OGM in Produzione Animale PDF
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Università Telematica San Raffaele Roma
Carlotta Giromini
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Lezione sulle Produzioni Animali con argomenti su OGM, incentrata su caratteristiche degli alimenti per la nutrizione animale, OGM (soia e mais), sostanziale equivalenza, etichetta e metodi di laboratorio. Particolare attenzione al ruolo dell'EFSA e metodi di rilevamento.
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Insegnamento Produzioni Animali Professore Carlotta Giromini Argomento OGM in produzione animale Carlotta Giromini Argomenti trattati , Caratteristiche degli alimenti per la n...
Insegnamento Produzioni Animali Professore Carlotta Giromini Argomento OGM in produzione animale Carlotta Giromini Argomenti trattati , Caratteristiche degli alimenti per la nutrizione animale MODULO II Alimenti geneticamente modificati (soia e mais GM) Sostanziale equivalenza Etichettatura Laboratorio analisi alimenti: tracciabilità OGM negli alimenti OGM in produzione animale 2 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale Un novel food è un nuovo alimento, o ingrediente la cui “novità” è data dal fatto di non essere stato utilizzato, del tutto o in quantità significativa e riscontrabile, all’interno dell’Unione Europea prima del 15 maggio 1997, ovvero dell’entrata in vigore del Regolamento CE 258/97 che li definisce e ne regola l’uso. Originariamente erano compresi gli alimenti OGM o OGM derivati, in seguito esclusi per essere disciplinati autonomamente e in maniera più completa a parte, all’interno dei Regolamenti CE 1829 e 1830/2003. Direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, entrata in vigore nel marzo 2001. OGM in produzione animale 3 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale Le colture geneticamente più diffuse sono soia, mais, cotone e colza; tutte largamente utilizzate nella formulazione dei mangimi per animali da reddito. Soia e mais rappresentano il cardine dell’alimentazione di tutte le specie allevate al fine della produzione di derrate alimentari per l’uomo. La coltivazione di OGM in Eu è limitata. Dal 1990, solo tre OGM sono stati autorizzati per la coltivazione e solo un prodotto (maisMON810) è attualmente autorizzato. Esso viene coltivato in 5 stati membri (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e rep slovacca) e rappresenta solo l’1.5% della superficie coltivata a mais. Ad oggi in Italia non è stata mai autorizzata la coltivazione di OGM. OGM in produzione animale 4 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale Gli animali d’interesse zootecnico sono i maggiori consumatori GMO v Il mais è usato nell’industria alimentare umana sotto forma di glutine di mais, come dolcificante (come sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio) o amido, oppure quale fonte di alcool v La soia si trova in una grande quantità di alimenti trasformati per l’uomo sotto forma di farina, olio e lecitina. La lecitina è utilizzata come emulsionante nella pratica zootecnica. La dicitura «grassi vegetali» e «grassi vegetali idrogenati» corrisponde in circa l'80% dei casi ad olio di soia. OGM in produzione animale 5 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale Oltre soia e mais, altri prodotti GM autorizzati per l’alimentazione umana sono rappresentati da alcuni tipi di Patate, barbabietole da zucchero, colza, cotone Esistono anche riso ed alcuni prodotti ortofrutticoli ma non sono autorizzati in Europa Nel 2006 le piante transgeniche maggiormente coltivate a livello mondiale sono state: soia 57%, mais 25%, cotone 13%, colza 5%- situazione analoga al 2015 OGM in produzione animale 6 