Prospettive della psicofisiologia clinica PDF
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Questo documento esplora le prospettive della psicofisiologia clinica, analizzando la relazione tra mente e corpo. Si concentra sui processi psicologici e fisiologici, includendo il sistema nervoso autonomo e le sue componenti simpatiche e parasimpatiche. La psicofisiologia viene studiata in relazione alle neuroscienze e alle moderne tecniche di brain imaging.
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Prospettive della psicofisiologia clinica. **PSICOFISIOLOGIA E PSICOLOGIA CLINICA** **Psicofisiologia è la reazione mente-corpo:** - Relazione tra processi psicologici e fisiologici non solo nel cervello MA IN TUTTO IL CORPO. - No riduzionismo. - L'analisi del substrato biologico forn...
Prospettive della psicofisiologia clinica. **PSICOFISIOLOGIA E PSICOLOGIA CLINICA** **Psicofisiologia è la reazione mente-corpo:** - Relazione tra processi psicologici e fisiologici non solo nel cervello MA IN TUTTO IL CORPO. - No riduzionismo. - L'analisi del substrato biologico fornisce informazioni che possono guidare la ricerca e la teoria SUI PROCESSI PSICOLOGICI. - Approccio interdisciplinare che comprende LIVELLI MULTIPLI DI ANALISI. La psicofisiologia utilizza modelli e tecniche fisiologiche per capire i processi che determinano il comportamento e le attività cognitive. Uno stato emozionale implica più indicatori fisiologici che aumentano simultaneamente. Anni '60 LANG: per l'assesment dei disturbi d'ansia si usa il "modello dei tre sistemi" ovvero il piano soggettivo verbale,somatico-comportamentale e fisiologico. Ciascun livello fornisce informazioni importanti sui processi psicologici perché non c'è sempre covariazione tra i tre livelli. ▪ Strette relazioni con l'anatomia e la fisiologia, ma soprattutto con i fenomeni psicologici -- l'esperienza, le attività cognitive, le emozioni e il comportamento di un organismo nella transazione con l'ambiente fisico e sociale. ▪ La conoscenza dei sistemi fisiologici non è di per sé condizione sufficiente per fornire un significato psicologico alle risposte fisiologiche. ▪ Sono fattori fondamentali la qualità del disegno sperimentale, le proprietà psicometriche delle misure e l'appropriatezza dell'analisi dei dati e delle interpretazioni. ▪ Non c'è una prospettiva prioritaria tra quella psicologica e quella fisiologica: sono complementari ed entrambe fondamentali. ▪ Livelli multipli di analisi:Soggettivo, comportamentale, fisiologico.Indici autonomi, somatici, centrali, ormonali.Tecniche di indagine diverse. ▪ Soggetti umani:Tecniche di indagine non invasive. ▪ Sistema nervoso centrale e periferico (soprattutto SNA) ▪ Variabili indipendenti = processi cognitivi, emozionali,comportamentali. ▪ Variabili dipendenti = indici fisiologici Il termine psicofisiologia compare all'inizio del 800 assieme al termine psicosomatica. Si ricordano esperimenti sulle modificazioni EDA(attività elettrodermica) che in quel periodo era chiamato "riflesso psico-valganico". A partire dagli anni 60 è stata introdotta una nuovo metodo di autoregolazione delle funzioni fisiologiche che si chiama biofeedback che consiste nel permettere l'auto -- controllo di funzioni dipendenti dal sistema nervoso autonomo ritenute non regolabili.(È ricomparsa nel nuovo secolo nella versione chiamata neurofeedback ). In pochi anni controllando l'attività elettrica cerebrale si. È potuti arrivare alla terapia del disturbo da deficit di attenzione di iperattività cefalea o dipendenza da alcol e droghe. Negli anni 80 grazie al modello biopsicosociale di salute e malattia. Si è interfacciata la medicina e la psicologia ,tra gli sviluppi più recenti c'è la salute digitale in cui le tecnologie dell'informazione e della comunicazione supportano operatori tecnici della salute. **LA PSICOFISIOLOGIA NEL CONTESTO DELLE NEUROSCIENZE.** Il contributo più importante che offre la psicofisiologia è la relazione tra mente e corpo ovvero misurare il più esattamente possibile l'influenza l'uno sull'altro. Da un certo momento in avanti nella relazione mentre mente e corpo è stato inserito il cervello di conseguenza si è realizzato l'ingresso delle neuroscienze di cui per definizione lo studio del cervello è parte preponderante. Negli anni 61 gruppo di psicofisiologi cominciò a interessarsi al **sistema nervoso autonomo SNA:** ▪ Regolazione di tutte le funzioni viscerali (controllo involontario). ▪ Sistema efferente che innerva la muscolatura liscia (pareti/sfinteri degli organi interni, vasi sanguigni, follicoli piliferi, diametro pupillare e accomodazione cristallino), il muscolo cardiaco e le ghiandole. ▪ Organizzato in due branche o divisioni (sistemi simpatico e parasimpatico) che esercitano opposte funzioni sugli stessi effettori. **IL SISTEMA NERVOSO SIMPATICO:** -Sistema di attivazione dell'organismo. -Prepara all'azione e promuove le reazioni di difesa attiva (\"fight or flight\" = attacco-fuga). -Ha un'azione diffusa su molti organi contemporaneamente. -Neurotrasmettitore pregangliare(dal SNC al SNP): acetilcolina -Neurotrasmettitore postgangliare(sull\'organo target): noradrenalina Utilizza anche un meccanismo ormonale attraverso il rilascio di adrenalina (80%) e noradrenalina (20%) dalla porzione midollare delle ghiandole surrenali. L\'asse simpato-adreno-midollare (SAM): SAM Sympathetic-Adrenal Medullary axis Asse simpato-adreno-midollare. HPA Hypothalamic-Pituitary-Adrenal axis Asse ipotalamo-ipofisi-surrene. **IL SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO:** -Sistema di conservazione delle risorse dell'organismo (\"rest and digest\") che prevale in condizioni di riposo e di sicurezza dell'ambiente. -Promuove i processi anabolici (digestione e assorbimento), ma anche le reazioni di immobilizzazione in situazioni di pericolo. -Ha un'azione più localizzata e specifica sugli organi. -Neurotrasmettitore pre- e postgangliare: acetilcolina -Il principale nervo è il Vago (X), che innerva la maggior parte degli organi, ma anche il III, VII e IX nervo cranico contengono fibre parasimpatiche. **Afferenze viscerali** -Le afferenze sensitive viscerali viaggiano insieme alle fibre efferenti del SNA: - partecipano ad importanti riflessi relativi alla circolazione sanguigna, respirazione, digestione, minzione, attività sessuale. - forniscono al SNC informazioni cruciali sullo stato del corpo, momento per momento. -I recettori viscerali sono meccanocettori, chemiocettori, nocicettori. -Il principale centro di afferenze viscerali è il nucleo del tratto solitario nel bulbo. **CONTROLLO CENTRALE DEL SNA** L\'ipotalamo è una struttura chiave che controlla direttamente i neuroni pregangliari del SNA e proietta anche ai nuclei di controllo autonomo del tronco encefalico.Ma nel controllo del SNA sono coinvolte molte altre strutture (anche corticali) del SNC (*Central Autonomic Network*). ***CENTRAL AUTONOMIC NETWORK (CAN)*** **ACC =** corteccia cingolata anteriore **CeA =** nucleo centrale dell\'amigdal **PBN =** nucleo parabrachiale **PAG =** sostanza grigia periacqueduttale **NA =** nucleus ambiguus **DMV =** nucleo motorio dorsale del nervo vago **NTS =** nucleo del tratto solitario **VLM** = bulbo ventrolaterale Il SNA è controllato principalmente dal Central Autonomic Network (CAN), sistema distribuito che include aree corticali (corteccia cingolata anteriore, orbitofrontale, prefrontale ventromediale, insula) e sottocorticali (ipotalamo, amigdala, sostanza grigia periacqueduttale, ecc.).Il CAN è un sistema integrato per la regolazione interna attraverso cui il cervello controlla le risposte viscerali, neuroendocrine e comportamentali che sono critiche per il raggiungimento di un obiettivo, la flessibilità comportamentale e la salute.L\'output principale del CAN è il controllo del nodo seno-atriale cardiaco.Direttamente associato all\'HRV. 1. In epoca contemporanea *Bernard* è ricordato come l'ideatore del costrutto di omosteasi cioè l'equilibrio tra le funzioni svolte dalla componente simpatica anabolizzante energetica attivante e da quella parasimpatica inibitoria rigenerante e catabolica. Dove è simpatico attiva l'accelerazione della frequenza cardiaca il parasimpatico inibisce cioè lo rallenta. In contrasto con la concezione unidimensionale delle due parti del sistema nervoso autonomo nella psicofisiologia viene proposta una teoria che sostiene come indipendente o reciproca l'attivazione o l'inibizione delle componenti simpatiche o parasimpatiche del neurovegetativo. Un altro sviluppo circa l'integrazione tra cervello e sistema nervoso autonomo è derivato dalle indagini grazie alle tecniche di brain imaging: Queste tecniche hanno contribuito a chiarire l'attivazione del sistema nervoso autonomo in compiti cognitivi.I centri cerebrali che supportano pensiero a memoria e percezione ed emozioni sono connessi con la rappresentazione e il controllo dei cambiamenti mediati dal sistema nervoso autonomo e dagli Stati fisiologici interni al corpo. In generale le misure fisiologiche sono confrontate in base a quanto accuratamente sono in grado di fornire informazioni sulla localizzazione o sul decorso temporale di un'attività differiscono però in modo cruciale anche rispetto a quanto sono sensibili ai diversi processi psicologici EA quali aspetti della relazione mente -- corpo sono associabili; Da qui si è sentita la necessità di avere un punto di riferimento per ogni modificazione osservata grazie a livelli multipli di analisi e disegni sperimentali all'interno dei quali manipolare le variabili psicologiche di interesse. Negli anni 90 il termine embodied cognition fa riferimento al fatto che i processi mentali sono finalizzati all'azione e possono essere pienamente compresi solo nella loro relazione con un corpo biologico biologico che interagisce con l'ambiente. Ci sono diversi esempi di integrazione mente e corpo: - **Il modello neuroviscerale di Thayer e Lane:** secondo cui l'integrazione tra i processi emozionali attentivi e autonomi in un sistema neurale dinamico è alla base della regolazione e disregolazione emozionale; questo modello identifica nella variabilità della frequenza cardiaca HRV il marker di autoregolazione, flessibilità e adattabilità del comportamento - **Il modello di Damasio:** attribuisce alle modificazioni fisiologiche e periferiche il ruolo cruciale nella generazione delle esperienze emozionali e nella guida dei processi decisionali questo modello ha molto ha riscosso molto più successo tra i neuropsicologi che tra i più psicofisiologi delle emozioni. **LA TEORIA POLIVAGALE(PVT) PORGES(1995, 2001, 2006, 2021)** 1. Secondo la PVT, nel corso dell\'evoluzione si è verificata una transizione filogenetica che ha permesso ai mammiferi di:diventare esseri sociali,utilizzare la socialità come meccanismo per regolare e ottimizzare lo stato fisiologico e i processi omeostatici. Secondo la PVT, nella transizione dai rettili ai mammiferi il SNAè stato \"riprogrammato\" per sopprimerele strategie di difesaattraverso segnali di sicurezza, al fine di supportare ed esprimere il comportamento sociale e di favorire la salute fisica e psichica.Si tratta di una teoria transdisciplinare che ha avuto grande impatto per le sue implicazioni cliniche, in particolare sul trauma, ma che non è esente da forti critiche sul piano scientifico. **IL NERVO VAGO** 1. Il nervo vago (X nervo cranico) è il principale nervo del sistema parasimpaticoe innerva la maggior parte dei visceriContiene 100.000 assoni, per l\'80% non mielinizzati.Contiene fino all\'80% di fibre afferenti(nervo fondamentale per l\'enterocezione), che proiettano al nucleo del tratto solitario (bulbo).Esistono due branche distinte del nervo vagoVago mielinizzato(ventrale) e non mielinizzato(dorsale).Secondo la PVT, ciascuna branca supporta strategie adattive diverse. Il vago non mielinizzato(o vago vegetativo) origina nel nucleo motorio dorsale del bulbo e innerva soprattutto gli organi sottodiaframmatici:Tratto gastrointestinale e organi addominali, ma anche cuore e bronchi.Attivato in modo consistente dall\'ipossia (induce potente bradicardia e apnea).Secondo la PVT, vestigia del \"sistema rettiliano\" Il vago mielinizzatoorigina nel nucleo ambiguo del bulbo e innerva soprattutto gli organi sopradiaframmatici:Ghiandole salivari e lacrimali, bronchi, principale influenza sul cuore (fibre visceromotorie).