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Dipartimento di Economia e Impresa

Paolo Bogarelli

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economia aziendale studi economici scienze economiche economia

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Questo documento presenta la collocazione dell'Economia Aziendale all'interno degli studi economici, descrivendo concetti chiave e la storia della disciplina. Sono inclusi esempi di contributi storici e la differenziazione tra Economia Politica ed Economia Aziendale.

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La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito degli studi economici Il termine Economia, etimologicamente, significa ; da intendere oggi estensivamente nel senso di leggi per governo della ricchezza, riferibile alle Famiglia, alle imprese, allo Stato. Opportunità di distinguere fra: - Econom...

La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito degli studi economici Il termine Economia, etimologicamente, significa ; da intendere oggi estensivamente nel senso di leggi per governo della ricchezza, riferibile alle Famiglia, alle imprese, allo Stato. Opportunità di distinguere fra: - Economia quale fatto empirico - Scienze Economiche, quali riflessione scientifiche sul campo dell’Economia. Secondo Airoldi, Brunetti, Coda, in linea con impostazione di Masini, le Scienze Economiche hanno come oggetto comune le attività di produzione e di consumo dei beni ECONOMICI atti a soddisfare i bisogni delle persone; sono beni economici (Masini) i prodotti, le merci e i servizi UTILI per il soddisfacimento dei bisogni umani e SCARSI rispetto alle esigenze espresse dalla persone. Sono non economici, o liberi, i beni non soggetti al limite della scarsità. Da sempre, fin dall’antichità (Airoldi Brunetti Coda): Rientrano nelle attività di produzione le operazioni di trasformazione fisico tecnica (ad esempio la macinazione del grano per ottenere la farina, e la lavorazione di quest’ultima per ottenere il pane). Le attività economiche hanno luogo anche attraverso operazioni di negoziazione, che risultano strumentali alle attività di produzione e di consumo dei beni (Ad es: l’acquisto del grano e la vendita del pane). L’attività economica di produzione si attua (Airoldi Brunetti Coda) con l’impiego di condizioni di produzione, definite tali perché in loro assenza la produzione non potrebbe avere luogo. Le condizioni di produzione primarie sono rappresentate dal lavoro e dal capitale. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Le scienze economiche si occupano delle attività economiche: Individuando modalità alternative di svolgimento; la ricerca di nuove modalità di svolgimento delle attività economiche che promuovano lo sviluppo e il progresso del sistema economico e delle sue unità (le aziende), rende centrale il tema dell’innovazione economica (Schumpeter). Non limitandosi alla ricerca di uniformità relative, ma cercando di chiarire le relazioni di causalità (peraltro relative, non assolute) Misurandone i risultati, anche in termini di efficienza, di efficacia e di convenienza economica. Scienze Economiche. Convenzionalmente si distingue (Airdoldi Brunetti Coda) fra: - Economia Politica; - Economia Aziendale; in realtà la riflessione scientifica ha da sempre accompagnato l’empiria economica, fondandone e studiando gli sviluppi, anche in via retrospettiva. Tant’è che nel corso del tempo è sorto e si è diffuso l’insegnamento della Storia Economica, di cui Carlo Maria Cipolla fu grande studioso e divulgatore. Sul punto, cfr. Canziani (Lezioni di Economia Aziendale, 2023): fino al XVIII secolo, in relazione alle caratteristiche delle attività economiche, gli studi economici ebbero a vertere sulle tecniche, intese (Canziani 2023, 143) come «trattazioni che volevano istruire gli operatori economici da un punto di vista pratico, aiutandoli a comportarsi nelle loro azioni economiche e quotidiane, tramite soprattutto»: - La tecnica ragionieristica, avente ad oggetto la ragionata rappresentazione in termini monetari degli accadimenti economici; - le tecniche di gestione, fra cui quella mercantile, bancaria, dei cambi, assicurativa, finanziaria, produttiva. «anche qui naturalmente, c’erano