La Rivoluzione Francese - Studio Approfondito PDF

Summary

Questo documento fornisce una panoramica della Rivoluzione Francese, focalizzandosi sulla crisi dell'Ancien Régime e sugli eventi che hanno portato alla convocazione degli Stati Generali. Il documento sottolinea il malcontento popolare e le divergenze tra i diversi ordini sociali.

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**LA RIVOLUZIONE FRANCESE** **LA CRISI DELL'ANCIEN REGIME** La Francia del XVIII secolo era una società divisa in **tre ordini** o stati: il clero (Primo stato), la nobiltà (Secondo stato), e il Terzo stato, che comprendeva borghesia e popolo. Clero e nobiltà, pur rappresentando solo il 2% della p...

**LA RIVOLUZIONE FRANCESE** **LA CRISI DELL'ANCIEN REGIME** La Francia del XVIII secolo era una società divisa in **tre ordini** o stati: il clero (Primo stato), la nobiltà (Secondo stato), e il Terzo stato, che comprendeva borghesia e popolo. Clero e nobiltà, pur rappresentando solo il 2% della popolazione, possedevano la maggior parte delle terre e godevano di privilegi significativi, come **l\'esenzione fiscale**. Tuttavia, al loro interno esistevano **disparità**: la nobiltà di spada era distinta dalla nobiltà di toga, così come l\'alto clero dal basso clero. Il restante 98% della popolazione formava il **Terzo stato**, molto eterogeneo. La ricca borghesia cittadina, composta da imprenditori, commercianti e intellettuali, era influenzata dalle **idee illuministe** e aspirava all\'uguaglianza giuridica e alla partecipazione politica, ma era ostacolata dalle sopravvivenze feudali e dai pesanti carichi fiscali. Accanto a essa vi erano piccoli proprietari, mezzadri, contadini senza terra, artigiani e operai, oppressi da tasse e **corvèes** che li rendevano sempre più insofferenti. Tra il 1770 e il 1790, una grave **crisi economica** colpì la Francia. Tra il 1786 e il 1789, cattivi raccolti provocarono **carestie**, aumentando i prezzi dei generi alimentari, specialmente del **pane** e del **sale**, base dell'alimentazione popolare. Molti contadini si trasferirono nelle città in cerca di lavoro, ma anche il settore manifatturiero era in declino a causa della concorrenza dell'industria inglese. La crisi economica si sommava a una crisi finanziaria: le casse dello Stato erano svuotate dalle **guerre** e dagli **sprechi** della corte di Versailles, mentre nobiltà e clero, esenti dalle tasse, contribuivano al disordine. **Luigi XVI**, salito al trono nel 1774, tentò alcune riforme fiscali per risanare il bilancio, ma la resistenza di nobili e clero vanificò ogni sforzo. Nel frattempo, il sovrano e sua moglie Maria Antonietta divennero **bersagli** dell\'opinione pubblica, sempre più esasperata. Di fronte alla crisi, Luigi XVI fu costretto a convocare gli **Stati generali** nel maggio 1789, evento che non si verificava da quasi due secoli. Nei mesi precedenti, in tutto il regno si tennero assemblee locali per eleggere i delegati e compilare i cahiers de doléances (quaderni di rimostranze) con le richieste della popolazione. Questo processo mise alla luce il **malcontento verso il sistema fiscale e i privilegi feudali** da parte del Terzo Stato. Le agitazioni popolari legate al caro vita e alle tasse contribuirono a creare un'inedita alleanza tra borghesia, contadini e operai del Terzo stato, che si opposero compattamente a nobiltà e alto clero. Gli Stati Generali si aprirono il 5 maggio 1789 a Versailles, convocati da Luigi XVI per affrontare la grave crisi economica e sociale della Francia. Tuttavia, emersero subito **divergenze** tra i tre ordini: clero, nobiltà e Terzo stato. I primi due stati pretendevano che le votazioni avvenissero \"per stato\", mantenendo il sistema tradizionale che assegnava un voto a ogni ordine sociale. Questo avrebbe garantito il controllo dell'assemblea a clero e nobiltà. Il Terzo stato, invece, chiedeva il voto \"per testa\", che contava ogni deputato individualmente, garantendo così alla borghesia, molto più numerosa, la maggioranza. Le tensioni sfociarono in uno scontro aperto: il 17 giugno, il Terzo stato, sostenuto da parte del basso clero, si proclamò **Assemblea nazionale**, rivendicando di essere l'unico vero rappresentante della nazione francese. Luigi XVI reagì chiudendo la sala dove si riunivano i deputati del Terzo stato, ma questi si spostarono nella sala della pallacorda, dove il 20 giugno giurarono di non separarsi fino a quando non avessero dato una Costituzione alla Francia. Questo evento è noto come il **Giuramento della Pallacorda** e segnò l\'inizio della rivoluzione politica. La decisione del Terzo stato fu un atto rivoluzionario che spaventò il sovrano e la nobiltà. La corte, guidata dalla regina Maria Antonietta e dai membri più conservatori, convinse Luigi XVI a tentare di sciogliere l'Assemblea nazionale con la forza. Tuttavia, i deputati rifiutarono di obbedire. Uno di loro, il conte de Mirabeau, dichiarò al re: \"Noi siamo qui per volontà del popolo e non ce ne andremo che per la forza delle baionette.