Anatomia Splancnol e App. Endocrino PDF
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Questi appunti trattano di anatomia, concentrandosi sulla terminologia e sui piani di riferimento per descrivere posizioni e organi. Introducono concetti come l'anatomia topografica, i termini di movimento, e le differenze fra organi cavi e pieni. Gli appunti si focalizzano poi su uno studio approfondito dell'apparato endocrino.
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TERMINOLOGIA ANATOMICA Quando parliamo di anatomia utilizziamo una terminologia specifica. In anatomia, infatti, esistono tre piani principali: Sagittale mediano: è il piano verticale, perpendicolare alla fronte, che divide il corpo in una metà destra e una metà sinistra. Quando dobbiamo studiare il...
TERMINOLOGIA ANATOMICA Quando parliamo di anatomia utilizziamo una terminologia specifica. In anatomia, infatti, esistono tre piani principali: Sagittale mediano: è il piano verticale, perpendicolare alla fronte, che divide il corpo in una metà destra e una metà sinistra. Quando dobbiamo studiare il cervello abbiamo bisogno di vederlo sul piano sagittale. Trasversale: divide il corpo in una metà superiore e una metà inferiore. (le vertebre le studiamo sulla sezione superiore del piano trasversale, gli organi della cavità pelvica li vediamo anch'essi sul piano trasversale) Frontale: chiamato anche piano coronale o assiale. È il piano verticale, parallelo alla fronte, che divide il corpo in una sezione anteriore e una posteriore (lo sterno solitamente viene descritto sul piano frontale anteriore, la colonna vertebrale può essere descritta sia sul piano frontale anteriore che posteriore). Questi piani si utilizzano anche quando si vedono delle immagini, radiografie, ecc. Quando si descrivono i muscoli o le ossa, li descriviamo guardando "l'uomo anatomico" che si trova in posizione frontale e le braccia e le mani in posizione supina. In anatomia utilizziamo sia una terminologia di posizione, che di movimento. Di posizione: -craniale (significa superiore. Es. La ghiandola mammaria è craniale rispetto al rene - è in posizione superiore) , verso il cranio -caudale (in posizione inferiore, al di sotto), verso la coda. -piuttosto che anteriore e posteriore utilizziamo rispettivamente i termini ventrale e dorsale. -Prossimale vuol dire più vicino al punto d'origine o al centro del corpo -distale significa più lontano dal centro del corpo o dal punto d'origine. Si usano anche i termini: Omo o ipsilaterale = stesso lato del corpo Contro o eterolaterale = lati opposti del corpo Supino/prono = sull’addome o sul dorso Anche per mani e piedi si utilizza una terminologia specifica: dorsale (parte posteriore) e palmare (parte anteriore) per le mani, dorsale (posteriore) e plantare (anteriore). LINEE SUPERFICIALI DI RIFERIMENTO In anatomia esistono delle linee superficiali di riferimento, ovvero linee immaginarie che ci aiutano a individuare le strutture profonde. Se dobbiamo immaginare l'organo che sta causando il dolore, spesso dobbiamo rifarci alle linee immaginarie di riferimento. Le linee principali sono: -Linea medio sternale: la linea verticale che inizia dall'angolo superiore dello sterno e arriva fino al pube. -Linea emiclaveare :passa in mezzo alla clavicola (osso di unione tra gabbia toracica e articolazione della spalla) -Linea basisternale: è una linea orizzontale che passa per la giunzione xifoidea dello sterno. -Linea ombelicale trasversa: linea orizzontale che passa per l'ombelico.( usati dai neurologi per la sensibilità) -Linea bisiliaca: unisce le due spine iliache anterosuperiori, che sono sporgenze delle ossa del bacino,(da cui si preleva il liquido cefalorachidiano o liquor) -Linea spondiloidea: linea verticale che unisce i processi spinosi delle vertebre, quindi centralmente. -Linea paravertebrale: unisce i processi trasversi delle vertebre. -Linea angoloscapolare:scende dalla punta bassa della scapola -Linea ascellare anteriore:si trova lungo il margine esterno del pettorale -Linea ascellare media :divide a metà il cavo ascellare -Linea ascellare posteriore: si trova lungo il margine esterno del dorsale ANATOMIA TOPOGRAFICA In anatomia, quando descriviamo un organo è fondamentale individuare I confini. Senza questi sembra che parliamo di un organo a ste stante e non ha significato. Per esempio, se parliamo del pancreas dobbiamo dire che si trova in cavità addominale, la testa del pancreas è abbracciata completamente dal duodeno, la coda confina con la milza, ecc. Quando si fa questo si parla di ANATOMIA TOPOGRAFIGA. Tutto il nostro corpo è diviso in regioni Inoltre, è importante la suddivisione dell'addome in quadranti e regioni, al fine di localizzare i dolori. Dicendo soltanto che il paziente ha dolore all'addome, è come se non dicessi nulla perché l'addome è molto vasto. ( nell’addome-pelvi si trovano ammassati organi di tutti gli apparati ( organi dell’apparato digerente,urinario,genitale ). L'addome è diviso in quattro quadranti: quadrante superiore destro e sinistro, quadrante inferiore destro e sinistro. Inoltre, è diviso in 9 regioni anatomiche che sono (partendo dall'alto verso il basso e dal centro verso l'esterno: epigastrio con ipocondrio destro e sinistro, mesogastrio con fianco destro e sinistro, ipogastrio al centro e le regioni inguinali destre e sinistra.) In questo modo viene più semplice individuare l'organo che provoca il dolore al paziente. PERINEO= zona formata da tessuti molli e da muscoli che chiude la parte bassa del bacino. Che si stressa durante il parto. Distinto in perineo anteriore ( detto anche angolo urogenitale ) e perineo posteriore ( triangolo anale ). TERMINI DI MOVIMENTO Rotazione, abduzione (apertura, allontanamento dal tronco), adduzione (chiusura, avvicinamento al tronco), circumduzione (rotazione della spalla a 360", tipica solo degli arti superiori), pronazione,supinazione,flessione ed estensione. La mano può fare: estensione e flessione. Il piede può fare: flessione