trattazioni e trattazioni: alcune più specifiche e minute, altre incomplete; alcune orientate alle soluzioni di problemi pratici; altre che assurgevano ad affermazioni di grande validità spazio-temporale» Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Esemplificando: - L’Economico di Senofonte risale al 380 A.C. - Il De Rustica di Columella risale al I secolo D.C. e, in relazione all’agricoltura, tratta anche la resa tipica degli investimenti nei fondi agrari (6% in quelli delle imprese vitivinicole) - Il Liber Abaci di Fibonacci (nel 1202) ha importato dalle Indie via Bagdad il sistema decimale, determinando, in ambito ragionieristico, il superamento dei numeri romani. - La Summa di Fra Luca Pacioli (1494) espone il metodo della partita doppia nell’ambito delle tecniche ragionieristiche; Per una ricostruzione, sintetica ma puntuale, del parallelismo fra attività economiche e riflessioni scientifiche, cfr Canziani, Lezioni di Economia Aziendale, anno 2023, capitoli Primo e Secondo. Economia Politica In termini definitori (Airoldi, Brunetti, Coda), studia il sistema economico di una data collettività come un tutto, considerando quantità globali (aggregati o medie di componenti diverse) e tende a percepire uniformità fra due o più quantità globali. Si osservano i fenomeni economici propri dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali. L’Economia Politica ha per oggetto lo studio del comportamento economico della società, intesa come unità organica. Nell’ambito dell’economia politica, (fondandosi anche sui contributi dell’Economia Aziendale,) si elaborano conoscenze e teorie economiche utili per le decisioni di politica economica regionale, nazionale e internazionale. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche In termini storici (Canziani, 2023), l’odierna Economia Politica si forma a partire dalla seconda metà del 1700. di seguito si riportano brevi cenni a riguardo dei contributi: a) di Adam Smith; b) delle scuole neoclassiche; c) di Schumpeter Il magistrale contributo di Adam Smith (1723-1790) viene richiamato a riguardo di tre concetti fondamentali: mano invisibile; divisione e specializzazione del lavoro; vantaggi della produttività. Mano invisibile del mercato che, nell’incontro-scontro di interessi personali anche egoistici fra domanda e offerta, tende autonomamente a pervenire a punti di equilibrio. «noi otteniamo la carne che ci serve per nutrirci non dalle benevolenze del macellaio, ma dall’interesse che egli ha a vendercela per guadagnare». In tal senso, nell’ambito dei mercati, se i prezzi sono troppo alti, la domanda tende (in tempi più o meno lunghi) a scendere, se sono molto bassi, la domanda tende ad aumentare. La concorrenza, pertanto, può manifestarsi grazie all’esistenza dei mercati. Divisione del lavoro: compiti specifici venivano assegnati a ciascun addetto, in modo da ottenere una particolare abilità attraverso un percorso di specializzazione; al crescere della divisione e della specializzazione del lavoro, peraltro, aumentava l’esigenza di coordinare il lavoro. Sul punto è emblematico l’esempio della fabbrica degli spilli. «Se tutte le parti di uno spillo dovessero esser fatte da un solo uomo, se la stessa persona dovesse estrarre il minerale dalla miniera, separarlo dalle scorie, forgiarlo, dividerlo in piccole verghe, allungare queste verghe in fili, e alla fine trasformare fili metallici in spilli, un uomo con tutta la sua laboriosità potrebbe a stento, probabilmente, fare uno spillo in un anno. Il prezzo di uno spillo, pertanto, dovrebbe essere almeno eguale al prezzo del mantenimento di un uomo per la durata di un anno. Fissiamo per ipotesi che per questo mantenimento siano necessarie 6 sterline: in tal caso il prezzo di ogni spillo dovrebbe essere di 6 sterline. … Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Supponendo che il filo metallico gli sia fornito già pronto, come attualmente avviene, anche in questo caso - penso- un uomo potrebbe fare a stento, pur con la massima diligenza, 20 spilli al giorno (che, ammesso in un anno vi siano trecento giorni lavorativi, ammonterebbero a 6.000 spilli all’anno: un progresso enorme!). Quanto occorre per il suo mantenimento dovrebbe quindi ricavarsi da questi 20 spilli al