È integrato nell\'innervazione di laringe, faringe, esofago, muscoli facciali, del collo, della masticazione, dell\'orecchio medio (fibre somatomotorie). **LO SVILUPPO DEL SNA NEI MAMMIFERI** Secondo la PVT, ci sono stati 3 stadi filogenetici nello sviluppo del SNA nei mammiferi, con 3 distinti sottosistemi gerarchicamente ordinati. **-Sistema dell\'immobilizzazione:**Il più antico, in comune con la maggior parte dei vertebrati.Nervo vago non mielinizzato -- fa parte del complesso vagale dorsale.Comportamenti di freezing, immobilizzazione tonica, sincope vasovagale. **-Sistema della mobilizzazione:**Dipende dal sistema simpatico, in comune con la maggior parte dei vertebrati.Comportamenti di difesa attiva (fight or flight). **-Sistema del coinvolgimento sociale:**Il più recente, presente (solo) nei mammiferi.Nervo vago mielinizzato -- fa parte del complesso vagale ventrale.Comportamenti sociali, comunicazione, espressione delle emozioni. Nei mammiferi, le strategie adattive seguono un ordine gerarchico, per cui si parte dalle strutture filogeneticamente più recenti per poi attivare quelle più antiche se si fallisce(Prima il vago mielinizzato, poi il sistema simpatico, infine il vago non mielinizzato).Ma esistono condizioni di transizione. Nel corso dell\'evoluzione, il controllo parasimpatico del nodo seno-atriale si è spostato progressivamente dal sistema vagale non mielinizzato a quello mielinizzato, che ha il controllo dominante sul cuore a riposo.La PVT si focalizza sul cuore, perché determina la disponibilità delle risorse metaboliche richieste dall\'azione, così come il risparmio di energie. **IL \"FRENO VAGALE\":** Il vago mielinizzato è un potente inibitore del sistema simpatico a livello del nodo seno-atriale.È in grado di inibire e disinibire rapidamente il sistema simpatico per calmare o mobilizzare l\'individuo.A riposo, la frequenza cardiaca è più bassa del ritmo spontaneo prodotto dal nodo seno-atriale (freno vagale)Quando il tono vagale è alto, agisce come un freno sulla frequenza cardiaca.Quando il tono vagale è basso, il freno viene rilasciato e prevale il controllo simpatico.In questo modo, il vago mielinizzato può modulare rapidamente la frequenza cardiaca, anche perché è più veloce del controllo simpatico. **IL SISTEMA DEL COINVOLGIMENTO SOCIALE:** Il sistema vagale ventrale ha una componente somatomotoria e una visceromotoria, coordinate tra loroLa componente somatomotoria è costituita da vie efferenti speciali (nervi cranici V, VII, IX, X, XI):Innervano le palpebre -\> guardare; muscoli facciali -\> espressione emozionale; muscoli dell\'orecchio medio -\> estrazione della voce umana dal rumore di fondo; muscoli della masticazione -\> ingestione; muscoli laringei e faringei -\> vocalizzazione e linguaggio; muscoli del collo -\> orientamento e gestualità sociale.La componente visceromotoria è costituita dalle vie efferenti del vago mielinizzatoInnervano cuore e bronchi -\> regolazione delle risorse metaboliche per interagire o ritirarsi da un contesto sociale.A livello del bulbo le due vie sono integrate tra loro. È un sistema inibitorio che promuove la calma e l\'interazione sociale e inibisce l\'attivazione simpatica riducendo la reattività allo stress.Il sistema interagisce con l\'asse HPA, inibendolo, e con il sistema immunitario, riducendo l\'infiammazione.L\'aritmia sinusale respiratoria (RSA), componente della HRV, è un indice non invasivo delle influenze del vago mielinizzato sul cuore e, in ultima analisi, dello status del sistema di coinvolgimento sociale.Indice diagnostico e prognostico del tono vagale cardiaco. **Implicazioni cliniche** Secondo la PVT, la regolazione ottimale non è data dall\'equilibrio autonomo, ma dalla prevalenza del complesso vagale ventrale, che inibisce il simpatico per reindirizzare risorse dalla difesa alla salute psicofisica e al benessere attraverso il comportamento sociale.Di fronte a una minaccia, invece, si produce una disinibizione sequenziale dei sistemi più antichi: -**Shift funzionale** dal complesso vagale ventrale (sistema del coinvolgimento sociale) all\'attivazione simpatica (sistema della mobilizzazione), al complesso vagale dorsale (sistema dell\'immobilizzazione).-Ritiro del tono vagale ventrale. **Neurocezione:** processo neurale automatico in grado di distinguere segnali esterni o interni di sicurezza, pericolo, o minaccia estrema e di scatenare o inibire le risposte di difesa. Secondo la PVT, deficit nella mielinizzazione del nervo vago nel corso dello sviluppo (in particolare, nel primo anno) possono causare alterazioni nella regolazione viscerale e produrre deficit successivi nella interazione e comunicazione sociale (cfr. autismo, schizofrenia, disturbi dell\'attaccamento).Comportamento sociale spontaneo.Cognizione sociale.Espressività e regolazione emozionale.Prosodia.Sviluppo linguistico.Secondo la PVT, le alterazioni della regolazione autonoma costituiscono un fattore plausibile alla base della comorbidità tra diversi disturbi psichiatrici (ad es., disturbi d\'ansia, depressione, PTSD) e disfunzioni gastro-intestinali.Numerosi disturbi psichiatrici sono caratterizzati da deficit nel comportamento sociale e compromissione delle relazioni interpersonali, così come da reattività fisiologica maladattiva (ad es., autismo, ansia sociale, PTSD).La maggior parte dei disturbi psichiatrici presenta ridotta RSA (o HRV).In questi casi, la neurocezione non coglie i segnali ambientali di sicurezza (anche se presenti) e la regolazione autonoma passa sotto il controllo del sistema della mobilizzazione (simpatico) o dell\'immobilizzazione/shut down (complesso vagale dorsale) e supporta le relative risposte di difesa. **Critiche alla Teoria Polivagale** Gli aspetti filogenetici e anatomo-funzionali della teoria non corrispondono alle evidenze scientifiche attuali (Neuhuber & Berthoud, 2022; Grossman, 2023). Un nucleo vagale dorsale e uno ventrale sono presenti anche in vertebrati non mammiferi (rettili, anfibi, pesci e uccelli) e hanno anche assoni mielinizzati: i vertebrati più antichi erano già \"polivagali\".Esistono comportamenti sociali (più o meno complessi) trasversalmente ai vertebrati e non solo nei mammiferi.La PVT sottostima il ruolo degli altri nervi cranici (soprattutto facciale, VII, e trigemino, V) coinvolti nella coordinazione della motilità oro-facio-cervicale.La regolazione del nodo seno-atriale è quasi esclusivamente sotto il controllo del complesso vagale ventrale (quindi anche nel freezing, immobilizzazione tonica, e sincope) e il complesso vagale dorsale ha un controllo molto modesto.L\'RSA è un indice che riflette specificatamente il tono vagale a livello cardiaco e non può essere generalizzato ad altri organi o funzioni (Grossman, 2023).Emozioni, espressioni facciali e vocalizzazioni sono determinate da un ampio range di strutture e meccanismi neurali.Non ci sono evidenze scientifiche che il nervo vago sia stato \"riprogrammato\" nei mammiferi per facilitare il comportamento emozionale e sociale.I neuroni vagali cardioinibitori mielinizzati sono stati conservati nel corso dell\'evoluzione e non sono un nuovo tratto specifico dei mammiferi. **Applicazioni cliniche** Nonostante la scarsità di evidenze scientifiche, la PVT ha avuto molto successo per le sue applicazioni cliniche, sia tra i terapeuti che tra i pazienti, soprattutto nell\'ambito del trauma.Probabilmente perché fornisce una spiegazione plausibile dell\'esperienza di ciascun paziente e li aiuta a comprendere il significato funzionale delle diverse risposte di difesa involontarie (cfr. senso di colpa per l\'immobilizzazione tonica nelle vittime di trauma).Fornisce al terapeuta indicazioni su come produrre segnali di sicurezza durante l\'intervento. In molti disturbi psichiatrici il SNA rimane in uno stato difensivo anche quando non ci sono segnali di minaccia o ci sono segnali di sicurezza.L\'obiettivo di ogni intervento clinico è evitare stati prolungati di difesa.Secondo la PVT, i segnali ambientali di sicurezza sono un antidoto per il trauma.Sentirsi al sicuro non corrisponde solo all\'eliminazione della minacciaLo stato del SNA non deve supportare i sistemi di difesa.Il sistema di coinvolgimento sociale deve essere attivato per moderare l\'attivazione simpatica e il complesso vagale dorsale.Nell\'ambiente devono essere disponibili segnali di sicurezza captati dalla neurocezione (ad es., prosodia, espressioni facciali e gestualità positive).Attraverso la neurocezione (che non richiede consapevolezza) il sistema del coinvolgimento sociale può essere attivato passivamente da segnali ambientali di sicurezza (ad es., ambiente tranquillo, interazione positiva con il terapeuta, postura, qualità prosodica delle vocalizzazioni, contatto oculare).Attraverso \"esercizi neurali\" viene potenziata attivamente la capacità di effettuare la transizione da stati di difesa a uno stato vagale ventrale (ad es., giochi sociali o di squadra, ascolto di musica vocale, immersione nella natura, respirazione profonda, yoga, meditazione, mindfulness).La stimolazione vagale transcutanea e il biofeedback RSA (HRV) producono effetti positivi sulla sintomatologia di ansia, depressione, PTSD e aumentano l\'RSA. **PSICOFISIOLOGIA DELL'EMOZIONE:IMPLICAZIONI PER LA PSICOPATOLOGIA.** **LE EMOZIONI:** 1. -Oggi nessuno nega il ruolo svolto dalle emozioni nei processi cognitivi: guidano l\'attenzione,facilitano la codifica e il consolidamento mnestico,orientano la decisione. -Ma... nel senso comune (e nell\'approccio cognitivista) rimane radicata una visione negativa di questi fenomeni in relazione ai processi cognitivi (emozioni come *bias*, interferenze). **LA FUNZIONE DELLE EMOZIONI:** -Le emozioni si sono evolute da funzioni più semplici che hanno facilitato la sopravvivenza dell'individuo e della specie. -Le emozioni organizzano i diversi sistemi di risposta dell'organismo per affrontare nel modo più efficace possibile le sfide dell'ambiente. -Sono l'espressione diretta di più alto livello del sistema di bioregolazionedi organismi complessi (Damasio, 1998). Emozione:dal latino "emovēre" = "muovere fuori, smuovere"+Motivazione: dal latino "motus" = "spinta, movimento". -Trasversalmente a diverse prospettive teoriche, l'emozione può essere definita come una vasta disposizione a rispondere a stimoli salienti. **GLI STIMOLI EMOTIGENI:** -Sono stimoli intrinsecamente rilevanti per la sopravvivenza potenzialmente pericolosi o vantaggiosi.Oppure stimoli che hanno acquisito le stesse proprietà per apprendimento, all'interno dell'esperienza individuale -Possono appartenere all'ambiente fisico (esterno o interno), ma possono anche essere stimoli ed eventi rievocati, immaginati, o anticipati. Non esiste un accordo unanime sulla definizione di emozione.. *Damasio*:afferma che è un repertorio di azioni fisiologiche innate e pre -- programmate per rispondere a stimoli o eventi salienti. *LeDoux*: L'esperienza emozionale e soggettiva consapevole che emerge dall'elaborazione cognitiva. L'emozione può essere vista come una vasta disposizione a rispondere a stimoli salienti che comprende un'esperienza cosciente accessibile tramite il resoconto