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Interpretare e approcciare correttamente 20 comportamenti nella persona con demenza Dr.ssa Giulia Zanoni Psicologa Psicoterapeuta 8 Giugno 2022 COS’è LA DEMENZA? (Spinnler, 1985) La demenza...

Interpretare e approcciare correttamente 20 comportamenti nella persona con demenza Dr.ssa Giulia Zanoni Psicologa Psicoterapeuta 8 Giugno 2022 COS’è LA DEMENZA? (Spinnler, 1985) La demenza è  un’incompetenza cognitiva  cronico-progressiva  ad espressività ecologica Demenza è un termine generico per oltre 70 condizioni che causano un progressivo deterioramento nel pensare, nella memoria e nella capacità di svolgere le attività di ogni giorno. La DEMENZA DI ALZHEIMER e la DEMENZA VASCOLARE sono i tipi più comuni di demenza. AD VD ▪ Esordio subdolo con lieve ▪ Aspettativa di vita inferiore perdita memoria che in AD ▪ Nella fase iniziale ▪ Esordio improvviso consapevolezza di malattia ▪ Progressione a gradini ▪ Incertezza in abilità espressive ▪ Scarsa consapevolezza di e comprensione concetti malattia astratti ▪ Rallentamento psicomotorio LE DEMENZE CLASSIFICAZIONE: PRIMARIE E SECONDARIE PRIMARIE  A - Demenze corticali 1. Demenza di Alzheimer 2. Demenza fronto-temporale  B - Demenze sottocorticali 1. A corpi di Lewy 2. Parkinson-demenza 3. Corea di Huntington 4. Paralisi sopranucleare progressiva 5. Degenerazione cortico-basale LE DEMENZE CLASSIFICAZIONE: PRIMARIE E SECONDARIE  DEMENZE SECONDARIE 1. Demenza vascolare 2. Idrocefalo normoteso 3. Disturbi endocrini metabolici 4. Malattie infettive e infiammatorie del SNC (meningiti, sclerosi multipla, malattia di Creutzfeld-Jacob, etc.) 5. Stati carenziali 6. Sostanze tossiche Ecc... DATI EPIDEMIOLOGICI ⚫ La demenza colpisce dall’1 al 5% della popolazione sopra i 65 anni e il 30% sopra i 75 anni, costituendo una delle più importanti cause di disabilità nell’anziano ⚫ La malattia di Alzheimer è la forma più frequente di demenza nei paesi occidentali, rappresentando il 50-60% dei casi di deterioramento mentale ad esordio tardivo  “La malattia di Alzheimer è una sindrome ad andamento cronico degenerativo caratterizzata dalla perdita di più funzioni cognitive […] di entità tali da interferire con le usuali attività sociali e lavorative della persona”  (Trabucchi, 2002; Geldmacher e Whitehouse, 1996) MALATTIA DI ALZHEIMER ⚫ La malattia di Alzheimer risulta associata ad una serie di alterazioni istopatologiche (degenerazione neurofibrillare, deposizione di placche senili, diminuzione della densità sinaptica, presenza di angiopatia congofila); il grado di atrofia è proporzionale alla perdita tissutale ⚫ Il decesso avviene generalmente dopo circa 10-12 anni  Il decorso della sintomatologia è classicamente distinto in tre fasi: ➔ FASE INIZIALE ➔ FASE INTERMEDIA ➔ FASE TERMINALE (Ajuraguerra et al., 1960; Slater e Roth, 1997) MALATTIA DI ALZHEIMER FASE INIZIALE (1-3 anni)  Sintomi vaghi e sfumati: ⚫ Alterata capacità di giudizio, riduzione rendimento lavorativo, trascuratezza per igiene e abbigliamento, inappropriatezza uso denaro,ecc. ⚫ Reazioni emotive variabili ⚫ Deficit cognitivi: - memoria: recupero fatti recenti, apprendimento di nuove informazioni, memoria prospettica - orientamento spazio-temporale - eloquio: povero di contenuto ⚫ Memoria retrograda e semantica poco compromesse ⚫ Esame neurologico negativo MALATTIA DI ALZHEIMER FASE INTERMEDIA (3-6 anni) ⚫ Aggravamento dei deficit neuropsicologici ⚫ Insorgenza dei disturbi del comportamento ⚫ Deficit memoria retrograda ⚫ Aprassia ideativa, ideomotoria e disturbi di tipo agnosico ⚫ Eloquio spontaneo (parafasie, anomie, circonlocuzioni, parole pass- partout) ⚫ Disturbi della scrittura ⚫ Deficit funzioni di controllo (attenzione, intelligenza, ragionamento astratto, ecc.) ⚫ Reazioni emotive variabili MALATTIA DI ALZHEIMER FASE GRAVE (6anni-decesso) ⚫ Componenti fisiche della malattia più evidenti ⚫ Necessità di assistenza continua (totalmente dipendente) ⚫ Funzioni cognitive deteriorate ⚫ Linguaggio spontaneo assente o ridotto ad automatismi verbali ⚫ Indifferenza e apatia BPSD Behavioral and Psychological Symptoms of Dementia Sintomi comportamentali e psicologici della demenza (BPSD) Sono alterazioni: ▪ della percezione ▪ del contenuto del pensiero ▪ dell’umore o del comportamento che si osservano frequentemente nei pazienti con demenza. IPA Consessuss Conference, 1996 Hanno un’alta variabilità sia interindividuale, sia nei diversi tipi di demenza, in gravità ed epoca di comparsa Il decorso non è lineare, a differenza del declino cognitivo 14 Sintomi comportamentali e psicologici della demenza (BPSD)  Causa più frequente di: ▪ istituzionalizzazione ▪ di intervento medico ▪ prescrizione farmacologica ▪ di aumento di disabilità ▪ ridotta qualità di vita del paziente e di chi se ne prende cura Quali sono i disturbi del comportamento? AGITAZIONE PSICOMOTORIA AGGRESSIVITA’ Girovagare Opposizione Pedinamento Irascibilità Acatisia Aggressività fisica (S)vestirsi Aggressività verbale Affaccendamento Comportamento verbale DEPRESSIONE dirompente Melancolia APATIA Insonnia Pianto Ritiro sociale Disperazione Mancato interesse PSICOSI Bassa autostima Ridotta motivazione Allucinazioni Ansia Deliri Sensi di colpa Misidentificazioni La persona