Summary

This document explores Sayad's theory of migration, particularly focusing on the Algerian experience. It discusses the different stages of emigration and how migration reflects societal contradictions. The analysis centers on the social and political implications of migration, and examines power dynamics related to the process.

Full Transcript

LA DOPPIA ASSENZA (SAYAD) mantenevano l’habitus contadino e il buon emigrato non doveva farsi Sayad, sociologo algerino, aveva partecipato a contaminare dal modo di vivere e pensare modo...

LA DOPPIA ASSENZA (SAYAD) mantenevano l’habitus contadino e il buon emigrato non doveva farsi Sayad, sociologo algerino, aveva partecipato a contaminare dal modo di vivere e pensare modo suo alla lotta di liberazione dell’Algeria, cittadino; ritornando al suo villaggio, contro il dominio francese; aveva una profonda l’emigrato diventava oggetto di un intesa intellettuale con Bourdieu, sociologo e processo di reintegrazione e il gruppo filosofo francese, dovuta alla stessa critica che segnalava e puniva tutte le violazioni della rivolgevano al colonialismo francese. buona educazione contadina. Tutta l’opera di Sayad si è sviluppata nella costante  SECONDA ETA’: LA PERDITA DEL analisi critica dell’esercizio del potere e del modo CONTROLLO. in cui il potere stesso viene assorbito dai corpi e La comunità contadina in Algeria non dalle menti. riesce a mantenere il controllo sugli Sayad è autore di una teoria delle migrazioni che emigrati contadini e sui loro può essere considerata unica per la sua coerenza comportamenti. Si dà via a il processo di anticonformista. Essa si può riassumere in un decontadinizzazione: si genera una concetto di straordinaria portata: la migrazione è nuova forma d’emigrazione e un nuovo un fatto sociale totale. tipo di emigrato, non vi è più il contadino Le migrazioni svolgono una “funzione specchio” autentico (Bounija). Non essendo più una sono rivelatrici delle più profonde contraddizioni di missione affidata dal gruppo ad uno dei una società, della sua organizzazione politica e suoi membri, ma l’atto di un individuo che delle sue relazioni con le altre società. agisce di testa propria e per conto proprio, Sayad dimostra che il migrante è “atopos”, un l’emigrazione diventava un progetto curioso ibrido privo di posto, intrappolato nello individuale, privo del suo obiettivo spazio sociale intermedio, tra essere sociale e non inizialmente collettivo. Gli emigrati della essere ne cittadino, ne straniero. prima generazione risparmiavano denaro per formare un gruzzolo che doveva LE TRE ETA’ DELL’EMIGRAZIONE essere spedito in patria per mantenere la Gli studi sul fenomeno migratorio hanno una famiglia di origine; l’emigrato della visione completa solamente se l’analisi comprende seconda fase si preoccupa soltanto di anche le condizioni di origine degli emigrati. Al provvedere alle spese correnti, quelle sue contrario, si avrebbe una visione di questo personali in Francia e quelle della famiglia fenomeno al contempo parziale e etnocentrica. Per rimasta in patria tramite la semplice un’analisi completa, occorre assumere come assistenza alimentare. I nuovi emigrati oggetto la relazione tra il sistema delle assumono un atteggiamento nuovo nei disposizioni degli immigrati e l’insieme dei confronti del lavoro, con maggiore meccanismi ai quali sono sottoposti a causa attenzione all’attività professionale, alla dell’emigrazione. Soltanto la ricostruzione carriera, ai vantaggi legati all’anzianità. integrale delle traiettorie degli emigrati può rilevare Nota negativa degli emigrati della seconda il sistema completo delle determinazioni che hanno generazione è che vivono in una doppia condotto l’emigrato all’attuale punto conclusivo. Le segregazione: il razzismo da parte della differenze registrate al punto conclusivo, società francese e l’esclusione da parte andrebbero riferite sia alle condizioni di vita e di della sua stessa comunità. Questa