plantare ed estensione del piede. Il corpo è organizzato in: Due cavità grandi, la cavità anteriore (suddivisa in cavità toracica, addominale e pelvica - il muscolo diaframma separa la cavità toracica da quella addominale, tutte le altre cavità sono divise virtualmente ) e la cavità posteriore (divisa in neurocranio e canale vertebrale), contenenti organi interni o visceri (cavi o pieni). Rivestite da una parete contenente muscoli, ossa, articolazioni e un ultimo rivestimento costituito dalla cute. Nel centro frenico del diaframma ci sono dei fori che fanno passare delle grandi strutture come l’aorta. Dopo un parto, la donna può avere il singhiozzo e questo è causato dal fatto che il diaframma si è infiammato perché sollecitato più del dovuto. Gli organi si distinguono in cavi o pieni: -gli organi cavi sono quelli che hanno una cavità con un contenuto, costituiti al loro esterno da una parete a più strati (intestino, stomaco, trachea, bronchi, vescica, utero ecc.); -gli organi pieni all'esterno hanno una capsula e all'interno sono costituiti da parenchima (polmoni, reni, fegato ecc.) Sistemi = formati da tutti quegli organi che hanno la stessa origine embrionale che cooperano tra loro Apparato= diversa origine embrionale, cooperazione funzionale La SPLANCNOLOGIA è lo studio dei visceri, raggruppati nei seguenti apparati: endocrino digerente respiratorio urinario genitale (maschile e femminile) Gli apparati sono formati da organi in relazione anatomica e funzionale, situati nella testa (splancnocranio), nel collo (loggia dei visceri), nel torace (cavità toracica), nell’addome (cavità addominale), nella pelvi (cavità pelvica), e nel perineo. Carico… Carico… APPARATO ENDOCRINO IL SISTEMA ENDOCRINO INSIEME AL SISTEMA NERVOSO ED AL SISTEMA IMMUNITARIO, garantisce il COORDINAMENTO FUNZIONALE fra i vari TESSUTI DELL’ORGANISMO, indispensabile per LA CRESCITA, LA SOPRAVVIVENZA E LA RIPRODUZIONE DELLO STESSO. LE GHIANDOLE ENDOCRINE UMANE LE GHIANDOLE Il sistema endocrino è costituito da numerose ghiandole in varie parti del corpo. Le ghiandole sono ammassi di cellule epiteliali, classificate in: ghiandole endocrine che riversano i loro prodotti, gli ormoni, nel sangue; ghiandole esocrine che riversano i loro prodotti all’esterno del corpo. GHIANDOLE ENDOCRINE Secernono nel sangue ormoni diretti alle proprie cellule bersaglio. ORMONI STEROIDEI (sessuali, ormoni surrenalici); Carico… ORMONI DERIVANTI DA AMMINOACIDI (catecolamine, ormoni tiroidei); ORMONI PEPTIDICI (insulina, glucagone, ADH, ACTH); ORMONI DERIVANTI DA ACIDI GRASSI (prostaglandine). Meccanismo d’azione per gli ormoni a struttura lipidica (ormoni steroidei e tironine): gli ormoni interagiscono con recettori che sono interni alla cellula. Meccanismo d’azione per gli ormoni proteici, polipeptidici e aminici (ormoni non penetranti): l’ormone (1° messaggero) interagisce con recettori che si trovano sulla membrana cellulare. NUCLEI IPOTALAMICI Nell’IPOTALAMO sono situati raggruppamenti di cellule nervose, chiamati nuclei neurosecernenti, che producono sostanze di tipo ormonale (neurosecreto). Si distinguono due gruppi principali di nuclei neurosecernenti: Nuclei magnicellulari (nucleo sopraottico e nucleo paraventicolare); Nuclei parvicellulari. RM ipotalamo I NUCLEI MAGNICELLULARI sopraottico (posto sopra il chiasma dei nervi ottici) e paraventricolare (a livello del terzo ventricolo cerebrale) producono ormoni octapeptidici: OSSITOCINA: stimola la contrazione della muscolatura uterina durante e dopo il parto, e la contrazione delle cellule mioepiteliali degli alveoli delle ghiandole mammarie durante l’allattamento; VASOPRESSINA o ADIURETINA o ORMONE ANTIDIURETICO (ADH): effetto antidiuretico, agendo sulle cellule dei tubuli distali e dei collettori del rene, favorendo il riassorbimento dell’acqua nei tubuli renali. Gli assoni delle cellule dei nuclei sopraottico e paraventricolare, formano il FASCIO IPOTALAMO- IPOFISARIO, e attraverso il sistema portale ipofisario, il neurosecreto raggiunge la neuroipofisi, e viene immesso nel circolo generale per raggiungere gli organi bersaglio. b I NUCLEI PARVICELLULARI producono sostanze di natura polipeptidica, chiamate ormoni ipofisiotropi o liberine o ormoni di liberazione o releasing hormones (RH), che agiscono sulle cellule dell’adenoipofisi, stimolandole a produrre specifici ormoni: SOMATOLIBERINA (GHRH): stimola le cellule produttrici dell’ormone della crescita o somatotropo (GH); TIREOLIBERINA (TRH): stimola le cellule tireotrope a produrre l’ormone tireostimolante (TSH); CORTICOLIBERINA (CRH): agisce sulle cellule produttrici di ormone corticotropo (ACTH); GONADOTROPIC RELEASING HORMONE (GNRH): agisce sulle cellule gonadotrope stimolando la secrezione dell’ormone follicolostimolante (FSH) e luteinizzante (LH). L'IPOTALAMO provvede al mantenimento dell'omeostasi corporea grazie alla capacità di regolare: la temperatura corporea il senso di sete appetito e senso di sazietà pressione sanguigna e frequenza cardiaca ritmo sonno-veglia. La DISFUNZIONE IPOTALAMICA legata a condizioni quali tumori, traumi e patologie vascolari cerebrali , determina: Alterazioni dei livelli pressori Perdita di peso Insonnia Disidratazione Diabete insipido (eccessiva produzione d'urina e sete insaziabile) Ipopituitarismo (riduzione dell'attività ormonale dell'ipofisi) IPOFISI L’ipofisi è una piccola ghiandola di colore rosso- grigiastro, di forma ovale, situata al centro della base cranica nella sella turcica dell’osso sfenoide, al di sotto dell’ipotalamo. Essa è avvolta dalla dura madre che forma un setto, il diaframma della sella. L’ipofisi è formata da due lobi: uno anteriore o ADENOIPOFISI, uno posteriore o NEUROIPOFISI. Ormoni prodotti dall’ipofisi ORMONE SOMATOTROPO o DELL’ACCRESCIMENTO o GROWTH HORMONE (GH): stimola la sintesi delle proteine e la crescita delle ossa. ORMONE TIREOTROPO o TIREOSTIMOLANTE (TSH): induce la secrezione da parte della tiroide di tiroxina e triiodotironina. ORMONE ADRENOCORTICOTROPO (ACTH): agisce sul trofismo della corteccia surrenale, stimolando la produzione di glucocorticoidi. PROLATTINA o ORMONE LATTOGENICO (PRL): induce la secrezione del latte da parte della ghiandola mammaria subito dopo il parto ed anche un’azione trofica sul corpo luteo. Le Gonadotropine: ORMONE FOLLICOLOSTIMOLANTE (FSH): agisce sull’ovaio determinando lo sviluppo dei follicoli oofori. Nel maschio agisce sul testicolo stimolando la spermatogenesi; ORMONE LUTEINIZZANTE (LH): agisce sui follicoli maturi determinandone la trasformazione in corpi lutei e la produzione di progesterone. Nel maschio agisce sulle cellule interstiziali del testicolo. SISTEMA IPOTALAMO- IPOFISARIO L’ipotalamo è il centro di coordinazione del sistema endocrino. La massima parte dell’attività endocrina è controllata direttamente o indirettamente dall’ipotalamo che, attraverso l’ipofisi, collega il sistema nervoso a quello endocrino, sia anatomicamente che funzionalmente. RM sella turcica L'IPOSIFI controlla: Crescita Sviluppo neuropsichico Sviluppo puberale Comportamento sessuale e funzione riproduttiva Gravidanza e allettamento Metabolismo energetico Risposta agli stress Bilancio idrico ed elettrolitico ADENOMI IPOFISARI Tumori benigni che originano dall'adenoipofisi, distinti in “funzionanti” e “non funzionanti”. Sintomi più comuni: cefalea, alterazioni del campo visivo, sintomi legati all'ipersecrezione ormonale (acromegalia o Carico… gigantismo, ginecomastia e secrezione di latte, sindrome di Cushing). Adenoma ipofisario L'IPOPITUITARISMO è una condizione di ridotta funzionalità dell'ipofisi che può portare alla carenza di uno o più ormoni ipofisari. I sintomi dell'ipopituitarismo dipendono da qual è l'ormone mancante e possono comprendere: bassa statura, infertilità, intolleranza al freddo, affaticamento e assenza di secrezione lattea. EPIFISI o GHIANDOLA PINEALE Piccola ghiandola endocrina di forma conica, simile ad una pigna, posta tra e sotto i due emisferi cerebrali, ricoperta dalla pia madre. Nonostante le piccole dimensioni (diametro di circa 8 mm) ed il peso irrisorio (0,1 g), l'epifisi NON è una struttura superflua. Nell’uomo e nei mammiferi in generale l’epifisi rappresenta l’ultima tappa di un processo evolutivo filogenetico, durante il quale perde le caratteristiche di organo fotorecettore (“occhio pineale”), per divenire un mediatore neuroendocrino degli stimoli luminosi. Ormoni prodotti dall’epifisi SEROTONINA: sintetizzata a partire dall’amminoacido triptofano, con una massima produzione durante il giorno e minima durante la notte. Viene chiamata ormone della felicità. MELATONINA: principale sostanza prodotta dall’epifisi; è un’amina derivata dal neurotrasmettitore serotonina, quindi sintetizzata sempre a partire dal triptofano. La produzione segue un ritmo circadiano inverso, massima produzione durante la notte, minima durante il giorno. Viene secreta in risposta alle variazioni delle condizioni di luce, massima nella fase di oscurità, minima nella fase di illuminazione (eccetto che in condizioni di stress). Coinvolta nella regolazione dei ritmi biologici, facilita la comparsa di sonno; è coinvolta anche nell’insorgere della maturità sessuale. Disfunzioni della ghiandola pineale Alterazioni del ciclo sonno-veglia Disturbi della maturità sessuale: la melatonina può condizionare l'ipofisi nella secrezione di ormoni che hanno un ruolo essenziale nello sviluppo di ovaie e testicoli e regolano funzioni quali il ciclo mestruale femminile. Alterazioni del tono dell'umore: il disturbo affettivo stagionale è una forma di depressione che colpisce l'umore di una persona e tende a verificarsi quando i livelli di luce sono bassi (autunno – inverno), probabilmente dovuto a cambiamenti sensibili nella secrezione di melatonina. Con l'avanzare dell'età, la ghiandola pineale tende a secernere quantità inferiori di melatonina. TIROIDE Ghiandola endocrina, a forma di farfalla situata nella regione anteriore del collo, davanti alla trachea e al di sotto della laringe. La tiroide è formata da due lobi, destro e sinistro, riuniti da una parte trasversale detta istmo. Ha colorito rosso-bruno, superficie liscia, consistenza molle. Lo sviluppo è variabile a seconda dell’età, del sesso e della località dove si vive. Il peso medio è di circa 20 gr, larghezza di 7 cm, altezza di 3 cm, spessore di 0,5-2 cm.. Le cellule follicolari della tiroide o tireociti producono: la TIROXINA o TETRAIODOTIRONINA (T4) la TRIIODOTIRONINA (T3). Gli ormoni tiroidei agiscono sul metabolismo cellulare e sui processi di accrescimento e differenziazione. Le cellule C producono: la CALCITONINA, che riduce la concentrazione di ioni Ca2+ nel sangue, stimolando il loro assorbimento da parte delle ossa. IPERTIROIDISMO: aumento degli ormoni circolanti (tireotossicosi) da diverse cause: malattia autoimmune, noduli tiroidei (adenoma tossico, il gozzo multinodulare) con aumento del metabolismo energetico. Aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Palpitazioni / aritmie Eccessiva sudorazione / vampate di calore Tremori delle mani / fascicolazioni Nervosismo e ansia Disturbi del sonno IPOTIROIDISMO: riduzione degli ormoni circolanti metabolismo energetico da cause: malattie autoimmuni (tiroidite di Hashimoto), carenza di iodio da dieta povera, iatrogeno (rimozione parziale o totale della ghiandola tiroidea), con riduzione del metabolismo energetico. Stanchezza / sonno eccessivo Eccessiva sensibilità al freddo Costipazione Secchezza e pallore della pelle Debolezza / crampi muscolari Elevati livelli di colesterolo nel sangue PARATIROIDI Le paratiroidi sono 4 piccole ghiandole endocrine, di colorito bruno, di forma ovale e di peso e dimensioni variabili (peso tra 0,2 e 0,5 gr; diametro maggiore 4-15 mm). Sono poste a contatto con la faccia posteriore dei lobi laterali della tiroide, comprese entro la guaina peritiroidea. Possibile l’evenienza di paratiroidi sovrannumerarie o ectopiche. Le cellule principali attivi delle paratiroidi producono il