Gestione del rischio di interesse (PDF)
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Pierpaolo Ferrari
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Questo documento analizza la gestione del rischio di interesse nelle aziende, focalizzandosi su tecniche come la surroga del mutuo, la rinegoziazione delle condizioni e l'utilizzo di interest rate swap. Il documento fornisce un'introduzione al concetto di rischio di interesse e alle strategie aziendali per gestirlo.
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La gestione del rischio di interesse da parte delle imprese Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 1...
La gestione del rischio di interesse da parte delle imprese Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 1 1 Schema intervento 1. La gestione del rischio di interesse 2. La surroga del mutuo 3. La rinegoziazione delle condizioni del prestito 4. L’utilizzo di interest rate swap 2 2 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 1 La gestione del rischio di interesse Per rischio di interesse si intende la possibilità che variazioni dei tassi di interesse imprimano ai margini reddituali dell’impresa un andamento indesiderato. Nel caso delle imprese di tipo non finanziario, tale rischio deriva prevalentemente dalla variazione del costo delle fonti di finanziamento. Le tre modalità più frequenti per gestire il rischio di interesse delle fonti di finanziamento di un’impresa sono: la surroga del mutuo; la rinegoziazione delle condizioni di finanziamento; l’utilizzo di strumenti derivati con sottostante tassi di interesse, di cui il più diffuso è l’interest rate swap. 3 3 La surroga del mutuo (1) Una prima possibilità per gestire il rischio di interesse legato alle sole fonti di finanziamento che assumono la forma tecnica del mutuo ipotecario è la surroga del mutuo (o portabilità del mutuo), disciplinata dall'articolo 120 quater del Testo Unico Bancario (TUB). La surroga del mutuo è disponibile per i soli contratti di finanziamento conclusi da intermediari bancari e finanziari con persone fisiche o micro-imprese, come definite dall'articolo 1, comma 1, lettera t), del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n.11. Di conseguenza, la surroga del mutuo come modalità per «gestire» il rischio di interesse è disponibile, oltre che per le persone fisiche, per le sole microimprese, ma non per le imprese piccole, medie e grandi. Cosa sono le microimprese? Si definisce microimpresa un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro. Che cos’è la surroga del mutuo? La surroga del mutuo è la procedura di trasferimento di un mutuo da una banca a un’altra che consente al debitore di beneficiare di condizioni più vantaggiose offerte dalla nuova banca, mantenendo però l'ipoteca costituita al momento della sottoscrizione del contratto di mutuo con la prima banca. Con la surroga, di norma, non è possibile ottenere un aumento dell'importo: il mutuo presso la nuova banca avrà lo stesso debito residuo che aveva presso la vecchia banca, ma nuove condizioni di 4 onerosità e/o una nuova durata. 4 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 2 La surroga del mutuo (2) Come si richiede la surroga? Per avviare il procedimento di surroga del mutuo è necessario contattare una nuova banca che sia disposta a subentrare alla banca originaria, variando le condizioni del mutuo, per adeguarle alle nuove condizioni di mercato, o variando la durata. La nuova banca non è obbligata a dare esecuzione alla surroga, ma l’esito dipende dalla valutazione del merito di credito del cliente che, nel frattempo, può essere cambiato rispetto al momento della concessione del mutuo da parte della banca originaria. Se la nuova banca manifesta la propria disponibilità, la vecchia banca non può opporsi alla surroga. Quanto costa la surroga? La surroga del mutuo non comporta nessuna spesa per il debitore: sarà infatti la nuova banca a sostenere tutte le spese di istruttoria della pratica, quelle di perizia dell’immobile e le spese per gli atti notarili. Si tratta di un’operazione completamente gratuita. In