lavoro in Francia (variabili di conclusione), sia separazione subita dall’emigrato nei alle differenze che inizialmente caratterizzavano il confronti di entrambi i mondi, porta ad un cittadino che poi sarebbe emigrato (cittadino in conflitto con la famiglia di origine. Algeria)(variabili d’origine). L’emigrazione ha provocato una ridefinizione dei ruoli famigliari e un  PRIMA ETA’: EMIGRAZIONE rovesciamento delle vecchie gerarchie: ORDINATA. L’emigrazione della i giovani, essendo quelli che di fatto popolazione algerina avveniva poiché mantengono la famiglia, acquisiscono questi soggetti avevano bisogno di l’autorità del capo famiglia. sopravvivere alle condizioni di povertà del  LA TERZA ETA’: UNA COLONIA paese d’origine. Questi emigrati erano ALGERINA IN FRANCIA. contadini, che in Francia avevano le La comunità emigrata trova in sé stessa possibilità e i mezzi per sostenere sé stessi tutte le condizioni della propria coesione: e la famiglia che era rimasta in patria. La rappresentano il tramite tra le società comunità algerina sceglieva di mandare in d’origine e quei suoi membri di prima e Francia i suoi uomini migliori, di cui seconda generazione che l’hanno lasciata. maggiormente si fidavano. Questi emigrati L’emigrazione algerina non è più popolazione ospitante per valori e struttura sociale un’emigrazione di lavoro maschile, ma e famigliare. diventa un’emigrazione famigliare, con donne e bambini. Conseguentemente vi è la necessità di nuovi servizi e di un nuovo Abbiamo due illusioni che devono essere tipo di commercio alimentate affinché l’emigrazione possa essere UNA MIGRAZIONE ESEMPLARE concepita, realizzata e riprodotta: l’illusione del provvisorio e l’alibi del lavoro. Tutta la storia dell’Algeria costituisce un caso La contraddizione fondamentale per il migrante del esemplare delle conseguenze della “provvisorio che dura”, si trasferisce dalla colonizzazione; La colonizzazione fu una dimensione temporale a quella spaziale: infatti, la colonizzazione di popolamento; l’emigrazione fu sorte dell’emigrato è di continuare a essere eccezionale sia per la sua importanza numerica, presente sebbene assente e là dove si è assenti. sia per la sua continuità e sistematicità. L’emigrazione algerina appare oggi come la prima Quanto costano e quanto fruttano gli emigrati? emigrazione da un paese appartenente al Questa domanda è tipica di chi applica al cosiddetto Terzo Mondo. fenomeno un criterio da economista/contabile, Quando si parla dei fenomeni migratori si pensa pretendendo di attribuire a tale conteggio un valore alla combinazione di due forze complementari: una assoluto. Voler applicare un criterio economico “repulsiva” che caccerebbe gli emigrati da casa quale quello dei costi/benefici, è in realtà una loro e l’altra, “attrattiva”, per cui esiste un Paese manipolazione politica ed etica. Questo sforzo da straniero che esercita una forza attrattiva per gli parte della scienza economica di classificare il emigrati. In realtà, in Francia non fu proprio così: fenomeno secondo criteri oggettivi nasconde il l’immigrazione degli algerini fu all’inizio tentativo di legittimare (o meno) il fenomeno deliberatamente imposta. Nel caso dell’emigrazioni dell’immigrazione. In questo gioco, tutto può in Francia, si può affermare che è il lavoro per diventare costo e profitto sia per la Francia che per immigrati che causa l’immigrazione e non l’Algeria. I diversi gruppi sociali attribuiscono viceversa. l’etichetta di costo o quella d beneficio a seconda del loro specifico interesse. Per comodità si distingue tra “un’immigrazione per lavoro” (lavoratori adulti e maschi) ed NAZIONALISMO ED EMIGRAZIONE “un’immigrazione di popolamento” (percentuale ENA (Élite nordafricana, associazione di famiglie coinvolte), ma tale distinzione non dà, nazionalista) è stato il primo raggruppamento origine a due forme di immigrazione antitetiche. nazionalista algerino nato a Parigi nel 1926. La storia insegna che non tutte