Muscoli Arto Anteriore PDF
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Summary
Questo documento fornisce una panoramica dei muscoli dell'arto anteriore, suddividendoli in gruppi e descrivendo le loro funzioni. Include dettagli sulle posizioni, orientamenti, e specifiche dell'anatomia dei muscoli in diversi animali (come equini, carnivori).
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MUSCOLI DELL’ ARTO ANTERIORE I muscoli dell’arto anteriore si dividono in due grandi gruppi: muscoli della cintura toracica e i muscoli dell’arto toracico. MUSCOLI DELLA CINTURA TORACICA I muscoli della cintura toracica sono quei muscoli che connettono l’arto toracico al tronco tenendo in sede la s...
MUSCOLI DELL’ ARTO ANTERIORE I muscoli dell’arto anteriore si dividono in due grandi gruppi: muscoli della cintura toracica e i muscoli dell’arto toracico. MUSCOLI DELLA CINTURA TORACICA I muscoli della cintura toracica sono quei muscoli che connettono l’arto toracico al tronco tenendo in sede la scapola (sinsarcosi = unione per mezzo della carne). Possiamo riconoscere: - Strato superficiale -> muscoli spino-appendicolari superficiali (trapezio brachiocefalico e omotrasversario, grande dorsale), muscoli pettorali o toraco-appendicolari superficiali (pettorale o sterno-omerale discendente e pettorale o sterno-aponeurico trasverso) - Strato profondo -> muscoli spino-appendicolari profondi (romboide e grandi dentati) e muscoli pettorali o toraco-appendicolari profondi (pettorali scapolare e ascendente). MUSCOLI PETTORALI O TORACO-APPENDICOLARI SUPERFICIALI Si sviluppano dalla porzione ventrale del torace alla scapola e l’omero. Il muscolo sterno-omerale o pettorale discendente parte dal manubrio dello sterno per arrivare alla cresta omerale (immagine omero pagina successiva). Definiamo come solco pettorale (punto di repere) lo spazio compreso fra il pettorale discendente e il bicipite e il brachiale. Il pettorale discendente ha funzione di adduttore dell’arto. Orientamento: cranio-caudale: Le fibre si spostano dall'alto (craniale) verso il basso (caudale). Il muscolo sterno-aponeuretico o pettorale trasverso parte dal margine e dalla faccia ventrale dello sterno per arrivare alla cresta omerale (nei carnivori) e alla faccia mediale del gomito e la fascia dell’avambraccio (in equini e ruminanti). Il termine "aponeurosi" indica che il muscolo presenta una struttura tendinea ampia e piatta, in contrasto con i muscoli voluminosi dotati di un unico tendine, e per questo motivo è considerato un muscolo piatto. Questo muscolo è un adduttore dell’arto (avvicinare il braccio al torace), tensore della fascia dell’avambraccio. Orientamento: cranio-mediolaterale: Le fibre si dirigono dal centro (medio) dello sterno verso l'esterno (laterale). L'estensione di questo muscolo varia da un animale all’altro. MUSCOLI SPINO-APPENDICOLARI SUPERFICIALI Si sviluppano dalle vertebre cervicali e dorsali alla scapola e l’omero. Il muscolo grande dorsale o Negli equini parte dal legamento sovraspinoso sui processi spinosi delle ultime vertebre toraciche e lombari dalla tuberosità dell’anca e la fascia glutea, per giungere al tubercolo del grande rotondo. o Nei carnivori e nei ruminanti dalla fascia toraco lombare si porta sul tubercolo del grande rotondo (immagine omero). Questo muscolo è un flessore dell’omero. Il muscolo trapezio parte nella regione cervicale dal legamento nucale (con fibre dirette caudalmente), mentre nella regione dorsale dal legamento sovraspinoso e dai processi spinosi delle vertebre dorsali (con fibre dirette cranialmente). Entrambi giungono alla spina della scapola. Il muscolo trapezio fissa la scapola ed eleva l’arto. Omero sinistro di bovino MUSCOLI PETTORALI O TORACO-APPENDICOLARI