Semiotica del Design 1 PDF
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Questo documento fornisce una panoramica introduttiva sulla semiotica applicata al design. Vengono analizzati i meccanismi che stanno alla base della produzione e comprensione dei testi, offrendo degli esempi concreti.
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SEMIOTICA DEL DESIGN 1 1 CAPIRE LA SEMIOTICA Cos'è la Scienza generale dei segni semiotica Disciplina a vocazione scientifica che si dedica ai meccanismi che stanno alla base della produzione e comprensione del testo Arriva...
SEMIOTICA DEL DESIGN 1 1 CAPIRE LA SEMIOTICA Cos'è la Scienza generale dei segni semiotica Disciplina a vocazione scientifica che si dedica ai meccanismi che stanno alla base della produzione e comprensione del testo Arriva ai significati dei testi analizzando i meccanismi che li hanno prodotti Obiettivo di rendere conto dei modi in cui si formano i significati Dice qual è il significato di un testo Fa capire quali siano le condizioni che hanno reso possibile una comprensione che ci è già arrivata A volte aumenta la comprensione di un testo perché ci fa vedere delle cose che ci erano sfuggite Ci aiuta a coordinare elementi secondo relazioni e ordini di importanza che prima non avevamo colto La conoscenza delle forme che rendono possibile la significazione può essere utilizzata anche in modo attivo, nella produzione di testi. Più conosciamo i livelli di strutturazione di un testo, più possiamo crearne uno efficace rispetto al nostro scopo comunicativo (politico, artistico, pubblicitario, design...) Ha un ruolo cruciale in molte attività di comunicazione TESTO oggetto di studio della semiotica porzione di realtà che posso isolare e identificarci un senso o significato (configurazione di senso che si rende empiricamente percepibile per l’interpretazione) ES: locandina, film, serie tv, azienda, città, novella, poesia, immagine, canzone… - il testo è il soggetto di studio della semiotica? VERO - ogni cosa è esempio di testo COME la parola “come” è fondamentale nella semiotica. psicologiaVSsemiotica pesEEioni narratività Si può utilizzare la semiotica per analizzare e costruire. La semiotica lavora strettamente con la comunicazione in ogni ambito soprattutto a livello politico ( con l’analisi sociologica della popolazione, ad esempio crearono forza italia per rispondere alle mancanze) Come qualcosa acquisisce significato per qualcuno? faccio attività di ipotesi sulla base delle mie conoscenza pregresse, mi baso su significati già in mio possesso Ci sono però delle competenze su cui ci basiamo: competenza linguistica: ci permette di capire le parole che leggiamo, bisogna avere sempre chiaro a chi stiamo parlando, il nostro pubblico ideale di riferimento competenza figurativa: griglia culturale che ci permette di ricondurre i tratti visivi del testo (colori, linee…), l’informazione esiste nel nostro bagaglio culturale competenza di genere: ci permettono di collegare il nostro testo a una tipologia di testo Con altri elementi aumentiamo l’interpretazione, significato globale si accresce. Tutti abbiamo le competenze per fare ipotesi sulla base delle conoscenze pregresse. Problematica in semiotica il contesto in cui si trova un elemento può far cambiare il significato all’oggetto. Devo sempre usare la lingua delle persone a cui parlo, NON la mia. TESTO SINCRETICO Il testo contiene più linguaggi per esprimere il suo significato (linguaggio visivo, verbale, musicale, audiovisivo, …) INFERENZA deduzione; sottolineare una conseguenza logica. Da qualcosa deduco delle informazioni, è una conseguenza logica. Le nostre inferenze sono regolate sulla base culturale. La testualità si basa su stereotipi che già conosciamo. Quando si rigiocano degli stereotipi creando però novità e sorpresa abbiamo un testo. I testi sono figli di una cultura e del modo attraverso cui essa si rigenera, cambia e crea nuove connessioni e valori. ciò che capiamo (dimensione cognitiva della significazione) la semioticasi ciò