Modalità di trasmissione delle malattie infettive PDF

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Questo documento fornisce una panoramica sulle modalità di trasmissione delle malattie infettive. Vengono presentate le diverse vie di trasmissione, i fattori che le favoriscono e i diversi tipi di malattie infettive. Si forniscono anche spunti per comprendere la presenza di malattie in una popolazione.

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Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’au...

Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Indice 1. LE DIVERSE VIE E MODALITÀ DI TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE........................ 3 2. FATTORI FAVORENTI LE INFEZIONI E LE DIVERSE VIE DI TRASMISSIONE............................... 6 3. COMPARSA DELLE MALATTIE INFETTIVE NELLA POPOLAZIONE............................................ 8 3.1 EPIDEMIE................................................................................................................................................................... 8 3.2 ENDEMIA................................................................................................................................................................... 9 3.3 SPORADICITÀ............................................................................................................................................................ 10 BIBLIOGRAFIA.......................................................................................................................... 12 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive 1. Le diverse vie e modalità di trasmissione delle malattie infettive Le modalità di trasmissione degli agenti patogeni dipendono sia dalle loro vie d'ingresso obbligate o preferenziali, sia dalla resistenza che essi presentano nell'ambiente. In linea generale si può dire che nel caso di microrganismi fragili il contagio è diretto, per contatto tra la sorgente (malato o portatore) ed il soggetto recettore. Al contrario, i microrganismi capaci di resistere a lungo all'azione inattivante di fattori ambientali possono essere trasmessi con varie modalità, anche a distanza di tempo dalla loro eliminazione da parte della sorgente d'infezione. La trasmissione diretta per contatto è tipica delle infezioni veneree: gli agenti responsabili sono rapidamente inattivati nell'ambiente, sicché il loro passaggio avviene, in genere, direttamente dalle mucose genitali del soggetto infetto alle mucose del soggetto sano. Per altre malattie la trasmissione per contatto può avvenire da persona a persona oppure da animale ad uomo (ad esempio la brucellosi, trasmessa per contatto dall'animale al veterinario che interviene per un aborto). Una modalità particolare di trasmissione diretta è quella da inoculazione a seguito di aggressione da parte di un animale infetto: un esempio tipico è fornito dal virus della rabbia che viene introdotto direttamente con la saliva nella cute ferita con il morso o il graffio. La trasmissione diretta può aver luogo anche senza l'effettivo contatto, come nel caso degli agenti patogeni espulsi con le goccioli ne infette che si producono con lo starnuto, la tosse, la fonazione e che vengono immediatamente inalate da un soggetto recettivo presente nelle immediate vicinanze o giungono fino alle sue congiuntive: questa modalità di trasmissione diretta per via aerea è tipica delle infezioni respiratorie acute e di alcune infezioni esantematiche (influenza, raffreddore comune, morbillo, rosolia, ecc.) i cui agenti causali non possono sopravvivere a lungo nell'ambiente. La trasmissione diretta per contatto o per via aerea è quella abitualmente seguita dai microrganismi che si inattivano rapidamente nell'ambiente. Bisogna, però, tener presente che essa può avere luogo anche per la maggior parte degli altri agenti patogeni capaci di sopravvivere più o meno a lungo nell'ambiente; questi, d'altra parte, possono trasmettersi anche con modalità indiretta e per diverse vie. La trasmissione indiretta è abituale in molte malattie infettive e può avvenire tramite veicoli o per mezzo di vettori. I primi sono costituiti da substrati inerti, quali: acqua, alimenti, aria, oggetto di uso e Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive substrati vari. I vettori, invece, sono organismi animati che attuano il trasporto dei microrganismi con movimento proprio. L'acqua è un importante veicolo d'infezione in tutte le malattie che si trasmettono con circuito fecale-orale, i cui agenti patogeni, cioè, vengo- no eliminati con le feci e penetrano attraverso le mucose delle vie digerenti; l'acqua, però, può veicolare anche dei microrganismi che penetrano durante la balneazione attraverso le congiuntive, le mucose nasale e faringea, le mucose genitali, il condotto uditivo, lesioni della pelle (es. congiuntivite da piscina, infezioni da piogeni, infezioni da micobatteri atipici, ecc.), Un altro importante veicolo