Apparato Digerente PDF
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This document provides an overview of the human digestive system, including details about the oral cavity, teeth, tongue, salivary glands, esophagus, and their functions. It covers topics like digestion, lubrication, protection, and regulation of secretion.
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Apparato Digerente Cavo orale e secrezione salivare Cavità Orale La cavità orale è la prima porzione del tubo digerente ed ha le seguenti funzioni: ü assunzione degli alimenti e dei liquidi dall'esterno ü triturazione dei cibi solidi per mezzo dei denti ü impasto dei cibi con la saliv...
Apparato Digerente Cavo orale e secrezione salivare Cavità Orale La cavità orale è la prima porzione del tubo digerente ed ha le seguenti funzioni: ü assunzione degli alimenti e dei liquidi dall'esterno ü triturazione dei cibi solidi per mezzo dei denti ü impasto dei cibi con la saliva ü deglutizione per mezzo della muscolatura della lingua e delle pareti boccali ü percezione gustativa per mezzo delle papille della lingua ü difesa dai microrganismi per mezzo delle tonsille e della saliva ü articolazione del linguaggio ü respirazione Denti I denti sono gli organi della masticazione. Sono infissi entro gli alveoli della mandibola e delle ossa mascellari, in modo da formare le due arcate dentarie. Dentizione decidua o da latte: inizia intorno al 6° mese e si completa entro il 3° anno con la comparsa di 20 denti. (8 incisivi, 4 canini e 8 molari). Dentizione definitiva o permanente: inizia intorno al 6° anno per proseguire fino al 17°-24° e oltre con la comparsa dei terzi molari o "denti del giudizio". (8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari Ogni dente è costituito da una parte infissa nell’alveolo, la radice, e una parte sporgente e visibile, la corona. Quest’ultima è coperta da un tessuto duro particolarmente resistente, lo smalto. All’interno del dente c’è una cavità ripiena di tessuto connettivo riccamente vascolarizzato e con terminazioni del nervo trigemino (polpa dentaria). La radice è tenuta legata alla parete dell’alveolo da un particolare connettivo ricco di vasi sanguigni, il periodonto, che contribuisce in modo determinante alla vitalità del dente. Lingua Muscolo dell’orofaringe costituita da una porzione orale (corpo) e da una porzione faringea (radice). o Contribuisce a impastare il cibo con la saliva e alla sua triturazione (formazione del bolo alimentare). o Spinge il bolo in esofago (deglutizione) o Permette la fonazione o Permette di sentire il sapore dei cibi grazie alle papille gustative: Foliate – Aspro Circumvallate - Amaro Filiformi - Salato Fungiformi – Dolce Annessi Ghiandolari Estrinseche (90%) PAROTIDI: secrezione sierosa priva di mucina SOTTOMANDIBOLARI: secrezione mista sierosa e mucosa SOTTOLINGUALI: secrezione mista sierosa e muco Intrinseche (10%) producono saliva in modo costante: Buccali Labiali Palatine Annessi Ghiandolari La secrezione avviene ad opera delle ghiandole salivari (ghiandole specializzate) che producono 800-1500 ml/die: PAROTIDI: secrezione sierosa priva di mucina SOTTOMANDIBOLARI: secrezione mista sierosa e mucosa SOTTOLINGUALI: secrezione mista sierosa e mucosa Parotide (25% della saliva) La parotide è una ghiandola pari posta nella loggia parotidea. Si trova nella regione laterale del collo, al di sotto del padiglione auricolare, dietro il ramo della mandibola e davanti al muscolo sternocleidomastoideo. Possiede un dotto escretore principale chiamato dotto di Stenone che, dipartendo dalla ghiandola e perforando il muscolo buccinatore, sbocca di fronte al colletto del secondo molare superiore. Si tratta di una ghiandola a secrezione di tipo prettamente sierosa e dunque a tipologia acinosa. La secrezione avviene grazie alla fusione di granuli di zimogeno con la membrana plasmatica, permettendo il rilascio del loro contenuto. Questi sono ricchi di amilasi salivare (ptialina) ed elettroliti. Sottomandibolare Sottolinguale (70% della saliva) (5% della saliva) La sottomandibolare è una ghiandola accolta Si trova nella loggia sottolinguale, al di sotto nell’omonima loggia della regione sopraioidea. Il dell’omonimo solco. Possiede un condotto di suo dotto principale si porta a sboccare a livello calibro maggiore che riversa il suo secreto a livello della caruncola sottolinguale. della caruncola sottolinguale (a lato dello sbocco Si presenta come una ghiandola a tipologia del dotto della sottomandibolare) e dotti di calibro mista, ma si riscontrano zone a