Le prime civiltà urbane - PDF
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Questo testo è un'introduzione alle civiltà antiche. Il documento analizza le prime civiltà urbane, con particolare attenzione alla Bibbia, agli Ebrei, alla civiltà minoica e ai Micenei. Il testo esplora anche la cultura e i costumi di queste società antiche, mettendole in relazione con la nostra civiltà di oggi.
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# Le prime civiltà urbane ## Unità di apprendimento 2 ### 58 Nelle pagine della Bibbia troviamo infatti miti che spiegano l'origine del creato, inni da elevare a Dio, trattati filosofici che si interrogano sul valore della vita e testi storici che ricostruiscono la storia del popolo ebraico. Sopr...
# Le prime civiltà urbane ## Unità di apprendimento 2 ### 58 Nelle pagine della Bibbia troviamo infatti miti che spiegano l'origine del creato, inni da elevare a Dio, trattati filosofici che si interrogano sul valore della vita e testi storici che ricostruiscono la storia del popolo ebraico. Soprattutto la Bibbia contiene i precetti morali dati da Dio agli uomini. Per questo motivo la Bibbia riveste un'importanza enorme per la nostra civiltà: le nostre regole morali ed etiche discendono in gran parte da essa. ### I fondamentali * **Gli Ebrei sono il primo popolo monoteista della storia.** * **Qual è la differenza tra la religione ebraica e le religioni antiche?** Le differenze tra la religione ebraica e le religioni antiche sono numerose. Nelle religioni antiche gli dei non avevano creato il mondo e, sebbene fossero immortali, non erano eterni ma erano nati da altri dèi. Il Dio della Bibbia, invece, oltre a essere eterno è il creatore del cosmo e degli uomini. Inoltre le altre civiltà immaginavano che gli dèi avessero fattezze umane e li riproducevano come idoli a cui andavano tributati sacrifici: al contrario gli Ebrei non raffiguravano Dio in quanto egli era un'entità immateriale e spirituale che non poteva essere disegnata o scolpita. Infine, per gli Ebrei, dopo la morte gli uomini sarebbero stati giudicati da Dio e premiati o puniti a seconda del loro comportamento. Se in vita una persona si era comportata rettamente, la sua anima sarebbe volata in cielo; altrimenti sarebbe sprofondata nella Geenna, l'equivalente del nostro inferno. ### Gli Ebrei arrivano in Palestina Secondo il racconto della Bibbia inizialmente gli Ebrei vivevano in Mesopotamia attorno alla città di Ur. Attorno al 1900 a.C. Abramo strinse un patto con Dio e condusse gli Ebrei verso l'odierna Palestina, la terra che Dio aveva promesso agli Ebrei in cambio della loro fedeltà. Dopo la morte di Abramo la guida degli Ebrei fu assunta da suo figlio Isacco e quindi dal figlio di questi Giacobbe. ### La schiavitù e l'esodo dall'Egitto Attorno al 1700 a.C. una serie di carestie costrinse gli Ebrei a emigrare in Egitto. In quello stesso periodo l'Egitto stava subendo l'invasione degli Hyksos ed è quindi possibile che gli Ebrei fossero uno dei popoli che misero fine al Medio Regno. Inizialmente gli ebrei furono bene accolti ma, in seguito, cominciarono a essere perseguitati sino a essere ridotti in schiavitù. Nel XIII secolo a.C., stanchi delle persecuzioni, gli Ebrei lasciarono l'Egitto sotto la guida di Mosè. Dopo un viaggio durato probabilmente alcuni decenni e durante il quale Mosè ricevette da Dio le Tavole della Legge - poterono rientrare in Palestina. Qui, approfittando della crisi dell'impero egiziano, si erano stanziati altri popoli, fra cui i Filistei. #### 47 **Lezlone** ### La crisi dell'età del bronzo e le civiltà dell'Egeo #### 3 Gli ultimi secoli dell'età del bronzo furono quindi un'epoca caratterizzata dagli scambi commerciali, dai contatti tra le diverse civiltà e dallo scambio culturale tra i vari popoli. Ma non sempre i contatti tra le civiltà furono pacifici. Infatti all'espansione commerciale si accompagnava spesso quella militare: questo portò a frequenti guerre tra gli imperi del tempo. Nel XIII