GUGLIANDOLO TUTTO CRI PDF
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Questo documento presenta concetti chiave in psicologia comportamentale, come Shaping, Fading, Chaining e Prompting, con esempi e applicazioni pratiche. Offre definizioni e spiegazioni dei diversi tipi di rinforzo e punizione, utile a comprendere il controllo dei comportamenti e il loro apprendimento.
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GUGLIANDOLO TUTTO CRI 1. La procedura di modeling si caratterizza L’esposizione ad un modello che esegua il comportamento 2. Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l’estinzione di quelle precedenti” è la definizione di: Shaping (modell...
GUGLIANDOLO TUTTO CRI 1. La procedura di modeling si caratterizza L’esposizione ad un modello che esegua il comportamento 2. Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l’estinzione di quelle precedenti” è la definizione di: Shaping (modellare) 3. Per strutturare un comportamento assente nel repertorio del soggetto è opportuno utilizzare Prompting e/o shaping 4. Secondo Bandura, per favorire l’acquisizione di un comportamento assente o poco frequente nel repertorio del soggetto, è opportuno fare ricorso a Un modello che esegua il comportamento 5. Cosa è lo SHAPING (Modellaggio)? Tecnica per insegnare nuove abilità. Apprendimento per piccole approssimazioni successive (rinforzare comportamenti lontani a quello meta, ma che gradualmente gli si avvicinano). Per fare ciò bisogna smettere di rinforzare il comportamento precedente e rinforzare quello successivo 6. Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dello shaping? -Descrivere il comportamento meta (descrivere in modo operazionalizzabile il comportamento finale-meta desiderato); -Scegliere un comportamento di partenza; Scegliere le fasi dello shaping; -Procedere al giusto passo (rinforzo il comportamento iniziale / rinforzo tutte le approssimazioni al comportamento meta con schema fisso / rinforzo comportamento meta con schema intermittente). 7. Cosa è il fading? Tecnica che va di pari passo con il prompting, consistente in un graduale affievolimento dell'aiuto. Cambiamento graduale di uno stimolo che controlla una risposta, in modo tale che, alla fine, la risposta compaia senza prompt. 8. Tipi di fading fading verbali (abbassare tono di voce); fading gestuali (si diminuisce l’ampiezza del gesto); fading fisici (ridurre area da toccare, ridurre pressione) 9. Differenza tra Shaping e Fading? Shaping: graduale cambiamento di una risposta (comportamento) con lo stimolo che rimane lo stesso. Fading: graduale cambiamento di uno stimolo (prompt), mentre la risposta (comportamento) rimane la stessa. Si agisce sullo stimolo (prompt) che viene a poco a poco ridotto. 10. 3 regole nell’uso del prompting e fading: non usare un aiuto che è stato già usato, utilizzare gli aiuti che hanno prodotto risposte corrette e nella fase iniziale restare vicino allo studente per fornire aiuto fisico. Non esiste promting senza fading scaffolding. 11. Cosa è il CHAINING (Concatenamento)? Tecnica di insegnamento di nuove abilità che si basa sull'idea che molti comportamenti della vita quotidiana siano formati da una catena comportamentale, esso permette di aiutare ad effettuare una catena comportamentale (es allacciare le scarpe). 12. Quali tipologie (o metodi per insegnare il chaining)? Presentazione del compito totale, Concatenamento retrogrado (si procede al contrario, si parte compiendo l'ultimo passaggio), Concatenamento anterogrado: (si segue l'ordine naturale delle cose). 13. Quali sono i fattori che influiscono sull'efficacia del Chaining? Effettuare un'analisi del compito, Tenere presente le strategie per l'utilizzo del prompt da parte del soggetto; Eseguire una prova preliminare utilizzando il modeling; Iniziare il trainin; Utilizzare rinforzatori sociali e di altro genere; Ridurre il prima possibile gli aiuti per eseguire singoli passi. 14. Cosa è il Prompting? Uso strategico di stimoli discriminativi e consistente nel fornire stimoli discriminativi o aiuti aggiuntivi (prompt) per sollecitare il soggetto ad acquisire un determinato comportamento. 15. Prompting: Quali tipologie? Prompt verbali, Prompt gestuali (movimenti fatti dall’istruttore), Prompt fisici (o guida fisica), Prompt basato sull’esempio, Prompt ambientali (viene modificato l’ambiente in modo da suscitare il comportamento desiderato: Prompt con stimolo esterno, cioè qualcosa che viene aggiunto all’ambiente e Prompt con stimolo interno, un’alterazione delle caratteristiche degli stimoli per renderli più evidenti e quindi più facili da discriminare) 16. Linee guida per l’uso del Prompt Usare sempre il prompt meno intrusivo (il fisico è più intrusivo) -Stabilire una gerarchia di prompt efficaci per il bambino -Diminuire il livello di prompt prima possibile -Usare Prompt durante la correzione dell’errore -Fare sempre una prova indipendente dopo la correzione -Se un’abilità è acquisita ma ha avuto bisogno di prompt, sarà necessario rivalutarla -Rinforzare sempre le risposte prompate in acquisizione -Attenzione ai prompt inavvertiti 17. Metodi da seguire nel rinforzare le approssimazioni verso il comportamento meta Non procedere troppo velocemente da un’approssimazione all’altra. Importante non procedere troppo lentamente, altrimenti difficilmente compaiono le approssimazioni successive. 18. Cosa sono i rinforzatori? Aumentano la probabilità che un comportamento si verifichi in futuro. 19. Cosa è il rinforzo? È quello stimolo/conseguenza che segue il comportamento e aumenta la probabilità che si verifichi in futuro. 20. Conseguenza funzionale è un cambiamento dello stimolo che segue un determinato comportamento e altera la frequenza di quel comportamento in futuro. 21. Condizionamento operante rinforzo (incremento della frequenza di emissione di un comportamento) e punizione (diminuisce la probabilità di emissione) 22. Quali tipologie di rinforzatori? Rinforzatori di consumo (cibo); -Rinforzatori dinamici (attività piacevoli, come passeggiare o guardare la tv); -Rinforzatori di manipolazione (colorare, giocare con il pongo); -Rinforzatori di possesso (legati al possedere qualcosa) -Rinforzatori sociali (elargiti dalle persone a noi vicine, attenzioni, gesti affettuosi) 23. Come può essere il rinforzo -Rinforzo positivo (evento che segue l'emissione di un comportamento target e aumenta la probabilità di un suo ripresentarsi in futuro); -Rinforzo negativo (evento che viene meno in concomitanza di un comportamento target e che aumenta la probabilità che si ripresenti in futuro) es: prendo la pastiglia perché ho mal di testa 24. Il rinforzo positivo: Consiste nell’incrementare l’emissione di un comportamento 25. Tipologie di rinforzo e principali cause dei comportamenti problematici -Rinforzo sociale positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'attenzione degli altri) - Rinforzo sensoriale interno positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'auto stimolazione es arrotolarsi i capelli); -Rinforzo sensoriale esterno positivo (comportamenti problematici mantenuti dalle conseguenze ambientali es: fare rumori o emettere comportamenti disturbanti in classe) -Rinforzo sociale negativo (comportamenti problematici mantenuti dall'evitamento di una richiesta es: la prof chiede di fare un esercizio di matematica, io non voglio farlo quindi disturbo in modo da essere cacciato dall’aula). 26. Cosa sono i programmi di rinforzo? Stabiliscono la quantità e la cadenza con cui deve essere erogato un rinforzo, per insegnare comportamenti nuovi o per incrementare quelli esistenti. 27. Quali tipologie di rinforzo? Continuo (il rinforzatore segue il comportamento tutte le volte in cui esso si manifesta), A intermittenza (il rinforzatore va elargito non tutte le volte che si manifesta un comportamento) 28. Un programma di rinforzo parziale o intermittente Consente di stabilizzare il comportamento e mantenerlo nel tempo 29. Cosa si intende per rinforzo differenziale? Rinforzare un comportamento alternativo positivo per estinguere quello negativo. (alternativo al comportamento problematico che voglio diminuire) -DRA: Rinforzare un comportamento alternativo a quello problema. Il rinforzo viene elargito in presenza di un comportamento alternativo positivo a quello problema (Differential Reinforcement of Alternative Behavior) -DRI: Rinforzare un comportamento incompatibile con quello problema (es rinforzo lo stare seduto, opposto al comportamento problema di stare alzato - Differential Reinforcement of Incompatible behavior) 30. Qual è la differenza tra rinforzo e punizione? Il rinforzo, sia positivo che negativo, aumenta la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro, è tutto ciò che mantiene attivo un comportamento; la punizione, sia positiva che negativa, riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 31. Cosa è la punizione? Quello stimolo che riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 32. Tipologia di punizione: -Positiva (indica l'aggiunta di qualcosa che è spiacevole per il soggetto che la riceve come il rimprovero o una punizione fisica) -Negativa (consiste nel togliere qualcosa di piacevole per il soggetto, es time-out) 33. Cosa è il time-out? impedito accesso per un certo periodo di tempo ad una serie di rinforzatori, rimozione di uno specifico rinforzo all’emissione del comportamento inadeguato che già si era presentato 34. Se si vuol far diminuire la frequenza di un comportamento problematico, eliminando i rinforzatori (ad es. l’attenzione) che lo mantenevano, si sta mettendo in atto una procedura di: estinzione 35. Cosa è l'estinzione? Procedura utilizzata per cercare di ridurre il comportamento problematico eliminando il rinforzo che lo mantiene attivo. 36. Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dell'estinzione? -Controllo degli stimoli che rinforzano il comportamento da ridurre; -Estinzione del comportamento associata al rinforzo positivo di un comportamento alternativo; -Il setting dell'estinzione; -Istruzioni: usare le regole (ogni volta che fai x, non si verificherà più y); - L'estinzione è più rapida dopo un rinforzo continuo; -Peggioramento prima del miglioramento; -L'estinzione può indurre aggressività. 37. Nei casi di ADHD, Deficit di attenzione e iperattività, l’approccio cognitivo mira a: Favorire l’autoregolazione 38. Approccio comportamentale controllo del comportamento dall’esterno. Avviene tramite manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti. 39. Autoregolazione: capacità di dirigere i propri comportamenti. È automonitoraggio (autoistruzione), autocontrollo (gestione del comportamento) e autovalutazione (consapevolezza dei risultati). 40. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzato difficoltà a inibire il comportamento e a prestare attenzione protratta nel tempo 41. Un deficit di attenzione focale e sostenuta, attività motoria incongrua e afinalistica, difficoltà nella pianificazione e organizzazione, incapacità di inibire risposte automatiche, sono alcuni dei sintomi tipici di quale disturbo: ADHD 42. Cosa è l'ADHD? Disturbo neurocomportamentale precoce, con eziologia genetica, ambientale, e biologica che insorge intorno ai 3-4 anni di età e persiste nell'adolescenza e nell'età adulta. 43. I sintomi dell’ADHD sono: -Inattenzione (disattenzione), -Iperattività, -Impulsività 44. 3 sottotipi di sintomi ADHD: iperattività-impulsività predominante; quello con disattenzione predominante e il tipo combinato. 45. Qual è l'impatto dell'ADHD sul funzionamento globale? Impatto negativo, in particolare: -Area del sé (bassa autostima, abuso di sostanze stupefacenti, delinquenza); Scuola/lavoro; Casa (situazione di stress familiare, difficoltà come genitori); Società (scarse relazioni interpersonale, difficoltà di relazione e socializzazione). 46. Cosa sono le funzioni esecutive, il cui deficit è alla base dell'ADHD? Sono funzioni cognitive che sostengono l'attenzione e consentono il controllo del comportamento. Generalmente le funzioni esecutive non sono chiamate in causa per lo svolgimento di attiviutà routinarie, ma sono indispensabili nelle nuove attività che richiedono maggiore sforzo attentivo e flessibilità nell’uso di strategie. 