Ripasso di Gian Lorenzo Bernini PDF
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This document provides a summary of the life and works of Gian Lorenzo Bernini, including his sculptures and architectural designs.
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Ripasso di Gian Lorenzo Bernini: Nasce a Napoli nel 1598, é un talento precoce e poliedrico. È archiettto, scultore, pittore, scenografo, urbanista, poeta, drammaturgo attore. È il massimo interprete della Controriforma ed é L architetto prediletto dai pontefici che si succedevano man mano. Fin da p...
Ripasso di Gian Lorenzo Bernini: Nasce a Napoli nel 1598, é un talento precoce e poliedrico. È archiettto, scultore, pittore, scenografo, urbanista, poeta, drammaturgo attore. È il massimo interprete della Controriforma ed é L architetto prediletto dai pontefici che si succedevano man mano. Fin da piccolo collabora con il padre Pietro che era uno scultore e a 8 anni realizza le sue prime opere, a 16 aveva già le sue prime commissioni. Ma L inizio del suo grande percorso artistico si deve al cardinale Scipione Borghese, che tra il 1616 e 1624 gli commissiona 4 sculture a tema biblico e mitologico: Enea e Anchise, Il Ratto di Proserpina, David e Apollo e Dafne. Queste opere sono conservate presso la galleria Borghese di Roma e già presentano una padronanza della tecnica e di una innovativa concezione dei corpi espansi nello spazio. Soprattutto le ultime 3 mostrano dinamismo ed espressività. Apollo e Dafne: realizzata tra il 1622 1625, é ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Viene rappresentato il momento in cui Dafne, seguita da Apollo, viene salvata dal padre Peneo che la trasforma in un albero di alloro proprio mentre lo spasimante L ha raggiunta e la sta afferrando. La fanciulla subisce la metamorfosi che bernini ha cristallizzato nel marmo: dalle dita delle mani e dai capelli germogliano rami e foglie, dai piedi le radici e le gambe si stanno rivestendo di corteccia. La figura maschile invece si trova nella posa dell equilibrio instabile, poiché poggia su un piede solo mentre il drappo e i capelli sono mossi dal vento. Questa é una concezione pienamente barocca per L articolazione delle forme e per la teatralità dell azione. La diversità di trattamento delle varie superfici fa assumere al marmo qualità tattili e visive differenti. Sembra quasi il materiale possa subire una metamorfosi trasformandosi di volta in volta in un tessuto leggero poi in tronco poi foglie trasparenti ecc. Ratto di Proserpina: 1622. Il marmo tramuta nelle carni morbide della fanciulla ghermita da Ade, Dio degli inferi, le quali mani affondano nella sua coscia. Il dinamismo viene dato dal loro inarcarsi in direzione opposta: Proserpina per sfuggire dall assalitore, e Ade per mantenere l equilibrio mentre solleva e trattiene la ragazza. David: dinamismo e torsione presenti anche nel David(personaggio biblico), scolpito nel 1623. Bernini raffigura il giovane eroe nel momento di massima torsione, necessaria per prendere la rincorsa prima di scagliare la pietra contro Golia. Nell attimo prima del lancio il moto a spirale é bloccato dallo scatto repentino dello sguardo che guarda in direzione opposta. Quest rotazione nello spazio ricorda la linea serpentinata di Michelangelo e può essere percepita guardando la scultura da ogni lato. Tuttavia L artista aveva un punto di vista prediletto, dove poter contemplare il dinamismo e la tensione: fronte corrugata e labbra serrate tra i denti. Il Baldacchino: nel 1624, mentre lavorava alle sculture, Bernini riceve da Papa Urbano 8 Barberini il suo primo incarico per la Basilica di San Pietro: il baldacchino. Da porre sull altare maggiore, sotto la cupola di Michelangelo, e sotto al baldacchino era presente la tomba di San Pietro. Lo affianca Francesco Borromini. Bernini non delude le aspettative del papa e tra il 1624 e il 1635 realizza una struttura gigantesca simile a un fercolo professionale, cioè una portantina sormontata da un tempietto che si usava per trasportare le statue in processione. Le dimensioni rispecchiano di più la scultura rispetto all architettura. Alto 29 metri. Le 4 colonne tortili si innalzano quasi senza peso dai piedistalli marmorei e sono ricchi di decorazioni dorate. La copertura sembra trasparente, in quanto formata da 4 volute angolari ad andamento concavo e convesso. Il baldacchino risulta leggero anche per le scelte cromatiche. Il bronzo brunito infatti tende a snellire. Se la struttura fosse stata più chiara su sfondo scuro sarebbe apparsa più pesante. Capolavoro di sfarzo ma anche illusionismo. Le 36 tonnellate di bronzo sono state prese dal Pantheon a Roma. Sant Andrea del Quirinale: dal 58, progettata dal bernini. Accoglie la congregazione dei gesuiti, pagata da Camillo pamphili. Finisce nel 76. Adotta diverse soluzioni. Pianta ellittica, adotta la soluzione messa in atto da Borromini. A sezione orizzontale però. Sposta L asse centrale. Questa chiesa piccola. Bernini a differenza di Borromini, ama L'opulenza dei marmi di diverso colore, no solo bianco. Ricorso a tutta una serie di espedienti scenografici per L uso della luce. La nostra chiesa é coperta anche lei da una cupola ovale. Illuminata da ben 4 finestre da un lato, 4 finestre dall altro. Totale 8 finestre. Questo oro é illuminato da queste finestre, riecheggiano quelle del carlino ma anche Sant Ivo alla sapienza. Nervature fascie che dalla finestra salgono, si rastremano fino ad arrivare al oculo coperto dalla lanterna. Questa copula copre quest ambiente, sul cui perimetro si aprono delle cappelle molto profonde. Le cappelle però rimangano al buio. Gioco di luce che contrasta con quello dell altare. Come un palcoscenico, dietro crea una serie di putti dorati, tutto gesso dipinto d oro. Le colonne sono fatte di marmo ma che viene da lontano. Si va sulla preziosità del materiale. Oro fondamentale perché all interno del apside, per coprirla si ricorre ad un’altra piccola cupola, ma piena di finestre, che ribatte sull oro, che conduce scenograficamente la luce alla apside. Cappelle buie ma quella principale super illuminata. Borromini però é stato osservato da bernini. Lezione 1: Nella Roma medievale sorgeva un quartiere ed era vicino a San Pietro. Spettacolarità. Barocco deve essere spettacolare. Il barocco nasce per un esigenza della chiesa ben precisa: la controriforma. Deve vincere L eresia luterana anche attraverso il senso scenografico, il bernini vince tutto. Ricerca aspetto spettacolare, del preziosismo che poi si trasformera e degenererà nel Rococó. Barocco come periodo storico circa 1600. Effetti speciali. Tanti oggetti del barocco traggono la loro vitalità da quegli apparecchi effimeri dello spettacolo. Barocco incredibile con il re sole. Non solo a Roma, intera Europa. In Spagna una delle più alte espressioni, siglo de oro. Francesco Borromini:inizio del 600, bernini ultimo artista in senso completo del rinascimento. Il 600 vede la nascita delle specializzazioni. Lo si vede con Borromini, rivale assoluto del Bernini. Sceglie Borromini come cognome, perché in realtà il suo cognome é Castelli. Non é italiano di nascita, é svizzero. Non lontano da noi. Il suo campo di formazione é l architettura perché il padre era capo mastro:architetto che dirige fisicamente i lavori. Da le direttive. Mag ut,magister sopra. Nasce nel 1599 a Bissone. Si forma a Milano, soprattuto nel cantiere del Duomo. Ancora oggi il duomo si sta costruendo. Cantiere più importante lombardo é il duomo di Milano e lì apprende la scultura e la pittura. Nel 1608 si trasferisce a Roma, centro della controriforma, incontra un suo lontano parente, un altro architetto, Carlo Maderno. Lo assumerà all interno di svariati cantieri romani. Carlo é il sovraintendente alla costruzione di san Pietro, sta continuando la costruzione della basilica più importante della cristianità. Architetto più importante della città. Grazie a lui entra in contatto con Bernini. Contatto con L opera del baldacchino. Carlo aveva bisogno di qualcuno che seguisse il lavoro perciò gli affianca il bernini. L'architettura del baldacchino e le volute a dorso di delfino sono opera dell ingegno di Borromini, per questo inizia la faida fra i due. Borromini accusa bernini di plagiare le sue idee, di rubargli i soldi. Questo porterà poi al suicidio di Borromini, bernini causa del suo suicidio. Anche i disegni delle colonne sono del Borromini, colonne tortili. Sembra proprio che bernini si appropri di aver costruito da solo sta roba. Bernini decide di liberarsi del Borromini. Nel 1634 bernini fa ottenere a Borromini l incarico di sovraintendente all Università dell sapienza di Roma.Ne consegue che il bernini vivrà un momento di successo, il preferito dei papi per tanti anni, soprattutto Papa urbano 8, calando un ombra sul borromini. Il successo per Borromini durerà poco, solo 11 anni, tra 44 e 55 sotto il pontificato di Papa innocenzo 10. In questi anni bernini labora lo stesso, fa la cappellla cornaro, fontana dei 4 fiumi in piazza navona ecc…questa fontana la fa fare innocenzo a bernini, il nemico, omg. Con la morte di Innocenzo 10, Borromini torna in ombra. Queste delusioni portano il Borromini ad avere crisi depressive, se la prende anche con il suo servo, quasi si vuole ammazzare con la spada come samurai, e lo fa. In tutto ciò spesso noi esaltiamo il bernini ma raramente parliamo di Borromini. Il suo genio é tale che anche il bernini non ne ha potuto fare a meno. Borromini solo architetto,il primo, le sue opere sono solo architettura. San Carlino: La prima architettura è la chiesa di San Carlo alle 4 fontane, doveva esser il luogo in cui a Roma centro si andavano ad insediare i padri trinitari finanziati dal cardinale Francesco Barberini. La chiesa é dedicata a San Carlo Borromeo. Sfida per il Borromini, che inizia nel 1634. La Sapienza deve aspettare, questo é più importante. Un convento con uno spazio stra piccolo, é una sfida. Detta San carlino poiché piccola. Ma laddove le dimensioni non consentono di creare un opera imponente ricorre alle soluzioni del barocco: giochi di luce, linee curve. Costruzioni che proseguono nel tempo ma Borromini non la vede finita.Se ne occupa fino alla costruzione della facciata, solo 1 ordine. 