secolo a.C., per esempio, gli Hittiti si espansero verso la Siria, proprio mentre gli Egizi tentavano la conquista della stessa regione. Nel 1274 a.C. presso Qadesh, in Siria, l'esercito hittita e quello egiziano si scontrarono in quella che fu una delle più grandi battaglie dell'antichità. Lo scontro si concluse senza un vero vincitore e portò alla stipulazione del primo trattato di pace internazionale della storia. #### Lavorare con le immagini L'età del bronzo fu un periodo ricco di scambi commerciali e di guerre. Nell'immagine uno scriba egizio conta delle mani destre, che erano state mozzate ai soldati nemici catturati in battaglia e rimessi in libertà. (BasPhoto / Shutterstock) Sapresti dire perché a essere mozzata era proprio la mano destra? ### 2. Creta e la civiltà minoica ### Il mito del Minotauro Nella parte meridionale dell'Egeo sorge la grande isola di Creta, dove si sviluppò la fiorente civiltà minoica. L'aggettivo minoico deriva da Minosse, il mitico re che secondo la tradizione avrebbe governato sull'isola. Secondo il mito Minosse fece costruire il labirinto nel quale era imprigionato il Minotauro, un mostro dal corpo di uomo e dalla testa di toro che si cibava di carne umana. Ogni anno la città di Atene doveva inviare a Creta sette ragazzi e sette ragazze che, una volta giunti sull'isola, venivano fatti entrare nel labirinto dove il Minotauro li divorava. Un giorno Teseo, figlio del re di Atene, decise di porre fine al tributo di sangue e si offrì volontario per il sacrificio. Grazie all'aiuto della principessa cretese Arianna, Teseo entrò nel labirinto e uccise il Minotauro liberando per sempre Atene dal tributo di sangue. ### Dietro il mito appare la realtà storica? La storia del Minotauro è ovviamente una leggenda ma, sotto forma di racconto, i miti antichi permettono di intravedere la realtà storica. I palazzi cretesi, infatti, erano molto grandi e formati da innumerevoli stanze collegate tra di loro da lunghi e tortuosi corridoi. Fu probabilmente da questi intricati palazzi - nei quali uno straniero poteva facilmente smarrirsi - che scaturì l'immagine mitica del labirinto. Il termine labirinto deriva invece dall'ascia bipenne, chiamata labrys, che veniva utilizzata per i sacrifici, anche umani. Inoltre, a Creta alcune cerimonie religiose prevedevano la presenza di un toro. Fu probabilmente unendo questi tre dati - i palazzi labirintici, l'ascia per i sacrifici e i culti in onore dei tori - che nacque il mito del Minotauro, il mostro mezzo toro che uccide e divora gli uomini. #### II Minotauro. Vaso attico datato 515 a.C. (Madrid, Museo Nazionale Archeologico/M. Nguyen) #### 46 **Unità di apprendimento** ### Le prime civiltà urbane #### 2 ### 1. Il Mediterraneo, crocevia di civiltà ### L'urbanizzazione si diffonde in Siria e Grecia Le prime città sorsero in Egitto e in Mesopotamia ma, nei secoli successivi, l'urbanizzazione si diffuse nel Mediterraneo orientale raggiungendo la Siria, la Palestina, l'Iran e l'area dell'Egeo. In queste regioni sorsero nuove e ricche civiltà, ognuna delle quali contribui in modo originale allo sviluppo della società umana. Per quanto le civiltà del tempo fossero distanti l'una dall'altra e separate da mari o da deserti, a partire dal XV secolo a.C. i contatti tra di loro si intensificarono: i sovrani si scambiavano lettere e ambascerie, concludevano trattati di alleanza sanciti da matrimoni e si scambiavano ricchi doni. ### Aumentano i contatti tra civiltà L'aumento dei contatti tra le civiltà dell'età del bronzo fu reso possibile dai progressi delle tecniche di navigazione. A partire dal XV secolo a.C. le migliorate apportate alle navi resero possibile affrontare la navigazione in mare aperto. I marinai impararono a conoscere meglio le correnti e a impiegare i venti per navigare a vela: in questo modo le città che sorgevano lungo le coste furono collegate da rotte sempre più trafficate. I commerci si svolgevano probabilmente in senso antiorario, in modo da sfruttare