PROFONDI Sono muscolo che mantengono l’adesione dell’articolazione della spalla al tronco, e la sospensione del tronco. Il muscolo sternoprescapolare o pettorale scapolare o succlavio parte dalla faccia ventrale dello sterno e dalle cartilagini delle prime coste sternali per portarsi all’aponeurosi del muscolo sovraspinato (tendine terminale di un muscolo laminare) e il trochine (guarda immagine omero). o Ho questo muscolo sviluppato solo nel cavallo e nel suino, o è poco sviluppato nei ruminanti e o manca nel cane. Il muscolo sternotrochiniano o pettorale ascendente o pettorale profondo parte dalla faccia ventrale dello sterno e dalle cartilagini costali per arrivare al trochine e all’articolazione della spalla. MUSCOLI SPINO-APPENDICOLARI PROFONDI Sono muscoli di sospensione e flessione del collo e del tronco all’arto toracico, e di inspirazione. Si sviluppano dal rachide e le coste fino alla scapola. Il muscolo romboide si divide in due sezioni: Cervicale: Le fibre originano dalla corda nucale (ligamento che si trova nella parte dorsale del collo) e si dirigono caudalmente (verso la coda). Queste fibre si inseriscono sulla faccia mediale della scapola e sulla cartilagine sovrascapolare. Dorsale: Le fibre originano dal legamento sovraspinoso (che collega le spine delle vertebre) e si dirigono cranialmente. Anche queste fibre si inseriscono sulla faccia mediale della scapola e sulla cartilagine sovrascapolare. o In carnivori, si aggiunge una parte chiamata romboide del capo, che origina dalla cresta nucale e svolge una funzione simile. Funzione: Il muscolo romboide fissa la scapola al tronco e aiuta nell'estensione del collo. Il muscolo grande dentato (detto anche dentato ventrale del torace o angolare della scapola) è suddiviso in due sezioni, che prendono il nome in base alla loro posizione: Grande dentato del collo (o dentato ventrale del torace o angolare della scapola): - Origina dai processi trasversi delle ultime vertebre cervicali e dalle prime coste (come nel caso degli equini). - Si inserisce sulla scapola, nella area dentata craniale. Grande dentato del torace (o dentato ventrale caudale): - Origina dalla faccia laterale delle prime coste e si inserisce nell'area dentata caudale della scapola. I grandi dentati sono anche conosciuti come muscoli serrati poiché serrano l'arto al torace, mantenendo la scapola Scapola sx di cavallo (veduta mediale) stabilizzata durante il movimento e facilitando l'adduzione e la rotazione dell'arto. LEGAMENTO DORSO-SCAPOLARE INTERNO ED ESTERNO La stabilizzazione della scapola nel cavallo avviene attraverso legamenti e fasce. Le fasce dalla colonna vertebrale si inseriscono sulla scapola in due direzioni: - Medialmente: Continuano con la fascia ascellare. - Lateralmente: Continuano con la fascia scapolare. I legamenti dorso-scapolari dell’equino appartengono alla fascia profonda della spalla, si continuano con la fascia scapolare e la fascia ascellare; la porzione interna è collegata anche alla fascia lombodorsale. MUSCOLI PROPRI DELL’ARTO TORACICO - Muscoli propri della spalla (agiscono sul braccio) - Muscoli propri del braccio (agiscono sull’avambraccio) - Muscoli dell’avambraccio (agiscono su mano e piede) Concetto generale: Muscoli dell'Arto Anteriore Muscoli Estensori (Laterali): - I muscoli estensori dell'arto anteriore originano lateralmente all'articolazione del gomito. Questi muscoli si dirigono lateralmente e cranialmente lungo l'arto, favorendo l'estensione dell'articolazione del gomito e delle articolazioni distali. Muscoli Flessori (Mediali): - I muscoli flessori originano medialmente all'articolazione del gomito. Questi muscoli agiscono sulla flessione delle articolazioni distali e si inseriscono sul