2 ordine affidato ad altri, che seguono in parte il progetto originale. Via del Quirinale, via più importante di Roma, ci stava il Papa. In uno spazio piccolo crea la chiesa, il chiostro su 2 ordine, il refettorio, le celle ecc(celle su 2 ordine). Notiamo già l uso delle linee curve in tutto il contesto. A pianta ellittica a sezione longitudinale. Entrando ho l altare dall altra parte. Costruisce 4 absidi: 2 minori(ingresso e altare), e 2 maggiori(esterni). In pianta anche il chiostro mi accorgo che utilizza delle sezioni di arco per eliminare gli angoli del nostro rettangolo, movimentando con linee curve questo ambiente. Sopra su tutti i lati del chiostro affacciano le celle dei monaci. La pianta ellittica un po’ si perde all interno della chiesa. Ma solo alzando lo sguardo io la ritrovo. All interno della copertura a cupola. Illuminata naturalmente. Percepiamo quindi la pianta, gli absidi, unite con dei pennacchi che sostengono questa cupola ellittica, dove noi però non vediamo le finestre. Sembra levitare, stare in piedi da sola senza appoggi, luce utilizzata in modo spettacolare. La cupola viene ricoperta da cassettoni lacunari di diverse forme. Non per funzioni strutturali ma decorative. La pianta ellittica più si riflette anche nella lanterna. La lanterna é un punto di luce completo, le finestre nascoste donano luce all intera cupola che é trattata a lacunari. Si creano delle ombre che movimentano il soffitto, aumentano questa idea impalpabile dell architettura. La facciata della chiesa arriverà anni dopo, nel 1664, ultima parte della quale si occupa Borromini. Andamento ondulato che rivela lo spazio interno: nella parte convessa centrale, corrisponde quella concava dell abside interna. È come se L aula avesse cercato di espandersi verso la strada deformando la superficie del prospetto. Chiesa di Sant Ivo alla Sapienza:Nel 32/33 diventa architetto della sapienza. Significa L architetto che cura la sede dell Università più antica di Roma. Una parte di questi edifici fatta da Borromini. Lui però deve darsi una calmata, non inizia a lavorare subito, fa un piccolo progetto, un piccolo spazio per la chiesa dell Università, dedicata a Sant Ivo. Progetto del 32/33. Sto progetto nessuno l ha visto, era geloso. Costruzione nel 42/56, solo qui si vede il progetto. Spazio difficile da curare. La chiesa della sapienza si inserisce in un contesto architettonico già in costruzione da anni. Chiusura del cortile realizzata da pochi anni non può distruggerla. Borromini riesce a realizzare qualcosa di inaspettato. Cappella che doveva occupare uno spazio piccolo, lungo, con una facciata curvilinea già fatta, Borromini vuole farsi notare. Alza quindi la chiesa grazie ad una cupola. Crea un insieme di strutture che termina con un fastigio tipicamente barocco. Sulla facciata innalza un tiburio(una struttura adatta per contenere le spinte di una cupola). Rende così visibile la chiesa. Noi percepiamo la presenza della cupola grazie al tetto dove vengono messi dei contrafforti rovesciati. Sono colonne spesse che vengono costruite appoggiate la muro, contengono le spinte del muro. Un contrafforte potrebbe avere un arco a sostegno dell altro muro. Questo prende il nome di arco rampante. Su questo tetto vi è esposta la lanterna, chiude la lanterna con questo fastigio meraviglioso, immagina una spirale che sale tutta decorata, e sulla corona pone una palla leggiadra non all interno della corona, ma da lì fa partire degli avvitati e sopra la palla con la croce. Molto lontano da Brunelleschi. Tutte forme mistilinee(linea mista). Tiburio dalle forme mistilinee curve. Ma se già L esterno é meraviglioso l interno é una sorpresa ancora più meravigliosa, sbalorditivo. Crea una pianta centrale(all interno di un cerchio). Ma lui la fa particolare, su una stella a 6 punte imposta 4 semicerchi e taglia dove ci sono gli angoli, smussa attraverso archi di cerchio o smussa gli angoli. Vista così la pianta però non ci dice niente, è anche quando entriamo non si campisce. Ma se alziamo la testa é spettacolare. All interno d I ogni smussatura è all interno di ogni arco crea un cerchio di luce dato dalle finestre, e fanno percepire solo la pianta stessa. Però sta volta le finestre sono visibili. Ovviamente i colori non sono scelti a caso. Il bianco riflette la luce. Parti di architettura realizzate A colori per sottolineare le parti principali della chiesa. Nel tiburio ci sono le finestre. Il fastigio a spirale è decorato con queste punte(gattoni), arriva in alto fino alla corona che sono delle fiammelle che contengono questi fili realizzati in ferro e dorati e avvitati per creare un vuoto. Poi colombette e croce. Le pareti della Chiesa sono interamente bianche e scandite da paraste corinzie e nicchie di diverse misure. L intradosso della cupola invece é decorato da lunghe file di stelle a 8 punte, simbolo di Alessandro 7 Chigi, Papa in carica negli ultimi anni della costruzione. Prospettiva palazzo Spada: altra grande opera. Nel primo rinascimento i giochi di prospettiva sono un classico. Cardinale Bernardino spada apprezzava molto la prospettiva geometrica. Sembra un corridoio di circa 35 m, ma é poco meno di 9 metri. Il tutto é giocato in maniera barocca. Gioco prospettico. Per farlo Borromini utilizza delle regole geometriche precise: prende il punto di vista e cerca la giusta riduzione degli elementi unità a degli espedienti. 4 espedienti. Il pavimento sale, é inclinato, sul piano del pavimento Borromini disegna dei riquadri che seguono la riduzione matematica prospettica, occhio ingannato 2 volte. La volta a botte fa il contrario, perché scende, é un binocolo. La stessa cosa succede ai cassettoni della volta, che piano piano si rimpiccioliscono, realizzati secondo la stessa regola matematica proporzionale che governa il disegno dei riquadri del pavimento. Lacunari realizzati a stampo. Collega il giardino degli aranci a quello di ares. C é anche un restringimento delle pareti, come cannocchiale. Su questo restringimento governa anche la distanza tra una colonna e L altra. All ingresso sono molto più distanti rispetto a quelle finali. La circonferenza all ingresso è maggiore rispetto a quelle finali. Dal giardino di ares però non funziona questo effetto, scopri il trucco. Entrata alta circa 5,8 m e larga 3,5 m. Sul fondo alto 2,45 m e largo 1. Non si tratta solo di un semplice gioco prospettica ma ha anche un significato metaforico: mondo terreno é fallace, fatto di valori che sono grandi solo in apparenza ma che nella realtà sono piccoli e inconsistenti. Il barocco in Europa: il filo conduttore del barocco italiano a quello degli altri Stati europei é lo stile di pittura di Caravaggio. Sarà imitato soprattutto nelle Fiandre, in Olanda e in Spagna. Questi stessi paesi però presentano anche delle espressioni artistiche originali, lontane dall esperienza italiana. L architettura, eccetto un po’ per la Spagna, non avrà in Europa la classicità del bernini o le ondulazioni borrominiane. In Olanda e nelle fiandre permane molto il verticalismo gotico con al massimo qualche fastigio nei palazzi residenziali. Le piazze non sono scenografiche. Barocco é un fenomeno prevalentemente pittorico. Maggior esponente nelle Fiandre é Pieter Paul Rubens. Produzione legata al tema sacro, legata a quella italiana che ha scoperto durante il suo soggiorno e amore verso Caravaggio. I pittori olandesi invece si dedicano a temi considerati minori. Prediligono la scena di genere e la natura morta. Scelta non casuale: forte presenza calvinista, contraria alle immagini sacre. Apprezzavano quindi scene di vita quotidiana. Etica del lavoro e vita familiare erano al centro della loro religione. Principali artisti sono Rembrandt e Vermeer. Rembrandt nonostante fosse calvinista dipinse anche scene sacre, mentre Vermeer si dedicò solo alla raffigurazione della vita quotidiana pur essendo