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Questo documento presenta una panoramica del periodo storico dell'arte medievale, concentrandosi in particolare sull'arte romanica. Include una breve introduzione ai concetti chiave e alle periodizzazioni del Medioevo, nonché esempi e informazioni sull'arte longobarda.

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STORIA DELL\'ARTE PERIODIZZAZIONE E DENOMINAZIONE (dal punto di vista artistico) -STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE: V-XV secolo (dal 5 al 15 secolo) -STORIA DELL'ARTE MODERNA: XV-XIX secolo (15 secolo al 19 secolo) -STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA: XX-XXI secolo (dal 20 secolo al 21 PERIODIZZAZIONE E DE...

STORIA DELL\'ARTE PERIODIZZAZIONE E DENOMINAZIONE (dal punto di vista artistico) -STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE: V-XV secolo (dal 5 al 15 secolo) -STORIA DELL'ARTE MODERNA: XV-XIX secolo (15 secolo al 19 secolo) -STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA: XX-XXI secolo (dal 20 secolo al 21 PERIODIZZAZIONE E DENOMINAZIONE (dal punto di vista storico) -MEDIOEVO: Inizia nel 476 d.C= caduta dell'impero romano d'occidente. 1453 = caduta di Costantinopoli (prima ipotesi di fine). 1492 = scoperta dell'America (seconda ipotesi di fine). Lunghezza periodo: quasi 1000 anni. PERIODIZZAZIONE STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE (V-XV sec- 476-1453/1492) -ALTO MEDIOEVO: V-XI secolo (400 d.C - anno Mille) -ROMANICO: XII secolo (1100 a.C) Termine coniato nell'800 -GOTICO: XIII-XIV secolo (1200 - 1300 a.C) -GOTICO INTERNAZIONALE: XIV-XV secolo (1300 - 1400 a.C N.B: Romanico, Gotico e Gotico Internazionale fanno parte del BASSO MEDIOEVO, ovvero il periodo più recente nel tempo. BASSO MEDIOEVO= Tra l'anno 1000 e la scoperta dell'America da parte degli europei nel 1492. ETA' MODERNA in storia: 1492 = scoperta dell'America (possibile inizio) 1453=caduta di Costantinopoli. (Possibile inizio) 1789 = rivoluzione francese (fine)Per la storia dell'arte invece il periodo moderno arriva fino alla morte di Antonio Canova nel 1822. PERIODIZZAZIONE STORIA DELL'ARTE MODERNA (XV-XIX sec- 1492/1789) -GOTICO INTERNAZIONALE: XIV-metà del XV secolo (1300 - 1450 a.C) -RINASCIMENTO: XV-XVI secolo (1400 - 1500 a.C) -CARAVAGGISMO, BAROCCO E CLASSICISMO: XVII secolo (1600 a.C) -ROCOCO': XVIII secolo (1700 a.C) -NEOCLASSICISMO: XVIII-XIX secolo (1700 - 1800 a.C) ETA' CONTEMPORANEA: Dal 1789 ai giorni nostri. secolo). FINE V- XI SECOLO (476 -- 1492): ALTO MEDIOEVO L\'inizio della prima fase del Medioevo è comunemente accomunata alla caduta dell\'Impero Romano d\'Occidente nel 476 d.C. e la sua fine corrisponde all\'inizio del periodo Romanico, ovvero nei primi anni dell\'XI secolo. Il termine "Medioevo" è stato coniato dopo la fine del periodo medioevale, significa "età di mezzo", ed inizia ad essere adottato verso la fine del 1300. È un\'età di mezzo rispetto da un lato al mondo antico, romano o classico, e dall\'altro rispetto ad un periodo di rinascita, Rinascimento. La prima volta in cui compare questo termine è nel 1395, per via di Coluccio Salutati, che definisce gli autori di quell\'epoca come "medii dictatores" (autori di mezzo). Andrea Bussi parla poi, nel 1469, di "media tempesta", ovvero "tempo di mezzo"; inizia dunque a crearsi il concetto secondo il quale il medioevo è un periodo di mezzo, di transizione. Il termine che utilizziamo oggi, "Medioevo", arriva però soltanto nel 1688 con la pubblicazione da parte di Christoph Keller dell\'opera "Historia Medii Aevi", storia del Medioevo. Questo periodo storico è considerato arretrato, ai letterati dell\'epoca viene imputato il fatto di non aver saputo leggere la cultura classica come avrebbero dovuto, infatti, essendo molto religiosi e legati al cattolicesimo, trovano disdicevoli e profani i testi classici. A causa di ciò, il periodo viene visto come un\'epoca buia e retrograda, mentre dal 1492 (scoperta dell\'America) in