carpo e sulle dita. o Fino al carpo, i muscoli flessori sono generalmente ventri carnosi (muscoli voluminosi). o Dal carpo in avanti, verso la parte distale, i muscoli sono principalmente sotto forma di tendini. Strutture di Supporto: - I muscoli che agiscono sul carpo e sulle dita sono supportati da retinacoli, che sono strutture fibrose che accolgono i tendini e li proteggono. Questi tendini sono racchiusi nelle guaina sinoviale, che riduce l'attrito e facilita il movimento. Muscoli Estensori e Flessori delle Dita: - Ogni dito ha un proprio estensore che ne favorisce l'estensione, ma questi estensori sono accompagnati da un tendine comune che collega i muscoli degli altri dita. - Per quanto riguarda i flessori, ogni dito ha un flessore superficiale e un flessore profondo. Questi muscoli agiscono in modo coordinato per permettere la flessione delle dita. MUSCOLI DELLA SPALLA Sono i muscoli che dalla scapola si portano all’omero. È composto da legamenti attivi dell’articolazione scapolo-omerale e sono muscoli che agiscono sul braccio. La scapola essendo un osso piatto ha due facce, allora abbiamo muscoli sulla faccia mediale e laterale. - Muscoli esterni o laterali -> muscolo deltoide, muscolo sovraspinato, muscolo sottospinato, muscolo piccolo rotondo. Sono muscoli abduttori e ruotatori del braccio. - Muscolo interni o mediali -> muscolo sottoscapolare, muscolo grande rotondo, muscolo coracoomerale, muscolo capsulare della spalla. Sono muscoli adduttori e ruotatori del braccio. MUSCOLI DELLA SPALLA ESTERNI O LATERALI Il muscolo deltoide è specie specifico: o Equini e ruminanti -> parte dalla cartilagine sovrascapolare (insieme al sottospinato) e dalla spina della scapola per portarsi alla tuberosità deltoidea dell’omero. o Carnivori -> parte dalla spina della scapola e acromion e dal margine caudale della scapola (nell’angolo dorsale) dalla spina della scapola per portarsi alla cresta omerale. Esso è un muscolo abduttore e flessore del braccio e la sua azione cambia a seconda della postura dell'animale: se è fermo, stabilizza l'articolazione della spalla; se è in movimento, facilita l'abduzione e la flessione del braccio. Flessore del braccio: Quando lavora insieme al muscolo grande rotondo, il deltoide contribuisce alla flessione del braccio. cane Equino Il muscolo sovraspinato parte dalla fossa sovraspinata (immagine scapola a dx) e dalla cartilagine scapolare e dal margine craniale della spina della scapola, per giungere: o al trochitere solo nei carnivori (immagine omero). Nei cani possiamo trovare il legamento trasverso, una struttura che svolge un ruolo nella stabilizzazione dell'articolazione della spalla, impedendo il movimento eccessivo o instabile tra le ossa. o In equini e ruminanti giunge sia a trochine che trochitere, passando a ponte sul tendine del bicipite brachiale. Nei grossi erbivori, in particolare nei cavalli, il muscolo sovraspinato si inserisce con un tendine a forma di "V rovesciata". I due capi tendinei si uniscono, dando origine al tendine del muscolo bicipite Bovino brachiale, che passa attraverso la doccia bicipitale dell'omero. È un muscolo estensore del braccio. Cuscinetto/Borsa e Guaina: Cavallo: Il cavallo ha una borsa (cuscinetto) che riduce l'attrito tra il tendine del muscolo sovraspinato e le strutture circostanti. Carnivori: Nei carnivori, come i cani, è presente la guaina sinoviale per proteggere e facilitare il movimento del tendine. Il muscolo sottospinato o infraspinato parte dalla fossa sottospinata, dalla spina e dalla cartilagine della scapola per giungere alla convessità del trochitere e alla cresta sottotrochiteriana -> sede del legamento collaterale laterale dell’articolazione della spalla. È un muscolo abduttore e