quanto tempo si realizza la surroga del mutuo? Conclusasi l’istruttoria con esito positivo, la nuova banca contatta la vecchia banca chiedendo ufficialmente i conteggi estintivi del mutuo originario. La surroga si deve perfezionare entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta dei conteggi estintivi, sottoscritta dal debitore e presentata dalla nuova banca alla vecchia banca tramite un’apposita procedura interbancaria predisposta dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). In caso di mancato rispetto della tempistica di 30 giorni, il debitore ha diritto a un indennizzo pari all’1% del debito residuo del 5 mutuo trasferito, per ogni mese o frazione di mese di ritardo. 5 La rinegoziazione delle condizioni del prestito La rinegoziazione delle condizioni di un mutuo o di un altro prestito bancario consiste nella revisione delle condizioni definite nel contratto originario su richiesta del debitore. Può trattarsi, come solitamente avviene, del tasso di interesse, ma non solo. Ad esempio, l’aumento della durata del finanziamento, a parità di tasso, riduce la rata periodica e migliora quindi la sostenibilità del debito da parte dell’impresa. La rinegoziazione può riguardare qualsiasi operazione di finanziamento bancario e non solo i mutui ipotecari. Può fare richiesta di rinegoziazione qualunque impresa, ma se la rinegoziazione è finalizzata a consentire di trarre vantaggio dalla riduzione dei tassi di mercato, è altamente probabile che la banca non la conceda. Le sole microimprese, per le quali è disponibile la surroga del mutuo, hanno una più elevata probabilità di vedere accolta la propria richiesta di rinegoziazione nella misura in cui il loro merito di credito non sia peggiorato e sia quindi possibile trasferire il mutuo ad altra banca con la procedura di surroga. Se la rinegoziazione è volta a variare la durata del mutuo, anziché le condizioni di onerosità, con conseguente rideterminazione della rata, la probabilità di accoglimento – anche per le imprese piccole, medie e grandi – è più elevata, almeno in termini relativi. 6 6 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 3 Gli interest rate swap (1) Lo swap è un contratto negoziato su un mercato over-the-counter con il quale due parti si impegnano a scambiarsi pagamenti futuri. Tale contratto definisce le date in cui saranno effettuati i pagamenti reciproci e le modalità secondo le quali dovranno essere calcolate le rispettive somme. Uno swap è pertanto un contratto derivato simmetrico mediante il quale due soggetti si impegnano a scambiare periodicamente delle somme di denaro calcolate applicando al medesimo capitale, detto nozionale, due diversi parametri riferiti a due diverse variabili di mercato. Il capitale nozionale (notional amount o notional), invece, non è oggetto di scambio tra le parti, ad eccezione di alcune tipologie di swap. Gli swap sono utilizzati con diverse finalità: per trasformare la natura di un’attività o di una passività (per esempio una posizione da tasso fisso a tasso variabile o viceversa) o il suo profilo di ammortamento (allungando o abbreviando la durata di un’attività o di una passività) e, soprattutto, per motivi di copertura del rischio. Fra le varie tipologie di swap, la più semplice è nota come interest rate swap (IRS) di tipo plain vanilla. Si tratta di un contratto attraverso il quale due parti assumono il reciproco impegno di scambiarsi, in date prestabilite e per un tempo prefissato, pagamenti di interessi calcolati applicando a uno stesso capitale di riferimento tassi di interesse diversi. 