cattolico. In Spagna invece é diverso. Controriforma al pieno della sua azione. Gran parte della pittura é a tema sacro con forti influenze caravvagiesche. Per esempio Velasquez, pittore di corte di Filippo 4, crea quadri con figure religiose. In Spagna e Portogallo il barocco si espande anche nella decorazione di architettura sacra, sia all interno sia esterno. Da questi paesi il barocco si espanderà poi in Messico, Brasile, Perù, Filippine, mischiando la tradizione con questa corrente, creando forme architettoniche mai viste. Pieter Paul Rubens: pittore. Il barocco romano non trova la stessa adesione in altri paesi europei. Spesso degenere nella ricchezza e non ha lo stesso effetto scenografico o non é pensato nelle regole del barocco italiano. Nel nord Europa calano un sacco di pittori a Roma, che lavoravano in modo diverso. Iniziano a percepire Roma come tappa fondamentale per la loro formazione. I dipinti viaggiano, ne consegue che il barocco pittorico si diffonde più velocemente rispetto a quello architettonico e più aderente a quella romana. Caso esemplare é rubens. Nasce nel 1577 a Siegen in Germania, ma originario di Anversa. Il padre di rubens era protestante e Anversa era cattolica e stava attuando tutti i dettami della controriforma. Rubens potrà rientrare ad Anversa solo dopo la morte del padre, si converte poi al cristianesimo. Nel 92 ad Anversa inizia i suoi studi, inizi tardi a disegnare, ha 3 maestri. Spesso gli hanno detto che L Italia era una tappa fondamentale. 3 maestri che già nel 92 affermano che il percorso professionale di un artista non é completo se non passato da Roma. Rubens nel 600 parte e scende in Italia. Visita Firenze, Parma, Mantova, Venezia. Qua conosce un personaggio che lo introduce all interno della corte di Mantova, quella del duca Vincenzo Gonzaga. Alla corte dei Gonzaga diventa primo pittore di corte. Da lì iniziano i suoi primi soggiorni a Roma. Il primo nel 1601. A Roma vede Michelangelo, Raffaello, vede Caravaggio. Ne ridisegna le opere, vede anche il cartone(unica testimonianza) di Leonardo della battaglia di Anghiari. Vede La morte della vergine manda la lettera ai Gonzaga e dice di comprare sto dipinto. Il duca si fida di Rubens e compra questo dipinto di Caravaggio e lo porta da loro. Però i Gonzaga andranno in fallimento economico, quindi vende la collezione. Interamente permise al sovrano d Inghilterra Carlo 1, e per eredità una metà passa in Francia, tra cui la morte della vergine di Caravaggio. Secondo soggiorno romano, si ferma a Roma nel 1608, scappa poi ad Anversa perché sua madre muore. Conclude la sua vita lì e nel 1640 muore. Che tipo di rapporto ha con L Italia. Correggio: pala della natività. Opera realizzata dal Correggio tra il 1525 e 1530, uno dei notturni più importanti della storia, con tantissimi significati simbolici. Bimbo illumina L atmosfera dove si radunano i pastori chiamati dagli angeli. Vergine bellezza fuori dal comune. Luce talmente forte che una pastorella si ritrae anche spaventata coprendosi gli occhi. Classicismo e naturalismo incredibile. Viaggia in tutta Italia, lesse questa tela e la reinterpreta nel 1608 per la chiesa di Fermo, nelle Marche. Si tratta di far capire la relazione fra le 2. Sembrano quasi identiche. L idea é la stessa, concetto del notturno é lo stesso. Quella del Correggio però si va a a realizzare attraverso 2 assi, quelli obliqui. Quella di Rubens invece si concentra, si raduna attorno al cristo, arriva a reinterpretare perfino il gruppo degli angeli. Vergine Maria super bella e in salute. Luce del bimbo sempre. Qualcosa di strano: bimbo e paglia di Rubens é più realistico, si ispira molto a Caravaggio. Volto della vecchia incredibilmente realistico, vecchia priva della dentatura, questo realismo deriva da Caravaggio. Rapporto con Caravaggio stringente. Rubens reinterpreta un soggetto in una nuova opera. Qualcuno L ha accusato di copia. Rivisitazione del Correggio in chiave caraveggiesca. Noi non siamo partecipi in questa pala, siamo spettatori e basta. Deposizione di Caravaggio: opera più pulita e aderente al mondo classico di Caravaggio, torna con diversi aspetti del naturalismo, ritratto del nonno del committente Pietro vettrice che guarda fuori dall opera e interpreta nicodemo. Come ultimo gesto pietoso porta il corpo di cristo. Sembra la pietà di Michelangelo. Momento in cui viene deposto nella lapis unzionis. Poi Maria, quella che piange: Cleofa, e Maddalena. Ancora oggi visibile ai musei vaticani, era per la cappella vettrice. A distanza di qualche anno Rubens non si sa se di sua spontanea volontà o dopo commissione(1612/1614). Interpreta secondo i canoni di bellezza quello che é il lavoro di Caravaggio stesso. La Maddalena corrisponde nelle due tavole, cleofa che va dall altro alto per cos solare Maria. Aiutato da un servo e non giovan battista. Sempre su lapis unzionis. Poi pers che osserva la scena, inquadrata da un arco a tutto sesto. Tutto il quadro di Rubens é legato anche a Tiziano. Giusta posizione di macchie e colori. Si porta a casa quindi un bagaglio culturale che porterà anche in Spagna Jan Vermeer: é un artista particolare. Vive tutta la sua vita in Olanda a delft, sposa una donna ricca, lavora poco, muore coperto da debiti. Nasce nel 1632 quando viene battezzato. Si iscrive alla Gilda di San Luca(quella dei pittori, San Luca primo a dipingere vergine e bimbo)nel 1653, la sua formazione è compiuta e può lavorare. 10 anni dopo diventa capo di sta corporazione. Muore nel 75, ha avuto 15 figli, qualità artistica nella sua pittura ma operato lento che non gli permette di guadagnare. L arte di vermeer si impernia nella tradizione dell Olanda descrittiva fino al minimo dettaglio. La riscrive nel senso della luce. Pittura intimista. Ragazza che legge una lettera davanti alla finestra aperta: dipinto tra il 1657 e il 1659. Una giovane donna ben vestita Tine un foglio tra le mani di fronte alla luce di una finestra spalancata. Presente una tenda verde sulla destra, suggerisce L idea di una scena reale osservata di nascosto. Luce accarezza ogni superficie, dettaglio del riflesso della ragazza sui vetri della finestra. La lattaia: tutti i temi che affronta vermeer, lavori quotidiano, vita quotidiana, studio della luce, descrizione del dettaglio. Dipinto che rappresenta una serva che lavora, davanti alla finestra versa da una brocca del latte in una ciotola. Davanti una natura morta:rappresentazione di oggetti inanimati. Non prevede quindi presenza umana. Presenza del pane già tagliato ecc. nature morte a carattere olandese molto belle, molto descrittive. Giallo del vestito tradizionale con azzurro, volto concentrato nell azione, donna in una stanza che ritorna in verner. Stanza che ritorna. Magari in casa sua. La luce entra dalla finestra, tassello di finestra rotto dove entra più luce, privo di polvere. La luce descrive L ambiente che gioca con i suoi riflessi sulle ceramiche, cestino di vimini, pane integrale e dietro abbandonato uno scaldino. Talmente descrittivo che disegna pure le piastrelle decorative, il battiscopa. Studia la luce, tema barocco. Questa luce descrive la nostra donna, descrive gli oggetti della stanza. Le mani…quadro di 40x50.1658. Veduta di Delft: 1663, edifici in primo piano hanno un tono spento e uniforme perché si trovano all ombra. Quelli più lontani invece sono colpiti dai raggi di sole che danno vivacità al quadro e profondità alla scena. Allegoria della pittura: anche qui presente la terza dimensione degli ambienti ottenuta attraverso la scansione nello spazio di oggetti dalla diversa illuminazione. 1666 e 68, per la Gilda di San Luca. In primo piano stanno una sedia e una tenda aperta, entrambe in penombra. La stanza illuminata da una finestra alla sinistra, però non é visibile. Al centro c é il pittore di spalle e la sua modella, sulla parete presente carta geografica stropicciata. Spazio risulta incredibilmente profondo, prospettiva data dalla luce. Scena ordinaria: pittore raffigurato mentre lavora, posizione centrale per esaltare il ruolo sociale dell artista. Dunque allegoria della pittura. Non é di stile barocco, appartiene più al realismo che si focalizza sulle imprecisioni. Questa maniera descrittiva é tipica dell’Olanda. Ritratto dei coniugi Arnolfini: Jan van Eyck, tradizione fiamminga. Ha riprodotto l intero quadro al contrario in quel piccolissimo specchio. Appaiono i testimoni arnolfini scambiarsi la proposta di matrimonio. Descrittivo in maniera maniacale, riproduzione del dettaglio nel dettaglio. Ma anche i vetri intorno che raccontano la passione di cristo. Riesco a riconoscere le scene della passione di cristo, grandi come una monetina da 20/50 centesimi. Questo è il primo dipinto della tradizione fiamminga. 1400 circa. 