PARATORMONE (PTH) che agisce sul metabolismo del calcio e del fosforo. La produzione di PARATORMONE viene indotto direttamente dalla diminuzione della concentrazione di ioni calcio nel sangue e non dipende dall’ipofisi. L’ormone paratiroideo stimola: - il riassorbimento dell’osso da parte degli osteoclasti, determinando aumento della calcemia; - l’assorbimento degli ioni Ca++ nei tubuli renali; - la trasformazione della vitamina D nella forma attiva (calcitriolo), che stimola l’assorbimento degli ioni calcio nell’intestino. IPERPARATIROIDISMO: da adenoma o da iperplasia (aumento di dimensioni) di una paratiroide. Determina IPERCALCEMIA con conseguente: Fragilità scheletrica con fratture Calcolosi renale (nefrolitiasi) Dolori addominali Stanchezza Disturbi dell'umore, depressione, difficoltà di concentrazione, scarsa memoria IPOPARATIROIDISMO: da patologia autoimmune o iatrogeno (intervento sulla tiroide). Determina IPOCALCEMIA con conseguente: convulsioni, unghie fragili capelli o pelle secchi crampi o spasmi muscolari dolore al viso, alle gambe e ai piedi / dolori addominali TIMO Il timo è situato nel mediastino, davanti alla trachea, tra i due polmoni. Il timo produce l’ormone TIMOSINA che determina la produzione dei linfociti T, che si riversano nel circolo sanguigno e migrano fino alle ghiandole linfatiche e alla milza. Il timo è fondamentale per garantire le difese immunitarie all’organismo. Va incontro ad involuzione con l'avanzare dell'età. L'iperplasia timica o il tumore del timo causano una condizione neurologica su base autoiimmune: la MIASTENIA GRAVIS Alcuni autoanticorpi bloccano i recettori post-sinaptici nella giunzione neuromuscolare ed inibiscono gli effetti eccitatori del neurotrasmettitore acetilcolina. Riducendo l'efficienza del segnale neurotrasmettitoriale, il paziente sperimenta debolezza, soprattutto dopo l'utilizzo ripetuto dello stesso muscolo. GHIANDOLE SURRENALI o SURRENI Le surrenali sono due organi di forma piramidale a base inferiore, posti nell’addome in corrispondenza della sua parete postero-superiore, a lato della colonna vertebrale, in contatto con il polo superiore dei reni, subito al di sotto del diaframma. Le surrenali hanno peso e dimensioni variabili a seconda dell’età, del sesso e delle condizioni fisiologiche. Il peso è circa 8-10 gr. Le misure medie nell’adulto sono: altezza 3 cm, lunghezza 4-5 cm, spessore 0,6-1 cm. Nel corso della gravidanza, le surrenali aumentano di volume e di peso per un maggiore sviluppo corticale. La ghiandola è avvolta da una robusta capsula connettivale, ed è accolta insieme al rispettivo rene, nella loggia renale. Le surrenali sono formate da due parti: la corticale e la midollare surrenale. Ormoni prodotti dai surreni La corticale surrenale, produce gli ORMONI STEROIDEI: MINERALCORTICOIDI (desossicorticosterone e aldosterone) GLICOCORTICOIDI (cortisolo) ANDROGENI (precursori degli ormoni sessuali). La midollare surrenale, secerne ed immette nella corrente sanguigna le CATECOLAMINE, ormoni a struttura proteica: NORADRENALINA e ADRENALINA. Funzione degli ormoni surrenali: Cortisolo: promuove la formazione di glucosio (gliconeogenesi). Aldosterone: regola la pressione sanguigna, agendo sul riassorbimento di ioni Na+. Adrenalina: viene secreta nelle situazioni di stress, di paura. Noradrenalina: mediatore dell’impulso nervoso nelle fibre del sistema nervoso ortosimpatico. IPERALDOSTERONISMO: primario (Sindrome di Conn), causato da adenoma della corteccia surrenale o ad iperplasia congenita delle surrenali; secondario dovuto ad una iperattività del sistema renina-angiotensina (da stenosi dell'arteria renale, etc.). Eccessiva secrezione di aldosterone causa: ritenzione idrica, ipertensione arteriosa resistente. IPERCORTISOLISMO (SINDR. di CUSHING): da adenoma ipofisario secernente ACTH; da adenoma o carcinoma del surrene. L'eccessivo aumento del cortisolo causa: depressione / esauribilità, incremento del peso corporeo, modificazione dell'appetito, ridotta capacità di concentrazion / deficit della memoria, specie a breve termine, riduzione della libido , insonnia. PANCREAS Grossa ghiandola situata nella cavità addominale dietro lo stomaco, di natura esocrina ed endocrina. La parte esocrina produce gli enzimi digestivi che favoriscono la demolizione di molecole organiche. La parte endocrina, gli ISOLOTTI PANCREATICI o ISOLE DI LANGERHANS, producono gli ormoni pancreatici. Gli ISOLOTTI PANCREATICI o ISOLE DI LANGERHANS costituiscono la parte endocrina del pancreas e sono piccole formazioni rotondeggianti, sparse nel contesto del tessuto esocrino dell’organo, più numerosi in corrispondenza della coda. Si identificano 3 tipi di cellule: – cellule A o alfa, producono GLUCAGONE – cellule B o beta, le più numerose e producono INSULINA – cellule D o delta producono SOMATOSTATINA Ormoni prodotti dal pancreas L’insulina è secreta in risposta all’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue; abbassa la glicemia. Il glucagone determina un aumento del glucosio nel sangue. La somatostatina agisce localmente, regolando l’immissione in circolo di insulina e glucagone. DIABETE MELLITO Insufficiente produzione di insulina con aumento del glucosio nel sangue e nelle urine. Tipo I giovanile: autoimmune. Tipo II dell'adulto: predisposizione genetica /influenze ambientali. Malattia multisistemica! LE GONADI FEMMINILI OVAIE Le ovaie sono le gonadi femminili e hanno una duplice funzione: Endocrina di secernere ormoni sessuali femminili (ESTROGENI e PROGESTERONE), oltre che una piccola quantità di ormoni ANDROGENI. Gametogenica di produzione di oociti o cellule germinali femminili. Le ovaie sono organi pari, situate nella parete laterale del bacino. Hanno forma e grandezza di una grossa mandorla. Le dimensioni medie durante il periodo fertile sono di 3,5 cm di altezza, 2 cm di larghezza, 1 cm di spessore. Nell’ovaio si possono distinguere 2 regioni: la zona corticale, periferica, dove si trovano gli organuli ovarici; la zona