che suscita in noi delle emozioni (dimensione passionale) interessadi ciò che ci provoca reazioni somatiche (dimensione sensibile, incorporata) ciò che ci spinge ad agire (dimensione persuasiva) 2 NARRATIVITÀ NARRAZIONE e NARRATIVA Narrazione = atto di narrare, processo di narrare Narrativa = genere della letteratura Narratività = necessità di organizzare i significati e il mondo sotto forme di storie ↓ Neurobiologia = il cervello si racconta, crea delle storie. Se capisco come funziona la posso sfruttare a mio vantaggio. Il principio della narratività è il verificarsi di una mancanza o di un conflitto. Si interrompe il flusso regolare di stati o azioni e i soggetti in gioco devono prendere delle decisioni. Perché si inneschi una storia bisogna che i soggetti siano in un qualche modo disgiunti da qualcosa che ha valore per loro. Vladimir Propp (1928) analizza le fiabe di magia russe (400+) ed evidenzia come ogni fiaba incominci con un sentimento di mancanza. Succede qualcosa l’ordine si rompe si innesca un movimento. Si accorge che 28 figure tornano sempre in ogni storia. 28 erano troppe e quindi Greimas le sintetizza in 6 entità astratte, gli attanti: 1. SOGGETTO -> personaggio che realizzo (non è per forza il protagonista) 2. OGGETTO DI VALORE -> scopo 3. DESTINANTE -> mandante dell’azione, incarica il soggetto a raggiungere l’oggetto di valore, intraprendere un programma narrativo. Può anche essere un mandante interiore 4. DESTINATARIO -> convinto dal destinante a fare qualcosa, (quasi sempre coincide con il soggetto) 5. AIUTANTE -> aiuta il soggetto a raggiungere l'oggetto di valore 6. OPPONENTE -> fa in modo che il soggetto non raggiunga l’oggetto di valore Quando gli attanti si concretizzano diventano attori. L’attante diventa soggetto quando prendiamo il suo punto di vista, è qualcosa di astratto, utile per categorizzare la storia. Gli attanti ci sono sempre, gli attori non per forza. ESEMPIO SHREK 1 soggetto -> shrek oggetto di valore -> tranquillità della palude, sgomberarla aiutante -> ciuchino opponente -> farquaad soggetto -> ciuchino oggetto di valore -> stare con shrek, la sua amicizia aiutante -> se stesso opponente -> farquaad 3 soggetto -> farquaad oggetto di valore -> sposarsi per diventare re aiutante -> shrek opponente -> se stesso 4 soggetto -> draghessa oggetto di valore -> proteggere il castello iaiutante -> i suoi poteri magici opponente -> innamorarsi di ciuchino GREIMAS Teorizza gli attanti. Si interessa al funzionamento narrativo dei testi. Greimas ritiene che il riconoscimento avvenga grazie a una griglia di lettura del mondo che chiama «mondo naturale» e che è fortemente influenzata dal fattore culturale. Analizzare il senso delle storie cercando di comprendere se sono la rappresentazione concreta di significati più profondi. Crea lo schema narrativo-canonico dagli attanti costruisco una storia. 1. CONTRATTO O MANIPOLAZIONE Destinante convince un Destinatario a fare (o a non fare) una determinata azione con diverse strategie: promessa, minaccia, seduzione, provocazione. 2. COMPETENZA L’eroe (il Destinatario), deve acquisire le capacità che gli permetteranno di portare a termine il suo compito principale. Le capacità da acquisire possono essere strumenti materiali, stati d’animo, conoscenze...modalità. Le modalità sono quattro: - dovere fare (rappresenta la sfera degli obblighi sociali); - volere fare (sfera dei desideri); - saper fare (conoscenza); - poter fare (possibilità materiale di compiere un’azione) 3. PERFORMANZA L’azione decisiva viene finalmente compiuta 4. SANZIONE Il Destinante giudica se il Destinatario ha effettivamente fatto ciò che gli era stato chiesto N.B. 1. Per Competenza si intende ogni modalità del soggetto che gli serve per agire in modo adeguato rispetto ai propri scopi 2. Spesso la sanzione è un segmento assente all’interno del racconto e nessuno giudica l’operato del Soggetto (se non noi semiotici dal di fuori) 3. Non è detto che in ogni storia ci sia solo un Soggetto, solo un Destinante... Attori