47. Le principali funzioni esecutive sono: -Inibizione (consente di ritardare la risposta a uno stimolo); -Controllo dell'interferenza, (gestire un evento distraente); -Pianificazione (saper immaginare una sequenza di eventi); -Set-shifting, (correggersi e cambiare strategia); -Working memory (ricordare i passi necessari per portare a termine un compito); -Ricostruzione (scomposizione e ricomposizione dei comportamenti in altri nuovi). 48. Funzioni esecutive: autoregolazione (dei processi attentivi), automonitoraggio (del comportamento) e internalizzazione (del discorso autodirettivo). 49. Cosa è il controllo inibitorio? Efficienza inibitoria cognitiva ed efficienza inibitoria comportamentale che permette di posticipare la risposta ad uno stimolo. L'inibizione comportamentale consiste nella soppressione di una risposta motoria. 50. La teoria dell’inibizione cognitiva e comportamentale (Barkley 1997): è quella che più spiega i deficit dell’ADHD. Si tratta di una compromissione della capacità di inibizione cognitiva e comportamentale, quindi delle funzioni esecutive. L’antagonista, infatti, dell’inibizione, è l’impulsività. 51. I Sintomi nucleari (inattenzione-iperattività-impulsività) possono presentarsi in comorbilità con DOP (disturbo oppositivo provocatorio), disturbo della condotta, disturbi di ansia e umore, che portano ai deficit funzionali dell’area del Sé, e nei diversi contesti su descritti. 52. Al disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività si possono presentare, in comorbilità: Comportamenti oppositivi al compito e aggressività 53. Quali sono le cause dell'ADHD? Fattori biologici ed ereditari, Fattori neurobiologici, Fattori psicologici e Fattori ambientali. 54. Valutazione ADHD: Misure indirette: chiedo agli altri di riportare quanto osservato nel ragazzo (genitori, insegnanti, compagni). il CPRS e CTRS (Conners Parent and Teacher Rating Scales): Questionario per genitori e insegnanti. i test sociometrici (usati con i pari) che indagano le preferenze degli studenti a lavorare con alcuni compagni piuttosto che con altri (Moreno), oppure la nomina dei pari: individuano il tipo di valutazione che ciascun soggetto effettua nei confronti degli altri compagni. Misure di auto-valutazione: usate con i soggetti interessati, come Child Behaviour Checklist Youth Self-Report; intervista sullo stile di attribuzione del successo e del fallimento scolastico e sociale; scala di valutazione del locus of control. Misure dirette: strumenti di misura che si possono servire di genitori, insegnanti al fine di valutare direttamente il comportamento del bambino, tra queste: osservazione sistematica, analisi funzionale e test di misurazione del funzionamento cognitivo. Test di misurazione del funzionamento intellettivo: Test di Stroop (valuto il controllo dell’interferenza); Torre di Londra (Valutazione dell’abilità di pianificazione); Modified card sorting test (valutazione delle abilità di set-shifting). 55. Il contratto educativo richiede l’utilizzo di un’altra tecnica a supporto: token economy 56. Cosa è la Token economy? Tecnica per incrementare un comportamento, consistente in un programma basato su un rinforzo simbolico per cui all'emissione di un comportamento si ricevono dei rinforzatori (tokens) che possono essere accumulati fino a quando non vengono scambiati per ulteriori rinforzatori significativi per il partecipante. 57. Cos’è una token economy? Un programma basato sul rinforzo simbolico 58. Le componenti della token economy sono: specifica lista di comportamenti target; token o punti che il partecipante ottiene quando emette il comportamento target; menù di rinforzatori che il partecipante ottiene scambiando i tokens che ha ottenuto 59. Quali sono le caratteristiche della token economy? Contingenza (i token devono essere distribuiti subito dopo l'emissione del comportamento adeguato); Continuità (somministrare i gettoni è qualcosa che rende più agevole rinforzare il comportamento soprattutto in quelle situazioni in cui non è possibile elargire immediatamente il rinforzatore). 60. Cosa è il costo della risposta? In caso di emissione di un comportamento inadeguato, viene tolto al ragazzo un punto precedentemente acquisito. 61. Per estinguere un comportamento disfunzionale è opportuno utilizzare: costo della risposta 62. L' osservazione sistematica consente: Di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento (griglie di osservazione) 63. Se misuriamo il n° di parole correttamente pronunciate dal nostro allievo in un minuto, quale parametro di misura stiamo usando? frequenza 64. Nella situazione seguente: “L’insegnante sta spiegando la lezione di storia. Matteo canticchia a voce alta, interrompendo la lezione. Tutti i compagni ridono.” Secondo l'Analisi Funzionale, “I compagni ridono” è: La conseguenza rinforzante 65. Quali sono le tappe della programmazione di un intervento? Input iniziale; Assessment (valutazione); Formulazione degli obiettivi; Implementazione delle strategie; Verifica; Obiettivi raggiunti. 66. Quali sono i passi per la valutazione funzionale del comportamento? Identificare il comportamento target-problema; Raccogliere dati per la baseline (linea di base) sulle possibili funzioni del comportamento; Analizzare i dati e formulare ipotesi; Sviluppare piani di intervento. 67. Come si può programmare un intervento? Quali sono le tappe da seguire? Partendo dalla rilevazione dei: -Comportamento problematico; -Comportamenti adattivi; -Abilità presenti; -Abilità carenti; -Abilità assenti. Bisogna individuare gli obiettivi; effettuare la task-analysis (analisi del compito); effettuare le valutazioni. 68. Tipologie di task-analysis: Sequenziale (Descrive la sequenza delle operazioni/comportamenti che si devono svolgere); e Degli obiettivi (descrive le abilità necessarie per portare a termine le singole operazioni, i prerequisiti per eseguire un compito) 69. La task analysis è una procedura che consente: la scomposizione del compito in sub-unità 70. L’intervento può essere mirato: al comportamento; all’antecedente (gli stimoli che predicono l’incremento o decremento della probabilità di verificarsi del comportamento problema); alle conseguenze (riprogrammare le conseguenze in modo da no rinforzare comportamenti inadeguati e rinforzare, invece, quelli adattivi). 71. Cosa si intende per comportamento? L'effettivo svolgersi di un compito che il docente consegna 72. La definizione operativa di un comportamento Definisce in termini osservabili e misurabili il comportamento che il soggetto emette 73. Quali sono i parametri dell'osservazione del comportamento? Numero (numero di volte in cui un comportamento ricorre), Frequenza (Numero di ricorrenze diviso il numero di unità di tempo. Es: n. parole lette bene in un minuto); Durata (Quantità di tempo in cui il comportamento ricorre durante il periodo di osservazione); Latenza (Tempo che intercorre dalla presentazione dello stimolo all'inizio del comportamento) Ampiezza o intensità (Forza della risposta o del comportamento) e Misure derivate. 74. Quali sono i metodi di osservazione (valutazione) di un comportamento? -Diretti (assessment/analisi funzionale e osservazione sistematica, metodi che nell'immediato consentono di valutare il comportamento osservato) -Indiretti (questionari, inventari, resoconto dei pari, autovalutazioni, si tratta di valutazioni retrospettive che possono comportare il rischio di arrivare a giudizi soggettivi e non obiettivi). 75. Cosa si intende per analisi funzionale? La manipolazione sistematica delle variabili ambientali per controllare sperimentalmente il loro ruolo come antecedenti che controllano specifici comportamenti o come conseguenze che li mantengono. 76. L’analisi funzionale del comportamento consente: la rilevazione dei fattori antecedenti e conseguenti la comparsa di un comportamento. 77. Componenti analisi funzionale; -Antecedenti (stimolo/evento che precede il comportamento e modifica la probabilità del comportamento stesso) -Comportamento (emesso dal soggetto che si sta osservando, esso si compone di cognizioni, cioè pensieri, immagini o ricordi, di comportamenti, cioè le risposte motorie, fisiologiche e verbali, e di emozioni) -Conseguenze (stimolo che segue il comportamento) 78. L'analisi funzionale evidenza: gli antecedenti (prossimali e distali), le conseguenze (a breve e lungo termine), i circoli viziosi (che mantengono il problema), possibili risorse, quali comportamenti alternativi favorire. Schema A-B-C. 79. Cosa è il ciclo istruzionale? Si tratta di analisi funzionale applicata a scuola. Il Ciclo è legato allo stimolo, alle risposte, alle conseguenze; 80. Nell’autismo, la difficoltà nell’attribuire stati mentali, intenzioni e punti di vista agli altri, è dovuta ad un deficit in: Teoria della mente 81. L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da: difficoltà nei processi comunicativi, di interazione e presenza di comportamenti routinari. 82. Cosa è il disturbo dello spettro autistico (Autismo) Grave disturbo evolutivo che ha esordio nei primi 3 anni di vita e include deficit delle relazioni sociali, anomalie nella comunicazione e pattern di comportamento ristretti, ripetitivi e stereotipati. I disturbi dello spettro autistico, chiamati anche disturbi pervasivi dello sviluppo comprendono disturbi seri chiamati disturbi autistici fino a disturbi meno gravi come l'autismo ad alto funzionamento. 83. L'autismo ad alto funzionamento: è un disturbo dello spettro autistico relativamente meno grave, nel quale il bambino ha abilità verbali relativamente buone, problemi leggeri del linguaggio e una gamma ristretta di interessi e relazioni. 84. La sindrome di Asperger è Un disturbo dello spettro autistico non presente nel DSM -5 85. Caratteristiche dello spettro autistico: Alterazione della comunicazione verbale e non verbale, Compromissione dell'interazione sociale; Repertorio di attività e interessi ristretti e stereotipati. 86. Quali altri tipi di deficit sono imputabili all'autismo? -Deficit motorio (incapacità di pianificare e organizzare il movimento); -Deficit imitativo (incapacità di imitare i movimenti del corpo come battere le mani, incapacità di imitare elementi simbolici, come spazzolare i denti, incapacità di imitare i gesti) 87. Quali sono le principali teorie legate all'autismo? -Deficit della teoria della mente (per spiegare i problemi sociali e comunicativi); -Deficit della funzione esecutiva (tutte quelle funzioni cognitive complesse legate all'autoregolazione e al controllo) -Deficit della coerenza centrale (la complessità e la globalità di un evento, tendenza a concentrarsi sul dettaglio, perdita dell'idea di globale) 88. Quali caratteristiche deve avere l'intervento nei confronti di soggetti con autismo? -essere precoce; essere intensivo; coinvolgere i genitori; interagire con i contesti; L'intervento si deve basare sui punti di forza e sulle necessità del bambino; Identificare e definire i comportamenti fatti oggetto di trattamento attraverso criteri che li rendano misurabili; Monitorare ogni intervento; Necessita di un'appropriata supervisione da parte di chi effettua i trattamenti; Evitare pratiche eversive di natura fisica; Valorizzare setting di intervento più estesi e più naturali. Generalizzazione del compito (in modo da estendere le competenze acquisite all'ambiente familiare o in altre situazioni). 89. Il mutismo selettivo è caratterizzato da: Incapacità di parlare in contesti extrafamiliari 90. La consapevolezza fonologica consiste nella: Capacità di individuare ed operare mentalmente sui fonemi 91. L’aggressività proattiva rispetto a quella reattiva: È caratterizzata da azioni premeditate in vista del raggiungimento di un obiettivo 92. La difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit uditivi che ne ostacolano la ricezione è manifestata da soggetti con: disortografia 93. la disortografia è: Un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica 94. Il livello cognitivo nella dislessia è Normale 95. la dislessia è Una difficoltà nell'imparare a leggere e nella decifrazione dei segni linguistici. L’automatizzazione dell’identificazione della parola (lettura) non si sviluppa o si sviluppa in modo in completo. 