le immigrazioni Nasceva con l’obiettivo di confiscare le terre ritenute di popolamento hanno avuto inizio come sottratte agli algerini da parte dei colonialisti immigrazioni di lavoro; è vero invece che qualsiasi francesi, in vista dell’indipendenza del Nord Africa.. fenomeno non temporaneo di immigrazione, si Questa associazione sfocia poi nel PPA-MTLD trasforma col tempo in un’immigrazione di (Partito del popolo Algerino e il movimento per il popolamento. trionfo delle libertà democratiche), e infine all’FLN, il fronte della guerra di indipendenza e il partito Quando il fenomeno dell’emigrazione maschile unico dell’Algeria indipendente. sfugge al controllo del paese di provenienza, allora L’ENA non era né la sola né la prima inizia l’emigrazione famigliare. I primi segni di “associazione” ad aver visto la luce durante quest’ultima forma di emigrazione si sono visti già l’emigrazione in Francia dei lavoratori algerini. prima della Seconda Guerra Mondiale. Solo 20 Queste associazioni erano però ostacolate dal anni dopo si verifica però un’autentica corrente dominio della Francia, che cercava di opprimere migratoria composta da famiglie. anche quelle formazioni apolitiche. Ancora oggi, l’emigrazione famigliare è considerata dall’emigrato come una soluzione Emigrazione significa rottura, rottura con un estrema: se da un lato vi è la sicurezza della territorio e quindi con una popolazione, con un presenza dei famigliari, dall’altro aumenta il rischio ordine sociale. Nel caso dell’Algeria è il prodotto di completare la rottura iniziata con l’emigrazione diretto della colonizzazione. Emigrare costituisce dell’uomo (capofamiglia). oggettivamente un atto fondamentalmente politico. Con l’immigrazione delle famiglie si deve parlare di Essere colonizzato significava essere negato assimilazione: l’immigrazione di popolamento è politicamente, non avere un’identità storica l’immigrazione di chi si assimila/assomiglia alla nazionale. All’indomani della grande guerra, cominciò a delinearsi un’emigrazione opposta a quella “di categorizzazione finisce per controllare le lavoro”, che può essere definita come condizioni di vita e il lavoro degli immigrati per emigrazione politica. L’emigrazione di lavoro era trarne un vantaggio politico ed economico, in formata da contadini impoveriti che ricorrevano alla particolare in un vantaggio nei negoziati condotti soluzione estrema dell’emigrazione perché erano con i paesi d’emigrazione. conviti che così facendo, avrebbero mantenuto e E’ necessario che si vada ad instaurare una salvaguardato il proprio status di contadini; al percezione e comprensione dell’emigrazione come contrario, gli emigrati politici erano molto spesso realtà autonoma. cittadini o facevano parte di quella categoria di rurali che avevano scoperto in Algeria alcune forme di urbanizzazione. Per una buona percentuale erano scolarizzati, scapoli o celibi. L’emigrato militante, può essere equiparato alla figura dello Jayhin colui che si è perduto, è rimasto I TORTI DELL’ASSENTE distrutto da una disgrazia. E’ un marginale, un Secondo Bergamaschi, il migrante vive un individualista, poiché non si conformava né alle doppio senso di colpa: la prima riguarda l’essere norme e alla cultura algerina, né a quelle dello presente nel paese di accoglienza come un non Stato dominante. Questa tipologia di emigrazione nazionale; la seconda è legata all’assenza dal era a maggioranza operaia. Essi erano i primi paese di origine, soprattutto a livello politico. emigrati algerini che si sono assunti il compito di Nell’intervista riportata di un emigrato algerino, lanciarsi nelle lotte sociali del loro tempo, in vista della propria emancipazione, non solo rispetto alla quest’ultimo ricorda e parla di sé stesso da giovane, immigrato da poco, che dopo tanto riesce colonizzazione ma anche rispetto alla loro a trovare un lavoro e del buon ricordo che ne ha. In posizione/classe sociale. L’emigrazione politica seguito però, una