verbale quindi livello soggettivo un comportamento espressivo cioè il livello comportamentale e le modificazioni fisiologiche registrabili cioè il livello fisiologico; L'emozione infatti non può essere considerato un fenomeno unitario ma marcate caratteristiche di multidimensionalità che si prestano all'indagine psicofisiologica. Le modificazioni fisiologiche dipendono dalle richieste metaboliche dell'azione che viene programmata per rispondere alle sfide ambientali. La disposizione all'azione emerge quindi come una componente costitutiva e fondamentale delle emozioni attorno alla quale si organizzano le risposte sia a livello soggettivo a livello comportamentale e a livello fisiologico ad esempio la rabbia e la paura presentano dei partner fisiologici in gran parte indistinguibili ed equivalenti ma possono essere implicate da tendenza all'azione diverse. Bisogna ricordare però che specificazioni possono variare anche all'interno dello stesso stato emozionale originando una varietà di comportamenti che dipendono dall'esperienza individuale. Nell'uomo le risposte possono essere inibite totalmente o temporaneamente o mantenute in memoria per essere poi recuperate in un contesto simile ma nuovo parallelamente gli stimoli emotigeni includono quelli rilevanti per la sopravvivenza e quelli che all'interno dell'esperienza individuale hanno acquisito per apprendimento le stesse proprietà ; Questi stimoli possono appartenere all'ambiente all'ambiente fisico esterno o interno ma possono anche essere stimoli ed eventi revocati anticipati o immaginati. Per quanto riguarda il versante dell'esperienza emozionale e della sua valutazione gli aspetti costitutivi dell'emozione possono essere catturati dalle dimensioni bipolari di valenza ovvero piacevolezza o spiacevolezza e arousal cioè attivazione o calma. **IL MODELLO DELLE EMOZIONI DI DAMASIO** Secondo il modello di 1994, 2000, 2010), emozione(*emotion*) ed esperienza emozionale soggettiva (*feeling*) sono fenomeni strettamente relati, ma separabili.È l'emozione (*emotion*) che "marca" ciò che è vantaggioso o svantaggioso e assiste i processi cognitivi nella decisione, soprattutto in condizioni di incertezza.L'emozione(*emotion*) è un pattern di risposte fisiologiche prodotte da stimoli salienti (potenzialmente pericolosi o vantaggiosi) percepiti o rievocati.Vengono prodotte automaticamente.Sono predisposte dall'evoluzione per rispondere a certe classi di stimoli ed eventi con un certo repertorio di azioni fisiologiche, innate e preprogrammate ("programmi d'azione").Inoltre, il cervello associa altri stimoli ed eventi che si verificano nell'esperienza individuale a quelli che causano emozioni in modo innato (naturali), cosicché si producono altri set di stimoli emotivamente rilevanti (acquisiti).Il risultato è la creazione di uno stato somatico emozionale, l'attivazione di specifici comportamenti(ad es., fight/flight, freezing), la produzione di specifiche espressioni facciali e di specifici stati cognitivi(ad es., vigilanza).I sistemi neurali coinvolti nella produzione quelle strutture che fungono da interfaccia tra l'elaborazione di stimoli emotigeni e l'esecuzione delle risposte emozionali (amigdala, corteccia prefrontale ventromediale)o che implementano ed eseguono i programmi d\'azionead es., ipotalamo, nuclei autonomi del tronco encefalico, sostanza grigia periacqueduttale.Questi sistemi neurali non contribuiscono a generare l'esperienza emozionale soggettiva. L\'esperienza emozionale secondo *Damasio* è uno stato mentale generato dalla rappresentazione neurale delle modificazioni fisiologiche periferiche e centrali che caratterizzano l'emozione.Facilita l'apprendimento e l'anticipazione di situazioni simili in futuro.Livello aggiuntivo di regolazione del comportamento.Maggiore flessibilità ed efficacia per comportamenti complessi.I sistemi neurali coinvolti nella generazione dell\'esperienza emozionale soggettiva sono quelle strutture che contengono mappe neurali somatiche organizzate topograficamente: strutture sottocorticali coinvolte nell'enterocezione(ad es., nucleo del tratto solitario del bulbo, NTS; nucleo parabrachialedel ponte, PBN),corteccesomatosensoriali(SI e SII), insula, corteccia cingolata anteriorerimappaggio: informazioni più ricche e precise di quelle sottocorticali. Le modificazioni fisiologiche (somatiche) che si producono in un programma d\'azione vengono percepite dal sistema enterocettivo e rappresentate momento per momento nelle mappe neurali.Il contenuto di queste mappe neurali può rimanere inconscio o essere percepito consapevolmente come esperienza emozionale (*feeling*)La rappresentazione neurale diventa consapevole se si verificano alcune condizioni (ad es., intensità del fenomeno rappresentato, stato di coscienza generale dell'individuo).C\'è una relazione causale tra emozione ed esperienza emozionale soggettiva. **I SISTEMI DI RISPOSTA:** **Livello soggettivo:**Esperienza cosciente accessibile tramite il resoconto verbale e l\'autovalutazione-interpretazione cognitiva.("Ho paura!", "Mi sento il cuore in gola!") ▪ **Livello comportamentale:**Comportamento espressivo osservabile.Espressioni facciali, postura, gestualità, azioni manifeste, tono della voce, contatto oculare. ▪ **Livello fisiologico:**Modificazioni fisiologiche periferiche e centrali registrabili.Modificazioni del SNC, del SNP, ormonali. Tra gli indicatori comportamentali più chiari della reattività emozionale ci sono le espressioni facciali che sono prodotte da modificazioni dell'attività dei diversi muscoli del volto e hanno la funzione di segnalare ad altri la possibile presenza di stimoli avversivi o appetivi facilitandone la detenzione dell'ambiente naturale. Le registrazioni fisiologiche elettromiografiche EMG consentono di rilevare anche variazioni di minima entità; i due più comuni distretti muscolari rappresentativi di stati emozionali spiacevoli e piacevoli sono il muscolo corrugatore e quello zigomatico: \- L'incremento del tono muscolare del muscolo corrugatore che è responsabile dell'abbassamento delle sopracciglia aumenta con l'aumentare della spiacevolezza dello stimolo; La sua attività è modesta per stimoli neutri e sotto il livello di baseline per stimoli valutati come piacevoli. \- L'attività del muscolo zigomatico è coinvolto nell'espressione del sorriso e mostra una correlazione positiva con la piacevolezza. Il tono muscolare di questi due muscoli facciali tende a covariare con la valenza. Nel contesto emozionale l'attività muscolare generalizzata ha la funzione di indicare livelli di tensione o rilassamento associati allo stato emozionale e di sostenere l'attività motoria e quindi l'azione indotta dall'emozione. **LE ESPRESSIONI FACCIALI:** Alcune espressioni facciali sono innate e hanno lo stesso significato nelle diverse culture (... ma esistono le "*display rules*").Non servono solo a comunicare l\'emozione ma anche a segnalare la presenza di stimoli aversivi/appetitivi nell\'ambiente. *Facial Action Coding System* (FACS): È un sistema di codifica, su base anatomica, di tutti i movimenti dei muscoli facciali che sono osservabili visivamente (Ekman, 1998, 2002).Le espressioni facciali sono scomposte nelle singole componenti di attività muscolare, chiamate Unità d\'Azione (AU). RELAZIONE TRA I SISTEMI DI RISPOSTA: Di fatto, la covariazione tra i tre sistemi di risposta, come atteso dai modelli categoriali, non sempre si verifica e non rende conto di più del 10-15% della varianza.Ogni sistema comprende sottosistemi diversi, nessuno dei quali è definibile da un solo indice.Le misure tra (ed entro) i sistemi differiscono per proprietà, sensibilità e caratteristiche temporali.L'emozione, quindi, non è un fenomeno unitario, ma multidimensionale, che ben si presta all'indagine psicofisiologica (cfr. i tre livelli).Le interazioni tra i sistemi di risposta possono prodursi in modo adeguato, coerente e integrato o, al contrario, eccessivo, carente, disorganizzato, disfunzionale (come nei disturbi psicopatologici). **INDUZIONE DI EMOZIONI IN LABORATORIO** **Filmati emotigeni:**Stimoli dinamici - modalità visiva e acustica - alta validità ecologica - alta complessità - controllo sperimentale più difficile. **Immagini emotigene:**Stimoli statici - modalità visiva - complessità ridotta - alto controllo sperimentale. **Imagery:**Rievocazione di eventi personali emotigeni o immaginazione di scene standard - sforzo cognitivo - scarso controllo sperimentale. **Induzione sociale:** Alta validità ecologica - problemi etici - scarso controllo sperimentale - difficile in psicofisiologia (timing stimoli). **IL RUOLO DELLE RISPOSTE FISIOLOGICHE** Secondo i modelli categoriali delle emozioni (ad es., Levenson et al., 1990; Ekman, 1992), esistono un numero definito di stati emozionali prototipici e innati (emozioni di base: paura, rabbia, tristezza, disgusto, gioia, sorpresa), caratterizzati in modo specifico a livello soggettivo, comportamentale e fisiologico.Tuttavia, a livello fisiologico, non ci sono evidenze coerenti di specificità nelle risposte del SNA (Cacioppo et al., 2000) Secondo i modelli dimensionali (ad es., Lang et al., 1993), tutti gli stati emozionali si organizzano attorno ad un numero limitato di dimensioni fondamentali in funzione della disposizione all\'azione: **-Approccio/evitamento** (direzione motivazionale). 47. **-Intensità** della spinta motivazionale. -A livello soggettivo, questi aspetti motivazionali sono rappresentati rispettivamente dalle dimensioni bipolari di **valenza** (piacevolezza-spiacevolezza) e **arousal** (attivazione-calma). Le modificazioni fisiologiche sostengono le richieste metaboliche dell\'azione (anticipata o manifesta) che caratterizza l\'emozione e contribuiscono a guidare l\'elaborazione dell\'informazione (v. risposte stimolo-specifiche; condizioni di stimulus intake e stimulus rejection). Bradley e Lang :Ampie evidenze sperimentali dimostrano che, impiegando immagini emotigene come stimoli, i principali indici fisiologici variano in relazione alle dimensioni di valenza (FC, EMG corrugatore, startle) o arousal (SCR, ERP).Esiste infatti covariazione tra valutazioni soggettive di piacevolezza o di arousal e risposte fisiologiche. **BASI NEURALI DELLE EMOZIONI** Superamento del concetto di \"sistema limbico\":I processi emozionali non sono generati da strutture cerebrali "confinate" in una specifica regione (tra ipotalamo e giro del cingolo) sono implementati in ampi network che includono diverse strutture corticali e sottocorticali in interazione reciproca con strutture coinvolte nei processi cognitivi.Il ruolo della corteccia cerebrale nei processi emozionali non si riduce al controllo inibitorio sui circuiti sottocorticali enon si riduce alla generazione dell'esperienza emozionale cosciente.Nemmeno a livello neurale (così come per le risposte autonome) ci sono evidenze convincenti dell\'esistenza di strutture o circuiti specifici per emozioni specifiche (come sostenuto dall\'approccio categoriale).In un\'ottica dimensionale, prendiamo in esame i principali circuiti neurali alla base degli stati motivazionali difensivi e appetitivi, che a loro volta sostengono risposte emozionali spiacevoli o piacevoli. **I CIRCUITI NEURALI DELLA DIFESA:** Quando si considerano le emozioni stimolate da minaccia si pensa inevitabilmente all'amigdala una struttura localizzata nella parte mediale del lobo temporale ed è costituita da oltre 13 nuclei anatomicamente funzionalmente distinti. L'amigdala è stata spesso indicata come sistema della paura e svolge un ruolo chiave nella conservazione e risposta a stimoli che di per sé costituiscono una minaccia alla sopravvivenza o che per apprendimento hanno acquisito questa proprietà. Nell'amigdala si sviluppa la plasticità neurale che