Le grandi scoperte geografiche PDF

Summary

Questo documento tratta delle grandi scoperte geografiche, focalizzandosi sulle esplorazioni e sulle scoperte avvenute durante l'Età moderna. Viene descritto il periodo storico dal 1492 fino alla fine del Settecento, caratterizzato da importanti scoperte geografiche ed eventi.

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Le grandi scoperte geografiche Inizia l’Età moderna L’Età moderna va dal 1492, anno della scoperta dell’America da parte di Colombo, sino alla fine del ‘700. Le periodizzazioni sono suddivisioni del tempo storico ma convenzionali. Esse non sono prive di fondamento ma si basano su cambiamenti signif...

Le grandi scoperte geografiche Inizia l’Età moderna L’Età moderna va dal 1492, anno della scoperta dell’America da parte di Colombo, sino alla fine del ‘700. Le periodizzazioni sono suddivisioni del tempo storico ma convenzionali. Esse non sono prive di fondamento ma si basano su cambiamenti significativi. L’Età moderna si apre con tre grandi novità I mutamenti principali furono 3: le esplorazioni e scoperte geografiche (espansione in Asia, Africa e America); l’invenzione della stampa a caratteri mobili (che trasformò il modo di conservare e diffondere info); la nascita dello Stato moderno (la sua caratteristica una forte autorità centrale). In pochi decenni le scoperte si moltiplicano La scoperta di Colombo fu solo la più importante di una serie di esplorazioni, infatti altri grandi risultati furono: i Portoghesi circumnavigarono l’Africa; gli Spagnoli giunsero in America centrale. Culmine di questo periodo fu il triennio 1519-1521 quando una spedizione finanziata dal re di Spagna compì il primo viaggio intorno al mondo: a capo c’era il portoghese Ferdinando Magellano. Che cosa sanno gli Europei del mondo del Quattrocento Gli Europei dell’epoca avevano un’idea abbastanza approssimativa della geografia terrestre: le persone più istruite sapevano che la Terra è tonda; pensavano però che esistessero solo 3 continenti, Europa, Asia, Africa, posti tutti nell’emisfero boreale (mentre quello australe era considerato inaccessibile per il caldo torrido). Furono queste idee sbagliate a favorire le scoperte. Colombo sbaglia completamente i calcoli L’errore più clamoroso fu commesso da Colombo, un navigatore genovese che elaborò l’idea di raggiungere l’Oriente navigando verso occidente. Per riuscirci calcolava di dover percorrere 2400 miglia marine ma in realtà le miglia necessarie erano 10.600. E soprattutto ignorava che c’era in mezzo il continente americano. Colombo scopre l’America credendo che sia l’Asia Colombo propose il suo progetto al re del Portogallo, Giovanni 2°, che però lo respinse. Allora si rivolse ai sovrani di Spagna e li convinse a finanziare l’impresa. La spedizione partì da Palos con tre caravelle: Nina, Pinta e la più grossa Santa Maria- e un centinaio di marinai. Dopo un mese di sosta alle Canarie iniziò la traversata verso l’Atlantico. Pensava di arrivare in Giappone in 21 giorni ma in realtà ci vollero 36 giorni per avvistare una terra. Si trattava dell’isola San Salvador. Non era l’Asia ma l’America. Colombo però rimase convinto per tutta la vita di aver raggiunto l’Oriente. I Portoghesi navigano nell’Oceano Atlantico e Indiano Decenni prima di Colombo, i Portoghesi avevano avviato le esplorazioni nell’Oceano Atlantico. Il primo passo fu nel 1415 con la conquista della città di Ceuta, nello Stretto di Gibilterra, poi occuparono una serie di isole e arcipelaghi. Decenni dopo avanzarono verso sud lungo le coste dell’Africa e nel 1487, Bartolomeo Dìaz mostrò che era possibile proseguire verso oriente. Il passo successivo fu compiuto da Da Gama che nel 1498 arrivò a Calicut in India. Nel 1502 guidò un’altra spedizione durante la quale stabilì contatti con i regni indiani e gettò le basi dell’impero portoghese. Infine, un altro portoghese, Cabra, si spinse molto a occidente e si ritrovò in Brasile, territorio diventato subito di colonia portoghese. Proseguono le esplorazioni lungo le coste del Nuovo Mondo Il viaggio di Colombo stimolò altri navigatori ad attraversare l’Atlantico. Tra i primi ci fu il veneziano Caboto che, al servizio del re inglese, percorse l’America settentrionale. Poi si svolsero due viaggi del fiorentino Amerigo Vespucci ì, che furono molto importanti in quanto, essendo studioso e cartografo, affermò che le terre toccate da Colombo erano di un nuovo continente. Da questa intuizione il Nuovo Mondo prese il nome di America in suo onore. Magellano compie la circumnavigazione del pianeta Una conferma dell’affermazione di Vespucci fu data dallo spagnolo Balboa che vide a occidente del Nuovo Mondo una vastissima distesa d’acqua: l’Oceano Pacifico. Il portoghese Magellano propose dunque al re di Spagna Carlo V di finanziare un viaggio per aprire una via per le Indie attraverso l’Oceano Pacifico. Iniziò con l’attraversare la punta sud dell’America e giunse nelle Filippine. La spedizione proseguì e il ritorno in Spagna fu nel 1522 che, dopo aver circumnavigato il globo, sopravvissero solo 18 marinai.

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