Prove d'esame di filosofia antica e di Platone e Aristotele PDF
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Questo documento contiene domande e risposte su filosofia antica, concentrandosi in particolare sui presocratici, sofisti, Socrate, Platone e Aristotele. Le domande coprono concetti chiave e figure importanti di questo periodo, come Eraclito, Parmenide, Platone e Aristotele.
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FILE DOMANDE ANTICA: Presocratici - Sofisti + Socrate: 1. Eraclito identifica il logos con il: fuoco. 2. Qual è il principio per Eraclito: il fuoco 3. Figura sacra considerata dai pitagorici: tetraktys 4. Quali sono le 4 radici per Empedocle: fuoco, aria, acqua, terra 5. Lo sfero: mas...
FILE DOMANDE ANTICA: Presocratici - Sofisti + Socrate: 1. Eraclito identifica il logos con il: fuoco. 2. Qual è il principio per Eraclito: il fuoco 3. Figura sacra considerata dai pitagorici: tetraktys 4. Quali sono le 4 radici per Empedocle: fuoco, aria, acqua, terra 5. Lo sfero: massima di amicizia per Empedocle 6. Quali tra questi presocratici formulò la teoria delle 4 radici: Empedocle 7. Cosa significa ‘polemos’: conflitto 8. Arché significa: inizio 9. Per Anassimene, l’arché produce gli enti per: rarefazione e condensazione 10. Parmenide di Elea è vissuto nel: V/VI secolo a.C. 11. Melisso di Samo era: Seguace di Parmenide 12. Anassimandro individuò il principio di tutte le cose con: apeiron 13. Apeiron significa: indefinito o illimitato 14. Il nous di Anassagora: rompe la mescolanza originaria tramite accelerazione 15. Nous significa: intelligenza 16. Per Anassagora, il nous è: separato dai semi 17. Il nous, come principio cosmico, è invenzione di: Anassagora 18. Che ruolo ha il nous in Anassagora? Causa ordinatrice della realtà 19. Gorgia era di: Lentini 20. La tesi tripartita è sostenuta da: Gorgia 21. Dov’è nato Eraclito: Efeso, Asia minore 22. Secondo Gorgia, la parola ha una forza straordinaria nonostante abbia: un corpo piccolissimo 23. Per Eraclito, dando ascolto al logos, bisogna concordare che tutto è: uno. 24. Per i Pitagorici tutte le opposizioni si riferiscono a quella tra: limite ed illimitato 25. Talete identifica l’arché con: l’hydor 26. Il pharmakon è un concetto presente nel pensiero di quale filosofo? Gorgia 27. Per Parmenide, l’essere e il pensiero: sono la stessa cosa. 28. Per Democrito, sono verità: solo gli atomi e il vuoto 29. Per Democritco? Non possiamo dire nulla dell’uno. 30. Perché l’etica socratica è detta intellettualistica? Perché identifica la virtù con la conoscenza. 31. Nell’Encomio di Elena, Gorgia afferma che Elena è? Innocente, perché presa dall’eros. 32. Per Eraclito, polemos è padre di tutte le cose, perché: l’unità è prodotta dal conflitto 33. Per Democrito, gli atomi si differenziano per: forma, ordine e posizione 34. Dov’è nato Protagora? Abdera 35. Chi ha affermato che Tutto è in tutto? Anassagora 36. Chi formulò per primo il principio per cui il simile conosce il simile? Empedocle 37. Per Democrito il vuoto: esiste 38. I logoi Sokratikoi sono: dialoghi socratici 39. Quando è nato Socrate? 470/469 40. In che anno è morto Socrate? 399 41. Come si chiama il metodo socratico che porta l’interlocutore al raggiungimento autonomo della conoscenza? Maieutica. 42. Quali delle seguenti opere è stata scritta da Gorgia: sul non essere o sulla natura. 43. Per Parmenide, è percorribile una sola via: quella che è e che è necessario che sia e impossibile che non sia. 44. Per Empedocle le fasi del ciclo cosmico sono: Sfero, cosmo, vortice 45. Leucippo, Democrito, Empedocle e Anassagora sono detti: pluralisti 46. Per Callicle, la natura: distingue tra forti e deboli 47. Posizione di Callicle sulla natura: contro convenzionalismo protagoreo / ideale del tiranno 48. Quale frase rispecchia meglio la posizione di Callicle? L’umanità è naturalmente divisa in forti e deboli. 49. Senofonte scrisse: dialoghi socratici 50. L’intellettualismo etico fa coincidere: conoscenza e virtù 51. Perché l’oracolo di Delfi indica Socrate come il più sapiente di tutta la Grecia? Perché è consapevole della propria ignoranza. 52. Secondo Protagora, noi: non possiamo dire nulla sugli Dei 53. Dove si trova attualmente l’antica città di Elea: In Italia 54. Dove si trovava Elea? Magna Grecia 55. La posizione di Protagora circa gli Dei può essere considerata un caso di: agnosticismo 56. Protagora può essere definito: Agnostico 57. Quale dei seguenti autori ha affermato che la giustizia è l’utile del più forte? Trasimaco 58. Si contrappone alla physis nella filosofia sofista: nomos 59. Che funzione ha, per Eraclito, l’immagine dell’arco e della lira? Rappresenta l’armonia degli opposti 60. A quale Socrate guardano con maggiore interesse gli Stoici? Al Socrate di Senofonte. 61. Quale di questi nomi NON è una fonte per conoscere Socrate? Senofonte 62. In quale commedia Socrate viene rappresentato come un sofista? Le nuvole di Aristofane 63. Aretè significa: virtù 64. Secondo la tesi tripartita di Gorgia: nulla è; se fosse, non sarebbe pensabile. 65. Stando a Diogene Laerzio, ascoltando la lettura di quale libro Zenone di Cizio, si è convertito alla filosofia? I Memorabilia di Senofonte. 66. Senofane contesta alla religione tradizionale di aver? Antropomorfizzato gli dei Platone: 1. Platone è un filosofo di età: classica 2. Quale dialogo di Platone diventa centrale nel medioplatonismo? Timeo 3. Dov’è nato Platone? Atene (428/427) e morì nel 347 4. In che cosa consiste per Platone la noesis? Intelligenza 5. L’allegoria della caverna della Repubblica di Platone vuole mostrare la differenza tra: educati e non educati. 6. Nel Timeo, l’anima razionale è: prodotta dal Demiurgo 7. Nel Timeo, Platone descrive: la generazione del cosmo 8. Nel Timeo, Platone afferma che: il demiurgo produce l’anima del mondo 9. I cinque generi sommi del Sofista di Platone sono: essere, identico, diverso, moto e quiete. 10. L’argomento del male morale della Repubblica afferma che il male proprio dell’anima è: il vizio 11. Platone è convinto che tutti gli uomini vogliano: essere felici 12. Per Platone: più i desideri si sollevano dalla dimensione corporea, avvicinandosi a quella dei filosofi, più una persona è felice. 13. Oltre al Simposio, quale dialogo platonico tematizza l’eros: Fedro 14. Quali delle seguenti possono essere considerate cause finali, secondo la filosofia di Platone? Demiurgo, anima, idee. 15. Quali sono le tre parti dell’anima secondo la Repubblica e il Fedro platonici? Razionale, desiderativa, animosa 16. Quale parte dell’anima viene descritta come l’unica realmente immortale nel Timeo? Razionale 17. Nella Repubblica, Platone dichiara che l’idea del bene è: oltre l’essere per dignità e potenza 18. Perché, secondo Platone, se la realtà si esaurisse in quella empirica, l’episteme sarebbe impossibile? Perché richiede un oggetto stabile e nessuno degli oggetti empirici è stabile. 19. Quali delle seguenti opere non è di Platone? Sul non essere o sulla natura 20. La teoria dell’antapodosis del Fedone afferma che l’anima è immortale perché: tutti i processi naturali sono reversibili. 21. Per quale motivo Platone, nella Repubblica, ritiene che i poeti debbano essere cacciati dalla città ideale? Perché le loro opere sono diseducative. 22. Nella genealogia del Simposio Platonico, Eros è: figlio di Poros e Penia. 23. Secondo il mito del “Simposio”, Eros è figlio di: Espediente e Mancanza 24. (Poros e Penia) 25. Platone ritiene che Eros sia filosofo perché: non conosce pienamente, ma nemmeno è ignorante. 26. In che cosa consiste la giustizia secondo Cefalo nel I libro della Repubblica? Dire sempre la verità e restituire i debiti 27. Quale autore ha utilizzato contro la metafisica platonica l’argomento noto come ‘terzo uomo’? Aristotele 28. Quali delle seguenti NON è una delle ondate della Repubblica di Platone? L’educazione militare di tutte le donne della città. 29. In che cosa consiste il debito di Platone con Eraclito circa l’elaborazione della teoria delle idee? La teoria del flusso. 30. Come viene definita la paideia nel mito della caverna? Riorientamento. 31. Il c.d ‘’parricidio di Parmenide’’ implica che: il non essere possa essere detto come diverso. 32. Che cosa si intende nella filosofia di Platone, per parricidio di Parmenide? La tesi per cui il non essere esiste come diverso. 33. Quale delle seguenti opere appartiene ai dialoghi dialettici di Platone? Sofista 34. Quali sono i dialoghi dialettici di platone? Parmenide, Teeteto, Filebo, Sofista, Politico 35. Nell’immagine della linea divisa della Repubblica di Platone, la noesis: non si serve di immagini. 