giorno.” Omissis… “Ma il fabbricante di spilli, nel produrre questo piccolo oggetto di poco conto, molto opportunamente si preoccupa di dividere il lavoro tra un gran numero di persone; uno addrizza il filo metallico, un altro lo taglia, un terzo lo appuntisce, un quarto lo schiaccia in cima per infilarvi le capocchie, tre o quattro persone sono occupate a far capocchie, uno si occupa specificamente di innestarle, un altro riunisce gli spilli, e persino quello di metterli in carta è un mestiere a sé stante. Se questa piccola operazione viene in questo modo divisa tra circa diciotto persone, queste diciotto persone faranno forse -complessivamente- più di 36.000 spilli al giorno. Si può considerare quindi che ciascuno - facendo la diciottesima parte di 36.000 spilli- faccia 2.000 spilli al giorno; e supponendo che vi siano 300 giornate lavorative in un anno, si può considerare che ciascuno faccia 600.000 spilli all’anno, cioè che ciascuno produca seicentomila volte la quantità di lavoro che sarebbe capace di produrre, se dovesse provvedere da sé stesso a tutti gli attrezzi e le materie prime, come nella prima ipotesi; Vantaggi della produttività: Il proprietario può quindi permettersi di aumentare i salarî dei lavoratori e vendere tuttavia questo articolo a un prezzo di gran lunga inferiore», ma remunerativo per sé stesso. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Gli economisti neoclassici (rispetto ai classici come i fisiocrati o Adam Smih) o marginalisti Nelle scienze economiche, osserva Canziani, fecero poi ingresso astronomi (Walras, 1834-1910), ingegneri (Pareto, 1848-1923), periti chimici (Edgeworth, 1845-1926): si deve a loro, a Jevons (1835-1882), a Carl Menger (1840-1921), e in Inghilterra ad Alfred Marshall (1842-1924, il Maestro di Keynes) il tentativo di riduzione dell’economia -scienza sociale- alle forme delle scienze naturali. Essi tesero così a formulare anche per l’economia leggi di tipo meccanico e di forma algebrica (simili cioè alla legge di gravitazione universale, alle leggi del moto e dell’accelerazione, e così via). Problema di fondo: le fenomenologie economiche tuttavia -anche per il concorso dell’azione sempre diversa e imprevedibile dell’uomo- rifiutano l’incasellamento forzoso nei sistemi equazionali, oltretutto -di norma- del 1° o 2° grado. Volendo tuttavia raggiungere quell’obiettivo e dovendo quindi ridurre la complessità del mondo a un algoritmo del tipo y = f (x), il modello walras-paretiano ipostatizzò che: 1. il tempo non esistesse; 2. il progresso tecnico neppure; 3. i mercati fossero , cioè che le imprese non potessero influenzarli in alcun modo, tramite la concorrenza; 4. tutti i prodotti della stessa categoria fossero identici e fungibili; 5. ciascun operatore possedesse la totalità delle informazioni; 6. le -cioè i vantaggi che gli operatori si attendevano dai proprî comportamenti- fossero rappresentabili da una funzione continua e talora standard per qualsivoglia operatore. Si tratta, sul piano fattuale, di premesse antirealistiche; Non a caso, vennero qualificate dai detrattori come «teorie senza fatti». Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Il contributo di Schumpeter (1883-1950) rileva tutt’oggi perché l’Autore: individuò nell’impresa il soggetto che connette i mercati dei fattori ai mercati di sbocco; studiò l’economia dinamica, suggerendo che alcuni periodi risultino di più accentuata innovazione e variabilità rispetto ad altri; Identificò nell’imprenditore-innovatore l’artefice principale del dinamismo dei sistemi economici. Canziani 2023: «imprenditore significa per Schumpeter innovatore sistematico dell’attività economica; impresa è la realizzazione pratica di tali innovazioni» Schumpeter (1912): «La funzione dell’imprenditore consiste – essenzialmente – nell’individuare e realizzare nuove possibilità. Questa funzione di guida economica si realizza concretamente in una serie di compiti che possiamo raggruppare nei seguenti tipi: 1. creazione o realizzazione di nuovi prodotti o di nuove qualità di prodotti 2. introduzione di nuovi metodi di produzione; 3. creazione di nuove organizzazioni di settore […]; 4. apertura di nuovi mercati di sbocco; 5. Accesso a nuove fonti di approvvigionamento». La distruzione creatrice della ricchezza. Nuovi beni vengono proposti dalle imprese; beni precedenti regrediscono e scompaiono; talune tecnologie invecchiano e sono sostituite da altre. Nuove imprese, di conseguenza crescono e si sostituiscono ad altre imprese, che non riescono ad adeguarsi al dinamismo del sistema economico. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La collocazione dell’Economia Aziendale nell’ambito delle scienze economiche Nascita dell’Economia Aziendale – scienza sociale Canziani (2023): fra la fine del secolo XIX ed il XX prese corpo, prima in Germania, poi in Italia, la rivoluzione di pensiero dell’Economia Aziendale (Betriebswirtschaftslehre), che fra i tanti può venire principalmente ricondotta a Schmalenbach e Nicklisch da un lato, a Zappa dall’altro. Semplificando, essa prese esistenza (Canziani, 2023): come derivazione dalle tecniche ragionieristiche e gestionali che, a seguito del diffondersi dell’industrializzazione, avevano conseguito significativi sviluppi; Quale scisma rispetto all’Economia Politica dell’Ottocento, ovverosia quale forma di reazione all’anti- realismo delle impostazioni marginaliste, sopra richiamate con l’intento di studiare in modo organico, sistemico e compiuto non variabili quali , , , (che in quell’analisi economica, e con quelle premesse, erano concrete soltanto in apparenza), quanto piuttosto i soggetti effettivi, ed effettivamente operanti all’interno di ciascun sistema economico: le AZIENDE L’Economia Aziendale è una scienza sociale, analogamente al Diritto, alla Sociologia, alla Politologia, alla Storiografia, in quanto risulta costitutiva l’azione degli individui. Ciò la differenzia dalla scienze Naturali (sperimentali e non sperimentali) e dalle matematiche. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Economia Aziendale: oggetto e metodo di studio Economia Aziendale L’economia aziendale (Zappa) studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita (gestione e organizzazione) delle aziende nel sistema economico che concorrono a formare. Secondo taluni (Zappa e la sua Scuola) l’economia aziendale si occupa di tutte le Aziende operanti nel sistema economico (aziende di produzione, aziende familiari, azienda pubbliche e aziende nonprofit); secondo altri (Giannessi) il campo di indagine dell’Economia aziendale è limitato alle Aziende di Produzione; Canziani. Il perimetro dell’Economia Aziendale risulta dunque più o meno vasto in funzione della definizione di Azienda che si accoglie. L’Economia aziendale è la scienza che studia l’amministrazione economica delle aziende, ove l’amministrazione può essere idealmente articolata in tre momenti: - la gestione (sistema dinamico di operazioni simultanee e successive poste in essere per il conseguimento degli obiettivi aziendali); - l’organizzazione (attiene all’individuazione delle funzioni aziendali da assegnare a determinati organi ordinati all’interno di una determinata struttura); l’organizzazione attiene al lavoro di persona; - la rilevazione (informazione economica); non si può infatti gestire ed organizzare in assenza di adeguate informazioni economiche. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Economia Aziendale: oggetto e metodo di studio Economia Aziendale Zappa, 1927: “ciò che conta è il coordinato procedere, ad unico intento, dei tre ordini di indagine… Lo studio distinto dei tre momenti non offre che note di differenziamento, essenziali per la comprensione del fenomeno studiato” Le dottrine economico-aziendali trovano necessario fondamento nell’osservazione dei processi organizzativi e gestionali delle aziende concretamente operanti nell’ambiente economico. L’economia aziendale, pertanto, si differenzia rispetto agli altri Studi economici anche per il realismo speculativo delle proprie indagini e per il proprio metodo di studio. Il realismo speculativo non può, ovviamente, tradursi nello studio diretto e indistinto di ogni fenomenologia aziendale a livello di prezzi di un numero infinito di beni, consumi di ogni sorta, imprese di ogni dimensione, investimenti e finanziamenti di ogni tipo. Il realismo speculativo dell’Economia aziendale si traduce nello studio di , significativi per la disciplina, connotativi della realtà, ripetuti, regolari, classificabili. In