rotatore del braccio. Il muscolo piccolo rotondo parte dal margine caudale della scapola distalmente per giungere fra la tuberosità deltoidea e il trochitere, arrivando al tubercolo del piccolo rotondo. È un muscolo abduttore e rotatore del braccio. MUSCOLI DELLA SPALLA INTERNI O MEDIALI Equino Cane Il muscolo sottoscapolare parte dalle aree dentate sulla faccia mediale della scapola, occupando completamente la fossa sottoscapolare. Si inserisce sul trochine in prossimità dell'area del legamento collaterale mediale dell’articolazione della spalla. È un muscolo adduttore del braccio e svolge una funzione di stabilizzazione attiva dell’articolazione scapolo-omerale. Il muscolo grande rotondo parte dal margine caudale della scapola dorsalmente per arrivare o alla tuberosità del grande rotondo (in equini e ruminanti) e o al trochine (nei carnivori). È un muscolo adduttore del braccio e flessore del braccio (insieme al deltoide). Il muscolo coraco brachiale parte dal tubercolo coracoideo (immagine faccia mediale della scapola) della scapola fino alla tuberosità del grande rotondo (poco sviluppato nei carnivori). È un muscolo adduttore, rotatore e flessore del braccio. Il muscolo capsulare della spalla si trova fra il collo e la cavità glenoidea della scapola fino al collo chirurgico dell’omero (presente solo nell’equino) e fissa e avvolge l’articolazione della spalla. FASCE DELLA SPALLA Le fasce profonde del collo e del torace si continuano con quelle degli arti toracici. Nella regione della spalla vi è lateralmente la fascia scapolare, medialmente la fascia ascellare. Le fasce scapolare e ascellare si continuano con i legamenti propri dell’articolazione scapolo-omerale, garantendo stabilità alla regione. Insieme la porzione mediale della fascia brachiale e alla fascia profonda del torace delimitano la loggia ascellare (ne abbiamo parlato con gli scaleni). Equino Cane MUSCOLI DEL BRACCIO I muscoli del braccio sono i muscoli che si estendono dalla scapola e l’omero a radio e ulna. Sono muscoli che agiscono sul braccio stesso o sull’avambraccio e contribuiscono al movimento e al sostenimento dell’articolazione del gomito. L'omero è un osso di forma cilindrica e i muscoli che si inseriscono su di esso si trovano principalmente in posizione antero-laterale e medio-caudale. Possiamo dividerli in: - Muscoli anteriori -> muscolo bicipite brachiale e muscolo brachiale. Sono muscoli flessori dell’avambraccio (chiudono il gomito). - Muscoli posteriori -> muscolo tricipite brachiale, muscolo anconeo e muscolo tensore della fascia dell’avambraccio. Sono muscoli estensori dell’avambraccio (aprono il gomito). MUSCOLI ANTERIORI DEL BRACCIO Il muscolo bicipite brachiale è specie specifico (è un solo capo nonostante sia chiamato bicipite): o Carnivori -> parte dal tubercolo sovraglenoideo della scapola (o tuberosità scapolare) e attraversa la doccia bicipitale dell’omero per arrivare alla tuberosità bicipitale del radio e al processo coronoideo mediale dell’ulna (immagini radio e ulna pag successiva). o Equini e bovino -> dal tubercolo sovraglenoideo della scapola la cui porzione mediale va alla tuberosità bicipitale del radio, la porzione laterale all’estensore anteriore del metacarpo (radiale del carpo) come lacerto fibroso in continuazione della corda bicipitale (tendine interno flessore dell’avambraccio). Questo accorgimento strutturale contribuisce alla stabilizzazione del gomito e al movimento coordinato dell’arto. Il bicipite è implicato nel processo coronoideo dell’ulna, una delle principali cause di displasia del gomito, che colpisce in particolare i carnivori (es. cani). Il muscolo brachiale Origine: Doccia di torsione dell’omero sulla superficie volare (=palmare, caudale) della