Elementi Di Igiene E Stili Di Vita PDF

Summary

This document discusses the elements of hygiene and lifestyles, defining hygiene as a discipline to promote and preserve individual and collective health. It highlights the societal role in prevention, referencing the concept of a social contract for health, along with examples from different fields. It explores the concept of health from various perspectives.

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lOMoARcPSD|43062648 ELEMENTI DI IGIENE E STILI DI VITA - Definizione e contenuti dell’igiene - Prevenzione ed educazione alla salute - Prevenire e migliorare le condizioni di salute -> stili di vita che permettono espressione massima delle p...

lOMoARcPSD|43062648 ELEMENTI DI IGIENE E STILI DI VITA - Definizione e contenuti dell’igiene - Prevenzione ed educazione alla salute - Prevenire e migliorare le condizioni di salute -> stili di vita che permettono espressione massima delle proprie capacità. Cos’è la salute (in Italia oggi)? La sanità legata all’igiene è una sanità di relazione, assembleare, pubblica -> significa organizzare un sistema per cui tutti possano +/- accedere ai servizi o avere una situazione ambientale che li faccia star bene. Attualmente il limite comune (regole condivise) non è più definito – saltano le regole del sistema e fuori da un sistema di regole condivise non tiene nulla soprattutto la prevenzione. Le regole della prevenzione sono questione di persone/società e non del singolo individuo. La prevenzione ha a che fare con i sistemi. Esempio - Cosa significa prevenire un infortunio (sul lavoro, sport ecc…)? Agire sull’individuo (preparazione atletica / allenamento) + controllo fattori esterno (es. fare in modo che il campo non sia bagnato) -> nei grandi numeri e attuo misure di prevenzione + strutture a norma riduco drasticamente percentuale di possibilità che avvenga infortunio ma non elimino del tutto il rischio. Lo scopo dell’igiene è dunque, conoscendo rischi e situazioni, attuare misure per prevenire incidenti o malattie. IGIENE - Denizione Disciplina che ha per fine di promuovere e conservare la salute individuale e collettiva. Mito greco di Igea e Panacea (figlie di Esculachio) - “Panacea” significa cura – divinità classica che si occupava della cura, incarna filosoficamente il tentativo dell’essere umano di curare le proprie malattie. La pratica della cura come segno di civiltà: antropologa Margaret Mead ipotizza che la nascita della società civile sia riconducibile al ritrovamento in un accampamento in africa di resti di un femore fratturato con corpo calloso (riformato) -> simbolo della cura – simbolo del patto “se uno ha bisogno lo soccorro”. Cosa diventa la cura se salta il patto sociale? Quando salta il patto di cura ne va di mezzo coloro che non hanno mezzi economici, mezzi di trasporto, relazioni. To care e to cure - prendersi cura e curare –> l’atto di cura è entrambe le cose anche filologicamente, ma viene meno se salta il patto. - “Igea” significa prevenire - etimologia è la buona salute e deriva dal bisogno che ognuno di noi ha di tutelare la propria salute. È sia fine che mezzo (mezzi che io uso) – simbolo Igea dea con serpente Finalità dell’igiene è promuovere e tutelare la salute + mezzi che io uso per promuovere e tutelare la salute. Igiene è sia promozione che mezzo Tutte le nostre azioni devono essere fatte con raziocinio ed equilibrio altrimenti danneggiano quanto la loro assenza. Utilizzo del termine in relazione non solo al suo fine ultimo (promozione e tutela della salute), ma anche ai mezzi utilizzati per raggiungerlo. SALUTE – denizione | Assemblea delle Nazioni Unite – 1948 | Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 L’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1948 definisce la salute come lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. Questa definizione viene data durante un momento storico in cui si devono ripristinare le regole di convivenza che erano saltate durante la guerra. Si avverte la necessità di tutelare il benessere che si comprende non essere solo a livello fisico ma anche psicologico e sociale. La definizione, infatti, comprende tre dimensioni. 1. Fisica 2. Psichica 3. Sociale Stare bene non solo a livello di salute ma anche soddisfazione e benessere psichico e sociale. La salute e non è uno stato di fatto né per il singolo né per la comunità, ma si evolve nel tempo (dalla nascita alla morte – nei secoli) e nei luoghi (diversa definizione di salute in Italia rispetto ad altri stati del terzo mondo). | Determinanti sociali: | 30 anni dopo, nel 1978, l’OMS ad Alma Ata: - Salute a livello individuale e comunitario – necessario introdurre ancor di più il concetto di società; la salute è un problema a livello individuale e comunitario - Importanza dell’ambiente – ambiente è determinante dello stato di salute. - Salute globale – la salute è globale; non si può personalizzare (covid – se non si vaccinano tutti il virus evolve a uno stato superiore) | Normativa italiana: | Costituzione Italiana – 1948: la salute è un fine dello stato (obbligatorietà del patto sociale – lo stato ne è garante) ed è un diritto dell’individuo. ART. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” Welfare state – diritti fondamentali che garantisce -> cura, previdenza sociale, istruzione Il patto sociale è equilibrio tra diritto individuale e dovere dello Stato: se salta patto è perché il diritto si è espanso e lo stato non riesce più a garantirlo o perchè Stato non è più in grado di rispondere al diritto e questo genera malcontento (risse nel pronto soccorso di Foggia) | Lo sport entra nella costituzione italiana: | Il 20 settembre 2023 data storica per lo sport -> con la seconda e ultima deliberazione da parte della Camera dei deputati, è terminato l’iter legislativo per l’approvazione del disegno di legge costituzionale n. 715-B che inserisce lo sport nella Costituzione. ART. 33: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. | Fattori che condizionano la salute: | Cosa condiziona il nostro stato di salute? Determinanti della salute - Ambiente - Disuguaglianze socio economiche - Comportamenti individuali / stili di vita - Fattori genetici Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 SALUTE E MALATTIA Esistono vai approcci per descrivere lo stato di salute – tre modalità di riflessione Approccio percettivo: ciò che dichiarava OMS + completo. Ciò che ognuno di noi percepisce Approccio funzionale: si definisce salute dal punto di vista funzionale la capacità dell’organismo di esplicare le funzioni che gli sono richieste nel suo contesto biologico e sociale (non uguale per tutti) Approccio adattativo: capacità di adattamento omeostatico dell’individuo al suo ambiente – individuo in equilibrio con il suo ambiente. È differente a seconda dell’ambiente Approccio percettivo: Ciò che dichiara L’OMS (1948): "La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non consiste solamente nell' assenza di malattia o di infermità" -> Riguarda ciò che ognuno di noi percepisce  Sigerist H.E - "La salute non è semplicemente l' assenza di malattia, è qualcosa di positivo, un' attitudine felice verso la vita ed una lieta accettazione della responsabilità che la vita stessa comporta per l' individuo". Punti di forza della definizione: Limiti della definizione: La salute è qualcosa di più che la La maggior parte delle persone per la semplice assenza della malattia maggior parte del tempo non potrà Viene riconosciuta importanza a diversi considerarsi in buona salute - Questo è domini della salute, come quello psichico particolarmente vero nella società attuale, e sociale dove molte persone convivono con disabilità o malattie croniche (popolazioni anziane) Lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale assomiglia più alla felicità che alla salute La definizione porta ad adottare interventi medici al fine di raggiungere un «completo» stato di benessere – stimolo continuo del prodotto sanitario che porta alla medicalizzazione della società Approccio funzionale: Si definisce salute dal punto di vista funzionale la capacità dell’organismo di esplicare le funzioni che gli sono richieste nel suo contesto biologico e sociale (non uguale per tutti). Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648  Pearson T.: "La salute è lo stato di capacità ottimale di un individuo per l' efficace svolgimento dei ruoli e dei compiti per i quali egli è stato socializzato" (Patients, physicians and illness. E. Garthy Jaco Ed., N.Y., 1972) Tutto ciò che si fa ottimalmente per rispondere alla funzione per cui siamo stati socializzati - proprio ruolo e propri compiti (funzione lavortiva, funzione riproduttiva …)  Bonnevie P.: "La salute è determinata da una capacità di comportamento che include componenti biologiche e sociali per adempiere delle funzioni fondamentali" (The concept of health. A sociomedical approach. Scand J Soc Med, 1, 1973) Approccio adattativo: Capacità di essere in equilibrio (omeostasi) rispetto all’ambiente in cui si è collocati.  Canguilhem G.: "La salute è il margine di tolleranza alle insidie dell' ambiente, è il volano regolatore delle possibilità di reazione; essere in buona salute è poter ammalarsi e guarire, è un lusso biologico" (Le normal et le pathologique, 130-132, P.U.F., Paris, 1966) La salute è poter ammalarsi e guarire – ‘lusso biologico’ (idea riprende storia del femore ricomposto nella preistoria) -> lusso sia individuale che legato alla comunità (patto sociale)  Wylie C.M : "la salute è l' adattamento perfetto e continuo di un organismo al suo ambiente" (The definition and measurement of health and disease, Publ Hlth Rep, 1970). È adattamento continuo perché la salute non è statica ma bisogna continuamente adattarsi all’ambiente che muta Proposte di una nuova definizione di salute: Da una visione di salute da statica si passa ad una dinamica, che sottolinei la capacità di adattarsi a situazioni ambientali mutevoli, e ristabilire un nuovo equilibrio. La salute non è immutabile, varia per ognuno di noi diversamente e varia nell’arco del tempo. L’invecchiamento, la malattia, la disabilità, fanno parte della vita. Definizione di Bircher – 2005 Appare come la definizione è la più centrata attualmente. “Stato dinamico di benessere caratterizzato dal fatto che il potenziale fisico, mentale e sociale è in grado di rispondere alle richieste. Se il potenziale è insufficiente per rispondere a tali richieste, allora si verifica la malattia.” Unisce la definizione dell’OMS e quella funzionale, percettiva, adattativa. Bircher non si limita alla definizione ma definisce come l’andamento del potenziale di salute muta nel corso della vita, tramite il seguente diagramma: Come il potenziale varia dalla nascita alla morte. Le curve sono disegnate arbitrariamente e differiscono da individuo a individuo Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Nel diagramma si nota che - il potenziale biologico decresce - mentre il potenziale acquisito nel corso della vita subisce un aumento. - Quello che interessa è la sommatoria tra i due che è potenziale massimo -> la nostra salute è equivalente dell’equilibrio tra potenziale genetico e potenziale acquisito. Potenziale genetico: Potenziale acquisito: Ognuno di noi nasce con struttura genetica unica Costituito da competenze acquisite nel corso della – ognuno di noi esprime un potenziale diverso. Il vita, ad esempio lo studio e lo sviluppo nascituro è potente geneticamente ma non lo è intellettuale (garantito dallo studio) -> lo studio dal punto di vista delle capacità in quanto non è in tendenzialmente garantisce un lavoro meglio grado di sopravvivere. salubre e uno stipendio migliore. Di conseguenza, questo permette di avere soldi per pagarsi cure mediche. Ad esempio, nel caso di un anziano con demenza senile, il potenziale biologico diminuisce drasticamente, annullandosi. Questa condizione è compensata dal potenziale acquisito nel corso della vita (soldi), che permette alla persona di mantenere per quanto possibile uno stato di benessere (cure, badanti ecc). Differenza tra salute e malattia: La differenza tra salute e malattia non è il potenziale ma la capacità di rispondere alle domande, ai bisogni che ognuno ha. Caso 1 – il proprio potenziale permette di rispondere ai propri bisogni (salute) Caso 2 – stessi bisogni caso uno ma il potenziale non permette di rispondere a essi propri bisogni (malattia) Caso 3 – stesso potenziale caso 2 che permette di rispondere ai bisogni (salute) La salute è dunque il risultato dell’interazione tra questi fattori: - Le caratteristiche individuali -> potenziale biologico e acquisito - La responsabilità personale (es. utilizzo del denaro) - Supporto sociale Promozione della salute: Processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla, agendo sui determinanti della salute Sanità pubblica: Definizione di Charles Edward Amory Winslow (1920 e 1951) E' la scienza e l' arte di prevenire la malattia, di prolungare la vita e di promuovere la salute e l’efficienza fisica tramite sforzi comunitari organizzati per: L' igiene dell' ambiente Il controllo delle infezioni comunitarie L' organizzazione dei servizi medici ed infermieristici per la diagnosi precoce e ed il trattamento preventivo delle malattie Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 L' educazione del singolo sui principi dell' Igiene personale Lo sviluppo della struttura sociale che assicuri a ciascuno nella collettività uno standard di vita adeguato per il mantenimento della salute Organizzazione delle attività per prevenire la malattia e promuovere la salute. Determinanti di salute: Tutti quei fattori che singolarmente e/o in sinergia possono influenzare lo stato di salute dell’individuo e della comunità. Includono: Ambiente socio- Ambiente fisico Caratteristiche economico dell’individuo, strutturali e comportamentali Modelli concettuali: 1. Responsabilità individuale: Dipende tutto da me, sono io artefice del mio destino (potrebbe essere modello no vax). Determinanti della salute: per la mia salute è fondamentale come mi comporto e il mio stile di vita 2. Determinanti generali e determinanti non modificabili: al centro ci sono le nostre caratteristiche immutabili e progressivamente ci sono fattori comportamentali, reti sciali (sistema sanitario provinciale), servizio sanitari italiano, e via dicendo … Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 3. Determinanti della salute e delle diseguaglianze nella salute: L’ambiente in generale può generare diseguaglianze per quanto riguarda la promozione della salute come contesto politico e socio economico, posizione socio-economica, condizioni materiali, comportamenti individuali e fattori biologici, condizioni ambientali e psicosociali. Le determinanti di salute sono: - Fattori individuali (età, genere, fisica, fumo, alcool, attività sessuale, genetica), farmaci - Fattori sociali e culturali / socio- - Condizioni di vita: lavoro, ambiente, economici (ambiente sociale): reddito, economici occupazione, esclusioni sociale, ambiente - Accesso ai servizi (disponibilità di servizi sociale e culturale, famiglia, educazione e equità): sistema educativo, sistema - Ambientali (fattori fisici, chimici, sanitario, servizi sociali, sistema trasporti, biologici): aria, acqua e alimenti, attività ricreativa -> se salta il patto abitazioni, rumore, rifiuti sociale non tutti ne risentono allo stesso - Legati agli stili di vita – modo i primi a perderci sono coloro che comportamentali: alimentazioni, attività non hanno l’accesso ai servizi (non solo quelli sanitari). Fattori positivi che concorrono a determinare il livello di salute Cosa devo fare / difendere per mantenermi in salute? 