i venti che nel Mediterraneo tendono a essere costanti: le navi partivano da Creta, raggiungevano l'Egitto e quindi risalivano il Mediterraneo passando per la Palestina, la Siria e Cipro. Raggiungevano quindi il mar Egeo e le coste dell'Anatolia e della Grecia, per fare poi ritorno a Creta. Il mar Egeo, grazie alle molte isole che potevano offrire riparo e ristoro a navi e navigatori, divenne una delle principali aree commerciali del tempo. A essere scambiati erano soprattutto i prodotti non disponibili sul posto e che quindi dovevano necessariamente essere importati: lo stagno, per esempio, che serviva a realizzare il bronzo, giungeva in Mesopotamia dall'Afghanistan e da lì veniva poi portato in Siria, nell'Egeo e in Egitto. Il rame invece proveniva soprattutto dalle miniere di Cipro. A essere commercializzati erano anche i prodotti di lusso - unguenti, gemme e ceramiche preziose - destinati alle aristocrazie dei vari regni, ma le navi trasportavano anche prodotti alimentari come vino e olio. **Navi mercantili fenicie trasportano del legname.** Rilievo dal palazzo del re assiro Sargon II, 713-706 a.C. (Parigi, Museo del Louvre) ### I fondamentali Le imbarcazioni che solcano il Mediterraneo mettono in contatto le diverse civiltà. #### 48 **Lavorare con le immagini** Teseo e il Minotauro. Scena di combattimento al centro del labirinto. Mosaico romano. (Pompei, Casa del Labirinto) Perché la parola dedalo è un sinonimo di labirinto? Se non conosci la ragione, cerca su Internet l'origine di questa parola e scopri in che modo si collega alla storia del Minotauro. ### 1 Cretesi controllano i commerci nell'Egeo Creta era ricca di terreni fertili che davano raccolti abbondanti, una parte dei quali poteva dunque essere destinata ai commerci. Approfittando della posizione della propria isola, vicina alle coste della Grecia e dell'Asia Minore, i Cretesi divennero abili navigatori e mercanti: le loro navi commerciavano con le città della Grecia e dell'attuale Turchia e si spingevano fino ai porti della Siria e dell'Egitto trasportando vino, olio, lana, pietre preziose e prodotti artigianali di pregiata fattura. Un tempo si credeva che i Cretesi fossero gli unici a navigare durante l'età del bronzo: recenti scoperte archeologiche hanno però dimostrato che il Mediterraneo era solcato anche da navi provenienti dall'Egitto, dalla Siria e dalla Palestina. Non c'è però dubbio che gli abitanti di Creta divennero i più importanti mercanti del tempo e assunsero il controllo dei commerci nell'Egeo. In alcuni casi i Cretesi imposero tributi economici alle popolazioni vicine: il tributo di ragazzi e ragazze pagato annualmente da Atene è la traslitterazione mitica di questi tributi. ### Ricchi palazzi privi di difese A partire dal 2000 a.C. sull'isola sorsero splendidi palazzi, ognuno dei quali era probabilmente il centro di un piccolo regno autonomo. Il più grande e maestoso di questi palazzi, quello di Cnosso, occupava un'area di più di 20 000 m² e ospitava gli alloggi del sovrano e della corte, oltre alle sale per le udienze, frantoi per la spremitura delle olive, laboratori artigianali e magazzini dove erano custodite centinaia di anfore ricolme di grano, olio e vino. A differenza delle città della Mesopotamia o dell'Egitto, i palazzi cretesi erano privi di mura e di altre strutture difensive: probabilmente perché l'isola era già protetta dalla sua flotta e dalla distanza che la separava dalla terraferma. ### La cultura cretese Quella minoica era una civiltà ricca e raffinata. Le stanze dei palazzi erano decorate con meravigliosi affreschi, grazie ai quali possiamo conoscere la cultura cretese. Sappiamo che a Creta si tenevano giochi in cui giovani di entrambi i sessi sfidavano un toro, volteggiando acrobaticamente sopra la sua schiena: tali cerimonie avevano un significato religioso, perché in molte delle civiltà antiche il toro era un simbolo di fertilità. La religione cretese attribuiva grande importanza alle divinità femminili, in