diafisi dell’omero, approssimativamente nella regione del collo chirurgico dell’omero, nella parte prossimale dell’osso. Inserzione: Si inserisce medialmente nell’epifisi prossimale del radio, sul legamento radio-ulnare mediale, e sull’ulna. È un muscolo flessore dell’avambraccio. Caratteristiche e Sviluppo nei Cani Nei cani, il muscolo brachiale è particolarmente sviluppato, specialmente nelle razze come i bassotti, con arti corti ma robusti. La doccia omerale è interamente occupata dal muscolo brachiale, che si adatta alla torsione dell’omero per raggiungere il punto di inserzione. Relazioni Anatomiche Osso esposto: Il muscolo brachiale si trova vicino a un punto in cui l'osso dell’omero è molto sottile ed esposto, aumentando il rischio di lesioni in questa regione. Nervo radiale: Questo nervo cammina dorsalmente accanto al muscolo brachiale lungo il dorso dell’omero. Il nervo è strettamente associato al muscolo, rendendolo vulnerabile a compressioni o lesioni. MUSCOLI POSTERIORI DEL BRACCIO Il muscolo tricipite brachiale è diviso in tre capi: - Capo lungo o lungo anconeo -> parte dall’angolo e il margine caudale della scapola. - Capo laterale o anconeo laterale -> parte dalla cresta anconea dell’omero. - Capo mediale o anconeo mediale -> parte dalla tuberosità del grande rotondo. - Capo accessorio -> solo nel cane che parte dal collo dell’omero, più profondo. Terminano tutti sulla sommità dell’olecrano (dove si trova la borsa sinoviale dell’articolazione). I capi sono chiamati anche anconei poiché il Il muscolo si trova in prossimità della fascia anconea, che si continua distalmente con la fascia antibrachiale (o fascia dell’avambraccio). Questa connessione contribuisce a stabilizzare l’avambraccio durante i movimenti. È un muscolo estensore dell’avambraccio. Il muscolo anconeo o piccolo anconeo parte dai margini della fossa olecranica dell’omero e arriva alla superficie anterolaterale dell’olecrano. È un muscolo estensore dell’avambraccio e tensore della capsula articolare. Il muscolo tensore della fascia dell’avambraccio (che ricopre la faccia mediale del tricipite) parte dal margine caudale e dall’angolo toracico della scapola per portarsi sulla fascia antibrachiale e sull’olecrano (medialmente e posteriormente). È un muscolo estensore dell’avambraccio e tensore della fascia antibrachiale. La fascia profonda del braccio, la fascia brachiale, si continua con quella dell’avambraccio come fascia antibrachiale e distalmente come fascia digitale. MUSCOLI DELL’AVAMBRACCIO I muscoli dell’avambraccio sono quei muscoli che partono dalla porzione distale dell’omero e da radio e ulna per giungere al carpo, metacarpo e le falangi. Sono i muscoli che muovono il carpo e il metacarpo (quindi la mano) e le falangi. Si dividono in: - Muscoli anteriori o dorsali -> muscolo estensore radiale del carpo o anteriore del carpo, muscolo ulnare laterale (classificato come anteriore, ma si trova più caudalmente rispetto agli altri; ex estensore ulnare laterale del carpo che agisce come flessore del metacarpo), muscolo estensore obliquo del carpo comune o abduttore lungo del I dito (nei cavalli il I dito corrisponde al pollice della mano umana)., muscoli estensori delle dita (comune e laterale), e solo nei carnivori muscoli supinatori. Sono muscoli estensori del carpo-metacarpo (mano) o delle falangi. - Muscoli posteriori o palmari -> muscolo flessore radiale (laterale) del carpo e muscolo flessore ulnare (mediale) del carpo, muscolo flessore superficiale delle dita e muscolo flessore profondo delle dita, muscoli pronatori solo nei carnivori. Sono muscoli flessori del carpo/metacarpo (mano) o delle falangi. Strutture Accessorie Lacerto fibroso: Nei grandi animali (es. cavalli), è una banda