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale: il ruolo dell’EFSA Il ruolo dell’EFSA relativamente agli OGM è definito dal regolamento (CE) n. 1829/2003 e dalla direttiva 2001/18/CE. Il compito principale dell’EFSA è di valutare in maniera indipendente ogni possibile rischio derivante dagli OGM per la salute umana e animale e per l’ambiente. L’EFSA non autorizza gli OGM, in quanto questo compete alla Commissione europea e agli Stati membri. L’EFSA si limita strettamente a fornire pareri scientifici e a valutare i rischi associati. OGM in produzione animale 7 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale OGM: animale, pianta o microrganismo, in cui al DNA ereditario viene aggiunto DNA che proviene da una fonte diversa dal germoplasma parentale Le forme viventi in cui sono presenti segmenti di DNA “estraneo” sono dette transgeniche OGM in produzione animale 8 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale Caratteristiche GM più diffuse OGM in produzione animale 9 di 23 Carlotta Giromini Mais Bt Nel caso del mais Bt, vi è la produzione in pianta di una proteina ad attività insetticida, la Cry (Crystalline protein inclusions), già autorizzata nella lotta integrata come proteina insetticida di origine microbica (Bacillus thuringensis) sin dal 1961 OGM in produzione animale 10 di 23 Carlotta Giromini Mais Bt In seguito ad una singola esposizione acuta, la proteina Cry si lega a specifici recettori nell’intestino degli insetti sensibili, formando un canale ione-selettivo nella membrana cellulare. Ciò si traduce in un grande flusso d’acqua all’interno della cellula con lisi cellulare e dunque nella morte dell’insetto La presenza del recettore, quindi, è un prerequisito essenziale per il manifestarsi dell’effetto della proteina Cry. La mancanza di tale recettore a livello delle cellule intestinali dei mammiferi li rende insensibili alla proteina. OGM in produzione animale 11 di 23 Carlotta Giromini Soya Round up ready (RR) Varietà resistente agli erbicidi L’enzima EPSPS, essenziale nel metabolismo di alcuni AA aromatici, è naturalmente espresso solo nelle piante e nei microrganismi e NON presente nell’uomo e negli animali L’erbicida glifosate ha la capacità di inibire selettivamente l’attività dell’enzima EPSPS e come conseguenza indurre le piante a morte. L’introduzione del gene che codifica per la resistenza al glifosate EPSPS derivante da Agrobacterium tumefacences (ceppo CP4), rappresenta la base della resistenza all’erbicida nelle colture GM che lo esprimono. OGM in produzione animale 12 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale 13 di 23 Carlotta Giromini Sostanziale equivalenza Il principio adottato al fine della definizione della sicurezza degli alimenti GM è quello sviluppato dalle principali organizzazioni internazionali (WHO, OECD, FAO/WHO), fondato sul principio dell’equivalenza sostanziale. L’obiettivo di tale principio è quello di garantire che i nuovi alimenti siano sicuri allo stesso modo degli alimenti ottenuti da colture convenzionali. OGM in produzione animale 14 di 23 Carlotta Giromini Sostanziale equivalenza In funzione di tale principio se l’analisi Composizione proteica del latte in bovine chimica dei costituenti principali alimentare con mais tradizionale e GM (g/L) (Benetrix, 2000) (proteine, amidi, grassi, ecc.) del prodotto GM dà valori analoghi a quelli presenti nel non GM GM (Bt) prodotto tradizionale la coltura GM viene Proteina totale 33.1 33.1 Proteina vera 31.2 31.3 considerata Caseina 24.9 24.8 “sostanzialmente equivalente”. Proteina solubile 6.28 6.48 Alfa lattoglobuline 1.12 1.16 Beta lattoglobuline 3.86 3.9 OGM in produzione animale 15 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale OGM e tracciabilità: Regolamento (CE) N. 1829/2003 & Regolamento (CE) N. 1830/2003 (Alimenti per l’uomo e mangimi per animali vengono considerati con la stessa severità normativa) OGM presenti in un alimento in quantità superiore allo 0.9% la loro presenza deve essere dichiarata in etichetta (Reg. 1830/2003) OGM in via di autorizzazione possono essere presenti fino allo 0.5% (Reg. 1829/2003) -la presenza sia accidentale o tecnicamente inevitabile -abbia ricevuto parere favorevole dalla EFSA o da altri Comitati prima della data di applicazione del Regolamento -non sia stata respinta la richiesta di autorizzazione da parte della Commissione -siano disponibili i metodi di analisi OGM in produzione animale 16 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento DNA-based – Multiplex PCR – Real-time PCR – Q-PCR Protein-based – ELISA – Immuno-PCR OGM in produzione animale 17 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento Protein-based: ELISA Soia: CP4-EPSPS (tolleranza all’erbicida glifosate) Mais: Cry1Ab (tossina del Bacillus Thuryngensis che conferisce resistenza agli insetti), PAT (conferisce resistenza al glifosinate d’ammonio) OGM in produzione animale 18 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento Protein-based: ELISA -- ++ Non sempre la modificazione genica comporta l’espressione di una proteina e non Maggior numero di analisi sempre l’espressione di una proteina transgenica raggiunge livelli apprezzabili Alcune proteine vengono espresse in siti Utilizzo direttamente in campo specifici della pianta(es. semi) oppure solo in determinati stadi di sviluppo della stessa Analisi diretta delle piante (foglie e semi) Anche quando la proteina transgenica viene espressa a livelli apprezzabili può venire degradata in seguito(es. trattamenti termici) Saggio sensibile, rapido e specifico, temperatura ambiente Gli ELISA test non sono evento-specifici(es. soia, colza e cotoneRR) OGM in produzione animale 19 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento Protein-based: IMMUNO-PCR La tecnica di immuno-PCR combina i vantaggi dei saggi immuno enzimatici con l’amplificazione esponenziale della PCR. Permette di quantificare gli antigeni trangenici usando anticorpi specifici marcati con dsDNA che serve da generatore di segnale per la PCR quantitativa. Amplificare il segnale da 10-1000 volte rispetto ad una tecnica immuno enzimatica classica OGM in produzione animale 20 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento DNA-based: q PCR e Real time PCR Screening di presenza assenza OGM: Campionamento matrici vegetali (3000 particelle) Estrazione DNA: cell lysis, protein removal, DNA precipitation Amplificazione del tratto genico di interesse Analisi risultati OGM in produzione animale 21 di 23 Carlotta Giromini OGM-metodi di rilevamento DNA-based: qPCR DNA-based: real time PCR L’amplificazione del DNA viene rilevata dall’emissione di fluorescenza Il prodotto PCR non viene analizzato su gel d’agarosio La fluorescenza si genera per effetto di due diverse chimiche principali che si basano: -sul legame di coloranti che si legano in modo aspecifico al dsDNA -sull’ibridazione di sonde specifiche per il gene di interesse marcate con molecole fluorescenti OGM in produzione animale 22 di 23 Carlotta Giromini OGM in produzione animale OGM in produzione animale 23 di 23 Insegnamento Produzioni Animali Professore Carlotta Giromini Argomento Alimenti: acqua e sostanza secca Carlotta Giromini Argomenti trattati , Caratteristiche degli alimenti per la nutrizione animale MODULO II Principi alimentari in nutrizione animale Acqua: fabbisogni Sostanza secca e tal quale Alimenti: acqua e sostanza secca 2 di 18 Carlotta Giromini Principi alimentari in alimentazione animale La corretta