CORSO DI PREPARAZIONE ALL’ESAME DI GUIDA TURISTICA PDF
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Simona Fanini
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This document is a course on preparing for a tourism guide exam. It details the late antique legacy and Byzantine and Lombard art, analyzing Italian art from the 5th to the 10th century. It includes information about Roman architecture and mosaics.
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CORSO DI PREPARAZIONE ALL’ESAME DI GUIDA TURISTICA 23. L’eredità tardoantica e l’arte bizantina e longobarda: le radici dell’arte medievale in Italia. Un’analisi dell’arte italiana tra V e X secolo. a cura di Simona Fanini Arte paleocristiana...
CORSO DI PREPARAZIONE ALL’ESAME DI GUIDA TURISTICA 23. L’eredità tardoantica e l’arte bizantina e longobarda: le radici dell’arte medievale in Italia. Un’analisi dell’arte italiana tra V e X secolo. a cura di Simona Fanini Arte paleocristiana Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Arco di Costantino L’arco infatti celebra il trionfo dell’imperatore Costantino su Massenzio, avvenuto il 28 ottobre del 312 d.C. a seguito della battaglia di ponte Milvio. L’iscrizione sul fornice centrale narra che il monumento fu solennemente dedicato dal Senato all’imperatore in memoria di quel trionfo e in occasione dei Decennalia dell’Impero all’inizio del decimo anno di regno, il 25 luglio del 315 d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Arco di Costantino La decorazione in lastre marmoree a rilievo fu ideata e realizzata in età costantiniana secondo un progetto unitario, utilizzando perlopiù materiali di spoglio provenienti da altri monumenti imperiali. Sulle facce principali dell’arco e sui lati si alternano, secondo schemi simmetrici, rilievi dell’età di Traiano, di Adriano, di Marco Aurelio e infine, nel settore inferiore, dell’età di Costantino. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Arco di Costantino Rilievi di epoca traianea Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Arco di Costantino Tondi di epoca adrianea Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Arco di Costantino Discorso dai rostra nel Foro Romano (Oratio) Rilievi dell’epoca costantiniana Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Tetrarchia Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Tetrarchia Il monumento, databile tra il 293 e il 303 d.C. circa, approda a Venezia insieme ai quattro cavalli di rame e bronzo conservati all’interno della Basilica di San Marco solo in epoca medievale come “spolia”, bottino di guerra frutto dell’assedio dei veneziani a Costantinopoli nel 1204, al termine della quarta Crociata indetta da papa Innocenzo III. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Gruppo di due imperatori (Diocleziano e Massimiano), Città del Vaticano, Musei Vaticani Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il porfido, la pietra del potere Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il porfido, la pietra del potere Il monumentale sarcofago in porfido rosso fu utilizzato per accogliere le spoglie di Elena, madre di Costantino, morta intorno al 335 d.C. Il soggetto militare, poco adatto a una sepoltura femminile, fa supporre che il sarcofago fosse originariamente previsto per un componente maschile della famiglia imperiale, come Costanzo Cloro o più probabilmente Costantino stesso. Sarcofago di Elena, Città del Vaticano, Musei Vaticani, IV d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il porfido, la pietra del potere Sarcofago di porfido, oggi nel Museo archeologico di Istanbul Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il porfido, la pietra del potere Il monumentale sarcofago in porfido rosso fu realizzato per accogliere le spoglie di una delle figlie dell'imperatore Costantino, probabilmente Costanza, morta nel 354 d.C. La cassa è decorata sui quattro lati da rigogliosi girali e tralci di vite, all'interno dei quali compaiono eroti intenti nella vendemmia. Il tema dionisiaco della vendemmia compariva anche nella raffinata decorazione a mosaico sulla volta del mausoleo di Costanza. Sarcofago di Costanza, Città del Vaticano, Musei Vaticani, IV d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche – origini e forme architettoniche Ricostruzione Basilica Julia, Foro Romano, I a.C. Ricostruzione Basilica di Massenzio, Foro Romano, IV d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche – origini e forme architettoniche Ricostruzione Basilica del Salvatore eretta da Costantino Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche – origini e forme architettoniche Ricostruzione Basilica di San Pietro eretta da Costantino Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche – origini e forme architettoniche Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche circiformi e i mausolei imperiali Basilica circiforme dei Ss. Pietro e Marcellino sulla Via Labicana e Mausoleo di Sant’Elena Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche circiformi e i mausolei imperiali Basilica circiforme di Sant’Agnese e Mausoleo di Costanza Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche circiformi e i mausolei imperiali Interno Mausoleo di Costanza – IV secolo d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche circiformi e i mausolei imperiali Pianta e alzato Mausoleo di Costanza Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le basiliche circiformi e i mausolei imperiali Mausoleo di Costanza e mosaico della Traditio Legis Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri mosaici paleocristiani a Roma – Santa Pudenziana Catino absidale di S. Pudenziana – fine IV-inizio V d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri mosaici paleocristiani a Roma – Santa Sabina Mosaico di controfacciata di S. Sabina ca. 420-430 d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Sabina - Un altro elemento importante L'ingresso principale è chiuso da una porta lignea risalente al V secolo, e uno dei riquadri rappresenta quella considerata la più antica immagine della Crocefissione Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Maggiore a Roma Arco absidale di Santa Maria Maggiore, Roma V secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Maggiore a Roma Arco absidale di Santa Maria Maggiore, Roma V secolo - dettaglio Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Maggiore a Roma Quadri in mosaico con storie dell’Antico Testamento navata centrale - V secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Maggiore a Roma Dettagli dei quadri in mosaico con storie dell’Antico Testamento navata centrale- V secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santi Cosma e Damiano a Roma Catino absidale ca. 526 d.C. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe Fine II - inizio III secolo Chiamati Coemeterium o Crypta Catacomba usato dal Medioevo (ad catacumbas – presso la cavità) Cimiteri comunitari Crescita numero dei fedeli Volontà di riconoscersi come gruppo religioso Possibilità di sepoltura per non abbienti Espansione in epoca costantiniana Trasformazione da cimiteri a santuari con Papa Damaso (366-384) e i suoi epigrammi scolpiti da Filocalo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe Abbandono della funzione cimiteriale dal V secolo (utilizzo basiliche cimiteriali) Dal V al IX secolo utilizzo devozionale Dal IX secolo traslate reliquie dei martiri nelle chiese romane perché il suburbio non è più sicuro Da allora se ne perde la memoria tranne dove esistevano santuari martiriali frequentati (S. Agnese, S. Sebastiano, S. Lorenzo) Riscoperte a fine ‘500 (Cesare Baronio e Antonio Bosio) Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe – tipologia di sepolture Loculi Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe Arcosolio Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe Cubicolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe La cripta dei papi – Roma, Catacombe di San Callisto Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Le catacombe in Italia La maggiore diffusione delle catacombe è avvenuta a Roma, ma sono presenti in molte altre regioni d’Italia, con una predominanza nel Centro-Sud, probabilmente a causa della conformazione geologica dei territori: Toscana Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Il buon pastore Il Buon Pastore con la pecora sulle spalle rappresenta Cristo salvatore e I'anima che Egli ha salvato. Questo simbolo è con frequenza presente negli affreschi, nei rilievi dei sarcofagi, nelle statue e si trova pure sovente inciso sulle tombe. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Il pesce Il pesce. In greco si dice IXTHYC (ichtùs). Disposte verticalmente, le lettere di questa parola formano un acròstico: Iesùs Christòs Theòu Uiòs Sotèr = Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. Acròstico è una parola greca che significa la prima lettera di ogni riga o paragrafo, è un simbolo diffuso di Cristo, emblema e compendio della fede cristiana. I esus K hristos T heos U ios S oter Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana La colomba La colomba simboleggia secondo il contesto: - l’intervento salvifico di Dio - lo Spirito Santo - l’anima del defunto - la pace Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana La colomba Il monogramma di Cristo è formato da due lettere dell'alfabeto greco, la X (chi) e la P (ro), intrecciate insieme. Sono le prime due lettere della parola greca "Christòs", cioè Cristo. Questo monogramma, posto su una tomba, indicava che il defunto era cristiano. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana L’ancora Rappresenta il simbolo dell’approdo al termine della vita, la salvezza Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Alfa e Omega La lettera alfa (Α α) è la prima lettera dell'alfabeto greco. Omega (Ω ω) è l'ultima lettera dell'alfabeto greco, e in contrasto con l'alfa, viene spesso associato all'idea di fine. Con questo simbolo utilizzato anche nella Bibbia, si può inoltre voler intendere la fine di tutto. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Il pavone Il pavone è simbolo della resurrezione della carne in relazione di una credenza che riteneva le sue carni incorruttibili. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana L’orante Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Daniele tra i leoni Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Giona Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Mosè che batte la rupe Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Tre fanciulli nella fornace Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Orfeo tra gli animali Orfeo è assimilato all’iconografia cristiana la quale vedeva il viaggio negli inferi compiuto dal poeta come una prefigurazione della morte e resurrezione di Cristo. Oppure la rappresentazione di Orfeo con la cetra tra gli animali selvatici, viene interpretata dai cristiani come Cristo che vince sulla natura. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana L’agape (banchetto sacro) Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana Episodi dal Nuovo Testamento Dal Nuovo Testamento si selezionano i miracoli di guarigione (il cieco, il paralitico, l’emorroissa) e di resurrezione (Lazzaro, il figlio della vedova di Naim, la figlia di Giairo), ma anche altri episodi, come il colloquio con la samaritana al pozzo e la moltiplicazione dei pani e dei pesci Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago di Livia Primitiva al Louvre Lo “strìgile” era uno strumento in metallo usato, specie dagli atleti, per detergersi il corpo dopo essersi cosparsi d’olio: esso appariva come una lamina concava e ricurva, la cui forma ricorda le decorazioni a S (“strigilature”, appunto), che caratterizzano alcune produzioni di sarcofagi, specie fra III e IV sec. Talora, come negli esemplari esposti in questo settore del Museo, i campi “strigilati” sulle fronti dei sarcofagi si alternavano a clìpei circolari o pannelli figurati, in cui potevano trovare posto i ritratti dei defunti, personaggi simbolici, scene bucoliche, ma anche raffigurazioni tratte dai testi biblici. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago di Santa Maria Antiqua (275 d.C.) A seguito dell’accordo del 313 tra Costantino e Licinio (c.d. “Editto di Milano”), i Cristiani ottennero nell’impero la libertà di culto, dei sarcofagi cristiani ebbe un grande impulso: le immagini ispirate ai racconti biblici si affollarono sulle fronti delle casse marmoree, che letteralmente pullulavano di personaggi e scene disposti senza soluzione di continuità, nella diffusa tipologia che è definita, appunto, “a fregio continuo”. Su tali sarcofagi le scene rappresentate hanno in generale come filo conduttore il tema della salvezza cristiana, quale augurio della vita oltre la morte rivolto ai defunti. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago di Santa Maria Antiqua Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago c.d. Dogmatico – Musei Vaticani Il sarcofago, proveniente da San Paolo e datato 340 d.C. deve il suo nome ai tre personaggi impegnati nella Creazione di Eva (scena in alto a sinistra), in cui si propone di riconoscere la prima raffigurazione della Trinità divina; più in generale, l’impostazione del programma iconografico sembra rispecchiare il clima dottrinale seguito al concilio di Nicea del 325, cui si dovette la prima formulazione del “Credo” trinitario. La stretta relazione fra le narrazioni bibliche dell’Antico e del Nuovo Testamento spiega anche l’appellativo di sarcofago “dei due Testamenti”. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago di Adelfia – Museo P. Orsi Siracusa Il sarcofago presenta tredici decorazioni di iconografia cristiana disposte su doppio registro sulla cassa: di queste, la maggior parte sono tratte dal Nuovo Testamento mentre le rimanenti sono citazioni del Vecchio Testamento. L’elemento più importante del sarcofago sono le sue raffinate decorazioni, tra le quali spicca la scena della Natività di Gesù, ritenuta “il più antico presepe del mondo”. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Sarcofagi «a colonne» - Il sarcofago di Giunio Basso Tesoro della basilica di San Pietro Il sarcofago di Giunio Basso (appartenuto a Giunio Basso, praefectus urbi morto nel 359 d.C. e figlio di Giunio Annio Basso), è uno dei più antichi sarcofagi con scene cristiane a noi pervenuti. Le scene nelle nicchie raffigurano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento e sono composte con due o tre personaggi ciascuna. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Iconografia paleocristiana – i sarcofagi Il sarcofago di Stilicone È un sarcofago “a porte di città” con scena di Traditio Legis sul lato anteriore e con la raffigurazione del collegio apostolico sul lato posteriore. Si tratta di due temi allegorici, nati nella seconda metà del IV secolo, che hanno spesso come sfondo mura e porte di città che, nella fattispecie, corrono lungo tutti e quattro i lati del cassone. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Milano Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Milano Disegno che ricostruisce il complesso episcopale che occupava l’area dell’attuale piazza del Duomo dal IV al IX secolo: 1 – Basiliche “vetus” e “minor”, con il Battistero ottagonale di Santo Stefano, risalenti al 313-315 d.C.; 2 – Basilica “nova” o Santa Tecla, del 343-345 d.C.; 3 – Battistero di San Giovanni alle fonti, della fine del IV secolo; 4 – Santa Maria Maggiore, nota dal IX secolo; 5 – Edificio triabsidato annesso al Battistero di San Giovanni alle Fonti, collocabile tra l’VIII e il IX secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Milano Ambrogio apparteneva a una famiglia dell’aristocrazia senatoria. Dopo gli studi a Roma, intraprese con il fratello Satiro la carriera di avvocato in Illirico e poi a Milano, una delle capitali dell’Impero. Intorno al 370 Ambrogio fu nominato governatore della provincia di Liguria e Emilia: a Milano, la sua attività di rigoroso amministratore della giustizia gli guadagnò la stima del popolo a tal punto che, quando il vescovo ariano Aussenzio morì nel 374, Ambrogio fu acclamato vescovo con una procedura eccezionale. Nel volgere di una settimana ricevette il battesimo, l’ordinazione sacerdotale e la consacrazione episcopale, il 7 dicembre 374. Difensore della fede contro le numerose eresie, la sua dottrina rappresentò la voce ufficiale della Chiesa d’Occidente. Ambrogio rinnovò l’edilizia sacra di Milano con la fondazione di alcune basiliche sulle vie principali a protezione della città Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Milano Vennero realizzate una basilica per i profeti (la basilica prophetarum, in seguito ridenominata basilica di San Dionigi), una per gli apostoli (la basilica apostolorum, che poi prese il nome di basilica di San Nazaro in Brolo), una per i martiri (la basilica martyrum, che in seguito ospitò le sue spoglie e divenne la basilica di Sant'Ambrogio), una per le vergini (la basilica virginum, ridenominata poi basilica di San Simpliciano). Erano infatti dedicate ciascuna ad una diversa famiglia di santi, dato che non esisteva ancora l'usanza di intitolare le chiese a un solo santo. Le posizioni delle quattro basiliche, tutte costruite fuori dalle mura romane di Milano, disegnavano una croce simbolica Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Milano Ricostruzione della primitiva basilica di Sant’Ambrogio – Basilica Martyrum Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Sacello di San Vittore in ciel d’oro a Sant’Ambrogio Il sacello ospita il corpo di san Vittore il Moro, è stato voluto dal vescovo Materno nella prima metà del IV secolo ed è antecedente la basilica di Sant'Ambrogio di Milano. Vittore era un soldato di stanza a Milano al tempo dell'imperatore Massimiano che lo punì per non aver rinunciato alla sua fede cristiana. Accanto al corpo del martire, Sant'Ambrogio farà seppellire quello di suo fratello Satiro. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di San Lorenzo Maggiore Le indagini archeometriche del 2002/2004 hanno circoscritto la datazione tra a fine del IV e l’inizio del V secolo, cioè gli ultimi anni dell’imperatore Teodosio e il periodo di Onorio e Stilicone. Diverse sono le ipotesi rispetto alla funzione primitiva dell’edificio. La pianta a croce greca, dovuta forse al fatto di essere connessa al palazzo imperiale di Teodosio I e quindi "cappella palatina". Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di San Lorenzo Maggiore È credibile che le pareti fossero rivestite di marmo nella parte inferiore, mentre le volte, gli archi e tutte le parti più elevate fossero decorate con mosaici. Per costruire San Lorenzo si usò materiale edilizio recuperato da edifici preesistenti, pratica che si diffuse dal III sec. in poi. Ad esempio, per le fondamenta si usò materiale di recupero del vicino anfiteatro, per Sant’Aquilino un portale del I secolo e per le colonne di fronte alla Basilica un edificio del II secolo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sacello di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore La cappella, di impianto ottagonale, è collegata alla basilica da un atrio un tempo interamente ricoperto da mosaici. Gli anni della costruzione, 390-430, corrispondono all’epoca di Galla Placidia, sorella dell’imperatore Onorio e madre di Valentiniano III. Delle decorazioni musive restano alcuni frammenti con figure di apostoli e patriarchi delle tribù di Israele, vicini ai mosaici del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna e di Santa Maria Maggiore a Roma. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sacello di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore Restano i mosaici di due lunette. In quella di destra, un Cristo giovane e imberbe (secondo l’iconografia del IV secolo), seduto su una roccia, attende i giusti alla fine dei tempi, circondato dagli Apostoli. Ai loro piedi scorrono due corsi d’acqua, simboli del Paradiso, così come lo è lo sfondo dorato (primo esempio noto nell’arte occidentale). Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sacello di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore Nella lunetta di sinistra, la quadriga di Cristo, il “vero Sole”, vittorioso sulla morte, rischiara la terra, un paesaggio che è in realtà l’Arcadia, tema tipico dell’arte funeraria romana e fatto proprio dai cristiani. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero di Albenga (Savona) Il Battistero di Albenga, costruito in epoca tardo-romana tra V e VI secolo, è il monumento paleocristiano più importante di tutta la Liguria e tra i più importanti in Italia. La costruzione si presenta esternamente a pianta decagonale - nella parte inferiore - e a pianta ottagonale nella zona superiore con arcate cieche e finestre centinate. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero di Albenga (Savona) La nicchia centrale ospita al suo interno uno splendido mosaico policromo datato alla prima metà del VI secolo: una volta stellata blu cobalto reca al centro il monogramma di Cristo attorniato da dodici colombe bianche simboleggianti gli Apostoli, mentre nella lunetta sottostante, su un prato fiorito raffigurante il Paradiso, vi sono due agnelli bianchi ai lati di una croce gemmata, simbolo di Cristo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Aquileia Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana – Aquileia (Udine) 300 d.C. - L'imperatore Massimiano si stabilì nei palazzi imperiali di Mediolanum e Aquileia ed in queste città fece erigere costruzioni enormi e ricche tanto da farle apparire una "seconda capitale". 313 d.C. - L'imperatore Costantino pose fine alle persecuzioni cristiane, fece erigere ad Aquileia un grande centro di culto con tre aule splendidamente mosaicate, ciascuna delle quali conteneva oltre 2.000 fedeli. Costantino aveva un palazzo sontuoso ad Aquileia, dove soggiornava frequentemente. 395 d.C. - Alla morte dell'imperatore Teodosio I, la nona città dell'Impero e la quarta d'Italia, dopo Roma, Milano e Capua, celebre per le sue mura e per il porto. 400 d.C. - Invasioni e devastazioni, prima con le incursioni Alarico agli inizi del 400, poi con l'entrata in città di Attila che trucidò tutti i suoi abitanti e la rase al suolo, cospargendo anche di sale il terreno per renderlo infertile. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Iniziata all’indomani dell’Editto di Costantino, così appariva tra fine IV e inizio V secolo Aspetto della basilica nel IX secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Aspetto attuale, dopo l’intervento di Popone nell’XI secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Il mosaico ricopriva l’Aula Sud di Teodoro, uno dei tre ambienti principali che costituivano la sede vescovile eretta al tempo dell’imperatore Costantino. Teodoro infatti, ricordato nell’epigrafe inserita nel pavimento (nella Scena di Pesca), aveva costruito un complesso cultuale perfettamente rispondente alle esigenze liturgiche del tempo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La basilica di Aquileia Di rilevanza assoluta è un motivo che raffigura in termini simbolici uno scontro epocale, la lotta tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre, raffigurato da un gallo (annunciatore di luce) ed una tartaruga (il regno delle tenebre, rinchiusa com’è nel suo guscio). Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il battistero Il battistero esterno, datato alla fine del IV secolo, quando fu realizzata anche la basilica post-teodoriana meridionale, sopravvive nelle forme originarie per la metà inferiore. Due porte permettevano l’accesso dalle due sale nord e sud, una terza, più grande, si apriva a est, verso la basilica. Il fonte battesimale attuale è di forma esagonale, con gradini che immettono nel bacino per l’immersione e fusti di colonne che lo circondarono in una fase successiva (IX secolo?). Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il battistero Ai lati del battistero, sorgevano due ampie sale simmetriche di forma rettangolare, scoperte a partire dal 1893 e denominate dagli archeologi austriaci rispettivamente Nordhalle (sala nord) e Südhalle (sala sud), che completavano il grande complesso basilicale. Entrambe le sale erano dotate di pavimenti musivi, quello settentrionale conservato in maniera molto frammentaria, quello meridionale, datati tra la fine del IV e i primi decenni del V secolo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Museo Paleocristiano Il museo costituisce una raccolta unica di manufatti di età tardoantica che raccontano il cristianesimo delle origini nel sito altoadriatico. È ospitato in un imponente edificio agricolo, costruito sui resti di una basilica paleocristiana del IV secolo d.C., della quale ingloba le strutture perimetrali e i pavimenti a mosaico. Il museo espone al suo interno anche il celebre rilievo con i Ss. Pietro e Paolo e la ricchissima raccolta aquileiese di iscrizioni di età cristiana, seconda solo a quella di Roma. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Ravenna Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Ravenna Nel 402 d.C., quando l’imperatore Onorio decise di trasferire per ragioni di sicurezza la capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna, la città perse quel ruolo da piccola provincia che aveva svolto fino a quel momento e assunse quello fastoso di residenza imperiale e centro culturale. Edifici, basiliche, mausolei, tutto doveva esprimere ricchezza e autorità, fascino e potere e rispondere alle esigenze della nuova corte. Affinché ciò avvenisse, tra il V e VI secolo d.C., proprio nel momento in cui gran parte dell’Impero Romano stava attraversando una fase di progressivo rallentamento, a Ravenna furono ideati, progettati e costruiti ben otto monumenti che oggi fanno parte della World Heritage List stilata dall’Unesco. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Teodorico Fatto costruire per volontà di Teodorico come propria sepoltura attorno al 520 d.C., il monumento mescola sapientemente ad alcune influenze orientali la tradizione costruttiva romana, soprattutto di alcuni mausolei, dando vita un monumento crocevia tra l’antico popolo romano e quello dei goti “invasori”. Interamente realizzato in blocchi di pietra d’Aurisina messi in posa a secco, l’edificio si sviluppa su pianta centrale, articolandosi in due ordini sovrapposti, entrambi decagonali. A ricoprire tutto una grande cupola monolitica dalle misure sorprendenti, senza eguali nel patrimonio architettonico antico e moderno (10,76 m di diametro e 3,09 m di altezza), coronata da dodici anse con le iscrizioni dei nomi di otto Apostoli e quattro Evangelisti, il cui peso raggiungerebbe le 290 tonnellate. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Teodorico Il piano inferiore si articola in una serie di nicchie su nove lati, mentre nel decimo si trova la porta d’ingresso. È probabile che la cella inferiore, a pianta a croce greca e copertura voltata a crociera, fosse destinata a luogo di culto o a tomba per i membri della famiglia di Teodorico. L’aula superiore è, invece, a pianta centrale con al centro una vasca in porfido nella quale, secondo la tradizione, fu posta la salma di Teodorico. Non è mai stata trovata traccia di una scala d’accesso al piano superiore, il che depone a favore della teoria secondo cui la cella avrebbe avuto, fin dalla costruzione del monumento, una destinazione esclusivamente funeraria. Le spoglie di Teodorico, qui probabilmente custodite, furono rimosse e disperse durante il dominio bizantino quando, a seguito dell’editto di Giustiniano del 561 d.C., il mausoleo fu trasformato in oratorio e consacrato al culto ortodosso Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Galla Placidia Commissionato nella prima metà del V secolo d.C. (dopo il 426 d.C.) dall’imperatrice Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell’imperatore Onorio, nonché imperatrice reggente per conto del figlio Valentiniano III, questo piccolo mausoleo doveva servire come sua “ultima dimora” in cui essere seppellita assieme al fratello e al marito, Costanzo III, sposato in seconde nozze. Non fu però mai utilizzato in tal senso: nel 450 d.C. la donna morì difatti a Roma e qui seppellita. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Galla Placidia Visto dall’esterno l’edificio appare molto sobrio: una pianta a croce latina di piccole dimensioni con una cupola nascosta da un tiburio a torretta quadrata all’incrocio di quattro bracci. In origine doveva essere collegato alla retrostante Chiesa di Santa Croce tramite un nartece (portico), andato poi distrutto. Doveva essere poi molto più alto di quanto oggi lo percepiamo. A causa del fenomeno della subsidenza (il progressivo sprofondamento del suolo che caratterizza gran parte del territorio di Ravenna), il mausoleo infatti oggi appare interrato di circa1, 5mt. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Galla Placidia Al centro della cupola, in un immenso cielo stellato, appare in tutto il suo splendore una croce latina dorata, simbolo di Cristo Sole Nascente. Attorno ad acclamarlo i quattro Esseri dell’Apocalisse. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Galla Placidia Nelle lunette, invece, gli apostoli contornati da colombe e zampilli d’acqua, a simboleggiare la Grazia che attinge alla Fonte Divina. Seguendo la stessa metafora, nelle lunette a Est e Ovest, i cervi si abbeverano all’acqua sacra del battesimo circondati da un paradisiaco giardino mentre, nella lunetta di fronte all’ingresso, accanto a una graticola in fiamme, appare San Lorenzo Martire. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Mausoleo di Galla Placidia Sopra l’ingresso, il mosaico più pregiato: il Cristo Buon Pastore tra le sue pecore. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi) Fu probabilmente edificato attorno agli inizi del V secolo, dietro iniziativa dell’episcopato di Orso, in concomitanza con l’elevazione di Ravenna a capitale dell’Impero romano d’Occidente. Al tempo del vescovo Neone (450 - 475 d.C.) fu oggetto di importanti lavori di restauro che alla realizzazione della decorazione interna che oggi possiamo ammirare. Tra tutti i battisteri realizzati tra il IV e V secolo nel Mondo antico Occidentale ed Orientale (Antiochia, Costantinopoli, Efeso, Treviri, Milano, Aquileia e Roma), questo edificio si caratterizza per essere il meglio conservato dal punto di vista architettonico e decorativo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi) Come di consuetudine, il programma iconografico della cupola è da leggersi in direzione ascensionale, dall’esterno verso il centro, trovando nel clipeo il suo massimo compimento. La fascia più esterna è scandita in otto parti, in cui si alternano motivi naturali quali piante e fiori, troni vuoti che rimandano all’attesa del giorno del Giudizio Universale e altari sui quali è deposto un Vangelo. Nella fascia mediana, su fondo blu, emergono le figure dei 12 apostoli, abbigliati di tunica e pallio, suddivisi in due schieramenti, e capeggiati da San Pietro e San Paolo. Nelle mani velate in segno di deferenza recano le corone di alloro, simbolo di trionfo, procedendo ieratici, a passo cadenzato, in una lenta rotazione. Al centro della cupola un grande medaglione racchiude la scena del Cristo, raffigurato immerso sino alla vita nelle acque trasparenti del fiume Giordano in compagnia di San Giovanni Battista. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Battistero degli Ariani Fatto innalzare presumibilmente da re Teodorico alla fine del V secolo d.C., quando l’arianesimo era religione ufficiale della corte, doveva apparire come complemento liturgico alla vicina Cattedrale degli Ariani. A metà del VI secolo il battistero fu riconsacrato per volere di Giustiniano al culto ortodosso, divenendo un oratorio dedicato alla Vergine Maria. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Battistero degli Ariani Al suo interno nulla è rimasto degli stucchi e degli ornamenti che sicuramente rivestivano le pareti. L’unica parte conservata è la cupola rivestita di mosaici raffiguranti il battesimo del Cristo, un’iconografia già presente nel Battistero Neoniano. Pur conservando la medesima impostazione iconografica di quest’ultimo, da cui trae ispirazione, il mosaico del Battistero degli Ariani testimonia il culto della corte di Teodorico, fondato sulla figura di Cristo al contempo divina e terrena. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Battistero degli Ariani Così ammiriamo nel clipeo centrale il Cristo, giovane e nudo, immerso nell’acqua fino ai fianchi mentre nella fascia concentrica il corteo dei dodici apostoli, divisi in due schiere, che incedono verso un grande trono gemmato sormontato dalla croce, dai cui bracci pende un drappo purpureo, espressione della fisicità del Cristo e della sua umana sofferenza. Il mosaico del battesimo è quasi certamente di età teodoriciana, mentre gli apostoli risultano quasi del tutto rifatti a metà del VI secolo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di Sant’Apollinare Nuovo La basilica di Sant’Apollinare Nuovo realizzata tra la fine del V e l’inizio del VI secolo d.C. dal sovrano goto Teodorico (493-526) accanto al suo palazzo, come cappella palatina legata al culto ariano. Inizialmente dedicata al Salvatore e dedita al culto ariano, a seguito della conquista bizantina della città, la basilica fu consacrata al culto ortodosso (metà del VI secolo d.C.) e intitolata a San Martino, vescovo di Tours, che si era distinto nella lotta agli eretici. Secondo la tradizione, nel IX secolo d.C. le reliquie di Sant’Apollinare furono qui traslate dalla basilica di Classe, e proprio in quell’occasione l’edificio ricevette la sua intitolazione a Sant’Apollinare, detta “Nuovo”. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di Sant’Apollinare Nuovo All’interno si ritrova uno dei cicli in mosaico d’età paleocristiana e tardoantica più famosi al mondo. Una straordinaria decorazione in mosaici percorre tutta la navata centrale. Un capolavoro di immenso valore che, dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico, consente di seguire l’evoluzione del mosaico bizantino dal periodo teodoriciano fino a quello bizantino. Le 26 scene cristologiche, risalenti appunto al periodo di Teodorico, rappresentano infatti il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto fino a noi. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di Sant’Apollinare Nuovo Il porto di Classe Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Basilica di Sant’Apollinare Nuovo Il palazzo di Teodorico Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini La Cappella arcivescovile (o di Sant’Andrea) Costruita agli inizi del V secolo d.C. su volere del vescovo Pietro II, è l’unico monumento ortodosso ancora esistente in città realizzato ai tempi di Teodorico come oratorio privato al servizio dei vescovi cattolici. A seguito della conquista della città da parte dei bizantini, la cappella fu dedicata a Sant’Andrea, le cui reliquie arrivarono a Ravenna da Costantinopoli attorno alla metà del VI secolo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Il Museo arcivescovile – la cattedra di avorio di Massimiano Massimiano è il nome dell'arcivescovo di Ravenna che entrò in carica qualche tempo dopo la conquista della città da parte dell'esercito dell'imperatore Giustiniano I nel 540. La funzione di questo oggetto è meno chiara di quanto suggerisca il nome: la sua struttura è infatti un po' troppo fragile per un vero e proprio trono episcopale. Un'ipotesi è che si tratti di un trono simbolico, sul quale posare i libri sacri. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Vitale Commissionata sotto il dominio dei Goti al tempo dell’arcivescovo Ecclesio (525-526 d.C.), grazie alla considerevole somma di 26 mila soldi d’oro messa a disposizione dal banchiere Giuliano Argentario, la basilica fu terminata quasi vent’anni dopo durante il regno dell’imperatore Giustiniano. Fu consacrata dal vescovo Massimiano nel 547 d.C. e dedicata a San Vitale, un martire dei primi secoli del Cristianesimo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Vitale L’edificio è in semplice laterizio e si presenta all’esterno volutamente disadorno e spoglio. La cupola, molto alta, è emisferica e impostata su pennacchi; all’esterno, essa risulta nascosta da un tiburio, una sorta di involucro architettonico a sua volta ottagonale. La forma geometrica della chiesa risulta quindi composta da vari nuclei, tutti rigorosamente definiti: il corpo principale, il tiburio, l’abside (poligonale all’esterno, semicircolare all’interno) e un nartece a forcipe, ossia un piccolo atrio di ingresso rettangolare concluso da due absidi laterali, qui curiosamente posto in obliquo e tangente a un angolo della facciata principale Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Vitale L’interno, al di sopra dei pregiati marmi, è motivo d’estasi e sorpresa: si può ammirare, infatti, uno splendido esempio di mosaico parietale con uno sviluppo in verticale che conferisce alla basilica l’aura imperiale e rappresentativa del potere politico e religioso dell’epoca. Se nel presbiterio i personaggi tratti da episodi dell’Antico e Nuovo Testamento ci appaiono plastici e in un contesto terreno, le figure rappresentate nell’abside (gli imperatori Teodora e Giustiniano, l’arcivescovo Massimiano) si stagliano invece ieratiche su un fondo aureo, quasi astratto, trasmettendo al fedele l’energia trascendente e metafisica della chiesa, ma anche la forza dogmatica e politica della concezione religiosa di Giustiniano. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Vitale La sovrana Teodora indossa sulla tunica bianca una clamide color porpora decorata in basso con le immagini dei Re Magi. Porta sul capo un prezioso copricapo di perle, su cui poggia il diadema, anch’esso di perle, oro e pietre preziose. Le due dame alla sinistra di Teodora sono identificate come la moglie e la figlia di Belisario. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Vitale Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sant’Apollinare in Classe Nata per accogliere le spoglie di Apollinare, santo patrono della città, la basilica fu edificata su una precedente area cimiteriale in uso tra la fine del II e l’inizio III secolo d.C. dove sembra avesse trovato sepoltura lo stesso protovescovo. A finanziarla fu Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ursicino (533 - 536 d.C.) ma fu consacrata solo qualche anno dopo (549 d.C.), sotto l’arcivescovado di Massimiano. Imponente e maestosa, con una facciata alta 30 metri e lunga quasi il doppio, è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana oggi conosciuta. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sant’Apollinare in Classe In questo quadro simbolico ogni elemento è denso di significati, come i dodici agnelli bianchi immersi in un paesaggio verdeggiante simbolo dei dodici apostoli. I mosaici raffigurano anche una varietà di piante, rocce, uccelli, alcuni dei quali caratteristici della zona, oltre rendere onore ad alcuni importanti nomi della chiesa ravennate. Sopra il paesaggio paradisiaco in cui troviamo Apollinare, emerge dalle nuvole su un fondo dorato la raffigurazione della mano di Dio e subito sotto una croce tempestata di pietre preziose su un cielo punteggiato da novantanove stelle d’oro e d’argento. Al suo interno è il volto di Cristo con le lettere apocalittiche dell’alfabeto greco: l’Alpha e l’Omega, l’Inizio e la Fine di ogni cosa. A fianco, tra le nubi le figure di Mosè ed Elia mentre poco sotto tre pecorelle sono il simbolo degli apostoli che assistono alla Trasfigurazione. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altri centri di diffusione dell’arte paleocristiana - Napoli Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Giorgio Maggiore - Napoli Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Giorgio Maggiore - Napoli L'edificio religioso è stato costruito tra la fine del IV secolo e gli inizi del V secolo come chiesa paleocristiana e detta inizialmente "la severiana", perché voluta dal vescovo san Severo di Napoli. L'attuale nome risale invece al IX secolo, in onore del guerriero martire nelle vicende in cui il popolo combatteva contro i longobardi. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Restituta- Napoli La fondazione della basilica, in origine dedicata al Salvatore, è attribuita all'imperatore Costantino nel IV secolo, ricordata anche in un passo dalla vita di papa Silvestro nel Liber pontificalis:«[…] in quel tempo, l'imperatore Costantino edificò una basilica nella città di Napoli.» La basilica si trova, con molta probabilità, sul luogo occupato in precedenza da un antico tempio di Apollo. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero San Giovanni in fonte - Napoli La costruzione del battistero è attribuita al vescovo Severo, il dodicesimo della cronotassi episcopale partenopea (362-408), oppure al vescovo Sotero (465 - 468), o al vescovo Vincenzo (554 - 578), poiché il Chronicon episcoporum neapolitanae ecclesiae riferisce che entrambi edificarono un battistero intus Episcopio. I resti dell'edificio sono datati al IV secolo, con rimaneggiamenti nel V. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero San Giovanni in Fonte - Napoli La calotta della volta è decorata con un cielo punteggiato da stelle d'oro, bianche e blu, a otto raggi, di ineguale grandezza, e sul quale si staglia il monogramma di Cristo (Chrismon) tra le lettere alfa e omega. Al di sopra della croce compare la mano di Dio che regge una corona di alloro. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero San Giovanni in Fonte - Napoli Nel registro sottostante sono superstiti quattro scene bibliche raffiguranti: la Traditio legis, la Samaritana e le Nozze di Cana, la pesca miracolosa o Pietro che cammina sulle acque e le pie donne al sepolcro. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Battistero San Giovanni in Fonte - Napoli In piedi su un globo blu, il Cristo barbato e nimbato porge a Pietro con la mano destra un rotolo svolto sul quale si legge «Dominus legem dat». A destra Pietro avanza verso il Cristo e si tende per ricevere il dono, con le mani coperte per rispetto dai lembi del pallio e porta sulla spalla destra una croce monogrammatica. Dietro di lui si vede una palma. L'altro lato della scena è praticamente distrutto: non rimane che il piede e la parte inferiore dell'abito di Paolo, così come la base della seconda palma. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Complesso di Cimitile a Nola (Napoli) Il complesso delle basiliche paleocristiane di Cimitile è costituito da vari edifici di culto che sorgono a Cimitile, in provincia di Napoli, e dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli. Gli edifici più antichi risalgono al IV secolo, ma il periodo di massimo splendore va dalla fine del IV secolo all'inizio del V, allorché il nobile Ponzio Anicio Meropio Paolino vi si ritirò come monaco, prima di diventare Vescovo di Nola intorno al 409. Danneggiato da una disastrosa alluvione nella prima metà del VI secolo, si riprese ben presto e diventò un celebre santuario. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini San Saturnino a Cagliari La basilica dove fu sepolto il martire, patrono di Cagliari, conserva le sembianze originali di martyrium. È la più antica chiesa del capoluogo, fu costruita in stile bizantino-protoromanico tra V e VI secolo. Dell’antichissimo edificio a croce greca, con quattro bracci uguali e un corpo centrale cupolato, si possono apprezzare la cupola e i resti dell’abside ancora intatti. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini L’arte bizantina Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Antiqua a Roma La chiesa di Santa Maria Antiqua, situata alle pendici nord-occidentali del Palatino, fu costruita riutilizzando le strutture laterizie di un vasto complesso architettonico del periodo dell'imperatore Domiziano (81-96), probabilmente un vestibolo monumentale dei palazzi imperiali, ad essi collegato con una rampa coperta tuttora esistente. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Antiqua a Roma Santa Maria Antiqua è stata consacrata nel corso del VI secolo d.C. e venne poi, nell'arco di circa tre secoli, decorata con estesi cicli pittorici. L'unico frammento sopravvissuto dell'epoca di fondazione della chiesa fa parte del famoso PALINSESTO, dove si sovrappongono sei strati di pittura di diverse epoche. Il primo strato dipinto, che rappresenta una Madonna in Trono adorata da un angelo, risale alla metà del VI secolo. Cappella di Teodoto Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Antiqua a Roma Parete palinsesto: Affreschi sovrapposti in sette strati databili VI-VIII secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Santa Maria Antiqua a Roma Lo strato che mostra Maria Regina viene datato metà del VI secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Sant’Agnese a Roma Mosaico absidale di Sant’Agnese realizzato da papa Onorio I nel VII secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini L’Italia bizantina – Le icone del Sinai Le icone del Sinai VI-VII secolo Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini L’Italia bizantina – le icone del Sinai Di fondamentale importanza per comprendere l’origine stilistica delle prime icone bizantine sono anche i ritratti di mummie, diffusi in Egitto a partire dal I secolo d.C. i cui esemplari più noti sono quelli rinvenuti nel Fayyum. Si tratta di tavolette in legno su cui si realizzavano dei ritratti dei defunti con un’incredibile attenzione per i dettagli fisiognomici e che poi si ponevano sulle mummie; la tecnica di realizzazione a partire dal IV secolo d.C. fu soprattutto l’encausto e lo stile riprendeva quello della pittura ellenistico-romana. I ritratti del Fayyum alle origini delle icone del Sinai Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini L’Italia bizantina – Le icone a Roma Madonna della Clemenza Madonna Odigitria del Pantheon Santa Maria in Trastevere Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini I Longobardi Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini I Longobardi Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Cividale del Friuli (Udine) Cividale del Friuli, per opera del re Alboino, nel 568 d.C. divenne capitale del primo ducato longobardo nonché città importante nella politica, nella religione e nella cultura. Oggi la sua cinta muraria comprende edifici che testimoniano il periodo longobardo, dal Tempietto al complesso episcopale, passando per le ricchezze conservate nel Museo Archeologico Nazionale. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Cividale del Friuli Il Complesso Episcopale, rinnovato dal patriarca Callisto, era costituito da un insieme di edifici: la Basilica, il Battistero di San Giovanni Battista e il Palazzo Patriarcale. Dal Battistero provengono due tra le più importanti opere della produzione scultorea longobarda: il Tegurio di Callisto, un’edicola ottagonale che copriva il fonte battesimale, e l’Altare di Ratchis, unico manufatto di età longobarda dove è raffigurato un tema narrativo di carattere biblico. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Altare di Ratchis L’altare si presenta come un parallelepipedo composto da lastre marmoree assemblate, quattro delle quali sono scolpite con raffigurazioni incorniciate da motivi decorativi: sul fronte dell’altare un Cristo benedicente, affiancato da cherubini, è portato in trionfo da angeli, sui lati invece sono rappresentate scene della vita di Cristo relative rispettivamente alla Visitazione, alla Vergine e a Santa Elisabetta, e alla adorazione dei Magi. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Cividale del Friuli – Tempietto longobardo Fu edificato all’interno della Gastaldaga longobarda, nel terzo quarto dell’VIII secolo, con funzione di cappella palatina della corte regia, il che spiega l’altissima qualità dell’edificio di carattere biblico. Sulla parete occidentale ai lati della finestra si sviluppa la decorazione in stucco ad altorilievo che riproduce una teoria di sei figure femminili. Mirabilia Guide Academy - Lezione 23 - Simona Fanini Complesso di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia Il complesso di San Salvatore e Santa Giulia, oggi sede del museo della città, è uno straordinario palinsesto architett