Conseguenze di Errati Stili di Vita PDF
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Università Telematica Pegaso
Emanuela Santoro
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Questo documento analizza le conseguenze di errati stili di vita sulla salute. Descrive i rischi correlati all'ipertensione, al diabete, alle broncopatie croniche e ai tumori, includendo cause, sintomi, diagnosi e trattamenti. È un documento informativo per studenti di medicina.
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Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore...
Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 12 Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita Indice 1. IPERTENSIONE.................................................................................................................... 3 2. DIABETE.............................................................................................................................. 4 3. BRONCOPATIE CRONICHE................................................................................................... 6 4. TUMORE............................................................................................................................. 8 BIBLIOGRAFIA.......................................................................................................................... 11 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 12 Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita 1. Ipertensione Disturbo della circolazione sanguigna caratterizzato dall’aumento stabile della pressione arteriosa, cioè della forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie. La pressione sanguigna è dovuta alle pulsazioni del cuore, che normalmente generano una spinta, o pressione, sufficiente a far scorrere il sangue in tutto il corpo; nell'ipertensione, invece, tale spinta è superiore alle normali esigenze dell'organismo. Cause: nella maggior parte dei casi non è possibile individuare una causa dell'ipertensione (ipertensione essenziale o primitiva). Più raramente, sono presenti condizioni specifiche che possono causare un aumento secondario della pressione arteriosa: malattie renali, disturbi ormonali, sostanze ad azione ipertensiva (farmaci, alcol, liquirizia), aterosclerosi, patologie congenite. Fattori di rischio per lo sviluppo di ipertensione sono: l'età, il fumo di sigaretta, l'eccesso di peso corporeo, la sedentarietà, l'ipercolesterolemia, il diabete, lo stress e la familiarità. Sintomi: l'ipertensione è generalmente asintomatica. Solo in casi estremi può manifestarsi con cefalea, sudorazione, vertigini ed emorragie nasali. Tuttavia, l'aumento della pressione del sangue provoca danni alla parete delle arterie, favorendo la comparsa di ictus cerebrale, infarto cardiaco, insufficienza renale e disturbi della vista. Inoltre, il superlavoro a cui è costretto il cuore può danneggiarlo, fino all'insorgenza di insufficienza cardiaca. Diagnosi: la diagnosi di ipertensione si basa sulla misurazione della pressione arteriosa, eseguita dal medico o dal farmacista con uno sfigmomanometro. Esistono anche apparecchi automatici che permettono un'auto-misurazione. I valori normali di pressione dovrebbero essere inferiori a 80-90 mmHg per la pressione minima e 120-140 mmHg per la massima. Cure: per trattare l'ipertensione, in alcuni casi sono sufficienti modifiche dello stile di vita (una dieta sana, una moderata attività fisica, la riduzione dello stress), che in ogni caso vanno associate alla terapia farmacologica. Questa si basa su diverse categorie di farmaci (diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti del recettore dell’angiotensina II) che possono essere utilizzati da soli o, se necessario, in combinazione, modulando il trattamento sul singolo paziente. Alimentazione: occorre tenere sotto controllo il peso corporeo, evitando l'insorgere di sovrappeso, e limitare il consumo di grassi e di colesterolo. Anche l'alcol e la caffeina contribuiscono ad aumentare la pressione. E' importante limitare il consumo di sale (cloruro di sodio) non soltanto quello aggiunto come condimento, ma soprattutto quello contenuto nei cibi (dadi da brodo, formaggi stagionati, salumi, alimenti conservati). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 12 Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita 2. Diabete Il paziente diabetico non è in grado di metabolizzare, in parte o del tutto, gli zuccheri, il cui tasso aumenta nel sangue per passare poi nelle urine attraverso il filtro renale. La malattia, che ha una forte componente di familiarità, si manifesta in due forme principali: il diabete di tipo 1 e di tipo 2. Diabete di tipo 1 Il diabete di tipo 1 insulino dipendente, caratteristico soprattutto dei giovani e per questo definito anche “diabete giovanile”, ma possibile anche negli adulti e negli anziani come forma primitiva o per progressiva involuzione delle cellule beta, che diventano atrofiche e si caratterizza per una carenza totale di insulina. Diabete di tipo 2 Il diabete di tipo 2 o detto anche dell'età matura, generalmente non insulino-dipendente, si manifesta di solito dopo i 60 anni e nelle persone in sovrappeso. Negli ultimi anni si è riscontrato un incremento dei casi di diabete giovanile. Segni e sintomi della malattia La sintomatologia di insorgenza della malattia dipende dal tipo di diabete. Nel caso del diabete tipo 1 di solito si assiste a un esordio acuto, spesso in relazione a un episodio febbrile, con sete, aumentata quantità di urine, sensazione si stanchezza perdita di peso, pelle secca, aumentata frequenza di infezioni. Nel diabete tipo 2, invece, la sintomatologia è più sfumata e solitamente non consente una diagnosi rapida, per cui spesso la glicemia è elevata ma senza i segni clinici del diabete tipo 1. Interventi terapeutici e prevenzione La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato. Per stile di vita si intendono le abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo. La dieta del soggetto con diabete (definita negli USA: Medical Nutrition Theraphy, cioè terapia medica nutrizionale) ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità. La dieta deve includere carboidrati, provenienti da frutta, vegetali, grano, legumi e latte scremato, non inferiori ai 130 g/giorno ma controllando che siano assunti in Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 12 Emanuela Santoro - Conseguenze di errati stili di vita maniera equilibrata, attraverso la loro misurazione e l’uso alternativo. Bisogna evitare l’uso di saccarosio, sostituibile con dolcificanti. Come per la popolazione generale, si raccomanda di consumare cibi contenenti fibre. Riguardo i grassi, è importante limitare il loro apporto a