Gestione del Laboratorio 2 PDF - Università San Raffaele
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Università San Raffaele
Alessandra De Bruno
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Questo documento, intitolato "Gestione del Laboratorio 2", esamina l'organizzazione e la sicurezza all'interno di un laboratorio scientifico. Tratta argomenti come l'organizzazione, gestione dei campioni, materiali, e procedure necessarie. Offre inoltre informazioni sulla sicurezza sul lavoro, il rischio chimico, e le etichette di sicurezza.
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Docente Alessandra De Bruno Lezione Gestione del laboratorio 2 Alessandra De Bruno Obiettivi Ø Organizzazione del laboratorio; Ø Gestione del campione in entrata in laboratorio; Ø Materiali da Laboratorio; Ø Criteri per l’acquis...
Docente Alessandra De Bruno Lezione Gestione del laboratorio 2 Alessandra De Bruno Obiettivi Ø Organizzazione del laboratorio; Ø Gestione del campione in entrata in laboratorio; Ø Materiali da Laboratorio; Ø Criteri per l’acquisto dei materiali Ø Etichette dei prodotti e schede di sicurezza Gestione del laboratorio 2 2 di 23 Alessandra De Bruno 1. Laboratorio è un locale che fornisce condizioni controllate nelle quali possono essere eseguiti esperimenti scientifici, ricerche e misure. Sicurezza sul lavoro Aspetto molto importante!! In Italia il testo di riferimento è il Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81 (Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro). Per quanto riguarda l'attività che viene svolta nei laboratori si prende in considerazione il titolo IX art. 222 del D. Lgs. N. 81/2008 che definisce il rischio chimico come: «l'attività lavorativa che comporta la presenza di agenti chimici, e ne determina la protezione per i rischi, per la sicurezza e per la salute che tali sostanze possono provocare interagendo con l'organismo umano». Gestione del laboratorio 2 3 di 23 Alessandra De Bruno Importante: Gli utenti del laboratorio devono: essere responsabili della propria postazione di lavoro e di tutto il materiale che gli viene affidato. è obbligatorio l'uso del camice e in determinati casi anche di altri dispositivi di protezione individuale (DPI) come: guanti, mascherine antipolveri, occhiali e visiere. Gestione del laboratorio 2 4 di 23 Alessandra De Bruno leggere e controllare le etichette dei reagenti prima di utilizzarli e prelevare solo la quantità strettamente necessaria; non si deve mai aggiungere acqua all'acido, perché si avrebbe una reazione violenta con schizzi pericolosissimi, quindi è l'acido che viene versato lentamente nell'acqua; non si devono mai toccare con le mani i reagenti; non aspirare con la bocca i prodotti chimici; non assaggiare mai i prodotti chimici. Ges8one del laboratorio 2 5 di 23 Alessandra De Bruno nel manipolare la vetreria è necessario essere delicati e non impiegare troppa energia; non toccare con le mani la vetreria rotta, ma usare paletta e scopa; usare pinze e stracci per manipolare il vetro caldo, inoltre, non appoggiarlo direttamente sul banco di lavoro ma su materiale isolante; bisogna fare attenzione all'uso dei gas dal momento che a volte la fiamma è quasi incolore; in fase di riscaldamento si raccomanda di non avvicinarsi con gli occhi per osservare dentro il recipiente che viene scaldato; non abbandonare la postazione di lavoro durante le fasi di riscaldamento; tenere lontano da sorgenti di calore o dalla luce del sole tutte le sostanze infiammabili; non effettuare esperimenti senza autorizzazione di un responsabile del laboratorio; Etc.. Gestione del laboratorio 2 6 di 23 Alessandra De Bruno 2. Organizzazione del laboratorio 2.1 Settore microbiologico Ø Locale preparazione terreni di coltura; Ø Locale sterilizzazione dei terreni di coltura; Ø Locali esecuzione prove, Ø Locale sterilizzazione materiale infetto; Ø Locale preparazione vetreria sterile. La sanificazione degli ambienti di lavoro viene svolta secondo le norme di sanificazione generale. Ges8one del laboratorio 2 7 di 23 Alessandra De Bruno 2.2 Settore chimico: Ø Locale per la preparazione dei campioni; Ø Locale per le bilance; Ø Locale per le stufe e muffole; Ø Laboratorio strumentale; Ø Aree attrezzate con armadi, frigoriferi e congelatori a norma per la conservazione dei campioni di prova, reattivi, standard, solventi. I locali devono essere protetti dai rumori ed è richiesta un’elevata purezza dell’aria. Gestione del laboratorio 2 8 di 23 Alessandra De Bruno 