secrezione minore che si aprono lungo la piega sottolinguale. puramente sierosa e prevale dunque quest’ultima Possiede anch’essa tipologia mista, ma a prevalenza tipologia. di tipo mucoso. Funzioni della Saliva LUBRIFICAZIONE: la saliva svolge il ruolo di solvente ed emolliente grazie al suo contenuto di acqua e muco. Permette inoltre la formazione di un bolo semifluido fondamentale per un’ottimale deglutizione. Sembra anche coinvolta in un’ efficace captazione della sensibilità gustativa e nella corretta articolazione della parola. La secchezza delle fauci induce assunzione di acqua. PROTEZIONE: la saliva svolge un’importante ruolo tampone nei confronti di sostanze nocive e mantiene dunque il pH orale entro valori neutri, proteggendo in tal modo la mucosa del cavo orale ed i denti. Previene la decalcificazione dentale in quanto ricca di ioni Ca++. Possiede un’importante azione antibattericida grazie a un contenuto di enzimi come la muramidasi , la perossidasi e la lattoferrina e della glicoproteina legante le IgA (forma con quest’ultime le cosiddette IgA secretive). Si trova inoltre nella salive un fattore di crescita epiteliale (EGF) attivo solo in condizioni di lesione della mucosa. DIGESTIONE: grazie all’ α-amilasi ptialina la saliva permette una prima blanda digestione dei carboidrati. La ptialina è un enzima che serve per la digestione dell’amido cotto (l'organismo umano non dispone di alcun enzima per l'amido crudo e la cellulosa). Il tempo di azione della ptialina é ridotto, ma supera quello della permanenza del bolo nella cavità orale in quanto prosegue nello stomaco, fino all’inattivazione per denaturazione operata dall'acido cloridrico. Contiene inoltre una lipasi linguale prodotta dalle ghiandole di Von Ebner che determina la digestione dei lipidi anche nell’ambiente acido dello stomaco. Composizione La saliva è prevalentemente composta da acqua (circa il 99%) e da elettroliti e vari enzimi. La saliva ha un pH compreso fra 6 e 7. I composti inorganici maggiormente rappresentati sono sodio, potassio, cloro, bicarbonato, calcio, magnesio, fosfato, fluoro e tiocianato. La saliva contiene diverse sostanze organiche. I composti organici sono costituiti prevalentemente da proteine e glicoproteine. La ptialina e la mucina costituiscono la maggior parte della secrezione organica. La saliva contiene anche una certa quota di albumina, immunoglobuline, tiocianato ed altre sostanze ad azione batteriostatica o addirittura battericida, tali da contrastare la proliferazione batterica, quali sialoperossidasi e lisozima. o La ptialina (un α-amilasi): è un enzima che serve per la digestione dell’amido cotto (l'organismo umano non dispone di alcun enzima per l'amido crudo e la cellulosa). Il tempo di azione della ptialina é ridotto, ma supera quello della permanenza del bolo nella cavità orale in quanto prosegue nello stomaco, fino all’inattivazione per denaturazione operata dall'acido cloridrico. o la lipasi linguale catalizza la digestione dei lipidi alimentari è attiva in un ampio spettro di pH (2-6) e può quindi proseguire la sua attività anche nel pH acido dello stomaco (al contrario della ptialina che opera preferenzialmente a pH compresi tra 6.7 e 7). o La mucina ha azione azione protettiva e lubrificante. o Il Lisozima ha attività batteriostatica e battericida o L’aptocorrina è fondamentale per un corretto assorbimento della Vitamina B12 Regolazione della Secrezione Si producono normalmente 30 mL/h di saliva in condizione di riposo (3 mL/h durante il sonno), ma tramite la stimolazione nervosa possiamo passare rapidamente ai 300 mL l'ora. Sostanze sapide come l'acido citrico costituiscono stimoli potenti per l'aumento della secrezione. Altri fattori che causano risposte molto efficaci sono: La masticazione La semplice vista, l'odore o il pensiero di un cibo particolarmente appetibile. Situazioni di affaticamento fisico, disidratazione, febbre o stress fanno si che l'SNC moduli l'attività secretrice inibendola e dando invece la tipica sensazione di "bocca secca“. Faringe Tratto di canale digerente sito posteriormente alla cavità orale, dalla base del cranio alla VI vertebra cervicale, per circa 14 cm, fino a continuarsi nell’esofago. Può essere distinta in: - Porzione nasale o rinofaringe. Si trova alla base del cranio e lateralmente si connette con le due tube uditive (comunicazione con l’orecchio medio). - Porzione buccale o orofaringe, limitata dal palato molle e dall’ugola. FUNZIONE RESPIRATORIA Depurazione dell’aria - Porzione laringea, che si biforca in due aperture, una per