fibrosa che parte dalla tuberosità glenoidea della scapola e si continua come parte del muscolo bicipite brachiale. Stabilizza l’articolazione del gomito e sostiene i tendini distalmente. Retinacoli: A livello delle dita, sono fasce fibrose che stabilizzano il passaggio dei tendini e li mantengono vicini alle ossa. MUSCOLI ANTERIORI O DORSALI DELL’AVAMBRACCIO Il muscolo estensore radiale del carpo o anteriore del carpo parte dall’epicondilo e dalla cresta epicondiloidea dell’omero per giungere o alla tuberosità dorsale e prossimale del metacarpeo III negli equini. Tale muscolo accoglie il lacerto fibroso o briglia bicipitale, che è una continuazione della corda bicipitale del bicipite brachiale. Questa struttura contribuisce alla stabilizzazione passiva delle articolazioni, riducendo la fatica muscolare durante il movimento. o e nei metacarpi II e III nei ruminanti e carnivori. Ha la funzione di estensione del carpo e del metacarpo (della mano). Il muscolo ulnare laterale (ex estensore del carpo) parte dall’epicondilo laterale dell’omero e giunge: o Equini e ruminanti -> all’osso accessorio (pisiforme), capitello metacarpeo e accessorio laterale. Ha funzione di estensore e flessore della mano. o Carnivori -> osso accessorio (pisiforme) e al metacarpeo V. Ha funzione di estensore flessore e abduttore della mano Il muscolo estensore obliquo del carpo o abduttore lungo del I dito parte dal margine laterale e dorsale del radio e dell’ulna prossimalmente, per giungere: o Equini -> capitello metacarpeo accessorio mediale. o Ruminanti -> porzione prossimale mediale dell’osso cannone. o Carnivori -> metacarpeo I o I falange I dito, legamento collaterale del carpo. Ha la funzione abduttore delle dita Ha funzione di estensore della mano. ESTENSORI DELLE DITA negli EQUINI Il muscolo estensore comune delle dita è una struttura complessa, organizzata in tre porzioni principali con un'unica massa muscolare e tre "code" tendinee e presenta delle differenze tra il cavallo e i ruminanti. 1. Porzione principale -> parte dall’epicondilo e dalla cresta epicondiloidea dell’omero e dal legamento collaterale laterale e giunge all’eminenza piramidale della III falange (dopo aver ricevuto le briglie dell’organo sospensore del nodello). 2. Muscolo di Philipp -> parte dal legamento collaterale dell’articolazione del gomito e dal margine laterale del radio per giungere al tendine dell’estensore laterale delle falangi. 3. Muscolo di Thiernesse -> dal margine laterale del radio e ulna e dall’arcata radio-ulnare giunge al tendine della porzione principale dell’estensore comune delle dita. Il muscolo estensore laterale del dito parte dalla tuberosità prossimale laterale del radio e dal legamento collaterale laterale dell’articolazione del gomito per portarsi alla porzione prossimale dorsale della II falange. Entrambi i muscoli estensori delle dita sono estensori delle falangi nonché di sostegno delle dita. ESTENSORI DELLE DITA nei RUMINANTI Il muscolo estensore comune delle dita origina dall’epicondilo omerale e dal legamento collaterale dell’articolazione del gomito. Inserzione: Tendine laterale: faccia dorsale della II falange del III dito (riceve le briglie dell’organo sospensore del nodello); qui svolge anche il ruolo di estensore proprio del dito mediale. Tendine mediale: tubercolo estensorio della III falange del III e IV dito, svolgendo la funzione di estensore comune delle dita. Il muscolo estensore proprio del dito laterale origina dalla tuberosità prossimale laterale del radio e dal legamento collaterale laterale dell’articolazione del gomito. Si inserisce porzione dorsale prossimale della II e III falange del dito laterale (riceve anch’esso le briglie dell’organo sospensore del