di microrganismi che penetrano attraverso l'apparato digerente è rappresentato dagli ali- menti: essi possono costituire un substrato inerte ma di grande importanza (ad esempio per la trasmissione di virus, come il virus dell'epatite A) oppure possono offrire un substrato adatto alla moltiplicazione di batteri patogeni. Infatti, alcuni alimenti (come il latte, le creme, la carne, ecc.) per la loro stessa costituzione favoriscono la moltiplicazione di diversi microrganismi, se coesistono adatte condizioni ambientali, fino al punto che alcune manifestazioni morbose sono esclusivamente conseguenti all'ingestione di determinati alimenti contaminati da particolari batteri. Altri alimenti, infine, come i mitili e le ostriche sviluppatisi in acque inquinate da liquami urbani, sono veicoli particolarmente efficaci di alcuni virus e batteri (virus dell'epatite A, batteri del tifo e paratifo) per loro peculiarità biologiche. L'aria, oltre a veicolare le goccioline di secrezione espulse dalle vie respiratorie e direttamente trasmesse ai soggetti recettivi, può fungere anche da veicolo a distanza. Infatti, le goccioline più piccole si essiccano rapidamente e restano sospese nell'aria come "nuclei” delle goccioline, e possono così essere trasportate attraverso stanze e corridoi da un piano all'altro di uno stesso edificio. Anche le goccioline di maggiori dimensioni si essiccano dopo la loro sedimentazione e si risospendono nel- l'aria. Per via aerea possono essere diffusi anche microrganismi giunti nell'ambiente con altro materiale patologico. Il rischio infettivo derivante da tale modalità di trasmissione è, ovviamente, in rapporto alla carica di microrganismi inizialmente presente nel materiale patologico ed alla loro capacità di sopravvivenza nell'ambiente. I diversi oggetti d'uso (stoviglie, biancheria, giocattoli, ecc.) possono occasionalmente fungere da veicoli; la loro importanza, però, non deve essere sopravvalutata. Anche lo strumentario medico e chirurgico, se non opportunamente sterilizzato o disinfettato, secondo il caso, può fornire pericolosi veicoli di microrganismi patogeni qualificati e di patogeni opportunisti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Resta da menzionare la trasmissione indiretta tramite vettori che, a differenza dei veicoli, sono rappresentati da organismi animati. Diversi artropodi fungono da vettori di virus, batteri, protozoi che si moltiplicano all'interno del vettore e sono trasmessi all'ospite recettivo mediante la puntura o con la deposizione delle feci su lesioni della pelle provocate dal grattamento. Numerosi artropodi, fra cui diversi insetti, svolgono il ruolo di vettori obbligati, giacché senza di essi non può avvenire la trasmissione dell'infezione. Si tratta infatti di vettori di infezioni chiuse (l'agente patogeno, cioè, non viene eliminato attraverso le vie naturali dall'uomo o animale infetto), i cui agenti patogeni svolgono spesso una parte del loro ciclo evolutivo nel vettore stesso o, comunque, vi si moltiplicano. Si possono citare ad esempio le zanzare del genere Anopbeles e del genere Aedes come vettrici, rispettivamente, della malaria e della febbre gialla. Alcuni insetti, come le mosche, possono svolgere un ruolo di vettore meccanico o passivo, quando attuano il trasporto di materiale contami- nato (es. feci), che depositano su alimenti mediante le zampe e la proboscide o il rigurgito: i microrganismi trasportati, trovano così un ulteriore mezzo di trasmissione che si aggiunge ai veicoli (acqua, alimenti, ecc.) che ne assicurerebbero comunque la diffusione anche in assenza del vettore facoltativo. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive 2. Fattori favorenti le infezioni e le diverse vie di trasmissione Diversi fattori propri dell'ospite e dell'ambiente in cui vive possono facilitare la trasmissione delle infezioni ed il passaggio dallo stato di infezione a quello di malattia. Sono, dunque, fattori favorenti che svolgono un ruolo analogo a quello dei fattori di rischio per le malattie non infettive. Essi, cioè, pur non avendo la dignità di «cause.. , dignità che per le malattie infettive compete esclusivamente ai microrganismi patogeni, aumentano le probabilità di infezione e di malattia. La loro conoscenza è, dunque, importante non solo per meglio comprendere l'epidemiologia delle diverse malattie, ma soprattutto per definire ed attuare le strategie di prevenzione. I fattori favorenti possono essere individuali ed ambientali. I fattori individuali possono essere distinti in fattori biologici ed in fattori comportamentali. I fattori favorenti di ordine biologico sono costituiti essenzialmente da tutte quelle condizioni che portano alla diminuzione dei meccanismi di difesa, quali, ad esempio, la denutrizione e gli stati di immunodeficienza congeniti ed acquisiti, fattori comportamentali sono i più vari a seconda delle infezioni e dell'ambiente. Anche i fattori ambientali possono essere i più disparati: basso livello