alimentazione degli animali da reddito: primo requisito per garantire la sicurezza alimentare e per contenere l’impatto ambientale dell’allevamento Alimenti: acqua e sostanza secca 3 di 18 Carlotta Giromini Principi alimentari in alimentazione animale v Sostanze vegetali o animali che forniscono all’organismo energia e sostanze plastiche v Contengono sostanze nutritive che in seguito a consumo ed assorbimento da parte dell’animale, contribuiscono ad assicurare un ciclo regolare della sua vita e gli permettono l’estrinsecazione delle sue capacità produttive v La scelta degli alimenti deve corrispondere alle esigenze fisiologiche e produttive degli animali. v Analisi chimica (valore nutritivo) + conoscenza delle specie animali (Fabbisogni) Alimenti: acqua e sostanza secca 4 di 18 Carlotta Giromini Principi alimentari in alimentazione animale Gli alimenti vengono utilizzati per: Fornire energia Sintesi sostanze biologicamente attive Gli alimenti contengono inoltre sostanze prive di valore nutritivo che sono presenti in piccole quantità Sostanze che inibiscono utilizzazione dei principi nutritivi Sostanze dannose all’organismo perché tossiche Alimenti: acqua e sostanza secca 5 di 18 Carlotta Giromini Composizione degli alimenti Alimento da analizzare acqua Sostanza secca Sostanza organica PROTEINE Ceneri CARBOIDRATI LIPIDI Alimenti: acqua e sostanza secca 6 di 18 Carlotta Giromini Composizione degli alimenti Tal quale Sostanza secca Sostanza organica Ceneri (sostanza inorganica) Sostanze azotate Lipidi Glucidi non protidi protidi citoplasmatici parietali vegetali macroelementi microelementi acqua gliceroli fosforo zolfo urea ammine aa liberi peptidi steroli pentosi esosi cellulosa ferro rame cere calcio sodio ammoniaca polipeptidi disaccaridi emicellulosa zinco cobalto potassio basi azotate proteine fruttosani amido pectina lignina iodio selenio... magnesio Alimenti: acqua e sostanza secca 7 di 18 Carlotta Giromini Composizione degli alimenti FRAZIONE COMPONENTI CHIMICI STIMATI UMIDITÀ acqua SOSTANZA SECCA tutto il resto (tolta l’umidità) PROTEINA GREGGIA proteina, aminoacidi, ammine, ammidi GRASSI GREGGI Lipidi, sostanze solubili in etere FIBRA GREZZA Carboidrati fibrosi e lignina CENERI sali ed ossidi di elementi inorganici ESTRATTIVI INAZOTATI zuccheri semplici, amidi, acidi organici Alimenti: acqua e sostanza secca 8 di 18 Carlotta Giromini Composizione degli alimenti Sostanza secca Comprende la sostanza organica di un alimento e gli elementi minerali Espressa in percentuale sul tal quale (%TQ) Conservabilità di un alimento Gli alimenti secchi come cereali, altri mangimi concentrati, fieno e paglia sono altamente conservabili (contenuto in acqua del 5-15%) I foraggi freschi ricchi in acqua si conservano per breve tempo Alimenti: acqua e sostanza secca 9 di 18 Carlotta Giromini Composizione degli alimenti Perché è importante conoscere la SS degli alimenti zootecnici: L’acqua contenuta negli alimenti non apporta macronutrienti (energia, proteine, etc.) Il contenuto in acqua delle erbe è importante per stabilire il momento ottimale dello sfalcio per la produzione di insilati Conservabilità: se gli alimenti contengono più del 14% di acqua si ammuffiscono facilmente (ESSICAMENTO: permette di allungare i tempi di conservazione riducendo la crescita batterica e fungina) Fabbisogni di acqua degli animali, quantità di cibo ingerita dall’animale è influenzata dal contenuto in sostanza secca Alimenti: acqua e sostanza secca 10 di 18 Carlotta Giromini L’acqua Funzioni: L’acqua fa parte degli alimenti ed è essenziale poiché tutti i processi vitali si svolgono in fase liquida Solvente trasporto e escrezione Mezzo di trasporto per alimenti (digestione e assorbimento) McDonald, 