diversi possono avere programmi narrativi condivisi; lo stesso attore può avere programmi narrativi diversi, ecc… ESEMPIO SHREK 1. CONTRATTO O MANIPOLAZIONE - destinante: la solitudine di shrek - destinatario: shrek - promessa di liberare la sua palude 2. COMPETENZA modalità per raggiungere la solitudine: poter fare, liberare fiona 3. PERFORMANZA salvataggio della principessa 4. SANZIONE La sua solitudine giudica se Shrek è effettivamente riuscito a ripristinare la propria palude ASSIOLOGIA attribuzione del valore positivo o negativo ad un personaggio o a qualcosa euforico positivo per i protagonisti disforico negativo per i protagonisti 3 COSTRUIRE IL SIGNIFICATO Quando leggiamo un racconto o guardiamo un film interpretiamo qualcosa che l’autore di quel testo ha prodotto, ci troviamo a fare delle scommesse interpretative. La prima risposta è la MIA interpretazione. Come leggere un testo correttamente? 1. Capire cosa è più importante e cosa è secondario 2. Organizzare su vari livelli il testo 3. Differenziare gli elementi che abbiamo scoperto PRODURRE UN TESTO ENUNCIATO espressione + contenuto come + cosa com’è fatto fuori, avere una sua es. cosa vedo nel funzionalità, lm es. morale del lm Tutti capiscono l’espressione, il contenuto lo comprendiamo solo se non siamo neofiti, dobbiamo conoscere ciò di cui si parla e si vede. Li applichiamo a tutto ciò che percepiamo attraverso i sensi: cosa vedo, sento, tocco signi cante + signi cato immagine acustica + immagine mentale/concetto spelling di una parola, cambia immagine che viene in base alla lingua e in mente quando all’alfabeto che uso. sento una parola trascrizione in lettere, NON fonetica di una parola ENUNCIATO = si intende come “testo” (messaggio). Un soggetto sceglie cosa e come dirlo, enuncia, produce un enunciato. Qualcuno dice qualcosa a qualcun altro. ENUNCIAZIONE produzione di un enunciato. L’atto con cui produciamo un segmento reale di discorso, unico e irripetibile. Se gli enunciati sono visivi enunciazione visiva. ENUNCIATORE colui che emette l'enunciato ENUNCIATARIO colui a cui è destinato l’enunciato SOGGETTO DELL’ENUNCIAZIONE = enunciatore + enunciatario SOGGETTO DELL’ENUNCIATO Perché l’interpretazione non sia errata è bene che uno scrittore immagini il suo lettore modello, quindi il pubblico al quale si rivolge e quale sfondo culturale questo ha. L’interpretazione errata si definisce DECODIFICA ABERRANTE. Devo progettare sulla base delle competenze e delle passioni di un pubblico specifico a cui mi rivolgo. Bisogna immaginare il lettore modello, il pubblico a cui mi rivolgo, quale sfondo culturale ha?... ESEEBREYEEY.IESTO LO ABITA Il primo passo dell’analisi di un testo linguistico consiste nello scomporlo in un piano dell'espressione e in un piano del contenuto. «Ogni linguaggio concepibile implica due cose: un’espressione e qualcosa di espresso. Non può esserci semplicemente un’espressione senza qualcosa di espresso e viceversa. Queste due proprietà sono fondamentali a tutti i linguaggi» Signi cante = espressione Signi cato = contenuto SIMULACRO tracce di chi ha prodotto l’enunciato (tipo firma d’autore). L’enunciazione ha dentro di sé delle tracce di chi ha enunciato. DEBRAYAGE edEMBRAYAGE quando enunciamo parliamo di persone, tempo e spazio. Parliamo di “io”, “qui”, “ora” oppure di “non-io”, “non-qui”, “non-ora” Sono riferimenti che descrivono il momento in cui un testo viene prodotto. quando scrivo vs quando viene letto dove lo scrivo vs dove viene letto chi lo scrive vs chi lo legge DEBRAYAGE quando produciamo un enunciato parliamo di certi luoghi, tempi e persone. Proiettiamo nell’enunciato certe categorie spaziali, temporali e di persona débrayage Il débrayage è la cancellazione dell'enunciato e degli elementi che fanno riferimento al "qui", "io", "ora". Più precisamente, abbiamo innanzitutto una disgiunzione fra il soggetto dell’enunciazione e il soggetto dell’enunciato: il soggetto dell’enunciato è un “non io”, mentre il soggetto dell’enunciazione si nasconde. In