Summary

Questo documento introduce il materialismo storico di Karl Marx, concentrandosi sull'influenza del pensiero di Feuerbach e sull'analisi della religione come espressione della classe dominante. Esplora il concetto di ideologia come strumento di legittimazione del potere, e presenta una visione materialistica della storia come lotta di classe.

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KARL MARX Introduzione al Materialismo Storico Lavoro di gruppo Feuerbach e L’essenza del cristianesimo Per comprendere il pensiero di Marx, è fondamentale considerare l'in uenza di Ludwig Feuerbach, in particolare la sua opera L’essenza del cristianesimo (1841). Feuerbach ribalta il rapporto tra...

KARL MARX Introduzione al Materialismo Storico Lavoro di gruppo Feuerbach e L’essenza del cristianesimo Per comprendere il pensiero di Marx, è fondamentale considerare l'in uenza di Ludwig Feuerbach, in particolare la sua opera L’essenza del cristianesimo (1841). Feuerbach ribalta il rapporto tra essere e pensiero proposto da Hegel: non è il pensiero a generare la realtà, ma è la realtà concreta a dar vita ai pensieri e alle ideologie. Sostiene che la religione non rappresenta una verità assoluta, ma una proiezione dei desideri umani. Le qualità divine, come amore e giustizia, non esistono nel mondo esterno, ma ri ettono i bisogni umani. Come afferma Feuerbach: “Non è Dio che crea l’uomo, ma l’uomo che crea Dio”. Feuerbach parla di alienazione quando gli esseri umani si allontanano dalla loro vera essenza proiettando le loro qualità su un Dio esterno. Così, la religione diventa un ostacolo alla realizzazione della piena umanità. La soluzione a questa alienazione, secondo Feuerbach, è l’ateismo: solo negando Dio si può ritrovare l’unità con se stessi. PENSIERO REALTA’ Da Feuerbach a Marx Marx riconosce il merito della critica di Feuerbach alla religione, ma ritiene che questa analisi sia limitata. Nelle sue Tesi su Feuerbach, Marx afferma che, sebbene Feuerbach abbia criticato le idee religiose come proiezioni dell’uomo, non abbia analizzato le sue origini materiali (ovvero il perché l’uomo ha avuto bisogno, storicamente, della religione). La critica di Feuerbach dunque non è suf ciente, poiché non affronta le radici economiche e sociali della religione. Per Marx, la religione è una risposta ai bisogni materiali delle persone e, in condizioni di vita dure, può apparire come una consolazione. Tuttavia, è essenziale andare oltre la critica della religione per affrontare le condizioni materiali che alimentano tutte le forme di alienazione (l’alienazione, in altri termini, non si limita alla religione, ma altri ambiti, derivati dal sistema economicoo) fi Ideologia come espressione della classe dominante Dalla realtà, non si produce soltanto la religione, come voleva Feuerbach, ma anche tutte le altre forme di pensiero, che possiamo far rientrare all'interno del concetto più ampio di ideologia. Marx sostiene che le idee dominanti in una società non sono neutrali, ma ri ettono gli interessi della classe dominante, quella che controlla i mezzi di produzione (gli strumenti che servono all’uomo per la produzione). Le idee della classe dominante giusti cano e mantengono il suo potere. Leggi, norme sociali e loso e prevalenti servono a perpetuare l'egemonia borghese. Ciò implica che la realtà possa essere distorta: l’ideologia presenta una visione del mondo che nasconde le contraddizioni e le ingiustizie sociali, rendendo dif cile per le persone riconoscere la propria oppressione. La Storia come lotta tra le classi Marx propone una visione della storia come lotta tra classi, un concetto centrale nella sua opera. Ogni epoca è caratterizzata da con itti tra classi opposte, derivanti da contraddizioni economiche e sociali nel sistema produttivo. Le lotte di classe sono il motore del cambiamento storico. Ogni sistema di produzione genera contraddizioni, che, quando diventano insostenibili, portano a crisi e rivoluzioni. La transizione dal feudalesimo al capitalismo è un esempio di come un sistema economico possa essere rovesciato da forze sociali contraddittorie. Nel sistema feudale, la nobiltà dominava i contadini attraverso rapporti di obbligo reciproco. Con la crescita delle città e lo sviluppo delle forze produttive, i contadini iniziarono a ribellarsi, sfociando in un rovesciamento del sistema. Questa lotta tra classi si ripresenterà anche nel capitalismo, dove il con itto principale sarà tra proletariato e borghesia. Dialettica Marx eredita da Hegel la concezione dialettica, ma la trasforma radicalmente, da diversi punti di vista: 1. IL SOGGETTO del processo, che in Hegel è lo spirito, in Marx è la struttura economica. Dunque Marx materializza la dialettica hegeliana (dialettica non idealista, ma materialista). 2. LA MANCATA TEORIZZAZIONE, l’aspetto dialettico non è teorizzato, ma viene osservato direttamente nella storia. 3. I CONTRASTI, non hanno natura teoretica, quasi concettuale, ma sono concreti e fl fl fl fi avvengono tra classi sociali. Il primo grande contrasto che Marx analizza è quello tra aristocrazia e borghesia. L’aristocrazia, rappresentante del vecchio ordine feudale, viene progressivamente soppiantata dalla borghesia, la classe emergente con l’avvento del capitalismo, che si è fatta con il lavoro. Questo passaggio è dialettico perché la borghesia non solo supera l’aristocrazia, ma lo fa incorporando le contraddizioni del feudalesimo in un nuovo sistema economico, il capitalismo. Tuttavia, Marx prevede che la borghesia non sia l’ultima classe dominante: con il tempo, emergerà una nuova classe oppressa, il proletariato, che si troverà in lotta con la borghesia per il controllo delle risorse e dei mezzi di produzione. Manoscritti economico- loso ci Nei Manoscritti economico- loso ci del 1844, Marx esplora la categoria della scissione, che si riferisce alla frattura tra l’uomo come individuo materiale e l’uomo come membro della società civile. In altre parole, l’uomo vive una sorta di doppia esistenza: “in terra come borghese”, cioè immerso negli interessi materiali e privati, e “in cielo come cittadino”, nel quale aderisce a un mondo astratto di libertà e diritti proclamati dallo Stato. Marx vede questa scissione come una delle prime manifestazioni dell’alienazione. L’uomo è alienato non solo dalla società in cui vive, ma anche da sé stesso, poiché la sua vera natura e la sua vita concreta sono separate dall’immagine ideale che gli viene fornita dallo Stato e dalla società borghese. All’interno degli scritti Marx elabora anche il concetto di alienazione (in Hegel era rappresentato dalla possibilità di una realtà di negare se stessa attraverso l’antitesi), in Feuerbach l’alienazione è il risultato della proiezionedi Dio e dunque caratterizzata dalla privazione dell’uomo di se stesso; in Marx, in ne, è sempre un fenomeno patologico e negativo come in Feuerbach, ma che non rimane a livello coscienziale, ma concreto. Egli identi ca quattro aspetti principali dell’alienazione, che descrivono il rapporto dell’uomo con il lavoro e la società sotto il capitalismo: 1. Alienazione rispetto al prodotto del lavoro: il lavoratoreeproduce merci che non gli appartengono e dalle quali è separato. 2. Alienazione rispetto all’atto del lavoro: Il processo lavorativo diventa meccanico e ripetitivo. Il lavoro non è più un’attività attraverso cui l’uomo esprime se stesso, ma un’attività imposta dal capitale, ridotta a mera fatica per sopravvivere. Il lavoro, anziché essere un fi fi fi fi fi fi

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