non è in grado di controllarli né di prevenirli! I BPSD più comuni o APATIA (mancanza di iniziativa e di interesse per ogni attività) o AGGRESSIVITA’ (contro altri o se stessi, verbale o fisica) o DISTURBI DELL’UMORE (ansia, umore depresso) o ALLUCINAZIONI (percezioni di oggetti inesistenti) o DELIRI (convinzioni incoerenti con la realtà) o DISINIBIZIONE (nel linguaggio o nel comportamento) o VAGABONDAGGIO (WANDERING) (girovagare senza meta) o ALTERAZIONI DEL CICLO SONNO/VEGLIA (inversione del ritmo del sonno) o AFFACENDAMENTO (azioni senza scopo come aprire e chiudere cassetti in modo ossessivo) Perché si verificano i BPSD? Le cause dei BPSD possono essere molteplici: A. correlate alla salute fisica ed emotiva della persona B. dipendenti da fattori ambientali e interpersonali C. correlate alle esperienze precedenti e alla storia personale D. connesse ai cambiamenti cognitivi CREDERE CHE OGNI COMPORTAMENTO ABBIA UN SIGNIFICATO Una diagnosi di demenza diventa spesso una pericolosa etichetta in funzione della quale vengono spiegati tutti i comportamenti dimenticando che, spesso, il “comportamento strano o disturbante” può rappresentare, per la persona malata, l’unico modo di esprimere un bisogno o un disagio. La persona con DEMENZA La PERSONA con demenza La cura centrata sulla persona attribuisce un valore maggiore alla PERSONA che non alla demenza Tale termine “centrato sulla persona” sottolinea un approccio in cui la comunicazione e le relazioni hanno un ruolo fondamentale. V (valorizzare) affermare l’assoluto valore di tutti gli esseri umani indipendentemente dall’età o dalle capacità cognitive I (individualizzare) trattare la persona come un individuo, riconoscere l’unicità della persona P (prospettiva) comprensione del mondo dalla prospettiva della persona S (ambiente sociale) offrire un ambiente sociale positivo in cui la persona con demenza possa sperimentare benessere In quest’ottica non esiste una demenza, ma tante demenza quante sono le persone malate di demenza. Il modo in cui la persona vive la malattia dipende da:  Il danno neurologico  La salute  La personalità  La biografia  L’ambiente sociale in cui la persona vive Questi elementi possono aiutare chi si prende cura del malato a comprendere il significato che sta dietro al “disturbo comportamentale”. I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGITAZIONE e AGGRESSIVITA'-  SITUAZIONI FREQUENTI: ⚫ La persona chiede ripetutamente qualcosa (“che ora e?”, “andiamo in bagno?”, “usciamo?”,...) o notizie di qualcuno che deve arrivare ⚫ Riferisce di aver paura di qualcosa ma non sa dire cosa ⚫ Non si vuole lavare e reagisce ai tentativi degli operatori con reazioni aggressive, fisiche e/o verbali ⚫ ecc. I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGITAZIONE e AGGRESSIVITA'- PERCHE' ACCADE? I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGITAZIONE e AGGRESSIVITA'- PERCHE' ACCADE? ⚫ La persona ha difficoltà ad eseguire un compito che prima portava a termine con facilità ⚫ Non riesce a ricordare un episodio appena accaduto ⚫ Non riesce a comprendere (decodificare) alcuni stimoli ambientali ⚫ Non riesce ad esprimere il disagio/dolore fisico in altro modo ⚫Può essere una risposta a difficoltà ambientali (un cambiamento nell'arredo che causa disorientamento; l'assenza di una routine o abitudini stabili) ⚫ Può essere la conseguenza di un'allucinazione I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGITAZIONE-  COME INTERVENIRE? ➔ Cercare di rimanere calmi ➔ Ascoltare la persona e il disagio che esprime e cercare di capire se c'è un fattore che ha scatenato il disturbo ➔ Rassicurare e confortare la persona con un tono di voce calmo ➔ Cercare di distrarre il malato coinvolgendolo in attività che e ancora in grado di svolgere, per sostenere il suo senso di auto efficacia  QUALI COMPORTAMENTI EVITARE? ⚫ Non intervenire in più persone per calmarlo ⚫ Non bloccare la persona, ma lasciarla libera di muoversi ⚫ Evitare ambienti rumorosi I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGGRESSIVITA'-  COME INTERVENIRE? ➔ Ridurre al minimo le situazioni che creano ansia (ad esempio, evitare di far fare alla persona cose che non è più in grado di fare) ➔ Rassicurare la persona mantenendo la calma: la comunicazione non verbale è percepita anche in stadi avanzati della demenza ➔ Mostrarsi sereni, sicuri, autorevoli ➔ Rispettare i tempi del malato ➔ Rinviare ciò che ha scatenato la reazione aggressiva (ad esempio, il momento del bagno: spesso succede che la stessa attività proposta in un altro momento ottenga una reazione diversa) I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -AGGRESSIVITA'-  QUALI COMPORTAMENTI BISOGNEREBBE EVITARE? ⚫ Non mostrarsi offesi, non farsi vedere impauriti, non provare a discutere o ad usare la forza ⚫ Non rimproverare la persona ⚫ Non punirlo o farsi promettere che non lo rifarà ⚫ Non sottovalutare l'importanza delle cause organiche che possono aver scatenato il comportamento aggressivo  Ricordare sempre che il comportamento della persona con demenza NON è intenzionale! RICONOSCERE IL DOLORE Non vi è ragione per ritenere che i soggetti affetti da decadimento cognitivo abbiano un rischio minore di soffrire condizioni patologiche dolorose rispetto ai soggetti