2012 Mantenimento del turgore cellulare Temperatura corporea Alimenti: acqua e sostanza secca 11 di 18 Carlotta Giromini L’acqua Acqua intracellulare: 40% peso corporeo Acqua extracellulare: 20% peso corporeo Fabbisogno idrico soddisfatto attraverso due vie: Via esogena: Assorbita attraverso pareti pre- Assunzione volontaria con stomaci (ruminanti) e intestino alimenti Via endogena: Scarso interesse zootecnico acqua metabolica che si forma Importante per insetti che non bevono e per animali in letargo durante ossidazione dei carboidrati e dei grassi Alimenti: acqua e sostanza secca 12 di 18 Carlotta Giromini L’acqua Fabbisogno idrico dipende dal tipo di La quantità di acqua nei tessuti e nel sangue è costante quindi la alimentazione e varia in funzione sua carenza ha conseguenze dello stadio fisiologico nonché della negative su processi metabolici e sintesi di nuove sostanze destinazione produttiva dell’animale stabilito sulla base della sostanza secca ingerita Alimenti: acqua e sostanza secca 13 di 18 Carlotta Giromini L’acqua Vacche in lattazione: consumo dipende da quantità di latte prodotto (4L/kg) Suini: consumo di molta acqua da 20 a 30L/die Avicoli: fabbisogno pari al doppio del peso del mangime consumato Sistemi automatici di abbeverata: maggior benessere animale, incremento produzioni zootecniche Alimenti: acqua e sostanza secca 14 di 18 Carlotta Giromini L’acqua Sistema di eliminazione idrico renale, cutaneo e polmonare RENE: Urina prodotta in media tra 5L (cavallo), fino a 9L per bovini all’ingrasso, 0.1 L per il pollo CUTE: Per Diffusione, legata al contenuto idrico del sottocute , alla permeabilità della pelle Per sudorazione, dipende dal controllo termico dell’organIsmo (T esterna, metabolismo basale e stato nutritivo) POLMONE: Umidità dell’aria contenuta degli alveoli è costante, tuttavia l’eliminazione dell’acqua dipende da T esterna, umidità aria espirata e da ventilazione polmonare Alimenti: acqua e sostanza secca 15 di 18 Carlotta Giromini Analisi chimica degli alimenti Alimento Si essicca il campione a 65-80 °C. La durata dell’essiccazione dipende dal tipo di alimento (più acqua c’è, più tempo ci vuole) - Ciò si fa su alimenti con alto tenore di acqua (erbe, insilati, melasso) - con alimenti a basso tenore in acqua (fieni, paglie, granelle, farine, pellet, etc) si salta questo passaggio (I) Il campione viene macinato con griglia da 1 mm SUL CAMPIONE MACINATO SI FANNO TUTTE LE ANALISI CHIMICHE: fibra, lipidi, ceneri, ss, proteina Analisi chimica rappresenta primo passo nella valutazione di un alimento Alimenti: acqua e sostanza secca 16 di 18 Carlotta Giromini Analisi chimica: umidità Alimento Metodo AOAC 2001.11 (2005) il campione viene consegnato in lab in diversi contenitori, macinazione (II) un’aliquota del campione e mantenuto a temperatura campione macinato viene ambiente fino all'analisi poi essiccata a 105°C per CROGIOLI PER ANALISI EFFICATI IN eliminare tutta l’acqua. Essicazione in stufa STUFA( 4h a 105°C)+ essiccatore per L’essicazione viene 105°C raggiungere t ambiente (PESO NETTO protratta finché per due CROGIOLO) pesate successive il peso Pesare campione (2g macinato) nel del campione non cambia. crogiolo –CALCOLO SS- Essiccare per 2h 135°C L’essiccazione a 105°C danneggia il campione %ss= PESO RESIDUO/ PESO DEL (creando nuove sostanze CAMPIONE*100 non presenti in origine), che non può essere usato per altre analisi Alimenti: acqua e sostanza secca 17 di 18 Carlotta Giromini Alimenti: acqua e sostanza secca Alimenti: acqua e sostanza secca 18 di 18 Insegnamento Produzioni Animali Professore Carlotta Giromini Argomento Foraggi e concentrati Carlotta Giromini Argomenti trattati , Caratteristiche degli alimenti per la nutrizione animale