36. Quale opera Platonica contiene il mito della biga alata? Il Fedro 37. Qual è il significato di periagogè nel mito della caverna?: volgersi intorno. 38. In che libro è il mito della linea divisa? VI 39. In che libro è il mito della caverna? VII 40. Nel libro X delle Leggi Platone: confuta l’ateismo. 41. Cosa viene dimostrato nel libro X delle Leggi: Esistenza Dei 42. A che cosa sono legati per Platone i piaceri misti o impuri: dolore. 43. La teoria della reminiscenza Platonica identifica il conoscere con il: ricordare 44. Platone per ‘seconda navigazione’ intende: la fuga nei logoi (discorsi) 45. Per Platone l’autopredicazione è: impropria, perché non intende. 46. Che cosa sono per Platone i gradi di realtà: scala dell’essere. 47. Secondo il Timeo, il cosmo è: generato, ma eterno. 48. Come viene convenzionalmente chiamato il rapporto tra le idee e le cose in Platone: partecipazione 49. In che cosa consiste per Platone la sapheneia? Chiarezza 50. In quale dei seguenti dialoghi è presente Clinia? Eutidemo 51. La “seconda navigazione” indica: Un diverso metodo di navigazione 52. Sotto quale aspetto l’atomismo platonico è anti democriteo: perché introduce elementi intelligibili nella materia. 53. Perché Socrate chiama 'palinodia' il proprio secondo discorso nel Fedro? Per richiamarsi a quella celebre di Stesicoro, secondo cui a Troia è giunto un simulacro di Elena. 54. Chi ordinò l’opera platonica nel I secolo? Trasillo 55. Il “Menone” è un dialogo di quale periodo? Primo periodo 56. Seleziona la coppia di opere nelle quali Platone critica il mezzo della scrittura: Fedro e Lettera VII 57. In quale dialogo Platonico viene esposta la dottrina dell’involontarietà del male? Clitofonte 58. In quale dialogo platonico viene sostenuto l’argomento della cosiddetta "antapodosis" a dimostrazione dell’immortalità dell’anima: Fedone 59. Perché Michael Frede sostiene che per comprendere le ragioni per le quali Platone ha posto le idee è necessario capire come egli concepisce gli oggetti concreti? Perché le idee si rendono necessarie data l’instabilità ontologica degli oggetti concreti. 60. L’Apologia di Socrate scritta da Platone è: un monologo 61. Il Fedro di Platone prende le mosse da un discorso in cui Lisia sostiene che: è meglio concedersi a chi non ci ama. 62. Quali sono i termini più ricorrenti in Platone per indicare le idee? Eidos, idea, paradeigma 63. Che cosa intende Platone per Pistis? Credenza 64. Cos’è l’eikasia per Platone? Immaginazione Aristotele: 1. Aristotele nasce nel? 384 a.C e muore nel 322 2. Per Aristotele il nous è il principio: della nostra capacità di pensare 3. Chi sono i “peripatetici”? I membri del Liceo 4. Principio di non contraddizione di Aristotele: dimostrato dialetticamente IV Metafisica 5. Dove Aristotele parla della catarsi: Poetica 6. Quale tipo di mutamento viene detto secondo sostanza? Generazione e corruzione 7. Le opere di logica aristoteliche compongono nel loro insieme: L’Organon 8. Per Aristotele, la forma migliore di costituzione è: mista, democrazia e aristocrazia 9. Che cosa rende possibile, nel sillogismo aristotelico, la deduzione della conclusione delle premesse? Il termine medio. 10. Per Aristotele, l’essere non è un genere perché: si predica anche delle differenze. 11. Nel contesto della ‘’Fisica’’ di Aristotele, il mutamento secondo la sostanza, che cosa indica? Generazione e corruzione. 12. Che cosa significa Akrasia nell’etica di Aristotele (e in generale): mancanza di autocontrollo 13. Quale filosofo contemporaneo ha riproposto il tema dell’akrasia? Donald Davidson 14. Che tipo di rapporto esiste tra la felicità e i beni esterni in Aristotele? I beni esterni sono considerati molto utili alla felicità, ma non indispensabili 15. Quante sono le sfere del mondo celeste Aristotelico? 55 16. Le premesse di un sillogismo dialettico sono: Endossali 17. Per Aristotele, L’essere: Si dice in molti modi 18. Qual è per Aristotele l’origine della polis? La famiglia (oikos) 19. Per la Biologia di Aristotele: la funzione spiega l’organo 20. Per Aristotele, la virtù etica si impara con: l’esercizio 21. Chi è l’acratico per Aristotele: Chi, avendo deliberato circa un’azione e ritenendola migliore, ne compie una opposta per incontinenza. 22. Secondo la Metafisica di Aristotele, quali sono i criteri di sostanzialità? essere separabile ed essere determinato. 23. Nella filosofia aristotelica, per ilemorfismo, si intende la tesi per cui: gli enti sono composti da forma e materia. 24. La predicazione genere-specie è anche detta: Predicazione forte 25. Perché Aristotele chiama i semi di Anassagora ‘omeomerie’? Perché in essi ogni parte è uguale all’intero. 26. Per Aristotele la scienza architettonica è? La politica 27. Quanti sillogismi validi individua Aristotele? 14 28. Il motore immobile di Aristotele: Pensa sé stesso 29. Qual è la corretta successione genealogica identificata da Aristotele nella “Politica”: Dalla famiglia alla polis 30. Le due principali virtù dianoetiche per Aristotele sono: la sapienza e la Saggezza 31. Tutti gli uomini sono di cristallo; Tutti i greci sono uomini; Tutti i greci sono di cristallo. Questo sillogismo è? Vero, ma non valido 32. Secondo quale delle seguenti categorie NON è spiegato il movimento nella “Fisica” di Aristotele: Relazione 33. Per Aristotele, il tempo: è la misura del movimento secondo il prima e il poi. 34. Perché si afferma che le ‘categorie’ di Aristotele, rovescino la metafisica platonica? Perché affermano che il particolare precede l’universale. 35. Per Aristotele, nelle ‘Categorie’ la sostanza prima si identifica con: l’individuo 36. Perché nella Poetica Aristotele dichiara la poesia più filosofica della storia? Perché ciò che racconta ha valore universale. 37. Che cosa intende sostenere Aristotele, definendo l’anima come ‘l’atto primo di un corpo organico che ha la vita in potenza’?: L’anima è la struttura del corpo e ciò che ne garantisce la vita. 38. Quale di queste termini NON è una categoria aristotelica: Immanenza 39. Secondo la ‘Politica’ di Aristotele, l’uomo è: animale sociale. 40. Dogma significa: dottrina 41. Con l’espressione to epithumetikon Aristotele indica: anima non razionale 42. Per Aristotele, il principio di non contraddizione è: dimostrabile solo dialetticamente. 43. Per Aristotele gli enti sublunari: sono composti dai 4 elementi emepoclei. 44. Per Aristotele, la dialettica: non è una scienza, ma è uno strumento a disposizione della scienza. 45. Quale tipo di vita viene scartato a priori da Aristotele nella sua ricerca della felicità? Vita dedita ai guadagni 46. Secondo Aristotele, Platone si è occupato: dell’anima umana. 47. Chi ha affermato criticamente che tutti i propri predecessori hanno compiuto ricerche intorno all’anima trattando solo l’anima umana: Aristotele. 48. Le due principali virtù dianoetiche di Aristotele: Sapienza e saggezza 49. Quali delle seguenti opere è di Aristotele? Topici 50. Su che cosa si basa l’argomento del ‘Terzo uomo’? Autopredicazione delle idee. 51. Il metodo esegetico di Alessandro di Afrodisia si può riassumere con la frase: Aristotele con Aristotele. 52. La prima pubblicazione significativa degli scritti acromatici di Aristotele è curata da: Andronico di Rodi 53. Esiste per Aristotele un genere sommo? No 54. “Cane bianco” che tipo di predicazione è: una PREDICAZIONE DEBOLE ACCIDENTALE (il cane non è incluso nel bianco) —> ‘’ESSERE IN UN SOGGETTO’’ Scuole socratiche minori: 1. Quale tra questi pensatori non è un socratico minore: Carneade. 2. Chi è il fondatore dell’indirizzo cinico? Diogene Cinico 3. Quale scuola considerava il piacere come il massimo di tutti i beni e lo definiva come un lieve movimento dei sensi? La scuola Cirenaica 4. Dove nacque Aristippo? Cirene 5. Eubulide fu un esponente di quale scuola? Megarica 6. Chi è Stilpone: L’ultimo esponente megarico 7. Chi tra questi sostiene maggiormente l’autarchia della virtù? Antistene 8. Quale tra questi pensatori può essere considerato maggiormente un edonista? Aristippo 9. Secondo quale “socratico minore” la virtù corrisponde a vivere secondo natura e quindi in modo autosufficiente e felice? Diogene Cinico (il cane) 10. Che cos’è la sphagis? Il sigillo o firma dell’autore del testo Filosofia ellenistica: 1. L’Ellenismo si estende convenzionalmente: Dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla Battaglia di Azio (31 a.C). 2. Chi può essere definito come il primo filosofo ellenistico? Pirrone 3. Per Epicuro, la sensazione è: sempre corretta 4. La teoria dei minima di Epicuro ritiene che: gli atomi siano divisibili ulteriormente con il pensiero 5. Per Epicuro gli dei: Esistono e sono pellicole atomiche 6. Che cos’è il clinamen: Una deviazione spontanea degli atomi 7. Il “Tetrafarmaco” viene teorizzato da: Epicuro 8. Qual è il termine tecnico per indicare in Epicuro la scienza che risponde alla domanda sui criteri della verità? Canonica 9. Da che cosa derivano per Epicuro i piaceri cinetici o in moto? Soddisfacimento dei bisogni. 