1. Personali: - Aspetti culturali: adeguata educazione - Aspetti fisici: buon stato nutrizionale, sanitaria sufficiente protezione immunitaria, 2. Comportamentali benessere fisico soggettivo - Abitudini di vita: abitudini personali - Aspetti psichici: identità affermata, corrette, sonno e svago sufficienti stabilità emotiva, situazione affettiva - Lavoro: lavoro appagante, stimolante ma soddisfacente non stressante Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 3. Ambientali - Ambiente sociale: buone condizioni - Ambiente fisico: buone qualità delle igieniche delle abitazioni e della città, matrici ambientali (aria, acqua, suolo), disponibilità di lavoro non nocivo, adeguato smaltimenti dei rifiuti integrazione sciale e relazioni - Ambiente biologico: qualità ed adeguata interpersonali stabili, servizi sanitari, disponibilità di alimenti, protezione scolastici e sociali adeguati microbiologica Interventi dell’Igiene e sanità Pubblica 1. Interventi promuoventi o favorenti: immissione nell’organismo umano di fattori positivi e nel potenziamento dei suoi fattori di difesa e/ o resistenza -> promozione della salute 2. Interventi protettivi o difensivi: eliminazione o contenimento del rischio connesso ai diversi fattori di danno -> prevenzione delle malattie, delle disabilità e degli handicap Il confine tra le due tipologie di intervento è molto esile: non tutte le attività, a seconda di come e a chi le applichiamo, conducono allo stesso obiettivo. Ad esempio il cuore di un allenatore è allenato a un certo livello, ma se esagero lo stresso e lo danneggio. MALATTIA Esistono diversi approcci al concetto di malattia Approccio oggettivo (cosa è una malattia): “Spostamento dalla condizione fisiologica normale dell’organismo sufficiente a produrre segni o sintomi” - Enciclopedia Britannica. Condizione misurabile, palese Approccio soggettivo: “Diminuzione o assenza di benessere, condizione di malessere sofferenza” - Enciclopedia Simile a definizione di benessere dell’OMS Approccio ambientale – evolutivo:  “Un processo che insorge come risultato di un' azione sull' organismo di uno stimolo (straordinario) nocivo, dell' ambiente interno o esterno, caratterizzato dalla diminuzione delle capacità di adattamento dell' organismo vivente all' ambiente esterno, con una mobilitazione contemporanea delle sue forze defensive” - Enciclopedia Sovietica. Diminuisce la mia capacità di adattarmi e al tempo stesso diminuisce la mia capacità di reazione.  “Fenomeno tipicamente evolutive verso un esito che può essere, a seconda dei casi, la guarigione, la morte o l’adattament a nuove condizioni di vita” - Lessico universale Italiano Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Siamo in uno stato di equilibrio, omestasi, improvvisamente accade qualcosa che rompe l’equilibrio. Non sempre I sintomi sono dannosi – sintomo per recuperare ciò che si può. Esito dalla malattia può essere il ritorno condizione iniziale o a una condizione inferiore o non ritorno. Tendenze recenti da considerare: - Nella nostra società si assiste a un aumento dell’incidenza e alla prevalenza di patologie invalidanti e croniche (no patologie acute), di forme di dipendenza, di problematiche psicologiche o psichiatriche. Tutte queste condizioni possiedono un decorso lungo e invalidante nel tempo. - Prolungamento del tempo di assistenza – malattie e disabilità croniche, perdita dell’autosufficienza - Variazione del tessuto sociale - indebolimento della vita familiare, aumento delle solitudini, complessità del mercato del lavoro Nelle nostre comunità sono capillarmente presenti presone che presentano fragilità di vario tipo, ma che sono difficilmente riconoscibili, non appartenendo alle classiche categorie in cui i professionisti sono soliti raggruppare i loro “Utenti”. Cambiamento di scenario: La portata dei cambamenti in atto modifica a fondo lo scenario all’interno del quale prendono forma i bisogni di salute degli individui - In passato c’era una patologia e una cura che andava verso la guarigione o la morte. Schema tipico delle malattie trasmissibili. Questo schema indicava anche cosa doveva fare l’operatore sanitario per curare in modo definito. - Il percorso nel mondo contemporaneo è ben più articolato. È complicato anche per l’operatore sanitari tenere conto di tutti i possibili percorsi. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Es 3 infarto / es 4 amputazione di un braccio / es 5 tumore avanzato del pancreas SISTEMA SANITARIO E SERVIZI SANITARIO 1. I sistemi sanitari: I sistemi sanitari dei paesi dell’area OCSE sono classificabili secondo due diverse configurazioni: a. Sistema Bismark - Olanda, Germania e USA sono serviti da sistemi sanitari fondati originariamente su di una struttura decentralizzata, di tipo mutualistico-assicurativo ad orientamento privato, che affonda le sue radici nel sistema previdenziale istituito dal cancelliere Bismarck alla fine del secolo scorso. Frammentazione di struttura - decentramento strutturale. La mutua: modalità di finanziamento -> sistema finanziato dalle mutue – categoria di lavoro fa trattenute su stipendio che confluiscono in una cassa e i soldi per le mie cure vengono prese nella mia cassa; chi non lavora non è coperto da una assicurazione comune. b. Welfare State - Regno Unito, Paesi Scandinavi e Italia si avvalgono di un sistema originariamente a struttura fortemente centralizzata ad orientamento pubblico, il cui prototipo è il modello di welfare state universalistico ideato nel 1943 da Lord Beveridge. | Il Welfare State: | Il termine "Welfare State" ( "Stato del benessere" o "Stato Sociale") sta ad indicare un orientamento politico in cui la promozione della sicurezza e del benessere socioeconomico dei cittadini è assunta dallo Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e territoriali, come propria prerogativa e responsabilità. Viene definito universalistico perché tutela tutte le categorie. ART 32 costituzione italiana dice che è un diritto indipendentemente da lavoro e dovere dello stato occuparsene. Si configura per la caratteristica di occuparsi come obbligo responsabilità pubblica di questi settori: - previdenza (pensione) e assistenza sociale, - assistenza sanitaria, - istruzione Attraverso lo strumento legislativo, gli interventi di pianificazione e programmazione economica e la costruzione di imprese pubbliche. Perché nasce il welfare state? Nasce in Europa come risposta ai problemi sociali portati dalla prima industrializzazione: - Emergere delle contraddizioni dell’economia capitalistica - Distruzione della civiltà contadina e della solidarietà familiare e di villaggio, nascita del proletariato, - Urbanizzazione ed emigrazione, - Estensione del diritto di voto - Avvento al potere dei partiti socialdemocratici Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 - Esigenze di tutela nei confronti di fenomeni quali la disoccupazione, l'invalidità e le morti per cause lavorative. - Lo Stato si sostituisce progressivamente alle istituzioni religiose negli interventi di assistenza. Non parte da una spinta caritatevole ma da necessità. | Bismarck: | Alla fine dell'800 in Germania, Otto von Bismarck istituisce un regime di leggi sociali a favore dei ceti più bisognosi. Solo dagli anni 1920 tali misure raggiungono un'estensione e un'organicità tali da poter parlare