sani di pari età: ASSENZA DI LAMENTELE NON SIGNIFICA ASSENZA DI DOLORE! LEGGE 38/2010: “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”  PRINCIPI FONDAMENTALI: ⚫ Tutela della dignità e dell'autonomia del malato, senza alcuna discriminazione ⚫ Tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine ⚫ Adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia ...AL FINE DI ASSICURARE: ⚫ il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona ⚫ il bisogno di salute ⚫ l'equità nell'accesso all'assistenza ⚫ la qualità delle cure ⚫ la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze RICONOSCERE IL DOLORE Spesso l'ospite con demenza non è in grado di esprimere le proprie sensazioni dolorose e pertanto occorre prestare attenzione a modalità espressive differenti: OSSERVAZIONE FISICA DELL'OSPITE: OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO: ESPRESSIONI DEL VISO AGITAZIONE RESPIRAZIONE DIFFICOLTOSA IRRITABILITA' IPERTONO MUSCOLARE DISTURBI DEL SONNO... DIMINUZIONE DELL'APPETITO ALTERAZIONI TONO DELL'UMORE... I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DELIRI- I deliri sono convinzioni errate della realtà, che condizionano il comportamento della persona con demenza SITUAZIONE COMUNE: La persona con demenza è convinta che un familiare/persona a lei vicina le rubi i soldi PERCHE' ACCADE? I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DELIRI- PERCHE' ACCADE? Può accadere che la persona con demenza non ricordi dove ha riposto i propri soldi; talvolta capita che li nasconda ma poi non ricordi più di averlo fatto. Non riuscendo a spiegarsi la sparizione del denaro, la persona attribuisce la causa dell'accaduto ad un furto. Spesso è proprio il caregiver ad essere incolpato di ladrocinio, perché la persona con demenza si ricorda meglio di lui, rispetto a qualsiasi altra persona. I forti vissuti di ansia collegati all'accaduto, contribuiscono ad alimentare inconsapevolmente il delirio. I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DELIRI- SITUAZIONI FREQUENTI: La persona convinta che i propri genitori siano ancora vivi e chiede notizie della madre PERCHE' ACCADE? Conseguenza del deficit di memoria, manifestazione di disagio o mezzo attraverso il quale, inconsapevolmente, la persona cerca di far fronte a realtà angoscianti COME INTERVENIRE? Capire qual'è la convinzione delirante Non mettere in discussione la convinzione erronea (aumenta l'angoscia favorendo condotte di tipo aggressivo) Fornire alla persona gli elementi mancanti che permettono di formarsi un'interpretazione migliore della realtà Per rassicurare la persona, cercare di spiegare la situazione usando gli stessi elementi del delirio I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ALLUCINAZIONI- Le allucinazioni sono percezioni sensoriali (prevalentemente visive o uditive) che avvengono in assenza di stimoli esterni SITUAZIONI FREQUENTI: La persona vede degli insetti che camminano lungo il muro PERCHE' ACCADE? Percezioni sensoriali in assenza di stimoli esterni Percezioni alterate della realtà COME INTERVENIRE? Non cercare di contrastare la percezione errata (se non vi è consapevolezza è molto difficile modificare le convinzioni) Cercare di capire la causa dell'allucinazione Apportare modifiche all'ambiente I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -LA DISINIBIZIONE- SITUAZIONI FREQUENTI:  Comportamenti inappropriati ed esibizionisti in situazioni sociali  Disinibizione verbale (es. la persona inizia ad usare un linguaggio scurrile e offensivo anche se è sempre stata molto educata e/o religiosa)  Comportamenti seduttivi o a carattere sessuale PERCHE' ACCADE? Il comportamento disinibito è una conseguenza del danno cerebrale e pertanto NON è intenzionale I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -LA DISINIBIZIONE-  COME INTERVENIRE? ➔ NON è utile rimproverare la persona, quanto piuttosto cercare di interrompere il comportamento in questione, distraendola ➔ È utile prestare attenzione agli aspetti non-verbali come l'espressione del volto e il tono della voce dell'ospite, al fine di comprendere l'eventuale disagio espresso ➔ Cercando di mantenere un atteggiamento fermo ma non offensivo, informare l'ospite che questo tipo di comportamento non è gradito ➔ Valutare la possibilità che la persona possa averci scambiato per qualcun altro (ad esempio, per la moglie) e si riferisca a noi in tal senso ➔ Cercare di capire se la persona che si spoglia non stia cercando di esprimere un bisogno fisico, come la sensazione di caldo o la necessità di andare al bagno I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ALIMENTAZIONE-  SITUAZIONI FREQUENTI: ⚫ La persona consuma di grandi quantità di cibo in poco tempo/ ingerisce materiali non commestibili ⚫ Durante il pasto, sputa i pezzi di cibo più solido ⚫ Rumina il cibo senza deglutire ⚫ Ha difficoltà a mangiare/bere a sufficienza ⚫ Richiede continuamente cibo  PERCHE' ACCADE? ⚫ Il consumo di grandi quantità di cibo e l'ingestione di materiali non commestibili, sono comportamenti causati dal danno cerebrale ⚫ Il deficit di memoria può impedire alla persona di ricordare di aver già mangiato/bevuto ⚫ L’anziano sputa i pezzi di cibo solido perché li percepisce come corpi estranei