tal senso, sono di grande momento le coordinate spazio-temporali degli studi economico-aziendali. Onida. In economia d’azienda una teoria non è una qualsiasi descrizione o una completa rappresentazione (asettica) della realtà, ma una particolare interpretazione e spiegazione di questa, e quindi un’immagine della medesima vista sotto determinati aspetti e contemplata in certe relazioni tra gli elementi o i fattori che concorrono dinamicamente a definirla. L’Economia aziendale è dunque scienza empirica: studia fatti del mondo reale e cerca conforto per le sue generalizzazioni nella sperimentata rispondenza di esse alle concrete manifestazioni di vita delle aziende operanti nel loro habitat naturale. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Economia Aziendale: oggetto e metodo di studio Qual è il fine conoscitivo dell’Economia Aziendale? Onida (Economia d’Azienda): L’economia aziendale non si risolve in una storia di fatti contingenti e particolari; il suo oggetto scientifico è l’individuazione e la messa a fuoco di significative relazioni: - tra i fenomeni dei quali intessuta l’attività economica delle aziende; - fra le diverse quantità che li esprimono. Dette relazioni, che si traducono in concetti, principi, leggi di comportamento, sono di valore universale o più o meno limitato. Non ci si limita alla ricerca di uniformità relative nel comportamento economico e nei risultati delle aziende; si indagano altresì le relazioni di causalità relative che consentono di formulare giudizi di convenienza economica. Quale valenza hanno le teorie di Economia Aziendale? Onida. Le teorie in Economia d’azienda possono avere valore non solo come conoscenza positiva astratta, ma pure agli effetti normativi, in quanto possono offrire lumi all’attività pratica. Di fatto l’economia aziendale elabora conoscenze e teorie economiche utili per il governo delle aziende di ogni ordine. Attenzione: ogni principio di Economia Aziendale, pur quando si traduca in principi di politica economica aziendale, è sempre relativa a schemi di relazioni e a modelli semplificati, non idonei a fornire, da soli, norma immediata d’azione. Dato il rilievo dell’azione umana, con i suoi caratteri di varietà, variabilità e imprevedibilità, le leggi elaborate dall’Economia aziendale non sono deterministiche; risultano (Canziani) «meno meccanicamente cogenti rispetto alle scienze della natura; esse sono per lo più probabilistiche, quando addirittura non debbano considerarsi semplici leggi teoriche o di procedura. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Economia Aziendale: oggetto e metodo di studio Il metodo di studio dell’Economia Aziendale Se nelle sciente matematiche si applica il metodo deduttivo, che muove da determinate premesse per derivante teorizzazioni conseguenti e particolari, nelle scienze naturali sperimentali tende a prevalere il metodo induttivo, che muove dal particolare (l’osservazione sperimentale) per formulare teorizzazioni generali. E nell’economia aziendale? Che valenza hanno i metodi matematici, analitico-deduttivi, e quelli statistico-inferenziali, induttivi in economia aziendale? Onida. Nelle ricerche di economia d’azienda i metodi matematici-deduttivi e statistici-induttivi sono di grande ausilio; ma per essere utilmente impiegati occorre conoscerne pienamente il valore e i limiti; essi, inoltre, devono essere adattati alle materie da investigare. Canziani. “Il problema consiste in una sapiente combinazione di deduzione da premesse teoriche e di induzione da fatti, la fusione dei metodi deduttivo e induttivo [….] porta il nome veridico di metodo misto (Zappa) o sintetico (Croce)”. Si tratta di un metodo recursivo (ripetuto). A tale sintesi si perviene attraverso lo studio dei classici e dei moderni, la formulazione e la revisione di ipotesi e di astrazioni, la ricerca empirica, attraverso cioè un procedimento di progressivo affinamento delle conoscenze. In tal senso l’Economia aziendale è scienza di accumulazione, ove giocano un ruolo fondamentale la persona e le capacità del ricercatore. L’economia d’azienda è una scienza “chiusa”? No, trattandosi di scienza sociale, ove riveste un ruolo determinante il comportamento umano essa presenta notevoli punti di contatto con altre discipline sociali, quali la sociologia e la psicologia. Peraltro, occupandosi di aziende operanti nel contesto economico, esse presenta importanti connessioni con le discipline Giuridiche; infine, rivestendo le determinazioni quantitative un ruolo fondamentale per lo sviluppo di conoscenze sugli andamenti economici, l’Economia aziendale presenta importanti connessioni con la Matematica generale, la Statistica e la matematica finanziaria. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Il concetto di Azienda La nozione classica. Le aziende (ZAPPA E ONIDA) sono istituti economici ordinati alla soddisfazione dei bisogni umani, in quanto questa soddisfazione comporti consumo di beni economici, e quindi anche la loro produzione o acquisizione. Perché l’azienda è stata definita come istituto economico? Innanzitutto bisogna delineare il concetto di istituto. L’uomo è un essere socievole; ciascuna persona aderisce a molteplici gruppi o società umane; tale partecipazione risponde a due obiettivi: - il soddisfacimento dei bisogni di socialità, ossia di significative e profonde relazioni personali; - la realizzazione di fini non attuabili con le risorse individuali o, comunque, meglio realizzabili con i contributi di più persone. Le società umane sono molteplici: le famiglie, le società civili e politiche statali, la Chiesa e le comunità religiose, le comunità e le associazioni culturali, sportive, ricreative, di beneficenza e di assistenza, e altre ancora. Ogni società umana persegue il “bene comune dei suoi membri”. GLI ISTITUTI sono società umane, sono ENTI SOCIALI che presentano regole e strutture di comportamento relativamente stabili per i singoli che vi aderiscono. In tal senso sono istituti le famiglie, le imprese, i partiti politici, gli enti territoriali, i centri culturali ecc. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Il concetto di Azienda Ciascun istituto, in quanto tale è un complesso: - di energie personali e di beni economici disponibili; - ordinato secondo leggi proprie, anche in relazione al fine comune che persegue; - duraturo e dinamico, in quanto operante; - unitario, per via delle relazioni di complementarità che lo contraddistinguono; esso, in relazione alle sue vicende, presenta caratteri di unicità; - proteso verso il conseguimento di un fine comune; - autonomo, ancorché di un’autonomia relativa per i nessi esistenti con altre società umane. I rapporti economici non si svolgono, in genere, tra individui disgiunti: la società, nell’aspetto economico non è un aggregato molteplice di economie individuali. Al contrario, la produzione e il consumo di beni economici avviene all’interno di istituti economici e per relazione fra istituti economici: le aziende. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Il concetto di Azienda Le aziende si presentano come corpo intermedio fra l’individuo e lo stato; servono all’individuo e alla collettività. L’azienda può essere intesa (Zappa) come “cellula vitale dell’intero ordinamento economico”. In tal senso, l’azienda è istituto economico, inteso come ordine strettamente economico di un istituto. Per dirla con Azzini: l’istituto sociale colto nell’aspetto economico è detto azienda. Per esempio, l’azienda familiare è, per astrazione, l’ordine strettamente economico della famiglia. La visione dell’azienda come istituto economico (Zappa) per sé stante, atto ad autonoma esistenza, astrae l’ordinamento economico dagli altri aspetti della vita collettiva, con i quali l’economia è intrecciata. La nozione di azienda, mentre è tutta costruita in aderenza al solo aspetto economico della vita umana, non contrasta con la necessaria visione di tutti gli aspetti non economici di tale vita: religioso, etico, sociale, politico, culturale, ecc. L’azienda (Zappa) non è l’attività economica; è invece il centro unitario in cui le attività economiche utilmente si compongono. Le aziende sorgono e prosperano per azione degli uomini: l’azienda (Zappa) non è un insieme inerte di elementi disgregati, ma è individualità economica che, per relazioni interne ed esterne, ha vita, caratteri e compiti propri. L’azienda è istituto che ha propria capacità di esistenza, indipendentemente anche dalle persone o dalla collettività nell’interesse della quale è stata costituita o temporaneamente amministrata. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Il concetto di Azienda Il quanto istituto economico, l’azienda presenta una autonomia relativa, connessa al fatto che è dotata di un proprio patrimonio e che esercita un certo controllo sulla formazione e riparto o erogazione dei suoi redditi. Peraltro, l’autonomia economica dell’azienda non la ISOLA dall’ambiente in cui sussiste. In quanto istituto, l’azienda è una coordinazione economica in atto, ove i vincoli di coordinazione mostrano fusi in una sola vivente realtà tutte le energia personali, tutte le ricchezze, tutti gli accadimenti economici che scandiscono la vita delle aziende. Nelle aziende si attuano durevolmente, in modo coordinato, i processi della produzione economica e del consumo, del risparmio, degli investimenti e dei finanziamenti, attraversi i quali l’uomo si procura i beni economici necessari. Tali caratteristiche differenziano l’azienda in funzionamento dall’aggregato di elementi materiali e umani che la configura quando manchi la condizione dell’operare. L’azienda è dunque (Onida) un sistema dinamico proteso nel tempo, nel quale si realizzano l’unità nella molteplicità e la permanenza nella mutabilità. Unità nella molteplicità: si pensi al fatto che le varie componenti dell’azienda, anche differenziate fra loro, concorrono a formare un complesso organico; oppure al fatto che le molteplici operazioni poste in essere dalle aziende, sono avvinte le une alle altre da relazioni di complementarità e interdipendenza. Permanenza nella mutabilità: col trascorre del tempo tutto si rinnova, a livello di strutture e di persone, senza tuttavia rompere la continuità del sistema dinamico di relazioni che individua il complesso aziendale. L’azienda è dunque istituto economico atto a perdurare nel tempo. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La classificazione delle aziende Airoldi, Brunetti e Coda. Gli istituti nei quali l’attività economica è particolarmente rilevante sono: 1) le famiglie; 2) le imprese; 3) gli istituti nonprofit; 4) gli istituti pubblici. Di conseguenza, le aziende studiate dall’Economia aziendale sono: le aziende familiari, ordine economico delle famiglie le aziende di produzione, ordine economico delle imprese; le aziende pubbliche, ordine economico degli istituti pubblici; le aziende nonprofit, ordine economico degli Istituti non profit. Gli istituti nonprofit presentano due caratteristiche: a) sono di natura privata; b) sono soggetti al divieto di distribuire il risultato reddituale. Generalmente perseguono finalità di carattere sociale, culturale, sanitario, morale e di beneficienza. Il panorama delle aziende nonprofit è estremamente variegato; esse possono essere distinte in relazione ai soggetti che beneficiano dell’attività svolta dagli enti nonprofit e ai soggetti che – in tutto o parzialmente – ne sopportano i costi. Le aziende familiari e (in parte, quelle pubbliche, nei termini appresso precisati, sono denominate anche aziende di erogazione, in quanto si occupano di soddisfare direttamente e durevolmente il complesso dei bisogni di determinati soggetti; ed a tal fine impiegano convenientemente la ricchezza che ad esse perviene da una o più fonti, e della quale curano la provvista e la conservazione. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. La classificazione delle aziende Le aziende di produzione, invece, non soddisfano direttamente i bisogni umani; lo fanno indirettamente, producendo beni economici per il mercato. Si tratta di beni, infatti, che soggetti terzi potranno acquistare e utilizzare per la produzione di altri beni o per soddisfare bisogni umani. Nella prassi si riscontrano anche Le aziende composte si caratterizzano per il fatto che l’economia di erogazione è intimamente collegata ad una o più aziende di produzione. Si pensi, ad esempio, ad una comunità di assistenza di persone disagiate (ad esempio tossicodipendenti) che, a fianco dei sussidi statali, annovera ricavi derivanti dalla vendita di servizi di lavorazione realizzati mediante il lavoro dei soggetti assistiti. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N -Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Soggetto economico e soggetto giuridico delle aziende Onida. Nelle aziende è di grande importanza individuare il titolare (o soggetto giuridico) e il soggetto economico. Il soggetto giuridico (o titolare) dell’azienda è la persona nel cui nome quest’ultima viene esercitata, ed alla quale vengono riferiti i diritti e gli obblighi che nascono dalla costituzione dell’azienda e dal suo esercizio. I principali soggetti di diritto si individuano nelle persone fisiche, nelle amministrazioni pubbliche e nelle società di persone o di capitali: in tal senso si distingue fra aziende individuali e aziende collettive. Nell’ambito di queste ultime si distingue poi fra aziende pubbliche e private. Il soggetto economico dell’azienda si individua nella persona o nel gruppo di persone che di fatto ha ed esercita il supremo potere volitivo nell’azienda, subordinatamente solo ai vincoli d’ordine morale o giuridico ai quali è tenuto a sottoporsi. In alcuni casi l’azienda presenta relazioni particolari con altre aziende, che vanno al di là delle usuali negoziazioni monetarie. A Tale proposito, Onida ha distinto: - i gruppi di aziende, composti da imprese che presentano distinti soggetti giuridici ed un comune soggetto economico. (esempio: il gruppo Fininvest). - i consorzi di aziende, composti da imprese che presentano distinti soggetti giuridici e distinti soggetti economici. I consorzi vengono costituiti, su base contrattuale, per svolgere in comune determinate attività. Cfr, ad esempio, il Consorzio Franciacorta. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Gli assetti istituzionali Secondo uno schema di analisi generale ogni istituto è visto come un insieme di soggetti, che offrono contributi e che per tale motivo ricevono ricompense o traggono benefici Nel loro insieme tali soggetti configurano i portatori di interessi (Stakeholders) L’analisi dell’assetto istituzionale è importante per valutare la capacità di un istituto di perdurare nel tempo L’assetto istituzionale è la configurazione dei portatori di interessi nei confronti dell’istituto, dei contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, delle ricompense e dei benefici che ne ottengono, del soggetto d’istituto, dei fini istituzionali e delle strutture di governo che regolano in equilibrio dinamico di lungo periodo le relazioni tra i portatori di interessi, i contributi e le ricompense. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Gli assetti istituzionali Esempio: il sistema di interessi convergenti nelle imprese I prestatori di lavoro I conferenti di capitale di rischio I fornitori I conferenti di capit. di prestito Lo Stato Le aziende di assicurazione L’impresa I clienti La collettività locale I concorrenti Gli alleati istituzionali Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti. Gli assetti istituzionali – Airoldi, Brunetti e Coda IL SOGGETTO D’ISTITUTO E IL DIRITTO DI GOVERNO In linea di principio, tutti i portatori di interessi dovrebbero partecipare al governo dell’istituto. Tuttavia ciò determinerebbe: elevati costi di governo e complessità organizzativa; qualità e tempi delle decisioni inadeguati alla vita dell’istituto; mancato riconoscimento della maggiore criticità di alcuni contributi. Per tale motivo, una o poche categorie di portatori di interessi partecipano direttamente al governo dell’istituto (il “soggetto d’istituto”), mentre le altre categorie partecipano attraverso meccanismi indiretti di rappresentanza/controllo Al soggetto d’istituto fanno capo due insiemi fondamentali di diritti-doveri: il diritto-dovere di governare, ossia di guidare l’istituto e di prendere le decisioni ultime; il diritto di godere dei risultati residuali positivi e di farsi carico degli eventuali risultati residuali negativi Il soggetto d’istituto, che coincidere con il soggetto economico o viene da questi nominato, esercita le prerogative di governo economico. N.b. nelle società per azioni quotate è obbligatoria (art. 147-ter TUF [D.lgs. 58/1998]) la nomina di amministratori indipendenti, ed il rispetto della parità di genere. Prof. Paolo Bogarelli - Corso Economia Aziendale AA 2024-2025 – Gruppo E/N - Materiale didattico ad uso esclusivo degli studenti.

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