poi, inizia ad esserci una nuova luce che porta il nome di Rinascimento. Nel corso del \'700 l\'idea retrograda del Medioevo inizia ad essere cambiata, poiché si iniziano a prendere le distanze dalla cultura classica soltanto dal XVIII secolo in poi. Nell\'800 il Medioevo torna ad essere rivalutato perché viene visto come un periodo ed un\'arte nazionale. Mentre il classicismo è internazionale ed è più o meno uguale, il Gotico assume uno stile differente in ciascun posto nel quale viene sviluppato, in esso risiedono le radici delle varie aree europee. Inizia dunque la rivalutazione e gli artisti lo apprezzano, ridandogli valore. Opera → La visitazione (dall'Altare di Ratchis), Cividale del Friuli, Museo Cristiano, 737-744 Esempio di arte longobarda. L'altare ha una forma a parallelepipedo, sollevato da due basi sovrapposte. È composto da quattro lastre con diversi soggetti religiosi: la visita di Maria Vergine alla cugina Elisabetta (visitazione), Cristo in maestà e l'Adorazione dei Magi. La quarta lastra superiore presenta un'epigrafe in lingua latina. L'altare è una struttura religiosa propria di molte religioni. A volte era appoggiato direttamente sul suolo, altri invece erano elevati su basi in pietra come nel caso del Duca Ratchis. Sull'altare inoltre si sacrificavano animali agli dei. Nella religione cristiana, invece presso l'altare si celebra la messa e altre cerimonie. L'altare fu costruito in epoca longobarda negli anni 734-744 d.C. Il duca Ratchis o Rachis fu Re dei Longobardi e in seguito Re d'Italia dal 744 al 749 d.C. e dal 756 al 757 d.C, e poi nel 737 fu nominato anche Duca del Friuli. I bassorilievi scolpiti sui lati dell'altare del Duca Ratchis non presentano proporzioni classiche, infatti i personaggi mostrano braccia e volti sproporzionati al corpo, anche i piedi sono molto piccoli e appena visibili, le forme anatomiche sono molto semplificate. Lo stile delle figure di questo altare longobardo è molto diverso per proporzioni delle figure greche romane, le forme infatti sono schematiche e piatte. L'altare del Duca Ratchis è decorato con bassorilievi in pietra, questa tecnica scultorea consiste nel realizzare figure poco rilevate sui pannelli. Le decorazioni dei pannelli dell'altare inoltre sono realizzate in pietra d'Istria in rilievo molto schiacciato. Le lastre sono poco rilevate quindi i volumi vengono rivelati dalle sottili ombre che si formano, infatti si possono notare intorno al viso, nei sottili panneggi delle tuniche, nelle decorazioni e sulle ali degli angeli. Lo spazio rappresentato nella scena presenta una limitata profondità. L'altare ha una forma squadrata e le quattro lastre unite formano un parallelepipedo con due lati vuoti. LA VISITAZIONE dell\'altare di Ratchis episodio tratto dal Vangelo, Maria va a trovare la cugina Elisabetta incinta. Uso della prospettiva gerarchica ovvero la figura ritenuta più importante dal pittore viene disegnata più grande, quella meno importante è raffigurata più in piccolo.Elisabetta e Maria sono difficilmente riconoscibili, quindi si fa fatica a capire il soggetto se non si conosce il contesto.Si capisce chi è Maria perché è più alta e ha una croce sulla fronte. I Longobardi, ne deduciamo, non cercavano il naturalismo (anche perchè due figure che si abbracciano dovrebbero essere rappresentate di profilo, invece qui sono frontali) della figura umana (greci e romani), ma dava un evocazione simbolica, e bastava dare l'idea di quanto rappresentato/dell'episodio. MAIESTAS DEI, CRISTO IN GLORIA dell\'altare di Ratchis In questa immagine si vuole far vedere come Cristo sia contemporaneamente uomo e divinità (dibattito dei primi secoli del Cristianesimo): Cristo immagine centrale.Iconograficamente la rappresentazione della gloria prevede una figura centrale e frontale, circondata da angeli, e contornata da una forma circolare (definita "mandorla", in questo caso fatta di rami) che segnala l'idea della gloria ; le anatomie sono assenti, sono puramente simboliche, ci