midollare, centrale, dove si trovano vasi e nervi immersi in abbondante connettivo. Gli ORGANULI OVARICI svolgono le funzioni proprie dell’ovaio (gametogenica ed endocrina). Sono rappresentati da: follicoli oofori evolutivi, follicoli involutivi, e corpi lutei. I follicoli oofori evolutivi sono costituiti da una cellula germinale in diversi stadi di maturazione: follicoli primordiali, follicoli primari, follicoli secondari, follicoli cavitari, follicoli maturi. Tutte le modificazioni morfogenetiche che caratterizzano lo sviluppo del follicolo primario a follicolo maturo sono determinate dall’FSH (ormone follicolostimolante) prodotto dall’adenoipofisi. L’attività endocrina delle cellule della teca interna, lo scoppio del follicolo e la successiva trasformazione delle sue pareti in corpo luteo sono dovuti all’azione dell’LH (ormone luteinizzante). I follicoli involutivi sono quei follicoli che non riescono a raggiungere la maturazione completa e che non sono in grado di produrre ovociti fecondabili. Dopo la deiscenza, il follicolo si trasforma in un ammasso parenchimale, il corpo luteo. Se non ha luogo la fecondazione e quindi non si instaura una gravidanza, il corpo luteo dura 12-13 giorni e poi degenera: si definisce corpo luteo mestruale o progestinico. Nel caso in cui si abbia la fecondazione e si instauri una gravidanza, il corpo luteo persiste per tutta la durata di questa e si parla di corpo luteo gravidico o gestativo. Si definisce IPOGONADISMO la condizione di deficit della funzione gametogenica ed endocrina dell’ovaio. Quando alla base di tale condizione vi è un’insufficienza primitiva ovarica si parla di ipogonadismo ipergonadotropo, mentre se la sede dell’alterazione è ipotalamo-ipofisaria, l’ipogonadismo viene definito ipogonadotropo. L’alterazione della capacità secretiva endocrina da parte dell’ovaio si ripercuote sulla ciclicità mestruale (amenorrea) e sulla fertilità. LE GONADI MASCHILI TESTICOLI I testicoli o didimi sono le gonadi maschili e hanno una duplice funzione: Endocrina di secernere ormoni sessuali maschili (TESTOSTERONE). Spermatogenesi di produzione di spermatozoi. I testicoli sono organi pari, di forma ellissoidale, situate al di sotto del pene, fra la radice delle cosce. Sono contenuti all’interno di un sacco cutaneo, la borsa scrotale, e separati dal setto scrotale. In genere il testicolo sinistro ha una posizione più bassa rispetto al destro. Il testicolo è costituito da uno scheletro fibroso (tonaca albuginea), da un parenchima (tubuli seminiferi) e da uno stroma che circonda i tubuli seminiferi e contiene cellule dotate di attività endocrina, le cellule interstiziali di Leydig. I complessi meccanismi che regolano le varie fasi della spermatogenesi sono di natura endocrina: le gonadotropine ipofisarie agiscono sul testicolo, determinando da un lato (FSH) lo sviluppo delle cellule germinali, dall’altro (LH) la produzione di ormoni androgeni. L'IPOGONADISMO MASCHILE è la condizione per cui le gonadi di un uomo (i testicoli) non producono più adeguate quantità di testosterone. Ipogonadismo primario: le alterazioni interessano primitivamente il testicolo; Ipogonadismo secondario: le alterazioni risiedono a livello dell’asse ipotalamo-ipofisario; Ipogonadismo da resistenza periferica: il problema è a carico della 5α-reduttasi (con ridotta conversione del testosterone in DHT) o del recettore degli androgeni (con insensibilità a questi ormoni). Determina mancata comparsa dei caratteri sessuali secondari (in età pediatrica), infertilità, scarsa funzionalità sessuale (in età giovane-adulta). e canale vertebrale), contenente organi interni o visceri (cavi o pieni) o Una parete contenente muscoli, ossa, articolazioni Gli organi si distinguono in cavi o pieni: gli organi cavi sono quelli che hanno una cavità con un contenuto, costituiti al loro esterno da una parete a più strati (intestino, stomaco, trachea, bronchi, vescica, ecc.); gli organi pieni all’esterno hanno una capsula e all’interno sono costituiti da parenchima (polmoni, reni, ecc.) APPARATO TEGUMENTARIO (o cute) L’apparato tegumentario è costituito da cute e annessi cutanei. La parete del corpo è ricoperta interamente dalla cute, che riveste le strutture muscolari sottostanti. Gli annessi cutanei comprendono: − Unghie − Peli/capelli − Ghiandole sebacee − Ghiandole sudoripare − Ghiandole mammarie (all’interno di un organo pari, la mammella). Funzioni dell’apparato tegumentario: - Protezione dagli insulti meccanici e chimici; - Assorbimento ed escrezione (tramite il sudore); - Termoregolazione: regola gli scambi termici tra ambiente esterno e corpo (gestita principalmente dal sistema nervoso); - Secrezione (produzione del latte della ghiandola mammaria, oppure sudore ad opera delle ghiandole sudoripare); - Sensibilità somatica (la cute è il più grande organo di senso grazie alle tantissime terminazioni nervose) sensibilità per dolore, calore, freddo, ecc.; - Sintesi (produzione) di cheratina, melanina, vitamina D; - Barriera nei confronti dei microrganismi La cute è l’organo più esteso e pesante del corpo umano: ha una superficie di 1,5/2 metri quadrati e pesa circa 15kg, il 17% del totale dell’individuo (in base al sesso e allo sviluppo individuale). Breve richiamo di istologia: è formata da un epitelio pavimentoso stratificato, l’epidermide, che poggia sopra una lamina di connettivo denso a fasci intrecciati, il derma, uniti per mezzo di un’interfaccia Irregolare per la presenza di rilievi connettivali (papille dermiche). Tra l’epidermide e il derma è presente un tipo complesso di membrana basale, costituito da cheratinociti e fibroblasti. Il derma aderisce a sua volta ai piani sottostanti per mezzo dell’ipoderma, uno strato di connettivo lasso che in alcune regioni costituisce il pannicolo adiposo. La cute si presenta diversa nelle differenti regioni del corpo per spessore, colore, quantità di peli e ghiandole, per l'innervazione e per la vascolarizzazione. Presenta anche differenze nell’ambito di una stessa