\" Di fronte alla determinazione dell'Assemblea e al crescente malcontento popolare, Luigi XVI fu costretto, il 27 giugno, a **riconoscerla** ufficialmente come unico organo deliberante. Ordinò anche ai rappresentanti di clero e nobiltà di unirsi al Terzo stato. Poco dopo, il 9 luglio, l'Assemblea fu proclamata **Assemblea costituente**, assumendosi il compito di scrivere una Costituzione per il paese. Nonostante le concessioni, la tensione nel paese continuava a crescere. La crisi economica peggiorava, con il popolo ridotto alla fame e scosso da agitazioni sempre più violente. Quando si diffuse la notizia che il re stava concentrando truppe attorno a Parigi per reprimere i rivoluzionari, i cittadini reagirono con una sommossa. Il 14 luglio 1789, un gruppo di parigini, armato e determinato, si diresse verso la **Bastiglia**, una prigione-fortezza simbolo del potere assoluto del re. Dopo un breve scontro, la Bastiglia fu conquistata. La presa della Bastiglia non fu solo un evento simbolico, ma segnò l'ingresso sulla scena politica del popolo di Parigi, composto da artigiani, operai, bottegai e disoccupati. In seguito alla rivolta, fu istituito un nuovo governo cittadino, la **Municipalità**, e creata una milizia popolare, la **Guardia nazionale**, comandata dal marchese La Fayette, un aristocratico con idee liberali. Il re, ormai privo di alternative, fu costretto a ritirare le truppe intorno a Parigi. Il 14 luglio divenne così la data simbolo della Rivoluzione francese, celebrata ancora oggi come festa nazionale. La rivolta di Parigi fu solo l'inizio: l'agitazione si estese rapidamente in tutta la Francia, dove i contadini, esasperati da secoli di oppressione, attaccarono i castelli e i magazzini delle aristocrazie locali. Questo periodo di violenza, noto come **grande paura**, costrinse molti nobili a fuggire all\'estero. Nel tentativo di fermare i disordini, nella notte del 4 agosto 1789 l\'Assemblea costituente decretò l\'abolizione dei privilegi feudali. Questa decisione rafforzò l\'alleanza tra i rivoluzionari e il ceto contadino. Successivamente, l\'Assemblea approvò la **Dichiarazione dei diritti dell\'uomo e del cittadino**, che sanciva libertà fondamentali come la libertà di pensiero, parola, religione e stampa, l'inviolabilità della persona e della proprietà, e l'eguaglianza di tutti di fronte alla legge. Nonostante le riforme, Luigi XVI tentò ancora di resistere, rifiutando di approvare i decreti dell\'Assemblea e facendo circolare voci di un possibile intervento armato. Questo provocò nuove tensioni: il 5 ottobre 1789, una folla di parigini, in gran parte donne esasperate dalla fame, marciò su **Versailles**. Raggiunta la reggia, la folla costrinse il re a firmare i decreti e a trasferirsi a Parigi, dove sarebbe stato sotto il controllo del popolo. Anche l'Assemblea si trasferì nella capitale, segnando la centralità politica di Parigi nella Rivoluzione. **DALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE ALLA REPUBBLICA** A partire dall\'estate del 1789, l\'Assemblea Costituente si concentrò su due obiettivi principali: la stesura di una **Costituzione** che rifondasse il regno su nuove basi e un\'intensa **attività legislativa** per modernizzare l\'amministrazione, l\'economia e i rapporti sociali. Tra i problemi più urgenti vi era il risanamento delle finanze pubbliche, affrontato con la confisca e la vendita delle proprietà ecclesiastiche, messe a disposizione della nazione. Parallelamente, l\'Assemblea ridisegnò i rapporti tra Stato e Chiesa con la Costituzione civile del clero, trasformando sacerdoti e vescovi in funzionari statali eletti dai cittadini e sottoposti al giuramento di fedeltà alla nazione, al re e alla Costituzione. Questa misura, osteggiata