96. La disgrafia è: disturbo specifico della scrittura, interessa la scrittura di parole e numeri con l'uso del segno grafico che può essere compromesso in modo lieve, medio o grave 97. La discalculia è: Difficoltà nel riconoscere i numeri, lentezza nelle operazioni di calcolo, anche semplici, confusione nel ricordare le cifre o gli oggetti in ordine 1. La procedura di modeling si caratterizza L’esposizione ad un modello che esegua il comportamento 2. Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l’estinzione di quelle precedenti” è la definizione di: Shaping (modellare) 3. Per strutturare un comportamento assente nel repertorio del soggetto è opportuno utilizzare Prompting e/o shaping 4. Secondo Bandura, per favorire l’acquisizione di un comportamento assente o poco frequente nel repertorio del soggetto, è opportuno fare ricorso a Un modello che esegua il comportamento 5. Cosa è lo SHAPING (Modellaggio)? Tecnica per insegnare nuove abilità. Apprendimento per piccole approssimazioni successive (rinforzare comportamenti lontani a quello meta, ma che gradualmente gli si avvicinano). Per fare ciò bisogna smettere di rinforzare il comportamento precedente e rinforzare quello successivo 6. Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dello shaping? -Descrivere il comportamento meta (descrivere in modo operazionalizzabile il comportamento finale-meta desiderato); -Scegliere un comportamento di partenza; Scegliere le fasi dello shaping; -Procedere al giusto passo (rinforzo il comportamento iniziale / rinforzo tutte le approssimazioni al comportamento meta con schema fisso / rinforzo comportamento meta con schema intermittente). 7. Cosa è il fading? Tecnica che va di pari passo con il prompting, consistente in un graduale affievolimento dell'aiuto. Cambiamento graduale di uno stimolo che controlla una risposta, in modo tale che, alla fine, la risposta compaia senza prompt. 8. Tipi di fading fading verbali (abbassare tono di voce); fading gestuali (si diminuisce l’ampiezza del gesto); fading fisici (ridurre area da toccare, ridurre pressione) 9. Differenza tra Shaping e Fading? Shaping: graduale cambiamento di una risposta (comportamento) con lo stimolo che rimane lo stesso. Fading: graduale cambiamento di uno stimolo (prompt), mentre la risposta (comportamento) rimane la stessa. Si agisce sullo stimolo (prompt) che viene a poco a poco ridotto. 10. 3 regole nell’uso del prompting e fading: non usare un aiuto che è stato già usato, utilizzare gli aiuti che hanno prodotto risposte corrette e nella fase iniziale restare vicino allo studente per fornire aiuto fisico. Non esiste promting senza fading scaffolding. 11. Cosa è il CHAINING (Concatenamento)? Tecnica di insegnamento di nuove abilità che si basa sull'idea che molti comportamenti della vita quotidiana siano formati da una catena comportamentale, esso permette di aiutare ad effettuare una catena comportamentale (es allacciare le scarpe). 12. Quali tipologie (o metodi per insegnare il chaining)? Presentazione del compito totale, Concatenamento retrogrado (si procede al contrario, si parte compiendo l'ultimo passaggio), Concatenamento anterogrado: (si segue l'ordine naturale delle cose). 13. Quali sono i fattori che influiscono sull'efficacia del Chaining? Effettuare un'analisi del compito, Tenere presente le strategie per l'utilizzo del prompt da parte del soggetto; Eseguire una prova preliminare utilizzando il modeling; Iniziare il trainin; Utilizzare rinforzatori sociali e di altro genere; Ridurre il prima possibile gli aiuti per eseguire singoli passi. 14. Cosa è il Prompting? Uso strategico di stimoli discriminativi e consistente nel fornire stimoli discriminativi o aiuti aggiuntivi (prompt) per sollecitare il soggetto ad acquisire un determinato comportamento. 15. Prompting: Quali tipologie? Prompt verbali, Prompt gestuali (movimenti fatti dall’istruttore), Prompt fisici (o guida fisica), Prompt basato sull’esempio, Prompt ambientali (viene modificato l’ambiente in modo da suscitare il comportamento desiderato: Prompt con stimolo esterno, cioè qualcosa che viene aggiunto all’ambiente e Prompt con stimolo interno, un’alterazione delle caratteristiche degli stimoli per renderli più evidenti e quindi più facili da discriminare) 16. Linee guida per l’uso del Prompt Usare sempre il prompt meno intrusivo (il fisico è più intrusivo) -Stabilire una gerarchia di prompt efficaci per il bambino -Diminuire il livello di prompt prima possibile -Usare Prompt durante la correzione dell’errore -Fare sempre una prova indipendente dopo la correzione -Se un’abilità è acquisita ma ha avuto bisogno di prompt, sarà necessario rivalutarla -Rinforzare sempre le risposte prompate in acquisizione -Attenzione ai prompt inavvertiti 17. Metodi da seguire nel rinforzare le approssimazioni verso il comportamento meta Non procedere troppo velocemente da un’approssimazione all’altra. Importante non procedere troppo lentamente, altrimenti difficilmente compaiono le approssimazioni successive. 18. Cosa sono i rinforzatori? Aumentano la probabilità che un comportamento si verifichi in futuro. 19. Cosa è il rinforzo? È quello stimolo/conseguenza che segue il comportamento e aumenta la probabilità che si verifichi in futuro. 20. Conseguenza funzionale è un cambiamento dello stimolo che segue un determinato comportamento e altera la frequenza di quel comportamento in futuro. 21. Condizionamento operante rinforzo (incremento della frequenza di emissione di un comportamento) e punizione (diminuisce la probabilità di emissione) 22. Quali tipologie di rinforzatori? Rinforzatori di consumo (cibo); -Rinforzatori dinamici (attività piacevoli, come passeggiare o guardare la tv); -Rinforzatori di manipolazione (colorare, giocare con il pongo); -Rinforzatori di possesso (legati al possedere qualcosa) -Rinforzatori sociali (elargiti dalle persone a noi vicine, attenzioni, gesti affettuosi) 23. Come può essere il rinforzo -Rinforzo positivo (evento che segue l'emissione di un comportamento target e aumenta la probabilità di un suo ripresentarsi in futuro); -Rinforzo negativo (evento che viene meno in concomitanza di un comportamento target e che aumenta la probabilità che si ripresenti in futuro) es: prendo la pastiglia perché ho mal di testa 24. Il rinforzo positivo: Consiste nell’incrementare l’emissione di un comportamento 25. Tipologie di rinforzo e principali cause dei comportamenti problematici -Rinforzo sociale positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'attenzione degli altri) - Rinforzo sensoriale interno positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'auto stimolazione es arrotolarsi i capelli); -Rinforzo sensoriale esterno positivo (comportamenti problematici mantenuti dalle conseguenze ambientali es: fare rumori o emettere comportamenti disturbanti in classe) -Rinforzo sociale negativo (comportamenti problematici mantenuti dall'evitamento di una richiesta es: la prof chiede di fare un esercizio di matematica, io non voglio farlo quindi disturbo in modo da essere cacciato dall’aula). 26. Cosa sono i programmi di rinforzo? Stabiliscono la quantità e la cadenza con cui deve essere erogato un rinforzo, per insegnare comportamenti nuovi o per incrementare quelli esistenti. 27. Quali tipologie di rinforzo? Continuo (il rinforzatore segue il comportamento tutte le volte in cui esso si manifesta), A intermittenza (il rinforzatore va elargito non tutte le volte che si manifesta un comportamento) 28. Un programma di rinforzo parziale o intermittente Consente di stabilizzare il comportamento e mantenerlo nel tempo 29. Cosa si intende per rinforzo differenziale? Rinforzare un comportamento alternativo positivo per estinguere quello negativo. (alternativo al comportamento problematico che voglio diminuire) -DRA: Rinforzare un comportamento alternativo a quello problema. Il rinforzo viene elargito in presenza di un comportamento alternativo positivo a quello problema (Differential Reinforcement of Alternative Behavior) -DRI: Rinforzare un comportamento incompatibile con quello problema (es rinforzo lo stare seduto, opposto al comportamento problema di stare alzato - Differential Reinforcement of Incompatible behavior) 30. Qual è la differenza tra rinforzo e punizione? Il rinforzo, sia positivo che negativo, aumenta la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro, è tutto ciò che mantiene attivo un comportamento; la punizione, sia positiva che negativa, riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 31. Cosa è la punizione? Quello stimolo che riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 32. Tipologia di punizione: -Positiva (indica l'aggiunta di qualcosa che è spiacevole per il soggetto che la riceve come il rimprovero o una punizione fisica) -Negativa (consiste nel togliere qualcosa di piacevole per il soggetto, es time-out) 33. Cosa è il time-out? impedito accesso per un certo periodo di tempo ad una serie di rinforzatori, rimozione di uno specifico rinforzo all’emissione del comportamento inadeguato che già si era presentato 34. Se si vuol far diminuire la frequenza di un comportamento problematico, eliminando i rinforzatori (ad es. l’attenzione) che lo mantenevano, si sta mettendo in atto una procedura di: estinzione 35. Cosa è l'estinzione? Procedura utilizzata per cercare di ridurre il comportamento problematico eliminando il rinforzo che lo mantiene attivo. 36. Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dell'estinzione? -Controllo degli stimoli che rinforzano il comportamento da ridurre; -Estinzione del comportamento associata al rinforzo positivo di un comportamento alternativo; -Il setting dell'estinzione; -Istruzioni: usare le regole (ogni volta che fai x, non si verificherà più y); - L'estinzione è più rapida dopo un rinforzo continuo; -Peggioramento prima del miglioramento; -L'estinzione può indurre aggressività. 37. Nei casi di ADHD, Deficit di attenzione e iperattività, l’approccio cognitivo mira a: Favorire l’autoregolazione 38. Approccio comportamentale controllo del comportamento dall’esterno. Avviene tramite manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti. 39. Autoregolazione: capacità di dirigere i propri comportamenti. È automonitoraggio (autoistruzione), autocontrollo (gestione del comportamento) e autovalutazione (consapevolezza dei risultati). 40. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzato difficoltà a inibire il comportamento e a prestare attenzione protratta nel tempo 41. Un deficit di attenzione focale e sostenuta, attività motoria incongrua e afinalistica, difficoltà nella pianificazione e organizzazione, incapacità di inibire risposte automatiche, sono alcuni dei sintomi tipici di quale disturbo: ADHD 42. Cosa è l'ADHD? Disturbo neurocomportamentale precoce, con eziologia genetica, ambientale, e biologica che insorge intorno ai 3-4 anni di età e persiste nell'adolescenza e nell'età adulta. 43. I sintomi dell’ADHD sono: -Inattenzione (disattenzione), -Iperattività, -Impulsività 44. 3 sottotipi di sintomi ADHD: iperattività-impulsività predominante; quello con disattenzione predominante e il tipo combinato. 45. Qual è l'impatto dell'ADHD sul funzionamento globale? Impatto negativo, in particolare: -Area del sé (bassa autostima, abuso di sostanze stupefacenti, delinquenza); Scuola/lavoro; Casa (situazione di stress familiare, difficoltà come genitori); Società (scarse relazioni interpersonale, difficoltà di relazione e socializzazione). 46. Cosa sono le funzioni esecutive, il cui deficit è alla base dell'ADHD? Sono funzioni cognitive che sostengono l'attenzione e consentono il controllo del comportamento. Generalmente le funzioni esecutive non sono chiamate in causa per lo svolgimento di attiviutà routinarie, ma sono indispensabili nelle nuove attività che richiedono maggiore sforzo attentivo e flessibilità nell’uso di strategie. 47. Le principali funzioni esecutive sono: -Inibizione (consente di ritardare la risposta a uno stimolo); -Controllo dell'interferenza, (gestire un evento distraente); -Pianificazione (saper immaginare una sequenza di eventi); -Set-shifting, (correggersi e cambiare strategia); -Working memory (ricordare i passi necessari per portare a termine un compito); -Ricostruzione (scomposizione e ricomposizione dei comportamenti in altri nuovi). 