regione tra diversi individui e in rapporto al sesso e all'età. La cute ha notevole elasticità e resistenza, variabili con l'età, la regione corporea e il grado di idratazione. Può subire, infatti, distensioni reversibili di breve durata fino al 50% della sua lunghezza. Nelle diverse regioni esistono traiettorie (Linee di Langer) lungo i quali l’estensibilità e la resistenza della cute risultano minime. Questo, è dovuto al numero, alle dimensioni e soprattutto alla disposizione dei fasci di fibre di collagene del derma. Per quanto riguarda il PH, possiamo dire che è acido compreso tra 4,2 e 5,6, lo troviamo più elevato nel sesso femminile ma varia in rapporto allo stato di salute, alla dieta e all’età. Per quanto riguarda il colore, invece, varia con la razza, l'età, la regione corporea, l'esposizione alla radiazione solare e allo stato fisiologico come, ad esempio, una gravidanza. Ciò dipende dalle melanine cioè pigmenti bruni o giallastri prodotti da particolari cellule epidermiche (melanociti) E dalla presenza di carotene, un pigmento di origine esogena di colore giallo-arancione, dalla ricchezza della rete vascolare superficiale che lascia trasparire il colore del sangue. Nella razza bianca le regioni più scure sono quelle genitali e areola mammaria e in genere quelle maggiormente esposte alla luce solare. Per quanto riguarda la superficie esterna, possiamo osservare come la cute presenta irregolarità: Vi sono infatti solchi profondi caratteristici della cute glabra delle ginocchia e dei gomiti: a livello della faccia dei polpastrelli delle dita, per esempio, si formano i dermatoglifi (le impronte digitali), disegni determinati geneticamente a partire dal terzo mese di vita fetale, la cui disposizione rimane immutata per tutta la vita (impronte digitali). Le pieghe invece sono solchi che si determinano per azione dei movimenti muscolari e articolari e con l'età si accentuano per le persistenti sollecitazioni meccaniche, come le linee del palmo della mano, per la riduzione dello strato adiposo e della muscolatura e per la perdita di elasticità della cute come nel caso delle rughe. STRUTTURA DELLA CUTE Vi sono tre strati: 1. Epidermide -> L'epidermide è una lamina costituita da epitelio pavimentoso stratificato cornificato, altamente protettivo e ad elevata capacità di rigenerazione, in cui sono presenti cellule epiteliali, i cheratinociti e altri tipi cellulari come melanociti, cellule di Merkel e cellule di LANGERHANS, che appartengono alla linea monocito-macrofagica e partecipano ai processi difensivi della cute. I cheratinociti hanno un ciclo vitale di circa 14 giorni, si modificano e producono le cheratine, che sono scleroproteine filamentose di peso molecolare man mano maggiore e permangono alla superficie dell'epitelio come cellule morte appiattite ripiene di cheratina, che vanno a costituire lo strato corneo. Questo processo differenziativo dei cheratinociti viene chiamato cito-morfosi cornea, grazie al quale vi è un continuo rimpiazzo degli elementi man mano eliminati a opera delle cellule dello strato basale, quindi, abbiamo rinnovo cellulare continuo. Nell’epidermide, dalla base alla superficie esterna, si distinguono i seguenti strati, differenti per morfologia e funzione: strato basale o germinativo, stato spinoso, strato granuloso, strato corneo. Come vedremo più avanti, l’epidermide provvede anche alla produzione degli annessi cutanei. L'epidermide confina con il sottostante derma con la giunzione dermoepidermica. 2. Derma -> formato da strato connettivale + fibre elastiche. Qui, infatti vi troviamo i fibroblasti. È diviso in più strati: strato superficiale e strato profondo. 3. Ipoderma o tessuto sottocutaneo -> connettivo lasso + adipociti + nervi. È lo strato più profondo della cute, dove troviamo principalmente tessuto adiposo, e ha uno spessore variabile, da 0,5 a 2 cm, perché in alcune zone come il naso o le palpebre è quasi assente, mentre in alte zone come i glutei il suo sviluppo è massimo. Vi troviamo il pannicolo adiposo sottocutaneo, con fasci fibrosi ( retinacula ) che lo attraversano. Nell'epidermide distinguiamo una fascia superficiale (detta strato membranoso dell’ipoderma) che divide il grasso sottocutaneo in due strati (strato superficiale – SAT - e strato profondo -DAT- ) e una fascia profonda. I retinacoli collegano la fascia superficiale sia al derma che alla fascia profonda. Si viene così a creare una rete tridimensionale intercalata tra i lobuli adiposi. La fascia profonda è disposta in maniera tale da avvolgere e separare i muscoli, in modo da creare delle vere e proprie loggie, forma delle guaine per vasi e nervi e rafforza i tendini attorno alle articolazioni, legando tutte le strutture in maniera armonica. Quindi il SISTEMA FASCIALE è un insieme di membrane connettivali che avvolge in maniera continua e uniforme il corpo umano. Assolve a diverse funzioni: - Assicura continuità strutturale ai tessuti costituendone l’impalcatura stessa; - Dissipa su una superficie più estesa gli stress meccanici applicati in un punto; - Permette la propriocezione (Senso dell’equilibrio); - Elicita una sensazione di dolore in caso di eccessivo stress meccanico. Il sistema vascolare è in tutti gli organi, compresa la cute, rappresentato dal sistema arterioso e dal sistema venoso, e provvede alla nutrizione dell’organo cute. Le arterie formano la rete basale profonda, da qui si dirama a formare la rete basale sub-papillare e per finire le arteriole terminali che vanno ancora più in profondità. Le vene invece, originano a livello delle papille del derma e dirigendosi verso il sottocutaneo, con un percorso inverso a quello delle arterie; formano anch’esse una rete vascolare superficiale, e una rete profonda. Un sistema a parte è il sistema linfatico, il quale raccoglie la linfa che si forma negli spazi interstiziali. Segue il percorso del sistema nervoso, perché anche il linfatico è un sistema di raccolta di sostanze di rifiuto. Nell'organo cute è rappresentato