rappresenta l'apprendimento così come il consolidamento mestico di informazioni. L'amigdala possiede connessioni con l'ippocampo e la corteccia entorinale che sono strutture chiave nell'elaborazione e nel consolidamento mnestico delle informazioni infatti attraverso l'ippocampo l'amigdala è in grado di influenzare gli aspetti dichiarativi quindi espliciti della memoria di eventi emozionali. L'amigdala riceve parallelamente informazioni sensoriali dal talamo e sono informazioni più rapide e dalla corteccia che sono informazioni più tardive fornendo l'opportunità di preparare un'azione difensiva con largo anticipo sulla base delle informazioni preliminari fornite direttamente dal talamo e sulla presenza di una possibile minaccia; Queste informazioni vengono poi integrate da quelle fornite dall'elaborazione corticale che possono facilitare o inibire la mobilizzazione già avviata. Attraverso queste connessioni l'amigdala influenza diversi livelli di risposta emozionale il livello autonomo il livello neuroendocrino e il livello somatomotorio. L'amigdala possiede connessioni con la corteccia prefrontale che ne regola l'attività in relazione al contesto e agli obiettivi e contiene le rappresentazioni del valore di diversi tipi di ricompense o punizioni in grado di guidare il comportamento attuale e futuro inoltre l'amigdala risponde anche a stimoli nuovi e ambigui. Sulla base delle sue ampie connessioni l'amigdala è un nodo cruciale di un network che collega le aree corticali e sottocorticali coinvolte nell'elaborazione emozionale. Studi di neuro immagine indicano che il ruolo svolto dall'amigdala nei circuiti difensivi è dissociato dalla generazione dell'esperienza soggettiva di paura. L\'amigdala è una struttura chiave di questi circuiti.Ha connessioni reciproche con numerosi centri corticali e sottocorticali, costituendo un'interfaccia tra input sensoriale e output dell'organismo. -estrazione rapida e automatica del significato emozionale degli stimoli e preparazione dell'azione più adeguata al contesto ambientale. 59. -influenza i diversi livelli di risposta emozionale (autonomo, neuroendocrino, somatomotorio). L\'amigdala è particolarmente sensibile a volti o stimoli visivi di minaccia (Wager et al., 2008) ▪Risponde alle emozioni negative in generale (Cahill et al.,1996) ▪Risponde all'incertezza e a stimoli ambigui (LeDoux, 1996; Pessoa et al., 2005) ▪Ha la funzione più generale di allertare l'organismo verso le informazioni emotigene (che segnalano immediate minacce o ricompense) o ambigue.Detezione, valutazione e organizzazione delle risposte a segnali di minaccia nell'ambiente come caso speciale di un ruolo più generale. **LA VIA TALAMO-AMIGDALA** Le esperienze coscienti sono solo una parte del processo emozionale.Il significato emozionale di uno stimolo può essere valutato dall\'amigdala prima che i sistemi percettivi abbiano completato l'elaborazione.In virtù delle proiezioni dirette dal talamo, l\'amigdala media un percorso di elaborazione rapido e impreciso, che consente di rispondere a stimoli potenzialmente pericolosi prima di sapere esattamente che cosa siano. **I CIRCUITI NEURALI DELLA GRATIFICAZIONE(RICOMPENSA)** Il sistema di gratificazione comprende il piacere prodotto da uno stimolo o da un'azione che si chiama (liking) e uno stimolo motivazionale che si chiama (wanting) ossia l'assegnazione di un valore che rende gli stimoli desiderabili cioè in grado di attrarre l'attenzione e innescare l'urgenza di ottenerli. In condizioni naturali le due componenti operano come un unico processo ma in altre circostanze possono essere dissociabili dal momento che sono mediate da meccanismi neurali distinti. \- Il sistema del wanting è costituito da linee più spesse e da circuiti dopaminergici e proietta al lo striato ventrale ai gangli della base ipotalamo laterale amigdala insula e altre regioni della corteccia prefrontale; Il neurotrasmettitore è principalmente coinvolto in questo sistema è la dopamina ma vengono anche impiegati altri neurotrasmettitori come ad esempio il Gaba. Un aumento di livelli di dopamina quindi in qualunque area di questo sistema produce una risposta di wanting. \- Il sistema neurale di liking presenta linee più sottili serve per potenziare l'impatto edonico di uno stimolo appetitivo e sono stati individuati in questo sistema la corteccia orbito frontale e l'insula ecc.; In questo caso i neurotrasmettitori coinvolti sono degli oppioidi. Il sistema dopaminergico svolge il ruolo cruciale nell'attribuzione della salienza incentivante cioè nel wanting ma non è coinvolto negli aspetti propriamente edonici dei comportamenti appetitivi. Inoltre se uno stimolo condizionato non è seguito dalla ricompensa attesa l'attività dei neuroni dopaminergici si riduce in maniera consistente mentre se viene fornita una ricompensa inaspettata si produce un'intensa attivazione fasica. L'intensità della spinta motivazionale può essere amplificata da tutte quelle condizioni che alterano i livelli di dopamina come ad esempio lo stress l'attivazione emozionale l'appetito o anche l'intossicazione da uso di sostanze; Una specifica iperattività dei circuiti del sistema wanting che si configura come persistente sensibilizzazione è alla base di numerose condizioni cliniche come ad esempio la dipendenza da sostanze o comportamentali mentre un'iporeattività può produrre l 'abulia caratteristica della depressione o della malattia di Parkinson. Quanto incontriamo un'immagine un suono, un odore o altri stimoli associati in passato a una particolare gratificazione si può produrre un'immediata spinta motivazionale a procurarsi quella gratificazione innescando la decisione di agire in quel senso: Ad esempio noi gli individui con dipendenza da sostanze che stanno cercando di astenersi al consumo uno stimolo associato alla droga può scatenare un'urgenza e guidare la decisione verso la ricaduta. **\>Componente motivazionale (wanting):** **-**Attribuzione di valore di **incentivo** a stimoli/azioni. **-**Valore che rende gli stimoli desiderabili, in grado di attrarre l'attenzione e di innescare l'urgenza di ottenerli. **-Incentivo:** stimolo condizionato o incondizionato che non si limita a predire una ricompensa, ma motiva fortemente l'individuo a ottenerla **I circuiti del wanting** Ampi e distribuiti circuiti mesocorticolimbici che originano dall'area tegmentale ventrale mesencefalica, che proietta a:nucleo accumbens (o striato ventrale),striato dorsale e pallido ventrale (gangli della base),ipotalamo laterale,nucleo parabrachiale (ponte),amigdala,insula,diverse regioni della corteccia prefrontale.Il neurotrasmettitore principale è la dopamina.Un aumento dei livelli di dopamina in qualunque area di questo sistema produce una risposta di *wanting*, indipendentemente dall'attivazione di altre regioni di questi circuiti.L'intensità della spinta motivazionale (urgenza) dipende, oltre che dalle caratteristiche dello stimolo, dallo stato attuale dei circuiti dopaminergici e può quindi essere amplificata da tutte quelle condizioni che alterano i livelli di dopamina ad es., stress, attivazione emozionale, appetito, uso di sostanze.Una iperreattività dei circuiti (sensibilizzazione) è presumibilmente alla base della dipendenza da sostanze (ad es., cocaina, amfetamina, eroina, alcol, nicotina) o comportamentali (ad es., gioco d'azzardo, sesso, shopping, Internet).Una iporeattività può produrre l'abulia caratteristica della depressione, della malattia di Parkinson e dei sintomi negativi della schizofrenia. **\>Componente edonica (*liking*)** Impatto edonico (piacere) prodotto da uno stimolo/azione.In condizioni naturali, le due componenti operano come un unico processo, ma in alcune circostanze possono essere dissociabili.Sono infatti mediate da meccanismi neurali distinti, dal punto di vista sia neuroanatomico che neurochimico, anche se fanno riferimento ad alcune strutture mesocorticolimbiche comuni.Questa potenziale dissociazione può produrre il desiderio maladattivo di qualcosa di dannoso per l'organismo ( ad es., desiderio persistente e rigidamente focalizzato presente nella dipendenza da sostanze). **I circuiti del liking** Circuiti distribuiti costituiti da piccoli centri discreti (hotspots edonici) circoscritti in una piccola porzione della struttura che li contiene:nucleo accumbens (o striato ventrale),pallido ventrale (gangli della base),nucleo parabrachiale (ponte),insula,corteccia orbitofrontale. I neurotrasmettitori coinvolti sono oppioidi, endocannabinoidi e orexina (ma non dopamina).L'intero circuito risponde in modo integrato e sincrono l'attivazione di un centro induce attivazione in tutti gli altri se l'attività di un centro viene bloccata, viene preclusa l'attivazione di tutti gli altri. **IL RUOLO DELLA CORTECCIA PREFRONTALE:** Diverse regioni della corteccia prefrontale sono parte costitutiva di circuiti emozionali.La corteccia prefrontale è coinvolta nelle anticipazioni delle possibili risultati delle opzioni di scelta e risulta implicata nella regolazione emozionale; Alla base di tale efficace regolazione emozionale c'è un intatto e robusta connettività funzionale tra la corteccia prefrontale e l'amigdala. Regolare le emozioni significa renderle adeguate al contesto e agli obiettivi individuali ad esempio una delle funzioni regolatorie della corteccia prefrontale è l'estinzione cioè il disapprendimento del condizionamento avversivo quando lo stimolo condizionato non predice più una minaccia. Le aree della corteccia orbito frontale e di quella prefrontale sono in grado di influenzare direttamente l'output fisiologico EI comportamentali che caratterizza gli stati emozionali. È coinvolta nell'anticipazione dei possibili esiti delle opzioni di scelta nella decisione (cfr., ipotesi del marcatore somatico) ▪È implicata nella regolazione emozionaleÈ connessa funzionalmente in modo reciproco con l\'amigdala ▪Proietta anche a ipotalamo, nuclei autonomi troncoencefalici e sostanza grigia periacqueduttalein grado di influenzare direttamente l'output fisiologico e comportamentale nelle emozioni. Diverse regioni della corteccia prefrontale sono parte costitutiva dei circuiti emozionali e integrano l'elaborazione svolta dalle strutture sottocorticali con le informazioni relative agli obiettivi dell'individuo (a breve e lungo termine) e al contesto ambientale (fisico e sociale).Disfunzioni nelle regioni prefrontali sono ritenute alla base dell'eziologia della quasi totalità dei disturbi affettivi. La **corteccia orbito frontale** riceve impulsi da tutti i sistemi sensoriali dall'amigdala e anche dall'ippocampo e al suo interno distinte popolazioni neurali rappresentano il valore di diverse ricompense e punizioni in base all'esperienza passata agli obiettivi e allo stato attuale svolgendo ruolo importante nella valutazione del peso delle diverse opzioni durante la presa di decisione. Riceve afferenze da tutti i sistemi sensoriali, dall'amigdala, dal nucleo accumbens (striato ventrale) e dall'ippocampo Integrando le informazioni sensoriali, rappresenta il valore di diverse ricompense e punizioni in base all'esperienza, agli obiettivi e allo stato attuale.Proietta ad amigdala, ipotalamo, nuclei autonomi troncoencefalici e sostanza grigia periacqueduttale in grado di influenzare direttamente l'output fisiologico e comportamentale nelle emozioni. **La corteccia cingolata anteriore** che è una porzione mediale della corteccia prefrontale è uno dei nodi principali del CAN(central autonomic network) che è il circuito di integrazione tra il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso autonomo e che svolge un ruolo rilevante nella regolazione dell'omeostasi e nel controllo dell'attività del sistema nervoso autonomo in funzione delle richieste comportamentali