particolare alla Dea Madre, signora della terra e della vegetazione e portatrice di vita. ### Un bastione del palazzo di Cnosso. L'affresco fra le colonne è stato ricostruito negli anni Trenta del Novecento dall'archeologo inglese Arthur Evans. (R. Marinello/ Shutterstock) ### I Cretesi controllano i commerci nell'Egeo Creta era ricca di terreni fertili che davano raccolti abbondanti, una parte dei quali poteva dunque essere destinata ai commerci. Approfittando della posizione della propria isola, vicina alle coste della Grecia e dell'Asia Minore, i Cretesi divennero abili navigatori e mercanti: le loro navi commerciavano con le città della Grecia e dell'attuale Turchia e si spingevano fino ai porti della Siria e dell'Egitto trasportando vino, olio, lana, pietre preziose e prodotti artigianali di pregiata fattura. Un tempo si credeva che i Cretesi fossero gli unici a navigare durante l'età del bronzo: recenti scoperte archeologiche hanno però dimostrato che il Mediterraneo era solcato anche da navi provenienti dall'Egitto, dalla Siria e dalla Palestina. Non c'è però dubbio che gli abitanti di Creta divennero i più importanti mercanti del tempo e assunsero il controllo dei commerci nell'Egeo. In alcuni casi i Cretesi imposero tributi economici alle popolazioni vicine: il tributo di ragazzi e ragazze pagato annualmente da Atene è la traslitterazione mitica di questi tributi. ### Ricchi palazzi privi di difese A partire dal 2000 a.C. sull'isola sorsero splendidi palazzi, ognuno dei quali era probabilmente il centro di un piccolo regno autonomo. Il più grande e maestoso di questi palazzi, quello di Cnosso, occupava un'area di più di 20 000 m² e ospitava gli alloggi del sovrano e della corte, oltre alle sale per le udienze, frantoi per la spremitura delle olive, laboratori artigianali e magazzini dove erano custodite centinaia di anfore ricolme di grano, olio e vino. A differenza delle città della Mesopotamia o dell'Egitto, i palazzi cretesi erano privi di mura e di altre strutture difensive: probabilmente perché l'isola era già protetta dalla sua flotta e dalla distanza che la separava dalla terraferma. ### La cultura cretese Quella minoica era una civiltà ricca e raffinata. Le stanze dei palazzi erano decorate con meravigliosi affreschi, grazie ai quali possiamo conoscere la cultura cretese. Sappiamo che a Creta si tenevano giochi in cui giovani di entrambi i sessi sfidavano un toro, volteggiando acrobaticamente sopra la sua schiena: tali cerimonie avevano un significato religioso, perché in molte delle civiltà antiche il toro era un simbolo di fertilità. La religione cretese attribuiva grande importanza alle divinità femminili, in particolare alla Dea Madre, signora della terra e della vegetazione e portatrice di vita. ### Terremoti e invasioni pongono fine alla civiltà minoica La storia cretese conobbe due momenti di crisi. Il primo - testimoniato dalla distruzione dei palazzi più antichi - si verificò attorno al 1700 a.C. e fu probabilmente causato da uno o più terremoti: infatti i palazzi di suutti non presentano i segni degli incendi che solitamente si accompagnavano alle conquiste militari e ai saccheggi. Poco dopo la crisi i palazzi furono riedificati in forme ancora più grandiose. Attorno al 1450 a.C., però, i palazzi furono nuovamente distrutti, forse a causa di rivolte scoppiate nell'isola. Questa volta i palazzi non furono ricostruiti e per Creta iniziò un lungo periodo di decadenza. Nei decenni successivi Creta venne conquistata dai Micenei, un popolo proveniente dalla penisola greca. Trova così conferma anche l'ultima parte del racconto mitologico: l'arrivo a Creta dalla Grecia di Teseo, l'eroe che uccise il Minotauro. #### 49 **Lezlone** ### La crisi dell'età del bronzo e le civiltà dell'Egeo #### 3 A differenza di quelli cretesi, i palazzi micenei erano fortificati con grosse mura di pietra - potevano arrivare ad avere uno spessore di 15 metri - che sono dette "ciclopiche" perché secondo le antiche leggende