anche il sistema nervoso, come già accennato, perché con i recettori cutanei, l’organo cute rappresenta il primo step della via tattile-termico-dolorifica. Infatti, gli elementi nervosi hanno origine nella cute. La via nervosa è la via sensitiva, che trasporta gli impulsi sensitivi dai recettori cutanei. Bisogna dire che se questi segnali non vengano elaborati a livello corticale, rimarrebbero segnali anomali e sconosciuti senza comprendere le sensazioni. Quali sono gli organi di senso della cute? Nel sottocutaneo troviamo i corpuscoli del Pacini che servono per la sensibilità tattile e pressoria (riusciamo a quantificare la pressione che esercita un oggetto sul nostro corpo grazie a questi), e i corpuscoli di Ruffini che servono per la sensibilità termica, in particolare il calore. Questi due tipi di corpuscoli sono molto sviluppati nelle mani e nei piedi. Nel derma abbiamo i corpuscoli di Krause per la sensibilità termica, in particolare per il freddo, situati principalmente nella congiuntiva e nella lingua. Poi vi sono i corpuscoli di Meissner, per la sensibilità tattile, anch’essi particolarmente presenti a livello di mani e piedi. Sull’organo cute possiamo trovare delle situazioni anomale, tra cui il neo. Il neo è un accumulo di pigmenti che può essere presente già alla nascita o svilupparsi dopo. È una formazione assolutamente benigna, diversa dal melanoma (formazione maligna altamente metastatizzante). Nella cute inoltre possono esserci anche eruzioni cutanee, il virus varicella, e molto altro. ANNESSI CUTANEI Gli annessi cutanei sono rappresentati da: 1. Unghie 2. Peli/Capelli 3. Ghiandole sebacee 4. Ghiandole sudoripare 5. Ghiandola mammaria (all’interno di un organo pari, la mammella) Queste tre ghiandole sono esocrine (riversano il secreto all’esterno) Unghie --> Le unghie sono lamine cornee semitrasparenti presenti sulla superficie dorsale delle falangi distali delle dita. Sono organi ridotti nella specie umana, dove conservano una qualche funzione di supporto rigido per il polpastrello. La lamina corrisponde allo strato corneo dell'epidermide dorsale della falange ed è piena di cheratina più dura di quella dell'epidermide. La parte distale dell'unghia è libera (si chiama margine libero, ed è la parte di unghia che cresce e tagliamo) mentre la parte prossimale, o radice, e i due margini laterali sono in un solco cutaneo dove la cute forma una piega, detto Vallo ungueale. Questo, a livello della radice, copre parzialmente un'area chiara dal margine convesso, la lunula (la radice), spesso nascosta sotto il vallo. La superficie sottostante l'unghia è detta letto ungueale, ed è a stretto contatto con la falangetta. Qui, il derma è sollevato in papille la cui ricca vascolarizzazione è responsabile del colore roseo dell'unghia. Solo a livello della radice le papille dermiche sono ridotte e meno vascolarizzate, per cui la lunula appare biancastra. Il corpo dell’unghia ha uno spessore di 0,1.0,2 mm ed è rivestito dalla lamina ungueale. L’unghia viene prodotta esclusivamente dall' epitelio della radice. L’accrescimento di quest'ultima è continuo, mediamente circa 0,1-1 mm al giorno, ed è quattro volte più rapido nella mano che nel piede. Peli --> I peli sono annessi cutanei conformati come piccoli filamenti sottili cornei e sono presenti in tutta la superficie del corpo tranne sulla pianta dei piedi e palme delle mani, labbra, faccia interna del prepuzio e glande, superficie interna delle piccole labbra e sul clitoride delle donne. Sono particolarmente forti in corrispondenza di cuoio capelluto, pube e mascella. Hanno una lunghezza e diametro variabile in base alla sede. Vengono chiamati capelli, nel caso del cranio, barba nella mascella e guance, ciglia nella parte libera della palpebra, sopracciglia sul contorno superiore dell’orbita, vibrisse nel vestibolo del naso e tragi quelli dell’orecchio. Il colore del pelo varia in base alla razza e all’età ed è dovuto alla melanina trasferita alle cellule della matrice dai melanociti situati presso la papilla dermica. Anatomicamente distinguiamo un segmento esterno chiamato fusto che è un sottile bastoncello di cheratina, e una parte profonda chiamata radice. In una sezione trasversale del fusto troviamo dall’esterno verso l’interno la cuticola, la corteccia e la midolla. Nell’ estremità profonda della radice troviamo il bulbo pilifero, incavato alla base per accogliere la papilla dermica. La radice è contenuta in una formazione sacciforme che si chiama follicolo pilifero, dove sono connesse una o più ghiandole sebacee o talvolta ghiandole sudoripare, il muscolo erettore del pelo, oltre a vasi e nervi. Tutto questo va a costituire il complesso pilosebaceo. Il follicolo, e di conseguenza il pelo, è sempre inclinato rispetto alla superficie cutanea e può ereggersi per la contrazione di un piccolo muscolo liscio, appunto il muscolo pilo erettore, che durante la sua contrazione, provoca l'erezione del pelo contribuendo la fuoriuscita del sebo. A livello del bulbo, le cellule epiteliali che rivestono la papilla matrice sono dotate di intensa attività proliferativa e, moltiplicandosi attivamente, costruiscono il pelo, che si accresce all'interno del follicolo fino a sporgere in superficie. Il pelo non ha una crescita continua perché l’accrescimento è caratterizzato dall’alternanza di attività e riposo (ciclo del pelo). Quest’attività proliferativa quindi non è continua, ma ci sono fasi di crescita ( anagen ), fasi di transizione (catagen) e fase di riposo (talogen ). Ghiandola sebacea --> è una ghiandola tubulo alveolare che è contenuta nel derma (appartiene al complesso pilosebaceo) e il suo sbocco ha luogo nella parte superiore del follicolo. Sono localizzate con una densità di circa 100 per cm2 su tutto l’ambito cutaneo, eccetto nel palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Nel meato acustico esterno e nelle palpebre prendono il nome di ghiandole tarsali (di Meibomio). In alcuni distretti, quali labbra, aureola