I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ALIMENTAZIONE- COME INTERVENIRE? Limitare la quantità di cibo a disposizione ed eliminare dall'ambiente materiali non commestibili ➔ Verificare che durante il pasto non vi siano condizioni ambientali confusive, che possono favorire condotte inadeguate ➔ Se l’anziano è molto richiestivo, può essere utile tenere a disposizione qualche boccone o alimento di facile somministrazione; altrettanto utile può essere distrarlo tenendolo occupato in altre attività che risultino per lui piacevoli ➔ Quando fatica a magiare, è utile frazionare i pasti principali in tanti spuntini, cercando alimenti e bevande graditi ➔ Cercare di non spazientirsi: l'ospite non andrebbe mai deriso o rimproverato...il tempo necessario per mangiare può diventare molto più lungo! I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ATTIVITA' MOTORIA- SITUAZIONI FREQUENTI ⚫L’anziano cammina ininterrottamente per moltissime ore e senza mai mostrare segni di stanchezza ⚫ Appare indaffarato in attività prive di un fine logico ⚫Girovaga per casa perdendo di vista l'obiettivo che si era prefissato o va in cerca di qualcosa (un libro, una valigia, ecc.) che non esiste affatto PERCHE' ACCADE? I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ATTIVITA' MOTORIA- PERCHE' ACCADE? ⚫ Spesso questi comportamenti sono indicatori di ansia ⚫ Alcuni stimoli ambientali che causano disagio possono innescare il vagabondaggio ⚫Il malato dimentica le finalità per cui si era alzato e l'ansia che ne consegue, lo spinge a continuare a camminare I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -ATTIVITA' MOTORIA-  COME INTERVENIRE? ➔ Assecondare l'impulso a camminare, senza cercare di bloccarlo ➔ Intervenire sull'ambiente esterno, consentendo sufficiente spazio per spostarsi in sicurezza ➔ Se si nota che la persona è stanca, proporgli attività semplici che lo interessino per indurlo a riposare ➔ Prestare particolare attenzione alle condizioni generali per evitare malnutrizione e disidratazione ➔ Predisporre spazi ai quali la persona possa accedere liberamente per rovistare, riporre e affaccendarsi (es. cassetti contenenti materiali che possa manipolare senza pericoli, come indumenti vecchi, stracci, federe,ecc..) ➔ Cercare di “mascherare” con accorgimenti ambientali gli oggetti a cui è preferibile che non presti attenzione I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -IL SONNO-  SITUAZIONI FREQUENTI ⚫ Disorganizzazione dei normali ritmi fisiologici sonno-veglia  PERCHE' ACCADE? ⚫ Cause di tipo medico (es. un dolore che non si riesce a comunicare) o farmacologico (es. effetti collaterali farmaci) ⚫ Dorme troppo/ si stanca troppo poco durante la giornata  COME INTERVENIRE? ➔ Escludere cause di tipo medico ➔ Evitare che durante la giornata la persona dorma troppo, incrementando il suo coinvolgimento in varie attività ➔ Evitare l'assunzione serale di composti stimolanti (caffè, thè, tabacco,..) ➔ Intervenire sull'ambiente per lasciare la persona il più possibile libera di muoversi in sicurezza di notte (illuminazione, rimozione ostacoli, ecc.) I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -APATIA- SITUAZIONI FREQUENTI: L’anziano non mostra interesse verso il mondo che lo circonda, è poco attivo e sembra indifferente PERCHE' ACCADE? In genere l'apatia compare nella fase intermedia della malattia, anche se in alcune forme di demenza può costituire uno dei primi sintomi COME INTERVENIRE? ➔Cercare di stimolare la persona ogni qualvolta sia possibile (es. durante il momento del pasto, durante il bagno, ecc.) ➔Sfruttare automatismi motori quali canto, ballo, ripetizione di filastrocche, per cercare smuovere il malato dallo stato di inerzia e favorire l'interazione ➔Non dimenticare che l'apatia è un disturbo del comportamento, anche se non disturba chi si prende cura della persona malata!!! I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DEPRESSIONE- SITUAZIONI FREQUENTI: ⚫ La persona manifesta profondo malessere, tristezza e piange spesso ⚫Lamenta dolori vaghi e diffusi, dorme meno, appare stanco, affaticato o nervoso (depressione mascherata) ⚫ Perdita dell’appetito e calo di peso PERCHE' ACCADE? I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DEPRESSIONE- PERCHE' ACCADE? ⚫Nelle prime fasi della malattia la persona è spesso consapevole dei propri deficit e la depressione ne è una comprensibile conseguenza ⚫Talvolta, tuttavia, i vissuti emotivi possono anche apparire eccessivi e scatenare nella persona con demenza delle reazioni di tipo “catastrofico”: il più delle volte, in questi casi, la causa risiede in un'interpretazione scorretta della realtà I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO -DEPRESSIONE-  COME INTERVENIRE? ➔ Mostrare interesse ed ascoltare qual'è il disagio espresso ➔ Accettare i vissuti della persona e cercare, per quanto possibile, di ridare significato alla sua vita, valorizzandone i punti di forza e sostenendone gli interessi ➔ Stimolare attività fisica, hobby ed occupazioni ➔ Valutare la possibilità che l’anziano stia esprimendo la depressione sotto forma di disturbi di tipo fisico (depressione mascherata) per intervenire all'origine del disturbo ➔ Quando è presente un'ideazione catastrofica, aiutare con tranquillità a chiarire la