10. Chi ha scritto la “Lettera a Meneceo”: Epicuro 11. L’argomento della culla di Epicuro: il bambino fin da quando nasce ricerca il piacere e fugge il dolore 12. Viene definita come la “filosofia del giardino”: Epicureismo 13. Secondo Epicuro: gli dei esistono, ma non si occupano degli uomini 14. L’Accademia platonica con Carneade e Arcesilao ha assunto un atteggiamento: Scettico 15. Lo scetticismo divenne la posizione ufficiale dell’Accademia con: Arcesilao 16. L’etica della Stoà è generalmente considerata: Rigorosa 17. Cosa Carneade critica dello stoicismo antico: rappresentazione catalettica 18. Arcesilao è un filosofo: scettico 19. Quale tra questi pensatori NON è un “socratico minore”: Carneade 20. Arcesilao è un filosofo: accademico 21. Epochè significa: Sospensione del giudizio 22. Ataraxia significa: imperturbabile tranquillità 23. Skepsis significa: ricerca 24. Carneade è filosofo: accademico 25. Quali delle seguenti entità sono considerate dagli Stoici incorporei? I significati 26. Come si chiama il criterio di conoscenza degli storici? Rappresentazione catalettica. 27. Lo stoicismo è una filosofia: socratica 28. Come chiamò Crisippo le 5 figure sillogistiche? Indimostrabili (3 ipotetiche 2 disgiuntive) 29. Quale corrente è intenzionalmente sistematica? Stoicismo 30. Per gli stoici l'azione virtuosa è quella: conforme al logos 31. Quante figure sillogistiche elementari (“indimostrabili”) individua Crisippo? 5 32. La metafora della mano usata per rappresentare il processo conoscitivo è: Stoica 33. In quante parti è divisa l’anima secondo gli stoici? 8 34. La filosofia stoica è: Deterministica 35. Pirrone è un filosofo di età: Ellenistica 36. Qual è il primo impulso secondo gli stoici? La conservazione di sé. 37. Fondatore dello scetticismo antico? Pirrone 38. Il primo impulso stoico è: irrazionale 39. Il ritorno degli antichi, veteres, è tipico della? Filosofia post ellenistica 40. Per Pirrone il saggio deve praticare? l’epochè 41. Nella teoria della conoscenza di Epicuro la prolessi indica? La formazione di una traccia permanente nell’organo di senso Filosofia romana: 1. Cicerone si dedicò alla scrittura filosofica soprattutto quando: la situazione politica gli impediva di ricoprire cariche pubbliche. 2. Successione cronologica: Crisippo / Cicerone / Seneca / Damascio. 3. Il filosofo che ricondusse il platonismo al dogmatismo dopo la parentesi scettica fu: Antioco. 4. Seneca nacque a: Cordova, Spagna 5. Seleziona l’ordine cronologico di successione corretto: Epicuro, Epitteto, 6. Plotino 7. Quali dei seguenti non scriveva in greco? Lucrezio. 8. A che filosofia si rifà Lucrezio? Epicureismo 9. Lucrezio diffuse a Roma: la filosofia epicurea. 10. Per Alessandro di Afrodisia l’intelletto attivo va identificato con: il motore immobile. 11. Per Sesto empirico, il vero scettico: dichiara la ricerca inesauribile. 12. La distinzione morale fondamentale proposta da Epitteto è tra: ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi. 13. Epitteto è nato nel intorno: 50, 55 d. C. 14. Epitteto è morto intorno: intorno 120,130 d. C. 15. Epitteto è nato nel: I secolo d.C. 16. Epitteto è un esponente del/dello: Stoicismo 17. Per medioplatonismo si intende: il platonismo tra età ellenistica e imperiale. 18. Filone di Alessandria cerca di conciliare la filosofia greca e: la religione ebraica. 19. Per Sena il tema della voluntas è centrale, perché: Non è sufficiente conoscere la virtù. 20. Marco Aurelio visse tra: 121 - 180 d.C. Neoplatonismo: 1. I tre livelli metafisici del sistema di Plotino sono detti: ipostasi 2. Intelletto e Anima in Plotino prendono il nome di: Ipostasi 3. Per Plotino, l’uno: è il principio di tutto. 4. Come si chiamano i trattati di Plotino nel loro insieme? Enneadi 5. Le fasi del processo di generazione di Plotino: Manenza, processione, conversione 6. Chi fu l’insegnante di Plotino? Ammonio Sacca 7. Per Damascio: non possiamo dire nulla dell’uno. 8. Quali di questi autori non è un filosofo neoplatonico: Buridano 9. Chi si occupò di curare le opere plotiniane: Porfirio 10. A quale aspetto della filosofia platonica è maggiormente interessato Plotino? Metafisica 11. Per Plotino, l’uomo può purificarsi dalla dimensione corporea anche grazie a: Un percorso estetico e morale 12. Per Plotino il male è: mancanza di essere DEFINIZIONI SILLOGE PRESOCRATICA 1. Aitia, aition (causa) Il termine viene utilizzato da più filosofi; in particolare viene preso in considerazione da Aristotele nella fisica nel momento di spiegare il fortuito. Aristotele fa una analogia tra cose e cause e individua una causa in sé che è determinata e una causa per accidente che è indeterminata in quanto gli accidenti possono essere infiniti. Inoltre aristotele individua 4 tipologie di causa: formale (essenza), materiale (composto), motrice e il ‘cui in vista di cosa’ (finale). Platone invece parla di una causa prima ovvero il nous e una causa seconda ovvero la necessità (anankè). 2. Aletheia (nella forma ionica: Aletheiê) Nella filosofia antica vi è una divisione tra doxa (opinione) e aletheia (scienza). In particolare il tema viene trattato da Parmenide il quale indica due vie, una percorribile e una non percorribile in quanto è legata al non essere. La aletheia è la scienza, la verità, un sapere saldo; Platone la farà coincidere con le idee le quali sono perfette e le contrapporrà al mondo della doxa quindi al mondo corruttibile dell’uomo. 3. Amicizia (Philia) L’amicizia è un tema cardine nella filosofia di Empedocle, il quale sostiene che la materia si unisca e si separi per rapporto di amicizia e odio. L’amicizia è quindi una forza che muove. Empedocle sostiene che nei momenti di totale amicizia e odio quindi nello sfero e nel vortice la vita non sia possibile ma è possibile quando le forze si bilanciano nel cosmo. Per Platone invece l’amicizia è uno dei beni più preziosi e viene citata nella repubblica quando viene detto che il tiranno è infelice anche perché non potrà mai avere amicizie. 4. Anankê (necessità) Il termine Ananke si trova principalmente nella filosofia atomistica e platonica. Per quanto riguarda la prima, i filosofi atomisti credevano che gli atomi si muovessero e si unissero per necessità, senza una intelligenza. Nella filosofia platonica invece la necessità viene presentata come la causa seconda, seconda al nous che è la causa prima e si identifica con il demiurgo. Inoltre la necessità viene citata nel x libro della repubblica, nel mito di Er; viene infatti detto che le tre moire; lachesi, cloto e atropo tessono i fili sulle ginocchia di necessità. 5. Apeiron 6. Apodeixis (esposizione) Il termine apodeixis significa ‘esposizione’. Il termine è usato come ‘raccomandazione’ dei filosofi antichi per far sapere che il loro testo è attinente al vero; che hanno fatto ricerche, hanno visto e quindi ora espongono. Vediamo come per esempio per Erodoto e Ecateo diviene importante raccontare fatti. Nel testo di Erodoto vediamo che egli scrive per due ragioni: ricordare le gesta degli uomini perché non vadano perse nel tempo e raccontare la battaglia tra greci e barbari in quanto la guerra è movimento, polemos. 7. Arché (plurale archai) 8. Atomo (atomon) Gli atomi sono caratteristici della filosofia atomistica di democrito e leucippo. Gli atomi si caratterizzano per forma, ordine e posizione e hanno caratteristiche primarie e secondarie. Hanno qualità primarie e secondarie e le seconde derivano dalle prime. E’ importante dire inoltre che l’atomo significa indivisibile ma può essere di qualsiasi dimensione, non viene mai detto che l’atomo sia per natura piccolo. Epicuro tratterà nuovamente gli atomi aggiungendo la causa del loro movimento ovvero il peso, cosa che democrito non aveva sentito il bisogno di sottolineare. Gli atomi si muovono nel vuoto. Epicuro parlerà inoltre della teoria dei minima ovvero un parte in cui l’atomo può essere ulteriormente ridotto ma solo nel pensiero. Inoltre Epicuro introdurrà la dottrina del clinamen ovvero quando gli atomi deviano spontaneamente dalla loro verticale per aggregarsi. 9. Contesa (Neikos; il termine può essere reso anche con "Odio") (uguale ad amicizia) 10. Cosmo (kosmos) Il termine kosmos o cosmo fa riferimento a un mondo, un universo ordinato, bello e in regola. Dire che tutto è cosmos come nel frammento di Ippolito significa dire che è tutto bello/ordinato. Questa concezione è attribuita ai pitagorici i quali sostenevano che il cosmo è regolato da leggi matematiche e geometriche e che sia perfettamente in armonia. 