serie di disincanti spezzano non avrebbe avuto “senso” senza l’emigrazione di l’illusione che si era creato e inizia una relazione lavoro. conflittuale con il lavoro. L’immigrato non IL CONTRACCOLPO SULLA SOCIETA’ DI riconoscerà mai che la causa del suo male è la ORIGINE colpevolizzazione che ha con se stesso in quanto emigrato. A partire dagli anni 70, dopo il decreto sull’immigrazione riguardante il reinserimento degli L’IMMIGRATO ‘MANOVALE A VITA’ emigrati nella loro società, economia e cultura, La manifestazione del carattere sistemico esplode il conflitto tra gli ‘emigrati’ e la società dell’immigrazione risiede nell’identificazione algerina. L’Algeria diventa Nazione quasi totale tra OS( operaio generico, qualifica indipendente e con l’indipendenza cambia lo tecnica) e immigrato, come se ogni emigrato status giuridico degli emigrati algerini in Francia: da lavoratore fosse os e come se ogni os fosse popolazione di colonizzati che lavorano in Francia, gli emigrati si trasformano in stranieri veri e automaticamente immigrato. La definizione di os propri. non è più tecnica ma diventa sociale. Nell’evoluzione attuale della divisione sociale del Effetto inatteso dell’emigrazione è il rovesciamento lavoro c’è una concentrazione di lavoratori delle frontiere che separano gruppi sociali e la gerarchia sociale, offrendo all’emigrato una immigrati in certe attività e allo stesso tempo nei livelli più bassi di qualifica. La mano d’opera promozione sociale più alta rispetto a quella che immigrata qualificata non supera l’8%. avevano nel paese d’origine. L’immigrato incarna l’alterità per eccellenza: UNA RELAZIONE DI DOMINIO proviene da un paese socialmente ed economicamente povero, quindi si trova in una Il discorso dell’emigrazione diventa subordinato posizione subordinata da tutti i punti di vista. a quello dell’immigrazione, divenendone il suo Sembra che nulla possa rompere l’identificazione prodotto. E’ più facile fondare una scienza tra condizione di immigrato e os. dell’immigrazione in quanto l’immigrazione si L’immigrato os è molto spesso originario di paesi traduce con una presenza, mentre l’emigrazione non industrializzati per cui l’unica finalità che può produce un’assenza, ed essa può essere negata e avere il lavoro è quella di procurargli il salario. colmata. Non vieni assunto per quello che sai fare ma per Il discorso scientifico sull’immigrazione ha preso quello che sei; non sei pagato per il tuo lavoro ma l’abitudine di “accoppiare” gli immigrati alle per quello che sei. motivazioni per cui emigrano per rispondere a esigenze di ordine pubblico, ma questa LA MALATTIA E LA SOFFERENZA DEL CORPO Una delle contraddizioni maggiori presenti nella società fornisce un sostituto dell’oggetto materno. situazione dell’immigrazione è quella che colpisce le relazioni dell’immigrato con il proprio corpo (corpo come strumento di lavoro e come luogo di IL PESO DELLE PAROLE espressione della malattia). L’integrazione è un processo che consiste La malattia, soprattutto quando esclude la idealmente nel passare dall’alterità più radicale possibilità di poter ancora lavorare, sembra all’identità più totale, un processo continuo e non decretare la definitiva negazione dell’immigrato. privo di conflitti. È un discorso che intreccia due Per lui la guarigione è la restituzione della propria principi opposti di coerenza: da una parte, una identità di immigrato. coerenza dichiarata, dall’aria scientifica, dall’altra Il lavoratore immigrato non si aspetta soltanto la parte, una coerenza nascosta, con un’origine guarigione ma anche che gli venga restituito il mitica. precedente equilibrio. Più l’immigrato fatica a Va distinta dalla parola assimilazione in quanto recuperare il proprio equilibrio, più è portato a l’integrazione presuppone l’integrità della persona cercarlo nella medicina; più l’istituzione medica lo fusa ma non dissolta nel gruppo, mentre delude, più è portato a ritenerla responsabile del