200 anni prima… vermeer continua stra tradizione. Jan van Eyck é un testimone della sua epoca. Nel ritratto dei coniugi Arnolfini del 1434 raffigura il mercante lucchese Giovanni Arnolfini e la moglie Giovanna Cenami. Si trovano nella loro camera da letto della loro casa di Bruges, città fiamminga. Si stanno scambiando la proposta di matrimonio davanti a 2 testimoni. Dal cerchio in fondo capiamo che tra i 2 testimoni, uno é il pittore stesso. Eyck scrive anche sul muro, sopra lo specchio: Johannes de Eyck fuit hic, per suggerire la legittimità della cerimonia. Gli sposi indossano i loro abiti migliori: lui ha un mantello di pelliccia e un grande cappello di feltro nero, lei un lungo abito verde a vita alta ripiegato sul ventre e un fazzoletto con i bordi ricamati sul capo. I tessuti e la pelliccia sono rappresentati in maniera estremamente realistica. Possiamo avere addirittura una percezione tattile di essi, per esempio pelo del cane. Tutto questo grazie alla luce che entra dalle finestre. Uso della prospettiva lineare, con 2 punti di fuga: uno per il soffitto e uno per il pavimento. Costruzione non rigorosa come quella fiorentina ma abbastanza verosimile da creare la necessaria profondità spaziale. La ragazza con il turbante oppure con L orecchino di perla:Si tratta di un tronie, cioé un ritratto immaginato. Probabilmente lei non esiste, il volto é L espediente per rappresentare una emozione. In questo caso la ragazza si gira sorpresa. Labbra rosate, pronta a parlare e salutarci. La luce descrive il soggetto, lo illumina e lo rende visibile. Colpisce il volto della ragazza raccontandoci ogni suo dettaglio, pregio e difetto. Luce talmente bella che si riflette perfino sulla perla che sostanzialmente é una macchia di colore sovrapposta. Questa perla descrive la luce. Riflette. 1666. Si inserisce nella tradizione fiamminga del ritratto. Labbra con un poco di banco che rende completamente diversi quell aspetto di sorpresa all inermi della ragazza. Naturalezza della posa: busto di profilo e il volto di 3 quarti come se si stesse girando verso L osservatore. Sorta di nuova monna Lisa. Lezione 2 700:secolo strano sia artistico che storico. Si chiude con una grande rivoluzione, quella francese. Si articola in 2 metà. Ma queste metà non si escludono, sono parallele. Come se la società si dividesse in 2 parti. Poi 700 illuminista. L illuminismo ispira l arte neoclassica. 700 diviso tra rococò e neoclassicismo. Barocco:applicazione della controriforma. Rococò é la degenerazione del barocco, ma di un aspetto in particolare, la decorazione. Il 600 e dominato dal barocco, e cé una ragione: stile che si diffonde all interno dei palazzi reali e dimore cittadine. Se si diffonde all interno dell ambiente civile perde quell aspetto necessario barocco della scenografia. Non si punta quindi alla narrazione, cioé non converte più. Devi stupire ma non convertire. Rococó:Il rococò nasce in Francia tra la morte di Luigi 14 e la Rivoluzione Francese. È un arte esuberante, dinamica che deriva anche dal barocco ma tende di più al decorativismo e alla leggerezza. Lo scopo non é più quello di veicolare contenuti religiosi ma di mostrare il lusso della corte attraverso la sfarzosità. Dalla Francia il Rococò si espande in Germania, Austria e Nord Italia. Si manifesta soprattutto all interno dei palazzi reali sotto forma di affreschi, stucchi, arredi, dipinti. In questo periodo nasce anche il Vedutismo. Vedutismo: corrente pittorica che si sviluppa a Venezia dedicata esclusivamente alla rappresentazione di vedute appunto della città e legata alla nascente moda del viaggio in Italia. Risponde alla stessa richiesta di un arte edonistica e tecnicamente raffinata. Rocaille: il termine Rococó deriva dal francese Rocaille, un tipo di decorazione costituita da incrostazioni di pietre e conchiglie usata per abbellire i ninfei che sono fontane e grotte artificiali. Tradizione artistica nata in Italia con il manierismo del 500, nota come ordine rustico, arrivata successivamente in Francia. La parola rocaille compare abbinata all arte del 700 nel 1736, quando l artista Jean Mondon le fils pubblica in Francia il Premier Livre de forme rocquaille et carcel, una raccolta di disegni ispirati a forme della natura destinati alle decorazioni di arredi e interni secondo il gusto dell epica della Reggenza. Motivi fitomorfi( vegetazione) sono alla base delle linee decorative del rococò. Natura uno dei soggetti replicati nel rococò. Oro su stucco=perché costa meno. Nel 700 momento in cui lo stucco trionfa. Sé questa struttura ti permette di utilizzare L oro, impreziosisci tutto. La prima comparsa del termine Rococó risolve invece al 1825 quando viene usato per indicare uno stile antiquato di decorazione mentre qualche anno dopo é utilizzato per descrivere uno stile sovraccarico di elementi contorti. Nel 1829 lo scrittore francese Stendhal definisce il rococò come stile rocaille del 18 secolo. Nel corso dell 800 é definito rococò tutto ciò che dimostra eccesso di ornamento, sia nell architettura sia nella musica. Solo dalla metà del 900 il termine é usato nella storiografia artistica con una accezione neutra, per indicare uno specifico filone dell arte del 700, erede del barocco ma da questo indipendente. La reggia come forma di potere: L affermazione di nuove dinastie si afferma anche tramite la realizzazione di decine di residenze di varia grandezza, con le quali i nuovi monarchi tentano di gareggiare con la capostipite di tutte le reggie cioé Versailles. Nascono così la reggia di Caserta per Carlo Borbone, il palazzo di Schönbrunn a Vienna per Maria Teresa D Asburgo, il Palazzo Sanssouci a Potsdam per Federico II di Prussia, la Residenza di Würzburg per il vescovo-principe Karl Philipp, il Palazzo di Peterhof a San Pietroburgo per lo zar Pietro il Grande. A questi vanno aggiunti decine di edifici minori, come la Palazzina di caccia di Stupinigi per Vittorio Amedeo II di Savoia o l'Amalienburg, un padiglione di caccia a Monaco di Baviera voluto dall'imperatore Carlo VII per la consorte Maria Amalia d'Austria. Lo stile degli interni non può che essere l'effervescente Rococò, con il suo richiamo fantasioso al mondo vegetale, il gioco di riflessi sui numerosi specchi e l'esibizione di ricchezza propria di questo linguaggio. Come il Barocco, anche il Rococò tende a fondere le arti (architettura, scultura e pittura) e a manifestarsi anche nelle arti minori e nella moda. Dunque una reggia del Settecento era arredata con manufatti perfettamente in linea con le decorazioni parietali e con gli ornamenti degli abiti. Il canto del cigno di Venezia: Tra tutti i territori italiani, Venezia è la città che, nel Settecento, visse la condizione di maggiore indipendenza e prosperità. Si assiste così a una grande fioritura artistica. Il teatro ha il suo momento di gloria con Carlo Goldoni (1707-1793), il drammaturgo che ha rivoluzionato il genere teatrale della Commedia dell'arte ambientandola nella società del suo tempo e dando il via al teatro moderno.Nel campo della pittura convivono nella stessa città tutte le correnti più all'avanguardia, dagli affreschi rococò, alle scene di genere che raccontano la vita dei nobili veneziani, dalle vedute della città per i ricchi turisti stranieri, ai capricci visionari a base di ruderi e cieli in tempesta.Ma per Venezia sarà l'ultimo atto di una storia millenaria di ricchezza e innovazione: il 12 maggio 1797 è costretta ad arrendersi a Napoleone Bonaparte e qualche mese dopo, con il Trattato di Campoformio, passa sotto la dominazione austriaca perdendo la sua autonomia. Filippo Juvarra: nasce a Messina nel 1678, si trasferisce a Roma nel 1703 e diventa membro della accademia San Luca. Ha quindi modo di osservare il Bernini e Borromini. 1714 torna a Messina e e diventa primo architetto regio e poi va a Torino. Basilica di Superga: In Piemonte abbiamo uno dei primissimi artisti del rococò, Filippo juvarra che realizza su commissione dai duchi di Savoia la Basilica di Superga. Diventa architetto reale nel 1714 e dal 1717 si occupa della costruzione di sta basilica, a Torino, in cima ad una collina poco fuori dal centro cittadino e domina quindi la città. Reinterpreta alcuni elementi artistici che ha ammirato all interno della Roma dove si forma. Non é un caso che la cupola ricordi quella di San Pietro. Pianta circolare in cui L ingresso presenta un agile pronao, con colonne dal fusto liscio che presentano una entasi e una leggera rastremazione al capitello. Il capitello sorregge il timpano con elementi classici e al centro lo stemma dei Savoia. La facciata é incorniciata da 2 campanili posti appena dietro il livello della cupola. Se io andassi ad osservare i campanili Borrominiani possiamo dire che si assomigliano. Stessa leggerezza. Lo juvarra uno dei personaggi che contraddistingue l architettura del 700. Soprattutto contraddistingue il panorama torinese. Rococò entra nelle corti. Questa é una chiesa ma appartiene ai Savoia. Il nord Italia non è L unico ad essere colpito dallo stile del rococò. Questa basilica é anche un mausoleo per la famiglia dei Savoia. Costruita tra 1717 e 1731. L interno ha la stessa monumentalitá del barocco romano seicentesco: su 2 assi principali si aprono le cappelle maggiori coperte da volte a botte cassettonate, nello spazio tra le colonne si può accedere alle cappelle minori. Juvarra riesce a