48. Funzioni esecutive: autoregolazione (dei processi attentivi), automonitoraggio (del comportamento) e internalizzazione (del discorso autodirettivo). 49. Cosa è il controllo inibitorio? Efficienza inibitoria cognitiva ed efficienza inibitoria comportamentale che permette di posticipare la risposta ad uno stimolo. L'inibizione comportamentale consiste nella soppressione di una risposta motoria. 50. La teoria dell’inibizione cognitiva e comportamentale (Barkley 1997): è quella che più spiega i deficit dell’ADHD. Si tratta di una compromissione della capacità di inibizione cognitiva e comportamentale, quindi delle funzioni esecutive. L’antagonista, infatti, dell’inibizione, è l’impulsività. 51. I Sintomi nucleari (inattenzione-iperattività-impulsività) possono presentarsi in comorbilità con DOP (disturbo oppositivo provocatorio), disturbo della condotta, disturbi di ansia e umore, che portano ai deficit funzionali dell’area del Sé, e nei diversi contesti su descritti. 52. Al disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività si possono presentare, in comorbilità: Comportamenti oppositivi al compito e aggressività 53. Quali sono le cause dell'ADHD? Fattori biologici ed ereditari, Fattori neurobiologici, Fattori psicologici e Fattori ambientali. 54. Valutazione ADHD: Misure indirette: chiedo agli altri di riportare quanto osservato nel ragazzo (genitori, insegnanti, compagni). il CPRS e CTRS (Conners Parent and Teacher Rating Scales): Questionario per genitori e insegnanti. i test sociometrici (usati con i pari) che indagano le preferenze degli studenti a lavorare con alcuni compagni piuttosto che con altri (Moreno), oppure la nomina dei pari: individuano il tipo di valutazione che ciascun soggetto effettua nei confronti degli altri compagni. Misure di auto-valutazione: usate con i soggetti interessati, come Child Behaviour Checklist Youth Self-Report; intervista sullo stile di attribuzione del successo e del fallimento scolastico e sociale; scala di valutazione del locus of control. Misure dirette: strumenti di misura che si possono servire di genitori, insegnanti al fine di valutare direttamente il comportamento del bambino, tra queste: osservazione sistematica, analisi funzionale e test di misurazione del funzionamento cognitivo. Test di misurazione del funzionamento intellettivo: Test di Stroop (valuto il controllo dell’interferenza); Torre di Londra (Valutazione dell’abilità di pianificazione); Modified card sorting test (valutazione delle abilità di set-shifting). 55. Il contratto educativo richiede l’utilizzo di un’altra tecnica a supporto: token economy 56. Cosa è la Token economy? Tecnica per incrementare un comportamento, consistente in un programma basato su un rinforzo simbolico per cui all'emissione di un comportamento si ricevono dei rinforzatori (tokens) che possono essere accumulati fino a quando non vengono scambiati per ulteriori rinforzatori significativi per il partecipante. 57. Cos’è una token economy? Un programma basato sul rinforzo simbolico 58. Le componenti della token economy sono: specifica lista di comportamenti target; token o punti che il partecipante ottiene quando emette il comportamento target; menù di rinforzatori che il partecipante ottiene scambiando i tokens che ha ottenuto 59. Quali sono le caratteristiche della token economy? Contingenza (i token devono essere distribuiti subito dopo l'emissione del comportamento adeguato); Continuità (somministrare i gettoni è qualcosa che rende più agevole rinforzare il comportamento soprattutto in quelle situazioni in cui non è possibile elargire immediatamente il rinforzatore). 60. Cosa è il costo della risposta? In caso di emissione di un comportamento inadeguato, viene tolto al ragazzo un punto precedentemente acquisito. 61. Per estinguere un comportamento disfunzionale è opportuno utilizzare: costo della risposta 62. L' osservazione sistematica consente: Di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento (griglie di osservazione) 63. Se misuriamo il n° di parole correttamente pronunciate dal nostro allievo in un minuto, quale parametro di misura stiamo usando? frequenza 64. Nella situazione seguente: “L’insegnante sta spiegando la lezione di storia. Matteo canticchia a voce alta, interrompendo la lezione. Tutti i compagni ridono.” Secondo l'Analisi Funzionale, “I compagni ridono” è: La conseguenza rinforzante 65. Quali sono le tappe della programmazione di un intervento? Input iniziale; Assessment (valutazione); Formulazione degli obiettivi; Implementazione delle strategie; Verifica; Obiettivi raggiunti. 66. Quali sono i passi per la valutazione funzionale del comportamento? Identificare il comportamento target-problema; Raccogliere dati per la baseline (linea di base) sulle possibili funzioni del comportamento; Analizzare i dati e formulare ipotesi; Sviluppare piani di intervento. 67. Come si può programmare un intervento? Quali sono le tappe da seguire? Partendo dalla rilevazione dei: -Comportamento problematico; -Comportamenti adattivi; -Abilità presenti; -Abilità carenti; -Abilità assenti. Bisogna individuare gli obiettivi; effettuare la task-analysis (analisi del compito); effettuare le valutazioni. 68. Tipologie di task-analysis: Sequenziale (Descrive la sequenza delle operazioni/comportamenti che si devono svolgere); e Degli obiettivi (descrive le abilità necessarie per portare a termine le singole operazioni, i prerequisiti per eseguire un compito) 69. La task analysis è una procedura che consente: la scomposizione del compito in sub-unità 70. L’intervento può essere mirato: al comportamento; all’antecedente (gli stimoli che predicono l’incremento o decremento della probabilità di verificarsi del comportamento problema); alle conseguenze (riprogrammare le conseguenze in modo da no rinforzare comportamenti inadeguati e rinforzare, invece, quelli adattivi). 71. Cosa si intende per comportamento? L'effettivo svolgersi di un compito che il docente consegna 72. La definizione operativa di un comportamento Definisce in termini osservabili e misurabili il comportamento che il soggetto emette 73. Quali sono i parametri dell'osservazione del comportamento? Numero (numero di volte in cui un comportamento ricorre), Frequenza (Numero di ricorrenze diviso il numero di unità di tempo. Es: n. parole lette bene in un minuto); Durata (Quantità di tempo in cui il comportamento ricorre durante il periodo di osservazione); Latenza (Tempo che intercorre dalla presentazione dello stimolo all'inizio del comportamento) Ampiezza o intensità (Forza della risposta o del comportamento) e Misure derivate. 74. Quali sono i metodi di osservazione (valutazione) di un comportamento? -Diretti (assessment/analisi funzionale e osservazione sistematica, metodi che nell'immediato consentono di valutare il comportamento osservato) -Indiretti (questionari, inventari, resoconto dei pari, autovalutazioni, si tratta di valutazioni retrospettive che possono comportare il rischio di arrivare a giudizi soggettivi e non obiettivi). 75. Cosa si intende per analisi funzionale? La manipolazione sistematica delle variabili ambientali per controllare sperimentalmente il loro ruolo come antecedenti che controllano specifici comportamenti o come conseguenze che li mantengono. 76. L’analisi funzionale del comportamento consente: la rilevazione dei fattori antecedenti e conseguenti la comparsa di un comportamento. 77. Componenti analisi funzionale; -Antecedenti (stimolo/evento che precede il comportamento e modifica la probabilità del comportamento stesso) -Comportamento (emesso dal soggetto che si sta osservando, esso si compone di cognizioni, cioè pensieri, immagini o ricordi, di comportamenti, cioè le risposte motorie, fisiologiche e verbali, e di emozioni) -Conseguenze (stimolo che segue il comportamento) 78. L'analisi funzionale evidenza: gli antecedenti (prossimali e distali), le conseguenze (a breve e lungo termine), i circoli viziosi (che mantengono il problema), possibili risorse, quali comportamenti alternativi favorire. Schema A-B-C. 79. Cosa è il ciclo istruzionale? Si tratta di analisi funzionale applicata a scuola. Il Ciclo è legato allo stimolo, alle risposte, alle conseguenze; 80. Nell’autismo, la difficoltà nell’attribuire stati mentali, intenzioni e punti di vista agli altri, è dovuta ad un deficit in: Teoria della mente 81. L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da: difficoltà nei processi comunicativi, di interazione e presenza di comportamenti routinari. 82. Cosa è il disturbo dello spettro autistico (Autismo) Grave disturbo evolutivo che ha esordio nei primi 3 anni di vita e include deficit delle relazioni sociali, anomalie nella comunicazione e pattern di comportamento ristretti, ripetitivi e stereotipati. I disturbi dello spettro autistico, chiamati anche disturbi pervasivi dello sviluppo comprendono disturbi seri chiamati disturbi autistici fino a disturbi meno gravi come l'autismo ad alto funzionamento. 83. L'autismo ad alto funzionamento: è un disturbo dello spettro autistico relativamente meno grave, nel quale il bambino ha abilità verbali relativamente buone, problemi leggeri del linguaggio e una gamma ristretta di interessi e relazioni. 84. La sindrome di Asperger è Un disturbo dello spettro autistico non presente nel DSM -5 85. Caratteristiche dello spettro autistico: Alterazione della comunicazione verbale e non verbale, Compromissione dell'interazione sociale; Repertorio di attività e interessi ristretti e stereotipati. 86. Quali altri tipi di deficit sono imputabili all'autismo? -Deficit motorio (incapacità di pianificare e organizzare il movimento); -Deficit imitativo (incapacità di imitare i movimenti del corpo come battere le mani, incapacità di imitare elementi simbolici, come spazzolare i denti, incapacità di imitare i gesti) 87. Quali sono le principali teorie legate all'autismo? -Deficit della teoria della mente (per spiegare i problemi sociali e comunicativi); -Deficit della funzione esecutiva (tutte quelle funzioni cognitive complesse legate all'autoregolazione e al controllo) -Deficit della coerenza centrale (la complessità e la globalità di un evento, tendenza a concentrarsi sul dettaglio, perdita dell'idea di globale) 88. Quali caratteristiche deve avere l'intervento nei confronti di soggetti con autismo? -essere precoce; essere intensivo; coinvolgere i genitori; interagire con i contesti; L'intervento si deve basare sui punti di forza e sulle necessità del bambino; Identificare e definire i comportamenti fatti oggetto di trattamento attraverso criteri che li rendano misurabili; Monitorare ogni intervento; Necessita di un'appropriata supervisione da parte di chi effettua i trattamenti; Evitare pratiche eversive di natura fisica; Valorizzare setting di intervento più estesi e più naturali. Generalizzazione del compito (in modo da estendere le competenze acquisite all'ambiente familiare o in altre situazioni). 89. Il mutismo selettivo è caratterizzato da: Incapacità di parlare in contesti extrafamiliari 90. La consapevolezza fonologica consiste nella: Capacità di individuare ed operare mentalmente sui fonemi 91. L’aggressività proattiva rispetto a quella reattiva: È caratterizzata da azioni premeditate in vista del raggiungimento di un obiettivo 92. La difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit uditivi che ne ostacolano la ricezione è manifestata da soggetti con: disortografia 93. la disortografia è: Un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica 94. Il livello cognitivo nella dislessia è Normale 95. la dislessia è Una difficoltà nell'imparare a leggere e nella decifrazione dei segni linguistici. L’automatizzazione dell’identificazione della parola (lettura) non si sviluppa o si sviluppa in modo in completo. 96. La disgrafia è: disturbo specifico della scrittura, interessa la scrittura di parole e numeri con l'uso del segno grafico che può essere compromesso in modo lieve, medio o grave 97. La discalculia è: Difficoltà nel riconoscere i numeri, lentezza nelle operazioni di calcolo, anche semplici, confusione nel ricordare le cifre o gli oggetti in ordine 1)Quali sono le tappe della programmazione? -Input iniziale; -Assessment; -Formulazione degli obiettivi; -Implementazione delle strategie; -Verifica; -Obiettivi raggiunti. 