Comunicazione Infanzia 3.1 PDF
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Il documento tratta dell'importanza dell'inclusione nella pedagogia, soffermandosi sulle problematiche relative ai bambini con disabilità visive e sui suggerimenti per un approccio inclusivo e stimolante.
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Comunicazione Infanzia 3.1 La pedagogia inclusiva, come evidenziata nei documenti dell\'Unesco, pone l\'accento su quattro punti fondamentali che richiedono un ripensamento da parte di insegnanti, studenti, famiglie e comunità. Il primo punto sottolinea che tutti i bambini possono imparare, il che...
Comunicazione Infanzia 3.1 La pedagogia inclusiva, come evidenziata nei documenti dell\'Unesco, pone l\'accento su quattro punti fondamentali che richiedono un ripensamento da parte di insegnanti, studenti, famiglie e comunità. Il primo punto sottolinea che tutti i bambini possono imparare, il che implica un\'analisi approfondita dei percorsi metodologici e didattici per garantire un apprendimento efficace per tutti. Il secondo punto enfatizza che tutti i bambini sono diversi e che questa diversità deve essere riconosciuta e valorizzata. Il terzo punto considera la diversità come un punto di forza, sia sul piano della socializzazione che dell\'apprendimento, promuovendo un modello complesso di disabilità che incoraggi la conoscenza che integri aspetti cognitivi e affettivi. Infine, il quarto punto sottolinea l\'importanza delle sinergie tra competenze e risorse, nonché del lavoro di rete. Numerose ricerche hanno dimostrato che i bambini con disabilità traggono maggiori benefici dall\'apprendimento in scuole inclusive piuttosto che in situazioni di segregazione. Tuttavia, a volte le politiche di integrazione scolastica possono non produrre inclusione a livello più generale della società. Nel caso delle disabilità visive, i progressi dell\'oftalmologia hanno portato a un aumento degli ipovedenti tra gli alunni. È importante adottare forme specifiche di intervento riabilitativo e metodologiche didattiche adeguate alle esigenze dei bambini con danno visivo parziale. Questi possono includere l\'utilizzo di materiali didattici ingranditi, postazioni di banco adatte e ausili come bastoni bianchi, computer o sintetizzatori vocali. L\'analisi di variabili come l\'educazione familiare, la presa in carico precoce e l\'accessibilità a linguaggi mirati è fondamentale per garantire un\'integrazione efficace e un apprendimento ottimale per i bambini con disabilità visiva. La vita di un bambino con ipovisione è spesso caratterizzata da incertezza, sia riguardo a se stesso che nei rapporti con gli altri e con l\'ambiente circostante. Molti di loro cercano di nascondere la propria disabilità visiva, talvolta mettendosi in situazioni imbarazzanti o fingendo di non riconoscere le persone che incontrano. Con il tempo, possono sviluppare un atteggiamento di isolamento sociale per evitare situazioni pericolose. Anche i genitori contribuiscono a questo tentativo di nascondere la disabilità, spesso per paura dell\'etichettatura del proprio figlio come cieco. Potrebbero anche essere riluttanti ad accettare l\'uso di ausili visivi come il bastone bianco, che potrebbero essere interpretati come un simbolo di cecità totale e che potrebbero limitare le prospettive future del bambino. Affrontare i problemi legati all\'ipovisione richiede la considerazione dei deficit visivi e degli ostacoli alla percezione, che possono variare in base all\'ambiente e alle circostanze. È importante evitare di confermare i bambini solo nei limiti imposti dalla loro disabilità e piuttosto incoraggiarli a partecipare attivamente alla vita quotidiana in modo che possano sperimentare la normalità e sviluppare le proprie potenzialità. La relazione tra genitori, insegnanti, compagni e il bambino disabile è cruciale e deve coinvolgere tutti i sensi e le modalità di comunicazione disponibili, superando la limitazione della percezione visiva. È essenziale affrontare i problemi legati alla disabilità visiva fin dalla prima infanzia, fornendo supporto sia a casa che a scuola per garantire un ambiente inclusivo e stimolante. È necessario sviluppare un profilo professionale per il personale che lavora con bambini con deficit visivo, garantendo una formazione adeguata e un sostegno continuo. Gli insegnanti devono superare il problema della distanza educativa ed emotiva, mantenendo un equilibrio tra l\'attenzione alle esigenze del bambino e il rispetto dei propri sentimenti e quelli degli altri. Questo contribuisce a creare un ambiente empatico e inclusivo, dove ogni individuo è riconosciuto nella sua interezza e nella sua profondità. La relazione tra un bambino disabile e i suoi genitori nell\'ambito dell\'educazione speciale coinvolge anche gli insegnanti, che svolgono un ruolo di supporto e mediazione. Gli insegnanti fungono da \"io ausiliario\", cioè da figure educative terze che lavorano per avvicinare il bambino ai genitori anziché allontanarlo. Durante l\'inserimento di un bambino disabile nella scuola, possono sorgere ansie e preoccupazioni sia nei genitori che negli insegnanti e nel personale educativo. I genitori conoscono meglio di chiunque altro le esigenze del proprio figlio disabile, specialmente quando la comunicazione non avviene in modo convenzionale. La collaborazione continua tra insegnanti e genitori nel tempo può contribuire a creare un clima di serenità e fiducia. Per i bambini con disabilità visiva, vengono garantite maggiori opportunità di apprendimento e socializzazione. È importante organizzare riunioni per i genitori per discutere l\'inserimento del bambino disabile e affrontare aspetti come l\'accoglienza, le reazioni del bambino e il supporto emotivo durante il distacco. I genitori devono essere informati sui comportamenti che il bambino potrebbe manifestare, sulle difficoltà che potrebbe incontrare e sulle possibili soluzioni. Gli insegnanti devono rassicurare i genitori e affrontare le loro preoccupazioni con discrezione e delicatezza. L\'utilizzo di un questionario di ingresso può essere utile per raccogliere informazioni sul bambino e sulla sua famiglia, che saranno utili per pianificare il progetto educativo. Gli insegnanti devono adattare l\'ambiente scolastico alle esigenze del singolo bambino, considerando le sue abilità manuali, cognitive e comunicative, oltre alla sua dimensione affettivo-emozionale. Il contatto viso a viso è importante per la comunicazione emotiva, ma in assenza della vista deve essere bilanciato con il contatto fisico e la comunicazione verbale. La collaborazione tra insegnanti e genitori è essenziale per aiutare il bambino a integrarsi nella comunità scolastica e a trovare il suo posto. L\'osservazione accurata da parte degli insegnanti è fondamentale per progettare un percorso educativo mirato all\'inserimento e all\'integrazione del bambino nella scuola. Questo coinvolge non solo gli aspetti accademici, ma anche quelli emotivi, sociali e pratici, garantendo che l\'ambiente scolastico sia adattato alle esigenze del bambino e che sia inclusivo per tutti gli studenti. Meriam Hassine