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Università Niccolò Cusano
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Summary
Questo documento descrive un tirocinio post-laurea in psicologia, focalizzato sull'osservazione di adolescenti con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Il tirocinio si concentra sullo sviluppo di competenze pratiche e professionali in psicologia, tra cui l'osservazione clinica e l'utilizzo di strumenti diagnostici per valutare il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
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Ho avuto l’opportunità di svolgere un tirocinio post-laurea di 750 ore pres- so la struttura Tutti giù per terra ONLUS ma mi hanno collocata nella coo- perativa Collina Storta (che nasce dalla collaborazione delle cooperative sociali Tutti giù per Terra Onlus e Mirjac Onlus). La Collina Storta è sit...
Ho avuto l’opportunità di svolgere un tirocinio post-laurea di 750 ore pres- so la struttura Tutti giù per terra ONLUS ma mi hanno collocata nella coo- perativa Collina Storta (che nasce dalla collaborazione delle cooperative sociali Tutti giù per Terra Onlus e Mirjac Onlus). La Collina Storta è situata in un grande spazio verde immerso nella natu- ra, aperto a bambini e adulti, è un centro abilitativo e ricreativo proget- tato per integrare utenti con diversi tipi di disabilità, cui viene fornita terapia e assistenza specialistica. L’età degli utenti della struttura è compresa tra i 2 e i 25 anni, anche se io sono stata collocata come osserva- trice nel programma degli operatori che intervenivano su adolescenti dai 10 ai 17 anni con Disturbo dello Spettro Autistico (Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è una condizione neurologica che influisce sul modo in cui una persona comunica, interagisce con gli altri e vive il mondo intorno a sé). La mia tutor, Fabiana Sonnino, psicoterapeuta specializzata in psicolo- gia clinica e psicoterapia individuale e di gruppo, è anche la direttrice tecnica del centro. La Sonnino utilizza un approccio basato sulla Comu- nicazione Non Aumentativa (CNA), un metodo psico-educativo di stampo cognitivo-comportamentale. Questo approccio punta a sviluppa- re le abilità sociali e comunicative attraverso il potenziamento delle risorse personali e il coinvolgimento della comunità di riferimento. Durante il ti- rocinio, grazie alla sua guida, ho approfondito il significato del termine "spettro", che si riferisce alla varietà di manifestazioni e gravità del distur- bo. Ho anche osservato come, in certi casi, l'uso di farmaci sia necessario, ad esempio per gestire i disturbi del sonno o l’epilessia. Durante il tirocinio uno degli obiettivi principali era approfondire la cono- scenza del Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), un ambito complesso e ricco di sfumature. Ho avuto modo di osservare come questo disturbo in- fluisca sulla comunicazione, sull’interazione sociale e sulle routine quoti- diane delle persone, imparando a riconoscerne le diverse manifestazioni e a comprendere l'importanza di un approccio personalizzato. Un altro obiettivo fondamentale era lo sviluppo di competenze pratiche e professionali. Ad esempio, ho acquisito esperienza nell’osservazione clini- ca, imparando a cogliere segnali significativi nei comportamenti degli utenti per comprendere meglio le loro necessità. Ho inoltre avuto l’oppor- tunità di osservare una psicologa che somministrava la scala T.T.A.P. (Teacch Transition Assessment Profile), uno strumento diagnostico utile per valutare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e pianificare inter- venti terapeutici mirati. In questo caso come atti tipici della professione di psicologo ho imparato come somministrare una scala, ho acquisito competenze nella raccolta e nell’analisi dei dati per valutare le abilità degli utenti e pianificare inter- venti mirati. Un aspetto centrale del tirocinio è stato familiarizzare con approcci tera- peutici strutturati, come il modello TEACCH. Questo metodo si basa sul- l’organizzazione ambientale per creare un contesto prevedibile, riducendo l’ansia degli utenti e migliorando la loro partecipazione. Ho osservato, inoltre, tecniche psico-educative come la Comunicazione Non Aumenta- tiva (CNA) e strumenti educativi specifici, come le Shoebox Tasks e le agende visive, che aiutano a gestire le routine e favoriscono l’autonomia. Infine la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), è un sistema che usano per aiutare i ragazzi a esprimere i loro bisogni, desideri e per in- teragire socialmente. Si utilizzano quaderni con foto, immagini, storie e tabelle per spiegare regole e promuovere comportamenti positivi. La responsabile, che mi ha dato l’opportunità di assistere al programma di inserimento, che consiste in un colloquio clinico con la famiglia dell!u- tente, e dopo aver stilato una valutazione diagnostica con gli obiettivi da raggiungere, stabilisce un piano individualizzato e la terapia da se- guire, a seconda delle necessità dell!interessato. Dopo questa fase ini- ziale e l!attivazione della terapia mensile, l!educatore assegnato al caso dovrà valutare l!utente con i suoi eventuali progressi o regressioni, che costituiranno la base per un nuovo piano. La famiglia contribuisce forte- mente al raggiungimento degli obiettivi ed è per questo che è fortemente consigliato, spesso obbligatorio, il Parent Training: programma di in- tervento rivolto alla coppia genitoriale al fine di formarla su conoscenze specifiche e tecniche comportamentali per far fronte alle esigenze e ai