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SteadfastAgate8902

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Università Niccolò Cusano

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tirocinio psicologia autismo disabilità

Summary

Questo documento descrive un tirocinio di 750 ore presso un centro di abilitazione per persone con disabilità, concentrandosi in particolare sull'esperienza con utenti con Disturbo dello Spettro Autistico (DSA). Il tirocinio ha incluso l'osservazione di interventi e l'apprendimento di approcci terapeutici, come la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), per migliorare le capacità comunicative e sociali degli utenti.

Full Transcript

Ho svolto il tirocinio di 750 ore presso la struttura Tutti giù per terra ONLUS, all’interno della loro cooperativa Collina Storta, un centro abili- tativo e ricreativo e ha come obbiettivo l’integrazione di utenti con diversi tipi di disabilità promuovendo l’autonomia, il benessere psicologico e fi...

Ho svolto il tirocinio di 750 ore presso la struttura Tutti giù per terra ONLUS, all’interno della loro cooperativa Collina Storta, un centro abili- tativo e ricreativo e ha come obbiettivo l’integrazione di utenti con diversi tipi di disabilità promuovendo l’autonomia, il benessere psicologico e fi- sico e lo sviluppo personale dell’individuo potenziando le abilità sociali e comunicative. Il centro offre terapia e assistenza specialistica, a utenti di età compresa tra i 2 e i 25 anni. In particolare, ho osservato utenti con Di- sturbo dello Spettro Autistico (ASD), una condizione neurologica che in- fluisce sul modo in cui una persona comunica, interagisce con gli altri e vive il mondo intorno a Sé. La mia tutor, Fabiana Sonnino, psicoterapeuta specializzata in psicolo- gia clinica e psicoterapia individuale e di gruppo, ricopre anche il ruolo di direttrice tecnica del centro. La Sonnino adotta un approccio basato sulla Comunicazione Non Aumentativa (CNA), un metodo psico-edu- cativo di stampo cognitivo-comportamentale. (La psicoterapia cogniti- vo-comportamentale è una forma di terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e com- portamenti, lo scopo è quello di identificare i pensieri negativi profondi, confutarli e modificarli attraverso il colloquio clinico.) In questa esperienza di tirocinio ho appreso la funzione dello psicologo specializzato in autismo, che svolge un ruolo integrato e multidimensio- nale. Questo significa che il lavoro non si limita alla diagnosi medica, ma prende in considerazione anche aspetti funzionali, ambientali e sociali che influenzano il benessere della persona. In particolare, lo psicologo lavora per migliorare le abilità degli utenti con ASD (Disturbo dello Spettro Autistico), offrendo al contempo un supporto continuo sia a loro che alle loro famiglie, con l’obiettivo di promuovere l’autonomia e raggiungere una miglior qualità di vita. Il supporto che si propone alle famiglie è il Parent Training, un programma rivolto ai geni- tori per fornire loro strumenti pratici e conoscenze specifiche. Questo per- mette ai genitori di affrontare meglio le sfide educative e comportamentali del figlio, garantendo una maggiore continuità tra il lavoro svolto in tera- pia e la vita quotidiana. Ho acquisito competenze nell’osservazione clinica, imparando a cogliere segnali significativi nei comportamenti degli utenti per comprendere me- glio le loro necessità. Il C.D. degli psicologi in merito ai comportamenti dice che gli psicologi devono usare le loro conoscenze sul comportamen- to umano per migliorare il benessere psicologico di persone, gruppi e comunità. Devono aiutare le persone a comprendere se stessi e ad agire in modo consapevole. Devono evitare di condizionare per prevenire abusi, rispettando la fiducia delle persone e considerando i fattori per- sonali, sociali, culturali e politici. (principio di responsabilità) Inoltre ho avuto l’opportunità di osservare la psicologa che somministrava la scala T.T.A.P. (Teacch Transition Assessment Profile), uno strumento diagnostico utile per valutare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e pianificare interventi terapeutici mirati. Il TEACCH è un modello per il trattamento ed educazione di bambini con autismo con problemi di comu- nicazione. Si basa sull’organizzazione ambientale per creare un contesto prevedibile, riducendo l’ansia degli