nodello). Il muscolo estensore proprio del dito laterale -> parte dalla tuberosità prossimale laterale del radio e dal legamento collaterale laterale dell’articolazione del gomito per portarsi nella porzione prossimale dorsale della II e III falange del dito laterale (riceve le briglie dell’organo sospensore del nodello). Strutture associate: Borse sinoviali e guaine tendinee -> a livello delle articolazioni metacarpo-falangee, nei ruminanti sono presenti delle borse sinoviali che permettono il passaggio dei tendini sopra le ossa, facilitando lo scorrimento senza attrito. Ogni tendine è avvolto dalla sua guaina sinoviale, che svolge un ruolo fondamentale nel lubrificare e proteggere i tendini durante il movimento. Legamento interdigitale o Nei bovini, è presente un legamento interdigitale che contribuisce alla stabilizzazione delle dita mediale e laterale. o Tuttavia, nei piccoli ruminanti (ovicaprini), questo legamento interdigitale è assente. La differenza anatomica riflette adattamenti biomeccanici tra bovini e ovicaprini in relazione alla loro locomozione e alle esigenze funzionali dell’arto. ESTENSORI DELLE DITA nei CARNIVORI Il muscolo estensore comune delle dita va dalla superficie laterale dell’articolazione del gomito fino alla porzione dorsale della III falange del II, III, IV e V dito. Ogni dito riceve le branchie di sostegno del muscolo interosseo e dall’estensore laterale (III, IV e V dito). Il muscolo di Thiernesse è muscolo estensore del I e II dito (“tendine del muscolo estensore del pollice e dell’indice” nell’immagine). Il muscolo estensore del dito laterale parte dalla tuberosità prossimale laterale del radio, dal legamento collaterale laterale dell’articolazione del gomito e si porta sulla porzione prossimale dorsale della II e III falange del dito laterale (riceve le briglie dell’organo sospensore del nodello). Strutture Accessorie Lacerto fibroso: Nei grandi animali (es. cavalli), è una banda fibrosa che parte dalla tuberosità glenoidea della scapola e si continua come parte del muscolo bicipite brachiale. Stabilizza l’articolazione del gomito e sostiene i tendini distalmente. Retinacoli: A livello delle dita, sono fasce fibrose che stabilizzano il passaggio dei tendini e li mantengono vicini alle ossa. MUSCOLI POSTERIORI O PALMARI DELL’AVAMBRACCIO Il muscolo flessore ulnare del carpo o ulnare mediale è formato da due capi: - Capo omerale -> parte dall’epicondilo mediale dell’omero e dalla capsula articolare. - Capo ulnare -> parte dalla faccia mediale e dal margine caudale dell’olecrano. Entrambi giungono all’accessorio (pisiforme). Il muscolo flessore radiale del carpo o grande palmare laterale: parte dall’epicondilo mediale dell’omero e giunge nella faccia volare del capitello del metacarpeo II (cavallo) III (rumanti) e III e IV (carnivori). Sono entrambi muscoli flessori della mano. FLESSORI DELLE FALANGI negli EQUINI Il muscolo flessore superficiale delle falangi o perforato parte dall’epicondilo mediale dell’omero e arriva con due capi ai lati del sesamoide fisso della II falange. Non riceve briglie dall’organo sospensore del nodello (a differenza di altri muscoli, come gli estensori nei ruminanti). Il muscolo flessore profondo delle falangi o perforante ha 3 capi di origine: - Capo omerale -> parte dall’epicondilo mediale dell’omero. - Capo ulnare -> parte dal margine posteriore e dalla faccia mediale dell’olecrano. - Capo radiale -> parte dal terzo medio della faccia volare del radio. Tutti e tre i capi giungono alla cresta semilunare della terza falange (aponeurosi plantare). Strutture associate: Borsa podotrocleare: una struttura sierosa situata tra l’osso navicolare e il tendine del flessore profondo delle falangi. La borsa facilita lo