situazione o gli stimoli che hanno determinato l'ansia ➔ Richiedere l'intervento di figure specializzate (intervento psicologico di sostegno e intervento medico per valutare la necessità di un'eventuale terapia farmacologica)...RELAZIONE TRA DOLORE E DEPRESSIONE? ⚫ L'anziano con depressione avverte di più il dolore ⚫ L'anziano con depressione può manifestare il proprio disagio attraverso sintomi fisici (depressione mascherata) ⚫ Un dolore cronico può essere considerato l'espressione di una depressione altrimenti silente (alessitimia) ⚫ La presenza di una sintomatologia dolorosa cronica può indurre depressione ⚫ Le sovrapposizioni tra sintomatologia dolorosa e depressiva possono aggravare il quadro clinico generale ⚫ Dolore-depressione: meccanismo dell'impotenza appresa (helplessness) L'ASSISTENZA QUOTIDIANA L'IGIENE PERSONALE SITUAZIONE TIPICA: la persona rifiuta di fare il bagno o manifesta agitazione psicomotoria durante lo svolgimento di tale attività PERCHE' ACCADE? ▪ È convinto di essersi già lavato o ritiene di non averne bisogno ▪ Non vuole interrompere/ preferisce svolgere un'altra attività ▪ Ha paura: le difficoltà percettive e di orientamento fan sì che cose insospettabili possano divenire fonte di paura (profondità dell'acqua, paura di cadere, colore pavimenti e arredi,..) ▪ Si sente forzato, imbarazzato, impaurito SITUAZIONE 1: LA PERSONA NON VUOLE ENTRARE NELLA VASCA DA BAGNO E SEMBRA SPAVENTATA SITUAZIONE 1: LA PERSONA NON VUOLE ENTRARE NELLA VASCA DA BAGNO E SEMBRA SPAVENTATA I deficit cognitivi possono impedire al malato di percepire la giusta profondità dell'acqua e ciò può provocare ansia e paura nell'anziano ➔Porre sul fondo della vasca un tappetino antiscivolo colorato può aiutare l'ospite a percepire la giusta profondità dell'acqua SITUAZIONE 2: DURANTE IL BAGNO LA PERSONA MANIFESTA AGITAZIONE PSICOMOTORIA E AGGRESSIVITA' SITUAZIONE 2a: DURANTE IL BAGNO LA PERSONA MANIFESTA AGITAZIONE PSICOMOTORIA E AGGRESSIVITA' La difficoltà a comprendere la situazione può essere fonte di paure: Adattare l'ambiente fisico adottando accorgimenti che diano sicurezza (ausili che consentano al malato di sedersi, maniglioni di appoggio, tappetini antiscivolo, ecc.) Cercare di rendere il bagno un momento tranquillo e quanto più possibile piacevole SITUAZIONE 2b: DURANTE IL BAGNO LA PERSONA MANIFESTA AGITAZIONE PSICOMOTORIA E AGGRESSIVITA' Gli anziani, in particolare le donne, possono essere molto pudici e la reazione aggressiva può essere una risposta di difesa al sentimento di vergogna provato ➔ Rispettare il bisogno di privacy e la dignità della persona: ad esempio, a volte può essere d'aiuto fornire un telo (una traversa o una federa) da tenere anche durante il bagno per coprirsi: spesso anche persone con demenze di grado avanzato ne fanno uso! SITUAZIONE 2c: DURANTE IL BAGNO LA PERSONA MANIFESTA AGITAZIONE PSICOMOTORIA E AGGRESSIVITA' La persona può manifestare agitazione e aggressività perché si sente privato della possibilità di provvedere ai propri bisogni autonomamente ➔Garantire l'assistenza necessaria senza privare la persona della propria indipendenza: incentivare l’anziano a collaborare (ad esempio, fornendogli una spugna per insaponarsi durante il bagno) può stimolare un atteggiamento di apertura che favorisce la collaborazione! SITUAZIONE 3: LA PERSONA RIFIUTA DI LAVARSI DICHIARANDO DI AVERLO GIA' FATTO DI RECENTE E DI NON AVERNE BISOGNO SITUAZIONE 3a: LA PERSONA RIFIUTA DI LAVARSI DICHIARANDO DI AVERLO GIA' FATTO DI RECENTE E DI NON AVERNE BISOGNO L'ospite non vuole interrompere/ preferisce svolgere un'altra attività o rifiuta di collaborare in quel momento “Contrattare” con l'ospite la scelta del momento del bagno, favorendo la creazione di una routine: diminuisce il livello di ansia favorisce il diritto all'autodeterminazione dell'anziano SITUAZIONE 3b: LA PERSONA RIFIUTA DI LAVARSI DICHIARANDO DI AVERLO GIA' FATTO E DI NON AVERNE BISOGNO Il momento del bagno può risultare imbarazzante o spiacevole a causa della nudità e della percezione di confusione/impotenza ➔ Aver cura che sia un operatore dello stesso sesso a gestire il bagno e proporre una collaborazione, pur minima, può favorire una percezione di minor imbarazzo e quindi una minor oppositività alle successive richieste L'IGIENE PERSONALE RIASSUMENDO: COME INTERVENIRE? “Contrattare” con la persona la scelta del momento del bagno, favorendo la creazione di una routine Adattare l'ambiente fisico adottando accorgimenti che diano sicurezza (ambiente protesico) Rispettare il bisogno di privacy e la dignità della persona rispettando le sue abitudini Garantire l'assistenza necessaria senza privare l’anziano della propria indipendenza Cercare di rendere il momento del bagno un'esperienza piacevole L'INCONTINENZA SITUAZIONE TIPICA: la persona manifesta incontinenza urinaria. L'incontinenza fecale è più comune negli ultimi stadi della malattia. PERCHE' ACCADE? ▪ Cause fisiche (es. i farmaci ad azione sedativa possono aumentare lo stato di confusione riducendo lo stato di vigilanza dell'anziano, andando ad incidere di conseguenza sulla capacità di riconoscere e trattenere lo stimolo) ▪ Patologie concomitanti ▪ Deficit di memoria (es. non ricorda la sequenza di gesti da compiere per spogliarsi e