creare un edificio di grand eleganza grazie alla luminosità degli interni a ai raffinati dettagli decorativi. Luigi Vanvitelli:Attraverso Luigi Vanvitelli, raggiunge Napoli dopo aver salvato la cupola di Michelangelo. Insieme a Giovanni polegni salvano la cupola di Michelangelo, perché la cupola ha un problema. Il problema della cupola di Michelangelo é lo stesso problema di quella del Brunelleschi:il peso di una cupola cade ai lati e si rischia che il tamburo cada. Loro due immagino una catena che corre continuamente intorno alla cupola. La catena impedirà al tamburo di scivolare. Questo lo conduce dai Borbone a Napoli, che gli fa costruire la reggia di Caserta. Reggia di Caserta: Nel 1735, con la nomina ad architetto della Fabbrica di San Pietro, Vanvitelli si avvia a una carriera sempre più fulgida che culminerà con la realizzazione della Reggia di Caserta per Carlo III di Borbone, re di Napoli e Sicilia. L'immensa residenza, realizzata nelle sue parti fondamentali tra il 1751 e il 1780, nasceva come segno tangibile del potere dei Borbone, in aperta competizione con la seicentesca Reggia di Versailles e con le coeve residenze imperiali. L'edificio è un'imponente struttura rettangolare a cinque piani che copre circa 47 000 metri quadrati. All'interno del blocco si aprono quattro cortili di 3800 metri quadrati ciascuno. La facciata principale, in puro stile neoclassico, è lunga poco meno di 250 metri e alta quasi 38. All interno della reggia si contano 1200 stanze e 1742 finestre. Sui tetti emergono più di 1000 comignoli, mentre all'interno si sviluppano 34 scale. A questi numeri da capogiro si sommano quelli del parco in cui la reggia è immersa. Davanti all'ingresso si apre un'enorme piazza ovale il cui asse maggiore e lungo quasi 400 metri. Sul retro si sviluppa un grande giardino con un viale lungo 3 chilometri che arriva fino alle colline a Nord della città. Da quelle alture, attraverso una cascata animata da gruppi scultorei, scende l'acqua che alimenta tutte le vasche che attraversano il viale e che si riversano l'una nell'altra. Per alimentare le fontane di questa gigantesca scenografia, Vanvitelli realizzò un'apposita condotta, l'acquedotto Carolino, che dal monte Taburno (a 38 chilometri di distanza), porta l'acqua alla reggia.Lui non lo vedrà mai realizzato, progetto che non comprende solo ambienti ma anche tutto il parco circostante che dall alto sembra una chitarra. I giardini dall alto sono così. Ne consegue che vanvitelli pensa ad ogni singolo aspetto della reggia, traccia un acquedotto importante, quello carolino. Che arriva fino ai parchi creando fontane con giochi d acqua. Lo scalone d onore della reggia vanvitelli lo posiziona all interno dell ottagono che si trova al centro della pianta della reggia. La reggia ha una pianta rettangolare dove si iscrive una croce. All incrocio degli edifici viene collocato lo scalone d onore. La pianta stessa dello scalone si articola in modo complesso. Inizialmente una scala che sale, il pianerottolo, e altre scale. Sul pianerottolo ci sono dei leoni che ti accolgono. Sopra scale c é il piano nobile, composto da 8 archi che vanno a radunarsi su pilastri a fascio. Si tratta di un modo totalmente inedito di una realizzazione di una scala con entrata e uscita tipica barocca. Percorso che potrebbe essere una semplice scala a chiocciola. Marmi preziosissimi. Le scale ti portano proprio al centro dell ottagono. La reggia di Caserta é uno di quegli aspetti che determinano la nascita del rococò. Ci spiegano dove il rococò si diffonde. Questo passaggio avviene anche in altre città. Camera ottica:A Venezia nasce una pittura di paesaggio che é L antenata della fotografia. Anche Venezia é nel suo pieno periodo barocco, anche Venezia sta conducendo il termine della serenissima repubblica che cade nel 1797, Napoleone va in Italia e si scioglie nelle sue mani. In quest Venezia che tira le cuoia si sviluppa la camera ottica:sistema di specchi che consente all artista di ritrarre in maniera precisa e scientifica il paesaggio circostante. È un sistema di specchi che fa entrare la luce, la fa riflettere verso L interno in un cannocchiale, camera posizionata sopra un telaio, il pittore entra in questa struttura chiusa al buio e ricalca quello che vede. La camera ottica é una delle espressioni della nuova cultura scientifica, significa tante cose. Illuminismo in arte é riproduzione della realtà, uso della ragione. Questo é lo spartiacque del 1700, diffusione idee illuministe. Diffusione che in alcuni ambienti fa fatica a perforare, tipo la corte francese. L illuminismo colpisce anche arte. Altro aspetto é la conoscenza del mondo passato, la confidenza reale del mondo passato. Non solo archeologia ma anche come funzionavano le cose antiche. Nel 1738, in pieno periodo rococò riprendono gli scavi a Ercolano. E nel 1748 a Pompei. Si tratta di una tendenza in linea con il gusto non più dell antico ma della conoscenza. Esperienze di rococò che contraddistinguono questo tipo di arte, anche in scultura: Cristo velato: opera di Giuseppe Sanmartino, sappiamo poco su di lui. Nasce nel 1720, muore nel 93, é napoletano. La sua opera più famosa, il cristo velato,lo realizza per il principe di San severo, Raimondo di Sangro. Si tratta di una scultura per la cappella di San severo, complesso architettonico e scultoreo particolare, nasce dal progetto del signor Raimondo di Sandro. Cappella meravigliosa. Progetto del principe stesso. Crea una serie di riferimenti al mondo esoterico, all interno di sto spazio che é la cappella privata dei principi Sangro. Cappella palatina. La tecnica che utilizza è talmente sottile e raffinata che é in grado di darci i dettagli di un corpo morto avvolto in un sudario. Velo leggerissimo quasi seta che veniva posto sui cadaveri. In sto caso riguarda cristo straziato su questi materassi il cui corpo é sorretto da 2 cuscini molto alti, testa girata verso L osservatore, ai piedi strumenti della passione. Chiodi, tenaglia, corona di spine.Statua completata nel 53. Nata una leggenda: pare che Giuseppe sanmartino non abbia scolpito il. E lo ma solo il cristo sul quale poi ha steso sto sudario e attraverso un procedimento alchenico L ha trasformato in pietra. Personaggio che riesce a catalizzare, effetti profondamente decorativi. Ma ben oltre quella necessità barocca di affermare la controriforma. Tutto nel mondo del virtuosismo. Faccia e braccia con vene, muscoli e pure il buco del chiodo nella mano. Pure le nocche. Corpo sofferente, il buco fatto dalla lancia. Grandissimo pathos, tutto ormai tardo barocco, inzio rococò. Gianbattista Tiepolo: nasce nel 1696, muore nel 1770. Viaggia molto per lavoro. Erede della scuola veneta. Se Giorgione e Tiziano usavano colore intensi, lui utilizza quelli che vanno più all'occhio, chiari, limpidi, puliti, che danno piacere. Lui é anche un grande prospettivista. Siamo nel 1723 e ancora legato ai primi maestri produce questo dipinto che é il martirio di San Bartolomeo. Martirio di San Bartolomeo: Dipinto di una serie di 12 totali. Quindi 12 apostoli. Non tutti fatti da lui. Chiamati dalla famiglia dello Stazio, lui tra i pittori più famosi di Venezia. Già da giovane famosissimo. Destinate alla chiesa di San Stae a Venezia, una delle più importanti della città. Tiepolo lavora sul momento drammatico, Bartolomeo si accascia sull aguzzino. L altro lo tiene fermo ma lui non tenta la fuga, sembra che in quella posa, dove pone lo sguardo verso L alto si stia abbandonando alla volontà di Dio. Dio non é rappresentato, ci viene lasciato immaginare dalla presenza luminosa che va a costruire il corpo realistico di San Bartolomeo. Asse diagonale spezzato dal braccio di San Bartolomeo, che punta verso il cielo. C é anche la catena che lo tiene fermo. Caduta degli angeli ribelli: qua stanno arrivando i colori giusti. 