questo caso si parla di débrayage attanziale, in quanto il débrayage riguarda i protagonisti (gli attanti) dell’enunciazione. Avrò poi anche dei débrayage temporali (cioè la proiezione sull’enunciato di un “non ora”) e débrayage spaziali (“non qui”). ESEMPIO /Cristoforo Colombo sbarcò in America il 12 ottobre del 1492/ 1. débrayage attanziale (il soggetto dell’enunciato non sono io, ma Cristoforo Colombo), 2. un débrayage spaziale (il fatto avviene in America, mentre io sono a Pordenone) e 3. débrayage temporale (ho una data precisa e non è quella di oggi). Non c’è nessun riferimento alla situazione dell’enunciazione. Débrayage enunciativo = nell’enunciato ci sono riferimenti a luoghi, tempi o persone che riguardano l'enunciato e sono differenti dai soggetti coinvolti nella situazione di enunciazione. (Discorso oggettivato, si rimuovono le tracce dell’enunciazione) Débrayage enunciazionale = ci sono elementi il cui riferimento preciso non può essere compreso se non si tiene in considerazione la situazione dell’enunciazione. (Il soggetto dell’enunciazione proietta nell’enunciato simulacri di se stesso) EMBRAYAGE Se il débrayage è l’espulsione dall’enunciato di tutti gli elementi che fanno riferimento alla situazione di enunciazione, l’embrayage è il reinserimento, all’interno dell’enunciato, di questi elementi. L’embrayage non resuscita completamente la situazione dell’enunciazione, che ormai è andata persa, ma ne riproduce un’immagine, un simulacro. Esso richiama la mia attenzione su una situazione che c’è stata (anche se ormai è irrimediabilmente persa) e che io posso immaginare. L’embrayage crea l’illusione dell’effettiva presenza e contemporaneità di una situazione dell’enunciazione che io non potrò più cogliere. In questo modo, però, è come se mi "chiamasse in causa", mi desse l'illusione del coinvolgimento in una situazione dell'enunciazione che, in effetti, non esiste. Sono presente quando viene detto tutto, serve per poter comprendere l’enunciato. (es. un personaggio guarda direttamente in camera). 5 L'OPZIONE TRA CONCRETO E ASTRATTO TEMATIZZARE e FIGURATIVIZZARE Tematizzare = procedura di conversione semantica che permette di formulare diversamente uno stesso valore, anche se in maniera sempre astratta Figurativizzare = procedura di conversione semantica che permette di formulare diversamente uno stesso valore, rendendolo meno astratto idea tematizzare gurativizzare tematizzo per tematiche, stereotipi, inizio a darle una forma Possiamo considerare i temi come stereotipi e le figure come forme concrete della nostra esperienza percettiva ESEMPIO: Il mio Soggetto è alla ricerca della libertà. Libertà = oggetto di valore. Come posso rappresentare il tema "la libertà" nel testo? A livello discorsivo come si traduce? Esempio: "evasione". Ho tematizzato l'attante libertà nel tema evasione Come posso figurativizzare la libertà nel testo? Come posso renderla meno astratta? Esempio: scavalcare grate, scappare, tappeto volante, studio... In ogni testo c'è sempre un percorso prima tematico e poi un percorso figurativo. ISOTOPIA L’isotopia è un filo rosso semantico che tiene insieme il testo e attraverso cui noi riconosciamo la sua coerenza. (ridondanza) Se i semi ridondanti sono astratti avremo una isotopia tematica. Se i semi ridondanti sono concreti avremo una isotopia figurativa. Figurativo: posso toccarlo, vederlo, percepirlo con uno dei miei sensi. Oggetto, simbolo ripetuto. Tematico: concettuale, non posso sentirlo o vederlo (cosa percepiamo). L’isotopia è il concetto su cui si basa il marketing comunicare la stessa idea, concetto continuamente. La ridondanza di un concetto è il principio cardine di ogni azienda, brand,... Porta a fare nostro un messaggio inconsapevolmente. 