II MODULO III ü Foraggi e alimenti concentrati ü Tipologie di foraggi ü Insilamento ü Tipologie di concentrati Foraggi e concentrati 2 di 30 Carlotta Giromini Foraggi e alimenti concentrati Classificazione degli alimenti FORAGGI: qualsiasi pianta erbacea, coltivata o spontanea, utilizzabile in alimentazione direttamente o indirettamente, fresca o conservata. CONCENTRATI: vasto gruppo di mangimi semplici caratterizzati nel loro insieme da un elevato contenuto di principi nutritivi digeribili. Il loro valore nutritivo è mediamente superiore a quello dei foraggi. Nei ruminanti vengono utilizzati per completare l’apporto in principi nutritivi dei foraggi Foraggi e concentrati 3 di 30 Carlotta Giromini Foraggi BOTANICA: foraggere Graminacee: foraggere di grande diffusione e produttività Alto contenuto in fibra e bassa concentrazione proteica. Per utilizzazione ottimale come alimento verde non devono superare la spigatura (SS < 20%) Dopo spigatura diminuisce appetibilità ed il foraggio si presta maggiormente alla conservazione rispetto al consumo diretto Foraggi e concentrati 4 di 30 Carlotta Giromini Foraggi BOTANICA: foraggere Leguminose: foraggere di larga utilizzazione zootecnica. Ricche in proteina e povere in fibra (elevata appetibilità). Capacità produttiva scarsa ad eccezione di alcune specie prative, della fava, della soia. Periodo di sfalcio non deve superare la fioritura (prima dell’ingiallimento della foglia) Foraggi e concentrati 5 di 30 Carlotta Giromini Foraggi BOTANICA: foraggere Crucifere: foraggere utilizzate principalmente per erbai autonno-primaverili precoci o estivo-autonnali. Basso contenuto in ss e alta percentuale di proteine Radici e tuberi: foraggere maggiormente impiegate sono le barbabietole da foraggio (integrazione della razione nel periodo invernale), utilizzo limitato di barbabietole da zucchero, carote e patate (costi elevati), più utilizzate in nord europa Foraggi e concentrati 6 di 30 Carlotta Giromini Foraggi Caratteristiche generali: vDigeribilità inferiore ai concentrati vAlto contenuto in fibra grezza (>18%) vBasso contenuto in energia Foraggi e concentrati 7 di 30 Carlotta Giromini Foraggi I foraggi apportano fondamentalmente: fibra pochi carboidrati non strutturali (amido e zuccheri) quantità variabile di proteina le leguminose – erba medica- sono più ricche di proteina rispetto alle graminacee – loietto – Foraggi e concentrati 8 di 30 Carlotta Giromini Foraggi La quantità di fibra aumenta all’invecchiare della pianta e diminuisce anche la digeribilità ruminale. All’aumentare della quantità di fibra corrisponde una diminuzione della quantità di proteina I foraggi andrebbero raccolti poco prima della fioritura, o quando circa il 30% del campo è in fioritura per le leguminose per le graminacee il riferimento è la spigatura Foraggi e concentrati 9 di 30 Carlotta Giromini Foraggi I foraggi sono utilizzati esclusivamente nell’alimentazione dei ruminanti, degli equini e parzialmente dei conigli -porzione dell’apparato gastro-enterico in grado di digerire la fibra (elevata conc nei foraggi) da cui derivano acidi grassi volatili che rappresentano una importante fonte di energia ü i prestomaci, in particolare il rumine, per i ruminanti ü Il cieco per gli equini ed i conigli Foraggi e concentrati 10 di 30 Carlotta Giromini Foraggi (RUMINANTI) il rumine precede lo stomaco vero e proprio e l’intestino, i batteri ruminali possono venire digeriti ed assorbiti nell’intestino, quindi il ruminante è in grado di trasformare proteine vegetali in proteine animali di elevato valore biologico (EQUINI E CONIGLI) questo meccanismo non può funzionare in quanto il cieco è McDonald, 2012 posizionato dopo l’intestino tenue (sito di assorbimento degli aminoacidi