di natura fisica cognitiva emozionale. La corteccia cingolata anteriore è coinvolta anche nella codifica del valore delle azioni nel confronto tra le azioni in corso le possibili azioni alternative e nella valutazione della migliorazione da intraprendere in un dato contesto inoltre è in grado di associare i valori di ricompensa e punizione all'azione e alle ricompense del sistema nervoso autonomo. Interfaccia tra elaborazione emozionale e cognitiva ▪Costituisce uno dei nodi principali del *Central Autonomic Network* (CAN)Connessa all\'ipotalamo, è coinvolta nella regolazione dell'omeostasi e nel controllo contestuale dell'attività del SNA, in funzione delle richieste di natura fisica, cognitiva o emozionale ▪È coinvolta nel monitoraggio e nella detezione del conflitto (ignorare una risposta prepotente, selezionare una risposta tra alternative possibili, evitare errori) **L'insula** fornisce una rappresentazione topografica e precisa e dettagliata dello stato interno dell'organismo integrando informazioni svolgendo un ruolo chiave non solo nella generazione della consapevolezza delle sensazioni viscerali ma anche dell'esperienza soggettiva delle emozioni. **La corteccia prefrontale dorsolaterale** è coinvolta nelle funzioni esecutive e nel controllo cognitivo svolge un ruolo importante nel mantenimento e nella manipolazione delle informazioni in memoria di lavoro; Promuove la selezione delle risposte che facilitano il raggiungimento dell'obiettivo e la soppressione di quella inappropriati o inefficace guidando così il comportamento: Questo ruolo che appare cognitivo viene spesso contrapposto a quelli della regione della corteccia prefrontale coinvolte prevalentemente nei processi emozionali. Coinvolta nelle funzioni esecutive e nel controllo cognitivo (pianificazione, memoria di lavoro, controllo inibitorio). **-**Monitoraggio e regolazione delle informazioni in ingresso, favorendo l'elaborazione di quelle rilevanti per l'obiettivo in corso e l'inibizione di quelle irrilevanti o distraenti. -Selezione delle risposte che facilitano il raggiungimento dell'obiettivo e soppressione di quelle inappropriate o inefficaci. Gli obiettivi prioritari per le regioni cognitive ed emozionali è la piena integrazione delle informazioni elaborate dai circuiti neurali in interazione reciproca che promuovono il comportamento adattivo nel grado di complessità e flessibilità che proprio dell'essere umano. La relazione tra processi emozionali e cognitivi è reciproca, come attestato dalle fitte proiezioni bidirezionali che caratterizzano le diverse regioni prefrontali (ad es., Pessoa, 2010). 111. La corteccia prefrontale dorsolaterale non è gerarchicamente superiore rispetto alle regioni prefrontali coinvolte nei processi emozionali. La corteccia prefrontale **dorsolaterale** esercita un controllo di tipo **top-down** sui processi emozionali: -ruolo importante nella regolazione volontaria delle emozioni. -filtro di informazioni emozionali che costituiscono distrattori per gli obiettivi in corso. -influenza solo indiretta sulle risposte emozionali (modeste connessioni con i centri emozionali sottocorticali). ▪Ma le cortecce prefrontali ventromediale, orbitofrontale e cingolata anteriore influenzano, modificandole, numerose operazioni cognitive per dare priorità a obiettivi salienti dal punto di vista biologico e sociale. ▪Gli obiettivi prioritari per le regioni "cognitive" ed "emozionali" possono essere diversi e possono assumere rilevanza differente a seconda delle circostanze. **L\'IOWA GAMBLING TASK (IGT):** È un test psicologico basato sul gioco d'azzardo utilizzato per osservare meccanismi decisionali della mente umana nella vita reale; è ideato da *[Damasio]* ed è stato utilizzato in diversi esperimenti mirati ad analizzare la capacità di scelta carente in pazienti collisioni nella corteccia prefrontale ventromediale o alla corteccia orbita frontale poiché è stato dimostrato che lesioni in queste aree comportano l'incapacità di rievocare le emozioni relative a eventi passati infatti ci si aspetta che i pazienti affetti siano incapaci di trarre profitto dalle esperienze precedenti effettuando le risposte le proprie scelte in modo del tutto casuali. Questo test è ampiamente utilizzato nella ricerca sulla condizione e sulle emozioni. Sviluppato per valutare e quantificare le alterazioni del processo decisionale in pazienti neurologici, simulando decisioni della vita reale in condizioni di incertezza, ricompensa e punizione.La risposta di conduttanza cutanea (SCR) è stata misurata sia prima che dopo la decisione come indice di marcatore somatico.Tutti i partecipanti producono SCR dopo guadagni e perdite.Soggetti sani in breve tempo producono SCR anticipatorie più ampie prima di pescare dai mazzi svantaggiosi (mentre stanno decidendo), e iniziano a preferire i mazzi vantaggiosi prima di manifestare conoscenza esplicita della situazione. I controlli (sani) iniziano pescando dai mazzi svantaggiosi, ma poi progressivamente la scelta si sposta sui mazzi vantaggiosi. I controlli (sani) hanno SCR anticipatoria di ampiezza maggiore prima di pescare dai mazzi svantaggiosi. I pazienti vmPFC iniziano pescando dai mazzi svantaggiosi e poi non riescono a riorientare la scelta sui mazzi vantaggiosi.I pazienti vmPFC non hanno SCR anticipatoria. Ruolo della consapevolezza:Circa il 30% dei soggetti sani non raggiunge la consapevolezza delle contingenze di rinforzo, ma produce comunque una buona performance Circa il 50% dei pazienti vmPFC raggiunge la consapevolezza, ma continua a compiere scelte sbagliate e non si tratta di perseverazione, perché cambiano mazzo subito dopo la perdita, ma poi ritornano a quelli svantaggiosi. **L'ATTIVITÀ AUTONOMA E LE RISPOSTE STIMOLO-SPECIFICHE** L'incremento dell'attività simpatica che accompagna ogni stato di attivazione e preparazione all'azione include un aumento della conduttanza cutanea sia per gli stati emozionali spiacevoli che per quelli piacevoli (mostra una correlazione positiva con le valutazioni soggettive del arousal). L'incremento di conduttanza cutanea si verifica in tutte le modalità di induzione dell'emozione cioè tramite stimolazione visiva ,l'immaginazione o l'induzione sociale ed è importante sottolineare che non è un indicatore inequivocabile di attivazione emozionale; L'incremento di conduttanza cutanea si osserva anche nelle condizioni in cui la frequenza cardiaca si riduce questo implica che possano prodursi stati emozionali fortemente attivanti, con aumento della conduttanza cutanea, in decremento della frequenza cardiaca. Le modificazioni cardiovascolari ad esempio la frequenza cardiaca riflettono sia gli effetti metabolici determinati dalla disposizione all'azione sia i processi attentivi e di elaborazione delle informazioni che si innescano nell'emozione. Durante un compito passivo e percettivo come quello di guardare delle immagini la risposta cardiaca è di tipo deceleratorio e indica uno stato di aumentata attenzione verso lo stimolo: avviene un partner trifasico con un'iniziale decelerazione seguita da accelerazione e da una seconda decelerazione; Gli stimoli spiacevoli producono decelerazioni più consistenti e prolungate. L'interpretazione di questa marcata decelerazione che si rivela durante la visione di immagini o filmati raffigurante sangue, mutilazioni e ferite aperte viene interpretata come determinata da una maggiore richiesta di risorse attentive e una maggiore attivazione corticale portando un rallentamento dei tempi di reazioni attoni acustici presentati durante la visione La pressione arteriosa è un indice che dipende dall'interazione complessa e dinamica di diverse variabili cardiovascolari risponde all'aumento di richieste energetiche imposto dall'emozione e questo incremento indica l'entità della mobilizzazione cardiovascolare in funzione dello Stato di attivazione complessiva dell'organismo in condizioni motivazionali rilevanti: Nel contesto di visione passiva di immagini emotigene la pressione è arteriosa ha evidenziato differenze di genere mostrando significativi incrementi per stimoli piacevoli e attivanti a contenuto erotico solo in individui di sesso maschile tali stimoli quando sono identici hanno una salienza motivazionale molto diversa per uomini e donne. Le modificazioni psicofisiologiche servono per favorire l'adattamento all'ambiente e sono risposte incondizionate e automatiche integrate e coordinate livello del sistema nervoso centrale.Esiste un repertorio di base, basato su risposte riflesse, che permette di rispondere in modo rapido ed efficiente a stimoli semplici:-Risposta di orientamento -Risposta di allarme (*startle*) -Risposta di difesa. **RISPOSTA DI ORIENTAMENTO(OR): ORIENTINGRESPONSE-"WHATISIT?"** La risposta di orientamento è provocata da stimoli nuovi o inattesi di debole o moderata intensità il comportamento in corso viene interrotto la frequenza cardiaca si riduce e si accentua la ricettività sensoriale corticale verso la fonte di stimolazione. -Rileva un cambiamento nell'ambiente. -È funzionale alla valutazione della rilevanza dello stimolo: interrompe il comportamento in corso e prepara l'organismo ad esplorare ed elaborare la fonte di stimolazione. -È a rapida abituazione. Distinguere stimoli nuovi da stimoli di cui si è già avuta esperienza, o tra diversi gradi di novità, è fondamentale per rispondere adeguatamente agli stimoli ambientali.Uno stimolo nuovo e/o diversamente saliente anche in funzione del contesto in cui si presenta. Modificazioni psicofisiologiche della risposta di orientamento: 1.Riduzione delle soglie sensorialiottimizzare l'elaborazione sensoriale dello stimolo. 2.Interruzione del comportamento in corso. 3.Movimento degli occhi e del capo in direzione della sorgente-stimoloorientare l'attenzione ed esplorare la fonte di stimolazione. 4.Aumento di conduttanza cutanea(SCR)segnalazione di un evento rilevante nell'ambiente aumento sensibilità tattile. 5.Decelerazione cardiaca, massima dopo circa 2 s dalla comparsa dello stimolo: -**Ipotesi dell'accoppiamento cardio-somatico** (Obrist, 1968):riduzione di richieste metaboliche che accompagna l'inibizione motoria **-Ipotesiattentiva**(Graham e Clifton, 1966; Lacey e Lacey, 1970):ruolo attivo nella facilitazione dell'elaborazione corticale. 6.Vasocostrizione periferica e vasodilatazione cefalica, aumento flusso ematico cerebrale (PET e fMRI). 