi Critiche alla psico sica: i soggetti non si comportano come semplici rilevatori, ma come soggetti attivi che - valutano e stimano lo stimolo da un punto di vista oggettivo, attraverso parametri pre ssati. Ma non vanno a vedere la valutazione soggettiva dello stimolo, quindi la dimensione a ettiva. Nel dolore possiamo stabilire dei valori, ma è un vissuto qualitativo e soggettivo. - adattano la sensazione all’ambiente - decidono se rilevare o meno la di erenza percepita VARIABILI SOGGETTIVE: uno dei limiti della psico sica il soggetto compie delle valutazioni, fa delle stime. Il soggetto non è un organismo passivo che subisce passivamente gli stimoli in entrata, ma è bensì ATTIVO e valuta ed elabora gli stimoli ricevuti. È il soggetto che decide quale informazione rilevare, il soggetto è protagonista del processo sensoriale. Adattamento Sensoriale: aggiustamento delle capacità sensoriali dopo un’esposizione prolungata a stimoli ssi. Dovuta all’impossibilità dei nervi sensoriali