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Università di Bologna

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tirocinio psicologia autismo educazione

Summary

Questo documento descrive un'esperienza di tirocinio in un centro per persone con disabilità, con particolare attenzione alle persone con disturbo dello spettro autistico (ASD). L'esperienza ha consentito di apprendere tecniche di osservazione clinica e di approcci terapeutici come la comunicazione aumentativa alternativa e il parent training.

Full Transcript

Ho svolto il tirocinio di 750 ore presso la struttura Tutti giù per terra ONLUS, all’interno della loro cooperativa Collina Storta, un centro abili- tativo e ricreativo che ha come obbiettivo l’integrazione di utenti con diversi tipi di disabilità promuovendo l’autonomia, il benessere psicolo- gico...

Ho svolto il tirocinio di 750 ore presso la struttura Tutti giù per terra ONLUS, all’interno della loro cooperativa Collina Storta, un centro abili- tativo e ricreativo che ha come obbiettivo l’integrazione di utenti con diversi tipi di disabilità promuovendo l’autonomia, il benessere psicolo- gico e fisico e lo sviluppo personale dell’individuo potenziando le abili- tà sociali e comunicative. Il centro offre terapia e assistenza specialisti- ca, a utenti di età compresa tra i 2 e i 25 anni. In particolare, ho osservato utenti con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), una condizione neuro- logica che influisce sul modo in cui una persona comunica, interagisce con gli altri e vive il mondo intorno a Sé. La mia tutor, Fabiana Sonnino, psicoterapeuta specializzata in psicolo- gia clinica e psicoterapia individuale e di gruppo, ricopre anche il ruolo di direttrice tecnica del centro. La Sonnino adotta un approccio basato sulla Comunicazione Non Aumentativa (CNA), un metodo psico-edu- cativo di stampo cognitivo-comportamentale. (La psicoterapia cogniti- vo-comportamentale è una forma di terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e com- portamenti, lo scopo è quello di identificare i pensieri negativi profondi, confutarli e modificarli attraverso il colloquio clinico.) In questa esperienza di tirocinio ho appreso la funzione dello psicologo specializzato in autismo, e ho capito che non si occupa solo della diagno- si, ma considera anche altri aspetti importanti per il benessere della perso- na. Il suo lavoro è ampio e comprende l'osservazione del comportamen- to, l'adattamento dell'ambiente e il supporto nelle relazioni sociali. In questo modo, aiuta la persona con autismo non solo dal punto di vista me- dico, ma anche nella vita di tutti i giorni. In particolare, lo psicologo lavora per migliorare le abilità degli utenti con ASD (Disturbo dello Spettro Autistico), offrendo al contempo un supporto continuo sia a loro che alle loro famiglie, con l’obiettivo di promuovere l’autonomia e raggiungere una miglior qualità di vita. Il supporto che si propone alle famiglie è il Parent Training, un programma rivolto ai geni- tori per fornire loro strumenti pratici e conoscenze specifiche. Questo per- mette ai genitori di affrontare meglio le sfide educative e comportamentali del figlio, garantendo una maggiore continuità tra il lavoro svolto in tera- pia e la vita quotidiana. Ho acquisito competenze nell’osservazione clinica, imparando a cogliere segnali significativi nei comportamenti degli utenti per comprendere me- glio le loro necessità. Secondo il Codice Deontologico degli Psicologi, il ruolo dello psicologo è quello di applicare le proprie conoscenze sul com- portamento umano per promuovere il benessere psicologico di individui, gruppi e comunità. Il suo compito è aiutare le persone a comprendere sé stesse e ad agire in modo consapevole, evitando qualsiasi forma di condi- zionamento per prevenire abusi. Inoltre, lo psicologo deve rispettare la fi- ducia delle persone, tenendo conto dei fattori personali, sociali, culturali e politici che influenzano il loro vissuto. (principio di responsabilità) Ho osservato la psicologa che somministrava la scala T.T.A.P. (Teacch Transition Assessment Profile), uno strumento di valutazione diagnostica utile per valutare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e pianificare interventi terapeutici mirati. Il TEACCH è un modello per il trattamento ed educazione di bambini con autismo con problemi di comunicazione. Si fonda sul principio che un ambiente organizzato e prevedibile contribuisce a ridurre l'ansia dei bambini, favorendo una maggiore autonomia e parteci- pazione. Nel tirocinio ho familiarizzato con approcci terapeutici come: la (CAA)Comunicazione Aumentativa Alternativa, un sistema che aiuta i ragazzi a comunicare in modo più