scorrimento del tendine sul piano osseo, riducendo l'attrito durante il movimento. Ossa navicolare: il tendine scorre sulla superficie distale dell'osso navicolare (sesamoide distale), un’importante area che funge da "guida" per il tendine durante la flessione. Muscoli posteriori o volari dell’avambraccio di bovino https://www.youtube.com/watch?v=AGck-JnxutM Il sistema di accorgimenti anatomici e meccanici nell’articolazione scapolo-omerale e nell’arto toracico degli equini è fondamentale per la stabilità e l’efficienza del movimento. Le strutture che intervengono: Lacerto fibroso Il lacerto fibroso è una struttura tendinea derivata dal bicipite brachiale. Funzione: Stabilizza passivamente l’articolazione scapolo-omerale e contribuisce al mantenimento della posizione dell’arto toracico in stazione, riducendo la fatica muscolare. Articolazione del gomito La chiusura o iperflessione dell’articolazione del gomito è prevenuta grazie a una combinazione di strutture passive e tendinee: 1. Lacerto fibroso o Aiuta a mantenere l’estensione dell’arto e impedisce la chiusura eccessiva del gomito in stazione. 2. Legamenti collaterali laterali e mediali o Questi legamenti garantiscono la stabilità laterale dell’articolazione del gomito, impedendo movimenti anomali. 3. Tendini dei muscoli flessori: o Flessore profondo delle falangi o Flessore superficiale delle falangi o Questi tendini, insieme al legamento sospensore del nodello, contribuiscono alla stabilizzazione passiva delle articolazioni distali (carpo e dita), impedendo un collasso dell’arto. FLESSORI DELLE FALANGI nei RUMINANTI Il muscolo flessore superficiale delle falangi o perforato ha origine nell’epicondilo mediale dell’omero per poi portarsi al ventre superficiale e profondo che si riuniscono a livello del carpo per separarsi di nuovo a livello del nodello dando origine a: 1. Tendine superficiale -> dito laterale -> faccia volare II falange 2. Tendine profondo -> dito mediale -> faccia volare II falange Il muscolo flessore profondo delle falangi o perforante è divisibile in tre capi: - Capo omerale -> si origina dall’epicondilo mediale dell’omero. - Capo ulnare -> si origina dal margine posteriore e dalla faccia mediale dell’olecrano. - Capo radiale -> si origina dal terzo medio della faccia volare del radio. Tutti e tre i capi giungono al tubercolo flessorio della III falange del III e IV dito. FLESSORI DELLE DITA nei CARNIVORI Il muscolo flessore superficiale delle falangi o perforato parte dall’epicondilo mediale dell’omero e giunge alla faccia volare della II falange del II, III, IV, V dito. Il muscolo flessore profondo delle falangi o perforante ha tre capi di origine che giungono tutti nella faccia volare della III falange del I, II, III, IV dito. Carnivoro mano, faccia laterale MUSCOLI SUPINATORI E PRONATORI solo nei CARNIVORI I muscoli supinatori e pronatori sono presenti solo nei carnivori e sono responsabili della rotazione reciproca di radio e ulna, consentendo i movimenti di supinazione (rotazione verso l'esterno del palmo o della zampa) e pronazione (rotazione verso l'interno). Questi movimenti avvengono grazie alla articolazione radio-ulnare che funziona come un'articolazione ginglimo trocoide (a perno), permettendo la rotazione longitudinale. Il muscolo lungo supinatore o brachioradiale parte dall’epicondilo laterale dell’omero e giunge al radio nella sua faccia medio distale. Il muscolo corto supinatore parte dall’epicondilo laterale dell’omero e giunge sul radio nella faccia mediale prossimale. Il muscolo pronatore rotondo parte dall’epicondilo mediale dell’omero e giunge sulla faccia mediale del radio, insieme al muscolo supinatore. Il muscolo pronatore quadrato è posto fra ulna e radio medialmente.