di vere e proprie politiche sociali, con assicurazioni obbligatorie contro i maggiori rischi (povertà, malattia, vecchiaia ed infortuni sul lavoro). È un modello di welfare basato sul principio assicurativo che garantisce a chi lavora ed alla sua famiglia la copertura finanziaria da rischi quali la malattia, l'invalidità, la morte e la disoccupazione, in relazione al contributo versato dal lavoratore stesso. Questo tipo di configurazione, con successive modifiche e riorganizzazioni volte ad attualizzarne il contesto, rappresenta l'ossatura dei sistemi sanitari di alcuni Paesi quali la Germania, l'Austria e la Francia. Dopo la depressione del 1929 si inasprisce il conflitto sociale ed il modello di welfare fino ad allora conosciuto non viene ritenuto più sufficiente e si teorizza un intervento più forte dello Stato -> Il Rapporto di Lord Beveridge del 1942, diviene il manifesto teorico-programmatico del Welfare State. Alla sua base c'è il diritto sociale del cittadino di avere buone condizioni di vita: from the cradle to the grave, cioè dalla culla alla tomba). Con esso vengono attuati provvedimenti volti a prevenire condizioni di povertà estrema e fenomeni di emarginazione sociale. Le risorse, ottenute ricorrendo alla fiscalità generale, vengono orientate a rispondere alle condizioni di maggior bisogno, indipendentemente dalle capacità economiche e contributive dei singoli: “a ciascuno secondo i suoi bisogni; da ciascuno in relazione alla sua capacità contributiva” Su tali principi è stato costituito il Servizio Sanitario Britannico attuale e da tale sistema ha preso spunto il nuovo assetto del nostro SSN. La sua espressione più riuscita è la socialdemocrazia dei Paesi Scandinavi, incentrato sulla riduzione delle disuguaglianze in senso lato e, quindi, non solo sulla lotta alla povertà estrema. | Sistemi a confronto: 2010 | Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Prima Hong Kong, seconda Singapore, terza la Spagna. Quarta, l’Italia, che rimonta di ben due posti la classifica. L'anno scorso eravamo sesti. L'agenzia di rating internazionale Bloomberg continua a “premiare” il nostro servizio sanitario, aggiornando il suo Global Health Index – l'ultima versione integrale risale al 2014 - in un articolo fresco di pubblicazione in cui fa le pulci, intanto, al caso Stati Uniti, dove a fronte di cure costose e di un'alta spesa pro capite, l’aspettativa di vita si aggira sui 79 anni. In classifica, gli Usa – che perdono 4 posizioni rispetto a un anno fa - scendono dunque nel sottoscala, al 54° posto con l’Azerbaijan e tra la Russia e la Bulgaria. La Gran Bretagna, il cui National Health Service è una gloria nazionale un po' arrugginita dai tagli che la crisi economica ha imposto alla spesa sanitaria nell'ultimo decennio, perde 14 punti piazzandosi al 35° posto della classifica. La storia del Servizio Sanitario Nazionale SSN Nasce nel 1861 con l’Unità d’Italia. La situazione sanitaria del Paese è critica -> nel 1861 si vive in media 16-17 anni di meno rispetto alla Svezia. Nel 1863, su 1.000 bambini nati vivi, 232 muoiono durante il primo anno di vita. Nel 1865 la tutela della salute è affidata al Ministero dell’Interno: La legge Pagliani-Crispi del 1888 trasforma l’approccio di polizia sanitaria in sanità pubblica, creando un primo assetto organizzativo. Al 1907 risale il primo Testo unico delle leggi sanitarie (aggiornato nel 1934). Nel 1945 nasce l’Alto Commissariato per l’igiene e la sanità pubblica, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. 1948, la salute diventa un diritto fondamentale: L’articolo 32 della Costituzione italiana afferma che: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. (…) La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. La norma è rivoluzionaria nel doppio valore della salute: è un diritto individuale inviolabile e assoluto e un bene di rilevanza collettiva. L’Italia è stata la prima in Europa a riconoscere il diritto alla salute nella sua Costituzione. 1958, il Ministero della Sanità Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 La legge 296 del 13 marzo 1958 istituisce il Ministero della Sanità che assorbe le competenze dell’Alto Commissariato e delle altre amministrazioni centrali preposte alla sanità pubblica. È coadiuvato nelle proprie funzioni dal Consiglio superiore di sanità, organo consultivo, e dall’Istituto superiore di sanità, organo tecnico-scientifico. Sono istituiti sul territorio:  gli uffici del medico e del veterinario provinciale, coordinati dal prefetto;  gli uffici sanitari dei Comuni e dei consorzi;  gli uffici sanitari speciali (di confine, porto e aeroporto). La Legge Mariotti del 1968: Istituisce e organizza gli Enti Ospedalieri, costituisce il Fondo nazionale ospedaliero e introduce la programmazione ospedaliera attribuendone la competenza alle Regioni. 1978, la svolta: nasce il Servizio Sanitario Nazionale: Istituito dalla legge 833 del 1978 e costituito dal “complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione”. | Istituzione del servizio sanitario nazionale legge 833/1978: | Una delle cause che permette di passare da modello mutualistico a universalistico è perché economicamente le casse mutue non riuscivano a rispondere ai bisogni – le casse delle categorie più fragili erano quelle con meno disponibilità economiche. Con l’esplosione delle tecnologie le casse mutualistiche non bastavano più. ART. 1 I PRINCIPI La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale. La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana. Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio (modello universalistico). L'attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini. Nel servizio sanitario nazionale è assicurato il collegamento ed il coordinamento con le attività e con gli interventi di tutti gli altri organi, centri, istituzioni e servizi, che svolgono nel settore sociale attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui e della collettività. Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Anni ‘90, il riordino del Servizio Sanitario Nazionale Negli anni ‘90 si registra una sempre maggiore esigenza di risorse finanziarie per sostenere il funzionamento del SSN. Con i decreti di riordino del 1992-1993 e del 1999 (riforma Bindi), si rafforza il potere delle Regioni e si introduce l’aziendalizzazione, in modo da garantire a tutti i cittadini i livelli uniformi ed essenziali di assistenza e le prestazioni appropriate, assicurati dalle Regioni tramite le aziende sanitarie e la programmazione. Le unità sanitarie locali (USL) diventano aziende sanitarie con autonomia organizzativa (ASL). - Sviluppo tecnologico ha fatto aumentare in maniera esponenziale il costo della sanità - Esplosione demografica e innalzamento anzianità della popolazione – cambiamento epidemiologico porta a sanità più costosa I bilanci dello stato i bilanci esplodono 2001, la riforma del titolo V della Costituzione La legge 3 del 2001 (riforma del Titolo V della Costituzione) all’art.117 ridisegna le competenze di Stato e Regioni in materia sanitaria. Lo Stato ha competenza esclusiva per la profilassi internazionale, determina i “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti sul territorio nazionale” e i principi fondamentali nelle materie di competenza concorrente. Ogni Regione assicura i servizi di assistenza sanitaria e ospedaliera. Dal 2001 gli accordi tra Stato e Regioni sono lo strumento con cui si disegna l’assistenza pubblica in Italia. 