11. Diakrisis (separazione) Empedocle nega il nascere e morire in quanto sostiene che tutto ciò che è presente nel mondo lo rende già completo quindi ciò che serve è già presente. I rapporti di nascita e morte vengono sostituiti da quello di mescolanza e separazione che fanno unire e separare la materia creando sempre nuovi composti, da qui anche la tesi sulla pluralità dei mondi. L’aggressione funziona con ciò che è già presente e la disgregazione lavora su ciò che è aggregato, per questo non si concepisce più la nascita e la morte. Quando lo sfero si rompe inizia la separazione ed inizia il mondo per come noi lo conosciamo. 12. Diels-Kranz (abbreviato DK) Diels ha chiamato dossografia gli scritti che raccolgono le opinioni dei filosofi della natura. Nel 1901 pubblica una raccolta dei poeti filosofi dove non compare mai il termine presocratici che però appare nella sua opera del 1903. Quando pubblica Doxographi Graeci, entra nel campo della ricerca quindi nel campo delle fonti. Si renderà conto che l’impianto dossografico antico è influenzato dai Fisici di Teofrasto. In Diels Kranz, abbiamo il seguente impianto: troviamo prima le testimonianze, quindi la vita dell’autore, in tutte le fonti che ne parlano e poi troviamo le dottrine. 13. Doxa 14. Elementi (stoicheia) Per elementi si intendono gli elementi di empedocle ovvero i quattro elementi naturali: acqua, terra, aria e fuoco. Il termine stoicheia invece ha una attitudine più biologica, quasi per intendere radici ed è utilizzato per la prima volta in un frammento di Platone. 15. Esperto Esperto è colui che conosce nel migliore dei modi la prossima disciplina, la propria techne/arte. Aristotele ne parlerà anche quando confutare i platonici nell’abito della scienza; dicendo che nessun esperto studia il bene in sé perché non aggiunge nulla alla disciplina. Sempre Aristotele parlerà di phronimos ovvero l’esperto morale, il quale deve essere preso come esempio dagli uomini per imparare ad esercitare la virtù. 16. Frammento/Testimonianza 17. Giustizia (dikaiosunê) La giustizia è un tema fondamentale nel proemio di Parmenide. Si legge infatti che la giustizia è guardiana di una porta e apre e chiude le porte della verità e che punisce ciascuno con ciò che merita. Inoltre vediamo come nella repubblica la giustizia sia uno dei temi più importanti e socrate si occuperà di confutare farei ipotesi secondo cui la giustizia è restituire debiti, piuttosto che fare bene agli amici e male allo nemici o l’utile del più forte o ancora che sia un utile altrui. Concluderà alla fine della Repubblica dicendo che se seguiamo la giustizia saremo felici e vincitori in questo mondo e nei mille anni che verranno riferendosi al percorso dell’anima nell’ aldilà. 18. Historia (nella forma ionica: Historia) Ricerca (guarda apodeixis è la stessa cosa/contesto) 19. Kouros (giovane) (Proemiò di Parmenide) 20. Laks-Most (abbreviato LM) Laks e Most sono due studiosi che pochi anni fa hanno pubblicato dieci volumi per Harvard che raccolgono i frammenti e le testimonianze dei presocratici i quali però abbandonano il termine presocratico. Ora abbiamo quindi una raccolta aggiornata che comprende chiaramente dei testi che Diels non aveva incluso. Include edizioni critiche più recenti ma l’impianto rimane sempre quello di Diels. 21. Logos Diel ha insistito sul fatto che la filosofia greca sia l’uscita del mito e l’entrata del logos ovvero l’entrata di un sapere razionale e scientifico. Il logos viene trattato principalmente nella filosofia storica e in quella platonica ma è presente anche in molti presocratici come eraclito che ne tratta ampiamente. Nella filosofia stoica il logos è il primo principio, il principio attivo. Il logos si dice nella filosofia platonica sia esercitato dall’anima razionale, che seppur sia la più piccola in proporzione è colei che ha la natura di comandare sulle altre. 22. Migma Minga è un termine che fa riferimento alla filosofia di Anassagora. Anassagora non ne parla mai ma viene utilizzato da filosofi che studiano il suo pensiero. Per migma si intende il punto di partenza che Anassagora pone ovvero una massa indistinta di semi. In questa mescolanza iniziale ci sono tutte le cose, nulla era separato. Il migma viene separato dal nous tramite accelerazione. 23. Monismo Diogene di Apollonia dopo i pluralisti volle riprendere un monismo; vuole far convivere il monismo con l’esistenza di un nous. Troviamo inoltre monismo nella filosofia stoica i quali accettano i quattro elementi ma danno maggior valenza al fuoco. Con la filosofia di Crisippo però il principio attivo viene definito come mescolanza di fuoco e aria; c’è quindi nel monismo stoico un forte dualismo che ricorda una schema metafisico classico della filosofia greca. 24. Muse (Moire mito di er; lachesi passato, cloto presente e atropo futuro, tessono sulle ginocchia di necessità) 25. Mythos (plurale mythoi) 26. Katharmoi (Purificazioni) Il termine viene preso in considerazione in due contesto diversi; il primo è con Empedocle che scrive un’ opera intitolata purificazioni che ha un taglio mistico e spirituale dove sei demoni devono compiere un percorso per i mali che hanno compiuto. Un altro contesto è la repubblica di Platone nel x libro con il mito di Er, dove le anime compiono sempre un percorso di purificazione. Viene inoltre detto che ci sono anime come quelle dei tiranni dove la purificazione è impossibile. Purificazione è anche la catabasi di cui Aristotele parlerà nella Poetica. 27. Nomos (plurale: nomoi) Un tema discusso in ambito sofistico è la differenza tra physis e nomos; se la physis sono quelle condizioni che spingono gli uomini verso dei comportamenti, per nomos si intende ‘legge’, ma indica anche i costumi e le tradizioni consolidate all’interno di una certa società. Il tema verrà trattato in principal modo da Callicle, il quale sostiene che la natura divide in forti e deboli gli uomini e che la nomos è una sorta di quella che Nietzsche chiamerà morale degli schiavi. Nous (intelligenza; intelletto) Anassagora —> romper la mescolanza tra i semi, è un principio indipendente Platone —> demiurgo Aristotele —> è il principio della nostra capacità di pensare 28. Philosophia 29. Philosophos 30. Physis (natura) 31. Pluralismo 32. Polymathia È la contrapposizione decisiva che Eraclito mette in campo per attaccare la tradizione precedente, perché la tradizione precedente, secondo Eraclito, si fonda sulla polimatia, ovvero tante conoscenze, sapere tante cose. La traduzione di polymathia è ‘erudizione’. Con Eraclito, Erodoto ed Ecateo di cerca di affermare un sapere concreto basato su fatti, ricerche (historia) ed esposizioni (apodeixis) 33. Presocratico (Vorsokratiker) 34. Radici (rhizômata) Il termine radici viene accostato ai quattro elementi empedoclei ovvero l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria. Il termine radici come si può ben intendere, rispetto al termine elementi, è legato molto più ad un aspetto biologico. 35. Soma Per Melisso di Samo l’essere esiste eternamente nel tempo, è un'innovazione perché per Parmenide l’essere esiste fuori dal tempo in un eterno presente. Si attribuisce a Melisso che l’essere sia incorporeo; il termine soma ovvero corpo va inteso probabilmente in questo contesto come corpo definito; l’essere non ha questa forma o quella ma non per questo è un ente astratto. L’essere quindi non è un ente di una determinata forma. 36. Saggezza La saggezza fa parte delle virtù dianoetiche individuate da aristotele ovvero quelle virtù che appartengono all’anima con il logos e non che partecipa al logos come quelle etiche; sono caratterizzate da un'attività riflessiva intellettuale. La saggezza per Aristotele è però inferiore alla sapienza che è la virtù dianoetica per eccellenza; la saggezza è una forma di intelligenza che si rivolge all’ambito pratico, al mondo delle virtù etiche, delle relazioni tra uomini e della politica a differenza della sapienza. 37. Sophos (plurale: sophoi) (Platone repubblica, solo gli dei sono sophoi) 38. Arte (technê) Sapere esperto, sapere tecnico o arte sono tutte definizioni possibili di techne. Per Platone la techne è tale perché è infallibile, perfetta. La parola techne la trovino anche all’inizio del libro primo dell’etica nicomachea e viene tradotta come arte, qui ogni techne e ogni metodos tende a un bene. La techne inoltre viene presa in considerazione nella fisica di Aristotele, dove vengono messe alla luce diverse differenze e analogie tra techne e natura. FISICA DI ARISTOTELE 39. Azione (praxis) Etica Nicomachea → ogni arte come ogni metodo così come ogni azione e ogni scelta tendono ad un bene. Ora l’azione o praxis è l’azione degli animali razionali, cioè degli uomini; la proairesis quindi la deliberazione è appunto la deliberazione che porta gli uomini a compiere un’azione. 