3. Gestione del campione in entrata in laboratorio Ges8one del laboratorio 2 9 di 23 Alessandra De Bruno I campioni L’obiettivo del controllo dei prodotti alimentari è quello di verificare la corrispondenza di un determinato campione/ lotto alimentare a specifici requisiti (dettati dalla normativa vigente ma non solo). Il campionamento Un lotto viene considerato idoneo al consumo se due requisiti primari vengono rispettati, ossia: - Presenza di un campione rappresentativo del lotto; - Accuratezza e precisione della prova Gestione del laboratorio 2 10 di 23 Alessandra De Bruno Ricezione, codifica e registrazione dei campioni Passaggi fondamentali che segnano l’inizio delle responsabilità da parte del laboratorio Il registro, deve contenere le seguenti informazioni: Compito del: responsabile dell’archivio: v Codice identificativo del laboratorio ricevente; deve gestire il registro dove vengono riportate tutte le v Data di ricezione del campione; informazioni utili all’identificazione del campione. v Codice identificativo del materiale da provare; v Natura del campione; v Condizioni del campione, del contenitore e del sigillo al momento della ricezione; v Nome, ragione sociale e indirizzo della ditta dove è stato prelevato il campione; v Nome, ragione sociale e indirizzo del produttore (se non coincide con quanto sopra riportato); v Condizioni e mezzi di trasporto; v Informazioni analitiche richieste; v Codice del luogo di conservazione del campione Parallelamente vanno preparate le etichette con il codice identificativo. Ges8one del laboratorio 2 11 di 23 Alessandra De Bruno Modalità di conservazione del campione di prova: 1. Conservazione a temperatura ambiente; 2. Conservazione in frigorifero; 3. Conservazione in congelatore. Aliquota in prova L’analista deve accertarsi dell’integrità del campione, del contenitore e dell’eventuale sigillo e verificare la conformità della documentazione allegata. L’aliquota di campione da analizzare deve essere rappresentativa. Smaltimento dei campioni Devono essere appropriatamente smaltiti secondo quanto previsto dalla legge (Decr. L.vo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche, Decr. Min. Ambiente 27 settembre 2010, decreto inerente la tutela della saluta dei lavoratori e sicurezza sul lavoro Decr. L.vo 9 aprile 2008, n. 81 e successivi aggiornamenti Documentazione Parte integrante del manuale di qualità. Gestione del laboratorio 2 12 di 23 Alessandra De Bruno 4. Materiali da Laboratorio La validità dei risultati analitici, dipende alla purezza e dall’identità dei materiali standard e di riferimento. Materiali standard: devono avere un grado di purezza noto. Ad esempio, se un laboratorio conduce per lunghi periodi lo stesso tipo di prova, è utile confrontare i dati analitici con gli standard, tutto ciò per verificare l’efficacia del metodo di prova. Materiali di riferimento: materiale per il quale una o più proprietà sono ben definite da essere usate per la taratura di un apparecchio, per la valutazione di un metodo di prova o per l’assegnazione di valori a materiali», (norme ISO). Ges8one del laboratorio 2 13 di 23 Alessandra De Bruno 5. Criteri per l’acquisto dei materiali Caratteristiche che devono possedere i materiali: purezza; stabilità; quantità. Le confezioni dei prodotti commercializzati, sono spesso accompagnati da istruzioni d’uso e modalità di conservazione ed eventualmente data di scadenza. Smaltimento dei materiali: Deve essere effettuato secondo a quanto previsto dal Decr. L.vo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche e Decr. Minist. Ambiente 27 settembre 2010 in materia di rifiuti speciali. Gestione del laboratorio 2 14 di 23 Alessandra De Bruno 6. Apparecchiature Le apparecchiature presenti in un laboratorio, devono trovarsi in perfette condizioni operative e conformi alle disposizioni legislative. Per ogni apparecchiatura, devono essere specificate: Ø modalità di verifica dell’efficienza; Ø frequenza delle verifiche; Ø persone responsabili delle verifiche. Criteri per l’acquisto di apparecchiature Indagine di mercato, con elenco delle ditte fornitrici, che forniranno un offerta d’acquisto. L’esame delle offerte ricevute, va fatto in base alle necessità analitiche, al rapporto costo/qualità, etc.. Ges8one del laboratorio 2 15 di 23 Alessandra De Bruno 7. Sommario definizioni: 1. Accreditamento di un laboratorio: riconoscimento formale dell’idoneità di un laboratorio ad effettuare specifiche prove o determinati tipi di prova; 2. Accuratezza: grado