dalla Santa Sede, creò una netta divisione tra il clero \"giurato\" o costituzionale e quello \"non giurato\" o refrattario. L\'Assemblea introdusse anche significative riforme amministrative ed economiche: i confini del regno furono ridisegnati creando dipartimenti retti da amministratori elettivi; vennero abolite la le dogane interne, le corporazioni urbane e i vincoli sulla proprietà terriera. Si adottarono nuovi standard per pesi e misure. Nonostante l\'obiettivo di creare una monarchia costituzionale ispirata al modello inglese, il comportamento di Luigi XVI compromise questa soluzione. Dopo la fuga di molti nobili e membri dell\'alto clero all\'estero, nel giugno 1791 il re stesso tentò la **fuga** con la famiglia, ma venne riconosciuto a Varennes e riportato a Parigi (25 giugno 1791). Questo episodio ruppe irrimediabilmente la fiducia nella monarchia. Se da un lato i **moderati** cercavano di preservare l\'idea della monarchia costituzionale, i più **radicali** iniziarono a sostenere la repubblica, e il popolo parigino interpretò il gesto del re come un tradimento. La repressione della manifestazione al **Campo di Marte** (17 luglio 1791) da parte della guardia Nazionale, che causò un massacro, segnò la rottura definitiva tra il popolo e l\'Assemblea. Nonostante ciò, il progetto costituzionale fu portato a termine. La Costituzione del 3 settembre 1791, accettata dal re, introdusse la **divisione dei poteri**: il legislativo fu affidato a un\'Assemblea elettiva monocamerale di 745 membri, l\'esecutivo al re tramite ministri da lui scelti, e il giudiziario a giudici elettivi. Tuttavia, il **suffragio ristretto** limitava il diritto di voto ai soli **cittadini che pagavano una certa imposta**, escludendo la maggior parte della popolazione. Su circa 26 milioni di francesi, solo 40.000, per lo più borghesi, potevano votare. Dal 1789, i dibattiti politici non rimasero confinati all\'Assemblea: in tutta la Francia si diffusero i **club**, luoghi di discussione politica che coinvolgevano cittadini con orientamenti comuni e promuovevano un'intensa politicizzazione. A Parigi emersero club influenti come: - I **foglianti**, sostenitori di una monarchia costituzionale moderata. - I **giacobini**, fautori di posizioni democratiche e repubblicane. - I **cordiglieri**, più radicali e vicini alle istanze popolari. La frattura tra il Terzo Stato e le classi popolari divenne evidente con il massacro del Campo di Marte e si aggravò con l\'approvazione di leggi contro scioperi e associazioni operaie. Questo favorì l\'ascesa dei **sanculotti**, il \"popolo rivoluzionario\" parigino, che si distinse per il crescente protagonismo politico. Le loro rivendicazioni trovarono ascolto nei club più radicali, come i cordiglieri, e nei giacobini favorevoli alla repubblica. Con lo scioglimento dell\'Assemblea costituente, il 1° ottobre 1791 si riunì per la prima volta **l\'Assemblea legislativa**, formata da deputati che riflettevano le divisioni politiche dell\'epoca. I **foglianti**, sostenitori della monarchia costituzionale e contrari alle rivendicazioni popolari, occupavano i banchi a destra del presidente. A sinistra si trovavano **giacobini** e **cordiglieri**, portavoce di istanze repubblicane e democratiche. Al centro sedeva la maggioranza dei deputati, chiamati \"**indipendenti**\", privi di posizioni politiche definite ma essenziali per le votazioni. Dal gruppo ***giacobino*** emersero presto i **girondini**, rappresentanti della borghesia provinciale illuminata, di tendenze repubblicane ma **moderate**. I giacobini, invece, restarono su posizioni più **radicali**, guidati da Maximilien **Robespierre**, avvocato e seguace delle idee illuministe di Rousseau. Robespierre si distinse per la sua ferma **opposizione alla monarchia** e per il suo impegno a favore di riforme democratiche. I cordiglieri, affini ai giacobini, erano ancora più vicini alle masse popolari di Parigi e sostenuti dai leader Georges **Danton** e Jean-Paul **Marat**, figure chiave nella politica rivoluzionaria. L\'Assemblea legislativa, pur desiderando stabilità dopo anni di turbolenze, dovette affrontare gravi problemi economici e sociali. La **crisi economica** si aggravò con l\'introduzione degli \"**assegnati**\", buoni del tesoro convertiti in moneta corrente. La loro continua emissione generò **un\'inflazione massiccia**, colpendo duramente le classi