pulirsi dopo aver effettuato i propri bisogni) ▪ Disorientamento (es. non trova o non riconosce il bagno oppure una volta raggiunto non riconosce il wc) ▪ Difficoltà di comunicazione verbale dei propri bisogni fisiologici SITUAZIONE 4: LA PERSONA CONFONDE IL WC CON IL BIDET SITUAZIONE 4: LA PERSONA CONFONDE IL WC CON IL BIDET Utilizzare i contrasti cromatici per mettere in risalto ciò che si vuole rendere più evidente: ➔ utilizzare un copri-tavoletta colorato per favorire l'identificazione immediata del WC SITUAZIONE 5: LA PERSONA ESPLETA I PROPRI BISOGNI FISIOLOGICI IN LUOGHI IMPROPRI SITUAZIONE 5: LA PERSONA ESPLETA I PROPRI BISOGNI FISIOLOGICI IN LUOGHI IMPROPRI Aiutare l'ospite a orientarsi utilizzando disegni e scritte: ➔ applicare sulla porta del bagno un disegno indicante il WC per favorire l'identificazione immediata della stanza da parte dell'ospite SITUAZIONE 6: LA PERSONA SI PERDE NEL TRAGITTO CAMERA-BAGNO E NON RIESCE A RISPONDERE AI PROPRI BISOGNI FISIOLOGICI IN MANIERA AUTONOMA SITUAZIONE 6: LA PERSONA SI PERDE NEL TRAGITTO CAMERA-BAGNO E NON RIESCE A RISPONDERE AI PROPRI BISOGNI IN MANIERA AUTONOMA Adottare accorgimenti ambientali: ➔Evidenziare il percorso dalla camera al bagno, tracciando il tragitto sul pavimento con un nastro adesivo colorato ➔Mettere in sicurezza l'ambiente eliminando eventuali ostacoli (tappeti, cavi, fili e oggetti) che possono far inciampare la persona durante il percorso SITUAZIONE 7: LA PERSONA SI SPOGLIA IN AMBIENTI PUBBLICI SITUAZIONE 7: LA PERSONA SI SPOGLIA IN AMBIENTI PUBBLICI Cercare di capire se la persona che si toglie gli indumenti non stia cercando di esprimere un bisogno fisico, come la sensazione di caldo o la necessità di andare al bagno Se è possibile identificare il bisogno della persona, cercare di anticiparlo La routine quotidiana può aiutare ad estinguere il comportamento L'INCONTINENZA RIASSUMENDO: COME INTERVENIRE? Consultare il medico per escludere cause organiche Cercare di stabilire una routine nell'accompagnare la persona in bagno Prestare attenzione agli indicatori comportamentali (es. aumento di agitazione e aggressività, spogliarsi in pubblico,...) Favorire l'utilizzo di indumenti facili da sbottonare e togliere Rendere il bagno riconoscibile, accessibile e utilizzabile (es. disegno indicante un wc sulla porta del bagno, segnalare il tragitto camera- bagno, illuminazione adeguata anche di notte,...) Utilizzare i contrasti cromatici per mettere in risalto ciò che si vuole rendere più evidente o per mascherare ciò da cui si vuole distogliere l'attenzione L'ALIMENTAZIONE SITUAZIONE TIPICA: L’anziano mangia con le mani, si sporca e deve essere aiutato a usare le posate Durante il pasto non riesce a rimanere seduto Ingerisce materiale non commestibile Mangia molto spesso oppure rifiuta totalmente il cibo Presenta difficoltà di masticazione, deglutizione e disturbi del gusto Si sente imbarazzato o frustrato dalle proprie difficoltà PERCHE' ACCADE? Sono comportamenti causati dal danno cerebrale, che possono essere aggravati dai deficit cognitivi (in particolare di memoria) SITUAZIONE 8: LA PERSONA RIFIUTA IL CIBO E REAGISCE AI TENTATIVI DI IMBOCCARLA CON COMPORTAMENTI AGGRESSIVI SITUAZIONE 8a: LA PERSONA RIFIUTA IL CIBO E REAGISCE AI TENTATIVI DI IMBOCCARLA CON COMPORTAMENTI AGGRESSIVI ➔Occorre valutare la possibilità che il comportamento sia indicatore di un dolore che la persona non riesce a comunicare in altro modo (es. mal di denti) e che necessiterebbe di una presa in carico di tipo medico SITUAZIONE 8b: LA PERSONA RIFIUTA IL CIBO E REAGISCE AI TENTATIVI DI IMBOCCARLA CON COMPORTAMENTI AGGRESSIVI Il momento del pasto è un’occasione in cui l’anziano è molto stimolato e diversi fattori possono potenzialmente generare ansia. Pertanto è consigliabile: ➔favorire un ambiente tranquillo; ➔porsi seduti di fronte all’anziano mentre lo si imbocca; ➔parlare del cibo che sta assumendo, presentandolo in modo stimolante, avendo cura dei gusti e delle preferenze della persona SITUAZIONE 9: LA PERSONA SI AGITA MOLTO QUANDO PRANZA IN SPAZI COMUNI SITUAZIONE 9: LA PERSONA SI AGITA MOLTO QUANDO PRANZA IN SPAZI COMUNI Il malato può manifestare una ridotta tolleranza alla stimolazione sensoriale: ➔ favorire la quiete per permettere all'ospite di concentrarsi sul momento del pasto ➔ dare il giusto quantitativo di stimoli, evitando: -rumori eccessivi -affollamento -confusione (es. troppe persone che parlano contemporaneamente, il televisore acceso, ecc...) SITUAZIONE 10: LA PERSONA E’ MOLTO LENTA A BERE E DEVE ESSERE STIMOLATA CONTINUAMENTE PER FINIRE IL BICCHIERE SITUAZIONE 10a: LA PERSONA E’ MOLTO LENTA A BERE E DEVE ESSERE STIMOLATA CONTINUAMENTE PER FINIRE IL BICCHIERE L’anziano ha una ridotta percezione della sete: è necessario favorire l’assunzione di almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. La disidratazione, oltre ai problemi fisici, causa anche un aumento della confusione nella persona con demenza. ➔ Può essere utile consentire all’anziano di idratarsi secondo i suoi tempi, lasciando il bicchiere in mano o nel tavolo davanti a lui e ricordandogli saltuariamente di bere ➔ Anche nel bere esistono delle preferenze, in alcuni casi ad esempio l’acqua può essere percepita come “amara” ⚫ Preferire cibi