pro- blemi del bambino. Grazie a questa esperienza di osservazione, ho acquisito competenze si- gnificative nell'assistenza al programma di inserimento. Ho avuto l'op- portunità di osservare come condurre un colloquio clinico con le famiglie, un momento cruciale per identificare i bisogni dell’ utente e instaurare una relazione di fiducia. Ho imparato a contribuire alla stesura di una valu- tazione diagnostica, un passaggio fondamentale per comprendere la situa- zione clinica e definire obiettivi terapeutici mirati. Inoltre, ho acquisito competenze nella pianificazione e implementazione (realizzazione) di un piano individualizzato di intervento, adattato alle necessità specifiche di ciascun utente. Ho potuto osservare come questo piano venga costantemente monitorato e aggiornato attraverso il lavoro dell'educatore, il quale valuta i progressi o le eventuali regressioni dell'u- tente e, sulla base di queste osservazioni, apporta modifiche al percorso te- rapeutico. Un altro aspetto fondamentale che ho appreso riguarda il coinvolgimento attivo dei genitori attraverso il Parent Training. Osservando come que- sto programma fornisce ai genitori strumenti e tecniche utili per affrontare le sfide educative e comportamentali dei loro figli, favorendo così una maggiore continuità e coerenza tra il lavoro svolto in terapia e quello a casa. Uno dei progetti a cui ho preso parte come osservatrice è stato l’ "Acca- demia degli Autismi", un programma di potenziamento socio-cogniti- vo dedicato a bambini e ragazzi con ASD. Questo progetto si basa su un'ampia gamma di attività, tra cui laboratori di teatro integrato ed equitazione, entrambe finalizzate allo sviluppo delle capacità relazionali e comunicative. Il teatro integrato, ad esempio, non solo aiuta i ragazzi a esprimersi attraverso il corpo e la voce, ma favorisce anche la loro capacità di lavorare in gruppo, rispettando i tempi degli altri e gestire lo spazio co- mune. L'equitazione, invece, offre un'esperienza unica di relazione con l'animale e con il gruppo, contribuendo a sviluppare la fiducia in sé stessi e a migliorare le competenze sociali. In queste attività, un ruolo chiave è svolto dalle agende visive personalizzate, strumenti che aiutano i ragazzi a prevedere le attività della giornata, riducendo l'ansia e aumentando la loro capacità di partecipare attivamente. Come atti tipici della professione di psicologo ho imparato a condurre osservazioni sistematiche e mirate, fondamentali per comprendere il com- portamento degli utenti, le loro interazioni sociali e le modalità di comuni- cazione, sia verbale che non verbale. Questo è stato particolarmente utile per cogliere segnali di disagio, analizzare le preferenze e identificare le strategie più efficaci per il loro supporto. Nell’esperienza del tirocinio ho individuato diversi articoli del Codice Deontologico degli Psicologi, in particolare: 1. Le competenze professionali, che troviamo nell'Articolo 5, riguarda l'importanza di essere preparati e di continuare a imparare nel proprio percorso professionale. Durante il tirocinio, mi assicuro di lavorare sotto la supervisione di una tutor esperta, che mi guida e mi aiuta a sviluppare le competenze necessarie. Inoltre, partecipo a attività che richiedono competenze specifiche, come ad esempio la somministra- zione di strumenti diagnostici (come il T.T.A.P.) e l'osservazione di interventi strutturati, come il programma TEACCH. Tutto questo di- mostra quanto sia fondamentale avere una supervisione adeguata e continuare ad apprendere, per essere sicuri di offrire un servizio competente e di alta qualità, nel rispetto delle migliori pratiche pro- fessionali. 2. Il Principio di responsabilità, che troviamo nell'Articolo 3, mette in evidenza due aspetti molto importanti. In primo luogo, sottolinea che l'educatore deve essere costantemente coinvolto nel monitorare i pro- gressi della persona, facendo delle valutazioni periodiche per capire come sta evolvendo il percorso. Inoltre, è fondamentale che la fami- glia partecipi attivamente, per esempio attraverso il Parent Training, che aiuta i genitori a comprendere meglio e a supportare il processo terapeutico. Inoltre, questo principio richiama anche la responsabilità dell'educatore nei confronti degli utenti. Ogni decisione terapeutica deve essere presa basandosi su osservazioni continue e precise, in modo da garantire che il trattamento sia sempre il più adatto possibile alla situazione della persona. 3. Il Principio del rispetto e della dignità, che troviamo nell'Articolo 4, è fondamentale. Durante il tirocinio, il mio impegno è quello di ri- spettare le caratteristiche uniche di ogni persona, in particolare quelle con Disturbo dello Spettro Autistico. Questo significa osservare con attenzione i loro comportamenti, comprendendo come reagiscono ai cambiamenti e le loro necessità di avere routine ben strutturate. Un altro aspetto molto importante riguarda il rispetto della volontà e del- le esigenze specifiche delle persone minorenni. In ogni momento, mi impegno a rispettare pienamente la loro dignità umana, come stabilito dal primo dei quattro principi etici. L'obiettivo è sempre quello di trattare ogni persona con il massimo rispetto, tenendo conto delle sue necessità e del suo benessere. 4. Autonomia professionale (Art. 6): La tutor che mi guida esercita l’autonomia nella scelta dei metodi (come il modello TEACCH) e degli strumenti (CAA, Shoebox Tasks), mantenendo la responsabilità delle decisioni cliniche all'interno della struttura, nel rispetto delle competenze degli altri professionisti coinvolti.