erano state costruite proprio dai leggendari Ciclopi. Gli artigiani e i contadini vivevano invece in villaggi - detti demos - posti ai piedi dell'acropoli. La forma della città micenea, con la sua divisione verticale, rispecchiava dunque le caratteristiche di una società guerriera e aristocratica: in alto vivevano i pochi che detenevano il potere, in basso coloro che dovevano obbedire. ### Ai commerci via mare si unisce la razzia L'economia micenea si basava sull'allevamento degli ovini e sulla coltivazione dei cereali, della vite e dell'olivo. I Micenei erano anche ottimi artigiani - particolarmente abili nella lavorazione dei tessuti, dell'oro e della ceramica – e buoni mercanti e navigatori. Come abbiamo visto, attorno al 1450 a.C. attaccarono e conquistarono Creta: il crollo della civiltà cretese consenti ai Micenei di assumere il controllo delle rotte dell'Egeo e di instaurare rapporti commerciali con le popolazioni di un'area che andava dall'Asia Minore e dall'Egitto sino alla Sicilia e all'Italia meridionale. Malgrado lo sviluppo dei commerci, i Micenei rimasero un popolo guerriero e, all'espansione commerciale, unirono spedizioni per razziare le città costiere. È all'interno dell'espansionismo marino dei Micenei che si collocano l'assedio e la distruzione di Troia narrate nell'Iliade. Troia fu conquistata e distrutta attorno al 1250 a.C. da una coalizione di città micenee. ### Troia è veramente esistita? E perché è stata assediata e distrutta? Secondo il mito, Troia fu assediata dagli Achei perché Paride, figlio del re di Troia, aveva rapito Elena, moglie del re di Sparta Menelao. Le vicende legate all'assedio di Troia e al ritorno in patria dei guerrieri greci sono narrate nell'Iliade e nell'Odissea. Questi due poemi, che sono all'origine della nostra letteratura, sono tradizionalmente attribuiti a un cantore cieco, Omero. L'assedio di Troia è realmente avvenuto: a fine Ottocento un archeologo tedesco, Heinrich Schliemann, seguendo le indicazioni fornite da Omero nell'Iliade si recò nella località di Hissarlik, in Turchia, e trovò i resti di una città che era stata saccheggiata e data alle fiamme. Questo non significa che nell'Iliade ogni cosa corrisponda alla verità. L'autore del poema, infatti, arricchisce la verità storica con particolari mitologici, come la presenza degli dèi o l'idea che il rapimento di Elena fosse la causa della guerra. I motivi dell'assedio di Troia sono in realtà di tutt'altra natura: per molto tempo si è ritenuto che i Micenei avessero attaccato la città per strappare ai Troiani il controllo delle rotte commerciali tra il mar Egeo e il Mar Nero. Studi recenti hanno però dimostrato che Troia non possedeva un porto e, quindi, non era un importante centro commerciale. La realtà è probabilmente più semplice: Troia fu assediata e distrutta dai Micenei per depredarne le ricchezze. **La Porta dei Leoni e le mura di Micene.** Sono costruite con blocchi di pietra di diverse tonnellate. (Andreas Trepte) ### Lessico **Coalizione** Qual è un sinonimo di coalizione? * a. Alleanza. * b. Insieme. * c. Squadra. * d. Unione. **Dov'è... Troia** ### 56 **Unità di apprendimento** ### Le prime civiltà urbane #### 2 ### I Fenici si orientano con la stella polare Il successo dei Fenici fu dovuto principalmente alla loro abilità di marinal. Furono i primi a costruire navi con il fondo arrotondato, impermeabilizzate con il bitume e dotate della chiglia e di un rudimentale timone. Furono i primi, inoltre, a utilizzare la stella polare per orientarsi, cosa che permetteva loro di navigare di notte senza perdersi in alto mare. Grazie al fatto che potevano viaggiare in mare aperto anche di notte i Fenici si spinsero più lontano di quanto avessero fatto i Cretesi. Raggiunsero infatti le coste della Sicilia, della Sardegna, della penisola iberica e del Marocco. Forse varcarono lo stretto di Gibilterra e giunsero addirittura sino alle isole britanniche. ### Lessico **Chiglia** E la trave che attraversa longitudinalmente