di concordanza fra il valore medio di un gran numero di misure e il valore vero, espressa come percentuale del valore vero. 3. Aliquota di prova: frazione di materiale utilizzata per l’analisi; 4. Campione: frazione di un lotto che viene prelevata e trasportata al laboratorio di prova; 5. Caratterizzazione: determinazione dei valori di una o più proprietà fisiche, chimiche, biologiche o tecnologiche pertinenti per l’uso finale che si vuole; 6. Certificazione: procedimento per stabilire, mediante operazioni tecnicamente valide, il valore misurato di una o più proprietà di un materiale, il procedimento porta all’emissione di un certificato. Gestione del laboratorio 2 16 di 23 Alessandra De Bruno 7. Controllo qualità: insieme delle tecniche e delle attività a carattere operativo messe in atto per soddisfare i requisiti di qualità; 8. Dati grezzi: si intendono tutti i dati che provengono da osservazioni originali effettuate sui campioni di prova; 9. Limite di determinazione: quantità minima di analita o di microrganismo per il quale il metodo è stato validato con specifiche caratteristiche di accuratezza e ripetibilità; 10. Limite di rivelabilità: il contenuto più basso di un analita o di un microrganismo rilevabile in modo statisticamente significativo; 11. Lotto: una quantità definita di una merce o di un manufatto prodotto sotto condizioni che si presume siano uniformi; 12. Misurazione: insieme di operazioni che ha lo scopo di determinare il valore di una grandezza Ges8one del laboratorio 2 17 di 23 Alessandra De Bruno 13. Omogeneità: grado di distribuzione di una sostanza o di una proprietà attraverso un materiale. L'omogeneità dipende dalla dimensione del campione in esame e dalla grandezza in esame; 14. Precisione: grado di concordanza tra i risultati ottenuti da numerose prove indipendenti sotto condizioni definite, applicando uno stesso metodo di prova, su uno stesso campione di prova; comprende il concetto di ripetibilità e riproducibilità; 15. Qualità: insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite; 16. Ripetibilità: grado di concordanza tra i risultati ottenuti fra le numerose prove indipendenti effettuate da uno stesso operatore utilizzando lo stesso metodo, sullo stesso campione di prova con la stessa apparecchiatura e in un breve intervallo di tempo; 17: Riproducibilità: grado di concordanza tra i risultati ottenuti da numerose prove indipendenti effettuate da operatori diversi in laboratori diversi, utilizzando lo stesso metodo sullo stesso campione di prova. Gestione del laboratorio 2 18 di 23 Alessandra De Bruno 8. Etichette dei prodotti e schede di sicurezza Ges8one del laboratorio 2 19 di 23 Alessandra De Bruno Il reagentario: È l'insieme dei prodotti chimici, puri e in soluzione, che vengono più comunemente impiegati nelle analisi. Le sostanze chimiche sono chiuse in contenitori di vetro ben tappati e contrassegnati da etichette. Le sostanze e le miscele (preparati, secondo la vecchia dizione) che sono immessi in commercio nel territorio della Unione Europea, sia prodotti che importati, devono essere valutati per le loro proprietà fisico-chimiche, tossicologiche ed ecotossicologiche al fine di individuarne la potenziale pericolosità per l'uomo e per l'ambiente. Oggi il riferimento legislativo è il regolamento UE n.1272/2008 (CLP, Classification Labelling and packaging of substances and mixtures) sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze e miscele. Basato sul sistema armonizzato delle Nazioni Unite (GHS), il CLP è entrato in vigore il 20 Gennaio 2009 ed ha completamente sostituito le precedenti disposizioni dal 1 giugno 2015. Gestione del laboratorio 2 20 di 23 Alessandra De Bruno Il CLP, prevede 28 classi di pericolo (16 per il pericolo di tipo fisico, due di tipo ambientale e 10 di pericolo per la salute) con i relativi: - pittogrammi standard, - indicazioni di pericolo o frasi H (Hazard statements, in passato denominate fasi di rischio o frasi R) - consigli di prudenza o frasi P ( Precautionary statements, in passato dette istruzioni di sicurezza o frasi S). Ges8one del laboratorio 2 21 di 23 Alessandra De Bruno In base ai pericoli individuati nella classificazione, sono previste 9 tipologie di pittogrammi cioè simboli all'interno di rombi a contorno rosso e su sfondo bianco: 5 pittogrammi di pericolo fisico; 3 pittogrammi di pericolo per la salute; 1 pittogramma di pericolo per l'ambiente Gestione del laboratorio 2 22 di 23 Alessandra De Bruno Ges8one del laboratorio 2 23 di 23