l’esofago e una Riscaldamento dell’aria per la laringe. FUNZIONE DIGERENTE Deglutizione Deglutizione 1. La lingua spinge il bolo contro il palato molle e nella parte posteriore del cavo orale dando inizio al riflesso della deglutizione 2. Lo sfintere esofageo superiore si rilascia e l’epiglottide si abbassa per impedire al cibo di entrare nelle vie respiratorie 3. Il cibo si sposta verso il basso dentro l’esofago facilitato dai movimenti peristaltici e dalla gravità Apparato Digerente Esofago Tubo lungo circa 25 cm che collega la bocca (faringe) allo stomaco. Si estende fra la VI vertebra cervicale e la X toracica ed è lungo circa 25 cm. Presenta un epitelio pavimentoso polistratificato che al passaggio nello stomaco diventa bruscamente batiprismatico semplice (linea Z). La sottomucosa contiene ghiandole mucose il cui secreto lubrifica la parete interna. I due strati cilindrico e longitudinale della tonaca muscolare sono responsabili dei movimenti peristaltici che spingono il bolo alimentare verso lo stomaco. Nel primo terzo dell’esofago la muscolatura è striata, poi diventa liscia. Al passaggio attraverso il diaframma, l'esofago presenta un caratteristico restringimento e a questo livello la muscolatura esofagea e diaframmatica concorrono a formare il cosiddetto sfintere esofageo inferiore (LES), o sfintere cardiale (sfintere funzionale). Se il LES è incontinente si manifesta la Malattia da Reflusso gastroesofageo che può danneggiare la mucosa provocando esofagite ma anche esofago di Barret. Sintomatologia: dolore retrosternale, pirosi, rigurgito acido, nausea, vomito, singhiozzo, difficoltà o dolore alla deglutizione, disturbi dell'apparato respiratorio, scialorrea, emorragie. Apparato Digerente Stomaco Anatomia Organo dell’apparato digerente con funzione di serbatoio del cibo ingerito. Al suo interno il cibo viene rimescolato e trattato chimicamente, in modo da favorire l’assorbimento delle sostanze nutrienti da parte dell’intestino dove termina la fase digestiva. Ha una forma di sacco allungato, schiacciato in senso antro- posteriore e trova posto nelle regioni dell’ipocondrio sinistro e nell’epigastrio Lo stomaco può essere anatomicamente suddiviso in diverse porzioni principali: o Cardias o Fondo o Corpo o Antro o Piloro o Fondo – è una porzione ghiandolare che si estende al di sopra del dello sfintere esofageo inferiore; presenta una parete di spessore minore che si espande in seguito Piccola all’introdzione di cibo. Tale area è radiologicamente curvatura Grande curvatura identificata come bolla gastrica, in quanto essendo piena d’aria è radiotrasparente. o Corpo – compreso tra la base del fondo e l’incisura angolare; la mucosa è disposta in pliche longitudinali che si distendono al dilatarsi dell’organo, questo consente una sostanziale modifica del volume disponibile passando da 50 ml (vuoto) fino a 1500 ml (completo riempimento). o Antro – porzione di forma cilindrica, dotata di spessi strati muscolari. Tale struttura consente la produzione di forti contrazioni atte a favorire il rimescolamento e lo svuotamento del contenuto gastrico. Lo stomaco può essere anatomicamente suddiviso in diverse porzioni principali: o Cardias o Fondo o Corpo o Antro o Piloro Cardias – zona di transizione tra esofago e stomaco, formata da muscolatura liscia circolare, con funzione di Piccola Grande sfintere in quanto tonicamente contratto. La curvatura curvatura demarcazione tra esofago e stomaco è rappresentata dalla linea Z che indica il cambiamento del tipo di mucosa. La sua funzione è di impedire il reflusso del contenuto acido dello stomaco in esofago. Piloro – sfintere localizzato tra antro e duodeno, regola il passaggio del chimo dallo stomaco al duodeno. La sua apertura avviene in relazione alle contrazioni cicliche dello stomaco, in modo da permettere il passaggio del chimo nel duodeno gradualmente a piccoli fiotti. Funzioni Lo stomaco svolge prevalentemente funzione di contenitore, poiché accoglie il cibo che viene ingerito, funzione secretoria sia esocrina (costituenti del succo gastrico) che endocrina (gastrina) e funzione motoria, visto che mescola ed immette il chimo ottenuto nel duodeno. STORAGE di grandi quantità di cibo che saranno poi processate nel duodeno. Quando il cibo entra nello stomaco forma anelli concentrici con il cibo più recente in prossimità dello sfintere esofageo e quello più vecchio addossato alle pareti dello stomaco. Un riflesso vago-vagale evocato dalla distensione dell’organo provoca un rilasciamento della parete dell’organo in modo che possa accomodare