Periodizzazione dell'Arte e Storia

Il periodo storico in cui l'Impero Romano d'Occidente cade nel 476 d.C. e termina con l'inizio del periodo Romanico all'inizio dell'XI secolo.

Il periodo storico che inizia all'inizio dell'XI secolo e termina nel 1492 con la scoperta dell'America.

Uno stile architettonico che si sviluppa nel XII secolo, caratterizzato da elementi come archi a tutto sesto, volte a botte e colonne massicce.

Uno stile architettonico che si evolve nel XIII e XIV secolo, caratterizzato da elementi come archi a sesto acuto, volte a crociera e finestre a rosoni.

Uno stile che si sviluppa nel XIV e XV secolo, caratterizzato da una maggiore attenzione alla grazia e alla delicatezza.

Il periodo storico che inizia con la scoperta dell'America nel 1492 e termina con la Rivoluzione Francese nel 1789.

Il periodo che inizia con la Rivoluzione Francese nel 1789 e continua fino ai giorni nostri.

Il periodo storico che inizia nel XV secolo e termina all'inizio del XIX secolo, caratterizzato da uno stile che rimanda alle forme classiche.

Il periodo storico che va dal V al XV secolo, spesso visto come un periodo di transizione tra l'antichità e il Rinascimento.

Il termine Medioevo fu introdotto nel 1688 da Christoph Keller nel suo libro "Historia Medii Aevi", descrivendo il periodo come un'epoca di transizione e influenzato dalla cultura classica.

Durante il Rinascimento, il Medioevo era considerato un periodo di oscurità e declino della cultura classica a causa della prevalenza della religione cristiana.

A partire dal XVIII secolo, l'idea del Medioevo come epoca buia inizia ad essere riconsiderata, riconoscendolo come un periodo ricco di arte, cultura e storia.

Nel XIX secolo, il Medioevo viene riscoperto come un periodo ricco di arte e cultura nazionale, con uno stile gotico caratteristico di ogni regione.

L'altare di Ratchis, un esempio di arte longobarda, è un parallelepipedo in pietra con quattro lastre raffiguranti scene religiose come la Visitazione, Cristo in maestà e l'Adorazione dei Magi.

L'altare è un elemento centrale nella liturgia cristiana, usato per la celebrazione della messa e altre cerimonie.

I Longobardi, popolo germanico, si insediarono in Italia nel VI secolo d.C. ed ebbero un forte impatto culturale e artistico.

Lo stile del suo lavoro è caratterizzato da semplicità, forme solide e pochi dettagli, con una prospettiva non sempre precisa.

Le storie bibliche sono raffigurate in quattro lastre separate, ognuna con una serie di scene.

Il rilievo del "Genio funerario" include una figura mitologica romana con ali che proteggeva persone o città. Questa figura rappresenta l'antenato di un'altra figura importante nella religione cristiana.

Adamo ed Eva vengono puniti da Dio per il peccato originale, cacciati dal Paradiso e condannati a una vita di lavoro e sofferenza.

La società medievale era divisa in tre gruppi: guerrieri, religiosi e lavoratori. Il lavoro veniva visto come una forma di penitenza per il peccato originale.

La ricchezza del materiale e la sua quantità erano considerate importanti in questo periodo, influenzando anche la qualità dell'oggetto. Il colore gioca un ruolo chiave, sottolineando il valore e la visibilità dell'oggetto. L'altare era spesso dipinto su tutti i lati, incluso il retro, utilizzando colori preziosi come il rosso, il porpora e il verde.

Al contrario dei Bizantini, che distruggevano le immagini considerate pagane, gli occidentali credevano profondamente nell'uso delle immagini come strumento educativo. Le immagini servivano a educare il popolo alla cultura religiosa, in particolare gli illetterati.

Papa Gregorio Magno definì l'uso delle immagini come "Biblia Pauperum", ossia "Bibbia dei poveri". Le immagini avevano lo scopo di rendere accessibile la fede religiosa a coloro che non sapevano leggere.

L'arte medievale aveva lo scopo di dimostrare l'esistenza della divinità e di mostrarla agli occhi del popolo. Il suo fine ultimo era quello di rafforzare la fede, soprattutto tra gli ignoranti, offrendo loro una rappresentazione visiva della divinità.

Il termine "romanico" fu coniato da Charles de Gerville alla fine del XIX secolo. Egli considerava l'architettura di questo periodo come una degradazione dell'opus romanum, definendola "pesante e grossolana".

Secondo de Gerville, l'arte romanica era una storpiatura del modello romano. Allo stesso modo, le lingue romaniche derivavano dal latino, ma rappresentavano una deturpazione della lingua originale.

L'uso del marmo nel Duomo di Modena, un materiale tipico dell'architettura classica, dimostra un ritorno all'età classica e un'intenzione di ricreare una dimensione romana.

Un'iscrizione incisa sulla facciata del Duomo di Modena, che celebra Lanfranco, il primo architetto del Duomo, evidenziando la sua abilità nel lavorare il marmo.

L'iscrizione su un'opera d'arte include i nomi di Enoch ed Elia, simboli di elevazione spirituale, per celebrare il grande scultore Wiligelmo.

Le quattro lastre scolpite sulla facciata del Duomo di Modena, opera di Wiligelmo, presentano scene tratte dal libro della Genesi, il primo libro della Bibbia.

Le scene scolpite di Wiligelmo prendono ispirazione da un dramma liturgico medievale, chiamato "Jeu d'Adam", che rappresentava episodi religiosi durante le messe.

La prima scena sulle lastre di Wiligelmo mostra Dio in gloria nel momento della creazione del mondo, all'interno di una mandorla sorretta da due angioletti.

La seconda scena sulle lastre di Wiligelmo rappresenta Dio che crea Adamo a sua immagine e somiglianza.

La terza scena sulle lastre di Wiligelmo mostra Dio che crea Eva dalla costola di Adamo, con Adamo addormentato su una pietra, ispirandosi ai "Geni funerari" dell'arte classica.

Nel '700 il Medioevo inizia ad essere visto con occhi diversi: non solo negativo, ma anche positivo per la creatività degli artisti e la spontaneità dei suoi prodotti. Il mito del 'buon selvaggio' nasce da questa nuova visione.

Lo stile romanico prende il nome dai romani, ma non si tratta di una vera e propria copia. In realtà, c'è un'interpretazione creativa e originale degli elementi romani, con una visione più libera e spontanea.

L'arco a tutto sesto, senza punta in alto, è uno degli elementi più riconoscibili dell'architettura romanica. Questo arco dona alle costruzioni un aspetto solido e imponente.

La volta è un soffitto che ricopre completamente un ambiente, spesso con un effetto suggestivo. Il romanico utilizza principalmente volte a crociera, creando giochi di luce e ombre all'interno degli edifici.

Le arcate cieche sono elementi decorativi che donano ritmo e profondità alle facciate delle chiese romaniche. Non hanno funzione strutturale, ma contribuiscono all'armonia estetica.

La pianta a croce latina è un schema architettonico molto comune nelle chiese romaniche, con la navata centrale che termina con l'abside, formando una croce.

Le cripte sono ambienti sotterranei, spesso a sala, presenti nelle chiese romaniche. Erano utilizzate per la sepoltura e per la preghiera.

William Gunn, come Charles de Gerville, ha proposto il termine 'romanesque' nel '700. Entrambi gli studiosi hanno riconosciuto in questo stile artistico un'interpretazione originale e non fedele degli edifici romani.