l’assimilazione equivale alla negazione e alla proprio stato. scomparsa di questa integrità. Tra immigrato e medico si instaurano rapporti Il discorso sull’integrazione è un discorso sempre ambivalenti e all’origine di questa relazione si trova in ritardo sulla realtà sociale di cui deve rendere il discorso che separa le esigenze comuni dalle conto. (Isteresi= caratteristica di un sistema di aspettative del paziente. La diffidenza degli reagire in ritardo alle sollecitazioni applicate e in immigrati verso il verdetto medico si oppone alla dipendenza dello stato precedente). diffidenza dei medici verso tutti i malati che non Il modo giusto per trattare il discorso accettano la guarigione. dell’integrazione è spoliticizzarla e il modo migliore per farlo è di tecnicizzare il problema Sindrome da sinistro(Brissaud): atteggiamento sociale o di farlo confluire solo nel campo della patologico del ferito che rifiuta di riconoscere la morale. propria guarigione perché in buona fede non crede di aver ottenuto, grazie alla legge, un giusto LA NATURALIZZAZIONE risarcimento per il danno subito. L’atteggiamento Naturalizzazione = acquisizione della cittadinanza del malato affetto da questa sindrome può essere da parte di uno straniero, a seguito di un atto della isolato, ma si combina spesso con atteggiamenti pubblica autorità, subordinatamente alla nevrotici , frustrazione, paranoia. Contestare il sussistenza di determinati requisiti (assenza giudizio emesso da uno o più medici potrebbe precedenti penali, residenza periodo lungo di essere accettato, ma negare una guarigione, non tempo etc), per matrimonio o per meriti particolari. può che essere il comportamento di uno spirito Tra l’immigrazione e la naturalizzazione si è “illogico”. stabilita una relazione dialettica. Per la previdenza sociale e la medicina il corpo è L’unica vera immigrazione, soprattutto quando è solo uno strumento. Per il lavoratore immigrato, il permanente, è quella che si rifonde attraverso la corpo è vissuto come un modo di essere presente naturalizzazione. nel mondo fisico e sociale e a se stesso.  Gli immigrati più ostili all’idea di Secondo gli psichiatri l’immigrazione, con le sue naturalizzazione sono quelli che occupano difficoltà, offre l’occasione di rievocare e di provare, il grado più basso nella gerarchia sociale e la frustrazione generata dalla sparizione del nella scala delle professioni. Una simile transfert materno. Non ci sono dubbi per gli ostilità alla naturalizzazione può essere psichiatri: la relazione tra il corpo, il padre, e la interpretata, come un maggior madre è una relazione diretta e immediata. attaccamento alla nazionalità di origine. Al Bennani: ‘’ogni soggetto si trova preso in due contrario, gli stranieri che occupano dimensioni: una storia personale e una storia posizioni sociali relativamente privilegiate, sociale e può così stabilire un legame sia tra il si mostrano più inclini ad acquisire la corpo e il patriarcato, sia tra la circoncisione e la nazionalità francese.Inoltre questi ultimi, madre” tendono a concepire la naturalizzazione, Berthelier = reazione nevrotiche e depressive non come la sostituzione di una nazionalità derivano dall’attaccamento alla madre, che con un’altra, ma come l’accumulazione solitamente è compensato dalla pregnanza di una soggettiva di due nazionalità. struttura sociale protettiva e rassicurante in cui la  La naturalizzazione non manca di prendere la forma di una fedeltà verso il dominante, di cui si cerca la protezione e di cui si desiderano quei vantaggi che l’adozione della sua nazionalità può offrire. La sensazione di essere scomunicati quando ci si naturalizza resta abbastanza forte in quasi tutti i naturalizzati. Nei casi estremi si confonde con un profondo senso di colpa.  La naturalizzazione è un atto pubblico che impegna pubblicamente il suo autore e quindi la sua famiglia. In questo senso è un atto principalmente maschile.

Use Quizgecko on...
Browser
Browser