2)Quali sono i passi per la valutazione funzionale del comportamento? -Identificare il comportamento target; -Raccogliere dati per la baseline; -Analizzare i dati e formulare ipotesi; -Sviluppare piani di intervento. 3)Cosa si intende per comportamento? R. L'effettivo svolgersi di un compito che il docente consegna. 4)Quali sono i parametri dell'osservazione del comportamento? -Numero (numero di volte in cui un comportamento ricorre) -frequenza (Numero di ricorrenze diviso il numero di unità di tempo); -Durata (Quantità di tempo in cui il comportamento ricorre durante il periodo di osservazione); -Latenza (Tempo che intercorre dalla presentazione dello stimolo all'inizio del comportamento) -Ampiezza o intensità (Forza della risposta o del comportamento) -Misure derivate 5)Quali sono i metodi di osservazione di un comportamento? -Diretti (assessment/analisi funzionale e osservazione sistematica, metodi che nell'immediato consentono di valutare il comportamento osservato) -Indiretti (questionari, resoconto dei pari, autovalutazioni, si tratta di valutazioni retrospettive che possono comportare il rischio di arrivare a giudizi soggettivi e non obiettivi). 6)Cosa si intende per analisi funzionale? R. La manipolazione sistematica delle variabili ambientali per controllare sperimentalmente il loro ruolo come antecedenti che controllano specifici comportamenti o come conseguenze che li mantengono. -antecedenti (stimolo/evento che precede il comportamento e modifica la probabilità del comportamento stesso) -Comportamento (emesso dal soggetto che si sta osservando, esso si compone di cognizioni,cioè, pensieri, immagini o ricordi, di comportamenti, cioè le risposte motorie, fisiologiche e verbali, di emozio ni) -Conseguenze (stimolo che segue il comportamento) L'analisi funzionale evidenza: gli antecedenti (prossimali e distali), le conseguenze, i circoli viziosi (che mantengono in vita il comportamento), possibili risorse, quali comportamenti alternativi favorire. 7)Cosa è il rinforzo e tipologie? R. E' quello stimolo che segue il comportamento e aumenta la probabilità che si frequenti in futuro, è tutto ciò che tiene in vita il comportamento -Rinforzo positivo (evento che segue l'emissione di un comportamento e aumenta la probabilità di un suo ripresentarsi in futuro); -Rinforzo negativo (evento che viene meno in concomitanza di un comportamento e che aumenta la probabilità che si ripresenti in futuro) 8)Tipologie di rinforzo -Rinforzo sociale positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'attenzione degli altri); -Rinforzo sensoriale interno positivo (comportamenti problematici mantenuti dall'auto stimolazione); -Rinforzo sensoriale esterno positivo (comportamenti problematici mantenuti dalle conseguenze ambientali) -Rinforzo sociale negativo (comportamenti problematici mantenuti dall'evitamento di una richiesta) 9)Come si può programmare un intervento?Quali sono le tappe da seguire? R. Partendo dalla rilevazione dei: -Comportamento problema; -Comportamenti adattivi; -Abilità presenti; -Abilità carenti; -Abilità assenti Bisogna individuare gli obiettivi; effettuare la task analysis (analisi del compito); effettuare le valutazioni. 10)Tipologie di task analysis -Sequenziale (Descrive la sequenza delle operazioni che si devono svolgere; dato un determinato comportamento, bisogna descrivere tutti i sub-comportamenti che formano il comportamento finale i quali devono essere eseguiti secondo una certa sequenza); -Degli obiettivi (descrive le abilità necessarie per portare a termine le singole operazioni, i prerequisiti per eseguire un compito) 11)Cosa sono i rinforzatori? Quali tipologie? R. Aumentano la probabilità che un comportamento si verifichi in fututo. -Rinforzatori di consumo ( cibo); -Rinforzatori dinamici (attività piacevoli, come passeggiare o guardare la tv); -Rinforzatori di manipolazione (colorare, giocare con il pongo); -Rinforzatori di possesso (legati al possedere qualcosa) -Rinforzatori sociali (elargiti dalle persone a noi vicine, attenzioni, gesti affettuosi) 12)Cosa è la punizione? Quali tipologie? R. Quello stimolo che riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. -Positiva (indica l'aggiunta di qualcosa che è spiacevole per il soggetto che la riceve come il rimprovero o una punizione fisica) -Negativa (consiste nel togliere qualcosa di piacevole per il soggetto, es time-out, cioè, impedito accesso per un certo periodo di tempo ad una serie di rinforzatori, e il costo della risposta, cioè, rimozione di uno specifico rinforzo) 13)Qual è la differenza tra rinforzo e punizione? R. Il rinforzo, sia positivo che negativo, aumenta la probabilità che un detreminato comportamento si verifichi in futuro, è tutto ciò che mantiene attivo un comportamento; la punizione, sia positiva che negativa, riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 14)Cosa sono i programmi di rinforzo?Quali tipologie? R. Stabiliscono la quantità e la cadenza con cui deve essere erogato un rinforzatore, per insegnare comportamenti nuovi o per incrementare quelli esistenti. -Continuo (il rinforzatore segue il comportamento tutte le volte in cui esso si manifesta, utile per l'acquisizione di nuove abilità) -A intermittenza (il rinforzatore va elargito non tutte le volte che si manifesta un comportamento, ma in base a dei programmi di rinforzo) 15)Cosa è l'estinzione? R. Procedura utilizzata per cercare di ridurre il comportamento problematico eliminando il rinforzo che lo mantiene attivo. Una procedura di estinzione funziona solo se la sottrazione dei rinforzi che mantengono in vita il comportamento inadeguato è continua e se al momento dell'emissione del comportamento adeguato, il bambino viene premiato con il rinforzo 16)Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dell'estinzione? -Controllo degli stimoli che rinforzano il comportamento da ridurre; -Estinzione di un comportamento associata al rinforzo positivo di un comportamento alternativo; -Il setting dell'estinzione; -Istruzioni; -L'estinzione è più rapida dopo un rinforzo continuo; -Peggioramento prima del miglioramento; -L'estinzione può indurre aggressività. 17)Cosa si intende per rinforzo differenziale? -DRA: Rinforzare un comportamento alternativo a quello problema. -DRI: Rinforzare un comportamento incompatibile con quello problema. 18)Cosa è il ciclo istruzionale? R. Ciclo legato allo stimolo, alle risposte, alle conseguenze; lo stimolo precede la risposta, esso è qualsiasi cosa che abbia la capacità di provocare una risposta, la risposta è quel comportamento che segue lo stimolo, la conseguenza è l'evento che fa seguito alla risposta. 19)Cosa è lo SHAPING (Modellaggio)? R. Tecnica per insegnare nuove abilità. Apprendimento di un comportamento per approssimazioni successive, consistente nel rinforzare comportamenti lontani a quello meta, ma che gradualmente gli si avvicinano. Per fare ciò bisogna smettere di rinforzare il comportamento precedente e rinforzare quello successo; procedura di rinforzo e di estinzione, man mano che rinforzo il passaggio successivo devo togliere il rinforzo a quello precedente, in modo da modellare il comportamento meta che era del tutto assente nel repertorio del ragazzo. 20)Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dello shaping) -Descrivere il comportamento meta; -Scegliere un comportamento di partenza; -Scegliere le fasi dello shaping; -Procedere al giusto passo 21)Cosa è il prompting?Quali tipologie? -Uso strategico di stimoli discriminativi, consistente nel fornire stimoli discriminativi o aiuti aggiuntivi (prompt) per sollecitare il soggetto ad acquisire un detrminato comportamento. -Prompt verbali, -Prompt gestuali, -Prompt fisici- 22)Cosa è il fading? Tecnica che va di pari passo con il prompting, consistente in un graduale affievolimento dell'aiuto. Cambiamento graduale di uno stimolo che controlla la risposta, in modo tale che, alla fine la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo senza prompt. 24)Cosa è il CHAINING (Concatenamento)?Quali tipologie? -Tecnica di insegnamento di nuove abilità che si basa sull'idea che molti comportamenti della vita quotidiana siano formati da una catena comportamentale, esso permette di aiutare ad effettuare una catena comportamentale- -Presentazione del compito totale: attraverso questo metodo, lo studente tenta ogni volta tutyi i passi, dall'inizio alla fine della catena e prosegue con i tentativi di realizzare l'intero compito fino a che si è raggiunta la padronanza in ogni passo.; -Concatenamento retrogrado: si procede al contrario, si parte compiendo l'ultimo passaggio della catena e si procede all'indietro fino al primo. Per primo viene stabilito l'ultimo passo, poi viene insegnato il penultimo e concatenato con l'ultimo, poi viene insegnato il terzultimo e concatenato con gli ultimi due e così via, proseguendo a ritroso fino all'inizio della catena.; -Concatenamento anterogrado: si segue l'ordine naturale delle cose, con questo metodo viene insegnato per primo il passo iniziale della catena , poi vengono insegnati il primo e il secondo e concatenati l'uno all'altro, poi i primi tre passi e così via fino a che non venga acquisita l'intera sequenza. 25)Quali sono i fattori che influiscono sull'efficacia del Chaining? -Effettuare un'analisi del compito, cioè, identificare le componenti della sequenza finale; -Tenere presente le strategie per l'utilizzo del prompt da parte del soggetto; -Eseguire una prova preliminare utilizzando il modeling; -Iniziare il training -Utilizzare rinforzatori sociali e di altro genere; -Ridurre il prima possibile gli aiuti per eseguire singoli passi. 26)Cosa è l'ADHD? R. Disturbo neurocomportamentale precoce, con eziologia genetica, ambientale, e biologica che insorge intorno ai 3-4 anni di età e persiste nell'adolescenza e nell'età adulta. I sintomi sono: -Inattenzione, consistente in un deficìt dell'attenzione focale e sostenuta, facile distraibilità da stimoli banali, ridotte capacità esecutive di compiti scolastici e di attività quotidiane, difficoltà nel seguire un discorso, interruzione di attività iniziate, evitamento di attività che richiedono uno sforzo cognitivo; -Iperattività, consistente nell'incapacità di stare fermi, in attività motoria incongrua e afinalistica, gioco rumoroso e disorganizzato, eccessive verbalizzazioni, ridotte possibilità di inibizione motoria; -Impulsività, consistente in difficoltà del controllo comportamentale, incapacità di inibire le risposte automatiche, scarsa capacità di riflessione, difficoltà e rispettare il proprio turno, tendenza a interrompere gli altri, incapacità di prevedere le conseguenze di una azione, mancato evitamento di situazioni pericolose. 27)Qual è l'impatto dell'ADHD sul funzionamento globale? R. Impatto negativo sul funzionamento globale della persona, in particolare: -Area del se, comporta bassa autostima, incidenti e danni fisici, fumo e abuso di sostanze stupefacenti, delinquenza; -Scuola/lavoro, comporta difficoltà accademiche e risultati insoddisfacenti, incapacità a mantenere un lavoro; -Casa, comporta una situazione di stress familiare, difficoltà come genitori; -Società, comporta scarse relazioni interpersonale, difficoltà di relazione e socializzazione. 28)Cosa sono le funzioni esecutive, il cui deficit è alla base dell' ADHD? R. Sono funzioni cognitive che sostengono l'attenzione e consentono il controllo del comportamento. Sono processi responsabili di elevati livelli di controllo delle azioni, necessari per il mantenimento mentale di specifici obiettivi, fondamentali per l'autoregolazione dei processi attentivi, per l'automonitoraggio dei comportamenti, per l'internalizzazione del discorso Esse sono: -Inibizione, cioè, controllare le reazioni immediate agli stimoli; -Controllo dell'interferenza, cioè, gestire un evento distraente; -Pianificazione, saper immaginare una sequenza di eventi; -Set shifting, correggersi e cambiare strategia; -Working memory, ricordare i passi necessari per portare a termine un compito; -Ricostruzione, cioè, scomposizione e ricomposizione dei comportamenti in altri nuovi. 