socio-economico, che espone ad un maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere; l'affollamento, fattore di rischio per le infezioni trasmesse per via aerea; la scarsità di acqua potabile e inquinamento fecale dell'ambiente per carenza dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque reflue urbane. SCHEMI DI MALATTIE INFETTIVE A DIVERSA MODALITA' DI DIFFUSIONE Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive 3. Comparsa delle malattie infettive nella popolazione Le malattie nell'ambito della collettività si possono manifestare in diverse modalità, a seconda del numero di soggetti ammalati e del tempo di permanenza delle malattie nella popolazione. In rapporto a vari fattori che agiscono stabilmente o che si presentano occasionalmente, una malattia infettiva può manifestarsi in una popolazione in forma epidemica, endemica o sporadica. 3.1 Epidemie Per epidemia si intende una manifestazione collettiva d’una malattia che rapidamente si diffonde fino a colpire un gran numero di persone in un territorio più o meno vasto in dipendenza da vari fattori, si sviluppa con andamento variabile e si estingue dopo una durata anche variabile. Più casi di malattia che si presentano nella stessa popolazione o nello stesso gruppo di individui entro un breve periodo di tempo, purché abbiano la stessa origine, configurano una epidemia. Le epidemie possono avere durata variabile e coinvolgere un numero più o meno elevato di soggetti recettivi, in rapporto alla contagiosità del microrganismo patogeno ed ai fattori ambientali che favoriscono la sua diffusione. Si può andare, così, da episodi epidemici limitati a due o più persone nell'ambito familiare o di piccole comunità, fino alle epidemie esplosive che si manifestano con migliaia di casi in una città o in interi territori. Quando la diffusione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti, come è tipico oggi per l'influenza, si usa il termine di pandemia. Nella sua espressione più tipica, una epidemia insorge in una popolazione precedentemente indenne. Essa ha origine dall'importazione dell'agente responsabile, si diffonde rapidamente e si esaurisce in breve tempo con il venir meno dei fattori che ne hanno permesso l'insorgenza o a seguito dell'instaurarsi di specifica immunità nella popolazione esposta. Le epidemie possono colpire un numero più o meno elevato di individui ricettivi in rapporto alla contagiosità del microrganismo e ad alcuni fattori variabili e causali, che favoriscono la diffusione dell'epidemia stessa. Gli individui non colpiti sono immuni o perché hanno già contratto la Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 8 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive malattia, o perché sono protetti da una vaccinazione o da un trasferimento passivo di immunità da madre a figlio, o infine per altri fattori intrinseci che li rendono resistenti alla patologia stessa. Prima che la malattia faccia la sua comparsa, dal momento dell'incontro con l'agente patogeno (contagio) decorre un lasso di tempo variabile a seconda del tipo di morbo, detto periodo di incubazione. È anche possibile che a seguito del contagio alcuni individui incorrano in un'infezione asintomatica, caratterizzata dalla presenza dell'agente patogeno senza la contemporanea comparsa di segni e sintomi della malattia. Se in un grafico viene rappresentata la curva epidemica, ovvero l'andamento temporale di un episodio epidemico, si possono distinguere in esso tre fasi. La prima è la fase "ascendente" nella quale, poiché aumenta l'incidenza della patologia, anche la prevalenza aumenta. La fase ascendente termina quando l'incidenza si eguaglia al numero delle guarigioni, pertanto la prevalenza rimane per un po' costante, caratterizzando la fase detta di "acme". Quando il numero delle guarigioni supera l'incidenza, la prevalenza della patologia incomincia a ridursi iniziando la fase definita "discendente" al termine della quale l'epidemia si può considerare conclusa. 3.2 Endemia Costante permanenza, in un determinato territorio, di una malattia che tende a presentarsi sporadicamente o a piccoli focolai e con una incidenza relativamente uniforme. Per endemia si intende la condizione nella quale una malattia è sempre presente in una popolazione, ovvero la malattia presenta una incidenza costantemente positiva. Il tasso di incidenza può comunque variare tra regione e regione, o variare nell'ambito della stessa regione nel tempo, pertanto possiamo distinguere regioni o periodi ad alta endemia e a bassa endemia, in rapporto al valore della prevalenza della malattia. Per molte delle patologie di tipo cronico, negli ultimi decenni si è passati da condizioni di bassa endemia a condizioni di alta endemia (si pensi ad alcuni tumori, al diabete mellito, ecc.); in Italia l'epatite virale di tipo B può essere considerata una malattia a media endemia, mentre in altri Stati può essere presente in forma altamente endemica. In una situazione di endemicità