40. Causa per accidente Quando nella fisica aristotele fa una analogia tra cose e cause dice che come le cose anche le cause sono o per sé o per accidente. Le cause per accidente sono indeterminate. Inoltre la causa accidentale è legata al fortuito ovvero qualcosa che si verifica per accidente e che non è stato deliberato ma che lo sarebbe potuto deliberare. 41. Causa per sé Quando nella fisica aristotele fa una analogia tra cose e cause dice che come le cose anche le cause sono o per sé o per accidente. Le cause per sé sono cause determinate. La causa in sé è la causa in senso proprio, ad esempio la causa della statua non è l’essere vivente, non è neppure michelangelo ma è lo scultore, tutto il resto sono accidenti. Quindi la causa in sé è sempre determinata. 42. Essenza (to te ên einai, to ti esti) Innanzitutto dobbiamo dire che per Aristotele definizione ed essenza coincidono ad esempio la virtù e il giusto mezzo si sovrappongono, perché la definizione, quindi l’essenza della virtù è la medietà. Inoltre Aristotele in un passo della fisica dice che ci sono autori che hanno colto la forma delle cose come ad esempio democrito ed empedocle, quello che però loro non hanno colto e che Aristotele aggiunge è che la forma coincide con l’essenza. La causa formale andrà quindi a coincidere con l’essenza. 43. Fine (telos, to hou heneka) Per Aristotele normalmente la forma coincide con il fine; il fine di qualcosa per natura è realizzare la forma, la propria forma. Quindi in un certo senso la forma e il fine coincidono, perchè se quella è l’essenza, l’in in vista di cui è la realizzazione di quella essenza. L’essenza e il fine non sono quindi due cause totalmente indipendenti. Aristotele dirà che spesso la causa formale, il fine e la causa motrice sono strettamente unite. Il fine della natura poi è realizzare il suo momento migliore e non coincide con la morte. 44. Forma (eidos, morphé) La forma per aristotele coincide con l’essenza di fatto la causa formale coincide con l’essenza. Inoltre aristotele spiega come la realtà sia forma e materia quindi ilemorfismo ma che è maggiormente forma. Per quanto riguarda Platone invece il termine eidos che significa aspetto esteriore o comunque sembianza è riferito alle idee. Le idee di fatto vengono chiamate o forma o eidos o paradigma ovvero modello. 45. Fortuito (tychê) Il fortuito viene analizzato da Aristotele all’interno della fisica. Innanzitutto inizia con il criticare gli antichi perché ne parlano ma non analizzano che cosa sia il fortuito, inoltre utilizza una dialettica platonica unata anche nell’apologia ovvero se la gente ne parla (del fortuito) qualcosa dovrà pur essere. Inizia dicendo che il fortuito non è la stessa cosa dello spontaneo. Il fortuito è legato al caso, è qualcosa legato alla causa accidentale indeterminata. Il fortuito è quando si agisce per x e accade y senza aver deliberato y. Quindi è qualcosa che non si è deliberato ma che si sarebbe potuto deliberare. 46. Materia (hylê) La materia o hyle è presente principalmente in due ambiti: nella filosofia stoica e nella filosofia aristotelica. Nella prima ovvero nella filosofia stoica si identifica con il secondo principio ovvero il principio passivo ed è la sostanza senza qualità. Per quanto riguarda aristotele invece ne parla principalmente nella fisica dove identifica la realtà come totalmente composta di materia, idea che era presenta anche nei primi filosofi. Per Aristotele però la realtà è ilemorfismo quindi composizione di materia e forma anche se la forma prevale. 47. Movimento (kinêsis, metabole) Il mutamento è un tipo di movimento; Aristotele ne parla nella fisica. Il movimento è l’oggetto di indagine della fisica e vediamo come nel primo libro Aristotele andrà a smentire gli eleati che negano appunto il movimento. Il movimento è un passaggio tra un contrario e l’altro, la natura è movimento. 48. per natura (physei) Per natura è ciò che ha in sé il principio di movimento e di quiete. Tutti gli enti naturali sono per natura? No, perchè vediamo come ad esempio un sasso non è per natura se pur è un ente naturale in quanto non ha in sé il principio di movimento e di quiete ma se si sposta è perchè viene spostato, per accidente, al contrario per esempio di un gatto. 49. secondo natura (kata physin) Ciò che è secondo natura non equivale a dire ciò che è per natura. Ciò che è secondo natura è ciò che segue le regole della natura, della biologia, il che è ben diverso dal dire per natura perché per natura possono essere anche ciò che aristotele chiama mostruosità tipo le stirpi bovini dai volti umani di cui parlava empedocle che però chiaramente non sono secondo natura perché non seguono la regola naturale. Diciamo però che per Aristotele l’eccezione conferma la regola. 50. di necessità (ex anankês) 51. necessità condizionale (anankê ex hypotheseôs) Il termine è presente nella fisica di Aristotele; si parla di necessità assoluta e necessità condizionale. Aristotele fa risalire le cause materiali a condizioni necessarie ma non sufficienti. Se non ci fossero i mattoni non ci sarebbe il muro, l’esistenza dei mattoni è condizione necessaria per farsi il muro ma non sufficiente perché il muro serve a proteggere. È un errore quindi attribuire la necessità assoluta alla causa materiale. Quella della materia è una necessità condizionale; se non ce l’hai non puoi fare qualcosa ma non fai quella cosa perché hai la materia, la fai in vista di altro. 52. Privazione (sterêsis) Si parla di privazione nella fisica aristotelica. La privazione per Aristotele è uno dei tre principi con cui si riesce a spiegare la realtà insieme al sostrato e alla forma. Aristotele spiega il mutamento proprio con la privazione perché per il filosofo è il passaggio da uno stato di privazione alla forma quindi in qualche modo dalla potenza all’atto; l’esempio più famoso è quello del pulcino e della gallina. La coppia privazione-forma unita al sostrato spiega perfettamente la natura e il movimento. 53. Scelta (proairesis) Il termine compare all’inizio del primo libro dell’etica nicomachea. La proairesis è la scelta razionale, ovvero è la scelta deliberata. Per Aristotele ogni tecnica, metodo, praxis e proairesis tendono al bene. Inoltre crede Aristotele che una scelta virtuosa, una scelta morale per essere tale deve essere scelta per se stessa e deliberata. 54. Sostanza (ousia) E’ un termine che compare sia nelle categorie aristoteliche sia all’interno della fisica aristotelica. Per quanto riguarda le categorie la sostanza è la prima tra tutte e può essere identificata nel che cos’è. Nell’ambito della fisica invece l’ousia ovvero la sostanza sono le cose che hanno in sé il principio del movimento, perché sono in un sostrato. 55. Sostrato (hypokeimenon) Il sostrato è argomento della fisica aristotelica, è ciò che manca, ciò che sta sotto, ciò che identifica i principi e recepisce i contrari. Insieme alla privazione e alla forma il sostrato è uno dei tre principi che Aristotele pone per riuscire a spiegare la physis. La natura è sempre in un sostrato. La coppia privazione-forma unita al sostrato spiega perfettamente il mutamento. 56. Spontaneo (to automaton) SOCRATE E LA TRADIZIONE SOCRATICA 57. dialoghi socratici (logoi sokratikoi) Sono conversazioni in cui il protagonista principale, Socrate, pone delle domande ai suoi interlocutori, lasciandoli perplessi, turbati o addirittura arrabbiati. Gli esempi principali sono quelli di Platone e di Senofonte. E’ considerato un vero e proprio genere letterario con sue regole specifiche. 58. filosofi socratici I filosofi socratici (sokratikòi) non sono un gruppo omogeneo, ma un insieme di famiglie (familiae), spesso in disaccordo tra loro, quindi non sono vere e proprie scuole strutturate. 59. scuole socratiche Le scuole socratiche sono varie famiglie di scuole in disaccordo tra loro, sono letture diverse di Socrate, due esempi sono: - l’accademia di Arcesilao, che si rifà all’apologia di Socrate di Platone, in cui Socrate è cosciente di possedere una sapienza limitata, in quanto essere umano e da qui si può ben capire l’atteggiamento adottato da Arcesilao ovvero lo scetticismo; - lo stoicismo di Zenone, che si rifà ai Memorabilia di Senofonte. IL TIMEO DI PLATONE E L’INDAGINE PRESOCRATICA INTORNO ALLA NATURA 60. chôra E’ la grande scoperta del Timeo, viene equiparato a una pepita d’oro che può essere plasmata in diverse forme. E’ un ricettacolo di tutto ciò che è generato, un principio materiale assolutamente indeterminato. Arriviamo alla scoperta di questo principio tramite l’utilizzo di entrambe le facoltà conoscitive: ragione e sensazione. La chora viene introdotta come secondo principio nel timeo, significa parte o regione e secondo Platone è ciò che rimane quando tutte le forme sono state tolte; Aristotele la andrà ad identificare grossolanamente con la materia. 