29)Cosa è il controllo inibitorio? R. Efficienza inibitoria cognitiva ed efficienza inibitoria comportamentale che permette di posticipare la risposta ad uno stimolo. L 'inibizione cognitiva consiste nella soppressione di contenuti e processi cognitivi attivati precedentemente; l'inibizione comportamentale consiste nella soppressione di una risposta motoria. 30)Quali sono le cause dell'ADHD? -Fattori biologici ed ereditari (traumi, alterazioni durante la gravidanza o alla nascita, nascita prematura, lesioni cerebrali, fumo materno prima e dopo la gravidanza, cosumo di alcol e droghe in gravidanza) -Fattori neurobiologici (sono colpite il lobo frontale e l'area sub.corticale, vi è un decremento della dopamina) -Fattori psicologici, -Fattori ambientali. 31)Cosa è la Token economy? R. Tecnica per incrementare un comportamento, consistente in un programma basato su un rinforzo simbolico per cui all'emissione di un comportamento desiderato i partecipanti ricevono dei rinforzatori (tokens) che possono essere accumulati fino a quando non vengono scambiati per ulteriori rinforzatori significativi per il partecipante. Le componenti della token economy sono: -specifica lista di comportamenti target; -token o punti che il partecipante ottiene quando emette il comportamento target; -menù di rinforzatori che il partecipante ottiene scambiando i tokens che ha ottenuto. 32)Quali sono le caratteristiche della token economy? -Contingenza, cioè, i token devono essere distribuiti subito dopo l'emissione del comportamento adeguato; -Continuità, cioè, somministrare i gettoni è qualcosa che rende più agevole rinforzare il comportamento soprattutto in quelle situazioni in cui non è possibile elargire immediatamente il rinforzatore. 33)Cosa è il costo della risposta? R. In caso di emissione di un comportamento inadeguato,, viene tolto al ragazzo un punto precedentemente acquisito. E' importante che il costo della risposat sia ben definito, il ragazzo deve avere ben chiaro quali sono i comportamenti che possono provocare il costo della risposta, quindi può essere introdotto solo dopo che si è avuta una esperienza positiva della token. 34)Cosa è il disturbo dello spettro autistico (Autismo) R. Grave disturbo evolutivo che ha esordio nei primi 3 anni di vita e include deficit delle relazioni sociali, anomalie nella comunicazione e pattern di comportamento ristretti, ripetitivi e stereotipati. I disturbi dello spettro autistico, chiamati anche disturbi pervasivi dello sviluppo comprendono disturbi seri chiamati disturbi autistici fino a disturbi meno gravi come l'autismo ad alto funzionamento. L'autismo ad alto funzionamento è un disturbo dello spettro autistico relativamente meno grave, nel quale il bambino ha abilità verbali relativamente buone, problemi leggeri del linguaggio e una gamma ristretta di interessi e relazioni. Caratteristiche dello spettro autistico: -Alterazione della comunicazione verbale e non verbale -Compromissione dell'interazione sociale; -Repertorio di attività e interessi ristretti e stereotipati. Negli autistici manca la comunicazione verbale, la capacità di elaborare informazioni sociali ed emozionali, l'imitazione sociale, il gioco spontaneo o di finzione, incapacità di iniziare e mantenere una conversazione, il linguaggio è ripetitivo e stereotipato 35)Quali altri tipi di deficit sono imputabili all'autismo? -Deficit motorio, cioè, incapacità di pianificare e organizzare il movimento; -Deficit imitativo, cioè incapacità di imitare i movimenti del corpo come battere le mani, incapacità di imitare elementi simbolici, come spazzolare i denti, incapacità di imitare i gesti. 35)Quali sono le principali teorie legate all'autismo? -Deficit della teoria della mente, per spiegare i problemi sociali e comunicativi; -Deficit della funzione esecutiva, cioè, tutte quelle funzioni cognitive complesse legate all'autoregolazione e al controllo che consentono di inibire un comportamento o una determinata risposta, di cambiare strategia, di variare situazioni; per spiegare i problemi della vita quotidiana; -Deficit della coerenza centrale, cioè, difficoltà nel cogliere la complessità e la globalità di un evento, di una situazione, tendenza a concentrarsi sul dettaglio, perdita dell'idea di globale, del, complesso; per spiegare disfunzioni e punti di forza cognitivi. 36)Cosa è la teoria della mente? R. Capacità di attribuire alle altre persone degli stati mentali, cioè delle emozioni che sono diverse dalle nostre, ciò permette agli uomini di comprendere le azioni e i sentimenti altrui. Negli autistici la teoria della mente è deficitaria e a causa di ciò le loro relazioni sociali sono deficitarie. Correlate alla teoria della mente vi sono le funzioni esecutive, il linguaggio, le reazioni sociale, le abilità sociali. 37)Quali caratteristiche deve avere l'intervento nei confronti di soggetti con autismo? L'intervento deve: -essere precoce; -essere intensivo; -coinvolgere i genitori; -interagire con i contesti; -L'intervento si deve basare sui punti di forza e sulle necessità del bambino; -Identificare e definire i comportamenti fatti oggetto di trattamento attraverso criteri che li rendano misurabili; -Monitorare ogni intervento; -Necessita di un'appropriata supervisione da parte di chi effettua il trattamenti; -Evitare pratiche eversive di natura fisica; -Valorizzare setting di intervento più estesi e più naturali. -Generalizzazione del compito, in quanto il bambino autistico ha difficoltà a generalizzare il suo comportamento che lo porta ad associare l'apprendimento con una particolare situazione, pertanto è necessario sviluppare programmi di generalizzazione in modo da estendere le competenze acquisite all'ambiente familiare o in altre situazioni. 38)Cosa sono le storie sociali? R. Sono testi particolari, scritti secondo specifici criteri che descrivono in modo chiaro, conciso e preciso una situazione che aiutano i ragazzi autistici ad apprendere comportamenti sociali, a fornire dei modelli su come comportarsi in quelle determinate situazioni; forniscono una serie di indicazioni pratiche e molto precise che aiutano i ragazzi a comprendere una serie di regole sociali che vengono apprese in modo automatico, aiutano i ragazzi ad accettare errori e a mettersi nei panni degli altri. 1. agisce il rinforzo differenziale? 1 Si rinforza un comportamento alternativo adeguato al fine di ridurre il comportamento inadeguato. Se il comportamento alternativo adeguato è incompatibile con quello inadeguato si accelera la procedura di estinzione. 2 Rinforzare un comportamento alternativo adeguato positivo per estinguere quello negativo. (alternativo al comportamento problematico che voglio diminuire) 2. Quali sono le tecniche per insegnare nuove abilità - SHAPING: Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l'estinzione di quelle precedenti; - PROMPTING: fornire stimoli o aiuti aggiuntivi per sollecitare il soggetto ad acquisire un determinato comportamento; - FADING: affievolimento graduale di un prompt. Cambiamento graduale di uno stimolo che controlla la risposta in modo che la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo senza prompt. CHAINING: concatenamento. 3. Cos’è un’antecedente? È uno stimolo/evento che precede il comportamento e modifica la probabilità del comportamento stesso 4. Conseguenze/rinforzi: Tutte le conseguenze che aumentano le probabilità che un comportamento si manifesti in futuro si chiamano rinforzi 5. Cosa evidenzia l’analisi funzionale? L’analisi funzionale evidenzia antecedenti (distali e prossimali), conseguenze (a breve e lungo termine), circoli viziosi; possibili risorse e quali comportamenti alternativi favorire. 6. Cos’è il rinforzo differenziale? È quel rinforzo che si distingue in RINFORZO DIFFERENZIALE DEL COMPORTAMENTO ALTERNATIVO ADEGUATO e in RINFORZO DIFFERENZIALE DEL COMPORTAMENTO INCOMPATIBILE Si intende Rinforzare un comportamento alternativo positivo per estinguere quello negativo. (alternativo al comportamento problematico che voglio diminuire): 1 DRA (RINFORZO DIFFERENZIALE DEL COMPORTAMENTO ALTERNATIVO ADEGUATO): Il rinforzo viene elargito in presenza di un comportamento alternativo a quello problema (Differential Reinforcement of Alternative Behavior) 2 DRI (RINFORZO DIFFERENZIALE DEL COMPORTAMENTO INCOMPATIBILE): Rinforzare un comportamento incompatibile con quello problema. Assunto che il comportamento appropriato e quello inadeguato non possono manifestarsi contemporaneamente perché incompatibili (es rinforzo lo stare seduto, opposto al comportamento problema di stare alzato) (Differential Reinforcement of Incompatible behavior) 7. Differenza tra aggressività proattiva e reattiva: L’aggressività PROATTIVA rispetto a quella REATTIVA è caratterizzata da azioni premeditate in vista del raggiungimento di un obiettivo 8. Mutismo selettivo: a) È caratterizzato da: Incapacità di parlare in contesti extrafamiliari b) Decisione di non parlare in contesti extrafamiliari c) Scelta di parlare solo in contesti famigliari d) Un quoziente intellettivo al di sotto della norma 9. Cos’è opportuno utilizzare per strutturare un comportamento assente nel repertorio del soggetto? a) Time out b) Estinzione c) Costo della risposta d) Prompting e/o shaping 10. Cos’è la consapevolezza fonologica? a) È la Capacità di individuare ed operare mentalmente sui fonemi b) Accuratezza nella lettura di parole regolari c) Immagazzinamento provvisorio delle informazioni verbali d) Accuratezza nella lettura di parole di lingue straniere 11. Il contratto educativo: a) Richiede l’utilizzo di un’altra tecnica a supporto: la token economy le cui caratteristiche sono: contingenza e continuità. b) Concatenazione c) Shaping d) Prompting 12. Quali devono essere le caratteristiche del contratto educativo? Il contratto educativo dev’essere: Equo, chiaro, onesto, formulato in termini positivi. 13. Cosa si intende per disortografia? La difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit uditivi che ne ostacolano la ricezione. 14. Cos’è la sindrome di Ausperger? È un disturbo dello spettro autistico non presente nel DSM 5 15. Al disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività Si possono presentare: in comorbilità comportamenti oppositivi e di aggressività, disturbo della condotta, disturbi di ansia e umore, che portano ai deficit funzionali dell’area del Sé, e in diversi contesti come scuola e/o casa. 16. “Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l'estinzione di quelle precedenti” è la definizione di: a) Modeling b) Task analysis c) Shaping d) Fading 17. Se si vuol far diminuire la frequenza di un comportamento problematico, eliminando i rinforzatori (ad es. l'attenzione) che lo mantenevano, si sta mettendo in atto una procedura di: a) estinzione b) punizione positiva c) rinforzo positivo d) analisi del compito (task analysis) 18. Nei casi di ADHD, Deficit di attenzione e iperattività, l'approccio cognitivo mira a: a) Favorire l'autoregolazione b) Controllare il comportamento dall'esterno c) Formare gli insegnanti d) Manipolare gli eventi antecedenti e conseguenti 19. Un deficit di attenzione focale e sostenuta, attività motoria incongrua e afinalistica, difficoltà nella pianificazione e organizzazione, incapacità di inibire risposte automatiche, sono alcuni dei sintomi tipici di quale disturbo: a) Autismo ad alto funzionamento b) ADHD c) Ritardo cognitivo d) Disturbo specifico dell'apprendimento 20. La definizione operativa di un comportamento a) Definisce l'effetto che produce il comportamento. b) Definisce in termini osservabili e misurabili il comportamento che il soggetto emette c) Descrive in maniera complessa più comportamenti. d) Si serve di etichette per fornire spiegazioni al comportamento. 