si crea una condizione di equilibrio tra la capacità diffusiva del microrganismo e la recettività della popolazione, determinata dai fattori ambientali che favoriscono o ostacolano la trasmissione dell'infezione. Laddove prevalgono i fattori ostacolanti, Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 9 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive l'endemia si mantiene a livelli modesti; al contrario, essa è florida quando l'ambiente è favorevole all'attiva circolazione dell'agente patogeno. Numerose malattie endemiche presentano caratteristici cicli stagionali con maggior frequenza in certi mesi dell'anno e minima frequenza in altri, dovuti all'inf1uenza di fattori meteorologici, biologici e sociali. I fattori meteorologici (temperatura, umidità dell'aria) assieme a quelli sociali (affollamento, riapertura della scuola) condizionano, ad esempio, la maggior frequenza delle infezioni respiratorie acute nei mesi invernali. 3.3 Sporadicità Per sporadicità di una malattia si intende quella condizione nella quale una malattia compare occasionalmente in una popolazione in poche casi che non sono tra loro collegati, ovvero sono separati sia in senso spaziale che temporale. Tipiche patologie sporadiche sono alcune malattie infettive occasionalmente presenti nel nostro paese in individui che hanno contratto la malattia durante viaggi, in luoghi più o meno esotici, come ad esempio la malaria. Altre malattie sporadiche possono essere considerate alcune forme genetiche rare. Il caso sporadico, quindi è quello che si manifesta in una popolazione in cui quella malattia è assente da tempo e che non si trasmette ad altri individui, rimanendo isolato. Nella sua espressione più tipica, pertanto, la sporadicità esclude che l'agente patogeno sia stabilmente presente in quel territorio, diversamente dall'endemia che consiste nella stabile presenza del patogeno e nell'insorgenza di casi autoctoni. Bisogna aggiungere, però, che alcune malattie infettive non contagiose (ad esempio, tetano, gangrena gassosa) che si manifestano abitualmente in modo sporadico sono causate da microrganismi stabilmente presenti nel territorio, ma questi restano abitualmente confinati nei loro serbatoi naturali e solo eccezionalmente penetrano in un ospite umano e danno luogo ad un caso di malattia; inoltre, fra i diversi casi occorsi nel tempo non esiste alcun nesso epidemiologico. Oggi la medicina possiede due armi che hanno profondamente modificato l'impatto delle malattie infettive sulla popolazione mondiale e diminuito il rischio di epidemie: la prevenzione (o profilassi) e gli antibiotici. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 10 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive La prevenzione consiste in un insieme di norme igieniche adottate per impedire le malattie ed evitare la loro propagazione. Le regole per la prevenzione sono stabilite da leggi dello Stato; in casi particolari di malattie molto contagiose e pericolose (come peste, lebbra, tubercolosi, alcuni tipi di polmonite) valgono i provvedimenti internazionali regolamentati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per prevenire le malattie infettive bisogna seguire quelle pratiche igienico- sanitarie che servono a eliminare l'agente infettante e i suoi vettori dall'ambiente: disinfezione, sterilizzazione e disinfestazione. Inoltre le malattie infettive devono essere denunciate e i malati vanno isolati nel periodo in cui sono contagiosi. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 11 di 12 Emanuela Santoro - Modalità di trasmissione delle malattie infettive Bibliografia  Ahlbom A., Norell S. (1993) Epidemiologia moderna. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.  Anderson R.M., May R.M. (eds.) (1982) Population biology of infectious diseases. Sprinmger-Verlag, Berlin.  Attena F. (2004) Epidemiologia e valutazione degli interventi sanitari. Piccin, Padova.  Barbuti, Bellelli, Fara, Gianmanco.(2002) Igiene. Monduzzi Editore.  Checcacci L., Meloni C., Pelissero G. (1992) Igiene Casa editrice Ambrosiana  Di Orio F. (1994) Elementi di metodologia clinica applicata. Piccin, Padova  Grassi M. (1994) Statistica in medicina - Un approccio basato sulla verosimiglianza. McGraw-Hill Libri Italia, Milano.  Lanciotti E. Igiene Per Le Professioni Sanitarie. (2011) Mc Graw Hil  Lanciotti E. Igiene Medicina scolastica e di comunità (2011) Mc Graw Hill  Lopalco P.L., Tozzi A.E. (2003) Epidemiologia facile. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.  Marinelli, Liguori, Montemarano, D’Amora. Igiene e Medicina Preventiva E Sanità Pubblica.. Ed. Piccin  Signorelli C. (2000) Elementi di metodologia epidemiologica. Società Editrice Universo, Roma, V ed.  Signorelli C. (2009) (V Edizione). Igiene Epidemiologia Sanità Pubblica - Secrets, Domande e Risposte. II Ed., Società Editrice Universo, Roma. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 12 di 12

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