61. cosmogonia 62. demiurgo (demiourgos) 63. paradigma (paradeigma) Questo termine viene utilizzato da Platone nel Timeo per indicare il modello sulla base di cui imporre ordine e struttura alle cose del mondo, è sempre e non diviene mai. Si trova nell’ambito delle idee platoniche, infatti indica la forma con i termini eidos, idea ma anche paradigma, che appunto significa modello. L’ANIMA SECONDO PLATONE E ARISTOTELE 64. anima razionale (logistikon) L’anima per platone è tripartita in razionale, desiderativa e animosa. L’anima razionale utilizza il logos, è metaforicamente l’auriga se utilizziamo la metafora del Fedro. Nella repubblica viene detto che se pur è di dimensioni più piccole (in quanto l’anima desiderativa è la maggiore) è compito della parte razionale governare e gestire le altre perché è nella sua natura, qui per natura si intende physis. Inoltre solo nel Timeo che è un testo di supporto alle tesi della Repubblica, Platone aggiungerà che solo la parte razionale dell’anima è immortale. 65. anima appetitiva L’anima appetitiva è quell’anima che si è soliti chiamare desiderativa. Platone ne parla principalmente nella repubblica quando inserisce la casta dei cavalieri i devono avere una particolare indole collerica contro il nemico ma non contro ‘l’amico’, Quando Platone introdurrà le corrispondenze tra anima e corpo farà coincidere la parte appetitiva con la pancia perché è legata al piacere. 66. thumos Le passioni sono legate al thumos e quando Platone farà la corrispondenza tra anima e corpo queste avranno sede nel cuore. Nel Fedone si legge come dall’alleanza tra l’anima razionale e il thumos nasce la capacità di sollevare l’anima verso l’alto e non farla precipitare verso il basso cioè verso i desideri terreni, corporei, che condannano l’anima a perdersi. ATOMISMO COME STILE DI FILOSOFIA 67. Eliminativismo/Riduzionismo La parola chiave dell’atomismo è ‘ridurre’. L’atomismo è infatti una forma di riduzionismo. Nella sua forma più radicale l’atomismo diventa una forma di eliminativismo nella misura in cui le proprietà delle cose che ci circondano diventano spiegabili riducendole alle qualità degli atomi e del vuoto ma sono anche eliminate come realtà meramente soggettive e quindi non oggettive. STOICISMO COME STILE DI FILOSOFIA 68. Stoicismo e tradizione socratica 69. Stoicismo e dualismo I principi stoici sono due: - un principio attivo, inteso come principio di ordine, eterno e divino, ed è un principio demiurgico, cioè produttivo, è un principio di razionalità perfetta, pensato sotto il modello delle tecniche. - un principio passivo su cui il dio stoico agisce è invece chiamato sostanza senza qualità, ovvero materia. 70. Stoicismo e corporealismo: Lo stoicismo è spesso descritto come una forma di materialismo, in realtà la materia non coincide con la totalità di ciò che esiste bensì solo con un aspetto dei due fondamentali. Lo stoicismo oltre ad essere una forma di monismo e dualismo fisico è anche una forma di corporealismo in cui i due principi ultimi sono immaginati completamente compenetrati alla realtà. Si origina così una filosofia che non potrebbe essere più diversa da quella platonica. 71. Stoicismo e naturalismo/razionalismo: Un altro tratto del pensiero stoico è quello del naturalismo del razionalismo. Nessuno di noi nasce come agente razionale, ma tutti lo possiamo diventare, nella misura in cui tutti in modo naturale abbiamo in noi la capacità di acquisire la ragione come principio di azione e possiamo di conseguenza agire secondo ragione. Il principio di ragione così inteso non è diverso dalla natura. Naturalismo e razionalismo sono due aspetti della stessa teoria. 72. Sostanza senza qualità (ovvero senza determinazione) La sostanza senza qualità è il secondo principio stoico, quello passivo che si identifica nella hyle ovvero nella materia. Il termine materia entra nel vocabolario filosofico però solamente con Aristotele. Questa dottrina del principio attivo ovvero la ragione e di quello passivo è presentata da Zenone, Cleante e Crisippo ovvero i membri della prima Stoà e da Posidonio membro dello stoicismo medio. 73. Mescolanza (mixis) Per gli stoici Dio e materia si mescolano come acqua e vino: il dio corporeo permea completamente la sostanza materiale, ne risulta una forma di monismo fisico, nel senso che esiste solo una cosa, ma che è anche una forma di dualismo fisico, nella misura in cui i due principi sono e restano distinti. E’ una dottrina fondamentale per capire come un principio possa agire sull’altro. 74. Virtù etiche La differenza tra virtù etiche e virtù dianoetiche è stata introdotta nella filosofia di Aristotele, Platone infatti non conosceva/adottava questa separazione. Aristotele nell’etica nicomachea sostiene che le virtù etiche sono quelle virtù che partecipano del logos; sono virtù legate all'attività pratica e non contemplativa. La virtù etica è quindi una attività pratica, Aristotele sostiene che si acquisisce mediante l’abitudine e l’esercizio e il principio generale che governa queste virtù è quello del giusto mezzo. 75. Virtù dianoetiche La differenza tra virtù etiche e virtù dianoetiche è stata introdotta nella filosofia di Aristotele, Platone infatti non conosceva/adottava questa separazione. Aristotele nell’etica nicomachea sostiene che le virtù dianoetiche sono quelle che hanno il logos e non che partecipano del logos come quelle etiche. Sono virtù legate alla al retto comportamento della ragione, sono relative all’esercizio del pensiero in quanto tale. Aristotele sostiene che la saggezza e la sapienza sono le due virtù dianoetiche per eccellenza anche se tra le due la più alta è la sapienza. 76. Prima cosa propria (prȏton oikeion) 77. Katorthoma e Kathekonta 78. Primo impulso (prȏton hormê) E’ l’impulso alla propria autoconservazione, un impulso naturale, e non razionale, che sta alla base dell’etica stoica, secondo cui se non ci sono intoppi ciascuno di noi può acquisire il concetto di bene e di giusto, e dunque può agire di conseguenza. SCETTICISMO ANTICO, FONTI E MODELLI 79. Epoché: sospensione del giudizio La sospensione del giudizio (epoché) nello scetticismo indica il modo di vivere in cui le leggi e le consuetudini si seguono senza chiedersi se siano giuste o ingiuste, sarebbe ridicolo metterle in dubbio (il prof fa l’esempio dello scacchi). 80. Tranquillità: ataraxia Il fine ultimo dello scetticismo è la tranquillità (ataraxia) che segue alla sospensione del giudizio (epoché), come fa a saperlo? lo scettico si limita a registrare che ogni volta che ha sospeso il giudizio ha raggiunto la tranquillità. 81. Skepsis: ricerca Il termine skepsis compare all’interno della filosofia scettica, significa ‘ricerca’ che è la caratteristica fondamentale della vita dello scettico. La skepsis è uno stile di vita, un'attività e non una dottrina, è il modo di vivere scettico. Lo scettico infatti come dirà Sesto Empirico è colui che dichiara la ricerca inesauribile delle cose. Sarà poi una caratteristica essenziale del neo pirronismo. 82. Criterio di azione Il filosofo scettico ha un criterio di azione, che consiste nell’attenersi ai fenomeni e nel seguire le consuetudini del tempo, infatti per lo scettico le leggi e le consuetudini si seguono senza chiedersi se siano giuste o ingiuste. 83. Criterio di verità Il filosofo scettico non ha un criterio di verità, non è quindi in grado di andare al di là dei fenomeni né di stabilire come le cose siano nella realtà. L’unica soluzione razionale è quindi l’epochè la quale farà giungere lo scettico all’ataraxia ovvero alla tranquillità/imperturbabilità d’animo. 84. Scetticismo accademico Lo scetticismo accademico è un fenomeno ellenistico, che fa riferimento al modello proposto da Platone nell’apologia di Socrate, cioè di un Socrate cosciente di possedere una sapienza limitata, in quanto essere umano. Questa immagine diventa centrale nell’accademia di Arcesilao, che si pone come successore di Socrate, infatti viene ricordato nella tradizione successiva come un'idra in quanto Arcesilao confuta non solo gli altri ma anche sé stesso. Arcesilao fa passare l'accademia platonica da un atteggiamento dogmatico ad uno scettico. 