2001, da Sanità a Salute, il ruolo della prevenzione La situazione sanitaria del Paese è cambiata. Grazie a migliori condizioni igienico-sanitarie, disponibilità di vaccini, evoluzione della medicina, presenza di farmaci innovativi, accesso diffuso a cure e prestazioni per tutta la popolazione, l’aspettativa di vita è cresciuta. Sono però aumentate le malattie croniche, quelle cardiovascolari e i tumori. Da ministero della Sanità diventa ministero della salute -> da cura eventi acuti a prevenire malattie croniche. Spingere per la prevenzione delle malattie. Obiettivo strategico non è solo curare, ma prevenire e mantenersi in buona salute nel corso della vita. Molte malattie si possono evitare, intervenendo sui principali fattori di rischio modificabili (tabagismo, abuso di alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) e curare grazie alla diagnosi precoce. La legge n. 317, del 3 agosto 2001, modifica la denominazione da Ministero della Sanità a Ministero della “Salute”. L’aggiornamento della definizione va a rispecchiare la nuova missione svolta dal Ministero in linea con il concetto espresso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che definisce la salute: “Una condizione non più di assenza di malattia ma di completo benessere fisico, mentale e sociale”. Si vuole, quindi, sottolineare il ruolo del Ministero di promotore della salute della persona nella sua interezza e complessità. Il Ministero della Salute è l’organo centrale del Servizio Sanitario Nazionale. Il suo ruolo è mutato negli anni a seguito di interventi legislativi. Nel quadro attuale, esercita le funzioni spettanti allo Stato in materia di tutela della salute umana, sanità veterinaria, tutela della salute nei luoghi di lavoro, igiene e sicurezza degli alimenti, coordinamento del SSN (ferme restando le competenze attribuite alle Regioni). Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Le sfide della sostenibilità: nel 2017 aggiornati i LEA Per garantire la tutela della salute e contenere la spesa sanitaria nascono i Livelli essenziali di assistenza (LEA), le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire sul tutto il territorio a tutti i cittadini, gratuitamente o con partecipazione alla spesa (ticket), finanziati con le risorse pubbliche. Le Regioni, con risorse proprie, possono garantire prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA. I LEA, definiti nel 2001 e aggiornati con il DPCM 12 gennaio 2017 sono il nucleo essenziale irrinunciabile del diritto alla salute. Aggiornamento dei LEA -> problema attuale liste di attesa sature Il ministero del 1958 a oggi Il ministero della Sanità viene istituito con la legge 13 marzo 1958 con l'esigenza di dare piena attuazione al dettato della Costituzione che, all'art. 32, afferma: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". La legge 3 agosto 2001, n. 317 modifica la denominazione da ministero della Sanità a ministero della "Salute". La nuova denominazione rispecchia la nuova missione svolta dal ministero in linea con il concetto espresso dall'Organizzazione mondiale della sanità che definisce la salute: cambia riflessione del mondo sulla salute "Una condizione non più di assenza di malattia ma di completo benessere fisico, mentale e sociale" Le funzioni e gli obiettivi del ministero Ministero è vertice politico che si occupa di un dato argomento (x cui ha competenza) Funzioni: Il ministero, con la finalità della tutela del diritto costituzionale alla salute, esercita le funzioni spettanti allo Stato nelle seguenti materie: tutela della salute umana sanità veterinaria (alimenti, igiene coordinamento del sistema sanitario alimenti) nazionale e dei servizi tutela della salute nei luoghi di lavoro igiene e sicurezza degli alimenti Obiettivi: Nel quadro generale di tutela e promozione della salute sopra descritto, gli obiettivi che il ministero istituzionalmente persegue possono essere riassunti in quattro punti: 1. garantire a tutti i cittadini l'equità del sistema (accesso per tutti indipendentemente da disponibilità economiche) , la qualità (agenas), l'efficienza e la trasparenza anche con una comunicazione corretta ed adeguata (graduatoria esposta in modo trasparente) 2. evidenziare le disuguaglianze e le iniquità e promuovere le azioni correttive e migliorative Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 3. collaborare con le Regioni al fine di valutare le realtà sanitarie, correggerle e migliorarle 4. tracciare le linee dell'innovazione e del cambiamento e fronteggiare gli stati di emergenza che minacciano la salute pubblica Organigramma del Ministero - Il ministero della Salute con l’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (dPCM) 11 febbraio 2014, n. 59, Segretariato generale Direzione generale della sanità animale e Direzione generale della prevenzione dei farmaci veterinari sanitaria Direzione generale per l’igiene e la Direzione generale della programmazione sicurezza degli alimenti e la nutrizione sanitaria Direzione generale della digitalizzazione Direzione generale delle professioni del sistema informativo sanitario e della sanitarie e delle risorse umane del statistica Servizio sanitario nazionale Direzione generale degli organi collegiali Direzione generale dei dispositivi medici e per la tutela della salute del servizio farmaceutico Direzione generale della comunicazione e Direzione generale della ricerca e dei rapporti europei e internazionali dell’innovazione in sanità Direzione generale del personale, Direzione generale della vigilanza sugli dell’organizzazione e del bilancio enti e della sicurezza delle cure La prevenzione SLIDE 56 – 57 – 58 - 59 1) La storia naturale delle malattie: 2) I tempi di prevenzione: Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 3) Interventi e bersagli: Prevenzione eziologico- ambientale: interventi su ambiente Controllo ambientale: Identificazione e valutazione dei fattori ambientali che possono determinare un aumento del rischio sanitario nella popolazione Bonifica ambientale: Rimozione dell’agente infettivo o del fattore inquinante dall’ambiente e protezione delle matrici (aria, acqua, suolo) da successivi inquinamenti Disinfestazione: Intervento finalizzato a distruggere metazoi patogeni, vettori o specie animali (es. roditori) che possono essere fonte o serbatoio di infezione. Modalità di azione Interventi sull’agente - Gas e vapori -> inalazione Tipologie: - Liquidi o polveri -> contatto o - Insetticidi -> esteri fosforici, ingestione carbammati, piretrine, ecc. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 - Acaricidi -> solfati ed esteri fosforici, - Rodentici (derattizzazione) -> clororganici, ecc. stricnina, cumarinci, ecc. Sterilizzazione: intervento finalizzato a distruggere qualsiasi forma di vita presente in un ambiente, in un materiale o alla sua superficie - Mezzi fisici di sterilizzazione - Radiazioni: Ultravioletti o Radiazioni ionizzanti - Calore: Secco, fiamma (flambaggio), Stufa (-> indicata per oggetti di vetro e metallo) temperature alte (~180°), tempi lunghi (ore) - Umido: bollitura (ATTENZIONE: non uccide spore e alcuni virus!), autoclave (vapore a pressione), tempi brevi (15 minuti), temperature più basse (121°) - Mezzi chimici di sterilizzazione(“Disinfezione di alto livello”) - Disinfettanti applicati per tempi più lunghi -> es. glutaraldeide per endoscopi Disinfezione: Intervento finalizzato a distruggere soltanto i microrganismi patogeni. Si realizza anche riducendo significativamente la carica di tutte le specie. Le specie patogene presentano in genere una carica inferiore alle specie commensali o simbionti, per cui tutti i microorganismi patogeni vengono eliminati - Classi di disinfettanti chimici: - Alcoli: Alcool etilico - Aldeidi: Formaldeide (-> disinfezione terminale ambienti), Glutaraldeide (-> piccoli strumenti non resistenti al calore - es. endoscopi -) - Alogeni: Iodio (tintura di Iodio), Cloro (ipoclorito di sodio - nella candeggina) - Sali quaternari d’ammonio - Metalli: Mercurio, Argento - Fenoli interventi sull’ospite prima dell’incontro Educazione alla salute: azione informativa, motivazionale, formativa condotta sul singolo, sui gruppi, sulle comunità e finalizzata ad educare a conoscere, a scegliere comportamenti ed accorgimenti che riducono il rischio di andare incontro a malattia. Vaccino: somministrazione di un antigene immunizzante ai fini del potenziamento delle difese dell’ospite in previsione di un possibile incontro con un agente infettivo. EDUCAZIONE ALLA SALUTE Consente la creazione nella popolazione di una coscienza sanitaria attraverso la diffusione delle misure e delle cognizioni atte a mantenere e promuovere lo stato di salute dell’individuo e della collettività. È contemporaneamente una scienza che utilizza conoscenze multiple ed una disciplina che richiede una pedagogia del tutto particolare. Azione – asservita all’obiettivo – informazione deve essere completa per formare conoscenza. Deve essre motivato, senza motivazione - Azione informativa - Azione - Azione motivazionale Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 - Tipi di obiettivi educativi: - Obiettivi cognitivi: Sapere -> dare informazioni, spiegazioni, accertarsi che l’altro abbia appreso, aumentando le sue conoscenze – azione informativa - Obiettivi affettivo-relazionali: Sentire (saper essere) -> atteggiamenti, convinzioni, valori, opinioni – azione motivazionele - Obiettivi psicomotori: Saper fare -> abilità psicomotorie del discente L’azione educativa deve portare a un cambiamento nella persona che sto educando - Le finalità dell’educazione alla salute: (con esempio - educazione sull’alcool) - Acquisire coscienza della propria salute - Acquisire la capacità di prendere (so che bere troppo fa male) decisioni (bevo solo 1 bicchiere) - Aumentare le conoscenze (conosco gli - Realizzare un cambiamento di effetti sull’alcool su di me) comportamenti - Raggiungere consapevolezza (bevo - Promuovere una modificazione sociale troppo e ne sono preoccupato) (aumento delle imposte sull’alcool) - Essere disposti ad un cambiamento di abitudini (è importante cominciare a bere di meno) Presupposto fondamentale e indispensabile per la EAS (educazione alla salute) è riuscire a trovare un corretto inserimento nella cultura delle popolazioni oggetto di intervento in modo tale da poter indurre le modifiche del comportamento che possono incidere su atteggiamenti e scelte dell’individuo e della comunità (azioni volontarie ed involontarie, abitudini, costumi, atteggiamenti socialmente accettati) Condizionare i comportamenti: Educare significa agire su realtà manipolandola per modificarla. 1. Il primo momento è l’informazione Le caratteristiche dell’informazione sono: veridicità (info deve essere vera – info è vera perché è misurabile, maggioranza statistica) completezza, chiarezza, comprensibilità. L’intervento informativo può essere - Bidirezionale avviene uno scambio tra chi comunica (es. docente discente) responsabilizza il fruitore dell’informazione. - Unidirezionale, come la comunicazione dei media (stampa, cinema, radio e televisione) -> per questo motivo tendenzialmente sono meno generiche e di conseguenza meno efficace 2. Il secondo momento è l’accettazione del messaggio da parte di cui ascolta. Questo può realizzarsi se - non vi sono resistenze culturali, psicologiche o sociali - risponde a bisogni effettivamente sentiti dal singolo o dalla collettività (es. se un paese è in guerra non è funzionale diffondere una campagna pubblicitaria contro alcool). - l’attuazione pratica del suo contenuto è realmente possibile (es., accesso a strutture sanitarie, condizioni economiche, ecc. Per arrivare a strutturare una conoscenza sanitaria, lo stato italiano ha lanciato il programma “Guadagnare Salute”: - Intende investire nella prevenzione e nel controllo delle malattie croniche per migliorare la qualità della vita e del benessere degli individui e della società in generale, promuovendo stili di vita sani e agendo in particolare sui principali fattori di rischio delle malattie cronico-degenerative di grande rilevanza epidemiologica (23 aprile 2018). Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Questa è l’idea che sta alla base del programma nazionale “Guadagnare Salute. Rendere facili le scelte salutari” approvato dal Governo con Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) il 4 maggio 2007 in accordo con Regioni e Province autonome. Gli obiettivi primari del programma: Agire in modo integrato e coordinato sui quattro principali fattori di rischio modificabili 1. fumo, 2. alcol, 3. scorretta alimentazione 4. inattività fisica che sono responsabili da soli del 60% della perdita di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia. Questi fattori di rischio devono essere affrontati non solo dal punto di vista sanitario ma come veri e propri fenomeni sociali. È per questo che la strategia di Guadagnare Salute, partendo dai fattori di rischio, identifica quattro aree tematiche (o programmi specifici): promozione di comportamenti alimentari salutari lotta al tabagismo contrasto ai consumi rischiosi di alcol promozione dell’attività fisica. Si pone come obiettivo l’intervento sui principali fattori di rischio per le malattie non trasmissibili più comuni, di importanza epidemiologica e di impatto sulla sanità pubblica: malattie cardiovascolari disturbi muscolo-scheletrici tumori disturbi dell’apparato diabete mellito gastrointestinale malattie respiratorie croniche problemi di salute mentale. Il programma rappresenta un investimento per ridurre nel lungo periodo il peso delle malattie croniche sul sistema sanitario e sulla società ma anche un modo per agire direttamente sulle condizioni di vita dei singoli cittadini attraverso la promozione di stili di vita sani: seguire un’alimentazione corretta, svolgere attività fisica regolare, smettere di fumare, limitare il consumo di alcol. Come comunicare la salute? Meglio trasmettere messaggi positivi o impressionare? La comunicazione in sanità pubblica è considerata un elemento fondamentale per la promozione della salute e va concepita in modo strategico e organizzato, diretta ad un target specifico (popolazione a cui faccio riferimento), delimitata da confini temporali (ci si abitua e non colpisce più) e orientata al raggiungimento di obiettivi. Le iniziative di comunicazione di questo tipo devono essere pianificate in modo ragionato, evitando interventi sporadici e isolati. Esempio: L’impostazione delle iniziative di comunicazione progettate e realizzate a sostegno del programma Guadagnare Salute ha seguito il criterio della pianificazione strategica e ha pertanto elaborato strumenti di comunicazione specifici in base ai target scelti, prevalentemente donne e adolescenti, e agli obiettivi di comunicazione individuati. Le attività di comunicazione che si sono susseguite nel corso degli anni hanno seguito approcci differenziati: - Inizialmente la comunicazione veniva considerata come uno strumento di semplice passaggio di informazioni da un soggetto ad un altro, da un educatore a un pubblico passivo, e presupponeva che tale passaggio fosse in grado di modificare, da solo, il comportamento degli individui. - In seguito, l’uni-direzionalità nel passaggio di informazioni e la scarsa attenzione alle credenze, agli atteggiamenti e alle motivazioni dei target di riferimento sono state superate lasciando spazio ad un diverso approccio comunicativo. Secondo la nuova impostazione la comunicazione va intesa come processo globale, sociale e politico che non comprenda solo azioni dirette a rinforzare le competenze dei singoli cittadini, ma anche azioni orientate a modificare le condizioni sociali, ambientali ed economiche in modo da ridurne l’impatto sulla salute pubblica e individuale. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Immagini forte vs messaggi positivi: Le campagne orientate alla paura utilizzano spesso immagini e messaggi forti per impressionare il destinatario con l’obiettivo di modificarne l’atteggiamento. Questo stile comunicativo è stato utilizzato soprattutto all’estero per affrontare due fattori di rischio: il consumo di tabacco e alcol, nonché la guida in stato di ebbrezza. In tal senso, a partire dal 2012 è stata lanciata dalla Food and Drug Administration (Fda), negli Stati Uniti, una campagna antifumo che prevede la comparsa sui pacchetti di sigarette di foto scioccanti a testimonianza degli effetti negativi della nicotina sulla salute. L’obiettivo è quello di convincere i fumatori a smettere e i giovani a non iniziare. Tuttavia, il rischio di messaggi di questo tipo è che i destinatari, dopo una prima decodifica, li rifiutino in quanto troppo impattanti e dolorosi (Il ministero della Salute italiano ha adottato questa strategia dal 2016). Non sempre questa tipologia di messaggio è risulta essere funzionale. Nel nostro Paese, le iniziative di comunicazione promosse dal Programma di Informazione e Comunicazione a sostegno degli obiettivi di Guadagnare Salute (PinC) hanno privilegiato un approccio orientato alla promozione della salute, proponendo messaggi chiari, positivi, in grado di informare e di aumentare la consapevolezza del destinatario rispetto all’importanza di mettere in atto uno stile di vita salutare. - Il cambiamento di comportamento dei cittadini non può essere affidato solo a messaggi colpevolizzanti e impressionanti, ma ad approcci che, oltre a tenere conto delle motivazioni individuali, considerino anche i fattori socio-economici che determinano le scelte salutari. Agire su fattori determinanti ESEMPIO -> I principali prodotti di comunicazione della campagna 2011- Campagna sugli stili di vita e spot tv Il messaggio utilizzato è molto semplice e diretto: “Prenderti cura di te è la scelta migliore che puoi fare”. La versione istituzionale propone lo slogan “Quando scegli uno stile di vita sano, ti prendi cura di te”, associata al testo dell’annuncio che spiega in cosa consiste condurre una vita salutare:  “Anche tu puoi fare qualcosa per la tua salute. Scegli un’alimentazione equilibrata, non fumare, se bevi alcol fanne un uso moderato e responsabile, fai attività fisica ogni giorno. Seguire uno stile di vita sano è una raccomandazione di “Guadagnare salute” che promuove iniziative per facilitare scelte salutari.” La campagna istituzionale declinata in quella a mezzo stampa nei due temi attività fisica e alimentazione ha due diversi slogan, rispettivamente: “Quando fai attività fisica, ti prendi cura di te” “Quando mangi sano, ti prendi cura di te” VACCINAZIONE Definizione: somministrazione di un antigene immunizzante ai fini del potenziamento delle difese dell’ospite in previsione di un possibile incontro con un agente infettivo. La maggior parte dei vaccini contiene una forma indebolita o inattivata, o un frammento, di un virus o un batterio, chiamata antigene. L’obiettivo della vaccinazione è produrre una memoria nelle nostre cellule della memoria immunitaria quanto più possibile. Come funzionano i vaccini: Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Antigene colpisce: - B cells -> sviluppa plasmacellule che producono anticorpi (vero e proprio vaccino) - Killer T cell -> in grado di individuare cellule ematiche attaccate dal virus e distruggono la cellula per impedire che il virus va avanti a distruggere cellule, distruggono cellule infette, diventano killer memory Quando arriva il patogeno – virus vero e proprio – istantaneamente si producono cellule killer e plasma che immetto nel mio organismo entro pochi giorni anticorpi e cellule killer. Il vaccino va quindi a stimolare il sistema immunitario: con il vaccino il sistema immunitario risponde più facilmente. Il vaccino di per sé è agente patogeno -> non è capace di sviluppare malattia ma mi permette di immunizzarmi e quando arriva il patogeno sono immunizzato. Il vaccino non sterilizza il soggetto, non lo rende totalmente immune da malattia ma stimola l’immunità – potenzia la risposta immunitaria Tipi di vaccini: Tradizionali: Nuova generazione: - I generazione - III generazione o Vitali (vivi): Microrganismi vivi o Non vitali: Sintetici (castruiti nel attenuati laboratorio farmaceutico grazie a individuazione DNA o RNA del o Non vitali (morti): Microrganismi virus), Anti-idiotipo, Frazioni uccisi, Anatossine Antigeniche ricombinanti (DNA - II generazione ricombinante), Vaccini a mRNA o Vitali: Vettori eterologhi (DNA o Non vitali: Frazioni antigeniche Ricombinante) purificate – un pezzo del virus / batterio Vaccini a mRNA: L’Agenzia Europea per i medicinali e l’AIFA hanno autorizzato due vaccini anti COVID-19 a m-RNA: Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273 (Spikevax). I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. I due vaccini COVID-19 a mRNA approvati per la campagna vaccinale utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule. La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS- CoV-2. Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata entra nuovamente in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. - IMPORTANTE: L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo, ma si degrada poco dopo la vaccinazione Vaccini vivi e vaccini non vitali 1. Non vitale Le difese immunitarie sono stimolate dal solo materiale introdotto. Sono necessarie più dosi per un effetto valido. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 2. Vitale Il ceppo attenuato si moltiplica nell’ ospite. Le difese immunitarie sono stimolate da una carica in aumento. Può essere sufficiente una sola dose. VACCINI Tipi di vaccino: I generazione - Microrganismi vivi attenuati (“Vitale”): microorganismi viventi che, attraverso ripeti passaggi in animali o colture cellulari, hanno ridotto il loro potere patogeno ma mantengono il potere antigenico - > Antitubercolosi (BCG), Antipolio di Sabin (OPV), Anti Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) - Microrganismi uccisi (“Non vitale”): microorganismi inattivati -> Antirabico, Antipolio di Salk (IPV), Antiepatite A - Anatossine (“Non vitale”): tossine batteriche inattivate con calore e formaldeide -> Antitetanica, Antidifterica II generazione - Frazioni antigeniche purificate (“Non vitali”) -> Antimenigococco III generazione - Sintetici (“Non vitali”) -> Sperimentale: Antipneumococco - Antiidiotipo (“Non vitali”) -> Sperimentale: Anti-Haemophilus - Frazioni antigeniche ricombinanti - DNA ricombinante (“Non vitali”): Antiepatite B, AntiPertosse Acellulare - Vettori eterologhi - DNA ricombinante (“Vitali”) -> Sperimentale: Difterite+Pertosse+Tetano+ Polio+Morbillo | Il PIANO NAZIONALE prevenzione vaccinale | Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), approvato in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2017, costituisce il documento di riferimento in cui si riconosce, come priorità di sanità pubblica, la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale. In considerazione delle condizioni eccezionali provocate dalla pandemia di COVID-19, con deliberazione della Conferenza Stato-Regioni del 25 marzo 2021, la validità del PNPV è stata prorogata a tutto il 2021 Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Calendario vaccinale: Slide 102 – 103 Esempio: Influenza. Categorie per le quali la