danno l'idea di corpi. Non c'è prospettiva né spazialità, è tutto totalmente piatto, ma in questo caso non era ritenuto importante. Quel che invece era ritenuto importante era l'idea di ricchezza/quantità del materiale, che poi si riversava anche sulla qualità del manufatto, e questa ricchezza era filtrata anche attraverso il colore, di cui troviamo tracce rimanenti anche qui, come fosse di certo non lo sappiamo, ma sono state fatte delle ipotesi ricostruttive; questo comportava che il manufatto venisse messo in risalto, e visto anche a determinate distanze. L'altare doveva essere colorato su tutti i lati, compreso quello posteriore. Molti di questi colori (rosso, porpora, verde) avevano una certa preziosità, per cui anche la scelta del colore influiva sulla preziosità del manufatto, oltre che sulla sua visibilità e la sua recezione immediata. LA FUNZIONE DIDATTICA DELL\'ARTE Seguendo il concetto teologico secondo il quale Dio è rappresentabile come un uomo, l\'arte inizia ad orientarsi verso la raffigurazione della divinità in forme umane. L\'arte nel medioevo ha uno scopo educativo, serve per educare gli illetterati alla cultura, poiché essendo gran parte della popolazione incapace di leggere, le raffigurazioni educavano il popolo al culto religioso. A Bisanzio avviene un\'opera di iconoclastia, vengono distrutte le immagini ritenute pagane, poiché essi faticano a concepire Dio come entità simile all\'uomo. In Occidente, invece, c\'è una fede molto accesa nelle immagini, che sono utilissime per ricevere elemosina, per educare, per mostrare il volto dei santi e per rappresentare la divinità. Si sviluppa un discorso di giustificazione dell\'immagine, che ha come caposaldo il pensiero di Papa Gregorio Magno, che conia la definizione di "Biblia Pauperum", ovvero "Bibbia dei poveri", che consiste nelle immagini indirizzate ai poveri che non sanno leggere. L\'arte serve dunque a dimostrare che la divinità esiste e a mostrarne il volto, in modo da infondere ancor più fede negli "ignoranti". "XII SECOLO: MEDIOEVO ROMANICO 1100 a. C. Il termine "romanico" viene coniato da Charles de Gerville alla fine del XIX secolo (1800), il quale, in una lettera, sostiene che l\'architettura del periodo sia "pesante e grossolana" e sia una degradazione dell\'opus romanum. Sebbene l\'arte romanica abbia delle analogie con il modello romano, esse derivano solamente da una storpiatura e da una degradazione di tale modello. Così come l\'arte, anche il linguaggio, secondo de Gerville, le lingue romaniche o neolatine derivano dalla lingua latina e sono una deturpazione della lingua originale. il concetto di Medioevo si presenta nella storia con un duplice giudizio, inizialmente la visione di questo periodo, da parte degli uomini dell\'umanesimo, è negativa e si sente il dovere di allontanarsi da esso, nel \'700 si incomincia invece a pensare che il Medioevo non sia solamente negativo, ma che abbia anche aspetti artistici positivi, poiché viene percepito come un periodo in cui gli uomini sono più spontanei, si svincolano dalle regole del periodo classico. Gli artisti medioevali vengono visti come liberi, senza regole e puri, poiché non assoggettati ai dettami dell\'epoca classica, nasce da qui il mito del "buon selvaggio", ovvero persone prive di costrizione che sono positive e spontanee. Inoltre, si inizia ad apprezzare tale corrente artistica, poiché in ogni posto in cui essa si espande, assume differenti connotazioni legate al territorio di espansione, mentre i criteri classici si espandono in tutto il mondo ma con determinate regole, essa viene vista come universale, aspetto che viene molto criticato nel \'700, perché si riteneva che annullasse le differenze locali, culturali e sociali (fenomeno della globalizzazione). La manifestazione artistica più semplice da rimarcare è l\'architettura, la si comincia a studiare nelle sue varie forme e nascono confronti con il gotico. Nel gotico prevale l\'arco a sesto acuto, mentre nel romanico