21. L'osservazione sistematica consente: a) Di misurare frequenza, durata e intensità del comportamento b) la classificazione del disturbo o della difficoltà c) la definizione del quoziente intellettivo di performance d) La rilevazione delle opinioni dello studente 22. Se misuriamo il n° di parole correttamente pronunciate dal nostro allievo in un minuto, quale parametro di misura stiamo usando? a) Numero b) Frequenza c) Durata d) Latenza 23. Nell'autismo, la difficoltà nell'attribuire stati mentali, intenzioni e punti di vista agli altri, è dovuta ad un deficit in: a) Funzioni esecutive b) Controllo inibitorio c) Coerenza centrale d) Teoria della mente 24. Nella situazione seguente: "L'insegnante sta spiegando la lezione di storia. Matteo canticchia a voce alta, interrompendo la lezione. Tutti i compagni ridono. Secondo l'Analisi Funzionale: "I compagni ridono” è: a) L'antecedente b) Il comportamento c) La conseguenza rinforzante d) La conseguenza punitiva 25. Cos'è una token economy? a) Un programma basato su un uso accurato di prompting e fading b) Un programma basato sul rinforzo simbolico c) Una griglia di osservazione sistematica per l'ADHD d) Un contratto educativo 26. Quali sono le tappe della programmazione di un intervento? Input iniziale; Assessment; Formulazione degli obiettivi; Implementazione delle strategie; Verifica; Obiettivi raggiunti. 27. Quali sono i passi per la valutazione funzionale del comportamento? Identificare il comportamento target; Raccogliere dati per la baseline; Analizzare i dati e formulare ipotesi; Sviluppare piani di intervento. 28. Cosa si intende per comportamento? L'effettivo svolgersi di un compito che il docente consegna. 29. Quali sono i parametri di osservazione di un comportamento? NUMERO (numero di volte in cui un comportamento ricorre Es: n. parole pronunciate correttamente); FREQUENZA (Numero di ricorrenze diviso il numero di unità di tempo Es: n. parole lette bene in un minuto); DURATA (Quantità di tempo in cui il comportamento ricorre durante il periodo di osservazione); LATENZA (Tempo che intercorre dalla presentazione dello stimolo all'inizio del comportamento); AMPIEZZA O INTENSITÀ (Forza della risposta o del comportamento); MISURE DERIVATE 30. Quali sono i metodi di osservazione (valutazione) di un comportamento? 1 DIRETTI (assessment/analisi funzionale e osservazione sistematica, metodi che nell'immediato consentono di valutare il comportamento osservato); 2 INDIRETTI (questionari, resoconto dei pari, autovalutazioni, si tratta di valutazioni retrospettive che possono comportare il rischio di arrivare a giudizi soggettivi e non obiettivi). 31. Cosa si intende per analisi funzionale? La manipolazione sistematica delle variabili ambientali per controllare sperimentalmente il loro ruolo come antecedenti che controllano specifici comportamenti o come conseguenze che li mantengono. L'ANALISI FUNZIONALE evidenza: gli antecedenti (prossimali e distali), le conseguenze, i circoli viziosi (che mantengono in vita il comportamento), possibili risorse, quali comportamenti alternativi favorire. - ANTECEDENTI (stimolo/evento che precede il comportamento e modifica la probabilità del comportamento stesso) - COMPORTAMENTO (emesso dal soggetto che si sta osservando, esso si compone di cognizioni (cioè, pensieri, immagini o ricordi), di comportamenti (cioè le risposte motorie, fisiologiche e verbali) e di emozioni) - CONSEGUENZE (stimolo che segue il comportamento) - SCHEMA A-B-C (antecedente, comportamento, conseguenza) 32. Cos’è il rinforzo e tipologie? È quello stimolo che segue il comportamento e aumenta la probabilità che si frequenti in futuro, è tutto ciò che tiene in vita il comportamento È la conseguenza che segue il comportamento e aumenta la probabilità che il comportamento si verifichi in futuro. TIPOLOGIE DI RINFORZO: 1 RINFORZO POSITIVO (evento che segue l'emissione di un comportamento e aumenta la probabilità di un suo ripresentarsi in futuro); 2 RINFORZO NEGATIVO (evento che viene meno in concomitanza di un comportamento e che aumenta la probabilità che si ripresenti in futuro) 33. Tipologie di rinforzo e principali cause dei comportamenti problematici: - RINFORZO SOCIALE POSITIVO (comportamenti problematici mantenuti dall'attenzione degli altri. Es: urlo e mi metto in mostra e attiro attenzione dei compagni); - RINFORZO SENSORIALE INTERNO POSITIVO (comportamenti problematici mantenuti dall'auto stimolazione. Es.: arrotolarsi i capelli); - RINFORZO SENSORIALE ESTERNO POSITIVO (comportamenti problematici mantenuti dalle conseguenze ambientali. Es.: fare rumori o emettere comportamenti disturbanti in classe); - RINFORZO SOCIALE NEGATIVO (comportamenti problematici mantenuti dall'evitamento di una richiesta. Es.: la prof chiede di fare un esercizio di matematica, io non voglio farlo quindi disturbo in modo da essere cacciato dall’aula. Mantengo il comportamento di disturbo per evitare il compito). 34. Come si può programmare un intervento? Quali sono le tappe da seguire? Partendo dalla rilevazione dei: Comportamenti problema; Comportamenti adattivi; Abilità presenti; Abilità carenti; Abilità assenti. Bisogna individuare gli obiettivi; effettuare la task analysis (analisi del compito); effettuare le valutazioni. L’INTERVENTO PUÒ ESSERE MIRATO: al comportamento; all’antecedente (gli stimoli che predicono l’incremento o decremento della probabilità di verificarsi del comportamento problema); alle conseguenze (riprogrammare le conseguenze in modo da no rinforzare comportamenti inadeguati e rinforzare, invece, quelli adattivi). 35. Tipologie di task analysis sono: Sono due: 1) SEQUENZIALE: Descrive la sequenza delle operazioni che si devono svolgere; dato un determinato comportamento, bisogna descrivere tutti i sub-comportamenti che formano il comportamento finale i quali devono essere eseguiti secondo una certa sequenza; 2) DEGLI OBIETTIVI: descrive le abilità necessarie per portare a termine le singole operazioni, i prerequisiti per eseguire un compito; cioè definisce i comportamenti necessari per eseguire ogni sotto-obiettivo comportamentale. 36. Cosa sono i rinforzatori? Quali tipologie? Aumentano la probabilità che un comportamento si verifichi in futuro. Essi sono: RINFORZATORI DI CONSUMO (cibo); RINFORZATORI DINAMICI (attività piacevoli, come passeggiare o guardare la tv); RINFORZATORI DI MANIPOLAZIONE (colorare, giocare con il pongo); RINFORZATORI DI POSSESSO (legati al possedere qualcosa); RINFORZATORI SOCIALI (elargiti dalle persone a noi vicine, attenzioni, gesti affettuosi). 37. Cos’è la punizione? Quali tipologie? La punizione È quella conseguenza che a differenza del rinforzo diminuisce la probabilità che un comportamento si manifesti nuovamente. Può essere: POSITIVA (indica l'aggiunta di qualcosa che è spiacevole per il soggetto che la riceve come il rimprovero o una punizione fisica); NEGATIVA (consiste nel togliere qualcosa di piacevole per il soggetto, es.: Time-Out, cioè, impedito accesso per un certo periodo di tempo ad una serie di rinforzatori e il costo della risposta, cioè rimozione di uno specifico rinforzo). 38. Qual è la differenza tra rinforzo e punizione? Il RINFORZO, sia positivo che negativo, aumenta la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro, è tutto ciò che mantiene attivo un comportamento; la PUNIZIONE, sia positiva che negativa, riduce la probabilità che un determinato comportamento si verifichi in futuro. 39. Cosa sono i programmi di rinforzo? Quali tipologie? I Programmi di rinforzo Stabiliscono la quantità e la cadenza con cui deve essere erogato un rinforzatore, per insegnare comportamenti nuovi o per incrementare quelli esistenti. TIPOLOGIE: 1 CONTINUO (il rinforzatore segue il comportamento tutte le volte in cui esso si manifesta; utile per l'acquisizione di nuove abilità, ma difficile la generalizzazione; è più soggetto a sazietà ed estinzione); 2 A INTERMITTENZA (il rinforzatore va elargito non tutte le volte che si manifesta un comportamento, ma in base a dei programmi di rinforzo) 40. Cos’è l'estinzione? Procedura utilizzata per cercare di ridurre il comportamento problematico eliminando il rinforzo che lo mantiene attivo. Una procedura di estinzione funziona solo se la sottrazione dei rinforzi che mantengono in vita il comportamento inadeguato è continua e se al momento dell'emissione del comportamento adeguato, il bambino viene premiato con il rinforzo. Il principio di estinzione afferma che se in una situazione un soggetto emette una risposta che in precedenza veniva rinforzata e tale risposta non è seguita da una conseguenza rinforzante, allora ci sono meno probabilità che in futuro quella persona emetta la risposta in una situazione simile. 41. Quali sono i fattori che determinano l'efficacia dell'estinzione? Essi sono: Controllo degli stimoli che rinforzano il comportamento da ridurre; Estinzione di un comportamento associata al rinforzo positivo di un comportamento alternativo; Il setting dell'estinzione; Istruzioni: usare le regole (ogni volta che fai x, non si verificherà più y); L'estinzione è più rapida dopo un rinforzo continuo; Peggioramento prima del miglioramento; L'estinzione può indurre aggressività. 42. Cos’è il ciclo istruzionale? Si tratta di analisi funzionale applicata a scuola. Il Ciclo è legato allo stimolo, alle risposte, alle conseguenze; lo stimolo precede la risposta, esso è qualsiasi cosa che abbia la capacità di provocare una risposta, la RISPOSTA è quel comportamento che segue lo stimolo, la CONSEGUENZA è l'evento che fa seguito alla risposta. 43. Cos’è lo SHAPING (Modellaggio)? Tecnica per insegnare nuove abilità. Apprendimento di un comportamento per approssimazioni successive, consistente nel rinforzare comportamenti lontani a quello meta, ma che gradualmente gli si avvicinano. Per fare ciò bisogna smettere di rinforzare il comportamento precedente e rinforzare quello successo; procedura di rinforzo e di estinzione, man mano che rinforzo il passaggio successivo devo togliere il rinforzo a quello precedente, in modo da modellare il comportamento meta che era del tutto assente nel repertorio del ragazzo. Sviluppo un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressiva e l’estinzione di quelle precedenti. 44. QUALI SONO I FATTORI CHE DETERMINANO L'EFFICACIA DELLO SHAPING? - Descrivere il comportamento meta (descrivere in modo operazionalizzabile il comportamento finale-meta desiderato); - Scegliere un comportamento di partenza (che si presente abbastanza spesso da poter essere rinforzato e dovrebbe approssimarsi al comportamento finale desiderato); - Scegliere le fasi dello shaping; - Procedere al giusto passo (rinforzo il comportamento iniziale / rinforzo tutte le approssimazioni al comportamento meta con schema fisso / rinforzo comportamento meta con schema intermittente). - Metodi da seguire nel rinforzare le approssimazioni verso il comportamento meta (Non procedere troppo velocemente da un’approssimazione all’altra. Importante non procedere troppo lentamente, altrimenti difficilmente compaiono le approssimazioni successive). 