efficace, esprimendo bisogni e desideri, e facilitando le interazioni sociali. Strumenti visivi come quaderni con immagini e tabelle si sono rivelati utili per spiegare regole e promuovere comportamenti positivi. Ho inoltre acquisito competenze nell’utilizzo di tecniche psico-educative come le Shoebox Tasks e le agende visive, che aiutano a strutturare le routine quotidiane, riducono l’ansia legata all’im- prevedibilità e favoriscono l’autonomia degli utenti. Come atti tipici della professione di psicologo nel progetto Accademia degli autismi a cui ho preso parte ho visto come si conducono le osserva- zioni sistematiche. Questo è stato particolarmente utile per cogliere se- gnali di disagio, analizzare le preferenze e identificare le strategie più effi- caci per il loro supporto. Questo progetto si basa su un'ampia gamma di attività, tra cui equitazione e laboratori di teatro integrato, entrambe finalizzate allo sviluppo delle capacità relazionali e comunicative. L'equitazione offre un'esperienza uni- ca di relazione con l'animale e con il gruppo, contribuendo a sviluppare la fiducia in sé stessi e a migliorare le competenze sociali. Il teatro integrato, ad esempio, non solo aiuta i ragazzi a esprimersi attra- verso il corpo e la voce, ma favorisce anche la loro capacità di lavorare in gruppo, rispettando i tempi degli altri e gestire lo spazio comune. Seguendo le linee guida del C.D degli psicologi sappiamo che quando le attività professionali hanno ad oggetto il comportamento degli animali gli psicologi devono rispettare la natura ed evitare loro sofferenza. In queste attività, un ruolo chiave è svolto dalle agende visive personaliz- zate, strumenti che aiutano i ragazzi a prevedere le attività della giornata, riducendo l'ansia e aumentando la loro capacità di partecipare attivamente. Tra gli atti tipici dello psicologo ho osservato nel programma di inseri- mento il processo di stesura di una valutazione diagnostica, un passaggio fondamentale per comprendere la situazione clinica e definire obiettivi te- rapeutici mirati. Ho acquisito competenze nella pianificazione e imple- mentazione di un piano terapeutico individualizzato di intervento, adatto alle necessità specifiche di ciascun individuo. Ho potuto osservare come questo piano venga costantemente monitorato e aggiornato attraverso il la- voro dello psicologo. Tale programma di inserimento consisteva nella fase iniziale attraverso un colloquio clinico con la famiglia dell’utente, un momento cruciale per raccogliere informazioni sulla storia personale, sulle difficoltà e sulle ne- cessità del ragazzo e il ruolo dello psicologo è quello di spiegare in modo trasparente la natura e lo scopo dell’intervento chiarire l’utilizzo di metodi, tecniche e strumenti e delle prevedibili conseguenze, nel momento in cui la famiglia valuta l’inserimento del figlio lo psicologo richiede il consenso informato sanitario nei casi di persone minorenni o incapaci come vie- ne stabilito dalle linee guida del C. D. degli psicologi. Per intraprendere un intervento professionale con un minore o una persona incapace, è necessario ottenere il consenso informato da entrambi i genito- ri che esercitano la responsabilità genitoriale o, in alternativa, dal tutore legale. Il consenso firmato da un solo genitore è accettabile solo se l'affi- damento è esclusivo. In assenza di tale consenso, qualora lo psicologo ri- tenga indispensabile l'intervento, sarà obbligatorio informare l’autorità tu- toria. Questo incontro serve anche a instaurare una relazione di fiducia con i ge- nitori, elemento fondamentale per il successo dell’intervento. Una volta avviata la terapia, lo psicologo elabora una valutazione diagno- stica e stila un piano terapeutico individualizzato, che viene monitorato regolarmente per valutare progressi o regressioni e, se necessario, apporta- re modifiche. Durante il tirocinio ho avuto modo di osservare il principio del rispetto e della laicità. L’impegno degli operatori della cooperativa è stato quello di rispettare le caratteristiche uniche di ogni persona, in particolare quelle con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Ho osservato con attenzione i comportamenti dello psicologo verso l’utenza. Un altro aspetto cruciale è stato il rispetto della volontà e delle esigenze specifiche delle persone minorenni. In ogni momento, ho notato come si cerca di mantenere un at- teggiamento rispettoso verso la loro dignità umana. L'obiettivo è sempre stato trattare ogni persona con il massimo rispetto, tenendo conto delle sue necessità e lavorando per il suo benessere, senza mai imporre soluzioni predefinite o non in linea con la sua unicità.

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