85. Neo pirronismo Il neo pirronismo è un fenomeno post-ellenistico, inaugurato da Enesidemo, un filosofo accademico che insoddisfatto della direzione che sta prendendo l’accademia scettica decide di fondare una sua scuola, che fa riferimento ad un altro autore, Pirrone, da cui prende il nome. Trova la massima espressione in Sesto Empirico. I concetti fondamentali del neopirronismo sono la skepsis ovvero il modo di vivere scettico che dichiara la ricerca inesauribile e l’epochè ovvero la sospensione del giudizio. 86. Teoria degli effluvi La teoria degli effluvi la troviamo nella filosofia di Epicuro. Questa dottrina, che è stata anticipata in parte da Democrito, spiega la sensazione mediante un contatto che non unisce direttamente l’organo di senso con l’oggetto, ma da una sottile pellicola di atomi che dall’oggetto si stacca per colpire l’organo di senso. Si capisce quindi perché le sensazioni siano così variabili, perché gli effluvi differiscono l'uno dall’altro. L’errore sta quando dalla sensazione si passa subito all’opinione. AKRASIA 87. Akrasia A-krasia è la mancanza di potere su di sé e sulle proprie azioni, la sua traduzione in italiano è “debolezza della volontà”; è definito agente acratico colui il quale ritiene l’azione A migliore dell’azione B e nonostante questo compie liberamente e intenzionalmente B. I filosofi hanno cercato di dare un senso a questo atteggiamento che appare insensato e irrazionale, Socrate sostiene che non esiste, sostiene infatti che un uomo compie un'azione piuttosto che un'altra per ignoranza di cosa sia veramente meglio (Aristotele non sarà ovviamente d’accordo). Aristotele invece parla di una mancanza di autocontrollo a causa delle passioni. 88. Intellettualismo socratico Socrate sostiene l'intellettualismo etico secondo cui nessuno compie il male volontariamente, perché rende infelici. Fa quindi corrispondere la virtù alla conoscenza. Sarà proprio per questa concezione che per Socrate l’akrasia non esiste, perchè un’azione ‘dannosa’ verrebbe commessa per ignoranza, non perchè non sò quale delle due scelte sia la migliore, altrimenti seguirei la scelta più genuina. PLATONE E LA LINEA DIVISA 89. Mondo visibile 90. Mondo intelligibile 91. Ontologia Con Parmenide entra in gioco nel campo della filosofia il concetto di ‘essere’ che avrà una grande fortuna nella storia della filosofia occidentale. Dunque Parmenide può essere considerato il fondatore di quella scienza che poi verrà chiamata Ontologia, ovvero scienza dell'essere. 92. Gradi di realtà I gradi di realtà sono presentanti da Platone con il mito della linea divisa che è situato nel VI libro della Repubblica e rappresenta l’apice dell’epistemologia platonica. Lo scopo di questa immagine è mostrare che esistono diversi gradi di conoscenza perché esistono diversi gradi di realtà, più o meno chiari perchè più o meno veri a seconda di che si rivolga lo sguardo al mondo sensibile o a quello intelligibile. La linea divisa presenta una scala di accesso alla conoscenza connessa dell'ontologia platonica. 93. Chiarezza (saphēneia)/ Oscurità (asapheia) La chiarezza o sapheneia è un concetto chiave all’interno dell’epistemologia platonica perché la chiarezza è intimamente connessa alla conoscenza. Chiarezza e virtù epistemica sono centrali nell’epistemologia platonica. All’interno del mito della linea divisa vediamo che per ogni coppia di segmenti uno è legato alla chiarezza quindi alla sapheneia e uno all’oscurità ovvero asapheia, ciò è chiaramente relativo anche alla realtà dell’oggetto che prendiamo in considerazione. 94. Immaginazione (eikasia) L’immaginazione è il grado più basso all’interno dei gradi di realtà. Fa parte del segmento che si divide a sua volta tra eikasia e pistis. Tra i due segmenti di ogni parte sussiste un rapporto di chiarezza e oscurità; in questo caso l’immaginazione che è la parte più bassa sarà legata all’asapheia. L’immaginazione è legata a ombre e immagini sensibili. L’eikasia e la pistis sono i due processi dell’anima che appartengono alla prima e alla seconda sezione del segmento del visibile. E nella scala epistemologia sono al terzo e al quarto grado (eikasia è la più bassa). 95. Credenza (pistis) La credenza, anche detta pistis è la parte di chiarezza ovvero sapheneia che risiede nel segmento del visibile, è al terzo gradino della scala dell'essere, preceduta dall’eikasia e precede la dianoia ovvero il raziocinio che è la prima sezione del mondo intelligibile. La Credenza è legata agli oggetti sensibili del mondo fenomenico. 96. Opinione (doxa) 97. Raziocinio (dianoia) La dianoia è il primo frammento del mondo intelligibile e il terzo se consideriamo l’intera scala dell’essere. Come scrive Trabattoni dianoia e noesis vogliono entrambe dire ‘pensiero’ ma; la dianoia è un pensiero discorsivo e ha per oggetto gli enti geometrico-matematici mentre la noesis è un pensiero di carattere intuitivo e ha come oggetto le idee vere e proprie. (In un secondo luogo la noesis verrà intesa come conoscenza che si esercita con il logos e la capacità di discutere). 98. Intelligenza (noēsis) L’intelligenza o noesis è lo scalino più alto nella scala dell’essere, della realtà. Rappresenta il secondo pezzo del segmento del mondo intelligibile, è quindi la parte legata alla chiarezza, alla sapheneia. Trabattoni scrive che dianoia e noesis se pur vogliono dire entrambe pensiero, la dianoia è un pensiero discorsivo con oggetto gli enti matematici mentre la noesis è un pensiero intuitivo che ha per oggetto le idee vere e proprie. In un secondo momento la noesis verrà concepita come la conoscenza che si esercita con il logos e la capacità di discutere. PLATONE E IL MITO DELLA CAVERNA 99. paideia Con Socrate il tema della paideia è visto come conquista della conoscenza ma anche condivisione della conoscenza. Vediamo come il mito della caverna sia esemplare per questo aspetto in quanto al suo interno gli uomini sono divisi tra educati e non educati. Con il mito della caverna, il Socrate di Platone cambia la definizione di paideia; essa non consiste nell’assimilare passivamente un sapere ma di riorientare l’anima distogliendola dal mondo sensibile. Lo scopo è diventare filosofi di se stessi. 100. periagogê (volgersi intorno) Periagogè è un termine che rientra all’interno della filosofia Platonica, in particolare il contesto specifico è il mito della caverna dove Socrate ne parla nel contesto del riorientamento dell’anima. Nello specifico periagoge assume il significato di volgersi intorno, il che comporta che l’anima si liberi dei pesi del mondo sensibile per allontanarse. 101. katabasis (discesa) Nel mito della caverna, attraverso le parole di socrate si comprende come il filosofo intraprende una discesa, è un termine ricco di allusioni. Lo stesso termine lo ritroviamo come prima parola all’inizio del primo libro della Repubblica di Platone; dove Socrate dice ‘discesi al pireo’ e richiama proletticamente la discesa del filosofo nel mito della caverna. IL PIACERE NELLA FILOSOFIA ANTICA 102. piaceri misti o impuri Platone nel Filebo parla del piacere dell’essere vivente e non più esclusivamente dell’uomo, distinguendo i piaceri misti o impuri dai piaceri non misti o puri. I piaceri misti o impuri hanno a che fare con la natura corruttibile del corpo e con il turbamento dell’anima. Ne esistono tre forme: - i piaceri che hanno a che fare con il corpo, ad esempio la fame o la sete; - i piaceri intesi come riempimento (plerosis) cioè che riportano ad un'armonia originaria; - i piaceri legati alle emozioni che l’anima prova, come la collera o il rimpianto, in quanto combinano dolore e piacere 103. piaceri non misti o puri Platone nel Filebo parla del piacere dell’essere vivente e non più esclusivamente dell’uomo, distinguendo i piaceri misti o impuri dai piaceri non misti o puri. I piaceri non misti o puri sono i piaceri che l’anima prova indipendentemente dal dolore, ad esempio il piacere legato alla percezione di suoni o che deriva dall’apprendimento. Anche questi piaceri implicano un riempimento, ma senza che ci sia la percezione di una mancanza. 104. imperturbabile tranquillità (ataraxia) Il fine ultimo dello scettico è la tranquillità d’animo, l’ataraxia che giunge dopo la sospensione del giudizio. Per Epicuro invece si raggiunge uno stato di imperturbabile tranquillità quando l’uomo non ha timore né della morte perché non si ha sensazione, né degli dei perché vivono distaccati dagli uomini, (negli intermundia come dirà Lucrezio), nella loro beatitudine. 105. piaceri catastematici o stabili Per Epicuro i piaceri catastematici o stabili (kathistémi) consistono nella negazione del dolore fisico e del turbamento dell’anima; si verificano nell’equilibrio perfetto degli atomi del corpo e dell’anima, in una condizione di quiete. In questi risiede il sommo piacere e la felicità. 