mammaria, capezzolo, ano, piccole labbra e glande, si aprono direttamente sulla superficie cutanea e prendono il nome di ghiandole di Tisone. Presso la superficie cutanea, nel follicolo pilifero, si apre il condotto escretore di una o più ghiandole sebacee formate da due o più alveoli. Le ghiandole più voluminose e numerose le troviamo nel cuoio capelluto, nel viso, e nelle aree anogenitali. Servono a produrre sebo (che ha un PH3-4, quindi acido) e l’unico componente caratteristico è lo squalene. Il sebo si miscela con i lipidi di origine epidermica e il sudore, formando il film idro-lipidico cutaneo, una sottile pellicola protettiva, che ha un ruolo importante di protezione e di idratazione della cute; inoltre, con il suo PH lievemente acido, ha azione antibatterica e fungistatica. Il sebo sembra avere funzione lubrificante per i peli e l’epidermide, e di protezione dall'umidità e dalla siccità. La produzione di sebo varia con l'età ed è soggetta a controllo ormonale. L’eliminazione del sebo nel follicolo pilifero è continua e può essere aiutata dalla contrazione del muscolo pilo erettore. Ghiandole sudoripare --> Sono delle ghiandole tubulari semplici di tipo glomerulare, estese dall’epidermide fino al derma e ipoderma. Sono in numero di 2-3 milioni sulla cute, mancano solo al livello del glande e prepuzio, clitoride e piccole labbra sulla donna, e padiglione auricolare. La densità massima è nel palmo delle mani, piedi e ascelle. Comunicano con la superficie esterna tramite un dotto escretore che va ad aprirsi con un orifizio in corrispondenza di una cresta epidermica. Il sudore è un liquido incolore, contenente 98/99% dio acqua e 1% di soluti (NaCl, urea, acido urico, creatinina, acido lattico, caratteristici dell’odore sgradevole del sudore), con un ph da 5 a 7,5. La secrezione di sudore è discontinua, regolata da vari tipi di stimoli sensoriali ed emozionali (controllati dai centri nervosi dell’ipotalamo). A temperatura ambiente l’attività delle ghiandole sudoripare spesso continua in modo inapparente. Si distinguono due varietà di ghiandole sudoripare: eccrine e apocrine: le eccrine sono ubiquitarie e molto numerose e il loro secreto è debolmente acido, limpido e incolore; le apocrine, il loro secreto è leggermente alcalino, odoroso per la decomposizione a opera dei batteri della cute e contiene sostanze organiche come proteine, glucidi, acidi grassi esterificati oltre a feromoni che in piccolissima quantità costituiscono un forte richiamo sessuale. Particolari ghiandole apocrine modificate sono le ghiandole ceruminose del condotto uditivo esterno e le ghiandole mammarie. Inoltre, il numero delle ghiandole apocrine è ridotto, sono presenti nelle regioni ascellari, perineali, a livello dell'areola mammaria e nelle palpebre e parliamo di ghiandole di maggiori dimensioni rispetto a quelle eccrine. L'attività delle ghiandole sudoripare è regolata da fattori ormonali, inizia a partire dalla pubertà e si modifica nella donna in rapporto al ciclo mestruale. La sudorazione è un fenomeno che interessa diversamente le ghiandole che troviamo nelle diverse regioni corporee: l’attività fisica, ad esempio, è un forte stimolo per la sudorazione eccrina che interessa tutta la superficie corporea, a causa dell’aumento di calore causato dell'attività muscolare. Ghiandola mammaria --> Le troviamo nel sesso femminile nella quale, alla pubertà, si sviluppa la mammella, ovvero un rilievo cutaneo pari e simmetrico, sella superficie anteriore del torace, separata dalla parete del solco sottomammario, e sono costituite da tessuto adiposo che ospita al suo interno le ghiandole mammarie, sostenute da uno scheletro connettivale fibroso. La ghiandola mammaria occupa, all’interno delle mammelle, lo spazio compreso tra la terza e settima costa. Si dispone al di sopra della fascia pettorale che ricopre il muscolo grande pettorale. Il volume, la forma e lo sviluppo della ghiandola mammaria varia in rapporto: Al sesso (nell’uomo è rudimentale; Alla razza (le donne africane hanno mammelle più sviluppate); All'età: le mammelle si sviluppano alla pubertà, in menopausa la componente ghiandolare va in atrofia; Ad alcune condizioni fisiologiche: aumentano di dimensioni durante il periodo premestruale, all’inizio della gravidanza e durante la gravidanza. Esternamente le mammelle si presentano come rilievi emisferici, le cui dimensioni variano in dipendenza della quantità di tessuto adiposo presente. La cute della parte centrale presenta un'area circolare pigmentata rotondeggiante e ricca di ghiandole sebacee, detta areola mammaria (diametro 3-5 cm) da cui centro sporge più o meno il rilievo del capezzolo (altezza di 10 mm, diametro 10-12 mm), che rappresenta la zona di convergenza dei dotti escretori delle ghiandole mammarie. Nell’areola si trovano 10-15 ghiandole areolari di Montgomery (ghiandole mammarie rudimentali), la cui secrezione oleosa ha una protezione lubrificante durante l’allattamento. La superficie del capezzolo è rugosa per la presenza di papille e fossette, tra i quali si aprono i dotti galattofori, oltre a ghiandole sebacee e ai corpuscoli di Winkelman (organi nervosi). Il capezzolo sotto l’influsso di stimoli diretti o riflessi va in erezione allungandosi e aumentando di volume (telotismo). La mammella è costituita dalla cute, delicata e distendibile: l’ipoderma è formato da tessuto adiposo (nelle donne giovani molto rappresentato) suddiviso in lobuli dai tralci connettivali (retinacula); e dalla ghiandola mammaria. La fascia superficiale forma a livello della regione sotto-claveare, il legamento sospensore della mammella. La cute dell'areola e del capezzolo è provvista di cellule muscolari lisce e permette la spremitura dei seni e del capezzolo, in modo che il lattante possa meglio succhiare il latte. Nel maschio rimangono solo l'areola e il capezzolo mentre nella donna, prima della pubertà sono rudimentali e formate solo da dotti escretori con cellule indifferenziate, mentre con la pubertà quest'ultima, sotto