7 7 Gli interest rate swap (2) L’interest rate swap plain vanilla prevede, nella sostanza, che una parte effettui pagamenti a tasso variabile, il cui ammontare viene definito sulla base dell’andamento nel tempo di un dato tasso di riferimento, eventualmente maggiorato o ridotto di un certo spread, e riceva pagamenti a tasso fisso. La controparte esegue invece pagamenti a tasso fisso e riscuote somme a tasso variabile. I pagamenti sono effettuati su base differenziale. Dal punto di vista operativo: è acquirente dello swap chi paga tasso fisso e riceve tasso variabile; è venditore dello swap chi paga tasso variabile e incassa tasso fisso. Gli elementi fondamentali di un contratto di swap sono: la data di stipula del contratto; il capitale di riferimento o nozionale, preso a riferimento per il calcolo degli interessi; la data di inizio del contratto; la data di scadenza del contratto; le date in corrispondenza delle quali i flussi di interesse devono essere scambiati (su base differenziale); il livello del tasso fisso; il tasso di riferimento, maggiorato o ridotto di un certo spread, cui agganciare il 8 pagamento dei flussi a tasso variabile. 8 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 4 Gli interest rate swap (3) Dal punto di vista del pricing, il tasso fisso da applicare al nozionale dello swap dovrebbe essere tale da assicurare che, al momento della stipula del contratto, il valore attuale dei flussi di pagamento nella parte fissa (talvolta definito “gamba fissa” o “fixed leg”) equivalga al valore attuale dei flussi di pagamento nella parte variabile (talvolta definito “gamba variabile” o “floating leg”), stimati sulla base dei tassi di interesse a termine impliciti nella curva dei rendimenti: si parla in questo caso di par swap. Il rispetto di tale modalità di pricing fa sì che al momento della stipula del contratto le controparti non effettuino alcun pagamento. Viceversa, nel caso di squilibrio fra il valore attuale dei due flussi di pagamento di parte fissa e variabile, circostanza che caratterizza versioni più sofisticate di swap, al momento della stipula del contratto una parte versa all’altra la differenza – nota in gergo come upfront – in modo da ripristinare l’uguaglianza fra i due valori attuali: si parla in questo caso di non par swap 9 9 Gli interest rate swap (4) In data 02/02/200X l’impresa A ha un mutuo di 1 milione di euro a tasso variabile, con una vita residua di 2 anni e con pagamento degli interessi semestrale. Temendo che i tassi di interesse possano salire, l’impresa intende coprirsi dal rischio di interesse attraverso un interest rate swap (IRS). Ipotizzando che il tasso fisso sia del 5% e che i tassi variabili a ciascuna delle 4 residue date di pagamento siano i seguenti: 01/08/200X Euribor + 2% = 4,8% 01/02/200X+1 Euribor + 2% = 5,1% 01/08/200X+1 Euribor + 2% = 5,6% 01/02/200X+2 Euribor + 2% = 6,1% si individuino: il flusso di interesse effettivamente pagato dall’impresa A a ogni scadenza; la convenienza della copertura del rischio di interesse da parte dell’impresa A. 10 10 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 5 Gli interest rate swap (5) La struttura dei flussi finanziari dell’interest rate swap è la seguente: Data di Tasso fisso Tasso variabile Pagamenti di A Pagamenti di B Pagamento netto da Pagamento netto pagamento AaB da B ad A 1/08/200X 1/02/200X+1 1/08/200X+1 1/02/200X+2 Nel determinare il flusso di interesse ad ogni data di pagamento, si è ipotizza la durata di ogni semestre pari a 1/2 di anno, trascurando la durata effettiva. In concreto, trattandosi di un contratto over the counter, è il contratto stesso che stabilisce le modalità di calcolo dei giorni. 11 11 Gli interest rate swap (6) La struttura dei flussi finanziari dell’interest rate swap è la seguente: Data di Tasso fisso Tasso variabile Pagamenti di A Pagamenti di B Pagamento netto da Pagamento netto pagamento AaB da B ad A 1/08/200X 5% 4,8% 25.000 euro 24.000 euro 1.000 euro - 1/02/200X+1 5% 5,1% 25.000 euro 25.500 euro - 500 euro 1/08/200X+1 5% 5,6% 25.000 euro 28.000 euro - 3.000 euro 1/02/200X+2 5% 6,1% 25.000 euro 30.500 euro - 5.500 euro _________ _________ 1.000 euro 9.000 euro Nel determinare il flusso di interesse ad ogni data di pagamento, si è ipotizza la durata di ogni semestre pari a 1/2 di anno, trascurando la durata effettiva. In concreto, trattandosi di un contratto over the counter, è il contratto stesso che stabilisce le modalità di calcolo dei giorni. Per l’impresa A è stato conveniente l’utilizzo dell’IRS in quanto ha risparmiato 8.000 euro di interessi. 12 12 Finanziamenti d’azienda Pierpaolo Ferrari 6