popolari e alimentando nuove proteste. Sul piano internazionale, **Austria e Prussia** iniziarono a vedere nella Rivoluzione una minaccia, **temendo il contagio delle idee rivoluzionarie**. Questi paesi dichiararono di voler restaurare la monarchia assoluta in Francia, provocando la dichiarazione di **guerra** all\'Austria da parte dell\'Assemblea il 20 aprile 1792. La Prussia si schierò a fianco dell\'Austria. La guerra si rivelò un disastro. L\'esercito francese, impreparato e privo di molti ufficiali aristocratici fuggiti all\'estero, subì numerose sconfitte, con il nemico che iniziò a invadere il territorio francese. Il popolo di Parigi attribuì la responsabilità al re e il 9-10 agosto 1792 prese d\'assalto il Palazzo delle **Tuileries**, deponendo Luigi XVI e instaurando un governo rivoluzionario, la Comune insurrezionale, dominata dai giacobini. Il caos culminò nei **massacri di settembre** 1792, durante i quali il popolo parigino massacrò centinaia di nobili, preti refrattari e detenuti comuni. Intanto, due eventi cruciali cambiarono il corso della Rivoluzione: il 20 settembre le armate francesi sconfissero i prussiani a **Valmy**, segnando una vittoria morale, e il giorno successivo fu eletta la **Convenzione nazionale**, un\'assemblea a [suffragio universale] che sostituì l\'Assemblea legislativa. Composta prevalentemente da borghesi repubblicani e democratici, la Convenzione vide l\'ascesa di due gruppi principali: i **girondini** e i **giacobini**. La maggioranza moderata, detta \"pianura\" o \"palude\", oscillava tra i due schieramenti. Uno dei primi atti della Convenzione fu l\'abolizione della monarchia e la **proclamazione della Repubblica**. Tuttavia, il destino di Luigi XVI divise profondamente i deputati. I giacobini spinsero per processare il re, mentre i girondini tentarono di evitarlo. Alla fine, la Convenzione votò per la sua **condanna a morte**. Luigi XVI fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793. **DALLA REPUBBLICA GIACOBINA AL DIRETTORIO** La fine della monarchia e l\'istituzione della Repubblica in Francia portarono con sé un periodo di grande emergenza politica, economica e sociale. La nuova Assemblea aveva il compito di scrivere una Costituzione repubblicana, ma il contesto in cui operava era caratterizzato da gravi **crisi** interne ed esterne. La condanna a morte di Luigi XVI suscitò **indignazione nelle principali monarchie europee**, spingendo paesi come Inghilterra, Austria, Russia, Prussia, Spagna, Portogallo e Olanda a coalizzarsi contro la Francia rivoluzionaria. Anche il Regno di Sardegna e quello di Napoli si unirono a questa coalizione. Nonostante i successi iniziali della Francia, come la vittoria di Valmy e l'espansione oltre i confini nazionali, la guerra si trasformò presto in una minaccia di invasione. Le difficoltà militari spinsero la Convenzione a introdurre una **leva obbligatoria** di 300.000 uomini, provocando **rivolte** in alcune regioni del paese. La **Vandea**, con la sua forte identità cattolica e monarchica, divenne l'epicentro di una rivolta controrivoluzionaria guidata da nobili realisti e leader locali. Nonostante i ribelli riuscissero a controllare il territorio per alcuni mesi, l'esercito della Repubblica **represse** il movimento con grande violenza. Simili insurrezioni si verificarono in Bretagna, mentre a Parigi la situazione restava tesa: le difficoltà economiche, aggravate dall'inflazione e dalle cattive annate agricole, alimentavano il **malcontento dei sanculotti**, che chiedevano misure più **radicali** per affrontare la crisi. In risposta alle emergenze, la Convenzione adottò misure straordinarie. Tra queste, la creazione del **Comitato di Salute Pubblica** con poteri illimitati, la formazione di una Commissione di difesa generale, preposta lla sorveglianza delle persone sospette, l'istituzione di un **Tribunale Rivoluzionario** per processare i nemici della Rivoluzione e l'introduzione di un **calmiere** sui prezzi dei beni essenziali. Tuttavia, questi provvedimenti **indebolirono** il potere dell'Assemblea, che delegò gran parte delle sue competenze a comitati e tribunali. Il clima politico divenne ancora più teso con il conflitto tra girondini e giacobini. I **girondini**, accusati di frenare la Rivoluzione, furono **estromessi** grazie alla pressione dei sanculotti, culminata nell'assalto all'Assemblea il 2 giugno 