lo scafo, conferendogli maggiore resistenza. ### I Fenici esportavano soprattutto legname da costruzione e prodotti artigianali di grande pregio (come le ceramiche, gli oggetti in vetro e le stoffe tinte con la porpora) che barattavano con metalli preziosi, sale, schiavi. ### In tutto il Mediterraneo nascono colonie fenicie I Fenici fondarono delle colonie lungo le coste del Mediterraneo: sono di origine fenicia Palermo, Cagliari, Cadice e soprattutto Cartagine, fondata sulle coste dell'attuale Tunisia nel IX secolo a.C. Inizialmente le colonie erano piccoli avamposti che servivano a scambiare materie prime e prodotti artigianali con le popolazioni locali e a rifornire le navi di viveri e acqua. Col tempo alcuni di questi avamposti crebbero di dimensioni fino a diventare delle grandi città e, nel caso di Cartagine, a costruire un vero e proprio impero capace di contrapporsi alla potenza di Roma. **Navi mercantili fenicie trasportano del legname.** Rilievo dal palazzo del re assiro Sargon II, 713-706 a.C. (Parigi, Museo del Louvre) #### Lavorare sulle carte Con l'aiuto di un atlante, scopri quali Paesi odierni toccavano i Fenici durante i loro viaggi. ### I Fenici inventano l'alfabeto fonetico Per molti secoli i Fenici furono i dominatori incontrastati del Mediterraneo, sul quale esercitarono un'importante funzione di mediazione commerciale e culturale. Il principale contributo dato dai fenici allo sviluppo della nostra civiltà fu sicuramente l'invenzione - avvenuta attorno al 1000 a.C. - dell'alfabeto fonetico, ossia di un sistema di scrittura nel quale ogni simbolo non corrisponde a una parola ma a un suono. I fenici erano mercanti e, per tener conto delle merci che acquistavano o vendevano, avevano bisogno di un metodo di scrittura più semplice e veloce dei pittogrammi in uso in Mesopotamia. #### 57 **Lezlone** ### La crisi dell'età del bronzo e le civiltà dell'Egeo #### 3 L'alfabeto fenicio era formato da appena 22 segni grafici ed era di conseguenza molto più facile da imparare delle migliaia di segni delle scritture mesopotamiche o egizie. Le lettere dell'alfabeto fenicio erano tutte consonanti: ad aggiungervi le vocali furono i Greci. Più tardi, tramite i Greci e i Fenici, il sistema di scrittura fonetico si diffuse in Italia presso gli Etruschi e i Romani. ### L'EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA * **SUMERI** Scrittura pittografica (cuneiforme) * **EGIZI** Scrittura pittografica (geroglifica) * **FENICI** Scrittura fonetica ### I fondamentali * I Fenici inventano l'alfabeto fonetico. ### 7. Gli Ebrei, il popolo di Dio ### Gli Ebrei sono monoteisti Nell'antica Palestina viveva una popolazione di pastori seminomadi fondamentale per la nascita della nostra civiltà: gli Ebrei. Gli Ebrei si distinguevano da tutti gli altri popoli dell'antichità perché erano i soli ad avere una religione monoteista. Veneravano infatti un unico dio - Yahveh - con il quale avevano stretto un patto di alleanza: in cambio della loro fedeltà, Dio li aveva infatti scelti come il “popolo eletto". ### La Bibbia: il testo sacro che narra la storia degli Ebrei Gli Ebrei possiedono un testo sacro, la Bibbia, che contiene il messaggio inviato da Dio agli uomini. Non si tratta di un'opera unitaria, ma piuttosto di una raccolta di testi (la parola greca biblia è il plurale di biblion, «libro») che appartengono a tipologie molto diverse fra di loro. ### Leggere la Storia ### L'incontro sul monte Sinai Ecco come il racconto biblico descrive, nel libro dell'Esodo, la consegna a Mosè delle Tavole della Legge, su cui erano incisi i Dieci comandamenti imposti da Yahveh agli Ebrei. Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai dove si accamparono. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Dio allora pronunciò queste parole: "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi al di fuori di me. Non farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano." >>> Esodo, 6, 19-20 * a. Quali "segni" preannunciano l'incontro soprannaturale tra Yahveh e Mosè? Sottolinea nel testo la risposta. * b. A quale aspetto della religione ebraica rimanda il comandamento «non avrai altri dèi al di fuori di me»? * c. Ritrova nel testo i passaggi nei quali si fa riferimento al patto che gli Ebrei hanno stretto con Dio e impiegali per definire la natura di tale patto. * d. Parlando a Mosè, Dio stabilisce delle regole che gli Ebrei dovranno osservare. Come vengono comunemente chiamate queste regole? * e. La Bibbia contiene sia la storia del popolo ebraico che delle norme etiche. Il brano che hai letto conferma o nega questa affermazione? #### 50 **3. La Grecia micenea** **Unità di apprendimento** **Le prime civiltà urbane** #### 2 ### 1 Micenei, progenitori dei Greci Attorno al 2000 a.С. alcune popolazioni indoeuropee cominciarono a migrare nella penisola greca, vi si stabilirono e si fusero con le popolazioni locali. Tra i gruppi indoeuropei che giunsero in Grecia vi erano gli Achei, che si stanziarono nella regione del Peloponneso dove fondarono le città di Argo e Micene. Quest'ultima fu una delle prime città a essere riportata alla luce dagli archeologi e per questo motivo gli Achei sono abitualmente detti Micenei. #### Dov'è l'Europa? In questa unità abbiamo parlato di civiltà nate nell'Africa settentrionale e in Asia ma, con l'eccezione di Creta e della Grecia, non abbiamo mai accennato all'Europa. Questo perché in Europa lo sviluppo della civiltà si svolse in netto ritardo rispetto a quanto avvenne nella cosiddetta "mezzaluna fertile". L'Europa era meno adatta all'agricoltura perché il clima era più freddo e, al posto delle fertili pianure attraversate da grandi fiumi, vi erano estese foreste o terreni stepposi e poco fertili. In questo modo l'agricoltura si diffuse solo a partire dal VII millennio a.C., ossia molto dopo quanto era avvenuto nel Mediterraneo Orientale. Nello stesso modo il rame iniziò a essere lavorato solo a partire dal 2600 a.C. circa, con un ritardo di mille anni rispetto all'Oriente. Infine, sempre con l'eccezione della Grecia, le prime città sorsero solo nel primo millennio a.C., quindi più di duemila anni dopo la nascita della civiltà sumera ed egiziana. ### Un popolo guerriero e una società aristocratica I Micenei non crearono mai un regno o un impero: le loro erano città-stato indipendenti, spesso in lotta tra di loro. Poteva accadere che le singole città si alleassero per organizzare una spedizione militare contro un nemico comune. Quella micenea era una società guerriera e aristocratica. Ogni città era guidata da un re chiamato wanax, affiancato da una ristretta aristocrazia militare e coadiuvato dal lawagètas, il comandante dell'esercito. Gli aristocratici possedevano le terre più fertili e detenevano ogni potere; contadini e artigiani - che costituivano la maggioranza della popolazione - dovevano loro obbedienza e rispetto. Gli schiavi erano utilizzati come artigiani o per il lavoro nei campi. Nei palazzi gli scribi tenevano conto dei tributi versati dai contadini e delle riserve di cibo utilizzando un tipo di scrittura detta Lineare B. ### La cosiddetta "maschera di Agamennone". Si tratta di una maschera funeraria in lamina d'oro sbalzata, realizzata attorno al 1500 a.C. per un re miceneo. (Atene, Museo Archeologico Nazionale) ### La forma della città micenea riproduce la struttura della società Il centro politico e amministrativo della città era costituito dal mègaron, il palazzo-fortezza dove vivevano il re e i guerrieri. Questo edificio sorgeva in una posizione adatta alla difesa, ossia su un'area sopraelevata detta acropoli, un termine greco che significa "il punto più alto della città". ### Testa in avorio di guerriero miceneo. 1600-1100 а.