45. Cos’è il prompting? Quali tipologie? Il prompting è l’uso strategico di stimoli discriminativi e consistente nel fornire stimoli discriminativi o aiuti aggiuntivi (prompt) per sollecitare il soggetto ad acquisire un determinato comportamento. Le TIPOLOGIE sono: 1 PROMPT VERBALI: suggerimenti verbali; 2 PROMPT GESTUALI: movimenti fatti dall’istruttore (indicare oggetto o comportamento da fare senza toccare il soggetto), 3 PROMPT FISICI (o guida fisica): l’istruttore tocca il soggetto per guidarlo (è il prompt più intrusivo), 4 PROMPT BASATO SULL’ESEMPIO: l’istruttore dà una dimostrazione del comportamento corretto, 5 PROMPT AMBIENTALI: viene modificato l’ambiente in modo da suscitare il comportamento desiderato (Prompt con stimolo esterno, cioè qualcosa che viene aggiunto all’ambiente per aumentare la probabilità di ottenere la risposta corretta; Prompt con stimolo interno, un’alterazione delle caratteristiche degli stimoli per renderli più evidenti e quindi più facili da discriminare) 46. Le Linee guida per l’uso del prompt sono: 1 Usare sempre il prompt meno intrusivo (il fisico è più intrusivo); 2 Stabilire una gerarchia di prompt efficaci per il bambino; 3 Diminuire il livello di prompt prima possibile; 4 Usare Prompt durante la correzione dell’errore; 5 Fare sempre una prova indipendente dopo la correzione Se un’abilità è acquisita ma ha avuto bisogno di prompt, sarà necessario rivalutarla; 6 Rinforzare sempre le risposte prompate in acquisizione; 7 Attenzione ai prompt inavvertiti 47. Cos’è il FADING? Tecnica che va di pari passo con il prompting, consistente in un graduale affievolimento dell'aiuto. Cambiamento graduale di uno stimolo che controlla la risposta, in modo tale che, alla fine la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo senza prompt. Esempi di fading verbali (abbassare tono di voce); fading gestuali (si diminuisce l’ampiezza del gesto); fading fisici (ridurre area da toccare, ridurre pressione) 48. Qual è la differenza tra SHAPING e FADING? SHAPING: graduale cambiamento di una risposta (comportamento) con lo stimolo che rimane lo stesso. Si tratta di modellamento: piano piano rinforzo un comportamento che a poco a poco si avvicina a quello meta (pa-pal-pall-palla) FADING: graduale cambiamento di uno stimolo (prompt), mentre la risposta (comportamento) rimane la stessa. Si agisce sullo stimolo (prompt) che viene a poco a poco ridotto 49. Cos’è il CHAINING (Concatenamento)? Quali tipologie (o metodi per insegnare il chaining)? - Lo CHAINING è la Tecnica di insegnamento di nuove abilità che si basa sull'idea che molti comportamenti della vita quotidiana siano formati da una catena comportamentale, esso permette di aiutare ad effettuare una catena comportamentale. I METODI PER INSEGNARLO sono: 1) PRESENTAZIONE DEL COMPITO TOTALE: attraverso questo metodo, lo studente tenta ogni volta tutti i passi, dall'inizio alla fine della catena e prosegue con i tentativi di realizzare l'intero compito fino a che si è raggiunta la padronanza in ogni passo; 2) CONCATENAMENTO RETROGRADO (all’indietro): si procede al contrario, si parte compiendo l'ultimo passaggio della catena comportamentale e si procede all'indietro fino al primo. Per primo viene stabilito l'ultimo passo, poi viene insegnato il penultimo e concatenato con l'ultimo, poi viene insegnato il terzultimo e concatenato con gli ultimi due e così via, proseguendo a ritroso fino all'inizio della catena.; il rinforzatore si dà alla fine. L’insegnante aiuta il ragazzo a eseguire tutti i passaggi (es indossare i pantaloni con prompt fisico), tranne l’ultimo passaggio che deve farlo il ragazzo da solo (insegnante usa prompt verbale); 3) CONCATENAMENTO ANTEROGRADO (in avanti): si segue l'ordine naturale delle cose, con questo metodo viene insegnato per primo il passo iniziale della catena, poi vengono insegnati il primo e il secondo e concatenati l'uno all'altro, poi i primi tre passi e così via fino a che non venga acquisita l'intera sequenza. Quindi compiuta l’azione la rinforzo, poi rinforzo insieme primo e secondo step e così via. 50. Quali sono i fattori che influiscono sull'efficacia dello Chaining? 1 Effettuare un'analisi del compito, cioè, identificare le componenti della sequenza finale; 2 Tenere presente le strategie per l'utilizzo del prompt da parte del soggetto; 3 Eseguire una prova preliminare utilizzando il modeling; 4 Iniziare il training; 5 Utilizzare rinforzatori sociali e di altro genere; 6 Ridurre il prima possibile gli aiuti per eseguire singoli passi. 51. Cos’è l'ADHD? Disturbo neuro comportamentale precoce, con eziologia genetica, ambientale, e biologica che insorge intorno ai 3-4 anni di età e persiste nell'adolescenza e nell'età adulta. Generalmente i sintomi dell’iperattività si manifestano prima (3 anni) di quelli della disattenzione (6 anni). Inoltre i sintomi di iperattività/impulsività tendono a diminuire con l’età, mentre la disattenzione è più persistente. Esistono, a seconda dei sintomi, 3 sottotipi: quello con IPERATTIVITÀ-IMPULSIVITÀ PREDOMINANTE; quello con DISATTENZIONE PREDOMINANTE e il TIPO COMBINATO. Nell’ADHD i comportamenti sono inadeguati rispetto allo stadio di sviluppo; l’insorgenza è precoce; o sintomi sono pervasivi e significativamente interferenti con le attività quotidiane. I SINTOMI sono: INATTENZIONE, consistente in un deficit dell'attenzione focale e sostenuta, facile distraibilità da stimoli banali, ridotte capacità esecutive di compiti scolastici e di attività quotidiane, difficoltà nel seguire un discorso, interruzione di attività iniziate, evitamento di attività che richiedono uno sforzo cognitivo; IPERATTIVITÀ, consistente nell'incapacità di stare fermi, in attività motoria incongrua e afinalistica, gioco rumoroso e disorganizzato, eccessive verbalizzazioni, ridotte possibilità di inibizione motoria; IMPULSIVITÀ, consistente in difficoltà del controllo comportamentale, incapacità di inibire le risposte automatiche, scarsa capacità di riflessione, difficoltà e rispettare il proprio turno, tendenza a interrompere gli altri, incapacità di prevedere le conseguenze di una azione, mancato evitamento di situazioni pericolose. 52. Qual è l'impatto dell'ADHD sul funzionamento globale? Impatto negativo sul funzionamento globale della persona, in particolare: AREA DEL SÈ, comporta bassa autostima, incidenti e danni fisici, fumo e abuso di sostanze stupefacenti, delinquenza; SCUOLA/LAVORO, comporta difficoltà accademiche e risultati insoddisfacenti, incapacità a mantenere un lavoro; CASA, comporta una situazione di stress familiare, difficoltà come genitori; SOCIETÀ, comporta scarse relazioni interpersonale, difficoltà di relazione e socializzazione. I Sintomi Nucleari (inattenzione-iperattività- impulsività) possono presentarsi in comorbilità con DOP, disturbo della condotta, disturbi di ansia e umore, che portano ai deficit funzionali dell’area del Sé, e nei diversi contesti su descritti. 53. Cosa sono le funzioni esecutive, il cui deficit è alla base dell’ADHD? Sono funzioni cognitive che sostengono l'attenzione e consentono il controllo del comportamento. Sono processi responsabili di elevati livelli di controllo delle azioni, necessari per il mantenimento mentale di specifici obiettivi, fondamentali per l'autoregolazione dei processi attentivi, per l'automonitoraggio dei comportamenti, per l'internalizzazione del discorso. Generalmente le funzioni esecutive non sono chiamate in causa per lo svolgimento di attività routinarie, ma sono indispensabili nelle nuove attività che richiedono maggiore sforzo attentivo e flessibilità nell’uso di strategie. Le principali funzioni esecutive sono: 1 INIBIZIONE, cioè, controllare le reazioni immediate agli stimoli (consente di ritardare la risposta a uno stimolo); 2 CONTROLLO DELL'INTERFERENZA, cioè, gestire un evento distraente; 3 PIANIFICAZIONE, saper immaginare una sequenza di eventi; 4 SET-SHIFTING, correggersi e cambiare strategia; 5 WORKING MEMORY, ricordare i passi necessari per portare a termine un compito; 6 RICOSTRUZIONE, cioè, scomposizione e ricomposizione dei comportamenti in altri nuovi. 54. Cos’è il controllo inibitorio? Efficienza inibitoria cognitiva ed efficienza inibitoria comportamentale che permette di posticipare la risposta ad uno stimolo. L'INIBIZIONE COGNITIVA consiste nella soppressione di contenuti e processi cognitivi attivati precedentemente (parlare durante ricreazione ma poi entra prof e devo smettere); l'INIBIZIONE COMPORTAMENTALE consiste nella soppressione di una risposta motoria. - La Teoria dell’Inibizione Cognitiva e Comportamentale è quella che più spiega i deficit dell’ADHD. Si tratta di una compromissione della capacità di inibizione cognitiva e comportamentale. L’antagonista, infatti, dell’inibizione, è l’impulsività. L’inibizione favorisce la rappresentazione mentale dell’evento, consente la formazione di schemi di azioni anticipatori che consentono la pianificazione del comportamento e ci aiuta ad acquisire la capacità di ritardare la somministrazione delle ricompense e tutto questo manca nell’ADHD. L’inibizione cognitiva e comportamentale favoriscono l’internalizzazione del linguaggio e l’internalizzazione dell’azione, arrivando a pianificazione e autocontrollo del comportamento. Gli effetti riguardano la capacità di comunicare con gli altri e sé, riflettere, apprendere nuove regole ed eseguire comportamenti. 55. Quali sono le cause dell'ADHD? Le cause sono: FATTORI BIOLOGICI ED EREDITARI (traumi, alterazioni durante la gravidanza o alla nascita, nascita prematura, lesioni cerebrali, fumo materno prima e dopo la gravidanza, consumo di alcol e droghe in gravidanza, genitori con ADHD); FATTORI NEUROBIOLOGICI (sono colpite il lobo frontale e l'area sub- corticale, vi è un decremento della dopamina e minor consumo di glucosio); FATTORI PSICOLOGICI (ADHD ed estroversione: credenza che il ragazzo abbia scarsa stimolazione e che ostenti modelli di comportamento molto attivi per compensare i bassi livelli, nel sottotipo impulsivo/iperattivo) (ADHD e nevroticismo: constatata dalla presenza di instabilità emotiva e ipersensibilità emozionale nel sottotipo disattento- impulsivo), -Fattori ambientali. 56. La valutazione ADHD avviene attraverso: 1 MISURE INDIRETTE: chiedo agli altri di riportare quanto osservato nel ragazzo (genitori, insegnanti, compagni). Uso colloqui, interviste, questionari, scale di valutazione e strumenti sociometrici. Ricordiamo il CPRS e CTRS (Conners Parent and Teacher Rating Scales): Questionario per genitori e insegnanti che valuta le dimensioni della disattenzione, iperattività, impulsività ed eventuali disturbi correlati: aggressività, disturbi psicosomatici, problemi di ansia. Ricordiamo i test sociometrici (usati con i pari) che indagano le preferenze degli studenti a lavorare con alcuni compagni piuttosto che con altri (Moreno), oppure la nomina dei pari: individuano il tipo di valutazione che ciascun soggetto effettua nei confronti degli altri compagni, in funzione del numero di aggettivi positivi o negativi a loro attribuiti. 2 MISURE DI AUTO-VALUTAZIONE: usate con i soggetti interessati, come Child Behaviour Checklist Youth Self-Report; intervista sullo stile di attribuzione del successo e del fallimento scolastico e sociale; scala di valutazione del locus of control. 3 MISURE DIRETTE: strumenti di misura che si possono servire di genitori, insegnanti al fine di valutare direttamente il comportamento del bambino, tra queste: osservazione sistematica, analisi funzionale e test di misurazione del funzionamento cognitivo. L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA si serve di griglie di osservazione che valutano durata e frequenza dei comportamenti ed è importante indagare anche il numero di errori commessi a causa della disattenzione, sui tempi di attenzione, sul numero e tipologia dei compiti portati a termine. Ogni buona osservazione sistematica va collegata all’ANALISI FUNZIONALE: analizzando gli stimoli antecedenti e successivi alla comparsa del comportamento bersaglio, si potranno conoscere le variabili che sostengono la comparsa del comportamento disattento e/o iperattivo e le conseguenze che contribuiscono a mantenerlo stabile nel tempo o incrementarlo. In seguito, si apporteranno le necessarie “manipolazioni” degli stimoli, antecedenti e conseguenti, al fine di verificare se al variare delle contingenze ambientali si registra una modificazione del comportamento. 4 TEST DI MISURAZIONE DEL FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO: Test di Stroop (valuto il controllo dell’interferenza); Torre di Londra (Valutazione dell’abilità di pianificazione); Modified card sorting test (valutazione delle abilità di set-shifting). 57. Cos’è la Token economy? Tecnica per incrementare un comportamento, consistente in un programma basato su un rinforzo simbolico per cui all'emissione di un comportamento desiderato i partecipanti ricevono dei rinforzatori (tokens) che possono essere accumulati fino a quando non vengono scambiati per ulteriori rinforzatori significativi per il partecipante. Le componenti della token economy sono: specifica lista di COMPORTAMENTI TARGET; TOKEN o punti che il partecipante ottiene quando emette il comportamento target; MENÙ DI RINFORZATORI che il partecipante ottiene scambiando i tokens che ha ottenuto. 58. Quali sono le caratteristiche della token economy? CONTINGENZA, cioè, i token devono essere distribuiti subito dopo l'emissione del comportamento adeguato; CONTINUITÀ, cioè, somministrare i gettoni è qualcosa che rende più agevole rinforzare il comportamento soprattutto in quelle situazioni in cui non è possibile elargire immediatamente il rinforzatore. 59. Cos’è il costo della risposta? In caso di emissione di un comportamento inadeguato, viene tolto al ragazzo un punto precedentemente acquisito. È importante che il costo della risposta sia ben definito, il ragazzo deve avere ben chiaro quali sono i comportamenti che possono provocare il cost