1793. Nonostante le resistenze provinciali, i giacobini presero il controllo del Comitato di Salute Pubblica e della Convenzione, avviando un **governo radicale e dittatoriale** che avrebbe caratterizzato il periodo successivo. Il 24 giugno 1793 fu approvata la **Costituzione dell\'anno I** della Repubblica Francese, accompagnata da una nuova Dichiarazione dei **diritti dell\'uomo e del cittadin**o. Questo testo era ispirato ai **principi democratici più radicali**, includendo il **suffragio universale maschile**, il **diritto al lavoro** e ai beni di sussistenza, e la **supremazia** dell\'Assemblea. Tuttavia, la Costituzione non entrò mai in vigore, sospesa a causa dell\'emergenza e del regime autoritario giacobino. Durante questo periodo, furono adottate **leggi per ottenere il consenso popolare**, come il controllo di prezzi e salari. Furono inoltre **abolita la schiavitù** e introdotte riforme come il matrimonio civile, il divorzio e un nuovo calendario. Il gruppo dirigente giacobino era diviso: i **moderati** (\"indulgenti\"), con Danton, e i **radicali** (\"arrabbiati\"), guidati da Marat. La situazione degenerò con **l\'assassinio** **di Marat** il 13 luglio 1793 per mano di Charlotte Corday, una monarchica normanna intenzionata a vendicare i girondini. **Robespierre** sfruttò l\'instabilità per accentrare il potere. I comitati repressivi e il Tribunale rivoluzionario **sospesero i diritti civili**, portando a perquisizioni, arresti arbitrari e processi sommari. Il **Terrore**, simbolizzato dalla ghigliottina, fu giustificato da Robespierre come un mezzo per rigenerare la società e realizzare i principi repubblicani. Tuttavia, divenne uno strumento per **eliminare avversari politici**, dai girondini agli \"indulgenti\" come Danton, fino alla fase estrema del \"**grande Terrore**\" nel giugno 1794. Si stima che tra settembre 1793 e luglio 1794 il Tribunale rivoluzionario abbia causato circa 17.000 vittime. Il regime dittatoriale instaurato da Robespierre e dai giacobini non poté durare a lungo. L\'eccessivo clima di sospetto, il Terrore, le privazioni economiche e le repressioni, che colpirono anche i parigini, fecero perdere popolarità a Robespierre. Il controllo rigoroso sull\'economia, con requisizioni e blocchi dei prezzi, danneggiò contadini, commercianti e popolazione, aumentando il **malcontento generale**. Persino i successi militari non bastarono a risollevare il consenso. Il **9 termidoro** (27 luglio 1794), la Convenzione, grazie a un\'alleanza tra moderati ed estremisti ostili a Robespierre, ne decretò l\'arresto. Il giorno seguente, Robespierre e i suoi collaboratori furono ghigliottinati senza processo, vittime del sistema che avevano creato. Dopo la caduta di Robespierre, la **borghesia moderata riprese il controllo**, sciogliendo i club giacobini e smantellando le istituzioni del Terrore. Venne **abolito il controllo sui prezzi** e fu liberalizzata l\'economia, favorendo mercanti, imprenditori e contadini proprietari, ma **aggravando le difficoltà per i più poveri**. Questo periodo di vendette contro giacobini e sanculotti, condotto da realisti e reazionari, venne chiamato \"Terrore bianco\". La **Costituzione dell\'anno III** (1795) reintrodusse il **suffragio censitario** e un **Parlamento bicamerale**. L\'esecutivo fu affidato a un **Direttorio** di cinque membri con ampi poteri. Il nuovo regime iniziò il 27 ottobre 1795, segnando la fine della fase rivoluzionaria. La liberalizzazione economica scatenò **proteste tra i sanculotti**, che richiedevano il ripristino dei calmieri e l\'applicazione della Costituzione del 1793. L\'esercito **represse l\'insurrezione**, così come sedò nel 1795 i realisti che tentavano di restaurare la monarchia. Nel 1796, la \"**Congiura degli Eguali**\" di François-Noël Babeuf, che mirava a creare una società egualitaria senza proprietà privata, venne soffocata prima di essere attuata. Per mantenere il controllo, il Direttorio si affidò sempre più all\'**esercito**, che continuava a ottenere successi militari all\'estero. Nel 1795, la Francia consolidò le sue conquiste e firmò trattati favorevoli con Prussia e Spagna, continuando la guerra solo contro Austria e Gran Bretagna. L\'alleanza tra borghesia ed esercito avrebbe influenzato profondamente la storia della Francia e dell\'Europa nei decenni successivi.

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