1726 A Udine per lavorare il palazzo del patriarca, commissionato da Dioniso dolfin. Capo della chiesa. Tiepolo viene chiamato a dipingere una serie di opere. La prima che dipinge é questa. Tratto dall apocalisse. Angelo che ha una spada in mano che é San Michele, che caccia coloro che si sono alleati con Lucifero dal Paradiso. È un sottoinsú, dal punto di vista prospettico é da guardare dall alto verso il basso. Sembra che Lucifero cada su di noi. Metterlo in questo palazzo lo rendeva un punto importante, significato simbolico. La prospettiva la notiamo bene e vediamo che gioca pure con la cornice di stucco dipinta. Braccio e mantello é un pezzo di stucco che circonda il dipinti. Finge che stia cadendo al di fuori della cornice. Tecnica del trompe l oeil. Il vedutismo: genere della veduta, cioè la rappresentazione di un paesaggio urbano nel quale l'architettura è protagonista, nasce a fine Cinquecento nel Nord Europa con Pieter Bruegel il Vecchio e si sviluppa nel corso del Seicento attraverso raffigurazioni della città naturalistiche e dettagliate come la Veduta di Delft di Jan Vermeer. La veduta si diffonde a Roma nella seconda metà del Seicento come rappresentazione delle rovine classiche. Ma, con l'arrivo a Roma dell'olandese Gaspar van Wittel (il padre di Luigi Vanvitelli), si sviluppano anche le vedute della città moderna. La grande novità è che queste scene, che prima erano lo sfondo di episodi biblici o mitologici, adesso hanno un puro scopo illustrativo ed estetico: sono scorci della città da appendere alle pareti come ricordo del Grand Tour, un lungo viaggio tra i luoghi più celebri d'Italia.La grande stagione del Vedutismo ha inizio a Venezia nel primo Settecento con Canaletto, contemporaneamente allo sviluppo della pittura rococò di Giambattista Tiepolo. Come quella, il Vedutismo si rivolge a un pubblico laico e amante del bello, ed è animato dalla stessa ricerca di luminosità e virtuosismo. La differenza, oltre al soggetto, sta invece nell'abbandono dell'illusionismo barocco a favore di una rappresentazione del mondo realistica e oggettiva.Questo approccio razionale, che si concretizza nell'uso della camera ottica, è favorito anche dallo sviluppo del pensiero illuminista. Non manca però un filone visionario anche nel Vedutismo: è la pittura dei capricci, scene urbane immaginarie composte da architetture esistenti in luoghi diversi o del tutto inventate.I successori di Canaletto, Francesco Guardi e Bernardo Bellotto, arricchiranno il tema della veduta il primo con effetti atmosferici, il secondo attraverso la raffigurazione delle maggiori città europee. Antonio Canaletto: nasce nel 1697, ha una vita più breve, muore nel 1768, vive fuori dalla madre patria. Nonostante Venezia sia una città in decadenza, rimane una meta importante per alcuni traffici commerciali ma anche per gli italienischreise. Punti di interesse per quanto riguarda il gran tour europeo. I nostri cari inglesi vogliono riportare un pezzo di città magica, prodotto da canaletto. Verrá poi invitato alla corte di Londra. Maestro della camera ottica. Disegno fatto nel 1758, si rinchiude nella struttura della camera ottica e lavora, ma non ci dipinge dentro, però all interno traccia il disegno dell inquadratura che ha scelto lui, e lo traccia scrivendo i colori. Ci dà una costruzione. Le architetture sono talmente reali che utilizzano sti dipinti per osservare le azioni che gli edifici hanno subito. Santi Giovanni e Paolo, monumento creato dal rocchio. Facciata della chiesa di San zani poli. Punto di vista alto per dare profondità. Dipinto realizzato dopo 4 sedute, 4 fogli con cui lui ha ritratto la piazza. Fotografia del passato. Apprezzata già in ambienti illuministici perché si apprezzava la scientificità con cui produceva. Il neoclassicismo: divide il 700 in 2 parti, sia in maniera longitudinale sia trasversale. Linea del tempo divisa a metà e anche la società. Questa società sarà in grado di condizionare il poetare politico quando qualche testa verrà mozzata. Momento detto neoclassicismo,ci sono vari presupposti perché questo si sviluppi. 1 é L illuminismo, il 2 é il fatto che le idee e il gusto circoli all interno del circuito del grand tour. L illuminismo e grand tour stimolano nuove scoperte archeologiche. Dal 1738 infatti ripartono gli scavi di Ercolano e nel 48 quelli di Pompei. Soprattutto per lo sviluppo formale artistico abbiamo bisogno di un colto uomo:Winckelmann. 18 sec secolo dei lumi. La scienza nel 700 inizia ad essere considerata per quello che é, ovvero la materia in grado di dare le risposte ai fenomeni che ci circondano. Il metodo scientifico é in grado di rispondere a domande quotidiane, uomo dotato di cervello. Tutto ciò che era ricercato nella religione trova nuove risposte e nuove vie di ricerca. Non si ricorre più alla Bibbia come unica fonte di verità. Es Galileo Galileo, Isaac Newton. Il secolo dei lumi pone al centro la ragione, il ragionamento. Il sapere finisce nella famosa ecyclopedie, che raccoglie il sapere umano, 1751. Ragione scienza e tecnica: sono 3 argomenti importanti che riguardano anche la storia dell arte. Importante il gran tour di goethe, che testimonia quella pratica dei giovanotti alto borghesi. Pratica didattica di viaggiare in Italia e Grecia per conoscere e imparare quelli che sono i valori estetici e morali del mondo antico. Si tratta di una pratica che mette in circolo L amore per il mondo antico e illuminismo. Tra illuminismo e amore tra arte classica, quando si incontrano cosa succede?: si studia L arte del passato in maniera scientifica, non é più L artista che propone un modello di arte ma é qualcun altro, es archeologo che studia scientificamente L arte antica. Nasce L amore per le collezioni archeologiche, il gran tour ha come effetto la biblioteca di Charles Townley, ci dimostra come gli inglesi aristocratici iniziano a collezionare questo materiale proveniente dal mondo antico, es discobolo ecc. ogni statua é reale e esistente. Il discobolo é un aggiunta, viene ritrovato e il signor townley lo acquista e lo porta nella sua biblioteca. Le copie in marmo disseminate nel mondo romano. In sto caso townley se ne assicura 1. Charles ha anche fatto un giro in Italia o Grecia. Illuminismo: scoperta dei classici, grand tour. 24 agosto 79 dc, Vesuvio seppellisce Pompei e Ercolano, circa ben più di 1000 anni dopo, 1600 anni dopo, ci si accorge che le aree di Pompei e Ercolano, aree a scopo agricolo, restituivano andando a scavare, una quantità di materiale greca o romana venduta poi ai collezionisti. Quindi si scava in modo intenso e fraudolento, quando però i Borbone ordinano di condurre scavi archeologici a Ercolano e poi Pompei. Se L amore per L antico si diffonde, da questi scavi emergeranno cose magnifiche. Percorreranno tutta L Europa e il nuovo mondo. Importante che ciò avvenga, vengono recuperate parte della città. Riprendere i Greci per trovare la natura: «Per noi, l'unica via per diventare grandi e, se possibile, inimitabili, è l'imitazione degli antichi». Queste parole lapidarie aprono i Pensieri sull imitazione dell'arte greca nella pittura e nella scultura, il celebre saggio di Johann Joachim Winckelmann pubblicato nel 1755, considerato il testo teorico su cui si basa il Neoclassicismo. Nella sua opera, lo studioso tedesco spiega che i Greci, popolo che riteneva naturalmente bello, erano riusciti, attraverso l'osservazione del corpo nudo degli atleti più allenati, a giungere a una bellezza ideale, concepita intellettualmente e data dalla somma delle osservazioni fatte su tanti modelli.Dunque, secondo Winckelmann, per rappresentare il reale occorre guardarlo attraverso gli occhi idealizzanti dei Greci. All'arte degli antichi lo studioso riconosce anche quelle qualità morali che definisce «una nobile semplicità e una quieta grandezza».Questa teoria è stata fondamentale per la nascita della scultura neoclassica, verso la fine del Settecento. Le statue di questo periodo si ispirano all'arte classica non solo nelle eleganti proporzioni, nell'equilibrio compositivo e nell'accurata anatomia, ma anche nei soggetti, quasi sempre desunti dalla mitologia greca. Gli dei dell'Olimpo e gli eroi delle Metamorfosi di Ovidio sono i personaggi più frequenti.Gli episodi preferiti sono quelli in cui l'eroe si mostra vittorioso sul suo nemico,una scena in cui le emozioni si sono placate ed emerge la «serenità della gioia interna» cara a Winckelmann, ma anche un momento in cui si celebra il trionfo della razionalità illuminista sull'ignoranza e sulla bestialità. Quando invece l'artista è incaricato di realizzare un ritratto di un personaggio vivente, ne idealizza i tratti fino a trasformarlo in un protagonista del mondo classico. Il maggiore interprete della scultura neoclassica è l'italiano Antonio Canova, autore di alcune delle più celebri opere della storia dell'arte. Nella sua produzione, le rigide teorie di Winckelmann vengono mitigate da un'eccezionale capacità di rinnovare la tradizione e di dare ai corpi una delicata vitalità. Al contrario, il danese Bertel Thorvaldsen tende a una severità formale che in verità gli antichi non hanno mai avuto. Johann Joachim Winckelmann: uno di quei personaggi nato nel 1717, che raccoglie questo sentimento, questo mondo che si sta sviluppando all interno non solo delle corti europee ma anche per gli archeologici, scienziati, artisti ecc, personaggi illuministi. Winckelmann apprezza la cultura, ama studiare, studi classici, e nel 1755 si trasferì a Roma, per conoscere la classicità, doveva essere un viaggio di pochi mesi ma ci sta quasi tutta la vita. La sua fine é un tragedia ma anche fortuna, tragedia perché se avesse continuato i suoi studi avrebbe comunque ricominciato ad indagare scientificamente il passato artistico, che andava emergendo dagli scavi. Personaggio emblematico per la storia. Era controtendenza per l epoca. Lui mentre è a Roma lavora molto nelle collezioni dei cardinali, e nel 1755 inizia a elaborare quello che poi nel 1763/64, pubblica la sua storia dell arte dell antichità. Scritta in caratteri gotici che nulla,hanno a che vedere con i caratteri Classici. Le tavole che propone ci accorgiamo che il suo lavoro é scientifico, questa scientificità verrà dall'illuminismo. Non c é poi solo l amore archeologico e il piacere