quantità crescenti di cibo. MESCOLAMENTO del cibo con le secrezioni gastriche fino a formare una poltiglia acida detta chimo. Appena il cibo è nello stomaco le oscillazioni lente spontanee (dovute probabilmente ad oscillazioni nell’attività della Na+/K+ ATP-asi) determinano un aumento dei movimenti di mescolamento da metà circa dello stomaco in direzione dell’antro. Verso l’antro queste onde divengono più potenti formando anelli peristaltici che spingono il chimo verso il piloro. Quando questo si apre fa passare pochi ml di chimo per volta e poi si richiude generando un movimento di retropulsione. Caratteristico è anche il movimento dovuto alla fame. Quando lo stomaco rimane vuoto per troppe ore si generano movimenti peristaltici nel corpo che possono risultare addirittura in tetania che perdura per 2-3 minuti. LENTO SVUOTAMENTO dallo stomaco al duodeno per garantire un’appropriata digestione ed assorbimento. Zone morfo-funzionali AREA GHIANDOLARE CARDIALE, rappresenta il 5% della superficie, è localizzata a valle dello sfintere esofageo inferiore (SES) e produce essenzialmente muco; AREA GHIANDOLARE OSSINTICA, rappresenta il 75% della superficie secernente, è localizzata a livello di corpo e fondo dello stomaco e secerne essenzialmente acido; Vi sono diversi tipi di cellule: Cellule mucose (superficiali; del colletto) Cellule parietali (ossintiche) sono disperse principalmente nel corpo della ghiandola gastrica. Oltre a secernere acido cloridrico, producono il fattore intrinseco, una proteina essenziale per la cobalamina (vitamina B12). Vengono sostituite completamente ogni settimana. Cellule principali (zimogeniche) Contengono gli enzimi digestivi pepsinogeno e lipasi. Le cellule neuroendocrine. In base al contenuto vescicolare le cellule neuroendocrine dello stomaco si distinguono in: Cellule G (Gastrina) Cellule D (Somatostatina) Cellule ECL (istamina) AREA GHIANDOLARE PILORICA, occupa il restante 20%, rappresenta l’antro e secerne prevalentemente gastrina, muco e serotonina. Succo Gastrico Il succo gastrico (s.g.) prodotto giornalmente è circa 3 litri e ha pH molto acido (circa 1.9 a digiuno). È una soluzione di elettroliti e proteine contenente 5 elementi fondamentali: acido, pepsina, lipasi, mucosostanze, fattore intrinseco. L’unico componente essenziale è il fattore intrinseco, indispensabile per l’assorbimento della vit. B12 nell’ileo. Si distinguono 2 tipi di secrezione: ACIDA, parietale, formata prevalentemente da acqua, acido cloridrico (HCl), ed elettroliti quali ioni idrogeno (H+), potassio (K+), cloro (Cl-); ALCALINA, non parietale, formata da pepsinogeni, lipasi, elettroliti quali sodio (Na+), K+, Cl-, bicarbonati (HCO3-) e mucina. Funzioni del Succo Gastrico DIGESTIVA, grazie alla pepsina e all’HCl che operano la prima digestione della proteine. Questa funzione non è indispensabile in quanto può essere vicariata dagli enzimi proteolitici pancreatici; GERMICIDA, per effetto della forte acidità, anche se in molti soggetti il batterio Helycobacter pylori colonizza elettivamente lo stomaco ed è responsabile di gravi patologie gastriche e duodenali; PROTETTIVA, grazie al muco e all’HCO3- che formano la cosiddetta barriera mucosa gastrica; questa contribuisce a preservare l’integrità della mucosa gastrica dall’azione potenzialmente lesiva da parte di fattori sia endogeni (acidità gastrica) che esogeni (es. farmaci); DILUENTE, in quanto con il suo volume acquoso rende isotonico il chimo prima del suo passaggio nel tenue; Composizione del Succo Gastrico Acido Cloridrico (HCl) – rilasciato dalle cellule parietali, dissolve la sostanza cementante posta tra le cellule del cibo, uccide i batteri e attiva un precursore inattivo, secreto da ghiandole gastriche chiamate cellule principali, il pepsinogeno. Bicarbonato (HCO3-) - secreto attivamente dalle cellule non ossintiche ed ha funzione protettiva della mucosa gastrica. Muco - Il muco ha la funzione di proteggere la mucosa gastrica da traumi meccanici, dalla secchezza, dall’acidità, dalla pepsina, da micro-organismi. Insieme ad altri fattori, va a costituire la BARRIERA MUCOSA GASTRICA. Acido Cloridrico (HCl) Succo Gastrico – Pepsinogeno e Pepsina Le pepsine sono proteasi secrete dalla mucosa sotto forma di zimogeni inattivi (pepsinogeni). Questi sono presenti come granuli nelle cellule peptiche ed in forma agranulare nelle cellule mucose del colletto delle ghiandole ossintiche, in alcune ghiandole piloriche e nelle ghiandole di Brunner. I pepsinogeni vengono trasformati in pepsine attive dall’acidità; il processo inizia a ph