utenti e migliorando la loro partecipa- zione. Nel tirocinio ho familiarizzato con approcci terapeutici come: la (CAA)Comunicazione Aumentativa Alternativa, un sistema che aiuta i ragazzi a comunicare in modo più efficace, esprimendo bisogni e desideri, e facilitando le interazioni sociali. Strumenti visivi come quaderni con immagini e tabelle si sono rivelati utili per spiegare regole e promuovere comportamenti positivi. Ho inoltre acquisito competenze nell’utilizzo di tecniche psico-educative come le Shoebox Tasks e le agende visive, che aiutano a strutturare le routine quotidiane, riducono l’ansia legata all’im- prevedibilità e favoriscono l’autonomia degli utenti. Uno dei progetti a cui ho preso parte come osservatrice è stato l’ "Acca- demia degli Autismi", progetto che si basa su un'ampia gamma di attività, tra cui laboratori di teatro integrato ed equitazione, entrambe finalizza- te allo sviluppo delle capacità relazionali e comunicative. Il teatro integra- to, ad esempio, non solo aiuta i ragazzi a esprimersi attraverso il corpo e la voce, ma favorisce anche la loro capacità di lavorare in gruppo, rispettando i tempi degli altri e gestire lo spazio comune. L'equitazione, invece, offre un'esperienza unica di relazione con l'animale e con il gruppo, contribuen- do a sviluppare la fiducia in sé stessi e a migliorare le competenze sociali. Quindi seguendo le linee guida del C.D sappiamo che quando le attività professionali hanno ad oggetto il comportamento degli animali gli psicolo- gi devono rispettare la natura ed evitare loro sofferenza. In queste attività, un ruolo chiave è svolto dalle agende visive personaliz- zate, strumenti che aiutano i ragazzi a prevedere le attività della giornata, riducendo l'ansia e aumentando la loro capacità di partecipare attivamente. Come atti tipici della professione di psicologo ho visto come si conduco- no le osservazioni sistematiche. Questo è stato particolarmente utile per cogliere segnali di disagio, analizzare le preferenze e identificare le strate- gie più efficaci per il loro supporto. Ho avuto modo di apprendere il programma di inserimento osservando il ruolo dello psicologo. Che consiste nella fase iniziale in un colloquio cli- nico con la famiglia dell’utente, un momento cruciale per raccogliere in- formazioni sulla storia personale, sulle difficoltà e sulle necessità del ra- gazzo e quando la famiglia valuta di intraprendere il trattamento per il pro- prio figlio il ruolo dello psicologo è quello di richiedere il consenso in- formato sanitario nei casi di persone minorenni o incapaci come viene stabilito dalle linee guida del codice deontologico degli psicologi. Questo incontro serve anche a instaurare una relazione di fiducia con i genitori, elemento fondamentale per il successo dell’intervento. Una volta avviata la terapia, lo psicologo elabora una valutazione diagno- stica e stila un piano terapeutico individualizzato, che viene monitorato regolarmente per valutare progressi o regressioni e, se necessario, apporta- re modifiche. Tra gli atti tipici dello psicologo ho osservato il processo di stesura di una valutazione diagnostica, un passaggio fondamentale per comprendere la situazione clinica e definire obiettivi terapeutici mirati. Ho acquisito com- petenze nella pianificazione e implementazione di un piano terapeutico individualizzato di intervento, adatto alle necessità specifiche di ciascun individuo. Ho potuto osservare come questo piano venga costantemente monitorato e aggiornato attraverso il lavoro dello psicologo. 7.40 min Durante il tirocinio ho avuto modo di osservare il principio del rispetto e della laicità. L’impegno degli operatori della cooperativa è stato quello di rispettare le caratteristiche uniche di ogni persona, in particolare quelle con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Ho osservato con attenzione i comportamenti dello psicologo verso l’utenza. Un altro aspetto cruciale è stato il rispetto della volontà e delle esigenze specifiche delle persone minorenni. In ogni momento, ho notato come si cerca di mantenere un at- teggiamento rispettoso verso la loro dignità umana. L'obiettivo è sempre stato trattare ogni persona con il massimo rispetto, tenendo conto delle sue necessità e lavorando per il suo benessere, senza mai imporre soluzioni predefinite o non in linea con la sua unicità.

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