derivanti dalla digestione delle proteine) Foraggi e concentrati 11 di 30 Carlotta Giromini Foraggi Principali foraggi utilizzati in alimentazione animale : v erba medica, appartiene alle leguminose v loiessa, appartiene alle graminacee Diffusi sono anche i miscugli di leguminose e graminacee (prati stabili) Esistono anche altre leguminose (es. trifoglio, sulla, etc.) e graminacee (es. panico, festuca etc.) Foraggi e concentrati 12 di 30 Carlotta Giromini Foraggi I foraggi possono essere somministrati: – Verdi sotto forma di erba (20% sostanza secca) – Affienati (85-90% sostanza secca) – Insilati (30-50 % sostanza secca) L’erba non è praticamente più somministrata, a parte al pascolo La pianta intera di mais è somministrata solo come insilato Foraggi e concentrati 13 di 30 Carlotta Giromini Foraggi v INSILATO DI MAIS v ERBA MEDICA (fieno) v ERBA MEDICA (insilato) v LIOESSA (fieno) v LOIESSA (insilato) v PAGLIA Foraggi e concentrati 14 di 30 Carlotta Giromini Foraggi Conservazione dei foraggi v Insilamento v Fienagione v Disidratazione v Conservazione integrale Foraggi e concentrati 15 di 30 Carlotta Giromini Foraggi INSILAMENTO Rende l’alimento conservabile grazie alla formazione di acidi organici (processi fermentativi) Perdite meno elevate rispetto a quelle che si hanno in seguito a fienagione Fermentazione è dovuta all’azione di microrganismi che influenzano la conservazione fermentazioni favorevoli alla conservazione e fermentazioni svantaggiose (perdite di sostanze nutritive) Foraggi e concentrati 16 di 30 Carlotta Giromini Foraggi INSILAMENTO Acidificazione: processo che ha luogo in seguito all’immissione del foraggio nel silo, al riparo da aria e in presenza di adeguate concentrazioni di sostanze zuccherine: produzione acido lattico fino ad ottenere pH ACIDO Foraggi e concentrati 17 di 30 Carlotta Giromini Foraggi INSILAMENTO pH 3.5: processi nocivi dovuti a batteri arrestati _ insilato privo di batteri si conserva Fermentazione acetica si svolge altrettanto rapidamente (batteri acetici arrestati da acido lattico) Il pH diminuisce (da 7 a 3.5) dopo pochi giorni in base al contenuto in ss del foraggio (ph 3.5-4.5: valore utile ad una buona conservazione del foraggio) Foraggi e concentrati 18 di 30 Carlotta Giromini Foraggi INSILAMENTO Fermentazioni dannose: scarso contenuto in sostanze zuccherine e presenza di aria_ scarsa produzione di acido lattico ed eccesso di acido acetico- pH non acido Fermentazione butirrica ha luogo quando la temperatura dell’insilato supera i 30°C (operazioni di insilamento lente, aria: batteri aerobi distruggono gli zuccheri) IMPORTANTE: valutare qualità dell’insilato in modo da controllare andamento delle fermentazioni, stimare le perdite e stima del grado di appetibilità. Foraggi e concentrati 19 di 30 Carlotta Giromini Foraggi e alimenti concentrati Classificazione degli alimenti FORAGGI: qualsiasi pianta erbacea, coltivata o spontanea, utilizzabile in alimentazione direttamente o indirettamente, fresca o conservata. CONCENTRATI: vasto gruppo di mangimi semplici caratterizzati nel loro insieme da un elevato contenuto di principi nutritivi digeribili. Il loro valore nutritivo è mediamente superiore a quello dei foraggi. Nei ruminanti vengono utilizzati per completare l’apporto in principi nutritivi dei foraggi Foraggi e concentrati 20 di 30 Carlotta Giromini Concentrati Cosa sono Granelle di cereali, granelle di oleaginose, radici e tuberi, sottoprodotti delle diverse industrie (soprattutto alimentari, es. Estrazione olio, amiderie ecc.) A chi sono destinati: Ruminanti Monogastrici Foraggi e concentrati 21 di 30 Carlotta Giromini Concentrati Caratteristiche generali: Alto contenuto energetico Basso contenuto in fibra (in genere