vaccinazione stagionale è raccomandata (piano nazionale vaccini 2012-2014. Slide 104) 1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni 5. Medici e personale sanitario di assistenza 2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, 6. Famigliari e contatti soggetti a rischio ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti 7. Soggetti addetti a servizi pubblici di da patologie che aumentano il rischio di primario interesse collettivo e categorie di complicanze da influenza lavoratori 3. Bambini e adolescenti in trattamento a 8. Personale che per motivi di lavoro è a lungo termine con acido acetilsalicilico, a contatto con animali che potrebbero rischio di Sindrome Reye in caso di costituire fonte di infezione da virus infezione influenzale influenzali non umani 4. Donne che all’inizio della stagione epidemica di trovano nel secondo terzo trimestre di gravidanza Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Obiettivi di “copertura vaccinale” Declino delle coperture vaccinali in Italia Slide 107 – 108 – 109 – 110 Immunità di “branco” – Herd immunity Quando una malattia contagiosa entra a contatto con un gruppo non vaccinato, molti membri vengono infettati perché non hanno difese immunitarie contro la malattia. Un importante elemento di ciò è determinato dalla maturità e dalla forza del sistema immunitario di ogni individuo. Per esempio, i bambini piccoli e le persone anziane e fragili possono risultare più suscettibili alle infezioni a causa dei difetti del sistema immunitario. Non vaccinato - malato Quando una grande parte della popolazione è vaccinata, la diffusione della malattia è limitata. Questo protegge indirettamente le persone non immunizzate, includendo anche quelle che non possono vaccinarsi o quelle per cui il vaccino non ha avuto successo. Questo è il principio dell’immunità di gruppo – herd immunity. Nelle malattie che si diffondono da persona a persona, è più difficile mantenere una catena di infezione quando la maggior parte della popolazione è vaccinata. All’aumentare del numero dei vaccinati, aumentano gli effetti di protezione della immunità di gruppo. Per alcune malattie, l’immunità di gruppo può iniziare quando il 40% della popolazione è vaccinata. Più comunemente, e a seconda della contagiosità della malattia, i tassi di vaccinazione dovrebbero raggiungere l’80-95%. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Non vaccinato – malato - vaccinato Quando solo una piccola percentuale della popolazione è vaccinata, il rischio di un’esplosione della malattia è maggiore rispetto quando la maggior parte della popolazione è vaccinata. I membri della popolazione non vaccinati non sono direttamente protetti e ogni membro della comunità ha un rischio maggiore di infettarsi. Non vaccinato – malato - vaccinato Prevenzione: interventi sull’ospite dopo l’incontro Chemioantibioticoprofilassi: intervento a valenza preventiva attuato con strumenti terapeutici quando vi sia la ragionevole possibilità che un individuo o una collettività possano essere colpiti da un processo morboso Sieroprofilassi: inoculazione di anticorpi preformati finalizzata ad ottenere una immediata protezione immunitaria dell’ ospite quando vi sia la ragionevole possibilità che un individuo possa avere incontrato l’agente eziologico (sieri omologhi e eterologhi) Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 Accertamento diagnostico: ricerca ed identificazione, in un soggetto, dell’agente eziologico o dei suoi effetti sul sistema immunitario - Metodi diretti e indiretti - Valenza preventiva: caratterizzare il soggetto in maniera definitiva come “caso” per la valutazione epidemiologica Notifica: segnalazione alla autorità sanitaria dei casi osservati di malattia Isolamento: I soggetti malati o portatori di malattie infettive contagiose sono tenuti separati dalla comunità | Notifica delle malattie infettive (D.M. 15/12/90): | Classe I: Malattie soggette a Regolamento internazionale o di particolare interesse per il possibile rischio per la comunità (interesse OMS) - colera, febbre gialla, peste, poliomielite, botulismo, difterite, rabbia, tetano, tifo esantematico, febbri emorragiche virali, influenza con isolamento virale Classe II: Ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo (interesse Nazionale) - epatite A, epatite B, morbillo, parotite, pertosse, rosolia, scarlattina, varicella, salmonellosi non tifoidee, febbre tifoide, leishmaniosi, leptospirosi, listeriosi Classe III: Sono richieste particolari documentazioni (interesse Nazionale) - AIDS, lebbra, malaria, micobatteriosi non tubercolare, TBC Classe IV: Di interesse oltre il livello ASL solo se epidemiche - tigne, infezioni, tossinfezioni e infestazioni di origine alimentare, pediculosi, scabbia Classe V: Non comprese nelle classi precedent - zoonosi indicate dal regolamento di polizia veterinaria Prevenzione: Portatore: soggetto che elimina uno specifico agente patogeno in assenza di segni clinici di malattia Tipologie di portatore: 1. Portatore precoce: soggetto che si trova nel periodo di incubazione di una malattia e che può diffondere l’agente patogeno anche prima del manifestarsi della malattia stessa 2. Portatore convalescente: malato che continua ad eliminare l’agente patogeno anche dopo la guarigione clinica 3. Portatore sano: soggetto che si infetta ed elimina l’agente patogeno senza mai sviluppare la malattia in forma clinica Scaricato da Barbara D'andria ([email protected]) lOMoARcPSD|43062648 ATTIVITA’ FISICA E SALUTE Il concetto di attività fisica è molto ampio; comprende, infatti, tutte le forme di movimento realizzate nei vari ambiti di vita. - Secondo l’OMS, per “attività fisica” si intende “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte della “attività motoria spontanea”. L’espressione “attività motoria” è sostanzialmente sinonimo di attività fisica. Con il termine di “esercizio fisico” si intende invece l’attività fisica in forma strutturata, pianificata ed eseguita regolarmente. Lo sport, quindi, comprende situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise. È un gioco istituzionalizzato, codificato in modo tale da essere riconosciuto e riconoscibile da tutti per regole e meccanismi, ai quali si fa riferimento per la sua pratica in contesti ufficiali o non ufficiali. Le attività sedentarie sono quelle caratterizzate da un dispendio energetico inferiore a quello di riposo, esemplificate dallo stare seduto o in posizione reclinata (guardare la televisione, guidare l’auto, leggere, stare seduti alla scrivania etc.). Libro Bianco sullo Sport – European Commission, 2007 “La mancanza d’attività fisica aumenta la frequenza dei casi di sovrappeso e obesità e di una serie di disturbi cronici come le malattie cardiovascolari e il diabete, che riducono la qualità della vita, mettono a rischio la vita delle persone e rappresentano un onere per i bilanci sanitari e per l’economia.” “Come strumento finalizzato all’attività fisica a vantaggio della salute, il movimento sportivo ha più influenza di qualsiasi altro: lo sport infatti attira l’attenzione della gente e ha un’immagine positiva. L’indubbia capacità del movimento sportivo di favorire l’attività fisica a vantaggio della salute ( Health Enhancing Physical Activity – HEPA) però rimane spesso sottoutilizzata, e necessita di essere sviluppata.” Motivazioni individuali per fare esercizio – EU: La salute è la motivazione principale per i cittadi i europei quando si tratta di fare esercizio, anche se esistono altre motivazioni rilevanti quali l’apparenza fisica o il puro divertimento. Scaricato da Barbara D'andria ([email protected])

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