prevale l\'arco a tutto sesto (senza punta in alto). Gli aspetti caratteristici dell\'architettura romanica sono: l\'arco a tutto sesto, la copertura a volta (in particolare volte a crociera), l\'uso di arcate cieche, la forma a croce latina, cripte spesso a sala, che andavano a costituire una vera e propria chiesa nel sottosuolo e scarsità di punti di illuminazione. Anche William Gunn, contemporaneamente a Charles de Gerville, propone il termine "romanesque" per etichettare questo periodo, poiché, anche lui, crede che l\'arte romanica riprenda in maniera fuorviante ed errata gli edifici costruiti dal regno di Costantino in poi. Ciascuno va, tra il \'700 e l\'800, a rivalutare il Medioevo e a riscoprirlo con un altro volto, cercando di capirne i crismi, i tratti e le origini. Il concetto di romanico si crea, dunque, per definire determinati oggetti, soprattutto chiese. Opera → Duomo di Modena, 1099 -- 1106 (architetto: Lanfranco) Interno: tre navate che terminano con abside presbiterio sopraelevato per ospitare la cripta sottostante Formato archi a tutto sesto poggianti su pilastri compositi, alternati a colonne. Le colonne e i pilastri della navata centrale sostengono rispettivamente le volte delle navate laterali e quelle della navata centrale. La luce entra da strette finestre centinate nel cleristorio e dal rosone del XIII secolo. La cripta, suddivisa in tre navate, presenta sessanta colonne con capitelli corinzi. Il duomo conserva sculture di Wiligelmo e altre opere di grande valore artistico. Esterno: La facciata è a salienti con due grandi contrafforti corrispondenti alle navate. L\'architetto Lanfranco scelse di rivestire tutto l\'esterno di pietra. La facciata presenta decorazioni realizzate da Wiligelmo. Al centro vi è un portale maggiore in marmo rosa sovrastato da un protiro a due piani. Il protiro è retto da due leoni stilofori (stiloforo significa che sostiene la colonna),i leoni risalgono da monumenti romani e sono stati "riciclati" ed utilizzati per il Duomo (procedimento si può notare spesso nel Medioevo) La facciata è attraversata sotto il rosone da una profonda loggetta che corre lungo tutto l'edificio. Sulla facciata compaiono inoltre, quattro pannelli in bassorilievo realizzati da Wiligelmo che rappresentano le Storie della Genesi. Al centro sta un rosone, e sopra di esso i quattro evangelisti, ciascuno raffigurato con il proprio simbolo, con il Redentore al centro. La facciata è sormontata da un angelo realizzato in marmo che stringe al petto un fiore. Ci sono vari nomi di artefici impiegati nella sua lavorazione: a\) il primo architetto è Lanfranco, ricordato da un'iscrizione. "Lanfranco, illustre per ingenio, dotto e capace/ è il protomastro e il direttore di questo edificio." Durante il Medioevo, gli artisti erano considerati artigiani, ma Lanfranco rappresenta un'eccezione: il suo talento lo eleva a figura riconosciuta, segnando uno dei primi passi verso la concezione moderna dell'artista. Lanfranco è colui che progettò la chiesa nel 1099, venne incaricato dal comune di Modena di costruirla e si mette a lavorare finchè ad un certo punto finisce la pietra. A Lanfranco appare in sogno un angelo il quale gli dice che fuori dalla città (dove troverà resti di una necropoli romana ) troverà delle pietre che gli serviranno per la costruzione della Chiesa, simbolo della continuità tra arte romana e cristiana. Perciò l'antico non viene dimenticato nel Medioevo e nell'iscrizione, oltre al ricordo di Lanfranco, vi è scritto che il monumento è stato realizzato con marmi illustri. "Marboribus sculptis decoratum"=Decorato di marmi scolpiti (Iscrizione di elogio a Lanfranco). \|Nel medioevo si ha ben presente che il marmo è l'elemento che serve per dare un tono classico all'edificio, era un elemento che si rifaceva all'età classica, quindi anche in questo caso un ritorno all'età classica, quindi il voler sottolineare che il Duomo viene costruito ricreando una dimensione romana. b.Dopo Lanfranco, Wiligelmo lo