degli,artisti di reinterpretare le forme antiche ma anche l amore per la ricostruzione di quest evoluzione. Senza illuminismo tutto ciò non sarebbe potuto avvenire. Però c é un grande misunderstanding…Winckelmann ci mostra un mondo in bianco, sfumature marmo, cioé che per lui le statue sono tutte bianche. Ma in realtà erano colorate. Il mondo in bianco é in immagine data da Winckelmann. Opera di winckelammn pone le basi per la nascita del neoclassicismo in arte. Winckelmann suggerisce di prendere L ispirazione dal mondo greco e dai suoi ideali di bellezza. Sincera bellezza perché esprimeva la morale interiore. Con il mondo classico io ho un certo tipo di arte: periodo, arcaico, classico,ellenistico ecc. lascia questo per nuove produzioni di arte, a sto periodo classico, per ispirarsi e produrre nuove opere. Bello ideale nel periodo classico, altri no. Li dovete ricercare quello che é L ispirazione per la produzione di nuove opere. No copiare, osservare e imitare. Apollo sauroctonos: corpo acerbo a diverte a torturare una lucertola. All'interno di questo periodo classico, lui sottolinea come le opere avessero “nobile semplicità e quieta grandezza”. Significa che le statue del mondo classico non sono agitate dalle forte passioni, quelle classiche nella loro quiete danno la quieta grandezza. Lo fanno grazie alla scelta della rappresentazione del soggetto. Apollo sta perdendo la lama dove voleva colpire la lucertola. Prassitele ha scelto un momento quieto, che precede L azione, se si muove troppo velocemente la lucertola sparisce. Con calma si appresta a compiere l azione. L artista secondo winckelamnn non rappresenta mai il momento apice del racconto. Barocco= Apollo e Dafne del Bernini a Villa Borghese,momento in cui il padre salva Dafne da Apollo dando inizio alla trasformazione della ragazza in pianta d alloro. Dalle dita si prolungano i rami, dai piedi le radici, rappresneta il momento apice della storia. Sinuosità, movimento dal basso all alto, un avvitamento. Neoclassicismo= Ganimende e L aquila di Thorvaldsen. Si trova a Brescia. Ratto di Ganimede. Ganimede é figlio di Paride, principe troiano, indossa infatti il berretto frigio. Giove si é trasformato in aquila e ha già rapito Ganimede per farlo diventare suo coppiere. Si trasforma in aquila per non farsi scoprire da Era, Giove si era invaghito di Ganimede. Piomba sul ragazzo e lo rapisce, lo porta sull Olimpo. Scatena l ira funesta di Ebe, serva degli dei. Ganimede accetta la sua sorte. Questa é una concezione opposta al barocco, il neoclassicismo rifiuta la violenza. Rifiuta L atto massimo dell opera. Linguaggio stilistico completamente diverso. Bertel Thorvaldsen:Nato a Copenaghen nel 1770, Bertel Thorvaldsen si forma come scultore nella città natale ma, dopo essere giunto in Italia nel 1796 per studiare l'arte classica, rimane a Roma per oltre quarant'anni arrivando a italianizzare il suo nome in Alberto. Nella capitale, Thorvaldsen ha modo di osservare le sculture di Canova da cui riprende i soggetti e il linguaggio. Tuttavia il suo stile, ancora più idealizzato di quello del collega italiano.Questo è evidente nella sua versione di Amore e Psiche, un bassorilievo realizzato nel 1810. A differenza di Canova, Thorvaldsen riprende fedelmente il racconto originale e mostra il giovane dio alato che prende dalla faretra una freccia con cui pungere l'amata per risvegliarla. La ragazza, a sua volta, è munita di ali di farfalla, una delle caratteristiche con cui veniva rappresentata Psiche nell'antichità.La composizione raffinata, la perfezione dei corpi e l'assenza di ogni cenno di sensualità fanno di quest'opera un esempio del Neoclassicismo secondo la visione di Winckelmann. La stessa eleganza formale è visibile anche in Ganimede e l'aquila del 1817. La scultura raffigura il bellissimo principe troiano intento a nutrire il rapace - con non è altri che Zeus sotto mentite spoglie - poco prima che questo lo rapisca per portarlo sull'Olimpo e farne il coppiere degli dei. L'iconografia è ripresa da un rilievo di età romana, ma l'armonia del gruppo scultoreo è tutta neoclassica. È ripreso invece dall'opera di Canova il gruppo Cupido e le Grazie di Thorvaldsen che mostra le tre fanciulle con il piccolo Cupido, seduto per terra. Il gruppo, realizzato in più occasioni a partire dal modello in gesso del 1817, non verrà però lodato dai contemporanei come quello di Canova. Il rigore formale dato dalla composizione piramidale e simmetrica tende a forzare le posture e irrigidirle. Altri trovarono i corpi troppo esili rispetto agli esempi greci. Inoltre la maggiore distanza delle figure (tale che le gambe non si possano toccare) riduce quel senso di amorosa fusione che dona armonia al gruppo di Canova. Nel 1842 Thorvaldsen torna in Danimarca dove muore due anni dopo, a 73 anni, destinando tutte le sue sostanze e le sue opere per la creazione di un museo a lui intitolato, iniziato già nel 1837. Lezione 3 Antonio Canova: Nasce a Possagno, Treviso, Veneto. Famiglia di lapicidi, artigiano che fa modanature in pietra, non é un artista. Rimane presto orfano di padre, la mamma si risposa e lo lascia al nonno paterno che si accorge della sua dote artistica. Per questo lo porta con sé nei vari cantieri del Veneto, importanti le Ville venete. Grazie ad una amicizia del nonno entra entra in bottega nel 1768 e studia il disegno. Entra poi nell Accademia di Nudo di Venezia. Si teneva di notte, modelli nudi. Di notte perché non era illegale ma nemmeno legale. Nel 1799 a Venezia realizza il suo primo gruppo scultoreo che vende e con quei soldi si trasferisce a Roma. A Roma ci starà per sempre e nel 1781 crea il suo studio. Viaggerà molto ma non lascerà mai Roma, perché ci sono le antichità romane. Diventa così famoso che si occupa anche dei recuperi. Dopo Napoleone in Italia, aveva preso molte opere d arte e le aveva portate al Louvre. Lo Stato Pontificio chiede a Canova, una volta che Napoleone é stato sconfitto a Waterloo, di andare a Vienna e partecipare stendendo i trattati che prevedono il recupero delle opere d arte rubate da Napoleone a Roma. Queste opere però non entreranno più nelle chiese ecc, entrano nei musei, municipalità. Lui riesce a far rientrare la maggior parte delle opere, tra cui il Laocoonte. Canova come esperto del mondo classico viene chiamato a Londra da Lord Elgin, il quale aveva smontato il marmo del partenone. Davanti alla vista dei marmi Canova rimane deluso perché non era la classicità che si aspettava, anche se il partenone apparteneva a quel periodo. Viene ricostruito dopo il sacco di Atene. Teseo e il Minotauro: a Roma compie la sua primissima statua, commissionata da Girolamo Zulian. Il tema viene dalle metamorfosi di Ovidio, storia classica, storia di Teseo e il Minotauro. Il momento culmine sarebbe L uccisione del Minotauro, ma la statua rappresenta il momento dopo la battaglia. Il principe é sereno, é seduto sul suo trofeo, attimo calmo che segue la lotta. Mostra attraverso al nobile semplicità la quieta grandezza. Non é L eroe che ci aspettiamo, grandioso, ma é stanco, seduto a rilasciare l adrenalina. Amore e Psiche: tratta dalle metamorfosi di Apuleio. Fatta con marmo di Carrara, ali talmente sottili che quando le tocca il sole si illuminano. Metà delle principesse arrivano da questa storia. Una ragazza(Psiche) ha due sorelle malvagie. Le due sorelle convincono Psiche ad andare via di casa(era la più bella), finisce in un bosco e di notte incontra Amore, Eros, figlio di Venere. Eros si innamora di lei e la sposa, stanno insieme, ma Psiche non può mai vederlo alla luce, può solo sentirlo e toccarlo. Se lo dovesse vedere succederebbe una tragedia. Le sorelle le fanno pensare che lui non sia effettivamente bello visto che L ha solo percepito e mai guardato, perciò si spaventa. Una notte con una lampada a olio si avvicina ma cade una goccia sulla faccia di Eros che si sveglia. Lui scappa dalla mamma e Venere(che non sapeva del matrimonio), gliene fa passare di tutti i colori, mandandola persino all inferno da Proserpina, moglie di Ade, che aveva la cura della bellezza di Venere. Deve prendere questo vasetto ma la minaccia di non aprirlo, ma nel tornare ovviamente lei lo apre. Si addormenta di un sonno eterno e solo il bacio del vero amore la può risvegliare. Amore la bacia e lei si sveglia. La scena rappresentata è quella dopo il bacio, lei si sta svegliando, e si accorge che é Amore. I volti/labbra non si toccano. È una statua a tutto tondo. Le ali sono state attaccate successivamente, si vede la crepa, finisce le statue con un sottile strato di cera rosata sulla superficie che avvicina il colore del marmo alla carnagione della pelle umana. Linee di forza: linee in cui viene immaginata la statua. È una x che parte dalla punta delle ali fino alla gamba di Psiche, molto sinuosa, é una X tridimensionale. Il bacio non é posto al centro. Al centro c é il vuoto, non c é il bacio. Anche il cerchio della x finisce lì, ma c é il vuoto, noi vediamo il bacio perché la tensione é molto alta. Si creano due cerchi incatenati. Paolina