6 LA SEMIOTICA DEL VISIVO GUARDIAMO LE FIGURE Il visivo nei testi è un effetto di senso dato dall’organizzazione dei segni e delle figure. Figurativo = è quel livello attraverso il quale è possibile riconoscere delle rappresentazioni di oggetti o persone del mondo naturale. Vi si riconoscono persone, oggetti, paesaggi Plastico = forme e colori che si offrono alla percezione basandosi solo sulla loro configurazione e sulla loro disposizione spaziale e sono “indipendenti dalla riconoscibilità o meno in esso di figure del mondo naturale”. Non diamo un nome o definizione alla cosa, vi si scorgono unicamente linee, contorni, colori in una data composizione spaziale. Il plastico è quel livello di organizzazione che considera solo gli elementi astratti che compongono i testi visivi. Noi confrontiamo la realtà con i tipi cognitivi che abbiamo memorizzato. Un’opera di confronto in cui entrano molti fattori personali e culturali. Riconosco le cose nella realtà. Mi imbatto in un gatto, confronto il mio tipo cognitivo di /gatto/ con quello che vedo e riconosco il gatto. L’analisi del visivo deve procedere da una comprensione preliminare di quello che vediamo. Scelgo, fra tutti gli elementi visibili nel testo, quelli che mi sembrano pertinenti, significativi, portatori di significato e li analizzo secondo i concetti teorici che ho a disposizione. Le rappresentazioni visive possono avere un grado molto diverso di dettaglio. In semiotica si parla di densità figurativa. Quando ragiono nel plastico ci sono più livelli: 1 completamente astratto/assenza di figuratività plastico, vedo solo forme, colori “”astratto”” 2 bassa densità figurativa stilizzato/sfocato 3 media densità figurativa figure riconoscibili, ma non tutto 4 massima densità figurativa effetto di realtà Le figure possono avere una ricchezza variabile di tratti che permettono il riconoscimento. 7 LINEE COLORI SPAZI Analisi plastica di un testo visivo: categorie eidetiche (linee, forme) categorie cromatiche (colori) categorie topologiche (posizioni nello spazio) N.B. la loro ricorrenza si chiama isotopia Categorie eidetiche servono quando vogliamo descrivere: forma nel senso geometrico (circolare, quadrato, ellittico) le proprietà di una linea (curvilineo, rettilineo, spezzato, continuo) le proprietà di un contorno (frastagliato, netto) Categorie cromatiche, permettono di isolare i singoli colori: ◦ radicali cromatici per il loro grado di saturazione (quanto bianco c’è in un colore), valore di luminosità (quantità di luce) ◦ acromatici: bianco, grigio, nero Categorie topologiche, riguardano la distribuzione degli elementi nello spazio: la posizione, l’orientamento, la direzione, struttura di assi e linee di cui è composto un testo e che orientano la lettura. (alto/basso, destra/sinistra, periferico/centrale). 8 MONTAGGIO TRA LINGUAGGI DIVERSI In semiotica con «testo» si fa riferimento all’unità di significazione. È sbagliato parlare di testo e di immagini perché il testo semiotico raccoglie ogni tipo di linguaggio. Se all’interno dello stesso testo ho più di un tipo di linguaggio, allora ho un testo sincretico. Ad esempio, in un testo audiovisivo (spot pubblicitario, film...) ho diversi tipi di linguaggio: - scritte (titoli di coda, di testa, insegne, cartelli...) - discorsi verbali orali - rumori ambientali - musiche - immagini fisse o in movimento. Noi percepiamo contemporaneamente con tutti i sensi anche se provengono da canali diversi (cinema in 4D). Il testo sincretico è fatto di linguaggi che parlano in modo differente ai nostri sensi, ma non è una somma di elementi eterogenei, anzi qualcosa di profondamente amalgamato. Alla semiotica interessa come l’effetto finale abbia senso per lo spettatore. «Le relazioni fra le parti sono più importanti dei termini fra i quali tali relazioni si instaurano» -> sono le relazioni che di volta in volta si instaurano tra le varie componenti a produrre il significato di un testo. 9 COSTRUZIONE ESTETICA DEL TESTO La stessa tecnica (nulla lasciato al caso) viene usata anche fuori dall’ambito artistico. Anche il discorso politico può essere costruito in modo tale da avere, al suo interno, delle regolarità che lo apparentano al testo artistico. Es. rime eidetiche, cromatiche, topologiche; utilizzo di figure retoriche come metonimia o metafora.