sostituì, diventando noto come scultore grazie alle sue opere per il Duomo. Anche lui è celebrato da un'iscrizione sostenuta dalle figure bibliche di Enoch ed Elia, simbolo della sua elevazione. Opera → storie della Genesi, Wiligelmo, Duomo di Modena, 1106 Wiligelmo è l'autore di 4 lastre scolpite sulla facciata del Duomo, che non sono nate per essere poste lì, ma sono state poste nel corso del XIII sec (1200); dove fossero prima non lo sappiamo. Scene tratte dal libro della Genesi: è il primo libro del Vecchio Testamento e quindi anche della Bibbia e ispirate al \"Jeu d'Adam\", un dramma liturgico molto in voga nel medioevo, per cui gli episodi religiosi venivano recitati durante le messe, con degli attori, e che erano parte integrante di quel processo di educazione ed istruzione. in una lastra vi è: nella prima scena: un Dio in gloria nel momento della creazione del mondo, all'interno di una mandorla sorretta da due angioletti inginocchiati (stessa iconografia trovata nell'altare di Ratchis, stile diverso/stesso contenuto e diversa forma). nella seconda scena: Dio che crea l'uomo/Adamo modellandolo a sua immagine e somiglianza. nella terza scena: Dio che crea una donna dalla costola destra di Adamo.Il fatto che lui s'ispiri a elementi antichi, è confermato anche da altri dettagli quali per esempio il corpo di Adamo, che dovrebbe realisticamente essere rappresentato sdraiato (infatti il racconto biblico narra che mentre Adamo dorme Dio gli estrae Eva da una costola).Per farci capire che sta dormendo lo fa appoggiare su una pietra; questo carattere lo prende da un modello antico (Genio funerario) e lo ruota di 45°. nell'ultima scena: Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre. Iconografia: sono scene suddivise che seguono uno svolgimento orizzontale, da sx a dx come un testo scritto, per indicare anche la successione cronologica. Le sculture mostrano un passo verso il realismo, con figure tridimensionali e richiami all'arte classica, pur mantenendo tratti goffi e sproporzionati. Lo stile è sintetico e vigoroso, con composizioni essenziali dominate da forme solide, pochi dettagli di paesaggio e qualche imprecisione prospettica. Le storie sono distribuite in quattro lastre: Creazione dell'uomo, della donna e il peccato originale: Dio Padre in una mandorla, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato originale. Cacciata dal Paradiso Terrestre. Uccisione di Abele. Uccisione di Caino e Storie di Noè. Questi rilievi segnano una svolta nell'arte medievale, anticipando un maggior interesse per il naturalismo e il realismo. Wiligelmo, Genio funerario, Modena, Duomo, 1106 Interessante poiché il "genio" era una figura della mitologia classica romana, che era raffigurato generalmente come un bambino con le ali, che proteggeva una città/una persona/una corporazione... che poi si trasformerà nella religione cristiana come la figura dell'angelo custode; questo genio veniva poi rappresentato in particolare nei monumenti funerari, con la fiaccola abbassata quale simbolo di morte. Wiligelmo, Scene della Genesi, Modena, Duomo, 1106 il rimprovero, la cacciata dall'Eden e il lavoro dei progenitori. Adamo ed Eva vengono scoperti da Dio, puniti, cacciati dal paradiso terrestre dove avevano vissuto in maniera piacevole e finiscono per andare in un mondo dove la donna partorirà soffrendo, dovranno guadagnarsi il pane con il sudore della fronte ect. Si coprono e devono lavorare. Reiterare questa immagine significava anche giustificare il lavoro. Tripartizione della società medievale: bellatores (=coloro che facevano la guerra, soldati, aristocratici), oratores (=coloro che pregavano), laboratores (=coloro che lavoravano). Naturalmente per dare un senso al lavoro e invitare la gente a lavorare bisognava trovare una giustificazione per il lavoro: Il lavoro era una forma di penitenza che Dio aveva dato all'umanità per riconciliarsi con essa a causa del peccato originale.

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