borghese: ritratta come Venere vincitrice. Paolina é la sorella di Napoleone, che sposa il privinipe camilloil lo borghese. Quindi ne assume il cognome. In sto caso colui che commissiona l opera é il marito che commissiona a cabìniva, dove la signora viene ritratta come venere vincitrice. Venere vincitrice= Paride si invaghisce di Elena. Era, Venere e minerva fanno una gara fra di loro per chi é la più bella. Per risolvere la situa viene echisto a Paride di scegliere lui consegnando il pomo d oro alla,vincitrice, quella più belle delle 3. Paride dopo aversi fatto promettere dei ben di Dio, consegna la mela a Venere. Venere che gli aveva promesso la donna più bella, porta a Troia Elena e poi scoppia guerra ecc. Paolo a borghese viene ritratta su questa agrippina, sensualissima, con in mano la mela della vittoria. In questa posizione di chiasmo ci mostra una donna nuda della parte alta del corpo, con un panneggio che si chiude a V nella zona inguinale. Panneggio=vestito che prende delle pieghe in particolare, studio artistico che ci fa vedere in maniera naturale come ricadino i vestiti. Nostra bella statua in tutta la sua sensualità. Il meccanismo che fa L agrippina sorge, meccanismo in legno che fa girare la statua su se stessa. Molto megalomane. Statua si trova a villa borghese a Roma. In realtà Paolina era bruttina. Foto del 1938, hitler fa pochi viaggi all estero ma l Italia era d obbligo. Hitler voleva fare l accademia delle belle arti a Vienna, ma non viene accettato. Questo viaggio a Roma perché aveva compreso una roba che mussolini non aveva mai considerato, il valore dell arte come linguaggio per creare una nazione e uno spirito nazionale. Uno dei personaggi della retorica hitleriana é una donna del medioevo, per certe la donna perfetta ariana: margravia di Meissen. Una di messisenten. Si tratta della figura della regina cattiva di Biancaneve. Non disponibile in Germania fino al muro di Berlino, perché presentata come una strega, quindi lontano dalla concezione che Hitler aveva comportato intorno all immagine. Tutta l arte che vedremo da ora in poi per Hitler sarà arte degenerata, creerà una mostra e raccoglierà tutti i dipinti e quadri nel 1937 che non considera come veicolatori di messaggi pericolosi contro il regime nazista. Uscirò dalla galleria Hitler disse che mussolini non aveva capito un cazzo. Jacques louis David: nasce nel 1748, fa la accademia delle belle arti a Parigi, si forma all interno della pittura 700 barocca che per parecchio tempo tenta di vincere la borsa di studio detta pri de rom, per viaggiare in Italia per 2 anni tutto a spese dell accademia francese, che ha sede a Roma. Lo vince nel 1775, parte alla volta di Roma, e ci va nel 78, ci rimane fino 80 pagato dall accademia. Poi tiro a in Italia nell84/85 ma a sue spese. Sua pittura lo conduce pure alla corte di Napoleone che lo fa diventare primo pittore dell imperatore, sostegno a Napoleone tanto grande, quando cade a waterloo nel 15 é costretto ad andare a Bruxelles. Nonostante avesse studiato, lui si sente ingnirsnte davanti alle opere di Roma. Opera che fa vincere il più de rime: antioco e stratornice=donna che sfila verso di lui. Lei é la moglie del padre di antioco, però antioco si innamora della matrigna. Il padre chiama eresistrato che era una medico, che con un metodo scientifico dice che questo è mal d amore, e tenendo il polso dice al padre di far sfilare tutte le donne nella stanza. Quando stratonice arriva, le pulsazioni di antioco aumentano. Immediatamente eresistrato si accorge che lei é la causa del male. All interno del dipinto c viene rappresentata la sfilata e il medico punta il dito sulla donna come causa del suo male. Questo si trova al Louvre. Con il,neoclassicismo tutto cambia. Nell 84, 2 soggiorno italiano, nell 84 rientra in Italia, inizia sto dipinto, lo porta in Francia e resta lì. Vediamo un mondo totalmente nuovo, sia dal punto scenografico sia il moderno scelto. Giuramnto deglimorazi: moemnro in cui viene raccontata di questo scontro tra albalonga e Roma. Episodio raccontato da Tito Livio. Questo episodio viene riadattato in un dramma. La tragedia viene ripreso da pietre corneigle che scrive un dramma chiamato horace, sull horace ci lavora David. Filologia archeologica che porta L ambientazione di questa storia all interno di un cortile della domus romana. In questo cortile, jacques luis David interpreta quello che é un episodio storico raccontato da Tito Livio, che un drammaturgo francese barocco del 1600 trasforma in una tragedia detta horace. All interno di sta tragedia sottolinea quelle che sono le virtù civiche dei personaggi del racconto storico di Tito Livio, narra la guerra tra Roma e albalonga. Che avrebbe potute mietere milioni di vite, ma si fa un duello. 3 fratelli orazi, si Roma, servi di rullo ostili o, re romano, e tre fratelli di alba longa, i curiazi. Vincono gli orazi ma sta storia ha tutto per una storia di netflix. Uno dei fratelli degli orali era sposato con una sorella dei curiazi, è una sorella degli orazi era promessa sposa a uno dei curiazi. Uno alla volta appaiono i soggetti: alzano le mani interpretato in un momento successivo che diventa il saluto romano. Appropriazione indebita del saluto nazista. O Roma o morte, giurano davanti al padre che guarda verso L alto invocando Giove sulle 3 spade che sta per consegnare, non é il momento apice. Eppure sulla destra abbiamo la previsione su come andrà a finire, perché solo 1 Orazio sopravvivere. Moglie albana, la sorella degli Orazi promessa sposa a uno dei suriazi e ,è mamma degli Orazi che abbraccia i nipoti. Sanno già come vanno a finire, ma non disperazione. I 3 gruppi sono sottolineati da queste arcate che si aprono su questo cortile e di cui non vediamo cosa c é esattamente nel loggiato, intuiamo però che si apre una porta e in fondo una finestrella dove arriva la luce nella casa. Punto di fuga e la mano che tiene le spade. Linee di fuga convergono al centro del dipinto dove il padre time e la mano con le spade mentre invoca la benedizione e accetta giuramento dei figli. Momento precedente alla battaglia. David utilizza dei brani reali, modo tutto romano di posizionare il laterizio, lopus-spicatum. A lisca di pesce. Mercato di tariamo fatto così. L inverno del cortile della domus é una rilettura archeologica riutilizzato. Talmente furbo che usa questo espediente di far cadere l intonaco e mostrare la ghiera del arco, cioè facciata del, arco dove si disegnano le lienee tra mattone e L altro dove si mette la ghiera. L idea é la ripesa e replicata con attenzione all interno del dipinto. 1793: Mara viene assassinato dalla corday. Jacques é per metà sardo, qualcuno non é d’accordo sulle azioni della rivoluzione francese e mandano ad assassinare Marat. È uno dei rivoluzionari che é a capo del Moro rivoluzionario francese, sta guidando le amministrazioni, vicino a robespierre, esponente vivace della rivoluzione che ha fatto cadere qualche testa di sovrano e ha mandato in liberata i nobili francesi. Qualcuno cerca di guadagnarsi di nuovo il posto. Non é scontato pensare di esser oggetto di attentati. La signora mariann di nobili origini si fa ricevere da marat e lo uccide pugnalandolo, in vasca da bagno. Soffrirà di una dermatite segorroica che gli seccava la cute e per contrastare questo dolore si risolveva nella vasca da bagno in acqua. Diventa il suo ufficio. A sto punto davis che sosteneva la rivoluzione é chiamato a realizzare una sorta di monumento a marat. Un rivoluzionario che deve essere rappresentato come un martire. Martire civile di quella rivoluzione in cui lui credeva tanto. Stiamo sottolineando le virtù civili del personaggio. Il 13 luglio 1793, Marie charlotte deve essere disperata per avere il vostro benvenuto. Ha la richiesta di udienza. David non rappresneta apice, serie di oggetti che ci aiutano a collocare il dipinto all interno del neo classicismo e allo stesso tempo é in grado di darci la storia completa dell,avvenimento utile a nobilitare marat. Nonostante la sua malattia riceve l udienza e svolge le sue funzioni civiche. Strumenti del martirio. Bigliettino e penna per scrivere la risposta e il coltello gettato a terra e la sua vasca sono gli statue,nei d el martirio, ambientato e pulito dav una stanza da bagno comune, è limitato. Parte superiore quasi la metà dell opera, riempita di luce soffusa che sono una serie di ournini gialli che illuminano il corpo di marat. Lenzuola usate come letto di morte, come sudario. In questo caso lui ha finto il letto ponendo un asse dove era il suo scrittoio. In parte un tavolino, che sembra più una lapide di legno. Lapide dedicatoria. Meta alta vuota, metà bassa occupata. Centro é sul volto, é una quieta morte, nobile semplicità, quieta grandezza. Asse verticale sempre penna che é capace di ferire pure quella e ciò che l’ha ucciso, il coltello. Braccio che pende non é un invesione, viene dal viaggio in Italia. Pietà di Michelangelo, deposizione di Caravaggio e pala,barioni di Raffaello. Morivo ricorente, assorbito e portato all inferno e di David.