7.Aumento dell\'attivazione corticale (EEG)facilitare l'attivazione corticale e, quindi, l'elaborazione dello stimolo. Le componenti della OR sono parte integrante di un pattern di risposta coordinato a livello centrale, il cui obiettivo è quello di facilitare l'elaborazione dello stimolo.Richiesta di risorse attentive.per un'analisi più approfondita della natura dello stimolo e delle sue possibili implicazioni.Se, dopo ripetute presentazioni, lo stimolo diventa familiare, la OR si riduce fino a scomparire (abituazione)L'abituazione si esprime in modo diverso nelle diverse misure (più rapida per SCR).Studi su animali hanno dimostrato che il pattern autonomo della OR è prodotto da co-attivazione antagonistica di simpatico e parasimpatico (maggiore flessibilità).Diversa dalla *fearbradycardia*, filogeneticamente più antica, che è più marcata e abitua più lentamente (*freezing*, risposta di difesa passiva). **RIFLESSO DI ALLARME (STARTLE REFLEX):** L'attività EMG del muscolo orbicolare dell'occhio è utilizzata per misurare la componente di ammiccamento indotto noto come riflesso d'allarme. È prodotto da stimoli improvvisi di elevata intensità e di breve durata è una risposta flessoria che può coinvolgere tutto il corpo e ha un'evidente funzione protettiva da un potenziale danno imminente ed è sostenuta da una rapida accelerazione cardiaca. Il riflesso di allarme consiste in una reazione di allerta indotta da qualunque stimolo sensoriale che sia transitorio e intenso e improvviso e che compare in modo in attesa dell'ambiente; La sua funzione è quella di proteggere l'organismo da possibili danni e di interrompere il comportamento in corso per facilitare l'elaborazione della possibile minaccia. Il riflesso viene stimolato in un contesto spiacevole si produce un aumento della sua ampiezza (c'è un potenziamento) mentre se viene stimolato in un contesto piacevole si produce una riduzione (cioè un'inibizione). La modulazione emozionale dipende dall'attivazione dell'amigdala infatti le stimolazioni dell'amigdala producono un potenziamento del riflesso mentre le lesioni lo aboliscono. Il potenziamento d'allarme è significativamente più ampio in individui con fobia specifica esposti allo stimolo fobigeno. Se uno stimolo è importante precede lo starter probe di un breve intervallo Di tempo il riflesso di ammiccamento viene attenuato questo fenomeno si chiama inibizione da prepulse ed è massimo per intervalli temporali di 120 150 millesimi di secondi: maggiore è l'importanza dello stimolo prepulse più forte sarà l'attivazione del meccanismo protettivo che costituisce una sorta di filtro percettivo. È evidente dalla duplice modulazione del riflesso di ammiccamento emozionale (legata alla valenza del contesto in cui viene stimolato lo startle) e attentiva( legata all'attenzione per lo stimolo prepulse che precede lo status probe) che la disposizione dell'organismo stimoli emotigeni riflette entrambi i processi. Sia per stimoli piacevoli che spiacevoli l'inibizione attentiva emerge nettamente nelle fasi più precoci dell'elaborazione; man mano che il processo di elaborazione dell'informazione emotigena progredisce l'inibizione attentiva lascia il posto alla modulazione affettiva. Si riferisce alla reazione riflessa di soprassalto che viene chiamato riflesso di allarme è presente nella maggior parte dei mammiferi e rappresenta una risposta difensiva immediata e svolge una funzione protettiva cioè una rapida reazione muscolare riflessa. Nell'uomo alla componente minor latenza più rapida e stabile del riflesso di starter è l'immediata chiusura delle palpebre cè riflessione ammiccamento che si verifica anche quando lo stimolo non arriva a coinvolgere l'intero corpo:Si manifesta infatti con una rapida contrazione del muscolo orbicularis oculi che circonda gli occhi in risposta a uno stimolo intenso e improvviso. Il laboratorio viene prodotto esponendo l'individuo a un rumore bianco e viene rilevato principalmente mediante elettromiografia posizionando due elettrodi sulla porzione orbitale inferiore del muscolo orbicolaris oculi e l'elettrodo di terra di fronte. La sua funzione è di predisporre e preparare l'organismo a una risposta adeguata prima che si sia conclusa l'elaborazione dello stimolo elicitante. Questo processo è attivato dall'amigdala che è fondamentale all'interno del circuito secondario che modula l'ampiezza del riflesso in funzione del contesto emozionale per esempio aumentandone l'ampiezza nel corso del condizionamento avversivo (fear conditioning). L'ampiezza del riflesso è modulata anche dai processi attentivi dimostrando inibizione se lo stimolo che produce il riflesso viene presentato nelle fasi iniziali dell'elaborazione dell'informazione( inibizione da prepulse). È stato studiato in relazione alle fobie ad esempio in individui con fobia specifica: durante la visione di immagini raffiguranti l'oggetto fobigeno il riflesso di allarme è significativamente più ampio rispetto a quello dei controlli sani. Il potenziamento di riflesso d'allarme è riportato nei disturbi d'ansia e nel disturbo da stress post traumatico ma non si riscontra nella psicopatia. Negli individui con schizofrenia vi sono alterazioni del processo di inibizione da prepulse associate a deficit di inibizione della risposta come è possibile marcatore psicofisiologico della vulnerabilità alla schizofrenia. Risposta incondizionata a stimoli improvvisi, di elevata intensità e di breve durata, non necessariamente minacciosi. ▪Rapida onda flessoria discendente (cranio-caudale) che coinvolge diversi distretti muscolari, dal capo alle ginocchia. ▪Interrompe l'attività in corso e protegge l'organismo da eventuali pericoli riducendo la superficie corporea esposta. ▪Abituazione in funzione dell'intensità dello stimolo. Modificazioni psicofisiologiche del riflesso di allarme: 1.Accelerazione cardiaca a breve latenza, massima entro 2 s circa dalla comparsa dello stimolo che elicita il riflesso. 2.Vasocostrizione periferica e vasodilatazione cefalica. 3.Riflesso di ammiccamento(startleeyeblink). La componente a minor latenza (30-50 ms), più rapida e stabile è l'immediata chiusura delle palpebre (riflesso di ammiccamento).Viene elicitato in laboratorio tramite presentazione di rumore bianco (startleprobe) in cuffia durata: 50 ms,intensità: 95 dB,tempo di salita: \< 30 ms.Viene misurato registrando l'attività elettromiografica (EMG) del muscolo orbicularisoculi. In condizioni di spiacevolezza il riflesso risulta di maggiore ampiezza rispetto ad una condizione neutra (potenziamento).In condizioni di piacevolezza il riflesso risulta di minore ampiezza rispetto ad una condizione neutra (inibizione). Implicazioni cliniche del riflesso di allarme: -maggiore potenziamento in individui con fobia specifica esposti allo stimolo fobigeno. -assenza di potenziamento in individui con psicopatia. La psicopatologia può causare deviazioni dallo schema lineare di modulazione affettiva del riflesso di startle mostrato da individui sani: risposte aumentate o ridotte a stimoli piacevoli e spiacevoli standard, o risposte alterate a stimoli disturbo-specifici, sia piacevoli che spiacevoli. **LA RISPOSTA DI DIFESA (DR):** È predisposta dalla risposta di allarme ed indotto da stimoli di elevata intensità,potenzialmente dannosi o dolorosi ed è finalizzata all'allontanamento all'eliminazione dello stimolo dannoso. A livello cardiovascolare si produce accelerazione cardiaca, un aumento della pressione arteriosa e un incremento dell'irrorazione alla muscolatura scheletrica garantendo una maggiore disponibilità di sangue all'apparato impegnato all'azione. Gli stimoli avversivi del pericolo per la sopravvivenza(che siano reali o simbolici) producono una diversa modulazione del processamento e de lla reattività emozionale sostenendo differenti strategie di azione di difesa. ▪Protegge l'organismo da una stimolazione intensa ▪Prepara l'organismo all'azione (*fight or flight*, attacco-fuga) ▪È a lenta abituazione Modificazioni fisiologiche della risposta di difesa: 1.Incremento del tono muscolare. 2.Vasodilatazione muscolare. 3.Accelerazione cardiaca, che raggiunge il picco massimo a 3-6 s. **-Ipotesi dell'accoppiamento cardio-somatico** (Obrist, 1968):aumento di richieste metaboliche che accompagna la preparazione motoria. 1. **-Ipotesi attentiva** (Graham e Clifton, 1966; Lacey e Lacey, 1970): ruolo attivo nell\'inibizione dell'elaborazione corticale. 1. 4.Aumento di conduttanza cutaneapreparazione all'azione di attacco-fuga. 5.Aumento delle soglie sensoriali. 6.Vasocostrizione periferica → aumento di pressione arteriosa. 7.Vasocostrizione cefalica e diminuzione flusso ematico cerebrale (PET e fMRI). 8.Diminuzione dell\'attivazione corticale (EEG)attenuazione dell'impatto dello stimolo esterno. Studi su animali hanno dimostrato che il pattern autonomo della DR è prodotto da attivazione indipendente del simpatico ma di fronte alla complessità di stimoli e situazioni che costituiscono una minaccia per la sopravvivenza non si produce solo questa risposta di difesa riflessa.Per stimoli più complessi esistono, cioè, diverse risposte di difesa. **LE RISPOSTE DI DIFESA** Gli stimoli\"aversivi\", variando nel grado di rappresentazione (reale o simbolica) del pericolo per la sopravvivenza, producono una diversa modulazione del processamento e della reattività emozionale, a sostegno di differenti strategie di azione e di difesa. ▪Importanza del contesto e degli elementi ambientali che favoriscono o ostacolano l\'azione ▪Importanza della distanza e dell\'entità della minaccia. ▪Importanza del significato attribuito alla minaccia esterna e agli stimoli interni. ▪Ogni tipo di risposta ha una \"firma\" neurale(e autonoma) distinta ▪Ogni tipo di risposta richiede un diverso intervento in ambito clinico. Esistono, pertanto, diversi pattern di reattività psicofisiologica differenziati in funzione di diverse disposizioni comportamentali e di diverse circostanze. ▪È la reciproca e flessibile interazione tra modificazioni attentive, cardiovascolari e disposizioni motorie a rendere ragione dei diversi pattern. ▪Importante quindi chiarirne il significato funzionale nel comportamento normale per identificare i meccanismi alla base di processi disfunzionali ed eventualmente patologici. ▪Fondamentale per programmare gli interventi **LA RISPOSTA DI ATTACCO-FUGA (FIGHT OR FLIGHT)** 19. La classica risposta di difesa è detta anche attacco fuga (Fight Flight) ed è finalizzata all'eliminazione o all'evitamento attivo della minaccia. Durante questa risposta avviene un incremento dell'attività cardiovascolare che risulta funzionare al sostegno metabolico all'azione ma anche all'attenuazione dell'elaborazione dello stimolo essendo associata a inibizione corticale che ne riduce l'impatto sull'organismo. Questa risposta include l'incremento di conduttanza cutanea ed è sostenuto da una chiara e globale attivazione del sistema simpatico. **-**È un\'estensione della risposta riflessa (defense response, DR), più prolungata e articolata in funzione della complessità della situazione di minaccia. -È finalizzata all\'azione, mirata all'eliminazione o all'evitamento attivo (allontanamento) della minaccia. -Privilegia la fuga rispetto all\'attacco (\"fuga-attacco\"), con implicazioni cliniche per il conflitto tra richieste biologiche e norme sociali. -Aumento di frequenza e gittata cardiaca, pressione arteriosa, vasodilatazione muscolare e vasocostrizione viscerale e cutanea. -Funzionale al sostegno metabolico all'azione, ma anche all'esclusione o attenuazione (difensiva) dell'elaborazione dello stimolo (stimulus rejection), essendo associata a inibizione corticale. -Aumento della frequenza respiratoria. -Incremento del tono muscolare. -Aumento della conduttanza cutanea. -Inibizione delle funzioni digestive. -Pattern mediato da globale attivazione simpatica, che include il rilascio ormonale di adrenalina e noradrenalina, associato a inibizione dell\'attivazione parasimpatica (reciprocità). Implicazioni cliniche della risposta fight or flight 1. Si manifesta, in modo estremo, in individui con fobia specifica esposti allo stimolo fobigeno, in generale nei disturbi d\'ansia, e in individui traumatizzati - ad es., con PTSD - il cui stato di iperattivazione si può esprimere anche attraverso episodi di rabbia incontrollabile (\"attacco\") o evitamento di situazioni o contesti che attivano ricordi del trauma (\"fuga\"). **RISPOSTA DI FREEZING:** In condizioni di pericolo può prodursi un forte decremento di frequenza cardiaca associato a in mobilità ed aumento della vigilanza questo partner di risposta si chiama freezing e ha la funzione di consentire un risparmio di risorse energetiche mantenendo alta l'attenzione in attesa di un mutamento ambientale che possa favorire la fuga ed è immediato l'attivazione parasimpatica **Immobilizzazione attentiva**Rende meno probabile la detezione da parte del predatore ▪Aumento del tono muscolare con inibizione motoria ▪Aumento dell\'attivazione corticale ▪Consistente e prolungata decelerazione cardiaca (*fear bradycardia*) ▪Aumento di conduttanza cutanea ▪Pattern mediato da prevalente attivazione parasimpatica, che