С. (Atene, Museo Archeologico Nazionale) ### Lessico **Lineare B** La Lineare B è una scrittura di tipo sillabico che deriva dalla Lineare A, utilizzata a Creta al tempo della civiltà minoica. La Lineare B costituisce la forma più arcaica di lingua greca, incisa su tavolette d'argilla rinvenute a Creta e nelle tombe micenee del continente tra il XIV e il X secolo a.C. #### 52 **4. Il grande crollo** **Unità di apprendimento** **Le prime civiltà urbane** #### 2 ### La civiltà regredisce Durante l'ultima età del bronzo il Mediterraneo orientale era un'area estremamente viva e articolata: l'impero hittita e quello egiziano erano le due grandi potenze dell'epoca, ma grandi centri urbani erano nati anche sulle coste dell'attuale Turchia e in Siria. E nell'area dell'Egeo, a Creta e in Grecia, erano nate civiltà fiorenti. Eppure, nel XII secolo a.C., tutto ciò ebbe improvvisamente fine. I grandi imperi crollarono e in Siria, Grecia e Asia Minore molte città furono distrutte: alcune vennero ricostruite, altre abbandonate per sempre. Nell'intero bacino del Mediterraneo la popolazione diminuì, i commerci si contrassero e la civiltà regredì: addirittura in alcune regioni, come in Grecia (› Lezione 6, p. 109) si perse l'uso della scrittura. ### Le date della storia * 1200 a.C. Crollo delle civiltà dell'età del bronzo ### Alle origini del crollo La causa di questo crollo è stata spesso attribuita alle razzie dei cosiddetti "Popoli del mare", un insieme di popolazioni che, tra la fine del XIII e l'inizio del XII secolo, devastarono l'intero Mediterraneo orientale. Questa spiegazione non è però del tutto soddisfacente: un crollo come quello che ebbe luogo alla fine dell'età del bronzo non può essere attribuito a un'unica causa, ma è la conseguenza di più fattori che interagiscono tra di loro. Almeno in parte le ragioni del crollo furono dovute a cause naturali: tra il 1225 e il 1175 a.C. una serie di terremoti colpì i paesi affacciati sull'Egeo. Contemporaneamente ci fu un cambiamento climatico a causa del quale aumentarono gli anni di siccità e, di conseguenza, le carestie. Infine, il peggioramento delle condizioni di vita portò allo scoppio di rivolte da parte dei contadini affamati. ### I Popoli del mare si abbattono su civiltà già indebolite Su questi regni già indeboliti si abbatterono infine le razzie dei Popoli del mare. Come ha scritto l'archeologo Eric H. Cline, «forse gli abitanti avrebbero potuto sopravvivere a un unico disastro, come un terremoto o una carestia, ma non hanno potuto resistere agli effetti sovrapposti di terremoti, carestie e invasioni in rapida successione». ### Lessico **Non è del tutto soddisfacente** La frase evidenziata significa che la spiegazione in oggetto: * a. è inaccettabile. * b. da sola non basta. * c. da sola è sufficiente. * d. è più che valida. ### Bassorilievo raffigurante i Popoli del mare. Proviene dal tempio egizio di Medinet Hab e mostra i Popoli del mare catturati in battaglia e ridotti in schiavitù. È una delle pochissime immagini di queste popolazioni che è giunta fino a noi. (BasPhoto/Shutterstock) ### Crollano l'impero hittita e la civiltà micenea In questo modo le civiltà dell'epoca del bronzo crollarono o entrarono in una lunga crisi. In Mesopotamia, per esempio, l'impero hittita si sgretolò a causa delle ribellioni interne e dell'attacco dei Popoli del Mare. In Grecia i Micenei, indeboliti dalle guerre scoppiate tra le principali città e dagli attacchi dei Popoli del mare, non riuscirono a opporre resistenza all'arrivo dei Dori: una popolazione proveniente da Nord che invase la penisola ellenica distruggendo Micene e le altre città. Anche l'Egitto subì l'attacco dei Popoli del mare, a causa dei quali perse il controllo della Siria e della Palestina. Ma nel 1177 a.C. il faraone Ramses III riuscì a sconfiggere i conquistatori in una serie di battaglie navali e terrestri: il bassorilievo riprodotto qui sopra mostra proprio alcuni degli invasori, catturati dagli Egizi e ridotti in schiavitù. L'Egitto quindi riuscì a sopravvivere all'aggressione ma ne uscì profondamente indebolito tanto che con l'invasione dei Popoli del mare ebbe fine il Nuovo Regno e si aprì un lungo periodo di crisi che si concluse con la conquista da parte degli Assiri. ### I