106. piaceri cinetici o in moto Per Epicuro i piaceri cinetici o in moto (kinesis), sono i piaceri legati all’istante e al soddisfacimento dei bisogni, sono causati da qualsiasi moto che si esercita sui sensi e sull’anima, senza sconvolgerne gli atomi che li costituiscono. L’EROS IN PLATONE 107. Eros Il tema dell’eros è trattato da platone in due libri: il fedro e il simposio. Nel Fedro prende la parola il Lisia dicendo che meglio concederci a chi non ci ama perchè l’amore è follia, Socrate dirà che non tutte le follie sono dannose e che l’amore è psicagogia ovvero conduzione dell’anima. Il simposio, ambientato a casa di Agatone, ogni invitato parla di Eros; quando parla Socrate, egli dice che eros è figlio di espediente e mancanza, poros e penia e che mentre poros era ubriaco penia si è approfittata di lui generando eros che è mezzo dio e mezzo demone, addirittura verrà detto che eros è tiranno perché come quest’ultimo sottomette gli uomini, anche Cefalo nel primo libro della Repubblica dirà che con la vecchiaia non si è più schiavi di Eros. 108. Mania Nel Fedro, Lisia sostiene che l’amore sia una forma di mania, di follia, in quanto chi ama è un folle, dai comportamenti imprevedibili, spesso eccessivi e dannosi; per questo motivo sostiene che sia meglio concedersi sessualmente a chi non è innamorato piuttosto che a chi lo è. Nella palinodia, Socrate non nega che eros sia una forma di mania, ma afferma che non tutte le forme di mania sono negative, sostiene che l'amore diventa positivo o negativo in base al soggetto a cui è rivolto. 109. Palinodia Nel discorso di Lisia, Socrate propone una palinodia, facendo un’allusione al poeta Stesicoro che secondo una leggenda era diventato cieco per aver composto un poema troiano ad imitazione di Omero, ma aveva poi riacquistato la vista scrivendo una versione dove Elena non segue Paride a Troia ma vi giunge solo un suo simulacro. La palinodia di Socrate non nega che eros sia una forma di mania ma nega che tutte le forme di mania siano negative. 110. Scala amoris La scala amoris è la progressione dalla forma più semplice di eros a quella più complessa. L’amore nasce infatti dalla bellezza di un corpo, si amplia poi con la comprensione che non appartenga a un singolo corpo ma a molti e che è la stessa bellezza ad essere presente in tutti i corpi belli. Quando l’eros viene rivolto alla verità la sua forza trascina l’anima verso le idee sul modello della scala amoris del Simposio; in quanto eros è psicagogia ovvero conduzione dell’anima. 111. Genealogia di Eros La mitologia greca propone differenti genealogie di eros e Platone nel Simposio propone la propria: con la nascita di Afrodite gli dèi organizzarono una festa a cui invitarono Poros (l'espediente) e Penia (la mancanza), Poros è ubriaco e Penia ne approfitta e si unisce a lui generando un figlio, Eros. Il quale eredita dalla madre la mancanza e dal padre l'espediente, non è bello né brutto, dunque desidera il bello e ha i mezzi per raggiungerlo; non è buono, ma nemmeno cattivo e desidera il bene; non è mortale né immortale perché vive in modo intermittente. 112. Cocchio (o biga) alato (alata) Nel Fedro è introdotta la figura della biga alata, che rappresenta metaforicamente l’anima, in cui l’auriga rappresenta la parte razionale dell’anima, che deve tenere a bada un cavallo che sta per l’anima desiderativa, attraverso l’alleanza con il thymus, l’orgoglio, con cui riesce a sollevare il cocchio verso l’alto, non facendolo precipitare verso i beni terreni, corporei. Eros quindi se indirizzato correttamente serve a guidare l’anima verso la verità, superando il mondo empirico. 113. Psicagogia Nel Fedro prende la parola il retore Lisia dicendo che amore è mania ovvero pazzia e che sarebbe meglio concedersi a chi non ci ama. Socrate ribatte dicendo che non tutte le forme di pazzia sono negative. L’amore infatti nella concezione socratico platonica può aiutare l’uomo ad essere virtuoso; l’amore è quindi psicagogia ovvero conduzione dell’anima. Anche la filosofia ha un compito psicagogico ovvero guidare l’anima; in questo senso la filosofia è arte erotica. PLATONE E LE IDEE 114. Eidos-idea-paradeigma Platone indica la forma sia con i termini ‘’eidos’’ ‘’idea’’ che significano forma/idea ma anche con il termine ‘’paradeigma’’ che significa modello, infatti secondo Platone le idee sono cause esemplari, perfette per i partecipanti. 115. Oggetti ideali/oggetti concreti Platone distingue due dimensioni: - gli oggetti ideali, che fanno parte del dominio di ciò che è sempre, e non muta, e quindi non può essere dotato di materia; - gli oggetti concreti, cioè le cose che mutano e per questo non possono essere oggetto di conoscenza ma solo di opinione perché manifestano contemporaneamente molte caratteristiche, alcune delle quali contraddittorie. 116. Teoria/dottrina delle idee Platone è convenzionalmente associato alla teoria delle idee, secondo cui gli oggetti concreti dipendono per la loro esistenza e per le loro caratteristiche dagli enti ideali di cui noi uomini non possiamo fare esperienza, ma possiamo cercare di ravvivare i ricordi presenti nella nostra anima, che è entrata in contatto con le idee. 117. In sé (e per sé) Le proprietà degli oggetti ideali sono dette da Platone ‘’in sé’’ perché sono sempre come sono, e non sono mutabili ad esempio il bello in sé non è mai anche brutto, al contrario le bellezza empirica può manifestare al tempo stesso caratteristiche contraddittorie, ad esempio una donna può essere bella ma mai come gli dèi. Aristotele quando criticherà le forme platoniche, una delle 4 obiezioni sarà proprio rivolta all’aggiunta ‘in sé'. 118. Partecipare/partecipazione (metechein, methexis) Platone sostiene che ci sia un rapporto tra le idee e le cose, cioè le idee causano l’essere di ciò che di esse partecipa; inizialmente non dà un nome a questo rapporto ma successivamente dal Parmenide gli dà il nome di ‘’methexis’’, in italiano ‘’partecipazione’’, che dal latino indica ‘’l’avere in comune’’. 119. Autopredicazione Il termine autopredicazione si trova all’interno della filosofia platonica. La critica del terzo uomo si fonda sull’autopredicazione ovvero dire che la stessa idea di bellezza sia bella, in realtà per Platone l'autopredicazione è una predicazione impropria. Platone non intende affermare che l’idea di bellezza è una cosa bella, ma che l'idea di bellezza è bella in modo perfetto. 120. Argomento del ‘’Terzo Uomo’’ Il rapporto tra le idee e le cose da origine a quella che Aristotele chiama argomento del ‘’terzo uomo’’ che si fonda sull’autopredicazione delle idee; cioè se l’uomo è uomo in quanto partecipa all’uomo in sé, cosa rende uomo l’uomo in sé? bisognerebbe ipotizzare che vi sia un terzo uomo, ma se fosse così dovrebbe esserci anche un quarto uomo, che renda uomo il terzo e così all'infinito. 121. Logoi spermatikoi In un universo come quello stoico le trasformazioni devono essere in qualche modo scritte. Queste iscrizioni sono appunto i logoi spermatikoi o ragioni seminali, cioè una specie di preformazioni implicite di tutto ciò che deve accadere. 122. Egemonico L’egemonico compare all’interno della filosofia storica nel momento in cui viene spiegata la divisione dell’anima che è divisa in otto parti, l’egemonico è il principio razionale diretto, è l’unico responsabile di tutta la vita psichica. Anche nella rappresentazione catalettica l'egemonico ha un ruolo fondamentale ovvero fa sì che tocchi all’anima reagire in modo attivo alla rappresentazione concedendole o meno il suo assenso. 123. Catarsi La catarsi è trattata da Aristotele nella Poetica. Aristotele crede che la poesia sia molto utile anche nel campo della morale; la teoria della catarsi o purificazione è qualcosa che secondo Aristotele i poeti di poesia tragica o epica compiono immedesimandosi e provando quei sentimenti di pietà e paura. 124. Phantasia La phantasia è l’abilità quasi-razionale che Aristotele estende non solo agli esseri umani ma anche agli animali. La phantasia comprende da un lato le immagini mentali di cui gli uomini fanno usano quando pensano, dall’altro il concetto di apparenza, come quando le cose ci appaiono in un modo che non corrisponde al vero. Secondo Aristotele la phantasia è necessaria al pensiero perchè per il filosofo è impossibile pensare senza immagini. 125. Post-ellenismo Si è iniziato a parlare di filosofia post ellenistica solo di recente; con filosofia post ellenistica si fa riferimento a quella filosofia che va dal 1 secolo a.c. fino alla fine del 2 secolo d.c. Come ogni corrente anche il post ellenismo ha dei caratteri di continuità con il periodo precedente ma anche caratteri di rottura e discontinuità. Dal punto di vista politico la novità più eclatante è il sorgere di Roma; dal punto di vista filosofico vi è un forte ritorno agli antichi.