prevale su quella simpatica, pur presente (co-attivazione) Risparmio di risorse energetiche associato a ipervigilanza, in attesa di un mutamento ambientale che possa favorire l\'attacco-fuga.L\'organismo elabora più in profondità gli stimoli circostanti ed è pronto all\'azione (al momento frenata).Non si tratta di una risposta di difesa propriamente passiva perché è preliminare ad una risposta attiva. ▪È quindi una risposta di difesa che può precedere quella di attacco-fuga ▪Nell\'uomo, una risposta simile si produce in soggetti sani di fronte a stimoli che raffigurano sangue, ferite aperte, mutilazioni. **LA RISPOSTA DI FRIGHT:** Un'altra risposta di difesa contraddistinta da immobilizzazione può prodursi in condizioni di estrema paura per una minaccia più pressante o inevitabile in questo caso si manifestano un tachicardia vaso costrizione e immobilizzazione tonica percepita come sensazione di paralisi con conseguente incapacità di muoversi parlare o chiedere aiuto;presente inoltre analgesia richiamando un comportamento tipico di alcune specie animali noto come playing dead (fingersi morto). Vi è un'intensa attivazione simpatica che genera un costante conflitto tra sistema simpatico e parasimpatico questa reazione può sfociare in gravi condizioni post traumatiche in particolare tipo dissociativo. **Immobilizzazione tonica**Playing dead (fingersi morto) presente in molte specie animali. -Aumenta la probabilità che il predatore molli la presa. -Inizia e termina in modo brusco (ma può durare ore). Si verifica quando la minaccia è soverchiante o inevitabile, è già avvenuto un contatto diretto o c'è restrizione fisica, e le risposte di attacco-fuga o freezing non sono opzioni percorribili o hanno fallito -- ma l\'azione è ancora possibile.È il punto di svolta in cui avviene il passaggio che dalla difesa attiva porta verso lo svenimento.Aumento del tono muscolare (rigidità) con inibizione motoria;Tachicardia associata a co-attivazione simpatico-parasimpatica. Estrema passività-Assenza di vocalizzazione (impossibilità di chiamare aiuto)-Assenza di reattività agli stimoli e analgesia-Sguardo vacuo o occhi chiusi. -Sensazione di paralisi e intorpidimento -Mantenimento della consapevolezza e della memoria -Intensa paura (terrore), possibili esperienze dissociative (derealizzazione e depersonalizzazione) Implicazioni cliniche: Si manifesta nel panico peritraumatico (ad es., vittime di violenza sessuale, di aggressioni, di incidenti) ed è un fattore di rischio per lo sviluppo di PTSD. **LA SINCOPE VASOVAGALE(FAINT)** Immobilità flaccida con perdita del tono muscolare;Inizia e termina in modo lento (diversi minuti.Può portare ad alterazioni (pre-sincope) o a perdita di coscienza (sincope, svenimento) e debole consolidamento mnestico.Il meccanismo che la innesca è un calo pressorio associato a bradicardia parasimpatica e ipoperfusione cerebrale.Possibile una risposta difasica, in cui ad un\'iperattivazione simpatica segue un\'iperattivazione parasimpatica.L\'azione non è più possibile, ma la posizione orizzontale assicura migliore perfusione cerebrale.Assenza di qualunque emozione. Implicazioni cliniche:Si manifesta nella fobia di sangue-iniezioni-ferite (75%) e in una forma più grave e cronica di PTSD (\"trauma complesso\") che si sviluppa a seguito di traumi prolungati e ripetuti, caratterizzato da dissociazione, bradicardia, dominanza parasimpatica. 1. **LA DEFENSE CASACADE** 1. Le strategie difensive possono essere pensate come organizzate in una progressione di stadi in funzione delle specifiche circostanze, non necessariamente attraversati in modo sequenziale.La sequenza (quando c\'è) è dinamica e dipende da numerosi fattori: Tipo di minaccia Distanza e velocità della minaccia Valutazione della minaccia in relazione alle risorse dell\'individuo (età, sesso, condizioni fisiche, abilità difensive, ecc.) Precedenti esperienze in situazioni di minaccia Opportunità offerte dall\'ambiente (e dai relativi eventuali cambiamenti). Implicazioni cliniche 7. L\'intervento dipende dal pattern fisiologico di risposta che prevale durante l\'esposizione alla minaccia.I pattern individuali dei pazienti si possono identificare chiedendo loro di descrivere accuratamente le proprie esperienze somatiche (v. anche assessment psicofisiologico).Comprendere la progressione dei diversi stadi nella defense cascade permette di fare previsioni e di aiutare i pazienti a comprendere e ad essere meno spaventati dal proprio stato fisiologico.Sia con i bambini che con gli adulti si possono utilizzare storie di animali per spiegare questi stati psico-fisiologici **LA RISPOSTA DI DIFESA A STIMOLI DI SANGUE:** La visione di immagini di \"sangue\" (mutilazioni, ferite aperte, interventi chirurgici) produce in soggetti sani risposte psicofisiologiche del tutto peculiari: ▪Prolungata decelerazione cardiaca associata a riduzione del controllo simpatico o a incremento del controllo parasimpatico sul cuore. ▪Aumento di conduttanza cutanea, che indica attivazione simpatica. ▪Aumentata attenzione nei confronti dello stimoloriduzione della frequenza di ammiccamento spontaneo e aumento dei TR in un doppio compito. **-**Aumento dell\'elaborazione a livello neuralemaggiore ampiezza componenti tardive degli ERPe maggiore attivazione corticale in area parietale. -Ridotta preparazione all\'azioneassenza di potenziamento del riflesso di startle e minore intensità, associata ad ambiguità, delle tendenze all\'azione soggettive. -Immobilizzazioneminori oscillazioni su pedana stabilometrica. Il pattern ottenuto, e replicato in numerosi studi condotti con stimoli diversi, è indicativo di una strategia di difesa caratterizzata da attenzione sostenuta nei confronti di questo stimolo aversivo e da inibizione motoria legata a immobilizzazione e/o all\'attivazione di tendenze all\'azione opposte (approccio/evitamento). ▪Pattern indicativo di una risposta di freezing prolungata. Con Fobia specifica classica: Risposta di difesa attacco-fuga esagerata Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole Risposta fisiologica di globale e coerente iperattivazione simpatica Evitamento Con Fobia di sangue-iniezioni-ferite: Sincope vaso-vagale (75% dei casi) Disgusto(maggiore intensità di disgusto vs.paura durante la visione dello stimolo fobigeno), pallore, nausea, disturbi gastrici, capogiri Complessa alterazione dell'equilibrio autonomo Ridotto evitamento Riflesso di starle:mancato potenziamento del riflesso difronte allo stimolo fobigeno. Empatia:maggior empatia di tipo personal distress che promuove il comportamento prosociale con il fine di ridurre l'impatto aversivo della sofferenza altrui. Risposta cardiovascolare Risposta cardiovascolare:globali incrementi di frequenza e gittata cardiaca, mediati da attivazione simpatica (riduzione PEP)-Progressivo calo pressorio dovuto a vasodilatazione simpatica (rilascio ormonale di adrenalina), non compensata da sufficiente aumento di gittata cardiaca e non contrastato da vasocostrizione-Successiva bradicardia prodotta da attivazione parasimpatica, che porta allo svenimento. I fobici del sangue mostrano un pattern cardiovascolare disfunzionale, determinato inizialmente dall\'attivazione simpatica, che non sostiene l\'azione e non compensa a livello vasomotorio il progressivo calo pressorio: ▪Tale instabilità pone le basi per l'innesco di una sincope vaso-vagale, causata dalla successiva attivazione parasimpatica che produce bradicardia ▪Anche gli altri indici psicofisiologici non evidenziano preparazione all\'azione e chiaro evitamento, ma inibizione di natura presumibilmente attentiva ▪Il prevalente disgusto, oltre ad essere associato ad attivazione parasimpatica, suggerisce un evitamento passivo. (il pattern di attivazione fisiologica nei fobici del sangue che sono esposti allo stimolo fobigeno è simile a quello della risposta di difesa di fight or flight, che peró non viene gestita bene dal sistema nervoso autonomo,per cui il parasimpatico prende il sopravvento e si può innescare la sincope vaso-vagale. Mentre in soggetti sani la visione di immagini di sangue provoca una risposta simile al freezing. La fobia sembra attivare generalmente una risposta adrenalinica fight/flight. Nel caso di fobie comuni questo non causa conflitti, ma siccome la reazione normale al sangue è tipo-freezing se ci metti sopra l\'attivazione fobica hai un\'attivazione \"paradossale\" in cui l\'adrenalina vasodilata, il parasimpatico rallenta il cuore, cala il sangue al cervello e vai giù.) **EMOZIONI, SONNO E SOGNO** **IL SONNO** E' uno stato fisiologico e comportamentale periodico e reversibile caratterizzato da quiescenza motoria e ridotta reattività agli stimoli ambientali.Oltre all'alterazione dello stato di coscienza, sono presenti molte altre modificazioni che coinvolgono l'intero organismo.Non è un processo passivo né unitario e non corrisponde esclusivamente ad assenza di veglia.Non esiste un unico centro cerebrale che genera e mantiene lo stato sonno-veglia. **FUNZIONI DEL SONNO** Durante il sonno rimaniamo disconnessi dal mondo esterno (potenziale pericolo), tuttavia il sonno è presente nei mammiferi e uccelli, e comportamenti simili ci sono anche in rettili, anfibi, pesci e invertebrati.Il sonno sembra svolgere una funzione essenziale per la salute e la sopravvivenza.La sua deprivazione compromette il funzionamento dell\'individuo e il debito di sonno cerca di essere recuperato. **EFFETTI DELLA DEPRIVAZIONE DI SONNO** La deprivazione di sonno (anche cumulativa) produce effetti molto negativi sul benessere, sulla performance e sulla salute.Deterioramento delle funzioni cognitive, soprattutto attenzione, memoria, decisioni. Il cervello subisce le conseguenze più serie.Il sonno svolge funzioni che devono essere svolte quando siamo disconnessi dall'ambiente.Intrusione di periodi di sonno in veglia (episodi di microsonno), con rallentamento dell'attività EEG anche se rimaniamo ad occhi aperti e ci muoviamo. Risparmio energetico:(soprattutto del cervello): ridurre il metabolismo. Funzione ristorativa:riparazione cellulare e eliminazione di sostanze neurotossiche che si accumulano in veglia. Funzione immunitaria:aumentare le difese e combattere l'infiammazione. Consolidamento dei ricordi in memoria:cambiamenti di plasticità sinaptica cerebrale. Regolazione delle emozioni: ripristino di una adeguata risposta emozionale. **ADDORMENTAMENTO** L'addormentamento è un processo locale e asincrono, che avviene in tempi e modi diversi per le diverse aree del cervello.Si sovrastima di diversi minuti il tempo di addormentamento, che è di circa 10 min.Si possono produrre allucinazioni ipnagogiche.Si può avere la sensazione di cadere (associata a mioclonie). **CICLI DEL SONNO** Dopo l'addormentamento (stadio 1), si passa allo stadio 2 (NREM leggero) e poi agli stadi 3 e 4 (NREM ad onde lente, profondo)L'attività EEG rallenta sempre più (onde ampie e lente).I movimenti oculari sono lenti.Frequenza cardiaca e respiratoria si riducono.La temperatura diminuisce.Riduzione del tono muscolare (rilassamento).Basso consumo energetico.Dal sonno profondo si torna poi al sonno leggero.Poi si passa al sonno REM.Finito un ciclo ne ricomincia un altro... **SONNO REM** EEG a basso voltaggio e frequenze miste (desincronizzazione), simili alla veglia ma con prevalenza Theta.Movimenti oculari rapidi.Perdita di tono muscolare (atonia = paralisi).Generale attivazione fisiologica, respiro e attività cardiaca irregolari.Assenza di termoregolazione.Metabolismo cerebrale incrementato o confrontabile con quello di veglia.Particolare incremento rispetto alla veglia nelle regioni \"limbiche e paralimbiche\" (amigdala, corteccia cingolata anteriore, insula, corteccia prefrontale mediale).Decremento di attivazione rispetto