il più possibile omogenei e di uguale consistenza, evitando di mischiare solidi e liquidi ⚫ Cercare di variare le pietanze, per stimolare la percezione di sapori sempre diversi ⚫ Favorire il consumo di cibi caldi o freddi, piuttosto che tiepidi, perché le temperature “decise” vengono percepite meglio SITUAZIONE 11: LA PERSONA NON MANGIA, SAREBBE AUTONOMA MA DEVE ESSERE IMBOCCATA SITUAZIONE 11: LA PERSONA NON MANGIA, SAREBBE AUTONOMA MA DEVE ESSERE IMBOCCATA In alcune occasioni la sistemazione dei tavoli può influire profondamente sul benessere dell’anziano e sulla sua capacità di svolgere autonomamente alcune azioni SITUAZIONE 11: LA PERSONA NON MANGIA, SAREBBE AUTONOMA MA DEVE ESSERE IMBOCCATA In alcune occasioni la sistemazione dei tavoli può influire profondamente sul benessere dell’anziano e sulla sua capacità di svolgere autonomamente alcune azioni ➔Avere cura che le persone sedute allo stesso tavolo abbiano un simile livello di funzionamento, o che mangino alle stesse consistenze, può favorire la percezione di benessere ed aumentare la voglia di mangiare durante il pranzo ➔Proporre un cambiamento nelle abitudini produce sempre una certa resistenza ma se il tentativo avrà successo lo sforzo sarà ripagato! ALIMENTAZIONE E POSTURA Fondamentale è l'importanza della postura, sia della persona che si alimenta sia di quella che imbocca: ⚫ la persona che viene imboccata deve ⚫ la persona che somministra il pasto essere seduta comoda, col busto dovrebbe sempre cercare di porsi verticale a 90° rispetto alle gambe, con davanti alla persona con demenza, alla la testa il più possibile dritta (in caso sua stessa altezza, evitando di stare in non si riesca a mantenerla dritta, piedi: è infatti importante cercare di meglio la testa un po' rivolta in avanti diminuire l'ansia di chi viene piuttosto che indietro) imboccato, creando un momento di relax dedicato al pasto L'ALIMENTAZIONE RIASSUMENDO: COME INTERVENIRE? Favorire il mantenimento delle abilità residue (sostituendosi al comportamento deficitario esclusivamente dove la persona non riesce da sola) Favorire la routine (ambiente, orario dei pasti, posto a tavola, vicini di tavolo,...) Rendere il pasto un momento gradevole e tranquillo Adattare le consistenze dei pasti e delle bevande e la preparazione della tavola alle esigenze della persona (sotto supervisione medico/logopedica) Intervenire sull'ambiente (limitare quantità di cibo a disposizione ed eliminare materiali non commestibili) Far sì che la persona beva almeno 1 litro e mezzo d'acqua al giorno (la disidratazione causa aumento della confusione) → Non preoccuparsi troppo delle buone maniere a tavola! L'ABBIGLIAMENTO SITUAZIONE TIPICA: la persona non ricorda in che ordine indossare gli indumenti, ha difficoltà a maneggiare bottoni e cerniere, si rifiuta di cambiarsi, aumentando il tempo d'assistenza necessario PERCHE' ACCADE? Perdita di memoria (ad es. non ricordano in che ordine indossare gli indumenti) Problemi fisici (ad es. difficoltà a maneggiare i bottoni) Assenza di motivazione SITUAZIONE 12: LA PERSONA VUOLE INDOSSARE INDUMENTI INAPPROPRIATI RISPETTO ALLA STAGIONE CORRENTE SITUAZIONE 12: LA PERSONA VUOLE INDOSSARE INDUMENTI INAPPROPRIATI RISPETTO ALLA STAGIONE CORRENTE Aiutare a ridurre stress e confusione: ➔limitare il numero degli indumenti negli armadi ➔mantenere solo capi appropriati rispetto alla stagione dell'anno ➔tra le alternative possibili, lasciare alla persona la libertà di scegliere l'abito desiderato SITUAZIONE 13: LA PERSONA ROVISTA IN ARMADI E CASSETTI SENZA LOGICA, METTENDO IN DISORDINE LE COSE SITUAZIONE 13: LA PERSONA ROVISTA IN ARMADI E CASSETTI SENZA LOGICA, METTENDO IN DISORDINE LE COSE L'affaccendamento è un disturbo del comportamento Può essere utile: ➔ predisporre spazi ai quali l’ammalato possa accedere liberamente per rovistare, riporre e affaccendarsi (es. cassetti contenenti materiali che possa manipolare senza pericoli, come indumenti vecchi, stracci, federe,ecc..) SITUAZIONE 13b: LA PERSONA ROVISTA IN ARMADI E CASSETTI SENZA LOGICA, METTENDO IN DISORDINE LE COSE Intervenire sull'ambiente: ➔Cercare di “mascherare” con accorgimenti ambientali gli oggetti a cui è preferibile che l'ospite non presti attenzione L'ABBIGLIAMENTO RIASSUMENDO: COME INTERVENIRE? Incoraggiare e rassicurare la persona, concedendogli il tempo necessario Guidarlo nei passaggi, porgendogli i vestiti nell'ordine in cui vanno indossati Limitare la scelta degli indumenti (per ridurre stress e confusione) nel rispetto delle abitudini personali Possono causare difficoltà: ganci, bottoni, cerniere lampo corte, scarpe con lacci, cinture, abiti stretti, calze con elastico (problemi di circolazione) Favorire il mantenimento delle abilità residue: non importa se il risultato finale sarà imperfetto! LE CADUTE PERCHE' SONO COSI' FREQUENTI? FASI INIZIALI DELLA MALATTIA: ⚫ Ridotta capacità del malato di riconoscere gli ostacoli ambientali ⚫ Ridotta capacità di mettere in atto strategie superarli ⚫ Effetti collaterali dei farmaci o di patologie organiche concomitanti FASI PIU' AVANZATE: ⚫ Ridotta capacità di controllare la posizione del corpo nello spazio e mantenere la stazione eretta ⚫ Posture anomale del tronco durante la deambulazione (si inclina avanti/di lato) ⚫ La funzione motoria che consente la deambulazione finisce per esaurirsi → compromissione della corteccia motoria SITUAZIONE 14: LA PERSONA SI PIEGA COME SE DOVESSE RACCOGLIERE QUALCOSA SUL PAVIMENTO, FISSA IL MURO E LO TOCCA COME SE CI FOSSE QUALCOSA DI ATTACCATO SITUAZIONE 14: LA PERSONA SI PIEGA COME SE DOVESSE RACCOGLIERE QUALCOSA SUL PAVIMENTO, FISSA IL MURO E LO TOCCA COME SE CI FOSSE QUALCOSA DI ATTACCATO Le decorazioni sui muri, le venature del legno, le fughe delle piastrelle possono essere percepite come oggetti, sporcizia o insetti ➔ Per evitare il rischio caduta (legati al tentativo di raccogliere l’oggetto) o episodi di agitazione (legati alla convinzione che il posto sia sporco o che ci siano insetti) ridurre il più possibile decori a muro o metterli ad un’altezza tale che ne impedisca la visione da parte dell’anziano ➔ È utile favorire una buona illuminazione in modo da evitare il crearsi di zone d’ombra LE CADUTE RIASSUMENDO: COME INTERVENIRE? Favorire l'attività fisica (passeggiate, deambulazione assistita)-N.B. necessaria valutazione medico/fisioterapica- Intervenire sull'ambiente: rimuovere pericoli e ostacoli (tappetini, dislivelli, ostacoli ingombranti, ecc.), favorendo la sicurezza dell'ospite (tappetini antiscivolo, corrimano, illuminazione, ecc.) Prestare particolare attenzione tutte le volte che le condizioni cliniche peggiorano Evitare indumenti inidonei (ad es. ciabatte che non danno stabilità al piede, con suola scivolosa o di misura sbagliata, indumenti troppo stretti, ecc.) Attenzione all'utilizzo di farmaci che possono peggiorare le abilità motorie del malato o alla presenza di patologie concomitanti SITUAZIONE 15: LA PERSONA NON VUOLE ANDARE A LETTO PERCHE' E' CONVINTA CHE CI SIA UN SERPENTE SUL COMODINO ALLUCINAZIONI o DISPERCEZIONI? Le allucinazioni sono percezioni sensoriali (prevalentemente visive o uditive) che avvengono in assenza di stimoli esterni Le dispercezioni sono percezioni erronee ed alterate di stimoli esterni realmente esistenti SITUAZIONE 15: LA PERSONA NON VUOLE ANDARE A LETTO PERCHE' E' CONVINTA CHE CI SIA UN SERPENTE SUL COMODINO La persona può avere percezioni alterate (dispercezioni), causate dalla difficoltà a decodificare gli stimoli ambientali: ➔Alcuni elementi dell'ambiente possono essere percepiti in maniera scorretta: il cavo della lampada sul comodino può essere scambiato per un serpente! ➔È importante identificare e rimuovere dall'ambiente gli oggetti fonte di ansia SITUAZIONE 16: LA PERSONA SI AGITA PERCHE' RIFERISCE LA PRESENZA DI INTRUSI/LADRI SITUAZIONE 16: LA PERSONA SI AGITA PERCHE' RIFERISCE LA PRESENZA DI INTRUSI/LADRI Se il malato non riconosce la propria immagine: ➔ gli specchi e le superfici riflettenti possono favorire l'insorgenza di un delirio ➔ in tali situazioni, è opportuno coprire tali superfici con un telo, per evitare che la persona si agiti o si inneschi un'ideazione di tipo delirante SITUAZIONE 17: MENTRE STA GUARDANDO LA TELEVISIONE LA PERSONA SI AGITA MOLTISSIMO SENZA MOTIVI APPARENTI SITUAZIONE 17: MENTRE STA GUARDANDO LA TELEVISIONE LA PERSONA SI AGITA MOLTISSIMO SENZA MOTIVI APPARENTI Programmi televisivi, film, telegiornali,... non sempre sono distinti dalla realtà quotidiana. L’anziano può credere che quello che vede sia successo a suo figlio/a, marito/moglie o confondere i personaggi televisivi con persone reali ➔In questi casi è utile, se possibile, rassicurare la persona dell'irrealtà di quanto ha visto; ➔contrariamente, cercare di rassicurarlo e distrarlo senza invalidare le sue convinzioni e aver cura che non veda programmi che possano provocare ansia SITUAZIONE 18: LA PERSONA E’ DISINIBITA, USA UN LINGUAGGIO NON CONSONO, OFFENSIVO O PROVOCATORIO (ANCHE SESSUALMENTE) SITUAZIONE 18: LA PERSONA E’ DISINIBITA, USA UN LINGUAGGIO NON CONSONO, OFFENSIVO O PROVOCATORIO La disinibizione è un disturbo del comportamento: ➔ A volte l’impossibilità di riconoscere le persone o l’ambiguità di alcune situazioni (es.: bagno/igiene) possono favorire un'errata interpretazione delle situazioni ➔ Non dare peso a quanto accade e riorientare tranquillamente l’anziano a quanto si sta facendo ➔ Nel caso in cui l’agitazione sia eccessiva si può valutare la possibilità di rimandare ad un momento di maggior tranquillità ciò che si sta facendo SITUAZIONE 19: LA PERSONA CON CONTENZIONE FISICA MANIFESTA AGITAZIONE E CERCA DI STRAPPARE LA CINTURA DI CONTENZIONE SITUAZIONE 19: LA PERSONA CON CONTENZIONE FISICA MANIFESTA AGITAZIONE E CERCA DI STRAPPARE LA CINTURA DI CONTENZIONE ➔Sistemare la fascia di contenzione sotto i vestiti, in modo da evitarne la vista, può aiutare a distogliere l'attenzione dall'oggetto di fissazione diminuendo di conseguenza i livelli di ansia della persona SITUAZIONE 20: LA PERSONA RIFIUTA DI ALIMENTARSI PERCHE’ è CONVINTA CHE IL CIBO SIA AVVELENATO SITUAZIONE 20: LA PERSONA RIFIUTA DI ALIMENTARSI PERCHE’ è CONVINTA CHE IL CIBO SIA AVVELENATO DELIRIO DI VENEFICIO: Indagare storia di vita: - personalità premorbosa - istituzionalizzazioni -? Indagare modalità di somministrazione terapia - attuale e precedente al ricovero Quando curi una malattia puoi vincere o perdere....quando ti prendi cura di una persona vinci sempre

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