alla veglia nella corteccia prefrontale dorsolaterale e parietale inferiore.Presenza di sogni vividi, bizzarri, ricchi di azione e di emozioni.Inibizione dei neurotrasmettitori noradrenalina e serotonina, con dominio incontrastato dell'acetilcolina. **SONNO REM ED EMOZIONI** Se dormiamo poco o male, spesso al risveglio siamo irritabili, di cattivo umore, tristi o preoccupati, meno empatici e meno propensi a socializzare con gli altri.Se dormiamo bene e per un adeguato numero di ore (7-9 a seconda della fascia d'età), ci svegliamo più sereni e le emozioni negative che provavamo la sera prima scompaiono o si riducono di intensità.D\'altra parte, uno stato emozionale (positivo o negativo) può interferire con l\'inizio o il mantenimento del sonno.Sorprendentemente, scarsa attenzione alla relazione bidirezionale tra sonno e processi emozionali:sovrapposizione tra fisiologia del sonno REM e attivazione emozionale.la carenza di sonno amplifica le conseguenze emozionali negative degli eventi della veglia e riduce il beneficio associato alle attività positive.Disfunzioni del sonno nella quasi totalità dei disturbi psichiatrici e neurologici in cui sono presenti disfunzioni emozionali. **SONNO REM E MEMORIA EMOZIONALE** Il sonno REM facilita il consolidamento mnestico di materiale emotigeno.La deprivazione di sonno REM dopo l'apprendimento compromette il consolidamento mnestico.Il beneficio è proporzionale alla densità e alla latenza del sonno REM. N.B. -- Il sonno NREM svolge un ruolo chiave nel consolidamento mnestico in generale. **SONNO REM E REGOLAZIONE EMOZIONALE** 1. Il sonno REM resetta la corretta reattività emozionale mantenendo l'integrità funzionale del circuito amigdala-corteccia prefrontale mediale (mPFC) e garantendo la regolazione dei processi emozionali.La deprivazione di sonno REM produce iperattivazione dell'amigdala in risposta a stimoli spiacevoli e riduzione della connettività funzionale amigdala-mPFC. Il 75-95% dei sogni contengono materiale emotigeno e si riscontrano prevalentemente nel sonno REM.Spesso rappresentano le preoccupazioni e le tematiche emozionali della veglia.Anche i sogni sembrano facilitare la regolazione emozionale ("estinzione della paura")decostruzione di ricordi in elementi isolati ricombinazione di elementi in un nuovo contesto (simulazioni in nuovi contesti)espressione emozionale. **L\'IPOTESI \"*SLEEP TO FORGET, SLEEP TO REMEMBER*\"** L'esperienza emozionale persiste nella memoria autobiografica, ma con un ridotto \"tono affettivo\"Con \"tono affettivo\" si intende la carica emozionale in termini di intensità e di qualità (piacevolezza/spiacevolezza).Nel corso del tempo, l'informazione contenuta nel ricordo rimane, mentre il tono affettivo presente durante l'apprendimento viene rimosso.Questo "disaccoppiamento" avviene soprattutto durante il sonno: dormiamo per dimenticare il tono affettivo, ma per ricordare quello specifico episodio con la sua etichetta emozionale. Il sonno REM fornisce un substrato biologico ideale, all'interno del quale si svolge una sorta di "terapia affettiva":iperattivazione delle strutture \"limbiche e paralimbiche\" (riattivazione delle esperienze emozionali precedentemente acquisite),dominanza di onde Theta (integrazione degli eventi emozionali recenti nei ricordi immagazzinati in memoria),sogni (\"estinzione della paura\"),deprivazione di noradrenalina (riduzione di stress e ansia). Implicazioni cliniche Numerosi disturbi psichiatrici (ad es., depressione, disturbi d\'ansia, PTSD) mostrano:alterazioni del sonno REM.alterazioni dell\'attività noradrenergica.alterazioni del funzionamento limbico-prefrontale. **Depressione** Disturbi del sonno nel 90% dei pazienti con depressioneaumento della latenza di addormentamento.Frequenti risvegli notturni.Ridotta latenza e aumento della densità (numero di movimenti oculari rapidi) del sonno REM.Primo episodio REM prolungato.L'alterazione del REM può provocare un consolidamento sproporzionato e maladattivo di precedenti esperienze negative.Ridotta attivazione corteccia prefrontale mediale e ridotta regolazione dell\'amigdala.Un trattamento psicoterapeutico efficace riduce la densità del sonno REM.Molti antidepressivi sono soppressori del REM.La normalizzazione dell'architettura del sonno è associata a ridotto rischio di ricadute. **Disturbo da stress post-traumatico** Esagerata attività noradrenergica (locus coeruleus).Disregolazione del sonno REM (minore durata, frammentazione con risvegli), associata ad aumentato tono simpatico.Ripetuta incorporazione nel sonno di episodi traumatici esperiti in veglia (sogni e incubi).Iperattivazione che impedisce la demodulazione noradrenergica.Alterazione dei meccanismi di consolidamento mnestico.Incapacità del sistema di iniziare/completare il processo di regolazione e impossibilità di integrare e depotenziare le esperienze immagazzinate in memoria.Trattamento farmacologico che riduce i livelli noradrenergici (durante il REM). **L'ATTIVITÀ CORTICALE** 59. Numerosi studi suggeriscono che gli emisferi cerebrali destro e sinistro sono coinvolti in misura diversa nell'elaborazione e nella regolazione emozionale. È stato proposto che le regioni della corteccia prefrontale sinistra siano maggiormente specializzate per l'esperienza e l'espressione di emozioni positive inoltre un ipoattivazione di queste aree prefrontali è presente in pazienti con depressione maggiore; mentre le regioni della corteccia prefrontale destra sono implicate nell'esperienza ed espressione di emozioni negative e/o per la disposizione comportamentale all'evitamento/allontanamento. I potenziali evento-relati ERP Che vengono estratti dall'attività EEG Spontanea e riflettono l'attività corticale che si sviluppa in fase con l'elaborazione di uno stimolo o un evento è solo un indice privilegiato di elaborazione dell'informazione emotigena;queste misure permettono anche di rilevare e distinguere con precisione temporale i diversi stadi di elaborazione. Durante la visione passiva di immagini emotigene si può osservare attività corticale lenta"potenziale positivo tardivo" che inizia a svilupparsi a circa 400ms dallo stimolo. L'ampiezza di questo potenziale maggiore per stipula e attivanti piacevoli o spiacevoli ,rispetto ai neutri,mostra una covariazione con le valutazioni soggettive da arousal. Come prametro è considerabile come un'attendibile marker elettrofisiologico di regolazione emozionale , poiché la sua ampiezza diminuisce durante strategie di regolazione mirate a ridurre l'impatto di emozioni spiacevoli , mentre aumenta quando si cerca di amplificare l'effetto di emozioni piacevoli. Possiamo dire che è un potenziale che riflette automaticamente l'impegno attentivo richiesto dagli stimoli emotigeni ma che è fortemente modulabile da strategie cognitive consapevoli. **I BIOSEGANLI** Gli indici psicofisiologici comunemente registrati in psicofisiologia fanno riferimento a sistemi centrale, periferico, autonomo, periferico somatomotorio. Per il sistema nervoso periferico autonomo si analizzano:frequenza cardiaca e la sua variabilità(HRV) la pressione arteriosa e la conduttanza cutanea. La registrazione di tali indici avviene primariamente in laboratorio ma negli ultimi anni cè stata l'implementazione di dispositivi wearable che ha reso possibile la registrazione degli indici psicofisiologici a distanza in contesti maggiormente ecologici. **-Potenziali bioelettrici** prodotti dall'attività elettrochimica delle cellule dell'organismo (ad es., EMG, ECG, EEG) -**Segnali bioelettrici** di altra natura (ad es., conduttanza cutanea) -**Segnali biofisici** di natura non elettrica (ad es., pressione arteriosa, respiro, temperatura) **Potenziali bioelettrici:** Variazioni nella distribuzione di ioni all'interno e all'esterno di cellule specializzate. È la sommazione dei potenziali d'azione (o post-sinaptici) di centinaia/migliaia di cellule, che si diffondono fino alla superficie cutanea.Tra i paramentri principali ci sono Ampiezza,Periodo,Frequenza. - Frequenza (a): Quantifica la tensione massima del segnale. Misurata in volt (V) e sottomultipli di volt: millivolt (mV) o microvolt (μV). Come base-picco o picco-picco. - Periodo(T): Tempo necessario per compiere 1 ciclo completo. Misurato in secondi (s) o millisecondi (ms). - Frequenza(f): Numero di cicli al secondo. Misurata in hertz (Hz). Reciproco del periodo (f = 1/T; T = 1/f). **La catena di registrazione** Soggetto elettrodi trasduttori amplificazione computer (conversione A/D) Applicazione dei biosensori (elettrodi, o trasduttori se necessario) sui siti di interesse.Amplificazione e filtraggio del segnale.Registrazione del segnale (formato digitale). **Gli elettrodi:** 1. -Buon conduttore in grado di prelevare il biosegnale (potenziale bioelettrico)Argento/Cloruro d'argento (Ag/AgCl). Vengono sistemati in superficie. Per essere applicati: -Individuazione dei siti specifici di applicazione,Dimensioni e distanza reciproca degli elettrodi,Rispettare la stessa distanza tra una prova e l'altra per permettere il confronto quantitativo,Pulizia della pelle e dermoabrasione (impedenza \< 5-10 KΩ),viene usato gel o pasta elettroconduttrice. **Trasduttori:** Convertono i biosegnali non direttamente rilevabili come potenziali in potenziali elettrici e Rilevano fenomeni meccanici (ad es., respiro), termici (ad es. temperatura), pressori (ad es., pressione arteriosa), di volume (ad es., volume pulsatorio). **Amplificazione e filtraggio:** L\'amplificatore aumenta l'ampiezza del segnale (da μV-mV a V) lasciandone inalterate le caratteristiche salienti.I filtri attenuano/eliminano specifiche frequenze al di fuori del range cui appartiene il segnale di interesse e permettono il passaggio di quelle desiderate 0.16-35 Hz0.16. **Registrazione in modalità digitale (computer):** Conversione analogico/digitale (A/D) e registrazione su computer: -il segnale continuo (analogico) viene convertito in tempo reale in un formato discreto, numerico (digitale) -ciascun numero rappresenta l'ampiezza del segnale in uno specifico intervallo di tempoArtefatti di registrazione Un artefatto è un'interferenza proveniente da sorgenti non direttamente associate al segnale di interesse, cha va individuato, riconosciuto e eliminato (o corretto) **Artefatti di registrazione:** **-Artefatti elettrici:**Prodotti dalle apparecchiature utilizzate nella catena di registrazione (elettrodi, cavi, amplificatore, computer, monitor, ecc.).Prodotti da altri biosegnali. **-Artefatti meccanici:**Costituiti da tutti i tipi di movimento (soggetto, elettrodi, cavi) -**Artefatti termici:**Prodotti da alterazioni della temperatura e dal surriscaldamento delle apparecchiature di registrazione. Il biosegnale è solitamente un segnale di natura elettrica per esempio ECG EMG EEG e viene rilevato attraverso elettrodi e amplificato direttamente gli elettrodi maggiormente utilizzati sono costituiti da una Lega di argento e cloruro di argento perché sono più stabili e meno soggetti a interferenze elettriche. Per una buona misurazione del biosegnale è necessario eseguire una pulizia accurata dei siti su cui saranno apposti gli elettrici un aspetto fondamentale è preservare il più possibile il segnale dalla presenza di artefatt:i questi ultimi possono essere di natura biologica o non biologica. quelli biologici derivano dai movimenti da parte dell'individuo durante la registrazione e dalla contaminazione del segnale di interesse da parte di altri due segnali, quelli non biologici derivano principalmente dalla corrente di rete o da elettrodi scarsamente aderenti ecc. L'uso dei Filtri un 'accurata applicazione degli elettrodi e un'adeguata messa terra delle apparecchiature e del soggetto possono migliorare sostanzialmente la qualità del segnale registrato.Infine il se